Lanterna #49

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Politica Un golpe más Carlos Santillan

Mentre preparavo i parziali di novembre mi è giunta la notizia della rimozione del presidente peruviano Martín Vizcarra[1]. Sono nato in Perù, ci ho vissuto per 15 anni e non è la prima volta che si sente parlare di un colpo di Stato, l’ultimo prima di questo risale al 1992. Data la gravità della situazione ho voluto condividere la mia interpretazione dei fatti accaduti nel mese di novembre del 2020 in quanto, almeno per me, è spesso difficile capire gli avvenimenti politici di altre nazioni senza qualche tipo di guida. Come funzionano le cose in Perù? Siamo una repubblica democratica, ci sono elezioni quinquennali, abbiamo un sistema monocamerale dal 1993 e il voto è obbligatorio fino ai 70 anni. Tutto più o meno nella norma, giusto? Ni.

Purtroppo i livelli di corruzione non solo in Perù, ma in tutta l’America Latina sono altissimi. Infatti non è raro trovare deputati con processi in corso o addirittura già condannati, nonché privi di alcun tipo d’istruzione che vada oltre la scuola dell’obbligo, se a questo aggiungiamo un sistema educativo fortemente sottofinanziato abbiamo che non pochi politici vengono eletti ricorrendo alla demagogia, “populismo” se volete, più disgustosa che vi possiate immaginare, a volte si tratta di andare nei quartieri più poveri delle città per regalare beni

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di prima necessità od organizzare feste popolari. Bene, e allora? Succede che spesso i partiti che compongono la maggioranza al Congresso (equivalente alla Camera dei Deputati in Italia) hanno come priorità quella di saccheggiare il Paese in tutti i modi possibili ed immaginabili. Come? Principalmente gonfiando i costi di opere pubbliche oppure ricevendo tangenti da aziende che vogliono assicurarsi un contratto pubblico. Particolarmente notevole è la rete di tangenti orchestrata dall’azienda brasiliana Odebrecht[2],che negli ultimi 20 anni aveva coinvolto innumerevoli nazioni dell’America Latina; nel 2019 l’ex presidente della Repubblica García si è suicidato vista l’imminente condanna per corruzione nel caso Odebrecht. Nelle elezioni del 2016 siamo stati molto vicini a una maggioranza assoluta di questi gruppi populisti, spesso di destra. Forse quello più famoso è Fuerza Popular, il quale è una specie di spinoff del partito Cambio 90, col quale il dittatore Alberto Fujimori vinse le elezioni del 1990. Fujimori dovette fuggire in Giappone nel 2000 dopo che videoregistrazioni in cui il suo vicepresidente distribuiva tangenti vennero rese pubbliche, la sua presidenza finì con una lettera di dimissione via fax. Nel 2009 è stato finalmente estradato e condannato per violazione dei diritti umani e corruzione.

[1]In Perù il Presidente della Repubblica equivale al Presidente del Consiglio in Italia, ciononostante è presente comunque la figura di Presidente del Consiglio. [2]Si veda caso Odebrecht e operazione La va Jato


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