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2022 Mattarella concede il bis

2022 Mattarella bis

“Una nuova chiamata alla responsabilità”

Con i suoi 759 voti, è il secondo presidente più votato (dopo sandro Pertini, con 832 consensi), in 76 anni di storia della repubblica italiana

In momenti in cui sembrano mancare le opzioni, in cui la scelta risulta apparente perché è tra il disastro e la salvezza, quest’ultima diventa inevitabilmente una necessità. Onore, dunque, al presidente Sergio Mattarella, che si è prestato al salvataggio quest’anno. con i suoi 759 voti, è il secondo presidente più votato (dopo Sandro pertini, con 832 consensi), in 76 anni di storia della Repubblica Italiana. E il secondo presidente eletto per due volte dopo Giorgio Napolitano.

E se i leader politici considerano la sua rielezione come una vittoria, piuttosto risultano evidenti torsione, forzatura e anomalia della consuetudine costituzionale.

“l’attività è impegnativa, io sono vecchio: tra qualche mese potrò riposarmi”, dichiara il presidente a maggio 2021. Qualche mese prima, citando Antonio Segni, a 130 anni dalla sua nascita, Mattarella ricorda le parole del suo predecessore: “Il periodo di sette anni è sufficiente a garantire una continuità nell’azione dello Stato, e quindi sarebbe opportuno introdurre la non immediata rieleggibilità del presidente, per eliminare qualunque, sia pure ingiusto, sospetto che qualche atto del capo dello Stato sia compiuto al fine di favorirne la rielezione”. Alla fine dello scorso anno, Mattarella scomoda anche Giovanni leone per ribadire l’inopportunità di un suo bis al colle: “leone ripropose la sollecitazione di introdurre la non rieleggibilità del presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco”. lo scorso gennaio, dopo il primo giro di giostra di Matteo Salvini che fa ballare il parlamento in seduta comune, dopo l’autocandidatura di Maria Elisabetta Alberti casellati che cerca la conferma di non essere votata nemmeno dai delegati del suo partito, la svolta arriva con il primo vertice alla camera tra Enrico letta, Giuseppe conte e Matteo Salvini. I primi due propongono al terzo, intontito dalle innumerevoli proposte andate in fumo, una rosa di nomi: Giuliano Amato, pier ferdinando casini, Marta cartabia, paola Severino, Elisabetta belloni. tra questi solo uno non ha mai avuto veti e potrebbe trovare un largo consenso, da Giorgia Meloni ai 5 Stelle: Elisabetta belloni.

In un flusso continuo di notizie, esce allo scoperto prima letta che si dice “molto ottimista; bisogna trovare una soluzione per una presidente o un presidente all’altezza di Mattarella”. poi Salvini, che afferma di “lavorare perché si chiuda domani su un presidente della Repubblica donna”. Infine, Conte che dichiara di “esser contento che ci sia la disponibilità da parte di tutte le forze politiche ad avere un presidente della Repubblica donna”. dopo giorni in cui, votazione dopo votazione, il suo nome cresce esponenzialmente, dopo una settimana di schermaglie, trattative, mancati accordi, annunci e strappi, e dopo sette fumate nere, arriva finalmente la fumata bianca.

Nella mattinata del 29 gennaio 2022, Mattarella riceve i capigruppo della maggioranza e i governatori, che gli chiedono di continuare a servire il paese, di accettare la rielezione al colle, nonostante avesse già preso in affitto una casa a Roma e avviato il trasloco. l’intero arco parlamentare – a parte fratelli d’Italia di Giorgia Meloni – indica il suo nome come candidato alla rielezione a capo dello Stato.

“Accetto per senso di responsabilità, che prevale sulle prospettive personali – afferma, subito dopo –. I giorni difficili trascorsi per l’elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del parlamento”.

“Queste condizioni – prosegue – impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”. prende posto tra la presidente del Senato, Elisabetta casellati, e quello della camera, Roberto fico, e dopo aver ringraziato i parlamentari, inaugura l’incarico con un discorso di 38 minuti, più volte interrotto dagli applausi dei Grandi elettori.

“dobbiamo costruire l’Italia del dopo emergenza – continua –. [le sorti della legislatura e degli italiani] sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. leggo questa consapevolezza nel voto del parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana”.

“Viviamo in una fase straordinaria in cui l’agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. l’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma ‘Next Generation’ e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale. la stabilità di cui si avverte l’esigenza è fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune”.

Nel momento solenne davanti al popolo italiano, Sergio Mattarella chiarisce perché, contro le sue personali intenzioni e per senso di responsabilità, abbia ritenuto di doversi piegare alla cogenza di una situazione che non consentiva alcuna scelta. Impariamo da tale sostanza: il modello siano adesso le sue parole asciutte, tanto estranee al vociare di quei giorni.

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