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2019 Due scrittori e autori cult

2019 CI LASCIANO DE CRESCENZO E CAMILLERI

Divulgazione e divertimento

Nel 2019 ci hanno lasciato due grandi personaggi della cultura italiana - luciano de crescenzo e Andrea camilleri - che sarebbe riduttivo descrivere come scrittori anche se è grazie ai loro libri che i loro nomi sono noti a tutti. de crescenzo, napoletano verace, è nato nel quartiere San ferdinando, nella zona di Santa lucia, il 18 agosto 1928, per opera di Amalia ‘a purpessa, una famosa sensale napoletana che organizzo le nozze dei suoi genitori, dopo fatti conoscere attraverso una

‘presentazione fotografica’. frequentò le scuole elementari assieme al suo vicino carlo pedersoli, alias bud Spencer, e dopo aver conseguito la Maturità classica si laureò in Ingegneria elettronica col massimo dei voti, prima che un amico lo convinse a studiare Elettronica per avere maggiori possibilità di trovare lavoro. per 18 anni, a partire dal 1961, ha vissuto a Milano, lavorando alla IbM, in qualità di addetto alle relazioni pubbliche. Nel 1976, quando era stato promosso dirigente, comprese che la sua vocazione era di scrittore divulgatore; quindi, decise di lasciare il lavoro e dedicarsi alla scrittura.

Il suo primo libro, Così parlò Bellavista vendette oltre 600.000 copie e fu tradotto in varie lingue, incluso il giapponese.

Nel corso degli anni luciano de crescenzo divenne un autore di successo internazionale, pubblicando 50 libri che vendettero 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia, anche grazie alle su frequenti partecipazioni ai talk show presentati da Maurizio costanzo. tra questi, una lunga serie di romanzi, cui si aggiungono opere di saggistica divulgativa.

Luciano De Crescenzo affiancò sempre alla sua attività di scrittore quella di divulgatore, conducendo trasmissioni televisive, che si proponevano di coniugare divulgazione e divertimento. Nel corso della sua lunga carriera presentò cinque programmi televisivi e collaborò a varie testate giornalistiche.

personaggio poliedrico, de crescenzo ha lavorato come autore in televisione e in vari ruoli nel mondo del cinema. Il suo esordio davanti alla macchina da presa, nel ruolo del padreterno, ne Il pap’occhio, di Renzo Arbore, a fianco all’amico Roberto Benigni.

Nel 1990 recitò accanto a Sophia loren e luca de filippo in Sabato, domenica e lunedì di lina Wertmuller, e cinque anni più tardi scrisse, diresse e interpretò, insieme a teo teocoli e Isabella Rossellini, Croce e delizia, considerato il suo film più riuscito.

Sposatosi nel 1961 e successivamente separato, ebbe una figlia - Paola. Dal 1973 al 1978 ebbe una relazione con l’attrice Isabella Rossellini. I due dovevano sposarsi ma un’improvvisa partenza di lei, per gli Stati Uniti, li costrinse a rimandare le nozze, prima di annullarle definitivamente.

De Crescenzo, che amava definirsi un ateo cristiano, è morto il 18 luglio del 2019, all’età di 90 anni, per complicazioni a causa di una polmonite.

Un giorno prima si è spento all’ospedale Santo Spirito di Roma, a 93 anni, Andrea Calogero Camilleri, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale, drammaturgo e docente universitario. Nato a porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925, dagli anni ‘40 ha vissuto a Roma, dove ha insegnato regia all’Accademia nazionale di arte drammatica, e tra gli studenti ha avuto luca zingaretti, che in seguito interpreterà il commissario Montalbano, personaggio creato dalla fantasia dello stesso camilleri. le sue opere, oltre 100, hanno venduto oltre 10 milioni di copie e sono state tradotte in almeno 30 lingue.

Sposato dal 1957 sino al giorno della sua morte con Rosetta dello Siesto, da cui ha avuto le figlie Mariolina, Andreina ed Elisabetta, che lo hanno reso nonno e bisnonno, Andrea camilleri, dopo gli studi e un periodo trascorso a Enna nel primo dopoguerra, durante il quale si avvicinò al mondo letterario, cominciando a pubblicare poesie, ha concluso gli studi presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica contemporaneamente ad allievi attori che diventeranno presto celebri, come luigi Vannucchi e franco Graziosi. da allora esegue la regia di più di 100 opere, soprattutto i drammi di pirandello. È

Luciano De Crescenzo e Andrea Camilleri

stato il primo a portare in Italia beckett, ma a lui si devono anche le rappresentazioni teatrali di Ionesco, Strindberg, t.S. Eliot, e i poemi di Majakovskij. tra il 1946 e il 1950 pubblica racconti e poesie, alcune delle quali vengono pubblicate in un’antologia curata da Giuseppe ungaretti.

Nel 1954 partecipa con successo a un concorso per funzionari Rai, ma non viene assunto poiché comunista, come disse lui stesso. tre anni più tardi entra comunque nell’emittente pubblica, dove si occupa, come delegato di produzione, al successo di sceneggiati quali Le avventure di Laura Storm, con lauretta Masiero, Il tenente Sheridan, con ubaldo lay, e Le inchieste del commissario Maigret, con Gino cervi.

Esordisce nella narrativa nel 1973, e nel 1980, con Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria città siciliana di Vigata, riceve il suo primo premio letterario a Gela. Nel 1982, dopo 12 anni di pausa, camilleri riprende a scrivere, partecipando al premio Viareggio con Il birraio di Preston, e al premio Vittorini, con Siracusa, e, seppur non vincendo, quel tipo di visibilità gli permette di ottenere discreti successi di vendite.

Il fenomeno camilleri, di fatto, esplode nel 1998 con titoli come La concessione del telefono e La mossa del cavallo, che vanno a ruba.

Nel 1994, camilleri dà alle stampe La forma dell’acqua, usando quella particolare commistione linguistica di italiano e siciliano, primo romanzo poliziesco con protagonista il commissario Montalbano, personaggio destinato a imporsi nel panorama del romanzo giallo in Italia mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da luca zingaretti, fa dello scrittore un autore cult.

Il nome Montalbano venne scelto da camilleri in omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Montalbán, ideatore di un altro famoso investigatore, pepe carvalho, che ha in comune con Montalbano l’amore per la buona cucina e per le buone letture, e i modi non convenzionali di risolvere i casi, oltre storie d’amore controverse con donne spesso complicate.

Il successo della serie sul commissario porta camilleri a essere conosciuto e premiato anche all’estero.

Negli anni seguenti camilleri continua a pubblicare numerosi romanzi con protagonista Montalbano o che trattano eventi storici rielaborati dalla sua fantasia, ma il filone narrativo del commissario di Vigata è destinato a concludersi, in quanto lo scrittore consegnò all’editore Sellerio, nel 2006, l’ultimo libro, con il finale della storia, chiedendo che venisse pubblicato solo dopo la sua morte: “Ho scritto la fine 10 anni fa – ha raccontato lo scrittore – perché ho trovato la soluzione che mi piaceva e l’ho scritta di getto; non si sa mai se poi arriva l’Alzheimer”.

Il 17 giugno del 2019, camilleri, un grande fumatore, venne colto da un arresto cardio-respiratorio e trasportato in gravi condizioni all’ospedale Santo Spirito, dove si è spento esattamente un mese dopo. dopo un funerale strettamente privato è stato sepolto come era su desiderio, nel cimitero acattolico di Roma.

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