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(-sUQ- DEMOCRAZIA NELLA SCUOLA SVILUPPOlg L'EFFICIENZA

Mi è stato chiesto di tracciare un rapido bilancio dell'anno scolastico appena trascorso e soprattutto di offrire delle indicazioni per quello che si aprirà trai poco. Mi limiterò ad alcuni accenni relativi al Circolo BottegoBrambilla evitando di toccare quei temi di ordine generale che angustiano il maggiore o minore misura tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Per quanto riguarda l'edilizia, il nuovo anno scolastico si apre felicemente per il plesso di via Brambilla, dove è stata portata a termine la costruzione di un nuovo edificio, costituito da 25 aule, da numerosi laboratori, da una mensa e relativa cucina. Finalmente le lotte dei cittadini del quartiere sono state coronate dal successo, ponendo fine, oltretutto, alla pesante, vergognosa situazione rappresentata per anni dalle aule fuori sede di via La Salle e di via Cairoli, che rientrano naturalmente nel plesso di via Brambilla.

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Putroppo note altrettanto felici non si possono segnalare per via Bottego, dove le prospettive al riguardo rimangono piuttosto precarie.

Altro dato positivo è senz'altro costituito dallo stato dei lavori del complesso scolastico di via Cesalpino, che secondo caute previsioni dovrà essere approntato nel corso del 77/78.

Per quanto riguarda gli organi collegiali vorrei soffermarmi sul Consiglio di interclasse, che merita una particolare attenzione perchè a mio giudizio ha dimostrato di essere l'organo più agile: ci troviamo infatti di fronte a una struttura estremamente flessibile che può adattarsi al tipo di intervento di cui si ha bisogno. L'interclasse si organizza per classi parallele, per ciclo o per plesso e l'esperienza indica l'inopportunità di decidere una volta per tutte quale struttura adottare. La decisione presa di volta in volta consente, invece, una maggiore adesione della struttura al problema e ha in più il pregio di consentire una maggiore circolarità di conoscenza tra genitori ed insegnanti. E evidente che I' interclasse per classi parallele è quella che assicura meglio lo scopo principale dell'organo stesso, cioè la elaborazione e la gestione del prodotto pedagogico. Ma è altrettanto evidente che problemi delicati come quelli dell'accoglimento è bene affrontarli a livello di primo ciclo, così come i problemi di rapporto con la scuola media (in generale, e in particolare con la locale scuola media, dove andranno praticamente tutti i licenziati di quella scuola elementare) è bene affrontarli a livello di secondo ciclo piuttosto che delle sole quinte. Così la gestione degli spazi, dei servizi, delle attrezzature non può essere che realizzatanell'interclasse di plesso.

In senso più generale credo che a proposito degli organi collegiali e dei Decreti Delegati siano opportune alcune considerazioni relative a certe critiche, nei loro confronti, che non esito a definire equivoche.

Sono critiche che ho letto anche su questo giornale e che sono state mosse da persone che operano da tempo nella scuola. Qua e là non mancano di un qualche fondamento, specie quando intendono accusare di faragginosità e macchinosità i termini in cui sono stati configurati i nuovi organi collegiali: tutti d'accordo. Ma parlo di critiche equivoche nella loro ispirazione, in quanto si ispirano sotto sotto alla tesi secondo cui la democrazia è incompatibile con l'efficienza.

Di fronte a tali posizioni credo si debba e si possa, invece dimostrare concretamente che la democrazia non solo è compatibile con l'efficienza ma è l'unica via ad un'efficienza realmente corrispondente agli interessi delle masse popolari e del Paese e, nel caso nostro, agli interessi della scuola. È necessario, pertanto, reagire a critiche equivoche di tal fatta anche per sgombrare il campo da perplessità e scetticismi che si possono trovare in distacco dagli organi collegiali della scuola, con grave pregiudizio del pro-

[Là 21:13~. CI HA LASCIATO LA PIU' GRANDE EREDITA':

La Costitudone

NELLA PRIMA FIGURA VEDIAMO UN ERGASTOLANO CHE E, IN CARCERE DA 40 ANNI - NELLA SECONDA FIGURA CI SONO AL CUNI DETENUTI CHE SONO SALITI SUL TETTO PER PROTESTARE CONTRO LE CONDIZIONI DI VITA DEL CARCERE.

ART. 27 - Le pene non possono consistere in trattamenti con trari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato

SECONDO VOI LA CARCERAZIONE DEVE CONSISTERE ESSEN ZIALMENTE IN :

UNA DIFESA DELLA SOCIETA' O RIEDUCAZIONE UN PERIODO DI UNA PUNIZIO O NE O cesso di democratizzazione tanto faticosamente avviato. Quindi occorre dare innanzitutto fiducia a coloro che sono interessati al rinnovamento e alla riforma della scuola italiana. Per anni e anni si è sentito tutto il peso di una situazione che non presentava alcuno spiraglio per una ripresa, per una via d'uscita dalla crisi: il peso di questa situazione, la sfiducia che ne nasceva l'hanno avvertita soprattutto coloro che sono stati maggiormente a contatto della scuola. Ebbene, oggi si può e si deve dare fiducia a quella grande occasione che è rappresentata dalla possibilità di partecipare al governo della scuola, risultato di lotte che d'altronde non si sono risolte sterilmente, ma hanno approdato a esiti positivi sostanziali. Fiducia e nello stesso tempo tensione; tensione perchè la battaglia è complicata, difficile, e terribilmente impegnativa.

DUE QUIZ SUGLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA, ADATTI PER UNA SERIE DI RIFLVSSIONI SIA PER ADULTI CHE PER RAGAZZI.

Domenico Rosina Presidente Consiglio di Circolo Botte go - Brambilla.

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ART. 32 - La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

ABBIAMO AVUTO NOTIZIE CHE IN MOLTI CASI GLI OPERAI NEL LE FABBRICHE SONO ESPOSTI AD AVVELENAMENTI ED INCIDENTI. LO STATO DOVREBBE INTERVENIRE IN TALI CASI?

PARTIGIANI una interessante pubblicazione a cura della Lega per le Autonomie e i Poteri Locali. Gli abbonamenti si ricevono presso la sede del giornale viale Monza, 140 al martedì e giovedì dalle 21 alle 23 alla domenica dalle 11 alle 12,30 r

I dieci lunghissimi giorni del Festival provinciale dell'Unità si concludono oggi con una grande manifestazione durante la quale parlerà il compagno Armando Cossutta, della Direzione nazionale del PCI. Il comizio si svolgerà alle ore 17 in piazza del Cannone. Poi la festa dei comunisti milanesi continuerà ancora per qualche ora con i suoi dibattiti e i suoi innumerevoli spettacoli che dal 3 settembre ad oggi hanno richiamato qui nella cittadella centinaia di migliaia di cittadini. Un successo straordinario che un tempo incerto, a volte inclemente, non è riuscito a scalfire. Una realtà questa che sottolinea ulteriormente quanto fosse atteso dai milanesi. E quindi quanto il Festival sia ormai parte integrante del patrimonio culturale e ricreativo della città. Viene ormai "richiesto" dai cittadini.

Nota un compagno: "Se piove la gente apre l'ombrello, ma non se ne va". E' una battuta che racchiude però una verità incontestabile, la partecipazione al Festival, ai suoi dibattiti e ai suoi spettacoli - molti dei quali di alto valore artistico, unanimemente riconosciuto - è ogni anno sempre più elevata. Un'adesione che premia l'entusiasmo delle migliaia di compagni che al successo del Festival hanno sacrificato ogni minuto del loro tempo libero e a volte perfino giorni di ferie.

E il bilancio di questi dieci giorni di festa non può che ini-

LA COOPERATIVA ziare con un rilievo; il Festival provinciale 1976 è stato ancora più grande degli altri anni grazie proprio all'impegno volontario di tutti quei compagni che con la loro fatica, il loro contributo concreto hanno permesso la sua realizzazione il suo svolgimento, in ultima analisi il suo arricchimento. Quest'anno più che nel passato la festa dei comunisti milanesi è stata aperta a tutti i contributi. Le tavole rotonde e gli incontri hanno sempre visto la partecipazione di esponenti politici democratici di ogni partito. Ad alcuni dibattiti su fenomeni sociali (tra gli altri quello sulla moda) sono stati chiamati ad intervenire anche gli "addetti ai lavori"; l'obiettivo, il filo conduttore organizzativo del Festival era infatti quello di trasformare ogni iniziativa in un momento il più possibile di interesse generale. Ecco allora la necessità - che è poi anche la spiegazione della vitalità del Festival - di essere sempre pronti a cogliere le esigenze, i problemi del momento. Un compito, questo, svolto soprattutto dall'equipe, formata da tecnici e giornalisti democratici, - del "Centro TV".

Ad esempio ieri a proposito di un'occupazione di case ad opera dei simpatizzanti di alcuni gruppetti, noti per il loro avventurismo che spesso sfocia nella provocazione, sono stati intervistati il vice sindaco compagno Vittorio Korach e l'assessore all'Edilizia popolare

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