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Gemmologia Le tormaline
from Milano 19(50)
Con il nome di tormalina si intende un'intera famiglia di gemme dalla composizione chimica molto complessa. Queste pietre erano conosciute anche dagli antichi, ma probabilmente confuse con altre gemme.
Vennero introdotte in Europa dagli Olandesi nel 1703 assieme ad altre gemme da Sri Lanka (Ceylon).
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I luoghi di provenienza delle tormaline sono moltissimi.
Le tormaline di vario colore, trasparenti si rinvengono generalmente in druse o geodi. Non è raro il caso in cui nella stessa geode si possano trovare tormaline di diversi colori.
Notissime sono le geodi dell'Isola d'Elba dove si rinvengono bellissimi cristalli nelle geodi del monte Capanna a S. Pietro in campo.
Questi filoni furono lavorati per molto tempo e sono stati estratti esemplari richiesti da tutti i musei mineralogici del mondo.
Importanti giacimenti si trovano anche in Brasile, Russia, Madagascar, Stati
Uniti, Birmania, Sud Africa; India, Cina, Australia, Sri Lanka.
Note, ma di puro interesse mineralogico, sono le tormaline nere che si trovano nella Pigmatite di Olgiasca (lago di Como), di Candoglia (Val d'Ossola) e di Craveggia (Val Vigezzo).
I principi coloranti delle tormaline non sono ben definite, indubbiamente le svariate colorazioni sono in rapporto agli ossidi che fanno parte della composizione chimica.
La colorazione è uniforme, ma non di rado i cristalli presentano zone con netto distacco tra le diverse tinte.
Le tormaline cristallizzano nel sistema romboedrico e i cristalli presentano abito prismatico a 3, 6, 9 lati.
La dimensione dei cristalli spesso è di misura rilevante: 7 - 8 cm. di lung hezza. La sfaldatura è mancante e la rottura è di tipo concoide, come durezza siamo attorno a 7 - 7.5 della scala Mobs.
Le varietà sono:
ACROITE: è un atormali- na incolore molto rara e proviene da cristalli limpidissimi dell'Isola d'Elba, Campolungo (Svizzera), Siberia, Afghanistan. Come gemma presenta scarso interesse e il suo valore è puramente mineralogico.
INDICOLITE: è una varietà rara e bellissima di tormalina blu. Proviene dal Brasile, sud Africa, Russia, Kasmir, Bengala. Generalmente è limpida e pura, viene normalmente tagliata a gradini e costituisce una magnifica gemma.
RUBELLITE: è di colore rossa e rosea, viene erroneamente chiamata "rubino della Siberia". Proviene dalla Russia, Stati Uniti e Birmania. Dal Brasile provengono Rubelliti di colore rosso intenso facilmente confondibili col rubino. Non di rado i cristalli di rubellite sono di grosse dimensioni, viene tagliato a gradini o anche a brillante.
DRAVITE: è indicata la varietà bruna, proveniente soprattutto dalla Russia e dalla Jugoslavia. Commercialmente, come gemma è la meno apprez- zata, per cui difficilmente la si trova sul mercato. UVITE: di colore bruno proviene da Sri Lanka e Birmania, commercialmente ha lo stesso valore della Dravite.
SCIORLO: tale denominazione è specifica per la varietà nera. Molto frequentemente la si trova in cristalli colossali ad Olgiasca. La tormalina nera è usata in gioielleria per oggetti di lutto; quando è pulita acquista una bella tonalità di
Corsi di ginnastica per anziani
In occasione del 1982 - Anno internazionale dell'anziano — il Centro Milanese per lo sport e la ricreazione (CMSR) ha organizzato corsi di ginnastica fisioterapica per la "terza età" nelle zone di decentramento. Questi corsi hanno cadenza bisettimanale ed i partecipanti, suddivisi in gruppi di 20, sono guidati da personale qualificato. La quota di partecipazione è di 3.000 lire al mese. Per informazioni gli interessati potranno rivolgersi alla sede del Consiglio di Zona, in via Pogatschnig 34, oppure al CMSR, in piazza Diaz 1 /A, tel. 366.100 - 361.667 interno 91.
Spazio Musica
Dal prossimo numero Milano 19 avrà una nuova rubrica intitolata "Sex and drugs and Rock & Roll, viaggio nella musica di base milanese", a cura di Franco Gnutti, il viaggio inizierà con il gruppo "The Logudros Pishes".
nero velluto. Non ha valore commerciale.
ELBAITE: questi cristalli presentano zone variamente colorate spesso con netto contrasto tra le diverse tinte: rosso - incolore - verde. Ciò è dovuto alle molecole che la compongono chimicamente, possiedono ognuna la loro caratteristica tinta, e le tonalità provengono dalle diverse composizioni di queste molecole disposte in modo diverse. Le tormaline sono inattaccabili agli acidi.
Il Minicalmiere Finito
Il gioco dei prezzi
Queste gemme dai colori vivi e brillanti sono tuttora molto usate in gioielleria, ne testimoniano i moltissimi oggetti che vediamo esposti nelle vetrine.
Da parte mia la ritengo una grande soddisfazione, in quanto, da molto tempo, ho sempre sostenuto che il colore deciso ma molto delicato di queste gemme, ben si adatta al viso delle giovani e delle meno giovani.
Franco Francioli
(e il governo ci gioca)
Proposto dal ministro Marcora un "osservatorio" che non offre al cittadino-consumatore sufficienti garanzie di effettivi controlli
Maghi e cartomanti, passato capodannc, hanno finito il loro remunerativo lavoro e con l'inizio dell'anno nuovo si è conclusa anche l'avventura del mini calmiere voluto dal Ministro Marcora che prevedeva un blocco dei prezzi.
Il Ministro si giustifica: è stato Spadolini a volerlo.
Marcora, che sostiene di tenere sempre i piedi a terra, ha però avallato un operazione che altro non è stato che vendita di fumo "come le previsioni dei maghi" e di demagogia.
Giocare con le cifre ISTAT è troppo facile.
Non è onesto bleffare a questo gioco; considerato poi che la conferma della validità o meno del listino non poteva farsi in teoria ma l'hanno fatta pratica e quotidianamente i consumatori.
E che le carte ed i bleff si sono scoperti con estrema facilità.
Ed allora ci si è accorti che il finto blocco di alcuni generi alimentari ad altro non è servito che ad artefare certe cifre valide solo ai fini statistici e non tanto per dimostrare che le cose in Italia stavano andando bene, quanto per ridurre i tardivi benefici della scala mobile.
Un operazione di questo genere meno ingenua di quanto qualcuno pensi, presupponeva delle complicità, ed il ministro le ha trovate nella grande corporazione del commercio (accusata da La Malfa di far crescere l'inflazione di 2 punti) ed in questi enti inutili e dannosi come le camere di Commercio per le cui presidenze è in atto tra i partiti di Governo la lottizzazione selvaggia.
L'alternativa alla farsa del mini calmiere, che oggi il ministro propone e prevede è quella di un "osservatorio" gestito da presidenti camerali lottizzati, che non hanno a loro disposizione se non le parole e le cifre dei loro grandi elettori; e che non danno ai cittadino consumatore la garanzia che non sia la stretta osservanza dei giochi di potere degli esponenti del governo o delle fazioni locali.
Si tratta comunque, se abbiamo ben capito, di mettere in atto un controllo a posteriori; l'industriale o il commerciante o comunque il centro di potere economico, decide i prezzi che vuole. Il governo controlla le cifre non prima che siano state sparate sul mercato ma dopo.
Con un sostanziale handicap: che industria e commercio hanno a disposizione tecnici di alto valore ben pagati e informazione di prima mano; e la possibilità (per altro finora in Italia non si è sfruttata, ma teoricamente ipotizzabile) di intervenire con tentativi di seduzione (finora mai messi in atto) nei confronti di alcuni centri di controllo che operano obiettivamente nelle più difficili condizioni.
A questo punto la liberalizzazione pare il male minore, almeno in queste condizioni, anche a chi non la vuole.
Si dice da sempre infatti che uno dei momenti di crescita dei prezzi sia quello della intermediazione parassitaria.
Ebbene certi controlli, prima o dopo vengono fatti, rappresentano spesso un momento di pericolosa e costosa intermediazione che si ripercuote negativamente sui prezzi finali.
Punto primo: dunque, nella lotta al carovita e all'inflazione, una serie di controlli veri (o prima o dopo non importa) che debbono essere fatti a livello locale e a livello nazionale da persone che riscuotono la fiducia dei consumatori - elettori; più poteri quindi in questo campo alle regioni, alle Provincie e ai comuni.
È più potere (ma sembra se non lo vogliono prendere) ai rappresentanti dei lavoratori in fabbrica e fuori dalla fabbrica in ufficio e fuori ufficio.
Ma c'è un altra voce oltre a quella dei prezzi che riguarda da vicino tutti i lavoratori consumatori; è quella delle Tasse e del costo dei servizi.
Anche qui dovrebbero esserci, e non ci sono, dei controlli. Prendiamo ad esempio il bollo per le automobili: si sapeva che si doveva pagar di più ma fino all'ultimo non si è saputo quanto. È evidente che neanche al governo hanno fatto i conti di quanto dovrà entrare nelle casse del fisco. Si va così, alla carlona, con una politica che è quella del bancarellaro: arrafare il più possibile.
Poi si contano i soldi! Lo stato venditore di servizi è il peggiore dei commercianti, aumenta ciò che vuole, ma ha controlli perchè dovrebbe controllarsi da sé, e oltre tutto (a differenza del commerciante serio) chiude anche i conti in rosso. E allora rincara le tasse, un meccanismo perverso.
Un'ultima notizia: il Ministro Formica ha fatto sorteggiare alcune categorie che dovranno essere controllate più delle altre perchè presentano "il maggior grado di pericolosità fiscale" il che vuol dire che tra queste categorie si presume ci siano i più grossi evasori.
Quest'anno figurano nell'elenco tra gli altri produttori e i venditori di prodotti chimici e farmaceutici.
Bene, non si poteva aspettare la fine di questi controlli per concedere nuovi aumenti, che gravano soprattutto sui cittadini meno abbienti, agli industriali farmaceutici?
E visto che ci sono tra i "pericolosi" anche i petrolieri perchè prendere per oro colato le loro cifre "in perdita" prima di aver guardato in fondo e bene nei loro bilanci?
Giancarlo Gnutti
L'opinione dei lettori
Polonia e Libertà
Ciò che è successo in Polonia deve farci riflettere con molta serenità.
Quando un Popolo desidera la libertà, solo i Generali possono fermarlo, ma non vincerlo.
Il popolo polacco che ha sofferto molto durante l'ultima guerra, pagando con la vita di milioni di persone, ha diritto ad una vita più umana e più giusta.
I carri armati del generale Jaruzelski sono serviti per mettere ordine in casa propria, ma milioni di cittadini polacchi aderendo a Solidarnosc perchè desiderosi di libertà di parola e di azione, non si vincono con la forza.
Esiste però una amara realtà: la conferenza di Yalta, che incatena i paesi dell'est al patto di Varsavia e quelli dell'occidente alla NATO.
Questo fu deciso a Yalta dai tre grandi, Roosever, Churchill e Stalin, di dividersi l'Europa in zone di influenza americana e russa per l'equilibrio e la pace nel mondo. Nonostante il successivo accordo di Helsinki nel quale si decise per la garanzia dei diritti civili, anche nei paesi sotto il controllo sovietico, Yalta è e rimane il punto chiave della situazione.
Perfino la socialdemocrazia tedesca in un confronto con il Partito Socialista Italiano ha fatto capire che facendo dell'anticomunismo di maniera, non si fa che peggiorarne la situazione, pur riconoscendo il diritto a Solidarnosc di poter esercitare liberamente le proprie attività.
I lavoratori polacchi hanno tutti i diritti di poter svolgere liberamente le loro attività sindacali, ma se infrangono le leggi imposte da Yalta, ecco i carri armati per le strade.
Proprio perchè non sono d'accordo che la legge di Yalta condizioni tutta la nostra vita, non sono d'accordo neppure che la NATO condizioni le nostre libertà di azione.
Là ci sono le truppe del patto di Varsavia, qui ci sono i comandi americani che vorrebbero far fare la guerra agli europei, cioè missili a medio raggio, come quelli che dovremo installare a Comiso, per salvare i loro interessi in America.
E allora perchè tanta pubblicità alla TV sui fatti polacchi?
Perchè ciò serve come propaganda al capitalismo multinazionale, per fare dei'anti - socialismo viscerale, approfittando di una tragica situazione della quale non sappiamo come sarà la fine e cosa ci porterà nel futuro.
Esiste ormai in tutta Europa una lotta per la libertà e per il neutralismo e la pace, soffocate purtroppo dai compromessi vari, soprattutto per ragioni interne politiche.
Ciò che ha detto Brandt e la socialdemocrazia tedesca, cioè di non creare ulteriori problemi e di essere prudenti senza usare parole troppo grosse solo l' er utilizzare "in proprio" anticomunismo, deve farci riflettere con la massima serietà e responsabilità, anche dal punto di vista della cooperazione economica con i paesi dell'est, per le enormi possibilità di lavoro alle nostre industrie in crisi.
Una seria e non faziosa valutazione dei nostri interessi verso i paesi dell'est non significa accetta- re tutto a scatola chiusa, si tratta solo di essere realisti, come lo è la socialdemocrazia tedesca.
Allora, chiediamoci con chiarezza: a che serve tutta questa propaganda contro il cosiddetto "socialismo reale?" Cosa succederebbe se la nostra classe lavoratrice si volesse liberare con la forza della sudditanza americana e volesse governarsi il paese come pretenderebbegiustamente Solidarnosc?
La risposta ci fu data negli anni 50, quando con la occupazione delle fabbriche e la protesta operaia a Modena il ministro degli Interni di allora, il famoso Scelba, ordinò alle forze di polizia di sparare sugli operai uccidendo i lavoratori.
E vero che l'Italia paese delle libertà assolute, che io chiamo libertinaggio, permette a tutti di fare quello che uno desidera e si dimentica subito di ciò che succede, ma è anche vero che esistono amare realtà e dato che io non ho la memoria corta voglio ricordarlo. Qui tutto è permesso. In Polonia NO. Qui i ladri di stato, corruttori, camorre, mafie, ecc. godono delle più ampie libertà di informazione e di azione; la droga è divenuta una fonte di riccheza che dà "lavoro" a migliaia di persone fra chi la usa e la commercia. I sequestri di persona sono all'ordine di ogni giorno ormai accettati con la massima indifferenza dall'opinione pubblica, la prostituzione maschile e femminile è divenuta un modo per "sbarcare il lunario", il cosiddetto terrorismo senza colore vive e vegeta, mentre i partiti pensano solo al loro "seggiolone". Allora mi chiedo: chi ha ragione? Solidarnosc che vorrebbe avvicinarsi al nostro sistema oppure il "socialismo reale" che non permette droga nè parassitismo e permette a tutti i lavorare onestamente e, pur con tutti i suoi innumerevoli difetti, difende la collettività e non l'egoismo individualista?
La risposta purtroppo non è facile e non ritengo di doverla dare io. Ritengo però che la libertà deve essere unita alla giustizia ed in questo caso voglio rivolgere la domanda a coloro che non hanno avuto ancora questa giustizia.
In nome di quale libertà si ripagano i morti di Portella delle Ginestre? e di Piazza Fontana? di Modena, dell'Italicus, di Piazza della Loggia a 'Brescia e dei cittadini vittime della droga e del terrorismo?
Alle famiglie di queste vittime chiedo questa risposta.
Ecco perchè in nome della vera libertà, intesa come libertà dal bisogno, dalla fame, dalla prepotenza, dalla sudditanza, e dai soprusi, per essere con Solidarnosc occorre un grande cambiamento sociale nel segno della fratellanza internazionale.
Dobbiamo solidarizzare con chi si batte per le libertà in Europa dell'est come in Sud Africa, nell'America Latina come in Afghanistan ed in altre parti del mondo per una vera giustizia sociale e per una giusta ridistribuzione della ricchezza, essere meno egoisti, abolire tutte le armi, lottare per la pace e lo scambio del lavoro e delle idee.
Ennio Tacchi
Con le parole d'ordine pace, socialismo e democrazia, la Federazione Giovanile Comunista Italiana della Zona 19 ha nei giorni scorsi proposto un'iniziativa sulla pace al Gallaratese, dando cosi seguito alle altre iniziative tenutesi nei mesi scorsi in zona ed a quelle tenutesi a livello di massa a Milano, Roma, Firenze e in decine di altre città italiane.
Il significato politico è stato quello di avviare soprattutto una riflessione ed una discussione con i giovani ed i cittadini del quartiere sull'analisi della crisi internazionale (i pericoli di guerra, il riarmo atomico, la crisi polacca) ma principalmente quello di confrontarsi sugli obiettivi da seguire per l'affermazione della pace tra i popoli (attraverso il superamento dei blocchi, un nuovo ordine economico internazionale, l'autodeterminazione dei popoli stessi).
Venerdì 15.1.1982 è stato proiettato un film predetto dalla
F.G.C.I. Milanese, dal titolo "OVERKILL" della durata di 20', che propone sia in modo informativo con immagini e noti-
Salvare la Pace patrimonio di tutti
Chiarezza di obiettivi e di analisi per non estinguere il movimento zie, sia in modo umoristico, uno stimolo di discussione che si è incentrata sui compiti e obiettivi attuali del movimento per la pace. Nella serata di sabato 16, è ;tato organizzato un concerto per la pace con la musica dei BLUE GRASS WINDE e COUNTRY JAMBORRE nell'Aula Magna dell'Onnicomprensivo nella cui entrata è stata esposta una mostra sulla pace. Domenica 17 invece, nell'occasione del ricordo del giovane comunista DANIELE ALFANO, morto 9 anni fa in un incidente, mentre stava allestendo una tenda per la pace a sostegno della lotta per l'autodeterminazione del popolo Vietnamita, si è voluto ricollegare l'impegno della lotta di quegli anni a quello attuale, per l'affermazione della pace internazionale.
Con questo slogan il Comitato per la pace del quartiere ha promosso questa iniziativa con un presidio e comizio finale di Arialdo Banfi dell'ANPI milanese e Massimo Gatti Segretario Provinciale della F.G.C.I.
Ritengo sia importante, dopo le manifestazioni che si sono tenute fino ad ora a livello nazionale (Perugia Assisi - i 500000 di Roma - Firenze), ed internazionale (Berlino - Bucarest - Ginevra), riflettere sugli obiettivi ed i compiti a cui il movimento per la pace deve rispondere per evitare la sua estinzione. Mi riferisco, con questa ultima affermazione, a quanto è accaduto negli ultimi anni con motivazioni diverse, per altri: movimenti di massa, se pensiamo a quello delle donne, degli studenti ecc.
Dal settembre 81, centinaia di migliaia di giovani, adulti, donne, sono scesi in piazza, pur appartenendo a coscenze e fedi politiche diverse: cattolici, socialisti, comunisti, singoli individui organizzazioni pacifiste ed antinucleari, sicuramente con una forte carica di emotività (la paura della guerra), ma anche con una forte coscienza di quanto stava accadendo, e della crisi storica che stiamo attraversando e della ricerca perciò di una sua risoluzione. Questo è quello che ha accomunato le persone ed ha creato un movimento per la pace con adesione di massa, che si è estesa al di la delle frontiere e dei boschi, da

Berlino a Bucarest. A livello nazionale e cittadino, questo movimento si è dato degli obiettivi precisi e chiari, che però in alcune manifestazioni, per una chiara volontà di mediazione, hanno subito connotati diversi, questo per garantire l'adesione di forze politiche, arrivando così ad affermare in alcune piattaforme di lotta, che la scelta di installare i missili a Cosimo, è intempestiva e non invece sbagliata e grave. Se la battaglia per la pace, subisce questo tipo di mediazione, ritengo che ciò sia sbagliato.
Il movimento per la pace è sorto ed è diventato di massa proprio per la sua chiarezza nelle analisi e negli obiettivi proposti, ed è necessario che si sviluppi con proposte concrete per raccogliere una adesione di massa, e questo lo può fare se al suo interno non convivono difetti di analisi e pesanti mediazioni, se il movimento rimane momento di iniziativa e di espressione solo dei partiti, sicuramente la battaglia per la pace non si affermerà con forza.
Ritengo però, esprimere gli obiettivi su cui la FGCI ritiene debbano essere coesione di più forze, e cioè: No all'installazione dei missili Cruise, Pershing e SS20 in Europa, in Italia ma soprattutto a Comiso, No all'invio di un contingente di "pace" nel Sinai, No all'aumento delle spese militari, Si al superamento dei blocchi, affermazione di un nuovo ordine economico internazionale, autodeterminazione dei popoli. ripristino delle libertà civili in polonia.
Con questi obiettivi il movimento per la pace è sceso e scenderà in piazza, e lo ha fatto recentemente con la manifestazione del 23 gennaio a Ginevra, dove i movimenti per la pace europei si sono incontrati ed hanno manifestato per affermare una volontà di pace.
Importante è, anche, che si affermi una cultura della pace tra la gente, i giovani che rende concreta la costituzione di una società fondata sulla democrazia politica e sociale e sulla pace internazionale; rilevante è l'importanza che rivestono i comitati per la pace sorti o che sorgeranno nei quartieri, perchè sta a loro costruire questa nuova cultura e far vivere tra la gente gli ideali di pace, contrapponendosi all'isterico riarmo atomico.
Corsi di Yoga
L'U.D.I. (Unione Donne Italiane) di San Siro comunica i nuovi orari dei corsi di Yoga, che si tengono presso la sua sede, in via Mar Jonio 7.
I nuovi orari sono: primo turno dalle ore 18,30 alle ore 19,30, secondo turno dalle 19,40 alle 20,40 di ogni martedì e venerdì.
I corsi vengono tenuti da insegnanti qualificati. Per eventuali iscrizioni o per maggiori informazioni telefonare al numero 4039095 (nelle ore dei pasti) o rivolgersi alle sede dell'U.D.I. di San Siro all'inizio dell'orario di ogni corso.
I comitati per la pace, anche del nostro quartiere, devono perciò meditare e riflettere, tenendo conto che la battaglia per la pace, non è scindibile nei suoi contenuti politici, se i comitati diventano luoghi di confronto e di iniziativa della gente dei giovani, si riescono a realizzare gli ideali di pace e di distensione, se invece rimangono o diventano espressione di intergruppi di forze politiche, la lotta sarà ancora una volta perdente. Con questa riflessione la FGCI invita alla discussione, non solo sulle pagine di Milano 19 ma anche tra le forze politiche, i cittadini, i giovani per far sì che la battaglia per la pace sia patrimonio di tutti.
Mauro Penco
:ridano 19 - pagina 14
In un film sulla vita di una rag,q772 di Berlino l'alienazione delle metropoli contemporanee