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24 ORE parla del Portello e strane storie all'Istituto Padre Beccaro
from Il Sempione1
Il 29 dicembre, alla fine, un giornale ha parlato del Progetto Portello nella sua reale dimensione. A fini informativi non abbiamo nulla da aggiungere a quanto i nostri lettori già sanno; perchè -malgrado la verificata e protratta congiura del silenzio, o, meglio, proprio grazie a essa- il nostro modesto foglio è arrivato non poche settimane prima di tutte le testate della "grande" stampa nazionale e cittadina. Un episodio, questo, che la dice lunga sullo stato miserando della libertà di stampa nel nostro paese.
E' accaduto così che solo il 29 dicembre, appunto, IL SOLE/24 ORE ha detto ai suoi lettori ciò che il nostro lettore attento sapeva già da un po'.
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Altro elemento grave è che il 24 ORE è giornale che si stampa nella nostra zona. E, quindi, per quanto intellettualmente impediti possano essere i suoi redattori alla partita, dovrebbe rendersi conto di che disastro urbanistico è il Progetto Portello per la zona, per la città e l'area metropolitana tutta. Invece, non c'erano particolari peana, ma certamente neanche un parola di riprovazione per un piano tanto urbanisticamente criminale.
Ma bisogna rendersi ben conto: il 24 ORE è un giornale della Confindustria. Nell'affare Portello ci sono dentro tutti. Addirittura assieme Craxi e Agnelli, la Fiat, i partiti, l'I RI; ci si può mettere a dare un giudizio in un caso come questo avendo occhio ai reali problemi della collettività mentre si hanno sulle spalle i condizionamenti che un giornale della Confindustria può avere? Sperare d'avere in questo paese un giornale vero continua a essere una speranza folle.
Nel frattempo il Portello sembra coinvolgere anche realtà marginali e calpestare gli inte- ressi dei cittadini anche in modi assai indiretti. Ne sanno qualcosa i genitori degli allievi dell'Istituto Padre Beccaro che è insediato tra via M.A.Colonna e viale Teodorico, dove ne stanno succedendo di tutti i colori.
Il "Padre Beccaro" è una IPAB,, come si dice con una delle tante bizzarre sigle che la nostra burocrazia riesce a inventare. E', cioè, un "istituto pubblico di assistenza e beneficenza". Dio ci scampi. Per giunta è in mano a un commissario democristiano protetto, pare, dalla Curia.
AI "Padre Beccaro" succedono cose strane, il direttore didattico viene licenziato, ma il provvedimento viene revocato dalla Commissione regionale di controllo (Coreco). Lo stesso Coreco richiede tutta la documentazione contabile per controlli che sembrano necessari.
Il corpo docente si era dichiarato solidale con il direttore didattico, minacciando un esodo in massa dall'istituto. Con quanta soddisfazione per i genitori degli scolari è facile immaginare. Mossi a chiedere spiegazioni, si sono sentiti dire cose strane dal commissario: il direttore metteva i vermi nei pasti degli scolari, due scolari erano stati scoperti a masturbarsi al cesso. Uno dei genitori ha chiesto se era presente il direttore didattico. Si è risposto che non era presente, ma doveva sorvegliare. (A noi questo genere di bugie ricorda la panzane che i gesuiti hanno inventato sulla morte di Voltaire o quelle che inventavano gli stalinisti sulla morte di Trockij).
E' più probabile che il direttore debba pagare l'insofferenza verso strane manovre che sembrano volte allo smantellamento dell'istituto. Sembra proprio che i si vogliano scoraggiare genitori dall'indirizzare al "Padre Beccaro" i propri figli. Per esempio si fissa una somma mensile di 200.000 lire per la frequenza e dopo soli tre mesi si comunica l'aumento sino a 300.000.
Forse tutte queste stranezze potrebbero spiegarsi se si pensa che l'insediamento dell'istituto è nella zona del Portello e che potrebbe essere appetitoso partecipare all'affare.
Lasciate che i pargoli vengano; epperò cercate di cacciarli se ostacolano una buona speculazione. Amen.
Chiodini
FASCISTI - I fascisti, se sono rimasti tali, non si vede in virtù di che cosa debbano essere riaccreditati. Il dramma per le prospettive democratiche di questo paese non è affatto che i fascisti possano in qualche modo essere fuori gioco (ammesso che lo siano) quanto che in gioco siano tanti partiti antifascisti tra i quali non ve n'è uno solo che dimostri di sapere cosa davvero è la democrazia.
SUL SERIO - Su "7" supplemento illustrato del Corriere della sera del 19 dicembre si ammira una fotografia di Pillitteri. Nella didascalia si legge: "Nessuno lo avrebbe ritenuto capace di rompere con il pentapartito milanese ed essere protagonista di una nuova alleanza con Pci, Psdi e Verdi. Nell'articolo di Claudio Schirinzi che è illustrato' dalla fotografia si legge: "Forse questa volta l'errore è stato di chi non l'ha preso sul serio". Forse.