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POSTA CICLO E PORTELLO

Caro Direttore, approfittando della sua cortese ospitalità, mi permetto di inviarLe delle riflessioni scaturite anche in seguito all'ultima assemblea della Vivere meglio nella nostra zona.

FIERA - Sul grande e minaccioso progetto per una mega Fiera lungo il chilometro e mezzo di strada che porta a piazzale Kennedy non desidero spendere più di tanto: l'arch. Simonis ha presentato tutti gli aspetti indotti da non necessitare al momento aggiornamenti. Resta un commento, dunque. Ciò che stupiva nel corso dell'assemblea era l'assenza dei partiti nei pensieri dei cittadini. Ora, per intenderci, non che il fatto sia in sè del tutto deplorevole, anzi, ma in questa occasione il non guardarsi ingiro è quanto meno ingiusto. Infatti partiti hanno quasi tutti rapporti diretti con l'Ente Fiera. Basti la candidatura unanime per Im'sx prefetto Vicari a testimoniarlo.

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Prendendo in esame i singoli partiti, infattio, è interessante 'notare come le posizioni non brillino per gli occhi dei cittadini della nostra zona. I partiti DC, PLI, PRI e PSDI non si segnalano per una particolare attività anti-colosso Fiera. Non vi sono recenti dichiarazioni a proposito e comunque non credo che la gente si aspetti da tali partiti posizioni fortemente critiche nei confronti della Fiera. Interessante, ci arda re alla sinistra che ovre be, almeno credo, cercare di salvare la faccia. Tralasciate le scarse prese di posizione di DP, anche a livello zonale, comunque antimprenditoriali ma non particolarmente pro-cittadini della zona e comunque rispetto per coerenza, veniamo ai due grandi partiti della sinistra.

Su la Repubblica del 26/9/87, nelle pagine di cronaca romana (non lette a Milano) il neo-ministro per le aree urbane, Carlo Tognoli, dichiarava: "La Fiera di Milano, ente autonomo, in 60 anni di vita non ha mai dato nulla al Comune in cambio di strutture, di servizi che sono stato messi a sua disposizione. E oggi 30.000 persone che vivono nel quartiere residenziale attorno alla Fiera sono in una situazione di estremo disagio per sei mesi all'anno".

Una dichiarazione non certo leggera, ma che non può che far sorridere al pensiero che chi l'ha fatta per più di dieci anni è stato sindaco di Milano. Dov'era Tognoli quando questi fatti avvenivano? E il PSI?

Passando al PCI, direi che due numeri del periodico di zona comunista, L'Arco della Pace, danno un'idea ben chiara della compartecipazione di questo grande partito, anche dai banchi dell'opposizione, alla politica morbida nei confronti della Fiera violenta. Il capogruppo PCI

Zona 6 dichiarava nel numero del maggio/giugno 1986: "La presenza del recinto fieristico nel territorio della zona 6 viene dal PCI considerato come un fatto positivo", con relativa sproloquiata sull'alta qualificazione, la spinta economica, il tessuto produttivo, il terziario, ecc.

In un numero più recente si intervistava il presidente Boselli con condimento di gran panegi- rico. Sullo stesso numero compariva, peraltro, una bella pubblicità dell'Ente Fiera. Giusto la ciliegina sul gelato. Allora che aspettarsi ancora da questi partiti? Finchè i cittadini della zona continueranno a votarli non potranno poi lamentarsi della situazione di caos crescente attorno al recinto fierist i co.

PISTE CICLABILI - Come i suoi lettori già sanno, parte di responsabilità nella realizzazione delle piste l'ha il sottoscritto. Non vedendo ancora in esercizio dette piste mi permetto di esprimere alcune opinioni. Anzi, trarrò spunto da un fatto di cronaca. Sul Corsera del 23/ 11/87 il giornalista Alberto Trivulzio descrive in termini deamicisiani l'inaugurazione della Mostra sulla bicicletta all'Ansaldo in via Tortona. E', a suo dire, l'"atto di amore" che Milano dedica alla bicicletta. Cerco ancora una volta i politici presenzialisti di turno. Taglia il nastro Tognoli senza portafoglio che promette finanziamenti pubblici da Roma per la creazioni di reti di piste ciclabili nelle città della penisola. Indi Pillitteri, il neo "coniato" Gattai (che tra l'altro abita proprio lungo il tragitto della pista ciclabile della zona 6) e Cannavò, della "rosea", che ha fornito il materiale iconografico. nella mostra si parla di tutto, fuorchè del reale. C'è la bicicletta di Leonardo, ma non v'è traccia delle note "bici gialle". Vero che neppure Schemmari s'è fatto vedere. Nulla sulle piste. Non a caso: chi si recasse a vederle in questi giorni di fine novembre resterebbe deluso: asfaltatura di scarso valore, sbrecciature di muri, rifiniture scadenti, protezioni inesistenti. Con la pioggia l'aspetto si fa tetro. In via Alberto da Giussano gli incidenti d'auto sono triplicati poichè nessuno si è ancora accorto che la pista richiederebbe una variazione dei sensi unici. E dire che, se il comune si fosse limitato al progetto approvato dal consiglio di zona, oggi avremmo piste sicure senza eliminazione di posti macchina, come invece accade nel tratto, per sempio, di piazza Giulio Cesare. I socialisti di recente hanno evocato lo spirito di Bava Beccaris e i fatti del '98 per inneggiare a quei veri martiri di fine secolo. Eppure oggi sembrano avere in comune col generale delle cannonate uno scarso amore per la bicicletta. allora servivano per compiere attentati. Non escluderei a priori che, oggi, episodi simili possano verificarsi contro il palazzo (Marino). Sembra, anzi, quasi inevitabile, visto l'andazzo.

Corso Sempione

Egregio Diretttore, ho avuto il suo intelligente giornale. Le scrivo perché noto la continua degradazione di corso Sempione, dove abito da 50 anni. L'unica cosa che doveva essere un abbellimento, è costato una barca di miliardi e non se ne comprende la necessità. Ha interessato l'ultima parte di corso Sempione e serve solo a portare i cani a fare i loro bisognini e a qualche bambino ad andare in bicicletta. Quando c'è il sole la domenica mattina, vado a fare due passi fin là e m'è venuta un'idea che servirebbe almeno

Ci Accusa

Egregio direttore, questa mia lettera e queste mie foto che mi permetto di inviarle sono un modesto sostegno all'azione de IL SEMPIONE.

Se il più delle volte mancano realmente e Milano è molto in ritardo rispetto ad altre città (vedi la Francia con parcheggi automatizzati sotterranei con sistemi di pagamento tipo Bancomat) e se il vigile è un fanta- sma è anche vero che Parcheggio Selvaggio è anche -il più delle volte- pigro. Infatti tutta la zona del centro, grazie a Dio, è straservita dai più svariati mezzi pubblici (Diamo a Cesare Cel che è suo). ome è pigrizia da parte dei bravi cittadini di questa zona, non contenti così ben descritto da IL SEMPIONE a pag.7 del numero di dicembre, non insegnano ai cani di non sporcare nel bel mezzo dei marciapiedi (alcuni sinceramente lavati solo dalla pioggia che Dio ogni tanto continua a mandarci), anche quando sono perfettamente a conoscenza del calibro dell'escremento in questione e senza contare, nei periodi di caldo intenso, al pericolo di infezione che i cittadini più piccoli (come mio figlio: due anni e mezzo) possono riscontrare. ad allietare i milanesi. la domenica si potrebbero invitare le fanfare militari a tenere dei concerti sul piazzale davanti al Monumento; così la scalinata servirebbe a qualche cosa. Ci sarebbe così una scusante a tanto spreco. Un'altra cosa che manca in corso Sempione è un posteggio fisso di taxi. Non si sa percliè hanno tolto quello che c'era davanti alla Fiat, che era così comodo e serviva tanto le continue fiere, come alla gente che viene da fuori, e non può circolare in centro con la macchina. Ho chiesto a qualche tassista, ma sono stati tutti molto evasivi in proposito. Ci deve essere una ragione particolare. A Lei fare le ricerche... Distintamente.

Poichè infatti i suddetti escrementi invadono per Riorni e settimane, e a volte plu, le nostre strade e aiuole attorno alle quali si svolge, ben due volte alla settimana, un mercatino ambulante di generi prevalentemente alimentari, a volte c'è da chiedersi veramente in quale razza di città arcaica (inquinata di più non si può) e disorganizzata siamo costretti a•vivere.

Senza poi parlare del tempo libero dei più piccini. Cioè di quei bambini in età pre-asilo, con madri che per disgrazia loro, non lavorano per cui non possono usufruire del servizio asilo prima dei fatidici tre anni. Se non si vuole fare camminare i figli a modo di gimkana, per i disagi ben noti, e far loro respirare i gas di scarico delle auto, dei bus, diesel e non, e cercare di farli socializzare, andare a vedere il "recinto" al Parco Sempione. Per i più piccoli: non esiste un contenitore con sabbia per lavarsi le mani, devono attraversare soprattutto col pericolo di finire investiti dalle biciclette dei più grandi non c'è nessun tipo di toeletta la maggior parte delle panchine sono rotte e comunque vicino all'unico scivolone per i bambini più piccoli non ci sono panchine la recinzione e sfondata in più parti non esiste nessun tipo di sorveglianza oltre l'abituale sporcizia, abbondano anche i profilattici maschili colmi di "contenuto". Siamo cittadini di una zona popolosa e dobbiamo darci da fare. lo sono cittadina straniera, e vivo qui da circa un anno, ho vissuto anche neipaesi così detti del Terzo Mondo, ma cose del genere, sinceramente, non mi erano mai capitate.

Se mi posso permettere un giudizio sul caos di questa nostra zona, non me ne vogliate, ma mi pare proprio che sia dovuto alla mancanza di sensibilità verso la qualità della vita, che il cittadino residente e non, non riesce a sentire dentro di lui, come facendo parte, nella sua piccola unità, di un insieme che forma a sua volta, la cittadinanza di un paese civile ancor prima che democratico.

Per non fare solo critica ma proporre: spostare verso piazza del cannone il mercato e ridurlo a una sola volta la settimana, magari potenziandolo, e soprattutto disinfettando a lavoro ultimato parchimetri lungo tutta la via Cesariano sino a piazza del cannone sotto le aiuole di piazza SS.Trinità e attorno all'Arena parcheggi completamente automatici con presa in consegna da speciali ascensori delle vetture e pagamenti con carta di credito. Naturalmente questo sistema può essreecostru:to in Italia, creando posti di lavoro.

Geneviéve Adou Makdachi

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