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APPELLO AL PAESE

Dopo una lunga fase di progresso economico e civile, l'Italia vive una grave crisi del sistema politico, alla quale può far fronte solo una grande riforma istituzionale.

Il governo e il parlamento riescono sempre meno ad affrontare tempestivamente i temi sui quali si decide il futuro del paese.

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Sono entrati in crisi profonda i partiti, sempre più staccati dalla società civile e sempre meno in grado di svolgere la loro essenziale funzione di strumenti di raccordo tra i cittadini e i rappresentanti politici.

Il cittadino si sente lontano da una vita politica estranea al suo controllo, in cui la scelta dei governi e delle maggioranze non è espressione diretta del suo voto, ma è affidata alle mediazioni successive dei partiti.

Il paese, che rischia un pericoloso declino, può invece avviarsi verso una nuova fase di progresso se riesce a darsi un assetto politico in grado di affrontare i grandi problemi del domani. Occorre quindi una grande mobilitazione morale, una nuova partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Ma contemporaneamente occorre correggere, con una riforma istituzionale, i meccanismi che hanno spinto alla situazione attuale. Il punto centrale di questa riforma sta nella modifica della legge elettorale, basata su un proporzionalismo che ha svolto in passato una funzione positiva, ma che oggi contribuisce alla frammentazione politica, alla instabilità dei governi, allo strapotere degli apparati di partito, all'affievolirsi dei rapporti tra eletto ed elettore..

L'Italia ha oggi bisogno di un sistema politico più simile a quello delle altre maggiori democrazie. Una riforma elettorale ispirata al collegio uninominale, che consenta la stabilità dei governi, dia ai cittadini il potere di scegliere la maggioranza e vincolare il partito prescelto a una determinata coalizione, crei, un rapporto diretto tra eletto ed elettore, valorizzi le caratteristiche personali 'del candidato, è quindi l'elemento fondamentale della "grande riforma" di cui avvertiamo l'improrogabile necessità.

Convinti che una vera riforma istituzionale sarà impossibile senza una forte spinta- società civile, noi intendiamo, aderendo a questo manifesto, dar vita a un movimento di opinione che mobiliti il Paese verso un grande obbiettivo, e che spinga la classe politica a procedere su una strada di progresso e di rinnovamento dell'Italia.

Umberto AGNELLI, Paolo BARILE, Giorgio BASSANI, Alessandro BERETTA ANGUISSOLA, Carlo BO, Luigi CALIGARIS, Mario COLOMBO, Alberto FALCK, Domenico FISTCHELLA, Serio GALEOTTI, Massimo Severo GIANNINI, Vincenzo GIUSTINO, Franzo GRANDE STEVENS, Franco GRASSINI, Rita LEVI MONTALCINI, Roberto MAZZOTTA, Vittorio MERLONI, Luca di MONTEZEMOLO, Alberto MONTICONE, Franco MORGANTI, Franco NOBILI, Livio PALADIN, Franco PECCI, Luigi PEDRAZZI, Carlo SCOGNAMIGLIO, Pietro SCOPPOLA, Mario SEGNI, Giuseppe TAMBURRANO, Mario UNNIA, Salvatore VALITUTTI, Antonio ZICHICHI.

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