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I lavoratori Fiat verso il XIV Congresso del PCI Dalla fabbrica alta società RIVALTA

L'8 e il 9 febbraio è stata fissata la data per il Congresso della nostra Sezione. Il clima politico che esiste oggi in fabbrica per i tanti problemi che attanagliano i lavoratori, impone una attenta analisi e un impegno maggiore di tutto il quadro dirigente della Sezione del Partito, per fare in modo che dal Congresso vengano avanti indicazioni di lotta su obiettivi capaci di costruire un movimento che contribuisca a spostare l'asse politico del paese su un terreno di democrazia più avanzata.

Un tale fronte di lotta ci dovrà vedere impegnati in un dibattito che sia il più ampio, profondo e democratico possibile. Per questo il Congresso sarà aperto, oltre ai nostri iscritti, a tutti i lavoratori, alle forze politiche presenti in fabbrica, leghe sindacali, associazioni contadine, per confrontarci con loro sulle proposte del nostro Partito.

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I temi che verranno approfonditi nel Congresso dovranno tenere conto della attuale fase politica, dello stato del movimento operaio, visto in riferimento al quadro politico generale, dalle esperienze di lotta che sono state fatte, per cogliere tutti quei fattori di novità che le lotte hanno espresso e che tutt'ora sono presenti nel dialogo con i lavoratori.

Un punto di partenza che dovrà essere approfondito con il movimento in fabbrica è quello della crisi che ha travolto il nostro Paese, dai fattori che l'hanno determinato e dalla politica portata avanti dai governi DC; il nostro sforzo dovrà essere volto a questi avvenimenti sgombrando il terreno da tutto quel clima di sfiducia che esiste tra i lavoratori, su mesto terreno dovremo portare tutti a confrontarsi con le nostre proposte in merito alla riconver-s sione produttiva su un modo diverso di governare e sulle alleanze che si devono ricercare per uno spostamento reale dei rapporti di forza nel Paese; questo nei prossimi giorni dovrà essere il tema dominante tra i lavoratori.

Dobbiamo ancora tener presente la crescita politica e culturale fatta da un movimento operaio dal '69 ad oggi e sapere che siamo di fronte a un movimento più cosciente, ma questo non ci deve far cessare nemmeno per un momento la nostra opera rivolta alla crescita politica e numerica degli aderenti al nostro Partito; infatti quando si afferma che siamo di

Meccanica Mirafiori

fronte a un movimento più avanzato in fabbrica è dovuto soprattutto dalla nostra capacità di inserire elementi qualificanti nelle piattaforme rivendicative, cercando in questo di inserire elementi di potere reali in fabbrica e l'aver fatto acquisire una dimensione nuova sulle rivendicazioni di carattere generale che andavano a stabilire nuovi rapporti con i disoccupati del Nord e del Sud, con i pensionati, con i contadini.

Se si tiene conto anche dell'ultima esperienza fatta nella nostra zona dove il nostro ruolo è stato determinante sia per le argomentazioni che per il movimento che abbiamo saputo costruire insieme alle organizzazioni sindacali; per bloccare la realizzazione dell'autostrada To-Pinerolo, la quale non solo non avrebbe risolto i problemi dei pendolari ma avrebbe contribuito al dissesto di molti ettari di terreno coltivabile (mentre nella zona mancano servizi essenziali come: case, scuole, asili, e attrezzature sanitarie).

Questo momento di lotta ha permesso di ricercare alleanze con le organizzazioni contadine (ACLITerra, Coldiretti, Alleanza Contadini), e con le forze politiche della zona, fino ad arrivare ad uno sciopero dove insieme con gli operai sono scesi in lotta i contadini, impiegati comunali, personale della scuola, i Sindacati della zona, forze politiche come PSI e la DC.

Sono obbiettivi questi che contribuiscono a una reale crescita del movimento operaio e democratico perchè tendono ad unire insieme ai problemi di fabbrica una visione più generale fino a porsi l'obiettivo del controllo democratico sugli investimenti, se si assomma a questo il grande sciopero politico dopo la strage fascista di Brescia ci si può rendere conto della forza e della combattività della classe operaia italiana.

Una analisi corretta dello stato del movimento operaio deve partire da questa esperienza per collegarsi a quello che oggi si può riscontrare in fabbrica; se la crisi ha messo in discussione un modello di società fondato sullo sfruttamento della mano d'opera a basso prezzo e sulla rapina al Mezzogiorno (vittima questo di uno sviluppo distorto) è compito dei comunisti indirizzare i lavoratori verso scelte più avanzate su un terreno di lotta che abbia come obiettivo fondamentale uno

Il congresso della sezione per il rafforzamento del partito

Lavoratori, il nostro Paese sta attraversando una crisi di tali proporzioni da investire non soltanto l'apparato economico produttivo ma anche l'intera vita sociale, con conseguenze ormai insostenibili per quanto riguarda l'attacco ai livelli occupazionali e al tenore di vita delle masse lavoratrici e degli strati popolari.

Nel nostro Paese gli effetti della crisi che investe l'intero mondo capitalistico, sono più gravi perché è il Paese dove maggiori sono i guasti provocati da errate politiche economiche condotte avanti dai governi e dai gruppi monopolistici industriali e finanziari.

Da sempre il Partito Comunista Italiano ha combattuto queste scelte economiche; ma non solo, si è dimostrato forza organizzativa e politica in grado di favorire la lotta unitaria delle masse lavoratrici a sostegno del profondo rinnovamento economico e sociale necessario al Paese.

Lavoratori, è urgente lottare per cambiare qu9sta situazione attraverso l'avvio di un meccanismo di sviluppo economico che partendo dal soddisfacimento dei bisogni sociali, utilizzi in pieno le risorse umane e materiali. Dia priorità allo sviluppo dell'agricoltura, imponga una riconversione produttiva secondo gli attuali bisogni delle masse popolari, risani le istituzioni politiche ed amministrative, sviluppi un nuovo modo di vivere ci- sviluppo razionale, valorizzando le risorse naturali del nostro paese (l'agricoltura ad es.) e con la creazione di una nuova domanda di consumo che vada in direzione delle esigenze più immediate della popolazione (trasporto, scuola, case); come grandi momenti per rilanciare l'economia nel nostro Paese, e per garantire la piena occupazione.

Il nostro compito deve essere anche quello di diventare sempre più un Partito di massa in fabbrica, cercare con le altre forze politiche alleanze che vadano a costruire l'unità politica dei lavoratori, come momento di confronto su problemi unificanti di lotta.

La costituzione di un Comitato Antifascista in fabbrica potrebbe essere un primo momento unificante dove tutte le forze antifasciste si riconoscono. Una verifica dovrà essere fatta anche per quanto riguarda il nostro ruolo in fabbrica, per correggere i limiti e i difetti che ci sono stati durante la nostra azione nell'orientamento del movimento, e sulle posizioni che come comunisti abbiamo avuto su tutti i problemi che il movimento operaio ci ha posto. L'organizzazione del lavoro in fabbrica, l'ambiente di lavoro, i trasferimenti e verificare se su questi problemi si è riusciti a strappare al padrone dei risultati sostanziali.

Quest'anno ci presentiamo al Congresso della Sezione con un primo risultato positivo che è quello di aver superato il cento per cento degli iscritti, questo deve servirci per dare ancora più slancio alla nostra azione rivolta a costruire in fabbrica un Partito sempre più grande. Sapendo che, la nostra presenza organizzata stimola altre forze politiche ad organizzarsi. Altro obiettivo di rilevante importanza è stato la realizzazione del giornalino di fabbrica « Rivalta rossa », perchè oltre a impegnare il quadro dirigente della Sezione ad uno sforzo di analisi e di ricerca dei problemi della fabbrica; questa iniziativa suscita un grande interesse tra i lavoratori per il dibattito aperto nelle squadre sui temi trattati, perciò il contributo che dà per la crescita ideologica politica e di lotta, deve impegnarci ancora dì più al rafforzamento di queste iniziative.

Vittorio Federico Operalo Fiat Rivalta (TO) vile e democratico che sbarri con forza la strada al pericolo fascista. Per fare questo occorre lottare per modificare i rapporti politici dando al Paese un quadro politico nuovo fondato sull'incontro e sulla lotta unitaria delle componenti popolari comuniste, socialiste e cattoliche. L'appello che i comunisti della Fiat meccanica riuniti a congresso rivolgono ai lavoratori è quello di rafforzare con l'adesione militante e di lotta il Partito Comunista Italiano a sostegno delle proposte per rinnovare il Paese ed avviarlo sulla strada di una trasformazione socialista della società.

La Sezione del PCI Meccanica Miraflori

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