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Le nostre rubriche
from I Duecentomila1
Da questo numero è nostra intenzione dare spazio e sviluppare delle vere e proprie rubriche di vario carattere e dare loro un senso di continuità nella pubblicazione. Per questo però è necessario che tutti i compagni collaboratori al giornaie abbiano anche una particolare cura in questo senso. Promuovendo n'invio da parte di tutti i compagni e i lavoratori disponibili al contributo, di idee, valutazioni, perplessità, commenti, ad avvenimenti di carattere culturale come ad esempio spettacoli teatrali, cinematografici, oppure a letture da essi compiute, meritevoli di una riflessione. L'audace obbiettivo in questo modo, sarebbe di avere una gamma di giudizi e orientamenti da parte dei lavoratori del Gruppo FIAT, come espressione più avanzata della Classe Operaia, attorno a questioni di carattere formativi), informativo ed artistico. La Redazione dal canto proprio farà ogni sforzo possibile perchè auesto tavoro sia il frutto di discussioni e confronti, organizzando in misura reale incontri e tavole rotonde, ribadendo il carattere aperto del giornaie. Per l'invio di questo ed ogni altro tipo di materiale, spedire a: I DUECENTOMILA Redazione: Via Chiesa della Salute 47-10147 Torino. Tel. 215.715/95.
DISCORSI A TORINO DI TOGLIATTI
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Ogni libro, sia di avventura, sia un saggio, contiene un messaggio da trasmettere.
Nel libro « Discorsi a Torino » di Togliatti « c'è un mosaico ». Come premette il titolo, sono raccolti i vari discorsi, gli interventi fatti a Torino e per Torino. Ciò che caratterizza i vari pezzi è la lucidità e lungimiranza del dirigente. Ogni pezzo, nonostante la diversità dei periodi in cui viene scritto non si limita ad essere solo un buon discorso, ma sembra in progressione legarsi agli altri interventi, come se per ognuno ci fosse la consapevolezza di essere elemento di un mosaico in proiezione nella storia ed espressione di una strategia politica concreta'
Il fatto che, ad iniziare dal 1945 « Discorsi ai quadri dirigenti torinesi » al 1963 « Agli elettori di Torino e*del Piemonte » c'è una continuità impressionante oggi può sembrare ovvia una certa scelta, costruirla 30 anni fa e in un arco di tempo 'così ampio (18 anni) solo un grande dirigente come Togliatti poteva farlo. dei trasporti pubblici urbani ed extra-urbani e del sistema ferroviario. Il governo ha fatto la cosa peggiore: ha bloccato l'auto e non ha avviato niente altro. Noi siamo per una parziale, graduale sostituzione con il trasporto pubblico, che garantisca l'occupazione ed apra prospettive di sviluppo per il Mezzogiorno. La Fiat in realtà punta a sollevare un polverone di supposizioni sulle intenzioni reali dell'azienda, a somministrare solo fette di realtà (le auto invendute, ecc...) per farle passare senza una visione complessiva Se questo gioco riuscisse la Fiat potrebbe portare avanti la sua ristrutturazione scaricandone il prezzo, totalmente, sui lavoratori. L'accordo di sabato 18 gennaio come già il precedente, è positivo, poichè impedisce questa manovra ed aumenta garantisce un potere di controllo nella ristrutturazione. Ma non dobbiamo illuderci: riusciremo ad imporre nuove produzioni, socialmente più utili, e lo sviluppo dell'occupazione al Sud, soltanto se in questi mesi sapremo estendere il controllo la lotta sui processi reali che avvengono negli stabilimenti. Non sarà facile intervenire punto per punto nelle officine, sulla ristrutturazione, poichè il monopolio tende ad imbrogliare le carte spostando, fornendo dati inesatti, rompendo l'organizzazione di classe. Con una prospettiva politica chiara oltre che necessaria, è possibile il pieno rilancio dei delegati. Contemporaneamente occorre investire Regioni, Parlamento, governo, affinché avanzino scelte nuove di politica economica. Ci sono oggi le possibilità e capacità nella classe operaia italiana di andare avanti pur in questa situazione molto difficile.
Nel rivolgersi a « Torino città operaia » mai eccedono « mito » o « sconforto » sempre è presente nei discorsi, il richiamo al ruolo di questa città, alla sua responsabilità e quindi alla necessità di maturità nelle scelte degli operai della Fiat a partire dai comunisti. Dagli anni della Resistenza agli « anni bui » di Valletta, al risveglio della classe operaia torinese, il libro rappresenta una pagina di storia significativa di Torino e del Piemonte. Caratteristica infatti dei vari pezzi è anche il valore storico, che mai si astrae come spesso avviene dalla realtà concreta, così radicata nel passato e in proiezione per il futuro, che da la dimensione del valore e del ruolo storico della classe operaia e dei suoi possibili alleati.
Così è infatti caratterizzato il discorso tenuto alla « Galleria d'Arte Moderna » di Torino, sul passato risorgimentale del nostro popolo, dando il senso delle radici che hanno permesso la costruzione, prima geografica, ma poi e soprattutto culturale del popolo italiano. Questo pezzo oltre che significativo per il contenuto, permette di conoscere meglio il « personaggio » Togliatti, ma non solo; un grande dirigente di un popolo non può astrarsi dal conoscere le radici storiche di quel popolo, e Togliatti è stato questo, come Gramsci, spesso citato nel libro per le stesse capacità analitiche.
Il libro è consigliabile a tutti ma soprattutto ai giovani.
Al giovane studente che nel libro trova quel ricco documento storico.
Al giovane operaio che nel libro trova una consapevolezza e coscienza del suo ruolo nella storia.
Al giovane comunista per accrescere la sua conoscenza del Partito, sul suo ruolo storico, attraverso uno dei suoi più significativi e validi rappresentanti.
Ma anche chi non è più giovane può nel libro trovare quella pagina della sua -storia e magari com'è prevedibile riconoscere i propri errori ed avere dei ripensamenti.
La conoscenza dei fatti concreti è oggi di utilità estrema per capire, da dove veniamo e sapere dove andiamo.
Il giornalista ha ragione: l'Italia non è il paese lacero e tremante descritto dalla propaganda di governi interessati. Ha poi pienamente ragione a chiedere a noi comunisti che ne pensiamo. A Fanfani no di certo.
Veduta dell'attivo FIAT nel salone della Federazione di Torino il 19/1/1975 a cui ha partecipato il compagno Giorgio Napolitano. Dall'attivo è scaturito il dibattito per la preparazione dei congressi delle Sezioni.
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Pubblichiamo la lettera del Presidente della Regione Peimonte che invita tutte le Regioni del Sud ad un incontro sull'occupazione e sulla politica degli investimenti.
Riportiamo inoltre una nota del compagno Dino Sanlorenzo sul significato dell'iniziativa proposta dal gruppo comunista sin dal novembre 1974.
Ci pare importante sottoporre questa iniziativa all'attenzione dei lavoratori della Fiat poichè il recente accordo richiede, per una gestione piena, un movimento di lotta che si sviluppi a tutti i livelli, ed il pieno appoggio dei lavoratori stessi.