A Nemela la direzione della Dolomiti Unesco TRENTO Mara Nemela (nella foto) è la nuova direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco. La 45 enne responsabile dei Servizi tecnici e urbanistici del Comun General de Fascia, succede a Marcella Morandini, dimessasi dopo sette anni alla testa dell’organismo. Nemela, nata a Bolzano ma residente in Trentino a Canazei, è emersa al termine di una selezione internazionale, alla quale hanno partecipato 40 professionisti di tutta Europa. La riunione del Consiglio di amministrazione che ha portato alla nomina si è svolta nella sede della Provincia di Belluno. Erano presenti il presidente Mario Tonina (Trentino), il vicepresidente Graziano Pizzimenti (Friuli Venezia Giulia) e i consiglieri Federico Caner (Veneto), Roberto Padrin (Provincia di Belluno), Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer (Alto Adige), Andrea Carli (Uti delle Valli e delle Dolomiti Friulane) e Francesco Brollo (Uti della Carnia). Corriere del Veneto | 5 Maggio 2021 p. 10, edizione Treviso-Belluno Mara Nemela alla direzione di Fondazione Dolomiti è Mara Nemela la nuova direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco. Succede a Marcel-la Morandini, che aveva diretto l’ente per sette anni. La sua nomina è stata ratificata all’unani-mità dal Cda, riunitosi ieri a Palazzo Piloni, sede della Provincia di Belluno. Classe 1975, Mara Nemela è nata a Bolzano e vive a Canazei, in Val di Fassa. Si è laureata in Ingegneria per l’ambiente e il territo-rio all’università di Trento nel 2001. Dipendente della Provincia autonoma di Trento, il suo attuale incarico è quello di responsabile dei Servizi tecnici e urbanistici del comun General de Fascia. Dal 2012 è membro della Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio. Ha contri-buito a costituire la Rete di Riserve della Val di Fassa, gestore del Patrimonio Mondiale Dolomiti Unesco della parte trentina della Marmolada e del Catinac-cio. «Esprimo grande soddisfazione sia per il riscontro ottenuto dal bando di selezione, sia per l’esito», dice il presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, Mario Tonina. «I profili professionali che abbiamo preso in esame si sono rivelati tutti di alto livello e la scelta di Mara Nemela è dovuta sicura-mente alla competenza, all’esperienza nel campo della gestione territoriale e alla capacità di fare rete. A lei un augurio sincero di buon lavoro: le sfide per la gestione sinergica del Patrimonio Mondiale sono complesse e sappia-mo che la nuova direttrice potrà contare sulla colla-borazione di una squadra impegnata, motivata, competente e professiona-le nel solco del percorso tracciato dalla dottoressa Morandini. Saper intera-gire con le diverse reti, che a vari livelli si occupano di gestire, comunicare e conservare il Patrimonio Mondiale, sarà un fattore determinante per conti-nuare a essere un modello di gestione apprezzato e studiato a livello internazionale». (m.g.)
NUOVA SEDE PER LA FONDAZIONE DOLOMITI UNESCO Gazzettino | 18 Maggio 2021 p. 12, edizione Belluno Cantoniera alla Fondazione: oggi la firma del protocollo Prima la convenzione fra Anas e Comune di Cortina, poi l'accordo dell'amministrazione ampezzana con Fondazione Dolomiti Unesco: tutto questo per dare nuova vita alla vecchia casa cantoniera di Acquabona. L'ACCORDO Questa mattina alle 11, in municipio, il sindaco Gianpietro Ghedina firmerà il protocollo per l'utilizzo del manufatto, assieme a Mario Tonina, assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia autonoma di Trento, attuale presidente di Fondazione Unesco. È il secondo atto formale per l'uso di quell'immobile, mentre si stanno concludendo i lavori di manutenzione straordinaria e ammodernamento, pagati da Anas. Il 6 febbraio scorso fu Claudio Andrea Gemme, presidente Anas, a firmare la convenzione con il Comune, per concedere i due piani superiori; l'accordo ha la durata di dieci anni e il Comune pagherà 2.400 euro l'anno, oltre alle spese. Il piano terra sarà invece usato direttamente da Anas, per aprire lo sportello al pubblico del progetto smart road di gestione informatica della mobilità sulla statale 51 di Alemagna. È un progetto da 27 milioni di euro, che ha visto posizionare centinaia di antenne, lungo una settantina di chilometri, dall'uscita dell'autostrada a Pian di Vedoia sino alla sella di Cimabanche. «Uniamo un'istituzione come Unesco e una attività tecnologica, portata avanti da Anas, con la sala di controllo, che verificherà tutte le attività che abbiamo realizzato sulla strada: è una congiunzione astrale molto interessante nella visione che abbiamo per tutte le altre case cantoniere sul territorio italiano spiegò Gemme questo è certamente un esempio virtuoso, costruito assieme all'amministrazione di Cortina. Il valore vero sta nell'idea e nell'averla realizzata assieme. Sarà un test, che potrà fare da apripista in tutto il Paese». IL PATRIMONIO