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NOTIZIE DAI PARCHI
stagione. Tra le novità dell'estate 2021 c'è la piattaforma dove si potranno prenotare i pernottamenti nei rifugi altoatesini di Cai e Alpenverein, oltre che in quelli di Austria, Germania e Slovenia. «Un sistema- spiega Zanella - che dà sicurezza sia ai clienti che ai gestori. I primi hanno la certezza di trovare un posto; i secondi la sicurezza che chi ha prenotato e poi disdetto, all'ultimo momento, pagherà almeno la caparra, richiesta nel momento in cui si blocca un certo numero di posti». Serate, gite e corsi Grazie alla possibilità di vaccinarsi e fare test, sta lentamente riprendendo anche l'attività del Cai sospesa causa pandemia. «Abbiamo ricominciato con le serate - spiega Zanella -: al teatro di San Giacomo è andata in scena la performance «Eiger: l'ultima salita», proposta delle Sezioni Cai di Bolzano e Laives in collaborazione con il Centro culturale San Giacomo. Ingresso, ovviamente, con il Green Pass. Molto buona la risposta del pubblico che ha voglia di tornare ad uscire e si sente più sicuro grazie al fatto che bisogna avere la certificazione verde. Le nostre sezioni stanno ricominciando anche con l'attività escursionistica - di fatto bloccata nell'estate scorsa - e ci stiamo organizzando per far ripartire i corsi di arrampicata e roccia sempre molto richiesti».
Gazzettino di Belluno | 25 maggio 2021
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Frane e slavine: si fanno chilometri a piedi con i viveri per aprire il rifugio
Di Alessia Trentin BELLUNO Cinque slavine hanno interrotto la strada per il rifugio Bianchet, sul versante nord del monte Schiara, e distrutto l'acquedotto: la stagione è partita per tutti, meno che per Enzo e Sonia. La coppia, che quest'anno festeggia i dieci anni di gestione del noto rifugio al Pian dei Gat, nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi lungo l'Altavia numero 1, situato nel comune di Sedico, nei giorni scorsi ha portato in spalla le prime provviste in attesa che venga riaperta la strada per salire al rifugio. Intanto anche dal Cai che ha sollecitato la riapertura, attraverso il presidente Paolo Barp, si alza l'appello: «Siamo preoccupati, speriamo che la nostra richiesta venga accolta quanto prima». GLI OSTACOLI Enzo e Sonia in annate migliori avrebbero aperto il loro rifugio agli escursionisti già da una ventina di giorni, magari solo nei fine settimana per intensificare progressivamente l'attività con l'avvicinarsi dell'estate. Invece sono fermi, in attesa. Nei giorni scorsi hanno raggiunto il Bianchet con gli zaini carichi di beni di prima necessità, per iniziare a riempire la dispensa, ma il lavoro è lungo e potendo contare solo sulle proprie gambe è dura. Sui social sono apparse le foto dei gestori che, borse alla mano, lasciavano l'auto e iniziavano a camminare. «E niente - si legge -. In settimana dovevano liberare la strada ma è ancora interrotta dai Companc, perciò anche questa volta Enzo e Sonia hanno portato in spalla il carico per preparare il Rifugio per la stagione, ma c'è il problema dell'acqua che non si risolve fino a che la strada è bloccata perché serve attrezzatura pesante». L'INTERVENTO Il problema, dicono i forestali, è la neve. Le slavine cadute hanno trascinato con sé tronchi e pietre che ora interrompono il passaggio e la neve non si è ancora sciolta, ma la via è percorribile. Una ventina di giorni fa i carabinieri forestali hanno sistemato il sentiero fino a Pian dei Gat, lavorando con l'escavatore per una settimana. Ma lì il terreno continua a franare e la neve ancora a terra non fa che aggiungere problema al problema. «Il ripristino del tratto di nostra competenza l'abbiamo effettuato spiega il comandante del Raggruppamento carabinieri Biodiversità di Belluno, colonnello Gianfranco Munari -, dalla sbarra fino in cima a Pian dei Gat. Sono salito io personalmente». LA SOLUZIONE Ad ogni modo una soluzione dovrà essere trovata. Il Cai ci conta, perché deve intervenire con le manutenzioni straordinarie all'edificio. «C'è l'estrema necessità di aprire la via per portare al rifugio il gruppo elettrogeno riparato spiega Barp e la turbina, anch'essa sistemata. In questo momento anche l'acquedotto ha problemi, la slavina ha travolto e distrutto anche quello. Prima di aprire sono necessari una serie di interventi, ecco. Abbiamo rivolto una richiesta al nucleo Carabinieri forestali, per la strada, attendiamo venga accolta». Intanto Sonia ed Enzo contano i giorni che li separano dal loro ritorno in quota e vogliono essere ottimisti, sperano di poter aprire già il prossimo fine settimana. «In teoria libereranno la strada dal materiale questa settimana, così ci è stato detto spiega Enzo, fiducioso -, se questo avverrà allora nel week end apriremo. Da dove ci si blocca con l'auto fino al rifugio sono circa due chilometri, ora da percorrere tra neve e tronchi a terra». Al momento i disagi iniziano a Companc, dove la via si interrompe e richiede di proseguire a piedi con fatica. I due rifugisti si stanno dando da fare per attrezzare il luogo per i prossimi mesi, ma la loro buona volontà non è sufficiente, perché anche avendo la dispensa piena poco si può fare in mancanza di acqua. Enzo e Sonia non si abbattono ma restano in attesa, ottimisti e fiduciosi di poter festeggiare quanto prima i loro dieci anni al Bianchet.
L’Adige | 3 Maggio 2021
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Vacanze senz'auto e plastica
GIULIANO BELTRAMI STREMBO Non si è ancora sufficientemente allenati alle riunioni in Zoom. La partenza del Comitato di gestione del Parco Adamello Brenta lo dimostra. 25 presenti (e meno male che sono solo 25) impegnati a rispondere "presente", "favorevole"... Minaccia di finire all'ora della camomilla. "Meglio chiedere solo i contrari e gli astenuti", nota Sergio Merz, degli ambientalisti. "Vero", accoglie il presidente Walter Ferrazza, che gestisce il Comitato in prima persona, senza chiedere ai collaboratori (non accadeva prima di lui), con tono morbido ma deciso. E tutto fila più liscio. A partire dal rendiconto 2020, di cui parliamo a parte.Il resto, partendo dalle linee programmatiche. Inizio con le scuse di Ferrazza: «Era mia volontà incontrare tutti. Purtroppo l'emergenza Covid...», sempre quella. «Però la Giunta non è rimasta inerte: in questi 70 giorni ha fatto una ricognizione dello stato dell'arte».E ha messo mano alla comunicazione. «Abbiamo creato una cabina di regia per produrre un importante piano della comunicazione aziendale». Primi prodotti: diretta Facebook e Instagram quindicinale "300 secondi di Parco"; video tutorial per la mobilità; nuova pubblicazione editoriale; flyer con indicazioni sulle buone prassi da incentivare nel Parco; interviste ai turisti; press tour per la stampa nazionale e locale; trasmissioni Rai; rivista del Parco; partecipazione a fiere (Fishing festival), comunicazione più intensa sulla ricerca, sull'orso e (specie sui canali digitali) su flora e fauna.Progetti. Anzitutto Mobilità 2021 per una vacanza senz'auto, rivolto alla gestione sostenibile del traffico turistico. Verranno proposti anche quest'anno, in sinergia con Provincia, APT territoriali e Comuni, parcheggi di testata, un sistema capillare di trasporto pubblico verso le mete più gettonate, informazione puntuale per agevolare il visitatore e le comunità interessate". Plastic Free, progetto rivolto ai gestori dei rifugi "per guardare ad un futuro senza plastica monouso (bottiglie, stoviglie). Superpark, che prevede sette passeggiate con accompagnatori 'straordinari' nei sabati di luglio e agosto e 14 cinema ad impatto zero, grazie al cinema solare e all'utilizzo delle cuffie per appuntamenti ai margini del bosco e nei paesi di montagna".Ricerca. Prosegue Biomiti, riguardante gli effetti dei cambiamenti climatici sull'ecosistema, cui si affianca una ricerca puntuale sul saturnismo nei rapaci (il piombo dei cacciatori che li avvelena) e uno studio sulla convivenza fra attività umane (impianti di risalita) e la presenza del gallo forcello.Manutenzione del territorio. Aumento dell'impegno a fianco dei Comuni per manutenzione e gestione di malghe, altri edifici di pubblico interesse, strade, sentieri e infrastrutture strategiche. Inoltre un programma triennale per il recupero di aree sensibili sul piano idrogeologico.Educazione. La pandemia ha prodotto i suoi guai rispetto all'attività con le scuole, ma si tornerà alla normalità.Piano d'azione sulle malghe. Per dare risposta alle esigenze di gestione sostenibile, valorizzando storia, caratteristiche ed identità. Il tema, soprattutto in Rendena, è assai caldo.Molta altra carne c'è sulla griglia del Parco. Da citare, fra i centri visitatori, il progetto di trasferimento della "Casa della Fauna" di Valdaone da Villa Debiasi a Pracul, nel cuore della Val Daone.Infine Piano del Parco e delle deroghe. "La Giunta sta terminando un documento per gestire in maniera diversa e più oggettiva la questione delle deroghe". Parola di Walter Ferrazza.
Alto Adige | 3 Maggio 2021
p. 18
Un turismo senza barriere anche al Geoparc Bletterbach
ALDINO Come è possibile trasformare le Dolomiti già patrimonio Unesco in un luogo accessibile e vivibile per tutti? Questa la domanda alla quale il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo ha cercato di rispondere nel corso di un corso di formazione online con il Geoparc Bletterbach di Aldino e la cooperativa Independent L. di Merano all'interno del progetto Ue-Interreg "Granting Accessible Tourism for Everyone - Gate". Il progetto pone al centro il concetto di "Turismo senza barriere", cercando di allargare quanto più possibile le esperienze di viaggio anche a persone colpite dalle più diverse forme di inabilità fisica e psichica. Questo, in sintesi, l'obiettivo del progetto Gate portato avanti, appunto, dalla Fondazione Dolomiti Unesco e dalla cooperativa sociale Independent L. Il Bletterbach di Aldino è stato scelto come sito pilota per il progetto Gate. Durante il corso di formazione per il personale della rete museale Muse di Trento con il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, Independent L. ha potuto presentare le nuove tecnologie disponibili capaci di garantire l'accesso ad un'area museale anche a persone con disabilità. Il direttore del Geoparc Christian Weber e il coordinatore del progetto Günther Ennemoser hanno presentato quattro nuove possibilità offerte dalle tecnologie digitali, come ad esempio la webapp "Geoparc Guide" accessibile per contenuti multimediali anche nella Lingua dei Segni Italiana, o la chatbot "Bletterbot", ma anche le possibilità di vivere la gola virtualmente con l'aiuto di un film in 3D o per mezzo dell'uso di occhiali a Realtà Virtuale. «Siamo nell'era del digitale che deve essere inclusiva per tutti. Con tecnologie innovative e la cooperazione transfrontaliera permessa da Gate, siamo riusciti a sviluppare strumenti online accessibili a tutti e soluzioni concrete per il sito pilota Bletterbach. Per noi questo progetto ha rappresentato una buona occasione per affrontare il tema dell'accessibilità e andare alla ricerca di strumenti per rendere le particolarità del nostro sito accessibili anche a quelle persone che non sono in grado di fare delle escursioni nella gola», ha spiegato Christian Weber, responsabile del Geoparc che ha aggiunto: «Questo progetto non è pensato solo per persone con ridotta abilità, ma anche per famiglie con bambini piccoli, oppure per tutti coloro che per motivi atmosferici non possono scendere nel Bletterbach il giorno stesso della loro escursione», ha concluso Weber. J.M.