Io Vivo Qui - Dolomiti Friulane 2023/24

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PROGETTI DELLE

SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE

DELLE PROVINCE DI PORDENONE E UDINE

ANNO SCOLASTICO 2023/2024

IO VIVO

DOLOMITI

Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO

Mi piace pensare che il progetto “Io vivo qui” sia diventato per il territorio delle Dolomiti Friulane una buona prassi consolidata, capace di richiamare di anno scolastico in anno scolastico nuova attenzione ed entusiasmo da parte di centinaia di ragazzi e dei loro docenti. La cooperazione consolidata tra la Fondazione Dolomiti UNESCO e gli enti territoriali che coordinano il progetto è la dimostrazione che i Valori del Patrimonio Mondiale delle Dolomiti possono e devono costituire un elemento trasversale di coesione all’interno dei territori coinvolti dal riconoscimento UNESCO, con lo scopo condiviso di richiamare in modo omogeneo le comunità a un senso di responsabilità e partecipazione attiva alla gestione di un Bene così prezioso quali sono le Dolomiti.

I progetti che i ragazzi presentano ogni anno denotano interesse, curiosità, fantasia e capacità di leggere in modo attento gli elementi caratterizzanti il loro contesto di vita, dalle tradizioni locali all’indagine delle prospettive future sempre con particolare attenzione all’ambiente. In un panorama in cui non sempre gli Istituti scolastici sono messi nelle condizioni di partecipare e aderire alle molteplici opportunità extracurricolari che vengono loro presentate nel corso dell’anno, non posso quindi non ribadire nuovamente la grande gratitudine e riconoscenza verso gli insegnanti e i dirigenti scolastici che, confermando la loro fiducia nel progetto, ci aiutano a portare nelle scuole attività e percorsi mirati sì alla conoscenza delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, ma soprattutto alla crescita della persona in quanto cittadino e membro attivo della comunità.

Con l’auspicio che l’apprezzato lavoro svolto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ente socio della Fondazione, e dal Parco Naturale Dolomiti Friulane possa trovare anche negli anni futuri nuove opportunità di sviluppo e permeare sempre più all’interno delle comunità.

Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale grazie alla loro bellezza e unicità paesaggistica e all’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico. La Convenzione dell’UNESCO per il Patrimonio Mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati quali patrimonio di tutta l’umanità. L’inserimento delle Dolomiti nella lista del Patrimonio è di conseguenza un riconoscimento straordinario, ma implica anche forte impegno e responsabilità in merito alla protezione e allo sviluppo sostenibile di questa splendida regione alpina. Nel caso delle Dolomiti il Bene è seriale, formato da nove sistemi puntuali, e si colloca in un ambito geografico che investe tre regioni e cinque province.

La Fondazione Dolomiti - Dolomiten - Dolomites - Dolomitis UNESCO è nata il 13 maggio 2010 con il fine di garantire una gestione efficace del Bene dolomitico, finalizzata alla sua fruizione in relazione alle prescrizioni UNESCO. Soci fondatori sono la Provincia di Belluno con la Regione del Veneto, le Province di Pordenone e di Udine con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige e la Provincia autonoma di Trento. Nell’ambito della riforma degli Enti Locali in Friuli Venezia Giulia, alla Provincia di Pordenone dal 2017 è subentrata l’UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane e a questa, dal 2021, la Magnifica Comunità di montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio; alla Provincia di Udine dal 2017 è subentrata l’UTI della Carnia e a questa, dal 2021, la Comunità di montagna della Carnia.

Scopo della Fondazione è di contribuire a uno sviluppo sostenibile del Patrimonio Mondiale Dolomiti UNESCO, assicurandone la tutela, la valorizzazione e la promozione attraverso la collaborazione e la comunicazione tra i soci fondatori, istituendo appositi tavoli tematici e gestionali oltre che diffondendo le conoscenze del Patrimonio UNESCO. (www.dolomitiunesco.info)

Il progetto “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane, Patrimonio dell’UNESCO” è divenuto ormai una costante nelle attività di educazione ambientale proposte dal Parco Naturale Dolomiti Friulane.

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ne garantisce la continuità attraverso una convenzione con la quale coinvolge l’Ente Parco quale agenzia formativa.

La collaborazione assicurata dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, insieme al coordinamento scientifico del prof. Guaran dell’Università degli Studi di Udine e con la disponibilità di guide naturalistiche e di esperti locali, hanno ridato fermento alle attività educative rivolte ai giovani studenti delle Scuole primarie e secondarie di primo grado dei territori friulani interessati dal riconoscimento.

L’obiettivo è quello di aumentare la conoscenza dell’ambiente in cui vivono i ragazzi e il senso di appartenenza a un territorio che quindici anni fa è stato riconosciuto Patrimonio mondiale dall’UNESCO.

L’importante compito di collegamento svolto dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti ha consentito di aumentare il numero delle classi coinvolte, salito a 28 di

Mara Nemela Direttrice della Fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO

cui 4 pluriclassi, con 21 progetti, e a 240 ragazzi della Scuola primaria e 110 quelli della Scuola secondaria di primo grado. Sono sicuramente numeri che ci stimolano a intraprendere una continuità progettuale che possa esprimersi anche attraverso la fantasia dei ragazzi. Lo stesso entusiasmo da loro manifestato nelle due mattinate di presentazione dei lavori, per fortuna riprese con notevole impegno e svoltesi una alla ex Centrale idroelettrica di Malnisio e una alla Ciasa dai Fornés di Forni di Sopra, rappresenta la diretta testimonianza del loro coinvolgimento e del valore di questo progetto: spazio quindi alla fantasia con le diverse rappresentazioni sui temi ambientali e naturalistici, sulle tradizioni popolari, sugli aspetti culturali e antropologici del territorio montano. Con le attività proposte dal progetto, frutto delle iniziative e delle idee degli insegnanti coinvolti, ci si propone di far conoscere ai ragazzi il proprio territorio, affinché imparino a conoscerlo, ad amarlo e ad abitarlo orgogliosamente nel rispetto delle sue caratteristiche, e a essere innovativi promotori del loro stesso futuro.

Graziano Danelin

Direttore Parco Naturale Dolomiti Friulane

Parco Naturale Dolomiti Friulane
Anche i più piccoli della Scuola dell’infanzia possono dire: “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane”

Alcuni anni fa ci si è chiesti per quali ragioni i bambini della Scuola dell’infanzia, e con loro anche le insegnanti che operano in questo ordine di scuola, fossero esclusi dalle proposte formative inserite nell’ambito del progetto “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane”. Pur consapevoli che le risposte fossero abbastanza scontate, età dei potenziali destinatari e presunta esiguità dei temi da eventualmente proporre, si è voluto ostinatamente immaginare anche un coinvolgimento dei più piccoli. Ma per giungere alla auspicata realizzazione di questa ipotesi si è preferito pianificare un percorso che prevedesse alcune fasi rigorosamente consequenziali. Così si è preferito avviare una ricerca, affidata all’insegnante e ricercatrice Chiara Urbani, allo scopo di valutare quali potessero essere i contorni teorico-concettuali capaci di giustificare l’offerta eventualmente da rivolgere anche alla Scuola dell’infanzia, fissarne le finalità e gli obiettivi e identificare le più adatte strategie di intervento e le modalità di lavoro.

Una seconda fase si è configurata in un ciclo di incontri formativi indirizzati agli insegnanti della pre-scuola in servizio presso i quattro Istituti Comprensivi che operano nei territori che sono interessati dal Sistema 4 “Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave” del Bene Dolomiti UNESCO. L’intento di questa azione era di rafforzare nel corpo docente il desiderio di accrescere le pratiche di educazione all’aperto, connettendo la scelta di privilegiare gli spazi esterni alla valorizzazione dei principi della sostenibilità ambientale. Questi spazi all’aperto e questi valori sarebbero stati successivamente da coniugare con i contesti territoriali montani che accolgono le esperienze scolastiche e dell’abitare dei giovanissimi allievi.

Quindi è stata realizzata con l’anno 2023-2024, grazie alla fattiva collaborazione dell’I.C. “Valli Meduna, Cosa, Arzino”, del suo dirigente prof. Nicola Redi e soprattutto delle docenti che ci hanno ospitati nella loro sede scolastica, una breve esperienza con i bambini che frequentano la Scuola dell’infanzia “Marin” di Casiacco (Vito d’Asio). Una sede scolastica, quella di Casiacco, certamente molto sensibile e ben disposta in tema di valorizzazione delle competenze dei piccoli studenti nei diversi contesti all’aperto del territorio locale e molto interessata ai principi e alle modalità della didattica situata di tipo immersivo. Si è trattato, indipendentemente dall’impegno temporale, di un intenso percorso sperimentale lungo l’Arzino, nei pressi dell’edificio scolastico, che ha confermato le ipotesi iniziali: si possono coinvolgere anche le sezioni della Scuola dell’infanzia, allo scopo di avvicinarli al bene montagna e, se possibile, organizzare un trasferimento nelle aree cuore del sito UNESCO, anche alla montagna dolomitica. Sono da privilegiare le esperienze plurisensoriali e le tecniche narrative, senza escludere pregiudizialmente i trasferimenti a piedi, anche se su tratti non troppo lunghi e utilizzando una viabilità agevole, con potenziali rischi contenuti e caratterizzata da un basso grado di difficoltà.

Una nuova opportunità, quindi, rivolta al mondo scolastico dei più piccoli, che si affianca e rafforza la proposta formativa ed esperienziale che da un decennio coinvolge gli allievi della scuola del primo ciclo d’istruzione degli Istituti Comprensivi che sono territorialmente interessati dal Patrimonio delle Dolomiti Friulane e che si rinnoverà anche per l’anno scolastico 2024-2025, per l’appunto con il nuovo tassello relativo le insegnanti e i bambini della Scuola dell’infanzia.

Andrea Guaran Università degli Studi di Udine Responsabile scientifico

Le scuole e i percorsi educativi

ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO p. 4

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis - Classi I, II e III

L’AMBIENTE CHE CI CIRCONDA… LE ROCCE p. 7

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis

Classe IV

LE DOLOMITI p. 9

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria di Campagna di Maniago - Classe IV

A OTTANT’ANNI DALL’INCENDIO DEL PAESE p. 11

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Forni di Sotto

Classe III

I MURALES PRENDONO VITA p. 13

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Forni di Sopra e Forni di Sotto

e Secondaria di Primo Grado di Forni di Sopra

Classi IV e V Primaria – I Secondaria di primo grado

CAMMINIAMO CURIOSI… p. 16

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria “Dante Alighieri” di Lauco

Pluriclassi I, II, III e IV, V

PER NON DIMENTICARE p. 18

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

Classe III A

INSIEME PER… RICORDARE p. 20

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

Classe IV A

ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO p. 22

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

Classe IV B

VIAGGIANDO LUNGO IL MEDUNA p. 24

Istituto comprensivo “Valli del Meduna-Cosa-Arzino” di Travesio (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Meduno

Pluriclasse III e IV

IL NOSTRO TERRITORIO È ANCHE IL MIO! p 27

Istituto comprensivo “Valli del Meduna-Cosa-Arzino” di Travesio (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Meduno

Classe V

LA CJASA DA FUM A CLAUT p 30

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Primaria “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina - Classi IV A e IV B

VAJONT: I SEGRETI DEL NOSTRO CELLINA p. 32

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Primaria “Vittorino da Feltre” di Vajont - Classe I

VIVIAMO VAJONT p. 34

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Primaria “Vittorino da Feltre” di Vajont - Classe II

LA NOSTRA PICCOLA GUIDA

AI FIORI SELVATICI DEL PARCO p. 36

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Villa Santina - Classe II

DIARIO DI BORDOIL DISASTRO DEL VAJONT p. 38

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni Pascoli” di Claut Pluriclasse I A e II A

LA CANAPA p. 40

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Secondaria di Primo Grado di Forni di Sopra Classi I, II e III

ANDREIS: NEL BOSCO PER CONOSCERSI MEGLIO p. 42

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina - Classe I A

LA VITA DI FEDERICO TAVAN, POETA DI ANDREIS p. 44

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina - Classe I B

NATURA È AMICIZIA p. 46

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina - Classe I C

PICCOLA GUIDA POETICA DI ANDREIS p. 48

Istituto comprensivo “Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina - Classe II B

Gli incontri di presentazione dei progetti

Lunedì 3 giugno 2024

Forni di Sopra (UD)

“Ciasa dai Fornés”

Mercoledì 5 giugno 2024

Montereale Valcellina (PN)

ex Centrale Idroelettrica “A Pitter” di Malnisio

DOLOMITI FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle

ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

La scelta e di conseguenza l’obiettivo che sta alla base del percorso progettuale “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane” è stato quello di stimolare e coinvolgere attivamente tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Val Tagliamento” per conoscere il proprio territorio di appartenenza attraverso molteplici percorsi, laboratori e attività sul campo e in classe.

Il progetto è stato infatti sviluppato per promuovere la cittadinanza attiva e responsabile, la capacità di saper riconoscere, comprendere ed interpretare concetti base, quali il territorio e le sue risorse e in particolar modo l’interazione tra la natura e l’opera dell’uomo.

Punto fondamentale che ha accompagnato l’intero percorso progettuale è stato proprio quello di prendere conoscenza riuscendo a valorizzare con cura ed attenzione l’ambiente in cui viviamo, mantenendo in vita le tradizioni ed il rispetto per la natura e la comunità di appartenenza.

L’organizzazione del percorso ha permesso agli alunni di scoprire, apprendere, operare e rielaborare in maniera significativa e dettagliata le conoscenze del patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale del territorio.

Gli aspetti approfonditi hanno permesso di porre l’accento sul valore del riconoscimento delle Dolomiti Friulane con la capacità di saper gestire un patrimonio complesso come questo; è stato infatti un onore, quanto un’immensa responsabilità, occuparsi di un progetto di così notevole importanza e bellezza.

I ragazzi hanno avuto la possibilità di immergersi nella maestosità di questi luoghi unici al mondo, mettendo in pratica le conoscenze personali e quelle apprese in classe, quali la relazione tra uomo e ambiente, l’influenza tra individuo e territori.

Ognuno di loro ha dimostrato grande rispetto e amore per il paesaggio e le sue risorse, sviluppando così un attaccamento affettivo e identitario ad esso, che li ha portati a collaborare per condividere un percorso educativo e formativo che li unisse.

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria di Ampezzo-Mediis

CLASSI

I, II e III

INSEGNANTE

Gioia Bivi

Fasi di lavoro e loro articolazione

Attraverso la realizzazione del progetto si sono alternate molteplici fasi di lavoro che si sono articolate in tempi e modalità diverse, grazie all’aiuto in classe dell’insegnante e dell’esperta Lisetta Totis.

La ricerca-azione fatta dagli alunni si è svolta attraverso le seguenti fasi applicative.

1 Presentazione in classe (28 febbraio 2024) delle diverse tematiche del progetto da parte dell’esperta esterna.

2 Uscita a Forni di Sopra (14 maggio 2024) con la presa in esame del contesto territoriale con le diverse caratteristiche e peculiarità.

3 Ricostruzione e confronto continuo con l’esperta.

4 Acquisizione e archiviazione di dati caratterizzanti il contesto paesaggistico.

5 Schedatura delle diverse componenti naturali trovate durante l’escursione/passeggiata nel bosco, lungo il fiume Tagliamento e la visita alla Fornace della calce a cui è seguito un momento ricreativo nel Parco Naturale con l’osservazione della vegetazione.

6 Infine, nella fase conclusiva del progetto, si è svolta la realizzazione di un modellino rappresentativo del paesaggio visitato attraverso l’utilizzo di diversi materiali quali cartone, cartoncini, fil di ferro, das, tempere, ecc., e tecniche pittoriche e multimediali quali il disegno, la fotografia e il filmato, il tutto accompagnato da una breve filastrocca ritmata su “Le nostre montagne” ideata dai bambini della classe 3ª di Mediis.

Grazie all’esperta che ha fornito un prezioso contributo, gli alunni hanno potuto vivere l’esperienza del laboratorio ne “La Ciasa dai Fornés” dove hanno osservato le fotografie della flora e fauna del luogo, vari modellini in legno rappresentanti le tipiche case di Forni e alcune delle attività turistiche presenti nel luogo.

La creazione e l’osservazione ha permesso di ottenere da parte di tutti gli alunni un giudizio critico sul contesto osservato.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Gli alunni si sono dimostrati entusiasti in tutte le attività affrontate, sia durante l’uscita didattica a Forni di Sopra, sia nel lavoro svolto in classe.

Ognuno di loro ha partecipato in maniera attiva e positiva, lasciandosi guidare dai vari esperti e dalle insegnanti, riuscendo a portare a termine il progetto con attenzione e precisione.

Gli alunni hanno dimostrato di sapersi muovere all’interno dell’ambiente naturale con regole condivise per il rispetto e la salvaguardia del patrimonio friulano.

Ogni bambino ha preso consapevolezza di appartenere a piccole comunità che sono unite tra loro da affinità grazie alle radici, alla storia, alle tradizioni, all’emigrazione e alle caratteristiche naturali che creano inevitabilmente un profondo legame con il territorio.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Dopo un ampio confronto fatto con tutti gli alunni coinvolti nel progetto, sono emerse innumerevoli considerazioni positive; ognuno di loro infatti ha espresso una grandissima soddisfazione ed entusiasmo nell’aver preso parte attivamente a questo progetto.

Si sono espressi favorevolmente nei confronti di tutte le esperienze e attività proposte e vissute, in particolar modo nell’analisi della flora locale e della passeggiata lungo il Fiume Tagliamento.

L’AMBIENTE CHE CI CIRCONDA… LE ROCCE

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Di seguito alcuni dei pensieri

fatti dai bambini

«La gita mi è piaciuta perché abbiamo imparato tante cose nuove e belle, soprattutto i nomi dei fiori e degli alberi e la passeggiata lungo il Tagliamento» (Flavio)

«Abbiamo fatto una bellissima escursione, visitato posti nuovi come l’antica fornace. Ci sono stati anche momenti difficili, specialmente quando ha iniziato a piovere e quasi tutti scivolavano, compresa la maestra Gioia» (Simone)

«Grazie Lisetta per averci ospitato a Forni, è stato davvero bello. La parte che mi è piaciuta di più è stata la casetta tutta colorata dove ci siamo fermati a fare merenda e a scrivere alcuni pensieri» (Gioele)

«Grazie per averci fatto scoprire tanti nomi di piante e averci fatto portare a casa alcune mappe di Forni di Sopra» (Kevin)

«La gita è stata emozionante perché ho imparato tante cose nuove, mi sono divertito perché ero con i miei amici e ad ogni domanda Lisetta rispondeva. Mi ha incuriosito tanto la fornace, lo stagno e le tracce di capriolo. Vorrei ringraziare Lisetta per la sua pazienza e per averci insegnato tante cose nuove» (Erik)

ISTITUTO COMPRENSIVO

“Val

Mediante la realizzazione del percorso progettuale si intendeva:

• favorire la condivisione del patrimonio culturale;

• stimolare il coinvolgimento emotivo e l’interesse nel conoscere il proprio contesto territoriale e naturale;

• rendere motivante l’apprendimento delle discipline scolastiche;

• sviluppare un atteggiamento positivo verso le discipline attraverso esperienze significative;

• comprendere la necessità e il piacere di crescere in una comunità;

• svolgere attività insieme ad altri rispettando tempi e regole condivise.

Il cuore tematico del percorso ha riguardato le risorse naturali del territorio montano di riferimento per i bambini. In particolare, di seguito i principali aspetti approfonditi tradotti in conoscenze, abilità e competenze:

• conoscere il territorio montano e suoi fattori ed elementi costitutivi;

• comprendere l’interno della Terra: crosta, mantello e nucleo;

• formulare ipotesi sui processi di formazione delle rocce;

• collegare fatti noti a quelli nuovi sulla base delle analogie procedurali che li caratterizzano;

• saper “leggere” le formazioni rocciose in termini di racconto storico;

• conoscere, riconoscere e classificare le rocce, in particolare le rocce presenti nelle montagne presenti nel Parco Dolomiti Friulane.

SCUOLA Primaria di Ampezzo-Mediis

CLASSE IV

INSEGNANTE

Tagliamento” Ampezzo (Ud)
Romina Pivotti

Grazie agli interventi in aula e alle uscite sul territorio, Antonio Cossutta, esperto del Parco, ha guidato gli alunni e i docenti alla scoperta e agli approfondimenti necessari relativi alle rocce e alle tematiche affrontate nel progetto.

Importante è stata inoltre la relazione e gli interventi con Lisetta Totis per l’organizzazione delle uscite e del percorso realizzato.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Programmazione sinergica tra i vari docenti e gli operatori del Parco Dolomiti Friulane.

2 Intervento dell’esperto Antonio Cossutta.

3 Realizzazione delle attività previste nelle singole materie e in particolare utilizzo del Lapbook della Fondazione Dolomiti UNESCO, con la realizzazione della parte relativa alle rocce e alle risorse naturali del nostro territorio.

4 Uscite sul territorio a Forni di Sopra con la guida di esperti.

5 Laboratorio tecnologico-espressivo: realizzazione ventaglio individuale e ventaglio in formato gigante sulle rocce che, con l’aiuto di molte immagini, fa vedere cosa sono, come si formano e come si classificano.

6 Revisione e verifica della programmazione svolta.

LE DOLOMITI

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Note di

valutazione

sul percorso realizzato

È stato stimolante per gli alunni muovere dall’osservazione delle rocce portate in aula dall’esperto per poi approfondire con ricerche, interviste e visite guidate tutte le curiosità emerse. L’unità di apprendimento transdisciplinare, frutto di un’organizzazione condivisa tra docenti ed esperti, ha messo in atto un interessante percorso didattico che ha permesso esperienze significative.

La rappresentazione finale ha concluso il progetto presentando il prodotto realizzato dagli stessi alunni: un ventaglio gigante sulle rocce (sintesi artistica - tecnologica del lavoro svolto).

I pareri dei bambini e dei ragazzi coinvolti nel progetto sono stati tutti positivi e gli alunni hanno partecipato in prima persona a tutte le attività. Buona parte degli alunni ha richiesto la possibilità di svolgere anche per il prossimo anno le uscite sul territorio circostante.

Mediante il progetto si è desiderato proporre una esperienza di educazione ambientale permanente, allo scopo di conoscere e vivere il proprio territorio quale patrimonio da scoprire e tutelare e come luogo di crescita armonica e stimolo per nuove conoscenze e acquisizione di buone pratiche.

Tra gli obiettivi ci si è posti la conoscenza degli aspetti geomorfologici del nostro territorio nonché quelli riguardanti la flora e la fauna.

Nello specifico l’azione è stata strutturata in una escursione guidata al “Landri Viert”, preceduta da una lezione in classe con proiezione di immagini abbinate alle spiegazioni.

ISTITUTO COMPRENSIVO

“Margherita Hack” Maniago (Pn)

SCUOLA Primaria di Campagna di Maniago CLASSE IV

INSEGNANTI

Rosella Bulligan

Maurizio Menzolini

Lucia Sorrentino

Patrizia Spadon

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Ideazione sulla base dei bisogni rilevati degli alunni.

2 Progettazione trasversale a tutte le discipline scolastiche.

3 Lezione frontale e partecipata.

4 Attività di approfondimento affini agli obiettivi del progetto (es: educazione civica e ambientale).

5 Uscita sul territorio.

6 Lavori relativi all’uscita (di italiano, arte, tecnologia, scienze).

7 Realizzazione di un PowerPoint come raccolta delle conoscenze acquisite e di una presentazione animata.

8 Partecipazione alla giornata conclusiva del progetto per scambiare e visionare le reciproche esperienze.

9 Condivisione del PowerPoint con le famiglie degli alunni.

Note di valutazione sul percorso realizzato

I docenti hanno valutato che il percorso realizzato ha avuto una ricaduta molto buona sugli apprendimenti degli allievi. Hanno tuttavia rilevato che il tempo dedicato all’uscita didattica sul territorio è stato troppo breve.

Gli alunni hanno espresso grande entusiasmo e coinvolgimento per quanto proposto e per lo studio successivo all’esperienza pratica; molto contenti sono stati di aver partecipato alla giornata conclusiva presso la centrale di Malnisio.

A OTTANT’ANNI DALL’INCENDIO

DEL PAESE

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Il percorso è stato pensato per far conoscere agli alunni il contesto in cui si trova la scuola che frequentano e che quest’anno prevedeva la commemorazione dell’80º anniversario dell’incendio del paese ad opera di un comando tedesco. A questa data, poi, fu dedicato il centro scolastico di Forni di Sotto a cui appartiene il plesso in cui i bambini hanno frequentato le classi I-II-III.

Per poter comprendere i motivi che portarono alla rappresaglia tedesca che, la notte del 26 maggio 1944, rase al suolo la quasi totalità degli edifici di Forni di Sotto, la classe ha affrontato un percorso di consultazione di fonti storiche locali, previo l’approfondimento di alcuni aspetti legati alla vita contadina di un paese carnico della prima metà del XX sec.: la casa tipica, i mestieri, l’abbigliamento e la quotidianità.

In qualità di esperto locale si è ricorso al docente di classe Simone Cecchini che ha condiviso con gli alunni i testi curati da Erminio Polo (Cungió Veciu Paîs e Un paese segnato dal fuoco) di sua proprietà e un video d’epoca gentilmente offertoci dal sig. Renzo Pavoni (Biòrcia) di Forni di Sopra.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Constatazione del fatto che la scuola è stata intitolata alla data del 26 maggio 1944 attraverso la scritta in legno che campeggia sulla facciata dell’edificio scolastico.

2 Raccolta di eventuali informazioni già in possesso degli alunni.

3 Breve illustrazione da parte del docente di storia del rapporto degli abitanti di Forni di Sotto con il regime politico dell’epoca e dialogo sugli antefatti che portarono alla tragedia.

4 Ricostruzione, mediante dialogo e consultazioni di fonti scritte, orali indirette e iconografiche, di alcuni aspetti della vita dell’epoca: la casa e la routine quotidiana.

ISTITUTO COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria di Forni di Sotto

CLASSE III

INSEGNANTI

Michela Borta

Simone Cecchini

Alberto Faroni

Martina Mengarelli

Giulia Pietrantoni

Alice Vendramin Perosa

5 Compilazione del proprio albero genealogico fino alla terza generazione attraverso un’intervista domestica per indagare nome, cognome e soprannome degli antenati, occupazione, luogo e data di nascita. Tale attività - oltre che essere indirizzata alla ricerca di qualche parente che potesse fornire testimonianze orali dirette dell’evento - è stata propedeutica a un censimento dei mestieri maggiormente diffusi all’epoca per ampliare il quadro di quotidianità oggetto di studio.

6 Ricerca individuale dell’abbigliamento tipico carnico in previsione della realizzazione dell’elaborato digitale.

7 Ricostruzione storica degli avvenimenti essenziali legati alla tragedia del 26 maggio 1944 attraverso la consultazione di testi locali per la prima stesura del copione, guidata dai docenti Borta e Cecchini, che avrebbe poi costituito la traccia per l’elaborato digitale.

8 Uscita sul territorio, accompagnati dalle docenti Borta e Pietrantoni e guidati dal m. Cecchini, volta a prendere coscienza dei luoghi-simbolo del Paese e per rilevare quali costruzioni siano rimaste indenni dall’incendio (fontane, Ciase “Coleto”, struttura della Pieve Matrice). All’interno della Pieve, poi, si è presa visione della pala d’altare di Fred Pittino raffigurante il paese durante e dopo l’incendio.

9 Riproduzione, guidata dalle docenti Borta e Mengarelli, della porzione inferiore della pala d’altare visionata alla Pieve, con tecnica ad acquerello.

10 Ripresa della prima parte dell’elaborato digitale nei locali interni alla scuola e ambientata al giorno d’oggi in cui gli alunni della classe ritrovano un antico libro con la cronistoria del paese.

11 Ripresa della seconda parte dell’elaborato digitale lungo le vie del paese e ambientata tra il 25 e il 26 maggio 1944 in cui gli alunni, indossando abiti dell’epoca, inscenano brevi momenti di vita quotidiana immedesimandosi nei fornesi preoccupati per la situazione del momento.

12 Montaggio dell’elaborato video guidato dal m° Cecchini, nel quale vengono inserite anche le riproduzioni della pala di ogni alunno, una foto conclusiva davanti a Ciase “Coleto” e due brani musicali su testo del poeta fornese Eligio Nassivera (19462019) e musicati da don Narciso Miniussi (19201995) appositamente per la corale “Contrade nove” di Forni di Sotto diretta dal parroco don Aldo Lenarduzzi (1935-2021).

13 Uscita al “Museo rurale Fornese” di Forni di Sopra per approfondire alcuni aspetti della vita quotidiana di un tempo (realizzazione del formaggio, ciclo del legno) e per toccare con mano alcuni oggetti antichi ormai in disuso grazie alla sapiente guida della sig. Elvia Schiaulini “Siròc”. Al termine gli alunni e i docenti hanno potuto apprezzare l’ospitalità del gruppo ANA di Forni di Sopra che, nelle figure dei sig. Dorigo Lidio “Ghindal” e Antoniacomi Elvio “Tronba”, hanno offerto la merenda alla scolaresca.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il progetto, oltre ad essere stato particolarmente apprezzato dalle famiglie e dalla comunità paesana in generale per il valore storico-culturale e affettivo che comunica, si è dimostrato fondamentale per il rafforzamento delle relazioni tra componenti della classe che, nonostante l’esiguo numero, è caratterizzata da soggettività particolari con storie personali alquanto diverse.

Gli alunni si sono dimostrati entusiasti del progetto; hanno apprezzato in modo particolare le uscite sul territorio (che li hanno portati a conoscere scorci e attività a loro sconosciute) e la realizzazione delle brevi scene in abiti d’epoca.

I MURALES PRENDONO VITA

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Attraverso il percorso progettuale si è desiderato conseguire le seguenti importanti mete:

• recuperare la memoria storica del paese e del territorio;

• favorire la condivisione del patrimonio culturale;

• stimolare il coinvolgimento emotivo e l’interesse nel conoscere il proprio contesto socioculturale ed economico;

• rendere motivante l’apprendimento delle discipline scolastiche;

• sviluppare un atteggiamento positivo verso le discipline attraverso esperienze significative;

• comprendere la necessità e il piacere di crescere in una comunità;

• svolgere attività insieme ad altri rispettando tempi e regole condivise.

Il percorso ha preso avvio nell’ottobre del 2023 con la conoscenza dei murales dipinti da Marino Spadavecchia, un pittore davvero generoso che ha abbellito molte case di Forni dipingendo le storie che gli abitanti gli raccontavano, fissando in tal modo sui muri immagini indelebili che raccontano a loro volta, a chi si ferma a guardarle, le storie del passato.

ISTITUTO COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria di Forni di Sopra e di Forni di Sotto

Secondaria di Primo Grado di Forni di Sopra

CLASSI

IV e V Primaria

I Secondaria Primo Grado

INSEGNANTI

Michela Borta

Simone Cecchini

Alberto Faroni

Martina Mengarelli

Giulia Pietrantoni

Alice Vendramin Perosa

La classe quinta ha lavorato con gli alunni di prima secondaria nel quadro di un progetto di continuità verticale, reso possibile dalla vicinanza fisica tra le classi. È bastato salire due rampe di scale per “assaggiare” il nuovo ordine di scuola, collaborare con i compagni e conoscere i professori.

I lavori di ricerca sono stati poi condivisi con i compagni della classe quarta, quali hanno arricchito musicalmente tutte le narrazioni.

Tra i tanti murales dipinti da Spadavecchia ci si è concentrati in particolare su “La partenza dell’emigrante”, “La latteria”, “Il canton de le beghe” e “I ballerini”.

Gli alunni hanno svolto un’approfondita ricerca, arricchita da interviste, sull’emigrazione fornese e realizzato, con lavori di gruppo, dei testi di sintesi che sono stati la base della narrazione finale.

Sempre muovendo dall’analisi di un murale, gli alunni hanno compreso su cosa si basava l’economia fornese in passato e scoperto come si svolgeva la lavorazione del latte, dalla mungitura alla produzione di burro e formaggio.

Infine si sono divertiti a scoprire un borgo del paese in cui gli abitanti erano molto litigiosi e hanno imparato un ballo tipico che si svolgeva sul “brear”.

Va sottolineata la rete educativa territoriale che ha contribuito allo sviluppo del progetto. Così Graziella Urso, esperta della cultura locale, ha guidato gli alunni alla scoperta dei murales e nella rappresentazione finale ha accompagnato canti e danze con la sua inseparabile chitarra.

Alfio Anziutti “Timilin” ha fornito importanti informazioni sull’emigrazione fornese con le sue pubblicazioni, preziose per tutte le attività di ricerca.

Elvia Schiaulini e Annaluigia Anziutti sono state eccellenti guide per gli alunni all’interno del “Museo rurale fornese”, spiegando tutta la filiera della lavorazione del latte e mostrando attrezzi e utensili che hanno anche concesso in prestito alla scuola per la rappresentazione di fine anno scolastico.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Programmazione sinergica tra i vari docenti dei due ordini di scuola.

2 Uscite sul territorio con la guida di esperti.

3 Realizzazione delle attività previste nelle singole materie.

4 Laboratorio espressivo: rappresentazione teatrale.

5 Revisione e verifica della programmazione svolta.

Note di valutazione sul percorso realizzato

È stato stimolante per gli alunni muovere dall’osservazione dei murales per poi approfondire con ricerche, interviste e visite guidate tutte le curiosità emerse.

L’unità di apprendimento transdisciplinare, frutto di un’organizzazione condivisa tra maestre e professori, ha messo in atto un interessante percorso didattico di continuità verticale che ha permesso esperienze significative.

La rappresentazione teatrale finale ha concluso il progetto presentando alle famiglie degli alunni una sintesi artistica del lavoro svolto ed è stata molto apprezzata.

Link https://bit.ly/Video_Murales_Iovivoqui

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Annotazioni valutative da parte dei bambini

In merito all’esperienza vissuta gli allievi così si sono espressi:

«Mi è piaciuto andare in giro per Forni di Sopra e ascoltare la storia dei murales e anche vestirmi come un carnico di una volta» (Giuseppe)

«Ho imparato che i murales sono dipinti con tecniche diverse» (Larissa)

«Mi piace che Spadavecchia in molti murales ha dipinto il suo cagnolino» (Gaia)

«Ho imparato ad ascoltare il mural dell’emigrante» (Leonardo)

«Ho imparato molto, principalmente quanta difficoltà hanno avuto i fornesi emigranti in giro per il mondo, soprattutto a imparare nuove lingue» (Nina)

«Mi è piaciuto fare le interviste. Ho compreso il dolore che hanno avuto le famiglie ad andare via. Ho capito che i murales hanno dentro una storia e sono qui per raccontarcela» (Sara)

«Ho imparato quanta fatica facevano gli emigranti fornesi perché a quei tempi non avevano il traduttore. Anche noi abbiamo provato la fatica di farci capire con i prof di inglese e tedesco» (Gaia)

«Mi è piaciuto tanto vedere i murales, soprattutto quello della lavorazione del latte. Ho imparato come si fa il formaggio» (Francesco)

«Mi è piaciuto visitare il museo rurale fornese e capire come si lavorava il latte» (Nicolas e Alex)

«Mi è piaciuto molto lavorare in varie materie con la prima media. Ho imparato molte cose e a rispettare professori» (Morgan)

«Ho imparato che Spadavecchia con i murales ha saputo raccontare la vita che si svolgeva ogni giorno in passato a Forni di Sopra e mi è piaciuto scrivere le narrazioni con la prima media» (Alexandra)

CAMMINIAMO CURIOSI…

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Le finalità del percorso hanno riguardato la conoscenza e la valorizzazione del territorio.

Per conseguirle si è provveduto a pianificare alcuni interventi didattici con l’utilizzo di diversi materiali relativi al patrimonio geologico e naturalistico, nello specifico flora e fauna dell’area del Parco delle Dolomiti Friulane, del territorio locale. Inoltre si sono presi in esame anche aspetti relativi al patrimonio etnografico del contesto delle Dolomiti Friulane.

Tra i temi oggetto di attenzione si fa riferimento alla costituzione morfo-geologica della montagna dolomitica e ai principali fenomeni idro-geologici e climatici che interessano la montagna dolomitica friulana. Inoltre sono state approfondite le modalità di tutela del patrimonio, non solo naturalistico.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Interventi in aula, anche mediante la visione di un PowerPoint, utili a scoprire la fauna e la flora delle Dolomiti, conoscenze poi rafforzate con l’osservazione diretta di animali e rocce presenti sul territorio.

Quindi entrambe le pluriclassi si sono recate a Forni di Sopra per osservare direttamente la vegetazione e le principali caratteristiche dell’area dolomitica, opportunamente tutelata anche dall’ente Parco delle Dolomiti Friulane.

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria

“Dante Alighieri” di Lauco

CLASSI

I, II e III (pluriclasse)

IV e V (pluriclasse)

INSEGNANTI

Claudia Cozzi

Giulia Di Ronco

Loredana Landi

Paola Zanier

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso ha avuto una buona ricaduta sugli alunni che rimangono sempre affascinati dalla natura, in modo particolare quello a diretto contatto realizzato con l’uscita didattica.

PER NON DIMENTICARE

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Nonostante fosse estremamente complesso intraprendere con i bambini un percorso didattico centrato sulla diga del Vajont, le insegnanti hanno ritenuto fosse opportuno cimentarsi, dato il profondo interesse emerso in classe.

Il percorso si è rivelato importante dal punto di vista formativo, in quanto:

• ha fatto leva sulla motivazione dei ragazzi, che hanno affrontato l’argomento impegnandosi in prima persona, discutendo e confrontandosi attivamente;

• ha legato l’aspetto contenutistico a quello esperienziale, permettendo ai ragazzi di toccare con mano quanto era stato scoperto nella fase esplorativa;

• ha permesso ai ragazzi di approfondire la conoscenza del proprio territorio in maniera viva e concreta, e non nozionistica;

• il progetto si è articolato in forma interdisciplinare, mettendo assieme l’italiano, la matematica, la storia, la geografia, le scienze, l’arte e la musica, la tecnologia.

Su richiesta dei ragazzi, le insegnanti hanno deciso di affrontare il tema della tragedia del Vajont, anche in relazione alla celebrazione del 60° anniversario. Nello specifico, si sono approfonditi i seguenti temi:

• le caratteristiche della diga e la storia della sua costruzione;

• le caratteristiche geologiche, morfologiche e antropiche del territorio circostante;

• la tragedia e le sue conseguenze sulla vita della popolazione e sul territorio;

• racconti di vita vissuta e i reperti raccolti;

• i tanti modi per raccontare la storia del Vajont: i fumetti di Paolo Cossi, il racconto di Michela Occhi;

• la valle del Vajont oggi.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Presentazione della tematica da parte delle insegnanti della classe.

2 Approfondimento e ricerca di informazioni (racconti dei bambini, spiegazione delle insegnanti della classe, web, interviste…).

3 Visita guidata alla diga del Vajont, al centro storico di Erto e al Centro visite di Erto, accompagnati da Lisetta Totis.

COMPRENSIVO

“Margherita Hack” Maniago (Pn)

SCUOLA

Primaria

“Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

CLASSE III A

INSEGNANTI

Patrizia Bertoncello

Monica Invillo

4 Incontro in classe dedicato alla scoperta del Parco Dolomiti Friulane e dei suoi aspetti geologici con l’esperta con Lisetta Totis.

5 Presentazione del libro “Anna della Vela” in biblioteca con gli attori della Compagnia Maniago Teatro e Teatro delle Piramidi.

6 Documentazione del percorso svolto: realizzazione di un PowerPoint dedicato.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso è stato articolato e molto coinvolgente per i ragazzi e ha permesso loro di approfondire e comprendere gli elementi principali del tema affrontato. Molto disponibili e competenti le guide del Parco.

I bambini hanno apprezzato molto tutte le fasi del progetto, in particolar modo la visita alla diga, che li ha emozionati moltissimo, e la realizzazione del PowerPoint “PER NON DIMENTICARE” in cui ragazzi hanno raccolto le proprie osservazioni, le informazioni, i dubbi e le curiosità.

INSIEME PER… RICORDARE

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

La partecipazione al percorso progettuale aveva lo scopo di garantire agli allievi l’esplorazione e la conoscenza naturalistica del proprio territorio, oltre che storica, affinché si rendano conto dei privilegi e delle responsabilità abitando in un territorio dichiarato patrimonio dell’umanità.

Nello specifico l’approfondimento in aula ha riguardato la conoscenza del suolo. La visita guidata è stata effettuata alla diga del Vajont, con anche il percorso illustrativo e didattico presso il Centro visite di Erto per conoscere la zona del Vajont e della Frana del Monte Toc.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Presentazione del suolo e degli strati che lo compongono, con l’esperto esterno Antonio Cossutta.

2 Visita didattica presso il Parco Dolomiti Friulane con l’esperta Lisetta Totis: visita guidata presso la diga del Vajont e il centro visite di Erto.

3 Creazione di un elaborato “PowerPoint” che riassumesse l’intero percorso progettuale.

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“Margherita Hack” Maniago (Pn)

SCUOLA

Primaria

“Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

CLASSE IV A

INSEGNANTE

Marilena Di Maggio

Note di valutazione sul percorso realizzato

Un percorso molto importante per la conoscenza del proprio territorio. L’esperto esterno ha coinvolto i bambini nella conoscenza del suolo e dei suoi strati. L’esperienza sul territorio ha permesso ai bambini di acquisire una consapevolezza circa la storia della diga del Vajont e una consapevolezza dell’importanza del territorio e di tutto ciò che ci circonda.

Ciò che è rimasto ai bambini è la tristezza di ciò che la catastrofe ha determinato. Dopo una riflessione sulle perdite di quella tragica notte, bambini si sono chiesti le ragioni della tragedia e il centro visite di Erto è stato un luogo in cui poter ritrovare delle valide risposte.

ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Il percorso progettuale si è posto come principale finalità la consapevolezza da parte degli alunni sull’educazione ambientale: conoscere e vivere il proprio territorio quale patrimonio da scoprire e tutelare, come luogo di crescita armonica e stimolo per accrescere le conoscenze e acquisire buone pratiche.

I principali aspetti tematici presi in esame sono stati quelli geomorfologici del nostro territorio nonché la flora e la fauna, e i fondamentali caratteri dell’identità storico-geografica-culturale del territorio interessato dal Parco delle Dolomiti Friulane.

Per condurre le ricerche e svolgere le attività previste abbiamo fatto ricorso all’esperta operatrice del Parco Dolomiti Friulane, Lisetta Totis, e ad altri esperti del territorio. Inoltre ci siamo avvalsi dell’esperto Antonio Cossutta per approfondire gli aspetti geologici del nostro territorio.

COMPRENSIVO

“Margherita Hack” Maniago (Pn)

SCUOLA

Primaria

“Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

CLASSE IV B

INSEGNANTE

Margherita Ciervo

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Progettazione trasversale a tutte le discipline scolastiche.

2 Lezione frontale e partecipata.

3 Approfondimenti vari affini agli obiettivi del progetto (es: educazione civica e ambientale).

4 Visite guidate a Vajont ed Erto.

5 Produzione degli elaborati individuali e in gruppo (di italiano, arte, geografia, scienze).

6 Intervento in classe dell’esperto Antonio Cossutta per approfondire gli aspetti geologici del nostro territorio.

7 Realizzazione di un PowerPoint come raccolta delle conoscenze acquisite.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Gli alunni hanno dimostrato curiosità ed interesse e coinvolgimento durante l’uscita poiché, attraverso l’osservazione diretta, hanno potuto rilevare in particolare le caratteristiche geomorfologiche e le conoscenze storiche-geografiche e culturali sull’area visitata.

VIAGGIANDO LUNGO IL MEDUNA

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

La principale motivazione alla base della scelta di aderire alla proposta di realizzare un percorso di approfondimento nell’ambito del Progetto “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane, Patrimonio dell’UNESCO” è stata quella di avvicinare e condurre le bambine e i bambini della pluriclasse 3ª/4ª alla conoscenza dell’ambiente di media e alta montagna della Val Meduna e della Val Tramontina, con particolare riferimento al fiume Meduna, nei suoi aspetti naturalistici, geologici, antropologici.

Viaggiando lungo il Meduna è stato un percorso di conoscenza e studio affrontato secondo una dimensione multi e interdisciplinare che ha coinvolto due ambiti.

Ambito scientifico-antropologico-tecnologico, con la scoperta e la conoscenza del percorso del fiume Meduna: la sorgente e il tratto montano, le porzioni pedemontana e di pianura; le caratteristiche dei paesaggi e dei territori attraversati e le loro peculiarità; i siti di particolare interesse ambientale /paesaggistico; gli aspetti geomorfologici del territorio; la presenza di fossili.

È stata riservata una particolare attenzione a:

a) flora e fauna del Meduna e del territorio attraversato dal fiume;

b) la biodiversità;

c) insediamenti umani, attività antropiche di oggi e del passato;

d) il lago artificiale e la diga.

Ambito linguistico-educazione civica, con la sensibilizzazione al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso osservazioni, relazioni, argomentazioni. Inoltre, è stato dato spazio alla conoscenza del Parco (compiti e funzioni, finalità, ruolo, struttura e organizzazione) e sono state fornite alcune informazioni generali sul Patrimonio UNESCO.

COMPRENSIVO

Valli del Meduna

Cosa - Arzino

Travesio (Pn)

SCUOLA

Primaria “Alessandro Manzoni” di Meduno

CLASSE III e IV (pluriclasse)

INSEGNANTI

Daniela Bruna

Marta Pecile

Sara Oliverio

Fasi di lavoro e loro articolazione

L’intero percorso è stato articolato secondo le seguenti fasi.

1 Una lezione per l’avvio del progetto con la partecipazione dell’esperto Antonio Cossutta, geologo e guida naturalistica, che ha raccontato ai bambini il Parco Dolomiti Friulane, il significato dei siti UNESCO, l’importanza della loro conoscenza, tutela e salvaguardia. Ad essa è seguita una lezione interattiva sull’idrografia della Val Meduna e della Val Tramontina, affiancata dalla visione di significativi contributi fotografici e cartografici.

2 Una seconda lezione, ad opera delle docenti, con la ricerca di informazioni su internet, di approfondimento sulla conoscenza del Parco nei suoi aspetti storici, amministrativi, territoriali, naturalistici, attività di approfondimento sintetizzata in un cartellone murale realizzato a più mani. In questa fase, fondamentale è risultato il contributo di Sara Sanetti e Arianna Oggioni, naturaliste e consulenti di RINA s.p.a, e di Marina Faggioni e Stefanetta Marco, referenti EDISON EDF GROUP.

3 L’avvio allo studio, disciplinare e trasversale, dell’ambiente montano e fluviale, con puntuali e particolari riferimenti al fiume Meduna che caratterizza l’ambiente di vita degli alunni.

4 L’avvio di un’attività laboratoriale di tipo interdisciplinare per la realizzazione, con l’utilizzo di carta, colla, colori, legno e a partire dallo studio della carta geografica, del prodotto finale: un plastico rappresentante il bacino montano del Meduna, l’origine del fiume, suoi affluenti, i laghi artificiali in esso realizzati dall’intervento umano, i centri abitati sorti sulle sue sponde, la flora e la fauna con le loro tipicità, l’orografia con i monti principali.

5 L’uscita didattica a Tramonti di Sopra lungo la “Strada da lis fornas” e lungo il corso del Meduna fino al raggiungimento delle Pozze Smeraldine. Grazie alla guida di Antonio Cossutta, i bambini hanno potuto scoprire e accrescere il loro personale patrimonio conoscitivo intorno agli aspetti naturalistici come le emergenze floristiche e faunistiche che caratterizzano il territorio oggetto di studio, osservare gli aspetti geologici e idrogeologici dello stesso, come i processi di dinamica dei versanti (frane) e gli splendidi esempi di morfologie legate all’azione erosiva delle acque correnti (marmitte di erosione). Inoltre hanno potuto iniziare a comprendere come l’acqua sia stata in passato – mulini, fornaci – e sia tuttora –bacini artificiali, centrali idroelettriche – una risorsa importante per la vita dell’uomo.

6 La visita al “Centro visite del Parco” a Tramonti di Sopra per un approfondimento del tema “Acqua”.

7 Lo studio, in ambito scientifico, dell’elemento acqua, delle sue caratteristiche fisico-chimiche, del ciclo dell’acqua e dei suoi usi; la comprensione dell’importanza di un utilizzo consapevole di questa risorsa ha permesso alla pluriclasse di effettuare anche una riflessione legata ai temi propri dell’educazione civica, piccolo passo sulla strada della maturazione di una prima consapevolezza ecologica.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso didattico, pensato e realizzato in un’ottica interdisciplinare, si è rivelato motivante in quanto inserito in una realtà vicina, già in parte esplorata e conosciuta, dai bambini; per questo quanto proposto ha potuto riallacciarsi alle conoscenze pregresse e, nello stesso tempo, ha stimolato curiosità, approfondimenti, nuove osservazioni.

L’esperienza a contatto con la natura è stata vissuta con entusiasmo, partecipazione, condivisione e coinvolgimento, confermando l’importanza e la valenza formativa dell’outdoor education intesa come costruzione di competenze alimentate anche dall’informale, vissuta quale vera occasione di arricchimento del singolo e dell’intero gruppo classe grazie alle potenzialità educativo/didattiche offerte dal territorio.

La pluralità di attività proposte ha avuto una ricaduta positiva andando a stimolare, esercitare, sviluppare abilità diversificate, consentendo di incrementare e diversificare le conoscenze, permettendo di esplorare e rappresentare il territorio, conoscerne risorse e comprenderne utilità, stimolando la riflessione sul rispetto per il patrimonio naturalistico e per la biodiversità di cui esso è portatore.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Si riportano alcuni commenti dei bambini raccolti al termine dell’intero percorso:

«È stato interessante ascoltare cose che non sapevo e contemporaneamente ho fatto geografia: mi è piaciuto tantissimo!»

«A Tramonti di Sopra abbiamo visto dei borghi bellissimi, ho scoperto cose nuove e abbiamo pranzato alle pozze smeraldine»

«Non conoscevo la storia delle fornaci che mi è sembrata molto interessante»

«Mi è piaciuto costruire le montagne sul plastico e sporcarmi le mani con carta e colla»

«Ho studiato la carta insieme ai miei amici, poi ho fatto il plastico con i cartellini dei nomi dei centri abitati, dei corsi d’acqua, delle montagne e ho fatto anche gli animali»

«È stato bello vedere il fiume dall’alto e imparare quanti picchi diversi esistono»

«Vorrei tornare alle pozze smeraldine perché ho imparato tante cose»

«L’acqua fa abbellire la natura»

«In questa escursione la natura mi ha stupito»

«Abbiamo camminato tanto ma non ero stanco… abbiamo visto il mulino che era un po’ rotto ma sembrava che “funzionava ancora”»

«Mi sono divertita quando Antonio ci ha spiegato e fatto esplorare il territorio che non conoscevo, ringrazio le maestre»

«Ho scoperto tante cose sul Parco grazie al signor Cossutta»

IL NOSTRO TERRITORIO È ANCHE IL MIO!

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

In occasione del sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont, è stato avviato un percorso trasversale che ha coinvolto tutte le discipline d’insegnamento; lo scopo era far comprendere agli alunni l’importanza di agire in modo responsabile per potersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale, favorendo lo sviluppo di un senso critico per analizzare situazioni, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a decisioni più consapevoli da parte dell’uomo nei confronti del territorio in cui vive.

La scelta di aderire alla proposta di realizzare un percorso di approfondimento nell’ambito del Progetto “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane, Patrimonio dell’UNESCO” è stata quella di avvicinare e condurre gli alunni della classe 5ª alla conoscenza e soprattutto al rispetto del territorio circostante, nei suoi aspetti naturalistici, geologici, antropologici. Nello specifico si è scelto di sviluppare l’argomento soprattutto da un punto di vista civico: di responsabilità e di rispetto nei confronti dell’ambiente, di consapevolezza che gli errori ricadono sempre sulle persone e che le risorse della Terra non sono infinite.

In particolar modo sono stati attivati percorsi di:

• educazione civica-italiano: sensibilizzare al rispetto dell’ambiente in cui si vive, che ci circonda, attraverso una serie di analisi e riflessioni riguardo a documenti ufficiali e testimonianze dell’epoca che riportano vissuti e valutazioni errate, relative alla peculiarità del luogo;

ISTITUTO COMPRENSIVO

Valli del Meduna Cosa - Arzino Travesio (Pn)

SCUOLA

Primaria “Alessandro Manzoni” di Meduno

CLASSE V INSEGNANTI

Rita Bernardon Cristina Ragogna

• ambito scientifico-antropologico: promuovere la consapevolezza dell’esistenza di risorse rinnovabili compatibili con l’ambiente, la sinergia tra uomo e ambiente, la conoscenza dei luoghi in cui insistono le dighe delle valli dei fiumi Cellina e Meduna;

• ambito tecnologico: il funzionamento di una Centrale Idroelettrica, la produzione di energia da fonti rinnovabili partendo dalla diga per giungere alle nostre abitazioni. Realizzazione di un artefatto (dépliant).

Fasi di lavoro e loro articolazione

L’intero percorso è stato articolato secondo le seguenti fasi

1 La lettura dell’albo illustrato “Anna della vela” e la visione del film “Vajont” in occasione della celebrazione del sessantesimo anniversario dal disastro; a seguire momenti di riflessione sull’argomento.

2 Una lezione in classe per l’avvio del progetto con la partecipazione dell’esperto Antonio Cossutta, geologo e guida naturalistica, che ha raccontato ai bambini il Parco delle Dolomiti Friulane, il significato dei siti UNESCO, l’importanza della loro conoscenza, tutela e salvaguardia. In particolare l’esperto ha focalizzato il suo intervento sull’aspetto geomorfologico delle Dolomiti, illustrando le varie tipologie di roccia, di fossili e la testimonianza che essi ci forniscono dell’evoluzione terrestre.

3 L’avvio allo studio, disciplinare e trasversale, riprendendo e sviluppando alcuni dei temi trattati dall’esperto e, successivamente, ampliando la conoscenza relativa a fonti di energia rinnovabili e alle conseguenze negative dell’uso protratto dei combustibili fossili.

4 La visita alla Centrale Idroelettrica EDISON di Meduno, dove gli alunni hanno potuto seguire con attenzione le spiegazioni fornite dal dott. Pellizzari relative sia al funzionamento dell’impianto e a tutto il bacino imbrifero interessato, sia alla cura prestata nell’individuazione di interventi del sistema idroelettrico in grado di aumentare la compatibilità con l’ambiente.

5 La visita guidata alla Diga del Vajont, per un’osservazione diretta sui luoghi del disastro, al fine di condurre gli alunni a una riflessione sull’importanza del rispetto dell’ambiente spesso sfruttato in modo irresponsabile.

6 Lo studio, in ambito scientifico e di educazione civica, della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale e storico culturale, la comprensione dell’importanza di un utilizzo consapevole delle risorse, il rispetto della natura imparando a riciclare nel giusto modo i rifiuti, usando correttamente le risorse che essa offre ed evitando sprechi di cibo, acqua ed energia, ha indirizzato gli alunni verso un percorso trasversale ampio e completo e di consapevolezza in relazione al fatto che anche un piccolo gesto può fare la differenza.

7 A conclusione gli alunni si sono cimentati nella realizzazione di un dépliant riassuntivo dell’intero percorso. Hanno raccolto pensieri e riflessioni, esprimendosi con disegni e calligrammi, hanno operato scelte efficaci dal punto di vista grafico e di significato, sotto la guida della grafica Alessia Lago.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso didattico, pensato e realizzato in un’ottica interdisciplinare, si è rivelato motivante in quanto inserito in una realtà vicina, già in parte esplorata e conosciuta, dagli alunni; per questo quanto proposto ha potuto riallacciarsi alle conoscenze pregresse e, nello stesso tempo, ne ha stimolato curiosità, approfondimenti, nuove osservazioni.

Gli alunni si sono dimostrati molto sensibili alle tematiche ambientali, esprimendo con un certo grado di maturità la volontà di difendere “Il NOSTRO territorio, che è anche il MIO”. Hanno compreso che, seppur piccolo, ogni contributo può essere determinante per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e che, se conosco l’ambiente che mi circonda, produco energia green, riciclo di più per produrre meno, non spreco le risorse naturali… “Rischio di proteggere il MIO TERRITORIO”; se invece non conosco l’ambiente che mi circonda, sfrutto il mio territorio per scopi personali o economici, taglio gli alberi senza criterio, costruisco opere nei posti sbagliati… “Rischio di danneggiare il MIO TERRITORIO”

Annotazioni valutative da parte dei bambini

E tu… quale rischio scegli?

Emblematiche le riflessioni proposte dagli studenti.

«Questo percorso è stato educativo perché abbiamo imparato cose nuove, che non conoscevamo; è stato anche interessante perché abbiamo scoperto che i territori sono costituiti da rocce diverse» (Matteo e Martina)

«Quest’anno è stato una vera avventura, perché abbiamo realizzato un dépliant molto utile per far riflettere anche gli altri» (Mirko)

«Mi è piaciuto tanto questo viaggio, pieno di scoperte, perché ho riflettuto e ho pensato a cosa può succedere al nostro territorio quando non lo rispettiamo» (Adele)

«Abbiamo affrontato un percorso interessante e bello, abbiamo imparato molte cose» (Brendon)

«Percorrere questa strada ci ha portati a capire quanto è bello imparare storie nuove, comprendere cosa può danneggiare il nostro territorio» (Marta)

«Mi è piaciuto questo percorso perché ho conosciuto molte cose e non è stato noioso. Ho capito che è importante conoscere il territorio in cui sei, in cui vivi» (Iris)

«In questi mesi ho imparato tante cose sul mio territorio» (Yuri)

«Quest’anno è stato impegnativo ma divertente, spero che sia così anche alla scuola secondaria» (Thomas)

«Quest’anno mi sono divertita tanto, soprattutto durante le uscite» (Ambra)

«Quest’esperienza è stata molto educativa perché ci ha fatto scoprire tragedie e distruzioni accadute nel passato. Questo mi ha insegnato che bisogna conoscere il proprio territorio» (Sofia)

«Quest’anno è stato impegnativo ma bello, perché abbiamo imparato tante cose. Anche un po’ triste perché siamo venuti a conoscenza delle tragedie accadute nella Valle del Vajont; le abbiamo approfondite, per capire quali sono state le cause che le hanno determinate» (Giacomo)

LA CJASA DA FUM A CLAUT

Motivazioni

alla base del percorso progettuale e finalità

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo” Montereale Valcellina

Le classi hanno seguito due percorsi apparentemente distinti, ma profondamente correlati, come lo sono le loro finalità: la conoscenza del passato per capire il presente e orientare il futuro; la conoscenza del proprio territorio, per rispettarlo e proteggerlo.

In sintesi l’attività si è strutturata in due momenti: l’uscita didattica per conoscere l’ambiente del parco e il suo sfruttamento/utilizzo nel passato; un intervento a scuola per approfondire alcune caratteristiche del territorio del parco: la sua naturalità, la scarsa antropizzazione e il suo valore.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Bisogna conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro

• Visita guidata al Museo della Casa Clautana e alla Cjasa da Fum.

• Analisi delle fonti storiche.

• Organizzazione delle conoscenze in un quadro di civiltà.

• Confronto tra il quadro di civiltà emerso con la vita al giorno d’oggi e successiva rilevazione di somiglianze e differenze.

• Elaborazione di una sintesi chiara ed efficace del lavoro svolto, utilizzando strumenti multimediali.

SCUOLA

Primaria

“Padre David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina

CLASSI IV A e IV B

INSEGNANTI

Laura Bernardon

Lucia Galioto

Elena Settimi

Marilinda Sovran

2 Bisogna conoscere il proprio territorio, per rispettarlo e proteggerlo

• Intervento dell’esperto sugli aspetti geografico/climatici, sugli ambienti e sugli ecosistemi del territorio del Parco delle Dolomiti Friulane.

• Attività laboratoriale-sperimentale per scoprire le caratteristiche dell’acqua e dell’aria del Parco.

• Individuazione di alcuni organismi bioindicatori delle qualità dell’acqua e dell’aria.

• Avvio allo studio del suolo.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il progetto ha permesso di realizzare quel legame tra scuola, territorio e cultura che caratterizza una didattica viva e significativa. In questo contesto sono risultati fondamentali e stimolanti gli interventi degli esperti.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Riportiamo la presentazione letta all’incontro conclusivo relativa al primo percorso “Tra ieri e oggi”.

Noi bambini delle classi quarte di Montereale siamo stati a visitare il Museo della Casa Clautana ovvero una fedele ricostruzione della casa tipica contadina e della Cjasa da fum.

Dagli oggetti io ho imparato molte cose!

Ma come? Gli oggetti del passato possono parlare?

Sì certo! Se li ascolti possono dire tante cose.

E noi, grazie ad Antonio e Lisetta, abbiamo imparato ad osservarli con interesse e ad ascoltarli con attenzione.

Ad esempio, gli oggetti della cucina riferiscono i momenti di gioia e di difficoltà di una famiglia numerosa intorno al focolare.

Ci parlano di cibi semplici e del calore degli affetti.

Se ci soffermiamo, riusciamo ad ascoltare racconti dei padri rientrati dal lavoro nei campi e delle madri impegnate a curare la casa, i figli e gli animali.

Ci narrano di un tempo che scorreva lento, di azioni ripetute uguali e con maestria durante le giornate, i mesi, gli anni.

Gesti che custodivano tradizioni e saperi tramandati di generazione in generazione.

Il vivere del passato ci ha fatto riflettere sul nostro presente e ci ha portato a trovare le analogie e le differenze tra ieri e oggi.

VAJONT: I SEGRETI DEL NOSTRO CELLINA

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

L’argomento da trattare è stato scelto con i bambini analizzando le conoscenze da conseguire e che necessitavano lo sviluppo e l’approfondimento di alcuni aspetti della propria realtà territoriale, da vivere direttamente. Questo ha permesso di coinvolgere gli alunni in merito alle scelte degli argomenti da trattare permettendo un’esperienza diretta. Il sito scelto per la visita è stato il corso del torrente Cellina che lambisce l’abitato di Vajont.

Si sono approfonditi in particolare i seguenti aspetti: il suolo come terra magra e il processo di levigazione dei sassi da parte dell’acqua.

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo”

Montereale Valcellina

SCUOLA

Primaria

“Vittorino da Feltre” di Vajont

CLASSE I

INSEGNANTI

Daniela Cartelli

Massimiliano Cossutta

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Presentazione progetto ed esperimenti sulla conformazione del suolo.

2 Uscita sul territorio e verifica della parte teorica svolta in aula.

3 Rielaborazione dell’esperienza vissuta attraverso la produzione di brevi testi scritti, alcune rappresentazioni e la realizzazione di una presentazione multimediale.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso svolto ha permesso ai bambini di rendersi conto che l’apprendimento non avviene solo entro l’aula scolastica, ma si può realizzare anche attraverso le esperienze dirette sul campo. L’intervento dell’esperto ha facilitato l’interiorizzazione dell’esperienza e degli obiettivi prefissati. I pareri dei bambini e i riscontri sulla didattica sono stati positivi; infatti simili esperienze garantiscono maggiore motivazione nei confronti degli apprendimenti e l’acquisizione di competenze sociali e civiche.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Durante la rielaborazione dell’esperienza bambini hanno sottolineato che:

«Mi è piaciuto tanto fare scuola con Lisetta sul letto del Cellina»

«È stato bello scoprire che i sassi rotolano giù da Claut e diventano tondi qui a Vajont»

«L’acqua fa tante magie e ha tanta forza!»

«Con il nonno vado a camminare lì e gli ho fatto vedere sassi e lui non sapeva perché erano tutti lisci… e gliel’ho detto io»

«Mi sono divertito a vedere l’acqua che scompare e riappare poco dopo»

«Non sapevo che anche la terra è magra e che ci sono dei fiori che sbucano in mezzo ai sassi»

«L’acqua ha tanta forza e fa grandi scalini di sassi»

VIVIAMO VAJONT

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

La scelta ha riguardato il territorio in cui gli alunni vivono, quindi il torrente che costeggia il paese è diventato aula e laboratorio all’aperto per un giorno. Sono stati raccolti molti elementi e oggetti che sono diventati strumenti di approfondimento.

Gli alunni hanno osservato il paesaggio e i suoi elementi, hanno scoperto attraverso esperimenti le caratteristiche del suolo e dei materiali che lo compongono, soprattutto attraverso immagini e foto relative alla flora e alla fauna del greto.

Il percorso pianificato è risultato lo sfondo integratore per tutto l’anno scolastico, ha permesso di rendere concreti elementi di educazione civica ambientale con lo scopo di formare i cittadini del domani.

Inoltre i bambini hanno avuto modo di conoscere l’impronta umana dal passato a oggi attraverso storie fantastiche e di vita. Conoscere queste sfaccettature ha stimolato la curiosità e la progettualità degli alunni portandoli a realizzare un manufatto artistico e personale con materiali raccolti nel greto.

La guida del Parco Lisetta Totis che ci ha accompagnato durante l’uscita sul greto del Cellina, poi in aula ha presentato degli esperimenti agli alunni.

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo”

Montereale Valcellina

SCUOLA

Primaria

“Vittorino da Feltre” di Vajont

CLASSE II

INSEGNANTI

Rosana Fabbro

Irene Frisan

Silvia Mesi

Tiziana Venier, ex insegnante di scuola d’Infanzia che collabora come lettrice con la Biblioteca dell’acqua di San Leonardo Valcellina, è venuta a leggere in classe il

libro “Il Basilisco” di R. Paroni Bertoja; ha raccontato come i legnetti venivano usati una volta e ha invitato gli alunni a soffermarsi sulle varie forme somiglianti ad animali, fiori, personaggi della fantasia.

L’esperto botanico Paolo Siega Vignut ha illustrato una serie di fotografie su flora e fauna tipiche dei magredi, soffermandosi su aspetti particolari come le piante velenose.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Le attività si sono realizzate secondo la seguente scaletta:

1 osservazione del territorio e raccolta di materiali;

2 analisi dei materiali;

3 approfondimento sui sassi;

4 creazione del museo dei sassi;

5 lettura del libro “Il basilisco” di R. Bertoja Paroni;

6 realizzazione del manufatto;

7 effettuazione di esperimenti sul suolo;

8 osservazione di foto su flora e fauna;

9 approfondimento di alcuni elementi della flora;

10 realizzazione della presentazione multimediale, trasformata in un video: scelta foto, stesura delle frasi, registrazione delle voci.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso realizzato ha permesso di valorizzare aspetti geografici e culturali del territorio. Ha contribuito alla crescita del bagaglio culturale degli alunni su aspetti del passato e del presente. Inoltre, ha favorito la creatività e la progettualità nella realizzazione dei manufatti e del video.

Gli alunni sono stati molto coinvolti e stimolati durante i vari interventi degli esperti e le conseguenti proposte didattiche che sono state veicolo portante per l’intero anno scolastico.

I contenuti trattati sono stati acquisiti dagli alunni come dimostrato dal fatto che hanno trasferito nella quotidianità scolastica particolari conosciuti durante le varie esperienze effettuate con gli esperti.

LA NOSTRA PICCOLA GUIDA AI FIORI SELVATICI

DEL PARCO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Abbiamo deciso di aderire al progetto “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane”, proposta che ci viene offerta annualmente, come opportunità finalizzata a promuovere, valorizzare e sviluppare un atteggiamento di cura verso l’ambiente naturale in cui viviamo.

Il percorso scelto, fra quelli proposti, si è rivelato adatto alle bambine e ai bambini della classe seconda.

L’obiettivo principale è stato conoscere e scoprire, fin da piccoli, i vari aspetti ambientali, culturali, antropologici e morfologici che nostri territori ci offrono.

Lisetta Totis, esperta guida del Parco, ci ha permesso di fare esperienze concrete con gli elementi naturali del territorio sito ai piedi delle Dolomiti, le acque che vi scorrono e la flora che le popola.

La proposta formativa rivolta alle alunne e agli alunni della nostra classe aveva come finalità didattiche la conoscenza di:

• le Dolomiti, Patrimonio mondiale;

• la flora del nostro territorio;

• gli ecosistemi e le piante che popolano le nostre montagne;

• le stagioni della montagna;

• gli aspetti ambientali, culturali, antropologici che i nostri territori offrono.

Le attività proposte hanno favorito e coinvolto più discipline: educazione civica, lingua italiana, scienze, geografia, arte e tecnologia.

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria di Villa Santina CLASSE II

INSEGNANTI

Martina Angeli

Giuliana Flamia

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Presentazione e localizzazione delle Dolomiti anche attraverso l’uso di strumenti tecnologici.

2 Sviluppo sull’argomento “piante”, anche favorendo l’esperienza “dell’orto in classe”.

3 Incontro in aula, con approfondimenti sull’argomento, con la dott. Lisetta Totis.

4 Passeggiate, nelle varie stagioni, nei pressi della Pineta di Villa Santina.

5 Disegnare con le ombre: esperienza di disegno astratto creato con le ombre.

6 Ultima passeggiata, alla fine del mese di maggio, guidati dalla dott. Lisetta Totis, lungo il greto dell’affluente Degano e lungo il percorso che fiancheggia il laghetto di Villa Santina.

7 Al rientro a scuola, considerazioni sull’uscita, uso di un’applicazione per riconoscere i fiori.

8 Realizzazione della piccola guida sui fiori.

Note di valutazione sul percorso realizzato

L’argomento scelto ha stimolato le bambine e i bambini della classe poiché ha favorito l’osservazione puntuale delle bellezze che la natura ci offre.

Unica nota stonata, il tempo atmosferico poco favorevole che non ha consentito la visita programmata a Forni di Sopra.

La diversificazione delle attività, teoriche e pratiche, ha consentito alle bambine e ai bambini di partecipare con interesse, di apprezzare i momenti di condivisione e aggregazione fra pari nonché di conoscenza del territorio.

Le conversazioni in classe sono state di stimolo e di riflessione in relazione alla necessità di rispetto e cura dell’ambiente, atteggiamenti che ognuno di noi deve assumere al fine di poterlo conservare al meglio.

Questa modalità ha favorito l’acquisizione di competenze sociali e civiche, nonché la maturazione di una consapevolezza culturale.

DIARIO DI BORDOIL DISASTRO DEL VAJONT

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

In occasione del 60° anniversario del Disastro del Vajont, la pluriclasse ha partecipato ad un percorso didattico finalizzato all’approfondimento di quanto accaduto.

Il progetto, inoltre, ha previsto il gemellaggio con la Scuola Secondaria di I grado di Forni di Sopra.

Abbiamo deciso di approfondire e toccare i seguenti temi/aspetti:

• la memoria dei sopravvissuti (attraverso la lettura di testimonianze scritte);

• la figura di Tina Merlin, i suoi articoli e testi sul disastro del Vajont;

• le fonti: articoli di giornale, fotografie, materiali e documenti di proprietà delle vittime (carte d’identità, chiavi di casa, …), primo approccio ai vari testi che approfondiscono il tema da diversi punti di vista (ad esempio testi che trattano l’aspetto geologico, tecnico – ingegneristico, ecc.);

• il racconto del Vajont: lo spettacolo teatrale di Marco Paolini;

• il disastro del Vajont a Erto – visita alla località “Le Spesse”;

• il disastro del Vajont, la diga e Longarone – visita alla diga, al Bosco vecchio, al Centro Visite di Erto.

Per alcune tappe siamo stati accompagnati dagli esperti del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e dalla maestra Fulvia De Damiani.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Il lavoro si è svolto durante l’arco dell’intero anno scolastico ed è stato articolato in alcune fasi.

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo” Montereale Valcellina

SCUOLA

Secondaria di Primo Grado

“Giovanni Pascoli” di Claut

CLASSI

I A e II A (pluriclasse)

INSEGNANTI

Vanna Fort Mauro Sfreddo

1 La memoria dei sopravvissuti e dei testimoni (ottobre 2023)

Per ricordare l’anniversario del Disastro, i docenti hanno selezionato alcune testimonianze dei sopravvissuti, che sono state consegnate agli alunni in modo tale che le leggessero a casa.

Ai ragazzi è stato chiesto di commentare le testimonianze (aiutati da alcune domande guida). In classe sono stati condivisi i commenti e le riflessioni proposti dai ragazzi.

Inoltre, in occasione della manifestazione “LeggiAMO”, sono state selezionate testimonianze di sopravvissuti e articoli di Tina Merlin, che i ragazzi della Scuola Secondaria di Claut hanno letto in piazza insieme ai professori.

2 Le fonti (gennaio 2024)

In collaborazione con la maestra Fulvia De Damiani e il sig. Luciano Pezzin, ex Sindaco di Erto, è stata organizzata la visita alla locale biblioteca, dove gli alunni hanno potuto vedere e toccare con mano documenti e oggetti che raccontano il Disastro: le carte d’identità delle persone decedute, le chiavi delle case distrutte dall’acqua, le prime pagine dei giornali dell’epoca, le foto che ritraggono la valle prima, durante e alla fine dei lavori di costruzione della diga, infine tanti libri che sono stati scritti sull’argomento.

3 La memoria che ritorna (febbraio 2024)

Visione dello spettacolo di Marco Paolini che, nel 1997, ha riportato all’attenzione degli italiani quanto successo nel 1963.

4 La memoria nel territorio (aprile - maggio 2023)

Sono state effettuate tre uscite:

• presso la località Le Spesse: percorso lungo i sedimi delle case travolte dall’acqua nel 1963, con la presenza della maestra Fulvia De Damiani;

• a Forni di Sopra (gemellaggio con la Scuola Secondaria di I grado di Forni di Sopra);

• uscita presso la Diga del Vajont, con gli studenti della Secondaria di Forni di Sopra.

Alla luce di quanto osservato, ascoltato e approfondito, i ragazzi della Classe Prima hanno scritto dei racconti immaginando di vivere in prima persona la notte del Disastro. I ragazzi della Classe Seconda, invece, hanno tenuto un “Diario di bordo” dove hanno raccontato ciò che è stato importante per loro e dove hanno inserito foto, didascalie e i loro commenti.

Note di valutazione sul percorso realizzato

I ragazzi della Scuola di Claut hanno già affrontato dei percorsi didattici relativi al Vajont.

Si è quindi cercato di dare al percorso un duplice obiettivo:

• la conoscenza di nuovi aspetti;

• la produzione di una memoria “dei ragazzi” sul racconto e la conoscenza del Disastro.

Gli alunni, all’inizio un po’ titubanti, hanno partecipato di buon grado alle iniziative proposte; hanno aumentato il loro bagaglio di conoscenze e si sono resi disponibili ad un commento personale in relazione a quanto scoperto e riscoperto, sia attraverso la redazione del “Diario di bordo”, sia con l’elaborazione dei racconti in prima persona.

I ragazzi della pluriclasse hanno espresso la loro soddisfazione per il percorso svolto. In particolare, hanno apprezzato il fatto di aver potuto conoscere ulteriori aspetti sul Disastro del Vajont.

LA CANAPA

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Il percorso scelto è stato pensato e spinto anche dalla necessità di rafforzare il legame tra i due paesi dei Forni Savorgnani, al fine di creare un’unità e una identità di plesso dal momento che tutti gli alunni presenti nelle classi provengono dai due paesi. Analizzando il contesto e individuando uno o più aspetti che legano i due Forni Savorgnani, gli alunni del plesso di Forni di Sopra vengono aiutati a sviluppare sempre di più il senso dell’identità del proprio territorio, riscoprendo anche sotto un’altra ottica le proprie radici, confrontandosi con gli altri compagni, rafforzando l’identità sia di paese, che di comunità e di classe.

Nel percorso si è cercato di conoscere aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell’umanità e metterli in relazione con i fenomeni storici studiati, coinvolgendo attivamente gli allievi per la prosecuzione della mappa interdisciplinare e in relazione a ulteriori aspetti di analisi antropologica.

Tra le finalità rientrava anche la realizzazione di elaborati personali e creativi sulla base di un’ideazione e progettazione originale, applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali differenti, anche con l’integrazione di più media e codici espressivi.

I temi e gli aspetti presi in esame sono stati relativi alla canapa: analisi della pianta e sue virtù, studio e utilizzo nel corso degli anni della fibra della pianta; è risultato necessario e utile alla contestualizzazione un approfondimento sulle caratteristiche dell’ambiente naturale di Forni di Sopra. Quindi della canapa è stato studiato il suo impiego nell’economia di Forni di Sopra, soffermandosi sulla tessitura e sulla fibra, servendosi pure della preziosissima documentazione bibliografica sulla figura di Valentino Comis e relativamente al libro dei Tacamenti.

Infine è stata organizzata una visita presso un’azienda agricola che coltiva la canapa sativa a Sutrio, con l’ausilio di esperti dell’azienda stessa.

Le attività previste dal progetto sono risultate più efficaci per merito della guida del Museo etnografico di Tolmezzo e direttore della tessitura Carnica di Villa Santina, Bepi Tonon, di Elvia Corisello, guida del centro etnografico di Forni di Sopra, e del grande conoscitore delle tradizioni locali, prof. Domenico Molfetta.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 La prima fase ha riguardato la scelta degli aspetti da analizzare e valutare e quindi anche degli elementi da approfondire.

2 Successivamente si è operata l’analisi delle due realtà dei Forni Savorgnani e la ricerca dei punti in comune tra le due.

3 Quindi si è proceduto con l’approfondimento degli elementi selezionati e la ricerca della documentazione fotografica.

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Secondaria di Primo Grado di Forni di Sopra

CLASSI

I, II e III

INSEGNANTI

Annalisa Barbarito

Alessandra Brusaferro

4 Le visite, in particolare al Museo etnografico di Tolmezzo e all’Azienda agricola di Sutrio, hanno garantito l’indispensabile recupero di informazioni ed elementi conoscitivi utili alla ricerca.

5 Dopo aver confezionato il prodotto del percorso di ricerca è stata effettuata una presentazione presso la sede comunale di Forni di Sopra.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso è partito da lontano per avvicinarsi ai giorni nostri, mediante il confronto con le realtà locali presenti nel territorio, evidente connubio tra vecchio e nuovo.

I ragazzi si sono appassionati perché hanno colto aspetti che legano il proprio territorio con nuove modalità di impiego delle risorse locali e opportunità di lavoro possibili.

Le uscite in ambiente hanno reso i ragazzi più interessati e partecipi perché calati nel contesto delle tematiche affrontate.

A settembre ci sarà una piccola prosecuzione mediante l’utilizzo del telaio con il quale i ragazzi potranno sperimentare le fibre della canapa anche con docenti esperti.

ANDREIS: NEL BOSCO PER CONOSCERSI MEGLIO

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Il Progetto ha dato l’opportunità di approfondire la conoscenza del territorio di Andreis, uno dei Comuni del Parco delle Dolomiti Friulane e del Sistema 4 del Bene Dolomiti UNESCO, fornendo anche l’occasione agli alunni di conoscersi meglio sia nelle proprie emozioni sia nel rapporto con i compagni. L’esperienza diretta in ambiente è stata la base di partenza per realizzare in classe altre attività nell’ambito delle discipline di italiano e di scienze.

La partecipazione al percorso ha permesso di perseguire le seguenti finalità:

• conoscere l’ecosistema bosco e il ruolo che riveste nel sistema naturale e antropico e i rischi che gravitano su di esso;

• sensibilizzare al rispetto dell’ambiente;

• favorire la conoscenza di sé attraverso esperienze sensoriali nel bosco;

• esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri in poesia.

L’uscita didattica ad Andreis ha permesso di approfondire aspetti storico-culturali e naturalistici del territorio, creando anche un’occasione di conoscenza e di socializzazione tra gli alunni della nuova Classe Prima. È stato possibile soffermarsi sugli aspetti principali del territorio montano che circonda il paese, dedicando una particolare attenzione alle trasformazioni che il paesaggio può subire in base all’utilizzo o meno delle sue risorse.

Lungo la passeggiata nel bosco, oltre a cogliere le numerose e varie relazioni esistenti tra i diversi elementi che lo compongono, si sono realizzati dei momenti di “ascolto” della natura e di se stessi; questi aspetti sono stati ripresi in un secondo momento per la stesura di alcune poesie.

L’intervento dell’esperta in aula sul tema del bosco è stato oggetto di ulteriori approfondimenti da parte dell’insegnante di scienze per affrontare il tema dell’ecosistema “bosco”, inteso come realtà di relazioni tra organismi viventi e fattori abiotici, per riconoscere la flora e la fauna del bosco e per acquisire nuovi linguaggi specifici.

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo” Montereale Valcellina

SCUOLA

Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina

CLASSE I A

INSEGNANTI

Elettra Mian

Elisa Miotto

Fasi di lavoro e loro articolazione

Il lavoro si è articolato nel seguente modo:

1 uscita giornaliera ad Andreis;

2 relazione individuale dell’uscita didattica in aula;

3 realizzazione in gruppo di una presentazione in PowerPoint sull’esperienza escursionistica svolta;

4 intervento in classe dell’esperta;

5 stesura di alcune poesie;

6 approfondimenti naturalistici in scienze.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Gli allievi propongono le seguenti considerazioni in merito a quanto vissuto e approfondito.

«La gita ad Andreis mi è piaciuta molto perché ho imparato molte cose e perché ho visto paesaggi che non avevo mai visto prima. Le cose che mi sono piaciute di più sono state la vista del Susaibes dal colle di San Daniele, la passeggiata vicino al greto del torrente e la lettura della poesia “Andreanuta” di Federico Tavan. Vorrei rifare tutta la gita, sempre con Lisetta perché mi ha fatto sentire bene, realmente una parte del bosco»

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso ha permesso di coinvolgere in prima persona i ragazzi che nel complesso hanno collaborato in modo propositivo alle diverse attività proposte; molto apprezzata è stata l’uscita ad Andreis, che per alcuni di loro è stata una vera e propria scoperta. È stato possibile raccordare gli approfondimenti sul territorio con la progettazione curricolare e d’Istituto.

Anche la condivisione finale con le altre classi che hanno aderito al progetto è stata accolta con molto favore dalla maggior parte degli alunni e delle alunne.

«Questi appuntamenti con Lisetta sono serviti sia per conoscere bene il paesaggio in cui viviamo sia per parlare con gli altri delle proprie impressioni. Sono stati importanti anche per conoscere meglio il bosco e per capire tutte le sue particolarità che ci regala. A me è piaciuta soprattutto la gita ad Andreis perché è stato bello mettersi in cerchio, parlare e camminare»

«Questa esperienza è stata meravigliosa perché mi ha permesso di approfondire le conoscenze sul territorio in cui vivo. Quando, al termine dell’attività, abbiamo esposto le nostre esperienze alla Centrale Pitter di Malnisio, mi sono emozionata a leggere le poesie che avevamo scritto in classe. Spero che anche il prossimo anno la mia classe aderisca a questo bellissimo progetto»

«Il progetto Io vivo qui è stato divertente, interessante e coinvolgente. Mi è piaciuto tantissimo passeggiare nel bosco. Ho apprezzato anche vedere i lavori delle altre classi in Centrale a Malnisio»

«Il progetto Io vivo qui mi è piaciuto moltissimo. Stare a contatto con la natura e l’ambiente che mi circonda mi ha fatto riconoscere quello che sono: io vivo tra la natura e sono cresciuta con essa. L’incontro in Centrale mi è piaciuto un sacco e spero di rifarlo»

LA VITA DI FEDERICO TAVAN, POETA DI ANDREIS

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Il Progetto ha dato l’opportunità di approfondire la conoscenza del territorio e del paese di Andreis, uno dei Comuni del Parco Dolomiti Friulane, paese natale del poeta Federico Tavan.

La visita guidata ad Andreis è stata la base di partenza per realizzare in classe il laboratorio di fumetto sulla vita del poeta andreano, promosso dall’associazione Màcheri in occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa: una buona occasione per creare sinergia tra Scuola, Ente Parco e Associazioni locali. Tra le principali finalità del percorso progettuale si ritrovano la conoscenza dell’ambiente in cui ha vissuto e a cui si è ispirato il poeta Federico Tavan, in particolare l’ecosistema bosco e il ruolo che riveste nel sistema naturale e antropico e i rischi che gravitano su di esso e la sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente di vita. Da sottolineare anche la volontà di favorire la conoscenza di sé attraverso esperienze sensoriali nel bosco.

L’obiettivo concreto finale riguardava la realizzazione di un fumetto sulla vita del poeta.

L’uscita didattica ad Andreis ha permesso di approfondire aspetti culturali e naturalistici del territorio, ponendo particolare attenzione ai luoghi di Federico Tavan; è stata anche un’occasione di conoscenza e di socializzazione tra gli alunni della nuova classe prima.

È stato possibile soffermarsi sulle poesie che accompagnano il visitatore lungo le vie del centro e conoscere angoli del paese e spazi aperti cari al poeta e spesso ricordati nei suoi versi.

Lungo la passeggiata nel bosco, oltre a cogliere le numerose e varie relazioni esistenti tra i diversi elementi che lo compongono, si sono realizzati dei momenti di “ascolto” della natura e di se stessi, per favorire una maggiore consapevolezza dell’esperienza presente.

L’intervento dell’esperta in classe sul tema del bosco è stato oggetto di ulteriori approfondimenti da parte dell’insegnante di scienze per affrontare il tema dell’ecosistema “bosco”.

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo” Montereale Valcellina

SCUOLA

Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina

CLASSE I B

INSEGNANTI

Elettra Mian

Serena Sandri

Fasi di lavoro e loro articolazione

Il lavoro si è articolato nel seguente modo:

1 uscita giornaliera ad Andreis;

2 relazione individuale dell’uscita didattica in classe;

3 lettura e commento in classe di alcune poesie di Federico Tavan;

4 biografia di Federico Tavan e laboratorio di fumetto con Giulia Bier;

5 intervento in classe su tema del bosco da parte di Lisetta Totis;

6 approfondimenti naturalistici con il docente di scienze.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso ha permesso di integrare le differenti risorse presenti sul nostro territorio nella realizzazione della progettualità d’Istituto; ha permesso inoltre di approfondire elementi di conoscenza del territorio in cui viviamo e a cui l’Istituto scolastico fa riferimento.

Anche la condivisione finale con le altre classi che hanno aderito al Progetto è stata accolta con favore, ed emozione, dalla maggior parte degli alunni e delle alunne, veri protagonisti dell’attività realizzata.

Annotazioni valutative da parte dei ragazzi

Gli studenti si sono così espressi, suggerendo alcune considerazioni.

«Il 22 novembre, io e la mia classe siamo andati a visitare Andreis, un bellissimo paesino circondato da montagne, per conoscere come si svolgeva la vita di Federico Tavan, un poeta di origine andreana. Federico era una persona diversa da tutti: era nato con dei disturbi mentali, fece delle cose divertenti nella sua vita, come l’istallazione sul tetto di un suo amico… lanciandoci delle ciabatte, una scacchiera, un tubo per travasare il vino… Lui era felice di quell’installazione, anche se aveva buttato solo tantissimi oggetti a caso sul tetto. Mi è rimasto impresso nella mente che lui, pur avendo disturbi mentali, scrisse delle poesie molto sensate e visse molte esperienze divertenti nella sua vita. Mi ha colpito anche che abitava vicino a me!»

«L’uscita ad Andreis è stata divertente e anche molto utile perché abbiamo imparato qualcosa di nuovo del territorio in cui viviamo»

«È stata una gita molto divertente e interessante, mi ha colpito in piazza il grande murales del poeta; vorrei ritornare per portare i miei genitori»

«Questa gita, interessante e piacevole, è servita soprattutto per arricchirmi di nuove esperienze e per ispirarmi alla creazione del fumetto in ricordo di Federico Tavan»

«È stata una giornata emozionante. È stata una gita molto educativa, interessante e divertente»

«Lisetta è stata molto chiara. Tornando a scuola sono stato soddisfatto dell’uscita! Mi sono divertito ed interessato molto»

«Per me questa gita è stata molto bella, interessante, istruttiva e ricca di natura. Spero di poter effettuare, nel corso di quest’anno scolastico, altre gite così belle»

NATURA È AMICIZIA

ISTITUTO

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

Il Progetto ha dato l’opportunità di approfondire la conoscenza del territorio di Andreis, uno dei comuni del Parco Dolomiti delle Dolomiti Friulane, fornendo anche l’occasione agli alunni di conoscersi meglio. L’esperienza diretta in ambiente è stata la base di partenza per realizzare in classe attività di riflessione e approfondimento nel laboratorio teatrale di Teatro Educazione e nelle discipline di italiano e di scienze.

Fra le finalità vanno ricordate:

• conoscere l’ecosistema bosco e il ruolo che riveste;

• sensibilizzare al rispetto dell’ambiente;

• favorire la conoscenza di sé e dei compagni;

• realizzare una rappresentazione teatrale sul tema dell’amicizia.

L’uscita didattica ad Andreis ha permesso di approfondire aspetti storico-culturali e naturalistici del territorio, creando anche un’occasione di conoscenza e di socializzazione tra gli alunni della nuova classe prima.

È stato possibile soffermarsi sugli aspetti principali del territorio montano che circonda il paese e sulle peculiarità paesaggistiche e geologiche del luogo. Durante la passeggiata nel bosco sono stati osservati i diversi elementi che lo compongono e le numerose e varie relazioni esistenti tra questi.

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo” Montereale Valcellina

SCUOLA

Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina

CLASSE

I C

INSEGNANTI

Raffaella Damiani

Simona D’Antoni

Elettra Mian

L’intervento dell’esperta in classe sul tema del bosco è stato oggetto di ulteriori approfondimenti da parte dell’insegnante di scienze per affrontare il tema dell’ecosistema “bosco”, inteso come realtà di relazioni tra organismi viventi e fattori abiotici, per riconoscere la flora e la fauna del bosco e per acquisire nuovi linguaggi specifici.

Nel laboratorio settimanale di Teatro Educazione, condotto dall’esperto Luca Maronese, in collaborazione con l’Associazione Circolo del Volontariato di Montereale Valcellina, i ragazzi hanno potuto riflettere sul tema dei rapporti umani e dell’amicizia, sperimentandosi nell’espressività del corpo oltre che delle parole.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Il lavoro si è articolato nel seguente modo:

1 uscita giornaliera ad Andreis;

2 relazione individuale dell’uscita didattica in classe;

3 intervento in classe dell’esperta;

4 attività di drammatizzazione di Teatro educazione;

5 approfondimenti naturalistici con l’insegnante di scienze.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso ha permesso di coinvolgere in prima persona i ragazzi che nel complesso hanno collaborato in modo propositivo alle diverse attività offerte; molto apprezzata è stata l’uscita ad Andreis. Anche la condivisione finale con le altre classi che hanno aderito al Progetto è stata accolta con molto favore dalla maggior parte degli alunni e delle alunne.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

I ragazzi hanno elaborato i seguenti testi per lo spettacolo conclusivo.

L’amicizia ha il suono delle foglie che si muovono al vento e vanno incontro all’avventura.

L’amicizia profuma di lavanda.

È dolce come un frutto maturo.

L’amicizia è un mazzo di fiori appena raccolti. È aria pulita.

L’amicizia è un ciliegio in fiore, grande come un abete, scioglievole come un salice che ti accoglie, ti protegge e consola il tuo pianto.

L’amicizia è un pino nero fatto di aghi che ti sfiorano, piacevolmente pungenti.

L’amicizia è amore, sincerità e lealtà, è come essere fratelli o sorelle, è amore tra due persone che erano sconosciute e improvvisamente si legano tra loro.

Amicizia è sapere che ti puoi fidare perché lui o lei ti ha fatto entrare nel “suo spazio”.

L’amicizia è avere qualcuno accanto che ti capisce e non ti giudica.

L’amicizia è una cosa importante, l’amicizia ti scalda il cuore!

PICCOLA GUIDA POETICA

DI ANDREIS

Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità

L’ideazione di una piccola guida poetica nasce dalla volontà di far conoscere, nonché comprendere, un territorio così fragile e ricco al contempo, un territorio nel quale spesso gli alunni dell’Istituto si muovono e operano, ma la cui esplorazione forse rimane, spesso, in superficie.

Se il fine ultimo è stato sicuramente quello di sensibilizzare ai temi, oggi fondamentali, della tutela e della valorizzazione del paesaggio e del suo patrimonio storico culturale, è anche vero che la guida poetica ha voluto rappresentare, attraverso le modalità della sua ideazione, un momento importante per la formazione degli alunni, perché ha mirato a potenziare le loro capacità di lavorare in gruppo, di ricerca e di analisi delle informazioni, di sviluppo del pensiero critico.

La didattica questa volta ha portato gli alunni fuori dall’aula: una passeggiata mattutina è diventata l’occasione per osservare, ascoltare e lasciar correre la fantasia. L’approccio è diventato esperienziale e attivo, coinvolgendo direttamente gli studenti nel processo di apprendimento. Attraverso attività di selezione delle informazioni, di scrittura, di riflessione e condivisione, gli studenti sono diventati protagonisti del proprio percorso di apprendimento e hanno avuto l’occasione di creare cono-

COMPRENSIVO

“Padre David Maria Turoldo” Montereale Valcellina

SCUOLA

Secondaria di Primo Grado “Giovanni XXIII” di Montereale Valcellina

CLASSE II B

INSEGNANTI

Beatrice Marson

Elettra Mian

La passeggiata per la classe ha avuto luogo nel borgo di Andreis. Lisetta, preziosa guida del Parco, ha accolto gli alunni invitandoli all’osservazione di quanto si poteva incontrare lungo il percorso. Il racconto dell’esperto ha permesso di raccogliere informazioni sul taccuino del viaggiatore e annotare quanto veniva raccontato sul paesaggio circostante, sui prati, sulle viuzze e sugli edifici. I reporter intanto hanno impresso sui loro dispositivi digitali quelle immagini. Da subito gli alunni si sono resi conto che una seconda guida raccontava in modo suggestivo quel borgo sotto al Raut: Federico Tavan, il poeta della nave spaziale, è diventata allora la voce autorevole di quella passeggiata. Ed è così che, seguendo le sue poesie sui muri, gli studenti hanno potuto approfondire in aula alcuni degli aspetti antropici e naturali del territorio andreano. L’esperimento è stato quello di selezionare alcune poesie, trascriverle in andreano e provare a tradurle, nonché proporre un piccolo e personale commento, nel tentativo di comprendere le peculiarità di questo poeta partendo direttamente dalla sua penna e non dalla sua biografia.

Ogni poesia ha dato poi il pretesto per approfondire quanto riferito dalla guida e annotato sul taccuino: i daltz, i vecchi mestieri, il paesaggio del Parco, la strada per la Val Cellina, giochi di un tempo e l’episodio delle streghe nel lontano 1663.

Gli alunni si sono avvalsi anche di un intervento in aula della guida del Parco che ha invitato la classe a riflettere sul tema e sull’importanza del bosco. La Classe ha quindi lavorato alla realizzazione della guida, che qui si presenta, divisa in piccoli gruppi. Ogni gruppo è partito da una poesia e dalla sua interpretazione; è stato poi approfondito il tema individuato attraverso ricerche in rete o pubblicazioni locali; infine è stato riportato quanto prodotto nelle pagine dell’ebook digitale costruito in modo condiviso.

Di seguito si riporta l’elenco delle poesie sulle quali la classe ha lavorato. Vengono affiancati ai titoli i temi che gli studenti hanno individuato come oggetto del loro approfondimento:

Andrèes - Le origini del borgo;

Sot al Raut - Aspetti naturalistici e geologici del luogo; Andreanùta - La tristezza degli animali feriti;

Epitaffio arrabbiato - La vecchia e la nuova strada per la Val Cellina;

Domanda - Le case andreane, i daltz;

Al destin de un om e Li stries in Andrèes - La caccia alle streghe nel ’600 e analisi di alcuni documenti del Sant’Ufficio di Aquileia;

Augh - I prati e la fienagione;

Màcheri - Giochi e mestieri di un tempo.

Ad aprire e chiudere l’ebook i ragazzi hanno scelto di inserire la loro traduzione di Cê prôvi e Bum.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Passeggiata per le strade di Andreis.

2 Visita al Centro recupero rapaci.

3 Intervento dell’esperto in aula.

4 Visione in classe del docufilm Rai Le streghe di Andreis.

5 Divisione della classe in piccoli gruppi.

6 Assegnazione di una poesia di Tavan a ogni gruppo.

7 Tentativi di traduzione dall’andreano.

8 Tentativi di lettura dell’andreano.

9 Creazione di piccolo commento alle poesie nel tentativo di cogliere i temi fondamentali della poesia di Tavan.

10 Selezione di parole chiave nelle poesie utili a individuare temi paesaggistici, storici e culturali da approfondire partendo dai testi poetici.

11 Approfondimento dei temi selezionati su materiale messo a disposizione e tramite la ricerca in rete.

12 Stesura del libro digitale.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Prezioso l’intervento in aula dell’esperta, Lisetta Totis, poiché ha permesso una riflessione sugli aspetti naturalistici del paesaggio esplorato in correlazione alle emozioni che esso è in grado di suscitare.

Non si hanno specifiche considerazioni degli alunni sul progetto in generale. Si riportano unicamente alcune delle considerazioni emerse dalla lettura delle poesie oggetto di studio. Infatti ha colpito molto come, alcuni dei temi della poesia di Tavan, siano stati immediatamente compresi dai ragazzi senza che i docenti abbiano prima reso una sintesi della biografia del poeta. Temi universali e contemporanei quali quelli dell’isolamento, della solitudine, del “sentirsi altro dagli altri” che sono stati immediatamente interiorizzati e sentiti dai giovani studenti dell’oggi.

Annotazioni valutative da parte dei ragazzi

«Tutti, prof., siamo come Federico. Anche io ho provato tante volte la sensazione triste di giocare da solo e di sentirmi lontano, diverso, da tutti»

«Sarebbe bello poter avere una nave spaziale e fuggire via, qualche volta, da tutti e da tutto»

IO VIVO

nelle

© 2024

Regione Friuli Venezia Giulia Servizio biodiversità

Ringraziamenti

Un ringraziamento a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno collaborato alle realizzazione dei progetti, in particolare alle guide Lisetta Totis e Antonio Cossutta, ai Dirigenti scolastici e a tutti gli Insegnanti.

Immagini

Foto di Denis Scarpante

In copertina: Dolomiti Friulane, Claut, Pradut Seconda di copertina: Dolomiti Friulane, Cimolais

Pagina 52: Dolomiti Friulane, Forni di Sotto

Quarta di copertina: Dolomiti Friulane, Forni di Sopra

Foto pagina 51: Cima Emilia all’alba, foto di Luciano Gaudenzio.

Le foto dei progetti sono state fornite dagli Istituti Comprensivi.

Progetto grafico Interattiva, Spilimbergo (PN)

Questa pubblicazione è stata stampata su carta naturale certificata FSC.

DOLOMIT FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O
Parco Naturale
Dolomiti Friulane

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