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alberi» Versilia in musica tra Corsanico e Pieve a Elici
Versilia in musica tra Corsanico e Pieve a elici
L’estate della Versilia si fa forte di due appuntamenti ormai storici come il Corsanico Festival rassegna internazionale di Musica classica prossima a festeggiare le 40 edizioni e il Festival di Musica da camera della Versilia di Pieve a elici che nell’edizione 2020 è stata realizzata dal lucca Classica Music Festival a lucca invece che nella consueta e splendida cornice della pieve romanica di San Pantaleone. Così ogni anno le colline di Massarosa risuonano di dolci armonie richiamando turisti e appassionati del genere: il Covid-19 in questo tormentato 2020 ha ridisegnato e riscritto il calendario, ma non è riuscito a fermare la musica e i due appuntamenti storici della stagione massarosese, seppur in forme ridotte e diverse con nuove location, si sono svolti in attesa di tornare a pieno nella prossima estate 2021. Un segnale di rinascita dopo i mesi del lockdown e del silenzio della cultura. era impossibile fermare tanta passione e tanta storia: il comune di Massarosa possiede un patrimonio straordinario di chiese, strumenti, tradizioni musicali non consuete in un territorio così ristretto: gran parte del merito va dunque, alle persone che organizzano questi due appuntamenti che sono prima di tutto degli appassionati. Per Corsanico il merito è da iscrivere all’associazione amici della Musica d’organo «Vincenzo Colonna», organizzatrice delle rassegne musicali da quasi quarant’anni e che prevede nel proprio statuto la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico di Corsanico e la crescita culturale del territorio del comune di Massarosa, mediante rappresentazioni artistiche e musicali. la storia del Festival di Corsanico inizia nel 1981, data storica che vide al concerto inaugurale dell’organo di Vincenzo Colonna alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, e che alcuni anni prima era stato il primo ministro dei Beni Culturali della nostra repubblica. Sembra incredibile, ma prima di Valentina Pierotti
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Due rassegne storiche. Due appuntamenti fissi con la musica di qualità
allora, l’italia che raccoglie oltre la metà delle bellezze del mondo, per oltre trent’anni non aveva sentito l’esigenza di avere un ministero dedicato alla valorizzazione e alla gestione di questo infinito e interminabile patrimonio che si trova nelle nostre città, ma anche diffuso nei piccoli borghi dove non è raro imbattersi in veri e propri gioielli architettonici e preziosi strumenti attorno a cui nascono spettacolari eventi come quello del paese di Corsanico. Fu quella del 1981 l’occasione per rispolverare l’antico strumento, conservato nella Pieve di San Michele, che negli anni ha poi richiamato decine di migliaia di turisti e appassionati di musica provenienti da tutto il mondo. le rassegne concertistiche del Corsanico Festival hanno assunto negli anni una rilevante risonanza nazionale e internazionale per il susseguirsi, nei programmi in cartellone, di prestigiosi artisti del panorama mondiale che hanno determinato una continua crescita di pubblico e un sempre maggiore favore della critica. l’organo fu costruito fra il 1602 e il 1606 dal veneziano Vincenzo Colonna, cui è dedicata l’associazione organizzatrice del Festival, per la chiesa di San Francesco di lucca. nel XiX secolo, dopo la requisizione dei beni ecclesiastici seguita alla soppressione degli ordini religiosi, lo strumento, nel 1885, fu messo in vendita in un’asta pubblica che lo vide aggiudicato al portavoce di un comitato paesano appositamente costituito, tale annibale Ceragioli di Corsanico. Questo capolavoro dell’arte organaria veneziana e opera pregevole sul piano fonico, architettonico e artistico, ha subìto nel tempo diverse manutenzioni da parte di vari specialisti, ma è stato Filippo tronci (1899) a intervenire in maniera più significativa, determinando gran parte della disposizione fonica attuale. Già a quel tempo, «l’organo nuovo» come fu definito dalla popolazione di Corsanico, ebbe una tale risonanza, che richiamò musicisti di chiara fama. nel 1981 dopo che si era reso necessario un radicale restauro, la comunità di Corsanico si adoperò per riportare l’organo all’antico splen-
1. l’organo Vincenzo Colonna (1602-1606) 2. andrea Macinanti, organo con il Quartetto di ottoni Concerto Palatino 3. la pieve di San Michele arcangelo 4. il violinista Cristiano rossi 5. Jean Guillou 6. lina Uinskyte e Marco ruggeri

1 dore fino alla inaugurazione del 3 ottobre di quell’anno con una solenne cerimonia seguita da un concerto alla presenza del Presidente del Consiglio. iniziavano così, organizzate dalla neonata associazione Culturale amici della Musica d’organo «Vincenzo Colonna», le stagioni concertistiche estive destinate ad assumere, per la loro ininterrotta continuità, il valore di una consolidata tradizione culturale. oggi la stagione concertistica di Corsanico curata da Graziano Barsotti, presidente e direttore artistico dell’associazione «Vincenzo Colonna», è considerata fra quelle italiane di più alto livello e ha assunto un valore riconosciuto anche sul piano internazionale. numerosi sono i musicisti e gli organisti che si sono succeduti alla tastiera dello storico strumento, eventi che hanno fatto di Corsanico punto di riferimento per i tanti appassionati di musica della toscana e dei molti turisti, che nel periodo estivo affollano la Versilia. nel settembre 2003, l’organo è stato sottoposto nuovamente a un complesso restauro di cui si è fatto carico l’associazione. Sembrava che la 39a edizione non si dovesse tenere e che il Covid-19 avesse vinto la sua battaglia anche sulla stagione: invece, a spuntarla è stata la musica, la voglia di risorgere e seppure in forma ridotta l’edizione che fa da preludio alla 40 a si è tenuta con sei concerti. al centro della manifestazione resta il monumentale organo. infatti la serata finale dei concerti ha un seguito, con un corso internazionale di alto perfezionamento organistico, organizzato in collaborazione con «organ in Progress - international association of organist» sul tema «Uno sguardo sulla musica italiana per organo tra passato e contemporaneità». Contemporaneamente è stata programmata la registrazione di due Cd da parte dell’organista luigi ratti con musiche di compositori toscani dal XVii al XiX secolo. infine, sempre nel contesto di questo progetto, è stato girato un documentario dal titolo Alla scoperta dell’organo Vincenzo Colonna di Corsanico come unica opera ancora esistente del famoso organaro veneziano.

rimanendo lungo il pendio delle colline massarosesi e passando di fronte alle campane care a Puccini della vicina Bargecchia, si arriva alla splendida chiesa romanica di San Pantaleone sede del festival di Pieve a elici, rassegna di Musica da camera della Versilia con una storia lunga più di mezzo secolo, ed ormai evento internazionale, con grandi artisti, in un luogo unico. il Festival, organizzato dal Comune di Massarosa e dall’associazione Musicale lucchese, è uno degli appuntamenti culturali più attesi e importanti per l’intero territorio. Curato da Marcello Parducci, fin dal lontano 1974, ha superato il traguardo delle cinquanta edizioni due anni or sono. Quest’anno sarà una edizione particolare: dopo tanta musica in streaming, dopo i flashmob dai balconi e dalle finestre finalmente si torna ad ascoltare e soprattutto a condividere la musica dal vivo. Sembrava impossibile, ma temporaneamente è stato necessario scindere il legame tra la Pieve di San Pantaleone e il Festival da camera che per questo 2020 è migrato a lucca. in via del tutto eccezionale il lucca Classica Music Festival ha adottato e reso possibile lo svolgimento dei concerti che erano in programma per l’estate a Pieve a elici, curati dall’associazione Musicale lucchese grazie allo straordinario lavoro di Marcello Parducci. la chiesa di San Francesco a lucca ha accolto la rassegna che doveva incantare il pubblico nella Pieve di San Pantaleone. nella location di Pieve a elici e con l’originale denominazione, abbandonata per un anno, si ripartirà nel 2021 anche per confermare quel feeling che si era creato in mezzo secolo di attività tra il festival ed il suo pubblico testimoniato dalle numerose richieste di appassionati pervenute negli anni dall’italia e dall’estero come quelle di materiale pubblicitario da parte di alberghi e uffici informazione della Versilia, che danno l’esatta sensazione del prestigioso livello raggiunto da questa manifestazione. la notorietà e l’interesse che i concerti suscitano fanno di Pieve a elici un punto di riferimento, culturale e turistico, per
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7. Quartetto della Scala, agosto 2017 8. Concerto lorenza Borrani, Mario Brunello, andrea lucchesini, agosto 2015 9. in attesa del concerto, luglio 2018 10. Concerto enrico Bronzi e Simone Soldati, luglio 2015
tutti coloro che amano la musica e l’arte. Qui, infatti, si fondono in modo straordinario le due cose. Ulteriore conferma è data dalle molteplici richieste di partecipazione da parte di artisti di fama nazionale e internazionale. Quest’anno sabbatico ha contribuito ad accrescere l’attesa per il ritorno del Festival nella sua Pieve, una chiesa antichissima che domina le colline di Massarosa, le cui origini si fanno risalire all’opera di evangelizzazione operata da San Frediano in tutto il territorio e di cui si hanno traccia in un documento già nell’anno 892. la Pieve intitolata a San Pantaleone, santo orientale patrono dei medici (curiosità nell’anno in cui la Pieve rimane in silenzio a causa dell’emergenza Covid-19) dà il nome alla località assieme a ‘elici’ dal latino ilex, ovvero leccio, una pianta che cresce abbondante intorno alla chiesa. San Pantaleone sorge su un costone da cui si può ammirare un panorama splendido su tutta la piana di Massarosa, fino al lago di Massaciuccoli e alla costa della Versilia. l’attuale impianto della Pieve risale al Xii secolo circa, quando la chiesa venne ricostruita conservando l’unico muro ancora esistente della costruzione originaria. lo splendido trittico marmoreo che orna l’altare maggiore, con la Madonna, san Pantaleone e san Giovanni Battista, risale al 1470. Considerata uno dei gioielli dell’architettura romanica, la chiesa colpisce oggi per l’austera compostezza e per la grazia della sua torre campanaria merlata. al Festival di Pieve ad elici hanno preso parte artisti della fama di Salvatore accardo, ma fare un elenco sarebbe irrispettoso e molto lungo. Per alcuni anni il programma cameristico lasciò lo spazio solo alla musica sacra e il festival, come racconta lo stesso Parducci in una intervista, alla fine andò a morire. dal 1988 nella Pieve di San Pantaleone è tornato il programma cameristico: nella edizione dello scorso 2019 si sono esibiti gli archi del sublime ottetto strumentale del teatro alla Scala; il clarinettista alessandro Carbonare, dal 2003 primo clarinetto dell’orchestra dell’accademia nazionale di Santa Cecilia e il Quar-

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9 tetto di Venezia, uno dei più apprezzati a livello internazionale; elisa tomellini, eclettica giovane pianista, vincitrice di numerosi premi internazionali; Mariangela Vacatello, una delle più apprezzate interpreti del panorama nazionale; il Quartetto di Fiesole, la cui storia fa ormai parte a pieno titolo della grande tradizione cameristica italiana; il grande violinista Stefan Milenkovich, apprezzato a livello internazionale per il suono perfetto e il suo virtuosismo che si è esibito assieme al pianista Simone Soldati. alcuni degli artisti già in programma per questo 2020 enrico dindo e Pietro de Maria, Mariangela Vacatello, il Quartetto di Cremona, alessandro Carbonare, andrea lucchesini, danilo rossi e il Quartetto di Venezia, Gabriele ragghianti, Massimo Quarta, solo per citarne alcuni, sono stati inseriti come detto, nel lucca Classica Music Festival: Pieve a elici si prepara al ritorno nel 2021 pronta di nuovo ad accogliere gli spettatori, tra cui negli anni sono aumentati i giovani e turisti di varia provenienza che, grazie ad un livello artistico sempre molto alto, ai programmi musicali di grande interesse ed allo splendido luogo dove si svolge la manifestazione, considerata unanimemente da pubblico e critica uno dei momenti culturali più elevati dell’estate versiliese. San Pantaleone attenderà in silenzio con la sua misticità e la sua straordinaria acustica. la Fondazione Cassa di risparmio di lucca saprà ancora essere il perno attorno a cui la musica si muoverà in questi due borghi, Corsanico e Pieve ad elici, che restituiranno con gli interessi in termini di proposta artistica gli sforzi degli organizzatori e gli impegni economici profusi. la musica va avanti, come inno alla vita, ricordo di chi non c’è più, speranza di sviluppo per due realtà che hanno trasformato luoghi e strumenti in simboli di due comunità.