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Conoscere la storia di Lucca attraverso l’olfatto, nel segno di Elisa Baciocchi
Roberta Martinelli
Nel 2020 ricorre il bicentenario della morte di elisa Baciocchi, la sorella di napoleone, che fu Principessa di lucca dal 1805 al 1814. in previsione di quella scadenza l’associazione «napoleone ed elisa: da Parigi alla toscana» aveva predisposto un articolato programma di iniziative finalizzate ad approfondire e a divulgare l’opera di elisa, alla quale si può corretta-
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Il successo de «Il Naso e la Storia», percorso olfattivo nella Lucca di Elisa allestito a Palazzo Ducale
mente attribuire il merito di aver governato in maniera illuminata durante un periodo fondamentale della storia di lucca. È questa la considerazione che emerge con solida chiarezza dalla molteplice attività che in questi anni l’associazione ha condotto. l’importanza del Principato di elisa è stata autorevolmente affermata dal convegno internazionale di studi storici che ha richiamato a lucca nel passato ottobre i più accreditati studiosi dell’epoca napoleonica. il fatto stesso che il Souvenir Napoléonien di Parigi, promotore dell’iniziativa, abbia scelto la nostra città come sede del convegno ha significato che questa identità ‘elisiana’ di lucca è ormai patrimonio della cultura napoleonica.
ma anche nell’ambiente culturale lucchese, per effetto di manifestazioni come le Conversazioni napoleoniche che per tre sere da più di dieci anni in agosto richiamano centinaia di persone nel chiostro di san micheletto, è cresciuta una più matura conoscenza della vita e dell’opera di elisa.
ELISA A LUCCA a una valutazione che nel lungo periodo abbracci la storia di lucca, il periodo di elisa si caratterizza come una epoca cruciale di gran1
di cambiamenti. cambiamenti che investono ogni aspetto della vita della città e del suo Stato: a cominciare dal suo ruolo che con una velocità prima di allora sconosciuta subisce una radicale mutazione. Si può dire a ragion veduta che il governo di elisa sottragga lucca e il suo Stato dalle melanconiche retrovie della storia, dove giacevano da decenni per la inevitabile consunziotrasferisca nel vortice della modernizzazione. con il suo governo elisa si dimostrò all’altezza della fiducia accordatale dal fratello e fece di lucca una città del nuovo corso imperiale.
ne della vitalità delle antiche oligarchie e li
1. Palazzo ducale, veduta del percorso olfattivo. in primo piano i due pannelli con le biografie della principessa elisa e della duchessa maria luisa di Borbone. l’allestimento è stato curato dall’architetto
Beatrice Speranza 2. Palazzo ducale, una sala del percorso olfattivo 3. Palazzo ducale, il tavolo con le otto essenze che raccontano le biografie di elisa Bonaparte e maria luisa di Borbone 4. François-Joseph Kinson, Ritratto della principessa Elisa, 1810. da notare la presenza di un vaso con geranio, fiore di recente introduzione nei giardini


foto Beatrice Speranza
2 foto Beatrice Speranza Proprio in un periodo come quello che noi stiamo vivendo siamo meglio in grado di capire il valore dei provvedimenti che la Principessa adottò per migliorare le condizioni igieniche della città e per tutelare la salute dei lucchesi. di questi provvedimenti che investivano anche l’impianto urbanistico della città, il più coraggioso e il più innovativo, fu sicuramente quello dell’introduzione dell’obbligatorietà del vaccino contro il vaiolo. decisione che ha procurato a lucca il primato in campo europeo ed ha indicato la via da seguire che poi è divenuta la pratica virtuosa dell’età contemporanea: lo Stato come soggetto attivo nella tutela della salute dei cittadini. a rendere bene il carattere e la personalità di elisa, varrà ricordare il fatto che non ebbe timore a fare inoculare il vaccino, allora in fase sperimentale, alla figlia napoleona di tre mesi.
ESSENZE, PIANTE, FIORI. DAL MONDO A LUCCA Proprio con il dichiarato obiettivo di comprendere e far comprendere il senso più autentico del periodo elisiano, l’associazione ha realizzato l’operazione culturale denominata «il naso e la Storia», alla quale ha dato un attivo sostegno la Fondazione cassa di risparmio di lucca. utilizzando le più recenti acquisizioni scientifiche che hanno riconsiderato il ruolo dell’olfatto nell’ambito delle esperienze conoscitive e dei processi della memoria, è stato individuato un percorso che attraverso profumi appositamente ricreati favorisce l’immediata assunzione dello spirito di una epoca. l’ideatrice di questa operazione è stata Simonetta giurlani Pardini che ha saputo ricreare quelle essenze che identificavano quel nuovo senso del vivere introdotto a lucca dal governo di elisa. anche in questo caso elisa si muoveva sull’esempio di quanto avveniva a Parigi dove, grazie alle scoperte scientifiche come il processo di fotosintesi e agli studi di antoine lavoisier sul ruolo dell’ossigeno, si prendeva a considerare l’efficacia ai fini della salute della purificazione dell’aria. e di conse-
guenza si adottavano misure urbanistiche per favorire l’areazione delle abitazioni e dei quartieri. era ancora da Parigi che veniva l’impulso alla ricerca di nuove specie botaniche spinta fino alla lontanissima australia da dove giungevano in europa nuove piante e nuovi fiori. di questa tendenza naturalistica/ecologica, elisa si dimostrò una convinta assertrice, al punto che fece di lucca e del suo territorio uno dei luoghi in cui trovarono dimora e si propagarono le nuove essenze floreali. congeniale a questo suo disegno si rivelò il vasto parco nel quale era situata la villa di marlia che elisa aveva acquistato nel 1806 dalla famiglia orsetti. collocato in un ambiente climatico particolarmente propizio, protetto come era dalle imminenti colline che lo confortavano di fresche acque, il parco divenne una specie di grande giardino botanico dove trovarono ospitalità le nuove essenze. dal parco di malmaison voluto e realizzato a pochi chilometri da Parigi da Joséphine Beauharnais, moglie di napoleone, giunsero direttamente a marlia le nuove specie che erano appena arrivate dall’australia, dove napoleone aveva inviato nel 1800 una spedizione scientifica al comando di nicola Baudin. tra queste si impose immediatamente la mimosa (Acacia dealbata), che poi si diffuse per tutto il territorio come ben si può vedere anche oggi, quando i suoi splendidi e profumati fiori gialli danno l’annunzio dell’arrivo della primavera. Stagione che segna il trionfo dei fiori e dei loro profumi che ingentiliscono l’aria. come sperimentiamo ancora oggi nelle centralissime piazza san giovanni e piazza antelminelli per effetto delle splendide cascate di glicine, bianco e lilla, che ricoprono i muri di antichi palazzi. È il caso di ricordare che il glicine fiorì per la prima volta alla malmaison intorno al 1803. altre essenze non ancora conosciute, come la Camelia japonica giunsero a marlia dai giardini della reggia di napoli da dove arrivarono anche la magnolia, l’albero dei tulipani, il platano, il Ginkgo biloba. Per queste suggestive novita botaniche il parco di marlia, curato personalmente da raimondo grimaldi, il famoso giardiniere di elisa, fu ammirato e preso a modello dai nobili lucchesi che introdussero queste piante esotiche nei parchi delle loro ville fino ad allora pertinenza esclusiva delle specie autoctone. Fu cosi che i giardini modificarono completamente il loro aspetto e la loro impronta olfattiva. Sempre per favorire quel collegamento alla natura, espressamente auspicato da Jean-Jacques rousseau, la Principessa elisa realizzo alla fine del 1810 il ‘passeggio delle mura’ tra i baluardi san colombano e san donato affidandone la progettazione all’ingegnere francese charles Sambucy. da allora le mura divennero il luogo per eccellenza in cui svolgere il rito della passeggiata. elisa ordino di sbassare i parapetti per favorire la vista del paesaggio esterno alla citta e fece aggiungere tigli, platani, alberi del tulipano, paulownie, magnolie ai pioppi e agli olmi gia presenti. elisa infatti pensava che gli alberi fossero l’ornamento che forma l’amenita della muraglia. 4
LA NUOVA URBANISTICA ancora più ambizioso l’intervento urbanistico che elisa condusse con il progetto di trasformare lucca in una città capitale sul modello di quanto napoleone stava realizzando a Parigi. l’operazione si sviluppò intorno a un obiettivo politico, coerente con la volontà di affermare un nuovo senso del potere che doveva avere una immediata rappresentazione spettacolare dall’immenso Palazzo dove elisa governo. Per conferire alla secolare sede del potere invisibile della repubblica oligarchica l’identità immediatamente percepibile di simbolo del nuovo corso imperiale, l’intero isolato che ne aveva impedito la visione veniva abbattuto per fare posto a una immensa piazza che faceva risaltare in tutta la sua imponenza il Palazzo nel quale i lucchesi vedevano rappresentate la potenza e la gloria dell’impero. a delimitare tre lati della nuova piazza, vennero piantati degli alberi – prima olmi poi platani
aveva fissato la sua corte e svolgeva il suo
5. lucca, Palazzo ducale 6. Simonetta giurlani Pardini, ideatrice del percorso olfattivo con Bernard chevallier, studioso napoleonico di fama internazionale e il Presidente della Provincia luca menesini

– che rendevano l’ambiente piacevole e affascinante. il resto lo faceva il Palazzo: maestoso e imponente veniva sottoposto a radicali interventi di modifica che lo liberavano di quell’aria quasi tetra, durata per secoli, e lo sistemavano secondo i canoni dell’epoca, che ne facevano lo scintillante luogo di quella frenetica gioia di vivere che da Parigi si diffondeva per l’europa napoleonica.
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IL PERCORSO OLFATTIVO tenendo conto di questa storia il Palazzo ci appare come predestinato all’ospitalità dell’iniziativa che meglio di ogni altra ha saputo ricreare e far rivivere lo spirito del tempo di elisa. utilizzando gli spazi di quello che era stato il teatro di corte di elisa, messi a disposizione dall’amministrazione provinciale impegnata nella valorizzazione del Palazzo, l’associazione

foto Beatrice Speranza
ha creato il percorso olfattivo che attraverso l’esperienza sensoriale consente di avvicinare lo spirito di quell’epoca brillante. iniziativa che si caratterizza come una assoluta novità, «il naso e la Storia», offre l’occasione di assaporare quelle essenze odorose che avevano accompagnato i giorni di elisa. Per far rivivere gli odori e i profumi che inondavano il Palazzo e la città, è stato individuato un gruppo di essenze. la loro scelta è avvenuta al termine di una attenta selezione condotta da Simonetta giurlani Pardini che poi ha provveduto a ricrearle riproducendone la fragranza. Queste essenze disposte in appositi contenitori di vetro sono adesso a disposizione dei visitatori del percorso olfattivo che si svolge in più ambienti. ognuno di questi corrisponde ad una ben precisa situazione olfattiva: il Palazzo, la città alle quali si aggiunge una sezione speciale dedicata alla percezione
6 delle diversità private e pubbliche delle due donne che governarono lucca, elisa Bonaparte e maria luisa di Borbone. Fin dalla sua inaugurazione, il 7 dicembre 2017, il percorso olfattivo ha incontrato il favore e l’apprezzamento dei visitatori del Palazzo ed è presto divenuto uno dei punti di eccellenza della offerta turistica di Palazzo ducale. da segnalare il grande interesse che «il naso e la Storia» ha suscitato negli ambienti napoleonici. dalla Francia sono giunti in visita i discendenti dei protagonisti di quella storia: il principe charles Bonaparte discendente diretto di girolamo, fratello di napoleone, il principe Pierre murat, il principe Victor-andré masséna, discendenti dei due marescialli dell’impero. assieme a loro i principali studiosi dell’epoca napoleonica come Jean tulard, luigi mascilli migliorini, Bernard chevallier.
tra memoria

foto Andrea Vierucci