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Favole in musica» per ricordare Gianni Rodari

Cataldo Russo

Acento anni dalla nascita, avvenuta il 23 ottobre 1920, l’opera di rodari, conserva ancora oggi una grande attualità. in un momento storico in cui le fake news si sostituiscono alla realtà, il ‘favoloso Gianni’ ci trasmette con semplicità il valore etico dell’immaginazione e la carica ludica e liberatoria della parola: svuotate di senso le parole possono essere usate per giocare o all’opposto per manipolare le menti altrui e co-

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Uno spettacolo-omaggio in San Francesco per i cento anni dalla nascita dello scrittore

struire vuote conoscenze; riempirle di sostanza significa renderle strumento per lo sviluppo del pensiero, per la costruzione dell’amore e per una comunicazione efficace e vera. Da questi presupposti è nato Favole in musica, spettacolo andato in scena lo scorso 6 gennaio in una gremita chiesa di San francesco. Lo spettacolo, organizzato dal Centro di promozione musicale animando grazie al contributo della fondazione Cassa di risparmio di Lucca e alla collaborazione del teatro del Giglio, sceglie di tessere alcuni fili della narrazione rodariana attraverso una selezione di brani composti da Sergio endrigo, Luis Bacalov e Virgilio Savona, grazie agli arrangiamenti mu-

sicali di marco Cattani (direzione e chitarra) e Laura De Luca (direzione e flauto). un viaggio attraverso le favole ma anche una performance multidisciplinare in cui musica, recitazione e illustrazione hanno regalato al pubblico di grandi e piccoli un’ora di intense emozioni e divertimento. L’intento è stato quello di costruire un filo conduttore narrativo attraverso le parole dello scrittore di omegna. Protagonisti in scena marco Brinzi, celebre attore lucchese che da anni calca le scene dei maggiori teatri italiani, i giovani musicisti provenienti dal Liceo musicale Passaglia (Nicola Puccetti, tastiere; Stefano Lavorini, basso; marco martinelli, batteria; Serena Krusa e filippo Gisonni, voci) e i Cantori del Burlamacco, coro di voci bianche composto da bambini e ragazzi tra i 4 e i 15 anni, guidati da Susanna altemura. uno spettacolo coinvolgente e allo stesso tempo asciutto, privo di verbosità e retorica, arricchito dal tratto fresco della disegnatrice agnese innocente, (collaboratrice Disney e per svariate case editrici come mondadori, Deagostini, Piemme), che dal vivo ha realizzato le suggestioni visive ispirate dal mondo a colori di Gianni rodari. La regia dello spettacolo – da me curata – si coloca in un’ottica di collaborazione con il teatro del Giglio, dove, l’importante istituzione culturale cittadina ha svolto il suo fondamentale compito di ‘incubatore artistico’ di progetti di qualità nati nel contesto territoriale. Le tematiche rodariane hanno attraversato tutto il percorso narrativo della messa in scena: dal messaggio egualitario e umanistico di Girotondo di tutto il mondo che ha aperto lo spettacolo, ai grandi temi della tolleranza, della solidarietà e dell’ambientalismo, passando dal linguaggio ironico, surreale e talvolta paradossale di una canzone come Un signore di Scandicci o alle struggenti note dalla straordinaria semplicità e immediatezza di brani come Le parole e Ho visto un prato. Di stretta attualità sono i messaggi che il poeta ci trasmette ancora oggi contro la povertà, l’ingiustizia, l’ineguaglianza e la guerra,

in cui emerge tuttavia una prospettiva positiva di speranza e di fiducia verso l’uomo. temi che trovano l’espressione più alta nella celebre Ci vuole un fiore, eseguita a conclusione della performance e che ha inevitabilmente trascinato tutto il pubblico presente in un canto corale. Brevi filastrocche che si trasformano in canzoni, grazie anche al tocco di musicisti straordinari, in cui le tematiche e le parole di rodari emergono con grande potenza. una parola, non diversamente da un sasso gettato in uno stagno, «gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinite di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni». L’immaginazione e la fantasia, sollecitate dal-

l’uso delle parole, svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista pedagogico e hanno il compito utopistico di migliorare la società, nel segno di una convivenza civile e pacifica. ed ecco quindi che lo spettacolo Favole in musica non si rivolge solo a un pubblico di bambini, ma ha l’intento di coinvolgere nel profondo anche gli adulti; chi crede che l’immaginazione possa svolgere un ruolo necessario nell’educazione e tutti coloro che sostengono il valore della creatività. infine, riprendendo le parole conclusive dell’introduzione della celebre Grammatica della Fantasia: «a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola. “tutti gli usi della parola a tutti”. mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo».

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