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Dal passato al futuro: un centro di ricerca per lo studio del volontariato
Giulio Sensi
Si ispira alla storia e nasce dall’eredità culturale e valoriale di Maria eletta Martini il centro di ricerca a lei intitolato realizzato dalla Fondazione cassa di risparmio di lucca, dalla Fondazione per la coesione sociale onlus e dalla scuola superiore sant’anna di Pisa. il centro di ricerca ha avviato la sua attività con l’inizio del 2020, elaborando un programma di ricerca poi rimodulato a causa dell’emer-
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genza sanitaria che ha colpito il Paese. l’obiettivo del centro Maria eletta Martini è quello di studiare i fenomeni del volontariato e del terzo settore su scala nazionale e internazionale. lo scopo è quello di fornire strumenti di crescita in un contesto di grandi cambiamenti come quelli introdotti in italia dalla riforma del terzo settore. un mondo in continua crescita, come attestato anche dagli ultimi dati del censimento permanente dell’istat: nel 2017 sono 350.492 le realtà attive (il 2,1% in più rispetto al 2016) che impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%) e sono il veicolo principale per l’impegno delle persone nel volontariato e nella cittadinanza attiva. Per rispondere a queste
sfide, il centro di ricerca Maria eletta Martini ha coinvolto fin dall’inizio le maggiori organizzazioni nazionali, il coordinamento dei centri di servizio al volontariato (csvnet) e con il Forum del terzo settore. il metodo e le finalità del centro sono stati presentati in due seminari alla fine del 2019, dove si è manifestata l’attenzione delle organizzazioni presenti per il suo scopo principale: realizzare e divulgare indagini scientifiche sui temi della cultura, della disciplina giuridica e della prassi del volontariato, del terzo settore e dell’impresa sociale, con particolare attenzione agli aspetti innovativi e contribuire al chiarimento e all’applicazione delle innovazioni normative della riforma del terzo settore. tutto questo evitando ogni possibile sovrapposizione con i servizi resi da altre organizzazioni ed in particolare dai centri servizio per il volontariato. l’attività di ricerca verrà condotta dal centro Maria eletta Martini secondo gli standard di riferimento nell’ambito delle scienze sociali, con indipendenza e autonomia rispetto ai por-
1 tatori di interesse sia pubblici sia privati. la Fondazione cassa di risparmio di lucca stanzierà un budget annuale per lo svolgimento dell’attività fissate in un programma di intervento e assicurerà l’operatività del centro tramite la Fondazione di scopo per la coesione sociale. la scuola superiore sant’anna parteciperà tramite l’attività scientifica dei propri docenti e ricercatori e mettendo a disposizione il suo patrimonio di conoscenze, competenze e relazioni, nonché apportando direttamente o indirettamente risorse da progetti di ricerca. Durante la conferenza stampa di presentazione del centro Maria eletta Martini, il professor emanuele rossi ha illustrato anche le prime linee di ricerca su cui il centro ha iniziato a lavorare e che riguardano il riconoscimento normativo del volontariato, l’indagine sulla grande pluralità di forme di volontariato, il volontariato atipico, il rapporto fra volontariato stesso e mondo del lavoro e della politica, le misure di promozione e la cittadinanza attiva. Per definire e programmare le attività di ricerca il cen-
2 tro Maria eletta Martini si è dotato di un comitato scientifico presieduto dal professor rossi. il comitato è composto da altri quattro docenti: Pierluigi consorti, andrea salvini, cinzia canali e luca bagnoli; luca gori, ricercatore in Diritto costituzionale alla scuola superiore sant’anna, ne è il direttore. Fra i progetti di ricerca intrapresi negli ultimi mesi, e i cui risultati verranno condivisi con tutti gli stakeholders a livello nazionale, un’indagine qualitativa sull’impatto dell’emergenza sanitaria da covid-19 sul mondo del volontariato, la pubblicazione di un volume sulla ridefinizione del volontariato dopo la riforma del terzo settore e una mappatura delle disposizioni in tema di covid-19 sempre sul terzo settore. Ma sono in corso anche altre ricerche sull’impatto della riforma sulla disciplina normativa nelle regioni e negli enti locali e la promozione di una borsa di studio dedicata alla ricostruzione del dibattito politico, culturale, sociale e istituzionale che ha accompagnato, fra gli anni ottanta e Novanta, l’approvazione dei primi provvedimenti legislativi regionali e
1. la cerimonia di consegna dell’archivio Martini al centro di ricerca Maria eletta Martini 2. emanuele rossi 3-4. Maria eletta Martini

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una protagonista del ’900
il centro di ricerca è intitolato a Maria eletta Martini, figura politica del Novecento italiano. era nata il 24 luglio 1922 e deceduta il 29 dicembre 2012. È stata fondatrice e presidente fino al 2008 del centro Nazionale per il volontariato (cnv). oltre ad aver contribuito alla genesi della legge 266 del 1991, fu anche «staffetta partigiana» nella seconda guerra mondiale. Dal 1978 al 1983 fu anche vicepresidente della camera dei deputati sotto le presidenze di Pietro ingrao e di Nilde iotti. Membro e dirigente delle organizzazioni giovanili cattoliche, dal 1951 al 1963 prima e dal 1990 al 1993 poi, è stata consigliere comunale a lucca. Nel corso della sua lunga carriera ha lavorato per le commissioni lavoro, giustizia, antimafia e sanità (di cui è stata presidente). Ma anche per servizi segreti, per gli esteri e gli affari europei. vicepresidente nazionale del centro italiano Femminile, si era interessata alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle fasce di emarginazione sociale. Fra le altre cose è stata relatore delle leggi sull’aborto e il divorzio, ha portato a conclusione la legge istitutiva del servizio sanitario nazionale e si è impegnata nelle leggi sull’adozione e l’obiezione di coscienza. È stata inoltre relatore della legge per la cooperazione ai paesi in via di sviluppo e delle normative stato-chiesa.
nazionali in tema di volontariato e attività di impresa di rilievo sociale, culminati nel 1991 con l’approvazione delle leggi n. 266 e n. 381. in programma inoltre attività di formazione e di alta formazione per i soggetti del terzo settore, fra le quali una specifica dedicata ai beneficiari del bando della Fondazione cassa di risparmio di lucca «lavoro + bene comune: nuove assunzioni». i fondatori del centro di ricerca hanno espresso fin dalla sua nascita la gratitudine nei confronti dei familiari di Maria eletta Martini per aver condiviso di intitolare il centro a Maria eletta: una protagonista lucchese della vita politica e civile italiana che forse per prima in italia ebbe la sensibilità politica di indicare la centralità del volontariato nel corpo sociale del Paese e lavorò concretamente per rappresentarne necessità e obiettivi. e alla ricostruzione del patrimonio storico espresso dalla figura di Maria eletta Martini è dedicato un altro dei progetti messi campo dal centro: la valorizzazione dell’archivio personale di Maria eletta Martini. l’archivio è composto da trentasei faldoni e contiene una vasta produzione di interventi pubblici, relazioni, corrispondenze, saggi, interviste, rassegne stampa, documenti politici e parlamentari. un archivio personale che rappresenta il cuore della vita pubblica e dell’impegno politico di Maria eletta Martini custodito fino ad oggi dai suoi familiari, i quali hanno condiviso con il centro di ricerca un piano di lavoro per rendere accessibile e fruibile a tutti gli studiosi tale patrimonio documentale. «la valorizzazione dell’archivio – ha spiegato il presidente della Fondazione cassa di risparmio di lucca Marcello bertocchini al momento della consegna dei faldoni che si è svolta lo scorso 5 agosto – è un’azione che fa parte della più ampia strategia di riconoscimento e sostegno al terzo settore e al volontariato messa in campo dalla Fondazione cassa di risparmio di lucca. il centro di ricerca Maria eletta Martini è il luogo deputato a raccogliere e promuovere l’archivio e voglio ringraziare la famiglia Martini per la fiducia riposta nel centro e per la messa a disposizione gratuita di tutto il materiale che possiede un valore storico documentale notevole». oltre a bertocchini, alla consegna dell’archivio erano presenti la vicepresidente della Fcrl lucia corrieri Puliti, il presidente della Fondazione per la coesione sociale Maido giovacchino castiglioni, il presidente del centro di ricerca emanuele rossi e il direttore luca gori e in rappresentanza dei familiari di Maria eletta le nipoti gabriella, chiara e Ferdinando Martini.
Prosegue l’impegno della Fondazione per la coesione sociale –l’ente di scopo della Fondazione cassa di risparmio di lucca che opera nel sociale – per sostenere le iniziative del territorio che accompagnano le persone con disabilità in progetti di autonomia. giovedì 14 maggio il consiglio di amministrazione della Fondazione ha approvato il bilancio 2019. «Nel corso del 2019 – ha spiegato il presidente della Fondazione per la coesione sociale Maido giovacchino castiglioni – abbiamo proseguito la nostra opera di sostegno ai progetti di ‘durante e dopo di noi’ delle associazioni impegnate in questo ambito. un’azione sinergica che prevede anche un ruolo attivo della nostra fondazione nel cofinanziare e progettare insieme alle varie articolazioni territoriali dell’azienda usl toscana Nord e alle realtà del terzo settore interventi della regione toscana a favore delle persone con grave disabilità a cui viene meno il sostegno genitoriale». oltre a proseguire nel finanziamento dei progetti avviati negli anni precedenti, nel 2019 la Fondazione per la coesione sociale ha confermato il sostegno al progetto di a.i.P.D. versilia per la realizzazione di un centro polifunzionale semiresidenziale che ospiti persone con sindrome di down, intervento in fase di progettazione. Ha inoltre proseguito nel sostegno ad importanti iniziative, come quella di anffas lucca che a carraia ha ampliato, grazie ad un ulteriore co-finanziamento di 160.000 euro, le serre sociali che ospitano la produzione e la lavorazione di prodotti agricoli con il coinvolgimento di persone con disabilità. rinnovato anche il contributo per la struttura del ‘Dopo di noi’ della Fraternità di Misericordia di corsagna, un progetto nato nel 2017 e sostenuto dalla Fondazione per la coesione sociale per una cifra complessiva di oltre 200.000 euro. Dall’avvio delle sue attività nel 2016, la Fondazione per la coesione sociale ha finanziato progetti sul territorio per 1,77 milioni di euro, di cui 742.371 in versilia, 582.600 nella valle del serchio e 448.000 nella Piana di lucca. 1,180 milioni di euro sono stati deliberati per sostenere servizi di semi-residenzialità, 389.000 per quelli residenziali, 168.000 per percorsi di autonomia, 36.000 per cofinanziare bandi regionali.
Nuove attrezzature come «un paio di mani in più»
Lorenzo Maffei
Dal dicembre scorso ambulanze, auto mediche ed elicotteri della centrale operativa 118 dell’alta toscana sono più attrezzati e sicuri. infatti sono stati dotati di sedici macchinari che consentono di erogare compressioni di alta qualità ogniqualvolta sia necessario effettuare una rianimazione cardio-polmonare in ambiente extra-ospedaliero. un’evenienza che si verifica durante i trasferimenti del pa-
Dalla Fondazione nuovi compressori toracici per il 118 dell’Alta Toscana
ziente verso l’ospedale più vicino. Questo è stato possibile grazie ad una donazione fatta all’azienda usl toscana nord ovest dalla Fondazione cassa di risparmio di lucca. importante l’investimento economico: il costo dell’operazione, infatti, ammonta a 195 mila euro. adesso è aumentato di molto il livello di sicurezza sia per i cittadini che per gli operatori. al momento della presentazione è stata messa in evidenza l’importanza della valorizzazione e del sostegno della rete, formata da azienda sanitaria ed associazioni di volontariato, che quotidianamente è presente sul territorio per fornire ai cittadini servizi e risposte sempre più qualificate ed efficienti.
insomma è stata potenziata una ‘ricchezza sociale’ che ben si coniuga con gli obiettivi e con le prerogative che da anni, in questo ambito, orientano l’impegno della Fondazione. impegno del resto che, proprio a livello locale, non è venuto e non sta venendo meno anche nell’attuale fase caratterizzata dall’emergenza globale per la pandemia da covid-19. le caratteristiche degli strumenti donati dalla Fondazione sono state ben illustrate dal direttore della centrale operativa 118 alta toscana, il dottor andrea Nicolini. Questo sistema di compressione toracica entra in azione nei casi di arresto circolatorio improvviso, definito come assenza di respirazione e di battiti spontanei con perdita di conoscenza. si tratta di un apparecchio estremamente semplice sia da trasportare che da utilizzare e si installa sul paziente in meno di sette secondi. inoltre, elemento di altrettanto grande importanza, grazie alla connettività wireless, lo strumento consente anche di trasmettere un dettagliato report post-evento e le notifiche sulle risorse via e-mail. in conformità con quanto raccomandato dalle linee-guida internazionali, con questo tipo di dispositivo è possibile ridurre il tempo di non massaggio, aumentando così la frequenza e la frazione delle compressioni. Durante il funzionamento dello strumento, spie luminose (visibili anche in condizioni di luce intensa) e indicatori acustici assistono l’operatore segnalando ad esempio l’imminente ciclo di ventilazioni o la modalità operativa. il dispositivo, che può anche essere configurato in modo da fornire un rapporto compressioneventilazione, si adatta tra l’altro molto bene ai più comuni dispositivi utilizzati nell’ambito della movimentazione e del trasporto dei pazienti, quali tavole spinali, tavole a cucchiaio e barelle, anche quelle da spostare o issare col verricello (per esempio, nei casi di intervento dell’elisoccorso ‘Pegaso’). eseguire una rianimazione cardio-polmonare manuale durante il trasporto del paziente è infatti un’operazione complessa e spesso pericolosa anche per il soccorritore. il dispositivo agevola e mette tutti più in sicurezza e rappresenta un ‘collega’ affidabile durante le operazioni di rianimazione artificiale, quando ogni secondo è prezioso: consente di rendere meno frenetica la situazione, mettendo a disposizione «un paio di mani in più». in questo modo, i soccorritori possono con-

centrarsi sul trattamento delle condizioni del paziente. l’esecuzione di una rianimazione cardio-polmonare di alta qualità è poi fondamentale perché i pazienti vadano incontro a una prognosi favorevole, cosa che, di fatto, può salvare loro la vita.