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Meditare fa bene! Il cervello ringrazia
Giulia Avvenuti
Lo scopo del nostro studio è stato analizzare gli effetti di una particolare tecnica di meditazione, conosciuta come ‘Meditazione trascendentale’, sul cervello. Questa tecnica, che ha origini orientali ma è ormai diffusa in tutto il mondo, consiste nella ripetizione silenziosa di un mantra, una parola senza significato, per indurre uno stato di rilassamento. il nostro obiettivo era identifi-
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Ecco come la Scuola IMT ha studiato gli effetti della Meditazione trascendentale sul cervello
care i potenziali correlati di funzionamento cerebrale degli effetti di questa pratica sul benessere soggettivo, utilizzando i metodi propri delle neuroscienze, tra cui tecniche di visualizzazione del cervello come la risonanza magnetica funzionale. i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno che avrebbe praticato la Meditazione trascendentale per tre mesi (19 persone) e uno cosiddetto di controllo, che nello stesso periodo non avrebbe modificato le proprie abitudini di vita (15 persone). Per iniziare, a tutti sono stati somministrati questionari psicologici per misurare i livelli percepiti di ansia, stress e depressione. successivamente, tutti i componenti del gruppo sono stati sottoposti a un esame di risonanza magnetica funziona-
le, tecnica che permette di studiare la qualità e la forza delle connessioni fra le diverse aree del cervello. sia i questionari sia l’esame di risonanza magnetica funzionale sono poi stati ripetuti al termine del periodo di tre mesi. confrontando i punteggi ottenuti ai questionari psicologici, abbiamo osservato come nei meditatori si fossero ridotti i livelli di ansia e stress percepiti, mentre nel gruppo di controllo tutto era rimasto invariato. abbiamo anche analizzato la comunicazione tra alcune aree cerebrali, e in particolare quella del cosiddetto Default Mode Network (DMN), che si sa dalla letteratura scientifica essere implicato nei processi di monitoraggio dei cosiddetti stati interni, vale a dire emozioni e pensieri. alcune ricerche, compreso uno studio del nostro laboratorio alcuni anni fa, hanno messo in relazione alterazioni del DMN con disturbi d’ansia. in linea con questi risultati, nel nostro studio abbiamo osservato che la riduzione di ansia e stress nel gruppo di meditatori era associa-
ta a un rafforzamento delle connessioni funzionali fra le aree che compongono il DMN, mentre nel gruppo di controllo non ci sono stati né cambiamenti sul benessere soggettivo né cambiamenti in termini di funzionamento cerebrale. in sintesi, già dopo soli tre mesi di pratica, la meditazione trascendentale riduce l’ansia e la percezione dello stress e mostra un effetto di potenziamento del dialogo funzionale in aree del cervello che modulano il nostro senso di benessere interno.