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Grazie dei fiori: la seconda vita (ecologica dei mozziconi di sigaretta

«green»

grazie dei fiori: la seconda vita (ecologica) dei mozziconi di sigaretta

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Maria Panattoni

Imozziconi di sigaretta sono ovunque. rappresentano un rifiuto a cui è stato facile abituarsi a vederlo in giro, essendo piccoli e facilmente accantonabili ai lati delle strade o negli angoli. Una ‘cicca’ qua e là non sembra poi una cosa così grave, o meglio non lo sembrava fino a poco tempo fa. gettare la sigaretta dal finestrino dell’auto o calpestarla per spegnerla e lasciarla lì in terra erano immagini talmente comuni che venivano inserite anche nei film. negli ultimi anni, però, la consapevolezza dell’importanza dell’ambiente per garantire un futuro alle prossime generazioni – e anche per vivere meglio oggi – ha cominciato a modificare la percezione di alcuni ‘gesti usuali’, cambiando anche il sentimento collettivo verso l’abbandono della ‘cicca’ per terra. Del resto, è sempre più noto l’impatto dei mozziconi di sigaretta: ogni anno vengono prodotti circa 1 milione di tonnellate di mozziconi che, essendo rifiuto non biodegradabile, porta ad evidenti effetti negativi verso l’ambiente, la salute pubblica e l’economia. Quando il centro interdipartimentale «enrico avanzi» dell’Università di Pisa vuole realizzare un progetto di ricerca, coordinato dal professor Lorenzo guglielminetti, che mira al riciclo dei mozziconi ha bisogno di partner di progetto che condividano il valore ambientale e culturale del progetto stesso. ed è così che il professor guglielminetti si rivolge al comune di capannori, ovvero al comune notoriamente all’avanguardia nelle politiche ambientali e che ha fatto del riuso e del riciclo una bandiera per ridurre il rifiuto indifferenziato. ne nasce il progetto «Focus» (Filter of cigarettes reUse Safely) che prevede la trasformazione dei mozziconi di sigaretta in risorsa, promosso dal centro interdipartimentale ‘enrico avanzi’ dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il comune di capannori, il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari

e agro-ambientali (DiSaaaa) e ascit e con il cofinanziamento della Fondazione cassa di risparmio di Lucca. L’obiettivo? Trasformare i mozziconi di sigaretta da rifiuto inquinante a substrato inerte, cioè in una base biodegradabile per la coltivazione, da parte dei vivaisti, di piante ornamentali e di arbusti. Per poter eseguire tutti gli esperimenti necessari, l’Università ha bisogno di avere continuativamente forniture di mozziconi di sigaretta. ed è su questo aspetto che entra in gioco capannori, o meglio la comunità di capannori. L’amministrazione menesini decide di posizionare, in luoghi di riferimento per i cittadini, delle damigiane con cui raccogliere i mozziconi di sigaretta. i contenitori vengono così posizionati al municipio di piazza aldo moro, all’ingresso della sede della Polizia municipale, all’ingresso della biblioteca comunale al polo culturale «artèmisia» di Tassignano, allo sportello al cittadino della zona nord a marlia, allo sportello al cittadino della zona sud a San Leonardo in Treponzio e al Parco Pandora di Segromigno in monte. Dopodiché all’amministrazione è bastato chiedere ai cittadini di raccogliere separatamente le ‘cicche’ e di portarle al contenitore per loro più comodo, in modo da contribuire al progetto di ricerca che – se funzionerà –darà una nuova vita, ecologica, a un rifiuto come il mozzicone di sigaretta. La risposta della comunità di capannori, ancora una volta, è stata straordinaria: la salvaguardia dell’ambiente e la scelta di produrre meno rifiuti indifferenziati possibile sono oggi un patrimonio di conoscenza condiviso dagli abitanti del territorio capannorese. Da nord a sud, passando per il centro, pur nelle diversità e nelle specificità di ogni paese, capannori emerge come un comune che trova nella coscienza ambientale dei suoi cittadini un filo conduttore, che rende concreto e visibile il concetto di comunità coesa. grazie alla partecipazione dei cittadini di capannori, infatti, una consistente fornitura di mozziconi è approdata in laboratorio ed è attualmente in corso la sperimentazione per ricavarne tre lotti di substrato inerte. Sono state seminate 5 specie di piante: lavanda, salvia, rosmarino, oleandro e pungitopo. nel giro di alcune settimane nasceranno le piantine che passeranno dai semenzai ai vasi biodegradabili che contengono il substrato sperimentale e che saranno poi utilizzati per la piantumazione finale. Questo rappresenta un momento importante, perché è il passaggio da una innovazione sperimentale ad una applicazione tangibile e presto fruibile dai cittadini. Per il mese di novembre dovrebbero essere pronte circa 4 piante per ciascuna specie, quindi in totale 20, che saranno messe a dimora in un’aiuola o in uno spazio pubblico del territorio comunale.

il 2021 sarà quindi l’anno che ci dirà se la seconda vita dei mozziconi di sigaretta è una strada praticabile per realizzare un modello di economia circolare anche con un rifiuto come le ‘cicche’. Per il sindaco Luca menesini, oltre a promuovere innovazione e ricerca nel campo del riciclo, è molto importante fare anche un vero e proprio lavoro culturale contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta, per far capire che anche abbandonare una cosa piccola come un mozzicone di sigaretta a terra significa sporcare l’ambiente in cui viviamo. Per questo motivo, il comune di capannori decide di lanciare una vera e propria campagna di sensibilizzazione per dire «no ai mozziconi a terra». Da circa due mesi, sulle pensiline delle fermate degli autobus del territorio capannorese, è affissa una campagna dal titolo «grazie dei fiori», con l’immagine di un fiore che ‘esce’ dal mozzicone di sigaretta. Un modo per coniugare la promozione del progetto «Focus» che ha bisogno della raccolta delle ‘cicche’ e il cambio di paradigma culturale verso un rifiuto piccolo ma inquinante come il mozzicone. Perché buttarlo a terra quando può avere nuova vita? Perché sporcare o inquinare quando un rifiuto può diventare una risorsa? Quel gesto che è sempre sembrato usuale e poco grave – spegnere una sigaretta a terra o buttarla da un finestrino dell’auto – deve diventare, giorno dopo giorno, sempre più un lontano ricordo, un qualcosa che si fa quasi fatica a comprendere come poteva accadere che con grande semplicità i mozziconi venissero lasciati in giro. La risposta dei capannoresi al progetto «Focus», e non solo, è la dimostrazione reale che il cambiamento è possibile, che la questione ambientale e quello che il singolo può fare per salvaguardare l’ambiente sono oggi argomenti fortemente sentiti e producono una riaffermazione forte dei valori di una comunità, come il rispetto e la coesione. Dai mozziconi di sigaretta non nascono soltanto fiori, nasce soprattutto un nuovo modo di approcciare a certi temi e di condividere lo spazio e il territorio. Un modo che mette al centro la persona e il suo benessere, strettamente legato al benessere dell’ambiente. Piccoli progetti concreti che producono grandi cambiamenti sociali, economici e culturali.

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