2 minute read

A veglia, intorno a un fuoco

la Banca dell’identità e della memoria della garfagnana, istituita nel 2004, è un progetto e una vivace realtà di conservazione dei documenti e delle tradizioni del territorio garfagnino, nonché di promozione e di animazione culturale di quel territorio. in questo ambito, in collaborazione con edizioni effigi, e sotto l’egida della unione del comuni della garfagnana e i contributi del comune di gallicano, della fondazione cassa di risparmio di lucca e del Banco di lucca e del tirreno, ha trovato realizzazione il prezioso volume di annarosa Bacci. durante i suoi anni di insegnamento nella scuola elementare di gallicano, in particolare quando alla fine del anni Settanta furono introdotte le cosiddette attività integrative, che comprendevano la musica e l’animazione teatrale, annarosa Bacci comprese la necessità di raccogliere, conservare i tanti canti popolari in uso nel territorio, fino ad allora tramandati per semplice tradizione orale e di fare ciò, attraverso la testimonianza diretta degli ultimi veri testimoni di quel repertorio. nel suo lungo e paziente lavoro di ricerca ebbe a incontrare molti «testimoni del tempo che fu», tra questi gino Biagioni, popolare interprete delle veglie di gallicano, lio Biagi, fisarmonicista che animava le uscite in maschera e raccontava storie e filastrocche molto amate dai ragazzi, le sorelle giustina e floriana Bonetti di trassilico, conoscitrici e ricercatrici, anch’esse, di canti narrativi e religiosi e composizioni per befanate e carnevali, ed anche Bruna e giulia Bacci, rispettivamente zia e mamma della autrice. il titolo del libro deriva da un’idea di gastone venturelli, direttore del centro di tradizioni Popolari di lucca e docente di Storia delle tradizioni Popolari all’università di urbino e di Storia della lingua italiana all’università di firenze. nato a Brucciano, una frazione di molazzana, e da sempre legato alla sua terra e alle persone che la abitavano, venturelli offrì consigli e collaborazione per la raccolta dei canti popolari, raccolta non limitata a quelli di origine locale ma estesa anche al repertorio piemontese. al maestro Paolo razzuoli, musicista, insegnante, e attualmente Presidente della associazione amici del machiavelli di lucca, anch’egli di origine garfagnina, il compito e l’impegno di trascrivere sul pentagramma le melodie raccolte in tanti anni di ricerca da annarosa Bacci, e che formano il corpo di questa pubblicazione. le note introduttive di razzuoli si concludono con una citazione di gustav mahler: «la tradizione non è la conservazione delle ceneri bensì la custodia del fuoco».

Vi canto un fatto se lo permettete, a cura di annarosa Bacci, edizioni effigi, grosseto 2020

Advertisement

This article is from: