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Giornata internazionale dell’uomo

ALESSANDRO BALOSSI, 4A

Avete mai sentito parlare della giornata internazionale dell’uomo? Se sì, avete idea di quando essa si svolga? Ogni anno il 19 novembre in 57 Paesi (tra cui l’Italia) viene celebrata la giornata internazionale dell’uomo, comunemente chiamata festa dell’uomo. Perché allora non se ne sente parlare? La risposta è molto semplice, le Nazioni Unite (ONU) non la riconoscono ufficialmente. Bisogna sapere infatti, che l’ONU riconosce ufficialmente: la giornata internazionale dei legumi, la giornata mondiale del tonno, la giornata mondiale degli uccelli migratori, la giornata mondiale della posta, la giornata internazionale del parlamentarismo o degli asteroidi, ma non quella dell’uomo. Tutte giornate dai temi validi e rispettabili, sia chiaro, ma che lasciano forti dubbi sui motivi dell’inosservanza della festa dell’uomo. La domanda sorge spontanea: forse il 19 novembre è già occupato da un’altra ricorrenza? Sì, effettivamente il 19 novembre l’ONU riconosce la giornata mondiale del gabinetto (“World Toilet Day”), una festività dal nome certamente opinabile che mira a sensibilizzare sulle condizioni igieniche mondiali. Vabbè, evidentemente noi uomini non stiamo simpatici alle Nazioni Unite… In ogni caso, ONU o meno, parlarne non può che essere utile a tutti. Lo scopo della giornata è sicuramente quello di riconoscere e celebrare le conquiste culturali, politiche e socioeconomiche degli uomini, ma in particolar modo di promuovere i valori umanitari di base, così come la consapevolezza verso i problemi degli uomini, riguardo ai quali vi è scarsa conoscenza. Elemento chiave dell’evento sono i cosiddetti “Pilastri”, che riassumono gli obiettivi prefissati: 1) Promuovere modelli positivi per il ruolo maschile ispirandosi non solo a persone

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famose ma anche a lavoratori che conducono una vita onesta e corretta 2) Ricordare il contributo positivo dato dalla componente maschile alla società, alla comunità, alla famiglia, al matrimonio, all'infanzia e all'ambiente 3) Garantire agli uomini i diritti riproduttivi, quali la possibilità di scelta se divenire padre o meno (detta anche rinuncia legale alla paternità), largamente inattuati anche nelle società occidentali 4) Sensibilizzare verso il raggiungimento dell'uguaglianza di genere migliorando le relazioni tra i sessi 5) Migliorare la salute e il benessere degli uomini su tutti i piani 6) Ricordare che esiste la discriminazione nei confronti degli uomini in aree che riguardano i servizi sociali, le attitudini e le aspettative sociali e l'applicazione della legge 7) Creare un mondo migliore nel quale le persone possano crescere al sicuro per raggiungere il loro pieno potenziale 8) Arginare la piaga dei suicidi maschili che ha raggiunto i livelli preoccupanti di una vera e propria epidemia (in Italia il 77% delle vittime di suicidio sono uomini) 9) Responsabilizzare riguardo al maggior tasso maschile di abbandono scolastico (in Italia 15,6%) Dunque, sperando di avervi convinto, l’anno prossimo oltre a fare gli auguri ai gabinetti, ricordatevi di farli anche agli uomini!

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