
4 minute read
Tensioni sul fronte orientale
JACOPO PALAZZOLO, 3C
Tutto ciò che resta dell’immensa foresta primordiale che ricopriva interamente l’Europa migliaia di anni fa è la grande foresta vergine di Białowiesa, situata al confine tra la Polonia e la Bielorussia, ultimo habitat naturale rimasto dei bisonti europei, i più grandi animali terrestri del vecchio continente. Oltre ad essere famosa per la sua storia remota e la sua vasta biodiversità, nell’ultimo periodo finita sotto i riflettori anche per un motivo decisamente più drammatico. Białowiesa è infatti al centro di una nuova disputa fra la Bielorussia e l’Unione Europea. Se visitate oggi la foresta è probabile che oltre ad alci, bisonti e conigli incontrerete soldati, camionette militari, recinzioni di filo spinato e migranti dal medioriente. La domanda che può nascere spontanea è: ”cosa ci fanno uomini, donne e bambini Libanesi, Curdi e Siriani al freddo e al gelo nei boschi della Bielorussia occidentale?”. Il motivo è l’ultima trovata del presidente Bielorusso in carica ormai dal 1994 e democraticamente rieletto lo scorso anno con l’80,1% dei voti Alexander Lukashenko, di cui già avevo parlato in un precedente articolo che avevo scritto dopo le democratiche elezioni presidenziali Bielorusse del 2020. La nuova strategia del governo Bielorusso per colpire l’UE sembrerebbe proprio essere quella già attuata dal presidente Turco Recep Tayyip Erdoğan, cioè la strumentalizzazione dei migranti. Il sistema attuato dalla Bielorussia è il prelevamento di persone in paesi come Siria, Iraq o Libano con promessa di trasportarle (dopo un ingente pagamento che va dai 5000 euro in su) in Bielorussia e poi al confine con l’Unione Europea. I migranti dopo il pagamento vengono quindi spediti in aereo a Minsk dove le foto li ritraggono vestiti con magliette a maniche corte inconsapevoli delle condizioni climatiche che li aspettano. Da Minsk vengono in seguito portati al confine dove cominciano per loro le vere difficoltà; i soldati Bielorussi li aiutano a raggiungere la Polonia e poi li abbandonano a se stessi nel tentativo di attraversare la frontiera. La maggior parte delle volte i migranti vengono bloccati e respinti dalle forze di sicurezza Polacche
Advertisement
che li rimandano in Bielorussia. Lì, però, vengono nuovamente respinti, sta volta dai soldati di Minsk che non gli permettono più di rientrare in Bielorussia, spesso anche violentemente. I migranti non possono dunque fare altro che accamparsi nella terra di nessuno lungo la frontiera e tentare ogni giorno e ogni notte di entrare in Polonia per raggiungere le destinazioni da loro più ambite come la Germania e il nord Europa. La mossa di Lukashenko si è rivelata particolarmente efficace creando scompiglio tra i vari governi dell’UE in particolare allarmando quelli dei paesi direttamente interessati, cioè Polonia e Lituania. Il paese più soggetto a questi flussi è proprio la Polonia, dove le autorità hanno schierato migliaia di soldati al confine oltre all’istituzione di una zona militarizzata larga due miglia lungo la frontiera e alla richiesta di fondi dall’Unione Europea per la costruzione di un muro stile Trump con la Bielorussia. La situazione ha contribuito anche a riaccendere le tensioni tra Bruxelles, Varsavia e Minsk, con il dispiegamento di forze da parte di entrambe le fazioni e il serio rischio di scontri a fuoco. L’Unione Europea ha anche annunciato nuove sanzioni contro il governo di Lukashenko che ha però risposto con la minaccia di bloccare i flussi di gas provenienti dalla Russia passanti dal suo paese, che sono la principale fonte di approvvigionamento per molti paesi Europei, e la cui chiusura provocherebbe danni disastrosi non solo alle nazioni dell’UE, ma anche ai singoli cittadini, causando il rialzo dei prezzi dell’energia elettrica. Nel novembre 2021 l'UE ha anche stanziato 700 000 EUR per l'assistenza umanitaria a sostegno delle persone vulnerabili bloccate alla frontiera con la Bielorussia. Di questa somma, 200 000 EUR sono stati destinati alla Federazione internazionale delle società nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa e altri 500 000 EUR ai finanziamenti umanitari. Inoltre Il Consiglio Europeo ha ampliato i criteri di inserimento in elenco su cui possono basarsi le specifiche designazioni. Ciò significa che l'UE potrà ora imporre sanzioni nei confronti di persone ed entità che organizzano o contribuiscono alle attività volte a facilitare l'attraversamento illegale delle frontiere esterne dell'UE. Tutti questi provvedimenti vanno ad aggiungersi a quelli presi dall’UE in seguito ad altri atti provocatori del governo Bielorusso come il dirottamento e l’atterraggio forzato di un volo Ryanair per catturare un oppositore del governo. Attualmente nel quadro del regime di sanzioni nei confronti della Bielorussia sono designate in totale 15 entità e 166 persone, tra cui il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, suo figlio e consigliere per la sicurezza nazionale Viktor Lukashenko, nonché altre figure chiave della leadership politica e del governo, membri di alto livello del sistema giudiziario e diversi attori economici di primo piano. La situazione dal punto di vista umanitario invece è ancora peggio. Migliaia di uomini, donne e bambini sono ammassati lungo il confine senza cibo, acqua e coperte giorno e notte nel freddo inverno bielorusso dove spesso le temperature scendono sotto lo 0. Inoltre
la zona militarizzata Polacca impedisce a qualsiasi organizzazione umanitaria di portare viveri o altre provviste essenziali ai migranti accampati che per riscaldarsi sono costretti ad accendere pericolosissimi falò. L’unica speranza per i migranti sono alcuni cittadini polacchi che accendono luci verdi fuori dalle case come segno di ospitalità e di aiuto verso chi ha bisogno come Il 95enne Mikołaj: «Fui aiutato contro nazisti e russi, tocca a me ricambiare». Questo articolo ha come scopo quello di spiegare a tutti cosa sta accadendo al confine Bielorusso-Polacco in modo chiaro. Quindi ho deciso di lasciare qualche link, se qualcuno volesse approfondire l’argomento o leggere qualche storia di persone coinvolte: - https://www.corriere.it/esteri/21_novembre_11/tra-migranti-confine-polaccochat-telegram-5000-dollari-botte-cosi-siamo-arrivati-confine-e4d506c2-4332-11ec84b2-370e2b694419.shtml
- https://www.theguardian.com/ world/2021/nov/07/on-the-frozen-frontiers-of-europe-with-the-migrantscaught-in-a-lethal-game
- podcast storie di geopolitica “La geopolitica dei gasdotti: Europa e Russia (con gli USA in mezzo)” (disponibile su spotify e google podcast)
Fonti: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/eastern-partnership/belarus/