
8 minute read
Hallowen ai tempi del Covid-19
Elisa Zaccagni, 1cc
Pochi giorni fa si è celebrato Halloween, la sera più terrificante dell’anno, che è stata festeggiata in modo diverso rispetto agli anni precedenti. Normalmente, quando si pensa alla parola “Halloween’’, la si associa alle maschere, il cui tema sono i personaggi dei film horror o elementi caratteristici di questa festività, come gli scheletri, i ragni o le ragnatele. Pur essendo una ricorrenza nata in Irlanda, è molto diffusa negli Stati Uniti e negli ultimi anni anche in Italia, soprattutto tra i bambini nell’età dell’infanzia e tra gli adolescenti. Questo giorno è sempre stato un modo per socializzare con gli altri e per divertirsi tutti insieme, facendosi degli scherzi a vicenda, ridendo e scherzando per tutta la serata. Tra i bambini, soprattutto nei paesi Anglosassoni, è diffusa la tradizione, durante la sera del 31 di ottobre, di andare di casa in casa bussando alle porte chiedendo: “Dolcetto o scherzetto?” Nella speranza di ricevere un ricco bottino di dolci. Invece tra gli adolescenti, erano più diffuse le prove di coraggio: tra le più gettonate: stare per un po’ di tempo nel cimitero di notte, passando dei minuti infernali e cercando di sconfiggere la paura e facendo aumentare l’adrenalina. Tra i ragazzi più grandi e per i veri appassionati di questa notte, sono comuni le feste nei locali notturni, dove ognuno indossa un abito differente, che rappresenta solitamente personaggi dei film horror, o anche vestiti a tema. Alla fine di queste feste, solitamente, il costume più spaventoso veniva premiato. Si sono potute vedere maschere di ogni tipo: vampiri, zombie, scheletri, nonché vestiti di ogni genere, come quelli di Penny Wise, streghe, lupi mannari… Ma purtroppo tutto questo, quest’anno non si è potuto svolgere a causa del Covid-19, che in pochi mesi è riuscito a sconvolgere le nostre vite: la scuola, il lavoro, l’economia italiana… ma soprattutto le relazioni sociali, che purtroppo ne hanno risentito di più, poiché durante il lockdown, dovendo stare nelle nostre abitazioni per diversi mesi, non abbiamo avuto la possibilità di vederci di persona, scambiare due parole dal “vivo’’ o anche riunirci tutti insieme e andare a mangiare una pizza con i compagni di classe, senza usufruire dello schermo del telefono. Tutto questo è stato difficile da superare, difatti in questi mesi molte persone sono cadute in depressione. Purtroppo per questo motivo, l’Halloween di quest’anno è stato diverso rispetto agli altri, perché le maschere sono state sostituite dalle mascherine chirurgiche che ci impediscono le relazioni sociali, non si sono potute organizzare feste per non creare assembramenti e neanche bussare alle porte di casa delle persone, poichè il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha preso la decisione di stabilire un coprifuoco dalle ore 23:00 alle 5:00 del mattino: anche se avessimo voluto festeggiare, non avremmo potuto a causa di questo divieto. In poche parole, penso che l’Halloween di quest’anno sia stato uno dei più tristi della storia, poiché il giorno in cui avremmo potuto trovarci tra compagni e amici per scherzare insieme e per socializzare, è stato un giorno dove tutti sono stati nelle proprie dimore, lontano dalle relazioni sociali e dagli assembramenti e le uniche persone con le quali si è potuto festeggiare sono stati i familiari. In questo anno “particolare” tutte le tradizioni, invece che essere felici e allegre come avrebbero dovuto essere, sono state un giorno come un altro, nelle quali gli unici elementi che ci hanno fatto capire che c’è stata una festività sono stati gli addobbi fuori dalle porte di casa o sui balconi. Gli addobbi sono quindi gli unici elementi, sia negli anni passati che nel 2020, sempre presenti, nonostante il Covid o il distanziamento tra persone, e che ci permettono di capire che c’è una ricorrenza. Infatti nei pochi luoghi pubblici rimasti aperti (Conte ha deciso infatti di chiuderne alcuni per evitare il contatto e in giro per le strade); in questa festività si sono potuti ammirare sui balconi o sulle porte delle case dei vicini, per chi abita nei condomini, le decorazioni che più che fare paura quest’anno hanno rappresentato la speranza e la gioia, poichè anche se siamo in un periodo di emergenza sanitaria, noi comunque festeggiamo queste ricorrenze, nonostante siamo tra di noi lontani, ma allo stesso tempo vicini. Perché il Coronavirus, avrà sconvolto e in alcuni casi anche rovinato le nostre vite, ma proprio per questo dobbiamo rispettare le regole date dal Ministero della Salute, per cercare di uscirne fuori al più presto e farci forza per superare anche questa avversità, perché l’Italia nel corso della storia ne ha passate tante, dalla peste, fino ad arrivare alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante tutto infatti l’Italia si è sempre rialzata, magari con fatica, ma più forte di prima. Forse ora non ce ne rendiamo conto, ma facendo dei sacrifici in questo momento (come il non creare assembramenti nelle festività e nei luoghi pubblici) ci assicureremo un mondo migliore domani. Quest’anno Natale, Pasqua, così come è stato per Halloween, purtroppo non potranno essere festeggiati come è sempre stata la tradizione, con il pranzo insieme ai parenti, scambiandosi i regali, mangiando le uova di Pasqua tutti insieme o travestendosi nei locali la sera del 31 di ottobre. Però pur non potendo praticare le solite usanze abbiamo trovato un mucchio di idee che abbiamo potuto sviluppare per vivere al meglio la festività che si è appena conclusa; perché durante il Lockdown una cosa che abbiamo proprio imparato, è stata inventare nuove idee e giochi per passare il tempo e la giornata in famiglia, divertendoci. Di solito le persone guardano sempre il lato negativo delle cose, ma in questo caso bisogna pensare positivo, per far sì che anche quest’anno, anche se particolare, venga vissuto al meglio, e la prima cosa sta nel cercare idee alternative per passare bene la sera del 31 di ottobre e le altre festività. Anche se non si sono potuti creare affollamenti o bussare alle porte della gente, abbiamo potuto intagliare le zucche in famiglia e premiare la più spaventosa o la più originale e le persone più creative, hanno potuto cercare delle idee innovative per abbellire la casa o la porta d’ingresso con degli addobbi a tema Halloween. In questo modo anche in quest’anno particolare, le festività non sono state e non verranno trascurate, e la gioia e la felicità saranno le stesse, nonostante i lati negativi portati dal Covid. Per esempio, il nostro Majo, nonostante fossimo in Dad, si è adoperato per festeggiare questa ricorrenza con la #ghostchallenge, che consiste nel mettersi sulla faccia un telo bianco/colorato con degli occhiali da sole sopra. In questo modo, la festa si è celebrata comunque, anche a distanza. Come ho già detto, in questo strano Halloween le maschere sono state sostituite alle mascherine, essenziali per evitare la diffusione del virus e per cercare di non avere contatti con le altre persone. Questi oggetti, pur causando fastidio a molte persone o a volte siano d’intralcio, sono diventate essenziali quando si sta con altra gente, al di fuori del nucleo familiare, per evitare la diffusione del virus. Nella sera più spaventosa dell’anno un’idea carina che avremmo potuto mettere in pratica, era di dipingerci sopra o disegnarci dei personaggi che fanno paura, in modo tale da sostituire le solite maschere e rendere l’atmosfera allegra e non triste come questi ultimi mesi. Ormai grazie alle mascherine si è creato un business, dal momento che le case di moda o gli artisti hanno fanno a gara per inventare quella più originale o quella più costosa: sono state realizzate infatti anche alcune d’oro, che valgono dai 100 ai 150 euro, per non parlare del fatto che all’inizio dell’emergenza sanitaria venivano vendute a peso d’oro, poiché essenziali. In questo modo, i commercianti si sono assicurati un buon profitto e un guadagno molto alto. Ma su di esse è stata creata anche una moda: durante l’estate, i creatori ne hanno disegnate alcune a tema, in modo tale che facciano pandan con i costumi estivi permettendo alle persone di avere tutti i capi abbinati, non soltanto con i costumi, anche con i vestiti quotidiani e di ogni firma, ad esempio la cantante Statunitense Billie Elish, ha completato il suo look per i Grammy Award (premio americano consegnato per la propria carriera musicale) con una mascherina di Gucci. Questi oggetti, ormai diventati essenziali, fanno parte di noi e della nostra personalità, dicono tutto di noi in base al disegno stampato sopra. Possono dare fastidio, ma sono essenziali per far sì che il virus venga sconfitto e per riacquistare la vita che abbiamo sempre condotto. Le mascherine potranno limitare per ora il distanziamento sociale, ma questo servirà per permetterci di organizzare nuovamente le feste e uscire di nuovo con gli amici senza regole del Ministero della Salute e senza distanziamento: prima di poter fare ciò, dobbiamo sacrificarci indossandole. La mascherina non è soltanto un oggetto, ma un parte di noi, un ricordo di quest’anno passato in solitudine e in tristezza. Questo Covid non ha però soltanto aspetti negativi, ma ci ha fatto capire l’importanza di un abbraccio, di un sorriso o di una lacrima, ci ha permesso di guardarci dentro e scoprire i nostri sentimenti. Ha colto in pieno i nostri punti deboli, e li hanno resi più forte. Questo anno non si potrà cancellare dalla storia, come volevano fare i dipendenti del Ministero dell’amore del libro ‘’1984’’ di George Orwell che volevano alterare quest’ultima, perché questo è impossibile, ma ci servirà da esempio per imparare dai nostri errori e per vivere come se ogni momento fosse l’ultimo, baciando e abbracciando le persone a cui vogliamo bene.
Advertisement
Il Covid è stato ed è ancora il nostro nemico peggiore, ma in alcuni casi è stato un motivo di riflessione e di crescita…