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Banksy: l’Omero del 2020
Viola Sauta, 1bb
Banksy, un nome ricorrente, che è ormai sulla bocca di tutti, perché con il suo stile inconfondibile è stato in grado di trasformare l’arte in qualcosa di grande.
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Non sappiamo chi sia veramente, dal momento che lo street artist ha deciso di mantenere segreta la sua identità. Come per la questione omerica, le ipotesi sono molte. Alcuni ritengono che non si tratti di un autore, bensì di un’autrice; per altri invece è un collettivo di sei artisti. Purtroppo non ci sono certezze, ma, a prescindere da ciò, la sua fama e il suo ingegno rimangono indiscussi.
Banksy ha lasciato il segno in molti luoghi, tra cui Mali, la Palestina, la celebre New York, l’Italia e il Regno Unito. Grazie ai suoi capolavori molti turisti viaggiano inseguendo le sue orme. Ovunque andiamo ci ritroviamo a pensare a lui: chissà quale sarà la sua prossima mossa, il prossimo muro e la città prescelta. Non sappiamo cosa farà, ma di certo il suo stile non passa inosservato. Banksy è in grado di usare la sua arte innovativa per istruirci, proprio come il grande Omero. Trasmette tramite le sue opere dei messaggi che ci fanno riflettere e ci incita a guardare oltre le immagini. Un esempio? A Natale ci ha mostrato le panchine londinesi, che sono state trasformate in slitte per trasportare i regali ai poveri mendicanti. Un altro tema affrontato dopo il lockdown è stato l’uso della mascherina, che nonostante la sua scomodità, è essenziale per la nostra tutela e per quella degli altri. Per fare ciò ha ricreato con degli stencil il celebre quadro secentesco “La ragazza con l’orecchino di perla”. Alla giovane donna ha però aggiunto una mascherina chirurgica azzurra. Questo gesto ha spronato milioni di persone a proteggersi il più possibile.
Insomma, cosa comporta essere così famosi e apprezzati?
Banksy è stato oggetto di vari scandali, tra cui il più celebre ad un’asta. Il quadro in questione, “La bambina con il palloncino”, dopo essere stato venduto al miglior offerente, si è autodistrutto. Si sospetta che l’artefice di tutto ciò, sia proprio lui: ha progettato una cornice nella quale ha inserito un sistema che ha permesso di triturare il suo lavoro. In questo modo ha voluto sottolineare che l’arte non ha prezzo.
Qualsiasi sia il suo intento, quelle sagome che prendono forma nella notte, ci vogliono far aprire gli occhi e di conseguenza rendere il mondo un posto migliore. L’Italia, come molti altri paesi, lo ha accolto a braccia aperte, le sue opere sono state esposte a Milano e prossimamente anche a Roma. Che cosa aspettate? Guardatevi intorno, perché la sua arte vi perseguiterà ovunque, proprio come lui.