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SDGS: NOVITÀ SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

di Debora Bizzi

Ormai tutti dovremmo aver sentito parlare degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Ovvero, i diciassette SDG - Sustainable Development Goals, definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”. Presentati nel documento Trasformare il nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, si propongono di affrontare questioni relative allo sviluppo economico e sociale, che includono la povertà, la fame, il diritto alla salute e all’istruzione, l’accesso all’acqua e all’energia, il lavoro, la crescita economica inclusiva e sostenibile, il cambiamento climatico e la tutela dell’ambiente, l’urbanizzazione, i modelli di produzione e consumo, l’uguaglianza sociale e di genere, la giustizia e la pace. Eccoli elencati (così da ripassarli tutti un attimo, insieme!):

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1. sconfiggere la povertà: porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque; 2. sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile; 3. buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età; 4. istruzione di qualità: garantire a tutti un’istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità; 5. parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l’emancipazione delle donne e delle ragazze; 6. acqua pulita e servizi igienico-sanitari: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienico-sanitari; 7. energia rinnovabile e accessibile: assicurare la disponibilità di servizi energetici accessibili, affidabili, sostenibili e moderni per tutti; 8. buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti; 9. innovazione e infrastrutture: costruire infrastrutture solide, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l’innovazione; 10. ridurre le disuguaglianze: ridurre le disuguaglianze all’interno e tra i paesi; 11. città e comunità sostenibili: creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi; 12. utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili; 13. lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze; 14. utilizzo sostenibile del mare: conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile; 15. utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità; 16. pace e giustizia: Promuovere società pacifiche e solidali per lo sviluppo sostenibile, garantire l’accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e solidali a tutti i livelli; 17. Partnership per gli obiettivi: rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.

Approvati nell’agosto 2015 da tutti i centonovantatre stati membri delle Nazioni Unite, e da raggiungere entro il 2030. Ma come sta andando questa corsa al raggiungimento di tali SDG? In l’Europa, la pandemia ha causato un forte rallentamento verso il conseguimento degli obiettivi, secondo Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Ma, più in particolare, il nostro Paese è penultimo in Europa per gli Obiettivi dell’Agenda 2030 in materia di lavoro, disuguaglianze, pace, giustizia e istituzioni solide. Nonchè sotto la media europea per ben nove dei diciassette SDG.

È quanto emerge dal report «La situazione dell’Unione europea rispetto agli SDGs» (che potete visionare qui: https://asvis.it/ public/asvis2/files/Pubblicazioni/Doc_ASviS_La_situazione_dell%E2%80%99Unione_europea_rispetto_agli_SDGs.pdf), redatto dall’Asvis e presentato lo scorso 10 giugno 2022. Il report firmato Asvis si basa su dati Eurostat e consente un confronto dei 27 Paesi dell’Unione Europea in una prospettiva decennale, ed offre una prima valutazione quantitativa dell’impatto della pandemia sul raggiungimento degli obiettivi Onu.

In particolare, l’Italia è sotto alla media europea in materia di Lotta alla povertà (Goal 1), Istruzione di qualità (Goal 4), Acqua pulita (Goal 6), Imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9), Città e comunità sostenibili (Goal 11), Partnership per gli obiettivi (Goal 17). Si attestano sulla media europea i dati su Salute e benessere (Goal 3), Parità di genere (Goal 5), Energia pulita e accessibile (Goal 7), Lotta ai cambiamenti climatici (Goal 13) e Vita sulla Terra (Goal 15), presentando ancora numerose criticità per ognuno di questi temi. Mentre, risulta sopra la media europea solo per agricoltura e consumi responsabili. E a livello mondiale, come siamo posizionati? La risposta più recente è fornita dall’edizione 2022 del Sustainable development report (Sdr, che possiamo visualizzare qui: https://drive.google.com/file/d/1pDjOvdRbLyYjsbbbCyMDCAQj9QB45_GA/view): l’Italia è al 25° posto su 163 paesi, pressoché stabile rispetto al 2021 (26esima su 165 paesi).

Davvero non siamo in grado di cambiare certe nostre abitudini e di lavorare, insieme, per costruire un mondo diverso e dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico?

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