Introduzione
In definitiva, ciò che potrebbe apparire come contraddizione, esprime, a nostro avviso, solo la complessità del compito educativo da svolgere in questi tempi. Una complessità di cui dobbiamo rendere conto operando con una visione prospettica del percorso di crescita dei bambini, cioè ponendoci come orizzonte finale non solo le loro istanze attuali, ma anche ciò che si troveranno ad affrontare nel medio e nel lungo periodo: un compito che può essere perseguito solo con un profondo coinvolgimento e un costante impegno dei docenti, che hanno l’obbligo di rinnovarsi costantemente, senza appoggiarsi esclusivamente agli strumenti conosciuti. A questo proposito, ricordiamo fra tutte la necessità emergenti, quella di affrontare il tema della comunicazione, specialmente quella che giunge attraverso le nuove tecnologie e di cui i bambini di 5 anni sono fruitori a pieno titolo: occorre approcciare il digitale insieme a loro, ricordando quanto siano già fruitori di un universo iconico e figurale molto più avanzato di quanto normalmente non pensiamo. Del resto, tornando ancora una volta alle Indicazioni Nazionali, stiamo parlando di un soggetto, un individuo, una persona, posta al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi e relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui ed ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato.
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