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Sindacati cattolici e socialisti in Italia
La dottrina sociale del cattolicesimo
La dottrina sociale della Chiesa riconosce il capitalismo, ma invita i datori di lavoro a evitare lo sfruttamento e a non cadere nell’esaltazione del denaro e del potere.
La Chiesa cattolica avvertì la necessità di proporre ai lavoratori un programma alternativo a quello socialista. Le organizzazioni socialiste cominciavano infatti ad avere molto seguito e ciò preoccupava la Chiesa, perché esse erano indifferenti alle questioni religiose. Il socialismo era nato dall’industrializzazione e dalla formazione della classe operaia. Perciò la Chiesa doveva proporre una sua teoria adeguata ai tempi, allo scopo di dialogare con gli operai e di conquistarli al Cattolicesimo
Nel 1891 papa Leone XIII pubblicò l’enciclica Rerum novarum, in cui definì la dottrina sociale della Chiesa. La società capitalistica era accettata, invece il socialismo veniva condannato. L’enciclica, però, condannava anche i risvolti negativi del capitalismo, come l’eccessivo sfruttamento dei lavoratori, la competizione economica portata al massimo livello, la caduta degli ideali religiosi a favore di valori puramente materiali, quali il denaro, il successo, il potere. Leone XIII inoltre invitava i cattolici a organizzarsi sul piano politico e sindacale, sia per contrastare l’avanzata del socialismo tra il popolo, sia per correggere i difetti del capitalismo.
La crescita dei sindacati
I sindacati acquistano una notevole forza e gli imprenditori accettano di discutere con essi vari aspetti riguardanti le condizioni di lavoro.
Enciclica: lettera ufficiale che un papa scrive ai vescovi e a tutti i fedeli su argomenti di particolare rilievo. Le encicliche hanno come titolo le prime parole del testo.
In Germania, tra il 1882 e il 1913, gli operai salirono da 7 a 20 milioni; in Francia e in Inghilterra la crescita fu simile. Parallelamente, in molti Paesi europei si ebbe una crescita del numero delle organizzazioni sindacali e dei loro iscritti. Agli inizi del Novecento, in Inghilterra vi erano iscritti circa 4 milioni di lavoratori, in Germania circa 3 milioni. Anche in Italia l’aumento fu considerevole, soprattutto dopo che, nel 1889, il codice penale Zanardelli riconobbe il diritto di sciopero se esercitato senza “violenza o minaccia”.
Gli industriali, i grandi proprietari terrieri e i governi dovettero accettare la presenza organizzata dei lavoratori, discutendo con i rappresentanti sindacali la stesura dei contratti di lavoro. Ciò significa che le condizioni del lavoro (stipendio, orario, pause, ferie, diritti e doveri dei lavoratori e degli imprenditori) erano discusse e contrattate tra proprietari delle imprese e sindacati. Gli operai potevano usare l’arma dello sciopero per dare più forza alle loro richieste.
L’unione fa la forza
Le associazioni operaie si uniscono perché così possono moltiplicare la loro forza. In Italia nascono le Camere del lavoro, che svolgono il compito di ufficio di collocamento e di assistenza. Nel 1906 viene fondata la “Confederazione generale del lavoro”.
Inizialmente i sindacati erano tanti, divisi per mestieri. Molti sindacalisti, però, pensavano che fosse utile unificare le tante associazioni in una sola. L’Inghilterra fu il primo Paese in cui si raggiunse l’unità sindacale. Era il 1868, anno di fondazione del British Trade Union Congress (Congresso dell’unione dei mestieri inglesi). In Francia, i sindacati confluirono nel 1902 in un’unica associazione generale. In Italia, attorno al 1890, sorsero le prime Camere del lavoro. Erano associazioni che avevano come scopo prevalente il collocamento (ossia trovare un lavoro a chi ne era sprovvisto) e l’assistenza (per chi non poteva lavorare a causa di disoccupazione, malattia o vecchiaia). In pochi anni le Camere del lavoro si trasformarono in veri sindacati, che si occupavano di proteggere tutti gli interessi dei lavoratori. Il sindacato unitario fu fondato nel 1906 e si chiamò «Confederazione generale del lavoro» (CGL).
Un Partito socialista anche in Italia
Nel 1892 Filippo Turati e Anna Kuliscioff fondano il Partito socialista italiano, di tendenza riformista.
Intanto, tra il 1880 e il 1890, agitazioni e scioperi di contadini e di operai, in particolare nella Pianura padana, dimostrarono la forza del movimento popolare. Il romagnolo Andrea Costa, che aveva organizzato alcuni tentativi insurrezionali di orientamento anarchico, presto repressi, abbandonò la pratica anarchicorivoluzionaria e si convertì al socialismo. Nel 1882, presentatosi alle elezioni, ottenne un seggio al Parlamento, primo esponente socialista a ricoprire questa carica. Erano le premesse della fondazione del Partito socialista italiano, avvenuta a Genova nell’agosto 1892 per opera di Filippo Turati, un intellettuale milanese, e della sua compagna, l’esule russa Anna Kuliscioff
Il nuovo partito era a favore di un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia, con le riforme e con le conquiste sindacali.
Studia Con Metodo
Fissa i concetti sul testo a. Quale fine si proponeva la dottrina sociale formulata dalla Chiesa? b. Quali funzioni svolgevano le Camere del lavoro in Italia? c. Quali furono i fondatori del Partito socialista italiano?
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
Verifica la comprensione
Il Partito socialista fondò un suo giornale, L’Avanti!, che sostenne le battaglie e fu protagonista della vita politica per quasi tutto il secolo.
Le date della storia
Agosto 1892

Fondazione del Partito socialista italiano.
2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. La dottrina sociale della Chiesa era favorevole al socialismo. V F b. L’enciclica Rerum novarum, pur accettando il capitalismo, gli rivolgeva alcune critiche. V F c. Gli imprenditori non accettarono mai di confrontarsi con i sindacati. V F d. Tutti i sindacati italiani confluirono nella Confederazione generale del lavoro. V F
Fissare le conoscenze e sviluppare le competenze di base
Completa i testi inserendo le parole opportune, che sceglierai fra quelle proposte.
Le città crescono e aumentano i consumi metropolitane • operai • consumi • Europa • Londra
Negli ultimi decenni dell’Ottocento la popolazione mondiale aumenta. Il continente con la maggiore crescita demografica è l’ .
Con lo sviluppo industriale, cresce il numero di : infatti molti contadini lasciano le campagne e si trasferiscono nelle città, per lavorare nelle fabbriche. Alcune città diventano molto grandi e sono chiamate metropoli: le maggiori sono , Parigi, New York e Chicago. Gli abitanti delle città godono di nuovi servizi pubblici, come le linee di tram e , le fognature e la fornitura di energia elettrica. Un miglioramento delle condizioni economiche degli abitanti delle città rende possibile uno stile di vita migliore e ha come conseguenza un aumento dei , anche di beni non essenziali.
Nasce lo sport moderno
automobilismo • Torino
• Olimpiade
• massa
• ciclismo
• società • atleti
Un aspetto caratteristico della società moderna è la nascita dello sport di . Nascono in questo periodo discipline sportive come il ciclismo, il calcio e l’ e continuano a essere praticate discipline antiche come la boxe, la scherma e l’atletica. Nel 1882 il barone francese Pierre de Coubertin manifesta il proposito di ridare vita a una grande istituzione sportiva del mondo greco: i giochi olimpici. Ad Atene, nel 1896 si tiene la prima moderna. Da allora questa manifestazione si ripete ogni quattro anni. Anche in Italia il pubblico si appassiona allo sport. Grande successo riscuote il , che ha la sua principale manifestazione nel Giro d’Italia. Altrettanto popolare è il calcio, la cui prima manifestazione a livello nazionale è il campionato disputatosi a nel 1898. Lo sport moderno si differenzia da quello antico perché gli diventano professionisti e le sportive tendono ad assomigliare a vere e proprie industrie.
Le organizzazioni dei lavoratori socialisti • italiano • anarchici • riformisti • Bakunin • rivoluzionari
Molti operai aderiscono ai partiti . Questi partiti si dividono in due correnti. I , che si ispirano alle idee di Karl Marx, sostengono la necessità di una rivoluzione capace di creare una società senza disuguaglianze, dove tutti i beni siano in comune (società comunista). Non tutti i socialisti, però, vogliono la rivoluzione. Alcuni socialisti sono . Ciò significa che chiedono cambiamenti graduali a favore dei lavoratori (diritto all’istruzione, all’assistenza per malattia o infortunio).
Oltre ai socialisti, anche gli combattono le ingiustizie del capitalismo. Il fondatore di questo movimento è il russo
. Gli anarchici utilizzano per la loro lotta politica gli attentati e gli scioperi generali. Nel 1892 nasce il Partito socialista , fondato da Filippo Turati e Anna Kuliscioff.
I sindacati e le associazioni cattoliche socialismo • scioperi • cattolici • enciclica
• unitario • sindacati • malattia
I lavoratori cominciano a organizzarsi, per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro. Si associano in , che proclamano per ottenere riduzioni dell’orario di lavoro, paghe maggiori e assistenza in caso di e di vecchiaia. In Italia i primi sindacati sono le Camere del lavoro. Nel 1906 nasce un sindacato : la Confederazione generale del lavoro (CGL). Anche i si interessano al mondo del lavoro. Il papa Leone XIII scrive un’ (= lettera ai vescovi) intitolata Rerum novarum («Delle cose nuove»). Il papa condanna il , perché istiga all’odio tra le classi sociali, invece di invitarle alla collaborazione. Tuttavia critica anche certi aspetti della società industriale, in particolare lo sfruttamento dei lavoratori e l’affermazione di valori materiali, come il successo e il denaro.
Caratteri della società moderna

Popolazione
aumento della popolazione in Europa e negli Stati Uniti prime metropoli miglioramento dei servizi pubblici (trasporti, illuminazione, raccolta rifiuti, fognature, gas e acqua)
Economia miglioramento delle condizioni economiche produzione in serie pubblicità società dei consumi


Sport
nascita dello sport moderno nuova edizione delle Olimpiadi lo sport assume carattere professionistico in Italia hanno grande successo la scherma, l’automobilismo, il ciclismo e il calcio nascita dei sindacati rivendicazioni dei lavoratori richiesta di miglioramenti salariali e di migliori condizioni di lavoro nascita dei partiti dei lavoratori socialisti riformisti anarchici socialisti rivoluzionari associazioni cattoliche