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I nemici del capitalismo sono divisi

Socialisti rivoluzionari e riformisti

Nel movimento socialista si evidenzia sempre più la distanza fra i rivoluzionari, seguaci di Karl Marx, e i riformisti, guidati da Eduard Bernstein.

All’interno del socialismo divennero sempre più evidenti le divisioni che fin dall’inizio ne avevano caratterizzato la storia. Le due correnti che si erano andate definendo – quella dei rivoluzionari e quella dei riformisti – finirono per distaccarsi sempre più, indebolendo la forza complessiva del movimento. Anziché collaborare a uno stesso progetto, i loro seguaci finirono spesso per scontrarsi e dare vita a forti polemiche. Da una parte, i rivoluzionari, fedeli alle idee di Karl Marx , erano convinti che gli squilibri della società capitalistica avrebbero inevitabilmente portato alla rivoluzione e quindi alla nascita del comunismo. Dall’altra, i riformisti, il cui esponente di maggior spicco fu il tedesco Eduard Bernstein, ritenevano che bisognasse lottare per ottenere riforme capaci di migliorare gradualmente le condizioni di vita e di lavoro degli operai. Essi impegnarono perciò i loro partiti e i loro sindacati nella ricerca di risultati concreti, come una maggiore istruzione per gli operai, l’ ingresso nei Parlamenti di rappresentanti della classe operaia, una più efficace assistenza sociale per malattie, infortuni e vecchiaia.

Gli uomini e i gruppi che abbandonarono l’idea della rivoluzione socialista furono chiamati in vari modi: oltre che riformisti, furono definiti revisionisti (perché sottoponevano a una revisione le teorie di Marx) o socialdemocratici (perché abbinavano socialismo e democrazia).

Gli anarchici

Gli anarchici si differenziano dai socialisti perché non si limitano a pretendere una maggiore giustizia sociale, ma vogliono abbattere lo Stato. Essi perseguono il loro obiettivo mediante gli scioperi e gli attentati contro uomini politici e sovrani.

Tra gli avversari del sistema capitalistico vi furono anche gli anarchici, la cui guida politica fu il russo Bakunin. Essi sognavano una società libera, senza lo Stato e senza la proprietà privata. Questa concezione li poneva in netto contrasto con i socialisti riformisti, che invece accettavano sia lo Stato sia la proprietà privata.

Con i marxisti vi erano differenze meno evidenti ma comunque significative: Marx, infatti, prevedeva il mantenimento dello Stato fino a quando non fosse realizzato completamente il comunismo. Inoltre, secondo Marx, la rivoluzione doveva essere attuata esclusivamente degli operai, mentre gli anarchici puntavano su un forte coinvolgimento dei contadini

Gli anarchici volevano realizzare il loro programma con due strumenti:

1. gli scioperi generali, cioè scioperi di tutti i lavoratori di tutte le categorie;

2. gli attentati contro persone simboliche della società che gli anarchici volevano abbattere (sovrani e capi di Stato)

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ci fu una lunga catena di attentati compiuti dagli anarchici e da rivoluzionari contro personaggi di spicco. Morirono lo zar di Russia Alessandro II, il presidente della Repubblica francese, Marie François Sadi Carnot, il primo ministro spagnolo, Antonio Cánovas del Castillo, l’imperatrice d’Austria­Ungheria Elisabetta (conosciuta come Sissi ), il re d’Italia Umberto I, il presidente degli Stati Uniti McKinley.

Il 1° maggio, festa dei lavoratori

In seguito ai disordini avvenuti durante una manifestazione tenutasi il 1° maggio 1886 a Chicago, alcuni anarchici sono ingiustamente condannati a morte. Questa data simbolica diventa la festa dei lavoratori.

Il 1° maggio 1886, durante una manifestazione dei lavoratori a Chicago, scoppiarono dei disordini nel corso dei quali esplose una bomba che uccise diverse persone. Anche se non c’era nessuna prova, quattro anarchici furono accusati di aver messo l’ordigno e furono condannati a morte. In seguito a questi fatti drammatici, le azioni del movimento sindacale furono fortemente represse e rallentarono, ma nell’arco di due anni ripresero e divennero ancora più forti.

Dal 1888 si propose di ricordare il 1° maggio come giornata simbolica della lotta dei lavoratori. In tutti i Paesi del mondo, in questa data, i lavoratori cominciarono a scioperare. Oggi in Italia il 1° maggio è una festa nazionale

Studia Con Metodo

Fissa i contenuti sul testo a. Quali erano i due gruppi in cui si divise il Partito socialista e che conseguenze provocò tale divisione? b. Quali strumenti di lotta erano utilizzati dagli anarchici? c. Che cosa intende ricordare la festa del 1° maggio?

1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.

Tra i vari attentati che insanguinano l’inizio del secolo scorso c’è anche quello contro il presidente degli Stati Uniti, William McKinley, a Buffalo, da parte dell’anarchico Leon Czolgosz (1901).

Lavoratori in corteo con striscione sfilano per le vie di Roma durante la manifestazione per il maggio (1945).

Verifica la comprensione

2. Scrivi il nome dei capi che guidarono i movimenti dei lavoratori sotto elencati.

• socialisti rivoluzionari:

• socialisti riformisti:

• anarchici:

Ritratto di papa Leone XIII (1810-1903), autore dell’enciclica Rerum Novarum, che affronta temi sociali.

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