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La rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni
Nuovi mezzi di locomozione: biciclette e automobili
La seconda metà dell’Ottocento è caratterizzata da un numero impressionante di invenzioni, alcune delle quali riguardano i mezzi di locomozione (bicicletta, automobile). Nascono le prime grandi aziende automobilistiche.
Il dirigibile Zeppelin in una stazione nei pressi di Berlino (1915).
A fine Ottocento, nacque la moderna bicicletta, grazie a due invenzioni. La prima consistette nell’applicare al pedale la catena di trasmissione, che consentì di montare due ruote di diametro uguale; la seconda invenzione furono gli pneumatici di gomma, introdotti dallo scozzese Dunlop nel 1888. Applicati alle ruote della bicicletta, favorivano lo scorrimento del veicolo sulla strada. A quel punto la bicicletta cominciò ad affermarsi in tutto il mondo come mezzo di trasporto popolare. Nel 1876 un ingegnere tedesco, Nikolaus August von Otto, inventò il primo motore a combustione interna alimentato a gas oppure a benzina. Nel 1892 l’ingegnere franco-tedesco Diesel brevettò un nuovo motore, che da lui prese nome. Poco dopo il tedesco Benz costruì i motori a benzina, mentre l’americano Henry Ford realizzava la sua prima automobile e apriva una fabbrica per produrne tanti esemplari. In Italia, nel 1899, Giovanni Agnelli fondò la FIAT. In meno di vent’anni dall’invenzione dell’auto, era sorta una nuova industria destinata a grande sviluppo. Per il momento, però, l’automobile restava un bene di lusso
Viaggiare in cielo: dirigibili e aerei
Nei primi anni del Novecento vengono costruite nuove macchine volanti, come il dirigibile e l’aeroplano, che migliorano decisamente le prestazioni delle mongolfiere.
L’uomo aveva imparato l’arte del volo alla fine del Settecento, inventando i palloni volanti o mongolfiere. Si trattava però di mezzi fragili e di scarsa utilità, perché non era possibile dare loro una direzione precisa quando erano in volo.
Per questo motivo l’uso restò limitato, finché nel 1900 il tedesco Zeppelin realizzò un grande dirigibile, costruito intorno a un’armatura rigida. Esso permetteva di sollevare anche pesi consistenti e poteva muoversi nella direzione voluta. Alcuni esemplari entrarono in servizio per il trasporto sia di passeggeri sia di merci. Intanto era nato il suo concorrente, l’aeroplano: il primo esemplare venne costruito negli Stati Uniti dai fratelli Wright (1903). Di lì a poco gli aerei saranno utilizzati nelle operazioni militari della Prima guerra mondiale.
Comunicare a distanza: telegrafo e telefono
Straordinari progressi nel campo della comunicazione sono compiuti grazie al telegrafo dell’americano Morse e soprattutto al telefono, inventato dall’italiano Meucci.
Un contributo allo sviluppo delle comunicazioni derivò dall’invenzione del telegrafo, ideato nel 1837 dall’americano Morse Questo strumento trasmette impulsi elettrici brevi , cioè i punti (•) e lunghi, cioè le linee (—), separati da intervalli di tre lunghezze diverse. Un codice apposito, detto codice Morse, permette di trasformare questi segnali in parole. Grazie al telegrafo, fu possibile trasmettere messaggi a distanza via cavo. Il primo settore in cui se ne fece grande uso fu quello ferroviario. A fianco dei binari furono posate le linee telegrafiche, su cui correvano informazioni preziose per il traffico e lo smistamento dei convogli ferroviari. Non appena fu trovato un rivestimento di protezione dei cavi, una linea del telegrafo fu posta sul fondo dell’Oceano Atlantico, così da unire l’Europa all’America (1866). Collegate agli studi sull’elettricità, in breve tempo si susseguirono altre invenzioni. Il successo del telegrafo convinse diversi scienziati ad applicarsi per realizzare un sistema di trasmissione della voce via cavo. Un italiano emigrato a New York, Antonio Meucci, costruì nel 1857 un rudimentale apparecchio capace di trasmettere e ricevere la voce, ma non riuscì a far riconoscere la propria invenzione, che fu invece brevettata nel 1876 negli Stati Uniti dall’inglese Graham Bell
Comunicare senza fili: la radiotelegrafia
Guglielmo Marconi riesce a inviare segnali Morse attraverso le onde elettromagnetiche che si muovono nell’aria, e quindi senza il supporto di fili. Da questa invenzione discende l’invenzione della radio.
Nei sistemi di comunicazione, un’altra straordinaria invenzione fu messa a punto nel 1895 dall’italiano Guglielmo Marconi. Con un apparecchio radio di sua invenzione, riuscì a inviare segnali Morse per mezzo delle onde elettromagnetiche: nasceva la comunicazione a distanza senza cavi. Nel 1901 fu in grado di trasmettere messaggi telegrafici tra Europa e America attraverso le onde radio Intanto alcuni scienziati americani perfezionarono l’invenzione di Marconi, costruendo i primi apparecchi radio che trasmettevano la voce a distanza.
Studia Con Metodo
Fissa i concetti sul testo a. Per quali motivi sono ricordati Henry Ford e Giovanni Agnelli? b. In che modo funziona il telegrafo? c. Quali erano le caratteristiche dell’apparecchio radio inventato da Marconi?
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.

Verifica la comprensione
2. Indica le invenzioni di cui furono autori i seguenti personaggi.
• fratelli Wright: aereo
• Dunlop:
• Benz:
• Morse:
• Meucci:
• Marconi: