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VENERDÌ 17 giugno 2011

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P O L L I N O

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calabria

S T R E T T O

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il caso gioia tauro STATO DI CRISI A sinistra, Antonella Stasi vicepresidente della Regione Calabria. A destra, uno scorcio del porto di Gioia Tauro. Nella pagina accanto, il sit-in dei lavoratori e un momento della messa di ieri con i due rappresentanti della chiesa mentre parlano della grave situazione di crisi

«Reali speranze per il porto» Mct, governo e proposte della Regione: parla la vicepresidente Stasi L’attuale crisi e le prospettive di rilancio del porto di Gioia Tauro: parla la vicepresidente della Regione Antonella Stasi, che sta seguendo dalla “prima linea” l’intera delicatissima vicenda. Vicepresidente Stasi: perché oggi il porto di Gioia Tauro vive una situazione di grave difficoltà? E come se ne esce? «Purtroppo il 2009, anno della crisi globale, ha dato un brusco stop allo sviluppo del transhipment nel mondo, comportando una importante riduzione dei volumi e dei noli. Un’inversione di tendenza è in atto ma bisognerà attendere il 2015, anno in cui è previsto un picco di incremento del 75% in più rispetto ai volumi di traffico attuali nel bacino del Mediterraneo. Inoltre entro il 2015 è previsto l’inserimento sulle tratte commerciali di 118 meganavi che necessitano di porti con gli alti fondali, e su questo Gioia Tauro è particolarmente favorita. Fino ad allora sarà necessario attivare misure di sostegno per le realtà di trasbordo italiane. A questo si aggiunge l’elevata potenzialità di Gioia Tauro per la logistica, che oggi la Regione Calabria guidata da Scopelliti ha inserito nei propri interventi prioritari adottando misure idonee a facilitare l’insediamento di nuove realtà industriali e attirare aziende che producano a Gioia Tauro e creino finalmente opportunità concrete e condizioni di vantaggio per sviluppare un area logistica-industriale». Molti rimarcano il disinteresse verso l’infrastruttura gioiese

del governo nazionale. «Ci sono le condizioni e le potenzialità perché Gioia Tauro possa integrare l’attuale vocazione di piattaforma di transhipment con un modello di gateway continentale. Ma per far questo è necessario procedere in due direzioni: da un lato diminuire il gap infrastrutturale con il Nord Italia rispetto a strade e ferrovie, dall’altro favorire misure dedicate all’utilizzo delle linee ferroviarie dal nord verso sud e viceversa e dunque sfruttare le grandi potenzialità del porto calabrese rispetto agli altri porti che è quello di essere legato alla terra ferma. Ma per far questo occorre una politica di governo che aiuta il sistema, e su questo non sempre siamo stati favoriti considerando, tra l’altro, l’interesse di molti ministri verso altri porti. A questo, però si aggiunge oggi una forte determinazione del presidente Scopelliti che da mesi, ormai, è presente sul problema e utilizzerà il suo carisma politico per chiedere con forza un sostegno e supporto al governo nazionale». Mercoledì ci sarà il tavolo nazionale: cosa aspettarsi da questo appuntamento? «Al tavolo nazionale presenteremo una serie di questioni aperte su Gioia Tauro e chiederemo un piano di aiuti a sostegno sia della crisi attuale che investe Mct al fine di scongiurare la riduzione di personale. Ma non solo. Obiettivo prioritario è ottenere un impegno affinché vengano attuati fino al 2015 idonei provvedimenti come correttivo per la riduzione dello squilibrio competitivo dei

porti di transhipment del Sud d’Italia, primo fra tutti Gioia Tauro, verso i porti nord africani. Inoltre chiederemo il supporto per attivare misure idonee a facilitare l’insediamento di nuove realtà industriali a Gioia Tauro e creare condizioni di vantaggio per attirare aziende che già utilizzano il nostro porto ma magari potrebbero produrre e realizzare reddito direttamente in Calabria. E ancora, chiederemo che il governo ci supporti nel dialogo con Rfi affinché possa garantire la celerità degli investimenti già sottoscritti nell’Apq firmato con la Regione Calabria e i ministeri competenti». Quali soluzioni prospetta la Regione per rilanciare il porto di Gioia Tauro? «Primo fra tutti preservare la leadership nel transhipment, cosa fattibile se si supera il momento particolare di crisi, ma soprattutto realizzare un sistema intermodale eccellente e creare le condizioni per l’insediamento di grandi operatori logistici/industriali nazionali ed internazionali. Le premesse ci sono, gli strumenti anche: occorre adesso una grande sinergia tra tutti gli attori. La regia, questa volta, la manterrà direttamente la Regione e il presidente Scopelliti». Cosa risponde a chi dice che la Regione manifesterebbe un atteggiamento di eccessiva timidezza rispetto al governo nazionale sulla vicenda Gioia Tauro? «Se il processo attivato dal presidente Scopelliti per Gioia Tauro in

un anno di attività, con la stipula e l’avvio di un importante Apq di 459milioni di euro, l’avvio di una vera politica di sviluppo della logistica con un dialogo aperto con importanti aziende leader del settore, con un tavolo aperto con il ministero dello Sviluppo economico che ha portato a un’azione di marketing gestita da Invitalia che produrrà un accordo di programma per investitori che produrranno finalmente la realizzazione di un vero distretto della logistica, l’abbattimento delle tasse di ancoraggio, la disponibilità ottenuta dall’Autorità portuale a realizzare infrastrutture deposito nella zona franca disponibile da concedere a prezzi competitivi a società di logistica. Se tutto questo è un timido approccio, come vogliamo definire 15 anni di mancato sviluppo nel retroporto e, cosa più grave, in assoluto silenzio?». Il terminalista Mct chiede una serie di agevolazioni ma ancora non sembra aver assunto alcun impegno per scongiurare gli annunciati esuberi: cosa vuole dire a Mct? «È importante che Mct in questo momento riesca ad avere un approccio ragionevole al problema. Da un lato bisogna scongiurare la crisi aziendale e siamo disponibili a confrontarci sul problema, dall’altro chiediamo di essere ponderati all’approccio degli esuberi, considerato che potrebbe essere - così come auspicato - solo una fase transitoria. Ma ancora più importante sarà che Mct capisca bene le reali intenzioni della Regione Calabria: oggi per il presi-

dente Scopelliti Gioia Tauro è una priorità e per questo bisogna guardare lontano. Non ci saranno sconti per nessuno. Per essere più chiara, se da un lato siamo disponibili a ragionare insieme con l’azienda per attivare degli aiuti con il supporto del governo nazionale, che consentano di superare l’attuale crisi, dall’altro Mct dovrà evidenziare i reali intendimenti per il futuro, con un piano credibile per verificare quali azioni l’azienda intende mettere in campo per attirare nel porto nuovi volumi di merci. In caso contrario, e se se ne creassero le condizioni, saremmo costretti a chiedere di restituire parti di banchine non utilizzate». Domanda conclusiva: per il porto di Gioia Tauro c’è speranza? «Per Gioia Tauro c’è speranza, ma soprattutto ci sono oggi le reali condizioni per un importante sviluppo. Gli strumenti ci sono, i soldi ci sono, ma soprattutto c’è la giusta tensione che consentirà di accelerare i processi e una determinazione, come quella del presidente Scopelliti che consentirà di mantenere l’attenzione giusta ai problemi ed alle questioni. Primo impegno fra tutti superare la crisi e quindi pensare ai lavoratori, ma allo stesso tempo continuare a portare avanti il piano tracciato che potrebbe portare entro tre anni alla realizzazione, finalmente, di un vero “distretto della logistica” nelle aree retro portuali, … ed è questa la vera sfida». ANTONIO CANTISANI a.cantisani@calabriaora.it

l’annuncio Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha ottenuto dal governo nazionale un tavolo di confronto sulla crisi legata al porto di Gioia Tauro. L’incontro, a cui prenderanno parte la vicepresidente della Regione Antonella Stasi, il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, quello delle Infrastrutture Altero Matteoli e del Lavoro Maurizio Sacconi, si terrà a Roma, il prossimo 22 giugno alle ore 11.30, nella sede del ministero delle Infrastrutture. Ne dà notizia l’ufficio stampa della Giunta regionale, che in un comunicato ricorda che «il presidente Scopelliti, che nei giorni scorsi ha incontra-

Finalmente il tavolo nazionale: mercoledì incontro con Romani, Matteoli e Sacconi to le organizzazioni sindacali, anche alla luce della decisione improvvisa da parte della Società Maersk di abbandonare lo scalo calabrese con il conseguente rischio di esuberi del personale, ha già avviato una serie di incontri con Assologistica, la più grande realtà associativa confindustriale delle aziende di movimentazione, stoccaggio e manipolazione delle merci per illustrare ai manager di varie aziende nazionali le opportu-

nità e gli incentivi previsti dalla Regione Calabria per chi volesse investire all’interno del Porto». Sempre nei giorni scorsi, - prosegue il comunicato dell’ufficio stampa della Giunta calabrese - «il presidente Scopelliti e la vicepresidente Stasi, durante un tavolo tecnico regionale per discutere in merito sulle problematiche del Porto di Gioia Tauro, hanno ribadito l’importanza strategica di questa infrastruttura e soprattutto dell’area

del retro-porto, rafforzando l’intenzione da parte della Regione di apportare un approccio utile e funzionale per tutelare i lavoratori e il territorio. Al tavolo nazionale la Regione punta ad arrivare con una proposta che sia il più condivisa possibile, proprio per evitare che sulla questione del Porto possano esserci ulteriori ritardi negli interventi da parte del Governo». Occhi puntati dunque al tavolo nazionale di mercoledì: al quale – tuttavia – almeno a quanto risulta non sembra siano stati convocati anche i sindacati, che pure l’avevano richiesto a gran voce. Chissà cosa ne penseranno.


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