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Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1, comma 1, DR/CBPA-SUD/CS/56/2006 valida dal 06/04/2006

sabato 18 giugno 2011

anno VI numero 166 SERENO

SERENO

CATANZARO

COSENZA

meteoora SERENO

SERENO

SERENO

CROTONE

REGGIO

VIBO

Agguato mortale a Nicotera Assassinato Domenico Campisi, il narcos legato ai Mancuso quotidiano d’informazione regionale € 1,00

direttore piero sansonetti

VIBO E' morto mentre veniva trasportato in ospedale Domenico Campisi l'uomo ferito gravemente in un agguato a Nicotera. Campisi, pluripregiudicato, coinvolto in inchieste sul narcotraffico e ritenuto vicino alla cosca dei Mancuso.

> pagine 10 e 11

VELENI PIGNATONE

AZZANNA CISTERNA

Fuga di notizie sul numero 2 dell’antimafia indagato per corruzione Lui replica: « Menzogne e violenza inaudita contro di me. Reagirò» Atto dovuto? No, è l’ultimo atto di una guerra che sta travolgendo la Procura > pagina 6

Davide Varì

Chi ha vinto? Hanno vinto “Il nano” e la mafia Francesco Ferro

Campora Berlusconi parla ma la sala è vuota > pagina 14

Pd, Principe chiede un tavolo di confronto COSENZA Principe invita al confronto in vista della fase congressuale del Pd. Intervistato da CO, fa il punto sul gruppo regionale: «Non è vero che è diviso». Critico con Guccione e Censore, Principe osserva: «Inspiegabile la loro fronda».

> pagina 5

Due tragici incidenti sulla strada statale 18 COSENZA Venerdì di sangue sulle strade del Cosentino, Nei pressi di Tortora perde la vita un 72enne travolto con l’auto dal Tir. A Belvedere, sulla strada statale 18 ha perso la vita un giovane motociclista.

> pagina 13

Ritorna in libertà Nicolino Grande Aracri CROTONE E’ tornato in libertà Nicolino Grande Aracri, ritenuto dagli inquirenti uno tra i più potenti e sanguinari boss di Cutro. Stava espiando in carcere una pena residua di tredici anni e quattro mesi.

> pagina 9

UN POTERE FUORI CONTROLLO

> pagina 15

La magistratura ormai è diventata un potere fuori controllo. Rischia di fare dei danni gravi, di far saltare gli equilibri fondamentali che regolano il funzionamento della nostra società, e di devastare lo stato di diritto. L’”agguato” subito ieri dal numero 2 dell’antimafia, Alberto Cisterna - persona dalla biografia e dalla carriera limpidissima - ne è la prova.

DI PIERO SANSONETTI

> pagina 9

LUNA ROSSA

di Pasquino

Più morti che pedaggi L'intenzione del Governo è inequivoca: introdurre il pedaggiamento su 1300 chilometri di autostrade e raccordi Anas, compresa la interminabile Salerno-Reggio sulla quale è più facile raccogliere morti che non pedaggi. La decisione per ora è stata rinviata per l'assenza del Ministro in Commissione Ambiente della Camera. L'assenteismo, ogni tanto, è un bene.


M& PARALLELI SABATO 18 giugno 2011 PAGINA 2

ERIDIANI

calabria

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la rivelazione

grecia

Ex agente dei servizi segreti «La Orlandi è ancora viva»

Papandreou annuncia «Venizelos alle riforme»

ROMA «Io so dov’è Emanuela. E’ viva e si trova in un manicomio in Inghilterra, nel centro di Londra ed è sempre stata sedata. Con lei ci sono due medici e quattro infermiere». La rivelazione è arrivata con una telefonata durante la trasmissione Metropolis, condotta da Valentina Renzopaoli su RomaUno, andata in onda in diretta giovedì sera e dedicata all’anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi e alla presentazione del libro di Pietro Orlandi e Fabrizio Peronaci “Mia sorella Emanuela”. L’uomo, che si è presentato come un ex agente dei servizi segreti del Sismi con il nome in gergo di Lupo Solitario, ha raccontato che Emanuela sarebbe stata prelevata da una Bmw nera, auto che sarebbe stata lasciata nel sotterraneo del parcheggio dove poi è stata ritrovata; sarebbe stata trasferita su una Mini verde e sedata e a bordo ci sarebbero stati anche un agente inglese e una donna.«Emanuela è passata per la Germania, la Francia e l’Inghilterra ha detto l’uomo - a Bolzano invece non è mai passata».

L’Anm torna sulla vicenda che coinvolge anche una toga

I magistrati sulla P4 «Inchiesta inquietante»

dopo gli incidenti

Rete No-Tav nei guai Perquisizioni agli attivisti TORINO Perquisite dalla Polizia questa mattina all’alba le abitazioni di Alberto Perino, leader dei No Tav, e di altre quattro persone appartenenti al Movimento. Contestualmente le forze dell’ordine hanno consegnato ai cinque un avviso di garanzia. Sono indagati per la sassaiola avvenuta durante la notte di tensioni per l’allestimento del cantiere della Torino-Lione alla Maddalena di Chiomonte, in Val Susa, il 24 maggio scorso. Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento a cui, per il solo Perino, si aggiunge quella di istigazione a delinquere. Circa duecento manifestanti No Tav, appena appreso delle perquisizioni, si sono riuniti sotto la casa di Condove (To) di Perino in segno di solidarietà. «Resistere, resistere, resistere» ha commentato Perino alla conferenza stampa convocata questo pomeriggio al presidio della Maddalena di Chiomonte. «Lo ha detto anche il procuratore Borrelli a Milano, ma qui a Torino è reato» ha ironizzato il leader dei No Tav.

ATENE Era atteso da due giorni e, alla fine, ieri mattina c’è stato l’annuncio del rimpasto di governo da parte del premier socialista Georges Papandreou. Tra le novità, il capo dell’esecutivo ha nominato l’attuale ministro della Difesa Evangelos Venizelos all’incarico di ministro delle Finanze. Venizelos - in passato portavoce del governo, ministro della Cultura, poi dello Sviluppo e infine della Giustizia - sostituisce George Papaconstantinou, passato a dirigere il ministero dell’Ambiente. Numero due del partito socialista ed ex rivale di Papandreou nella sfida nel 2007 per la leadership del Pasok, nel nuovo esecutivo Venizelos avrà anche l’incarico di vice premier. Nell’ambito del rimpasto, inoltre, al ministero degli Esteri arriva Stavros Lambrinidis; l’europarlamentare socialista sostituisce così Dimitris Droutsas. E alla Difesa arriva Panos Beglitis mentre all’Interno Haris Kastanidis. Il Parlamento dovrà votare la fiducia entro la mezzanotte di martedì prossimo al nuovo esecutivo.

libia ROMA La posizione dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) sull'inchiesta P4 «è chiara e rispetto a essa non ci saranno passi indietro. E' una vicenda inquietante, bisogna attivare tutti i meccanismi previsti perché la magistratura ha bisogno di credibilità e discontinuità rispetto a certi comportamenti e fatti con i quali non vogliamo avere nulla a che fare». Lo ha detto il presidente dell’Anm, Luca Palamara tornando sulla vicenda che ha coinvolto Alfonso Papa 4, parlamentare del Pdl ma anche magistrato in aspettativa. Palamara prende dunque le distanze da una vicenda «inquietante» mentre continua l'inchista d'indagine che cerca di fare luce su un sistema informativo parallelo, quella che per i magistrati potrebbe essere una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, in un misto, secondo l'accusa, di dossier e ricatti, anche attraverso interferenze su organi costituzionali. Papa è accusato di gestire soldi e favori, nella ragnatela 007 5 e magistrati 6. La procura generale della Cassazione ieri ha aperto un'indagine disciplinare sul parlamentare del Pdl e magistrato in aspettativa. A confermarlo è stato, a margine del plenum del Csm, il pg della Cassazione, Vitaliano Esposito: «Le notizie le abbiamo apprese dalla stampa - ha detto - se c'è un provvedimento penale c'è sempre una pratica di accertamenti da parte della procura generale della Cassazione». Sulla questione, ha continuato Palamara, occorre intervenire «senza indugi e tenten-

namenti», e quindi attivare «tutti i meccanismi previsti dal codice etico dei magistrati». Ieri l'Anm aveva invocato sul caso di Papa l'intervento dei probiviri, che il leader del sindacato delle toghe spera si riuniscano presto e che comunque dovranno aspettare la convocazione che è già stata fissata del Comitato direttivo centrale dell'Anm. «Il 25 giugno - ha spiegato Palamara - si riunirà il comitato e, speriamo, al più presto anche i probiviri». «Dopo aver letto le carte faremo sentire la nostra voce», ha concluso il magistrato ribadendo che «il Paese ha bisogno di una magistratura credibile». E vicenda preoccupante è anche la definizione di Emanuele Fiano, responsabile Difesa e Sicurezza del Pd. «Quello che sta emergendo in queste ore nella cosiddetta inchiesta P4 e che coinvolge parlamentari ex magistrati come Alfonso Papa, faccendieri ben noti alle cronache politiche e giudiziarie come Luigi Bisignani e giornalisti spesso chiacchierati come Valter Lavitola, è inquietante e lascia riemergere un pezzo di storia nazionale che avrebbe dovuto essere chiuso e finito, e invece riaffiora ogni volta in preoccupante connessione con ambienti dello Stato. Inoltre in questo quadro già gravissimo, inquieta particolarmente la possibilità trapelata, che l'onorevole Papa abbia provato a fare assumere un suo informatore dei carabinieri nei servizi di sicurezza del paese. Su quest'ultimo e specifico aspetto il Partito Democratico depositerà oggi un'interrogazione urgente al Governo».

La Clinton attacca il Raìs «Lo stupro come arma» WASHINGTON Gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati» dai rapporti che riferiscono di «stupri su vasta scala in Libia». In una nota ufficiale, il segretario di Stato Hillary Clinton interviene sulla questione delle violenze sessuali che sarebbero state messe in atto dalle truppe del regime libico e afferma che «le forze di sicurezza di Gheddafi e altri gruppi nella regione stanno tentando di creare divisioni tra la gente usando la violenza contro le donne come uno strumento di guerra e gli Stati Uniti condannano tutto questo nella maniera più forte». La Clinton, allargando il discorso alla regione mediorientale, afferma che gli Stati Uniti sono turbati dai rapporti che riferiscono come alcuni governi dell'area abbiano usato la violenza sessuale nei confronti delle donne «per intimidire e punire i manifestanti che in Medio oriente e Nord Africa chiedono riforme democratiche». Rapporti che riferiscono di 1stupri, intimidazioni fisiche, molestie sessuali e persino test di verginità».

CARO “CORRIERE DELLA CALABRIA”, BENVENUTO

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a ieri, in Calabria, è in edicola un nuovo settimanale. Si chiama “Corriere della Calabria”, ha la forma di un magazine, 80 pagine a colori, si occupa essenzialmente di politica, di cronaca e di cultura. Con uno sguardo nazionale, ma moltissima attenzione ai problemi della nostra Regione. Il giornale è diretto da Paolo Pollichieni, ex direttore di “Calabria Ora” così come ex di “Calabria Ora” sono gran parte dei giornalisti della sua squadra. Costa due euro e mezzo ed esce il venerdì. Lo si trova nelle edicole calabresi e in qualche edicola romana. Gli auguri agli amici che si sono imbarcati in questa nuova avventura editoriale sono forti e sinceri. Quando apre un nuovo giornale è sempre una bella giornata. La democrazia italiana, e la nostra vita civile, hanno bisogno di nuove testate, di nuove idee, di più informazione, di più pluralismo. La libertà e la pluralità dell'informazione è un bene di tutti. E in particolare c'è bisogno di un rafforzamento dell'informazione e del pluralismo qui in Calabria. Alla Calabria serve un rinnovamento molto forte della classe dirigente ed è difficile costruire una nuova classe dirigente senza nuovi giornali e nuovi luoghi di “pensiero”. Cari amici del Corriere della Calabria, in bocca al lupo. piero sansonetti


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l’operazione Le indagini sono partite nel 2009. In manette alcune persone legate alle cosche

’Ndrangheta, 11 arresti Operavano in Liguria GENOVA Sono iniziate alla fine anche un franco-tunisino, che però del 2009 le indagini condotte dei ca- non è stato rintracciato. Sempre dall'operazione che ieri rabinieri di Imperia e Ventimiglia che, all'alba di ieri mattina, hanno mattina ha portato all'arresto di 11 arrestato undici persone - alcune le- persone, e alla denuncia di altre 33, gate alle cosche della 'ndrangheta sarebbe nata l'inchiesta nella quale è che operano nel ponente ligure - con coinvolto l'ex presidente del tribul'accusa di spaccio di sostanze stu- nale di Imperia e di Sanremo, Gianpefacenti, usura e detenzione illega- franco Boccalatte, ai domiciliari con l'accusa di corruzione in atti giudile di armi. A far scattare la maxi inchiesta era ziari. Secondo quanto si apprende, instato il caso di un uomo, massacrafatti, l'indagine che to di botte per non ha portato a indagaavere restituito un Alcuni re il giudice, e poi ad prestito di 5mila euspacciavano arrestarlo, è partita ro, che per la paura proprio dagli accersi rifiutava da settila cocaina tamenti avviati a fimana di uscire dalla nascondendola ne 2009 dai carabisua abitazione di nella soppressata nieri su un vasto giVentimiglia. ro di usura, estorsioDa questo episodio, attraverso intercettazioni tele- ne e spaccio di sostanze stupefacenfoniche e pedinamenti, i militari del- ti. Diversi gli episodi di usura contel'Arma sono risaliti a un vasto giro criminale dedito, oltre che all'usura, stati agli arrestati, tutti di origine calabrese e in alcuni casi con preceanche allo spaccio di droga. In manette, all'alba di ieri mattina, denti per associazione mafiosa. In sono finiti Rocco Asciutto, 42 anni, questo caso, però, secondo i militaAntonio Carbone, 50 anni, France- ri dell'Arma non operavano in assosco Corica (21), Giuseppe Gallotta ciazione, ma singolarmente. Originale anche la tecnica utiliz(45), Giuseppe Grandi (42), Girolamo Magnoli (30), Bruno Mezzatesta zata per lo spaccio di droga, in par(34), Nicola Pecorelli (34), Filippo ticolare cocaina, di cui sono stati seSpirlì (39) anni, Rocco Valentini questrati circa 2 etti. I carabinieri (47) e Angela Versace (39) anni. Tra hanno scoperto che veniva nascosta le persone colpite da provvedimen- nella soppressata e portata, tra l'alto di custodia cautelare in carcere tro, anche nel carcere di Sanremo.

IMMAGINI DEL BLITZ Gli agenti dei Carabinieri in azione mentre completano l’operazione

l’avvicendamento

Dia, D’Alfonso dirigente generale Ha lavorato anche in Calabria

ROMA Il dirigente generale della Polizia Alfonso D’Alfonso è il nuovo direttore della Direzione investigativa Ha diretto antimafia. Lo ha deil commissariato ciso il consiglio di amministrazione di Gioia tauro del Dipartimento Poi capo della della Pubblica Sicumobile a Reggio rezza che ha varato

una serie di nomine e spostamenti di questori e dirigenti. D’Alfonso, che prende il posto del generale dei carabinieri Antonio Girone, si insedierà alla Dia il primo luglio. La carriera di D’Alfonso in polizia inizia nel 1974 e da allora ha ricoperto diversi incarichi di prestigio, molti dei quali all’interno della Criminalpol, la direzione centrale della polizia crimi-

sullo stretto nale che si occupa del contrasto alla grande criminalità organizzata. Un’esperienza, quella nel contrasto alle mafie, maturata soprattutto in Calabria dove D’Alfonso arriva nel 1977 dopo due anni in Sardegna, alla questura di Oristano. In Calabria il nuovo direttore della Dia ha diretto i commissariati di Condofuri, Gioia Tauro e Vibo Valentia arrivando a dirigere nel 1985 la squadra mobile di Reggio Calabria. D’Alfonso - classe 1947, sposato con tre figli - torna a Roma nel 1989, dove assume la guida della prima divisione del servizio anticrimine della Criminalpol. Promosso primo dirigente nel 1991, due anni dopo va a dirigere la prima divisione del Servizio centrale di protezione e, nel marzo del 1995, la polizia scientifica di Roma. E della ‘scientifica’ sarà anche il reggente nazionale, nel 2001. Sono anni questi in cui il nuovo direttore della Dia svolge anche numerosi incarichi di docenza presso corsi di formazione ed aggiornamento riservati al personale della polizia. L’ultimo incarico ricoperto da D’Alfonso, già da dirigente generale di Pubblica sicurezza, è stato quello di direttore dell’ispettorato di Polizia di Stato presso il Viminale, dove è in carica tuttora. Dal primo luglio la nuova sfida alla Dia.

Ponte, si è conclusa l’istruttoria sul progetto MESSINA La prossima settimana il consiglio di amministrazione della Stretto di Messina, su proposta dell’amministratore delegato Pietro Ciucci, avvierà l’esame sui risultati dell’istruttoria condotta dalla Società sugli oltre 8.000 elaborati che compongono il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina e dei 40 chilometri di raccordi a terra. Lo comunica in una nota la società Stretto di Messina annunciando che «l’esame da parte del consiglio di amministrazione Nella prossima si completerà con settimana l’approvazione del progetto che è previl’esame sta nel corso di una sugli elaborati successivo convocadel progetto zione». Oltre all’area tecnica della Stretto di Messina, hanno preso parte al processo istruttorio, esprimendo parere favorevole e validando il progetto, il Project Management Consultant (Pmc) - Parsons, il soggetto Vvlidatore Rina Check S.r.l., il Comitato Scientifico e l’Expert Panel, un organo a supporto della direzione generale della Stretto di Messina per le attività di Alta Sorveglianza. Non sono pochi gli occhi puntati sul progetto che, oltre ad avere una valenza infrastrutturale, ha ricevuto più volte etichette di natura politica.


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“l’italia peggiore” Il Cavaliere: «Si deve rischiare, per voi ho fatto molto nonostante la crisi»

Berlusconi difende Brunetta «Precari, mettetevi in gioco» Silvio è intervenuto telefonicamente alla cerimonia della consegna delle borse di studio della scuola e dell’università ROMAUn messaggio all’Italia dei precari, dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «Nonostante la crisi, abbiamo fatto il possibile per andare incontro ai desideri di milioni di ragazzi» con «misure specifiche per il sostegno ai precari e il piano casa» e introducendo nel mondo della scuola e dell’università «la rivoluzione del merito». Il premier è intervenuto telefonicamente alla cerimonia di consegna delle borse di studio per i giovani calabresi nel mon-

do della Fondazione John Mott, a Cosenza. E l’intervento sembra rispondere alla coda di polemiche suscitate dal ministro dell’Innovazione Renato Brunetta che al termine di un convegno si è rifiutato di rispondere alle domande di un gruppo di precari della Pubblica Amministrazione, appellati come «l’Italia peggiore». Il comportamento del ministro, filmato e messo in rete, ha scatenato la rivolta del web. Il popolo del web si è accanito in particolare sui social net-

il messaggio

Napolitano contro le divisioni «Non devono essere ostacoli»

VERONA «Non bisogna temere di ritrovarsi uniti, insieme attorno ai grandi principi e ai grandi obiettivi, e a dire che sono comuni per tutti. Io qualche volta ho l'impressione che ci sia chi teme in Italia che non ci si divida abbastanza politicamente, stiamo tranquilli, non saranno mai tutti d’accordo. I motivi anche di competizione, diciamo di giusta divisione non spariranno. L’essenziale è che le divisioni non ci impediscano di operare insieme, di costruire insieme e di fare dell’Italia un protagonista anche del secolo

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Paese Sera Editoriale S.r.l. C.da Lecco, 8 RENDE (Cosenza) Direttore responsabile

Piero Sansonetti Vicedirettore

Davide Varì

Caporedattore Centrale

Francesco Ferro

work, intasando le bacheche di Brunetta. Un fenomeno già registrato nella campagna elettorale di Milano, con esiti disastrosi per il centrodestra. «Sappiamo che migliorando l’accesso ad una formazione di qualità e a un lavoro che possa esprimere il merito e migliorando l’accesso al credito e al diritto alla casa, si possono realizzare - ha aggiunto Berlusconi - quelle condizioni di vita che permettono ai giovani di essere autonomi e indipendenti primi dei 30 anni». Il presidente del Consiglio ha poi parlato delle riforme di scuola e Università con le quali il governo sta «cercando di portare la rivoluzione del merito, dando a tutti gli studenti le stesse opportunità di partenza in modo da permettere a ciascuno di dare il meglio di sé. Abbiamo attuato misure specifiche sottolineato il premier - come il piano casa, il sostegno ai precari e i prestiti d’onore per l’apertura di una nuova impresa». Dunque Berlusconi ha rivolto ai giovani il suo solito invito: Bisogna «rischiare e di mettersi in gioco, provare a fare gli imprenditori».

l’iniziativa

Presentato ddl sulle primarie Non ci saranno per il premier

così difficile che si è aperto». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Verona al termine di uno spettacolo per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia all’Arsenale. Dopo aver salutato i tanti bambini e ragazzi che lo applaudivano al termine dello spettacolo, il presidente della Repubblica nel suo breve intervento ha quindi sottolineato che «questo 150° per l’Unità d’Italia è stata una grande occasione di risveglio e partecipazione dal basso» e che «c’è qualcosa di profondo che unisce gli italiani pur tra le diversità. Noi riusciremo a comporre l’unità con le diversità celebrando la nostra storia nel linguaggio costituzionale in cui la parola unità si è declinata insieme ad altre che sono autonomia, diversità, pluralità e sussidiarietà». «Ho detto tante volte, e mi piace ripeterlo qui - ha continuato Napolitano - che c’è un solo articolo della Costituzione, l’articolo 5 in cui è scritto che la Repubblica è una e indivisibile. Ma è lo stesso articolo che riconosce e promuove le autonomie. Questa è la grande scommessa, questo è lo Stato nuovo che vogliamo costruire».

Redazione Centrale C.da Lecco, 8 Rende (CS) e-mail: info@calabriaora.it tel. 0984.837661 0984.402059 fax 0984.839259 Catanzaro: Corso Mazzini, 164 tel. 0961.702056 0961.747190 fax 0961480161 Reggio Calabria: via Nino Bixio, 34 tel. 0965.324336 fax 0965.300790 Siderno: via Verdi - tel. fax 0964.342899 Palmi: Piazza 1 maggio 17 - tel. fax 0966.55861

La dichiarazione del premier non è però bastata a placare le polemiche. Più di un esponente della minoranza ha sottolineato che gli interventi a favore dei precari sono inesistenti: «Il precariato non si combatte certo con le leggi ad personam», ha sottolineato Fassina, responsabile Economia del Pd. Mentre il capogruppo al Senato Anna Finocchiaro ha ricordato che «di tutte le misure che ha elencato Berlusconi, dal piano casa al sostegno ai precari ai prestiti d’onore, nessuna è stata attuata. Il presidente Solo i tagli alla del Consiglio scuola e all’universitá sono andati a ha parlato segno. Tanto è vedi riforme ro che l’Italia è ora e della scuola tra i primi paesi europei per disoccupazione giovanile e che nel resto d’Europa a 30 anni i giovani sono già dirigenti, non precari senza futuro e senza la possibilità di rendersi autonomi e metter su famiglia».

MILANO Porta la firma di Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, la proposta di legge del Pdl sulle primarie, che è stata già inoltrata ai due rami del Parlamento. Il ddl non prevede che le primarie si svolgano per la scelta del candidato premier, ma che vi si ricorra solo per scegliere i candidati alle cariche monocratiche per le quali il nostro ordinamento prevede l’elezione diretta: sindaco, presidente della Provincia e presidente della Regione. Il ddl prevede inoltre che per poter partecipare alle primarie, è necessario es-

Vibo Valentia: c.so Vittorio Emanuele III, 123 tel. 0963.547589- 45605 fax 0963.541775 Rossano: via Galeno, 149 - tel. 0983.290604 fax 0983 292220 Paola: viale Ippocrate, 39 - tel. fax 0982.583503 Aut.Trib. di CS n. 778 del 26.01.06 ROC n. 17921 del 5.02.09 Centro Stampa Stab.Tipografico De Rose Montalto Uffugo (CS)

sere iscritti al partito che le indice o essere sostenitori del partito iscritti in un registro ad hoc. Il testo già depositato sia alla Camera che al Senato prevede che le primarie, per i partiti o le coalizioni che intendano avvalersene, abbiano luogo entro il sessantesimo giorno antecedente alle elezioni. Possono votare e candidarsi alle primarie gli iscritti al partito (o a uno dei partiti che compongono la coalizione) e i cittadini sostenitori che siano residenti nel territorio interessato dall’elezione e che abbiano provveduto ad aderire a un apposito registro dei sostenitori almeno sessanta giorni prima dello svolgimento delle primarie. «Tale prescrizione temporale - spiegano Cicchitto e Quagliariello in combinato disposto con la norma che prevede la presentazione delle candidature tra il quarantesimo e il trentesimo giorno precedente alla consultazione, è finalizzata a scongiurare il rischio di risultati falsati o inquinati. Un organismo pubblico, nella fattispecie la cancelleria del tribunale territorialmente competente, verifica la regolarità degli elenchi degli aventi diritto al voto.

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dal POLLINO alloSTRETTO

calabria

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SABATO 18 giugno 2011 PAGINA 5

PAOLA (CS)

Strada Statale 18 killer. Due tragici incidenti stradali, hanno funestato la giornata di ieri venerdì 17, giorno sfortunato per antonomasia. Ma in questo caso, non è solo superstizione. Il primo incidente mortale, si è verificato a Tortora intorno alle 13 dove ha perso la vita un settantaseienne di Sala Consilina (Sa), mentre il secondo è avvenuto a Belvedere Marittimo alle 20.30 circa, momento in cui ad essere stato sbalzato sull’asfalto, un giovane motociclista del luogo che è deceduto sul colpo. A perdere la vita sulla strada statale 18 nei pressi di un notissimo supermercato, è stato il ventiseienne Belvederese, Gaetano Fiorillo. Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente dove non sono rimasti coinvolti altri mezzi. Sembra che il giovane abbia perso il controllo della due ruote, una Ducati acquistata giovedì scorso, che ha terminato la sua corsa ai bordi della strada statale 18. Il violento impatto con il suolo, è stato fatale per il giovane che è deceduto all’istante. Sul posto sono immediatamente giunti i medici del 118, i quali non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Prontamente sono intervenuti gli uomini della Polizia Stradale di Scalea, i quali hanno provveduto ad effettuare i rilievi foto planimetrici. Solo in tarda serata il corpo del giovane è stato rimosso dall’asfalto. La circolazione stradale, rimasta bloccata, è ripresa in maniera regolare intorno alle 21.30. La notizia della morte del giovane, si è diffusa in pochissimi minuti nella cittadina tirrenica. Gae-

Statale tirrenica mortale In un giorno 2 incidenti La prima vittima alle 13, la seconda intorno alle 20:30 con la ducati nuova di zecca Il giovane centauro aveva acquistato la sua moto solo giovedì scorso. Ora si cerca di capire com’è successo

DOPPIA TRAGEDIA L’ambulanza giunta sul posto per l’anziano deceduto però sul colpo. Nel riquadro il 26enne Gaetano Fiorillo tano Fiorillo, conosciuto e stimato da tutti, guidava l’ambulanza della Misericordia di Diamante. Sul luogo della tragedia, sono infatti giunti parenti ed amici, increduli di quanto accaduto. Qualche ora prima ed esattamente alle 13, un altro incidente mortale si era verificato a Tortora nei pressi della stazione di Servizio Agip sulla strada statale 18 Tirrena Inferiore al km

244,600. A perdere la vita, un settantaseienne di Sala Consilina in provincia di Salerno. Teodosio Ferraro, è morto sul colpo. L’auto, una Lancia Dedra, che procedeva in direzione sud e alla cui guida si trovava l’anziano, per cause ancora in corso di accertamento si è scontrata frontalmente con un Tir condotto da T.V. 35 anni di Polla (Sa). L’impatto che si è

verificato intorno alle 13, è stato violento, la Lancia Dedra è stata scaraventata a qualche metro di distanza e ridotta ad un ammasso di lamiere. Sul posto sono immediatamente intervenuti i medici del 118 del vicino Ospedale di Praia a Mare, i quali non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dello sventurato. Scattato l’allarme, sul luogo dell’incidente sono arrivati i Ca-

rabinieri della Compagnia di Scalea agli ordini del capitano Luca Giandominici, gli uomini della Polizia Stradale guidati dall’Ispettore Maria Barrese e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Scalea. Questi ultimi, con l’ausilio delle cesoie, hanno lavorato per circa tre ore per poter estrarre il corpo dell’uomo rimasto incastrato tra le lamiere della vettura che in seguito all’incidente si è ac-

viabilità

cartocciata su se stessa. Davvero raccapricciante la scena che si è presentata agli automobilisti che in quel momento transitavano sull’arteria. Da una sommaria ricostruzione dei fatti, sembra che l’auto condotta dal settantaseienne, abbia invaso la carreggiata opposta, schiantandosi contro il Tir che procedeva verso nord. Nulla ha potuto il conducente del mezzo pesante, il quale ha cercato invano di segnalare all’uomo attraverso il lampeggiare dei fari, l’invasione della carreggiata. Inevitabile lo scontro. Si ipotizza, che Teodosio Ferraro, sia stato colpito da un malore mentre si trovava alla guida dell’auto che non è riuscito più a controllare. Rimasto illeso il conducente del mezzo pesante. L’anziano, dopo essere stato riposto all’interno di una bara dagli uomini della Pompe Funebri, è stato trasportato all’interno della camera mortuaria del cimitero di Praia a Mare, dove intorno alle ore 16,00 di ieri sono giunti i familiari per il rito del riconoscimento della salma. La strada statale 18 “Tirrena Inferiore” è stata chiusa in entrambe le direzioni a causa dell’incidente mortale. Il traffico, rimasto bloccato per circa tre ore, è stato deviato per le strade interne di Tortora. Sul posto è giunto il personale dell’Anas che ha dovuto rimuovere i detriti presenti sull’asfalto al fine di ripristinare in tempi brevi le normali condizioni di viabilità, in piena sicurezza, a seguito dei rilievi. Il luogo dove ieri è avvenuto l’incidente mortale, è stato più volte teatro di disgrazie. Molti infatti, gli incidenti mortali che vi si sono verificati. EUGENIO ORRICO regine@calabriaora.it

L’incidente di martedì scorso

Scontri sull’A3, Caputo chiama in causa l’Anas «C’è un concorso morale. I lavori hanno tempi interminabili. Si cambi rotta» COSENZA Negli incidenti mortali che periodicamente si verificano lungo l’autostrada Salerno-Reggio, c’è un concorso «morale» dell’Anas. È quanto sostiene il consigliere calabrese Giuseppe Caputo, presidente della prima commissione regionale per gli Affari istituzionali. «Non possiamo tollerare un giorno in più questo stato di cose medioevale - scrive Caputo in una nota -. Non è più possibile consentire, anzitutto all’Anas, di proseguire con questa eccessiva e vergognosa lentezza. Non tolleriamo più tempi, modi e scelte anche tecniche, del tutto discutibili, relative ai tanti lavori di ammoderna-

mento che, nel frattempo e per interrogazioni al Ministro e di inutempi interminabili, producono tili rassicurazioni lette ai question soltanto disagi inenarrabili al- time sui tempi dei troppi lavori in l’utenza e, troppo spesso, causa- corso, avviati allo stesso momento e sugli stessi no stragi familiari come quella che «Non vogliamo tratti, tra l’altro senza alcuna diieri commosso più sentire stinzione tra mezl’intero Paese», zi leggeri e pesanscrive Caputo rifeinterrogazioni ti». rendosi al tragico al ministro «La questione incidente di maro question time» va posta in matedì scorso in cui niera determinata hanno perso la vita cinque persone, tra cui due mi- - incalza il consigliere - e si deve pretendere dall’Anas un’inversionori. «Basta! Bisogna rendersi conto ne di rotta in modo forte e come che sono stati superati tutti i limi- non è mai avvenuto finora. Alti di sopportazione. Non vogliamo l’Anas bisogna chiedere conto delpiù sentire - continua Caputo - di la conduzione dei lavori: non si

possono chiudere circa cinquanta chilometri di autostrada nello stesso periodo. Vanno quanto meno studiati - propone a questo punto Caputo - e praticati percorsi alternativi per i camion e per le autovetture, proprio per evitare

incidenti drammatici come quello di ieri, per i quali non è azzardato ipotizzare, in capo all’Anas, un concorso morale per omicidio colposo plurimo. Serve, insomma, una rottura». r. r.


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ALL’OMBRA DEL CEDIR In alto, uno dei protagonisti di questa storia, Maurizio Lo Giudice, fratello di Luciano e Antonino. A destra, la procura di Reggio

Avviso consegnato al Corsera Cisterna è indagato per corruzione in atti giudiziari. Pignatone: atto dovuto rio contro Cisterna è niente meno che del procuratore di Richieste di trasferimenti Reggio Calabria Giuseppe Piche somigliano a vere e pro- gnatone, il simbolo stesso delprie fughe, guerre intestine e la lotta alla ’ndrangheta. Ciadesso addirittura indagini sterna, ignaro di tutto, ha sacontro altri pm. Insomma, la puto di essere inquisito proprocura di Reggio Calabria prio dalle pagine del Corriere sembra sempre più la cornice e mentre era in attesa della vidi un dramma shakespearia- sita dello stesso Pignatone che no. La notizia del giorno arri- aveva fissato un colloquio con va dal Corriere della sera, e lui per comunicargli la cosa in come sia finita tra quelle pagi- modo riservato. Ma ben presto ne fa parte della trama dello quel colloquio si è trasformato stesso dramma. (Solo qualcu- in un interrogatorio. Pignano della Procura può infatti aver Avrebbe favorito tone, dal suo, dato una notizia la scarcerazione canto parla di attanto riservata e to dovuto. delicata). Fatto del fratello del sta che il quotiNano, Maurizio Semplicemente di diano di via SolLo Giudice atto dovuferino ha fatto to. Ma è sapere che Alberto Cisterna, il numero due del- proprio così? E cosa ha spinto l’Antimafia, sarebbe indagato Pignatone a un gesto tanto per corruzione in atti giudizia- grave e dalle conseguenze imri. Un reato gravissimo. In prevedibili? Ed è vero che albuona sostanza Cisterna cuni dei suoi collaboratori non avrebbe favorito la scarcera- erano d’accordo? Di certo il zione di Maurizio Lo Giudice - procuratore reggino sa bene fratello del pentito Nino e di che Alberto Cisterna non è un Luciano - in cambio di soldi. cittadino qualsiasi. E a dirla La firma di quest’atto giudizia- tutta Pignatone sa bene che COSENZA

Cisterna non è neanche un magistrato qualsiasi. Alberto Cisterna, infatti, è il vice di Piero Grasso alla Procura nazionale antimafia e la sua immagine, per il ruolo che ricopre deve essere immacolata, trasparente come l’acqua. Ogni ombra e ogni piccola sbavatura può delegittimare non solo la persona, naturalmente, ma anche l’istituzione che essa rappresenta. Insomma, Giuseppe Pignatone è perfettamente consapevole delle conseguenze del suo gesto e se un procuratore del suo calibro decide di indagare il numero due dell’antimafia, avrà senz’altro qualcosa di concreto in mano. Nessuno si prenderebbe il rischio di un gesto del genere senza avere elementi solidi. Una solidità, però che non può essere fondata solo sulle parole di un pentito spesso poco chiaro. Se così non fosse, se il procuratore di Reggio avesse deciso di indagare Cisterna solo sulla base delle rivelazioni di Lo Giudice, allora ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio atto di ostilità, per così dire, di

un procuratore contro un collega. Ma allora, su cosa si basa la decisione di Pignatone? Secondo il Corriere della seraLo Giudice avrebbe detto quanto segue: «Per quanto riguarda la scarcerazione di Maurizio che si trovava in un carcere per collaboratori di giustizia a Paliano, mi sembra che Luciano (fratello del pentito Nino e dello stesso Maurizio) ne parlò con lo stesso Cisterna. Che poi, dopo che ha avuto buon esito, Luciano mi disse che gli aveva fatto un regalo e mi fece intenere soldi, molti soldi». Ma si tratta di ricordi, vaghi e imprecisi. Senza contare che lo stesso Cisterna aveva dichiarato pubblicamente di essersi interessato alla salute di Maurizio Lo Giudice perché malato gravemente. Tanto che era arrivato a pesare 45 chili. Eppure non c’è dubbio che dopo quest’atto giudiziario è l’immagine della direzione nazionale antimafia stessa ad essere in pericolo. E non a caso, saputa la notizia di un coinvolgimento in indagini di mafia del suo numero due, Piero

Grasso in persona si è sentito il Buscetta della ’ndrangheta. in dovere di intervenire: «Ho Quel Buscetta lì, il primo granpiena fiducia negli accerta- de pentito che rivelò a Giovanmenti dovuti da parte della ni Falcone i segreti di Cosa noProcura della Repubblica di stra: i suoi codici, la sua strutReggio Calabria, di fronte alle tura e i suoi boss. Ma Nino Lo dichiarazioni di un pentito», Giudice non è Buscetta e l’uniha detto Pietro Grasso. «An- co effetto delle sue parole, alche in questo caso - ha poi pro- meno per ora, è tutto interno seguito Grasso - come del re- alla magistratura. Non è la pristo in qualsiasi altra vicenda ma volta che Lo Giudice getta processuale, si imporrebbe scompiglio tra le stanze della una riservatezza a tutela del procura reggina. Le rivelaziobuon andamento delle indagi- ni del pentito stanno infestanni e della reputazione delle do e inasprendo gli animi, gli olezzi pepersone». Una stilenziali dichiarazione Pignatone stanno avdovuta - anche si affida velenando questa - che conil clima e tiene una polea un pentito stanno mica esplicita ambiguo creando sulla fuga di notie incostante una vera e zia dalla procura propria di Reggio. E il pentito a cui fa riferi- “guerra” tra pm. Qualcuno è mento Grasso, ovviamente è convinto che Lo Giudice sia proprio Nino Lo Giudice. Un utilizzato come una clava conpersonaggio ambiguo che ha tro un parte di magistratura. più volte cambiato versioni dei La Calabria, è noto, è terra di suoi racconti, delle sue rivela- faide, ma quel che sta accanzioni. Ma l’impressione è che dendo nella procura di Reggio Pignatone tenga in grande sta forse passando il segno. considerazione le sue parole, DAVIDE VARÌ sembra che lo consideri un po’ d.vari@calabriaora.it

i retroscena Come in un derby. Senza esclusione di colpi. Nonostante la voglia di urlare all’Italia intera che tra loro non vi è alcun problema e che tutto fila via liscio come l’olio, la sensazione è che qualche (o più di qualche) incrinatura nei rapporti tra la procura di Reggio Calabria e la Direzione nazionale antimafia vi sia eccome. Problema che coinvolge, in parte, anche la Procura generale di Reggio Calabria. E, come in ogni campionato che si rispetti, tra le grandi potenze ecco arrivare gli outsider, quelli che non sono nei sodalizi più attrezzati. In palio nessuno scudetto ma, forse, qualche carica importante negli uffici che

Pm contro pm Le squadre in campo contano (Dna e Dda). Si potrebbe dire: “sici- guardare in faccia nessuno» davanti alla giuliani vs calabresi”, se non fosse che in en- stizia. Assieme a lui, i suoi più stretti collabotrambe le squadre vi sono elementi da fuori ratori quali Michele Prestipino, Ottavio Sferlazza ed alcuni dei sostituti regione. più “fidati” quali Beatrice Da una parte c’è la “squaDa una parte Ronchi ed Alessandra Cerredra” del Procuratore della c’è il team ti. Repubblica, Giuseppe PignaDall’altra parte ecco il catone. Uno che non si è certo di Pignatone, pitano che non ti aspetti di fatto scrupoli e che a più ridall’altro quello una squadra che sa di storia prese ha affermato di «non

di Cisterna

giudiziaria decennale: Alberto Cisterna, procuratore aggiunto della Dna. Al suo fianco il collega di mille battaglie: Francesco Mollace, che fa entrare in campo, a pieno titolo, la procura generale guidata da Salvatore Di Landro. E poi ci sono gli outsider, quelli che “francamente se ne infischiano”: Franco Neri, già “spostato” a Roma e Nicola Gratteri, che tiene la schiena curva su inchieste e iniziative culturali antimafia che lasciano il segno. Il match pare nella sua fase decisiva. Falli antisportivi compresi. Ed allora vinca il migliore. Possibilmente.


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«Volevano umiliarmi Ma andrò fino in fondo» Intervista al numero 2 dell’Antimafia: «Sono furibondo» DI

PIERO SANSONETTI

dalle parti opposte di un tavolo, e con la gran cassa di stampa che ci è stata, è un enorme successo della mafia». Chi sono i giudici che l’hanno interrogata? «Il dottor Pignatone e la dottoressa Ronchi». Scusi, ma la dottoressa Ronchi non era stata a sua volta indicata dal pen-

Alberto Cisterna è veramente fuori di sé. Lo ho raggiunto al telefono ieri pomeriggio verso le sei. Come sta, dottor Cisterna? «Provi a indovinare. Da zero a meno quindici?». Non saprei... «Meno quindici». Come sono andate le cose? «Molto semplice. Questo pentito, Antonino Lo Giudice ha dichiarato di avere intuito che suo fratello mi aveva dato dei soldi in cambio di un mio interessamento per la sua scarcerazione. Non si sa quando me li ha dati, dove me li ha dati, quanti me ne ha dati. La dichiarazione di Lo Giudice avviene a correzione di cinque versioni precedenti. Dico: cinque. E per di più avviene dopo 180 giorni dal pentimento. E la legge dice che le testimonianze dei pentiti possono essere prese in considerazione solo nei primi 180 giorni. Poi non sono considerate più credibili, in nessun caso. E dice anche che una versione che viene dopo i 180 giorni e che per di più è diversa dalle precedenti, è una versione inammissibile. Ciononostante si decide di iscrivermi nel registro degli indagati. Benissimo. La Procura di Reggio concorda con me un colloquio, che avremmo dovuto avere questa mattina (cioè venerdì, ndr) per chiarire tutto e risolvere la questione. E con un gesto di riguardo, la Procura di Reggio decide di venire a Roma e di incontrarmi nel mio ufficio. Io sono molto contento, sia perché apprezzo il gesto di riguardo sia perché avrò la possibilità di chiarire tutto e di risolvere la questione. La Procura mi assicura la totale riservatezza del colloquio. E MAGISTRATO Alberto Cisterno invece cosa succede? Succede che mentre mi reco in ufficio per l’incontro, stamattina, compro i tito Lo Giudice come un persogiornali e leggo sulla prima pagina del naggio della Procura controllata Corriere della Sera quello che avete let- dalle cosche? Mi pare che Lo Giuto tutti. Qualcuno ha dato a un giorna- dice avesse detto: “È nelle nostre lista del Corriere la notizia dell'iscrizio- mani”. Com’è che il pentito è considerato non credine al registro ,e il Corbile nelle sue accuse riere, naturalmente, la notizie verso la dottoressa ha pubblicata con un tiRonchi e invece cretolo secco, vistoso, in riservate dibile nelle sue acprima pagina: “AntimaPerché cuse verso di lei? fia, indagato il numero «Il pentito non è cre2”. Cioè io. Perché qual- qualcuno ha fornito dibile in nessun caso. cuno ha fornito questa la notizia La sua credibilità è sotnotizia al Corriere? Non to zero. Utilizzare una c’è nessun dubbio sul al Corriere? sua dichiarazione rilaperché: semplicemente Semplicemente per sciata dopo i 180 giorni per buttare fango su di buttare fango è una scelta diversa da me». quella indicata dalla Perché vogliono su di me legge sui pentiti». buttare fango su di Lei è stato assistilei? E chi è che vuole to da un avvocato, durante l'interbuttarlo? «Non so. So che la mafia è contenta, rogatorio? «Io non sapevo che fosse un interroè molto contenta di quello che sta succedendo. Lo ho detto stamani anche al gatorio e quindi non avevo chiamato dottor Pignatone. Il fatto stesso che ci proprio nessun avvocato. Ero tranquilsia stato un interrogatorio con lui ed io lissimo. Ho dovuto cercare d’urgenza

l’avvocato alle otto e mezzo di mattina. Quando sono stato avvertito dal Corriere della Sera. E naturalmente a quell’ora è difficile trovare l’avvocato libero. Per la prima ora e mezzo di interrogatorio sono stato senza avvocato». Come reagirà nei prossimi giorni? «Guardi, io sono furibondo. Credo che sia stata compuita nei miei confronti una violenza incredibi-

cisterna - il profilo

L’analista dell’evoluzione della ’ndrangheta Magistrato, docente universitario, soprattutto un analista rigoroso e attento a capire le evoluzioni della ’ndrangheta. Alberto Cisterna, il numero due della Direzione nazionale antimafia, è tutto questo: un lungo curriculum che attraversa le stagioni della lotta alla criminalità organizzata degli ultimi trent’anni. Capacità investigative e intuizioni che la cronaca dei fatti ha generalmente confermato, quelle di Cisterna, magistrato – lo si può definire così, evitando facili etichettature politiche – progressista: una caratteristica balza agli occhi, il suo coraggio nelle inchieste e anche nelle idee, spesso controcorrente e finanche scomode, mai comunque banali. Il coraggio nelle inchieste che Alberto Cisterna evidenzia già negli anni ’90, quando entra nel famoso pool della Dda di Reggio Calabria che si produce in una “primavera” inquirente che va di pari passo con la “primavera” politica dell’allora sindaco Falcomatà. Era la Reggio Calabria che usciva dalle guerre di mafia e dagli scandali, la città dolente che si rialzava, trovando nella saldatura di quel doppio binario istituzionale – politica e magistratura la forza di reagire. Insieme ai colleghi della Dda reggina, nella quale lavorerà fino alla metà degli anni 2000, Cisterna conduce numerose inchieste contro la ’ndrangheta che sta cambiando per diventare la mafia delle mafie. Tante le indagini a sua firma, una in particolare spicca per portata: nome in codice “Igres”, per la prima volta si cristallizza la subalternità di Cosa Nostra alla ’ndrangheta nel narco-traffico. Famosa l’intercettazione - allegata all’inchiesta “Igres” – nella quale un boss calabrese intima ai siciliani di non fare come “zu’ Toto” (Totò Riina, ndr) e di non creare “casini” tali da attirare le forze dell’ordine. Dura ma esaltante, l’esperienza reggina, che per Cisterna diventa il trampolino di lancio per l’approdo alla superprocura nazionale: prima con Pierluigi Vigna, poi dal 2005 con Piero Grasso. Un’attenzione particolare ai temi degli appalti e delle infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione e nella politica: i capitoli “ad hoc” delle relazioni annuali della Dna sono tutti firmati da lui. E con analisi che vanno oltre le apparenze, analisi puntuali anche a costo di sembrare impopolari. Come quella sul federalismo, che – dice Cisterna – rischia di diventare il più grande regalo alla mafia visto che riduce il braccio con i centri di spesa. O il sostegno all’attuale legge elettorale per il Parlamento, che Cisterna definisce la peggiore in linea di principio ma la migliore per preservare i candidati dall’influenza mafiosa. E anche certe considerazioni “forti” sul suo campo. Ad aprile scorso, in un incontro pubblico a Reggio, Cisterna non si sottrae allo scontro in atto sui temi della giustizia e dice: «Saranno momenti difficili però la magistratura deve fare i conti al proprio interno, con il proprio correntismo e con il clientelismo che questo correntismo ha generato. Se non saremo credibili al nostro interno non lo saremo neanche all’esterno». È questo, in fondo, il tema del giorno. ANTONIO CANTISANI a.cantisani@calabriaora.it

le. Una ingiustizia inaudita e intollerabile. Si è cercato di umiliarmi, di colpirmi. Volevano che facessi quell'interrogatorio in ginocchio. Ma questo da me non lo avranno mai. Sono indignato: per me essere accusato di aver preso soldi per aiutare un mafioso è come accusarmi di stupro, lo capisce? Stamattina ho ricevuto decine di telefonate di amici che non sapevano niente, e volevano capire, mi ha telefonato mia moglie, può immaginare che giornata ho passato. Ora voglio andare fino in fondo. Fino in fondo. Sul futuro, sul presente e anche sul passato. Io voglio sapere come è andata questa vicenda, e anche altre vicende, voglio che si accerti tutto, sulle responsabilità dei mafiosi, sui loro disegni e anche sulle responsabilità di alcuni inquirenti. Può star certo che non lascerò cadere questa vicenda...». Si dice che nella Procura di Reggio non tutti fossero d’accordo sulla iscrizione del suo nome nel registro degli indagati. Le risulta? «Non ho proprio idea».


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I RAPPORTI CON LUCIANO Il fratello di Antonio Lo Giudice voleva pentirsi e chiese di poter parlare con un magistrato della Dna.Voleva iniziare la sua collaborazione con Alberto Cisterna, oggi iscritto nel registro degli indagati. E’ accusato di corruzione in atti giudiziari

I miei contatti con Lo Giudice Luciano si sono sempre limitati alla questione concernente suo fratello Maurizio, che era anoressico e pesava 45 chili ed è stato salvato dal collega Macrì, ed al figlio di Luciano che era autistico. In due anni e mezzo credo che vi siano stati appena 10 minuti di telefonate Per la prima volta alcuni magistrati furono citati nel provvedimento d’arresto del capitano Spadaro Tracuzzi. Da quel capitolo delle barche nella nautica di Antonino Spanò si aprirono scenari che portarono a ipotizzare dei rapporti tra pezzi dello Stato ed esponenti della famiglia Lo Giudice

Gli attentati agli uffici giudiziari avvennero, secondo Nino Lo Giudice, perché la cosca sentì di non godere più di quell’impunità che pensava di avere. Ma il gip di Catanzaro ha ritenuto il pentito “reticente” circa le reali motivazioni che hanno condotto a piazzare le bombe ed il bazooka a distanza di pochi mesi

I veleni alla Procura di Reggio Breve storia di una guerra Così nasce l’indagine su Cisterna. Aveva chiesto di essere interrogato REGGIO CALABRIA Un at- tanti soldi». Una somma consideto dovuto. Così il procuratore del- revole, dunque, sarebbe stata dala Repubblica Giuseppe Pignatone ta al procuratore aggiunto della ha bollato l’iscrizione nel registro Dna. Ma queste sono frasi che eradegli indagati del procuratore ag- no state già ampiamente rese nogiunto della Direzione nazionale te in passato. La vera novità è saantimafia Alberto Cisterna. Per lui pere che la Procura di Reggio ha l’accusa è pesantissima: corruzio- inteso avviare un’indagine nei ne in atti giudiziari. L’anticipazio- confronti di un magistrato da semne è stata data ieri dal Corriere pre in prima linea nella lotta alla della Sera all’interno di un artico- ’ndrangheta. È evidente, dunque, lo a firma di Giovanni Bianconi. Il che le parole del collaboratore di fascicolo nei confronti di Cisterna giustizia Nino Lo Giudice sono riè stato aperto dalla Procura di tenute meritevoli di approfondiReggio Calabria a seguito delle di- mento, seppur riguardanti dichiachiarazioni del collaboratore di razioni che lo stesso apprese “de giustizia Nino Lo Giudice. Come relato”. In questo caso dal fratello si ricorderà, infatti, Lo Giudice Luciano. Il procuratore Giuseppe Pignaparlò, nel corso dei suoi interrogatori, dei presunti rapporti esisten- tone ha affermato trattarsi di un ti tra suo fratello Luciano (vero ge- atto dovuto a seguito delle parole store economico della cosca) ed al- di Lo Giudice. L’inchiesta, però, c’è cuni pezzi dello Stato. Tra questi, e già ieri Cisterna è stato sentito il capitano dei carabinieri Saverio negli uffici della Dna. Un incontro Spadaro Tracuzzi (poi tratto in ar- che sarebbe dovuto rimanere assolutamente riserresto dai suoi stessi colleghi nel Cisterna è stato vato, ma che invece è stato poi di dicembre scorso) interrogato dominio pubblico. ed i magistrati Cisterna ha rispoFrancesco Mollaieri a Roma sto a tutte le doce ed Alberto Cida Pignatone mande poste dal sterna. e Ronchi procuratore PiPer quanto gnatone e dal soconcerne le accuse mosse nei confronti di Cister- stituto Beatrice Ronchi. A chiedena, pare che la Procura di Reggio re di essere sentito, tra l’altro, era si sia basata su un interrogatorio di stato lo stesso Cisterna che voleva Antonino Lo Giudice, nel corso del chiarire subito la sua posizione. Piquale lo stesso raccontò della scar- gnatone, inoltre, ha inviato già al cerazione di suo fratello Maurizio, Csm una relazione riguardante anch’egli collaboratore di giustizia. l’indagine aperta sul procuratore Proprio quella scarcerazione sa- aggiunto della Dna. rebbe adesso nel mirino dei magila prima citazione strati di Reggio Calabria che handi magistrati no deciso di iscrivere Cisterna nel Non è la prima volta che i pm registro degli indagati per poter verificare tutto ciò che è stato det- del sesto piano del Cedir inseriscoto dal “nano”. Questi, infatti, ha ri- no il nome di colleghi in alcuni ferito che Cisterna avrebbe avuto provvedimenti. Andando a ritrodei soldi per far uscire dal carcere so nel tempo e facendo riferimenMaurizio Lo Giudice: «Per quan- to all’arresto del capitano Spadaro to riguarda la scarcerazione di Tracuzzi, si rintraccia una prima Maurizio che si trovava in un car- citazione di magistrati all’interno cere per collaboratori di giustizia a di un provvedimento riguardante Paliano, perché era andato defini- la cosca Lo Giudice. In quel caso i tivo, mi sembra Luciano ne parlò pm della Dda reggina riportarono con Alberto Cisterna. Che poi, do- le dichiarazioni di un maresciallo po che ha avuto buon esito, Lucia- dei carabinieri che spiegava di aver no mi disse che gli aveva fatto un saputo che all’interno della nautiregalo, e mi fece intendere soldi, ca di proprietà di Antonino Spanò

Giudice annunciava di voler parlare con il procuratore aggiunto della Dna. Il tutto seguito da una missiva, dove veniva fatto riferimento alla presunta persecuzione giudiziaria che lo stesso Luciano avrebbe subito dai magistrati della Procura di Reggio Calabria. Anche in questo caso Cisterna spiegò di aver tempestivamente comunicato tutto al procuratore antimafia Piero Grasso. In sostanza, secondo la lettura data dal magistrato, Luciano Lo Giudice voleva iniziare una collaborazione con la giustizia e voleva farlo proprio con Cisterna. Ecco cosa disse il magistrato a tal proposito nell’intervista a CO rilasciata subito dopo la pubblicazione di un memoriale di Nino Lo i rapporti di Cisterna Giudice in cui lo stesso accusava i con Luciano Lo Giudice La prima circostanza in cui si giudici Cisterna Mollace e Neri: parlò apertamente dei rapporti tra «Resto in attesa di sapere, e mi doil magistrato ed il rampollo della vrà essere spiegato, perché io non famiglia di Santa Caterina fu in oc- sia stato tempestivamente messo a conoscenza del casione degli arrefatto che Lo Giusti per mandanti I contatti con dice Luciano, in ed esecutori degli Lo Giudice data 8 giugno attentati agli uffici 2010, appena giudiziari reggini sono stati tutti trasferito a Reged alla casa del comunicati gio Calabria dal procuratore genea Piero Grasso carcere di Tolrale Salvatore Di mezzo, voleva Landro. Nel corso della conferenza stampa il procu- iniziare una collaborazione con ratore di Catanzaro, Vincenzo me, visto che ciò avrebbe impediLombardo, spiegò che i rapporti to, ove i Lo Giudice come pare siatra magistrati e famiglia Lo Giudi- no coinvolti nei fatti, di portare a ce, per quel che era stato accerta- compimento gli attentati nei conto, erano del tutto leciti. Vi sono fronti dei procuratori Di Landro e diversi contatti tra Cisterna e Lu- Pignatone, avvenuti in epoca succiano Lo Giudice, alcuni telefonici, cessiva». Proprio quegli attentati altri tramite missive. Ma, a tal pro- sarebbero stati compiuti quale riposito, il magistrato dichiarò a CO torsione della cosca Lo Giudice nei nel corso di un’intervista esclusiva: confronti di quei magistrati che «I miei contatti con Lo Giudice non avrebbero assicurato l’immuLuciano si sono sempre limitati al- nità attesa. Sul punto, però, lo stesla questione concernente suo fra- so gip di Catanzaro che ha emesso tello Maurizio, che era anoressico l’ordinanza ha parlato di un Nino e pesava 45 chili ed è stato salvato Lo Giudice reticente nello spiegadal collega Macrì, ed al figlio di Lu- re la reale motivazione che ha scaciano che era autistico. In due an- tenato la stagione della tensione. ni e mezzo credo che vi siano stati Ora si aggiunge questo nuovo caappena 10 minuti di telefonate, al- pitolo che, per quanto “dovuto” e tro che l’iperbole dei 70 contatti in scontato, rimane pur sempre cui saranno compresi anche pochi un’indagine su un procuratore agsecondi di un saluto o di un augu- giunto della direzionale nazionale rio di Natale». Vi fu poi il famoso antimafia. telegramma inviato dal carcere di CONSOLATO MINNITI Tolmezzo, nel quale Luciano Lo c.minniti@calabriaora.it

venivano tenute le imbarcazioni di numerosi soggetti appartenenti a forze dell’ordine e magistratura. Spuntarono anche i nomi di Mollace e Cisterna che non eccepirono mai nulla circa la presenza dei loro natanti all’interno della nautica. Quello era un luogo dove tanta gente perbene lasciava le imbarcazioni ed i due magistrati non ebbero mai alcun sospetto sulla condotta di Spanò. Questi, però, venne tratto in arresto nel 2009 con l’accusa di essere il prestanome di Luciano Lo Giudice, soggetto già assicurato alla giustizia prima con l’accusa di usura e poi con quella di associazione mafiosa.


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PIERO SANSONETTI

La magistratura ormai è diventata un potere fuori controllo. Rischia di fare dei danni gravi, di far saltare gli equilibri fondamentali che regolano il funzionamento della nostra società, e di devastare lo stato di diritto. Purtroppo, al momento, il mondo politico sembra cieco di fronte al pericolo. C’è solo Silvio Berlusconi che lo denuncia, ma è poco credibile perché, tra le tante vittime dello strapotere dei giudici, lui certamente è la meno innocente. I suoi nemici invece sono convinti, ahinoi, di poter trarre profitto dallo scontro tra Berlusconi e il potere giudiziario, e quindi se ne infischiano, anzi alimentano la corsa dei giudici all’onnipotenza. È così: l’Italia è nelle mani di una classe dirigente e di un ceto politico molto poco responsabili, non all’altezza dei propri compiti. La guerra tra magistrati che si è aperta in Calabria, e che ieri ha visto il procuratore di Reggio, Giuseppe Pignatone, azzannare il dottor Alberto Cisterna, numero due dell’antimafia nazionale, è uno degli esempi più limpidi, e preoccupanti, di questo impazzimento del potere giudiziario. Pignatone ha deciso di iscrivere Cisterna sul libro degli indagati (e la notizia – chissà per quali misteriose vie! - è stata fornita al

C’è un potere fuori controllo: la magistratura

Parola di pentito. Nella foto la deposizione del collaboratore di giustizia Spatuzza, pluriomicida per sua stessa confessione

Oggi comandano i pentiti, destabilizzano e cambiano la verità. Va modificata la legge

“Corriere della Sera”) sulla base della testimonianza di un pentito che nessuno, in Calabria, ritiene neppur minimamente attendibile. Mentre è opinione comune che la moralità del dottor Cisterna sia fuori discussione.

Io, che sono vecchio, mi ricordo molto bene quando, tanti anni fa, un certo pentito Pellegriti, uomo di mafia, accusò in modo generico e senza riscontri Giulio Andreotti di contatti con “Cosa Nostra”; il giudice Falcone, nel

giro di due ore, fece una cosa molto semplice: incriminò Pellegriti e dispose il suo arresto. Vi assicuro che Pellegriti, nonostante tutto, aveva più credibilità del pentito Lo Giudice detto il “nano”. Per-

cosa cambiare I pentiti non devono essere i padroni, bisogna spezzare il cerchio di complicità tra magistratura e stampa ché Falcone fu così duro con lui? Perché avendo una grandissima conoscenza della materia delicatissima del “pentitismo”, Falcone sapeva quale fosse il pericolo: che i pentiti iniziassero loro stessi a diventare protagonisti, usassero la magistratura ai loro scopi, destabilizzando e soprattutto portando la giustizia lontanissima dalla verità. Falcone aveva costruito su un pentito - Tommaso Buscetta - la sua grandiosa opera di investigazione e le sue scoperte sulla mafia, ma sapeva anche che i pentiti andavano maneggiati con grande cautela. E che bisognava, spesso, diffidare di loro. Francamente il dottor Pignatone, nel caso di Lo Giudice, non ha mostrato grande cautela. Ha creduto a una sua testimonianza basata per altro non su conoscenza diretta e nemmeno sul sentito dire, ma su una intuizione

l’analisi

La vittoria del Nano... e della mafia DI

FRANCESCO FERRO

Il Nano ha vinto mentre a perdere è la credibilità di tutta la magistratura calabrese. Le cantate del pentito, puntualmente rese pubbliche dai media, hanno finito per gettare ombre infamanti sull’operato di magistrati in prima linea nella lotta alla mafia come Alberto Cisterna, numero due della Procura nazionale antimafia, il magistrato Francesco Neri, il sostituto procuratore generale di Reggio, Francesco Mollace e il pm Beatrice Ronchi. La strategia di delegittimazione dei giudici è ormai compiuta; nel giro di pochi mesi le accuse di Nino Lo Giudice sono riuscite a insinuare nell’opinione pubblica il tarlo del sospetto; il dubbio devastante che una certa magistratura possa strizzare l’occhio alle cosche, dividere interessi simbiotici, colludere. Che questo disegno destabilizzante possa essere stato pensato autonomamente dal Nano risulta difficile da ipotizzare. Attribuirgli la capacità di concepire, in autonomia, una strategia così complessa e dirompente vorrebbe dire sopravvalutare di molto le sue capacità. Nino, anche all’interno della stessa famiglia si era ritagliato una figura di facente funzioni e mai di vero e proprio leader di un clan. E’ sempre vissuto all’ombra del fratello Luciano, vera mente del gruppo, anche dopo l’arresto. E nei confronti di Luciano, il Nano ha mostrato una sorta di sudditanza psicologica, almeno

questo è quanto si evince dalle sue confessioni dalle quali si desume chiaramente che pendeva dalla sue labbra e faceva ogni cosa per non deluderlo. Chi ci sia allora dietro al Nano è il vero nodo da sciogliere per venire a capo di un meccanismo denigratorio che affonda, giorno dopo giorno, la lama del sospetto nel tessuto tutt’altro che compatto della magistratura reggina. Il boss con le sue innumerevoli e contraddittorie dichiarazioni, è riuscito nell’intento di minare alla base la solidità della procura reggina molto più di quanto avrebbe potuto fare con qualsiasi azione criminale. E’ risuscito anche a screditare il numero due della Dna facendolo indagare per corruzione in atti giudiziari. Di fatto il braccio destro di Piero Grasso si trova ad essere interrogato da Pignatone e della Ronchi perché accusato da uno ’ndranghetista. Una situazione che appare grottesca soprattutto se si tiene conto che, secondo lo stesso pentito, anche la Ronchi sarebbe stata “in mano alla famiglia Lo Giudice”. Le cantate del Nano, date in pasto agli amplificatori mediatici, hanno creato un clima di veleni in cui la giustizia rischia di finire nella mani dei pentiti. In attesa che venga al più presto fatta chiarezza su tutto e su tutti, resta solo una certezza: in situazioni come questa è lo Stato a barcollare mentre la ’ndrangheta ne esce più forte.

(“avevo l’impressione che mio fratello avesse...”) e invece di reprimere la calunnia ha proceduto all’iscrizione di Cisterna nel registro degli indagati e non ha impedito che la notizia arrivasse ai giornali. Producendo un danno di immagine e di credibilità incalcolabile ad uno degli uomini chiave dell’antimafia nazionale. Diciamo che, al momento, questa partita – cioè questa guerra nella magistratura – la sta vincendo la ’ndrangheta. La quale, potete starne certi, stasera brinda a champagne per il colpo portato a segno dal “nano”. Cosa si può fare adesso, per impedire che il “suicidio” dello Stato prosegua? Ripeterò quello che ho detto altre volte, e ancora recentemente – in garbata e serena polemica con il dottor Pignatone. Primo, occorre riformare la legge sui pentiti, profondamente, in modo da ridurre al minimo la possibilità dei pentiti di essere decisivi nell’orientamento delle indagini e nelle loro conclusioni, e ridimensionando consistentemente il regime premiale. I pentiti non devono essere, come sono adesso, i padroni della Giustizia. Secondo, bisogna intervenire per spezzare il cerchio di “complicità” tra magistratura e stampa, e cioè la tendenza di pezzi importanti di magistratura ad usare la stampa come un proprio strumento “punitivo” o “ricattatorio”. È molto difficile che la stampa possa sottrarsi a questa sua subalternità da sola, perché è difficile rinunciare alle notizie e agli scoop. E allora deve intervenire la legge. Terzo, si deve procedere a una riforma della giustizia che restituisca alla magistratura il suo ruolo essenziale nel funzionamento di una società democratica e le impedisca di compiere continuamente irruzione in ambiti di potere che non sono suoi e di usare le proprie competenze al fine di vincere battaglie politiche e di potere. Separazione delle carriere, riforma del Csm, riforma delle intercettazioni, eccetera. Non c’è molto tempo da perdere. L’idea che riformare la magistratura sia un atto che va nella direzione dell’aiuto alla malavita è follia. È il contrario. Non è possibile combattere davvero la malavita con la magistratura ridotta come oggi è ridotta. Se la stessa lotta alla mafia diventa uno strumento per altre battaglie politiche, statene certi, la mafia vincerà sempre.


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Venerdì 17: l’ennesimo omicidio Domenico Campisi, narcos del clan Mancuso, viene freddato a Nicotera È ancora vivo quando atterra l’elisoccorso Muore appena caricato a bordo

NICOTERA (VV)

La ’ndrangheta spara. E uccide. Non sono gruppi di cani sciolti quelli che si sfidano con fuoco e piombo nei feudi, sin qui inviolati dalle guerre di mafia, controllati dal clan Mancuso; perché è l’alba di una faida quella che sorge su Nicotera e nei territori vicini. Chi sta alla regia, chi è contro chi e perché, sono gli interrogativi che albergano sulla sfondo dell’ennesimo agguato mortale. Interrogativi sui quali gli inquirenti si arrovellano per cercare risposte, mentre un altro cadavere eccellente allunga l’inquietante cronologia d’omicidi. Appartiene a Domenico Campisi, 44 anni, residente nella frazione Marina. Uno dei narcotrafficanti - «referente ed uomo di fiducia dei Mancuso», scrisse il pm della Dda di Catanzaro Salvatore Curcio - finito nelle maglie della storica maxioperazione “Decollo”. È il fratello dell’ergastolano Giuseppe Campisi, altro pezzo da novanta, trafficante d’armi e droga, da nord a sud, per conto di alcuni tra i più potenti cartelli ’ndranghetistici calabresi. Un altro fratello, Antonio, gli fu ucciso nel 1985, a ventinove anni, a Torino in un conflitto a fuoco coi carabinieri. Mimmo Campisi è il «compare» - rivelò ai magistrati il pentito Giorgio Tocci - di Mommo Molé. Ed è ammanicato - spiegarono altri pentiti - anche con i Piromalli ed i Mazzaferro. E poi è il cognato di Salvatore Cuturello, uno che conta nel clan dei limbadoti, il genero del «diritto con catena» Peppe Mancuso. Insomma, non uno qualunque. Venerdì 17, ore 9. Il bersaglio si trova a bordo della Lancia Musa guidata da un cugino, Benedetto Buccafusca, sulla provinciale che collega il bivio per la frazione Comerconi al campo sportivo di Nicotera. Sulla loro scia

AGGUATO I rilievi tecnici sulla scena del delitto. Sotto, la vittima Domenico Campisi. Nella pagina accanto, l’auto crivellata di colpi (foto tratte da Rete Kalabria) il killer, sembra a bordo di un’auto guidata da un complice. L’arma tirata fuori, un fucile caricato a pallettoni, e due, forse tre colpi esplosi. Infrangono i cristalli posteriori, feriscono gravemente, attingendolo alla testa, Domenico Campisi. Buccafusca rimane illeso, mentre la vittima predestinata, col cranio dilaniato, si riversa sul croscotto in una pozza di sangue. Sul posto giungono i carabinieri con i sanitari del Suem 118; Campisi è ancora vivo, mentre atterra l’elisoccorso destinato a condurlo a Catanzaro per un disperato inter-

vento chirurgico. Spira appena il corpo viene portato a bordo. Sulla scena del crimine si reca il pm Gabriella Di Lauro, assieme al comandante provinciale dell’Arma Giovanni Roccia che segue i primi passi investigativi affidati ai vertici del Reparto operativo provinciale, il maggiore Vit-

Colpito alla testa mentre era nell’auto guidata da un cugino

torio Carrara ed il capitano Giovanni Migliavacca, alla Compagnia di Tropea diretta dal capitano Francesco Di Pinto e alla stazione di Nicotera del luogotenente Raffaele Castelli. Mentre la scientifica isola l’arteria, iniziano anche i rilievi dei consulenti tecnici della Procura, l’anatomopatologa forense Katiuscia Bisogni e l’esperto balistico Ferdinando Mancino. Un lavoro pulito, eseguito con spietata spregiudicatezza, freddo cinismo e precisione chirurgica da killer professionisti. Gente abituata a sparare, che probabilmente ave-

va pedinato il bersaglio, attendendo il momento propizio per far fuoco, in pieno giorno ed in una zona evidentemente conosciuta, a traffico ridotto specie a quell’ora. Qualcuno può aver comunque visto qualcosa. In ogni caso c’è un testimone oculare che non era necessario uccidere. Perché, per un motivo anziché un altro, i sicari ed il mezzo a bordo del quale viaggiavano, forse non saprebbe riconoscerli. Benedetto Buccafusca viene portato in caserma e interrogato e nulla trapela sul suo racconto al pm Di Lauro che, una

volta acquisiti i primi riscontri, potrebbe trasferire subito gli atti alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I primi indizi acquisiti, in fondo, delineano i contorni del delitto di ’ndrangheta. E l’assenza, allo stato, di un ipoteti2co movente privato che non si esclude invece per l’uccisione del boss di San Giovanni di Mileto Giuseppe Prostamo, freddato a San Costantino Calabro il 4 giugno induce a ritenere che il caso a breve possa passare di mano. ’Ndrangheta, quindi, come per i delitti precedenti che vedono vittime altri due imputati eccellenti del maxiprocedimento “Decollo”, Vincenzo Barbieri, trucidato a San Calogero il 12 marzo scorso, e Cosma Congiusti, freddato a Nicotera l’8 novembre del 2010. Che gli equilibri mafiosi, nel Vibonese crocevia degli affari delle cosche, fossero fragili lo si era però capito sin dal 21 marzo del 2010, quando a Longobardi venne trucidato il perito assicurativo Michele Palumbo. Un morto dopo l’altro, così, lo spettro della guerra si fa sempre più inquietante. PIETRO COMITO p.comito@calabriaora.it

chi era

A Milano come in Colombia Il broker con le mani ovunque NICOTERA (VV) Domenico Campisi era semplicemente “Mimmo”. Condannato in via definitiva per narcotraffico all’esito del processo “Decollo”, aveva saldato un primo conto con la giustizia. Un altro conto restava aperto. Anche in “Nasca e Timpano” - operazione del Goa della Guardia di finanza risalente al 2004, coordinata dall’allora pm antimafia di Reggio Calabria Franco Mollace - gli era infatti andata male. La pena inflittagli, però, è stata annullata recentemente dalla Suprema Corte di Cassazione per la seconda volta. Gli atti ora sono a disposizione della Corte d’appello di Messina che attende d’istruire un terzo processo di secondo grado. Da diversi mesi circolava a piede libero. Era una vecchia conoscenza non solo per gli inquirenti reggini, visti i suoi rapporti d’affari

con i cartelli ’ndranghetistici della Piana, ma soprattutto per quelli di Catanzaro. Il pm Salvatore Curcio ed il Ros del colonnello Giovanni De Chiara gli rimasero addosso a lungo, intercettandolo e pedinandolo, grazie anche alle soffiate dell’ex ausiliario infiltrato sulle rotte del narcotraffico internazionale Bruno Fuduli. Dalle loro indagini emerse, quindi, che Domenico Campisi non aveva solo preso le redini del business lasciato scoperto dal fratello Giuseppe una volta finito all’ergastolo, ma aveva soprattutto iniziato a mietere affari direttamente col Sud America. Il fratello Giuseppe, un uomo che i pentiti indicano in strettissimi rapporti con Luigi Mancuso, considerato tra i boss più potenti in assoluto della holding ’ndrangheta, ma anche con Franco Coco Trovato, fu

coinvolto in alcuni dei più importanti procedimenti istruiti tra la Calabria e la Lombardia, per traffici d’armi e di droga, soprattutto nel Milanese, oltre che per omicidio. Il pm Curcio, Domenico Campisi lo sorprese quindi ad approvvigionare il mercato della cocaina all’ombra della Madonnina e, continuando ad indagare, scoprì che egli - «referente e collaboratore di fiducia dei Mancuso», scrisse era uno dei «finanziatori della componente vibonese» nelle traversate transoceaniche delle tonnellate di cocaina che partivano dal Sud America e, facendo tappa nei porti di mezz’Europa, giungevano fino in Italia per essere spacchettate e smerciate. Aveva preso È storia scritta negli atti le redini del giudiziari e nelle sentenze, oltre che nei sequestri di quelle business che ingentissime quantità di polfu del fratello vere bianca sequestrate dal Giuseppe Ros. Era un narcotrafficante di primissimo livello, dicono gli inquirenti. E questo, al di là del suo pedigree e dei rapporti di parentela coi Mancuso, di comparaggio coi Molé e d’affari coi Piromalli ed i Mazzaferro gli avrebbe dato la possibilità di ottenere grande considerazione anche in altre piazze, compresa Rosarno e dintorni. Uno che aveva grandi disponibilità economiche e che poteva trattare direttamente, o per via mediata, coi colombiani. Per tutto questo il suo delitto viene classificato come eccellente. (p. com.)


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Bombe, proiettili e sangue Diario di guerra dal Vibonese Gli scissionisti e la nuova geografia dei gruppi mafiosi VIBO VALENTIA Il risveglio è amaro. Morti ammazzati qua e là, bombe che esplodono e saracinesche crivellate a colpi di pistola. La Direzione nazionale antimafia, nella sua ultima relazione, evidenzia l’esistenza di anime «scissioniste» nella galassia di gruppi mafiosi un tempo piegati al volere del clan Mancuso. Evidentemente i prodromi di un’escalation criminale che nel breve periodo

avrebbe condotto ad una serie di agguati omicidiari in provincia di Vibo Valentia erano stati colti da tempo. Le Serre una guerra l’hanno iniziata per conto loro, loro che ormai neppure c’entrano più con Limbadi e dintorni. Le Serre, quelle dei «viperari», di don Damiano Vallelunga e del fratello Salvatore ormai buonanime, guardano alla jonica ed alla faida scatenata dall’omicidio, a San Vitto-

la black list di “decollo”

Ammazzati uno dopo l’altro Dal delitto Fiamingo a oggi. Conti che si regolano sette anni dopo NICOTERA (VV) Dati oggettivi. E suggestivi. In attesa dei risultati sui reperti balistici, e degli esiti di ulteriori riscontri tecnico-investigativi, sono il minimo comune denominatore degli ultimi tre fatti di sangue che gettano l’ombra sinistra della guerra di mafia all’interno del locale di Limbadi. Domenico Campisi, ucciso a Nicotera, il 17 giugno 2011; Vincenzo Barbieri, ucciso a San Calogero il 12 marzo 2011; Cosma Congiusti, ucciso a Nicotera l’8 novembre del 2010. Erano tutti uomini di peso che, per un motivo o per un altro, erano considerati affibbiati al clan Mancuso. E non solo: Barbieri stava al numero 6, Campisi al 9, Congiusti al 16, nella rubrica della seconda richiesta di misure cautelari firmata dal pm Curcio nell’ambito del procedimento “Decollo”. Ed in quella rubrica, che lentamente diviene una sorta di black list i cui nomi sono progressivamente depennati, c’è un altro morto ammazzato. È Raffaele Fiamingo, il “Vichingo”, boss del Poro, un altro pezzo da novanta della

galassia limbadese. Lui aveva il numero 20. Venne ucciso all’alba del 10 luglio 2003, a Spilinga, in via della Resistenza. Quella notte di sangue sembrava già destinata a mutare per sempre gli equilibri mafiosi del territorio. Perché qualcuno sparò non solo al Vichingo, ma pure a Ciccio Mancuso “Tabacco” e allora molti iniziarono a tremare perché in seno al locale di Limbadi - si apprende dalle carte giudiziarie - esisteva una legge non scritta considerata da sempre vangelo: nessun Mancuso deve morire. Malgrado gravemente ferito il boss lentamente si riprese. Un fatto eclatante che convinse gli inquirenti ad affrettare la conclusione di un’indagine considerata epocale, “Dinasty”. L’allora capo della Squadra mobile di Vibo Valentia Rodolfo Ruperti ed il suo vice Fabio Zampaglione scortarono così l’ex pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Patrizia Nobile in una sorta di bunker ed il suo monumentale lavoro, all’alba dell’8 ottobre successivo a quella notte di sangue, portò alla notifica di

decine di misure cautelari in un’operazione destinata a segnare uno spartiacque decisivo tra il passato ed il futuro. Oggi, a sette anni e mezzo da allora, gli equilibri sconquassati si riassestano con le armi e gli omicidi. L’uccisione di Michele Palumbo, avvenuta l’11 marzo del 2010 a Longobardi, fu un segnale inquietante. Era un perito assicurativo, che un pentito qualche tempo prima, sentito da magistrati e poliziotti, inserì nelle logiche della galassia limbadese. Un delitto anomalo, agghiacciante, e platealmente mafioso. Che indusse gl’inquirenti a rivedere la natura di un altro segnale forte, venuto dalla mala a sud-est della provincia. Tre settimane prima, il 23 febbraio 2010, a Drapia venne ucciso Pietro Carone, pregiudicato ed un fratello, Saverio, morto ammazzato il 12 marzo del 2004. Come se a seisette anni di distanza, nonostante “Dinasty” e le sue conseguenze di carattere giudiziario, il destino di alcuni uomini non fosse mutato. p. com.

re Olona, nel Milanese, di Carmelo Novella il 14 luglio del 2008. È un affare che si snoda tra Serra, Guardavalle, Monasterace e Soverato, al confine tra le province di Vibo, Catanzaro e Reggio: ventinove fatti di sangue in tre anni in quella che impropriamente viene definita come la nuova «faida dei boschi». Vallelunga, però, era uno scomodo anche voltando gli occhi a sud-est, perché era un «crimine» e benedì quel tavolo degli scissionisti convocato in summit a Sant’Onofrio - come emerge dall’indagine “Uova del drago” - per pianificare la sottrazione del Vibonese ai Mancuso. Quegli stessi Mancuso che però con la sua morte nulla avrebbero a che fare, almeno a leggere le carte di “Crimine” e “Bagliore” e le rivelazioni del pentito Antonino Belnome. Tutto ciò è comunque sintomatico del fatto che, da circa tre anni a questa parte, la galassia di Limbadi aveva ormai perso uno dei suoi pianeti, le Serre, senza battere ciglio. C’è poi altro. L’inchiesta “Crimine” rivela, “Minotauro” conferma. Esistono locali di ’ndrangheta, vecchi e nuovi nel Vibonese, che non rispondono più al mandamento tirrenico: Nardodipace e Piscopio stanno sotto l’egida dei Commisso di Siderno, rispondono a Polsi ed al mandamento jonico. Una «novità assoluta», spiegano il procuraUn’escalation tore aggiunto di Reggio criminale. Ma Calabria Nicola Gratteri ed i suoi colleghi. E c’è ali tempi difficili ancora. A nord-est sembrano essere tro della provincia, nell’Angisolo all’inizio tolano, esistono cosche che pur mantenendo i loro affari a ridosso di Pizzo Calabro, ormai sono sempre più rivolte verso il Lametino, dove si riprende - anche qui - a sparare e, soprattutto, ad ammazzare. Nelle Pre-Serre, invece, i nuovi pentiti e l’arresto del boss di Gerocarne Bruno Emanuele, cautelato per il duplice omicidio dei fratelli Loielo, sconquassano una geografia che appariva cristallizzata alle precedenti emergenze investigative: controllo in house degli appalti in loco e affari e favori fuori provincia, specie coi Forastefano, prima che il boss Tonino Forastefano si gettasse pentito pure lui. Ora quella è zona franca, dove chi poteva assumere le redini del comando o è in galera, o s’è pentito, o è stato atterrato. I dintorni del capoluogo, passando per il Poro e finendo alla Costa degli dei sono le aree soggette ai movimenti tellurici, perché questa al di là della presenza di gruppi emergenti, anche a ridosso del confine con Rosarno, rimane la roccaforte dei Mancuso, che rimane - sottolinea l’ultima relazione della Dna - «uno dei più potenti gruppi nell’intero panorama mafioso della Calabria, grazie anche alle proiezioni al nord Italia ed ai qualificati collegamenti con i più importanti cartelli criminali del narcotraffico in Sud America». Intanto sono proprio quei «qualificati collegamenti» col Sud America a cadere - Vincenzo Barbieri e Domenico Campisi. C’è da capire perché, se ciò rientri in una logica di aggressione a Limbadi, se ciò costituisca il segnale di un regolamento dei conti interno, o se è l’inizio di un repulisti che dall’interno è destinato a passare all’esterno. L’unica certezza, solo accennata dagli inquirenti, è che qui i tempi difficili sono appena iniziati. (p. com.)


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Delitto Carabetta, caso irrisolto Assolto il boss Tripodo. Quattordici anni al pentito Lorenzo Federico LOCRI (RC)

La morte di Domenico Carabetta, il giovane cuoco ucciso sul lungomare di Sant’Ilario dello Jonio, è un rebus che dura da 23 anni e che sembra destinato a restare tale. La Corte d’assise di Locri ha scagionato il boss Antonino Venanzio Tripodo dall’accusa di aver preso parte al delitto di un malcapitato, lo chef fatto secco per sbaglio la notte dell’undici settembre 1988. Per il padrino di Fondi e Vincenzo Monteleone, considerato il killer, il pubblico ministero Giuseppe Adornato aveva chiesto l’ergastolo sulla base delle dichiarazioni del terzo imputato coinvolto nel processo, il pentito Lorenzo Federico, per cui erano stati proposti sedici anni di prigione. Quando è stato chiamato dai magistrati a rispondere sull’omicidio, il collaboratore di giustizia si è assegnato il ruolo di complice: «Venanzio Tripodo - raccontò - ha dato l’ok, ma è stato Vincenzo Monteleone ad uccidere Domenico Carabetta, io l’ho solo accompagnato sul posto. C’è stato un errore di persona, quella notte, pensavamo che dentro l’auto ci fosse uno dei fratelli Tallariti, invece c’era un’altra persona. Non era lo chef il nostro obiettivo». L’uomo, ieri nel gabbione dell’aula dietro a un separè, è stato condannato a 14 anni di reclusione. Le sue rivelazioni sono state solo in parte date per buone dalla Corte. «Ricorreremo in appello, le confessioni del mio assistito sono veritiere», dice il suo difensore di fiducia, Maddalena Taverna. Esultano invece i legali degli imputati Tripodo e Monteleone, gli avvocati Eugenio Minniti, Riccardo Errigo e Sandro Furfaro:«La riteniamo una sentenza giusta, emessa da una Corte autorevole. Per i nostri assistiti rappresenta la

rivelazioni credute in parte La difesa: «Ricorreremo in appello. Le confessioni del nostro assistito sono veritiere»

Venanzio Tripodo scende dal cellulare durante uno dei suoi trasferimenti dal carcere al tribunale fine di un incubo». L’unica certezza del caso Carabetta resta il pentito, dunque. Emerge a chiare lettere dal dispositivo della sentenza della Corte d’assise presieduta da Amelia Monteleone: i giudici lo hanno anche condannato «al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni in favore della costituita parte civile, Ida Curciarello». La donna è la madre del cuoco assassinato sul lungomare di Sant’Ilario. «Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia hanno una forte valenza probatoria, Lorenzo Federico si è anche autoaccusato», aveva sostenuto nel corso della requisitoria il pubblico ministero Giuseppe Adornato. «C’è stato un errore di persona - questa la tesi della Procura - Monteleone, quando entra in azione, è sicuro di uccidere uno dei fratelli Tallariti, non Carabetta». Secondo la ricostruzione dell’accusa, il

Co.Met.A.M. Consorzio Gas Metano Alto Mesima

(Comuni di: Acquaro, Arena, Dasà, Gerocarne, Pizzoni, Soriano Calabro, Sorianello, Vazzano) Provincia di Vibo Valentia AVVISO DI GARA Il Consorzio Co.Met.A.M., costituito dai comuni di Acquaro, Arena, Dasà, Gerocarne, Pizzoni, Soriano Calabro, Sorianello, Vazzano, con sede in Dasà (VV) (cap 89832), nei locali della residenza comunale, Corso Umberto I° n. 73, indice un esperimento di gara mediante procedura aperta, ai sensi dell’art. !!"#$"%"&'(")$"*+,$"-.%/011."'",$2$3$4"5'6"(789:&82';<="&'((8"Concessione di !"#$%&'()**!&+&'"#,-.,'"/'$00,..$'!"'1%$0,.."2&$-,'/,3-&.&#"',/',4,+).&#"5' la Costruzione e la Gestione delle reti di distribuzione del gas metano -,!' .,%%&.$%&$' /,!' +$-4$%2&$' 6789:;8<8985' +$=(%,-/,-.,' &' +$=)-&' /&>' <+?)"%$5'<%,-"5'@"4A5'B,%$+"%-,5'1&22$-&5'C$%&"-,!!$5'C$%&"-$'6"!"*%$5' Vazzano. (Delibera del C.d.A. n. 01 del 05.04.2011). Il bando di gara è stato inviato alla G.U.U.E. in data 15.06.2011 ed è disponibile, unitamente al disciplinare di gara e a tutti i documenti di gara, sul sito istituzionale del Comune di Dasà www.comune.dasa.vv.it e sul sito della Regione Calabria www.regione.calabria.it. - Codice CIG: 2412802332. Codice CUP: I65J10000080002. Importo complessivo dell’investimento: euro 18.243.344,71. Categoria 56'>8(';<'?"@A".$"""B(8,,3:#8?"CDD$ Termine presentazione delle offerte: 80 (ottanta) giorni decorrenti dalla data di spedizione del bando alla G.U.U.E. Il RUP Ing. Vincenzo CORRADO

bandolo di questa storia porta il nome di un tipo morto ammazzato nel suo hotel, l’imprenditore Catanzariti. Da quel giorno i sospetti degli inquirenti e della banda Tripodo si concentrarono su due fratelli di Sant’Ilario, i gemelli Tallariti. Erano sempre in-

sieme – dice il collaboratore di giustizia Federico – e sempre con quella macchina, una A 112 blu». Una simile, la sera del 12 settembre 1988, è posteggiata sul lungomare di Sant’Ilario, nei paraggi del ristorante “Il pentagono”. «Ci siamo messi i caschi e siamo

andati in moto sul posto. Io – ricorda il pentito - aspettai nella stradina accanto al passaggio a livello, mentre Monteleone, appena ha visto uno salire sull’auto, si è messo a sparare a bruciapelo». Lorenzo Federico ha raccontato che quella notte il suo

sodale «esplose almeno dieci colpi di pistola». E che quando lasciano la scena del crimine erano certi di averne liquidato almeno uno dei gemelli Tallariti. Ma erano inciampati in un abbaglio:«Come rientro a Reggio Calabria - raccontò ancora il testimone viene a trovarmi Monteleone. Era scosso. Mi disse: “hai visto quello che è successo?, almeno era uno dei fratelli, ma neanche questo. Ho ucciso un innocente, eppure l’auto era la stessa, anche la stazza fisica era quella”». «È stata dimostrata dell’innocenza del mio assistito», dice dopo la lettura del dispositivo il difensore di fiducia di Venanzio Tripodo. ILARIO FILIPPONE regione@calabriaora.it

strage di duisburg

«Strangio dice la verità» Taormina ha cercato di dimostrare l’innocenza dell’imputato LOCRI«Giovanni Strangio dice la verità. Dal processo non è emerso un fatto, una circostanza che non abbiano confermato quello che l’imputato ha riferito a questa corte». È questo quanto sostenuto ieri in aula dall’avvocato Carlo Taormina, difensore dell’uomo ritenuto dalla procura antimafia di essere l’ideatore e l’esecutore materiale della strage di Duisburg del 15 agosto 2007. È stata un’udienza completamente dedicata alla discussione del legale di Strangio, quella che si è svolta ieri davanti alla corte d’assise di Locri. Un lungo intervento difensivo con cui l’avvocato Taormina ha cercato di dimostrare l’inconsistenza del quadro probatorio emerso dal processo a carico del suo assistito. «È complicato individuare qualcosa di concreto in relazione alla partecipazione mafiosa di Strangio», ha detto il legale facendo riferimento alle prove che l’accusa ha portato in dibattimento. «Questo processo - ha continuato - si è risolto in una trasmigrazione di quello che è emerso dalle indagini, ma nulla di più. Di quello che è accaduto a Duisburg ne abbiamo avuto conoscenza solo attraverso dei racconti». Nella sua arringa il legale ha più volte rimarcato la presenza di «una sottovalutazione dei dati raccolti che invece avrebbero dovuto essere scandagliati ed esaminati con maggiore precisione». Il legale ha posto l’accento sia sulla contraddittorietà delle dichiarazioni rese in dibattimento da alcuni testimoni, sia sull’esame peritale svolto sui fotogrammi delle telecamere tedesche, che avrebbero ripreso la Clio utilizzata dai killer dei

L’avvocato Carlo Taormina sei giovani calabresi. «È stata sequestrata un’ auto, ma noi non l’abbiamo potuta esaminare. Noi sappiamo di questo veicolo - ha continuato Taormina - solo attraverso le fotografie e le pessime riprese delle videocamere». Secondo la tesi esposta dalla difesa, dunque, l’esame dei periti su quelle immagini, che dovrebbero far luce sulla carneficina consumata davanti al ristorante “da Bruno”, non può fondare una condanna all’ ergastolo e questo perché, come sottolineato più volte in aula ieri, «tutti i consulenti di parte e gli esperti nominati dalla Corte sono stati d’accordo nell’affermare che non è possibile ave-

re la certezza di ciò che si vede a causa della pessima qualità delle immagini». Tra l’altro, ha evidenziato il legale, vi sarebbero delle incongruenze tra le due perizie effettuate dagli esperti Jerin e Carrato, soprattutto nella parte in cui, solo nel secondo elaborato, avrebbero riferito di una differenza di luce proiettata dai fari anteriori dell’auto, che sarebbe minore rispetto a quelle della Clio utilizzata dalla Dekra e dell’auto sequestrata in Belgio. Per la difesa, dunque, non ci sarebbero prove per potere condannare Strangio, per il quale invece il procuratore aggiunto Nicola Gratteri ha chiesto la condanna all’ergastolo. Non sarebbe neanche stata provata la dinamica del delitto così come non vi è «la prova della contestuale presenza di Strangio e di Sebastiano e Giuseppe Nirta nella casa di Scarpello, considerata dagli inquirenti la base operativa della strage. Infine il movente di quell’eccidio che, secondo la pubblica accusa, sarebbe stato la necessità di vendicare la morte di Maria Strangio, secondo quanto sostenuto da Taormina, non sarebbe confermato da alcun elemento . Così come «è da ritenere inverosimile, un’ipotesi di fantasia che la mente di una strage come quella di Duisburg, abbia lasciato così tante tracce dietro di sé (pagamenti con carte di credito, biglietti d’aereo, indirizzi e numeri di telefono per farsi consegnare dei caricatori), ha sostenuto il legale che ha concluso chiedendo l’assoluzione di Giovanni Strangio per non aver commesso il fatto. DANIELA URSINO regione@calabriaora.it


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Libero il boss cutrese Nicolino Grande Aracri

Era uscito dal carcere il 5 aprile scorso. E si scatenò un putiferio di polemiche, perché lui è Nicolino Grande Aracri, potentissimo capomafia di Cutro, che l’onorevole Angela Napoli, interrogando perentoriamente il ministro guardasigilli Angelino Alfano, non esitò a definire come «uno dei boss più potenti e san- cipata concessa per giorni novanta» con provvedimento del 27 novemguinari della ’ndrangheta». Era dentro «in espiazione della pe- bre 2000, «in relazione alla espiana complessiva residua di anni tredi- zione della condanna inflitta con sentenza del 10 giuci, mesi quattro e giorni nove di recluStava espiando gno 1999 dalla Corte d’appello di Catansione», cumulo stain carcere una zaro». bilito con «provveDi nuovo dentro, dimento di esecupena detentiva quindi, ma per poco, zione di pene conresidua di perché ieri il magicorrenti» emesso 13 anni e 4 mesi strato di sorvegliandal procuratore geza Antonella Giulianerale di Catanzaro il 21 marzo 2011. Tre settimane do- na Magliavita - «acquisito il parere po i cancelli della casa circondariale contrario del pm» - ha accolto del capoluogo di regione si sono l’istanza formulata dai difensori di don Nicolino, gli avvocati Gianni quindi chiusi alle sue spalle. L’aria fresca poté assaporarla solo Russano e Salvatore Staiano, conceper qualche settimana perché il tri- dendo a Grande Aracri «in relazione bunale di sorveglianza di Catanzaro, ai semestri 19 dicembre 2008 - 19 l’1 giugno 2011, è tornato sui suoi dicembre 2009 e 19 giugno 2010 passi revocando la «liberazione anti- 19 dicembre 2010, una riduzione di

tice della ‘ndrangheta crotonese capace di allungare i suoi tentacoli fino in Emilia Romagna, in simbiosi con i Dragone. Poi l’assassinio di Raffaele Dragone, figlio dello storico mammasantissima Antonio, ed i rapporti che s’incrinarono irrimediabilmente. Con l’eliminazione dello stesso Antonio Dragone, mentre Nicolino Grande Aracri era già detenuto, pello di Catanzaro in data 21 marzo non ebbe più pari nel locale di Cutro. 2011». Il che significa che quella pe- Una condanna a diciassette anni, na a tredici anni e rotti l’ha scontata quattro anni al carcere duro, poi gli e negli altri stralci giudiziari nei qua- sconti di pena e, ora, la liberazione anticipata. li è coinvolto - a co«Un provvediminciare da quelli Gli avvocati: mento assolutamenin Corte d’assise - si «Provvedimento te condivisibile - sotdifenderà da uomo tolinea l’avvocato libero. La difesa, in giusto anche Gianni Russano pratica, ha fatto vaper il suo stato che rende giustizia a lere il principio di di salute fisica» colui che ha subito «fungibilità delle un periodo di carcepene», ottenendo per l’imputato lo sconto sulla con- razione ingiusta, specie se si considedanna, a lui inflitta nel primo filone ri che questi versa in particolari condello storico processo “Scacco mat- dizioni di salute. Ho ritenuto pertanto”, i periodi di custodia cautelare to - chiosa il noto penalista crotonesofferti nei processi per i quali è sta- se -, anche sotto il profilo etico, curare l’istanza che ha portato all’approto invece assolto. Il suo profilo criminale è storia im- do liberatorio». pressa in quella sentenza del ’99 in PIETRO COMITO cui si ricostruisce la sua ascesa al verp.comito@calabriaora.it

La difesa convince il magistrato di sorveglianza

giorni centrotrentacinque sulla pena stabilita con provvedimento di cumulo del procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’ap-

Scarcerato anche D’Agostino Gli inquirenti lo consideravano al «vertice» delle cosche reggine LOCRI (RC) Fuori anche Domenico D’Agostino. La Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Lojacono ha disposto l’immediata scarcerazione di un altro degli imputati eccellenti nel procedimento penale, storico e controverso, denominato “Prima Luce”. Narra del radicamento del clan D’Agostino-BelcastroRomeo, poi diviso in due fazioni contrapposte nella sanguinosa faida, «in Sant’Ilario ed in Calabria, Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige», tra «la seconda metà degli anni ’70 all’agosto del 1990». Ricostruisce i suoi rapporti con le cosche Iamonte di Melito Porto Salvo, Cordì di Locri, Commisso e Costa di Siderno, Aquino di Marina di Gioiosa, Ursini e Loccisano di Gioiosa Jonica, Spagnolo e Reale di Ciminà, Barbaro e Papalia di Platì, Romeo di San Luca e Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica. Ricostruisce gli omicidi di Domenico Maleca, Emanuele Quattrone, Benedetto Iurato, Vincenzo Siciliano ed Antonio D’Agostino, il tentato omicidio del poliziotto Angelo Cordone e le rotte del narcotraffico gestite dalla ‘ndrangheta tra la Turchia ed il Sud America. Condanne in primo grado pronunciate dalla Corte d’assise di Locri il 17 novembre 2003, sentenza poi parzialmente riformata dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria il 3 marzo del 2006. Da allora di giorni - per il deposito dei motivi - non ne passarono novanta bensì mille-

settecento esatti, quattro anni e mezzo suonati. L’avviso di deposito alle difese degli imputati e alla Procura generale venne infatti notificato il 28 ottobre 2010. E così la giustizia lumaca portò le prime scarcerazioni eccellenti: prima Luciano D’Agostino, poi Giuseppe Belcastro. Ora esce pure Domenico D’Agostino che, però, più che dalla giustizia lumaca è stato premiato dalla bravura dei suoi difensori. Perché proprio accogliendo i ricorsi degli avvocati Sabatino e Lojacono, la Suprema Corte, prima sezione penale, aveva annullato la sentenza emessa dalla Corte d’assise reggina con la quale Domenico D’Agostino, 63 anni, era stato condannato alla pena di

periodo di detenzione (dal 26 anni di reclusione. Nel processo Prima Luce, 1979 al 1988) ed i collegacon riguardo alla posizione di menti stabiliti in carcere con Domenico D’Agostino, nella esponenti della mafia siciliasentenza di recente annullata na; la ripresa delle funzioni si riconosce «il ruolo di verti- operative al vertice della cosca sia nella ce ed orgadelicata fase nizzatore delLa Cassazione precedente e l’associazione ha annullato immediatamafiosa. Al il verdetto della mente sucriguardo, la la sentenza di Corte d’assise a cessiva scissione di primo grado 23 anni di galera Belcastro e si legge nei Romeo, sia motivi - ha particolarmente valorizzato la nel periodo trascorso a Colosua partecipazione al summit gno Monzese in regime di limafioso dell’11.4.1977 con ap- bertà vigilata; infine, il riferipartenenti a famiglie di mento di Mammoliti Rocco ‘ndrangheta della zona tirre- ad un dialogo tra loro internica, che ebbe come epilogo corso il 29.12.1997 in occasiola tristemente famosa strage ne del matrimonio della sodi Razzà; il ruolo direttivo rella del collaboratore». Secondo il verdetto annulconservato durante il lungo

Il palazzo di giustizia, sede della corte di cassazione lato, infatti, «la sentenza relativa alla strage di Razzà costituisce la controprova all’affermazione dei collaboratori che, dopo l’uccisione a Roma del fratello Antonio (avvenuta meno di sei mesi prima), Domenico avesse assunto nella cosca un ruolo direttivo,

senza il quale non sarebbe stata giustificata la partecipazione ad un summit di quel genere. Nel corso degli anni il D’Agostino Domenico ha mantenuto una posizione di preminenza nell’associazione». Ora è libero. p.com.

fondi ministeriali

I big a processo? Si deciderà il 29 giugno Il gup stabilirà se mandare alla sbarra Loiero e altri 23 personaggi politici CATANZARO La data è quella del 29 giugno. In quel giorno, il gup di Catanzaro deciderà se e chi mandare sotto processo tra gli ex amministratori regionali coinvolti in presunti illeciti connessi alla gestione di fondi pubblici. Nella giornata di ieri si sono concluse le repliche degli avvocati. Lo scorso 10 giugno, invece, il pubblico ministero Elio Romano aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti i ventiquattro indagati. L’accusa, formulata a vario titolo, è di abuso e omissione d’atti d’ufficio. A fine mese, il giudice del tribunale del capoluogo dovrà quindi decidere se mandare o meno sotto processo l’ex presidente

della Regione e attuale consigliere re- ziante, Michelangelo Tripodi e Silvio gionale Agazio Loiero; gli ex assesso- Greco; gli ex dirigenti regionali Franri regionali di centrosinistra e attuali co Lucio Petramala, Domenico Carconsiglieri regionali Mario Maiolo, nevale, Marinella Marino, Michelina Ricca e Rocco LeoNicola Adamo, Sandro Principe e FranL’accusa è d’aver netti; l’ex capo di gadella giunta cesco Sulla; gli ex asgestito in modo binetto di centrodestra guisessori regionali di centrosinistra Mario non trasparente data da Giuseppe Chiaravalloti e l’atPirillo e Doris Lo e inefficace 10 tuale consigliere reMoro; l’ex assessore milioni di euro gionale Francesco regionale di centroMorelli; oltre che l’ex destra Giovanni Dima; gli ex assessori regionali Nino De leader della Compagnia delle opere Gaetano, Diego Tommasi, Demetrio in Calabria Antonio Saladino e l’ex diNaccari Carlizzi, Luigi Incarnato, Do- rigente del ministero del Lavoro MamenicoCersosimo, Vincenzo Spa- tilde Mancini. Le accuse sostenute

dalla procura fanno riferimento a presunti illeciti commessi, tra il 2005 e il 2009, nell’ambito di un progetto di reinserimento nel circuito occupazionale programmato per attività di manutenzione e pulizia dei parchi di Aspromonte, Sila e Pollino. Per questo progetto, venivano stanziati al tempo 10 dieci milioni di euro, necessari a finanziare le procedure di selezione delegate alla Sial e all’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo, Arssa, oltre che le indennità da riconoscere agli assunti. Tutti soldi pubblici messi a disposizione dal ministero del Lavoro e poi gestiti - sempre secondo la tesi dell’accusa - in maniera tutt’altro che trasparente e senza che il loro impiego portasse a buon fine il progetto. IVANO GRANATO i.granato@calabriaora.it


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Verso i congressi «Pd, basta litigi Serve un tavolo»

Cosa sta succedendo nel Pd? La sconfitta alle amministrative in Calabria è stata cocente. Eppure il partito sembra non aver assimilato la lezione. Sul tema abbiamo interpellato il capogruppo del Pd in consiglio regionale. Insomma, onorevole Principe, cosa sta succedendo nel Pd regionale? «Incominciamo a precisare che le sconfitte che hanno fatto notizia riguardano il Comune e la Provincia di Reggio, il Comune di Catanzaro e quello di Cosenza. Naturalmente, anche la perdita di Rossano e di San Giovanni in Fiore è stata dolorosissima. Do per scontato che sarebbe stato impossibile vincere a Reggio e nel capoluogo di regione; con un’ adeguata capacità di direzione politica si poteva vincere alla Provincia di Reggio ed anche a Cosenza. Abbiamo, però, vinto al primo turno, in modo brillante, a Rende, al ballottaggio a Crotone ed in numerosissimi piccoli centri dove i gruppi dirigenti locali, autonomamente, hanno ben saputo scegliere candidati a sindaco adeguati e formare ottime liste. Ciò è la prova del nove che do- ne di vantaggio, non solo perché è uscito vincive si è perso si è registrata una carenza di dire- tore dalle elezioni regionali, ma anche perché è zione politica. È evidente che il Pd non ha sapu- unito sotto la leadership di Scopelliti». Il gruppo del Pd oggi appare diviso. Si to ritrovare unità interna e, conseguentemente, non è riuscito a fare sintesi politica e rischia la spaccatura? «Per la verità il gruppo regionale del Pd non programmatica con gli altri partiti della coalipuò definirsi diviso. Il gruppo è zione. Cosenza docet. Ciò che costituito da nove consiglieri e preoccupa è che, come spesso le gestioni sette di essi partecipano a tutahimè accade, le gestioni straordinarie, piuttosto che favoristraordinarie te le riunioni, sono protagonidi molte iniziative, lavorano re i processi unitari, accentuaAccentuano sti in commissione, si impegnano no le lacerazioni, soprattutto in aula e sanno mantenere i quando non danno l’impres- lacerazioni. Ancor rapporti con iscritti, simpatizsione di svolgere la naturale più se non danno zanti, militanti e dirigenti. I refunzione di garanzia e di assustanti due, tra i quali l’ex segremere, quindi, decisioni al di so- l’impressione di tario regionale del Partito depra delle parti e nell’interesse assumere decisioni mocratico, che ha guidato lo del partito, ma per favorire e al di sopra stesso durante le elezioni resostenere esigenze particolari. gionali, sono saliti incomprenLa lezione che si dovrebbe trar- delle parti sibilmente sull’Aventino per re è che una classe dirigente ragioni che debbo definire del matura e responsabile si siede, tutti insieme, intorno ad un tavolo, per indivi- tutto personali. Quindi non c’è divisione, ma duare un percorso corretto per giungere all’as- questa incomprensibile fronda che, naturalsise congressuale, ricercando personalità che mente, indebolisce l’immagine e le azioni istiper storia, capacità e cultura,meglio se giovani, tuzionali che il gruppo pone in essere». Cosa vi aspettate da Roma? D’Alema possono raccogliere tutte le energie sociali, culturali ed economiche che potrebbero individua- aveva invocato interventi energici. Dore nel Partito democratico una forza alternati- po la relazione di Bersani c’è stato un inva ad un centrodestra che, anche in Calabria, contro del gruppo con Musi. All’orizzonnon è andato oltre gli annunci. Naturalmente, te c’è l’incontro della segreteria nazionain Calabria il centrodestra parte da una posizio- le con i membri calabresi della direzione

Principe: «Il gruppo regionale? Non è diviso C’è solo l’inspiegabile fronda... di quei due»

Sandro Principe a Palazzo Campanella nazionale. «Sinceramente mi aspetto che favorisca un processo di autoresponsabilizzazione del gruppo dirigente e che imponga a tutti, per come si diceva prima, di sederci intorno ad un tavolo per il rilancio del partito e per pervenire rapidamente al congresso ed alla scelta della futura classe dirigente. Non ho bisogno di aggiungere che sono fautore non dello scontro tra le generazioni, ma dell’incontro tra i giovani ed i diri-

E al convegno il capogruppo striglia Oliverio ri sono stati Sandro Principe e Mario Oliverio, i suoi due interlocutori. Che, ciascuno dal proprio punto di vista, hanno evidenziato i problemi del Pd alla base delle batoste prese alle ultime amministrative. Il concetto da cui sono partiti i due è lo stesso: laddove il partito è unito si vince, altrimenti no. Cambiano le interpretazioni: «Il gruppo regionale», ha detto Principe, «funziona e fa opposizione e certo non è colpa mia se c’è un consigliere irresponsabile che fa il controcanto

per il gusto di farlo. E non è colpa mia se il partito, dal 2009 ad oggi, è stato gestito malissimo». Oliverio replica assolvendo Musi da ogni accusa e scaricando la colpa su parte del Pd «che si è dimostrato disunito o, peggio ancora, “organico”, a Cosenza e a Reggio, al centrodestra». Ma quando mai, è la replica di Principe «Paolini i suoi voti li ha presi. Semmai a dividere il partito è stato il modo in cui Paolini è stato scelto, senza nessuna procedura democratica. E di che trasversali-

Nasce un laboratorio del centrosinistra Anche Scalzo al lavoro smo parli, visto che alcuni assessori uscenti del Pd si sono candidati in altre liste, concorrenti a quella del Pd?». E via discorrendo. Tutti si sono mostrati d’accordo sulla necessità chiarificatrice dei congressi. Ma, sorge il dubbio, che potranno fare i congressi per un partito così conciato? Saverio Paletta

B riganteide Dove passò Carletto non crebbe più l’erba Nel Partito democratico calabrese ormai si litiga su tutto, dopo la batosta alle amministrative adesso si litiga sull’esito referendario. Chi ha fatto più quorum? Io! No, tu no! L’oscar del nulla, però, questa settimana, tocca a Carletto Guccione che, all’assalto di Sandro Principe, dichiara: «Il gruppo così non va, deve fare più opposizione». Obiezione giusta se non fosse per il fatto che, fino ad oggi, Guccione, alle riunioni del gruppo non è mai andato, o quasi. A ben vedere, visto l’escursus di Carletto, non ci viene dif-

BONAVENTURA SCALERCIO b.scalercio@calabriaora.it

catanzaro

L’intervento durante un dibattito organizzato da ZonaDem a Cosenza COSENZAL’ecumenico e i due incendiari, si potrebbe riassumere con una battuta “Adesso basta, costruiamo il Pd”, la kermesse organizzata ieri sera da ZonaDem al cinema San Nicola. A fare gli onori di casa, preceduto da alcuni esponenti del Pd della provincia, Mimmo Bevacqua, il vicepresidente della Provincia. L’ecumenico sarebbe Franco Laratta che, con la consueta sottigliezza, ha posto l’accento sulla necessità di «svelenire il clima per fare i congressi». Gli incendia-

genti di esperienza che debbono camminare insieme prendendosi per mano; ed, infatti, un partito serio ha bisogno della saggezza, ma anche di investire sui giovani, a cui va affidato il testimone del Pd del futuro; di un futuro che vedo molto vicino. Ho sentito D’Alema che si è congratulato per il trionfo del Pd a Rende; l’ho incontrato per caso a Venezia, ed ho percepito, in entrambe le occasioni, che, a suo parere, il Partito democratico in Calabria riparte se la classe dirigente, giovane e meno giovane, sarà capace di fare sintesi. Ribadisco, pertanto, che dagli incontri romani di Bersani con i membri della direzione ed anche con il gruppo, per come da noi richiesto, venga fuori quella volontà di fare sintesi per restituire il Pd ai calabresi. La Calabria, invero, ha bisogno di un grande Partito democratico intorno al quale costruire una coalizione di centrosinistra capace di lavorare per costruire un’alternativa di progetti e di ideali da perseguire». Mentre il Pd litiga, Scopelliti cresce, intervenendo da leader nelle questioni interne al Pdl. Intervistato da “Panorama” indica il «Polo dei moderati» calabrese quale modello per il centrodestra nazionale. «I dirigenti del centrodestra hanno dimostrato in questi anni una grande capacità di costruire un polo dietro l’altro. Adesso siamo al polo dei moderati, modello Scopelliti. Sull’azione di Scopelliti in Calabria sinteticamente ho detto prima e, se ce ne sarà occasione, sono pronto a precisare meglio il mio pensiero. Molti annunci, tanti slogans, ma pochi provvedimenti generatori di effetti positivi per i calabresi. A voler tacere di iniziative da noi giudicate negative, di cui nessuno parla, come ad esempio, il Piano casa che consentirà l’aumento indiscriminato del 20 per cento delle volumetrie esistenti, e la normativa allegata al bilancio 2011, impugnata in numerosissime parti dal Governo (un record), eccetera... Si fa presto a parlare di modelli, spesso la verifica storica, per come sta avvenendo in importanti città, provvede a far emergere un altro scenario. Comunque, mi fa piacere se nel centrodestra, e mi auguro anche nel centrosinistra, figure politiche calabresi riescono ad emergere ed a ricoprire ruoli di grande responsabilità. Sotto questo profilo, nell’interesse della Calabria, a Scopelliti faccio i miei migliori auguri».

ficile capire che, evidentemente, punta a fare il capogruppo. Se così è, è probabile che il gruppo regionale del Pd sia spacciato,infatti, ogni volta che Guccione è arrivato al vertice di qualcosa, dopo di lui non è rimasto più niente, neanche l’erba, un po’ come Attila. I Ds prima e il Pd calabrese poi, dei quali Guccione è stato l’ultimo segretario, non esistono più. Il Pd calabrese somiglia sempre a quel vecchio montanaro silano, che, dopo che gli era scappato il porco, si preoccupava di cercare la corda. Lo Zambro

CATANZARO Un laboratorio di confronto politico, che sia aperto ai partiti, alle associazioni, ai movimenti e ai singoli cittadini. Un salto culturale. Nasce il laboratorio politico del centrosinistra, un movimento, nato all’indomani dell’affermazione di Salvatore Scalzo, candidato sindaco del centrosinistra di Catanzaro che sarà partecipato da partiti, associazioni e liberi cittadini e che sarà presentato ufficialmente lunedì 20 giugno nell’auditorium dell’Itis “Scalfaro”. E in vista dell’appuntamento, il leader dell’opposizione del centrosinistra a Palazzo de Nobili incanterà i rappresentanti dei partiti e dei movimenti, oggi a mezzogiorno. «Lavoriamo ancora con intensità – ha detto Salvatore Scalzo – raccogliendo anche il vento positivo del voto referendario che ha “liberato” ulteriori energie positive e rafforzato la partecipazione come strumento diretto di partecipazione». «Metteremo in campo ogni strumento ed iniziativa - ha aggiunto Scalzo - che aggreghi sempre di più e nel segno della unità e coesione». ma. ri. ga.


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D A L le promesse ai... tecnici tv Sarò attentissimo con il governo a fare tutto ciò che è possibile per la vostra terra che è bellissima CAMPORA (CS) Centrodestra nazionale in affanno. Ma una delle poche gioie, nella recente tornata elettorale, è stato senz’altro il risultato calabrese. Una vera e propria anomalia, è stato detto, nel contesto nazionale. Un’anomalia che assume il nome di “modello Calabria” e che fa dire al governatore Scopelliti: il futuro è il Polo dei moderati. Situazione anomala in una regione anomala quanto è accaduto ieri. Il fatto: il premier Silvio Berlusconi interviene telefonicamente nel corso di

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La telefonata del premier Ma la sala ormai è vuota Scena immortalata dal Tg durante un convegno a Campora

Nelle foto, il repubblicano Nucara al telefono con Berlusconi; i tecnici divertiti dalla situazione paradossale; la sala vuota una iniziativa a Campora, risponde a una domanda ma... in sala non c’è più nessuno. E pensare che il presidente del

Consiglio non stava lesinando promesse: «Sarò attentissimo con il governo a fare tutto ciò che è possibile per la vo-

stra terra, che è bellissima. Sono a disposizione per ciò che può essere utile». L’affermazione di Berlusconi quale

risposta a una sollecitazione del segretario del Pri Francesco Nucara che aveva chiesto all’ospite “telefonico” un aiu-

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tino per la Calabria. Il tutto in occasione del conferimento delle borse di studio ad alcuni giovani calabresi da parte della Fondazione John Motta. Esilarante - come detto - il contesto: quando il premier esordisce con un «Pronto? Volevo portarvi un saluto di governo...», la sala è vuota. La manifestazione, durante la quale sono state assegnate le borse di studio ad alcuni giovani, si è infatti conclusa da poco. In sala soltanto qualche tecnico che sta smontando gli impianti audio. E la scena viene immortalata impietosamente dalle telecamere del Tg3. A Berlusconi non può che rispondere il segretario nazionale del Pri Francesco Nucara che poi gli passa un avvocato della fondazione italo-americana. Berlusconi è all’oscuro di quanto succede, non sa che la sala è deserta e quando conclude la telefonata declama: «Viva gli Stati Uniti d’America, che gli italiani hanno contribuito a far diventare grande, Viva la Calabria, Viva l’Italia...!».

palazzo campanella

Approvato il rendiconto di Giunta Oltre quattro miliardi di avanzo

REGGIO CALABRIA Approvato a maggioranza, e non senza polemiche, il rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario del 2010. Già nella seduta di giovedì della II Commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Morelli (Pdl), la minoranza aveva abbandonaIl rendiconto dell’esercizio finanziario per il to i lavori perché il documento era stato trasmesso in colpevole ritardo. Il presidente ha 2010, secondo la stima della Giunta, si chiuconcesso così un giorno in più per il suo esa- de con un saldo finanziario positivo di euro 4 me. Tempo comunque ritenuto insufficiente miliardi e 133 milioni di euro. Cifra che non ha dall’opposizione che si è astenuta riservando- convinto per nulla la minoranza che ha chiesi una più compiuta presa di posizione per la sto spiegazione in ordine soprattutto ai residui attivi. In particolare il conseduta di consiglio regionasigliere Bruno Censore ha chiele convocata per lunedì In commissione sto spiegazione sull’esigibilità prossimo. Proprio sull’ordigiallo su ordine reale della cifra. È toccato ai dine del giorno della prossirigenti di settore Stefania Boma seduta di consiglio ha del giorno e naiuto e Fortunata Raschellà sollevato un dubbio più che consistenza dei spiegare come la giunta sia arlegittimo l’ex capogruppo residui attivi rivata a tale cifra. «Il rendicondell’Udc Pasquale Tripodi. to dell’esercizio 2010 – ha spieIl rendiconto era stato inserito fra i punti in discussione senza avere an- gato la Bonaiuto - per la prima volta, presencora superato l’esame della Commissione. Un ta tutti i documenti e gli allegati richiesti dal“giallo” sul quale il presidente Morelli ha as- la normativa vigente e si presenta sotto una sicurato che farà piena luce chiedendo pun- forma completamente nuova, consentendo, tuali spiegazioni alla segreteria del Consiglio. in particolare, una maggiore intelligibilità e

ambiente

affari istituzionali

Normativa sismica, ok al differimento della legge di pianificazione territoriale REGGIO La IV Commissione “Ambiente”, presieduta dal consigliere Alfonso Dattolo (Udc), ha approvato all’unanimità una proposta di legge di iniziativa del presidente del gruppo del Pdl, Luigi Fedele, con cui si differisce al primo gennaio del 2012 l’entrata in vigore della legge numero 35 del 2009 concernente “Interventi di pianificazione territoriale in prospettiva sismica”. Nelle more dell’entrata in vigore della citata legge, continuerà ad attuarsi quanto disposto dal decreto del dirigente generale del dipartimento Lavori pubblici emanato lo scorso anno. L’organismo, inoltre, ha deliberato di fissare al 28 giugno prossimo la data ultima per la presentazione degli emendamenti sulla “Legge urbanistica della Calabria”, e su due distinte proposte di legge in materia di “sostenibilità urbana nell’edilizia residenziale pubblica e privata”, di iniziativa della giunta regionale e del consigliere Rosario Mirabelli (Misto). Su questi due ultimi provvedimenti, la Commissione ha audito Antonio Capritto, dirigente

pertanto, esigibili. Si tratta di entrate che si possono conteggiare, insomma, ma che non sono nella disponibilità di cassa. Nel proseguo dei lavori, sempre a maggioranza, sono stati approvati i documenti contabili di enti ed aziende sub-regionali, come semplicità di lettura dei dati, soprattutto per Arcea, Arpacal, Ardis e Aterp. Via libera anche quanto riguarda il conto finanziario riclassifi- alla proposta di legge della giunta in materia cato, non più suddiviso in innumerevoli capi- di “Cooperazione e relazioni internazionali toli». Fra l’altro nei residui attivi che fanno della Calabria”. Il presidente Franco Morelli, a conclusione volare l’avanzo di amministrazione sono inseriti quelli non riscossi negli esercizi relativi ad dei lavori, ha dichiarato: «Il parere favorevole sui provvedimenti propoanni precedenti che superano sti dalla Giunta e, in partida soli i 4 miliardi di euro. Alle Morelli (Pdl): colare, sul consuntivo per richieste di spiegazione da parapproveremo l’esercizio finanziario 2010, te dei consiglieri di minorana differenza dei cronici riza, la Bonaiuto ha ribadito la in tempo tardi del passato, è stato veridicità di tutti i dati contel’assestamento esaminato ed approvato ed nuti nel rendiconto e, con rifedi bilancio è un buon viatico per afferrimento ai residui attivi, ha mare che già da oggi ci si precisato che evidenzia che, all’interno del documento contabile, è presen- adopererà per dotare la Calabria dello strute una relazione sulla vetustà dei residui atti- mento finanziario di manovra di assestamenvi che per il 53% sono ascrivibili al titolo IV to del bilancio 2011 entro e non oltre il mese inerente le entrate per trasferimenti in conto di luglio prossimo». Riccardo Tripepi capitale dallo Stato e dall’Unione europea e,

del dipartimento Lavori pubblici della giunta regionale. L’organismo, inoltre, su due proposte di legge in materia di “energie rinnovabili”, di iniziativa della giunta regionale e del consigliere Salvatore Pacenza (Pdl), ha ascoltato i rappresentanti dell’Upi Ferro, Raffa, Porcelli, Lentini e Iacucci, e i dirigenti dell’assessorato alle Attività produttive, Nicolò, Gangemi e Mesiani. «È stato un confronto, quello con l’Upi – ha detto il presidente Alfonso Dattolo a conclusione dei lavori –, che è servito da forte stimolo per un ulteriore approfondimento sui temi energetici tra Regione e rappresentanti del territorio. Ho condiviso lo spirito costruttivo della presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che ha esposto efficacemente i propri dubbi sulla materia in relazione alle precise ed individuate responsabilità istituzionali, aspetto, questo, peraltro condiviso dalla Commissione, che troverà presto un significativo momento di confronto istituzionale». ric. trip.

Attuazione della legge Brunetta I commissari ascoltano i sindacati È tornata a riunirsi ieri mattina a palaz- organizzazioni a presentare alla Commiszo Campanella la I Commissione “Affari sione, entro il prossimo 22 giugno, emenistituzionali e generali”, presieduta da Giu- damenti sull’articolato proposto dalla giunseppe Caputo (Pdl). Al centro dei lavori del- ta. «L’ottimizzazione dei servizi e delle ril’organismo l’audizione dei sindacati in ordine all’attuazione su scala regionale della sorse, la trasparenza e la meritocrazia, crecosiddetta legge Brunetta. Ad essere ascol- do – ha commentato il presidente Caputo al termine della riunione di ta sono stati il segretario geieri - rappresentino per tutnerale della Cgil-Fp Alfre- Auditi i segretari ti, da qualsiasi postazione do Iorno, il segretario genedi Cgil Fp, Cisl considerate, un traguardo rale della Cisl-Fp Natale condiviso, in quanto realizPace, il segretario generale Fp e Uil Fp e il zano una migliore offerta della Uil-Fp Franco Criaco rappresentante della pubblica amministrae in rappresentanza del Csa del Csa, Priolo zione nel suo rapporto con Maurizio Priolo. i cittadini». Rispetto alla richiesta dei In quell’occasione la prima commissione sindacati di una maggiore partecipazione e coinvolgimento sui provvedimenti e le leg- riconvocherà anche l’assessore regionale al gi che riguardano il personale, il presiden- Personale Domenico Tallini e il direttore te dell’organismo consiliare Giuseppe Ca- generale della giunta Franco Zoccali che ieputo si è detto disponibile ad un confronto ri non hanno potuto prendere parte alla sepiù sereno e fruttuoso, invitando le stesse duta. (ric. trip.)


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i lavori della giunta La giunta regionale sarà parte civile al tribunale di Milano nel processo contro Carlo Cosco e gli altri imputati per il sequestro e l’omicidio di Lea Garofalo, l’ex collaboratrice di giustizia di Petilia Policastro. È la più significativa decisione assunta ieri, su proposta del presidente Scopelliti, dall’esecutivo calabrese, che per il resto ha approvato soprattutto pratiche di carattere sociale. Nel dettaglio. Su proposta dell’assessore Francescantonio Stillitani, è stata approvata la delibera sugli interventi urgenti alle famiglie in difficoltà: ok al regolamento che garantisce lo svolgimento delle funzioni dell’autorità del garante regionale dell’infanzia e adolescenza e al protocollo d’intesa relativo

Lea Garofalo, Regione parte civile

Costituzione nel processo sull’uccisione della collaboratrice di giustizia alla conferenza regionale sul vo- delle Comunità montane e i sindacati, assicurando l’impegno della lontariato e giustizia. Su proposta dell’assessore Mi- Giunta presso il governo nazionachele Trematerra, la Giunta ha ap- le affinché la quota del fondo naprovato la bozza di regolamento zionale, cosiddetto “consolidato”, con cui si individua Fincalabra pari otto milioni di euro circa, quale gestore del fondo di garan- possa essere definitivamente trazia a favore delle piccole e medie sferita alla Regione Calabria: inoltre, Trematerra e imprese agricole. Sarra hanno sottoLo stesso TremaVia libera all’attenzioterra, insieme al a interventi per posto ne della Giunta resottosegretario gionale la vicenda, alle Riforme Sarle famiglie affinché l’assessora, ha incontrato e i precari rato al Bilancio si una delegazione della scuola impegni ad individei dipendenti

duare, nel breve periodo, le risorse necessarie alla corresponsione degli stipendi maturati ad oggi dai dipendenti delle Comunità montane. Ancora, su proposta dell’assessore alla Cultura Mario Caligiuri, la giunta ha approvato il protocollo d’intesa tra Regione Calabria e ministero della Pubblica Istruzione per interventi finalizzati all’integrazione e potenziamento dei servizi d’istruzione (“salva precari”) venendo incontro ai bisogni dei lavoratori e agli operatori scolastici. Su proposta dell’assessore

Giacomo Mancini, sono state deliberate alcune variazioni al bilancio per l’esercizio finanziario 2011: già calendarizzata nella prossima giunta una maxi-variazione. Infine, in tema di urbanistica, l’assessore regionale Piero Aiello, al termine di un incontro di carattere istituzionale sui Piani strutturali, ha affermato che non si procederà a una proroga generalizzata, bensì a «una salutare decadenza degli strumenti urbanistici tranne che per i centri storici, per le zone di completamento, per le zone produttive a mezzo delle quali è possibile continuare l’attività edilizia sia di residenza, ma, soprattutto, produttiva». a. c.

Porto, una partita a scacchi Ecco le proposte che emergeranno al tavolo di mercoledì col governo li richieste da sottoporre al Governo), e soltanto dopo, a Una partita a scacchi, ma seconda se queste richieste di vitale importanza. Perché fossero state soddisfatte o la posta in palio riguarda il meno, di esuberi e ammortizfuturo di centinaia di lavora- zatori sociali. L’impressione, insomma, è tori. E’ quella che tutto sia che si sta gioSignificativa ormai definicando sul la presenza del to, e che porto di Gioavanzi quella ia Tauro, do- ministro Sacconi “soluzione ve la trattatiI timori preconfeziova tra i vari dei sindacati nata” che i “giocatori”, sindacati terazienda, politica, sindacati, si fa ogni gior- ritoriali, a lungo esclusi dal no più incerta. Nonostante confronto tra Mct e Regione, hanno già pavensia finalmente arrivata nella tato. Quel che è certo è che giornata di giovedì, dopo un mese d’attesa, la Mct proverà ancora una vol- sere proprio la politica a teneconvocazione del tavolo col ta a far saltare in banco, ag- re duro sulle proprie posizioGoverno nazionale, c’è infat- giudicandosi l’intera posta, ni, chiedendo impegni preciti qualcosa che non torna ri- ovvero esuberi e, al tempo si nel momento in cui si parlerà di riduzione del spetto ai passaggi precedenti. stesso, interventi pubblici a Ed è la composizione stessa sostegno. Dunque dovrà es- personale. Un segnale positidel tavolo, dove oltre alla vicepresidente della Regione porto di gioia tauro/2 Antonella Stasi, al ministro dei Trasporti Matteoli e al ministro dello Sviluppo Economico Romani, è prevista la presenza del ministro al Lavoro Sacconi. Un annuncio, quello formulato dal presiÈ continuato anche nalla giornata di ieri il presidio dente della Regione Scopellipermanente organizzato dalla Cgil all’ingresso del porti, che ha già messo in prealto. Un’iniziativa per mantenere un dialogo costante con larme i sindacati regionali, e i lavoratori, ma che col passare dei giorni sta scoprendo ciò per un motivo molto semsempre di più la nota stonata della mancata unità sindaplice. La presenza del minicale. Ancora non pervenuti, infatti, gli altri sindacati Cisl stro starebbe cioè ad indicae Uil e Ugl, anche se ciò non sembrerebbe segnare una re che al tavolo si parlerà del diversità di posizioni nella vertenza, quanto una differenfuturo del personale, ovvero te valutazione sull’opportunità di organizzare il presidio di quanti esuberi l’azienda in questo momento. Così, dopo l’appello all’unità sindaannuncerà e di come intencale della Cgil, è giunta la nota congiunta delle segretederà gestirli. Una prospettirie regionali di Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ferrovie. «Il va che stride non poco con il nostro impegno- assicurano- proseguirà in maniera coeprecedente andamento della rente verso quegli obiettivi condivisi e finalizzati alla salvertenza. Almeno a livello ufvaguardia degli attuali posti di lavoro, operando nell’amficiale, infatti, Mct non ha bito di un disegno organico in grado di delineare percormai quantificato gli esuberi si di prospettiva, capaci di generare certezze e stabilità (ma mettendoli in relazione produttiva. Per fare ciò, riteniamo che le azioni da metcol calo dei volumi, e quindi tere in campo debbano essere condivise e funzionali al falasciando intendere circa re fronte comune tra i soggetti sociali e con le parti poli300) con la motivazione che tiche ed istituzionali regionali e territoriali». I tre sindaavrebbero potuto essere ricati, attendono «con fiducia» il tavolo nazionale, e anzi dotti in presenza di un conaggiungono: «Respingiamo ogni facile allarmismo e forcreto sostegno delle istituziozate interpretazioni che rischiano di indebolire il fronte ni. Dunque si sarebbe dovucomune e favorire i comportamenti delle controparti, atto discutere prima di riduziotori non distratti, della crisi annunciata e per certi versi ne delle accise sui carburanti provocata». (fr. ru.) e defiscalizzazione degli oneri sociali (queste le principaGIOIA TAURO

Continua il presidio Ma non c’è unità sindacale

vo, almeno per il momento, è venuto in questo senso dalla vicepresidente della Regione Antonella Stasi, che in un’intervista rilasciata a Co ha confermato l’esigenza di

rilanciare anche sul transhipment, contestualmente al nuovo impegno sulla logistica che richiederà comunque qualche anno per concretizzarsi. Sostegno istituzionale

sì, dunque, ma solo se ci sarà un piano per attirare nuovi clienti sulla banchina nei prossimi mesi. Infine l’ultimo “giocatore”, ovvero le parti sociali, che sostanzialmente stanno aspettando di conoscere le mosse altrui prima di decidersi all’azione. In una fase così delicata, infatti, i sindacati, sia i confederali che gli autonomi del Sul, respingono l’ipotesi dello sciopero, e quindi di un blocco delle attività al porto, per non fornire l’ “alibi” all’azienda di un atteggiamento puramente ostruzionista. Se dal tavolo di mercoledì dovessero giungere cattive notizie, invece, il clima sociale promette di diventare realmente incandescente. FRANCESCO RUSSO regione@calabriaora.it

la problematica

Rifiuti, cresce l’emergenza I sindaci scrivono a Melandri COSENZA Terzo giorno di stop per la discarica di Pianopoli (chiusa per lavori di manuntezione), inziano ad avvertirsi le prime problematiche serie per i comuni interessati. L’emergenza si fa sentire particolarmente nel Lametino e sulla costa tirrenica del Cosentino, ma cassonetti stracolmi e spazzatura per strada erano presenti ieri anche a Cosenza città e a Rende. E solo ora i sindaci si accorgono della circostanza di criticità che saranno costretti a fronteggiare fino a lunedì prossimo, giorno della quasi certa riapertura dell’invaso gestito dalla Daneco. La preoccupazione maggiore è proprio dei sindaci dei comuni dell’Alto Tirreno Cosentino (Scalea, Tortora, Praia a Mare, Santa Maria del Cedro, Diamante e Belvedere Marittimo) che hanno scritto al governatore Scopelliti e al commissario Melandri per cercare soluzioni immediate all’emergenza. Soprattutto perché l’emergenza coinciderà con uno dei primi week end che presenta bel tempo e che sicuramente attirerà sulla costa molti turisti. Ma l’allarme non è sottovalutato neanche dal primo cittadino di Lamezia, Gianni Speranza, che insieme all’as-

sessore all’Ambiente, Piero De Sensi, incotreranno martedì prossimo il commissario straordinario per cercare di risolvere una volte per tutte l’annosa questione delle discariche nel Lametino ed evitare così il rischio Napoli. Chiedono una risoluzione definitiva dell’emergenza rifiuti anche il capogruppo del Pd in consiglio regionale Sandro Principe e Lorenzo Tropea e Giuseppe Gigliotti dell’Idv di Lameza Terme. DOMENICO MICELI d.miceli@calabriaora.it


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l’ora di Cosenza Tel. 0984 837661-402059 Fax 0984 839259 Mail: cosenza@calabriaora.it

POLLINO

CORIGLIANO

Asp, Scarpelli a colloquio con i sindaci

ROSSANO

Truffe sette stranieri in manette

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TORTORA

Carcere il personale in agitazione

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Auto contro tir Un morto

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Giù le saracinesche del centro I negozi sopravvivono a fatica. E i commercianti lanciano le loro proposte Il signor Sergio ci racconta che, nel lontano 1969, trovare un magazzino in centro si rivelò un’impresa bella e buona. Ma ad oltre quarant’anni di distanza di acqua sotto i ponti ne è passata a volontà. Basta darsi un’occhiata intorno. Le saracinesche vengono giù come niente fosse. Divorate dalla polvere e dai grandi centri commerciali che sorgono tutt’attorno. Oggi, trovare una manciata di metri quadrati per aprire un’attività non è più così difficile. Anzi. Il problema sta nel tenerla in vita, semmai. Gli esercenti veterani ci provano, a tirare avanti. Ma non è una passeggiata. Sull’isola pedonale, come lungo le arterie meno frequentate, la musica è sempre la stessa. In ogni dove. E un giro in centro lo dimostra. Cosa chiedono? Semplice. Solo una mano da chi di competenza. Il sindaco, tanto per cominciare. Quale migliore occasione per far sentir la loro voce, se non quella di un’amministrazione nuova di zecca appena arrivata a Palazzo dei Bruzi? Ed eccoli uscire allo scoperto, con un bagaglio ricco di proposte, suggerimenti e - perchè no - anche lamentele. Nei confronti dei fitti troppi alti, per esempio. «Non siamo mica a via Condotti», ironizza il già citato signor Sergio, che gestisce un bar nei dintorni di corso Mazzini. Fa parte di quel comitato dei 90 commercianti che, meno di un paio d’anni fa, diede filo da torcere alla squadra di Perugini. Nel suo mirino c’è ancora l’isola pedonale. Non come idea in sé, ma per il modo in cui è stata concepita a Cosenza: «Via Piave e via Isonzo la interrompono rileva - Così sono solo due pezzi di strade chiuse. In più, il

telesis

palazzo dei bruzi

Bruni, niente mafia? Gentile, Bruno e Vizza I dubbi della Cassazione saranno in giunta

D L’isola pedonale di Cosenza tratto finale dell’isola di sera è deserto. La zona è piena di cani randagi e di gente poco raccomandabile che bivacca e si ubriaca come niente fosse». Il signor Mario annuisce, mentre sorseggia un buon caffè. Anche lui ha un’attività, una sorta di bottega. È più fatalista: «Io sto solo aspettando di chiudere. Ci siamo spremuti per andare avanti, ma con questi amministratori ladri e incapaci non c’è niente da fare». Risalendo sul corso, facciamo due chiacchiere con Pino. Ha le idee chiare: «Il traffico andrebbe gestito meglio, con la presenza costante di vigili sulle strade. Dove esistono parcheggi al coperto, sarebbe necessario ridurre le tariffe per calamitare i clienti». Dietro al bancone di un negozio d’ottica troviamo la proprietaria, che sorridendo ci spiega di aver già richiesto un faccia a faccia con Occhiuto: «Gli suggerirò di pensare ad una navetta che faccia avanti e indietro per trasportare i cittadini da una parte all’altra dell’isola. E gli farò presente che la sera, su questa parte di corso, non c’è un filo d’illuminazione». Da qui, ci spostiamo in una zona meno centrale: viale

della Repubblica. Il signor Giovanni gestisce un negozio storico sull’unico tratto di strada per così dire più commerciale. Di proposte ne ha a bizzeffe. «Si potrebbero utilizzare navette elettriche che partano dall’ingresso dell’autostrada inizia - e che girino a turno per le vie periferiche della città, così da non costringere i cittadini a prendere l’auto. Poi, il Comune potrebbe pensare a delle tessere “raccolta punti” in tutti i negozi. Anche una facoltà universitaria nel centro storico potrebbe essere un modo come un altro per risvegliare il commercio in quella che, ad oggi, è una zona completamente morta». Poi, tira fuori un’altra idea interessante: «Ove possibile, si potrebbero creare delle “coperture” che vadano da un palazzo all’altro, per creare dei centri commerciali all'aperto». Tante campane, ma molte cose in comune. Non pretendono chissà cosa. Gli basta qualche albero potato, un po’ di pulizia in più e un paio di vigili urbani che pongano un freno alla sosta selvaggia. Tanto per rialimentare le speranze. ANTONELLA GAROFALO a.garofalo@calabriaora.it

cronaca

Blitz sul corso, sequestrati duecento capi Blitz della polizia municipale nel centro città porta al sequestro di 200 capi tra e all’individuazione di alcuni tra i venditori abusivi fuggiti via all’arrivo delle forze dell’ordine. L’operazione è scattata nel corso della mattinata in via Polaris. I vigili urbani diretti dal comandante Scaramuzzo, hanno circondato gli extracomunitari che avevano preparato sull’iso-

la pedonale i banchetti con la merce contraffatta. In un servizio congiunto gli agenti della sezione giudiziaria, dell’annona e della viabilità, a bordo dei mezzi hanno bloccato le vie intimando agli abusivi di fermarsi. Quasi 100 paia di scarpe fra Hogan e Nike, magliette e jeans delle migliori marche sono stati posti sotto sequestro e destinati al macero. (deb. fur.)

opo il Tribunale del Riesame, anche la Cassazione, dunque, assesta un duro colpo all’inchiesta “Telesis”. Come anticipato ieri, infatti, i giudici romani hanno annullato l’ipotesi di associazione mafiosa formulata a carico di Michele Bruni alias “Bella bella”, presunto boss dell’omonima cosca e dei suoi fratelli Fabio e Luca.

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C

ontinua il dialogo del sindaco Occhiuto con i partiti che lo hanno sostenuto in vista della composizione della giunta che dovrà avvenire entro lunedì, giorno in cui sarà convocato il primo Consiglio. Sembrano essere sicuri del posto in giunta Katya Gentile, Bruno e Vizza. Luca Morrone in pole position per la poltrona di presidente.

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C O S E N Z A l’emergenza «Le gravi difficoltà nello smaltimento dei rifiuti che si stanno registrando in molti Comuni calabresi e soprattutto in Provincia di Cosenza, dopo la momentanea chiusura della discarica di Pianopoli, destano nuove e maggiori preoccupazioni rispetto ad una emergenza che diventa sempre più critica e complessa e per la quale, ad oggi, nessuna soluzione e stata neanche lontanamente prospettata dal commissario straordinario all'emergenza ambientale». Parola di Sandro Principe, capogruppo del Pd in consiglio provinciale: «Il problema dello smaltimento dei rifiuti deve essere affrontato in maniera seria e rigorosa, con particolare riferimento alla provincia di Cosenza. Pur condivi-

«Servono impianti di smaltimento»

Il monito di Principe: «Assumiamoci le responsabilità sul problema dei rifiuti» dendo che spazzamento e raccolta ordinaria e differenziata siano affidati alla cura diretta dei Comuni, l’operazione di smaltimento di quanto raccolto impone la costruzione di un impianto che abbia questa funzione e che sia gestito da una entità di livello sovra comunale (Provincia, Consorzio di Comuni). A tal proposito, è necessario avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità: la tecnologia contemporanea offre impianti di smaltimento sicuri sotto il profilo dell’inquinamento ambientale. Inoltre,

non si può assistere indifferenti al realizzarsi, per i cittadini della provincia di Cosenza, del triste destino di dover inviare per lo smaltimento i propri rifiuti a Gioia Tauro, con il conseguente aumento del costo del servizio e delle relative bollette». Cosa fare nell’immediato per Principe? « Mi auguro, infine, che il Presidente Scopelliti ed il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti diano immediate risposte ai sindaci dei Comuni in difficoltà. In attesa che, anche utilizzando i Fondi Strutturali Europei disponi-

bili, si possa affrontare la problematica in maniera strutturale e definitiva è urgent trovare una soluzione adeguata a risolvere l'attuale momento di crisi, anche al fine di non ledere l'immagine e l'attrattività delle nostre zone turistiche». Intanto è partito ufficialmente il corso di formazione per accertatori ambientali organizzato dalla Calabria Maceri. Un corso che fa parte del più ampio progetto finalizzato all’implementazione del nuovo piano integrato di raccolta dei rifiuti urbani.

PIENI Verso il collasso del ciclo dei rifiuti

Rabbia e 7 mesi senza stipendio Gazebo dei lavoratori delle cliniche private su viale della Repubblica Una sanità in quarantena. pur sapendo che sono ben 17 Sembra proprio che la sanità mesi, quasi due anni, che le calabrese sia stata colpita da strutture sanitarie private un virus devastante del qua- non percepiscono i soldi delle ancora si disconosce la cu- le quote sociali dovuti di dira per guarire. La classe me- ritto e che rappresentano il dico-politica con piani di 60% della retta spettante. rientro e tagli devastanti cer- Per non parlare della quota ca di far rimanere in vita un sanitaria che altro non è gli corpo ormai smembrato che stipendi dei lavoratori in richiede aiuto per non morire. tardo “di solo sette mesi”. Il ospedali, laboratori, cliniche movimento dei lavoratori calpestati, orprivate, mai si definiscocase di cuProtesta tali, dopo ra, Rsa, al distaccamento no aver chiesto aiucase proto ancora una tette e regionale all’organo strutture dell’assessorato volta prefettizio e al psichiatrial Bilancio commissario che sono straordinario ormai allo sbando dopo aver esaurito dell’Asp, ieri mattina hanno tutte le risorse finanziarie an- allestito un gazebo in viale che private ed essere rimaste della Repubblica di fronte il al verde. La domanda che si distaccamento regionale delpongono titolari, dipendenti l’assessorato al Bilancio con e gli stessi malati e quando la speranza di incontrare l’assaranno costretti a chiudere sessore Mancini per intervebattenti “buttando” in strada nire sulla vicenda consideratutti i ricoveri che l’Azienda to che tutta la soluzione delsanitaria provinciale conti- la disperazione di quasi 4minua a inviare normalmente la lavoratori è nell’assesta-

recupero di quei ragazzi con carenze di base. Il taglio in provincia di Cosenza, così come nel resto della nostra regione, provocherà inevitabilmente, il peggioramento

dell'offerta formativa nella scuola pubblica. Un vero disastro. Di epocale nelle politiche del ministro Gelmini ci sono solo i licenziamenti di massa, la mortificazione delle professionalità che in questi anni , comunque, hanno garantito un processo di crescita della nostra scuola. Quello di cui la cittadinanza deve venire a conoscenza è che questo governo sta distruggendo la scuola pubblica per lasciare campo libero alla privatizzazione della scuola in Italia. E’ giunto il momento che tutte le forze politiche, quelle sindacali, le associazioni trovino un momento di discussione per capire dove sta andando la scuola in città e se ci sono le condizioni per porre freno alla emorragia che sta investendo un settore così delicato per la nostra crescita sia sociale e sia democratica».

AGITATI I lavoratori delle cliniche private mento di bilancio che dovrebbe avvenire in questi giorni in regione Calabria. Gli striscioni portavano scritto “Solo lei, Mancini, può ridarci la quota sociale”. Una delegazione è stata ricevuta dalla collaboratrice dell’assessore non presente in sede. I dipendenti hanno consegnato la lunga lettera in cui raccon-

«La situazione degli Ata? Adesso è insostenibile» Il vento dei tagli nella scuola sembra non avere tregua: E’ da ieri l'ufficialità dei dati forniti dall’Usr in merito alla riduzione del personale Ata in provincia di Cosenza. Si tratta di 201 collaboratori scolastici in meno, 15 riguardano gli assistenti tecnici e 55 investono gli assistenti amministrativi. A questi si aggiungono i 412posti in meno per quanto concerne il personale docente. «La situazione a questo punto appare insostenibile, anzi, drammatica. Ne consegue che anche quest’anno un esercito di perso-

Per colpa di una legge tutto il sistema della sanità privata è allo sfascio e nessuno in 17 mesi è riuscito a capire dove il cancro si sia annidato per estirparlo alla radice. Non è il Piano di rientro a risolvere la situazione ma solo il bilancio. Non sono commissari straordinari che si susseguono alla poltrona dell’Asp di via Ali-

mena ma solo una voce in bilancio che ridia dignità e soprattutto serenità ai tanti lavoratori che sono strozzati dai crediti perchè nemmeno i parenti e gli amici hanno soldi da prestare. L’incontro ha sortito una promessa di un appuntamento nei prossimi giorni con l’assessore per parlare insieme e trovare una soluzione. In strada con il viso segnato dalla disperazione e dalla sconfitta i lavoratori tornano a casa. Sono tutti appesi al filo della speranza che porta il nome di “Bilancio”. Qualcuno parla ad alta voce e parla di legalità. Un imprenditore messo in ginocchio dallo stesso Stato poi deve trovare i soldi. Un padre di famiglia che ha uno stipendio e che ha cominciato un mutuo i soldi deve trovarli. E c’è chi commenta: «Poi non possiamo lamentarci se vediamo che l’illegalità e il malaffare si sviluppano se è proprio lo Stato a mancare». Deborah Furlano

nale della scuola non avrà nostra provincia che rischiapiù un incarico. C’è di più no di non avere a disposizioche questi tagli si sommano ne un corredo di personale a quelli degli anni preceden- che li possa mettere nella siti, che hanno già determina- tuazione di svolgere gli studi come previto un indesto dalle norbolimento Assalone me non solo del tessuto segretario costituzionaeconomico li. Qui si lede già di per se della Flc-Cgil: il diritto allo asfittico, ma «C’è un esercito studio, gasoprattutto di precari» ranzia fondahanno minamentale di to e minano il sistema culturale precariz- crescita sociale e baluardo di zando ed emarginando un democrazia». E’ quanto si legge in un cotessuto sociale già debole. Ma a farne le spese saranno municato stampa di Pino Asgli alunni e gli studenti della salone (in foto), segretario

tano l’intera vicenda, soffermandosi sulla sentenza della Corte costituzionale che annulla la legge 8/2010 illegittima e contro le norme dello Stato, riattribuendo ai Servizi Sociali regionali la funzione di pagamento delle quote sociali. Ma i 90 milioni di euro che fino al 2009 c’erano, adesso non si trovano più. generale provinciale Flc-Cgil Cosenza: «In questo modo con le molte classi non costituite sia alle medie che alle superiori e nonostante l'altro ieri il Consiglio di Stato abbia accolto le varie sentenze in merito alle classi pollaio, ai tagli agli organici imposti dal ministro Gelmini e Tremonti con la Finanziaria del 2008 si continua a falcidiare la scuola pubblica. Ancora oggi molte famiglie sono state costrette a rinunciare al tempo pieno. Non si può giustificare l'enormità dei tagli adducendo che il personale della scuola è troppo. E' una generalizzazione La verità è che la carenza di personale costringerà a dire addio a molte delle conquiste che la scuola italiana ha compito durante questi anni. Saranno decurtate le ore di compresenza che significa minore possibilità di


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«Mafiosi? Accusa immotivata» Ecco perché la Cassazione ha messo in dubbio l’ipotesi che esista un clan Bruni Dopo il Tribunale del Riesame, anche la Cassazione, dunque, assesta un duro colpo all’inchiesta “Telesis”. Come anticipato ieri, infatti, i giudici romani hanno annullato l’ipotesi di associazione mafiosa formulata a carico di Michele Bruni alias “Bella bella”, presunto boss dell’omonima cosca e dei suoi fratelli Fabio e Luca. Un brutto colpo dicevamo, giacché l’indagine in questione mira proprio a dimostrare l’esistenza di un clan a conduzione familiare, composto non a caso da fratelli, mogli, nipoti, cugini. Ma se l’accusa di mafia non vale per il capo, allora tutto torna in discussione. Il decreto emesso dalla Suprema Corte è, tecnicamente, un annullamento con rinvio che, rispetto al quadro di partenza, lascia invariata solo l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. Rinvio al Tribunale della libertà, chiamato ora a valutare nuovamente gli elementi probatori. Già in passato il Tdl esaminò la questione, mantenendo in piedi il castello accusatorio. Ed è proprio contro quella decisione che si sono espressi 48 ore fa i giudici roma-

Da sinistra, Michele Bruni, presunto boss dell’omonima cosca e Nicola Rendace suo difensore insieme a Rossana Cribari e Luca Acciardi ni. Il perché sarà chiaro solo quando la Corte depositerà il provvedimento per iscritto, ma quasi certamente, tutto ruota attorno all’assenza di motivazioni valide a sostenere l’accusa. Del resto, proprio su questa linea si era posizionata la difesa degli imputati durante l’udienza romana. I legali dei Bruni rispondono ai nomi di Rossana Cribari, Luca Acciardi e Nicola Rendace, con quest’ultimo incaricato di discutere il ricorso in Cassazione. Ren-

via panebianco

Auto in fiamme per un corto circuito Nella notte tra giovedì e venerdì scorso, un’autovettura parcheggiata in pieno centro è stata interessata dalle fiamme, ma stavolta la criminalità non c’entra. Molto probabilmente, infatti, a innescatre il rogo è stato un banale, quanto fatale, corto circuito. Intorno alle 2.30 di notte i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in una traversa di via Panebianco nei pressi della caserma dei bersaglieri per spegnere un incendio che aveva coinvolto una Yaris Toyota. Fortunatamente, il fuoco non ha raggiunto le vicine autovetture parcheggiate. Circoscritte le fiamme, dopo aver spento l'incendio, i pompieri e la polizia hanno provveduto a effettuare un sopralluogo verificando che non vi fossero elementi tali da supporre il dolo. d. furl.

dace. Rendace ha puntato molto sull’assenza di reati “fine” nell’elenco delle condotte criminali contestate ai tre indagati. L’accusa di clan mafioso, a suo dire, è troppo generica e non suffragata da esempi concreti. «Anche perché non si capisce quale sia la forza intimidatrice espressa sul territorio da questa ipotetica cosca - ha incalzato il legale - E soprattutto, cosa abbia prodotto in dieci anni d’attività». Non a caso, al 2000 che gli inqui-

renti fanno risalire la genesi dell’organizzazione, sviluppatasi poi fino ai giorni nostri, ma secondo Rendace si tratta di un enunciato che non trova conferme nei fatti. Né i collaboratori di giustizia possono aiutare a risolvere il problema. Tra loro, c’è Erminio Munno, che sostiene di essere un ex affiliato del gruppo, ma il suo pentimento risale al 1998, ben prima dunque rispetto ai fatti in contestazione. Gli altri (Oreste De Napoli, Franco Bevilacqua) iniziano a collaborare tra il 2001 e l’anno successivo, provenienti però da diverse batterie criminali. La loro conoscenza dell’argomento, insomma, non è diretta, ma solo per sentito dire. Di questo e altro, quindi, avranno tenuto conto gli “Ermellini” per ridisegnare il quadro accusatorio. Toccherà ora ai giudici catanzaresi del Riesame valutare se esiste una possibilità per motivare meglio l’accusa di mafia rivolta ai Bruni. Altrimenti, il 416bis confezionato per loro, finirà definitivamente in soffitta. MARCO CRIBARI m.cribari@calabriaora.it

la polemica

«Michele poteva essere curato?» Nel frattempo, la vicenda di Michele Bruni, ricoverato in gravi condizioni per via di una grave malattia, è oggetto di riflessione da parte dell’associazione Yairaiha Onlus, secondo cui «l’assistenza sanitaria penitenziaria non garantisce assolutamente le cure adeguate nonostante un decreto Legislativo stabilisca che i detenuti hanno diritto all’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Quanti Michele si sarebbero potuti curare in tempo prima che le malattie degenerassero? Solamente dall’inizio dell’ anno ad oggi registriamo ben 81 morti nelle carceri italiane, di cui 21 per suicidio, e ben 60 per malattie il più delle volte curabili se prese per tempo e non sottoposte alla burocrazia carceraria. Ma in Italia la legge non è uguale per tutti. Per i detenuti altisonanti c’è sempre una patologia più o meno grave per cui risultano incompatibili con il carcere mentre i detenuti comuni ogni giorno rischiano la vita perché lamentare un malessere il più delle volte viene liquidato con un antidolorifico».

legnochimica

«Situazione da non sottovalutare Ma evitiamo allarmismi inutili» Dopo il deposito della relazione a firma Gi- cato di redigere la perizia all’indomani del seno Crisci, sulla situazione della Legnochimica questro degli impianti. Com’è noto, l’area allo di Rende, la Procura invita tutti al silenzio, in stabilimento, già dismesso da tempo e che si attesa che le indagini sul presunto inquina- estende su circa sette ettari, erano stati appomento ambientale dell’area facciano il proprio sti i sigilli il 5 ottobre scorso su provvedimento del procuratore capo Dario corso. «Il problema esiste e Granieri. Da allora, la Procura non va sottodimensionato - ha Prosegue intanto di Cosenza sta indagando sui spiegato il procuratore aggiunl’inchiesta possibili danni all’ambiente to Domenico Airoma, che seprovocati dai residui di lavogue la vicenda insieme al pm sul presunto razione che sarebbero presenGiuseppe Casciaro - ma in inquinamento ti nel sottosuolo dello stabiliquesto bisogna assolutamenambientale mento. In particolare, se la te evitare allarmismi del tutto mancata impermeabilizzazioinfondati». Come anticipato ieri, intanto, almeno una persona potrebbe es- ne dei bacini artificiali abbia provocato l’inquisere stata già iscritta nel registro degli indaga- namento della falda acquifera che scorre sotto ti. Sul punto, gli inquirenti mantengono il mas- agli impianti. A rilevare quest’ultimo dato, nei simo riserbo, così come blindato è il contenu- mesi scorsi, era stata l’Arpacal, i cui studi aveto del lavoro di Crisci, il docente Unical incari- vano dimostrato la presenza di composti chi-

fotonotizia

Il sindaco in visita dal questore

Nuova tappa per il tour istituzionale del neosindaco della città, Mario Occhiuto che ieri ha incontrato il questore Alfredo Anzalone.

Gli stabilimenti dell’ex legnochimica di Rende mici cancerogeni. Tuttavia, l'intera area fosse a rischio contaminazione, lo sostenevano già da tempo i residenti della zona. Quest’ultimi, proprio nei giorni precedenti al sequestro avevano sollecitato l’intervento della magistratura. Già da diversi anni, ormai, era vivo un dibattito sulla presunta pericolosità del sito anche in virtù del persistente cattivo odore che ammorba l’aere circostante. mcr

bergamini

Il legale: «Riaprire il caso si può» Il 4 giugno 2011 è la data della speranza per la famiglia di Donato 'Denis' Bergamini, calciatore del Cosenza morto in circostanze misteriose il 18 novembre del 1989. All'epoca, le indagini sulla morte del 27enne centrocampista nato ad Argenta si chiuserò con la tesi del suicidio. Una versione alla quale la famiglia, e non solo, non ha mai creduto. Per questo, dopo anni di raccolta di materiale e testimonianze, è stata depositata quattro giorni fa, nelle mani del procuratore capo di Castrovillari Franco Giacomantonio, la richiesta di riapertura delle indagini sulla morte di Bergamini. «Abbiamo presentato la richiesta di riapertura del caso alla procura di Castrovillari sulla base di nuovi elementi e della rilettura dei vecchi dati - spiega l'avvocato Eugenio Gallerani, legale della famiglia Bergamini, in

un’intervista rilasciata a Calciomercato.it -. Il materiale che dovrà essere esaminato è tanto. Sono presenti anche testimonianze di ex calciatori che all'epoca non furono ascoltati». Difficile, in questo momento, stabilire quando verrà presa una decisione: «I tempi dell'eventuale decisione sulla nostra richiesta non li conosciamo e forse non li conosce neanche il procuratore capo. Confido nella bontà del lavoro della procura». C'è comunque fiducia nell'avvocato Gallerani, nella famiglia Bergamini, nelle persone che sono state vicine a Denis e nei supporters rossoblu: «Sono fiducioso, nel momento in cui è stata depositata la richiesta lo abbiamo fatto a ragion veduta - spiega il legale - Sulla base del materiale raccolto, ritengo che ci siano tutti gli elementi per riaprire il caso».


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Caso rom, Sel è contro il ghetto I vendoliani chiedono un tavolo prefettizio. Cipparrone: «Non siamo razzisti» Guai a chiamarli “razzisti”. I ven- vincia. Vale a dire il coordinatore prodoliani bruzi questa parola non la vo- vinciale Mario Melfi, il neoassessore gliono neanche sentire nominare. della giunta Oliverio Giuseppe GiudiSulla questione rom, ci tengono a far ceandrea, l’esponente della segreteria sapere di avere le idee chiare, chia- nazionale dei vendoliani Eva Catizorissime. No ad una nuova ghettizza- ne e il segretario regionale del partizione come quella avvenuta a via de- to Ferdinando Aiello. Con loro, in gli Stadi nel decennio scorso, per in- qualità di “compagno d’avventura”, tenderci. Si, invece, all’integrazione. c’era anche il candidato a sindaco Ma che sia omogenea su tutto il ter- sconfitto Enzo Paolini. Ma veniamo al dunque. Tutto è iniritorio. Senza limitarsi alla sola via Popilia, come vorrebbe il neosindaco ziato qualche giorno fa, quando il primo cittadino si è reOcchiuto. Nella concato al campo rom ferenza stampa di «Della questione incontrando gli “inieri mattina, il quarnon può quilini” e garantentier generale cosendogli la fornitura deltino di Sel ha avanoccuparsi l’acqua al più presto. zato una richiesta solamente E facendo sapere che ben precisa: un taCosenza» è nelle sue intenziovolo prefettizio urni un progetto che li gente insieme alle istituzioni e al mondo dell’associazio- vedrebbe traslocare nello storico nismo per affrontare il caso che sta te- quartiere cittadino di via Popilia. Da nendo banco negli ultimi giorni. A lì il caso è montato in men che non si condizione, però, che «ogni decisio- dica: qualcuno favorevole all’idea, ne venga presa insieme». Insieme ai qualcun altro no. Come Cipparrone, diretti interessati - i rom - e metten- ad esempio: pur lodando l’interesse do da parte ogni colore politico. E’ mostrato da Occhiuto, ha condannaquanto scaturito dalle parole di Gio- to la volontà di trasferirli proprio là. vanni Cipparrone, consigliere comu- In quella zona che è un po’ la sua senale d’opposizione, e da chi, al suo conda casa, essendo stato, fra le altre fianco, ha condotto i lavori nella sala cose, presidente della circoscrizione degli stemmi del Palazzo della Pro- collegata. Ha voluto perciò sgombe-

La soluzione di impiegare i forestali per sistemare le situazioni idreogeologiche non buone di Cosenza studiata dal sindaco Occhiuto sembra non piacere a tutti. Lo si può leggere nella nota della corrente “La Cgil che vogliamo” stilata dal coordinatore Delio De Blasi. «Con grande enfasi il neo sindaco – scrive - della città ha dato notizia dell’arrivo a Cosenza dei lavoratori idrauliciforestali ex fondo sollievo disoccupazione di San Giovanni in Fiore per avviare un piano straordinario di manutenzione idrogeologica, nei fiumi e nel territorio comunale. Per come è stata presentata, tale scelta, è sembrata una delle prime significative azioni di un nuovo e positivo approccio alle problematiche della città. Noi non la pensiamo cosi e poniamo nel merito alcune questioni alle quali l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco

DIBATTITO Mario Melfi e Giovanni Cipparrone rare il campo da eventuali incomprensioni, nell’incontro con gli amici del partito: «Noi non siamo razzisti ha spiegato - Insieme a quella gente io ho mangiato e vissuto. I cosentini sono disinformati e non sanno in che condizioni sono costretti ad andare avanti. Il mio unico dubbio è: perché proprio a via Popilia? Perché non a

Rende? E perché non sistemarli in altri punti dell’area urbana? L’esperimento di via degli Stadi è stato un fallimento, lo sanno tutti e non lo dice nessuno». Un passaggio anche sulla polemica con Antonio Belmonte dell’Api che nei giorni scorsi aveva accusato Cipparrone di pensarla diversamente dai suoi compagni di parti-

to: «Gli esponenti di Sel oggi sono qui con me - ha replicato - mentre lui adesso fa le passerelle nel campo rom sulla pelle dei fratelli rumeni, dopo che in cinque anni di maggioranza, accanto ad un sindaco per nulla attento alla vicenda, non ha mai mosso un dito. Ora, forse in attesa di chissà quale carica, improvvisamente si erge a paladino di quel popolo. Spiacente - ha poi concluso, riferendosi alle decisioni dell’attuale amministrazione - ma, pur condividendo la problematica, non abbiamo bisogno di professori in materia: dopo anni di lotte a fianco dei rom, pensiamo di saperne anche noi qualcosa». Contro la ghettizzazione pure Aiello: «Integrare significa assicurare l’istruzione ai bambini, lavorare con le associazioni, creare ludoteche, scuole d’arte e soprattutto considerare quella dei rom non un’emergenza, ma un’opportunità». Infine un messaggio a Occhiuto: «Stia tranquillo, la nostra opposizione sulla vicenda non vuole essere stumentale - ha chiuso Aiello - Ma lezioni sulla questa questione possiamo darne a molti, Belmonte compreso. E pure a qualche altro consigliere». LUIGI MARIA CHIAPPETTA cosenza@calabriaora.it

«Soluzione forestali? Non ci piace»

voro e per la loro utilizzazione hanno in mente di realizzare il sindaco e l’amministrazione di Cosenza? In terzo luogo, e non è un fatto marginale, quale contrattazione sindacale è statinaia di operatori ambientali ta attivata per definire obbietdelle cooperative verso i quali tivi, criteri organizzativi, evobisognerebbe avviare, come luzione gestionale della manuda anni stiamo sostenendo, un tenzione del territorio cittadiprocesso di allargamento del- no. La cura e la gestione dei le competenze professionali ed fiumi, la manutenzione ed il rioperative. Non c’è grande dif- pristino del territorio, la valoferenza professionale tra gli rizzazione del territorio foreoperatori ambientali e gli stale della città, non sono proidraulici-fogrammi strarestali, ed anordinari ed De Blasi che se fosse , una-tantum, chiede la riqualificanecessitano zione profesdi un impeal sindaco sionale dei lagno costante gli impieghi voratori delle e strutturato. per il futuro cooperative è Questi interuna delle leve rogativi meriper consolidare il loro lavoro tano una risposta ed un aped accrescerne le potenzialità. proccio meno improvvisato, Quali programmi operativi ovviamente anche da parte del per il consolidamento del la- sindacato».

Per “La Cgil che vogliamo” non risolve definitivamente il problema dovrebbero dare risposte. In primo luogo sembra davvero assurdo che lavoratori idraulici-forestali attivi nel cuore della Sila, dentro una montagna cioè meritevole di lavori strutturali di manutenzione e cura dei boschi, dei fiumi, sia dal punto di vista forestale, che dell’assetto idrogeologico, che naturalistico ed ambientale, vengano spostati altrove dando l’impressione che dov’erano non avessero nulla da fare o non facessero niente». «Sarebbe interessante sapere dall’Afor – continua - quali programmi operativi ha predisposto in quelle aree e come ha inteso realizzarle. Chiunque conosca la condizione og-

ALL’OPERA I forestali in riva al Crati gettiva dei boschi Silani, delle aree interne, non può che realizzare l’assoluta urgenza di un mantenimento e semmai dell’estensione di una presenza dei lavoratori idraulici- fore-

stali anche per prevenire a monte la creazione di criticità a valle. In secondo luogo, la venuta dei lavoratori idrauliciforestali è nei fatti una sottrazione di lavoro per quelle cen-

provincia Doppio attacco al presidente della Provincia Oliverio da parte del Pdl su due versanti. Il primo riguarda il rimpasto di giunta effettuato pochi giorni fa mentre il secondo è la vicenda relativa all’acqua. «E così, dopo una inspiegabile vacatio di due anni - scrive il gruppo consiliare provinciale del Pdl - il presidentissimo Mario Oliverio decide di completare l’intera giunta e nominare gli Assessori mancanti che finalmente potranno almeno dedicarsi ai tanti ritardi ad oggi accumulati. E…visto che da sinistra, ogni giorno, più che messaggi di felicitazioni e auguri arrivano messaggi di delusione e critica alle nomine di Oliverio, come gruppo consiliare del Pdl non possiamo che salutare positivamente quanto da noi auspicato da tem-

Doppio attacco del Pdl a Oliverio su giunta e Cosenza acque po, cioè nominare gli assessori competenti in ogni settore e provare a governare. Auguriamo pertanto agli amici Giudiceandrea, Caligiuri ed Aieta di lavorare proficuamente per il bene comune e per analizzare e affrontare le tante problematiche irrisolte di un governo della Provincia per troppo tempo privato dei suoi legittimi assessori di competenza. Non possiamo allo stesso tempo esimerci però dal far notare, leggendo i commenti delle ultime ore, come, evidentemente per le ultime vicende elettorali, in Calabria ed in Provincia di Cosenza vi sia una sinistra… sul-

l’orlo di una crisi di nervi!». I dirigentei Nicola Abele e Roberto Tosti invece attacco sull’acqua.«Il presidente Mario Oliverio - dicono - da 5 anni remunerato consigliere di amministrazione di quella Sorical che oggi attacca, dovrebbe spiegare ai cittadini i disastri operati dalla Provincia sia rispetto agli Ato che rispetto alle competenze in materia di depurazione». «Il presidente Oliverio, che è anche consigliere di amministrazione di Sorical , incarico per il quale percepisce un'indennità annuale - si legge nella nota - dovrebbe spie-

gare ai cittadini il pasticcio di Cosenza Acque e la confusione creata con divisioni artificiose di competenze che hanno solo aumentato il disorientamento. Uno dei settori deficitari è quello della depurazione delle acque che in provincia di Cosenza non esiste e che è di comeptenza della stessa amministrazione guidata da Oliverio e non è un caso che l'esperienza fallimentare degli Ato comporti una grave responsabilità politica per l'amministrazione di piazza XV Marzo. Sarebbe opportuno chiedere al presidente Oliverio, consigliere di Sorical - conclude la nota- un bilancio oggettivo di questi sette anni di gestione degli Ato: siamo certi che un'analisi serena non potrebbe non concludersi con un’autocritica».


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Gentile, Vizza e Bruno con un piede in giunta Prime consultazioni con Occhiuto: confermati i tre Sarà che la fase è delicata e, quindi, è meglio che le notizie filtrino con il contagocce. Sarà pure che fa caldo e quindi è meglio tenere le porte chiuse e le tapparelle abbassate. Sarà infine che manca davvero poco al primo consiglio comunale e ogni scelta è complessa e perciò è meglio farla in privato. Fatto sta che a Palazzo dei Bruzi ieri pomeriggio il portone era chiuso e si poteva entrare solo dalla carraia sul retro. Il motivo di tanta riservatezza è scontato: Mario Occhiuto, appena rientrato da Roma (dove è andato a proporre la sua quadra ai big e, verosimilmente, a far scucire fondi ai ministeri) ha iniziato le proprie consultazioni con i gruppi di maggioranza per stabilire in via definitiva nomine e deleghe. Oppure, come potrebbe essere più plausibile, per contrattare con gli esponenti della propria coalizione la lista che ha già bell’e pronta. An-

Stavolta non c’era la musica di Brunori né quella di Fossati, forse perché qualcuno in casa democrat ha sospettato che l’uno suscitava ironie e l’altro portasse pure un pochetto di sfiga. C’era “Un senso” di Vasco Rossi, scelta in ossequio al giovanilismo per over 45, da Mimmo Bevacqua a far da colonna sonora alla manifestazione di ZonaDem svoltasi ieri sera al cinema San Nicola. Faceva caldo ed era venerdì. Per giunta 17. Logico che l’affollamento delle kermesse democrat fosse un ricordo. «C’è gente che è venuta da tutta la provincia per avere risposte», dice Piero Covelli, coordinatore di ZonaDem, cui è toccato fare gli onori di casa per la prima parte della manifestazione, in cui sono intervenuti Luca Branda, il sindaco di Sant’Agata D’Esaro, Antonio Micciullo, il capogruppo Pd di Rossano, il consigliere provinciale Giusep-

zi, architettata. Non sarà un politi- spetto è il caso di dire last but not leco, Occhiuto, ma una lezione della ast, quelli di Occhiuto sindaco. Ogpolitica l’ha capita benissimo: delle gi seguiranno i rappresentanti delsconfitte che ci si lamenta con ru- l’Udc, di cui è certa la nomina di more (e difatti il Pd, da lì a poco, Carmine Vizza, probabile quella di l’avrebbe fatto al San Nicola, un iso- Davide Bruno e ancora in gioco lato dietro piazza dei Bruzi), ma le quella di Raffaele Cesario. Poi quelli dei Moderati e gli vittorie si devono altri. Restano ancogestire con calma e E Morrone jr ra in ballo Luciano silenzio. E con calsembra Vigna, a cui doma e silenzio il sinvrebbe spettare la daco ha ricevuto i destinato nomina in uno dei rappresentanti di alla presidenza posti in quota Pdl e Popolari e liberali, del Consiglio quella di Maurizio cioè i morroniani, Napolitano, il preche un risultato, stando a qualche indiscrezione, l’- sidente dei commercialisti cosentihanno portato a casa: la nomina di ni e, se confermato, l’unico esterno Luca Morrone a presidente del con- in giunta. Il tutto si è svolto al prisiglio. I morroniani sono stati i pri- mo piano, con il portone principale mi. Poi è seguita la pattuglia del Pdl, sbarrato e l’ingresso posteriore capitanata da Katya Gentile, sulla guardato a vista dal personale. Ricui nomina a vicesindaca i dubbi or- dotto, tra l’altro, al minimo per evimai sono pochi, da Lino Di Nardo e tare fughe di notizie o, peggio anda Franco Perri. Infine, ma per ri- cora, chiacchiere pronte ad essere

QUASI PRONTO Si attendono i nomi della nuova giunta comunale distorte o, peggio, disinterpretate. Ai cronisti non è rimasto che aspettare l’uscita dei vari ospiti per cercare di carpire qualcosa tra un “si dice” e un non detto. Ma ormai è questione di ore e la prima giunta di centrodestra della storia recente di Cosenza sarà varata. Forse con lo stesso silenzio con

cui è stata compilata. Ma si sa: certi silenzi fanno molto rumore. Più di quello che di lì a qualche ora avrebbero fatto gli ultrà assiepatisi a piazza dei Bruzi mentre il sindaco riceveva i responsabili del Cosenza calcio.

Pd, Principe striglia Oliverio Al convegno di ZonaDem il consigliere lancia bordate al presidente pe Ranù e la consigliera Pd di San Marco Argentano Anna Maria Di Cianni. Dai cinque, tra un proclama e l’altro, è uscito un unico concetto comune, in cui forse è possibile sintetizzare il sottinteso dell’ “Adesso basta, costruiamo il Pd”, il titolo-slogan della kermesse: «Il Pd deve smettere di inseguire chi sta fuori dal partito e non vuole dialogare». Concetto ripreso da Bevacqua che nel suo intervento parte da un’esegesi della canzone di Vasco e finisce con una metafora bellica: «Abbiamo subito la nostra Caporetto, ora dobbiamo attestarci sul Piave». E nel mezzo, i suoi basta («a chi vuol condizionarci da fuori»), sparati per far fischiare le orecchie a Nicola Adamo con la speran-

PARTERRE I primi interventi del convegno di ZonaDem za che qualcuno li amplificasse nella seconda parte, in cui purtroppo senza il contorno di hostess - hanno dibattuto Franco Laratta, Sandro Prin-

cipe e Mario Oliverio. Speranza vana, di fronte a un Laratta sottile ed ecumenico, a un Principe incendiario e a un Oliverio costretto sulla difensiva.

Il deputato sangiovannese, infatti, ha invitato a «svelenire il clima per preparare i congressi», perché è chiaro che le cose non vanno. Ma il suo è solo un incipit, che Principe approfondisce, difendendo il suo operato di capogruppo regionale: «Il gruppo funziona e non è colpa mia se c’è qualche consigliere così irresponsabile da fare il controcanto a ogni pié sospinto». Purtroppo, prosegue, «il partito è stato gestito malissimo dal 2009 ad oggi». Netta, quindi, la condanna dell’operato di Musi e di chi l’ha preceduto. Ad Oliverio la rimonta viene un po’ difficile, ma ci prova comunque: «Se il Pd non si fosse diviso credo che i risultati sarebbero stati diversi. C’era pure una vicenda amministra-

SAVERIO PALETTA cosenza@calabriaora.it

tiva, a Cosenza, che era stata percepita male dalla gente e, cosa più grave, una parte del Pd, a Cosenza e a Reggio, è stata organicamente trasversale al centrodestra». Condanna di Perugini e frecciata ai candidati cosentitni del Pd. «Caro Mario», è la replica di Principe, «ci teniamo a te ma non sei tutto. Perciò occorre chiarire che Paolini i s uoi voti li ha presi, soprattutto al ballottaggio e che la divisione l’ha provocata chi ha scelto Paolini senza avviare procedure democratiche e poi, di quale trasversalismo parliamo, se alcuni assessori uscenti del Pd si sono candidati in altre liste?». L’affondo è di quelli duri, che non ammettono repliche. Certo, occorre trovare “un senso”, per dirla con Vasco. Ma la domanda è spontanea: possono i congressi darne uno a un partito così conciato? s. p.

legge elettorale Si parla di un nuovo referendum e subito in città si riaccende il dibattito. A smuovere le forze del centrosinistra è l’idea di abbrogare l’attuale legge elettorale, il cosidetto Porcellum, proprio con un referendum. A dare il proprio contributo sono sia la corrente del Pd Azione democratica, sia presidente della Provinvia Oliverio. «I coordinatori provinciale e cittadino di Azione democratica Manuel Mascaro e Gabriele Petrone - è scritto in una nota - hanno aderito al Comitato Referendario per cambiare la legge elettorale meglio nota come “porcellum”. Si tratta di una iniziativa concreta per modificare una legge che oggi impone liste bloccate ed ha creato un Parlamento di nominati e non di eletti scelti dai cittadini. L’attuale legge elettorale, inoltre, consente ad una minoranza di ottenere la maggioranza assoluta in parlamento, stravolgendo il principio costitu-

Azione democratica a sostegno del referendum anti-porcellum zionale di equilibrio tra i poteri e, con l'obbli- to, ma solo una forte iniziativa referendaria go di indicazione del premier, lede le stesse può stimolare il Parlamento a legiferare in maprerogative riservate dalla Costituzione al Pre- teria per modificare una delle leggi elettorali sidente della Repubblica. E' una legge, inoltre peggiori della storia italiana. Per tutti questi - prosegue la nota - che inserendo uno sbarra- motivi, riteniamo che occorre impegnarsi per mento duplice (di coalizione al 4% e all’inter- sostenere in tutte le sedi la raccolta delle 50mino delle coalizioni del 2%) non combatte ma la firme entro settembre necessarie per proanzi favorisce la frammentazione politica che porre il referendum al voto degli elettori che tanti danni continua a produrre alla democra- hanno dimostrato proprio di recente, una forte volontà di cambiamento». zia italiana». Anche il presidente della «Siamo consapevoli - soE Oliverio Provincia Oliverio ha annunstengono ancora Manuel Malunedì ciato di volersi impegnare in scaro e Gabriele Petrone - che questa battaglia decidendo di il referendum in Italia ha naincontrerà convocare, lunedì, una riuniotura solo abrogativa e di per i comitati ne cui seguirà una conferenza sé è uno strumento imperfet-

promotori

stampa per illustrare i contenuti e le ragioni di questa nuova iniziativa. «Già nei mesi scorsi Oliverio e l’on. Mario Segni - è scritto in una nota - avevano promosso su questa problematica un incontro nel corso del quale i rappresentanti dei comitati per la modifica della legge elettorale avevano indicato proprio in Oliverio il presidente onorario degli stessi comitati». «Modificare la legge elettorale per consentire ai cittadini di riappropriarsi del diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento - ha affermato Oliverio - costituisce un fattore irrinunciabile e determinante per ripristinare pienamente il principio democratico e costituzionale della sovranità popolare. L’attuale legge elettorale, oltre a costituire un vulnus rispetto a questo principio costituzionale, rappresenta una vera e propria alterazione della vita democratica».


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«È la videocrazia che ci frega» Piazza XI settembre ha ospitato la presentazione del saggio di De Monticelli Nicola Morra è un professore di Storia e Filosofia del liceo Telesio, candidato alle ultime comunali con il Movimento 5 Stelle. Roberta De Monticelli- che dopo aver insegnato per anni a Ginevra è attualmente ordinario di Filosofia della persona all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano- è l'autrice di uno dei casi letterari dell'ultimo anno, un saggio (dal titolo “La questione morale” ) che potremmo definire urgente, per l'attualità del tema che affronta. Li unisce la convinzione che la politica riguardi chiunque abbia a cuore l'etica. Insieme- non senza l'aiuto di tre loro colleghi dell'Unical: i professori Daniela Falcioni, Luca Lupo e Carlo Serra- hanno compiuto un piccolo miracolo giovedì sera: restituire, seppure per poche ore, un senso alla tradizione che definisce Cosenza “l'Atene della Calabria”. Lo hanno fatto trasformando piazza XI Settembre in un'agorà, del tutto simile a quelle dell'antica Grecia, dove filosofi e comuni cittadini si sono ritrovati a discutere di scelte di governo, valori etici, responsabilità e impegno civile. Decine di persone, di ogni fascia d'età, si sono unite col passare dei minuti al dibattito pubblico sul libro di De Monticelli, dimostrando con le tante domande rivolte all'autrice che sono in molti a sperare che la nostra politica rinneghi lo scettiscismo di chi nega l'esistenza di certezze morali e rimetta a fondamento dell'intero sistema la ricerca critica della Verità, di ciò che è giusto o sbagliato a prescindere dagli interessi di parte. «La speranza - spiega Morra- è che tutti possano

la kermesse

Tre giorni di concerti nei luoghi d’arte cosentini Si svolgerà in tre giornate del mese di giugno il progetto Musica nei luoghi d'Arte. Si tratta di una iniziativa di alto profilo culturale ed artistico che intende divulgare e far apprezzare in tutto il mondo alcune delle bellezze storico, artistico, culturali e religiose presenti nella provincia di Cosenza. I luoghi scelti sono: il castello ducale di Corigliano, il santuario di San Francesco a Paola e Palazzo Arnone a Cosenza. In un ideale percorso artistico, su cui poggia il progetto Musica nei luoghi d'Arte, essi emblematicamente raffigurano l'aspetto secolare, quello religioso e quello artistico presenti nel territorio provinciale. Per poter divulgare in tutto il mondo si utilizza il linguaggio universale della la musica, a cui si affianca un altro strumento di immediata fruizione: le immagini. Il progetto ruota intorno alla realizzazione di un cd con

Roberta De Monticelli, il suo libro s’intotola “La questione morale” vivere in una società che cerchi la ragione nelle scelte che fa, non rassegnandosi a raccogliere le briciole dal tavolo del potente di turno». La tesi di De Monticelli è, infatti, che, dalle ciniche massime sul “particulare” di Guicciardini al «linguaggio patibolare e al “basta apparire”» di Fabrizio Corona, gli italiani e i loro costumi siano maturati ben poco: è mancato il passaggio- figlio della rivoluzione franceseda sudditi a cittadini veri e propri, perché alla serietà dell'esperienza morale si è preferito contrapporre il pensiero (figlio degenere delle teorie nietzscheane) secondo cui giusto e sbagliato sono categorie legate esclusivamente al tornaconto personale di ognuno. Il Belpaese oggi è dunque un eterno incompiuto, dove chi si interessa di

etica e giustizia viene tacciato di moralismo e giustizialismo. «A causa dei neosofismi del pensiero filosofico del '900, prosegue il divorzio tra l'uomo e la sua coscienza», argomenta la professoressa, citando De Santis. «Dai costumi e il linguaggio della videocrazia - prosegue- è nato un sistema che ha fregato l'Italia degli ultimi vent'anni: c'è una sistematica svendita di moralità in cambio di consenso, si infrange la legge per partecipare, da servi liberi, al potere e non per difendersi da esso, mentre i governanti si pongono al di sopra delle norme stesse». Come uscire da questa crisi? «Ricreando uno spazio delle ragioni, serve una “primavera della ragion pratica”». Camillo Giuliani

musiche di J. S. Bach ed altri autori coevi per claviorgano e flauto e correlata operazione editoriale, prodotto per la prima volta in provincia di Cosenza da una prestigiosa casa discografica giapponese “La Camerata”. Si intende “raccontare” su Amadeus, una delle più prestigiose riviste del settore, l'avventura musicale della registrazione del Cd in Calabria che avverrà, appunto, nella splendida Sala degli specchi del Castello Ducale, nella Basilica del Santuario di San Francesco e nella Pinacoteca di Palazzo Arnone. Il racconto sarà ampiamente corredato dalla descrizione dei luoghi ad opera di specialisti del settore e da numerose fotografie. Il Cd sarà distribuito nel 2012, in concomitanza con il 50° anniversario del patronato di San Francesco di Paola sulla Calabria. e. m.

Tra sogno e realtà, l’opera di Aiello “Battezzato” ieri a Confindustria il libro d’esordio della pittrice

La docente Maria Teresa Aiello Evanescente come il sogno”. Questo l'accattivante titolo del romanzo d'esordio di Mariateresa Aiello, dove s'intrecciano le storie, passioni, amori difficili o impossibili di tre donne «Anche se la vera protagonista è una forza occulta: il destino e il fato. Una forza al di là della possibilità

umana di pensare e di agire, forze occulte che superano la ragione - come spiegato da Coriolano Martirano, tra gli interventi di presentazione del romanzo, ieri nella sala Conferenza di Confindustria a Cosenza - Altra protagonista della storia è Roma, che s'introduce nel libro attraver-

so la descrizione della bellezza di Trinità dei Monti, i tetti di Roma, la Cupola di San Pietro. Scritto con grande padronanza di linguaggio, non è un libro da leggere tutto d'un fiato ma va meditato». A scendere nei dettagli del romanzo, Vincenzo Rizzuto, mettendo in evidenza la dolcezza, delicatezza ed evanescenza delle tre creature protagoniste: «che si alternano continuamente in una sequenza di evanescenza e sogno, in cui il titolo mette in guardia il lettore. Un'evanescenza che oscilla tra sogno e realtà che si ritrova anche nei quadri dell'autrice». Mariate-

resa Aiello, infatti, nella vita è docente di lettere e pittrice. Il suo percorso artistico, i travagli e la bellezza della sua arte, della realizzazione della sua opera pittorica, accompagnano il lettore sin dalla copertina con “Piazza di Spagna - La stanza dell'amore” e scandendo il romanzo, pubblicato da Falco Editore, passando per “Ponza - La stanza dell'avventura”; “La Certosa di Padula - La stanza del ricordo”, e molteplici opere che segnano il percorso non solo degli amori delle protagoniste, ma anche quello artistico dell'autrice: dove le vedute ben conosciute di diverse cit-

tà non vengono circoscritte dalla limitatezza della cornice dei balconi o finestre, come messo in evidenza dalla giornalista Giulia Fresca che ha moderato la presentazione del libro. Nell'avventura letteraria, suggerita dalla pittura, Mariateresa Aiello sembra domandarsi, come si legge anche nella sulla quarta di copertina, quante persone riescono a concretizzare ciò che immaginano di ottenere da se stesse e dal bisogno sconfinato di legare la propria interiorità a quella di un altro essere in grado di condividerne idee e desideri. Il fluire del tempo e delle occasioni è le-

gato al doppio filo delle probabilità e del carattere di ciascuno. Può essere difficile, anche se non impossibile, far diventare realtà un'aspettativa accarezzata, cercata e voluta con tutta l'anima, in altri casi la volontà a volte non basta, e resta infine solo l'impalpabile sogno. Così è stato per le protagoniste del romanzo: Marta, una pittrice non ancora affermata, e Silvia una fotografa per diletto. La prima, sposata, ama riamata un amore impossibile; la seconda ha amato un amore possibile ma reso vano dalla forza accecante e devastante della gelosia. Francesca Mazzotti

la mostra Sarà inaugurata oggi, alle 11.00, presso la galleria provinciale d'arte Santa Chiara, nel Centro Storico, la VII mostra nazionale di bonsai e suiseki, organizzata dal "Bonsai club Pollino", con la partecipazione attiva ed il patrocinio della Provincia di Cosenza, in collaborazione con il museo di Storia naturale della Calabria e Orto botanico dell'Università della Calabria e dell'Unione bonsai italiani. Scopo dell'iniziativa è quello di diffondere la meravigliosa arte orientale di coltivare piccoli alberi in vaso ed avvicinare sempre più persone alla conoscenza ed all'amore per la natura. All'inaugurazione del-

La meravigliosa arte del bonsai invade la galleria Santa Chiara la mostra, che rimarrà fruibile sabato 18 e domenica 19 giugno, partecipano il presidente della Provincia di Cosenza Gerardo Mario Oliverio e l'assessore provinciale alla Cultura Maria Francesca Corigliano, oltre gli illustri rapprentanti dell'Unione bonsai italiana e del Club Pollino. Nel pomeriggio di sabato 18 giugno, alle 15.00, la mostra sarà ufficialmente aperta con una prima parte di dimostrazione di tecniche bonsai a cura di

Antonio Gesualdi della scuola Mediterranea, di Antonio Cerasuolo istruttore di Tecniche bonsai, di Rocco Ciciariello istruttore, cui seguirà, alle 16.00, una relazione di Vito Di Venere, istruttore Bonsai club nazionale, sull'arte del Suiseki. Domani, alle 9.30, la mostra sarà riaperta per la seconda parte della dimostrazione di tecniche di Bonsai curata da Antonio Gesualdi, Rocco Ciciariello e Antonio Cerasuo-

lo, cui seguirà un laboratorio con l'istruttore dell'Unione Bonsai Italiano Zino Rongo che durerà fino alle 13.00. Ancora domenica pomeriggio, alle 15.30, seconda parte del laboratorio con lo stesso istruttore nazionale e, quindi, relazione di Vito Di Venere sull'Arte del Suiseki. La mostra chiuderà alle 18.00, dopo aver assegnato i premi: presidente Ubi, premio “Io difendo l'ulivo”, alla migliore conifera con vaso artigianale per Bonsai di Tiberio Gracco, premio alla migliore latifoglia e due premi per i Suiseki (Siban artigianali di Tiberio Gracco). id. ri.


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NASCOSTA In basso, l’ufficio dell’Accettazion e sanitaria che si fa fatica a trovare. A sinistra, l’entrata dell’ospedale civile dell’Annunziata

Cercasi disperatamente l’ufficio di “Accettazione sanitaria”. Nessuna provocazione: solo l’amara fotografia dell’ennesimo disagio di una sanità calabrese letteralmente sull’orlo della crisi di nervi. I disagi, i ritardi, la non sempre impeccabile disponibilità degli operatori sanitari, le strutture spesso al limite delle norme igieniche, le distrazioni e la fin troppo diffusa mancanza di professionalità di tanti camici bianchi sono solo alcuni dei numerosissimi motivi che alimentano quel fastidioso “turismo” sanitario verso altre regioni italiane certamente più preparate ad affrontare le esigenze e le sofferenze dei pazienti nel migliore dei modi. In questo desolante quadro - senza voler in alcun modo fare di tutta l’erba un fascio - non poteva in alcun modo far sentire la propria assenza l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, dove incredibilmente anche le cose più banali diventano problemi quasi insormontabili. E’ il caso dell’ufficio di Accettazione sanitaria, meta obbligata per tutti coloro che devono registrare un semplicissimo ricovero. Sta di fatto che da circa un mese lo stesso non si trova più a ridosso dell’ingresso del Pronto soccorso (a due passi dal bar), bensì in uno sperduto corridoio nei pressi dell’Uo di Otorinolaringoiatria. Sulla porta della vecchia sede un avviso stampato al computer su carta formato A4 informa gli utenti dello sgradevole inconveniente. Armati di pazienza non resta allora che tentare di rintracciare il nuovo ufficio. Unico indizio: la vicinanza del laboratorio della risonanza magnetica. Per il resto nessuna indicazione. La caccia al tesoro da queste parti è più divertente senza troppi “aiuti” evidentemente. Inutile anche chiedere informazioni ad infermieri e dottori: ognuno suggerisce un percorso diverso prima di ammettere che è davvero un’impresa conoscere l’esatta ubicazione dell’Accettazione sanitaria. Un labirinto di porte, corridoi, silenzi e di complicate indicazioni delle più “assurde” unità operative nel qua-

Quell’Accettazione sanitaria che non c’è Caos all’Annunziata Registrare un ricovero diventa impossibile Puntualmente l’ufficio è spostato ogni anno

le ogni passo è sempre più difficile. Soprattutto per gli anziani e per chi non ha nessuno che si occupi delle incombenze burocratiche. Davanti alla porta dell’ufficio itinerante, quasi imboscato nell’immensità della struttura ospedaliera, un gruppo di utenti aspetta impaziente il proprio turno. «Ho girato per quasi un’ora per trovarlo», protesta una pimpante signora. «E’ una vergogna - si lamenta un anziano agitando per aria il proprio bastone - Non ho più la forza di giocare con questi burocrati». E via tutti gli altri: ognuno dice la sua. In un malcontento generale che, sorprendentemente, non risparmia neanche gli addetti dell’accettazione stessa. «Ci siamo spostati? - si schernisce - Affatto. Semmai ci hanno spostato. E’ molto diverso. Lo fanno quasi ogni anno ormai: è un’abitudine». Malsana, aggiungiamo noi. «E da quello che si dice - gli fa eco un collega - sembra che stavolta il prossimo trasferimento arriverà molto prima». Alla faccia degli utenti, come sempre. Del resto all’impossibile e stancante odissea per pagare il sacrosanto Un labirinto di non corridoi, silenzi (ma troppo) ticket e alla e indicazioni di complicatissime mancanza adeguate la fa da padrone uscite alternative in grado di facilitare – in particolare ad anziani, disabili e malati – il cammino verso la propria automobile (il riferimento, in questo caso, è ai “clienti” dei parcheggi a strisce blu), considerato che il pertugio nei pressi dell’obitorio viene chiuso insindacabilmente alle ore 19, non mancava che qualche “piccolo” ostacolo lungo la via del ricovero. Tanto per gradire. La sanità alla calabrese, del resto, è questa. E tanto altro ancora. GIUSEPPE MONTONE cosenza@calabriaora.it

RENDE

«Caro Cavalcanti, portaci via da quest’incubo» «Ti abbiamo votato, ma adesso non tradire la nostra fiducia». Ci contano gli abitanti di contrada Puonzo sul progetto del nuovo sindaco Vittorio Cavalcanti. Lo dimostrano in una lettera aperta, il cui destinatario è proprio l’avvocato cosentino. Una missiva, la loro, senza mezzi termini. Sia in un senso che nell’altro. Non lesinano di lanciare qualche frecciatina a Bernaudo («Abbiamo avuto modo, in tempi non sospetti e per ben due volte di seguito, di sensibilizzarlo con pubbliche petizioni, insieme all'ex assessore ai Lavori pubblici Pino Gagliardi, sulla scandalosa e gravissima situazione in cui versa la nostra contrada»), ma neanche di continuare a confidare senza tentennamenti «in quel processo politico-amministrativo che viene da lontano» e del quale Cavalcanti è stato intravisto come “degno erede”. Questo nonostante il piccolo borgo - negli ultimi tempi sia stato completamente trascurato: «Nel corso della campagna elettorale - scrivono - varie zone

del territorio rendese sono state interessate da provvedimenti, quali la bitumazione delle strade, il riordino della segnaletica, bande di rallentamento e quanto altro occorre per rendere, al passo con la civiltà, le varie collettività amministrate. Contrada Puonzo, non è stata considerata tra le “fortunate”, ma emarginata da quella politica chiamata dell’ “ascolto” sempre privilegiata dagli amministratori a qualsiasi livello». E così, giunta l’ora di recarsi alle urne, gli abitanti della contrada d’Oltrecampagnano hanno comunque scelto la strada della continuità. Non facendosi per nulla condizionare dalle “sirene” dell’opposizione. «Non ci siamo fatti strumentalizzare da chicchessia che, a gran voce, ci invitavano a votare scheda bianca e, in alternativa, a restituire le schede elettorali o votando contro l'amministrazione che, a furor di popolo, è stata premiata grazie ad un grande disegno futuristico e ad un progetto credibile e convincente sotto tutti i

punti di vista». Ma ora veniamo al sodo. I residenti di contrada Puonzo non ne possono più. Ammettono di vivere in una specie di «incubo». Viabilità dissestata, mancanza di vigili, assenza di limiti di velocità, segnaletica inesistente, bitumazione che non c’è: è l’elenco delle principali problematiche citate nella lettera. «Le nostre strade sono diventate come l’autodromo di Monza - fanno sapere - La salvaguardia dell’incolumità dei pedoni, degli anziani e degli stessi bambini è messa a dura prova da una miriade di automobilisti incoscienti e irresponsabili, che, in alcuni tratti d’asfalto, sfrecciano a 150-200 chilometri all’ora, mettendo a repentaglio la vita di noi cittadini». Si aggrappano al neo primo cittadino, dunque, per uscire «da un tunnel chiamato degrado». «Siamo certi che Cavalcanti interverrà tempestivamente - concludono - riportandoci quella tranquillità che ad oggi, purtroppo, manca». Luigi Maria Chiappetta

Il neo primo cittadino di Rende Vittorio Cavalcanti


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C O S E N Z A GUARDIE MEDICHE

FARMACIE Cosenza 13.00 - 16.30 AIELLO piazza G. Mancini, 158 tel. 0984395756 STANCATI Via R. Misasi, 28/C 5/6 tel. 0984/26454 Rende 13.00 - 16.30 STUMPO Via F.lli Bandiera, 46/48

Cosenza via Medaglie d’Oro, 14 Castrolibero Rende centro paese Rende Roges Rende Arcavacata Montalto Uffugo

0984 411333 0984 853352 0984 443014 0984 464533 0984 402518 0984 931347

Servizio notturno 20.00 - 8.30 CHETRY piazza Kennedy 7 tel. 0984/791898-24155 RUSSO via Cosmai, 70/74 tel. 0984/393272

Numeri utili

CINEMA CITRIGNO via Adige 0984/25085 SALA 1: L’ultimo dei templari 18.30 - 20.30 - 22.30 SALA II: Libera uscita 18.00 - 20.15 - 22.30

GARDEN via Torino (Rende) 0984/33912 I guardiani del destino 17.30 - 22.30

MODERNISSIMO c.so Mazzini 0984/24585 Priest (3D) 18.30 - 20.30 - 22.30

SALA A The tree of life spettacolo unico 20.00

SAN NICOLA vicolo S.Nicola 0984/21827 Garfield il supergatto 18 segue Pirata dei Caraibi - oltre i confini del mare 20.00 - 22.30

SALA B X-men: l’inizio 17.30 - 20.00 - 22.30

L’OCCHIO SULLA CITTÀ DI SANTINO MORRONE - s.morrone@calabriaora.it

AZIENDA OSPEDALIERA Annunziata 0984 681500 Mariano Santo 0984 68 11 Santa Barbara - Rogliano 0984 98 81 11 Pronto intervento 118 Pronto soccorso 0984 68 11 Urp 800 703454 Cup 0984 68 18 06 AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE Centralino 89 13 Distretto sanitario Cosenza 0984 89 32 76 Distretto sanitario Rende 0984 84 30 LEGA CONTRO TUMORI via Monte Grappa, 45 0984 28 547 o 0984 28 566 o 0984 26949 TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO c/o Azienda ospedaliera 0984 68 18 41 SERT Via Fiume, 1 0984 89 34 81 CENTRO SALUTE MENTALE Cosenza 0984 89 33 65 Rende 0984 84 30 209 o 0984 40 83 84 CROCE ROSSA via Panebianco,630 - 0984 40 81 16

sguardo al cielo Tutti con lo sguardo verso il cielo alla ricerca della migliore posizione per osservare la luna e l’eclisse

* SERVIZI COMUNE 0984 8311 sito internet: www.comune.cosenza.it Polizia Municipale 0984 23013 o 0984 26 80 2 Urp 0984 8132 17 o 0984 8132 19 Urp numero verde 800 01 36 07 Prima circoscrizione 0984 75113 o 0984 81 33 25 Seconda circoscrizione 0984 39 36 01 o 0984 81 33 75 Terza circoscrizione 0984 39 39 61 o 0984 813215 Quarta circoscrizione 0984 38 40 3 o 0984 8133 27 AMACO Azienda per la mobilità nell’area cosentina via Torre Vecchia 0984 333 44 0984 30 80 11 0984 48 23 32 numero verde 800 242400 AL VOLO collegamento con aereoporto di Lamezia prenotazione telefonica allo 0984.8830894 da lunedi al venerdi dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.00 Prenotazione on-line: www.al-volo.net tutti i giorni 24h su 24h

* CULTURA TEATRO RENDANO piazza XV marzo 0984 0984 79 38 04 TEATRO MORELLI via Oberdan 0984 74 165 CINEMA TEATRO ITALIA via Oberdan 0984 72 186 BIBLIOTECA CIVICA piazza XV marzo 0984 28 596 BiBLIOTECA NAZIONALE piazza Antonio Toscano 0984 72 510 MUSEO DEI BRETTIi E DEGLI ENOTRI complesso monumentale S.Agostino 0984 23 30 3 GALLERIA NAZIONALE PALAZZO ARNONE via Gian Vincenzo Gravina 0984 79 56 39

unical

L’arte di Longo di scena al Filo di Sophia Il Filo di Sophia, gruppo studentesco dell’Unical e fucina di pensieri e dialogo, giunto al suo terzo anno di intensa attività, incontra l’arte di Giovanni Longo, del quale promuove la personale dal titolo “Io abito tu abiti egli habitato”, che si terrà nei giorni 20-24 giugno presso l’università della Calabria. L’esposizione s’incentrerà sulle ultime ricerche dell’artista, recentemente presentate al Padiglione Italia/Accademia alla biennale di Venezia, che interpretano plasticamente il problema dell’habitat. In mostra oltre 15 opere tra grafiche e installazioni, in gran parte inedite; inoltre, in anteprima, l’installazione multimediale Zanzzzzzare. Al vernissage lunedì 20 Giugno (ore 15), curato da Claudia Capogreco, seguirà, martedì 21 (ore 15), presso la Sala A dell’Aula magna, il momento schiettamente teorico durante il quale Armando Canzonieri, Maria Merante e Giuseppe Bornino rifletteranno sul tema del rapporto tra l’uomo e l’habitat, a partire dalle indagini filosofiche.

in note

Musica corale alla “Civica” Proseguono gli appuntamenti della Prima Rassegna di canto corale “Polifonia Mediterranea” che l’associazione culturale musicale Aura Artis di Cosenza ha realizzato con il patrocinio della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria. Dopo l’esibizione del Coro Casella di Salerno e del Coro Laudate Dominum di Praia a Mare, toccherà al coro Aura Artis, diretto dal M° Saverio Tinto, chiudere la rassegna nello splendido scenario del Chiostro di Santa Chiara, presso la Biblioteca Civica di Cosenza. L’appuntamento è in programma per lunedì 20 giugno alle ore 20.

tempo libero

calabroni di Totonno Chiappetta

ARRIVA IL GIORNO DI NONFERMARTI Oggi per 24 ore il complesso monumentale di Sant’Agostino-Museo dei Bretti e degli Enotri a partire dalle 18,30 ospiterà attori, danzatori, pittori, fotografi, grafici, artigiani. Protagonisti, dal tramonto all’alba e poi ancora dall’alba al tramonto. NonfermArti, questo il nome dell’evento. Sono centodieci gli artisti partecipanti. Accanto a loro una serie di ospiti provenienti da tutt’Italia.

L'occhio della mia città consumato paparazzo come faccia ,non si sa va sul posto come un razzo Fece anche l’editore di un giornale lava panni fa Muraca di cognome ma il suo nome è sempre ... Gianni


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P R O V I N C I A MONTALTO

«Poco informati sul Piano strutturale» Il preliminare arriva in Consiglio. La minoranza: non ci avete coinvolti All’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri, c’erano il Piano strutturale comunale e il regolamento annesso. In particolare durante la seduta consiliare, i consiglieri hanno adottato il preliminare del Psc come prima fase per giungere in un tempo abbastanza recente all’adozione del Piano definitivo, che si avrà solo al compimento dell’iter procedurale introdotto dalla

normativa vigente. Il preliminare è stato elaborato sulla scorta del risultato degli studi del territorio affidati a suo tempo al dipartimento di Pianificazione territoriale ed urbanistica dell’Università degli studi di Roma. Con la redazione del nuovo Piano, l’amministrazione si è posta importanti obiettivi e prospettive di sviluppo socio-economico e di tutela dell’ambiente su tutto il terri-

torio comunale. L’intento è quello di provare a rendere l’urbanistica uno strumento essenziale per tutelare gli interessi di tutta la collettività. Bisogna considerare che «se la qualità della vita, l’economia, l’ambiente, il lavoro ed i servizi sono influenzati dalle scelte politiche sottese alla redazione del nuovo Piano come ha sottolineato il consigliere De Seta - allora si sarebbe, però, au-

spicato che la maggioranza, anche della Consulta per l’agricoltura, la per la redazione del solo prelimina- caccia, la pesca e la salvaguardia del re, avesse coinvolto maggiormente territorio, iniziativa importante per la minoranza, alla quale il prelimi- favorire il collegamento tra istituzioni, territorio ed nare è stato mooperatori del settostrato soltanto poIl Consiglio re. Anche se non chi giorni prima ha anche era all’ordine del del Consiglio». La giorno, la comminoranza si è approvato missione ha deciastenuta, ad ecceil regolamento so di sottoporre al zione del consigliedi una consulta presidente della re Muto, che ha Regione un docuvotato favorevolmente. Durante la seduta consilia- mento relativo all’inefficienza delre si è provveduto, inoltre, ad ap- la gestione emergenza rifiuti. Mariateresa Mazziotti provare il regolamento comunale

Addio sale operatorie e Chirurgia Chiuderanno quanto prima: la notizia è arrivata al confronto coi vertici Ao ROGLIANO Una grande mobilitazione per una grande protesta a difesa dell’ospedale Santa Barbara. Il raduno popolare è previsto per stamattina, nella piazza San Francesco di Piano Lago. L’azienda ospedaliera di Cosenza intende andare avanti nella dismissione del presidio, destinato ad ospitare un poliambulatorio con annessi uffici. «Aperta e convinta opposizione all’operazione» espone il deputato del Pd, Franco Laratta, che, ieri mattina, ha incontrato gli amministratori comunali di Rogliano. Le organizzazioni sindacali a livello provinciale hanno espresso, ancora una volta, il loro dissenso per la dissennata scelta della chiusura del presidio, pur rilevando contraddizioni nel percorso segnato dai vertici aziendali. A Piano Lago si prevede una massiccia affluenza di cittadini. Tutti i sindaci dei Comuni del comprensorio saranno presenti. Hanno annunciato la loro partecipazione anche i sindaci della Presila pedacese e Franco Corbelli, leader del Movimento dei Diritti civili. Non mancheranno all’appuntamento dirigenti sindacali, rappresentanti delle forze politiche, esponenti dell’associazionismo. Soprattutto, i giovani e le donne si sento-

NELL’OCCHIO DEL CICLONE L’ospedale Santa Barbara di Rogliano no partecipi di un appuntamento rivolto «a scongiurare una clamorosa ingiustizia», come dicono a più voci. La gente non accetta che venga chiuso un ospedale che funziona: da qui lo sdegno generale. Il sindaco Giuseppe Gallo spiegherà ancora una volta i termini del problema e, soprattutto, segnerà l’ulteriore percorso della protesta, in quanto è convinto che «la vertenza sarà lunga e dura, ma noi abbiamo le nostre carte da giocare, visto il sostegno

ROGLIANO/2

MARIO MASSIMO PERRI cosenza@calabriaora.it

ROGLIANO/3

Campagna antincendi Iniziano le operazioni Campagna antincendi nel territorio del Comune di Rogliano. Il sindaco Giuseppe Gallo ha emesso un’ordinanza per la ripulitura, a cura dei proprietari, della campagna dei dintorni, «da rovi, sterpaglie, materiale secco di qualsiasi natura ed altri rifiuti infiammabili, nonché quelli vetrosi». Alle operazioni di ripulitura sono interessate le aree limitrofe a strade pubbliche per una fascia di almeno tre metri, comprese le strade comunali e quelle vicinali: «Tale fascia di protezione - dispone l’ordinanza - dovrà essere realizzata anche in prossimità delle recinzione comunque costituite. A tutti i proprietari e/o affittuari di terreni siti nelle aree urbane periferiche, è prescritto di realizzare, lungo tutto il

della opinione pubblica e delle popolazioni». L’onorevole Laratta è stato a Rogliano. Non potendo essere presente alla manifestazione di oggi («per impegni precedenti e improrogabili»), ha espresso «tutta la sua più profonda solidarietà, una solidarietà non formale, ma operativa«. Ieri, tra le altre cose, è stata la volta della riunione sindacale nella sede aziendale di Cosenza. Dal confronto tra i vertici aziendali e quelli sindacali, è scaturita la prossima

chiusura della divisione di Chirurgia generale e delle sale operatorie dell’ospedale di Rogliano. Dalla pubblicazione della delibera, che il commissario straordinario Paolo Maria Gangemi ha fretta di confezionare, le organizzazioni sindacali avranno 10 giorni di tempo per controdedurre. I sindacati, seduta stante, hanno manifestato i motivi della loro opposizione. Lo ha fatto, a nome delle sigle presenti (Cgil, Cisl, Uil e Fiels), Elio Bartoletti della Uil, il quale, avendo notato più contraddizioni nella esposizione del “general manager”, ha sollecitato la convocazione di un “tavolo” ad hoc che preveda la partecipazione dei sindaci del Savuto. Il dirigente sindacale ha richiamato l’accordo del mese di agosto del 2010 «che - come ha rilevato - andava in tutt’altra direzione». Evidentemente, ci sono tutti i motivi per dare alla protesta «contenuti di ragionevolezza democratica che - come hanno denunciato il vicesindaco Giovanni Altomare e l’assessore comunale di Rogliano Fernando Sicilia - a quanto pare non sono peculiarità proprie di quelli che dovrebbero essere nostri interlocutori».

perimetro di confine di ogni fondo, fasce protettive, non inferiori ai cinque metri». È vietato buttare mozziconi di sigarette lungo la percorrenza di strade ed è proibito fumare nei boschi e in ogni altra area a rischio incendi. E poi: «Chiunque accenda fuochi nei tempi e nei modi consentiti, dovrà preventivamente stabilire speciali mezzi di arresto delle fiamme, seguendo le prescrizioni dell’Ispettorato forestale e assistendovi personalmente e con il numero di persone occorrenti fino a quando il fuoco non sia spento». Le suddette operazioni, che hanno richiamato diverse altre disposizioni, dovranno essere effettuate “tassativamente” entro e non oltre il 30 giugno. mmp

Torna l’incubo rifiuti A Pianopoli non si scarica Rischio emergenza nella della provincia di Cosenza teraccolta dei rifiuti nell’area nuti allo smaltimento nella del Savuto. La discarica di discarica lametina. I sindaci Pianopoli resterà chiusa fino del comprensorio hanno fata domenica e non si sa se per to notare che non è stata dalunedì potrà essere consen- ta dall’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientito lo smaltimento. Viva è la preoccupazione tale in Calabria alcuna alterdelle amministrazioni comu- nativa, che possa consentire il deposito nali anche dei rifiuti in per i disagi La società altre discache i cittadiche gestisce riche. I veni stanno il servizio ertici della soffrendo. stessa socieLa società sollecita tà hanno riPresila conuovi impianti levato la nesentina, che cessità che gestisce il servizio, in una nota, ha fat- «la zona si doti di impianti to sapere le ragioni della so- propri al fine di scongiurare spensione dello smaltimen- i rischi di emergenze che cito che risalgono all’azienda clicamente si prospettano che a sua volte gestisce l’im- nella nostra zona». Nei prossimi giorni, è prepianto di Pianopoli. Il problema - è stato fatto rilevare - vista una serie di riunioni denon riguarda solo Rogliano e stinate a dare un’accelerazioil Savuto, ma tutti i comuni ne alle iniziative in corso per

la realizzazione di isole ecologiche e impianti di stoccaggio. È stato fatto rilevare come questo sistema rischi di non rendersi più credibile nella considerazione delle famiglie, per le «frequenti interruzioni della raccolta, dovute a ragioni non dipendenti né dalla operatività societaria, né dalla volontà dei sindaci e delle amministrazioni che, anzi, ne pagano il prezzo più pesante». mmp

ACRI

In settemila hanno detto sì E Idv gongola La città silana ha risposto egregiamente all’appello al voto. Il 58% si è recato alle urne, ovvero 7mila votanti. Stravince il sì che, in tutti e quattro i quesiti, ha raggiunto il 98%. Idv esprime soddisfazione e scrive: «L’Idv acrese esprime piena soddisfazione per gli ottimi risultati conseguiti a seguito della campagna referendaria. Nelle settimane antecedenti al 12 e 13 giugno Italia dei valori congiuntamente al Partito democratico, Sel, circoli Allende e Chimento, Pdci, le rappresentanze di Legambiente e dei vari comitati promotori dei quesiti referendari, hanno dato vita a numerose iniziative volte a divulgare la conoscenza dei temi oggetto di referendum ed a sensibilizzare la cittadinanza circa l’importanza della partecipazione al voto esprimendo “4 Ssì”. Tali manifestazioni hanno sicuramente contribuito all’ottimo risultato finale conseguito. Soddisfatti del risultato ottenuto tutti i rappresentanti dei partiti di centrosinistra che si sono adoperati per le succitate manifestazioni, in particolare Idv anche in qualità di partito promotore dei quesiti sul legittimo impedimento e sul nucleare. Gli stessi rappresentanti dei partiti hanno sottolineato come l’aver superato il quorum rappresenti, non solo il riappropriarsi da parte del popolo italiano del più importante strumento di democrazia diretta presente nella nostra carta costituzionale, quanto un ulteriore segnale di dissenso da parte dei cittadini nei confronti delle scelte politiche del centrodestra». Roberto Saporito


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«Modello Reggio? Propaganda» Marranghello a tutto campo contro la politica del governatore Scopelliti SAN LORENZO DEL VALLO

«Non si era mai visto che un partito politico, in questo caso il Pdl, di cui è a capo il presidente della giunta regionale, qualche giorno prima del voto referendario diffidasse i Comuni calabresi a pagare 160 milioni di euro alla Sorical per salate bollette dell’acqua calcolate sulla base di tariffe che la Corte dei Conti ritiene illegittime». L’urlo del sindaco Luciano Marranghello (membro dell’assemblea nazionale di Fli e responsabile regionale degli enti locali), da tempo impegnato in una coraggiosa battaglia per ottenere tariffe più

NERO Il sindaco di San Lorenzo del Vallo Luciano Marranghello eque per i cittadini, “terrorizza” anche Giuseppe Scopelliti. «E’ proprio vero - commenta - che la realtà calabre-

se supera anche la più frenata e perversa fantasia». Una polemica forte, quella inaugurata dal primo cittadino.

«Tra l’altro è preoccupante accusa - osservare che il partito politico che governa sia a livello regionale che naziona-

le dia ordini agli oltre 400 conto che è passato più di un sindaci dei Comuni della Ca- anno dalle elezioni e che neslabria: accadeva in Urss qual- suno dei drammatici probleche tempo fa. La campagna mi - dalla sanità ai rifiuti del Pdl contro il referendum che assillano la nostra regioe a sostegno della Sorical è ne è stato avviato a soluziostata bocciata dalla maggio- ne». L’esponente finiano, inranza dei calabresi. Con la fine, rilancia: «Ciò che emerschiacciante vittoria dei “Sì”, ge dalla commissione minii cittadini hanno dato una ri- steriale di inchiesta sul Cosposta chiara sia al Pdl sia al- mune di Reggio Calabria (debiti fuori la Sorical che in molte oc«La campagna bilancio per 130 micasioni, in del Pdl regionale circa lioni di euro ) ossequio alla dimostra che logica del contro il voto il tanto deprofitto, non per i 4 quesiti cantato “moha esitato di ha fallito» dello Reggio” chiudere i era solo virrubinetti negando l’acqua anche a vecchi tuale, una finzione su cui egli e disabili». Prendendo in ha costruito la sua carriera prestito dalla matematica la politica. Temiamo che il regola della proprietà transi- “modello Reggio”, che i calativa, inoltre, Marranghello bresi stanno conoscendo, afferma: «E’ indubbio che il venga esportato dal governareferendum ha segnato an- tore anche in Regione per che una netta sconfitta di realizzare un “modello CalaScopelliti e della sua politica bria” fatto di sola propaganpro Sorical. E’ un brutto se- da, inefficienze, clientele e, gnale per il governatore so- per quanto riguarda gli incaprattutto, perché i calabresi richi, poco rispetto per il mesi sono liberati dall’incantesi- rito». mo taumaturgico del goverGIUSEPPE MONTONE natore e si stanno rendendo cosenza@calabriaora.it

FAGNANO

Alle urne in massa Esseics si gode il successo Si fa ancora analisi sul ri- dell’associazione - appare sultato uscito dalla campa- logico constatare che appargna referendaria. Soprattut- teniamo con orgoglio ad una to perché era da 16 anni che comunità che ha saputo innon si raggiungeva il quo- formare, che ha saputo inrum per i quesiti posti. E ciò formarsi e che ha, soprattutche colpisce di più sono le to, saputo fare rete. Lo scorpercentuali bulgare ottenu- so fine settimana - spiegano te. Più al nord che al sud. Ma - ha vinto una politica che nonostante la Calabria sia parte dal basso incentrata stato il fanalino di coda in sui cittadini e sul loro spiritermini di affluenza non si to critico più che sulla adupuò dire la stessa cosa per lazione del popolo. Noi facalcuni piccoli centri dell’Esa- ciamo parte di quei cittadini ro, come Fagnano, dove la che il 12 e il 13 giugno hanrisposta è stata esaltante: ol- no cercato, in piena autonotre 1700 voti che equivalgo- mia, di ristabilire un contatto nuovo, no al 51,1% diretto e degli aventi Il movimento più pulito diritto. Un sul referendum: con la poliottimo ritica». «Può sultato con«Orgogliosi di sembrare quistato aver saputo retorica grazie ad fare rete» aggiungouna capillano - ma a re opera di informazione, attraverso la volte le elezioni sono un terrete e il porta a porta, messa mometro sociale importanin atto dall’associazione Es- te, in alcuni casi rilevano il seics. Anche se il movimen- gradimento del politico di to giovanile non vuole acca- turno, in altri certificano la parrarsi nessun merito, il fiducia che ha un popolo dei dato parla chiaro: da un’at- suoi governanti. Ci sono, intenta analisi si scopre che vece, occasioni più imporFagnano Castello è il comu- tanti - concludono - in cui si ne che nell’intero territorio testimonia la voglia di futu(Valle dell’Esaro e comuni ro e la speranza di un popoconfinanti della costa tirre- lo. Chi credeva di vivere in nica) ha fatto registrare la un paese amorfo, poco inclipercentuale più alta di vo- ne alla condivisione e alla tanti, uno dei pochi comuni partecipazione dovrà ricrea raggiungere il quorum. «A dersi». Massimiliano Trotta noi - dicono i componenti


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Sanità nel caos Ma in soccorso arriva Scarpelli Il commissario dell’Asp incontra i sindaci: «Aiuti per Mormanno e sale operatorie» POLLINO Tante criticità quelle all’ospedale di Castrovillari e tanto impegno promesso. Poi si attendono i fatti. Il neo commissario dell’Asp di Cosenza, Giancarlo Scarpelli, ha incontrato ieri pomeriggio la commissione consiliare del Comune di Castrovillari estesa ai sindaci, ai consiglieri provinciali, all’ente Parco e alla Comunità montana. Un lungo incontro pubblico prima di intraprenderne un altro con il sindaco di Mormanno, Guglielmo Armentano, e rappresentanti del suo ospedale per parlare completa anarchia. Abbiamo della grave carenza di medici. pagato la scelta di fare l’accorDopo l’introduzione della pre- pamento delle Asl senza un piano di riorsidente dell’organismo, «Emodinamica ganizzazione sanitaria». Marisa Urso, ferma al palo Sulla sanità e l’illustrazionel Pollino: ne del progetCerchiamo «E’ vero qui to di sanità il modo c’è una situaterritoriale vadi uscirne» zione ottimarato dal tavole rispetto alle lo tecnico della commissione (Laghi, D’In- altre parti della provincia gragianna e La Bruna), ad opera di zie alla lungimiranza degli opeFerdinando Laghi e che preve- ratori. Manterremo l’indirizzo de un’integrazione tra gli ospedali di Castrovillari (per acuti), di riabilitazione e lungodegen- CASTROVILLARI/3 za per Mormanno e solo lungodegenza per Lungro, è toccato al rappresentante del Pdl, Franco Corrado fare il “punto politico” del momento. «Abbiamo accumulato enormi ritardi in provincia di Cosenza in Ieri mattina in ospedale 8 mesi che lei deve recuperare. l’incidente probatorio per Fortunatamente, nella nostra Gaetano Greco, il 41enne zona, anche grazie alla lungidi Castrovillari ma residenmiranza degli anni passati abte a Morano, vittima di un biamo accumulato un vantagtentato omicidio nei giorni gio rispetto alle altre zone. Siascorsi dopo una lite scopmo avanti e non vogliamo papiata con cinque ragazzi a gare per gli altri». Frascineto. Nel corso del Scarpelli, ha preso nota e ha pestaggio culminato con dettato la sua linea nella gestioalcuni spari, venne anche ne. «È venuto il momento delferito di striscio alla testa la responsabilità sociale. C’è Alfred Skhoza, 20enne di una situazione di esubero di nazionalità albanese. personale sulla carta ma dapPresenti le parti con i pertutto una carenza di persopropri difensori, il pm Manale. Com’è possibile? Qualcuria Grazia Anastasia (che si no s’è “imboscato” nell’ammista occupando della vicennistrativo. Taglieremo l’indenda con il collega Francesco nità di infermiere a chi fa l’inPellecchia) e il gip Annafermiere ed è nell’amministrativo. Abbiamo un’azienda nella

di ospedale per riabilitazione intensiva ed estensiva a Mormanno che avrà anche la funzione di lungodegenza - ha annunciato il commissario dell’Asp». Lungro «è anche già indirizzata sulla lungodegenza». Lo Spoke di Castrovillari: «Sarà oggetto di investimenti». E prende impegni sulle sale operatorie in ristrutturazione da un pezzo tanto che tutti i reparti sono costretti ad utilizzare a turno l’unica presente (del re-

Hanno tentato di ucciderlo Nuovi dettagli dalla vittima

Sviluppo Vizzi: sì al ministro del territorio

maria Grimaldi. Secondo quanto è emerso Greco avrebbe riconosciuto i cinque ragazzi e aggiunto nuovi particolari sull’accaduto. Pare anche che, nel corso dell’incidente probatorio siano venute fuori alcune incongruenze che ora sono al vaglio del giudice per le indagini preliminari Annamaria Grimaldi. I cinque ragazzi sono difesi dagli avvocati Ugo Anelo, Roberto Falvo, Michele Donadio, Roberto Laghi, Mario e Liborio Bellusci, tutti del Foro di Castrovillari. rcs

CASTROVILLARI Torna a farsi sentire, a distanza di qualche giorno, il portavoce castrovillarese di Italia dei valori, Pinuccio Vizzi (in foto). Dopo la riflessione sull’agricoltura del comprensorio e la proposta di puntare sul tema della filiera corta, per creare mercato, ecco arrivare dal dipietrista un’altra idea: ovvero l’istituzione di un “ministro del territorio”,

In alto, i sindaci a colloquio con Scarpelli dell’Asp. In basso a sinistra, l’ospedale di Castrovillari parto di Ostetricia). «Abbiamo pagato il sesto stato di avanzamento - annuncia Scarpelli - e poi risolto in questi giorni alcuni problemi che bloccavano tutto e in settimana pagheremo il settimo e ottavo step. Dopo questo l’azienda potrà ricominciare e finire i lavori». Sull’Oncologia nessun impegno concreto: «Sicuramente ci vogliono più strutture complesse. Vedremo». Sulla Broncopneumologia invece si: «Sicuramente prevederemo una struttura complessa a Castrovillari». Sul Pronto soccorso affollato da pazienti (anche dopo la chiusura degli altri ospedali della zona), Scarpelli ha detto: «A Cosenza abbiamo fatto un bando per l’assunzione di quattro medici per il pronto soccorso e quattro per l’anestesia. Vediamo se possiamo attingere a quella graduatoria per coprire almeno le urgenze estive». Il neo commissario ha poi annunciato: «Gli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare che hanno un grande bacino d’utenza sono di frontiera e non possono essere declassificati. Vedremo di prevedere almeno un’attività per il soccorso». Sull’emodinamica ferma al palo: «C’è la necessità di trovare un modo per uscirne. E’ un problema di personale medico e infermieristico». Dopo un lungo dibattito con i sindaci presenti, in chiusura, Scarpelli ha aggiunto: «Sono convinto che a Castrovillari debba essere aperta l’emodinamica. Scaffidi dice si ma quando parliamo di cose operative… Le analisi le sappiamo fare tutti ma poi quando si deve decidere nessuno decide». Una stilettata velata al responsabile del Piano di rientro. Scarpelli si è già calato nella parte a dovere. Dopo la riunione il neo commissario dell’Asp ha incontrato la delegazione dell’ospedale di Mormanno impegnandosi a risolvere la gravissima carenza di medici «in tempi brevissimi». LUIGI BRINDISI pollino@calabriaora.it

CASTROVILLARI/2

Guerra aperta nel Pdl «Blaiotta? È un arrogante»

Il coordinatore cittadino del Pdl Giuseppe Tamburi Dopo l’intervista che Franco Blaiotta ha rilasciato a CO, in cui l’ha accusato di non essere stato in grado di formare il Pdl a Castrovillari, Giuseppe Tamburi replica per le rime attaccando «l’arroganza» del sindaco: «Partito e maggioranza sono due cose diverse - afferma - perciò possono non essere d’accordo su episodi di vita amministrativa o di partito. Ergo, il diritto di critica non può essere violato solo perché non fa comodo a chi la subisca, anzi, chi la subisce dovrebbe far tesoro dei suggerimenti che gli vengono impartiti, ma l’ arroganza, si sa, è come un fiume in piena ed è impossibile arginarla». Il coordinatore aggiunge: «I consiglieri comunali si devono rapportare soprattutto con i cittadini che li hanno eletti, poi con il capo dell’ amministrazione e con il partito, dal momento che hanno un vincolo morale con i cittadini, un rapporto organico con il sindaco e, infine, uno po-

capace di fissare gli obiettivi prioritari e strategici per una nuova politica di sviluppo. Dice Vizzi: «Ogni territorio deve essere un centro decisionale, agile e strategico, in cui bisogna intercettare tutte le risorse provinciali, regionali, nazionali e comunitarie». Da qui, dunque, la creazione del ministro del territorio, il quale - sostiene l’esponente di Idv - «deve possedere le professionalità richieste per gestire le strategie di politica economica di quei territori della Provincia in cui bisogna spostare le risorse

litico col partito». In tutto questo: «Il coordinatore può solo mettere in luce i problemi, sollecitandone una soluzione, ma non può imporre una linea ai consiglieri. Ciò anche perché ha fiducia nel loro operato, nella loro serietà e nel loro senso del dovere. Votare o no il Bilancio, è una loro scelta». Ultima cosa: «Mai ho chiesto al sindaco una riunione sullo stato delle opere pubbliche e sui lavori in corso, riunione che lui ha convocato ed alla quale c’erano si e no 2 consiglieri comunali. L’ ho solo sollecitato con forza a muoversi presso uffici e ditte appaltatrici, perché alcuni lavori sono fermi ed altri vanno a rilento: basta fare un giro in città per constatarlo». La verità dei fatti «non si può confutare a chi - conclude - nel giugno 2007 era coordinatore di An e a gennaio 2011 del Pdl, due date che coincidono, guarda caso, con altrettanti successi dell’ accusatore». lu. br.

dove davvero servono». Secondo Vizzi, infatti, bisogna «togliere il potere e la gestione dei lavori pubblici ai sindaci, i quali spesso sono occupati a gestire la politica e non il lavoro e le risorse». «Il “ministro del territorio” - conclude il rappresentante del partito di Di Pietro- deve lavorare in sinergia con le strutture tecniche comunali, prendere le decisioni in modo responsabile ed autonomo ,collaborando, possibilmente, per gli appalti, con la Sua: la Stazione unica appaltante». Domenico Fortunato


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l’ora di Corigliano Redazione di Corigliano-Alto Jonio-Tel. 0983 290604-Fax 0983 292220 - Mail: corigliano@calabriaora.it

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“Signori della truffa”in manette Sette stranieri promettevano lavori a basso prezzo e poi minacciavano I signori della truffa questa volta erano stranieri: irlandesi, britannici e polacchi. Il raggiro ai danni di commercianti coriglianesi, purtroppo, poi finiva con minacce che avevano il fine di estorcere del denaro ai malcapitati. Sono stati gli uomini delle fiamme gialle della tenenza di Corigliano, coordinati dal luogotenente, Antonio De Simone, a scoprire l’artifizio criminoso. In pratica si tratta, a ben vedere, di una singolare truffa, singolare, come si diceva, per le origini dei protagonisti e inconsueta per tipologia, che i finanzieri coriglianesi hanno scoperto sgominando una banda specializzata in "truffe sulla bitumazione", denunciando a pie-

de libero per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni ed alla truffa 7 persone: 3 anglosassoni ritenuti la "mente" della gang e 4 cittadini di origine polacca, 'le braccia". Il meccanismo fraudolento, spiegano le fiamme gialle, consisteva nel proporre a privati l'asfaltatura di cortili e piazzali a prezzi estremamente vantaggiosi dietro il corrispettivo della sola manodopera, mentre il bitume, indicato come eccedenza di precedenti lavori, veniva fornito gratis. A queste allettanti condizioni la banda, capeggiata da Q. T. J. e F. W. (cittadini irlandesi) e C. J. (cittadino britannico), ottenute le commesse avviavano i

L’OPERAZIONE dei finanzieri del luogotenente De Simone lavori. Solo che, sistematicamente, pochi giorni dopo, adducendo presunti imprevisti, facevano lievitare i costi del-

l'intervento imponendo robuste "revisioni prezzi" e, alle lamentele dei malcapitati clienti cui veniva richiesto un prez-

zo superiore a quello pattuito per lavori decisamente scadenti e con bitume di pessima qualità, la gang rispondeva con minacce (anche di morte, come capitato al titolare di un attività commerciale coriglianese che ha denunciato la truffa) costringendoli a pagare. Analoghe truffe, con medesimo modus operandi, sono state poste in essere dagli stessi soggetti in varie regioni italiane e ultimamente nei comuni di Falconara Marittima (nelle Marche) e Ravenna (in Emilia Romagna). E’ così che contratti del genere, che all'inizio possono sembrare estremamente vantaggiosi, si risolvono solo ed unicamente in colossali "truffe". Lavori di specie, infat-

ti, eseguiti da imprese nei confronti di privati, devono corrispondere a precise prescrizioni normative, come ad esempio la dichiarazione di inizio lavori presso il comune di competenza e, non da ultimo, la pattuizione di regolare preventivo sottoscritto da entrambe le parti con la chiara indicazione della tipologia di lavoro da effettuarsi ed il relativo corrispettivo. I finanzieri, pertanto, invitano i cittadini a valutare bene le proposte, prima di accettare e versare del denaro, questo perché, come spesso sta accadendo negli ultimi tempi, la truffa è sempre più in agguato. GIACINTO DE PASQUALE corigliano@calabriaora.it


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«Qui la mafia non condiziona elezioni e politica» Consiglio sciolto, netta presa di posizione di Corrado del Circolo del buon governo «Chi ha deciso lo scioglimento del consiglio nomia e politica comprese. Il popolo coriglianeha forzato un po’ la mano, perché questa non è se a questa notizia non riesce ancora a fare il caluna città in cui la mafia spadroneggia e condi- lo, nonostante l’inchiesta che vede coinvolto il ziona elezioni e politica e presto ne vedremo sindaco e la successiva gogna mediatico-giudidelle belle». Non ha dubbi Raffaele Corrado, ziaria siano vecchie di un anno. Non sentendopresidente del Circolo del Buon Governo della si per niente mafioso, perché non lo è, per lo Sibaritide, nel commentare la decisione mini- meno nella sua parte migliore – afferma ancora Corrado - ha saputo sopsteriale di sciogliere il consiglio per portare l’accusa che gli è infiltrazioni mafiose. Come sem«Un atto atteso piovuta addosso con granpre l’analisi di Corrado è diromdi cui, più che il de contegno, e per questo pente e pone spunti di riflessione meriterebbe un premio alla sui quali si può aprire un dibattisindaco pazienza e forse anche al coto. «E’ successo quello che tutti teStraface, farà le raggio, giacché su questa mevamo – afferma Corrado -: il spese la città» vergogna ha almeno fatto consiglio comunale di Corigliano, sentire la sua voce, seppur dopo una lunga agonia, è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Un atto atteso, timida, stringendosi attorno al suo sindaco, e aldi cui più che il sindaco Straface fa le spese la cit- l’istituzione che rappresenta, incitandolo ad antà, che d’ora in avanti entra a far parte, a pieno dare avanti. Un esempio di correttezza e di letitolo, delle suburre del paese, poiché stando in altà, se paragonato al menefreghismo e alla coCalabria sarà associata a realtà terribili, quali dardia mostrata dalla nostra classe dirigente, quelle della locride, del crotonese o del reggino, che pur avendo votato in gran parte per la Strain cui la n’drangheta la fa veramente da padro- face l’ha mollata il giorno dopo lo scioglimento, na, controllando ogni angolo del territorio, eco- senza sentire il bisogno di ragionare, di analiz-

decreto del viminale

Psi: mai ci saremmo aspettati una realtà così drammatica «Indubbiamente i fatti emersi nell’operazione “Santa Tecla” hanno turbato profondamente gli animi non solo dei coriglianesi, ma di tutti quelli che risiedono e operano nell’intera Sibaritide». E’ questo il commento di Franco De Luca, presidente del Psi ausonico, a commento della notizia sullo scioglimento del consiglio comunale. «Mai ci saremmo aspettati – afferma De Luca - di doverci trovare di fronte a una realtà così drammatica e pericolosa come quella prospettata dall’indagine ancora in corso. Ovviamente siamo appena nella fase iniziale del lungo processo e c’è da attendere con fiducia, ma anche con trepidazione, l’esito dello stesso. Mi sento di esprimere il plauso e la gratitudine nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine che hanno scoperchiato una pentola così esplosiva, che da tanto tempo cuoceva a fuo-

co lento. Una domanda però sorge spontanea. Non si poteva intervenire prima? È noto che un virus è tanto più facile da estirpare quanto più presto viene diagnosticato, e quindi più aggredibile. Quando diventa cronico o canceroso, è molto difficile, se non addirittura impossibile, debellarlo. Solo la fiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nelle forze dell’ordine, nei tanti uomini liberi, onesti e laboriosi, ci deve dare la forza di continuare questa lotta di legalità e di democrazia. Non sta alla politica fare processi, ancora di più se sommari e senza le dovute conoscenze dei fatti, ma è suo compito analizzare i fenomeni. Come centro sinistra, da mesi abbiamo chiesto un consiglio comunale possibilmente aperto, per discutere di legalità e dare alla città un segnale forte di difesa dei diritti essenziali dei cittadini». (gdp)

zare e spiegare a dovere la situazione, vederci chiaro, magari per ribellarsi ad alcune evidenti forzature, in modo da salvaguardare la dignità di un popolo perbene e soprattutto proteggere l’economia locale, che vive anche di turismo, la cui immagine è ormai compromessa. D’altronde era prevedibile che la classe dirigente della città tacesse. E’ sempre stata vile e prona a ogni forma di potere vincente – afferma impietosamente Corrado - ieri mafioso (col quale stringeRaffaele Corrado va accordi finché era forte) e politico (il centrodestra locale, cui ha leccato il culo per anni), oggi giudiziario (che teme più del diavolo, poiché vive e vegeta nell’illegalità), per cui non si poteva pretendere che un gruppo di uomini senza spina dorsale e mai leale verso le istituzioni e le loro regole, cui antepone da sempre l’interesse personale e di casta, prendesse seriamente le difese del sindaco della città. Inoltre, se consideriamo che alcune delle motivazioni dello scioglimento potrebbero forse essere esagerate, nel senso che potrebbero non reggere alla prova dei fatti, si ha l’idea del casino che potrebbero aver combinato coloro i quali hanno agito per ripristinare la legalità. Non stupisca, quindi, che la pensi così. Ma se si va avanti così, senza riflettere, senza avviare una seria discussione sull’argomento, magari ridendoci sopra e facendo finta di dimenticare che altri sindaci e altri amministratori di questa città, con la complicità di tanti, hanno fatto di peggio, stiamo certi che non costruiremo mai una società civile». GIACINTO DE PASQUALE corigliano@calabriaora.it

santa tecla

Ultime discussioni A fine mese la decisione del gup Carenza del quadro indiziario e insussistenza degli elementi accusatori. Questi i punti salienti affrontati ieri dagli avvocati Lucio Esbardo e Giovanni Favasuli per le posizioni di Saverio Magliari, Antonio Presta e Roberto Presta (questi ultimi due latitanti) nel corso dell’udienza preliminare del maxiprocedimento “Santa Tecla” celebratasi dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro Tiziana Macrì. Nelle proprie arringhe difensive, i legali hanno sostenuto le ragioni dei propri assistiti chiedendo il non luogo a procedere. L’avvocato Esbardo ha inoltre chiesto la remissione in libertà per Saverio Magliari sostenendo, nell’ambito dei cosiddetti “mandati di cattura a grappolo” o “a catena”, che la decorrenza dei termini per la misura cautelare inizierebbe già dall’operazione “Skoder” che, a livello temporale, coincide con l’acquisizione delle notizie di reato contestategli in Santa Tecla. Terminate le discussioni della difesa per gli imputati che hanno optato per il rito ordinario, e per i quali alle passate udienze il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto ha chiesto il rinvio a giudizio, l’udienza si aggiorna al prossimo 27 giugno per gli interventi dei difensori dei collaboratori di giustizia. Il 29 è invece attesa la la pronuncia del giudice sia in merito all’ammissione dei riti abbreviati già chiesti da gran parte degli imputati (ieri gli avvocati Giuseppe De Marco e Fabio Salcina hanno avanzato la richiesta di abbreviato secco per Cesare Cardamone, Liliya Bevtsyk e Halyna Voytovych) sia in merito ai riti ordinari. (rm)

chiesa

La figura di don Carlo De Cardona al centro di un evento di rilievo Importante appuntamento culturale questo pomeriggio alle 18,30 nella chiesa parrocchiale San Nicola di località Fabrizio Grande: si discuterà della figura e dell’opera di don Carlo De Cardona (foto). “La figura e l’opera di don Carlo De Cardona”. Questo momento di riflessione su una delle figure più importanti della chiesa calabrese è organizzato, in ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dall’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, dal Centro Culturale Cattolico “Igino Giordani” e dalla Parrocchia San Nicola di Fabrizio Grande, che quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni dall’istituzione. A relazionare sul tema monsignor Franco Milito,

docente presso il Seminario Calabro, mentre i saluti sono affidati al parroco della chiesa San Nicola della frazione coriglianese, don Maurizio Biondino. A svolgere un intervento introduttivo sarà, invece, il prof. Francesco Pistoia, referente locale del Centro “Igino Giordani”. Don Carlo De Cardona nacque a Morano nel 1871. La sua opera fu incessante, incisiva, instancabile in ambito apostolico e sociale: fondò cooperative, associazioni, casse rurali e artigiane per alleviare le pene della gente (“i rurali”), della provincia di Cosenza. Morì nel 1958. Modello di spiritualità e coerenza, s’impegnò nell’opera di formazione delle coscienze. g.d.p.


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«Lavoratori finalmente salvi» Gallo (Udc) interviene sulla risoluzione delle vertenza dei 1500 Lsu scolastici TREBISACCE

Il primo a rallegrarsi per lo scampato pericolo di licenziamento e la positiva conclusione della vertenza degli ex Lsu e Appalti storici (26mila in Italia, di cui oltre 1.500 in Calabria) che prestano servizio nella pulizia degli edifici scolastici è stato il consigliere regionale e vice-capogruppo dell’Udc in consiglio regionale Gianluca Gallo che ha seguito la vicenda con grande attenzione e con iniziative istituzionali che sicuramente hanno contribuito a incanalare la vertenza su binari favorevoli. «Trovata finalmente l’intesa, - si legge in una nota redatta dall’ufficio stampa dell’onorevole Gallo - sono sani e salvi i 1.500 posti di lavoro dei lavoratori precari impiegati nella pulizia delle scuole calabresi che si sono garantiti un futuro lavorativo ed uno stipendio per i prossimi 24 mesi, in attesa dell’indizione d’una gara d’appalto nazionale. Si chiude dunque col lieto fine la storia degli oltre 1.500 lavoratori calabresi in precedenza inseriti nel bacino dei lavoratori socialmente

TREBISACCE «Incontrarsi, confrontarsi e riflettere a fondo sui risultati elettorali, per cercare di capitalizzare l’aria nuova che si respira nel Paese e per cercare di mettersi in sintonia con il sentire comune, perchè è vero che è in atto un sussulto delle coscienze ma, a ben vedere, la matrice del fenomeno non sta nei partiti ma nella società civile». Così Mario Franchino, consigliere regionale del Pd e già segretario provinciale dei Ds, nell’ incontro-confronto del Pd zonale per fare il punto della situazione, per cercare di correggere la rotta di un partito a suo dire «pieno di contraddizioni», nel quale, a livello regionale e provinciale, si respira un’aria di incertezza e di confusione che rischia di aumentare il senso di sfiducia degli iscritti e dei simpatizzanti. Nella sala consiliare della Cmaj piena di sindaci e

utili o assunti con contratti a termine dalle pubbliche amministrazioni e sui quali per mesi ha pesato la minaccia del licenziamento collettivo. In Calabria - ricorda il vice-capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluca Gallo, che sul punto aveva presentato anche un’interpellanza - sono circa 1.500 i lavoratori interessati da questa situazione, di cui almeno 700 nella sola provincia di Cosenza, occupati nelle scuole di ogni ordine e grado, con contratto part-time di 35 ore settimanali per garantire le attività di pulizia e di igiene nelle nostre scuole. Per loro - ricorda ancora la suddetta nota che si fa carico di ringraziare le OO.SS. che hanno condotto la trattativa per conto dei lavoratori e la stessa Regione che si è fatta carico di sostenere la vertenza - era stato programmato un percorso occupazionale tuttavia drasticamente interrotto dalla direttiva con cui, sul finire del 2010, il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini aveva stabilito di non prorogare i contratti in essere ed in scadenza alla data del 30 giugno 2011, disponendo invece che, per ragioni

ecco finalmente la fatidica e attesa fumata bianca, concretizzatasi nella decisione del ministero di revocare i licenziamenti annunciati e di ripristinare i contratti precedentemente in essere, stabilendo il ricorso agli ammortizzatori sociali e l’accompagnamento alla pensione per una parte dei lavoratori. «Un risultato soddisfacente, primo passo d’una graduale risoluzione della problematica». Commentail consigliere regionale Gianluca Gallo che aggiunge: «E’ il frutto dolce della concertazione istituzionale. Un traguardo tagliato con l’impegno dei sindacati, in particolare della segreteria regionale della Filcams Cgil, guidata da Vincenzo Laurito e con l’aiuto della Regione Calabria che, col presidente Giuseppe Scopelliti aveva raccolto le mie sollecitazioni, spendendo il proprio peso politico nella trattativa col ministero. Insieme a loro ed a tanti altri, abbiamo regalato un briciolo di fiducia e speranza a centinaia di famiglie calabresi: sono felice».

Giunta alla risoluzione la vertenza degli Lsu. Nel riquadro in alto Gallo di economicità, si procedesse all’affidamento delle stesse attività mediante procedura di gara da esperirsi a cura di ogni singola istituzione scolastica, nella propria autonomia». La questione, come si ricorderà, anche sotto la spinta delle organiz-

zazioni sindacali e della mobilitazione istituzionale, era divenuta il tema di più incontri inter-ministeriali convocati proprio negli uffici del ministero della Pubblica Istruzione. Alla fine, nei giorni scorsi, dopo un lungo e a tratti aspro confronto,

PINO LA ROCCA corigliano@calabriaora.it

Il Pd in crisi: discutiamone All’incontro ha partecipato pure il sub-commissario Bruno Villella amministratori di tutti i 16 comuni del comprensorio e anche di Cassano, di esponenti e dirigenti politici ai vari livelli, tutti molto critici sull’assenza di dibattito interno al partito e tutti nostalgici del radicamento al territorio di una volta. A tutti ha cercato di dare una risposta il sub-commissario provinciale Bruno Villella che ha concluso i lavori. «Per risalire la china - ha detto Franchino - è necessario riannodare i rapporti con la base del partito e per fare questo è necessario uscire al più presto dalla fase di commissariamento e ricostruire TENTA di ridare fiducia agli iscritti Bruno Villella l’organizzazione interna al Più o meno dello stesso te- quelli che sono intervenuti partito passando attraverso nore le osservazioni di tutti nel dibattito: il consigliere cotutte le fasi congressuali».

munale Saverio La Regina, i segretari del Pd di Cassano e Trebisacce Francesco Tricoci e Luciano Regino, l’ex vice-sindaco di Trebisacce Remo Spatola, il consigliere provinciale Peppe Ranù, il neo-sindaco di San Lorenzo Bellizzi Antonio Cersosimo, l’ingegnere Angelo Ruggio e l’onorevole Franco Pacenza il quale ha detto criticamente la sua: «Non intendo censurare nessuno - ha ammonito Franco Pacenza - ma oggi nel Pd manca “la bussola” e ognuno assume iniziative personali ed estemporanee. Il partito così non è credibile e rischia di implodere in un vano tentativo di auto-rinnovarsi». A tutti ha cercato di dare una risposta e un mes-

saggio di fiducia il sub-commissario Bruno Villella, secondo cui in Calabria si sarebbe innescato un grave effetto domino: «L’esecutivo guidato da Loiero - ha detto Villella parlando diffusamente dell’emblematica situazione di Cosenza - ha fatto una serie di gravi errori, altrimenti non avremmo perso in quel modo. Eppure non c’è stata nessuna autocritica ma solo il tentativo di auto-assolversi. Da lì si è generata una sorta di reazione a catena che è la madre delle varie sconfitte (Cosenza, Catanzaro, Rossano). Perciò il partito è stato commissariato e l’on. Musi ha il mandato di portarlo al congresso, che si celebrerà in autunno». Villella ha quindi invocato più collaborazione e più «afflato umano, altrimenti - ha concluso il subcommissario - facciamo la fine dei polli di Renzo». p.l.r.

CORIGLIANO

Le scarpette rosa in punta al Metropol

Diversi passi d’addio al 22° Saggio della scuola di danza “Scarpette Rosa” di Trebisacce tenutosi nei giorni scorsi al Teatro “Metropol” di Corigliano. Le diplomande nel settore classico sono state: Berardi- li. Verso le 20 si chiudono le luci e na Larocca, Alessia De Santis, Ele- la presentatrice Francesca Silani ha dato inizio allo na Pomarico, Giada spettacolo. Quasi Ripoli il gruppo di Tante le balletti sono Trebisacce e Ida coreografie che 50 stati presentati, Ferreri,Ilaria Mancuso e Donatella hanno catturato lavoro di un anno, che i ragazzi non Russo di Lauropol’attenzione vedevano l’ora di li. Nel settore modei presenti presentare ai proderno altre 4 ragazpri genitori o agli ze si sono aggiudicate il diploma:Martina Corrado di amici. Hanno iniziato i più Trebisacce e Sara Vincenzi, Chiara piccoli,che nonostante qualche caFerrari e Chiara Tirone di Lauropo- dutina si sono guadagnati moltissi-

Le ballerine trebisaccesi hanno ottenuto l’agognato diploma in diverse discipline

mi applausi,erano tenerissimi! La danza,come ha detto la presentatri-

ce, è una disciplina formativa che sviluppa la grazia nei movimenti e anche l’intelligenza e ogni anno quel palco fa vivere intense emozioni a tutte le ballerine! Uno dopo l’altro si sono esibiti tutti i gruppi nella danza classica,carattere e moderna facendo innamorare il pubblico. “La danza classica è il risultato di sacrifici,impegno e determinazione ma è anche una delle più belle arti”,continua a dire la Silani. Bella la scenografia, belli i costumi e in perfetta sintonia con i vari bal-

letti le musiche. Lo spettacolo è finito con dei balletti e delle immagini in omaggio al papa Giovanni Paolo II. Al termine di tutto ciò c’è stata la parata finale sulle note dell’inno degli italiani facendo sventolare tante bandierine in onore dei 150 anni dell’Unità. Prima di andare via, la direttrice Francesca Smilari, ha ringraziato tutti insieme alla direttrice della scuola di Lauropoli, Mirella Santoro. Tra i ringraziamenti ovviamente Sokol Kurti, primo ballerino dell’Accademia Nazionale di Danza di Tirana che insegna a “Scarpette rosa” praticamente da una vita! E un grazie è stato dato all’aiuto insegnanti Marilda Fazzitta. Franco Lofrano


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«Sull’ospedale serve un tavolo istituzionale» Il sindaco Sero chiama il commissario Asp per fare il punto CARIATI Dopo qualche mese di ingiustificato silenzio torna al centro dell’attenzione l’ospedale “V. Cosentino”. Con l’arrivo della stagione estiva ed il conseguente aumento della popolazione cresce infatti la preoccupazione legata ad un’offerta sanitaria che, nel vasto territorio del basso jonio, risulta del tutto inadeguata. Una preoccupazione diffusa della quale si sta facendo interprete, in queste ore, il sindaco di Cariati Filippo Sero. Consapevole di dover riavviare il prima possibile un serio confronto istituzionale, nella giornata giovedì 16 giugno, il sindaco Sero ha richiesto un incontro urgente al commissario straordinario dell'Asp di Cosenza per condividere con lo stesso l'allarme comprensibile e legittimo diffuso nella popolazione. «Non possiamo accettare - dichiara il sindaco - che si riduca ulteriormente il numero di posti letto ospedalieri, già oggi insufficienti, ancor prima dell’approvazione del piano di rientro sanitario. Le ultime notizie, che in proposito ci giungono dal nosocomio - aggiunge Sero - sono preoccupanti e destano un grande allarme nella comunità. È necessario, dunque, riavviare un confronto istituzionale serio, pacato ed equilibrato. La preoccupazione diventa ancora

L’ospedale di Cariati più grave e fondata in vista dell'imminente stagione turistica, quando gli accessi al Pronto Soccorso di Cariati saliranno dai 40-50 giornalieri che si registrano ordinariamente - ai 140-150. Confidiamo - conclude il primo cittadino - che chi di dovere, a partire dal Commissario straordinario dell’Asp, tenga nella dovuta considerazione il grido di allarme delle nostre comunità e si attesti su scelte, anche contingenti, che garantiscano la piena funzionalità di in una struttura indispensabile per la tutela della salute dei cittadini di un così vasto territorio». Giova ricordare che, secondo

quanto previsto dal piano di rientro sanitario, l’ospedale “V. Cosentino” verrebbe privato delle funzioni ospedaliere: al nosocomio cariatese verrebbero lasciati solo poliambulatori e servizi di medicina territoriale. Considerando anche il ridimensionamento dell’ospedale di Trebisacce, la situazione è ancora più preoccupante: un territorio vastissimo privato di 400 posti letto, con un rapporto, rispetto al numero di abitanti, che non tiene assolutamente conto dei parametri nazionali. L’ospedale di Rossano, sull’intera fascia jonica cosentina, dovrebbe servire una popola-

zione di oltre 270 mila abitanti. Semplicemente assurdo. In queste condizioni, ad avere la peggio sono, ovviamente, i cittadini nonché il personale medico ed infermieristico. Inutile ribadire l’importanza dell’ospedale “V. Cosentino”: una struttura che rappresenta un punto di riferimento per un bacino d’utenza vastissimo e che comprende anche utenti dei paesi montani, i più penalizzati. Intanto, nulla di nuovo emerge dal ricorso con cui il comune di Cariati, difeso dagli avvocati Oreste Morcavallo e Luigi Salvati, ha impugnato il piano di rientro sanitario adottato dal presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti con decreto n. 18 del 22 ottobre 2010. Nel ricorso presentato dai due legali viene tra l’altro evidenziato che la riconversione dell’ospedale di Cariati non assicura i livelli minimi di assistenza e l’adeguatezza del servizio sanitario. La disattivazione dei reparti e dei servizi esistenti al “V. Cosentino”, viene altresì sottolineato, ridurrà la possibilità per le popolazioni di almeno 20 comuni di accedere agli strumenti di cura e di tutela della salute, diminuendo, quindi, complessivamente la qualità della loro esistenza. MANUELA MONTESANTO rossano@calabriaora.it

cronaca

Cinque feriti in incidenti a Lauropoli e Mirto JONIOE' di tre feriti, di cui uno in gravi condizioni, il bilancio dell'incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio sul centralissimo corso Laura Serra di Lauropoli. Ad originare la tragedia una moto con a bordo due giovani del posto che hanno travolto un anziano nei pressi di una cabina telefonica. Dalle prime ricostruzioni pare che la moto, procedesse ad andatura elevata quando è sbandata investendo il malcapitato pedone, Leonardo Gatto, residente a pochi passi dal luogo dell'accaduto che passeggiava sul marciapiede. La moto, poi, ha finito la sua corsa contro un palo coinvolgendo nella sua folle carambola anche un'autovettura che transitava nei pressi in quel momento. Dalle testimonianze raccolte pare che la vittima non si sia reso conto di quello che stava accadendo e non abbia fatto nulla per scansarsi, anche perché aveva qualche difficoltà nel deambulare. Ad allertare i soccorsi le persone che hanno assistito alla scena. Giunti sul posto i medici del 118 e viste le condizioni dell'anziano hanno richiesto l'intervento dell'Elisoccorso che ha trasportato il ferito all'ospedale civile di Cosenza, laddove si trova tuttora ricoverato in condizioni che i medici reputano critiche. Pare che Leonardo Gatto abbia riportato un fortissimo trauma cranico, oltre a fratture varie. Serie anche le condizioni dei due giovani del posto a bordo del ciclomotore soccorsi dai sanitari della postazione di Trebisacce. Sul luogo dell'accaduto anche i Carabinieri della locale Tenenza di Cassano allo Ionio ed i Vigili Urbani della città delle Terme che hanno eseguito i rilievi per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente. Torna dunque la paura sul Corso principale di Lauropoli spesso trasformato in una pista di motociclismo. Nella serata di ieri, un ulteriore incidente si è verificato lungo la strada statale 106 jonica all’altezza di località Fiumarella nel comune di Mirto Crosia. Qui, per cause ancora in via di accertamento da parte delle forze dell’ordine, si è verificato uno scontro tra una Fiat Panda e una moto di grossa cilindrata. Feriti entrambi i conducenti dei due mezzi, trasportati dall’ambulanza del 118 presso il pronto soccorso del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano. Fortunatamente nessuno dei due ha riportato lesioni gravi. Leonardo Guerrieri

Tassa di soggiorno, il Pd: Gallo: «La festa dell’abete «Un balzello molto odioso» diventi patrimonio Unesco» CASSANO «E’ un balzello odioso ed ignobile applicato ad un contesto fatiscente di servizi pubblici ed in precarie condizioni igienicosanitarie che andrebbe supportato e migliorato anzichè tassato, e va ad istituire tra l’altro, anche il ruolo improprio dell'albergatore-esattore». Pensieri e parole del Partito democratico cassanese all’indomani del varo da parte del consiglio comunale dell’imposta di soggiorno. Non fanno sconti i democrat locali che in una nota a firma del coordinatore Antonello Avena (in foto) , bocciano l’iniziativa voluta, proposta ed approvata dalla maggiornaza Udc targata Gianluca Gallo «che - dicono - denota una completa incapacità programmatica». Ecco spiegate le loro ragioni. «Ebbene, argomentano dal Pd, dopo aver fatto naufragare dal punto di vista urbanistico-ambientale il Villaggio di Marina, dopo avere istituzionalizzato un fantomatico Consorzio privo di qualsiasi legittimazione che ha affossato finanziariamente lo stesso e nel prossimo futuro anche le casse dell’Ente comune, dopo averlo fatto sprofondare nel degrado più assoluto, fra erbacce, buche, fogne perennemente in tilt, acqua non potabile, discariche abusive davanti agli ingressi dei residence, arriva l’ennesima stangata del sindaco Gallo, che insieme alla sua servile, ma questa volta brontolante maggioranza, introduce la cosiddetta “tassa sul soggiorno”. Ma non finiscono qui le critiche. «Solo una miope e sorda amministrazione lontana dai problemi della gente e degli operatori economici del comparto, si legge nella nota dei seguaci di Bersani, può pensare, dal giorno alla notte, senza alcuna concertazione,

alle porte della stagione turistica, di istituire una tassa del genere, senza preoccuparsi del caos e dello scompiglio che questa andrà a comportare nel già fragile comparto turistico, rendendolo ancor meno competitivo agli occhi dei turisti provenienti da altri Paesi. È una proposta vaga - aggiungono i Democrat , che non solo non da garanzie sul reinvestimento futuro del gettito nel settore ma che serve a fare cassa ed a spremere ulteriormente il turismo della Sibaritide per rastrellare risorse che vadano a rispondere a generiche esigenze di equilibrio economico-finanziario del bilancio comunale». In coda alla nota infine lo stato di salute della maggioranza legato al rapporto col sindaco che, secondo il Pd cassanese, «inizia a scricchiolare” poichè lo stesso primo cittadino non riesce più a soddisfare il principio del “do ut des” che vige all’interno delle sue fila». l.g.

ALESSANDRIA DEL CARRETTO Ad un passo della nomination la popolare e antica festa dell’abete che il piccolo centro urbano dell’alto jonio cosentino celebra puntualmente ogni anno. Un passo in avanti compiuto dalla terza commissione consiliare della regione Calabria, presieduta da Nazzareno Salerno, che dice si a questa festa tanta cara agli alessandrini e che si avvia all’esame dell’Unesco per essere inserita tra i propri beni da proteggere. La notizia ci viene fornita dal vice capo gruppo regionale dell’Udc, Gianluca Gallo, promotore dell’iniziativa. «Nei mesi passati – spiega Gallo - è stata costituita un’associazione temporanea di scopo, denominata “Pite”, tra le cui finalità figura l’inserimento nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco della festa dell’abete di Alessandria del Carretto. Di recente, poi, si è costituito il comitato promotore del “Museo festa dell’abete. Centro di documentazione dei saperi tradizionali del Pollino”: ambedue le iniziative hanno incontrato il favore di diversi esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni, consapevoli che l’ingresso della festa dell’abete nella speciale lista dell’Unesco e l’avvio delle attività del “Museo dell’abete” consentirebbero l’adozione di specifiche politiche di tutela e valorizzazione, oltre la promozione di studi scientifici e l’arrivo di importanti finanziamenti, per la valorizzazione di un evento espressione della tradizione antropologica e culturale dell’alto Ionio cosentino e dell’intera regione». Ragioni per le quali, aggiunge il vicecapogruppo dell’Udc, «auspichiamo che il Go-

verno ed Consiglio della Regione Calabria, in risposta alla raccomandazione formulata dalla Terza Commissione, intervengano per individuare le soluzioni idonee a sostegno di questo importante progetto». La manifestazione ha origini antichissime, risalenti al Seicento, quando un boscaiolo trovò all’interno del tronco di un abete bianco l’immagine di sant’Alessandro papa martire, morto decapitato. Da quel giorno, ogni anno, l’ultima domenica di aprile ed il 3 di maggio, ad Alessandria si svolge un rito che vede partecipe tutta la comunità locale: un abete bianco viene scisso in due parti ed il suo tronco e la sua cima trasportati a braccia nel centro abitato, per essere ricomposti ed innalzati, scalati e riabbattuti, nel mezzo di una festa che si compone di balli, canti ed espressioni culturali figlie d’una civiltà agropastorale da affidare ora alla tutela dell’Unesco. Alessandro Alfano


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Carcere, proclamato lo stato di agitazione Il personale chiede un incontro ad Alfano e ai vertici Dap In stato di agitazione il personale della polizia penitenziaria in servizio presso la casa di reclusione di Rossano, che chiede un incontro al ministro Alfano e ai vertici del Dap, minacciando dure forme di protesta. Dopo i numerosi ed accorati appelli già lanciati in passato e tesi a mettere in evidenza le criticità esistenti presso l’istituto di Ciminata Greco dove, al continuo sovraffollamento da parte della popolazione detenuta non è mai corrisposto un potenziamento del personale di polizia penitenziaria, rimasto tra l’altro ancorato ad una pianta organica datata e mai adeguata, le sigle sindacali dicono “Basta”. E, rivendicando la giusta attenzione in primis nei confronti della dignità umana dei poliziotti, proclamano lo stato di agitazione stigmatizzando l’indifferenza dimostrata finora « dal Provveditorato Regionale per la Calabria (che ad oggi non ha ancora un provveditore) nonché dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria». Non solo. Nella nota congiunta, trasmessa ai vertici del Dap, al direttore dell’istituto ma anche ai rappresentanti istituzionali ai vari livelli, i sindacati intendono «smuovere le coscienze anche di coloro che per mandato popolare, richiesto e conferito, abbiano nell'espletamento delle cariche istituzionali ricoperte, attinenza con il mondo della giustizia e con le problematiche del territorio. Nessuno

può più sottrarsi alle problematiche quotidiane che affliggono non entità astratte e quindi numeri ma persone, cittadini, lavoratori dotati di dignità umana prima ancora che professionale». Le croniche carenze di organico e di mezzi (che di recente hanno creato non pochi disagi anche per l’assenza di benzina e di carta) sono ormai giunte al limite, superando la soglia di tollerabilità. Da qui la forte azione del personale di polizia penitenziaria, che tramite le sigle Sappe, Sinappe, Osapp, Cnpp, Cgil e Uil, biasimano il disinteresse verificatosi finora e chiedono «entro il 30 giugno un urgente, indifferibile incontro da tenersi presso la sede penitenziaria di Rossano con: il ministro della Giustizia Angelino Alfano; il capo del

COMUNE

Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Franco Ionta; il dirigente generale del Personale e della Formazione Riccardo Turrini Vità». In assenza di riscontro a tale richiesta, le organizzazioni sindacali «si riservano di attuare le già pianificate iniziative di proteste». Tante le problematiche su cui si chiede di avviare un tavolo di confronto al fine di trovare una soluzione: «Organico personale maschile e femminile di polizia penitenziaria; organico locale nucleo traduzione e piantonamenti; organico comparto ministeri; capienza istituto; dotazione mezzi per trasporto detenuti; dotazione mezzi trasporto personale; dotazione risorse economiche; istituzione commissione per carichi di lavoro; ripristino orario ordinario di servizio; ridefinizione livello istituto di Rossano». E tanti i disagi affrontati quotidianamente (ora sono a rischio anche le ferie) ormai da diverso tempo, dal personale che «indignato, non consente di vedersi compromessi i diritti dovuti per il manifestato e sostanziale disinteresse, finora registrato, da parte di coloro che sono preposti, dietro lauti e corposi compensi economici, ad assumere decisioni e responsabilità per assicurare un livello lavorativo accettabile». Un appello forte, che si spera stavolta non cada nel vuoto. ROSSELLA MOLINARI r.molinari@calabriaora.it

centralino relazioni pubblico ass. al turismo segreteria sindaco polizia municipale ufficio turistico servizio taxi

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giudiziaria

Aggressione, i polacchi si dicono innocenti Si professano innocenti i due cittadini di nazionalità polacca tratti in arresto venerdì scorso dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza con l’accusa di aver aggredito un romeno rumeno portandogli via il marsupio e lasciandolo a terra dopo avergli causato gravi lesioni. Difesi dall’avvocato Antonio Pucci, i due (il trentasettenne Miroslaw Janus e il ventisettenne Cristofer Sierak) sono comparsi ieri dinanzi al gip Letizia Benigno per l’interrogatorio di garanzia, durante il quale, con l’ausilio di un’interprete, hanno negato gli addebiti professandosi innocenti ed estranei ai fatti. Non solo. I due hanno fornito un alibi affermato che la sera del 7 maggio scorso, quando si verificò l’aggressione ai danni del cittadino romeno, si trovavano da un’altra parte. Circostanza, questa, su cui la difesa ha rilevato la necessità di effettuare ulteriori accertamenti investigativi. Nel frattempo, mentre il gip si è riservata sulla richiesta di revoca o modifica della misura cautelare, trasmettendo gli atti al pm Simona Rizzo per il parere, i due restano in carcere. I fatti contestati risalgono allo scorso 7 maggio, quando, su viale Luca De Rosis allo scalo, si verificò la violenta aggressione ai danni del quarantenne romeno F.R., rinvenuto dai poliziotti a terra con vistose ferite. Da subito l’uomo riferì di essere stato aggredito e malmenato da due individui che erano riusciti ad impossessarsi di un marsupio contenente denaro e due telefoni cellulari. Nelle fasi successive, gli agenti del Commissariato, diretti dal vicequestore aggiunto Gerardo Di Nunno, davano il via ad una meticolosa e mirata attività investigativa, iniziando a raccogliere tutti gli elementi utili a ricostruire la vicenda e componendo, sulla base delle dichiarazioni della vittima, in maniera precisa e dettagliata una descrizione fisica dei due aggressori. L’ulteriore attività investigativa sfociò poi nell’ordinanza cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura. (rm)

turismo

nozze d’argento

Converso-Olivo: è scontro rosa Nozze d’argento per Antonio Capristo e Fabiana Forciniti che proprio oggi festeggiano ben venticinque anni di matrimonio. Un lungo percorso affrontato insieme e coronato dalla gioia e dalle soddisfazioni regalate loro dalle tre figlie nate dal matrimonio. Ad Antonio e Fabiana che oggi festeggiano le nozze d’argento i più sinceri auguri da parte di amici, conoscenti e parenti

auguriauguri

auguriauguri

25 anni insieme

L’ex assessore: «Mi sarei aspettata un calendario più degno» «A circa un mese dal risultato elettorale che ha sancito la vittoria del centrodestra, mi sarei aspettata una programmazione turistica culturale degna di Rossano». Non si fa attendere la risposta dell’ex assessore al Turismo e spettacolo Antonella Converso (in foto) alle recenti dichiarazioni del consigliere comunale del Pdl Adele Olivo che, proprio in materia di turismo, aveva evidenziato i tre “errori” della ex giunta Filareto. «Il lavoro delle amministrazioni, a prescindere dal colore politico – afferma Antonella Converso - ha valore e promuove lo sviluppo di un territorio, solo nella misura in cui riconosce le azioni positive delle precedenti amministrazioni». Da qui l’elenco dell’ex amministratrice, che ricorda quanto realizzato nei cinque

anni di governo a guida Filareto: «Sono state mantenute e potenziate iniziative quali: Marco Fiume Blues Passion, Estate in Moda di Fabio Zumpano, Festival della Danza di C. Biscardi,etc. Sono orgogliosa e soddisfatta di aver animato con il Festival ‘’Città della Musica’’ palazzo San Bernardino, facendolo diventare di fatto Palazzo della cultura, scenario perfetto insieme al Teatro Amantea, per manifestazioni di alto profilo culturale. Grazie allo spazio che ho dedicato alle arti visive – prosegue la Converso - Rossano è presente in tutte le più prestigiose accademie e gallerie italiane. Il festival ‘’La Città dei Presepi’’ stimolando un risveglio culturale ed artistico nella nostra città e nel terrirorio, ha moltiplicato il numero delle gite scolastiche e turisti-

che. Forse il consigliere Olivo non sa che un territorio che investe in cultura è destinato a svilupparsi perché la cultura è ricchezza ed ha un potere positivo sia sull’animo umano che sull’economia di un paese. Sono fiera di avere stimolato la Regione Calabria a recepire la Legge n. 135 del 29 marzo 2001 e ha riconoscere gli ambiti dei sistemi turistici locali. Non sto ad elencare le numerose e qualificate iniziative che hanno valorizzato l’identità storica, sociale, artisticoculturale ed economico di una città che in questi ultimi anni è diventata punto di riferimento e di attenzione per l’intero territorio. Voglio solo ricordare al consigliere Olivo che in un periodo di crisi economica in cui le vacanze si accorciano e il numero dei vacanzieri diminuisce sempre più,

Rossano registra dati positivi e in alcuni periodi dell’anno il tutto esaurito. Questi risultati sono una positiva conferma dell’ottimo lavoro svolto dal mio assessorato. Ovviamente conclude l’ex assessore - tutto questo è il risultato di un lavoro a più mani e di una sinergia tra pubblico e privato che non solo ha permesso di raggiungere ottimi risultati, ma ha contribuito a creare nella nostra città un clima di cooperazione e di concertazione».


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R O S S A N O centrale enel

«E’ tempo di riprendere il dialogo»

Dopo settimane di silenzio si ritorna a parlare della Centrale Enel (in foto). Puntare alla riconversione oppure no? Si ripropone il dilemma e si inaspriscono i toni tra coloro che caratterizzano i fronti del Sì e del No. Sta di fatto che ad oggi, almeno in maniera ufficiale, non c’è un’ipotesi più “percorribile” rispetto all’altra. Tante parole ma alla fine nulla di concreto. A tal proposito il segretario regionale Usb (Unione sindacato di base) Bruno Gaziano chiede lumi al sindaco Giuseppe Antoniotti su come intenda muoversi da qui a breve. Sembra di assistere ad una telenevela che si protrae ormai da diverso tempo, e sul-

Bruno Graziano (Usb) chiede all’esecutivo un incontro sul futuro del sito la quale lo stesso sindacalista vorrebbe “vedere” l’ultima puntata. Quella decisiva. Facciamo qualche passo indietro. Nell’ultimo incontro con vertici del Enel (gli ingegneri Leone e Matteucci), tenutosi tempo fa presso la sede provinciale Usb di Rossano, si era discusso sulle varie ipotesi di riconversione: dal Carbone alle Energie alternative. In quell’occasione i responsabili della società produttrice di energia avevano assunto l’impegno che, dopo

le elezioni Comunali, si sarebbero adoperati per sensibilizzare la nuova amministrazione sul futuro della Centrale, «vagliando delle soluzioni - ha detto Graziano - che ampliamente sono state oggetto della assemblea. Ad oggi niente è stato fatto, la grande Holding non esce allo scoperto. Allo stato attuale - ha precisato il sindacalista - non vediamo nessun stimolo che viene da parte dell’Enel per sedersi ad un tavolo e ragionare in modo concerta-

tivo per avviare una futura intesa che possa garantire tutto il territorio sia per i livelli occupazionali e sia in campo ambientale. Noi come sindacato Usb - ha aggiunto Graziano - siamo disponibili ad un confronto in Comune che possa partorire delle soluzioni che vanno a salvaguardare ambiente e lavoro. Temi sui quali il nostro terrotorio, specie negli ultimi anni, vive un periodo di recessione per colpa di una politica scellerata, che ha ridotto la

nostra città ad un serbatoio di disoccupati». Da qui l’invito ad Enel a riprendere il dialogo interrotto nei mesi scorsi, non solo con l’amministrazione Antoniotti ma anche con le diverse parti sociali. ALESSANDRO TROTTA a.trotta@calabriaora.it

Dalla Regione pioggia di fondi Circa 500mila euro da destinare al ripristino dell’edilizia scolastica Novità in vista per la scuola elementare e materna di Via Nazionale. Dalla regione arriveranno 500mila euro da destinare ai lavori di ripristino e di adeguamento alle normative vigenti. La Regione Calabria, assessorato ai Lavori pubblici e infrastrutture, concedendo un finanziamento, ha incluso la città di Rossano nel programma straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico, finalizzato alla messa in sicurezza degli edifici. A comunicarlo al sindaco Giuseppe Antoniotti è stato lo stesso assessore regionale al ramo onorevole Pino Gentile. È di 53 milioni - informa una nota stampa - l’ammon-

tare complessivo del piano di interventi urgenti, riferiti al patrimonio scolastico, che la regione Calabria ha predisposto e distribuito per un consistente numero di plessi dislocati nel territorio regionale. Tra questi, anche Rossano. «Tali risorse – scrive l’onorevole Gentile – sebbene insufficienti per l’adeguamento alle nuove normative in materia di sicurezza degli oltre 2500 edifici scolastici della nostra regione, ci consentiranno, tuttavia, di ristrutturare, ammodernare e mettere in sicurezza ben 220 plessi scolastici». L’assessore regionale ai lavori pubblici comunica, dunque, al comune che è stato predisposto per lo stesso un fi-

Pino Gentile e il sindaco Antoniotti nanziamento di 500 mila euro per i lavori di ripristino ed adeguamento alle normative vigenti della scuola elementare e materna di Via Nazio-

nale, allo scalo. «L’azione di governo che stiamo attuando d’intesa con il presidente Scopelliti - chiarisce infine l’assessore regionale - pur nelle molteplici difficoltà legate alla nota carenza di fondi, è mirata a rendere confortevole, moderno e soprattutto sicuro, l’intero patrimonio scolastico della nostra regione». L’ottenimento di questo finanziamento regionale da destinare ai lavori di ripristino e di adeguamento alle normative vigenti della scuola elementare e materna di Via Nazionale, ha reso noto il sindaco della città Giuseppe Antoniotti, «rappresenta uno dei primi tasselli di quella collaborazione tra il comune di Rossano e la

«La gara è ancora in itinere» Il Comune fa chiarezza sulla questione relativa al servizio mensa Sulla questione relativa al servizio mensa interviene la responsabile del procedimento, Pubblica istruzione, Sigismina Promenzio, precisando che la gara d’appalto per il servizio di refezione scolastica 2011-2014, è ancora in itinere. E che al momento è stato valutato solo il progetto tecnico delle 9 ditte concorrenti. Non c’è, qundi, alcuna società vincitrice. L’aggiudicazione provvisoria è prevista per il prossimo 22 giugno, giorno dell’apertura dell’offerta economica. Ai 36 lavoratori impiegati nel servizio, così come previsto dal bando «sarà garantita - assicura la Promenzio - la continuità lavorativa», visto l’obbligo per le ditte concorrenti nel rispetto del contratto nazionale di lavoro. Il Bando di gara, del resto è garante della gestione e dell’organizzazione del servizio,

nonché delle unità addette. Dal fatturato globale di impresa non inferiore a 2milioni e 307 mila euro conseguito in servizi analoghi nel corso dell’ultimo

triennio 2008/2010 al possesso di due referenze bancarie; dall’elenco dei principali servizi svolti negli ultimi tre anni di importo non inferiore alla base d’Asta alla dichiarazione di essere in possesso dei requisiti di ordine generale secondo i codici dei contratti pubblici, fino alla dichiarazione ad impegnarsi a rispettare il contratto nazionale di lavoro degli operatori adibiti al servizio della ditta uscente. E’, questa, la documentazione richiesta, come per legge, dal bando di gara disponibile presso gli uffici competenti. «La gara per l’assegnazione del servizio di refezione scolastica 2011-2014 - fanno sapere dal Comune - si sta svolgendo all’insegna della massima trasparenza e chiarezza». al.tr.

l’appuntamento

L’olio Figoli approda a “Unomattina estate” L’olio Figoli su Rai 1. L’extravergine di qualità dell’area urbana Rossano-Corigliano, prodotto dal Frantoio Figoli, rappresenterà la Calabria delle eccellenze enogastronomiche nella popolare trasmissione Unomattina estate weekend, in onda stamattina alle ore 9.30 su rai 1, insieme

all’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra. Soddisfatto, per il riconoscimento, il giovane imprenditore rossanese Tommaso Figoli che coglie l’occasione per sottolineare l’opportunità speciale offerta, attraverso queste vetrine nazionali, per dimostrare e pro-

muovere 3 aspetti di metodo e di contenuto che costituiscono un vero marchio regionale di qualità contro ogni crisi e psicosi, soprattutto in questo periodo: la tracciabilità, l’essere 100% prodotti italiani, la trasparenza delle etichette e, quindi, la fiducia dei consumatori. L’intervista al-

l’assessore Trematerra verterà sulla produzione dell’olio extra vergine d’oliva in Calabria e l’indotto legato al comparto. Tra gli oli Calabresi selezionati per la trasmissione anche l’extra vergine del frantoio Figoli naturalmente tracciato da Unaprol I.O.O.% qualità Italiana. (gc)

regione Calabria sulla quale, grazie alla presenza in consiglio regionale dell’onorevole Giuseppe Caputo, questo esecutivo conta di basare gli impregni istituzionali dei prossimi mesi ed anni. Siamo certi che l’azione e l’impegno del consigliere regionale Caputo, incentrata a consolidare il rapporto di dialogo tra questa Amministrazione comunale e tutti gli assessorati regionali, ha chiosato, infine Antoniotti, «produrrà presto ulteriori e più importanti risultati per le attese e per le esigenze di sviluppo della nostra città». GIUSEPPE COSENZA rossano@calabriaora.it

lsu-lpu

Sbloccati i pagamenti per sussidi e ore integrative Giungono importanti novità dal palazzo comunale di Rossano sul pagamento degli Lsu ed Lpu, sul contributo fitto casa per il 2009 e sul pagamento degli operatori di seggio elettorale. Sul primo punto, informano dall’ente, «sono stati sbloccati, ad inizio settimana, i pagamenti per i sussidi e le ore integrative dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori della pubblica utilità, in forza all’organico comunale». Sono stati saldati anche i corrispettivi per i sussidi Lpu e le ore integrative di Lpu ed Lsu inerenti allo scorso mese di maggio, per un importo totale di 120 mila euro circa, anticipati dalle casse municipali, in attesa di trasferimento dal fondo regionale. Buone notizie arrivano anche per quanto riguarda il contributo per il fitto casa, infatti, «sono stati resi disponibili i contributi regionali per il pagamento del contributo fitto casa, annualità 2009, per tutti i cittadini aventi diritto ed inseriti nella graduatoria di attribuzione. Il monte economico totale

destinato a tale capitolo è di circa 135 mila euro»; e per il pagamento degli operatori di seggio elettorale che hanno prestato servizio per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio scorsi. Lo rende noto il dirigente del settore finanze e risorse economiche Antonio Le Fosse. «I mandati di rimunerazione (che ammontano a circa 25mila euro) fa sapere Le Fosse - sono disponibili, già da inizio settimana, presso gli sportelli della Ubi-Banca Carime del centro storico di Rossano». g.c.


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l’ora di Paola

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(112) (113) (117) (1515) (115)

centralino ufficio tributi bibioteca comunale ufficio relazioni pubblico ufficio presidenza consiglio ufficio affari generali ufficio contenzioso

tel. 0982/58001 tel. 0982/5800301 tel.0982/580307 tel. 0982/5800314 tel. 0982/5800212 tel. 0982/5800218 tel. 0982/5800207

Due incidenti mortali sulla 18 Tortora, auto contro tir: vittima un anziano. Centauro perde la vita a Belvedere Incidente mortale ieri a Tortora nei pressi della stazione di Servizio Agip sulla strada statale 18 Tirrena Inferiore al km 244,600. A perdere la vita, un settantaseienne di Sala Consilina in provincia di Salerno. Teodosio Ferraro, è morto sul colpo. L’auto, una Lancia Dedra, che procedeva in direzione sud e alla cui guida si trovava l’anziano, per cause ancora in corso di accertamento si è scontrata frontalmente con un Tir condotto da T.V. 35 anni di Polla (Sa). L’impatto che si è verificato intorno alle ore 13, è stato violento, la Lancia Dedra è stata scaraventata a qualche metro di distanza e ridotta ad un ammasso di lamiere. Sul posto sono immediatamente intervenuti i medici del 118 del vicino ospedale di Praia a Mare, i quali non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dello sventurato. Scattato l’allarme, sul luogo dell’incidente sono arrivati i Carabinieri della Compagnia di Scalea agli ordini del capitano Luca Giandominici, e Polizia stradale guidati dall’ispettore Maria Barrese e i vigili del Fuoco del distaccamento di Scalea. Questi ultimi, con l’ausilio delle cesoie, hanno lavorato per circa tre ore per poter estrarre il corpo dell’uomo rimasto incastrato tra le lamiere della vettura che in seguito all’incidente si è accartocciata su se stessa. Davvero raccapricciante la scena che si è presentata agli automobilisti che in quel momento transitavano sull’arteria. Da una sommaria ricostruzione dei fatti, sembra che l’auto condotta dal settantaseienne, abbia invaso la carreggiata opposta,

PAOLA

Il neo commissario Asp ha visitato l’ospedale

L’auto distrutta dall’impatto a Tortora schiantandosi contro il Tir che procedeva verso nord. Nulla ha potuto il conducente del mezzo pesante, il quale ha cercato invano di segnalare all’uomo attraverso il lampeggiare dei fari, l’invasione della carreggiata. Inevitabile lo scontro. Si ipotizza, che Teodosio Ferraro, sia stato colpito da un malore mentre si trovava alla guida dell’auto che non è riuscito più a controllare. Rimasto illeso il conducente del mezzo pesante. L’anziano, dopo essere stato riposto all’interno di una bara dagli uomini della pompe funebri, è stato trasportato all’interno della camera mortuaria del cimitero di Praia a Mare, dove intorno alle ore 16,00 di ieri sono giunti i familiari per il riconoscimento della sal-

ma. La strada statale 18 “Tirrena Inferiore” è stata chiusa in entrambe le direzioni a causa dell’incidente mortale. Il traffico, rimasto bloccato per circa tre ore, è stato deviato per le strade interne di Tortora. Sul posto è giunto il personale dell’Anas che ha dovuto rimuovere i detriti presenti sull’asfalto al fine di ripristinare in tempi brevi le normali condizioni di viabilità, in piena sicurezza, a seguito dei rilievi. In serata altro indicente sempre sulla 18 all’altezza di Belvedere: a perdere la vista un giovane di 26 anni, sbandato con la sua motocicletta. EUGENIO ORRICO tirreno@calabriaora.it

Arrivano fondi per la scuola Ben 200mila euro dalla Regione per sistemare gli edifici tortoresi E’ in arrivo un finanziamento di duecento mila euro dalla Regione calabria per l’edilizia scolastica al Comune di Tortora. A darne notizia è il primo cittadino del Comune di Tortora Pasquale Lamboglia. «Ancora una volta l’assessore regionale ai Lavori Pubblici e Infrastrutture, Pino Gentile dà prova tangibile della vicinanza politico-amministrativa all’Amministrazione comunale e alla cittadinanza tortorese. È di oggi, infatti, la notizia di un finanziamento di 200.000 mila euro ottenuto grazie al suo interessamento, per i lavori di adeguamento alle norme in materia di agibilità riferito a un edificio scolastico di Tortora. L’intervento dell’assessore regionale Gentile è di notevole valore politico - tiene a sottolineare il sindaco Lamboglia - in quanto dimostra, pur nelle difficoltà legate all’attua-

Il sindaco Pasquale Lamboglia le momento di crisi finanziaria, come l’azione del governo regionale e quella dello stesso assessore Gentile, in particolare, sia mirata a rendere confortevole, moderno e soprattutto sicuro l’intero patrimonio scolastico della nostra re-

gione, in piena sintonia con le amministrazioni locali». Per quanto riguarda, l’utilizzo del finanziamento regionale il sindaco Lamboglia spiega che: «Siamo oltremodo grati all’operato dell’assessore Pino Gentile perché questo finanziamento contribuirà a dare attuazione al piano dei lavori pubblici adottato dall’amministrazione comunale, che fa riferimento principalmente proprio ai fondi regionali e comunitari. Siamo soddisfatti per quanto abbiamo già ottenuto, - conclude nella nota il sindaco di Tortora - e siamo, oltremodo, fiduciosi che questo sodalizio politico - istituzionale possa contribuire, anche in futuro, alla cantierizzazione di altre opere pubbliche risultano essere fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio comunale». M. Fiorella Squillaro

Si è svolto ieri mattina l’annunciato sopralluogo del nuovo commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, all’ospedale San Francesco di Paola. L’alto dirigente Scarpelli ha visitato tutti i reparti del nosocomio paolano per rendersi conto dello stato dei luoghi, accompagnato da Mimmo de Rosa, dirigente provinciale del Pdl, i tecnici dell’Asp, il direttore sanitario Antonio Figlino, Guglielmo Cordasco (direttore sanitario azienda provinciale), Nicola Gaetano, dirigente regionale del Pdl, Pietro Paolo Focetola, segretario Udc di Paola. Scarpelli ha voluto visitare l’ex reparto di pediatria, le sale operatorie, reparti che sono in corso di realizzazione, ed ha incontrato anche diversi dirigenti medici nelle varie uni-

Un momento dei lavori tà operative: Saggio, Guzzo, Filippelli, Pizzini. La motivazione del sopralluogo del nuovo commissario dell’Asp con i tecnici dell’Azienda e col direttore sanitario si giustificapoiché nel nuovo Piano sanitario regionale l’ospedale di Paola sarà spoke, Scarpelli ha voluto rendersi conto personalmente il da farsi a livello organizzativo e strutturale. (m. f. s.)

SANTA MARIA DEL CEDRO

Scarcerata la coppia arrestata per droga Sono stati scarcerati con obbligo di firma, i due giovani fidanzati di Santa Maria del Cedro, G.V. trentenne celibe, artigiano, incensurato e F.M. trentaduenne del luogo incensurata. I due erano stati arrestati dai carabinieri della Comapagnia di Scalea, lo scorso mercoledì 15 giugno, per detenzione di sostanza stupefacente nel corso di una serie di controlli mirati sul territorio. Nonostante il pm Carotenuto, avesse chiesto la custodia cautelare in carcere per i tre giovani, gli avvocati della difesa, Ugo Vetere e Sabrina Mannarino, hanno convinto il giudice della direttissima, Aragona, ad accogliere la lo-

ro richesta di scarcerazione. I due fidanzati sono stati rimessi in libertà ma dovranno presentarsi ogni giorno presso la stazione dei carabinieri di Santa Maria del Cedro per apporre la firma nel registro. I fidanzati erano stati bloccati dai militari, a seguito di perquisizione personale e veicolare della Toyota Yaris con cui viaggiavano. La giovane coppia erastata trovata in possesso di 15 grammi tra eroina e cocaina, già suddivisa in varie dosi pronte per lo spaccio. Presumibilmente, la sostanza stupefacente era destinata ai tossicodipendenti dell’Alto Tirreno cosentino. m. f. s.


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calabria

AMANTEA - PRAIA A MARE - DIAMANTE

Revoca per l’Apa onlus Ci sarà un nuovo bando COSENZA

La cooperativa dovrà solo ripresentare la domanda Caso risolto per la cooperativa sociale Apa Multiservizi a cui, nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale aveva revocato l’incarico - nonostante un recente rinnovo per altri due anni - per l’espletamento di numerosi servizi sul territorio. E’ intenzione dell’Ente locale, infatti, procedere all’affidamento degli stessi servizi, ma in modo diverso, ovvero, coinvolgendo più cooperative di categoria B. A questo punto l’Apa non deve fare altro che ripresentare domanda per vedersi assegnato il lavoro. In tale contesto, però, è bene specificare come la onlus dovrà scegliere se presentare la richiesta da semplice cooperativa, oppure da consorziata (con altre due coop), pena l’esclusione dalla gara di appalto. Sulla vicenda della revoca d’incarico alla cooperativa sociale, lo ricordiamo, sono state protocollate in seno all’Ente locale due interrogazioni: una presentata dal gruppo consiliare di opposizione “Noi liberi”, con i consiglieri comunali Giovanni Battista Morelli e Antonio Rubino e l’altra da “Una città per tutti”, con i consiglieri di minoranza Tommaso Signorelli, Giuseppe Nesi e Franco Chilelli. Entrambi i gruppi politici, infatti, hanno chiesto chiarimenti sul comportamento, giudicato “anomalo”, degli amministratori, soprattutto, in considerazione del fatto che all’Apa, prima delle elezioni amministrative, era stato prorogato il

Il Comune servizio per altri due anni (fino al 2013), e poi, subito dopo le elezioni, l’incarico è stato revocato. Il dubbio che potesse celarsi dietro questo improvviso ripensamento qualche manovra legata ai voti è stato molto forte. Ma così non è. Una giustificazione plausibile a quanto verificatosi c’è. L’Ente locale, infatti, si è visto costretto a revocare l’incarico poiché è intenzione degli amministratori «risolvere le problematiche riguardanti i servizi di: manutenzione, pulizia e spazzamento delle

DIAMANTE

I volontari del 118 pagheranno il servizio Al silenzio dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza in merito alle proteste dei volontari della Misericordia di Diamante, per il mancato pagamento delle spettanze dovute all’associazione per il servizio 118, i volontari replicano garantendo a loro spese la continuità del servizio pur di evitare la paralisi. In una nota indirizzata all’Asp di Cosenza i volontari sottolineano: «Il nostro senso civico e l’attenzione che noi abbiamo nei confronti della collettività hanno la meglio sugli assurdi comportamenti e sul silenzio dell’azienda sanitaria, che non onora i propri impegni - dichiarano i volontari - operiamo da diversi anni nel servizio 118, pensando al prossimo che soffre e che dovrebbe essere tutelato prima di tutto dall’azienda sanitaria, per tale motivo abbiamo deciso di fare una colletta tra di noi autotassandoci per coprire parzialmente le alte spese di gestione della postazione di 118 che garantiamo da anni. Cercheremo di garantire a nostre spese a tutto il territorio, un servizio di emergenza pronto, con la professionalità sempre offerta. E’ comunque inaudito che negli uffici amministrativi dell’Asp ci

strade cittadine; pulizia ed assistenza alla manutenzione degli impianti idrici e fognari e taglio erba zona impianti di sollevamento regionali; manutenzione, taglio erba scarpate urbane ed extraurbane, e vicinali; manutenzione e pulizia ordinaria lungomare cittadino Amantea e Campora San Giovanni». Problematiche che devono essere risolte «in modo diverso, al fine di: riorganizzare ed ottimizzare il servizio; consentire un maggiore e migliore coordinamento e controllo dei servizi svolti; allargare la partecipazione a più imprese sociali con lo scopo di un democratico e più ampio coinvolgimento dei cittadini, soprattutto delle fasce deboli avendo percepito una situazione di oligopolio da parte di soggetti appaltatori dei lavori, assimilabili a vere e proprie imprese atte ad attività di sola imprenditoria; di migliorare la qualità del servizio modificando, eventualmente il criterio d’affidamento, lo scopo, il progetto complessivo dell’intervento, in relazione anche ai nuovi obiettivi che questa nuova amministrazione intende raggiungere in modo da soddisfare appieno le finalità sociali del personale, utilizzato, garantire l’intervento e nello stesso tempo raggiungere gli obiettivi nell’economicità e nell’efficienza amministrativa». STEFANIA SAPIENZA s.sapienza@calabriaora.it

AMANTEA

Comandante dei vigili Finalmente c’è il bando Questa, dovrebbe essere la volta buona. Finalmente il Comune di Amantea ha dato disposizione, al responsabile del settore risorse umane, per avviare le procedure volte all’indizione del concorso pubblico finalizzato alla copertura di un posto di “Comandante della Polizia Municipale, categoria D3, di cui alla deliberazione di giunta n.82 del 21 marzo 2011, avente ad oggetto il fabbisogno triennale di personale 20112013”. Insomma, a breve sarà pubblicato il bando per partecipare al concorso. Una notizia che sarà accolta con enfasi da più di una persona, considerando che fino ad oggi l’Ente locale si è sempre avvalso di personale esterno ad Amantea, a tempo determinato, e che in città insiste una numerosa presenza di disoccupati (anche laureati). Situazione che gli amministratori non hanno esitato ad evidenziare nella delibera di giunta del 15 giugno. «Attualmente - si legge nel corpo del documento il posto di comandante della Polizia Municipale risulta vacante ed occorre procedere all’indizione del relativo concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeter-

siano tanti dipendenti che percepiscono stipendi di diverse migliaia di euro, e ci sia una inefficienza nell’ evasione delle pratiche di liquidazione tanto da arrivare a circa un anno e mezzo di ritardo. L’Asp ci utilizza perché con le postazioni 118 gestite dal volontariato risparmia oltre mezzo milione di euro all’anno per ogni postazione, e poi si aspetta che i volontari paghino anche il carburante per le ambulanze.». Cittadinanzattiva attraverso il Tribunale per i Diritti del Malato così è intervenuta: « E’ vergognoso che i volontari debbano anticipare i soldi per il carburante dell ambulanze. L’atteggiamento dell’Asp è un segno che gli orientamenti di Scopelliti sono solo parole se puntualmente disattese». m. f. s.

Scorcio di Amantea minato». Va ricordato che «con delibera di giunta n.216 del 12 agosto 2010, con decorrenza 16 agosto 2010 e fino alla data del 31 dicembre 2010, si è provveduto ad affidare fino alla scadenza del mandato sindacale - fissato al 16 maggio 2010 - l’incarico di comnadante dei Vigili Urbani a personale esterno all’Ente». In questo contesto, però, è stato dimenticato che per un determinato periodo il ruolo è stato ricoperto da Amerigo Spinelli. Poi, però, è sopraggiunta la sua revoca - prima del tempo - che ha avuto quale effetto la presentazione di tutti gli atti all’autorità giudiziaria. I risvolti del caso non sono ancora stati resi noti, poichè da completare. s. s.

Isola di Dino, guerra sul mirto L’imprenditore Cassiano denuncia pubblicamente falsi produttori PRAIA A MARE

Una unità dei volontari

ora

Inaspettato fuori programma nel corso del convegno che si è tenuto venerdì presso la sala consiliare del Comune di Praia a mare sul mirto dell’isola di Dino. A sorpresa è intervenuto l’amministratore unico della società “Isola di Dino club”, Matteo Cassiano che ha pubblicamente smascherato la società privata, che è stata dallo stesso giovane imprenditore già diffidata, per l’utilizzo improprio di un marchio che pubblicizza i prodotti del mirto dell’Isola di Dino. «E’ una pubblicità ingannevole – ha dichiarato Matteo Cassiano nel suo intervento che ha lasciato esterefatti i presenti – che non solo induce in errore i consumatori, ma provoca gravi danni al conseguimento dell’oggetto sociale della Dino club, detentrice di vaste aree interessate da mirto e numerosi immobili presenti sull’Isola di Dino, oggetto di valorizzazione». Il giovane amministratore, della Dino club ha sottolineato con forza che: «Patrocinare solo ed esclusivamente un’azienda “privata” che adotta una condotta elusiva a discapito dei consumatori e della Isola di Dino club è davvero sconcertante. Sono circa due anni che sto promuovendo l’isola di Dino a livello

L’amministratore Matteo Cassiano internazionale a mie spese, e Mannarino, i quale nel dubbio con grande spirito di sacrificio che l’iniziativa recasse danno al fine di valorizzazione le ri- non solo a chi effettivamente sorse provenienti dall’Isola. valorizza le risorse provenienC’è uno studio dell’università ti dall’Isola di Dino, ma anche di Roma sulle strardinarie pro- ai consumatori, ha dato modo di intervenire prietà del a matteo Casmirto dell’isoL’imprenditore: siano per conla di Dino che «L’azienda testare la connulla hanno a dotta di Filoche fare con il privata mena Panmirto proveinganna il dolfi e Franniente da altri consumatore» cesco di Giorluoghi. Le no i quali per esclusive proprietà dell’Isola di Dino sono Casssiano «mediante l’utilizzo uniche e posso essere utilizza- di varie associazioni e società te per promuovere la più gran- ingannano il consumatore, de Isola della Calabria in ma- ignaro dell’effettiva provenienniera seria e corretta». I lavori za del prodotto mirto». Il punsono stati coordinati dal pre- tiglioso intervento di Cassiano sidente della pro loco di Praia è stato caratterizzato inoltre

dall’invito nei confronti delle istituzioni, con particolar riguardo, all’assessore regionale Trematerra, «a prestare la massima attenzione nei confronti di società che utilizzano condotte poco trasparenti». Cassiano ha specificato che: «al di fuori dei collaboratori dell’Isola di Dino club, nessuno ha legittimamente raccolto risorse sull’Isola di Dino tali da poter giustificare la costituzione di una filiera produttiva, caratterizzata da decine e decine di prodotti». Cassiano, ha concluso il suo intervento annunciando che: «Farò chiarezza su numerosi aspetti aventi ad oggetto l’Isola di Dino, in passato sottoposta a vere e proprie “barbarie” da parte di soggetti mascherati da associazioni di promozione territoriale». E ancora: «Lo sviluppo territoriale può avvenire solo ed esclusivamente nel rispetto del “turista” e all’insegna della correttezza e della trasparenza. Se la Calabria purtroppo ancora rappresenta il “fanalino di coda” del territorio nazionale, nonostante le bellezze naturali e le risorse di incommensurabile valore, è da ricondurre, esclusivamente, a tutti i “mestieranti” che da sempre hanno dato un immagine ingiusta e negativa a carattere nazionale e internazionale». Fiorella Squillaro


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PAO L A - S A N L U C I D O - C E T R A R O - S C A L E A

storie di ’ndrangheta

Captati colloqui tra i due Serpa I due fratelli pentiti venivano ascoltati di nascosto nel carcere di Rossano PAOLA

C’è stato un momento, nell’ambito dell’attività d’indagine della procura paolana sui fatti di sangue degli atti passati, che Giuliano e Ulisse Serpa, pentitisi poco dopo, venivano intercettati nel carcere di Rossano dagli specialisti dell’Arma dei carabinieri. Quanto emerso dalle captazioni è stato utilizzato dalla Distrettuale antimafia nel corso di processi contro la ‘ndrangheta. Ecco, di seguito, il verbale d’udienza svoltosi in Corte d’Assise da cui risulta tutto ciò. Ai lavori partecipano il presidente della Corte, il pubblico ministero della Dda e il luogotenente Agnello Sansone. Sansone – Abbiamo utilizzato dei colloqui avuti tra Ditto Gennaro e i suoi familiari e dei colloqui che ha avuto Serpa Giuliano con il fratello Serpa Ulisse. Pubblico Ministero - Sì. Sansone - Quelli di Giuliano e Serpa Ulisse sono due i colloqui che abbiamo utilizzato, dove si parla, dove i due parlano che i killer quella mattina hanno sbagliato bersaglio e nell’altro colloquio si parlava addirittura di guardarsi da alcuni soggetti che erano in carcere a Rossano perché l’avrebbero ordinato loro quell’omicidio e, nella circostanza... Presidente - Si fermi, non vogliamo... il Pubblico Ministero non sta chiedendo questo, aspetti un poco perché lei già l’ha detto l’altro giorno a proposito delle briochine, quando ha riferito il contenuto di colloqui telefonici. Pubblico Ministero Ambientali. Presidente - Ambientali, mo’ non mi ricordo, comunque lo troveremo leggendo - voci sovrapposte – Pubblico Ministero - Lei prima ha accennato ad un colloquio in carcere, quello del 15 febbraio... Presidente - Avvocati, disturba il... Difesa - voci sovrapposte – non ne ha parlato.Pubblico Ministero - Sì, ha parlato di un colloquio tra Serpa Giuliano e Serpa Ulisse in cui si parla di due persone di... Sansone - Della zona di Corigliano, parlavano di Corigliano... Rossano, Corigliano. Pubblico Ministero - Avete identificato - fuori microfono questo colloquio? Chi erano queste persone? Sansone - Il soggetto a cui facevano riferimento era Bloise Michele tant’è che l’Ulisse dice: “Ma questi comandano ancora qua? Comanda lui qua?” fa la domanda specifica e poi lui continua a dire che aveva avuto una lettera del compare e gli aveva spiegato questa circostanza. Presidente - Chi lui? Sansone – Lettera che noi non abbiamo chiaramente avuto. Presidente - Ulisse? Serpa Ulisse? Pubblico Ministero Ma il Bloise veniva nominato espressamente in questo col-

Giuliano Serpa

Ulisse Serpa

loquio? Sansone - Sì, sì, veni- stato intercettato, dov’è avveva nominato espressamente, nuto il colloquio? Sansone - Al pare che sia nel colloquio di carcere di Rossano. Pubblico febbraio 2005. Pubblico Mi- Ministero - Carcere di Rossano. Sansone nistero - E tra Sin da qualchi interviene La conferma Pubbliquesto colloalle strategie dei che... co Ministero quio? Sanso- Sì, dica. clan disegnate ne - Tra SerSansone pa Giuliano e dai militari Sin da qualSerpa Ulisse. dell’Arma che giorno Pubblico Midopo l’omicinistero - E dov’è stato registrato? Sansone - dio Maiorano eseguivamo già Eh? Pubblico Ministero - Do- queste intercettazioni amv’è stato registrato? Sansone - bientali in carcere. Pubblico O in caserma da noi... Pubbli- Ministero - Lei parla di Rossaco Ministero - No, dico dov’è no, si parla Rossano, però nel-

la trascrizione si parla di Cassano. Sansone - Sì, riferendosi a Bloise Michele si fa riferimento a Cassano. Pubblico Ministero - Cassano. Sansone - Sì. Pubblico Ministero - E qua si parla anche di un certo De Cicco, l’avete identificato questo De Cicco? Sansone De Cicco mi pare è un collaboratore. Pubblico Ministero - Quando qui dice: “L’azione a me l’hanno fatta due persone di Cassano” Avete identificato chi sono queste due persone di Cassano di cui parla qui Giuliano? Maresciallo Agnello Sansone - Loro parlando di azione di riferiscono all’omicidio. Noi avevamo già altri elementi che non indicavano soggetti di Cassano che avevano partecipato all’azione delittuosa su Paola, quindi a noi quel passo là è una conferma, il fatto che sia di Cassano e che faccia il nome di Bloise, no? E’ una conferma per noi sulle dichiarazioni che ci fa Giordano Maurizio, ma non... persone di Cassano che hanno partecipato materialmente all’azione non ne abbiamo identificato. GUIDO SCARPINO g.scarpino@calabriaora.it

la ricostruzione

la curiosità

Cosca, il ruolo di Tundis Il maresciallo ai giudici in Corte d’assise: «Vi dico io chi è» te riscontrato le dichiarazioni di Giordano Maurizio in ordine diciamo ai rapporti tra Tundis Francesco e [parole inDai verbali di udienza, resi noti solo nell’ambito del di- comprensibili]? Testimone Sansone - Erano rapporti esclubattimento, ed oggi proposti da Calabria Ora, il luogote- sivamente di rivalità e di vendetta fra i due. Pubblico Mininente dei carabinieri spiega al presidente della Corte d’As- stero - Questa parte qui l’avete riscontrata Avete fatto dei sise chi è Tundis e che ruolo occupava nel contesto crimi- riscontri [Problemi di audio. [parole incomprensibili] ]...? nale. Pubblico Ministero - Il Franco invece chi è? Lo avete Testimone Sansone - Ma noi abbiamo... come riscontro in relazione ai rapporti tra i identificato? Franco di cui due, noi riscontriamo il fatparla Bruno Adamo? Testito che a Ditto Gennaro il 6 mone Sansone - Sì. Franco è agosto gli fanno saltare... Tundis Francesco, perché mettono... collocano due orpoi se ne parla ampiamente, digni sotto l’autovettura sua quindi è impossibile possa in via Paulonia, ma la 156 essere altro soggetto se non che ne scoppia diciamo solalui, perché poi viene succesmente uno. Ancora prima sivamente indicato e reindiperò noi, come nucleo opecato varie volte. Pubblico Mirativo e radiomobile, sequenistero - E questo Tundis stravamo un ordigno a Neve Francesco aveva una collocaGiovanni e Occhiuzzi Anzione nei gruppi malavitosi drea. Neve Giovanni altri operanti a Paola? Testimone non è che il cognato di Sansone - Tundis Francesco Tundis Franco. Nella cirdiciamo che fiancheggiava costanza viene sequestraun po’ i Calvano. Lui era leto un ordigno esplosivo. gato prima a Calvano MarOrdigno esplosivo che per cello. Stravedeva per lui. caratteristiche di costruPubblico Ministero - E dopo La caserma dei carabinieri “Achille Mazza” zione e di componenti è sila morte di Calvano. Testimone Sansone - Dopo la morte di Calvano, pare che stava mile... compatibile, simile con quelli trovati sotto... con bene insieme ai Serpa... quelli giovani dei Serpa... Ulisse, quello trovato sotto la macchina di Ditto Gennaro. PresiGiuliano. Pubblico Ministero - Quindi? Testimone Sanso- dente - Pubblico Ministero, è vero che stiamo frazionanne - Ha un negozio a Fuscaldo Marina di pellame. Ha una do l’esame per cui non si riesce sempre ad avere presensala giochi dove ha subito un attentato dal quale è uscito in- te quello che è successo nelle altre udienze, però sul puncolume. Pare che sappia usare bene la dinamite, nel senso to il teste ha già detto. (continua martedì...) ordigni e cose che poi vedremo. Pubblico Ministero - AvePAOLA

Il boss Gentile e il misterioso “Pitolino” Hanno dovuto faticare gli inquirenti, nell’ambito dell’inchiesta Nepetia, per individuare il famoso “Pitellino”, finito sotto scacco del clan di Amantea, in ossequio a una intercettazione a carico di Tommaso Gentile. Il boss, infatti, afferma con chiarezza in una intercettazione di essersi personalmente recato dal “figlio del pitolino”, proprietario di un immobile dove gestisce il negozio altro esercente, al quale ha imposto il pagamento di euro 1.500,00 all’anno per il fatto stesso di aver locato il magazzino: “Ci devi dare mille e cinquecento euro gli ho detto... Sono andato proprio io dal figlio del pitellinu, ci deve dare mille e cinquecento euro se no chiudi e vattene nculu a ttia e a mammita, il magazzino tuo si è affittato e mi devi dare mille e cinquecento se no vattene gli ho detto”. L’attività di riscontro si è concretizzata nel riuscire ad ottenere l’esatta individuazione del soggetto: il proprietario di un magazzino.


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storie di ’ndrangheta TIRRENO In alto a destra l’ex boss Franco Pino, oggi collaboratore di giustizia Al centro, in basso, il carcere di Paola. A sinistra i fratelli Giuliano e Ulisse Serpa. In basso a sinistra la caserma dei carabinieri Achille Mazza di Paola. In basso a destra il porto di Cetraro

Delitto del meccanico Una soffiata anonima E poi si registra l’arresto della persona sbagliata CETRARO

Giuseppe Vaccaro, nato a Cetraro il 18 novembre del 1942, meccanico e carrozziere del luogo, è stato ucciso nella notte del 31 agosto del 1982, in località Porto di Cetraro, nell’ambito della guerra di mafia in atto in quel tempo nella provincia di Cosenza e sulla costa tirrenica cosentina in particolare. Il fatto omicidiario è accaduto di notte e, dopo poche ora dal delitto, gli inquirenti hanno rinvenuto la Ritmo usata dal commando per eseguire la sentenza di morte. L’auto era stata rubata qualche giorno prima a Sangineto. Ma andiamo al racconto, così come emerge dagli atti. Sono le ore 6.00 di quel caldo 31 agosto del 1982 e i carabinieri, durante la fase iniziale delle indagini, ricevono una telefonata anonima. Una voce maschile contatta il centralino della stazione dell’Arma di Cetraro: «Pronto? Carabi-

i dettagli

Il commerciante alla fine si sfoga: «E’ uno schifo» E il “figlio di Pitolino”, identificato e convocato in caserma, unitamente ai suoi genitori si è ben guardato dal collaborare con le forze dell’ordine, negando - all’epoca dei fatti - invece in modo assoluto di avere ricevuto qualsiasi richiesta estorsiva. E’ necessario evidenziare, come risulta da relazione di servizio all’uopo redatta dai militari operanti, il notevole imbarazzo del figlio del Pitellino nel rispondere alle domande e soprattutto l’affermazione di aver scelto, anche su input del padre, di andare a lavorare al nord per scappare dall’ambiente “schifoso” in cui si trova Amantea, senza voler però precisare il motivo di tale affermazione. Il figlio del Pitellino, al riguardo, aggiungeva all’esito dell’interrogatorio - che non sopportava più di veder camminare continuamente in giro per Amantea gente con “macchinoni” non giustificabili con l’esercizio di un lavoro onesto.

nieri? Uno degli autori dell’omicidio di Vaccaro è Pignataro da Cetraro», racconta, in sintesi, il telefonista anonimo. I militari dell’Arma, dunque, si mettono all’opera per tentare di risalire all’identità certa del sospettato. Ed è così che, essendo noto ai carabinieri che un personaggio del luogo poteva identificarsi col giovane notato dalla convivente di Vaccaro mentre - subito dopo il delitto - fuggiva con una pistola in pugno, si provvedeva ad invitare il soggetto in caserma (un impiegato della Valle Lao di Scalea) per essere escusso a sommarie informazioni testimoniali. “Il giorno 30 agosto - racconta l’uomo ai militari - non mi ero recato al lavoro, dovendo aiutare mio fratello a macellare un animale bovino”. Il sospettato racconta, ancora, che alle ore 8,30 rincasava, mettendosi a dormire fino alle ore 16 del giorno successivo. A detta ora si alzava intrattenendosi con alcuni parenti fino alle ore 20; ora in cui usci-

Dopo anni sarà il pentito Franco Pino a dare una lettura diversa all’evento ta di casa portandosi al bar “Maritato” di Cetraro Marina, ove si metteva a giocare a biliardo fino alla chiusura del locale, avvenuta alle ore 23,50. Una volta in casa si metteva subito a dormire sino a quando non veniva svegliato dai carabinieri. E qui finisce il racconto. L’uomo, all’esito di riscontri, dimostra di possedere un alibi di ferro. E i carabinieri seguono un’altra pista. Non credono a tutte le dichiarazioni rese dalla compagna di Vaccaro, soprattutto in riferimento alla storia del proprietario di quella Ferrari di cui lo stesso Vaccaro le aveva parlato prima del delitto (“chi ha bussato alla porta? E’ quello della Ferrari”). Quindi, scavando scavando, strappano altre dichiarazioni alla testi-

mone: altri fatti, altre circostanza, altri nomi. E proprio a seguito di queste ultime dichiarazioni rese dalla convivente della vittima, i militari dell’Arma identificano quattro persone: un cameriere del locale Tennis Mare; un commerciante di pesce del luogo; un tale “Mapparella”; ed altro soggetto soprannominato “Romildo”. Tutti quanti vengono sottoposti a perquisizione domiciliare al fine di rinvenire armi o altri elementi utili alle indagini. Le perquisizioni, tuttavia, si concludono tutte con esito negativo. Il cameriere del Tennis Mare, in particolare, riferisce di essere dipendente di una tipografia di Paola e di arrotondare lo stipendio presso il ristorante di Cittadella del Capo. Pur ammettendo di conoscere personalmente il Vaccaro, nega smentendo una circostanza fornita all’Arma dalla compagna della vittima - d’aver mai consegnato denaro all’uomo. Il commerciante di pesce conferma di conoscere la vittima,

le rivelazioni

«Lo uccisero i cosentini» Il collaboratore: «Hanno fatto un favore al capoclan cetrarese» cidio di Giuseppe Vaccaro che si verifica in Cetraro, zona predominata dal boss Franco Muto”, si legge negli atti. Dopo alcuni anni, grazie alla maxi inchiesta antimafia de- Quest’ultimo, infatti, grazie a tali alleanze, si avvaleva denominata Missing, si registra una nuova “verità” sull’omi- gli uomini del gruppo di Pino-Sena e di Nelso Basile per elicidio Vaccaro, grazie soprattutto alle dichiarazioni rese dal minare Giuseppe Vaccaro. Franco Muto in realtà voleva collaboratore di giustizia Franco Pino, relativamente a in- punire una eccessiva indipendenza del Vaccaro che si assommava a problemi più generali, dettati proprio dalla formazioni assunte da picciotti, anche in carcere. L’omicidio di Giuseppe Vaccaro sarebbe un fatto di san- guerra di mafia in corso di cui è significativo il tentato omicidio subito proprio dal boss gue che si inserisce sempre cetrarese. nel contesto della guerra di Vaccaro, in poche parole, mafia ed è connesso alle prosarebbe stato ucciso dai coiezioni del gruppo Pino-Sesentini per fare un favore a na di Cosenza. Quest’ultima Muto. compagine cosentina in «Andarono a Cetraro, guerra contro l’altro gruppo Giuseppe Irillo e Francesco cittadino Perna-Pranno, sulPagano - racconta a verbale la costa tirrenica oltre ad il collaboratore di giustizia aver stretto rapporti crimie si trovarono con Lucieri nali con la cosca Basile-CalDelfino che gli spiegò dove vano di San Lucido, grazie a abitava, anzi non gli spiegò, vecchi trascorsi, aveva stretli portò direttamente presto rapporti delinquenziali so l’abitazione di Pino Vacanche con la cosca di Franco caro. Gli disse che se VaccaMuto di Cetraro. La vicinanro - loro dovevano bussare za di Franco Muto e Antonio - se andava Vaccaro ad Sena, e quindi di riflesso a aprire, di ammazzarlo apFranco Pino, risale sin dal di- Un panorama della zona Marina di Cetraro pena aperta la porta, se al cembre del 1974 allorquando i due venivano denunciati dai carabinieri di Cosenza contrario, apriva qualche altra persona, di dirgli che voleunitamente a Elio Sconnetti e Francesco Bruni per associa- vano parlare con Vaccaro, ed eventualmente se l’omicidio zione per delinquere ed estorsione aggravata. In effetti, non si potesse fare in quel momento, di dire a Vaccaro che Franco Muto era cresciuto da un punto di vista criminale gli serviva il motore, di inventarsi che gli serviva il motonella città di Cosenza, trasferendosi in seguito inizialmen- re di una macchina e fissare appuntamenti successivi, inte ad Acquappesa e poi nella cittadina di Cetraro. “Ed è somma poi quando capitava il momento....” (continua martedì...) proprio in base a tale proiezione che si deve leggere l’omiCETRARO

ma nega qualsiasi contatto avvenuto con la stessa nei giorni precedenti e successivi l’omicidio, mentre gli altri due si trovano fuori sede. Uno dei due è Nunzio Romualdo Romolo, nato a Bonifati il 1959. Sulla scorta delle dichiarazioni rese dalla convivente di Giuseppe Vaccaro, infatti, l’autorità giudiziaria paolana spiccava un ordine di cattura a carico di Romolo poichè ritenuto responsabile - all’epoca dei fatti - in concorso con altri rimasti ignoti, dell’omicidio di Giuseppe Vaccaro. Il bonifatese veniva tratto in arresto il 27 gennaio del 1984 dalla squadra di polizia giudiziaria dei carabinieri di Paola. Ma l’uomo - si scoprirà successivamente - non era il colpevole. In primo grado, infatti, il 5 febbraio del 1985, Romolo veniva assolto per insufficienza di prova, mentre in secondo grado veniva assolto dalla prima Corte d’Appello di Catanzaro (5 giugno 1990), in riforma della sentenza precedente, appellata sia dal Pm sia dall’indagato, per non aver commesso il fatto. Insomma, l’omicidio di Giuseppe Vaccaro viene archiviato ad opera di ignoti. Dopo diversi anni, però, grazie alle “cantate” del pentito Franco Pino, il delitto Vaccaro viene inquadrato come un evento delittuoso determinato dalla guerra di ‘ndrangheta in atto in quegli anni. Nel cetrarese, infatti, in un breve periodo di tempo si sono verificati, tra gli altri, i seguenti gravissimi fatti di sangue: in data 13 aprile del 1980 l’omicidio del commerciante di Diamante, Giuseppe Vergara; il 21 giugno del 1980 l’omicidio del segretario capo della procura della Repubblica di Paola e assessore comunale di Cetraro, Armando Giovanni Losardo; in data 4 febbraio 1981 la scomparsa (lupara bianca) del meccanico Remigio Luigi Storino (risultato essere uno dei testimoni-chiave del procedimento penale relativo all’omicidio Losardo); in data 27 ottobre 1981 l’omicidio del commerciante di Guardia Piemontese, Lucio Ferrami; in data 30 dicembre 1981 l’omicidio del barista di Cetraro Pompeo Brusco; il 17 febbraio del 1982 l’omicidio della pensionata Catello Deyudicibus; il 18 giugno del 1982 l’omicidio del pregiudicato Michele Bernardo; il 31 agosto del 1982 il delitto di Giuseppe Vaccaro; in data 10 maggio 1983 veniva assassinato Giuseppe Ricioppo. (continua martedì...) GUIDO SCARPINO g.scarpino@calabriaora.it


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SCALEA - FALCONARA ALBANESE - ALTO TIRRENO

Rissa con sparatoria, 5 arresti Le manette per i fratelli Angelo e Marco Ferrante e per tre pakistani SCALEA

Rissa con sparatoria nel piazzale del supermercato Md Discount: arrestate cinque persone. Due di loro sono di Scalea, mentre gli altri tre, di nazionalità Pakistana. Ieri notte al termine di una concitata attività d’indagine, i Carabinieri della Compagnia di Scalea, agli ordini del capitano Luca Giandominici, hanno identificato, rintracciato e tratto in arresto con l’accusa di rissa e lesioni personali inferte con armi improprie due persone di Scalea e tre Pakistani. Si tratta dei fratelli Angelo e Marco Ferrante (difesi dall’avvocato Arturo Valente). Il primo, 33 anni, pregiudicato di polizia per reati contro il patrimonio e il secondo, 27 anni incensurato, entrambi residenti a Scalea. I pakistani finiti in manette, sono; Mehmood Maksood, 24 anni, ambulante, incensurato; Ahmed Anwaar, 28 anni, celibe, ambulante; Muhamnad Andir Muhamnad Hussain 33 anni, celibe, ambulante. Tutti, al termine di una intensa e veloce attività informativa e connesse operazioni di perquisizione, sono ritenuti colpevoli di aver compartecipato alla rissa avvenuta alle ore 20 circa a Scalea, nel piazzale di uscita del supermercato MD Discount in via Fiume Lao. La lite tra i cinque è scoppiata per cause in corso di accertamento, probabilmente vendicative per una aggressione simile avvenuta sempre in via Fiume Lao, nella nottata precedente in cui anche in questo caso due cittadini Pakistani aveva-

in due giorni ferite cinque persone Il secondo raid contro stranieri probabilmente per vendicare i due connazionali feriti il giorno prima Inquirenti sul luogo della sparatoria no avuto la peggio rimanendo feriti con armi da taglio. Nella serata di giovedì scorso, per guadagnarsi la fuga e sottrarsi all’aggressione, i due sca-

leoti, hanno esploso anche alcuni colpi di pistola a salve in aria (perdendo la pistola sul luogo) oltre ad aver colpito ed essere a loro volta colpiti con

pugni, calci e fendenti, con bottiglie in vetro rotte e coltelli. I tre malcapitati stranieri, sono rimasti a terra sangui-

nanti, sino al subitaneo arrivo dei militari e dei sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportarli presso l’ospedale di Praia a Mare dove sono stati subito curati e poi tratti in arresto. I fratelli Ferrante, so-

no stati invece rintracciati presso la loro abitazione dove avevano cercato di rifugiarsi nell’immediatezza e curarsi le ferite provocate dalle botte ricevute. I militari, erano già sulle tracce dei due scaleoti. Il loro identikit, era stato tracciato, da alcune persone che pare abbiano assistito alla rissa. I militari giunti sul posto, in effetti, hanno da subito cercato di raccogliere qualche indizio utile allo svolgimento delle indagini. Per fortuna, giovedì sera, nella violenta lite che si è verificata davanti all’ingresso dell’MD discount, non sono rimaste coinvolte altre persone. EUGENIO ORRICO e.orrico@calabriaora.it

ALTO TIRRENO

Rifiuti, lettera a Scopelliti Sei sindaci chiedono una soluzione immediata al problema I sindaci dei maggiori comuni co- vento risolutorio per l'area altotirrestieri dell’Alto Tirreno cosentino, Sca- nica, ma anche nell'intera regione. lea, Tortora, Praia a Mare, Santa Ma- «C'è il timore che il problema rischi di ria del Cedro, Diamante e Belvedere compromettere lo sviluppo turistico dell’intera costa tirMarittimo, hanno renica. scritto al presidente Basile Il mancato confedella Regione Calachiede un rimento dei rifiuti sobria, Giuseppe Scolidi urbani non rappelliti e al Commisincontro con presenta certamente sario per l’emergenil commissario una buona carta za rifiuti in merito alper l’emergenza d'identità dei comula chiusura della dini costieri». Fra l'alscarica di Pianopoli. I primi cittadini stanno cercando di tro, «il tutto avviene in un periodo ottenere la convocazione di un incon- strategico per l’immagine dei Comutro finalizzato ad ottenere un inter- ni calabresi che durante il fine setti-

mana ospitano migliaia di turisti provenienti da tutta Italia e non solo». I sindaci si aspettano che «il Governatore Scopelliti e il Commissario per l’emergenza rifiuti intervengano tempestivamente per trovare un sito alternativo presso cui conferire i rifiuti dei Comuni dell’alto Tirreno cosentino in modo da evitare che venga lesa l’immagine del territorio e di tutta la Calabria, in un momento così delicato per la crescita e lo sviluppo dei nostri Comuni». Infine, il sindaco di Scalea, Pasquale Basile, ha chiesto «un incontro urgente presso l’ufficio del Com-

TIRRENO

missario per discutere della situazione dei rifiuti, con particolare riferimento all'area dei paesi costieri, e per trovare soluzioni finalizzate ad evitare che eventi del genere si verifichino in futuro e soprattutto nel pieno della stagione estiva». Stefania Sapienza

FALCONARA ALBANESE

Chiusa la discarica di Pianopoli, interviene Principe Il capogruppo regionale del Pd: «Ci sono gravi difficoltà nello sversamento dei rifiuti» La discarica di Pianopoli, ove i Comuni del Tirreno cosentino sversano i rifiuti solidi urbani, è stata temporaneamente chiusa. A seguito di questo provvedimento, però, si stanno verificando numerosi disagi. Tant’è che sulla questione si è visto costretto ad intervenire anche l’onorevole Sandro Principe, capogruppo regionale del Partito democratico. «Le gravi difficoltà nello smaltimento dei rifiuti che si stanno registrando in molti Comuni calabresi, e soprattutto in Provincia di Cosenza, dopo la momentanea chiusura della discarica di Pianopoli - si legge in una nota stampa del politico - destano nuove e maggiori preoccupazioni rispetto ad una emergenza che diventa sempre più critica e complessa e per la quale, ad oggi, nessuna soluzione e stata neanche lontanamente prospettata dal commissario straordinario all’emergenza ambientale». Il problema dello smaltimento dei rifiuti, secondo l’onorevole Sandro Principe «deve essere affrontato in maniera seria e rigorosa, con particolare riferimento alla provincia di Cosenza. Pur condividendo che spazzamento e raccolta ordinaria e differenziata siano affidati alla cura diretta dei Comuni,

Pasquale Basile

prie responsabilità: la tecnologia contemporanea offre impianti di smaltimento sicuri sotto il profilo dell’inquinamento ambientale». Inoltre, ha evidenziato il capogruppo regionale del Pd «non si può assistere indifferenti al realizzarsi, per i cittadini della provincia di Cosenza, del triste destino di dover inviare per lo smaltimento i propri rifiuti a Gioia Tauro, con il conseguente aumento del costo del servizio e delle relative bollette ( Tarsu). In attesa che, anche utilizzando i Fondi strut«Il problema turali europei dispodeve essere nibili, si possa affrontare la problematica risolto in maniera strutturamaniera seria e in le e definitiva – ha rigorosa» concluso l’esponente del Partito democratico - è urgente trovare una soluzione Sandro Principe adeguata a risolvere l’attuale momento di crisi, anche al fine di non ledere l’iml’operazione di smaltimento di quanto magine e l’attrattività delle nostre zone raccolto impone la costruzione di un im- turistiche. Mi auguro, infine, che il presipianto che abbia questa funzione e che dente Scopelliti ed il commissario strasia gestito da una entità di livello sovra ordinario per l’emergenza rifiuti diano comunale ( Provincia, Consorzio di Co- immediate risposte ai sindaci dei Comumuni, etc.)». A tal proposito, «è necessa- ni in difficoltà». s. s. rio avere il coraggio di assumersi le pro-

Festa per Santa Teresa Musica di Pago e fuochi Inizieranno stasera 18 giugno i festeggiamenti in onore di Santa Teresa del Bambin Gesù, patrona di Torremezzo e protettrice dei missionari. Ad organizzare l’evento, l’associazione di volontariato arte, musica e spettacolo, con la partecipazione del consiglio degli affari economici della parrocchia di San Michele Arcangelo, e l’amministrazione comunale. Da sempre festeggiata il 1° ottobre, da qualche anno la celebrazione di Santa Teresa è stata spostata a giugno, soprattutto per motivi meteorologici. Giovedì e venerdì, alle ore 18 e 30 è stato celebrato in chiesa il Santo Rosario, mentre il clou dei festeggiamenti avrà inizio oggi. Si comincerà alle 14 con i giochi popolari sulla spiaggia: tiro alla fune, il gioco della pignatta, corsa semplice, corsa con i sacchi, salto in lungo e “prendi la mela”, in cui

vince chi riesce a prendere con la bocca senza aiuto delle mani più mele possibili. Per ogni gara il vincitore avrà diritto ad un piccolo premio. Seguirà una celebrazione del Rosario e una messa, mentre alle 21 e 30 è prevista l’esibizione sul palco del cantante sardo Pacifico Settembre, in arte Pago, che intratterrà i presenti con le sue canzoni stile pop. Per domenica invece, ultima serata della festa, dopo la messa nella chiesa di San Salvatore alle 18 e 30, seguirà la processione per le vie del paese della raffigurazione della Santa, accompagnata dalla banda musicale di Amantea, mentre alle 21 spettacolo orchestra con i Sonika. Alle 23 l’estrazione dei biglietti per la “riffa”. Il tutto si concluderà a mezzanotte con i fuochi pirotecnici. Asmara Bassetti


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A C Q U A P P E S A - G U A R D I A - F U S C A L D O - B O N I FAT I - P R A I A

Esecutivo allontanato dal vertice sulle terme COSENZA

Scontro tra il Comune di Acquappesa e il Comitato ACQUAPPESA

“Nella giornata di ieri, presso gli uffici della Sateca, la società gestore delle risorse termali, è andata in scena l’ennesima farsa”. Ha inizio così la dura nota stampa con la quale l’amministrazione comunale di Acquappesa denuncia “la gravità” di quanto verificatosi nel corso di un incontro-dibattito allestito per discutere sulla questione termale. A detta di alcuni componenti della giunta presieduta dal sindaco Saverio Capua, infatti, “nell’imbarazzo generale” e tra “l’incredulità” dei presenti, a loro stessi sarebbe stato rivolto l’invito ad accomodarsi fuori la porta, non potendo prendere parte, pertanto, alla riunione. Ma andiamo a leggere, per meglio comprendere l’evolversi dei fatti, quello che scrive l’amministrazione comunale del centro tirrenico.“Un comitato spontaneo di lavoratori stagionali ha invitato, ad un incontro-dibattito, i sindaci dei comuni di Acquappesa e di Guardia piemontese, oltre all’amministratore delegato, al presidente ed al dirigente amministrativo della società Sateca. Il faccia a faccia, dopo una serie di incertezze sulla sede, si è tenuto in uno degli uffici della direzione del compendio termale, opportunamente scelto per giustificare una riunione ristrettissima tra le parti, possibilmente senza contraddittorio. Forse, anche per tale motivo, all’arrivo del nostro assessore al termalismo, Claudia Andreoli, e del presidente della massima assise cittadina, Franca Maritato, le stesse, sono

La sede del Comune di Acquappesa state gentilmente invitate, da un non meglio identificato rappresentante dei lavoratori, ad andar via. Nell’incredulità ed imbarazzo generale, le due signore hanno lasciato la sede dell’incontro, seguite, a titolo di solidarietà, dal nostro vicesindaco, Fabrizio Mollo, e dall’assessore al bilancio, Mauro Avolio”. E la nota prosegue: “La vicenda, di una gravità che si commenta da sola, merita qualche approfondimento. Questo comitato, che si autodefinisce spontaneo, in realtà risponde ad una precisa e antica logica non più accettabile: si presta a strumentalizzazioni e viene scagliato contro le amministrazioni ogni qual volta la Sateca risulta avere problemi di cassa o minaccia di non assumere i lavoratori. Questi ultimi, inconsapevolmente (?), si rivolgono alle due amministrazioni

PRAIA A MARE

Due giorni di eventi con il Moto Tourist “Il Moto Tourist Stop and Go” accende i motori. Si terrà, infatti, nei giorni di sabato 18 e domenica 19 prossimi la prima edizione del Moto Tourist Stop and Go!, ospite del Moto Club Praia a Mare nella Città dell' Isola Dino. Un evento di aggregazione che senza ombra di dubbio si può già ritenere unico nel suo genere. Prende finalmente corpo un'idea da sempre accarezzata da tre centauri doc, Totò De Filippo del Motoclub" il Redentore" di Massa di Maratea (Potenza), Nuccio Iantorno del Motoclub "Praia a Mare" e da Enzo Caso dell'Associazione "Free Bikers, quelli di sempre" di Salerno, di accomunare tanti amanti delle due ruote, federali e non, sotto un unico simbolo: quello del “Moto Tourist Stop and Go!!”. Una manifestazione che vede coinvolti nell'organizzazione ben 50 tra motoclub Federazione motociclistica italiana libere associazioni di Bikers provenienti da tutto il Sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Molise). "L'evento nell'evento",

comunali con arroganza e presunzione, sostituendosi alle sigle sindacali, rivendicando non le legittime istanze lavorative, ma il rinnovo del contratto di gestione dell’azienda, non più possibile. Il comitato, addirittura, ha intimato alle amministrazioni la scadenza di venti giorni per far conoscere le posizioni riguardo a tale rinnovo. Di sicuro, questo comitato non merita il rispetto e l’eccessiva considerazione che l’amministrazione comunale di Acquappesa ha inteso tributargli e non potrà più essere interlocutore riconosciuto e credibile – conclude il comunicato stampa - oltre a non essere soggetto deputato alla trattazione di argomenti riguardanti esclusivamente le amministrazioni comunali e gli enti sovra comunali”. Giovanni Folino

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BONIFATI

Centro “Barbieri” Si dimette Fiorillo Valentino Fiorillo, uno dei soci fondatori del centro culturale “donna Teresina Barbieri” rassegna le dimissioni dalla carica di vicepresidente. Fiorillo, con una lettera indirizzata al presidente Vincenzo Cristofaro fa conoscere la sua decisione. Nella lettera indirizzata al massimo rappresentante dell’associazione il dimissionario Fiorillo scrive: ” La presente è per comunicarle le mie dimissioni da vice presidente del centro culturale donna Teresina Barbieri per i motivi che qui di seguito vengono riportati. Premesso che - continua la nota - nella riunione dell’ assemblea dei soci tenutasi in data 29.11.2010 nella sua relazione introduttiva, tra l’altro, aveva assunto l’impegno per una più proficua gestione collettiva dell’associazione, fino a quel momento fatta desiderare. Oggi prendo atto, mio malgrado, che nulla è cambiato. Continui a gestire l’associazione in modo oligarchico, come se fosse una tua cosa privata, non rispettando il ruolo istituzionale degli organi direttivi, prevaricando, altresì, tutti i principi democratici su cui si fonda una associazione. Esempio eclatante è stata la cerimonia della consegna e messa a dimora della ceramica raffigurante la Madonna del Rosario nell’oratorio della Chiesa di Albizzate in

Bonifati provincia di Varese, senza che questo particolare avvenimento fosse portato a conoscenza del Direttivo per le dovute valutazioni e per l’eventuale decisione di partecipazione dei soci alla cerimonia celebrativa». Una comunicazione breve quella di Fiorillo dalla quale traspare un forte malumore su come viene gestito il centro culturale. Infatti le prime insoddisfazioni sono sorte dopo che diversi soci fondatori erano venuti a conoscenza che la Regione con decreto n. 2426 del 8 marzo 2010 ha intimato il presidente dell’associazione Vincenzo Cristofaro, a restituire la somma di euro 49.052,38 comprensiva di interessi legali e spese di notifica. Somma anticipata dalla Regione al centro culturale per la realizzazione del Museo della Ceramica e Murales attraverso un laboratorio di restauro che doveva sorgere. Mario Rugiero

Sorical, minoranza all’attacco Critiche alla Giunta Ramundo: «Sono superficiali, debiti da accertare» FUSCALDO

La piazza di Praia a Mare così è stato definito il “Moto Tourist Stop and Go!!” ospite nella programmazione del Festival Dreher Beer organizzato dall'agenzia Miro di Stefano Borrelli. Gli organizzatori hanno già vinto precorrendo i tempi e le aspettative della Costituente Bikers della Federazione, unendo vari spiriti liberi in una grande festa nata per vivere il mondo della moto in piena libertà grazie ad un mototurismo fatto di amicizia e fratellanza. in parole povere, un mototurismo fatto da "motociclisti" e non da "motociclanti", come da anni va ribadendo il "nonno" dei centauri, Silvio Castagna da Catanzaro. EUGENIO ORRICO tirreno@calabriaora.it

“Portare la vicenda relativa alla Sorical (la società che gestisce il patrimonio idrico calabrese) ed agli eventuali debiti accumulati dal comune all’interno del consiglio comunale” – è questa, in sintesi, la richiesta avanzata dal gruppo consiliare “Fuscaldo europea”. “I consiglieri comunali Davide Gravina e Settimio Trotta – si legge nel comunicato stampa redatto dalla torre - ricordano all’attuale governo comunale ed ai relativi amministratori che, ancora e per fortuna, non si trovano su di un ring o in Una veduta di Fuscaldo un’arena, all’interno delle quali bisogna prendere di petto le ti, in tutte le piazze del paese, questioni senza riflettere sui che il comune fosse colmo di contenuti. Il loro compito è debiti, interrompendo qualsiasi progetto e, quello di tratdi contro, con tare atti amIl gruppo estrema diministrativi, di Gravina sinvoltura e esaminare fasuperficialità, scicoli, stusi difende non appena diare il prodalle critiche sul la Sorical ha blema e, con caso dell’acqua inteso bussaintelligenza e re alle porte senso di responsabilità, individuare del municipio, le sono stati riun’eventuale soluzione. La co- conosciuti debiti tutti ancora munità fuscaldese non riesce da provare e giustificare. A rabene a comprendere, infatti, gion veduta, sia ben chiaro – come sia possibile l’aver soste- sottolineano i componenti del nuto e gridato ai quattro ven- gruppo Fuscaldo europea –

parliamo di eventuali incombenze economiche, in quanto tutti sono a conoscenza del fatto che, in Calabria, i crediti vantati dalla società Sorical, per conto della Regione, si riferiscono agli anni che vanno dal 1981 al 2004. L’importo complessivo ammonta a 450 milioni di euro, cifra che interessa tutti i comuni. Considerato che moltissimi enti comunali hanno inoltrato, e continuano a farlo, ricorsi legali nei confronti della stessa Sorical, rea di non aver mai chiarito il corretto rilevamento del consumo di acqua, le tariffe appli-

cate ed i verbali di rilevazione, prudenza imponeva che l’amministrazione comunale, prima di deliberare, esaminasse meglio la documentazione in proprio possesso. In tal senso, ci auguriamo che, nella discussione che si andrà ad affrontare nel corso della prossima assise civica, possano emergere poteri di chiaroveggenza e di previsione del futuro, anziché la superficialità e l’improvvisazione dell’organo politico, come purtroppo immaginiamo e temiamo” – sono le conclusioni di Fuscaldo europea. g. f.


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M &

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ACONDO

tutto quanto fa spettacolo

Redazione centrale: c.da Lecco, 8 - 87030 Rende (Cs) • mail: cultura@calabriaora.it

LUSSURIOSE Due delle 50 opere della collezione intrigante quanto raffinata del calabrese Diego Cataldo (in foto in basso a destra) dal titolo “Dal sentimento all’eros” in expo nella galleria “La cornice” di Locri dal 2 al 16 luglio prossimo

LOCRI (RC)

C

inquanta dipinti per una collezione intrigante e raffinata. Volti di donna attraversati dal piacere, figure maschili, sinuosità femminili. “Dal sentimento all’eros” è l’accattivante titolo della mostra che si terrà nella galleria d’arte “La cornice” di Locri, dal 2 al 16 luglio, una personale del maestro Diego Cataldo per rileggere le opere immortali dei grandi maestri del Novecento sul tema. Tutto nelle suggestioni della china su carta, con la prevalenza de nero e del rosso, toni dominanti di ogni singolo lavoro. «Quella con l’inchiostro di china è una tecnica affascinante e non semplice, che non consente distrazioni e sbavature, ma che ho trovato appropriata all’argomento», ci spiega Diego Cataldo, giovane artista di Locri, sempre pronto a mettersi in gioco e a sperimentare nuovi linguaggi pittorici. «L’amore è il motore della nostra esistenza e l’eros è il fuoco magico della vitalità. Per questo ho unito, nelle mie creazioni, i due momenti, considerandoli un tutt’uno. Volevo rappresentarne la fusione, quell’alchimia dei corpi e delle anime che rende sublime l’incontro tra uomo e donna. Altrimenti sarebbe pornografia. Non mi scandalizzerebbe, certo, ma non era quello che stavo cercando per i miei nuovi lavori - continua Cataldo . I sentimenti e la sessualità, fatta di intrigo e mistero, sono temi che mi affascinano da sempre, così come la riflessione sui legami tra uomo e donna che riescono a farci riflettere sul nostro sentire profondo e sulle esperienze di vita. La mia è una ricerca dell’intimo, della fascinazione di un semplice sguardo e della bellezza del piacere del corpo». Una ricerca, iniziata nel 2006, che passa attraverso lo studio di mostri sacri, da Klimt a Egon Schiele, a Renato Guttuso, e della fotografia d’autore, per approdare a una visione originale, pervasa dall’esperienza di vita dell’autore. L’erotismo come sentire e come immagine. «Ho tratto ispirazione anche da tutta un’iconografia moderna sull’eros, dalla pubblicità alla cartellonistica - sottolinea -. Volevo che fosse uno studio a trecentosessanta gradi, per capire il mondo e, infine,

Arte,un filo sottile tra l’erotico e il porno La sessualità intrigante e lasciva nelle opere di Diego Cataldo a Locri Il pittore:«La mia è una ricerca dell’intimo e della bellezza del piacere del corpo femminile» me stesso». Un viaggio attraverso il mondo della passione e del sentimento per riscoprirsi, nell’epoca della fret-

ta e di vuoti edonismi, in maniera atavica e viscerale. «Viviamo tempi confusi, dove il marcio troppo spesso

prende il sopravvento sulla bellezza del mondo, che invece dobbiamo andare assolutamente andare a ritrovare, se non vogliamo smarrirci definitivamente» dice ancora Cataldo. E se poi gli si chiede quale di queste sue opere ami di più, non ha esitazioni: «Non sono mai soddisfatto di ciò che faccio, e questo mi rende anche volenteroso a

ALL’INTERNO pag.42 | “Se il tempo fosse un gambero”conquista il Rendano pag.43 | La ’ndrangheta e quel museo per combatterla • ritagli La mafia in Sicilia non esiste più, mi spiego: la Sicilia soffre del connubio mafia/antimafia, ha fornito il marchio d’origine, ma dagli anni Ottanta, il ruolo dei pentiti l’ha resa meno forte, fino a sgretolarla Vittorio Sgarbi

continuare nello studio approfondito e serio della pittura, ho grande rispetto per questa disciplina; penso sempre che devo crescere, maturare, prima di potermi sentire soddisfatto. Come tutti, subisco le evoluzioni e le involuzioni della società; anche gli artisti rispecchiano i tempi, siamo convinti e confusi, osservatori attenti e distratti. Prediligo un tipo di arte piuttosto realista e altamente figurativa e il mio punto di riferimento è il grande Guttuso, ma in assoluta autonomia di ispirazione creativa. Ogni artista deve riuscire a portare l’impronta della propria unicità». Maria Teresa D’Agostino


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John Patitucci L’atteso ritorno del celebre bassista

TORANO C. (CS) Il famosissimo bassista di origini calabresi, John Patitucci (in foto), sarà a Torano Castello per due giorni quest’estate, esattamente il 10 e l’11 agosto. Una notizia importante che trova conferma dall’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Sabatino Cariati e l’assessore alla cultura Marino De Giorgio, entusiasti di poter conferire anche la cittadinanza onoraria del paese cratense al noto musicista statunitense. Nel comunicato stampa del municipio toranese si evince la gioia nel portare in Calabria uno dei maestri americani della musica: «L’amministrazione Comunale

di Torano Castello, all’interno del Peperoncino JazzFestival - quarta edizione di “Ricopriamo il Borgo”, uno dei piu importanti eventi turistici e culturali dell’estate calabrese e italiana 2011, ha l’onore di ospitare l’11 agosto John Patitucci, bassista e contrabbassista statunitense di fama internazionale di origini toranesi, tant’è che il 10 agosto gli sarà conferita la cittadinanza onoraria. La rilevanza dell’artista è data dalle tappe dei suoi concerti: Santo Domingo, Szur Jose, Buenos Aires, San Paulo, Rio de Janeiro, New York, Chicago, Minneapolis, Roma, Pittsburgh, Phi-

ladelphia, Oakland, Torano Castello. Con l’esibizione musicale del “John Patitucci roots quartet”, composto da John Patitucci, Marco Pignataro, Dado Moroni e Paolo Orlandi, si darà la via per un percorso culturale volto a sostenere i valori, le tradizioni e l’immagine del popolo calabrese, spesso conosciuto per gli accadimenti negativi e poco affermato per la cultura e i successi ottenuti in ambiti nazionale e internazionale». Patitucci, che ritornerà nella terra dei suoi antenati, sarà accompagnato anche dalla sua famiglia, composta dalla moglie, la violoncellista Sachi, e dalle sue fi-

arte

il concerto

Al via da stasera “Non fermArti” Partono le 24 ore d’insonnia creativa COSENZA Si aprirà stasera la seconda edizione di “NonfermArti - 24 ore di insonnia creativa”, festival organizzato dalle associazioni culturali “Attori in Corso” e “Spazio99”, in collaborazione con i “Teatri Calabresi Associati”. La maratona dell’arte prenderà avvio alle 18,30 e proseguirà senza sosta fino allo stesso orario del giorno successivo. Al complesso monumentale di Sant’Agostino , il museo dei Brettii e degli Enotri, a passarsi il testimone saranno più di cento artisti tra attori, danzatori, musicisti, fotografi, videomaker, pittori, scrittori, artigiani. In programma c’è una fittissima sequenza di performance ed esposizioni. Una tavolozza composita che tiene insieme stili, generi e arti diverse: dalla musica classica alla danza contemporanea, dalle tavole grafiche alla poesia, dai racconti ai documentari. «NonfermArti - spiegano gli organizzatori - vuole essere un luogo aperto a tutti quanti non intendono rinunciare a fare e fruire arte. Un luogo dove possano incontrarsi e vivere le multiformi declinazioni della creatività. Nello spirito di questa iniziativa c’è desiderio di raccontare e voglia di contaminazione. Per selezionare gli artisti abbiamo promosso un bando via web e hanno risposto in tanti, con grande entusiasmo, dalla Calabria e da tutta Italia». Performance, mostre e installazioni saranno inserite in un preciso percorso tematico. Filo conduttore dei differenti momenti della giornata è, infatti, il “Doppio”, contrasto e ossessione che attraversa le opere e i lavori proposti, accompagnando artisti e visitatori in un viaggio che non si fermerà neanche nelle ore notturne (le porte del complesso monumentale e del museo resteranno infatti aperte per 24 ore esatte). Al festival, oltre agli artisti inseriti in programma - tra questi tre fotografi provenienti dalla Russia - parteciperanno anche diversi ospiti: l’attore Lorenzo Gleijeses, il regista Alvaro Piccardi, Antonio Pio Fini dalla “Martha Graham School” di New York, Mariafrancesca Garritano, danzatrice solista alla Scala di Milano, Alessandro Scanderbeg e il gruppo Compa Dreush di break dance. Per il secondo anno consecutivo il centro stoico di Cosenza (ri)vivrà d’arte e d’iniziative lodevoli che coinvolgono giovani e meno giovani, addetti, curiosi e profani, e che sicuramente terranno sveglia e attiva la città bruzia. (mr. ur.)

glie. La cittadinanza onoraria, che gli sarà attribuita il 10 agosto, sarà una grande festa, con un consiglio comunale all’aperto (probabilmente sempre nei paraggi del municipio) che darà ampio lustro al più illustre dei toranesi nel mondo. Patitucci, già da giovane, ha legato il suo nome al mondo della musica ed al suo attivo ha la pubblicazione di tredici album e numerose collaborazioni musicali, che l’hanno portato a diventare uno dei maestri per il suo modo di suonare il basso, a volte vellutato e a volte deciso, in base anche alle caratteristiche del pubblico. Massimo Maneggio

Rocca Imperiale attende l’estro del cantautore Franco Simone SPETTACOLARE Il gruppo Foly du Burkina costituitosi nel 2001 è formato da artisti, ballerini maschere e percussionisti che riprendoni i ritmi dell’Africa subsahariana

Calafrika Fest Non solo musica L’associazione MigrAzione punta ad unire le due terre JACURSO (CZ) Dal 5 al 7 agosto 2011 Jacurso, borgo del catanzarese, sarà lo scenario della terza edizione del Calafrika Music Festival, iniziativa promossa dall’associazione Culturale MigrAzione e patrocinata dal Comune di Jacurso e dalla Provincia di Catanzaro. Anche quest’anno l’Associazione MigrAzione vuole proseguire la sua attività parlando di migrazione nella sua complessità, come risorsa positiva, creando un ponte tra Africa e Calabria. Lo farà servendosi di vari linguaggi artistici e culturali, come mostre fotografiche e pittoriche; spettacoli teatrali; rassegne cinematografiche; concerti di musica popolare calabrese, reggae ed africana; degustazioni di prodotti tipici; conferenze e dibattiti; dj set e street art. Artisti italiani, come Arangara, Nchiacca Lana, Fukada Tree, Nuju e personalità internazionali del mondo della musica come i Mijikenda e Lutan Fyah saliranno sul palco del Calafrika per avvicinare attraverso i suoni e le danze due mondi lontani, ma molto simili tra loro. Alla luce degli ultimi avvenimenti che tuttora infiammano il Nord Africa, il filo conduttore dei tre giorni non potrà che essere la Primavera

araba e gli effetti generati sull’isola di Lampedusa. Infatti, dopo il convegno di apertura con le istituzioni e le associazioni amiche di MigrAzione programmato per venerdì 5 agosto, sabato 6 agosto si parlerà di Africa e grazie alla proiezione del film di Giuseppe Di Bernardo “Viaggio a Lampedusa” si darà voce all’isola del Canale di Sicilia. Come di consueto MigrAzione, attraverso il Calafrika Music Festival, porterà a riflettere sul fenomeno migratorio cercando di stimolare in coloro che si avvicinano all’evento e all’associazione una riflessione che vada oltre i luoghi comuni e che cerchi una spiegazione alternativa alla multiculturalità che caratterizza la nostra epoca. Allo stesso tempo MigrAzione si pone l’obiettivo di promuovere e rivalutare il territorio di Jacurso e, più in generale, quello calabrese. Infatti, è stata programmata una terza giornata, domenica 7 agosto, interamente dedicata alla Calabria. Si parlerà di tradizione, patrimonio artistico, artigianale e culturale, ma anche delle difficoltà di sviluppo delle quali soffre la nostra terra, certi che un passo fondamentale per lo sviluppo sia una sinergia tra i vari attori

della società calabrese. In quest’ottica si inserisce l’accordo tra MigrAzione e l’azienda di autotrasporti calabrese “Gruppo Foderaro” per la linea che collega Milano, Bologna, Firenze, Perugia, Lamezia e Catanzaro. Un patto innovativo tra l’associazione e un’importante azienda locale per andare incontro alle esigenze di molti giovani calabresi che vivono altrove e per offrire un servizio a tutti coloro che vorranno prendere parte ad alla grande festa del Calafrika Music Festival. «Accoglienza, multiculturalità e condivisione sono le nostre parole-chiave. Crediamo fortemente nell’importanza dell’incontro e dell’apertura al dialogo tra i popoli. A nostro avviso, il momento in cui una civiltà si apre al dialogo con le altre culture è un momento di forza e non di debolezza. Ed è importante che nello scambio le differenze, colte come positive, vengano preservate perché la diversità culturale è innovazione, è creatività, è alla base dello sviluppo inteso non semplicemente in termini di crescita economica, ma inteso come progresso culturale, sociale e morale». Così si legge dal Myspace di MigrAzione, presentando il festival.

CASTROVILLARI (CS) Dopo tanti anni d’assenza torna Franco Simone in concerto. Il cantante si esibirà nella piazza Aldo Moro di Rocca Imperiale sabato 2 luglio a partire dalle 21 in occasione della festa per la Madonna della Nova. Nasce nel salento ad Acquarica del Capo il già navigato artista classe ‘49, il suo esordio ufficiale lo fece alla giovane età di ventitré anni partecipando e vincendo il Festival di Castrocaro. Dalla carriera che iniziava proprio con quella vittoria, Franco Simone cominciò subito a vendere i suoi primi dischi grazie al successo inaspettato, così nel 1974 partecipa a Sanremo con “Fiume grande”. Non si classificò, ma in base alle vendite di quell’anno è come se quel festival lo avesse vinto lui. Non passa molto che esce l’album “Il poeta con la chitarra” contenente il singolo “Tu... e così sia” che confermò il successo degli anni precedenti non solo in Italia, ma anche in Spagna. Poi “Tentazione”, un brano che lo portò alla vittoria dell’edizione invernale del Festivalbar. Il 1976 non è solo l’anno delle vendite, perché la rivista “Sorrisi e canzoni” gli conferì il Telegatto come “Rivelazione dell’anno”. Scriverà in quegli anni “Respiro” e “Cara droga”. Nel 1982 partecipa nuovamente al Festivalbar e 3 anni dopo si ripete al festival di Sanremo con “Ritratto”. Il cantante preferisce distaccarsi dal mondo televisivo continuando a produrre i propri dischi venduti in Italia e in Europa. Scrive i suoi brani in spagnolo arrivando anche in America Latina, fino agli Stati Uniti provando a scalare le hit parade americane. Straordinaria la sua registrazione completamente in diretta di “VocEpiano” (dizionario dei sentimenti) composizione di alcuni suoi grandi brani e di artisti quali Bindi, Modugno e Paoli. Dal 1999 propone ogni anno “Canto d’amore”, un concerto di arie sacre dal 1500 ad oggi. Fra i premi ricordiamo quello alla carriera assegnato da 130 giornalisti di tutto il mondo nel 2003 a Vina del Mar. Anthony De Rosa

PLURIPREMIATO Il celebre cantante Franco Simone


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Tanti applausi per il musical all’italiana I ragazzi della scuola di Mirella Castriota incantano il pubblico del teatro Rendano con il loro “Se il tempo fosse un gambero” COSENZA Teatro Rendano, centro storico di Cosenza, è una tiepida serata pre-estiva. Un fila lunghissima di macchine parcheggiate presagisce la platea piuttosto affollata. Va in scena la serata conclusiva della tre giorni dei ragazzi di Mirella Castriota. Si alza il sipario e nel buio del teatro prendono vita i corpi luminosi dello spettacolo “Donne volanti”, corpi che danzano come se fluttuassero nell’aria, eseguendo la coreografia di Antony Heinl, in perfetto stile Momix. E’ solo un assaggio di quello che furono le altre due serate precedenti, un momento riproposto a grande richiesta. E si capisce bene il perché. Subito il clima si fa magico, e si prepara allo spettacolo della serata, il musical “Se il tempo fosse un gambero” di Garinei e Giovannini, che di magico ha moltissimo. Sul palco la compagnia di balletto Skanderberg, la Scuola d’arte di Mirella Castriota, e pure uno spazio per i piccoli, tutti diretti da Patrizia Castriota e Luca Ziccarelli. E’ davvero lodevole che si stia portando avanti una ricerca sul musical italiano, e in particolar modo su Garinei e Giovannini, in un momento in cui impazzano tra i giovani i musical in inglese. I ragazzi come reagiscono venendo a contatto con questi testi originali? «Secondo noi i ragazzi avevano una maturità scenica che permetteva di sperimentare anche il dialetto romanesco, che non è facile, specie quello arcaico. Loro sono stati da subito interessati, e una volta che conoscono il genere poi ne restano accattivati. Inoltre a loro piace mettersi alla prova», così commenta Patrizia Castriota, la regista. E se lo spettacolo dei ragazzi diventasse itinerante per tutta l’Italia? «Sicuramente ci piacerebbe moltissimo portare in giro il musical continua la Castriota - come abbiamo fatto con il “Rugantino”, che ebbe grande successo anche ad Altomonte, ma ci sono costi che, da soli, non possiamo sostenere. E poi vendere uno spettacolo del genere non è affatto facile: in Calabria si spende tanto per le compagnie che vengono da fuori, ma si fa troppo poco per le realtà locali. Noi, comunque, con le nostre forze faremo il possibile». Prova da professionisti per i protagonisti di “Se il tempo fosse un gambero”, alle prese con il “romanaccio”, i balletti e le canzoni dal vivo. Un’adorabile Cristina Russo nel ruolo di Adelina che strizza l’occhio all’interpretazione di Nancy Brilli, e un sorprendente Marco Provenzano nel doppio ruolo del diavolo e di Max, che fu già di Enrico Montesano. Si distinguono anche Mirko Iaquinta, Cristina Aiello e Dario Caccuri, rispettivamente nei ruoli di Asmodeo, Sora Lalla e il Principe. Le coreografie sono state curate da Lia Molinaro e Angela Tiesi, e poi ancora costumi ad hoc disegnati da Patrizia Castriota, musiche nostalgiche mixate a pezzi swing, ed ecco che la Roma degli anni ‘50 è servita. Una commedia all’italiana, quella di “Se il tempo fosse un gambero”, nella quale il diavolo, grazie alla sua goffaggine e per niente convincente cattiveria, fa simpatia, così come la genuinità degli altri protagonisti, e dei sentimenti in scena. Puri e semplici, come il talento e la forza dei ragazzi della compagnia e della scuola. Nunzia Capitano

TALENTUOSI Enrico Montesano e Nancy Brilli nello spettacolo del Sistina

Napolitano premia Luca Addante Lo storico cosentino ottiene lo Chabod per il suo ultimo libro Non è facile vendere uno spettacolo del genere In Calabria si spende molto per le compagnie degli altri e molto poco per quelle nostrane Patrizia Castriota

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COSENZA Una volta tanto non si tratta di fatti di sangue e, cosa più importante, la positività non è contagiata dalla retorica. L’unica cosa che fa notizia, nel prestigioso riconoscimento ricevuto dallo storico cosentino Luca Addante, è che l’Accademia dei Lincei non si è limitata a premiare un libro (il documentatissimo e ben scritto “Eretici e libertini nel Cinquecento italiano”, edito da Laterza nel 2010) bensì anni di carriera e di lavoro certosino. Addante ha ricevuto giovedì scorso a Roma il Premio Federico Chabod 2011 dal presidente Giorgio Napolitano in occasione dell’adunanza solenne di chiusura dell’anno accade-

mico. Il premio è conferito «all’autore italiano dell’opera storica giudicata migliore, avente per oggetto la storia medievale, moderna o contemporanea edita nel quinquennio precedente». Nel caso di “Eretici” di Addante la motivazione è più che lusinghiera. L’autore, secondo la commissione, «prosegue la tradizione di studi di grandissimi storici italiani come Federico Chabod e Delio Cantimori, ma rinnovandoli, alla luce di un approfondimento degli esiti radicali del movimento valdesiano e del singolare incontro di alcuni eretici, anche marrani, con il libertinismo europeo». Saverio Paletta

Chi mangia piano, mangia sano Oggi nelle piazze reggine è festa per i 25 anni di “Slow Food” REGGIO C.Oggi per celebrare il suo compleanno in 300 piazze italiane si farà festa. Le Condotte “Slow Food” scenderanno in piazza per raccontare l’associazione, la sua filosofia, i suoi progetti, per coinvolgere la popolazione locale e promuovere le numerose attività di Slow Food per la salvaguardia del patrimonio enogastronomico italiano. Oggi la Condotta Reggio Calabria - area Grecanica festeggerà i 25 anni di attività di Slow Food scendendo in piazza insieme ai propri soci ed ai veri protagonisti del movimento, gli intellettuali della terra, ossia pastori, produttori, contadini, allevatori, trasformatori, agricoltori. Durante

Maria De Filippi a Tropea provina i prossimi “Amici”

CASTROVILLARI (CS) Se cresce l’attesa per la prossima stagione del programma “Amici” di Maria De Filippi (in foto), sale anche l’ansia a coloro che vorranno partecipare alle selezioni per il noto programma di Canale 5, così è la stessa Maria De Filippi a scendere in unica tappa in Calabria per la scelta dei possibili ballerini o cantanti della prossima edizione. Il tutto si svolgerà sotto il santuario di Santa Maria dell’Isola i prossimi 19 e 20 luglio 2011 a Tropea (Vv). Iniziativa coinvolgente quella di Mediaset che proprio in questi giorni ha concluso dal 13 al 17 giugno i casting a Cosenza per un noto programma, dando la possibilità ai calabresi di far parte degli studi di Cinecittà. Conduttrice e autrice televisiva Maria De Filippi, madrina della serata tropeana, con il programma stravisto dai teenagers ha già vinto ben tre “Telegatti” fra i quali compare anche quello del 2002 come “Trasmissione dell’anno”. Nell’ultima stagione 2010/2011 l’abbiamo visto protagonista con “Uomini e Donne”, “C’è posta per te”, “Amici” e “Italia’s got talent” avendo grossi riscontri positivi con share del 26%. Anthony De Rosa

Slow Food day la Condotta, rappresentanza locale del movimento su tutta la provincia reggina, organizzerà una serie di attività per coinvolgere la popolazione nella salvaguardia del patrimonio enogastronomico, per promuove la produzione locale, di qualità e di piccola scala e per far conoscere le numerose attività di Slow Food. Le parole di Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, sintetizzano lo spirito e il significato della festa: «Questo giorno di festa sarà anche l’occasione per rendere concreto il significato di essere co-produttori, di esprimere il solido legame che c'è tra chi produce il cibo e chi lo consuma».

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Tarsia, il festival Musicando Fucina di nuovi talenti

TARSIA (CS) Ballerini, cantanti di brani editi e inediti, per il settimo anno consecutivo hanno la possibilità di mostrare pubblicamente il loro talento: è quanto offre l’oramai blasonato Festival Musicando di Tarsia, nato da un’idea, e dalla conseguente direzione, di due professionisti del glamour e della movida calabrese, Katia e Roberto Cannizzaro, presidenti e fondatori dell’ associazione Culturale Musikart con sede a Tarsia (Cs). Quest’anno le selezioni del Festival, a cui sono invitate le categorie sopraindicate, si svolgeranno presso la piazza di Via Olivella sita nel comune di Tarsia, il 19 luglio alle ore 20,30. Anche nell’edizione 2011, l’evento, fortemente voluto e patrocinato dall’amministrazione comunale del paese coordinata dal sindaco, il dott. Antonio Scaglione, assume uno spessore nazionale grazie a importanti collaborazioni come radio Jukebox e Calabria Tv e grazie anche al gemellaggio, per il secondo anno consecutivo, col concorso nazionale Nuovi talenti festival , che già lo scorso anno ha portato al successo Anna Rizzo (Crotone) e Rosaria Vulcano (Rossano), entrambe finaliste del Musicando nonché del Nuovi talenti festival. Nell’edizione Musicando 2011 gli artisti, tanto nelle selezioni di luglio quanto nella finale del 9 agosto in piazza S.Francesco a Tarsia, si esibiranno dal vivo sotto gli occhi di una giuria di esperti che decreterà i finalisti.


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Da sinistra il presidente della Provincia di Reggio Calabria dal 2006 al 2011 Giuseppe Morabito; il prefetto uscente di Reggio Calabria Francesco Antonio Musolino ed il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Nicola Gratteri

DI DORA ANNA ROCCA La ’ndrangheta è radicata nel territorio, ma ciò che consente alla stessa di poter prendere piede è il contesto sociale in cui essa opera. Ecco perché, prima di ogni azione di contrasto alla delinquenza mafiosa, bisogna agire a livello culturale. A tale scopo sono nate alcune iniziative come il progetto del Museo della ’ndrangheta che oggi è ospitato fisicamente in un bene confiscato nel quartiere Croce Valanidi della zona sud di Reggio Calabria ma è soprattutto un sito simbolico. Secondo Giuseppe Morabito presidente della Provincia di Reggio Calabria:«Il “Museo della ’ndrangheta”, un brillante progetto immediatamente sposato dalla Provincia, ha queste finalità: analizzare e conoscere il fenomeno della ndrangheta e attivarsi con tutte quelle azioni sinergiche per isolarlo, combatterlo ed eliminarlo». In tale contesto si inseriscono il coinvolgimento delle scolaresche che vivono in realtà pervase da fenomeni malavitosi e la pubblicazione dei volumi “A mani libere” della collana Antigone diretta da Claudio La Camera. Il primo volume inizia con una serie di racconti fantasiosi fatti da ragazzi delle scuole secondarie superiori reggine e si conclude con le risposte date agli studenti del triennio nel corso di alcuni incontri da: Giuseppe Morabito, dal prefetto Francesco Musolino, dal procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Reggio Calabria: Nicola Grattieri magistrato della direzione distrettuale antimafia, sotto scorta da anni per il suo impegno professionale contro la ndrangheta. Il secondo volume è frutto di laboratori sulle tecniche di scrittura e racconto tenuti in sei mesi in undici scuole tra Reggio Calabria, Vibo Valentia, Messina e Palermo. Si addentra in alcune storie realmente accadute di martiri di mafia, molte di queste rimaste ancora impunite. Quella di Luigi Ioculano, nato a Seminara il 27 aprile 1941, ucciso il 25 settembre del 1998 nello stabile che ospitava il suo studio medico e l’abitazione della famiglia a Gioia Tauro. Amico d’infanzia di Giuseppe Piromalli, boss della piana di Gioia Tauro Luigi seppe dire di no al boss

La ’ndrangheta e quel museo per combatterla e all’amico. Del brigadiere Antonino Marino ucciso nel 1990 in ospedale, dopo l’agguato di stampo mafioso a Bovalino superiore. In tale contesto vengono feriti anche la moglie in attesa del secondogenito e il figlio di due anni. Scrive a proposito di tale uccisione Sara Caccamo dell’Ipsia di Siderno:«Un uomo, un papà, un marito, un concittadino e in ultimo un carabiniere ucciso per le sue indagini contro la ’ndrangheta. Una figura scomoda da colpire l’8 settembre 1990. Una data memorabile, per molti indelebile, segno di quell’onore vero che non si scompone. Esempio di forza nel coraggio di sostenere i propri valori fino alla fine, esempio di vita, dunque, nella sua morte». La storia di Fortunato La Rosa medico oculista in pensione, ucciso il 1 dicembre 1941, quaranta giorni prima dell’omicidio di Fortugno, sulla strada che da Canolo nuovo porta a Locri, un omicidio secondo la vedova rimasto”silenzioso”. Altro martire di mafia è Giuseppe Valarioti di Rosarno segretario della sezione cittadina del Pci, ucciso il 10 giugno 1980 a Nicotera da due colpi di lupara al petto. Il colpevole non fu mai trovato. I rosarnesi nel 1982 intitolano a Peppe una delle piazze principali di Rosarno al centro della quale vi è una scultura di Maurizio Carnevali che ricorda tutti i martiri della mafia. Natale De Grazia muore per uno “strano” arresto cardio circolatorio il 13 dicembre 1995 mentre viaggia per le sue indagini sulle navi cariche di rifiuti tossici affondate nel Mediterraneo. Ricordiamo che nel

IL SUPREMO Il boss della mafia reggina Pasquale Condello

2009, dopo il ritrovamento al largo delle coste calabresi di relitti sospetti, riesplode il caso delle navi dei veleni. Giovanni Filianoti, agente federale Ina Assitalia, ucciso il 1 febbraio 2008 mentre rientra nella sua abitazione a Reggio Calabria. In sua memoria,grazie ai tre figli che hanno deciso di rimanere in città, esiste la fondazione Filianoti che mentiene viva la memoria di Giovanni (il cui omicidio è rimasto ancora impunito) e promuove la cultura per i giovani. Graziella Campagna di Saponara uccisa a soli 17 anni con cinque colpi di fucile. La sua colpa è quella di aver trovato nella lavanderia di Villafranca Tirrena, tra gli indumenti di un cliente, un’agendina che rivelava la vera identità di un latitante boss palermitano, uno tra i ricercati più pericolosi che come afferma il fratello maggiore di Graziella, Pasquale: «Cambiavano macchine, andavano al bar, parlavano con le istituzioni, col maresciallo». Gli assassini di Graziella sono stati condannati. Matteo Bottari primario di endoscopia del policlinico universitario di Messina, ucciso il 15 gennaio 1998 a colpi di lupara sul viso. A più di dieci anni dall’omicidio non si conosce ancora il nome del mandante. Antonio Mazza ingegnere e imprenditore di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), editore di tele news, ucciso il 30 luglio 1993 in casa sua, poco tempo dopo l’omicidio del giornalista suo collaboratore Beppe Alfano. Caso archiviato. Peppino Impastato nato a Palermo il 5 gennaio 1948 ucciso e fatto saltare in aria nel-

la notte tra l’8 ed il 9 maggio sui binari della ferrovia, per essersi opposto alla cultura della mafia e dell’omertà seguita dalla sua stessa famiglia. Dopo tanti anni il suo assassino è stato punito. Nello Ruello, fotografo e commerciante di Vibo Valentia, vittima di estorsione e usura dal 1992, trova il coraggio di denunciare i suoi estorsori nel 2004 e dal 2005 vive sotto scorta. Egli suggerisce di: «Denunciare e stare a testa alta, non abbassare mai la testa come ho fatto io» e spiega:«la debolezza della ndrangheta può essere una sola: la denuncia compatta da parte di tutti senza se e senza ma. E poi ci vuole la certezza della pena». L’antropologo Fulvio Librandi nella postfazione del volume scrive: «Se in Calabria avessimo veramente un’identità comune, se non fossimo tante isole, probabilmente la scomparsa delle persone di cui si parla in questo libro diventerebbe un rimorso collettivo». Il terzo volume: Vincere la ndrangheta è il risultato della collaborazione nata tra gli operatori del museo della ndrangheta con gli studiosi intervenuti nel corso del seminario “La ferita. Vincere la ’ndrangheta: metodologie di contrasto e continuità di azioni” che si è svolto nel 2010 a Reggio Calabria. Si tratta di quattro giorni di lavoro in cui molte personalità istituzionali hanno apportato il loro contributo al fine di far comprendere il fenomeno ndrangheta e le sue diverse sfaccettature. Scrive Claudio La Camera nella prefazione al terzo volume della collana Antigone:«Se i calabresi non riescono a passare dalla condizione di sudditanza a quella di cittadinanza, nessun cambiamento sarà mai possibile». Questa in sintesi la vera azione di contrasto al fenomeno mafioso che come Giovanni Falcone ricordava «Solo quando tutti lo sentiranno come corpo estraneo allora potrà essere debellato». E’ ovvio che non si può pensare che singoli cittadini possano contrastare un sistema radicato ma che è necessaria soprattutto la mobilitazione complessiva della struttura statale “sana” contro un sistema complesso e articolato. Solo quando i cittadini si sentiranno realmente tutelati dallo Stato avrà un senso la morte dei tanti martiri di mafia.


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“Pisci e fungi quannu ‘i jungi”

PERITA Nonna Estherina Chianello In basso le fasi di preparazione del suo piatto preferito

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Past’e alici ’acciuga, detta anche alice, è un pesce diffuso in tutto il Mediterraneo, nell’Atlantico e nel Baltico. Simile alla sardina ha un corpo più sottile e affusolato che raggiunge in età adulta i 15-20 cm di lunghezza. Le acciughe appartengono alla categoria del pesce azzurro con la quale condividono forma, dimensione e colore del corpo. Il dorso è infatti percorso da una striscia azzurra con sfumature verdi, le scaglie delle parti laterali e del ventre sono invece argentee. Le acciughe vivono in branchi, nutrendosi di crostacei

e piccoli pesci. Le loro carni, sia fresche che conservate, sono par- acquistano acciughe conservate sotto sale è bene sciacquarticolarmente gustose ed indicate specialmente per la frittura. Fa- le abbondantemente sotto acqua corrente in modo da non mose sono le alici conservate sott’olio o sotto sale, così come la pa- assumere quantitativi eccessivi di sodio, pericolosi sopratsta d’acciughe utilizzata per insaporire tartine, salse e pietanze va- tutto per chi soffre di ipertensione. Le alici conservate sotrie. Un’alice fresca si riconosce dall’odore (delicato e gradevole, t’olio vanno scelte in base alla tipologia di olio utilizzato. Da non ammoniacale), dall’aspetto (corpo brillante e carni sode con preferire quelle in olio extravergine, da evitare quelle consersquame aderenti), dal colorito delle branchie (rosaceo tendente al vate in una confezione contenente “olio vegetale”, senza che venga specificato in etichetta il rosso) e dall’occhio (vivo e tipo di olio utilizzato. Chi soffre di sporgente, con pupilla nera, gotta dovrebbe assolutamente evinon arrossata). Molto simile alIngredienti (per 3 persone) tare il consumo di alici. Spesso le le acciughe ma meno pregiata, 300 gr di pasta formato spaghetti o linguine; 100 gr aliacciughe vengono consumate fritl’alaccia viene spesso commerci già pulite; aglio; olio; peperoncino; vino bianco secco; te, compiendo una scelta salutisticializzata come alice. Per scoprezzemolo; qualche pomodorino pachino; olive nere; camente discutibile. Concedersi di prire l’inganno è sufficiente ossale q.b tanto in tanto un piatto di pesce servare il taglio della bocca che, fritto non è poi così pericoloso, mentre nelle acciughe si spinPreparazione purché vengano rispettate alcune ge oltre la base dell’orecchio, Fare il battuto di aglio, prezzemolo e peperoncino regole importanti. Innanzitutto è nell’alaccio non raggiunge l’ocAggiungere le alici (senza testa e senza lisca) e farle robene scegliere un olio con punto di chio. Oltre ad avere una larsolare leggermente. Quando le alici sono quasi cotte (bafumo elevato come quello extraghissima utilizzazione gastrostano pochi minuti) aggiungere una spruzzata di vino vergine di oliva, di arachidi o di nomica, le acciughe sono un bianco e far evaporare alzando un po’ la fiamma. A quepalma raffinato. La frittura delle alimento consigliabile anche sto punto, mettere da una parte le alici e aggiungere i alici dovrebbe avvenire a temperadal punto di vista salutistico. pomodorini pachini tagliati a pezzetti e un po’ di sale. Far ture non troppo alte (inferiori ai Come tutto il pesce azzurro ancuocere il pomodoro per un paio di minuti e poi mesco180°C) e, a cottura ultimata, anche le alici sono infatti ricche larlo alle alici in modo da far insaporire. A fine cottura agdrebbero scolate con cura e ripodi grassi omega-tre, proteine, giungere le olive nere. Cuocere in abbondante acqua saste su un doppio strato di carta asriboflavina, niacina, calcio, ferlata la pasta e, quando è cotta, saltarla insieme al condisorbente. Durante la primavera e ro, fosforoe selenio. Quando si mento con le alici. Impiattare e servire cospargendo di l’estate le acciughe depongono le prezzemolo tritato. Buon appetito. uova da cui nascono i famosi e molto ricercati bianchetti, speciaUna variante: alici al gratin lità culinaria indicata specialmente per la preparazione di tartine, Ingredienti frittelle ed antipasti. In Italia l’ac400g di alici fresche; 2 cucchiai di farina; 100g di panciuga viene chiamata alice quangrattato; sale; pepe; 1 pizzico di origano; 1/2 bicchiere di do, essendo giovane, è piccola. olio extravergine di oliva; 1 cucchiaio di aceto Maria Rita Urso Preparazione Prendiamo le alici e puliamole per bene. Togliamo la teOgni sabato sta e la lisca. A questo punto, laviamole sotto l’acqua in questa pagina, il nostro giornale corrente per poi asciugarle per bene. Lasciamole da pardarà spazio a nonne, zie, mamme te, prendiamo una terrina tonda, imburriamola e infarie a tutti gli amanti niamola per poi metterci il primo strato di alici. Adesso, della cucina calabrese e non uniamo al tutto il sale, il pepe e infine l’origano. Fatta anche volessero fornirci che questa operazione, facciamo un altro strato di alici, la ricetta del loro con il resto degli ingredienti, fino ad esaurimento. Infi“piatto forte” ne, sopra l’ultimo strato di pangrattato, irroriamo con Per info scrivete a: l’olio mescolato all’aceto. Inforniamo il tutto a 180 gracultura@calabriaora.it di fino a quando la superficie risulterà gratinata.


SPORT SABATO 18 giugno 2011 PAGINA 45

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tolleranza zero dai vertici del calcio

CALCIOSCOMMESSE Linea dura dell’Uefa contro i furfanti Il presidente Platini: «Squalifica esemplare a chi non denuncia tentativi di corruzione»

Abete e Petrucci sono tranquilli «I campionati non slitteranno» ROMA Dopo l’incontro con il pm di Cremona, Roberto Di Martino, Stefano Palazzi ha voluto parlare anche con il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore. Nello studio di quest’ultimo erano presenti anche Rosario Cantelmo e Giovanni Melillo, che coordinano le due inchieste sui presunti illeciti nel mondo del calcio: la prima porta al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia, la seconda ipotizza la frode sportiva per la quale sono stati acquisiti filmati di tre incontri del Napoli. Il vertice, durato circa un’ora, non sarebbe stato oggetto di scambi di documenti ma soltanto di notizie utili alle indagini. «Non prendo nemmeno in considerazione l’ipotesi di uno slittamento dell’inizio dei campionati». Giancarlo Abete, presidente della Figc, nega ogni possibile rinvio delle competizioni. «Esistono i tempi sufficienti per portare a termine le indagini quindi non ci saranno problemi. Sappiamo che la Uefa è sensibile alla questione gare truccate, il problema è di carattere mondiale». «Come capo dello sport italiano io esigo il rispetto delle regole». Parole dure, quelle di Gianni Petrucci, presidente del Coni. «Quando capitano cose di questo genere io sono sempre preoccupato. Diffido di chi non ha timori e paure. Io so quello che leggo sui giornali, non parlo con Palazzi, che è autonomo e non si confronta nemmeno con il presidente Abete. Sta facendo un buon lavoro e non è facile: è una persona esperta, ho fiducia in lui e nella Federazione che svolgerà al meglio i propri compiti».

Esistono i tempi sufficienti per portare a termine le indagini quindi non ci saranno problemi. L’Uefa è sensibile alla questione gare truccate

NYON (SVIZZERA)«Solo i calciatori possono salvare il calcio», aveva detto Michel Platini di fronte alla piaga delle combine per alimentare le scommesse. Da oggi se non lo fanno, denunciando i tentativi di truccare le partite, rischiano una squalifica esemplare. Loro insieme con dirigenti e arbitri. È la linea dura imposta dall’Uefa, che nei giorni dello scandalo italiano ha modificato il suo regolamento inasprendo le pene e soprattutto dichiarando lotta all’omertà, come già nei giorni scorsi aveva fatto anche la Federcalcio. Ma la mano dell’Uefa è particolarmente pesante, e si applica ovviamente alle competizioni sotto la sua egida, dall’Europa League alla Champions, fino agli Europei per nazioni. C’è un duro messaggio contro le combine, ma anche un monito alla Fifa e 196 milioni di euro distribuiti alle federazioni partecipanti alla fase finale dell’Europeo 2012, nelle decisioni adottate ieri a Nyon dal comitato esecutivo della confederazione europea, al termine del suo secondo (ed ultimo) giorno di lavori. «I nostri organi disciplinari potranno cooperare più strettamente con la polizia e le autorità politiche in caso di sospetti. Testimonanze anonime potranno pure essere prese in considerazione», ha dichiarato il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino, spiegando il nuovo regolamento discipinare anti-corruzione adottato dall’esecutivo. «Abbiamo anche inserito l’obbligo per i giocatori e tutti i membri di club di denunciare qualsiasi tentativo di corruzione». Finora il regolamento lo prevedeva solo per gli arbitri. «L’Uefa ha già squalificato a vita due arbitri per non aver riportato una proposta di corruzione», ha ricordato Infantino. Nel nuovo regolamento è anche precisato che se un club è sanzionato al termine della competizione (o dopo una delle fasi) non si rigiocheranno le gare incriminate. «Ovviamente, se un club è riconosciuto colpevole di corruzione, gli si potrà togliere il trofeo a posteriori. Se la corruzione per una gara di girone della Champions League è avverata dopo la fase in questione, il club colpevole verrà escluso e sostituito dalla formazione che lo segue in classifica nelle partite ad eliminazione diretta», ha spiegato Infantino.

Paoloni agli arresti domiciliari Ribadita estraneità al “Minias”

La versione di Paoloni contrasta da un lato con dati di fatto e dall’altro accentua a un ricatto subito le esigenze relative a una acquisizione genuina della prova

CREMONA L’ex portiere della Cremonese, Marco Paoloni, è stato posto ai domiciliari nella casa che ha nella sua disponibilità a Cremona e la detenzione dovrà essere «applicata in modo molto rigido», «dovendosi escludere che Paoloni possa rientrare nella sua abitazione di Civitavecchia, in quanto in tale contesto, anche in assenza della polizia giudiziaria operante, sarebbe meno controllabile e più a rischio di inopportuni contatti». Il calciatore viene in sostanza scarcerato solo per «la considerazione che all’interno del sistema la detenzione in carcere, soprattutto di incensurati, e il suo prolungamento in questa fase devono essere considerate misure eccezionali». Per il resto, la versione che Paoloni ha dato riguardo la vicenda del Minias, che fu somministrato ai giocatori della Cremonese, prima della partita con la Paganase, «contrasta da un lato con dati di fatto e dall’altro accentua, anche nei riferimenti a un “ricatto subito”, le esigenze relative a una acquisizione genuina della prova, tenendo in ipotesi a rendere meno decifrabile quanto avvenuto nella prima fase della vicenda oggetto dell’indagine». Paoloni, infatti, ha spiegato che la vicenda della ricetta, intestata alla moglie, relativa al Minias era parte di un “ricatto” a cui era stato sottoposto da Massimo Erodiani e Marco Pirani, anche loro arrestati nell’ambito dell’ inchiesta «in relazione a debiti maturati nelle scommesse sportive».


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caos panchina

Inter, Mihajlovic non arriva La Fiorentina si oppone. Intanto spunta la grana Lucio. Eto’o resta

MILANO Passo indietro nella trattativa per portare Sinisa Mihajlovic sulla panchina nerazzurra: lo scoglio

contrattuale che lo lega alla Fiorentina - secondo quanto si apprende - non sarebbe infatti superabile. L’Inter lavo-

rerà tutto il week end per trovare un allenatore e quindi si riapre la corsa alla panchina nerazzurra. Nella rosa Delio

Rossi, Gasperini, Capello, Ranieri, Hiddink e anche Villas Boas. La speranza è di riuscire a sbloccare la

mercato estero

Ancelotti verso la Tour Eiffel Leonardo pensa di portare a Parigi l’ex allenatore del Milan PARIGI L’arrivo di Leonardo, che la stampa dà ormai per certo, sarà solo il primo passo: al Paris Saint-Germain si prepara una vera e propria rivoluzione, con un budget da capogiro che potrebbe toccare i 150 milioni di euro. «L’annuncio della firma di Leonardo è ormai solo una questione di tempo» scrive L’Equipe, secondo cui il nuovo Psg «gira già intorno alla figura del brasiliano»e alle sue idee per il rilancio del club, con grosse modifiche fuori e dentro il campo. Il ruolo che gli sarà ufficialmente assegnato è quello di direttore sportivo, dato che lui stesso lo avrebbe preferito alla presidenza, ma con un’influenza e una libertà d’azione «particolarmente vaste». Tanto che, riferisce ancora il quotidiano sportivo, quando l’attuale presidente Robin Leproux ha chiesto ai nuovi azionisti qatarioti quale sarebbe stato il

suo ruolo per la prossima sta- ricorda ancora L’Equipe, «ha gione, gli sarebbe stato det- il profilo per far passare il to: «Lavorare con Leonar- club in un’altra dimensione, do». Una subalternità che il anche se sarebbe piuttosto dirigente, abituato a sentirsi incline a prendersi un perioun pò il padrone della squa- do di riposo». Appare dra, secondo chiaro che alcuni non Ancelotti sarebbe ditanti nomi sulla avrebbe una sposto ad accettare. La lista degli acquisti nuova ardua missione da prima condiOltre ai brasiliani compiere: zione dettata Lucas e Ganso quella di ridal brasiliaportare la no, dicono i in terra formazione ben informatransalpina della capitale ti, sarebbe di francese ai portare con arriverebbero vertici non sè un allenaMenez e Borriello solo del camtore scelto da pionato nalui. Al mozionale, ma mento non ci sono informazioni, nè ufficia- anche e sopratutto in Euroli nè ufficiose, sui nomi che pa. E Ancelotti appare uno l’ex tecnico dell’Inter ha in te- dei pochi tecnici capaci di sta, ma voci insistenti sosten- giocare e magari vincere quegono l’ipotesi Carlo Ance- sta sfida. Ci sono poi le ambilotti, che a Leonardo era zioni per la rosa da mandare molto vicino ai tempi del Mi- in campo. Lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thalan. L’ex allenatore del Chelsea, ni e la sua Qatar sports inve-

stments (Qsi) avrebbero messo a disposizione un budget stellare, fino a 150 milioni di euro, per puntare ad acquisti di primo piano, capaci di garantire al club parigino almeno l’accesso in Champions League per la stagione 2012-2013. I nomi che circolano sono molti, dagli astri nascenti brasiliani Ganso e Lucas ai talenti transalpini Dimitri Payet e Blaise Matouidi, fino ai due romanisti Marco Borriello e Jeremy Menez, ma finora alle parole non sono seguiti i fatti. Se ne riparlerà magari nelle prossime settimane. L’unica certezza, fanno notare impietosi i commentatori sportivi francesi, è che un buon numero di giocatori dell’attuale rosa del Psg dovranno presto fare le valigie. A partire dal veterano Ludovic Giuly, che secondo France Football potrebbe partire proprio per il Qatar, e andare a finire la propria carriera a Doha. Claudia Abate

vicenda già lunedì. Il travaglio dell’Inter quindi non è alle battute finali: il serbo non sarà “liberato” dalla Fiorentina. Il suo contratto lo vincola fino al 2012 con un’opzione sull’anno seguente. Il presidente Massimo Moratti è cauto. Quello che gli preme è allontanare l’immagine del “cupio dissolvi” interista: «Volevo io chiarire una cosa. Ho visto ieri sera che si parlava del “no” di uno e del “no” dell’altro... Non abbiamo ricevuto alcun “no”. Solo Bielsa, per ragioni personali. L’argentino era molto dispiaciuto per non aver potuto continuare il dialogo. Per quanto riguarda Carlo Ancelotti, nessuno ci ha mai pensato e certamente non per mancanza di stima. Però, mi dà molto fastidio continuare a leggere che abbiamo ricevuto il “no” di Ancelotti. Questo non è vero. Per il resto, abbiamo una montagna di sì e adesso devo scegliere io. Dobbiamo scegliere noi». Mihajlovic? «Sinisa è sotto contratto con la Fiorentina, quindi non posso permettermi di parlarne». Con la società viola nessun contatto:

«No, mi spiace, in questo momento sto vedendo altre cose». Infine, Moratti tranquillizza i tifosi sulla permanenza di Samuel Eto’o all’Inter: «Non credo proprio che ci sia da preoccuparsi. Nella maniera più assoluta». Mentre si chiude un caso, se ne apre un altro con l’agente di Lucio che mette in dubbio il futuro in nerazzurro del difensore argentino, ricalcando il copione già seguito da Sneijder e Maicon, in preda a dubbi amletici. Vicende che passano in cavalleria perchè l’intera dirigenza è impegnata a studiare la migliore soluzione possibile: incontri e riunioni, strategie da definire. Il club ostenta un ottimismo che appare più di facciata che di sostanza. La squadra non ha una guida ed è scossa dall’addio traumatico di Leonardo che ha scompaginato non solo l’Inter ma l’intero mondo calcistico. Adesso la società vuole prendere una decisione ponderata per restituire serenità, fiducia e stabilità all’ambiente. r. s.


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le trattative

La Roma ha rifiutato l’offerta di 35 milioni del Manchester di Roberto Mancini

DEnonROSSI STOP andrà al city

ROMA Continue evoluzioni nel mercato della Roma, che ha l’onere di risolvere alcuni spinosi argomenti in sospeso come il futuro dei vari Menez, Vucinic e Borriello prima ancora di compiere le scelte definitive per rafforzare la rosa a disposizione del nuovo allenatore Luis Enrique. E a proposito di situazioni poco chiare da definire, torna d’attualità la grana De Rossi. Walter Sabatini, neo ds del club giallorosso, ha indicato in Capitan Futuro e Francesco Totti i punti cardine da cui ripartire per costruire la Roma che verrà. Ma ha anche specificato che, nel caso in cui non venisse rinnovato il contratto in scadenza 2012, la società sarebbe pronta a fargli rispettare l’accordo in essere fino all’ultimo dei giorni e che sarebbe disposta a privarsi del suo leader del centrocampo a parametro 0. La verità è che le trattative per pro-

lungare il contratto di De Ros- to offensivo nella squadra si vanno avanti da diverso campione d’Europa. Sabatini tempo e l’imminente passag- ha espresso più volte il progio di mano dai Sensi a Di prio gradimento per la punta Benedetto ha complicato le di Linyola e il procuratore di cose. C’è da trovare so- quest’ultimo non ha nascosto prattutto un’intesa il suo gradimento per la pista economica, alla luce romanista. Per facilitare il anche delle conti- buon esito della trattativa, la nue pressioni di prossima settimana il ds deluna lunga lista di la Roma sarà in Catalogna per pretendenti che presentare un’offerta concresono pronte a fare ta per Krkic: l’acquisto a titofollie pur di portarsi lo definitivo o in prestito con a casa il mediano del- diritto di riscatto fissato per la la Nazionale di Prandel- stagione successiva sono le li. L’ultima offerta in ordine due opzioni sul tavolo. Criarrivata alla dirigenza giallo- stian Zapata potrebbe lasciarossa è di 35 milioni di euro re l’Udinese e il campionato ed è stata recapitata dal Man- italiano. Il difensore colomchester City di Roberto Man- biano, impegnato con la sua cini: 35 milioni di euro cash nazionale a preparare la Copma Sabatini ha già detto no. pa America, ha spiegato all’emittente Per un De FM di avere Rossi che reZapata buone possista in bilico, dell’Udinese bilità di andaecco un Bore al Liverpojan Krkic dovrebbe ol. La Lazio sempre più approdare ha rinnovato all’orizzonte. al Liverpool il contratto L’attaccante con il calciadel Barcellona di origine serba desidera tore Stefan Radu fino al giocare con continuità e con 2016. Lo ha reso noto lo stesGuardiola fatica a trovare so club biancoceleste sul prospazio ultimamente, vista la prio sito ufficiale. Il difensore grande concorrenza nel repar- del Parma Zaccardo sarebbe

in procinto di accasarsi al Ge- cato. Il nome che sembra noa. Alexander Merkel è ar- coincidere perfettamente con rivato a Milano, nella prossi- l’identikit proposto da Mazma stagione giocherà col Ge- zarri pare dunque essere quello di Blerim noa. Il giovaDzemaili, ne centroEl Shaarawy forte centrocampista si è sempre più campista in recato nella sede del Mivicino al Milan comproprietà tra Parma e lan per vedeCassano Torino, che re Galliani e va via? secondo indiaccettare il screzioni deltrasferimento in rossoblù, nell’affare che l’ultima ora parrebbe aver suha portato sempre in compro- perato Inler nelle gerarchie prietà El Shaarawy al Milan. della società gestita da Aurelio Il Liverpool starebbe pensan- De Laurentiis. Colpo di merdo ad Antonio Cassano, attac- cato in vista per il Parma che cante del Milan, ma che mol- sarebbe ad un passo per chiuti vorrebbero lontano da Mila- dere con Djamel Mesbah. nello a partire dalla prossima Esterno sinistro algerino classtagione. Tutto da verificare se 1984, nell’ultimo campiol’interessamento dei Reds, an- nato ha segnato due reti con la che alla luce delle dichiarazio- maglia del Lecce. Passando alni dell’entourage del giocato- l’estero altro colpo di mercato re, che ha sempre smentito la del Malaga che si è assicurato possibilità che Cassano lasci le prestazioni del centrocamil Milan, ma la soluzione in- pista francese Jeremy Toulaglese, se vera, potrebbe spari- lan, 28 anni. Il nazionale gliare le carte in tavola. Resta transalpino firmerà un conalla finestra la Fiorentina. Nel tratto di cinque anni. Il Lione Napoli del futuro si cercano dovrebbe incassare circa 11 centrocampisti capaci di ab- milioni di euro e sarebbe già binare quantità e qualità in sulle tracce di Moussa Sissoentrambe le fasi. Dopo l’ap- ko, 21 anni, centrocampista prodo di Donadel si conti- del Tolosa, già accostato al nua così a monitorare il mer- Napoli.

Juve, un altro colpo in mediana Ma Lassana Diarra vuole troppo TORINO L’arrivo di Pazienza con i dirigenti della Vecchia Signora (ingaggiato dal Napoli ufficialmente che però hanno strappato una pronella giornata di giovedì) non deve messa importante al Real Madrid: il distrarre: la Juventus vuole continua- prezzo del giocatore sarà di 12 miliore a investire (anche) a centrocampo ni di euro. Resta a questo punto di e il nome su cui si ragiona maggior- mettersi d’accordo per quanto riguarmente nelle ultime ore è quello del da l’ingaggio del centrocampista. francese Lassana Diarra. Il centro- L’alternativa è già pronta, anche se campista transalpino aveva inizial- costa molto di più. Se non si riuscismente rifiutato la possibilità di tra- se ad arrivare a Diarra si proverebbe a chiudere per Fersferirsi in Italia. Tropnando del Porto: il po pesante per Diarra Il giocatore ha però rinunciare alla Chamdel Real Madrid brasiliano una clausola rescispions League; meglio un ruolo da compriha un ingaggio soria di 30 milioni di euro. La Juve è arrimario nel Real Mastratosferico vata a offrirne 18. drid di Mourinho, che Idea Fernando Anche in questo canella gerarchia della so, come sempre, è sua linea mediana vede il francese come quarta scelta. Ora facile che l’accordo possa arrivare a però le cose sembrano essere cam- metà strada. Ma quella del centrobiate. Le parti si sarebbero avvicina- campista centrale non è l’unico pente con il francese che avrebbe dato siero dei dirigenti bianconeri, che demandato al suo manager, John Wil- vono risolvere anche il caso legato al liams, di iniziare a parlare con i di- difensore della Lazio Lichtsteiner. rigenti della Juventus. La richiesta Permangono alcune differenze tra le del giocatore è però importante, per- richieste di Lotito e l’offerta della Juchè per vestire il bianconero Diarra ventus, ma l’affare dovrebbe andare sarebbe costretto a rinunciare alla in porto. Il presidente della Lazio Champions League. La richiesta è di chiede 12 milioni di euro, la Juve ne 4.5 milioni di euro all’anno, mentre la offre 10 cash o 7,5 più il prestito di Juventus per il momento è arrivata a Motta. La Lazio nicchia e preferireboffrire un quadriennale da 3 a stagio- be uno tra Storari e Amauri. Giorgio De Silva ne. Si continua a parlare insomma,


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La Samp vicinissima all’ingaggio di Dos Santos

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GENOVA La Sampdoria è alla ricerca di rinforzi per poter affrontare il prossimo campionato di serie B. Tra gli obiettivi di mercato c’è il 27enne difensore centrale brasiliano Claiton Dos Santos Machado, protagonista insieme ai suoi compagni di una stagione strepitosa al Varese. Dal prossimo 30 giugno sarà un calciatore libero dato che il suo contratto con la società biancorossa è in scadenza e non verrà più rinnovato. L’ex stopper di Lecco, Prato, Milan e Bologna, che nell’ultimo campionato di serie B ha collezionato 33 presenze e siglato tre reti, piace moltissimo alla dirigenza blucerchiata, che potrebbe decidere di ingaggiarlo come elemento aggiuntivo per il reparto arretrato che verrà messo a disposizione dell’alleantore Gianluca Atzori. Tuttavia, sul calciatore, non c’è solo la Sampdoria ma anche alcune squadre di serie A come il Lecce ed il Chievo, mentre tra le società di serie B anche il Torino ha chiesto informazioni sull’ormai ex numero 3 varesotto, ma il club blucerchiato sembra nettamente in vantaggio su tutte le altre.

Per la panchina è corsa a due tra Breda e Scienza, ma il favorito è il tecnico della Salernitana

LA REGGINA ATTENDE il suo condottiero

Giuseppe Scienza

REGGIO CALABRIA «La Reggi- Francesco Acerbi che nel giro di na è in linea con le altre società di se- pochi anni è passato dai campi delrie B, mantenere con 4 milioni di la C2 alla serie A. In mezzo un camcontributi una società di questa le- pionato esaltante in cadetteria con la vatura è quasi impossibile, i prezzi in squadra amaranto che ha saputo vaItalia sono fuori mercato e bisogna lorizzare e lanciare l’ex amaranto. Il fare i salti mortali». E’ ciò che aveva difensore, infatti, grazie ad un “astuaffermato lo scorso 14 gennaio, il di- to” Lillo Foti (l’estate scorsa Acerbi rettore sportivo della Reggina, Si- era praticamente del Sassuolo, mancava solo il nero su mone Giacchetta. bianco) è riusciro Già, quattro milioPer l’ufficialità al fotofinish a ni. Pochi per una bisogna aspettare solo sottrarlo al Pavia società ambiziosa proponendo una come quella amal’inizio compartecipazione. ranto che, comundella prossima A conti fatti, nel que, quest’anno è settimana mercato di gennaio riuscita a sfiorare e dopo un campiol’impresa di raggiungere la massima serie. E questo nato da leader indiscusso, la Reggigrazie ad un progetto serio che ha na è riuscita a trovare l’accordo con visto come punto di forza, in primis, il Genoa sulla base di 4 milioni di il settore giovanile del Sant’Agata e euro. Questo per dire che, qualora poi un’attenzione mirata alla Lega si presentasse alla società di via delPro verso la ricerca di giovani talen- le Industrie, un’offerta “allettante” ti da far maturare e, magari, qualo- e, soprattutto cash in contanti, qualra si presentasse l’opportunità esse- cuno dei big, potrebbe anche partire lesti a sfruttare l’occasione di mo- re per fare cassa e soprattutto scolnetizzare. Questo l’impone l’azien- larsi di dosso ingaggi onerosi che la da Reggina. E così è successo per società non può permettersi «peresempio (ultimo caso) per il forte ché, comunque, è un mercato diffi-

Roberto Breda

cile» afferma il ds Giacchetta. E a proposito di ingaggi elevati, secondo alcune indiscrezioni è forte l’interesse della Sampdoria per Emiliano Bonazzoli, con Gianluca Atzori che stravede per lui. E i motivi sono semplici: il primo è che l’attaccante ha segnato 19 reti in campionato tenendo in piedi la Reggina fino alla fine. Il secondo è che Atzori ha grandissima stima del giocatore sul quale ha centrato la costruzione della propria squadra all’inizio della scorsa stagione. Atzori ripete spesso che nel calcio serve «uno che pari, uno che segni e uno che insegni». Quello che insegna è l’allenatore e quello che ha segnato è stato il bomber di Asola. Il terzo è che la stima è altamente condivisa. In una recente intervista, Bonazzoli ha parlato in termini entusiastici di Atzori, affermando che «devo tutto a lui per essere riuscito a rilanciarmi dopo una stagione difficile. E poi perché è bravissimo a gestire i rapporti all’interno degli spogliatoio». Il quarto, ultimo e non per ordine di importanza è, che Bonazzoli potrebbe liberarsi con poca spesa. L’attaccante ha an-

cora un anno di contratto con la stando che Ciccio De Rose rimarrà Reggina ma per giocare sullo Stret- in amaranto e Simone Missiroli, to si è dimezzato, solo per l’anno probabilmente verrà riconfermato a scorso, lo stipendio. Un gesto che gli Cagliari, restano da sistemare i vari verrà riconosciuto qualora si pre- Stuani (rimarrà al Levante), Cerasenti l’occasione di lasciare Reggio volo e Carmona (ok con l’Atalanper una squadra di serie A o una so- ta), Danti (tornato a Siena), Valcietà più prestigiosa. Ma non solo dez (Penarol favorito), HallfredsBonazzoli. Anche Simone Rizzato, son (rimane a Verona), tra le priorità. Intanto, la RegAndrea Costa e gina ha un occhio anChristian PuggioRizzato, Costa che sul mercato. Con ni sono sui taccuie Puggioni la partenza di Acerbi, ni di diverse società, tra cui, su quelsono nel mirino la difesa è quella che può va attrezzata. li della Samp. Quedi diversi club Piacciono i giovani stione allenatore. Arriva Bombagi Antonio CaraccioManca ormai poco lo, classe ‘90 del all’annuncio del nuovo timoniere della Reggina: la Gubbio e, il cileno Blasquez delcorsa, come detto, è a due con Ro- l’Everton. Intanto pare che Franceberto Breda favorito su Beppe sco Bombagi sia il primo rinforzo Scienza. Non resta che aspettare amaranto. Stando alle parole del suo l’inizio della prossima settimana per ex allenatore della Villacidrese, Berl’ufficialità. Dopo il tecnico, al via le nardo Mereu «Bombagi ha già fircomproprietà. Infatti, quando man- mato per la Reggina lo scorso genca una settimana al fatidico 25 giu- naio, quindi raggiungerà la Calabria gno (termine ultimo per presentare e posso tranquillamente affermare le offerte, altrimenti si andrà alle bu- che se lo merita». ste), la società di via delle Industrie ANTONIO PAONE ha tanti gatti da pelare. Fermo resport@calabriaora.it


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Daniele Fortunato nuovo tecnico dell’Albinoleffe

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COSENZA Iniziano a muoversi le varie società di serie B alla ricerca di rinforzi per i proprio organici. Tomas Kosicky, portiere slovacco di proprietà del Catania piace molto al Gubbio. Gli umbri, infatti, stanno per cedere l’estremo difensore Eugenio Lamanna al Bari. L’AlbinoLeffe ha sciolto ogni dubbio: l’allenatore che succederà ad Emiliano Mondonico sarà Daniele Fortunato. Uno degli obiettivi della Nocerina per le corsie esterne d’attacco è il folletto della Salernitana, Antonino Ragusa che sembrava entusiasta di un possibile sbarco al “San Francesco” sino a pochi giorni fa. Il Genoa però (proprietario del cartellino del calciatore) lo vorrebbe dirottare in prestito al Sassuolo. Il Livorno ha messo gli occhi sul centrocampista Filippo Carobbio che nell’ultima stagione ha militato nel Siena di Antonio Conte, mentre il giovane portiere della Juventus Carlo Pinsoglio è nel mirino del Pescara che cerca il sostituto di Pinna. Per il ruolo di dodicesimo l’obiettivo è Marino Bifulco del Chieti. Il giovane esterno destro Davide Bariti interessa a Torino e Sampdoria. Il Modena, infine, segue il centrocampista Daniele Dalla Bona del Torino.

Crotone, Insigne il dopo Cutolo L’attaccante del Napoli quest’anno ha militato nel Foggia di Zeman CROTONE Lavori in corso al Crotone in vista dell’apertura ufficiale della prima fase del calciomercato, in programma per venerdì 1 luglio. In questi giorni si trattano i prestiti e le comproprietà, da definire entro il 24 di questo mese e si prendono accordi preliminari per gli scambi da rendere poi effettivi quando si potranno depositare in Lega i contratti. I rossoblù, che sono su piazza dalla fine del campionato, sono già a buon punto ed hanno già messo nel carniere tre buone operazioni. Nei giorni scorsi, infatti hanno ceduto la metà del cartellino di Kevin Vinetot, acquistato la metà di Leonardo Terigi e riottenuto il prestito di Milan Djuric, tre movimenti molto importanti, sottolineati con orgoglio dal direttore sportivo Peppe Ursino, che ha fatto il punto della siIl fantasista tuazione attraverso il sito uffirossoblù ciale della società pitagorica: «Le nostre trattative stanno è vicino al Lecce andando bene e secondo i noPiace il giovane stri obiettivi. Ne abbiamo indifensore Izzo fatti già centrati tre, cedendo la metà di un calciatore imporCHI ARRIVA E CHI PARTE tante come Vinetot ad una grande squadra coAniello Cutolo sta per lasciare me il Genoa e sempre dal Genoa acquisito la il Crotone per andare a giocare metà di un giovane molto promettente quale è in serie A con il Lecce. Il suo Terigi. In più abbiamo rinnovato col Parma il erede potrebbe essere il giovane prestito di Djuric, giocatore molto importante attaccante Lorenzo Insigne per il Crotone. Ora ci dedicheremo alla comche quest’anno ha realizzato proprietà di Morleo col Bologna ed al prestito ben 19 gol con il Foggia di Eramo con la Sampdoria. Nello stesso temnel torneo di Prima divisione po siamo impegnati nelle diverse trattative realative alla cessione di Cutolo, al quale sono interessate società come il Cesena, il Novara, il Lecce ed il Livorno. Dopo di che completeremo la squadra da affidare a mister Menichini con giungere, rispetto alla trattativa con il Bologna l’arrivo di otto calciatori, tra cui anche il portie- per la conferma del difensore Archimede Morre, che dovrebbe essere ancora Vid Belec. leo, che è molto vicina alla conclusione. Per L’Inter ci ha infatti assicurato che se non andrà Eramo, invece, dopo il riscatto della metà, ci a giocare in serie A tornerà a Crotone. Anche potrebbe essere una corsa a due tra Sampdoquest’anno - ha proseguito Ursino - il Crotone ria, proprietaria dell’altra metà, e il Palermo. sarà una squadra giovane, ma con grande qua- Per Aniello Cutolo, sembra che sia il Lecce la lità; anche migliore di quella della passata sta- squadra più in vantaggio, ma non sono da gione, perché il nostro obiettivo principale è escludere le altre soluzioni indicate da Ursino. quello di migliorarci sempre». Restando alle Prima di cercare l’intesa con una di queste sodichiarazioni del direttore sportivo, c’è da ag- cietà, occorre che ci sia una offerta concreta. Un

fantasista che potrebbe prendere il posto di Cutolo è il giovane attaccante Lorenzo Insigne, classe 1992. Insigne ha giocato nella scorsa stagione in Lega Pro, con il Foggia di Zeman, dove è riuscito a mettersi in evidenza segnando ben diciannove reti. Ora è tornato al Napoli, il club al quale appartiene. Il bomber, nativo di Frattamaggiore, sembrava in un primo momento che potesse sistemarsi vicino a casa, alla Nocerina neopromossa. Adesso pare sia sfumata questa opportunità e che il Cro-

tone sia la destinazione più probabile. Le indiscrezioni parlano di un accordo attraverso il quale i partenopei otterrebbero una opzione su due giovani rossoblù. Sempre dal Napoli, potrebbe arrivare un primavera molto interessante, il difensore ventenne Armando Izzo. Ad inseguirlo, però, ci sono anche Foligno e Portogruaro, anche se la possibilità di potere giocare tra i cadetti dovrebbe solleticare sia il Napoli che lo stesso calciatore. Antonio Gangi

nuova panchina

Vincenzo Torrente si presenta al Bari «La mia squadra avrà gli attributi» BARI «C’è da ricostruire. Ho accettato questa piazza con entusiasmo. E la mia priorità sarà ridare entusiasmo alla tifoseria»: Vincenzo Torrente, neoallenatore del Bari, si è presentato così nell’incontro con i giornalisti al San Nicola. Quarantacinquenne, reduce da due promozioni di fila dalla Seconda divisione alla serie B con il Gubbio, è alla ricerca del magico tris, e per questo non si è lasciato andare a dichiarazioni faraoniche o proclami, ma ha improntato le sue dichiarazioni d'intenti a una estrema concretezza. «Le qualità della mia squadra? Saranno cer-

vello, gambe - aggiunge l’allenatore campano - e attributi... Sul piano del modulo, invece, vorrei giocare con il 4-3-3, e la fase difensiva sarà essenziale, punto all’equilibrio tra i reparti grazie ad esterni che siano in grado di attaccare e coprire allo stesso modo. L’organico sarà un mix di giovani di qualità ed esperienza. Chi verrà ad allenarsi con noi dovrà essere orgoglioso della maglia». Per la prima volta dopo molti anni il neotecnico dei pugliesi non è stato presentato dal patron Vincenzo Matarrese ma dal neoamministratore unico, Claudio Garzelli, che

ha parlato di «anno zero per il club», soprattutto per la necessità di superare le difficoltà economiche; e ha specificato che «Torrente è il prototipo di allenatore che fa al caso nostro». Torrente ha già concordato la strategia di mercato con il ds Guido Angelozzi, campagna di rafforzamento che si baserà sugli introiti delle cessioni dei pezzi pre-

giati (nessuno è considerato incedibile): «Gillet andrà via (il Bologna è in pole, ndr) e per sostituirlo - puntualizza l’ex timoniere del Gubbio - ho richiesto Lamanna del Gubbio; degli umbri ci interessa anche il difensore Borghese e la punta Gomez, autore di ben 18 gol». Infine il campano ha spiegato le motivazioni con cui ha accettato di firmare il contratto per un anno: «Come si fa a dire di no al Bari? Il contesto è difficile, ma sono convinto che se faremo bene, sarà un bel trampolino per la mia carriera». Dopo l’incontro con i giornalisti, Torrente, Garzelli e Angelozzi si sono intrattenuti una ventina di minuti con i tifosi, ai quali hanno presentato il programma di rinnovamento della società, raccogliendo una prima timida apertura di fiducia.


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seconda divisione - la situazione

Cosenza, la fumata è nera

Litigio tra soci davanti al sindaco. Le norme in caso di non iscrizione COSENZA

Il Cosenza viaggia verso una fine ingloriosa. E’ questo la sintesi di quanto successo ieri sera a Palazzo dei Bruzi nell’incontro che si è svolto tra il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e la delegazione di soci ed imprenditori. Erano presenti oltre all’architetto, l’ex presidente del 1914, Peppino Carnevale, l’amministratore unico, Eugenio Funari, i soci Pino Citrigno, Raffaele Filippelli e Franco Salerno (che aveva la delega di Umberto De Rose), l’avvocato Irene Carbone in rappresentanza di Pino Chianello, gli imprenditori cosentini, Franco De Caro, Sergio Mazzuca e Orazio Caruso, l’ex dirigente del Cosenza Franco Pizzini, Stefano Fiore e i suoi legali di fiducia, Aristide Leonetti e Francesco Candeliere e infine i tre membri del collegio sindacale, Mimmo Bilotta, Gaetano Petrassi e Francesco Spaguolo. La fumata è più tendente al nero che al grigio, perché i temi trattati nella riunione sono gli stessi che puntualmente sono stati affrontati nei precedenti summit. Insomma, la situazione non è cambiata di una virgola e neanche di fronte alla prima carica cittadina soci ed ex soci hanno avuto la bontà di non alzare i toni e cercare di trovare una soluzione valida per il bene del Cosenza. In sostanza, il momento della (quasi) è arrivato quando Franco Salerno, per bocca anche di Umberto De Rose, ha chiesto di essere liberato della fideiussione bancaria altrimenti non parteciperà alla ricapitalizzazione, prevista per martedì prossimo. Una condicio sine qua nonche non è stata vista di buon grado da chi ha la firma in banca, vedi Carnevale, e da chi vuole

Per la serie D servono 300mila euro per l’Eccellenza invece 100mila portare via il Cosenza dalla crisi con una partecipazione economica dall’importo paritario rispetto all’attuale situazione, vedi De Caro. Le posizioni insomma sono chiare. Salerno e De Rose si dicono disponibili solo a certe condizioni, mentre gli altri (escluso le new entry) sono di parere contrario. Nonostante l’incontro cordiale con il sindaco, il quale in più circostanze ha cercato di fare ragionare i presenti, dunque, n’è venuto fuori un nulla di fatto che non fa altro che aggravare la situazione del 1914 che così facendo si avvia verso il fallimento. La cifra necessaria per pagare gli stipendi dei 59 tesserati non supera il milione e 200mila euro, oggi invece la somma trovata non sfiora le 500mila euro. E’ evidente che il passo oltre il milione è così lontano che è difficile pensare che il Cosenza riesca a vivere oltre il 30 giugno prossimo. In questo contesto si inserisce la posizione di Stefano Fiore che durante il dibattito ha fatto capire di aver già fatto il massimo in termini economici, lasciando nel quadro del progetto De Caro tutti gli stipendi che avrebbe dovuto prendere fino a fine mese. Sembra tuttavia che l’ex azzurro abbia in mente qualcosa per il futuro dei Lupi. Ma oggi quel che più conta è la sostanza dei fatti, ossia quel limite di chi cerca di risol-

foto Morrone

si muova qualcosa, ma i miracoli a Cosenza ormai non avvengono da anni.

vere i problemi che combacia con la parola dilettantismo ma solo nella forma del termine, perché in certi casi, dalla serie D alla Terza categoria, esistono dirigenti che agiscono da professionisti del calcio. Ovviamente a Cosenza, se la crisi è di questa portata, non ci sono individui simile che possano coagularsi nell’interesse comune di una città che ama la propria squadra del cuore più di ogni altra cosa. La prossima tappa, a livello tecnico, è fissata per il 21 giugno. Sia Citrigno che Filippelli andranno a ricapitalizzare nella speranza che

Il futuro Qualora il Cosenza 1914 dovesse non iscriversi, quali sarebbero le prospettive per il futuro? Chi pensa che ripartendo dalla serie D servirebbero meno soldi oppure ritiene che la soluzione più utile sia “approdare” nel campionato di Eccellenza oggi deve sapere che nell’ultimo Consiglio Federale sono state introdotte delle nuove norme che si riferiscono a quelle piazze che una volta sparite dal panorama calcistico per ritornare sul palcoscenico dovranno attenersi a determinate regole. Infatti in base all’articolo 52, comma 10 delle Noif «in caso di non ammissione al campionato di Prima Divisione e Seconda Divisione e di esito infruttuoso delle procedure previste ai commi 6, 7

e 8, il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purchè la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato. Qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla FIGC nel primo caso non inferiore ad euro 300.000,00 e nel secondo caso non inferiore ad euro 100.000,00. E’ facoltà del Presidente, d’intesa con i Vice Presidenti della FIGC, con il Presidente della Lega Dilettanti e con i Presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo». La decisione di abolire il comma 6, ex lodo Petrucci, è stato deciso dalla seguente commissione: avvocato Giancarlo Gentile della Figc,

dal ragioniere Mario Macalli, presidente della Lega Pro e dall’avvocato Leonardo Grosso, dell’associazione italiana calciatori e associazione allenatori di calcio. Inoltre «è sospesa l’applicazione per la stagione 2011/2012 dei commi 6,7,8 e 9 dell’art. 52 delle NOIF; il comma 10 dell’art. 52 delle NOIF troverà applicazione anche per i casi di eventuali non ammissioni ai Campionati di serie A e di serie B nella stagione sportiva 2011/2012». Infine bisogna tener conto che il 18 luglio il Consiglio Federale si pronuncerà sui ricorsi che dovranno essere esaminati dalla Covisoc per le squadre che entro l’8 luglio avranno la possibilità di pagare tutti i debiti federali. Quindi, chi vorrà ripartire dalla serie D dovrà mettere in conto 300mila euro di contributi, mentre per l’Eccellenza saranno 100mila euro. Vale la pena quindi di far morire il Cosenza? Ai posteri l’ardua sentenza. Antonio Alizzi

seconda divisione - la situazione

Vigor, ecco i primi rinnovi Giuffrida e De Luca firmano LAMEZIA TERME Il direttore sportivo Fabrizio Maglia è stato fuori sede per scremare e definire l’accordo con l’attaccante Fabio De Luca che così ha prolungato sino al 30 giugno 2012. Ieri sera via Marconi ha fatto anche sapere che è stato rinnovato il contratto con il play basso Giovanni Giuffrida. Al momento nella rosa della Vigor Lamezia abbiamo come portieri Forte e un secondo sempre juniores (uno fra Montesanti ed Andreoli?); in difesa ci sono Sinicropi e Mercurio che hanno un altro anno di

contratto catalogabili, da dopo il 30 giugno, come over, ai quali si aggiunge Patti mentre come esterni le caselle sono quasi tutte da coprire (uno sarà il genoano Bettati; se arriva il quale, allora poi saranno altre tre gli innesti come esterni bassi). A centrocampo ci sono Mangiapane e il campano Cherchia ai quali si aggiunge Giuffrida. Coi difensori “grandi” siamo quindi a sei. Sugli esterni, con caratteristiche offensive, ci sono già Rondinelli ed Erbini. In attacco Panatteri e De Luca. Si arriva quindi a otto se-

niores. Non siamo in alto mare, ma un altro difensore over (potrebbe essere Miale?), ci vuole così come un altro centrocampista ed una punta. Si arriverebbe a 11 over: troppi. O meglio forse a qualcuno la prospettiva di averne tanti in squadra (in pratica mezzo roster), non sarebbe affatto da disprezzare. Ma lo svecchiamento sarà un po’ più consistente ed alla fine gli over potrebbero essere al massimo nove: tre per reparto. Per cui il lavorio di irrobustimento dell’organico, e poi di qualche leggerissima sfoltita, potreb-

be essere una strada in teoria percorribile. In ogni caso l’area tecnica, e segnatamente il diesse Maglia, ribadiscono: la consistenza della squadra non è certificata dal numero degli over che si hanno in disponibilità, ma dalla qualità e dal pregio tecnico complessivo che possono anche scaturire dagli juniores. In pratica 45 over in formazione ed il resto under che, se paleseranno di essere forti, potranno ribaltare certe previsioni tecniche degli addetti ai lavori.

Società e stadio Non ci sono ancora sentori di incontri fra la società e la tifoseria. Non vorremmo che passasse molto tempo perché i chiarimenti, il confronto reciproco, il parlarsi, con una parte importante dell’ambiente vigorino, non potranno essere fatti sotto la scure del poco tempo a disposizione. Del resto erano i nuovo colloqui coi tifosi erano stati annunciati dalla società un mese e mezzo fa e la cosa l’abbiamo accolta come un segnale che andava nella giusta direzione. Chi ha tempo non

aspetti tempo. Forse l’andare adagio nel mercato potrebbe essere una ragione nel rallentamento: evidentemente si vuol dare una certa impronta alla squadra prima di proporla come prodotto e come attrattiva. Ieri sono andati avanti i lavori per quanto riguarda alcune priorità al D’Ippolito. La prossima settimana dovrebbe essere completata la ristrutturazione della sala antidoping, inclusi gli impianti elettrici e idrici. Poi si dovrebbe passare all’esterno con porte e panchine. Francesco Caruso


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Rigettato il ricorso del Pomezia che ripartirà dai dilettanti. Le Aquile ora possono festeggiare

IL TNAS CONFERMA Catanzaro salvo

CATANZARO Nei primi giorni della prossima settimana Catanzaro potrà conoscere chi prenderà le redini del nuovo Catanzaro. Parola di Michele Traversa. Il neo sindaco ha voluto rassicurare gli animi della piazza giallorossa, a seguito della confusione creatasi negli ultimi giorni, durante un sopralluogo allo stadio “Ceravolo”, per cui si è dato inizio ai lavori di adeguamento. Lavori che, stando a quanto riferito, si chiuderanno entro a prossima stagione. Una notizia, senz’altro lieta per quanti non fanno propria quella disillusione tipica della tifoseria catanzarese, che arriva in concomitanza all’ufficialità della retrocessione tra i dilettanti del Pomezia. Il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport ha infatti rigettato l’istanza presentata dal club laziale, al quale, è bene ricordarlo, viene contestata la mancanza di «due versamenti sul conto della società necessari a pareggiare le perdite economiche della società e, quindi, a permettere il ripescaggio in Lega Pro, Seconda divisione». Dunque, tutto secondo programma, nonostante un minimo di timore fosse sempre presente nei cuori giallorossi. Anche

Intanto ieri il sindaco Traversa ha visitato il “Ceravolo”

perché appariva impensabile credere che il Tnas potesse stravolgere la sentenza della Corte di Giustizia Federale, non potendosi permettere di creare un precedente tanto clamoroso quanto pericoloso, in un momento estremamente delicato per il calcio nazionale. Il Catanzaro è salvo e si

possono gettare le basi per costruire un nuovo futuro, in netta collisione col passato e, soprattutto, degno del suo blasone. Ora spetterà capire, o meglio scoprire solo a chi toccherà questo compito. Le indiscrezioni che arrivano da Palazzo De Nobili confermano la pista che porta a Giuseppe Cosentino come quel-

la più quotata. L’imprenditore di Cinquefrondi, che dovrebbe essere affiancato da Carmelo Romeo e pare da un gruppo industriale milanese, sembra essere l’unico ad avere avanzato una proposta concreta al primo cittadino. E a distanza di un anno potrebbe rilevare il club giallorosso per rilanciarlo in Pri-

ma divisione. Perché, nonostante nelle ultime ore stia correndo la voce che vorrebbe il nuovo Catanzaro impegnato in una stagione transitoria di Seconda divisione (perché non si procederà con la richiesta, oggi possibile, di ripescaggio), senza la figura di un direttore sportivo, la verità è che sarebbe un vero peccato non approfittare della situazione creatasi, specie quando in ballo c’è un salto di categoria con la prospettiva di una riforma dei campionati che, in ottica futura, potrebbe rilanciare il calcio catanzarese sui palcoscenici della cadetteria. Il tutto a costi relativamente contenuti. Si parla infatti di una spesa che gira intorno al milione di euro, fidejussione di Prima divisione inclusa. Il che è tutto dire… Ma in città continuano a circolare indiscrezioni, non mancano mai, sui contatti intrapresi da Traversa. Le più recenti vogliono che ci sia un gruppo romano dispo-

sto a rilevare il morente Football Club, che stia solo aspettando un confronto col primo cittadino per conoscere le sue intenzioni. Il gruppo in questione sembra essere vicino ad una vecchia gloria dell’Unione Sportiva 1929, una gloria che avrebbe un legame con lo stesso Fc. A buon intenditor… Ma la priorità sembra essere rivolta verso il progetto che fa capo a Gicos, il quale si sarebbe già messo in moto anche per l’aspetto tecnico, in cui si fa sempre più forte la voce che vede Franco Ceravolo supervisore di una squadra pronta ad approcciarsi alla Prima divisione. Ma è bene stare cauti e valutare le parole col giusto metro, anche perché la storia recente insegna che Catanzaro può essere preda di imprevedibili burloni che gridano alla serie B, attraverso la «patrimonializzazione del Catanzaro calcio», per poi sparire nel nulla lasciando di sé solo il ricordo di un orsetto di pezza. Ragion per cui è bene andare coi piedi di piombo. Non resta, dunque, che aspettare questa annunciata conferenza e di sentire le parole di Michele Traversa. Giovanni Bevacqua

seconda divisione - la situazione VIBO VALENTIA La data del 30 giugno è sempre più vicina e la Vibonese di Caffo e Beccaria deve accelerare i tempi se intende iscriversi al prossimo campionato di Seconda divisione. A fine mese, infatti, le società dovranno presentare il primo incartamento utile per l’ iscrizione della squadra al campionato 2011-2012 che, sicuramente, riserverà qualche colpo di scena. Il primo potrebbe arrivare proprio da Vibo Valentia. Al riguardo, il patron dei Pippo Caffo è stato categorico: «Se non si riescono a trovare quei 300 mila euro che servono per la fidejussione, difficilmente vedremo la Vibonese nella lista delle squadre che andranno a comporre il girone “C” di Seconda divisione». In questo momento, dunque, piuttosto che pensare all’allargamento della base societaria che, nonostante gli incontri svoltisi fino ad oggi, tarda ad arrivare, la compagine del noto imprenditore vibonese deve cercare in tutti i modi di trovare la somma utile per iscrivere la squadra al campionato. Per questo motivo, il patron rossoblù ha più volte dichiarato che «da solo non riesco ad andare avanti. C’è bisogno dell’aiuto di altri soggetti disposti ad entrare in società». In questi casi, ovviamente, la speran-

E’ Caffo l’ago della bilancia Crisi Vibonese. Servono 300mila euro per l’iscrizione

Il presidente della Vibonese, Pippo Caffo, aspetta l’ingresso di nuovi soci per garantire un futuro più roseo al club za è l’ultima a morire ed il massimo dirigente spera che qualcuno si faccia avanti per superare l’ ostacolo societario che da mesi non fa dormire son-

ni tranquilli né allo stesso Caffo né a tutti i sostenitori della Vibonese. Il resto dell’ incartamento è pronto. Manca soltanto l’ ingente somma che la

squadra di piazza d’ Armi dovrà sborsare entro il 30 giugno, senza la quale non è possibile iscrivere la squadra al campionato di Seconda divisione.

Secondo indiscrezioni, pare che tra oggi e domani sia in programma un vertice societario per fare il punto della situazione. Come già anticipato, gli imprenditori disposti ad entrare nel sodalizio della Vibonese sono Agostino Silipo (ex presidente della Viola Basket), il quale prenderebbe il posto dei dimissionari Santino Gurzillo e Massimo Colistra, che hanno ribadito a chiare lettere l’intenzione di lasciare una volta per tutte la società. Parte della quota azionaria, inoltre, è in possesso del dirigente Mauro Beccaria e del vicepresidente uscente Francesco Patania che, secondo alcune voci provenienti da ambienti vicini all’entourage rossoblù, starebbe a sua volta lavorando per allargare la base societaria. Sull’ingresso dell’ ex presidente dell’ Interpiana, Francesco Mercuri, invece, pare siano sfumate le possibilità di vedere il noto imprenditore reggino nel quadro dirigenziale della Vibonese. Il patron Pippo Caffo ed il team manager Mauro Beccaria, dunque, sono costretti ad accelerare i tempi, per evitare che la Vibonese calcio diventi un ricordo per i tanti appassionati e tifosi che, negli anni, sono stati al fianco della squadra. Alessandro De Padova


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D I L E T T A N T I eccellenza SCALEA Ladispoli 40 anni dopo. È questo il titolo dell’iniziativa in programma questo pomeriggio alle ore 18:30 allo stadio Domenico Longobucco. Il comitato organizzatore “Campioni d’Italia 1971” formato da Antonio D’Esposito, Alessandro Pepe, Carmine Reda, Silvio Tenuta, Silvio Longobucco, Alessandro Possidente, Angelo Iannazzo, Alfonso Manco, Carmelo Gonnella, Vincenzo Greco, Antonio Perrone e Maurizio Pistorino, ha organizzato nei minimi particolari, grazie anche alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale, la grande festa per la rievocazione dell’evento calcistico più importante per la cit-

Scalea, una festa per lo scudetto Saranno celebrati i campioni d’Italia juniores a quarant’anni dal trionfo tadina di Scalea. Saranno presenti i protagonisti dell’impresa che, tra ospiti eccellenti e momenti musicali, ripercorreranno le tappe che portarono al titolo nel 1971. Nel corso della serata i Campioni d’Italia si esibiranno in un breve match di mezz’ora contro la formazione degli over 40 di Scalea. Sarà l’occasione per i più giovani di ammirare dal vivo questi leggendari campioni il cui nome sarà legato per sempre a quello dello Scalea calcio.

La formazione juniores del 1971

Saranno proiettati anche i video dell’epoca che ripercorreranno la magica e trionfale cavalcata dello Scalea fino alla conquista del titolo di campione d’Italia contro la formazione friulana della Sangiorgina ed i festeggiamenti per le vie di Scalea. Prima del termine della manifestazione sarà disputato un minitorneo con 4 squadre di pulcini delle scuole calcio della Mediterranea Scalea, della Poseidon Scalea, della Riccardino Barbato Sca-

lea e dell’Abatemarco. Nei giorni scorsi il comitato “campioni d’Italia 1971” ha protocollato al Comune di Scalea la richiesta di intitolare la piazza-giardinetto antistante le mura di cinta dello Stadio Longobucco o la palestra Comunale o addirittura la sala polifunzionale del Comune a quel titolo tricolore vinto dal popolo di Scalea nel 1971, in perenne ricordo, dell’indiscutibile merito sportivo fregiato dello stemma tricolore, di una impresa unica, che a distanza di 40 anni è ancora vivo nei ricordi di tutti i cittadini scaleoti e dell’intera regione Calabra. Luigi Fazio

Rossanese, giorni di fuoco La Brigata Bizantina scende in campo e chiede l’iscrizione almeno in D ROSSANO Sono giorni fervidi sulle rive dello Jonio. Dopo le possibilità concrete di ripescaggio, in città l’argomento Rossanese torna di grande attualità. Come noto, sono cominciati gli incontri tra società e comune per cercare di pianificare un percorso da seguire insieme. Proprio a questo proposito il gruppo di tifo organizzato della “Brigata Bizantina” ci tiene ad interrompere il silenzio dopo l’aspra contestazione degli ultimi mesi, porgendo la mano alla dirigenza di Viale Sant’Angelo. In una nota diffusa ieri, i supporters rossoblu fanno capire, in maniera chiara, di mettere da parte i dissapori per aiutare le sorti rossoblu. Come normale, gli ultras bizantini indica-

qui hinterreggio

no la strada da seguire: «Chiediamo alla dirigenza di procedere, considerata l’alta possibilità di ripescaggio, all’iscrizione della squadra in Serie D, o se possibile in Lega Pro così come paventato da più parti. Una volta assolto a questo onere, noi come gruppo Brigata Bizantina ci impegniamo ad attivare una pressante campagna pubblicitaria destinata alla vendita di abbonamenti in vista della nuova stagione e se possibile anche per la ricerca di qualche sponsor che possa contribuire alle sorti della società. Così come successo ad inizio della stagione 2009/2010, in cui gli ultras si fecero promotori di una forte campagna di sensibilizzazione con la città».

qui interpiana

C’è da aggiungere che, vista la storia centenaria della Rossanese, gli “aficionados” difficilmente accetteranno di vedere una compagine che barcameni negli ultimi posti della classifica, come è successo in questa stagione. Dunque la B.B. vuole che la società inverta la rotta: «Nel caso in cui si dovesse pensare di allestire una squadra che punti alla sola retrocessione, ci troveremo costretti a girare le spalle e a perseverare nella nostra contestazione. Se vedremo la disponibilità a creare qualcosa di importante, ci faremo portavoce, insieme ad essa, di coinvolgere in questo progetto quanta più gente possibile». Josef Platarota

qui sambiase

qui v.grecanica

qui acri

Tutti i numeri della stagione che si è chiusa

La società Stage in arrivo Niente incontro Il jolly Lori ha contattato Reclutare under La questione Erra va a caccia resta in stand by della riconferma mister Andreoli è l’obiettivo

REGGIO C. L’Hinterreggio ha chiuso il suo campionato con 49 punti, all’ottavo posto in graduatoria, a pari merito con Valle Grecanica e Messina. Nella gestione MesitiNucera, sono arrivate un totale di dodici vittorie stagionali, tredici pareggi ed undici sconfitte. Un bottino di tutto rispetto per la squadra biancoazzurra, che soprattutto al Comunale di Ravagnese, ha costruito molti dei suoi successi. Sono infatti ventisette i punti ottenuti tra le mura amiche, frutto di sette vittorie e sei pareggi (solo 5 le sconfitte), mentre in trasferta, il bottino è stato di cinque vittorie, sette pareggi e 6 sconfitte, per un totale di ventidue punti. Per quanto riguarda, la differenza reti, abbiamo un +2, con 40 gol fatti e 38 subiti, di cui 24 realizzati in casa, contro i 18 subiti. Per quanto riguarda la classifica marcatori biancoazzurra, ha “vinto” Picci con 16 centri, seguito dai 10 di La Canna ed i 9 di Crucitti. Via via tutti gli altri con Samà che ha fatto due gol, e chiudono con un solo centro, i vari Lavrendi, Lombardo, Papasidero e Zangla. Fabrizio Cantarella

CITTANOVA Secondo quanto riferito anche dal ds Ventra, l’Interpiana nelle prossime settimane farà sostenere uno stage a dei ragazzi nati dal 93 in poi. Anche per cercare qualcuno che non solo potrebbe essere inserito nel gruppo della prima squadra, ma anche che vada a completare il settore giovanile della società di Enzo Condomitti. Inoltre Ventra ha spiegato che «cercheremo di trattenere chi fatto bene nella passata stagione come Cosenza, che dovremmo incontrare nei prossimi giorni». Il diesse, inoltre ha fatto capire che sono stati già avviati dei contatti con molti giocatori. «Tra i quali anche Picci dell’Hinterreggio – ha rivelato – ma adesso sappiamo che ognuno spara cifre alte che non si possono nemmeno prendere in considerazione. Ma guardiamo anche al Nord Italia, dove i calciatori percepiscono molto di meno». Infine, Ventra ha sottolineato il fatto che sarebbe «importante poter giocare a Cittanova nel nostro stadio, così da avvicinare i nostri tifosi alla squadra per costruire un grande progetto». Giuseppe Mustica

LAMEZIA TERME Permane la fase di stasi in casa giallorossa per ciò che concerne il nodo cruciale da sciogliere in vista della prossima stagione. Nonostante attendibili voci di corridoio giovedì pomeriggio avessero dato come imminente la venuta di mister Erra in città, ieri l’atteso incontro tra il tecnico salernitano e la società lametina alla fine non c’è stato, pare anche per l’impossibilità a presenziarvi da parte del ds Calidonna.Incontro che potrebbe slittare ad oggi, anche se a questo punto tutto lascia presupporre che la classica fumata, bianca o nera che sia, non arriverà prima dell’inizio della nuova settimana. Da parte dell’ex allenatore di Angri e Nocerina, ci sarebbe tutta l’intenzione di proseguire la sua esperienza alla guida del Sambiase, ma prima di sciogliere definitivamente le riserve, vuole avere un quadro chiaro e definitivo della situazione. Ed il riferimento non è solo all’aspetto economico quanto, piuttosto, mirato all’ottenimento di determinate garanzie tecniche ed organizzative. Ferdinando Gaetano

MELITO PORTO SALVO Continua la disamina dei vari giovani presenti in rosa che rappresentano la fortuna della Valle Grecanica. Dopo i vari Aguglia, Nucera, Autellitano e Pansera, è la volta di Aloi e Lori. Aloi è uno dei giocatori polivalenti capaci di coprire le fasce sia in difesa che a centrocampo. Classe 92, il giocatore ha ben figurato sia in Eccellenza con la maglia della Melitese che in serie D con la Valle Grecanica. Nell’ultima annata ha collezionato ben 17 presenze in 36 partite giocando senza distinzione tra l’out destro e quello sinistro. Un altro dei giocatori considerati jolly è senza dubbio Lori, classe 90, che dalla stagione 2011/2012 non sarà più fuoriquota. Per lui parlano le varie squadre nelle quali ha militato nonostante la giovane età. Hinterreggio, Melitese, Omega Bagaladi San Lorenzo e Valle Grecanica le compagini che hanno potuto vedere all’opera, in prima persona, il giovane capace di ricoprire sia il ruolo di terzino che quello di centrocampista, esterno e interno, senza alcuna distinzione. Francesco Iriti

ACRI La situazione in casa rossonera sembra aver preso la strada giusta. Dalle ultime riunioni è emersa la volontà di tutti, indistintamente, di voler accelerare i tempi per la formazione della nuova società. La prima novità riguarda, però, la composizione di un comitato tecnico. Esso sarà composto da vecchi dirigenti che hanno ricoperto ruoli nella scorsa stagione. Avrà il compito di valutare la campagna acquisti e di portare avanti il settore tecnico. Non potrà avere, invece, l’ultima parola sulla scelta dell’allenatore. Ma a proposito di ciò, pare che la società abbia contattato Andreoli per un incontro imminente. A lui avrebbero comunicato la somma finora a diposizione per l’allestimento della rosa. Insomma, sembra ad una svolta la programmazione del sodalizio silano dopo un lungo momento di riflessione. Del resto, la società, ed in primis il presidente Scaramuzzo lo ha sempre detto dall’inizio; prima l’ammontare dei fondi a disposizione, poi la programmazione. Si tratta, ora, di vedere se mister Andreoli accetterà o meno le proposte delle società. Roberto Saporito


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N O N S O L O C A L C I O arti marziale

pallanuoto maschile

Stage del maestro Busa a Spezzano

Cosenza cerca i punti promozione

SPEZZANO ALBANESE Il campione stage tecnico di kumitè (combattimento) mondiale di Karate, Luigi Busa, sarà nella parteciperanno centinaia di atleti calabresi giornata di domani a Spezzano Albanese, provenienti da tutte le palestre della regiocentro del cosentino, su indicazione del de- ne. Molto soddisfatti il sindaco, Alberto Terlegato della Federazione Italiana Judo Lotmine, e l’assessore allo sport, ta Karate Arti Marziali Michele Argondizzo, per l’ot(FIJLKAM) della provinGradita ospite timo lavoro svolto dagli cia di Cosenza, Luciano la campionessa istruttori della “Meijo-GhiDichiera, peraltro inseSei” e per la crescita sportiva gnante tecnico titolare europea e umana di tutti gli iscritti aldella società sportiva di karate la società sportiva di San A.S.D. Karate San Marco Marco Argentano. Grande Argentano denominata Laura Pasqua entusiasmo anche tra i verti“Meijo-Ghi-Sei. Ci sarà uno stage in quel di Spezzano, ci regionali e locali della Federazione che dunque, con il più giovane atleta italiano di vedono aumentare nelle palestre diffuse per karate ad essersi aggiudicato questo titolo tutta la Calabria il numero degli ammiratoa soli 19 anni nell’edizione di Tampere ri e dei frequentatori di queste nobili disci2006. L’attesissimo evento si terrà domeni- pline. Merito anche del lavoro compiuto dal ca 19 giugno, con inizio alle ore 10, nel Pa- delegato regionale della Federazione, Gelazzetto dello Sport di Spezzano Albanese rardo Gemelli, e dal presidente del comitaed avrà come ulteriore ospite la campiones- to regionale, Antonio Laganà. Massimo Maneggio sa europea di karate, Laura Pasqua. Allo

COSENZA Penultimo atto nel campio- formazioni tecniche come la Tubisider Conato di serie C maschile di pallanuoto. Un senza, potrebbero trovarsi in difficoltà. Ma turno che potrebbe decretare con una gior- la capolista in passato giocando in vasca nata di anticipo la promozione della Tubi- inadeguate, è riuscita a trovare il modo per sider Cosenza in serie B. Alla capolista, for- venirne a capo. In una partita fondamentate dei cinque punti di le Perri e compagni dovranvantaggio sul Modugno, Battendo no buttare in vasca quella serve necessariamente in trasferta grinta, carattere e determinacentrare il successo pieno, in trasferta contro la la Fimco Maglie zione messe in mostra nella gara con la Rari Fimco Sport Maglie. Una potrà scoppiare vittoriosa Nantes Auditore Crotone. E partita (si gioca domani dell’importanza del confronto con inizio alle ore 16,00 ) la festa con i pugliesi, si è parlato in che il “settebello” guidato da Francesco Manna può fare propria in settimana in casa rossoblù. La squadra si è virtù del notevole divario tecnico e di pun- allenata con intensità e con quella voglia di ti fra le due contendenti. Sulla carta, insom- volere chiudere anzitempo una stagione fima, la vittoria appare più che possibile, ma no a questo momento ricca di soddisfazioguai a sottovalutare l’avversario. Ora più ni. Manca ancora uno sforzo per coronare che mai. Le insidie dall’incontro più che nel migliore dei modi, già da domenica sedalla compagine pugliese potrebbero arri- ra, un torneo portato avanti da assoluta vare dall’impianto sportivo in cui si gioca, protagonista. e. mo. una di quelle vasche strette e basse, dove

basket - serie B dilettanti

«Vorrei rimanere alla Viola» Cavalieri è pronto a rientrare sul parquet dopo il grave infortunio REGGIO CALABRIA La Viola Reggio Calabria, nell’estate del 2010, aveva deciso di puntare su un giocatore che avrebbe fatto la differenza in Serie B Dilettanti. Stiamo parlando di Claudio Cavalieri che, per metà stagione, ha confermato la bontà delle scelte del presidente Muscolino. Purtroppo, ad inizio gennaio, un infortunio ha tolto dai giochi la guardia romana: «Sono stato sfortunato – dice l’ex Patti- ma gli infortuni fanno parte del gioco. Non ho potuto dare l’apporto sperato ed ho sofferto tanto ad assistere alle gare dei miei compagni di squadra che comunque sono stati fantastici». Ma Cavalieri, si è fatto sentire ugualmente anche da bordo campo con il suo continuo incitamento: «Era l’unico modo per far capire ai ragazzi quanto ci tenessi a questa maglia. In ogni gara ed in ogni allenamento sono stato presente per trasmettere la mia voglia di vincere. Pur-

futuro da scoprire E’ ancora presto ma la mia disponibilità a rimanere in riva allo Stretto c’è ed è molto forte troppo, siamo arrivati ad un passo dalla meta ma questa Viola ha disputato ugualmente una grande stagione». La gente lo ha capito ed ha anche eletto come beniamino Cavalieri: «Sono molto felice per come sono stato accolto in questa città. Reggio Calabria è un posto splendido per vivere con delle persone magnifiche. Il pubblico ci ha dato una grossa mano e sono felice di sapere che è tornato ad entusiasmarsi per la Viola». Adesso ci sarà un’estate in cui Cavalieri cercherà di ri-

mettersi definitivamente in forma: «Avrò tante settimane di tempo per preparare la prossima stagione L’intervento al ginocchio è perfettamente riuscito ed ora sono in piena fase di recupero. Voglio farmi trovare pronto quando si ricomincerà a giocare». Magari di nuovo con la maglia della Viola: «Per me sarebbe fantastico rimanere in questa realtà. Ripeto, Reggio mi ha accolto alla grande ed in me c’è tanta voglia di prendermi una rivincita dopo le difficoltà di questa stagione. E’ ancora presto per fare certi discorsi ma la mia disponibilità a rimanere in riva allo stretto c’è ed è molto forte». E la Viola potrebbe ridare una chanche ad un atleta che sa come si vince in ogni categoria e che ha tanta voglia di aiutare una realtà che vuole tornare a certi livelli, magari grazie ancora all’aiuto di un vero e proprio cavaliere. Pardon Cavalieri dello sport con la palla a spicchi. Giuseppe Dattola

tennis

A Wimbledon l’urna non favorisce gli italiani

nuoto REGGIO C. Ormai l’ASI Nuoto Calabria è una realtà ben consolidata nel mondo del nuoto Calabrese. 300 tesserati 2 manifestazioni importanti regionali l’anno. L’ultima è stata a Tropea in cui si è riscosso grande successo sia dal punto vista tecnico che organizzativo per la Paideia, sul Campo gara che, in quest’occasione, era era la piscina del villaggio la Pace di Tropea VV- Vi erano le seguenti società partecipanti: Paideia A-Olimpo Blu - Azzurra Nuoto – Colosseum – Vibo Nuoto – Gymnasium – Nettuno – Centro Nuoto Villa – Cogeis - Paideia SN (Rappresentativa Scuola Nuoto). Questa la classifica finale: Paideia A 591, Vibo Nuoto 492, Azzurra 448,

Asi Nuoto realtà consolidata La Paideia fa bottino pieno Olimpo Blu 284, Paideia Scuola Nuoto 187, Centro Nuoto 169, Nettuno 125, Cogeis 61, Gymnasium 49, Colosseum 31. Circa 220 partecipanti venuti da tutta la Calabria. Le età erano comprese tra i 15 anni ai 70 si è potuto vedere in alcuni casi Papà e Figli gareggiare l’uno contro l’altro permettendo in alcuni casi la condivisione di uno sport che difficilmente avviene. La piscina ed il villaggio di una nota struttura della zona hanno offerto un ottimo contesto per questa manifestazione, e an-

cor di più per le Asaisi 2011 organizzate da Tino Scopelliti e Nino Girella. Soddisfatto anche il presidente della Paideia Pino Calabrò che, sull’onda dell’Asi Nuoto ha costruito un Gruppo di agonisti, i quali, visti i risultati, danno la netta sensazione che la Paideia stia svolgendo un ottimo lavoro stia creando qualcosa che rimarrà nel tempo. Inutile dire che la Paideia nel circuito Fin, dopo 3 anni di leadership, è tra i primi 3 posti in Calabria e anche i ragazzi della Paideia del circuito Asi, diversi da quelli

Fin, da ben 3 dizioni regionali godono del primo posto. Per quanto riguarda il settore Asi, della Paideia, il presidente Calabrò ha affidato l’incarico a Giuseppe Gangemi, uomo esperto nel lavorare con i giovani e con alle spalle tanti progetti importanti con la Scuola Nuoto. Gangemi ha presentato gli atleti reggini con un ottimo stato di forma ed, infatti, il risultato è stata una vittoria per la compagine reggina che continua a vincere in tutte le competizioni a cui prende parte sia nel circuito agonistico che in questo nuovo ed emergente settore dello Sport Asi, una federazione che cresce anno dopo anno. giu. dat.

LONDRA L’urna di Wimbledon non aiuta gli italiani presenti nel tabellone principale. Nel main draw, in attesa dell’epilogo delle qualificazioni, sono inserite 4 azzurri. L’avversario peggiore è toccato a Filippo Volandri, che a Wimbledon una sola volta ha superato il primo turno: il livornese ha pescato il ceco Tomas Berdych, sesto favorito del seeding e finalista nel 2010. È andata male anche a Potito Starace, che dovrà vedersela al primo turno contro lo svizzero Stanislas Wawrinka, quattordicesima testa di serie. Un concorrente davvero difficile da affrontare, soprattutto sull’erba. Avversario tosto anche per Fabio Fognini che rientra a Wimbledon dopo lo spendido quarto di finale al Roland Garros: il 24enne ligure, neo numero uno azzurro, lo scorso anno arrivato al terzo turno, esordirà contro il canadese Milos Raonic, 31esima testa di serie. Il sorteggio migliore è toccato ad Andreas Seppi che giocherà al primo turno contro lo spagnolo Albert Montanes. Ancora in corsa nelle qualificazioni Simone Bolelli, Flavio Cipolla e Marco Crugnola. e. m.


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N O N S O L O C A L C I O bocce COSENZA Hanno soltanto ventuno e diciannove anni i due nuovi campioni italiani di bocce di coppia, categoria C. Gennaro Blotta e Nino Tomaselli, i due giovani della società bocciofila “Latte torre di mezzo” si sono imposti nelle finali nazionali di Sassuolo (Mo) sconfiggendo a fasi le centoventotto formazioni che provenivano da ogni parte d’Italia. I due giunti passo dopo passo in semifinale, hanno avuto la meglio su una coppia maceratese in un match ricco di emozioni conclusosi dodici a otto. Una prestazione quella di Blotta e Tomaselli sopra le righe anche domenica 12 giugno, giorno della finale, nella splendida cornice del palazzetto dello sport di Sassuolo che ospitava pluricampioni, “pezzi da novanta” quali Benedetti, Formicone, D’Alterio, Signorini e Savoretti. Temibilissima l’ultima coppia

Blotta e Tomaselli campioni italiani

Alle finali nazionali di Sassuolo il duo calabrese ha sbaragliato il campo da affrontare proveniente da Reggio Emilia che secondo i bookmakers era tra le favorite, ma gli esperti Blotta e Tomaselli guidati da mister Gianluca Nardini ha cambiato l’ordine dei pronostici strappando loro il primo e ambitissimo posto. Una prestazione da manuale che ha stupito il numeroso pubblico presente sugli spalti, così i locali emiliani sono stati travolti dalla superiorità tecnica ed agonistica dei due che in taluni frangenti ha creato momenti di puro spettacolo. Gli accosti millimetrici di Nino Tomaselli, accompagnati dalle precise giocate di bocciate di Gennaro Blotta, hanno sovrastato ogni velleità avversaria. Il risultato è stato

un delirio per questa coppia partita da lontano con un risultato storico e insperato, aggiunto alla standing ovation finale di tutti i presenti. Un 12-2 che non ha lasciato scampo. Dopo la gioia di tutto il team spezzanese il duo è stato premiato dal presidente della provincia di Modena con il titolo di “Coppia campione d’Italia”, premio al quale Nino Tomaselli, aggiungerà quello per il vincitore più giovane della manifestazione. Lacrime e gioia per il presidente e tecnico Gianluca Nardini che ha dichiarato subito la vittoria: «E’ un’immensa commozione quella che provo in questo momento. Nino e Gennaro, con questo risultato entrano a pieno diritto nella storia delle bocce calabresi, e con loro tutta la società di Spezzano Albanese». Anthony De Rosa

volley - serie B1 maschile

Corigliano, torna Tomasello Ad attendere il giocatore la fascia di capitano. E c’è il sogno serie A2 CORIGLIANO La Caffè Aiello si prepara a trascorrere un’estate intrisa di puro entusiasmo. L’arrivo della stagione calda, infatti, ha portato con se, novità a gò gò. Si comincia col ritorno di Giacomo Tomasello, il quale ritorna nella sua Corigliano con lo scopo preciso di rinvigorire oltremodo un gruppo già di per sé forte e motivato. Ad attenderlo, probabilmente, la fascia di capitano e il ruolo di trascinatore del gruppo, data la grinta che il fuoriclasse catanese riesce ad esprimere ogni volta che scende in campo. A lui sarà affidato anche il compito, condiviso insieme agli altri veterani della squadra, di guidare i giovani atleti verso il migliore rendimento e l’utile fattore mentale, vero tallone d’Achille della Caffè Aiello nella stagione passa- questa stagione non possono iscriversi al campionato di seta. Ma la novità più importan- rie A2 per problemi di diverte è quella che trapela dal sor- sa natura: tecnici, economici riso astuto del direttore spor- o semplicemente per ragioni tivo Pino De Patto che, nel di mera opportunità. A questo corso della punto l’intersua carriera rogativo che di team macampionati si porrà una nager, non volta ottenuda riformulare ha mai rito il titolo di sparmiato ai Diverse squadre A2 sarà: De tifosi grandi non si iscriveranno Patto, che colpi di scenon ha mai na. Ebbene: al torneo amato metteCorigliano per motivi re su squadre potrebbe rigiusto per la economici tornare in sepura salvezrie A2. La noe non solo za, ha intentizia, che zione di fare manderà siil gran colpo? curamente in fibrillazione il cuore degli ap- Magari posando lo sguardo passionati più accaniti, giun- –come è sua abitudine farege proprio in un momento verso obiettivi sempre più dove tutti, oramai, erano con- ambiti. Di sicuro se ne vevinti di disputare nuovamen- dranno delle belle, e il super te la serie B1. A fondamento trio Cilento-De Patto-Nacci di questa notizia sta il fatto già scalda i motori per un per cui Corigliano può essere nuovo viaggio nel mondo del “ripescata” dalla lega in quan- grande volley. Francesco Albamonte to alcune squadre vincenti di

beach tennis

Oddo e Cataldo, che show in Puglia Primo posto e doppietta in stagione COSENZA Grande avvio di stagione per la coppia formata da Massimiliano Oddo e Alberto Cataldo, che in terra pugliese hanno conquistato il secondo torneo in altrettante partecipazioni. La stagione di beach tennis in Calabria sta per iniziare, mentre in altre zone d’Italia è già nel vivo. Nella magnifica cornice di Ligo Gandoli, in provincia di Taranto, si sono già disputati numerosi tornei dove hanno partecipato e stanno giocando i migliori atleti di tutto il meridione. Tra queste, la coppia paolana, campione regionale in carica, formata da Oddo e Cataldo ha partecipato a 2 tornei, giorno 4 e giorno 12 giugno. In entrambe le occasioni, gli atleti della Match

Ball Paola hanno sbaragliato tutti gli avversari tornandosene a casa sempre con il primo posto, nonostante il favore dei pronostici non fosse in loro favore.Dopo tale, entusiasmante avvio di stagione, la stagione di beach tennis inizierà anche in Calabria con numerose tappe in tutta la regione. Ancora non si ha un’ufficialità sulle date, ma la prima tappa dovrebbe giocarsi a Paola nei prossimi weekend. Parteciperanno, come sempre le squadre paolane, quelle di Pizzo, di Catanzaro, Lamezia, Reggio Calabria e altre realtà, ma per tutti la coppia da battere rimarrà quella composta da Oddo e da Cataldo. Mariano Fusaro

volley - serie A2 femminile

Soverato, la montenegrina Bokan saluta tutti Una delle rivelazioni dello scorso anno giocherà in Francia con la Mulhouse Volley SOVERATO Mentre in tutta Italia il mer- rie A2 femminile è stata una delle rivelazioni cato è in pieno fermento con Giaveno e Lo- per tutti gli addetti ai lavori. A Soverato la Boreto che hanno messo a segno i primi colpi kan ha disputato un campionato molto sodimportanti per la prossima stagione la socie- disfacente, tenendo conto che si trattava deltà della Frigorcarni Soverato continua ad es- la prima esperienza in Italia, in una compesere attivissima sul mercato per chiudere tizione difficile come l’ A2; la montenegrina trattative importanti con giocatrici di spes- ha contribuito in gran parte alla salvezza della squadra calabrese, risultansore e qualità che possano do punto fermo ed importante nel prossimo campionato di Movimenti della formazione mandata in serie A2 far disputare una in entrata campo da coach Montemurro. stagione di alta classifica alpossibili Tatjana Bokan giocherà la le cavallucce marine. Si parprossima stagione nella serie A la di nuovi arrivi nei punti nella prossima francese con la squadra della più importanti dello scacsettimana Mulhouse Volley che, con il suo chiere biancorosso e per acquisto, avrà certamente in nuove atlete che arrivano ce ne sono, e ve ne saranno ancora, altre che la- formazione un’ atleta di valore. La notizia è sciano la perla dello Ionio in cerca di altre de- stata ufficializzata sul sito della società franstinazioni. I nomi restano top secret, ma già cese, la nuova squadra della Bokan nel corso qualcosa potrebbe muoversi nei prossimi dell’ ultimo campionato si è classificata al secondo posto dietro la compagine del Cannes. giorni. Sicuramente non farà parte della rosa Altri movimenti sia in entrata che in uscita sa2011/2012 la montenegrina Tatjana Bokan ranno ufficializzati nei prossimi giorni. Saverio Maiolo che nel corso dell’ ultimo campionato di se-


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comando

06:10 Aspettando Unomattina Estate 06:30 Tg1 - CCISS Viaggiare informati 06:45 Unomattina Estate 08:00 Tg1 09:00 Tg1 10:30 Aprirai 10:50 Un ciclone in convento 11:35 Lady Cop 12:35 Verdetto finale il processo in Tv con Veronica Maya 13:oo Tg1 14:00 Linea Blu 15:30 Quark Atlante 16:25 Overland 12 17:15 A Sua immagine 17:45 Passaggio a Nord-Ovest 18:50 L’eredità 20:00 Tg1 20:30 Da Da Da

07:00 Cartoon Flakes (fino alle 09:15 programmiper i più piccoli) 09:15 Rubrica - Social King 10:00 Ragazzi c’è Voyager 10:35 A come Avventura 13:00 Tg2 13:30 Tg2 Motori 13:50 Jane Doe - con Lea Thompson 15:15 La libreria del mistero - con Kellie Martin 16:40 La signora in giallo 17:30 Tg Sport 18:00 Nella mente di Kate 18:15 Tg2 19:40 Squadra Speciale Cobra 11 20:30 Tg2

08:30 Film - Un eroe dei nostri tempi con Alberto Sordi, Franca Valeri 10:40 Film - Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo con Alberto Sordi 12:00 Tg3 13:00 La Grande storia 14:00 Tg Regione 14:20 Tg3 - Meteo 3 14:50 Film - Il ragazzo dal kimono d’oro 3 con Ron Williams 15:00 Tg3 Flash L.I.S. 16:30 Film - Venezia, la luna e tu con Nino Manfredi 19:00 Tg3 19:30 Tg Regione 20:00 Blob

06:25 Mediashopping 07:00 Vita da strega 07:30 Kojak II 08:25 Vivere meglio programma sulla salute e il benessere condotto da Fabrizio Trecca 08:50 Sentinel 09:55 Giudice Amy 10:55 Ricette di famiglia con Davide Mengacci 11:30 Tg4 - Meteo 4 12:00 Carabinieri 13:00 Distretto di polizia 13:52 Poirot I- con David Suchet, James Fox 16:00 Monk 16:55 Tgcom 18:55 Tg4 19:35 Tempesta d’amore 20:30 Siska

06:00 Tg5 Prima Pagina 07:50 Traffico Meteo 5 07:55 Borsa e Monete 08:00 Tg5 Mattina 09:05 Film - Le dieci Vite del gatto Titanic con Yngve Berven, Ulla Marie Broch 11:05 Forum 13:00 Tg5 - Meteo 5 13:40 Cougar town 14:05 Cougar town 14:45 Film - Le avventure della piccola Ociee Nash con Skyler Day, Anthony P. Rodriguez 16:30 Pomeriggio Ciqnue 18:50 Chi Vuol essere milionario 20:00 Tg5 20:30 Paperissima sprint

06:55 Il trenino Thomas (fino alle 10:05 programmi per i più piccoli) 10:10 Tv Moda 10:45 Film - Barbie fairytopia - La magia dell’arcobaleno 12:25 Studio aperto 13:00 Studio Sport 14:10 I Simpson 14:30 Film - Hot shots! 2 con Charlie Sheen 16:25 Piccoli campioni con Rick Moranis, Ed O’neill 18:30 Studio Aperto 19:00 Bugs Bunny 19:15 Film - Agent Cody Banks 2: destinazione Londra con Frankie Muniz

06:00 Tg La7 - Meteo Oroscopo - Traffico 06:55 Movie flash 07:00 Omnibus La7 07:30 Tg La7 09:50 Bookstore 10:40 Spagna Superpole qualifiche 11:30 Ultime dal cielo 13:30 Tg La7 13:55 Dio vede e provvede - serie tv con Angela Finocchiaro 15:55 Movie Flash 16:05 Film - Loch Ness con Joelty Richardson, Kirsty Graham 18:05 Relic Hunter 20:00 Tg La7 20:30 In Onda

L’ultimo sogno

La rabbia di una donna

Armageddon

Criminal Intent

Italia’s got talent

Agente Cody Banks

L’ispettore Barnaby

21,20 Film Con Hayden Christensen

23:20 Rubrica Italia mia - esercizi di memoria 00:25 L’appuntamento 01:00 Rubrica Tg1 notte 01:35 Film - L’ussaro sul tetto con Juliette Binoche

21,05

20,30

21,10

21,10

21,10

21,10

Film con Brandy Ledford

FIlm con Bruce Willis

Film I casi più delicati affidati ai detective dell’Fbi

Musicale conduce Jerry Scotti

Film con Frankie Muniz

La serie poliziesca inglese è una delle più seguite

22:45 Brothers & Sisters 23:25 Rai sport 00:40 Storie. I racconti della settimana 01:10 Tg2 Mizar 01:35 Sì Viaggiare 02:15 Appuntamento al cinema - di cinema

23:30 Tg3 23:40 Tg Regione 23:55 Rubrica - Un giorno in Pretura 00:00 Rubrica Radic 00:55 Rai Educational Cult Book - di cultura 01:35 Film - Huie's Sermon - regia di Werner Herzog

23:00 Law e Order: unità speciale 23:55 Telefilm 24 01:55 Tg4 night news 03:00 Film - Lo sceicco bianco con Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leopoldo Trieste

spigolature

23:30 Matrix 01:30 Tg5 Notte 01:31 Paperissima sprint - replica 02:02 Telefilm - Huff 03:50 Media shopping 04:30 Meteo 5 notte

22:55 Film - Lo squalo 4 -la Vendetta con Lorraine Gary, Mario Van Peebles oo:15 Studio aperto Live 02:25 Beach girls

23:35 News Triks 00:40 Show - m.o.d.a. 01:25 Film - Totò sceicco con Totò, Tamara Lees, Aroldo Tieri 02:05 Otto e mezzo replica 02:45 G Day 03:05 La 7 Colors

mezzo secolo fa

Sordomuti fraintesi e feriti

Insoliti ladri di capelli

Due sordomuti sono stati accoltellati nel sud della Florida perché una donna ed un ragazzo avevano scambiato il linguaggio dei segni per un “saluto” di una gang rivale. La 45enne Barbara Lee, membra di una gang, era in un locale di Hallandale Beach quando ha visto i due sordomuti che dialogavano a gesti. La Lee è andata su tutte le furie e ha insultato i due, accusandoli di essere membri di una gang rivale, dato che secondo lei i due si stavano scambiando i “saluti” tipici della banda. Irritata ha aggredito i due con un coltello

Decisamente misterioso il furto commesso presso un centro di bellezza di Chicago. Infatti, i ladri si sono portati via un sacco con i capelli tagliati, che era destinato ad essere buttato via. E i ladri hanno faticato non poco per impossessarsi del bottino: hanno infatti dovuto forzare la porta sul retro che era protetta da due massicci lucchetti. E sembra non abbiano toccato niente oltre al sacco con i capelli: certamente non la cassa del negozio. Il gesto sembra difficilmente riconducibile ad un feticista.

R

di Mario Massimo Perri

eliquie di San Francesco a Paola. Autorità della città e della provincia di Cosenza in corteo automobilistico fino a Paola per la consegna ai Padri minimi di alcune reliquie di San Francesco, custodite nella Cattedrale, dove erano giunte provenienti da Sambiase. Ai Padri francescani fu solennemente consegnata, in particolare, la reliquia di un dito della mano destra del Santo. In testa al corteo: il sindaco di Cosenza, Arnaldo Clausi Schettini; amministratori comunali e provinciali; il prefetto De Carlo; il questore Parlagreco; ufficiali dell’Arma ed esponenti del mondo politico locale. Il corteo era formato - come raccontarono le cronache - da centocinquanta auto e da una ottantina di motocicli che si accodarono per la più ampia partecipazione dei fedeli cosentini.

l’ora del sudoku

ARIETE 21 marzo 20 aprile

CANCRO 22 giugno 22 luglio

BILANCIA 23 settembre 22 ottobre

Sarai molto dinamico e vincerai la pigrizia. In ambito lavorativo, otterrai un successo da parte di un contatto che ritenevi futile. Avrai l’opportunità di cambiare il corso della tua vita ed elevarti sempre più. In ambito lavorativo, gli astri suggeriscono popolarità.

TORO

21 aprile 20 maggio

LEONE 23 luglio 22 agosto

In questa giornata, avrai delle intuizioni azzeccate in merito ad una persona che ti hanno presentato di recente. Sarai felice. In questa giornata, grazie gli influssi planetari, se sei single avrai grandi opportunità di incontrare una nuova fiamma. Sii sereno.

GEMELLI 21 maggio 20 giugno

VERGINE 23 agosto 22 settembre

Dovrai valutare con attenzione le tue scelte perché fra di esse potrebbe nascondersi un’insidia. Non dovrai essere timoroso. Gli astri ti suggeriscono di evitare atteggiamenti scontrosi dovuti solo ad un tuo nervosismo passeggero. Vorrai chiarire la tua posizione.

Potrebbe nascere un Difenderai a spada tratPer superare un tuo moconflitto con un’amicizia ta le tue iniziative e non mento di indecisione deun po’ invadente, ma ti permettarai a nessuno ciderai di farti consigliasarà di grande aiuto per SCORPIONE di contraddirti. Sul lavo- SAGITTARIO re da una cara amicizia. conoscerla meglio. Cer23 novembre Non dare peso ai pette23 ottobre ro, troverai nuovi spun21 dicembre golezzi. 22 novembre ti. ca di essere felice.

Avvertirai la necessità di Sarai particolarmente confidarti e troverai l’apminuzioso e pretenderai poggio di valide amicimolto anche da te stesso. zie. In ambito lavoratiSe desideri vivere in CAPRICORNO vo, saprai creare occa- ACQUARIO maggiore armonia sii fe21 gennaio 22 dicembre sioni uniche. lice. 19 febbraio 20 gennaio

PESCI

20 febbraio 20 marzo

In ambito lavorativo sarai molto soddisfatto dei risultati ottenuti e soprattutto ti farà piacere notare il compiacimento dei tuoi superiori.

Per completare il sudoku è necessario seguire una sola regola: in ogni riga, settore e colonna devono essere presenti solamente i numeri da 1 a 9 (nel caso del sudoku tradizionale). In base a questa regola e allo schema d’inizio sarà possibile risolvere ogni sudoku solamente con la logica e mai inserendo valori a caso.



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