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MERCOLEDÌ 15 giugno 2011

D A L

P O L L I N O

A L L O

calabria

S T R E T T O

ora

le strade del sangue MILETO (VV) Cinque vite che si spengono nella violenza di un drammatico impatto. Spezzate, in un inferno di lamiere e cristalli infranti. La morte cala sulla SalernoReggio Calabria, al chilometro 373, tra gli svincoli di Mileto e Rosarno. Si scatena nello scontro frontale tra un autoarticolato, diretto a Nord, ed una Toyota Tucson che lasciata la Lombardia si dirige a Sud, verso lo Stretto. La morte non ha pietà e ghermisce anche una bambina di nemmeno due anni che viaggia, assieme ad altri cinque familiari, a bordo del suv. L’asfalto di una carreggiata divisa ancora a doppio senso di marcia, per quei maledetti interminabili lavori dell’A3, viene così bagnato dal sangue di una nuova tragedia: cinque persone, una famiglia quasi sterminata, un’altra vita sospesa tra la vita e la morte in una corsia d’ospedale. La chiamata alla centrale operativa di Vibo Valentia giunge alle 15.08. Sulla scena apocalittica dell’incidente il Suem 118 diretto dal dottor Antonio Talesa, quasi in assenza di mezzi a disposizione, riesce ad inviare tre ambulanze: una è di rientro da Reggio Calabria verso Vibo, l’altra parte da Soriano, la terza la presta Gioia Tauro. Due mezzi aerei si alzano in volo dalle postazioni di elisoccorso. L’intervento è immediato, come quello della Sezione Polstrada di Vibo Valentia, delle squadre di soccorso Anas, ma per Francesco Laurendino, 27 anni, Gianluca Riolo, 22 anni, Patrizia Cirlincione, 46 anni, e Lucia Cardella di 8 non c’è speranza. I loro corpi martoriati dall’impatto, dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione delle equipe mediche giunte sul posto, giacciono esanimi, assieme a quello di Patrizia Cardella, la bimba di venti mesi. La sua sorellina, Lucia, riesce dapprima a rimanere viva: ha otto anni, quando l’elicottero atterra al Pugliese di Catanzaro, il suo cuore batte ancora. Ma in serata cesserà di battere. E’ viva come la zia, Antonella Laurendino, 25 anni, sorella Francesco. La ragazza viene trasportata in codice rosso all’ospedale di Polistena: le sue condizioni sono critiche ma può farcela. Il conducente del mezzo pesante che impatta contro il suv è praticamente illeso. Per gli agenti della Polstrada, agli ordini del comandante Pasquale Ciocca, è difficile ascoltarlo: F. S., trentenne di Maratea, autotrasportatore professionista dipendente di un’impresa lucana, è in stato di shock, piegato dalla drammaticità di quanto accaduto. Il suo autoarticolato trasporta materiale ferroso, l’uomo è sottoposto all’alcoltest che risulta negativo. E’, dunque, lucido alla guida, ma deve restare comunque a disposizione dei poliziotti che, su ordine della Procura di Palmi che prende subito le redini delle indagini, sequestrano i due mezzi coinvolti. Sulla scena

STRAGE in autostrada

DOLORE E RABBIA Nella foto in alto corpi senza vita sull’A3: sul luogo della tragedia dolore e rabbia anche da parte dei soccorritori per un dramma che ferisce tutti A destra e sotto altri particolari della tragedia (foto “cn24.it” e “telecosenza”)

cinque morti

Scontro auto-Tir: sterminata un’intera famiglia siciliana del sinistro, mentre procedono i rilievi, arrivano anche i Vigili del fuoco ed il medico legale che avvia i primi accertamenti necroscopici sulle salme che rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dalla posizione e dalle condizioni dei mezzi coinvolti, dalle tracce sull’asfalto, dai traumi riportati dalle vittime, si cerca di chiarire sommariamente la dinamica dell’incidente che provoca quattro morti e due feriti gravi, tutti parenti tra loro, di rientro da Milano verso casa, nel Palermitano. Un viaggio estenuante il loro, finito tragicamente in uno dei tratti più angoscianti della Salerno-Reggio. Forse la velocità sostenuta, forse un mezzo che invade l’opposto senso di marcia, forse una distrazione dovuta alla stanchezza di uno dei due conducenti. «Gli accertamenti sono in corso, relazioneremo all’autorità giudiziaria», spiega il comandante Ciocca. L’unica

Morti e feriti erano a bordo di una Toyota: tornavano da Milano

certezza, al momento, è che l’impatto è frontale, in un tratto a doppio senso di marcia a causa dei lavori in corso, con limiti di velocità particolarmente ridotti vista la conformazione della carreg-

giata. Il sinistro cagiona per diverse ore seri problemi alla circolazione dei mezzi: quelli diretti verso Sud sono deviati all’uscita obbligatoria di San’Onofrio-Vibo, sulla statale 18, per poi rientrare

in A3 dallo svincolo di Rosarno; per i mezzi diretti a Nord il percorso inverso. Il caos si sopporta, il dolore per l’accaduto no. PIETRO COMITO p.comito@calabriaora.it

le indagini

Dinamica ancora tutta da chiarire MILETO (VV) La conformazione della carreggiata divisa a doppio senso di marcia. Le lamiere accartocciate. I segni di frenata sull’asfalto. I danni ai mezzi: per entrambi sul lato anteriore sinistro. Le condizioni dei corpi, quelli delle vittime, e quelli della piccola Lucia e di Antonella, una ricoverata a Catanzaro, l’altra a Polistena. Quanto è successo, nel tragico martedì di metà giugno, è in una sequenza d’immagini che gli agenti della Polstrada sono chiamati a scansionare, fotogramma per fotogramma, al fine di chiarire la dinamica di uno degli incidenti più gravi che la storia della tormentatissima A3 Salerno-Reggio ricordi. L’autista dell’autoarticolato coinvolto nello scontro con il suv a bordo del quale viaggiavano le vittime - F.S., classe 1980, di Maratea - già domani potrebbe ricevere una provvedimento a sua garanzia, vergato dall’autorità giudiziaria, affinché possa prendere parte agli accertamenti peritali che saranno esperiti al fine di ricostruire ogni dettaglio utile sul fatale incidente costato la vita di quattro persone, nella speranza che il bilancio nelle prossime ore non diventi ancor più grave. Un atto dovuto. Il giovane autista era lucido alla guida. Gli esami a cui è stato sottoposto dagli agenti del comandante Pasquale Ciocca hanno dato

esito negativo: non aveva assunto né alcol, né droghe. Né, allo stato, è chiaro se abbia o meno invaso l’opposta corsia di marcia, forse anche per una semplice distrazione, per stanchezza o per un colpo di sonno. Il ragazzo, ieri, subito dopo l’incidente, è apparso disperato, straziato per l’accaduto, ma non è ancora chiaro se gli inquirenti abbiano incamerato qualche elemento utile per ravvisare anomalie nella sua condotta di guida. Tutto è da rimandare, quindi, nella ricostruzione che sarà operata dagli esperti, che dovranno valutare sia la velocità alla quale i due mezzi viaggiavano e sia la loro traiettoria in quella trappola mortale, in uno dei tratti più stretti dell’A3, in località Serrata, reso ancor più pericoloso dal doppio senso di marcia. Un tratto nel quale i veicoli quasi si sfiorano ed anche una banalissima distrazione può essere fatale e costare la vita. Procede la Procura di Palmi, ricadendo quell’area all’interno della provincia di Reggio Calabria, a Rosarno, subito a ridosso con la provincia di Vibo. Le salme restano a disposizione dell’autorità giudiziaria, che nella giornata odierna potrebbe formalizzare il conferimento degli incarichi medico-legali e tecnici. p. com.


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