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MARTEDÌ 14 giugno 2011

calabria

ora

P I A N A Il sindacato: non ci accontentiamo di promesse verbali, vogliamo fatti

Ieri pomeriggio vertice con l’azienda ma manca ancora l’accordo

GIOIA TAURO

Blocco ad oltranza. Questa è la parola d’ordine dei dipendenti della “Lirosi” che ancora una volta, ieri, hanno parcheggiato i pullman, delle linee regionali ed interegionali, davanti al terminal dell’azienda ed hanno incrociato le braccia. «La ditta ancora una volta non ha rispettato gli impegni sottoscritti neanche 25 giorni fa – ha detto Francesco Elia, segretario provinciale della Faisa -. Di nuovo assistiamo al mancato pagamento degli stipendi, attendiamo quello di maggio, ed adesso l’azienda ha stabilito turni estivi inpossibili da sopportare per gli autisti». Il sindacalista ha aggiunto: «come se non bastasse è stata ventilata ancora la possibilità di licenziamenti a carico degli operai». Ieri pomeriggio, mentre il presidio dei lavoratori continuava, c’è stato un primo incontro dei rappresentanti sindacali con i responsabili della Lirosi. Alla riunione hanno preso parte il segreatrio regionale Faisa Pasquale Mungari, oltre al segretario provinciale ed al rappresentante aziendale Gaetano Borgese. «Nell’incontro abbiamo chiarito – ha detto Elia – che l’azienda do-

SCIOPERO Due immagini di ieri del blocco del terminal bus di Lirosi sulla Statale 111

Lirosi, bus fermi per stipendi e stabilizzazioni Nuova serrata degli autisti da ieri mattina in sciopero anche contro i turni aziendali vrà accettare i primi due punti delle nostre rivendicazioni, questo per aprire le trattative. Dovrà partire una seria stabilizzazione dei lavoratoti part time e una ridiscussione

dei turni – ha continuato –, questo sarà necessario per avviare una trattativa più ampia che riguarderà anche le retribuzioni e lorganizzazione del lavoro». I lavoratori

hanno deciso di cambiare atteggiamento. «Abbiamo preso spunto dal mancato pagamento degli stipendi del mese di maggio – ha spiegato il sindacalista -. Da oggi non

crederemo più ad alcuna rassicurazione verbale. Soltanto dopo i fatti procederemo alle trattative. Fino ad allora nessun autobus viaggerà». Una vertenza, quella della Lirosi, che sembra non avere fine. Da molti mesi periodicamente gli autisti, di entrambe le linee, sono costretti a gesti eclatanti, come scioperi senza preaviso o l’occupazione del terminal, del mese scorso. La protesta iniziata ieri sembra però differente. Elia ha detto chiaramente che «i mezzi della ditta staranno fermi finché l’azienda non accetterà le prime richieste dei lavoratori», specificando che «questo servirà solo ad avviare le trattative, non sbloccherà lo sciopero». Una crisi che colpisce un comparto già fortemente debilitato. Non si può non fare riferimento all’annunciata sospensione (che sembra una chiusura definitiva) del comparto ferrato delle linee Taurensi. Fatti che messi insieme determinano un forte deficit nel trasporto pubblico e privato nel territorio pianigiano, mentre si attende una voce chiara da parte delle istituzioni. MAURO NASTRI piana@calabriaora.it

chiusura taurensi

La Cgil scrive a Scopelliti Sel e Rifondazione vicini ai lavoratori contro il presidente GIOIA TAURO

«Egregio presidente Scopelliti con molta umiltà ho deciso di scriverle dopo aver in questi giorni ascoltato le varie opinioni, sue e dei politici rispetto le vicende di Ferrovie della Calabria». Con queste parole inizia la lettera aperta che il segretario della Filt Cgil della Piana di Gioia Tauro, Domenico Laganà, ha inteso indirizzare al presidente della Regione. «Scrivo senza pregiudizi – continua - perché credo che la volontà di ognuno di noi debba prescindere a volte dagli ideali». Laganà non manca di fare una “velata” replica all’insofferenza dimostrata dal presidente, rispetto alle rimostranze dei lavoratori. Per il segretario Filt «è certo ormai che le linee Taurensi sono chiuse e questo, a mio avviso, non può essere interpretato come un processo positivo. Quello su cui noi ci battiamo è una proposta diversa dalla chiusura, è una proposta di sviluppo e di rilancio per una delle attività del trasporto pubblico che ha sicuramente un aspetto sentimentale per alcuni ma che di fatto, se viene posta la giusta attenzione, può avere risvolti produttivi». La proposta concreta del sindacato riguarda «l’incremento delle fermate nei vari centri urbani, in modo da valorizzare ancora di più il concetto di metropolitana». Laganà dà ragione a Scopelliti quando questi afferma che «la responsabilità della chiusura è di chi ha governato in precedenza, di chi ha gestito»,

PROTESTA I sei lavoratori sul tetto del terminal durante lo sciopero «ma mi creda - contina il sindacalista - con onestà, sia io che lei non siamo estranei a questi processi, con una differenza: che il progetto può essere cambiato e democraticamente vi chiedo di cambiarlo per i lavoratori e per i cittadini. Le chiedo – conclude - di poterci incontrare continuando quel processo già avviato e per provare a trovare soluzioni unitamente alle altre organizzazioni sindacali. Io, prometto, farò la mia parte». Per il Partito della Rifondazione comunista «c’è una sola certezza sulla drammatica crisi occupazionale che sta soffocando il comprensorio della Piana di Gioia Tauro, costretto ad assistere impotente alla sospensione delle linee Taurensi e alla decadenza del Porto: questo pezzo di territorio calabrese non riesce a farsi ascoltare dalla Regione».

Lo afferma il consigliere regionale Nino De Gaetano, e continua «scambiare la disperazione dei lavoratori per faziosità politica, come ha fatto qualche giorno fa il presidente Scopelliti nel corso di un incontro con le maestranze delle Fdc, significa infatti non aver assolutamente compreso il livello di gravità della situazione. O non preoccuparsene». Secondo il consigliere «la realtà ci dice che le linee Taurensi delle Ferrovie della Calabria servono un bacino di 150mila abitanti, garantendo un servizio indispensabile a studenti e pendolari di circa venti Comuni, tra i quali Polistena, Taurianova, Cittanova, San Giorgio Morgeto, Cinquefrondi; e che, impiegando 170 lavoratori, costituiscono un’importante realtà economica in un territorio con un elevato tasso

di disoccupazione e dalle gravi problematiche sociali». De Gaetano conclude la sua nota affermando che «di fronte a questo scenario non è accettabile che la risposta della Regione Calabria si limiti ad un’arrogante accusa nei confronti dei lavoratori, evidentemente “colpevoli”, agli occhi di Scopelliti, di non saper accettare in silenzio il proprio destino di disoccupazione». Sinistra ecologia e libertà polistenese rappresenta soliarietà ai lavoratori delle Taurensi che «in questi giorni stanno protestando contro la sospensione, forse definitiva soppressione, delle linee. A Loro – si legge in una nota dei vendoliani - va il nostro più convinto supporto nella battaglia che, insieme alle organizzazioni sindacali stanno mettendo in campo in questa delicata situazione che, ancora una volta, colpisce la già precaria economia del nostro territorio». La soppressione della linea danneggerebbe Polistena, soprattutto nel periodo scolastico, quando molti studenti grazie alla Littorina possono raggiungere le scuole di cittadine, e gli studenti di Polistena le scuole dei paesi limitrofi «i quali – si legge - sarebbero costretti a trovare, forse con costi maggiori, altre soluzioni». Il Sel ribadisce ai lavoratori «il sostegno politico e morale» e li esortano «a continuare a fare fronte comune contro la chiusura, forse definitiva, delle linee Taurensi, sapendo di avere al proprio fianco tutta la comunità calabrese, la politica del “fare”, il sindacato e le istituzioni locali, che – concludono - difenderanno i lavoratori e la linea Cinquefrondi - Gioia Tauro che rappresenta per il nostro territorio un elemento, se ammodernato, di sviluppo e di progresso». ma. na.

crisi al porto

Il sindacato chiede aiuto al Governo

GIOIA - La Cgil vede nella “questione” porto di Gioia, la stessa essenza dell’unità economica del Paese. In una nota il segretario della Piana, Nino Calogero, e quello regionale Filt, Salvatore Larocca, chiedono aiuto a deputati, capo dello Stato e governo, affinché Gioia non tracolli. «Il Governo non può permettere che si ridimensioni il transhipment così si mina anche l’unità economica del Paese. Chiediamo aiuto anche al presidente Napolitano». Nel merito, i due sindacalisti spiegando che Cgil e Filt-Cgil non permetteranno che «il Porto di Gioia Tauro venga ridimensionato. Non si tratta solo della gravissima, paventata, riduzione della forza lavoro, ma anche di una scelta aziendale, che cercheremo di capire se è strutturale, che è quella di non ritenere più strategico il transhipment. Non possiamo rischiare magari, di avere il retro porto attivo e non avere più il transhipment nell’immediato, oggi, serve bloccare il ridimensionamento delle attività terminaliste e questo può avvenire solo mantenendo in forza tutto l’organico di Mct. La ragione principale del precipitarsi della crisi è legata all’andata via di Maersk. La notizie dell’abbandono viene esclusivamente perché il governo ha scelto di investire a Vado Ligure , perché si vuole creare in quel sito quello che non si è voluto mettere in campo a Gioia. E’ una scelta politicamente scellerata che spinge Maersk a delocalizzare e vuole sancire l’allontanamento del sud da resto del paese». Da qui l’appello alla politica. «Tutta la deputazione calabrese, deve fare squadra per salvare il porto e l’economia della Calabria. Berlusconi agisca, senza mezzi termini, affinché la presenza del transhipment su Gioia non si ridimensioni. Lo scalo è fondamentale alla tenuta unitaria del sistema economico e sociale del Paese. Il capo del Governo non può consentire che gli investimenti pubblici in aree diverse delle stesso paese possano pregiudicare l’esistenza in vita di altre strutture produttive già tempo avviate, a maggior ragione se queste insistono nelle aree più deboli». (do. ma.)


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