ITALIANOQUADERNODIPREPARAZIONEPROVENAZIONALINELLASCUOLAPRIMARIAAntonio Riccio PROVA2021PROVEAUTOVALUTAZIONEEMACRO-ASPETTIESERCITAZIONIPROVACONAUDIOLETTUREQR-CODEGUIDATAPERAMBITINAZIONALIE2022DIGITALE 5Sfida

2 Che cosa sono le prove Invalsi? › Le prove Invalsi sono dei test standardizzati, cioè uguali per tutti gli studenti delle classi in cui vengono somministrati. Le classi interessate sono: › II e V classe della scuola primaria › III classe della scuola secondaria di I grado › V classe della scuola secondaria di II grado. › I test sono elaborati dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI). › Lo scopo della prova è formare dei dati per poter valutare il grado di competenza raggiunto dagli studenti e rilevare così l’efficienza del sistema formativo del nostro Paese. INDICEPRESENTAZIONE Istruzioni 3 Prova Guidata 5 Autovalutazione 13 Esercitazioni di comprensione testuale Macro-aspetto 1 14 Macro-aspetto 2 .............................. 18 Macro-aspetto 3 .............................. 24 Autovalutazione 28 Esercitazioni per ambiti grammaticali Ortografia 29 Morfologia 30 Formazione delle parole 31 Lessico e semantica 32 Sintassi ........................................... 33 Testualità ......................................... 34 Autovalutazione .............................. 35 Prova A 36 Autovalutazione 49 Prova B 50 Autovalutazione 64 Prova C 65 Autovalutazione .............................. 80 Prova Nazionale 2021 81 Autovalutazione 101 Prova Nazionale 2022 102 Autovalutazione 120

La prova INVALSI ufficiale è composta da due testi che dovrai leggere per poi rispondere alle domande che li seguono e da alcune domande di Grammatica (Riflessione sulla lingua).
Le istruzioni prima di ogni domanda ti diranno come rispondere. Leggile dunque con molta attenzione.
Nella maggior parte dei casi per ogni domanda ci sono quattro risposte, ma una sola è quella giusta. Prima di ogni risposta c’è un quadratino con una lettera dell’alfabeto: A, B, C, D. Per rispondere, devi mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta ( una sola ) che ritieni giusta, come nell’esempio 1. Esempio 1 Qual è la capitale dell’Italia?
A. Venezia B. Napoli C. Roma D. Firenze

In qualche caso, però per rispondere dovrai mettere una crocetta per ogni riga di una tabella, oppure dovrai scrivere tu la risposta alla domanda, come nei due esempi che seguono. Esempio 2 In base al testo che hai letto, quali sono le caratteristiche del protagonista del racconto? Metti una crocetta per ogni riga. Sì No a. È coraggioso b. È timido c. Ama lo studio d. Gli piace giocare e. Non sa mentire
3 ISTRUZIONI
Se ti accorgi di aver sbagliato, puoi correggere: devi scrivere NO vicino alla risposta sbagliata e mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta che ritieni giusta, come nell’esempio 4. Per svolgere l’intera prova avrai in tutto un’ora e quindici minuti (in totale 75 minuti ) di tempo. 3
4 ISTRUZIONI
Esempio
Chi è il protagonista del racconto che hai letto? Risposta: ................ Enrico ................ 4
Esempio

In quale continente si trova l’Italia?
A. In America B. In Asia C. In Africa D. In Europa NO Per fare una prova, ora rispondi a questa domanda. Quale dei seguenti aggettivi ha significato opposto all’aggettivo alto? A. Largo B. Basso C. Stretto D. Magro
Oggi in casa è scoppiata la tragedia: al babbo è spuntato un brufolo sulla punta del naso allungandoglielo di qualche centimetro. È rosso, ed ha una strana forma.
Il babbo, per riprendersi, ha bevuto anche lui parecchi bicchieri colmi di lambrusco e poi è si chiuso in auto. “Se la volante lo becca ubriaco saranno cavoli suoi” ho “Orapensato.hagli occhi lucidi e fuori dalle orbite, ha l’espressione da ebete... che sia un alcolizzato?” mi sono detto.
Trappola si è ubriacato alla grande, faceva fatica a reggersi sulle zampe e ha battuto due volte la testa stramazzando per terra.
A quel punto il babbo si è rincuorato subito... Intanto, i brufoli dei miei sono diventati più grandi e più rossi.
Il babbo è disperato, io e la mamma evitiamo di guardarlo per non ridergli in faccia: in effetti, è proprio buffo.
5 PROVA GUIDATA


Trappola si è ripreso appena la mamma gli ha messo in testa la borsa del ghiaccio.
– Oggi in ufficio ci vai tu! – ha strepitato, battendo i piedi sul pavimento.
Tra i miei fioccavano paroloni, non certo per colpa mia, ma per quel bellimbusto di Trappola, il cane dei miei vicini.
– Fa un certo effetto vedere un gelso rosso sulla punta del tuo naso – ha detto la mamma, scoprendo dopo un po’ uno sul suo mento.
– È tutta colpa dei nervi e dello stress – ho detto. – Se Trappola non si fosse ubriacato, ora nessuno di voi due avrebbe quei due cosi rossi sulla faccia.
Si è rinvigorito all’istante, è saltato sul mobile, ha abbattuto il veliero del babbo ed è corso trionfante in giardino col timone stretto tra i denti.
Il babbo, con il cuore stretto in una morsa di dolore, ha raccolto ciò che rimaneva del suo veliero: un mucchio di indistinti frammenti, che la mamma ha spazzato subito via.
3530252015105 Tutta colpa di... DELAUDIOTESTO

A pensarci bene, se Trappola avesse dilaniato il mio orsetto portafortuna, di certo sarei morto nel giro di pochi secondi, perciò ha fatto proprio bene a distruggere il veliero del babbo.
Ieri ho avuto tutto il tempo il cotone nelle orecchie. La mamma strepitava, il mio papà pure.
L’ubriacone a quattro zampe si piazza ovunque c’è odore di vino buono. Il babbo, nel vederlo disidratato, gli ha riempito la ciotola di lambrusco.
Quando poi si è ripreso stentava a star dritto, avanzava verso il giardino con la bocca aperta, la lingua ciondoloni e lo sguardo perso nel vuoto. Trappola sembrava in estasi, era contento e ci sorrideva.
P2 All’inizio del racconto il narratore dice di avere il cotone nelle orecchie. Per quale motivo? Perché A. il cane dei vicini abbaia molto forte B. i suoi genitori si lamentano per un problema C. ha dolore alle orecchie e non sente bene D. i suoi genitori stanno litigando ad alta voce
Di tanto in tanto, spiavo dal buchino della serratura e il babbo era ancora lì dritto come un salame e con la faccia stravolta dalla rabbia. Si contemplava l’appendice sparando a tratti e convulsamente parole sempre più grosse. Il suo destino è segnato, di questo passo varcherà la porta dell’Inferno. “Non si può perdere la bussola per un foruncolo” pensavo tra me e, così, per evitare che potesse finire tra le fiamme, mi sono inventato una candida bugia: ho bussato alla porta del bagno e gli ho detto che c’era un pezzo grosso al telefono che voleva parlargli con urgenza.
6 PROVA GUIDATA
Il narratore è colui che racconta i fatti riportati nel testo. Cerca se è uno dei personaggi. UN AIUTO! Per rileggirispondereleprime righe, come indicato dalla domanda. UN AIUTO!
La mamma ha bevuto una tazza di camomilla e si è chiusa in camera da letto: – Vado a distendermi i nervi. Ma l’ho sorpresa di fronte allo specchio in lacrime. Il babbo, invece, si è chiuso in bagno: – Anch’io vado a distendermi i nervi – ha “Forsedetto. sotto la doccia” ho pensato. Ma spiando dal buco della serratura, l’ho scoperto di fronte allo specchio che sparava parole irripetibili, che ho fatto finta di non sentire.
Lui è schizzato a razzo, ha afferrato la cornetta: – È caduta la linea! – ha strillato pronunciando un’ultima parola megagalattica e ultrasonora più potente di un Èciclone.inutile, mio padre finirà all’Inferno ne sono proprio certo. Ha ricominciato a sparare certe parole che mi hanno fatto rizzare i capelli. L’ho immaginato avvolto dalle fiamme e che sfrigolava come una padella di olio bollente messa in una conca colma d’acqua e... mi è venuta una forte tremarella. Adatt. da: Rosa Dattolico, Fortissimo, Ardea Editrice
P1 Chi è il narratore di questo racconto? A. Il cane presente nel racconto B. Uno dei genitori del racconto C. Il figlio dei genitori del racconto D. Nessun personaggio del racconto
55504540


P3 Chi sono i personaggi del brano?
7 PROVA GUIDATA


Metti una crocetta per ogni riga. personaggioèSì,un nonNo,è personaggioun
a. I vicini b. Il cane dei vicini c. Il lambrusco d. La mamma e. Il papà f. Il ragazzino g. Il veliero h. I brufoli
P4 Per quale motivo Trappola viene definito un “bellimbusto”? Perché A. ha un bel busto ed è di bell’aspetto B. è un cane atletico e molto vivace C. è un cane che sta fermo quasi sempre, tranne se ubriaco D. combina tanti guai ma non viene mai punito P5 Che cos’è il “lambrusco” (riga 6)? A. È un pasto apprezzato dai cani B. È un vino C. È un succo D. È una bevanda per cani P6 Le vicende narrate si svolgono A. in una settimana B. nell’arco di un paio di giorni C. in una sera D. in una mattina Ricorda: fatti.svolgimentoeffettivamentechepersonepossonopersonaggiiessereoanimalipartecipanoallodei UN AIUTO! Il significato di deriva"bellimbusto"dacome si comporta e agisce Trappola in tutto il racconto. UN AIUTO! Se non ne conosci il significato, prova a dedurlo leggendo la frase in cui "lambrusco" è scritto e quella successiva (righe 6 e 7). UN AIUTO! Per ricostruire il tempo delle vicende, individua nel testo eventuali indicatori temporali, come ieri, stanotte... UN AIUTO!
8 PROVA GUIDATA


a. Trappola e il babbo sono ubriachi b. Trappola distrugge l’orsetto del protagonista c. Trappola distrugge il veliero del babbo d. I genitori scoprono di avere i brufoli e. Il padre si fa la doccia f. La mamma piange per il brufolo g. Il padre finisce all’Inferno Se il sottolineatotermine non è chiaro, bisogna rileggere la frase e ragionare sulle possibili conseguenze del mettersi alla guida ubriachi. UN AIUTO! La risposta è già presente nel testo, nel punto in cui si parla del brufolo in questione. UN AIUTO! In questo caso bisogna presentetenerl'intero testo e annotare ciò che realmente accade e cosa no. UN AIUTO!
A. “la mamma” B. “la polizia” C. “la famiglia dei vicini” D. “la nonna” P8 Secondo il figlio il brufolo comparso sul volto del padre è dovuto A. al fatto che sia un alcolizzato B. ai disastri causati da Trappola C. al suo carattere sempre nervoso D. ai suoi litigi con la moglie P9 Indica quali sono i fatti che realmente accadono nel racconto e quelli che invece sono solamente immaginati dal Mettiprotagonista.unacrocetta per ogni riga. realmenteFattoaccaduto immaginatoFatto
P7 “Se la volante lo becca ubriaco saranno cavoli suoi” (riga 13). Cosa scriveresti al posto delle parole sottolineate senza cambiare il significato della frase?
P11 “Il suo destino è segnato, di questo passo varcherà la porta dell’Inferno” (riga 48). Il ragazzino è preoccupato che il padre finisca all’Inferno A. a causa del terribile foruncolo che ha sul viso B. a causa delle parolacce dette C. poiché ha fatto ubriacare un cane D. poiché parlava allo specchio, che era magico
9 PROVA GUIDATA
P10 “A quel punto il babbo si è rincuorato subito” (riga 33)... Immaginando di leggere nei pensieri del babbo, cosa potrebbe dire? A. “Menomale, in due si soffre meglio!” B. “Ora mi uscirà un altro brufolo!” C. “Maledizione, solo a me è capitato?” D. “Evviva non devo andare al lavoro!”
Concentrati sul significato di statoe"rincuorarsi"consideralod'animo del personaggio (descritto da riga 26 a 33). UN AIUTO!
La risposta si riferisce alla "candida bugia" inventata dal ragazzino alla riga 50. UN AIUTO! Tra le comicitàsuipertinentiescludereproposte,rispostebisognaquellenoneragionarevarimomentididelbrano. AIUTO!
UN
P13


P12 Per far uscire il padre dal bagno, il ragazzino si inventa che A. una persona importante lo sta cercando B. la mamma lo sta cercando per tutta la casa C. è arrivata la polizia a prenderlo D. è arrivata la sua chiamata all’Inferno
UN AIUTO!
Considerando l’intero brano, sicuramente la comicità è data dal fatto che A. gli eventi sono fantastici B. accadono situazioni fuori dal comune C. si ha una continua presenza di persone e animali D. i personaggi hanno atteggiamenti e comportamenti buffi Nell'ultima parte del testo, si spiega che tale unapadrenascepreoccupazionedalfattocheilsicomportaincertamaniera...
PG2 Indica quale delle seguenti divisioni in sillabe è corretta e quale no. Metti una crocetta per ogni riga. Corretta Non corretta a. sca-la-to-re b. ar-ram-pi-ca-ta c. ro-cc-io-so d. scar-po-ne e. vu-l-ca-no f. ve-n-to-so PG3 Indica se ciascuna delle seguenti parole è un verbo, è un nome oppure può essere sia verbo che nome. Metti una crocetta per ogni riga.
Parola Verbo Nome Sia verbo che nome a. affettato b. delusione c. parlamento d. dato e. collega f. mangiando Ricorda: la sillaba è un gruppo di lettere pronunciato con una sola emissione di voce. UN AIUTO! Ad es. fatto è sia un nome (indica 'un evento, un'azione') sia un verbo (es. Fatto il saluto, se ne andò). UN AIUTO! Distingui i casi in cui si tratta del verbo avere (ad es. lo hai → l'hai) dagli altri. UN AIUTO!
PG1 Indica con una crocetta la forma corretta tra le alternative proposte in ogni frase. a. La matita me l’ha mela prestata Antonio, domani gliel’ha - gliela riporto.
10PROVA
b. Te l’ho - Te lo detto che il prossimo sabato non posso andare? c. Ma gliel’hai - glielai proposto di accompagnarlo a casa? d. Il profumo gliel’hanno - glielanno venduto a metà prezzo, ma non glielo - gliel’ho posso dire. e. I biglietti per la partita te li ha - teli ha comprati Lara.
GUIDATA GRAMMATICA


Nome base Alterato viso visetto UN AIUTO! Cerca nel riquadro le informazioni riportate in tabella. UN AIUTO!
PG4 Individua il gruppo in cui TUTTE le forme verbali indicano il modo e il tempo ma non la persona. A. uscendo – parlassero – giocate – levare B. avendo visto – cantato – avente – sapendo C. aver premuto – risolto – inviavo – raggruppino D. tagliavano – muovesti – sfogliamo – ho chiuso PG5 Indica il nome NON alterato in ognuna di queste serie di nomi.


Il testo... Vero Falso a. spiega due significati della parola biblioteca b. spiega che è un nome femminile c. indica come si scrive al plurale d. permette di capire da che lingua proviene e. dà esempi di frasi con biblioteca f. permette di sapere i sinonimi di biblioteca Ricorda: la persona di un verbo non è indicata nel caso dell'infinito, del participio e del gerundio. UN AIUTO!
Metti una crocetta per ogni riga. a. bomboletta uvetta piroetta pipetta b. cartellina frittatina patatina rovina c. visetto ruscelletto ometto berretto d. padella cordicella storiella salitella PG6 Leggi il testo che segue, tratto da un dizionario. biblioteca s. f. (pl. -che) 1. Raccolta ordinata di libri per uso di studio, e anche il luogo stesso (sala o edificio) dove si conservano: biblioteca comunale, privata, scolastica; andare in biblioteca, frequentare una biblioteca; 2. Mobile a scaffale destinato a contenere libri. ◆ Dim. bibliotechina Utilizzando le informazioni ricavabili da tale testo, indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. Metti una crocetta per ogni riga.
11 PROVA GUIDATA
12PROVA GUIDATA
PG7 Per ogni parola della prima colonna della tabella indica il suo opposto tra le quattro alternative date. a. sapiente dotto analfabeta saggio erudito b. modesto presuntuoso semplice discreto umile c. maldestro inetto incapace abile goffo d. scortese maleducato civile villano screanzato


PG9 Scegli fra le quattro alternative quella che completa il senso del verbo nella frase seguente. Il giocatore ha dato A. il fischietto nel taschino B. un calcio alla bandierina C. dalla panchina dell’allenatore D. per fortuna o per sbaglio
iRicorda:duepunti (:) diretto.unintroduconodiscorso UN AIUTO! antipatico è l'opposto di simpatico. UN AIUTO!
PG10 Inserisci negli spazi vuoti la punteggiatura adatta. Il papà pensa “Accidenti Non ricordo dove ho messo gli occhiali”. La mamma vedendo il marito pensieroso si accorge del problema e si dirige in soggiorno Dopo un po’ dice – Cercavi questi Erano nella credenza! Talvolta il genere di un nome è lodall'aggettivodall'articolo,deducibiledalverbo,ecc.cheaccompagna. UN AIUTO!
Tra le risposte proposte bisogna escludere quelle che non presentano le informazioni necessarie a far capire l'azione espressa dal verbo. UN AIUTO!
PG8 In ciascuna frase è sottolineato un nome, che potrebbe essere sia maschile sia femminile. Cerchia la parola della frase che fa capire se quel nome è maschile o femminile. Osserva l’esempio. Es. Il docente di italiano si è appena presentato. a. La custode del museo è mia sorella. b. Sulla scena era presente un militare . c. Oggi ho incontrato una giornalista . d. L’ insegnante è andato via per motivi personali.
AUTOVALUTAZIONE • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice CORREZIONE • Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. P7P6P5P4P3P2P1 P13P12P11P10P9P8 PG7PG6PG5PG4PG3PG2PG1 PG10PG9PG8 13


– Maestra, guarirà? – Giulia aspettava la risposta con aria beata. La signorina Graziosi si sentì invadere dallo sconforto.
la maestra ordinò: – Ripeti ciò che ho appena detto!
Quella lettera sorda e muta, disseminata a tradimento nelle parole più impensate, sembrava essere stata inventata al solo scopo di mettere in difficoltà gli scolari.
La signorina Graziosi non sembrava più un pomodoro maturo, ma un botto di Capodanno.
– Sono gigli – mormorò Lapo con lo sguardo perso nel vuoto.
Fuori un sole rovente inondava il cortile. Stavano avvicinandosi le vacanze estive, parola magica carica di promesse di libertà e spensieratezza, da condividere con amici e familiari.
– Ascoltate, c’è un trucchetto per non sbagliare: “l’acca di un anno si è presa un malanno”. È divertente, vero?
La maestra inspirò profondamente e mormorò fra sé: “Stai calma, Sofia, non arrabbiarti”.
– Che cosa?
– Sono le quattro e trentatré, ragazzi. Per oggi basta e avanza. Forza, usciamo alla svelta e… in silenzio! – disse.
14MACRO-ASPETTO 1 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE

La signorina Graziosi sembrava un pomodoro, tanto era irritata dalla totale avversione manifestata da Lapo per l’ortografia.
– Senza acca – insistette la maestra.
– Ora esplode – bisbigliò un alunno cercando di soffocare una risata che contagiò rapidamente tutta la classe.
Poi riprese a spiegare.
Gli scolari si alzarono in un frastuono di sedie e si precipitarono fuori363534333231302928272625242322212019181716151413121110987654321
Il ragazzo continuava ad annuire come quei cagnolini di peluche che, collocati dietro il vetro posteriore del veicolo, dondolano la testa.
DELAUDIOTESTO


– “L’anno prossimo” si scrive senz’acca! Lapo, mi stai ascoltando?
– “Anno scolastico” si scrive senz’acca! Lapo, mi ascolti?
Una dura giornata di lavoro
Lapo guardava impietosito la sua insegnante che si sgolava.
No, Lapo non ascoltava, ma uno strano riflesso lo spingeva a fingere di farlo, quindi annuiva ostentando un’aria molto interessata.
La scuola confinava con il giardino del parroco e i fiori variopinti diffondevano un profumo dolce e forte, che solleticava le narici di All’improvvisoLapo.
strillando di gioia. La signorina si avvicinò a Lapo e gli disse con dolcezza: – Lapo, mi sembri un po’ distratto; c’è qualcosa che non va? Il ragazzo fece una smorfia e confessò: – Ho voglia che comincino le vacanze.
– Oh, strano, lo stesso vale per me. Per questo a volte mi arrabbio un po’. La stanchezza… – Ha fatto bene ad alzare la voce! Stavo per… addormentarmi! – confessò Lapo. – Ma la colpa è dei fiori! Sono così profumati! Io mi perdo ad odorarli e non riesco ad ascoltare la lezione! Non posso fare due cose –contemporaneamente!Incredibile!Ifioridistraggono


15 MACRO-ASPETTO 1ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
1 Indica quali informazioni si possono ricavare e quali no. Metti una crocetta per ogni riga. Si ricavarepuò Non si ricavarepuò a. La signorina Graziosi è insegnante di Italiano b. La signorina Graziosi è insegnante di Musica c. La scuola è formata solo da una classe d. Gli alunni hanno dieci anni e. La vicenda si svolge verso la fine dell’anno scolastico 2 Qual è il nome della signorina Graziosi? Risposta:
i miei scolari. È una cosa molto poetica! –affermò la maestra divertita. La signorina Graziosi riprese le sue cose con il sorriso sulle labbra. L’amichevole conversazione con il ragazzo l’aveva rasserenata. Quella dura giornata di lavoro si concludeva in maniera deliziosa. Adatt. da: M. Barbier, La ragazza alla finestra545352515049484746454443424140393837
A. Perché aveva paura delle malattie B. Perché voleva prendersi gioco della maestra C. Perché voleva far ridere tutta la classe


C. Perché un suo alunno sbagliava l’uso della lettera h
16MACRO-ASPETTO 1 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
C. A quello per non sbagliare a scrivere una parola D. A quello per non arrabbiarsi
D. Perché la classe era molto chiassosa
D. Perché non aveva davvero compreso il significato di ciò che la maestra stava dicendo
4 Quando si svolge l’intera vicenda?
A. A quello per non sbagliare a scrivere le parole che iniziano con la lettera h B. A quello per non ammalarsi tutto l’anno
5 “Ascoltate, c’è un trucchetto per non sbagliare: “l’acca di un anno si è presa un malanno”. È divertente, vero?” (righe 30-31). A quale trucco si riferisce?
A. Perché era nervosa già da prima B. Perché i bambini le facevano degli scherzi
3 Alla riga 2 viene detto che “la signorina Graziosi sembrava un pomodoro, tanto era irritata”, perché era irritata?
6 “Maestra, guarirà?” chiese a quel punto Giulia. Per quale motivo fece questa domanda?
A. Nel pomeriggio B. Verso l’alba C. Poco prima della sera D. A mezzogiorno
A. non mostrava alcun interesse alle spiegazioni della maestra e si girava dall’altra parte B. non seguiva le spiegazioni della maestra ma si metteva a parlare coi compagni C. dava l’idea di seguire le spiegazioni ma in realtà era concentrato su altro D. rimaneva immobile a fissare la lavagna
8 Mentre la maestra si impegnava a spiegare, Lapo in realtà...
A. profondamente arrabbiata B. profondamente offesa C. sorridente e tranquilla D. sconcertata e cupa


10 Dopo aver chiesto a Lapo il motivo della sua distrazione la signorina Graziosi ne rimase...
17 MACRO-ASPETTO 1ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
9 Lapo era sicuramente distratto, ma da che cosa?
7 Di fronte al fatto che i suoi alunni dimostravano di non recepire la lezione, la maestra decise di A. terminare la lezione e far uscire i ragazzi B. continuare la lezione oltre l’orario previsto C. andare con la classe in giardino D. mettere tutti in punizione
A. Dal colore dei fiori B. Dal rumore delle campane C. Dal chiasso dei suoi compagni D. Dal profumo dei fiori
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Ce lo hanno ripetuto per anni: “i computer sono veloci ma stupidi”. Ma tra intelligenze artificiali e assistenti vocali, oggi non è più così vero...
Quanto sono intelligenti i computer e i robot di oggi?
18MACRO-ASPETTO 2 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE

1.
DELAUDIOTESTO


................................................................................................................
Da sempre film e libri di fantascienza cercano di prevedere il futuro, per esempio immaginando robot indistinguibili dagli esseri umani che ti portano la merenda in camera e prendono il posto del tuo migliore amico. La realtà però è molto diversa: i robot non ci assomigliano quasi mai, in compenso si nascondono nei nostri telefoni e negli oggetti di casa. E ci aiutano nei compiti di tutti i giorni grazie all’intelligenza artificiale (IA), un “cervello” che assomiglia sempre più a quello umano e che proprio come il nostro è in grado di... imparare. I primi esperimenti moderni sulle macchine intelligenti risalgono a quasi 100 anni fa, quando scienziati come Warren McCulloch e Alan Turing, negli Anni 40 e 50 del ’900, studiarono e inventarono i primi calcolatori (i computer di oggi): quanta strada da allora! 2. I robot che imparano da noi Lo streaming video, i videogiochi, gli assistenti virtuali: tutti questi servizi sfrut tano l’intelligenza artificiale. Funzionano, cioè, grazie alle reti neurali, che imi tano il funzionamento dei neuroni umani, riuscendo ad analizzare contemporaneamente milioni di dati. Così, per esempio, riconoscono il tuo volto fra quello di tutti gli altri o imparano i tuoi gusti proponendoti cose che ti piacciono. «Grazie ai supercomputer questi software apprendono in modo esponenziale» spiega Francesca Rossi, scienziata esperta di intelligenza artificiale, alla confe renza “Science for Peace and Health” organizzata dalla Fondazione Veronesi. «È come se imparassero a camminare facendo un passo di un metro in un minuto. Al minuto dopo fanno due passi, a quello dopo quattro, 16 e così via. È una progressione impressionante, perché in questo modo basterebbero 29 minuti per... raggiungere la Luna!».
3. Le IA studiano come a scuola?
19 MACRO-ASPETTO 2ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
È meglio «pensare ai programmi di intelligenza artificiale come a collaboratori nelle cose importanti, più che come avversari nei giochi» spiega Marcello Ien ca, ricercatore dell’Università di Zurigo (Svizzera). Le potenzialità dei software di intelligenza artificiale sono quasi illimitate, soprattutto se verranno montati in hardware appositi per determinate funzioni. Come «piante-robot per ripulire l’ambiente o auto a guida automatica che diminuiranno il rischio di inciden ti». Oppure in robot umanoidi che sostituiranno i prof... «Eh no, loro sono insostituibili perché gli uomini, oltre alla razionalità, hanno anche istinto ed emozioni che un robot non potrà mai provare» conclude Ienca. Insomma la tua prof di matematica può tirare un sospiro di sollievo! Adatt. da: Ilaria Infante, www.focusjunior.it, 29 maggio 2021
A breve, poi, gli elettrodomestici penseranno da soli: il frigorifero, per esem pio, ordinerà online i cibi mano a mano che finiscono perché imparerà le tue abitudini alimentari, e la lavatrice farà il bucato riconoscendo da sé il tipo di indumenti che contiene. 5. Come saranno i robot del futuro?
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4. I computer in casa: non ci pensi ma ci sono Guardati intorno. Tablet, smartphone e i nuovi “assistenti virtuali” sono tutti oggetti collegati a Internet e con i quali puoi comandare le cose a distanza e far loro compiere azioni precise: è l’Internet delle cose. In questo modo, ovunque tu sia, lanci un’app (o dai un comando a voce) e, come per magia, il riscaldamento a casa si accende o il videocitofono ti mostra sullo smartphone chi ha suonato alla porta; oppure, sulla tv, stoppi il programma che tuo fratello stava guardando e avvii i videogiochi...
In un certo senso, sì. Proprio come gli scolari, le IA imparano studiando e facendo esercizio su miliardi di informazioni diverse: per esempio le foto e i testi che si trovano in rete, sui siti e sui social. Pensa che solo su Instagram vengono pubblicate, in media, 95 milioni di nuove foto e video al giorno! Queste immagini vengono periodicamente salvate ed etichettate dai software di intelligenza artificiale in base alle informazioni che contengono. Usi un’IA ogni volta che fai una ricerca su Google, oppure quando cerchi una canzone di cui non ricordi il titolo e la fischietti nello smartphone; il sistema confronta il suono con milioni di canzoni simili che ha precedentemente “studiato” e sco va quella giusta. A volte il successo dell’IA inizia proprio giocando contro gli esseri umani. È capitato a Deep Blue, uno dei più famosi supercomputer, che nel 1996 scon fisse a scacchi l’allora campione del mondo Garry Kasparov analizzando, in un secondo, 200 milioni di possibili mosse.
1 L’articolo appena letto si propone di spiegare A. quanto i robot e i computer siano poco intelligenti B. quali sono i computer e i robot migliori, in grado di svolgere meglio degli altri le operazioni richieste C. quali sono i difetti presenti nei robot e nei computer D. le capacità raggiunte dagli attuali computer e robot e gli eventuali sviluppi futuri


2 I robot “si nascondono nei nostri telefoni e negli oggetti di casa” (righe 6-7). Questa affermazione intende dire che A. i robot in realtà hanno raggiunto dimensioni così piccole da poter essere inseriti persino nei telefoni B. i robot in realtà sono in grado di nascondersi autonomamente nei telefoni e negli oggetti di casa C. i robot non sanno più dove posizionarsi e allora si mettono nei telefoni e negli oggetti di casa D. i robot vengono nascosti in telefoni e oggetti di casa per non dare fastidio 3 Secondo quanto scritto nel testo, il termine “macchine intelligenti” (riga 10) ha lo stesso significato di un altro termine presente nel testo, ovvero A. “reti neurali” B. “Internet delle cose” C. “computer” D. “app” 4 Allo stesso modo le intelligenze artificiali sono A. un insieme di programmi che aumentano le funzioni e le capacità degli oggetti su cui sono installate B. un insieme di sistemi che imitano i gusti degli esseri umani C. un insieme di tecnologie che comunicano tra loro mediante particolari programmi D. un insieme di elettrodomestici in grado di eseguire i compiti svolti normalmente dagli esseri umani
20MACRO-ASPETTO 2 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
21 MACRO-ASPETTO 2ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
6 "Grazie ai supercomputer questi software apprendono in modo esponenziale" (riga 19). Con quali delle seguenti parole sostituiresti la parte di frase sottolineata senza cambiarne il significato? A. “Le reti di neuroni” B. “Le intelligenze artificiali” C. “I supercomputer” D. “I robot” 7 Alla luce di quanto detto nel terzo paragrafo (“Le IA studiano come a scuola?”) si comprende che le IA riescono a compiere A. solo operazioni tipiche delle macchine ma non quelle tipicamente umane
quotidianamente
5 Come puoi notare manca il titolo del primo paragrafo: indica quale potrebbe essere. A. Le macchine dotate di "cervello" B. Le macchine dalle sembianze umane C. La fantascienza prevede esattamente il futuro D. Storia dei computer e dei robot "intelligenti"

B. solo operazioni attualmente svolte dagli esseri umani ma non quelle tipiche delle macchine C. tutte e sole le operazioni svolte dai computer D. anche operazioni tipicamente umane, ma con capacità molto superiori 8 Indica quali delle seguenti azioni dimostrano la risposta alla domanda precedente. Dimostra dimostraNon a. Le IA riconoscono in pochi istanti una canzone ascoltata b. Le IA possono battere i campioni di scacchi c. Le IA imparano studiando e facendo esercizio d. Le IA salvano ed etichettano tutte le immagini che sono pubblicate su Instagram

22MACRO-ASPETTO 2 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
Faranno la spesa al posto degli esseri umani dispiacersiPotranno di qualcosa A. B. Piloterannoaeroplanoun Pulirannolestrade C. D. 9 “Proprio come gli scolari, le IA imparano studiando e facendo esercizio su miliardi di informazioni diverse” (righe 26-27). Se vogliamo rappresentare su una linea la capacità di imparare delle IA da un minimo a un massimo e in confronto a quella di un essere umano, in quale punto possiamo collocarle? Indica con una crocetta il punto esatto. capacità pari a un neonato capacità pari a un adolescente capacità pari a un adulto capacità oltre quella di un adulto
11 Stando alla definizione presente nel penultimo paragrafo, quale di questi oggetti non rientrerebbe nell’Internet delle cose? A. Un televisore B. Uno smartphone C. Una lavastoviglie D. Una bottiglia di vetro

A. Perché è nata per sostituire l’intelligenza umana
12 Quattro alunni hanno letto questo testo come te. A essi viene chiesto, sulla base di quanto scritto nel brano, di immaginare quali azioni NON riusciranno a compiere le tecnologie del futuro. Quale alunno ha risposto correttamente?
B. Perché assomiglia all’intelligenza umana ma non è umana C. Perché è nata prima dell’intelligenza umana D. Perché è nata dopo l’intelligenza umana

10 Secondo la descrizione data nel testo, per quale motivo la IA è appunto definita “artificiale”?




C. Perché possono aiutare le persone sfaticate
23 MACRO-ASPETTO 2ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
B. “Lo streaming video, i videogiochi, gli assistenti virtuali: tutti questi servizi sfruttano l’intelligenza artificiale. Funzionano, cioè, grazie alle reti neurali, che imitano il funzionamento dei neuroni umani”


D. “Gli uomini, oltre alla razionalità, hanno anche istinto ed emozioni che un robot non potrà mai provare”
15 Perché allora tutte queste tecnologie sono state inventate?
D. Perché sono in grado di migliorare la qualità della vita delle persone
A. “I primi esperimenti moderni sulle macchine intelligenti risalgono a quasi 100 anni fa”
14 Riferendoci sempre alla frase precedente, secondo cui i computer (e i robot) venivano considerati macchine stupide, scegli stavolta quale delle seguenti affermazioni dà ragione, in parte, a questa teoria.
B. “A breve, poi, gli elettrodomestici penseranno da soli: il frigorifero, per esempio, ordinerà online i cibi mano a mano che finiscono”
C. “Proprio come gli scolari, le IA imparano studiando e facendo esercizio su miliardi di informazioni diverse”
13 Guardando la prima riga c’è scritto che per anni i computer sono stati considerati stupidi... si spiega poi che in realtà si tratta di macchine “intelligenti”. Quale delle seguenti affermazioni presenti nel testo smentisce l’idea che i computer (e quindi anche i robot) siano macchine stupide?
D. “A volte il successo dell’IA inizia proprio giocando contro gli esseri umani”
A. Perché sono in grado di giocare con le persone B. Perché possono studiare al posto delle persone
C. “Così, per esempio, riconoscono il tuo volto fra quello di tutti gli altri o imparano i tuoi gusti proponendoti cose che ti piacciono”
A. “Le potenzialità dei software di intelligenza artificiale sono quasi illimitate”
– E nessuno faccia ritardo perché alle sei in punto dirò all’autista di partire!
– Se vuoi, ti chiamo anche ora – ironizzò la ragazzina, – così stai più Latranquillo.maestra
La gita scolastica
Giovanna, che anche in quell’occasione era elegantissima, nel suo tailleur di jeans con strass sul collo e sul risvolto delle maniche e scarpe da ginnastica alte da far paura, dopo l’appello, fece salire i ragazzini sul pullman e cominciò a tempestare Giacinto di telefonate, ma nessuno rispondeva. Il mento della maestra era diventato rosso fuoco perché lei continuava a tormentarlo con le unghie, mentre guardava nervosamente fuori dal finestrino. Niente. Il collaboratore non rispondeva.
– Maestra, – le disse l’autista – alle sei e trenta, con o senza Giacinto, partiamo altrimenti troveremo un traffico pazzesco...
A quella domanda Pamela, Vittoria, Lucilla, Mattia, Ettore e gli altri si precipitarono accanto a lui per curiosare sull’abbigliamento del collaboratore.
DELAUDIOTESTO


– Maestra, maestra! – urlò Gianni. – Sta arrivando Giacinto. Ma… ma come si è vestito?
– E dai, mamma, me lo hai detto già cento volte. Lo so! – replicò la –ragazza.Haicaricato il telefonino? – chiese il papà di Vittoria a sua figlia. –Quando arrivi, chiama! Anzi, chiama anche quando sarai a metà strada!
– aveva detto la maestra Giovanna il giorno precedente. I ragazzi in verità furono superpuntuali, anche se sembravano degli zombie imbottiti di sonnifero. Chi, invece, fece ritardo fu Giacinto, il collaboratore Iscolastico.genitorisi accalcavano nei pressi del pullman, controllando ancora gli zaini dei loro figli e facendo mille raccomandazioni.
– Stai attenta, segui sempre il gruppo e non perdere di vista la maestra Giovanna! – disse la mamma di Lucilla dandole un bacio sulla guancia.
E finalmente arrivò il giorno della gita scolastica. La partenza era fissata per le sei del mattino. Una levataccia, dunque, per gli scolari della quinta B.
24MACRO-ASPETTO 3 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
Una fragorosa risata riecheggiò nel pullman. La maestra Giovanna raggiunse i suoi alunni per rimproverarli con la solita ramanzina sul rispetto degli adulti, ma quel che vide dal finestrino le fece scappare dalla bocca un “Uhmadonnamiabenedetta!”. E ne aveva ragione.363534333231302928272625242322212019181716151413121110987654321

e
25 MACRO-ASPETTO 3ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
D.
Festa di Halloween con fantasma etrusco DOP, Ardea Editrice 36603636363655363636365036363636453636363640363636 Gli alunni della quinta B B. L’autista e la maestra Giacinto la sua gatta La maestra, la sua scolaresca, Giacinto e l’autista
Con la mano destra Giacinto teneva ben stretta la cassetta del pronto soccorso, con la sinistra afferrava un grosso cestino da picnic. Al collo chincaglieria d’ogni genere: una macchina fotografica, un binocolo, un borsello multitasche, un coltellino multifunzione, il cellulare, un fischietto e la borraccia termica.
In fondo alla strada, il collaboratore correva verso il pullman con un mare di roba a tracolla. Indossava un paio di pantaloni alla zuava verde militare, calzini bianchissimi, mocassini color cuoio, una camicia a quadretti rossi e gialli e un cappellino blu con visiera. Le gambe magrissime con ginocchia a punta erano pallide, ma pelosissime.
C.


Ma la cosa più comica era che il collaboratore era inseguito da Nanà, la sua gatta, e che, di tanto in tanto, lui si fermasse, si girasse e intimasse alla bestiola “sciò” per farla andar via. La gatta si piantava in mezzo alla strada, si sedeva sulle zampe posteriori e gli rispondeva “mao”. Giacinto, convinto che lei avesse capito, ricominciava la corsa. Nanà, dopo qualche istante di perplessità, riprendeva a inseguirlo con passo felpato. I ragazzini, con i nasi schiacciati contro i finestrini, si sbellicavano dalle risate. Quando il collaboratore giunse al pullman, tentò di scusarsi con la maestra, ma, appena aprì bocca, non si udì che uno strano sibilo, segno che aveva corso a perdifiato per tanto tempo. Richiuse la bocca, riprese fiato e provò a parlare con la maestra Giovanna, che l’aiutò a salire, liberandogli le mani dai due pesanti oggetti che stringeva tra le dita. Giacinto s’accasciò sul sedile; poi, mentre i ragazzini gli si strinsero intorno per fargli festa, Nanà, non vista da nessuno, salì sul pullman giusto un istante prima che l’autista chiudesse le porte. La gatta si nascose sotto uno dei sedili e lì si Adatt.addormentò...da:A.Baccelliere,
1 Chi sono i personaggi del racconto? A.
A. La maestra Giovanna B. Gianni C. Giacinto D. Nessuno dei personaggi 4 A un certo punto l’autore del racconto descrive la situazione della scolaresca prima di salire sul pullman, e, ogni tanto, si sente qualche genitore che si raccomanda al proprio figlio. Per quale motivo, secondo te, l’autore del racconto si sofferma su questa scena?
A. Per meglio rappresentare il carattere e gli atteggiamenti dell’insegnante B. Per far distogliere l’attenzione del lettore dai fatti che accadono dopo C. Per sottolineare la sua eleganza a differenza dei suoi alunni D. Per arricchire di descrizioni meno importanti il racconto


26MACRO-ASPETTO 3 ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
2 Di che tipo di testo si tratta? A. È un racconto d’avventura B. È un articolo di cronaca C. È un racconto umoristico D. È un racconto di paura 3 Chi narra l’intera vicenda?
A. Perché cerca di coinvolgere ancora di più il lettore nell’atmosfera del racconto B. Perché cerca di guadagnare tempo prima degli avvenimenti veri e propri C. Perché non sapeva in quale modo dare inizio al racconto D. Perché cerca di spiegare per quale motivo Giacinto arriva in ritardo all’appuntamento 5 Per quale motivo il racconto, da riga 19 a 25, si sofferma sulla descrizione, nei minimi particolari, dell’abbigliamento della maestra Giovanna e di come si comporta nell’attesa di Giacinto?
8 Il racconto di cosa avviene sul pullman tra gli scolari alla vista di Giacinto permette di A. descrivere la profonda serietà della situazione B. descrivere la divertente confusione della situazione C. aumentare il mistero del ritardo di Giacinto D. definire meglio il luogo in cui è ambientata la situazione
27 MACRO-ASPETTO 3ESERCITAZIONI DI COMPRENSIONE TESTUALE
..........................................................................................................................
6 Il narratore a un certo punto dimostra di essere sorpreso, esattamente come la maestra, alla vista di Giacinto. Da riga 33 a 39 quale frase lo conferma? Ricopia le parole del testo. Risposta:
7 Il personaggio di Giacinto è presentato dall’autore in modo da suscitare nel lettore un senso di A. paura e rabbia B. tenerezza e simpatia C. mistero e terrore D. tristezza e malinconia


AUTOVALUTAZIONE CORREZIONE • Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà MA 1 76543218 A 109 MA 2 87654321 A 1514131211109 MA 3 87654321 A 28


→
→ ....................................
O3.
• Vicino la scuola c’è una vi .......a e ogni tanto si vede qualche coni .......o.
→ ....................................
• Ieri in classe è entrato un carabi ere che cercava un ca olino di nome Fido.
............
• Una talpa ha costruito con molto inge .......o un nascondi .......o sotto un gera .......o.
→ b.


→ ....................................
→
→ ....................................
a.
→ ....................................
• Con grande impe .......o ho terminato i compiti.
→ ....................................
→
→ ....................................
ORTOGRAFIA29ESERCITAZIONI PER AMBITI GRAMMATICALI
•
•
→ ....................................
O2. Completa le parole nelle frasi seguenti: scegli fra GN - NI o fra GLI - LI.
→
•
• Oltre quel ri .......evo si intravede un enorme ve .......ero che naviga sul mare. In questo pa ere ci sono un po’ di pru e e delle casta e. Al negozio ho preso due spu e e una botti a d’o o. C’è una possibilità su un mi one che venga a piovere. Scrivi il plurale delle seguenti parole. camicia orca c. frangia d. reggia e. treccia f. sindaco g. roccia h. geologo i. marcia j. bugia k. farmacia l. elica m. falco n. picco o. pulce p. magia
O1. Indica con una X la forma corretta. a. taccuino taquino b. cuoco quoco c. scualifica squalifica d. acuamarina acquamarina e. acquistare acuistare f. accompagnare acconpagnare g. canpanile campanile h. canbiamento cambiamento i. combustione conbustione l. ambo anbo m. zampogna zanpogna n. frizante frizzante o. pulizia pulizzia p. sazietà sazzietà q. caciatore cacciatore r. intuizione intuizzione s. dozina dozzina z. percuotere perquotere Leggi la frase che segue: Il nonno legge il giornale sotto l’ombrellone. Da quante sillabe è composta la frase? Numero totale di sillabe:
• Per dise .......are la figura abbiamo usato il go .......ometro.
O4.
→ ....................................
→ ....................................
→
30MORFOLOGIA
Aggettivo determinativo a. gentile b. ruvida c. semplice d. questa e. altro f. primitivo g. educatissima h. tanta M3. Leggi il testo che segue. Lo scorso sabato nella scuola di Martina c’è stata una mostra di lavoretti per beneficenza, dove hanno messo in scena anche una piccola recita. Il ricavato servirà ad aiutare le associazioni del quartiere. Se sostituisci nel testo “ Lo scorso sabato ” con “ Il prossimo sabato ”, devi cambiare la forma di alcuni verbi. Indica nella tabella quali verbi devi cambiare.
ESERCITAZIONI PER AMBITI GRAMMATICALI
M1. Analizza tutti i verbi in tabella. infinito coniug. modo tempo persona a. camminai b. aiutante c. fummo stati d. eri caduto e. statoessendo f. persoavevano g. avesse fatto M2. Nella tabella che segue indica per ogni parola se è un aggettivo o determinativo.Aggettivoqualificativo


Cambia Non cambia a. c’è stata b. hanno messo c. servirà d. aiutare
qualificativo
A. susina B. decina C. regina D. tutina
ESERCITAZIONI
F4. Uno dei seguenti nomi NON è un nome derivato: trovalo. A. Precottura B. Preghiera C. Preadolescenza D. Preallarme
F1. La desinenza –ina può modificare il significato della parola di base dandole una sfumatura di piccolezza: ad es. gatt ina , pall ina , fragol ina . In quale delle seguenti parole tale desinenza dà lo stesso significato?
DELLE

F2. Il prefisso in- davanti a una parola può dare il significato opposto alla parola di base, (ad es. in adatto → ‘ non adatto ’). Nella tabella che segue indica le parole in cui in- conferisce il significato opposto alla parola di base e quelle in cui no. Metti una crocetta per ogni riga. Parola indà significato opposto inNON dà significato opposto a. iniziale b. incosciente c. incapace d. interno e. inattivo f. inopportuno
F3. Che cos’hanno in comune questi quattro nomi? lezione - impegno - onore - funzione
31
FORMAZIONE PAROLEPER AMBITI GRAMMATICALI
A. Sono tutti nomi primitivi B. Sono tutti nomi composti C. Sono tutti nomi derivati D. Sono tutti nomi alterati
LS1. Indica con quale parola dello stesso significato potresti sostituire quella sottolineata nella frase che segue. Nella stanza ogni cosa era fuori posto... In mezzo a quello scompiglio nessuno riusciva a scovare nulla. A. Disordine B. Smarrimento C. Nervosismo D. Appartamento LS2. Se non conoscessi il significato delle parole sotto elencate, quale voce andresti a cercare sul dizionario? Scrivila accanto ad ogni parola. Osserva l’esempio. Es. lentuccio → .......................lento ........................... a. partitelle → b. costosissimi → c. lampone → ............................................................. d. isolava → LS3. Metti in ordine alfabetico le parole dell’elenco, numerandole da 1 a 6 (dalla precedente alla successiva). Parole Numero d’ordine a. supplente b. suono c. sussidiario d. suino e. supporto f. supposizione LS4. In ogni serie indica le due parole che hanno lo stesso significato, cioè sono sinonime. Metti DUE CROCETTE per ogni riga. a. preciso esatto generico oscuro b. battaglia agitazione collera ira c. gradualmente inaspettatamente praticamente improvvisamente d. tacere urlare dialogare discorrere
32LESSICO E SEMANTICA ESERCITAZIONI PER AMBITI GRAMMATICALI

S3. In quale delle seguenti frasi la divisione in gruppi sintattici (sintagmi) è corretta? A. L’altro ieri / zia Pamela / ha incontrato sua cugina / Mary B. L’altro ieri / zia Pamela ha incontrato / sua cugina Mary C. L’altro ieri / zia Pamela / ha incontrato / sua cugina Mary D. L’altro ieri / zia / Pamela / ha / incontrato / sua / cugina / Mary
• Questo weekend vuoi andare da tuo fratello restare a casa?
S4. Completa le frasi con le parole elencate. quando - o - infatti - ma
S1. Scegli fra le quattro alternative quella che completa il senso del verbo nella frase seguente. Maria raccoglie... A. sul sedile dell’auto B. la casa stamattina C. le penne nell’astuccio D. le ombre al sole
S2. Scrivi il soggetto (sottinteso o no) di ciascuna frase. Frasi Soggetto a. Tra le onde, i gabbiani hanno spiccato il volo. b. Domani andrete a casa di Lia. c. Purtroppo la scorsa notte ho dormito male. d. Da poco sono arrivati gli amici di Mattia. e. Sabato verrai al cinema con noi? f. Splendeva la luna in cielo. g. Passeggiare in riva al mare è divertente.


• Stanotte c’è stata una tempesta, ......................................... sono caduti molti rami dagli alberi.
• Non sa dirmi riuscirà a liberarsi per andare a pranzare.
SINTASSI33ESERCITAZIONI PER AMBITI GRAMMATICALI
• Sono arrivato da un’ora devo ancora togliermi le scarpe.
.........................................
ESERCITAZIONI PER AMBITI GRAMMATICALI


c. Domani vado a cambiare la bicicletta.
T3. Leggi la frase: Nadia ha chiesto a Giovanna di non tornare a casa tardi, perché c’era la festa del loro amico Leo. Ora completa la frase seguente, che trasforma il discorso indiretto in discorso diretto.
Poi giunge suo fratello: Ecco qui le tue chiavi, erano cadute sul pianerottolo.
Nadia ha chiesto a Giovanna: – Non ......................................... a casa tardi, perché la festa del amico Leo.
34TESTUALITÀ
d. Nel 1945 nasce l’ONU. e. Ti chiamo in questo momento per sapere come stai.
T1. Nel brano che segue sottolinea tutti i pronomi che si riferiscono alle chiavi . Federico non trova le chiavi di casa. Le ha cercate nelle tasche, nello zaino, persino nel cappello! Eppure ricorda che le ha usate per chiudere le due porte dell’appartamento.
a. Allora ci vediamo alle 20:00. b. Tra due giorni l’abbonamentoscadealcinema.
T2. Nelle seguenti frasi i verbi sottolineati sono al tempo presente. Leggi le frasi e indica se il verbo sottolineato si riferisce a un evento che accade nel presente, nel passato o nel futuro. Metti una crocetta per ogni riga.L’eventoaccadenelpresente accadeL’eventonelpassato accadeL’eventonelfuturo
AUTOVALUTAZIONE • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice CORREZIONE • Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. O4O3O2O1 M3M2M1 F4F3F2F1 LS4LS3LS2LS1 S4S3S2S1 T3T2T1 35


36PROVA A Peter Fortune
Quando Peter Fortune aveva dieci anni, i grandi dicevano che era un bambino difficile. Lui però non capiva in che senso. Non si sentiva per niente difficile. Non scaraventava le bottiglie del latte contro il muro del giardino, non si rovesciava in testa il ketchup facendo finta che fosse sangue, e neppure se la prendeva con le caviglie di sua nonna quando giocava con la spada, anche se ogni tanto aveva pensato di farlo. Mangiava di tutto, tranne, s’intende, il pesce, le uova, il formaggio e tutte le verdure eccetto le patate. Non era più rumoroso, più sporco o meno bravo degli altri bambini. Aveva un nome facile da dire e da scrivere e una faccia pallida e lentigginosa, facile da ricordare. Andava tutti i giorni a scuola come gli altri e senza fare poi tante storie. Tormentava sua sorella non più di quanto lei tormentasse lui. Nessun poliziotto era mai venuto a casa per arrestarlo. Nessun dottore in camice bianco aveva mai proposto di farlo internare in un manicomio. Gli pareva, tutto sommato, di essere un tipo piuttosto facile. Che cosa c’era in lui di così complicato?
Fu solo quando era ormai già grande da un pezzo che Peter finalmente capì. La gente lo considerava difficile perché se ne stava sempre zitto. E a quanto pare questo dava fastidio. L’altro problema era che gli piaceva starsene da solo. Non sempre naturalmente. Nemmeno tutti i giorni. Ma per lo più gli piaceva prendersi un’ora per stare tranquillo in qualche posto, che so, nella sua stanza, oppure al parco. Gli piaceva stare da solo, e pensare i suoi pensieri. Il guaio è che i grandi si illudono di sapere che cosa succede dentro la testa di un bambino di dieci anni. Ed è impossibile sapere di una persona che cosa pensa, se quella persona non lo dice. La gente vedeva Peter sdraiato per terra un bel pomeriggio d’estate, a masticare un filo d’erba o a contemplare il cielo. – Peter! Peter! A che cosa pensi? – gli domandavano. E Peter si rizzava a sedere di soprassalto dicendo: – A niente. Davvero! I grandi sapevano che nella sua testa qualcosa doveva pur esserci, ma non riuscivano né a vedere né a sentire che cosa. Dirgli di smettere non potevano, non sapendo che cosa stesse facendo. Magari stava pensando di dare fuoco alla scuola, o di dare sua sorella in pasto a un alligatore, o di scappare di casa a bordo di una mongolfiera, ma loro non vedevano altro che un ragazzino tutto preso a contemplare il cielo senza battere ciglio, un ragazzino che, se qualcuno lo chiamava, neppure rispondeva.
3530252015105 TESTO 1 DELAUDIOTESTO



Chissà, forse l’aria di montagna stuzzicò l’appetito di Peter. Fatto sta che in cucina c’era un pacchetto nuovo di biscotti al cioccolato. Non era bello continuare a ignorarli. Peter non fece in tempo ad alzarsi che sentì alle sue spalle un orrendo frastuono. E si voltò proprio mentre suo padre cadeva nel buco tra la poltrona e il muro. Poi Mr Fortune riapparve, per prima la testa. Sembrava deciso a fare Peter a pezzettini. Dall’altra parte della stanza, la mamma si teneva stretta la mano sulla bocca per non farsi sorprendere a ridere.
37


– Non ti muovere – disse Mr Fortune. – Adesso salgo sulla poltrona per arrivare al muro.
PROVA A
Non aveva niente in contrario a stare con gli altri quando era il caso. Ma la gente esagera. Anzi, secondo lui, se si fosse sprecato un po’ meno tempo a stare insieme e a convincere gli altri a fare lo stesso, e se ne fosse dedicato un po’ di più a stare da soli e a pensare a chi siamo e chi potremo essere, allora il mondo sarebbe stato un posto migliore, magari anche senza le guerre.
– Va bene – disse Peter. – Fa’ pure.
Ed ecco Mr Thomas Fortune salire sopra la poltrona, e Peter salire in groppa ai suoi pensieri. A vederlo si sarebbe detto che non faceva nulla, ma in realtà era occupatissimo. Si stava inventando un modo emozionante di scendere dalle montagne con un attaccapanni e una corda ben tesa tra due pini. Continuò a pensarci mentre suo padre stava ritto sullo schienale della poltrona, ansimando e stirandosi per arrivare al soffitto. Come si poteva fare, pensava intanto Peter, per scivolare senza andare a sbattere negli alberi che tenevano la corda?
Un Natale il padre di Peter, Thomas Fortune, stava sistemando le decorazioni in soggiorno. Detestava fare quel lavoro. Diventava sempre di cattivo umore. Quella volta, doveva attaccare dei nastri in alto in un angolo. Be’, proprio in quell’angolo c’era una poltrona e seduto su quella poltrona, a fare niente di speciale, c’era Peter.
Adatt. da: I. McEwan, L’inventore dei sogni, Einaudi
70656055504540
A scuola Peter spesso lasciava Peter seduto nel banco, mentre la sua mente partiva per lunghi viaggi, ma anche a casa gli era capitato di avere delle noie per quei sogni a occhi aperti.
Quanto a stare per conto suo, be’, neanche quello ai grandi andava giù. A mala pena sopportano che lo faccia uno di loro. Se ti unisci alla compagnia, la gente sa che cosa ti passa per la mente. Perché è la stessa cosa che sta passando per la mente degli altri. Se non vuoi fare il guastafeste, devi unirti alla compagnia. Ma Peter non la pensava così.
38PROVA A A1
Metti una crocetta per ogni riga. Si ricavarepuò NON si ricavarepuò
a. Peter ha un amico che ha il suo stesso nome b. Peter ha una sorella c. Peter ha un fratello d. Il padre di Peter si chiama Thomas e. Peter ha una carnagione chiara f. Peter non è bravo in matematica g. Peter è il più basso della classe A2 Come si può definire Peter Fortune?


A. Perché realmente gli piace stare nei suoi pensieri B. Per disubbidire a quello che pensano gli adulti C. Per non andare a scuola ma stare sdraiato nell’erba D. Per non stare in compagnia della gente
Quali di queste informazioni si possono ricavare dal testo?
A. Un ragazzino molto vivace B. Un ragazzino molto triste C. Un ragazzino antipatico con tutti D. Un ragazzino con la testa fra le nuvole A3 Un’altra caratteristica che si ricava dal testo è che Peter A. è maleducato B. ha una fervida immaginazione C. ama prendere in giro gli adulti D. è bravo a dire bugie A4 Perché Peter si comporta così?
39 PROVA A A5 Quali di questi comportamenti, secondo gli adulti, rendono Peter un bambino difficile? Metti una crocetta per ogni riga. Sì, lodifficilerende No, NON lo difficilerende
a. Non lancia le bottiglie del latte contro il muro del giardino b. Non si versa in testa il ketchup c. Non infastidisce le caviglie di sua nonna quando gioca con la spada d. È rumoroso come gli altri e. È un tipo poco chiacchierone f. Ama starsene da solo g. Si lamenta poco di andare a scuola
A6 Agli occhi di sé stesso, Peter si considera un bambino A. un po’ complicato B. non complicato C. molto complicato D. fortunato A7 Alcuni bambini hanno letto il testo come te. A essi viene chiesto di immaginare quali potrebbero essere i pensieri che passano per la testa di Peter. Secondo te, chi ha risposto correttamente? Che noia, non vedo l’ora che finisca la scuola! A. Il compagnomio di banco è antipatico.veramente B. Sto cavalcando le onde del mare sulla mia tavola da surf! C. Se avessi un barattolo di vernice la getterei tutta sulle pareti della mia aula! D.






40PROVA A


A10 In realtà Peter ha un’idea chiara sul fatto di stare in compagnia o da che A. sia assolutamente sbagliato stare in compagnia e bisognerebbe stare da soli a riflettere solamente su come migliorare il mondo B. sarebbe meglio riflettere di più su sé stessi, anche stando più tempo da soli C. l’unico modo per riflettere su sé stessi è stare in compagnia, soprattutto degli adulti D. è giusto perdere tempo a convincere gli altri a stare da soli, così che possano riflettere su sé e sugli altri A11 “Chissà, forse l’aria di montagna stuzzicò l’appetito di Peter. Fatto sta che in cucina c’era un pacchetto nuovo di biscotti al cioccolato. Non era bello continuare a ignorarli. Peter non fece in tempo ad alzarsi che...” (righe 67-69); a questo punto che cosa succede?
A9 Peter dimostra di non capire per quale motivo gli adulti A. debbano riflettere assieme sui problemi del mondo B. debbano riflettere assieme sui problemi di ognuno C. debbano rimanere soli e zitti senza confidarsi mai con nessuno D. debbano stare assieme per forza e sempre, anche se controvoglia
A8 In realtà gli adulti hanno il timore che il silenzio di Peter nasconda un suo desiderio A. di compiere azioni pericolose B. di dire parolacce C. di cantare a squarciagola D. di non andare a scuola
A. A causa del peso del padre, la poltrona si rompe e lui cade B. Alzandosi Peter dalla poltrona, questa si inclina, facendo cadere il padre C. Le decorazioni, a cui il padre era appeso, cedono e lui cade D. Peter cade dal pino
Pensasoli.infatti
C. "Non era bello continuare a ignorarli"
41 PROVA A A12 L'episodio a cui fa riferimento la domanda precedente è davvero comico. Quale delle seguenti frasi del testo lo rende tale?


B. "Chissà, forse l’aria di montagna stuzzicò l’appetito di Peter"
A. "Fatto sta che in cucina c’era un pacchetto nuovo di biscotti al cioccolato"
D. "Peter non fece in tempo ad alzarsi che sentì alle sue spalle un orrendo frastuono"
A13 Chi narra il testo che hai appena letto A. è lo stesso Peter Fortune B. è il padre di Peter C. è la madre di Peter D. non è uno dei personaggi
Secondo un recente studio i tantissimi fuochi accesi durante l’industrioso Impero romano contribuirono a modificare il clima europeo. Tale cambiamento non portò grandi conseguenze all’ambiente, ma influì comunque sulla salute degli abitanti delle grandi città romane. Fin dall’antichità le grandi civiltà hanno modificato profondamente l’ambiente in cui si sviluppavano e, sebbene le tecnologie di quei tempi non richiedessero sforzi energetici paragonabili a quelli moderni, anche il clima ha sempre risentito dell’agire umano. Non deve sorprendere più di tanto dunque il fatto che pure gli antichi Romani ebbero il loro Climate ChangeAmostrare questo aspetto poco conosciuto della storia di Roma è stata una ricerca condotta da alcuni studiosi dell’ETH Zurich la quale ha evidenziato come i numerosissimi fuochi accesi lungo il periodo della dominazione romana ebbero un certo impatto sul clima dell’epoca, andando a riempire l’aria di particelle di carbonio organico e raffreddando leggermente l’atmosfera.
1
42PROVA A 15105 Anche gli antichi Romani cambiarono il clima del loro tempo
In questo modo si è scoperto che, nonostante la massiccia deforestazione (i Romani avevano bisogno di moltissima legna e terre sgombre per costruire le loro fitte reti stradali) e le piccole quantità di gas serra emesse comportassero un riscaldamento di circa 0,15 °C, l’inquinamento provocato dalla fuliggine e dai residui del legno bruciato dispersi nell’aria ebbe un impatto ancora più forte.
Tali particelle infatti raffreddarono l’aria tra gli 0,17 °C e gli 0,46 °C.
2


Per giungere a tale conclusione – pubblicata in un articolo sull’autorevole “New Scientist” – gli scienziati hanno raccolto un gran numero di dati relativi allo sfruttamento del territorio romano (città, campagne, campi coltivabili...) per poter redigere una stima affidabile riguardo alla quantità di inquinamento creato.
2520 TESTO 2 DELAUDIOTESTO

43 PROVA A 3


D. “Fin dall’antichità solo la grande civiltà romana ha modificato profondamente l’ambiente in cui si sviluppava”
In realtà, complice anche il fatto che in quel periodo storico (dal 250 a.C. al 400 d.C.) la Terra stava attraversando una fase climatica piuttosto calda, i Romani e gli altri popoli europei che vivevano nell’Impero probabilmente non si accorsero granché del lieve mutamento climatico. Eppure qualche effetto sostanziale si registrò eccome. Nelle grandi città infatti, dove la grande densità di popolazione comportava ovviamente un maggiore inquinamento, non solo aumentarono i problemi di salute, ma si sfalsarono gli equilibri delle precipitazioni a causa delle gocce d’acqua che si addensavano nell’atmosfera. Adatt. da: Niccolò De Rosa, www.focusjunior.it,14 giugno 2019
3530
B. “Fin dall’antichità le grandi civiltà, a differenza di quella romana, hanno modificato profondamente l’ambiente in cui si sviluppavano”
C. “Fin dall’antichità le grandi civiltà e in parte quella romana hanno modificato profondamente l’ambiente in cui si sviluppavano”
B1 Secondo quanto riportato nel testo, il comportamento degli abitanti dell’Impero romano provocò l’effetto di A. riscaldare il clima dell’epoca B. raffreddare il clima dell’epoca C. non modificare il clima dell’epoca D. raffreddare e poi riscaldare il clima dell’epoca B2 “Fin dall’antichità le grandi civiltà hanno modificato profondamente l’ambiente in cui si sviluppavano” (righe 5-6). Come modificheresti tale frase senza cambiarne il significato?
A. “Fin dall’antichità le grandi civiltà, tra cui quella romana, hanno modificato profondamente l’ambiente in cui si sviluppavano”
44PROVA A B3 Volendo fare un paragone tra Impero romano e situazione attuale l’uomo ha influito pesantemente sull’ambiente
A. solo ai tempi dell’Impero romano B. sia ai tempi dell’Impero romano sia ai giorni nostri C. solo ai giorni nostri
delladellaInnalzamentotemperaturaAbbassamentotemperatura
A. Alle piccole quantità di gas serra B. Alle gocce d'acqua che si addensarono nell'atmosfera C. Ai fuochi accesi D. Alla fuliggine e ai residui del legno bruciato
A. né ai tempi dell’Impero romano né ai giorni nostri
Emissione di gas


Produzioneserra di fuliggine B4 Le cause che provocarono effetti sulla temperatura furono di vario tipo. Collega ogni causa all’effetto corrispondente.
EFFETTI
B5 " Tali particelle infatti raffreddarono l'aria tra gli 0,17 °C e gli 0,46 °C" (riga 28). A cosa si riferiscono le parole sottolineate?
residuiDeforestazioneDispersionedidilegnobruciato CAUSE
una crocetta per ogni riga. Sì No a. Sempre più abitanti si ammalavano b. Non ci furono più piogge c. Furono stravolti i ritmi delle piogge d. Aumentarono le nascite e. I popoli dell’Impero si spostarono dalle campagne alle città B7 Volendo mettere un titolo al paragrafo 1, quale sarebbe il più corretto?
A. I popoli europei dell’Impero romano B. Il cambiamento climatico dell’Impero romano C. Le città dell’Impero romano D. Quali furono le conseguenze? B8 Quale titolo daresti invece al paragrafo 2? A. L’indagine degli scienzati sul gas serra B. Il pericolo delle attività umane nell’Impero romano C. Le conseguenze sulle città dell’Impero romano D. L’impatto ambientale degli antichi Romani B9 Quale dei seguenti elementi conferma che il testo letto è di tipo A. sono mostrati dati scientifici in modo oggettivo B. si trattano argomenti degli antichi Romani C. si usano termini come “deforestazione”, “studiosi” D. si parla di epoche passate


Ilinformativo?fattoche
45 PROVA A B6 Pertanto, quali effetti si percepirono (e quali no) nelle grandi Metticittà?
A GRAMMATICA
C1 Completa correttamente le frasi con le parole proposte a sinistra. a. ............, che bell’arcobaleno! b. detto a Fabrizio di prendere una pizza un panino. c. appena terminato: possiamo andare al parco restare a casa.
AHHAA
46PROVA
AHIHAIAI


C2 Quanti aggettivi ci sono nella frase: Clara si aggirava per la città affollata e rumorosa alla ricerca della sua cara amica Elisa .
Numero di aggettivi = .................. a. I nostri compagni apprezzato la torta. b. Tra qualche ............ potremo viaggiare in libertà. c. Ho cambiato appartamento l’ scorso.
OHHOO a. ............ visto come volava alto quel gabbiano? b. ! Sono inciampato sugli scalini! c. La scorsa volta regalato un dolce tuoi amici.
C3 Leggi questa frase: Appena ebbe lasciato il palco, la compagnia di attori andò verso i camerini a togliersi il trucco . Sottolinea tutti i nomi presenti.
HANNOANNO a. La zia consegnato Nina un pacco. b. , che fortuna! anche vinto tombola! c. ............ me non piacciono le merendine.
PROVA C4 Le parole dell’elenco che segue sono tutte derivate aggiungendo un suffisso a una parola base. Per ogni parola dell’elenco, scrivi la parola base da cui deriva. Segui l’esempio. Parola derivata Parola base Es. libraio libro a. calcolatrice b. corista c. negoziante d. salumeria e. pianista f. ferroviere g. guidatore C5 Quale dei seguenti gruppi NON contiene nomi composti? A. rumore - parafulmine - tuono - temporale B. guardalinee - arbitro - attaccante - squadra C. porto - molo - banchina - traghetto D. fischio - partenza - binario - capotreno
A


47
C6 Indica con quale frase di significato simile potresti sostituire quella che segue: In questa classe sono bandite le cattive maniere . A. In questa classe sono vietate le buone maniere B. In questa classe sono accettate solo le buone maniere C. In questa classe sono accettate solo le cattive maniere D. In questa classe ci sono persone che usano le cattive maniere C7 In ogni serie indica le due parole che hanno significato contrario. a. unito separato accettato perso b. permesso volatile gigante minuscolo c. allegramente apparentemente tristemente precedentemente d. distruggere girare sperimentare costruire
•
•
• La mattina nel parco molte persone corrono per allenarsi.
• Pioveva a dirotto da ben tre giorni. → .............................
•
Micaela
• Questo è il tempo dei raccolti. → Giulio era molto emozionato per la sua festa. Maria salutò i nonni dalla finestra. → Marcello non trattenne a lungo il suo nervosismo. → Quella sera era molto tardi.
→


• Oggi ho incontrato Francesco mentre andavo a scuola
• Nella culla il bimbo faceva un pisolino.
Tano Paola e Guido hanno ordinato al ristorante una bottiglia d'acqua una pizza margherita un'altra di melanzane e un cestino di pane.
venne una grande pioggia e tutti cercarono riparo nei portoni dei palazzi.
• Improvvisamente
• Quando la maestra spiega la Storia io ascolto attentamente.
48PROVA A
→ •
C9 Sottolinea, dove presente, il complemento oggetto (Chi? Che cosa?). Luigi ama molto i libri di avventura.
•
C10 Inserisci la virgola nei quadratini vuoti quando è necessaria.
C8 In ogni frase sottolinea il predicato e scrivi di lato se è verbale o nominale.
AUTOVALUTAZIONE • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice CORREZIONE • Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. A7A6A5A4A3A2A1 B1A13A12A11A10A9A8 B8B7B6B5B4B3B2 C6C5C4C3C2C1B9 C10C9C8C7 49


– Allora, cominciamo? – ha gridato Alcide. Intanto una cosa era sistemata, eravamo sedici giocatori. Ci voleva un capitano per ogni squadra. Solo che tutti volevano fare il capitano. Tutti tranne Alcide, che voleva stare in porta, perché a lui correre non piace. A noi andava bene perché Alcide come portiere è una bomba, grande e grosso com’è, copre quasi tutta la porta. Restava comunque da scegliere i capitani tra i tanti rimasti.
– Io sono quello vestito meglio di tutti, il capitano lo faccio io! – ha gridato Davide, che metteva in bella mostra il completo da giocatore comprato dal padre. – Se non mi fate fare il capitano, – ha gridato Turi – chiamo mio padre e vi faccio sbattere tutti in prigione! – Io ho avuto l’idea di tirare a sorte con una monetina. Anzi, con due, perché la prima è andata a finire in mezzo all’erba e non l’abbiamo più ritrovata. La monetina era di Walter, e lui non
Al campetto
Alcide ha detto a me e a un sacco di altri compagni di scuola di trovarci oggi pomeriggio nel campetto vicino casa. Alcide è un amico mio, è alto, gli piace un sacco mangiare. Ci ha detto di andare nel campetto perché suo padre gli ha regalato un pallone da calcio nuovo così da poter fare una partita micidiale. È proprio forte, Alcide! Alle tre di pomeriggio eravamo tutti nel campetto, in diciotto. Abbiamo dovuto decidere le squadre. Per l’arbitro è stato facile. Abbiamo scelto Benigno. Benigno è abbastanza antipatico, ma siccome porta gli occhiali non lo possiamo cacciare. E poi nessuna squadra lo voleva, perché se non vince si mette a piangere... così nessuno vuole avere a che fare con lui e questo per un arbitro è una fortuna Inveceincredibile.abbiamo un po’ litigato quando Benigno ha preteso un fischietto. L’unico ad averne uno era Turi, che ha il papà che fa il poliziotto. – Non posso prestarlo a nessuno, il mio fischietto, – ha detto Turi – è un ricordo di famiglia. – Non c’è stato niente da fare. Alla fine abbiamo deciso che Benigno avrebbe avvertito Turi, e Turi avrebbe fischiato al posto di Benigno. – Allora, giochiamo sì o no? Io comincio ad avere fame! – ha gridato Alcide. Ma noi ci eravamo accorti che restavano diciassette giocatori e, per fare le squadre uguali, uno doveva rimanere fuori. Allora abbiamo ideato un trucco: uno avrebbe fatto il guardalinee, agitando una bandierina ogni volta che il pallone fosse uscito dal campo. Abbiamo scelto Nando. Nando non ne voleva sapere perché non aveva la bandierina. Però alla fine ha accettato: invece della bandierina avrebbe agitato il suo fazzoletto, che a dire il vero non era molto pulito, ma quando era uscito di casa non poteva sapere che lo avrebbe usato come bandierina.
50PROVA B
3530252015105 TESTO 1 DELAUDIOTESTO



Benignoprotestare.hadetto a Turi: – Fischia! – e Turi, che giocava nella mia squadra, ha fischiato l’inizio. Davide però non era per niente contento. – Non vale! Noi siamo controsole! Chi l’ha detto che tocca a noi giocare col sole negli occhi? – Io gli ho risposto che, se non gli piaceva il sole, poteva sempre chiudere gli occhi, che magari avrebbe giocato anche meglio. Allora abbiamo iniziato a litigare. Turi si è messo a soffiare nel suo fischietto.
Improvvisamente
A Turi la cosa non è piaciuta, e ha detto che per fischiare non aveva mica bisogno del permesso di Benigno, che lui fischiava quanto gli pareva, alla faccia sua. E si è messo a fischiare come un matto. – Sei cattivo! Sei proprio un cattivaccio! – ha strillato Benigno, e ha cominciato a piangere.
Intanto Alcide stava seduto fra i due sassi che segnavano la porta e mangiava biscotti. – Sentite, non ho mica voglia di arrivare tardi per la merenda! – gridava scontento. Restavano da decidere i ruoli e un sacco di gente voleva fare il centravanti, ma Rocco ha dato fiato al suo vocione e tutti abbiamo preso posizione senza
51 PROVA B 7570656055504540


Rocco, che era rimasto tranquillamente in porta, a un certo punto si è stufato e ha cominciato a rincorrerci rabbiosamente. Tutti gridavano e correvano dappertutto. Era fortissimo, ci stavamo divertendo da matti.
– Buoni, ragazzi! – ha gridato Alcide un’altra volta. Allora Rocco si è arrabbiato. – Non eri tu che morivi dalla voglia di giocare? Embè, adesso stiamo giocando. Se hai qualcosa da dire, aspetta la fine del primo tempo!
– Buoni! – ha gridato Alcide dalla porta. Ma nessuno gli dava retta. Io rincorrevo Davide; Turi correva dietro a Benigno. Invece Walter cercava sempre la sua monetina e non la trovava.
Alcide ha cambiato espressione del volto: – Il primo tempo di cosa? – ha chiesto come stranito. – Mi sono accorto adesso che non abbiamo il pallone, l’ho dimenticato a casa!
– Chi ti ha dato ordine di fischiare? – ha detto Benigno. – Decido io quando lo devi fare!
era per niente contento di averla persa, così ha cominciato a cercarla. Alla fine, sono stati scelti i due capitani: Davide e io. Dopo, nel formare le squadre è filato tutto abbastanza liscio, tranne che per Rocco. Davide e io volevamo tutti e due avere Rocco, perché, quando corre col pallone, non lo ferma nessuno. Non gioca molto bene, però mette paura, così abbiamo fatto a pari e dispari e Davide si è preso Rocco. Davide gli ha detto di mettersi in porta, così nessuno avrebbe avuto il coraggio di avvicinarsi alla rete. Lo sappiamo tutti com’è Rocco, basta un niente per farlo andare in bestia.
Adatt. da: René Goscinny, Gli amici di Nicola, Einaudi Ragazzi
52PROVA B A1
A3 La formazione delle squadre non procede velocemente, anzi, ogni volta accade un episodio che fa perdere tempo. Indica quali dei seguenti episodi è causa di perdita di tempo oppure no. Metti una crocetta per ogni riga. È causa di perditatempodi NON è causa di perdita di tempo a. Accade che, escluso l’arbitro, restano diciassette giocatori b. C’è un sacco di gente che vuole fare il centravanti c. Tutti vogliono essere il capitano d. Walter si mette a cercare la monetina e. Alle tre di pomeriggio sono tutti nel campetto f. Alcide sta seduto fra i due sassi che segnano la porta e mangia biscotti g. Il fazzoletto che Nando usa come bandierina non è molto pulito A2 Chi racconta i fatti è A. Benigno B. un compagno di Alcide di cui non si sa il nome C. Davide D. il padre di Alcide
All’inizio del racconto si spiega il motivo per cui tutti i personaggi si sono dati appuntamento al campetto. Qual è questo motivo? A. Devono comprare un pallone da calcio B. Devono giocare una partita di calcio C. Devono incontrare Alcide e suo padre per giocare D. Devono giocare a nascondino


A5 “Allora abbiamo ideato un trucco: uno avrebbe fatto il guardalinee” (righe 20-21). Il trucco in questione a cosa si riferisce? A. Al fatto che la bandierina del guardalinee sarebbe stata sostituita con un fazzoletto B. Al fatto che Benigno avrebbe fatto l’arbitro C. Al fatto che Turi avrebbe fischiato al posto di Benigno D. Al fatto che avendo un guardalinee le squadre avrebbero avuto lo stesso numero di giocatori
A6 “Restava comunque da scegliere i capitani tra i tanti rimasti” (riga 32). Perché, quanti ragazzini, a questo punto del racconto, volevano fare il capitano?
C. “... poteva sempre usare gli occhiali da sole per evitare il fastidio del sole negli occhi”
A. Quindici ragazzini C. Sedici ragazzini B. Diciassette ragazzini D. Diciotto ragazzini
A4 A un certo punto viene detto riguardo a Benigno che il suo comportamento
D. “... poteva sempre cambiare lato del campo per non mettersi controsole”
“per un arbitro è una fortuna incredibile”. Perché? Perché per poter svolgere il ruolo di arbitro A. c’è bisogno che nessuno si opponga alle sue decisioni B. c’è bisogno che nessuno obbedisca alle sue decisioni C. c’è bisogno che qualcuno stia sempre appresso a lui D. c’è bisogno che lui stia sempre attaccato a un giocatore
A7 A un certo punto il protagonista si rivolge a Davide così: “Io gli ho risposto che, se non gli piaceva il sole, poteva sempre chiudere gli occhi, che magari avrebbe giocato anche meglio . Allora abbiamo iniziato a litigare” (righe 57-59). Come potresti riscrivere la parte sottolineata, senza cambiarne il significato?
A. “... poteva sempre chiudere gli occhi e prendere il sole steso sull’erba”
B. “... poteva sempre chiudere gli occhi perché tanto anche con gli occhi aperti sarebbe stato un giocatore scarso”
53 PROVA B


A10 Verso la fine del racconto Alcide per l’ennesima volta grida “Buoni, ragazzi!” (riga 72). Perché?
A. Perché non riesce a sentire il fischio dell’arbitro
B. – Chi ti ha dato ordine di fischiare? – ha detto Benigno. – L’arbitro sono io!
54PROVA B


D. Perché si è accorto di non avere il pallone per giocare A11 Per quale motivo Alcide non si accorge subito della mancanza del pallone?
A. – Chi ti ha dato ordine di fischiare? – ha detto Benigno. – L’arbitro non deve fischiare!
D. – Chi ti ha dato ordine di fischiare? – ha detto Benigno. – Non sei capace di fischiare!
A. Perché Davide si è sentito offeso da quelle parole
B. Perché il gioco in realtà consiste nel litigare
C. Perché Davide si diverte proprio a litigare con gli altri giocatori
D. Perché Davide non ha sentito bene cosa gli ha detto il protagonista
A. Perché vuole solo vedere gli altri come litigano B. Perché il pallone vuole tenerlo solo per sé e non vuole che gli altri lo rovinino C. Perché, come i suoi compagni, pensa a formare le squadre invece di giocare D. Perché non gli interessa giocare col pallone
A8 Dopo questa affermazione, secondo te, per quale motivo Davide inizia a litigare col protagonista?
B. Perché si preoccupano solo di litigare tra loro, invece di cominciare la partita C. Perché hanno cominciato a giocare ma senza aver stabilito le regole
A9 “Turi si è messo a soffiare nel suo fischietto. – Chi ti ha dato ordine di fischiare? – ha detto Benigno. – Decido io quando lo devi fare!” (righe 59-61). Come riscriveresti le parole di Benigno senza cambiarne il significato?
C. – Chi ti ha dato ordine di fischiare? – ha detto Benigno. – È compito dei giocatori fischiare!
A. È durata molto poco, nemmeno fino al primo tempo
A. Lo sport dei ragazzi B. Una partita "complicata" C. Le regole della partita D. Un amico impertinente A14 Nel suo insieme, il testo è di tipo umoristico... perché è possibile definirlo così?
A. Perché tutti i personaggi hanno nomi difficili B. Perché i personaggi si comportano in maniera maldestra e buffa C. Perché in realtà sono tutti personaggi simpatici, a parte Benigno D. Perché alcuni di loro sanno le regole di quel gioco ma non le applicano


55 PROVA B A12 Alla luce di quanto accade, alla fine, la partita quanto è durata?
B. È durata fino all’orario di merenda C. È durata solo pochi minuti
D. Non è mai cominciata A13 Dopo aver letto l'intero racconto, quale altro titolo daresti al testo?
Lo slogan è molto semplice: “Stop talking, start planting”, cioè ‘Basta par lare, cominciamo a piantare’. A pronunciarla un bambino come voi, Felix Finkbeiner che oggi ha 23 anni ma ne aveva solo 9 quando decise che avrebbe piantato un milione di alberi in Germania. Lo disse dopo avere ascoltato come tutti voi una lezione della maestra sulla fotosintesi clorofil liana, sul disboscamento planetario, sui pericoli che corre l’ambiente.
56PROVA B Felix, il bambino che ha piantato 15 miliardi di alberi
2


252015105 TESTO 2 DELAUDIOTESTO

1
Così Felix tornò a casa e, invece di attaccarsi ai videogiochi e dimenticare quello che aveva appena sentito, cominciò a pensare a come e cosa pote va fare lui qualcosa. Tra il primo albero piantato nel cortile sotto la finestra della sua classe e il milionesimo albero piantato alla presenza di ministri e politici di 45 nazioni ci sono quattro anni in cui il piccolo Felix ha trasfor mato un progetto scolastico in una organizzazione mondiale dal nome “Plant for the Planet” presente in 131 nazioni e in grado di piantare 30 alberi ogni ora! Ad aiutarlo altri 23 bambini tutti della sua stessa età che andarono in giro per il mondo a raccontare la loro semplice ma grandiosa idea. «Siamo tutti cittadini del mondo». Alle Nazioni Unite Felix, che sa essere molto convincente, disse: «Noi bambini ci sentiamo davvero traditi. Dopo tutto quello che si è detto e fatto a Copenaghen nella conferenza dei Paesi Onu sul clima, alla fine cosa si è ottenuto veramente? Non abbiamo ancora fiducia negli adulti. Così abbiamo deciso di iniziare da soli a cambiare le cose!». E poi ancora: «La percezione del futuro per la maggior parte degli adulti significa 20, 30 o 40 anni. Ma per noi ragazzi questo periodo di tempo si colloca ancora all’interno del nostro orizzonte di vita. Per gli adulti si tratta di una questione accademica, se il livello del mare salirà di 1, 2, 3 o 7 centimetri entro la fine di questo secolo. Ma per noi ragazzi si tratta di una questione di sopravvivenza».
«Per finire, vorrei lanciare un messaggio a tutti i ragazzi del mondo: noi ragazzi rappresentiamo la maggioranza della popolazione mondiale. Possiamo quindi cambiare qualcosa. E non dimenticatelo mai: una zan zara da sola non può scagliarsi contro un rinoceronte, ma migliaia di zanzare posso costringere un rinoceronte a cambiare direzione».
Il programma di azione di Felix si basa su tre punti principali: l’elimi nazione di tutto ciò che emette tecnologicamente CO2, anidride car bonica. Bandite le emissioni di carbonio a livello globale, chiunque sia responsabile di superare la tonnellata e mezzo di CO2 dovrà pagare per l’eccesso. Infine la riforestazione. L’obiettivo è piantare un trilione di alberi in dieci anni.
A. Perché la lezione fu molto noiosa, allora Felix decise di fare qualcosa di interessante B. Perché la maestra a lezione chiese con insistenza di piantare alberi C. Perché la lezione spiegava come si piantano gli alberi D. Perché voleva fare qualcosa di concreto per l'ambiente 45
A. Il 1997 B. Il 2007 C. Il 2011 D. Il 2017 B2 Per quale motivo, ascoltando la lezione della maestra, Felix decise di piantare un milione di alberi?
57 PROVA B 403530


E concluse con le seguenti parole rivolte a tutti i ragazzi del mondo (e dunque anche a te, proprio a te che ora stai leggendo!).
L’esempio c’è: un milione di alberi a bambino per ogni Paese. 3 Felix oggi, 22 aprile 2021, ha 23 anni e continua nel suo impegno am bientalista. La sua Fondazione lavora con Nazioni Unite e Nasa, coinvol gendo nel suo progetto migliaia di ragazzi a ogni latitudine. Oggi grazie a lui sono già stati piantati oltre 15 miliardi di alberi, 200 mila solo in Adatt.Italia.da: www.ilmioprimoquotidiano.it, 22 aprile 2021 B1 Che anno era quando Felix ha iniziato a piantare alberi per la sua causa?
A. Nessuno B. Il primo ha effetti pericolosi sul secondo C. Il primo e il secondo sono la stessa cosa D. Il secondo è causa del primo B5 L'azione dell'organizzazione


B4 Che nesso c'è tra il problema espresso nella domanda precedente e il "pericolo che corre l'ambiente"?
B7 Che cos'è una "conferenza Onu"?
58PROVA B
B6 Metti in ordine, dalla precedente alla successiva, le seguenti fasi numerandole da 1 a 4. a. Si svolge a Copenaghen la conferenza Onu sul clima b. Felix compie 9 anni .............. c. 200 mila alberi vengono piantati in Italia grazie a Felix .............. d. Felix dichiara di aver perso fiducia negli adulti ..............
A. Una riunione tra i bambini delle varie nazioni del mondo B. Una riunione tra i membri dell'organizzazione "Plant for the Planet" C. Una riunione tra i coetanei di Felix D. Una riunione tra i governanti delle varie nazioni del mondo B3 L'idea di Felix di piantare alberi nasce dall'intenzione di combattere un problema ben preciso. Esso può essere definito con una delle seguenti parole presenti nel testo, quale? A. Fotosintesi clorofilliana B. Disboscamento planetario C. Anidride carbonica D. Popolazione mondiale
"Plant for the Planet" si può definire con una delle seguenti parole del testo: A. riforestazione B. emissioni di carbonio C. fiducia D. fotosintesi clorofilliana
59 PROVA B


B8 Di cosa hanno discusso i partecipanti alla conferenza di Dell'intenzioneCopenaghen?
B9 “Per gli adulti si tratta di una questione accademica , se il livello del mare salirà di 1, 2, 3 o 7 centimetri entro la fine di questo secolo” (righe 24-26). “Accademica” in questo caso significa A. “trattata solo in alcune accademie” B. “senza importanza reale” C. “riguardante solo alcune scuole” D. “di grande importanza” B10 Nel suo discorso (righe 18-27), Felix dimostra di essere molto in contrasto con gli adulti. Per quale motivo? Perché A. gli adulti sono coloro che decidono sul clima e l’ambiente B. gli adulti sono coloro che decidono quali bambini possono piantare gli alberi C. gli adulti sono coloro che decidono qual è il livello del mare da considerare D. gli adulti sono coloro che decidono quanto tempo passerà perché il futuro arrivi B11 Per quale motivo Felix incita i ragazzi del mondo a far valere la loro voce su quella degli adulti? Per rispondere completa la frase che segue inserendo le parole mancanti. Attenzione: ci sono tre parole in più. degli adulti - dei bambini - gli adulti - i bambini - domani - oggi Perché tra qualche decina di anni, le conseguenze di decisioni prese dagli adulti di oggi metteranno in pericolo la sopravvivenza (1) del (2) (cioè (3) di oggi).
...........................................
di A. ridurre il disastro ambientale B. ridurre la povertà nel mondo C. aumentare il livello del mare D. aiutare i ragazzi a piantare alberi
60PROVA B B12 A un certo punto Felix paragona le zanzare A. agli adulti B. agli alberi C. ai politici D. ai bambini B13 Usa quel paragone perché le zanzare... Metti una crocetta per ogni riga. Sì NO a. sono inutilmente fastidiose b. sono testarde c. inquinano poco d. tutte insieme possono farsi valere e. non attaccano gli alberi B14 Sulla base di quanto scritto, l'autore di questo articolo ha A. descritto fatti veri, dando anche la sua opinione B. descritto fatti inventati, senza dare la sua opinione C. descritto fatti veri, senza dare la sua opinione D. descritto fatti inventati, dando anche la sua opinione


C1 Riscrivi correttamente le frasi.
• Le mie compagne laura e anna sono andate in spiaggia con il loro cane di nome fido.
• Il fiume po sfocia nell’adriatico. C3 Leggi il breve testo che segue.
........................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................ •
61 PROVA BGRAMMATICA


Tina, la sorella di Mina, è una pittrice molto brava. Mentre dipinge, il suo criceto la osserva senza fiatare. Dopo un po’ lui si addormenta e Tina lo sveglia per dargli da mangiare. A quel punto l’animaletto si alza sulle zampe e le rivolge uno sguardo di felicità. Cosa sono le parole sottolineate? A. Aggettivi B. Articoli determinativi C. Articoli indeterminativi D. Pronomi C2 Sottolinea nel testo tutte le parole sbagliate e riscrivile correttamente. Apena entrato nel’apartamento, notò che tuti stavano scalzi. Alora, per togliersi dal’imbarazo, l’ispetore si tolse le scarpe e le ripose acanto ala porta. Nel salone c’erano vari polizioti con il bereto in testa, indafarati a studiare il caso.
• La mia maestra è curiosa di visitare la città di napoli. A casa di lello, mattia si è divertito molto.
• La francia è una delle nazioni che confina con l’italia. La regione puglia è situata nella parte meridionale della penisola italiana.
........................................................................................................................................................ •
62PROVA B C4 Indica di che tipo sono gli aggettivi sottolineati nelle frasi. Metti una crocetta per ogni riga. qualificativiAggettivi possessiviAggettivi a. Rimase sorpreso quando un gatto di colore scuro si avvicinò a lui. b. Mi svegliai un mattino trovando il suo cagnolino che agitava velocemente la sua coda. c. Mio cugino non si staccava più dal suo smartphone. d. Marta è come al solito gentile e disponibile con tutti. e. Stasera veniamo a casa tua e giochiamo ai tuoi giochi da tavolo. f. Il pianerottolo era largo e si trovava sopra una sontuosa scalinata. C5 Tra le seguenti parole ce n’è una che non c’entra con le altre. ragazzone • cavallino • casuccia • paesello • muretto • lupacchiotto • torrone a) Trovala e sottolineala. b) Indica perché non c’entra con le altre. A. Non è un nome B. Non è una parola alterata C. È un alterato accrescitivo D. È una parola variabile C6 Il suffisso –ista può aggiungere alla parola di base il significato di ‘colui che esercita un certo mestiere o professione’, ad es. music ista , dent ista , violin ista ecc. In quale delle seguenti parole il suffisso –ista aggiunge lo stesso significato? A. Pista B. Taxista C. Ottimista D. Conquista


63 PROVA B C7 Indica con quali parole dello stesso significato potresti sostituire quelle sottolineate nella frase che segue:


A. Per stasera Paolo ha preparato un panino, una cotoletta e un’anguria. B. Ahi, mi fa male il dente! C. Appena torni a casa mi chiami?
Parole Numero d’ordine a. tenere b. tallonare c. tremore d. torrente e. trattato f. tradimento g. trapunta h. treccia C9 Completa la frase in modo appropriato utilizzando un pronome relativo. “Gianni ha bussato al signor Rossi, ...................................................................... ha consegnato il pacco a lui destinato”. C10 In quale delle seguenti frasi la punteggiatura NON è corretta?
L’artista con il suo ultimo quadro ha dato un saggio della sua bravura . A. Una sapienza B. Una prova C. Un insegnamento D. Un errore C8 Metti in ordine alfabetico le parole dell’elenco, numerandole da 1 a 8 (dalla precedente alla successiva).
D. Ieri a, scuola Dino è, scappato in giardino.
• Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà A7A6A5A4A3A2A1 A14A13A12A11A10A9A8 B7B6B5B4B3B2B1 B14B13B12B11B10B9B8 C7C6C5C4C3C2C1 C10C9C8 64
AUTOVALUTAZIONE
CORREZIONE


65 PROVA C La nave maledetta
Ecco papà Catrame seduto sul barilotto, circondato da tutti i marinai, i quali sbarrarono tanto d’occhi e aguzzarono per bene gli orecchi per non perdere una sillaba di quanto egli stava per narrare. Un leggero vento proveniente dall’Africa spingeva la nave verso l’Est, a quella terra chiamata India. Mastro Catrame iniziò con voce grossa e da oltretomba: – Sono vissuto in un’epoca in cui si credeva alla comparsa dei vascelli fantasma, agli esorcismi per calmare le tempeste, alle sirene, ai mostri, alle streghe. Voi non credete più a tutto ciò, le chiamate leggen de paurose, inventate da uomini ubriachi o dalla fantasia tetra dei popoli nordici; ma v’ingannate. – Si arrestò guardandoci con malizia. Nessuno fiatava, né batteva ciglio: eravamo tutti impalliditi. Solo il capitano restava impassibile, e le sue labbra si erano atteggiate a un sorriso beffardo. Papà Catrame riprese: – Non ricordo più l’epoca in cui avevo preso imbarco su di una grande fregata a tre ponti. Si chiamava Santa Barbara, ma il capitano, uno spregiudicato che non temeva né Dio né il diavolo, come il leggendario olandese del vascello fantasma, e non credeva in nulla, le aveva imposto un altro nome: Caronte.
Brutte storie correvano sul conto di quella imbarcazione, comandata da quel dannato. Si diceva che di notte si udivano misteriosi fragori e gemiti nella stiva; che nelle corsie ombre bianche apparivano e scomparivano, e che sulla cima degli alberi appariva sovente una fiammella azzurra. Insomma quando la nave approdava, non pochi marinai disertavano, temendo di finir male in compagnia di quel tizzone d’inferno.
3530252015105 TESTO 1DELAUDIOTESTO


Avevamo percorso parecchi oceani e, cosa davvero strana, nessuna tempe sta ci era toccata; così però non la poteva durare. Il vascello dell’olandese dannato doveva aver bisogno di un marinaio, e voi dovete sapere che su quella nave maledetta, destinata a navigare in eterno fra una continua tempesta, non salgono che gli empi e i crudeli. Avevamo lasciato le coste africane diretti verso l’America meridionale. Al secondo giorno un pennone cadeva dall’albero di trinchetto e piombava ai piedi del capitano, che per poco non rimase ucciso; al terzo giorno una procellaria, l’uccello delle tempeste e portatore di sventura, venne a svo lazzare tre volte sopra la cabina del capitano! A causa di questo evento un superstizioso terrore aveva invaso tutto l’e quipaggio: qualcosa di grave stava per accadere, ma il capitano non se ne

Il mastro d’equipaggio, un vecchio dalla barba bianca, prese la croce e la piantò sulla prua del legno. Quell’atto rese più che mai furibondo il capitano: slanciatosi giù dal ponte di comando, gettò la croce in mare! Quasi subito un lampo balenò fra le nubi, seguito da un rombo così spaven tevole che cademmo tutti tramortiti sul ponte. Quando ci rialzammo la giusti zia di Dio era compiuta: l’empio giaceva inerme ai piedi dell’albero maestro. Allora all’orizzonte apparve un gran vascello tutto nero, con le vele sciolte al vento e guidato da un uomo gigantesco. Correva a gran velocità, urtato da tutte le parti da onde mostruose, e sulla cima dei suoi alberi brillavano tre fiamme azzurre. Era il vascello dell’olandese maledetto, che veniva a reclama re l’anima del capitano! Percorse un tratto, poi scomparve improvvisamente come se si fosse inabissa to. Voi mi direte che era una nave qualunque, ingrandita dalla nostra paura, ma io l’ho visto coi miei occhi, e gli occhi di papà Catrame erano buoni in quel tempo! – Un silenzio glaciale accolse la sinistra conclusione del vecchio marinaio. Nessuno fiatava, all’infuori del capitano, che sorrideva sempre: si sarebbe detto che tutti noi avevamo paura di girarci per il timore di scorgere il vascello maledetto solcare l’orizzonte. Adatt. da: Emilio Salgari, Le novelle marinaresche di mastro Catrame, Ardea Editrice
C


preoccupava, anzi pareva che, come l’olandese maledetto, volesse sfidare il destino per superare Capo Horn. Urlava più del solito, maltrattava l’equipag gio, beveva e giocava da mattina a sera. Ma ecco che un giorno, verso il tramonto, – continuò il vecchio Catrame con voce cupa, – ecco apparire in lontananza Capo Horn, il temuto promontorio dell’America meridionale. Parve allora che il mare scatenasse tutta la sua ira, come quando l’olandese maledetto vendette l’anima al diavolo, per superarlo malgrado la tempesta.
Ed ecco ad un tratto apparire la stessa procellaria sopra l’albero di mezzana. «Ritorna all’inferno!» urlò il capitano e fece fuoco due volte col fucile contro l’uccello, ma senza colpirlo, poiché fece tre giri e sparì.
Ci allontanammo dal capitano inorriditi, esclamando: «Sciagura! Sciagura!», ma egli ci ricoprì di imprecazioni orribili.
In cielo guizzavano lampi abbaglianti e il tuono rombava incessantemente, mentre le onde si accavallavano con una rabbia mai vista. L’equipaggio, spaventato, smarrito, pregava; ma il capitano invocava Satana per aiutarlo a superare il promontorio.
66PROVA
70656055504540
In questo modo l’autore fa capire che A. Catrame era abile nel raccontare storie B. Catrame non sapeva raccontare C. Catrame, essendo anziano, non si ricordava cosa doveva dire, quindi aveva bisogno di fermarsi ogni tanto D. Catrame, essendo anziano, era stanco di parlare e aveva bisogno di fermarsi ogni tanto A4 Anche se del personaggio della storia, Catrame, si sa poco, cosa è possibile dire sul suo conto?
Metti una crocetta per ogni riga. si può dire NON si può dire a. Il suo vero nome era Caronte b. Era un uomo non giovane c. Era di origini indiane d. Era il capitano della nave e. Era un uomo molto basso
67 PROVA C


A1 Che tipo di testo è quello che hai appena letto?
A. Un racconto d’avventura B. Un racconto storico C. Un racconto di fantascienza D. Un racconto umoristico A2 “Ecco papà Catrame seduto sul barilotto, circondato da tutti i marinai” (riga 1). Da queste parole si capisce che il narratore dell’intero testo non è papà Catrame ma A. è il capitano del Caronte B. è il capitano della nave diretta verso l’India C. è uno dei marinai a bordo D. è l’olandese maledetto A3 Nelle prime righe del testo viene detto che mastro Catrame racconta “con voce grossa e da oltretomba”, poi che si fermava ogni tanto a vedere le reazioni, “con malizia”, di chi ascoltava...
A5 Nel testo, Catrame viene chiamato "papà" oppure "mastro". Per quale motivo è chiamato così?
A6 Mastro Catrame racconta iniziando con espressioni come "sono vissuto in un’epoca" o "non ricordo più l'epoca". In questo modo l'autore del testo
A. dà l'idea che si tratti di epoche non lontane nel tempo B. fa capire che mastro Catrame non ha una gran memoria C. fa capire che mastro Catrame non ricorda la sua data di nascita D. dà l'idea che si tratti di epoche molto precedenti A7 "Sono vissuto in un’epoca in cui si credeva alla comparsa dei vascelli fantasma, agli esorcismi..." (righe 6-7) con queste parole Catrame dimostra di avere una certa considerazione su quell'epoca. Se potessimo leggere nei suoi pensieri, egli quasi certamente direbbe A. “Quanto era strana quell’epoca” B. "Quanto odio quell'epoca" C. “Quanto mi manca quell’epoca”
D. "Quanto poco tempo è passato da quell'epoca"
A8 A partire dalla riga 13, papà Catrame racconta l’episodio vissuto in passato. Come si chiamava il capitano della nave in quell’occasione?
D. Perché era diventato papà da poco ed era un abile ed esperto marinaio
A. Perché era considerato un anziano ed esperto uomo di mare B. Perché era il padre di alcuni marinai a bordo C. Perché era considerato il padre e quindi il maestro del capitano
68PROVA C

A. L’olandese maledetto B. Il nome non viene detto nel racconto C. Caronte D. Capo Horn

A11 A un certo punto Catrame elenca una serie di avvenimenti, ricorrenti o no, riguardanti la nave, che davano il presagio che “qualcosa di grave” prima o poi sarebbe accaduto. Quali erano? Attenzione: le risposte corrette possono essere più di una. a. La nave aveva appena lasciato le coste africane b. Nessuna tempesta aveva colpito la nave c. La nave aveva persorso parecchi oceani d. Un pennone cadde dall’albero di trinchetto e. Ombre bianche apparivano e scomparivano f. La nave dell’olandese maledetto appariva e scompariva in continuazione g. Una procellaria fece tre giri sulla cabina del capitano h. Strani versi provenivano dall’interno della nave i. Comparivano fiammelle azzurre sugli alberi
69 PROVA C


A10 Secondo papà Catrame la maledizione della Santa Barbara era innanzitutto dovuta A. al nuovo nome che le era stato dato dal capitano B. alla presenza di ombre bianche e di fiammelle azzurre che apparivano temporaneamente sulla nave C. al tipo di nave che essa era D. al fatto che la procellaria vi svolazzò attorno
A. Della comparsa di Capo Horn B. Dei tipi di nave del passato su cui papà Caronte si era imbarcato C. Della morte del capitano della Santa Barbara D. Del naufragio della Santa Barbara
A9 Di che cosa si parla nell’episodio raccontato da Catrame?
A13 “Insomma quando la nave approdava, non pochi marinai disertavano, temendo di finir male in compagnia di quel tizzone d’inferno” (righe 21-23). A cosa si riferiscono le parole sottolineate?
A15 Nel testo vengono dati alcuni indizi sull’olandese maledetto. Cosa è possibile dire sul suo conto? Metti una crocetta per ogni riga.
A14 Per quale motivo Capo Horn è considerato un promontorio Perché“temuto”?
70PROVA C
L’olandese maledetto... puòSidire NON si può dire a. era di alta statura b. aveva una espressione rabbiosa c. aveva la barba bianca d. aveva una nave che si chiamava Santa Barbara e. provò a superare le pericolose acque di capo Horn durante una tempesta f. era in realtà nato in Africa
A12 Per quale motivo Catrame elenca tali eventi? Perché
A. secondo lui quegli eventi dimostravano ancor di più che la nave fosse maledetta B. secondo lui quegli eventi servivano solo a spaventare ancor di più chi lo ascoltava C. secondo lui quegli eventi furono la causa di cosa avvenne poi D. quegli eventi servivano solo ad allungare il suo racconto
A. a causa delle sue acque tempestose era molto pericoloso superarlo B. a causa delle procellarie era molto pericoloso superarlo C. si poteva essere attaccati dal vascello maledetto D. era infestato da mostri e streghe

A. Al vascello fantasma B. A Capo Horn C. All’attuale nave su cui era Catrame D. Alla Santa Barbara

Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché si tratta solo di inutili superstizioni A. Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché io ho visto con i miei occhi il vero maledettovascello B. Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché si tratta solo di parole di un rimbambito C. Non credo alla storia raccontata da Catrame, perché anche io ero presente quell’occasionein D.

B. dal comportamento irresponsabile del capitano che non rispettava le superstizioni marinaresche
C. dalla presenza della procellaria D. dall’arrivo del vascello dell’olandese maledetto
A. Continuò a comportarsi in maniera crudele con i suoi sottoposti
B. Divenne il capitano del vascello maledetto C. Vagò in eterno tra le sponde di Capo Horn D. Divenne un marinaio del vascello maledetto A18 “Un silenzio glaciale accolse la sinistra conclusione del vecchio marinaio. Nessuno fiatava, all’infuori del capitano, che sorrideva sempre” (righe 67-68). Quindi, se fosse stato riportato il pensiero di quest’ultimo, cosa avrebbe detto?
PROVA C A16 Secondo papà Catrame la colpa di quanto avvenne alla fine sulla Santa Barbara era stato causato
A. dalle acque tempestose di capo Horn
71

A17 Sempre secondo ciò che credeva Catrame, cosa successe all’anima del capitano sciagurato?

Quel che è certo è che, ovunque, il rapporto tra uomini e lupi non è mai stato sereno. Leggende e pregiudizi hanno portato più volte vicino all’estinzione questo abitante dei boschi enigmatico e sfuggente.
72PROVA C
3530252015105 TESTO 2 DELAUDIOTESTO



Nella riserva naturale della Maiella, che ha fatto da sfondo alla storia di Cassandra e Isabò, da anni vive una decina di lupi in stato di semilibertà: esemplari vittime di incidenti o traumi, che qui vengono recuperati e reintrodotti nel loro ambiente. Temuti per il semplice fatto di essere lupi, e considerati invece un ambito trofeo da uomini senza scrupoli, i bracconieri, che si nascondono dietro all’alibi del “lupo cattivo”. «Da qui» dicono alla Forestale «la decisione: addestrare un cucciolo per farlo diventare ambasciatore della sua specie. È l’unico modo per far conoscere veramente questo animale, la sua bellezza straordinaria, la sua capacità di avvicinarsi alla gente. Farlo conoscere per salvarlo, insomma». Da qui, poco più di un anno fa, nasce la storia di Cassandra e Isabò. Quando la sua mamma vera la partorisce insieme al fratellino Romeo, Isabò pesa 1440 grammi. Da quel giorno Cassandra è il suo unico punto di riferimento. Nella sua nuova casa la lupacchiotta trova Peggy, un cagnolino di un anno. Isabò ha ancora gli occhi chiusi, ogni tre ore deve essere nutrita con latte di capra. Dorme accanto al letto di Cassandra. Che nel cuore della notte deve preparare il biberon. Isabò e Peggy si scatenano presto in corse forsennate, finché il sonno non ha la meglio e i due cuccioli si addormentano vicini. Quando la
Popoli (Pescara) – «Ho fatto da “mamma” a un lupo, prendendomi cura di lei. Un’esperienza indimenticabile». Gli occhi di Cassandra Vantini, guardia forestale, si illuminano parlando di Isabò, in un concentrato di gioie, emozioni, tensioni. Cassandra e Isabò. La ragazza e il lupo. Quasi una riedizione moderna (in chiave tutta femminile) de La Bella e la Bestia Tutto inizia col progetto “Lupo ambasciatore” lanciato dal commissario superiore del Corpo forestale dello Stato, Livia Mattei. Un’idea semplice e difficile insieme: abituare un lupo ad essere avvicinato dall’uomo, senza inquinare le sue caratteristiche di animale del bosco. Negli Stati Uniti il cosiddetto “addomesticamento controllato” ha causato numerose polemiche: a chi sostiene che serva a preservare una specie in pericolo, si oppone chi crede che la reintroduzione nella natura di un animale addomesticato possa rivelarsi addirittura controproducente.
Una bellissima storia d’amore
73
A. Non viene detto nel testo B. È stata catturata dai cacciatori C. È morta di parto D. È scappata via quando ha visto Cassandra 4540
C. Del rapporto tra uomo e lupo e come è cambiato nel corso dei secoli D. Del lavoro di chi alleva lupi B3 Quando avviene l’incontro tra Isabò e Cassandra?
PROVA
C


lupacchiotta compie un mese, la mamma adottiva la porta nel bosco. Per lei è tutto nuovo: suoni, odori, colori. Superata la paura, iniziano le prime
A. Verso giugno del 2002 B. Verso luglio del 2002 C. Verso giugno del 2003 D. Verso luglio del 2003 B4 Che fine ha fatto la mamma naturale di Isabò?
Daesplorazioni.allora“madre” e figlia, donna e lupo, non si perdono mai di vista. Oggi, 4 luglio 2003, Isabò ha 13 mesi e pesa 22 chili: ha un recinto di oltre 3000 metri quadrati tutto per sé, a fianco a quello dei suoi fratelli e del suo gruppo. Cassandra passa molte ore con lei. Appena la vede arrivare, la giovane lupa corre a nascondersi. Immobile, ne segue le mosse da dietro i cespugli: aspetta che Cassandra sia a pochi passi per uscire allo scoperto. Poi le si strofina addosso, lancia piccoli guaiti di gioia, rinnovando ogni volta un rapporto iniziato tredici mesi prima: la bellissima storia d’amore tra una ragazza e un lupo. Adatt. dal: “Corriere della Sera”, 4 luglio 2003 B1 Che tipo di testo è quello appena letto? A. Una favola B. Un articolo di enciclopedia C. Un racconto realistico D. Un articolo di cronaca B2 Di cosa si parla? A. Dell’amicizia naturale tra i lupi e le guardie forestali B. Dell’amicizia tra un lupo femmina e la guardia forestale che l’ha allevata
D. I lupi che hanno subito traumi vengono adottati dalle guardie della riserva B6 Alla riga 6 si parla del progetto “Lupo ambasciatore”. In cosa consiste? Indica se l’affermazione è vera o falsa. Metti una crocetta per ogni riga.
A. Far conoscere i pericoli che corrono le guardie forestali a contatto con i lupi B. Far conoscere i pericoli che corrono le guardie forestali a contatto con i bracconieri C. Far conoscere i pregi del lavoro svolto dalle guardie forestali D. Far conoscere i pregi di un animale spesso considerato in modo errato dalle persone B8 Nel testo si parla di “addomesticamento controllato” (riga 10). Quale tra i seguenti termini esprime un significato simile? A. Semilibertà B. Rapporto C. Progetto D. Pregiudizio
74PROVA C


A. I lupi che hanno subito traumi vengono addestrati a cacciare e ad attaccare i bracconieri B. I lupi che hanno subito traumi vengono accuditi e gradualmente riportati nel loro ambiente C. I lupi che hanno subito traumi vengono rinchiusi in gabbie speciali
B5 Secondo quanto riportato nel testo, cosa viene fatto ad alcuni lupi nella riserva della Maiella?
Vero Falso a. Addestrare un esemplare di lupo alla caccia nel suo habitat b. Addestrarlo alla convivenza con i suoi simili c. Abituarlo all’incontro con le persone d. Lasciarlo nel suo habitat e. Abituarlo a stare in uno zoo
B7 Qual è invece lo scopo di tale progetto?
a) Innanzitutto, chi deve essere conosciuto e quindi salvato? A. Cassandra B. Il lupo C. L’uomo D. Il bracconiere


b) A chi si deve far conoscere? A. Alle guardie forestali B. Alla gente C. Ai bracconieri D. Agli altri lupi B10 C’è chi crede che “la reintroduzione nella natura di un animale addomesticato possa rivelarsi addirittura controproducente” (righe 12-13). Quali potrebbero essere le motivazioni date? Metti una crocetta per ogni riga. Sì No a. Un animale addomesticato non è più abituato a sopravvivere da solo in un ambiente selvatico b. Un animale addomesticato perde completamente le sue caratteristiche originarie c. Nel caso del lupo, se addomesticato, non è più carnivoro d. Nel caso del lupo, se addomesticato, si trasforma in un animale molto aggressivo e. Un animale addomesticato diventa troppo grande per l’ambiente che lo circonda B11 A giudicare da quanto espresso nel testo, la vicenda di Cassandra e Isabò dimostra A. che lupi e cani non possono andare d’accordo B. il successo del progetto “Lupo ambasciatore” C. che il lupo, anche se addomesticato, resta un animale feroce D. che, reintrodotto nel suo habitat, l’animale non riconosce chi l’ha allevato
75 PROVA C B9 Alla riga 26 viene detto “Farlo conoscere per salvarlo”.
76PROVA C GRAMMATICA C1 Sottolinea nelle frasi le parole che necessitano dell'accento o dell’apostrofo e riscrivile correttamente nei puntini. • Avrei voglia di un po di te caldo. • Maria e andata via solamente un ora fa. ........................................................................................................................................................ • Era un ombra cosi grande che sembrava quella di un orso. • Quel gatto quando sente il canto di un usignolo si agita tutto. ........................................................................................................................................................ • La nostra macchina e parcheggiata la in fondo, la vostra invece qua. • Purtroppo e ancora piccolo e non sa badare a se. ........................................................................................................................................................ C2 Nella frase “ Ieri non hai avuto tempo per innaffiare le piante” la parola sottolineata è A. una preposizione B. un avverbio C. una congiunzione D. un aggettivo C3 Indica per ciascuna parola riportata nella tabella se è variabile (es. compito B compiti) oppure no. variabileParola Parolavariabilenon a. sorpresa b. mercoledì c. tè d. re e. rumore f. possibilità


77 PROVA C C4 Il prefisso dis- davanti a una parola può dare il significato opposto alla parola di base, (ad es. dis onorare B ‘ non onorare ’).
a. disco b. disagio c. disdire d. disapprendere C5 Segna di che tipo di nome si tratta. Metti una crocetta per ogni riga. compostoNome derivatoNome collettivoNome alteratoNome a. sciame b. libreria c. dopocena d. mostriciattolo e. squadraccia f. contapassi g. ragazzata C6 Ognuno dei seguenti gruppi di parole è formato da sinonimi. In quale gruppo c’è un intruso?
Nella tabella che segue indica le parole in cui dis- conferisce il significato opposto alla parola di base e quelle in cui no. Metti una crocetta per ogni riga.disdà significato opposto disNON dà oppostosignificato
A. affermare – dire – asserire – dichiarare B. composto – ordinato – sistemato – scollegato C. generoso – altruista – magnanimo – caritatevole D. rabbioso – irascibile – irritabile – iroso


ha una montagna di impegni
A. Questo sabato Nella è impegnata a scalare una montagna
B. Questo sabato Nella ha degli impegni in vetta C. Questo sabato Nella è molto impegnata D. Questo sabato Nella andrà in montagna dai suoi impegni
78PROVA C C7 Indica in che modo potresti riscrivere la frase seguente senza cambiarne il Questosignificato.sabatoNella
C8 Indica, all’interno della singola frase, quale complemento rappresenta la parte sottolineata. Metti una crocetta per ogni riga. Complemento di... cazionespecifi- termine tempo modo luogo causa a. Ho visto tanti bambini bibliotecain b. La pioggia cade con insistenza . c. Martina cammina verso la scuola d. Federica partirà alle 17 e. Mia ha regalato a Roberta portapenne.un f. Il computer di Mario è molto lento. g. Tremavo per il freddo


79 PROVA C C9 Sottolinea in ogni frase ciò che è indicato tra parentesi, come fatto nell’esempio. es. (Soggetto) Il cancello della scuola è chiuso. a. (Predicato Verbale) La cuoca preparò le fettuccine. b. (Predicato Nominale) Luca è felice del nuovo allenatore. c. (Soggetto) Insegnare è un mestiere molto difficile. d. (Predicato Verbale) Sara è andata con gioia in barca con Mara. e. (Predicato Nominale) L’orologio della classe è molto preciso normalmente. f. (Soggetto) Prevenire è meglio che curare. g. (Predicato Verbale) Il cameriere è uscito per una commissione. C10 Nel testo che segue ci sono otto espressioni che indicano la successione nel tempo. Le prime due espressioni sono già cerchiate. Cerchia le altre sei. La giornata di Tano comincia alle 3 . Dopo una breve colazione, scende di casa e si dirige al porto, pronto per iniziare. Verso le 6 è in alto mare, con i suoi compagni, alla ricerca di qualche pesce che abbocchi. Appena raggiungono una certa quantità, Tano e gli altri pescatori levano l’ancora e tornano in porto. A mezzogiorno sono ormeggiati a scaricare il pescato. Di pomeriggio Tano continua a lavorare, poi torna a cenare. Infine si addormenta esausto.


CORREZIONE


• Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà 80 A7A6A5A4A3A2A1 A14A13A12A11A10A9A8 B3B2B1A18A17A16A15 B10B9B8B7B6B5B4 C6C5C4C3C2C1B11 C10C9C8C7
AUTOVALUTAZIONE
Quasi preferiva una parolaccia, magari non troppo pesante, ma uffa spes so la faceva andare fuori dai gangheri. Secondo lei, e non aveva poi tutti i torti, era il motto delle persone viziate, che non poteva nemmeno vedere. Quale miglior promessa, quindi, per ottenere in cambio un bel cucciolo? Non sarebbe stato nemmeno uno sforzo troppo grande. Bastava un minimo di autocontrollo e quell’abitudine l’avrebbe persa in meno di una Fusettimana.cosìche,
«Se mi prendi un cucciolo la smetto di dire uffa alla fine di ogni frase!»
certa di aver toccato i sentimenti della mamma, Martina non aggiunse nulla, e facendo finta di niente se ne tornò di là, sgranocchiando una carota, ad aspettare che la cena fosse pronta. 3
1
«Non ora, Marta. Ne parliamo un’altra volta» fu la risposta. Ma quel nome, Marta anziché Martina , era il segno che una breccia era stata aperta e che qualcosa, forse, sarebbe accaduto. Era il nome dei discorsi seri, mentre Martina era quello di tutti i giorni e soprattutto dei momenti allegri. 2 In effetti, Martina quell’ uffa lo appiccicava davvero a troppe frasi, spesso a sproposito e quasi per abitudine. Uffa qua, uffa là, andava poi a finire che quando un bell’ uffa , in qualche discorso, ci stava proprio a pallino, perdeva inesorabilmente di incisività, inflazionato com’era da tutti gli altri uffa sbrodolati senza motivo. E la mamma quella parola non la sopportava proprio. Non la considerava nemmeno una parola, ma un suono, o meglio un rumore.
Fu così, perentoriamente, che Martina fece irruzione in cucina, affrontando la mamma tutta intenta a cucinare chissà cosa.
L’argomento “cucciolo” non si toccò più per qualche giorno, ma Martina badò bene di non dimenticare nessun uffa per strada, cercando anche di sottolinearli tutti con il tono, per far sì che la mamma non si scordasse. Mancavano due settimane, anzi due settimane meno un giorno al suo compleanno e la richiesta per il regalo era partita. Inequivocabilmente. Se qualcuno voleva capire, bene, altrimenti amen. Anzi, uffa !
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2021 PROVA NAZIONALE81Uffa

2021PROVA NAZIONALE 82
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Descrivere le urla emozionate di Martina è assolutamente superfluo e comunque non sarebbe possibile rendere l’idea a parole.
Intanto la mamma se ne stava in disparte, appoggiata allo stipite del soggiorno, a godersi quello spettacolo. Credo che la gioia esplosiva di Martina la fece sentire molto orgogliosa del regalo, di sé e anche della figlia.
Dopo una buona mezz’ora di versi, salti, strilli e follie, quando la situazione parve tranquillizzarsi almeno un po’, non perse però tempo e con tono affettuosamente severo la ammonì: «Martina!» già, questa volta non disse Marta! «Io non mi sono dimenticata della tua promessa... vediamo di mantenerla.» E poi, sorridendo, ci aggiunse un bell’ uffa ! «Tranqui, ma’, promettissimo!!!» rispose Martina, e poi se ne andò in soggiorno ad arrotolarsi col cane. 4 Il pomeriggio passò in fretta. Quando, verso sera, la mamma passò davanti alla camera di Martina non poté non udire la voce di sua figlia intenta a raccontarsi cose con il cane. Non solo ne udì la voce, ma ne sentì chiaramente le parole: «Vieni qua, uffa ! Siediti, uffa ! Non così, dai, uffa !» Lo sguardo le si incupì. Certo si aspettava che Martina potesse avere qualche ricaduta, ma non che tradisse la sua promessa così presto e, soprattutto, così Aprìspudoratamente.condecisione
la porta della camera e vi si piazzò davanti ritta. «Marta...» rieccola col nome solenne. In uno sguardo lungo tre o quattro secondi la mamma racchiuse una quantità incredibile di pensieri, che andavano dal concetto di obbedienza a quello di fiducia, passando per le gerarchie familiari e il senso di responsabilità. Cominciò anche a vagliare alcune ipotesi sul destino di quella bestiola, così tenera e, almeno lei, innocente. Il tutto, ripeto, in non più di quattro secondi. Non ebbe infatti il tempo di esporre a parole tutto questo, perché Martina, con un sorriso da qua a là la anticipò e, porgendole il cucciolo, disse: «Mamma! Indovina? L’ho chiamato UFFA!» Adatt. da: A. Valente, Sotto il banco, Milano, Fabbri Editori, Contrasti, 2011
I piani perfetti, si sa, sono tali perché non falliscono mai, e quello di Martina, il giorno del suo compleanno, si rivelò proprio un piano perfetto. Tornata da scuola, infatti, non fece in tempo a lanciare lo zaino nel solito angolo che un coso minuscolo e peloso cominciò ad aggrapparsi alla zampa destra dei suoi pantaloni!
2021 PROVA NAZIONALE83A1 La parte 1 del testo (righe 1-8) dà informazioni sulla situazione-problema da cui prende avvio il racconto. Quali informazioni sono elementi chiave per comprendere la situazione di partenza? Metti una crocetta per ogni riga. È elementounchiave NON é elementounchiave a. Martina ha un grande desiderio b. Martina è disposta a fare un patto c. La mamma è indaffarata a cucinare d. La mamma è infastidita da un comportamento di Martina e. La mamma non ha tempo di parlare subito con Martina DOMANDE SULLA PARTE 1


C.A. D.B.


“Marta” ... la mamma usa questo nome quando vuole discutere per davvero. Ha prestato attenzione alla mia richiesta. Forse c’è una possibilità di essere accontentata.

Quale fumetto chiarisce che cosa pensa Martina quando si sente chiamare Marta? “Marta” ... la mamma usa questo nome quando mi chiede qualcosa di impegnativo. Mi considera ormai grande. Non si accontenterà della mia proposta! “Marta” ... la mamma usa questo nome quando è preoccupata. Ha altre cose per la testa. È inutile provare a scherzare per farmi ascoltare. “Marta” ... la mamma usa questo nome quando è allegra. Pensa che io abbia voglia di scherzare. Ora non mi prenderà sul serio!
2021PROVA NAZIONALE 84 A2 “Ma quel nome, Marta anziché Martina, era il segno che una breccia era stata aperta e che qualcosa, forse, sarebbe accaduto. Era il nome dei discorsi seri, mentre Martina era quello di tutti i giorni e soprattutto dei momenti allegri.” (righe 5-8)
A3 Gli “uffa” di Martina danno molto fastidio alla mamma (righe 14-18). Qual è la ragione fondamentale di questo fastidio? La mamma ritiene che... A. “uffa” sia quasi peggio di una parolaccia B. “uffa” non sia nemmeno una parola, ma solo un rumore fastidioso C. “uffa” sia il motto delle persone viziate, che lei non può vedere D. “uffa” sia una parola che viene sbrodolata senza motivo A4 L’autore ci fa conoscere quello che la madre pensa dell’abitudine della figlia di dire sempre “uffa”. A quale scopo dà queste informazioni? A. Per fornire una descrizione più dettagliata del carattere della madre B. Per far capire il valore che la promessa di Martina ha per la madre C. Per chiarire che la madre e la figlia hanno opinioni differenti D. Per far capire che la madre era una persona che si arrabbiava facilmente A5 L’autore interviene nel racconto dicendo di essere d’accordo con quanto pensa la madre dell’abitudine di Martina. Da riga 16 a riga 18, quale frase dimostra chiaramente che l’autore è d’accordo con la madre? Ricopia le parole del testo.
....................................................................................................................... DOMANDE SULLA PARTE 2
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C. Quale miglior promessa, visto che la mamma detestava quella parola e non ne poteva più di sentirla , per ottenere in cambio un bel cucciolo?
A6 A riga 19 si legge “Quale miglior promessa, quindi, per ottenere in cambio un bel cucciolo?”
A. Quale miglior promessa, visto che la mamma cominciava a chiamarla Marta considerandola una persona grande , per ottenere in cambio un bel cucciolo?
A8 Dopo avere letto la parte 2, si può concludere che Martina ha capito che A. può trasformare in un’opportunità quello che la mamma considera un problema B. occorre imbrogliare la mamma per riuscire ad avere il suo consenso C. deve prepararsi a una delusione perché difficilmente la mamma la accontenterà D. per avere ciò che desidera è meglio aspettare che sia la mamma a fare la prima mossa
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Quale informazione può essere messa al posto di “quindi” per rendere più chiaro il significato di questa affermazione?
B. Quale miglior promessa, visto che la mamma in fondo aveva ragione , per ottenere in cambio un bel cucciolo?
.......................................................................................................................
D. Quale miglior promessa, visto che non voleva passare per una bambina viziata con la mamma , per ottenere in cambio un bel cucciolo?
A7 La promessa di Martina è la “migliore possibile” per due ragioni: la prima è che ha buone probabilità di convincere la mamma; qual è la seconda ragione? Riporta la frase del testo che lo dice.
D. Evitare di usare toni e parole che infastidiscono la mamma • Fare la richiesta in vista di un’occasione importante come il compleanno • Scegliere la promessa più efficace tra le tante possibili • ..................... ?
Tenendo conto di quanto detto nella parte 3, indica quale altra mossa completa il piano di Martina.
B. Assumere un atteggiamento più gentile nei confronti della mamma C. Fare in modo che la mamma ricordi la promessa senza riparlarne
A. Aiutare la mamma a capire bene qual è la richiesta
A10 Alle righe 32-33 si legge “I piani perfetti, si sa, sono tali perché non falliscono mai, e quello di Martina, il giorno del suo compleanno, si rivelò proprio un piano perfetto”. Quale fatto del racconto indica che il piano di Martina si è rivelato Rispondiperfetto?trascrivendo le parole del testo.
....................................................................................................................... DOMANDE SULLA PARTE 3
A9 Nel testo si parla del “piano” che Martina ha elaborato per ottenere il cucciolo. Questo potrebbe essere il foglietto in cui Martina ha cominciato ad appuntare le mosse del suo piano.
........................
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C. La mamma non rinuncia a ricordare a Martina il suo impegno, ma lo fa in modo scherzoso
A. dimostrato di essersi presto annoiata del cucciolo, così come si comportano le bambine viziate B. mostrato di non saper trattare con pazienza il cucciolo, pretendendo di addestrarlo subito a ubbidire ai suoi ordini
A. La mamma mantiene il suo modo di fare duro e severo, ma cerca di nasconderlo B. La mamma si mostra più indulgente e tollerante verso il continuo uso di “uffa” da parte della figlia
C. ricominciato a dire “uffa” per avanzare nuove richieste, fare nuove promesse alla madre e ottenere altri regali
D. rotto così rapidamente il patto, ignorando l’impegno preso senza preoccuparsi di quello che avrebbe provato la mamma
Qual è l’atteggiamento della mamma rivelato da queste parole?
A12 Che cosa rende il comportamento di Martina veramente imperdonabile agli occhi della madre? Il fatto che Martina possa aver...
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A11 La mamma, dopo aver visto la gioia di Martina per il regalo ricevuto, “con tono affettuosamente severo la ammonì: «Martina!» già, questa volta non disse Marta! «Io non mi sono dimenticata della tua promessa... vediamo di mantenerla.» E poi, sorridendo, ci aggiunse un bell’ uffa!” (righe 43-47)
D. La mamma, vedendo Martina così contenta, dà meno importanza alla promessa che la figlia le ha fatto DOMANDE SULLA PARTE 4
A13 “In uno sguardo lungo tre o quattro secondi la mamma racchiuse una quantità incredibile di pensieri, che andavano dal concetto di obbedienza a quello di fiducia, passando per le gerarchie familiari e il senso di responsabilità... Non ebbe infatti il tempo di esporre a parole tutto questo...” (righe 60-66). Se la mamma avesse avuto il tempo di parlare, che cosa avrebbe potuto dire alla figlia? Metti una crocetta per ogni riga. Sì No a. Guarda come tratti male questa povera bestiola innocente! b. Non hai mantenuto la parola data. Non ci si può fidare di te! c. Guarda che ora non puoi passare tutto il pomeriggio a giocare con il cane! Pensa ai compiti! A14 “Mamma! Indovina? L’ho chiamato UFFA!”. Quale effetto spera di ottenere Martina pronunciando le parole che concludono il racconto?
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A. Prendere tempo con la mamma, chiedendole di indovinare il nome del cane B. Convincere la madre della originalità del nome scelto per il cane C. Sciogliere la tensione letta nello sguardo della mamma e prevenire i rimproveri D. Distrarre la madre e farle dimenticare tutte le volte in cui l’ha fatta uscire dai gangheri A15 Dal modo in cui è costruito il personaggio di Martina e dalle sue caratteristiche, si capisce che l’autore vuole suscitare nel lettore una reazione emotiva nei confronti della bambina. Quale reazione vuole suscitare?
A. Tenerezza per l’entusiasmo e la spontaneità di Martina B. Simpatia per l’ingegnosità e la prontezza di Martina C. Diffidenza per la freddezza e l’inaffidabilità di Martina D. Disapprovazione per l’impertinenza e la disobbedienza di Martina
Obiettivo: studiare la loro capacità di controllare i propri impulsi e di posticipare una piccola gratificazione in cambio di una maggiore, ma non immediata.
Metodo: ogni bambino venne fatto entrare in una stanza con dentro una sedia, un tavolo, un vassoio di dolci e una campanella. Lo scienziato (che si chiamava Walter Mischel) spiegò ai bambini che lui doveva uscire un momento dalla stanza e disse loro che se fossero riusciti a non toccare i dolcetti mentre era fuori, il loro sforzo sarebbe stato ricompensato al suo ritorno con due pasticcini; se un bambino non fosse riuscito a resistere, avrebbe potuto suonare la campanella e Walter sarebbe tornato subito per dargli un dolcetto (ma uno soltanto).
1. Non parlare, non dormire, non mangiare Quasi tutto quanto viviamo e pensiamo viene tradotto in azioni. Per esempio sentiamo la temperatura e decidiamo di indossare un giaccone, se all’improvviso ci ritroviamo sotto un temporale, corriamo alla ricerca di un riparo. Ma oltre a questo procedimento rivolto all’azione ne esiste un altro, e cioè prendere la decisione di non fare nulla. Non siamo solo in grado di parlare, dormire, mangiare, ecc., ma abbiamo anche la capacità di non parlare, non dormire, non mangiare, semplicemente perché abbiamo deciso così. Questa abilità – chiamata dagli studiosi “autocontrollo” – è molto interessante. Lo studio di questa abilità ha permesso di giungere a conclusioni inaspettate.

Tutto cominciò negli anni Sessanta del secolo scorso, quando uno scienziato decise di mettere in una stanza tanti bambini di 4 anni e un piatto di dolcetti.
2021PROVA NAZIONALE 90 Corpo e azione
2. Un esperimento con bambini, biscotti e marshmallow
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Risultato: Walter osservò che tutti i bambini erano tentati dai dolcetti, ma mentre alcuni riuscirono a distrarsi (tappandosi gli occhi, giocherellando con le ciocche di capelli), la maggioranza non riuscì ad aspettare più di 3 minuti (Walter sarebbe rimasto fuori dalla stanza circa 15 minuti... un’eternità, con un piatto di dolcetti davanti!).

Quel gruppo di bambini venne seguito dagli studiosi per diversi anni, per provare a scoprire se ci fosse qualche relazione tra la loro capacità di attesa e la loro vita futura. Per esempio, chi era riuscito a controllarsi e ad aspettare la ricompensa avrebbe avuto maggiori o minori problemi durante la ricreazione? Avrebbe gestito meglio o peggio le sue ansie? Avrebbe avuto voti migliori o peggiori?
Adatt. da: I. M. Martins, M. M. Pedrosa, illustrazioni di M. Matoso, Qui dentro. Guida alla scoperta della mente, Milano, Mondadori, 2018 A questo punto: spendo tutti i soldi della paghetta in gelatine alla frutta o risparmio per comprare quel gioco pazzesco che mi piace Nessunotanto?hamai detto che la vita è semplice... 555045
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Piccola annotazione: tutto ciò riguarda tra l’altro la capacità di anticipare le conseguenze e di prevedere quello che accadrà. Bene, questa è una specialità della corteccia prefrontale, una parte del cervello che nei bambini e negli adolescenti è ancora in via di formazione. Quando siamo giovani, quindi, può risultare più difficile pensare a un futuro lontano e di conseguenza resistere e non buttarsi sul primo vassoio di ghiottonerie che ci piazzano davanti.
Alcuni bambini si mostrarono addirittura così impazienti da non suonare nemmeno la campanella e si buttarono subito sul vassoio!

I dati mostrarono che in generale chi era riuscito a posticipare la gratificazione immediata avrebbe avuto meno problemi a scuola, con gli amici e più tardi nella vita lavorativa! Perché? Perché riuscire a mettere in atto strategie per raggiungere obiettivi a lungo termine – come mangiare due marshmallow anziché uno, ma anche cose più serie come conseguire un diploma, portare avanti un allenamento sportivo e così via – può avere conseguenze importanti per la nostra vita.
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3. Ma la cosa più interessante deve ancora venire...
a. Sono attratti dai dolci b. Aspettano tutto il tempo indicato dallo sperimentatore e ricevono i due dolcetti c. Prendono il dolcetto dopo pochi minuti e dopo aver suonato la campanella d. Prendono subito i dolcetti senza suonare la campanella


Tutti bambinii bambiniMolti bambiniAlcuni
B3 La tabella elenca i comportamenti dei bambini osservati dallo scienziato Walter Mischel (paragrafo 2). Indica quanti bambini hanno mostrato ciascuno dei comportamenti, in base al risultato dell’esperimento. Metti una crocetta per ogni riga.
quattro parole in più. pensare – maggior – immediata – meritata – rinunciare –imprevisto – uguale – successivo Lo scopo dell’esperimento è osservare se dei bambini di 4 anni sono capaci di controllare le loro azioni, cioè se sanno (1) a una piccola gratificazione (2) in cambio di una ricompensa di (3) valore, ma disponibile in un momento .............................................(4).
2021PROVA NAZIONALE 92 B1 Il paragrafo 1 permette di ricavare che cosa significa la parola “autocontrollo”. Che cosa significa? L’autocontrollo è A. la capacità di padroneggiare le proprie azioni e reazioni B. la possibilità di decidere al posto degli altri C. la tendenza a rinunciare a ogni iniziativa D. l’abilità di reagire in risposta ai propri bisogni e soddisfarli B2 Nel paragrafo 2 si dice che lo studioso Walter Mischel costruisce il suo esperimento con l’idea di raggiungere uno scopo preciso. Quale? Per rispondere completa il breve testo che segue inserendo le parole Attenzione:mancanti.cisono
.............................................
D. L’uso che i bambini fanno della campanella per chiamare lo scienziato B5 L’immagine seguente rappresenta un momento dell’esperimento e mostra il comportamento di alcuni Tenendobambini. conto di quanto dice il testo, quale frase spiega correttamente l’immagine?

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C. Alcuni bambini chiudono gli occhi: fanno come i bambini piccoli quando restano soli e hanno paura
A. Il numero dei dolci che i bambini prendono dal vassoio B. Il tempo di attesa dei bambini di fronte ai dolci
A. Alcuni bambini chiudono gli occhi: non hanno compreso che cosa devono fare e sono un po’ imbarazzati B. Alcuni bambini chiudono gli occhi: dimenticano la consegna e si mettono a giocare a moscacieca
D. Alcuni bambini chiudono gli occhi: hanno trovato una strategia per resistere più a lungo e sopportare l’attesa
B4 Rispetto all’obiettivo dell’esperimento descritto nel paragrafo 2, quale elemento permette di valutare la capacità di autocontrollo dei bambini?
C. Il gradimento dimostrato dai bambini nei confronti dei dolci offerti
autocontrollo
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Nessuna capacità di
D. “Quando siamo giovani, quindi, può risultare più difficile pensare a un futuro lontano”
A. “Quel gruppo di bambini venne seguito dagli studiosi per diversi anni”
Bassa capacità di autocontrollo Alta capacità di autocontrollo
B. “I dati mostrarono che in generale chi era riuscito a posticipare la gratificazione immediata avrebbe avuto meno problemi a scuola, con gli amici e più tardi nella vita lavorativa!”
C. “questa è una specialità della corteccia prefrontale, una parte del cervello che nei bambini e negli adolescenti è ancora in via di formazione”
B6 I bambini dell’esperimento si comportano in modo diverso, dimostrando diversi livelli di autocontrollo. Se vogliamo rappresentare su una linea la capacità di autocontrollo da un minimo ad un massimo, in quale punto possiamo collocare i bambini che hanno aspettato circa 3 minuti prima di suonare il Indicacampanello?conuna crocetta il punto esatto. B7 Il paragrafo 3 ha come titolo “Ma la cosa più interessante deve ancora venire...”. Quale delle seguenti frasi, prese dal testo, dice qual è “la cosa più interessante”?
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A questo punto: spendo tutti i soldi della paghetta in gelatine alla frutta o risparmio per comprare quel gioco pazzesco che mi piace Nessunotanto?hamai detto che la vita è semplice... Il riquadro finale serve a rispondere alle due domande che seguono
B8 Nella domanda del riquadro viene dato un esempio del tipo di scelta di cui si parla nel testo. Metti in relazione gli elementi dell’esempio con il concetto generale corrispondente. Attenzione: c’è un concetto in più. a. Obiettivo a lungo termine b. Mezzo per procurarsi qualcosa c. Conseguenza prevista d. Ricompensa immediata 1. Soldi della paghetta 2. Gioco pazzesco 3. Gelatine alla frutta

2021PROVA NAZIONALE 96 B9 Nel riquadro finale l’autore presenta al lettore un esempio attraverso una domanda formulata in prima persona. Quale scopo intende raggiungere l’autore con il riquadro?
A. Vuole coinvolgere il lettore e farlo riflettere sulle sue scelte nella vita quotidiana B. Vuole suggerire al lettore un esperimento che può riprodurre facilmente in casa
C. Vuole spiegare al lettore che l’esperimento prima descritto può avere risultati imprevisti D. Vuole mettere in guardia il lettore contro i pericoli dei comportamenti impulsivi B10 Il primo paragrafo finisce con l’affermazione che lo studio della capacità di autocontrollo ha portato a “conclusioni inaspettate”.
In base all’intero testo, a quali conclusioni inaspettate sono arrivati gli scienziati che hanno studiato questa capacità? La capacità di autocontrollo A. varia da un individuo all’altro, si sviluppa con l’età ed è un vantaggio per la vita B. si manifesta negli adulti solo se viene sviluppata nei bambini fin da piccoli C. rende più sensibili ai bisogni degli altri, quando viene coltivata fin da bambini D. appartiene a poche persone, anche se gli adulti la possiedono in misura maggiore rispetto ai bambini


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Dopo aver letto il testo in classe, un insegnante chiede a quattro alunni di fare un esempio, tratto dalla loro esperienza, di scelta tra la soddisfazione immediata di un desiderio e un obiettivo a lungo termine. Quale esempio corrisponde a questo tipo di scelta? Ogni estate, quando arriva il periodo delle vacanze, sono indeciso se accettare l’invito dei nonni e partire per la montagna o andare in campeggio con i ragazzi della mia età. Quando sono a casa da solo a volte non so se studiare per avere bei voti in pagella o accendere la tv per vedere i cartoni animati. La domenica, davanti alla vetrina della pasticceria osservo a lungo i dolci esposti. Non so mai che cosa acquistare: i dolci alla crema che piacciono anche alla mamma o quelli al cioccolato che piacciono anche al papà? Il giovedì vado a nuoto, che è il mio sport preferito, ma è anche il giorno libero del mio amico Marco, che è molto simpatico. Vado in piscina o a casa di Marco? A. B. C. D.




C. Il rosa è un colore particolarmente delicato.
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A. Il pulmino della scuola ha avuto un piccolo incidente.
D. Questo pennarello rosa è tuo? C4 In quale delle frasi che seguono il verbo “essere” è usato come verbo ausiliare?
C2 In quale delle frasi che seguono il verbo NON è al modo indicativo?
D. Maria Pia è la mia amica del cuore.
C1 Nelle frasi che seguono ad alcune parole manca la lettera h. Scrivila nel quadratino solo quando è necessaria .
C. La gelateria è lontana da casa mia.
C. Dopo pranzo andremo tutti insieme al parco. D. Potresti aiutarmi con i compiti per favore? C3 In quale delle frasi che seguono la parola sottolineata è usata in funzione di nome?
B. Come mai non avevi capito l’ora dell’appuntamento?
b. o (4) telefonato a (5) Pietro e gli o (6) chiesto se voleva venire da me o (7) andare insieme al parco.
A. Stamattina Susanna è arrivata in bicicletta. B. Fare gli allenamenti in piscina è stancante.
A. Sonia sta facendo una sciarpa con la lana rosa B. Lucia ha comprato una maglietta rosa pallido.
a. Emma è andata a (1) fare i compiti dalla sua amica, ma a (2) dimenticato i quaderni a (3) casa.
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
Quali delle seguenti informazioni è possibile ricavare da questo testo?
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Metti una crocetta per ogni riga. SÌ NO a. La divisione in sillabe b. Il genere grammaticale c. I sinonimi d. Esempi di frasi con lavatrice e. Da dove deriva lavatrice Lavatrice s.f. 1. Elettrodomestico per il lavaggio automatico di indumenti, biancheria: detersivo per lavatrice. 2. Ciclo di lavaggio effettuato con tale elettrodomestico: fare una lavatrice al giorno [der. di lavare ].
C5 Indica in quali dei seguenti verbi ri- è un prefisso e ha il significato di ’azione che si ripete’. Metti una crocetta per ogniL’azioneriga. si ripete L’azione NON si ripete Es. Ri-dare X a. Ridere b. Ritornare c. Rischiare d. Risparmiare e. Ricucire f. Ricordare C6 Leggi la definizione di “lavatrice” tratta da un dizionario.
1. Ogni mattina aspetto il mio amico giorgio in via roma ma lui è sempre in ritardo.
C8 In quale delle seguenti frasi la punteggiatura NON è corretta?
C7 Leggi la seguente frase: Anche oggi siamo arrivati puntuali alla lezione . Con quale delle seguenti espressioni puoi sostituire la parola sottolineata, senza cambiare il significato della frase?
2. Un leone disse a un topo: “ti prego, corri a chiamare aiuto! sono intrappolato in questa rete, da solo non riesco a liberarmi”.
B. Ho appena finito di studiare matematica, adesso faccio un giro in bici.
C. Ho comperato tutto l’occorrente per la scuola, l’astuccio, il diario e i quaderni. D. Luca, il mio migliore amico, è partito per le vacanze.
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A. in ritardo B. in orario C. in anticipo D. per ultimi
C9 Leggi la frase che segue: La mamma ha detto a Margherita: “Metti in ordine tutti i tuoi vestiti” .
La mamma ha detto a Margherita di ...........................................................................................................................
C10 Leggi le seguenti frasi e cerchia le parole che sono scritte in minuscolo ma che devono essere scritte con la lettera iniziale Attenzione:maiuscola.
Trasforma la frase da discorso diretto a discorso indiretto, completando la frase che segue.
A. Chi viene a cena da noi questa sera?
ogni cerchio deve contenere una sola parola, e in ogni frase ci sono più parole da cerchiare.
AUTOVALUTAZIONE • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice CORREZIONE • Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. 101 A7A6A5A4A3A2A1 A14A13A12A11A10A9A8 B6B5B4B3B2B1A15 C2C1B11B10B9B8B7 C9C8C7C6C5C4C3 C10


Su ciascuna scatola era scritto il nome di uno dei membri del suo club e Alec le dispose davanti ai legittimi proprietari: nessuno dei membri del club sapeva che cosa stava per fare. Alec cercò di sorridere, ma era talmente nervoso che gli venne fuori un ghigno da scimpanzé.
Alec si ritrovò a sperare in un terremoto, o in un allarme antincendio, qualunque cosa pur di non alzarsi e parlare davanti a tutta quella gente. Ma non poté fare altro.
Quando lo disse, una risatina imbarazzata echeggiò tra la folla. «Voglio dire qualcosa a proposito del nome del club, ma prima invito ogni membro ad
Era la sera dell’open day.
A un suo cenno, fu tirato fuori un carrello da uno dei ripostigli e fu portato accanto al tavolo. La palestra rimase in silenzio mentre Alec prendeva dal carrello diciotto scatole di plastica, ciascuna con il suo coperchio.
Alec si avvicinò al tavolo del suo gruppo, il “Club dei perdenti”, che sarebbe stato l’ultimo a fare la presentazione; si asciugò le mani sui pantaloni, ma quelle continuavano a sudare.
Alec si trascinava da un’aula all’altra, si sedeva, si alzava, rispondeva se gli rivolgevano la parola, sorrideva qua e là. Ma non sentiva quasi niente, non si rendeva conto di niente se non di quanto era arida la sua bocca e di quante volte doveva deglutire. E più si avvicinavano le otto, peggio si sentiva.
La preside fece un annuncio all’altoparlante: «Vi invitiamo a recarvi in palestra per una breve presentazione del Programma di Attività AlecPomeridiane».notòconpiacere che molti genitori e molti ragazzi andavano verso l’uscita.
2022PROVA NAZIONALE 102 IL LIBRO PIÙ BELLO DEL MONDO
Si mise davanti al tavolo e si rivolse alla folla. «Mi chiamo Alec Spencer e... il nostro gruppo ha diciotto membri e si chiama Club dei perdenti».
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Alec deglutì più volte. Da un momento all’altro sarebbe arrivato il suo turno. Un ragazzo e una ragazza del Club di robotica illustrarono i diversi tipi di circuiti elettronici che avevano usato. I ragazzi del Lego mostrarono un castello che avevano progettato e costruito. Il Club di cinese aveva organizzato una piccola recita. Tutti ricevettero applausi.
Alle otto e un quarto la Preside fece un breve discorso di benvenuto. Poi disse: «E ora ogni gruppo dirà qualcosa su come passa il pomeriggio».
I ragazzi del gruppo degli scacchi parlarono a turno delle mosse che avevano imparato, una delle ragazze del Club dell’origami raccontò un po’ di storia dell’origami.
Ciò nonostante, il corridoio che portava in palestra era affollatissimo.
Quando tutti i ragazzi si fermarono, gli altri alunni e i genitori si avvicinarono per vedere di cosa si trattava. Tutti si misero a parlare, indicando qua e là titoli che ricordavano di aver letto, libri che avevano amato. Alec parlò con voce forte e chiara, una voce che non aveva mai avuto prima. «Potrei riavere la vostra attenzione per un minuto?» Tutti tacquero e lui continuò: «Quelli che state vedendo sono tutti i libri che ognuno di noi ha letto finora. nel corso della sua vita. È questo che facciamo nel Club dei perdenti: leggiamo. Nella biblioteca della scuola c’è un vecchio poster che dice “Perdetevi in un libro”. È quello che facciamo noi. Ci perdiamo nei libri per ore e ore... Libri su persone e posti diversi. Quando torniamo, portiamo con noi un sacco di roba interessante perché i libri fanno proprio questo: ci fanno perdere un po’ di ignoranza e un po’ di paura. E perdere la paura significa anche perdere un po’ di rabbia... Perciò eccoci. Siamo il Club dei perdenti». Gli applausi furono così fragorosi che Alec si sentì in imbarazzo. Come faceva sempre, una parte della sua mente, cercò di trovare una scena di un libro che descrivesse quel momento pieno di gioia, di intensità, di vita. Ma gli venne in mente un solo pensiero: questo è meglio del più bel libro che abbia mai letto! E aveva ragione. (Tratto e adattato da: Clements A., Il club dei perdenti, ne Il libro più bello del mondo, Rizzali, 2018)
Gli altri ragazzi del club scoppiarono a ridere e lo imitarono, tirando fuori i loro fiumi di copertine e attraversando la palestra di corsa. Diciotto lunghissime strisce di carta che partivano dall’angolo della palestra: sembrava l’immagine satellitare dell’enorme delta di un fiume.
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Aveva chiesto ai membri del club di spedirgli per e-mail un elenco di tutti i libri che avevano letto e aveva poi stampato tutte le copertine. La fisarmonica di copertine di Alec era talmente lunga che dovette girare a destra e continuare a tirare i fogli dalla scatola.

aprire la scatola che ha davanti, a prendere il primo foglio in cima alla pila e a correre in quella direzione, così!». Alec tolse il coperchio alla sua scatola. Dentro sembrava che ci fosse una risma di carta, ma in realtà ogni foglio era attaccato al successivo per il margine, con il nastro adesivo, come una lunga fisarmonica. E quando Alec prese il primo foglio e partì di corsa verso l’angolo opposto della palestra, la striscia di carta lo seguì dispiegandosi come la coda di un drago cinese.
Era questa la grande idea che gli era venuta il lunedì precedente. Voleva mostrare a tutti cosa facevano i cosiddetti perdenti durante il pomeriggio.
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A. Gruppi di ragazzi fanno vedere ai genitori le ricerche svolte nella biblioteca scolastica
D. Gruppi di ragazzi partecipano a giochi e gare di fronte ai genitori A2 Nella prima parte del testo (da riga 1 a 33) l’autore dà molte informazioni su come si sente Alec all’inizio della sera dell’open day. Come si sente Alec?
A. “Alec si avvicinò al tavolo del suo gruppo, il ‘Club dei perdenti’, che sarebbe stato l’ultimo a fare la presentazione; si asciugò le mani sui pantaloni”
B. Gruppi di ragazzi si esibiscono nello spettacolo di fine anno di fronte ai genitori C. Gruppi di ragazzi illustrano ai genitori le attività svolte a scuola durante il pomeriggio
A3 Di seguito trovi quattro frasi prese dal testo. Quale frase contiene un’informazione che aiuta a capire il motivo dello stato d’animo di Alec la sera dell’open day?
C. “La palestra rimase in silenzio mentre Alec prendeva dal carrello diciotto scatole di plastica, ciascuna con il suo coperchio”
D. È tranquillo e a suo agio perché conosce tutti nella scuola
B. “Alec si ritrovò a sperare in un terremoto, o in un allarme antincendio, qualunque cosa pur di non alzarsi e parlare davanti a tutta quella gente”
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A. È in ansia per il compito che deve svolgere B. È eccitato per la presenza di tanti genitori C. Si annoia perché deve aspettare a lungo prima di parlare
D. “Alec si trascinava da un’aula all’altra, si sedeva, si alzava, rispondeva se gli rivolgevano la parola, sorrideva qua e là”
A1 Che cosa accade la sera dell’open day nella palestra della scuola di Alec?
A4 Da riga 16 a riga 23 l’autore racconta come i gruppi che precedono quello di Alec espongono i loro lavori e ricevono applausi. A che cosa serve questa parte nel racconto?
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A. A far capire che a volte i genitori applaudono anche quando non dovrebbero B. A mettere in evidenza la partecipazione dei· genitori alle iniziative della scuola di Alec
A. Nel lanciare in aria fotocopie di pagine di libri, ricoprendo il pavimento di tutta la palestra
A. Al pubblico sembra strano che i ragazzi abbiano scelto un nome che richiama un’idea di sconfitta B. Il pubblico non approva che il gruppo di Alec abbia scelto un nome che può offendere chi assiste alla presentazione C. Nel pubblico, il nome scelto dal gruppo di Alec suscita simpatia e ammirazione D. Il pubblico pensa che con quel nome i ragazzi stiano facendo uno scherzo divertente
C. Nel mostrare alcuni libri costruiti in modo creativo da Alec e dai suoi compagni nel corso dell’anno D. Nel distribuire al pubblico le copertine dei libri letti durante l’anno da tutti i membri del Club
B. Nel correre tirandosi dietro strisce di copertine di libri attaccate tra loro, creando una scena spettacolare
D. A evidenziare il contrasto tra la disinvoltura degli altri gruppi e il disagio di Alec A6 In che cosa consiste la presentazione che Alec fa dell’attività del Club dei perdenti?
A5 “Si mise davanti al tavolo e si rivolse alla folla. «Mi chiamo Alec Spencer e... il nostro gruppo ha diciotto membri e si chiama Club dei perdenti». Quando lo disse, una risatina imbarazzata echeggiò tra la folla.” (righe 34-35) Perché quando Alec dice il nome del Club si sente una risatina di imbarazzo tra il pubblico?
C. A introdurre altri personaggi che interagiscono con Alec la sera dell’open day
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A7 Quando Alec fa la sua presentazione, gli altri ragazzi del Club scoppiano a ridere e lo imitano. Per quale motivo scoppiano a ridere e lo Mettiimitano?unacrocetta per ogni riga.
A. Crea un momento di silenzio e di imbarazzo negli altri gruppi di ragazzi e nei genitori B. Crea un’occasione di comunicazione e di condivisione con gli altri ragazzi e i genitori C. Crea una situazione comica in cui ragazzi e genitori non riescono a trattenere le risate
A8 Quale risultato produce la presentazione fatta da Alec e dal suo gruppo, quando i ragazzi si fermano?
A9 In base al testo, da che cosa il gruppo di Alec ha preso l’idea del nome “Club dei perdenti”?
D. Crea una grande confusione tra i genitori e permette ai ragazzi di infrangere le regole scolastiche
L’idea del nome è stata presa da ...........................................................................
I ragazzi... Vero Falso a. hanno voglia di sfogarsi e di muoversi b. riconoscono che quella di Alec è un’idea originale c. vogliono fare ridere il pubblico d. apprezzano come Alec ha valorizzato il loro lavoro
A10 Che cosa intende dire Alec con la frase “Ci perdiamo nei libri per ore e ore”? (righe 65-66)
A. Ci mettiamo molto tempo a ritrovare il punto dove avevamo interrotto la lettura B. Passiamo così tante ore a studiare che non abbiamo più tempo per noi C. Ci immergiamo nella lettura dimenticando dove siamo e il tempo che passa D. Non troviamo mai le pagine che ci interessano anche se le cerchiamo a lungo A11 “Quando torniamo, portiamo con noi un sacco di roba interessante” (righe 66-67). Con questa affermazione Alec vuole dire che lui e i suoi amici A. quando tornano dalla biblioteca sono sempre carichi di libri affascinanti B. quando escono da scuola si scambiano materiale utile per lo studio C. dopo aver studiato sono più interessati anche a quello che succede intorno D. dopo aver letto si ritrovano arricchiti di nuove idee, emozioni e conoscenze cerchiamo a lungo A12 Alec pensa “ questo è meglio del più bel libro che abbia mai letto!” (righe 74-75) riferendosi a qualcosa che ha raccontato. Come si può sintetizzare ciò che intende Alec con la parola “Questo”“questo”?è tutto quello che ... A. i vari gruppi hanno fatto durante le loro presentazioni B. Alec vive dopo essersi lanciato nella presentazione C. il pubblico dice e fa durante la sera dell’open day D. Alec sta leggendo in un libro affascinante
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La lettura... Vero Falso a. è l’attività ideale per chi non ha fantasia b. permette di entrare in mondi nuovi e sconosciuti c. dà nuove conoscenze e rende più sicuri d. serve a far passare il tempo quando non si ha altro da fare
A13 Dopo aver letto l’intero racconto si capisce che cosa pensano della lettura i membri del Club dei perdenti. Indica quali potrebbero essere i loro pensieri e quali no. Metti una crocetta per ogni riga.
PIÙ BELLO DEL MONDO ... A. è vivere un’esperienza reale ricca di emozioni B. è il libro che Alec ha presentato la sera dell’open day C. è superare le paure grazie all’aiuto di amici veri D. è il libro che Alec legge insieme ai ragazzi del Club dei perdenti
A14 Dopo aver letto l’intero racconto come si può completare il ILtitolo?LIBRO
Allora anche tu sei stato vittima della “serendipità”.
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Ti è mai capitato di avere un’illuminazione mentre pensavi ad altro?
SERENDIPITY:

Paragrafo 1. Un’antica favola persiana narra di tre principi, figli di Jafer, re di Serendip (antico nome di Ceylon, attuale SriLanka), che durante il loro viaggio alla scoperta del mondo scoprono continuamente, per caso e per intuito, cose che non stavano cercando: piante, animali, pietre preziose e oggetti sconosciuti. Dal titolo della favola “Viaggi e avventure dei tre Principi di Serendip”, lo scrittore britannico Horace Walpole, nel 1754, inventò il termine serendipity per indicare una scoperta fatta per caso mentre si sta cercando qualcos’altro, come accadde ai tre principi. Il meccanismo di queste scoperte è simile a quello che succede a voi quando vi viene in mente la soluzione a un problema di matematica mentre state pensando a tutt’altro, tipo il compito di italiano o la partita di calcio.
Solo dagli anni Trenta del ‘900, però, grazie a Walter B. Cannon, professore di fisiologia della Harvard Medicai School, il termine viene associato alle invenzioni nate per caso (o per sbaglio) in campo scientifico. Se oggi cercate sul dizionario la parola “serendipità”, infatti, trovate questa definizione: “capacità di rilevare e interpretare correttamente un fenomeno occorso in modo del tutto casuale durante una ricerca scientifica orientata verso altri campi di indagine”. Tuttavia il caso non basta per fare scoperte così: lo scienziato francese Louis Pasteur diceva che “nel campo dell’osservazione la casualità favorisce solo le menti preparate”, in grado insomma di notare l’imprevisto e renderlo costruttivo.
Un celebre esempio di serendipità ce lo dà Cristoforo Colombo: nel 1492 scoprì l’America mentre cercava un passaggio verso occidente per arrivare alle Indie. Paragrafo 2. PER CASO, MA STUDIATE
LE INVENZIONI NATE PER CASO
Oltre al caso, infatti, ci vuole l’intuito, che si affina grazie a una solida preparazione, come quella che avevano Alexander Fleming e Wilhelm Rontgen, inventori rispettivamente della penicillina e dei raggi X (leggi le storie nei riquadri), scoperte per caso, ma comunque nel corso di esperimenti scientifici.

LA PENICILLINA Qualcuno sostiene che già gli egizi usassero curarepenicillinalaperleinfezioni.
Peccato che non avessero scritto la ricetta! Duemila e 500 anni dopo, nel 1929, il medico scozzese Alexander Fleming riparò la dimenticanza. Infatti, si accorse che su un vetrino di coltura batterica contaminato dalla muffa, la crescita dei batteri si era Incuriositointerrotta.volle approfondire la cosa e inventò il primo antibiotico, uno dei mezzi più potenti che abbiamo per curare le malattie! Fu invece proprio un caso se il chimico James Schlatter nel 1965 scoprì un dolcificante: per girare le pagine di un libro, si leccò il dito sporco di aspartame, che quel giorno aveva sintetizzato per fare esperimenti su un farmaco antiulcera. Assaggiandolo scoprì che era dolce come lo zucchero, ma ci vollero quasi 10 anni perché fosse approvato il suo utilizzo in campo alimentare e dietetico.
Paragrafo RAGGI X L’8 novembre del 1201895,annifa, il fisico WilhelmtedescoRöntgen scoprì per caso l’esistenza dei raggi X, novità che nel giro di pochi mesi avrebbe rivoluzionato la medicina: l’anno successivo nel Regno Unito era già in funzione il primo dipartimento di radiologia all’interno di un ospedale e nel giro di poco tempo i raggi X cominciarono ad essere usati in tutto il mondo per ottenere immagini delle fratture di ossa e di ferite d’arma da fuoco. Nel 1901 la scoperta fece vincere a Röntgen il premio Nobel.
3. DALL’ANTIBIOTICO... AL DOLCE

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da: www.focusjunior.it; www.ilpost.it)
A volte la serendipità non viene dall’essere i primi a vedere qualcosa, ma dall’essere il primo a vederlo in un modo nuovo. Come fece Percy Spencer quando notò che le microonde dal magnetron (strumento inventato nel 1921 che generava le microonde del segnale radar) avevano sciolto la barretta di cioccolato nella sua tasca. Non era stato il primo a notare che le microonde generavano calore, ma è stato l’unico a pensare di utilizzarle per cucinare cibo.
Paragrafo 4. INVENZIONI CREATIVE
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A furia di scoprire le cose per caso o per intuito, divennero i più saggi di tutto il(Trattoregno.eadattato
Nella figura del suo brevetto appare la prima cosa che Spencer e i suoi colleghi provarono a cucinare col nuovo forno: il pop-corn. E come finisce la storia dei principi di Serendip?
B1 Nel sottotitolo trovi la parola “illuminazione”. Indica in quale frase questa parola viene usata con lo stesso significato che ha nel testo. A. Nel mio paese l’illuminazione pubblica spesso funziona male e crea grossi problemi B. Sfogliando il libro ho avuto un’illuminazione su come svolgere il tema C. L’illuminazione era così scarsa che non si potevano distinguere i visi delle persone D. Nelle case moderne gli architetti curano molto l’illuminazione degli ambienti B4 Qual è l’elemento di novità introdotto nel Paragrafo 2 rispetto al significato della parola serendipità?


A. Viene detto che la definizione di serendipità presente nei dizionari è sbagliata B. Vengono elencati i molti significati che la parola serendipità ha assunto dal ‘900 C. Viene specificato che a partire dal 1930 il concetto è usato nell’ambito della ricerca scientifica D. Viene sottolineato che alla base delle scoperte fatte per caso ci sono degli errori B2 Nel Paragrafo 1 l’autore parla di un’antica favola persiana per A.spiegare che quello che il testo dice sulla serendipità è frutto di fantasia B. che il concetto di serendipità è poco scientifico C. in quanto tempo il termine serendipità si è diffuso D. da dove viene il termine serendipità B3 Come viene definito il termine serendipity nel Paragrafo 1? Copia le parole usate per spiegare questo termine. Il termine serendipity indica
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..................................................................................................................................................
D. Al fatto che gli egizi usavano già la penicillina per curare le infezioni. B7 Nel Paragrafo 4 “INVENZIONI CREATIVE” si parla di quello che ha fatto Percy Spencer. Per quale ragione la sua vicenda è stata inserita in questo testo sulla serendipità? Perché la vicenda di Percy Spencer A. chiarisce l’idea che per fare una nuova scoperta è necessario essere esperti in tanti campi B. mostra che anche le scoperte fatte per caso devono essere approvate con un brevetto C. evidenzia la necessità di collaborare con altri anche quando le scoperte sono fatte per caso D. presenta un caso particolare di serendipità, in cui una scoperta già nota viene letta e applicata in modo nuovo
A. Al fatto che gli egizi non hanno scritto la ricetta della penicillina B. Al fatto che Fleming ha usato un vetrino contaminato dalla muffa C. Al fatto che il numero dei batteri sul vetrino non era cresciuto
B6 Nel box sulla penicillina si dice che il medico Alexander Fleming “riparò la dimenticanza”. A che cosa si riferisce nel testo la parola “dimenticanza”?
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Antibiotico: Dolce:
...................................................................................................................
B5 Il titolo del Paragrafo 3 è “DALL’ANTIBIOTICO... AL DOLCE”. In questo paragrafo viene chiarito qual è l’antibiotico e qual è il dolce di cui si parla nel titolo. Scrivi qual è l’antibiotico e qual è il dolce.


laFAVORISCEserendipità NON FAVORISCE la serendipità a. L’abitudine a essere organizzati nel lavoro b. La capacità di dare una nuova interpretazione a fenomeni noti c. La capacità di dialogare con esperti di campi diversi d. L’avere molte conoscenze ed essere competenti e. La capacità di riconoscere un fenomeno inaspettato e riflettere su di esso. B8 Diversi fattori possono favorire la serendipità. In base al testo, quali sono questi fattori? Metti una crocetta per ogni riga.
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2022 PROVA NAZIONALE115B9 L’autore ha scritto questo testo per far capire al lettore che cos’è la serendipità. Come ha “costruito” il testo? A. • Introduce il termine di serendipità con una fiaba • Definisce il concetto di serendipità • Sviluppa il concetto di serendipità anche con esempi B. • Narra una fiaba sulla serendipità • Spiega il senso della fiaba
• Racconta una fiaba sulla serendipità per spiegare alcune scoperte scientifiche Illustra l’utilità di queste scoperte Spiega che cosa differenzia la fiaba dalla serendipità
• Dimostra il rapporto tra la fiaba e i casi reali di serendipità C. Spiega come il termine serendipità viene usato in una fiaba Presenta i personaggi o le persone che hanno utilizzato il termine serendipità Mostra in quali casi concreti si può utilizzare il termine serendipità D.
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A. Il gatto sta dormendo sul divano B. Il gatto ha quattro zampe C. Il gatto di mia zia si chiama Baby D. Il gatto si è rotto la zampa RISPONDI ORA ALLE DOMANDE DI RIFLESSIONE SULLA LINGUA
UN UN’ NON ci elementisonoperdecidere Es. acrobata agile b. oculista competente c. astronauta famosa d. insegnante simpatico e. artista stravagante f. atleta straordinario C2 Leggi la frase:
A. Racconta a Sara che vedrà una stella marina B. Prima vede una stella marina e poi lo racconta a Sara C. Mentre vede una stella marina, lo racconta a Sara D. Prima racconta a Sara e poi vede una stella marina C3 In quale delle seguenti frasi l’articolo determinativo “il” è usato per indicare non un singolo gatto ma tutti i gatti?
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C1 Indica se davanti a ogni espressione riportata in tabella serve l’articolo UN, UN’ oppure se non ci sono elementi per decidere. Metti una crocetta per ogni riga.
“Luca raccontò a Sara che aveva visto una stella marina sugli scogli”. Nella frase che hai letto si dice che Luca compie due azioni: “racconta a Sara” e “vede una stella marina”. In quale ordine Luca compie le due azioni nella realtà?
C4 Quale di questi nomi può essere anche un verbo? A. dito B. lago C. bagno D. circo C5 Indica in quale di queste parole stra- NON è un prefisso. A. straricco B. strafelice C. stracarico D. straniero C6 In ogni riga c’è una sola parola derivata, con suffisso. Indica qual è. Metti una crocetta per ogni riga. Es. (a) allegro (b) solare (c) giallo (d) caldo 1. (a) ridacchiare (b) parlare (c) trovare (d) portare 2. (a) estate (b) cattiveria (c) bottone (d) pipistrello 3. (a) segreto (b) tappeto (c) criceto (d) frutteto 4. (a) banale (b) buono (c) nazionale (d) veloce 5. (a) leggero (b) misterioso (c) felice (d) contento
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C8 Indica la frase che ha la virgola al posto giusto. A. Quando vanno in montagna, Sara e Luca fanno lunghe passeggiate nei boschi B. Quando vanno in montagna Sara e Luca, fanno lunghe passeggiate nei boschi C. Quando vanno in montagna Sara e Luca fanno, lunghe passeggiate nei boschi D. Quando vanno, in montagna Sara e Luca fanno lunghe passeggiate nei boschi


2022PROVA NAZIONALE 118 C7 Indica se l’espressione evidenziata è il soggetto della frase oppure non è il soggetto della frase. Metti una crocetta per ogni riga. È soggettoil NON è soggettoil
Es. Domani arriveranno Lucia e Paolo a. Ieri è nato il mio fratellino b. Lungo la strada sono cresciute delle margherite c. Qualcuno vuole un altro panino? d. Emma legge moltissimi libri di avventura e. La zia Giovanna mi ha regalato un bel gioco
A. Perché si tratta di parole molto lunghe B. Perché quelle parole oggi sono poco usate C. Perché quelle parole terminano in -bile D. Perché in quelle parole in- è davanti a una p C10 Indica in quale frase la parola “pietra” è usata in senso figurato, cioè non indica la pietra vera e propria. A. Lo smeraldo è una pietra preziosa B. Ci sono persone che hanno il cuore di pietra C. In giardino ho un grande tavolo in pietra D. La mia vecchia casa ha i muri di pietra
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C9 Le parole che seguono sono tutte formate con il prefisso in- per indicare il contrario dell’aggettivo di base (es. in-felice = non felice). incapace, impossibile, inutile, incredibile, imperdonabile, impaziente, inadatto Perché in alcune parole il prefisso in- diventa im-?

AUTOVALUTAZIONE
• Correggi colorando i cerchi di rosso se hai sbagliato, di verde se hai risposto in maniera corretta e di giallo se non sei stato del tutto preciso. • Hai terminato la prova nei tempi prestabiliti? Sì No • Come ti sei comportato di fronte a qualche difficoltà? Ho chiesto aiuto all'insegnante Ho lasciato incompleto Ho cercato di superare da solo le difficoltà Facile DifficileNon troppo semplice • Come ti è sembrata questa prova? • Hai avuto difficoltà nella comprensione delle attività da svolgere? Per niente Qualche difficoltà 120 A7A6A5A4A3A2A1 A14A13A12A11A10A9A8 B7B6B5B4B3B2B1 C5C4C3C2C1B9B8 C10C9C8C7C6
CORREZIONE

