Voci - Numero 1 Anno 6 - Amnesty International in Sicilia

Page 19

Teatro e Letteratura

PENA E CULTURA di Paola Caridi

Compagnia della Fortezza: Naturae – ouverture / Fortezza Medicea, Carcere di Volterra (PI). Luglio-Agosto 2019 © Stefano Vaja / Fonte: compagniadellafortezza.org

La cultura in carcere, per me, ha il volto serio di un amico dei tempi dell’università. Un amico che se n’è andato troppo presto, per un tragico incidente stradale, nel 2008. Si chiamava Rocco Carbone, era il più bravo tra noi che, agli inizi degli anni Ottanta, frequentavamo la facoltà di Lettere e Filosofia della più importante università romana, la Sapienza. Un esperto di letteratura italiana, un uomo colto, serissimo. Con gli anni, aveva deciso di coltivare quello che era non solo il suo sogno. Lo chiamerei, semmai, il suo disegno. Era diventato uno degli scrittori importanti per la sua generazione, autore di romanzi pubblicati da grandi editori come Feltrinelli e Mondadori. Rocco Carbone non aveva seguito – eppure poteva farlo – la carriera accademica. Era andato a insegnare, ma in un luogo che molti ritengono, nello stereotipo, l’extrema ratio. Per lui, invece, era stata una scelta precisa, preferita ad altre – per così dire – più “normali”. Insegnava in un carcere, per la precisione nella sezione femminile dell’istituto penitenziario di Rebibbia, nella città – Roma – che dai tempi

19

dell’università sarebbe divenuta, per tutto il resto della vita, la sua città. Era un lavoro a tempo pieno, 18 ore settimanali, di pomeriggio. Un lavoro preferito all’insegnamento in una scuola superiore. In un carcere, il rapporto non è tra un adulto – un professore – e gli adolescenti/ discenti. È una storia tra adulti, talvolta coetanei, in un luogo chiuso dalle sbarre della detenzione e della burocrazia carceraria. «Quanto è difficile avere a che fare con una classe di 20 o 30 adolescenti in un istituto normale», aveva però detto in una intervista, «tanto è facile avere a che fare con una classe di persone che hanno commesso dei reati e li stanno scontando. Il rapporto è capovolto». Della sua esperienza a Rebibbia, dove ora c’è una biblioteca a lui intitolata, Rocco Carbone aveva in qualche modo parlato nelle sue pagine di scrittore. Ma questo, a mio parere, non era l’elemento più importante. Era quello che lui aveva trasmesso alle sue allieve, il nodo di fondo. Non solo la sua

FEBBRAIO 2020 N.1 / A.6 - Voci


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.