YtseItalia 2.0 intervista con Jordan Rudess - Milano 12/02/2020

Page 1

Lo scorso 12 febbraio poco prima del concerto del Distance Over Time Tour al Forum di Assago, abbiamo incontrato Jordan per una chiacchierata durante la quale abbiamo fatto il punto su questi importanti traguardi raggiunti da lui, dalla band e dal loro disco forse più iconico e rappresentativo, sul tour ed anche qualche piccola anticipazione sul futuro.

Siamo qui con Jordan Rudess, grazie per il tempo che stai dedicando a noi e ad YtseItalia, il fan club ufficiale italiano. Prima domanda. Come ben sappiamo, sono passati 20 anni dalla pubblicazione di “Scenes From A Memory”, il tuo primo disco con i Dream Theater ed oggi ne stiamo celebrando l'anniversario. Che genere di emozioni stai vivendo durante questo tour? C'è qualche connessione con 20 anni fa (sto parlando di “Metropolis 2000”, uno dei vostri tour più apprezzati)? È stato come fare un tuffo nel passato o ti ha fatto provare nuove emozioni e sensazioni, rispetto al 2000? È davvero una grande celebrazione, perché sono i 20 anni del disco, ma sono anche 20 anni per me, quindi lo sento particolarmente importante e significativo, porta con sé molte sensazioni e molti pensieri. È davvero bello e positivo. Riguardo l'altra parte della domanda... mi diverto molto a suonare quella musica. Non la sento come "vecchia musica", mi sembra ancora molto ispirata e fresca e ogni volta che ho la possibilità di tornare a suonare qualcosa del passato, mi piace tornarci sopra, lavorare sul suono e renderlo un po' migliore, magari usare una nuova tecnologia che mi permette di fare le cose in un modo che ritengo possa essere un livello successivo. E questo l'ho decisamente fatto con questo album e i miei preparativi per suonarlo. Così ho potuto rivisitarlo, ripensarlo leggermente, come se fosse una sorta di tributo ad esso, in modo che nessuno possa dire "oh, quello non è il solito suono, ecc...", ma fargli provare un'esperienza migliore. Questo è il mio obiettivo. Jordan, come descriveresti questi 20 anni con i Dream Theater? Come potrei descriverli? Sono passati molto velocemente. Velocemente? Sì, così mi è sembrato. È divertente perché ultimamente un sacco di ricordi hanno iniziato a fare capolino nella mia mente... i vari tour, le varie esperienze, cose che ci sono successe nel corso degli anni. Quest'anno, soprattutto... forse perché è il ventesimo anniversario di tutto questo. È molto emozionante, porta con sé un sacco di pensieri, ma è stato un grande percorso. Abbiamo avuto una gran bella carriera, che ha attraversato diverse fasi. Ci sono occasioni in cui siamo più carichi, abbiamo più fan che vengono ai concerti rispetto ad altre occasioni o altri tour. E cerchiamo di seguirlo, ma siamo molto coerenti. Registriamo, facciamo il tour... amiamo quello che facciamo e penso che i fan, in un certo senso, possano sentirlo e ci seguono anche per quello, apprezzando i Dream Theater sia come musicisti che come persone. C'è un album dei DT che per te è più importante rispetto agli altri? Se sì, puoi dirci il perché? Beh, me lo chiedi in un giorno un cui dobbiamo suonare Scenes From A Memory, quindi, in un certo senso, questo album è molto importante per me. Ma come dico sempre, ogni album è come un nostro figlio: ci dedichiamo tanto amore, tutto è curato e pensato nei minimi dettagli. Ma certamente uno a cui ripenso con


maggior affetto è Six Degrees Of Inner Turbulence, che è stato un album speciale per me perché stavamo esplorando alcune nuove possibilità, i ragazzi stavano imparando molto su di me e mi sentivo come se stessi aprendo una “finestra stilistica” per vedere cosa sarebbe capitato con me nella band. Abbiamo fatto cose come le orchestrazioni, se ripensi all'inizio di Six Degrees e abbiamo intrapreso nuove direzioni, il che è stato molto bello. 
Quindi sì... ogni album è speciale [ride]. Prima di entrare nei DT sei stato principalmente un artista solista. Far parte in modo stabile di una band, per tutto questo tempo, ha influenzato il tuo modo di creare musica e suoni, sia in concerto che in studio? Differenze? Con i Dream Theater o in generale? In generale, l'essere parte di una band paragonato alla carriera solista. Ok. È certamente qualcosa di molto diverso trovarsi in studio o in concerto. Il mio lavoro da solista, quando realizzo i miei album, è molto diverso da quello con i Dream Theater. Per esempio, con la mia musica, come per il mio ultimo album Wired For Madness, sto seduto per molto tempo davanti al mio computer, con la mia master keyboard e il mio intero mondo è attorno a me. Lavoro molto con il computer, sovraincidendo le tracce, osservando gli spartiti, improvvisando, controllando cosa ho fatto, lavorare su orchestrazioni, sovraincisioni, ecc... È un approccio molto diverso rispetto a quando lavoro con i ragazzi dei Dream Theater e ci troviamo in sala prove per lavorare alla composizione della musica. In quel caso suoniamo nella stanza, magari ho dei fogli pentagrammati su cui posso aver bisogno di scrivere qualcosa, la scrivo, condivido le idee con John Petrucci o chiunque altro. E poi registriamo. È divertente perché è un processo completamente diverso, ma ogni processo creativo è piacevole, anche se in modo diverso. Avete mai considerato l'idea di uno speciale show unplugged dei Dream Theater? Anche solo per una serata. Ti sembra una buona idea? Mi piacerebbe fare qualcosa del genere, di acustico, come fecero in passato quando, con Derek Sherinian, suonarono in qualche show di Natale, ricordi? [NB: si riferisce allo show di Rotterdam del 22 giugno 1998, pubblicato in parte sul Christmas Cd 1998] Sì, ci ho pensato a questa cosa, perché penso che sarebbe bello lasciare un po' di strumentazione da parte e suonare qualche canzone dei Dream Theater al pianoforte... un semplice setup di chitarra e “un po' meno” di tutto. Nessun video... una serata musicale, ma più semplice. Non ci sono progetti al momento, è solo un'idea, ma un giorno chissà, lo faremo. Per i fan sarebbe una grande idea. Oh si… sarebbe bello, certo. Durante la composizione dei brani di "Distance Over Time" avete subito tenuto conto della loro riproposizione dal vivo, riducendo al minimo le sovraincisioni e la necessità di backing tracks. Questo metodo vi ha effettivamente facilitato l'esecuzione di questi brani durante i concerti? In realtà sì. Voglio dire, con i Dream Theater sappiamo di dover suonare e per la maggior parte suoniamo tutto live. È importante capire che, quando sei in studio, non devi suonare qualcosa che non puoi suonare dal vivo... che è molto diverso da quello che ho fatto col mio ultimo disco solista, dove sono letteralmente impazzito in studio, ero come un pazzoide. A forza di sovraincidere, ora ci vorrebbero otto tastieristi per suonare quella musica dal vivo. Il che mi ha portato a pensare che il mio prossimo progetto potrebbe essere un ritorno a materiale come il “Rudess/Morgenstein Project”, dove c'erano solo le tastiere, la batteria e basta, in modo che posso suonarlo ovunque. È questo il modo in cui ci siamo preparati con la composizione tutti assieme. Sì, con Distance Over Time abbiamo voluto tornare a quel genere di energia. Dopo The Astonishing, che è un album che ha diviso i fans... come si dice? “polarizzato”: mi piace... non mi piace... Ci siamo detti "Ok, l'abbiamo fatto, siamo felici. Adesso torniamo indietro con qualcosa di più diretto, più rock. More rock! Let's roll!" [ride]


Un'altra domanda riguardo Distance Over Time. Non ci sono brani strumentali nell'album. È stata una scelta specifica o una casualità? Oh, giusto, ce ne siamo dimenticati! [ride] La teniamo sempre in considerazione questa ipotesi, ma non era quello che volevamo fare in quel momento anche se ci siamo andati vicino. Ma per noi non era così importante, su questo album, avere una traccia completamente strumentale. Abbiamo sempre alcune sezioni strumentali che però le si avvicinano [ride]. Nel prossimo album credo ne avremo una. Come sappiamo, i DT hanno composto Distance Over Time ai Yondernbarn Studio, dove il lavoro è stato fluente e ogni membro della band ha avuto un ruolo importante durante il processo creativo. Pensi che potrebbe essere la formula giusta per il prossimo album, stare tutti assieme in studio? Penso che abbia funzionato, è stato divertente farlo. Nel corso degli anni abbiamo pubblicato alcuni dischi realizzati in questo modo, come Train Of Thought e altri, dove abbiamo lavorato tutti assieme, improvvisando con jam alla vecchia maniera o cose così. Distance Over Time è stato qualcosa del genere. In The Astonishing eravamo solo io e John Petrucci seduti a scrivere musica, ed è stato comunque grandioso. È stato molto diverso. In realtà io e John scriviamo sempre la maggior parte della musica. Ma in un ambiente diverso, come lo Yonderbarn, e tutti quanti lì, la loro energia è nella stessa stanza, puoi sentirla e questa si trasforma in un'esperienza diversa. Ci è piaciuto e dovremmo rifarlo. A dire il vero, abbiamo iniziato a parlarne proprio in questo periodo, perché noi siamo in questa modalità per cui siamo spesso in tour e non vogliamo già metterci a pensare al lavoro sul prossimo album. Tutti ce lo chiedono, ma noi non siamo ancora a quel punto perché abbiamo appena terminato di scrivere quello precedente. Ora siamo in tour e abbiamo bisogno di spazio. Magari verso la fine del tour… Ok. E infatti la domanda seguente era: “state già iniziando a parlare del prossimo album dei Dream Theater?” Oh, sì, certo. Quindi siamo definitivamente entrati nel discorso. Ho avuto una conversazione con John Petrucci l'altro giorno riguardo quello che dobbiamo fare. Abbiamo discusso qualche idea e qualche ipotesi sulle possibili strade da intraprendere. Presto lo decideremo. Come pensate di stupirci ulteriormente negli anni a venire? Noi cerchiamo sempre di fare qualcosa di più creativo, nuovo e differente, per noi e per i fan. Abbiamo già alcune idee molto interessanti che potremmo realizzare molto presto. Stiamo discutendo su alcune idee molto, molto divertenti. Sarà bello.


Aspetteremo. Ok. Gli show di Londra del 21 e 22 febbraio verranno ripresi per una pubblicazione su DVD. Pensate di mantenere la stessa scaletta del tour o pensate di modificarla? Ci sarà qualche sorpresa speciale, che ovviamente non ti chiediamo di svelare? In sostanza, continueremo con questa setlist anche nel DVD... che poi è il motivo per cui abbiamo deciso di realizzarlo. Vogliamo registrare ciò che stiamo facendo e che vedrete stasera, in modo che sia immortalato adeguatamente. Ok, questo è tutto. Vuoi lasciare un messaggio per i fan italiani che stasera vedranno lo show? Certo. Ciao a tutti i nostri fantastici fan italiani. Oggi siamo a Milano, ieri eravamo a Roma ed è sempre una fantastica esperienza, passare dall'Italia, durante un tour, perché vi amiamo e ci sentiamo come se fossimo a casa; abbiamo molti amici e molti fan. Siamo sempre molto impegnati, ma gli show sono sempre eccitanti e gratificanti. Quindi grazie a tutti voi per il vostro supporto. Non vediamo l'ora di continuare a tener vivo il nostro legame con tutti voi, e tornare ad apprezzare il vostro fantastico cibo, la vostra fantastica gente e tutto il resto. Ci vediamo in giro, ciao!

Intervista realizzata da Andrea Mancini e David Cangi. Traduzione a cura di Johnny Bros. © 2020 YseItalia 2.0 Fan Club Ufficiale Italiano dei Dream Theater. Vietate la diffusione e riproduzione anche parziale.

DREAM THEATER ONLINE: www.dreamtheater.net www.facebook.com/dreamtheater twitter.com/dreamtheaternet instagram.com/ dreamtheaterofficial youtube.com/dreamtheater

YTSEITALIA 2.0 ONLINE: www.facebook.com/YtseItalia2.0 www.facebook.com/group/ytseitaliatheroom www.youtube.com/channel/UCn0dAFYk2ccQ3tnTO84uXpQ soundcloud.com/ytseitalia-dreamtheater_official_italian_fanclub https://issuu.com/ytseitalia2.0fanclub

DREAM THEATER WORLD ONLINE: dreamtheater.club/ www.facebook.com/TheDreamTheaterWorld www.instagram.com/dreamtheaterworld twitter.com/TheDTWorld www.youtube.com/channel/UCpixvPjs-3kIdfUJPwBNcsA

INSIDEOUT MUSIC ONLINE: www.insideoutmusic.com www.youtube.com/InsideOutMusicTV www.facebook.com/InsideOutMusic www.insideoutshop.de


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.