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Luglio/Agosto 25
Sommario
28
RUBRICHE
13 EDITORIALE I benefici nascosti della stagione dei bonus
14 INDEX L'estate porta nuova fiducia
18 OVERVIEW
20 ECONAUTA Rigenerazione per ripartire
20 CHIACCHIERE IN CANTIERE Dazi amari per l’arredo
21 L'AVVOCATO Nessuno schermo ai creditori morosi
22 I FATTI NOSTRI Sfogliamo il nostro futuro
24 DIGITAL NEWS
26 SEGGIOLE E POLTRONE
ATTUALITÀ
28 I BIG A MILANO La grande sfida per l'edilizia ambrosiana
30 I BIG A MILANO Sentenze e condanne anticipate
32 I BIG A MILANO - ZANUTTA Più formazione
42 I BIG A MILANO - ETERNOO Pronti per nuovi negozi
48 I BIG A MILANO - ORSOLINI Investiamo sul futuro
58 OPERE PUBBLICHE Edilizia a scuola di Pnrr
64 IL MERCATO Niente crisi per il Pvc
STORIA DI COPERTINA
68 MADE Italianità e innovazione le frontiere del Gruppo
DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
82 L'ANALISI Tutti più grandi, ma con nuovi modelli
88 LE SCHEDE
RIVENDITE
208 EDIL 2000 Più formazione e cura dei clienti
216 SARDARES Magazzino, hi-tech e logistica
EDILIZIA E DISTRIBUZIONE, IL CASO DI MILANO
58
SONO 3563 LE SCUOLE RISTRUTTURATE CON IL PNRR
64
IL PVC NON FRENA ANCHE DOPO LO STOP AL SUPERBONUS
DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
260
GRUPPI E CONSORZI
IN CRESCITA
MA ALLA RICERCA
DI NUOVI MODELLI
NOVITÀ
PER IL SETTORE DELLE PORTE TECNICHE
272 I LATERIZI AD ALTE PRESTAZIONI A CONFRONTO
226 MASIDEF STOREDESIGN Soluzioni su misura
228 RIVENDITE NEWS
230 SHOWROOMS
232 TO BUILD
PRODUZIONE
234 BRIANZA PLASTICA Formazione e assistenza alla posa
238 ECLISSE A scuola di filomuro per vendere meglio
242 DEFAVERI Sistema crescita per i monoblocchi
248 GREENPIPE L'impegno per un drenaggio sostenibile
254 MARTONI Reti di scarico robuste e sostenibili
256 FIBROTUBI Un'Orchidea apre gli spazi
258 MAPEI Sede commerciale in Sicilia
260 PORTE TECNICHE - DIERRE Accesso sicuro ai locali di servizio
262 PORTE TECNICHE - HÖRMANN Effetto materico
264 MUOVIAMOCI Ruolo umano non sostituibile
266 REGOLIAMOCI Demolizione e ricostruzione creativa
276 FORNACI LATERIZI DANESI Muri resistenti ad alta efficienza
278 BMI WIERER Una copertura senza tempo in Monferrato
280 WIENERBERGER L'efficienza energetica passa dal laterizio
282 SOSTENIBILMENTE Dal Giappone una malta green
284 HOME AUTOMATION Più efficienza con le prese smart
286 TAG Valigie monitorate con i localizzatori
288 HI-TECH
Anti skid system
Massima stabilità anche sui terreni più scivolosi
High Flex
Massima flessibilità e ottimo comfort in ogni lavoro
XVIII Convegno Nazionale
L’EDILIZIA TRA (POST) PNRR E MEGATREND
Il mondo è cambiato in pochi anni. Non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche nelle aspirazioni, nelle scelte e nelle motivazioni d’acquisto degli utenti finali. E a questi megatrend la filiera dell’edilizia si sta già adeguando, a partire dalla progettazione, dalla produzione e, naturalmente, dalla distribuzione, mentre è già ora di pensare al dopo-Pnrr, la ciambella di salvataggio dell’edilizia con il declino dei bonus. E, poi, la nuova dinamica demografica, il costo dell’energia, la digitalizzazione, le tensioni della geopolitica: sono alcuni degli x factor di cui le imprese che operano nella filiera delle costruzioni devono tenere conto. Per questo il XVIII Convegno Nazionale YouTrade affronterà il tema del cambiamento con l’obiettivo di guardare avanti. Non a un lontano futuro, ma alle trasformazioni che sono già in atto e che modificano le strategie aziendali. Un evento che si preannuncia denso di contenuti a cui non bisogna rinunciare. Da segnare subito in agenda.
Giovedì 23 e Venerdì 24 ottobre 2025
Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 37026 Ospedaletto di Pescantina (Verona)
Giovedì 23 ottobre 2025
Modera
Andrea Favaretto, direttore Centro Studi Sintesi - Cgia Mestre
9,50 TALK SHOW: I MEGATREND DELLA PRODUZIONE
10,20 CONGIUNTURA, PREVISIONI 2026 E TOP 100 DELLA DISTRIBUZIONE Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 11,35 Coffee break 11,55 INSTANT POLL: LE SCELTE DELLE IMPRESE
Roberto Di Lellis, giornalista
12,05 IL MEGATREND DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano
12,25 COME SCEGLIERE IL POSIZIONAMENTO STRATEGICO DELLA PROPRIA IMPRESA
Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc
12,55 TALK SHOW: LA PAROLA AI DISTRIBUTORI
13,30 Light lunch o Learning party
ANNO 18 - NUMERO 161 LUGLIO/AGOSTO 2025
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I benefici nascosti della stagione dei bonus
Il vituperato superbonus ha lasciato un’eredità pesante per i conti pubblici, bisogna ammetterlo. Ma è ingiusto derubricare lo sconto fiscale del 110% solo alla voce sprechi. Potremmo chiederci se l’Italia poteva permetterselo, questo sì. E anche obiettare sulle modalità, troppo generose e distorsive per il mercato, con cui è stato proposto, tra l’altro con una sequela infinita di variazioni, modifiche e correzioni che hanno fatto venire il mal di testa agli operatori della filiera edile. Però non è stato solo questo. Anche se limitati, gli effetti positivi della grande stagione dei bonus ci sono. Un risultato da non sottovalutare, per esempio, è quello che lega gli incentivi con la direttiva europea Case green. Anche se l’attuale sensibilità politica (diciamo così) è in gran parte contraria a un impegno verso la sostenibilità, la direttiva non è stata messa in discussione. E, al momento, non sembra neppure possibile un’inversione di marcia da parte del Parlamento di Strasburgo, dove è stata eletta una maggioranza non lontana da quella che ha promosso la direttiva Case green. Che c’azzecca, dunque, la spinta della Ue per riqualificare gli edifici con il superbonus e fratelli bonus minori?
Secondo i risultati della prima ricerca del Centro studi di Fondazione geometri italiani, curata dal Centro Studi Cgia di Mestre e da Studio Sintesi, tagliare il traguardo degli obiettivi posti dalla direttiva Case green fino al 2035 costerà una cifra compresa tra i 12 e i 14 miliardi di euro all’anno. Premesso questo, bisogna tenere conto che per misurare gli obiettivi della direttiva i conteggi partono dal 2020 e, quindi, comprendono anche quanto speso per il superbonus. Grazie a lavori di efficientamento energetico realizzati nel periodo 2020-2024 l’Italia ha già raggiunto la riduzione del 9,1% dei consumi. Evviva, siamo stati bravi e non lo sapevamo: in sostanza, abbiamo giocato d’anticipo. Non bisogna dimenticare, però, che c’è ancora da fare. Sempre secondo la ricerca della Cgia, l’Italia dovrà recepire la direttiva nella sua versione definitiva entro la fine del 2026, con un taglio dei consumi medi del patrimonio edilizio residenziale pari al 16% al 2030 e al 20-22% al 2035. Ma grazie ai bonus resta solo un residuo del 6,9%: siamo oltre la metà dell’opera.
ND E X
Un giugno positivo per il settore delle costruzioni, dopo la frenata del mese precedente. Ma pesa ancora l’incertezza sull’effetto dazi
CL’ESTATE PORTA NUOVA FIDUCIA
on l’arrivo dell’estate e della bella stagione anche il settore delle costruzioni, dopo un maggio attendista, mostra una ritrovata fiducia. Il sentiment delle imprese di costruzione a livello nazionale fa segnare una crescita. Un segnale incoraggiante, che riporta l’indicatore verso i valori dello scorso anno. Indice condiviso anche a livello di area euro e di Europa a 27, che infatti vede la crescita della fiducia, portando i valori verso indicatori meno negativi, pari rispettivamente a -2,8 e -4,6 punti percentuali, quasi dimezzando quelli negativi relativi a un anno fa. Ciò porta la differenza tra il livello nazionale e quello europeo a 6,3 punti sulla media dell’area euro e a 8,1 punti rispetto all’Europa a 27. Il miglioramento europeo è evidenziato dal fatto che la differenza tre mesi fa era rispettivamente di 6,8 e 9,0 punti percentuali. Questi segnali positivi, crescita nazionale e miglioramento europeo, sono fat-
MIGLIORA LA FIDUCIA DELLE IMPRESE IN ITALIA, COSÌ COME NELL'AREA EURO E NELL'EUROPA A 27 Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
tori che ovviamente andranno verificati nei prossimi mesi, ma sottolineano quel miglioramento previsto nell’Outlook economico pubblicato a maggio dalla Commissione Europea, che vede per il 2025 il mercato delle costruzioni sia in Italia che in Europa in sostanziale stabilità, quando non in leggera ripresa. Certamente a questo risultato contribuisce il rallentamento registrato a giugno della battaglia sui dazi del presidente Trump, riaccesa nelle ultime settimane, che sicuramente potrà avere effetti negativi sugli indicatori di luglio. Rimane comunque lo scenario di incertezza che dall’inizio dell’anno raccontiamo su queste pagine, e che nel lungo periodo produce impatti negativi sulla fiducia dei consumatori, come evidenziano i dati. Dopo la ripresa di maggio, a giugno si registra una flessione nella fiducia dei consumatori, che annulla quasi del tutto la leggera ripresa del mese precedente. A questa flessione si associa quella Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
del settore del commercio, ormai in rallentamento da novembre dello scorso anno, anche se l’indicatore percentuale di questo settore rimane quello più elevato tra i comparti economici. Per industria e sevizi, invece, la dinamica rilevata a giugno segue quella del settore delle costruzioni, un elemento positivo soprattutto per l’industria, che sembra aver ripreso una dinamica positiva dopo tanti mesi di flessione al ribasso, la cui dinamica andrà valutata anche in funzione delle decisioni definitive sui dazi di Trump e dell’Europa, con le valutazioni sugli impatti per le imprese che potranno avere effetti a oggi non attesi, ma certamente non positivi a prescindere dall’esito della disputa tariffaria.
Nel settore delle costruzioni, dopo il miglioramento degli indicatori anticipatori registrato a marzo, il mese di aprile prima e quello di maggio poi hanno mostrato dinamiche in forte flessione, con valori sempre superiori allo zero, ma in forte calo rispetto ai valori di tre mesi fa. A giugno si registra invece una positiva inversione di tendenza, in particolare per l’occupazione, e in misura minore anche per ordini e piano di costruzione delle imprese. C’è da attendersi dunque che l’aggiornamento, a oggi non disponibile, del dato del mese di giugno sulla produzione edilizia possa migliorare, dopo la flessione registrata a maggio, che comunque mantiene il valore della
IN RIPRESA LA FIDUCIA PER SERVIZI, INDUSTRIA E COSTRUZIONI, IN CALO IL COMMERCIO, NUOVO CALO DELLA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario
A GIUGNO L'OCCUPAZIONE ATTESA NEI PROSSIMI TRE MESI MOSTRA UN SEGNALE DI RIPRESA, COSÌ COME ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi
Dati destagionalizzati
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
ND E X
LEGGERA FLESSIONE PER LA PRODUZIONE EDILIZIA. CHE RIMANE
COMUNQUE OLTRE 41 PUNTI IN PIÙ RISPETTO AL VALORE MEDIO DEL 2021
Andamento della produzione nel settore delle costruzioni - dati destagionalizzati
(base indice: 2021=100)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
LEGGERO RIMBALZO DELL'INFLAZIONE, CHE A GIUGNO SALE A +1,7% DAL 1,6% DI MAGGIO
Andamento del tasso di inflazione in Italia
Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
produzione edilizia a +41 punti rispetto alla media della produzione del 2021.
Sul fronte inflazionistico, le stime dell’Istat per il mese di giugno 2025 evidenziano un leggero aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), all’1,7% dall’1,6% del mese precedente. Possiamo affermare che l’inflazione in questo momento è sotto controllo, e la sua leggera crescita si deve prevalentemente dell’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +3,5% a +4,2%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +2,9%), oltre che dell’attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni durevoli (da -1,1% a -0,8%). Decelerano, invece, i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +29,3% a +22,6%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), dei Beni alimentari lavorati (+0,3%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%); sono in diminuzione su base mensile i Beni energetici regolamentati (-3,0%) e non regolamentati (-0,7%) e quelli dei Beni alimentari non lavorati (-0,4%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 0,2% su maggio e dell’1,8% rispetto a giugno 2024 (da +1,7% di maggio); la stima preliminare era +1,7%.
A cura del Centro Studi YouTrade
Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi
RUBRICHE
OVERVIEW
GLI ITALIANI
PREDILIGONO
PRODOTTI
LOCALI E MADE IN ITALY
Secondo il Rapporto Behavior Change Report di YouGov, giunto alla nona edizione, la percentuale degli acquirenti italiani convinti che le proprie scelte d’acquisto influenzino la società (64%) è ben al di sopra della media europea (44%). Metà degli acquirenti afferma di acquistare prodotti locali quando fa la spesa (il 50%, contro il 45% della media europea) e il 46% (la media Ue è del 40%) sceglie marchi nazionali come mezzo per avere un impatto: nel nostro Paese l’atteggiamento propositivo prevale su altre scelte, come il boicottaggio, che stanno tornando invece in Europa. A beneficiare di questa tendenza, i marchi locali (scelti dal 75% degli italiani, l’83% privilegia il made in Italy) e in particolare quelli fortemente identitari di una regione, in particolare al Sud.
Fonte: https://it.yougov.com
RAPPORTO ECOMAFIA 2025
DI LEGAMBIENTE: 4,6 REATI
AMBIENTALI
OGNI ORA
I reati ambientali accertati nel nostro Paese sono cresciuti del 14,4%, per un totale di 40.590 illeciti penali, con una media di 111,2 reati al giorno (4,6 ogni ora). Il fatturato illecito legato a questo tipo di criminalità ha raggiunto i 9,3 miliardi di euro. Aumentano le persone denunciate, 37.186 (+7,8% rispetto al 2023) e i reati vanno dalla realizzazione di opere pubbliche alla gestione di servizi (+17,3% rispetto al 2023), come quelli dei rifiuti urbani e la depurazione, passando per la concessione di autorizzazioni ambientali alle imprese, ai reati contro gli animali, dal bracconaggio alla pesca illegale, dai traffici di specie protette a quelli di animali da affezione fino agli allevamenti (+9,7%), e i reati contro il patrimonio culturale, dalla ricettazione ai reati in danno del paesaggio, dagli scavi clandestini alle contraffazioni di opere (+ 23,4%).
Questi i numeri contenuti nel nuovo Rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente, che individua anche la Campania come medaglia nera per i reati ambientali (6.104 illeciti), seguita da Puglia (4.146), Sicilia (3.816) e Calabria (3.215), territori in cui è concentrato quasi il 43% dei reati. Il ciclo del cemento è quello con il maggior numeri di illeciti penali (13.621, il 33,6% del totale, dall’abusivismo edilizio alle cave illegali fino ai reati connessi agli appalti per opere pubbliche.
Fonte:https://noecomafia.legambiente.it
CAMBIAMENTO CLIMATICO: TRIPLICATI I DECESSI LEGATI ALLE ONDATE DI CALORE
Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha intensificato il fenomeno delle ondate di calore e ha aumentato il numero di decessi dovuti al caldo di circa 1.500 persone in 12 città europee. Concentrandosi su dieci giorni di caldo dal 23 giugno al 2 luglio 2025, i ricercatori dell’Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine hanno stimato che il cambiamento climatico ha quasi triplicato il numero di decessi correlati al caldo, causando 317 morti a Milano, seguita da Barcellona (286), Parigi (235), Londra (171), Roma (164), Madrid (108) Atene (96), Budapest (47), Zagabria (31), Francoforte (21), Lisbona (21) e Sassari (6). Il bilancio delle vittime del caldo è stato così superiore a quello di altri disastri recenti, tra cui l’alluvione di Valencia del 2024 (224 morti) e l’alluvione del 2021 nell’Europa nord-occidentale (243 morti). Le persone di età pari o superiore a 65 anni hanno rappresentato l’88% dei decessi, ma gli scienziati avvertono: le temperature continueranno ad aumentare e il bilancio delle vittime in futuro probabilmente sarà più elevato. Almeno finché il mondo non smetterà di
bruciare combustibili fossili, causa dell’aumento delle temperature da 1 a 4 gradi centigradi in tutte le città.
Fonte: https://www.imperial.ac.uk/
OSSERVATORIO
SULL’ABITARE: AUMENTA IL RESIDENZIALE
In Italia il fatturato del comparto residenziale è cresciuto del 49% in dieci anni, fino a toccare 123,7 miliardi di euro nel 2024 (+5,7 % rispetto al 2023), con una previsione di incremento a fine 2025 superiore all’8%. Nel 2024 sono state 720 mila le compravendite (+1,4% dal 2023%), di cui 55 mila nuove costruzioni. Questi sono alcuni dei numeri contenuti nel terzo Osservatorio sull’Abitare, realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co., che sottolinea come l’incremento delle transazioni si accompagni anche a una ripresa dei prezzi. Dopo un 2024 caratterizzato da un incremento del 2,2% rispetto al 2023, lo studio stima che nel corso del 2025 i valori di mercato possano aumentare fino al 5% a causa della ridotta disponibilità di offerte abitative esistenti rispondenti alle reali necessità della domanda, soprattutto nei mercati a maggiore tensione abitativa dei capoluoghi e dei loro hinterland. E non si parla più solo di casa: la presenza di verde, sicurezza, scuole e servizi è diventata una necessità fondamentale per chi cerca casa. Milano emerge come un caso emblematico di questa evoluzione: con oltre 66 mila transazioni nel 2024 (di cui quasi 25 mila nel capoluogo) e prezzi medi superiori ai 10 mila euro al mq in centro (saliti 35 volte in 50 anni), che scendono a 6.000 euro nelle zone semicentrali e 3.750 euro in periferia. Sul fronte delle tipologie abitative, bilocali e trilocali costituiscono oltre il 70% dell’offerta complessiva sul mercato, mentre i monolocali stanno superando il 7,5% delle quote di mercato.
Fonte:https://www.scenari-immobiliari.it
RUBRICHE
FEDERICO MOMBARONE
Giornalista
Rigenerazione per ripartire
La rigenerazione urbana e la riqualificazione, la sostenibilità e la sicurezza, l’ambiente e la riduzione dei consumi energetici: parole che non suonano la musica che si sente suonare negli Stati Uniti e anche in molti ambienti di casa nostra. I buoni propositi, che poi sono buoni anche per l’economia vista sul medio-lungo periodo, non vanno molto di moda. Eppure, abbandonare questi temi nel nome della convenienza immediata sembra una miopia che potrebbe portarci a sbattere contro il muro della realtà tra qualche anno. Per fortuna non tutti hanno ammainato la bandiera, come è emerso dalla recente assemblea dell’Ance. L’associazione dei costruttori ha presentato una strategia che si basa su quattro principi: rigenerazione urbana e accesso alla casa, infrastrutture per l’adattamento, rivoluzione digitale, dignità del lavoro e formazione. Insomma, una pagina nuova dopo l’addio alla stagione dei bonus e la fine all’orizzonte, tra un anno, del Pnrr. Ma per offrire una prospettiva nuova all’edilizia c’è bisogno della politica. Non tanto per un incentivo di tipo fiscale, anche se nessuno protesterebbe nel caso fosse concesso, quanto per la capacità di governare. È ancora vivido il ricordo del superbonus funestato da una trentina di modifiche nel giro di un paio di anni, per la disperazione di aziende e utenti finali. Proprio per questo Ance ha chiesto trasparenza e certezze per i progetti urbani che si ingarbugliano tra procedure infinite e finanziamenti a singhiozzo. Con la richiesta al Governo «di definire un’agenda per le città con responsabilità chiare e risorse certe». Pensare a come risolvere la crisi abitativa con progetti in grande scala, insomma, non può essere considerato un labirinto normativo e burocratico. L’idea dell’associazione costruttori è quindi quella «di un piano per la casa accessibile che permette di mobilitare risorse private, assistite da garanzie pubbliche, sfruttando la sinergia tra operatori ed enti territoriali. Ma finora non è stato possibile incanalarla nei giusti binari». Gli esempi che testimoniano come l’Italia si incarti, nel vero senso della parola, sono tanti. Ma basta vedere quello che succede con il Pnrr dove, secondo un’analisi del Cresme, su 16 mila progetti il ritardo nel completamento è del 92% dei casi con un aumento dei costi delle opere dell’85%.
Giornalista
Dazi amari per l’arredo
«Ma non esageriamo con questa storia dei dazi, tanto poi come si è visto un accordo si trova». C’è chi minimizza per convinzione l’impatto delle tariffe pazze di Donald Trump, che girano come una giostra secondo l’umore dell’imperatore della Casa Bianca, chi ne riduce l’importanza perché tanto a lui non cambia nulla e chi lo fa per tornaconto politico. Ma la realtà viaggia sul suo binario. Lo indicano le cifre fornite da FederlegnoArredo, associazione industriale che rappresenta le imprese di un settore con oltre 64 mila aziende e 297 mila addetti, per un fatturato di 51,7 miliardi di euro nel 2024 e un saldo commerciale che, sebbene in calo rispetto al 2023, ha sfiorato lo scorso anno gli 8 miliardi di euro. Ebbene, in febbraio, secondo le elaborazioni del centro studi di FederlegnoArredo, le esportazioni di legno e arredo italiani sono diminuite del 4,8%, portando il dato cumulato del bimestre a -0,7%. E sull’intero trimestre gennaio-marzo la filiera legno-arredo registra -0,7% complessivo, tra il mercato nazionale (-0,5%), che pesa circa il 56% e l’export (-1%). Ma, quindi, i numeri danno ragione a chi non dà importanza ai dazi? Non proprio «È come se tutto fosse sospeso, congelato, in attesa che la situazione si sblocchi», ha spiegato il presidente dell’associazione Claudio Feltrin. C’è preoccupazione, per esempio, per il dato delle importazioni in Europa dalla Cina in febbraio (+18,4%), che potrebbe essere un effetto collaterale dei dazi imposti da Trump al Paese asiatico: per compensare i mancati commerci con gli Usa sta aumentando le proprie vendite a casa nostra. Insomma, ancora prima che i dazi scattassero davvero l’industria dell’arredo ha dovuto fare i conti con la tensione del mercato. Poi, però, le tariffe sono arrivate sul serio. E i veri guai cominciano ora. Circa la metà delle imprese che hanno risposto a un sondaggio dell’associazione ritiene di poter subire un impatto, di queste circa la metà lo quantifica nel 5% del fatturato il 26% ritiene invece che avrà un impatto che può arrivare fino al 10%, e il restante 25%, dichiara oltre il 10%. Non è il caso di minimizzare, insomma.
FRANCO SARO
LUDOVICO
LUCCHI
del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu
Nessuno schermo ai creditori morosi
L'obbligo di comunicazione dei dati dei condomini morosi è personale dell’amministratore.
La Corte di Cassazione, con la sentenza 1002 del 15 gennaio, ha affrontato per la prima volta la questione della possibilità per il creditore di un condominio di agire direttamente contro l’amministratore in proprio per ottenere i dati dei condomini, laddove in precedenza abbia comunicato solo i nominativi senza le rispettive quote millesimali Dopo aver premesso che, per effetto della legge di riforma del condominio (220/2012), per le obbligazioni sorte successivamente all’entrata in vigore della legge 220/2012, il creditore del condominio deve prima escutere i condomini morosi, posto che ex articolo 1314 del Codice civile il debito sussidiario di garanzia del condomino solvente è subordinato alla preventiva escussione del moroso ed è limitato alla rispettiva quota di quest’ultimo e non all’intero debito verso il terzo creditore, la Corte ha chiarito che gli effetti dell’attività dell’amministratore, in qualità di rappresentante della compagine condominiale, sono imputabili direttamente al condominio, mentre con riferimento alla comunicazione dei nominativi dei condomini morosi, l’amministratore è destinatario di un comando previsto dalla legge a tutela dei creditori del condominio stesso. Pertanto, nell’azione di condanna alla comunicazione dei dati dei morosi il legittimato passivo è l’amministratore in proprio e non il condominio in persona dell’amministratore. È stata così scartata la diversa tesi giurisprudenziale secondo la quale la comunicazione sarebbe posta nell’interesse dei condomini virtuosi e, quindi, l’adempimento di tale dovere rientrerebbe tra i compiti caratterizzanti l’operato dell’amministratore quale rappresentante del condominio. Secondo la Suprema Corte, l’obbligo di comunicazione è funzionale al fatto che i creditori sono tenuti, prima, ad aggredire i beni dei condomini morosi e, dopo, eventualmente ad agire contro i condomini virtuosi. La violazione del suddetto obbligo, dunque, integra un’ipotesi di responsabilità extracontrattuale, poiché il ritardo nella comunicazione è idoneo a cagionare un danno al creditore per il rallentamento nella realizzazione coattiva delle sue ragioni.
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I FATTI NOSTRI
ROBERTO ANGHINONI
Giornalista
SFOGLIAMO IL NOSTRO FUTURO
Sfogliando la margherita delle opportunità da cogliere, i petali invero non sono molti, e immaginando una gestione creativa dell’offerta al mercato, vien fatto di pensare, ancora una volta, alla possibilità di offrire al cliente soluzioni complete, fungendo da general contractor distributivi. E questo è il petalo dominante, anzi, la corolla. Poi ci sono anche altre soluzioni, come una accanita specializzazione che idealmente esclude il servizio completo ma che diventa a sua volta servizio dominante per la varietà verticale dell’offerta. In questo caso, come già capita a molte rivendite, si diventa punti di riferimento anche per i colleghi, oltre che per gli operatori fortemente specializzati. Se dovessi scegliere, opterei per la seconda soluzione, perché la prima è tanto affascinante quanto dispersiva, e qualche dettaglio sfuggirebbe sempre, a meno di non avere a disposizione una legione di collaboratori specializzati. Il fatto è che il mercato, per come ci viene oggi tratteggiato, ha così tante incognite che far programmi, fare definitive scelte di campo, è un vero e proprio azzardo. Ma, a mio avviso, la specializzazione paga sempre, dando ovviamente per scontato che il cliente paghi. Anzi, uscire dal clima generalista, per quanto completo e professionale possa essere, può anche far bene. Forse, in un mondo che vediamo sempre più superficiale e qualunquista, entrare nel contesto della specializzazione significa limitare le perdite di tempo, perché il cliente iper specializzato tempo da perdere non ne ha e noi siamo d’accordo con lui. La specializzazione fa sbiadire anche il discorso relativo al prezzo, e vale ciò che ho qui sopra scritto sul tempo da perdere. Ancora, se un'impresa medio-grande, occupata con i lavori pubblici che sappiamo (per il momento) in crescita ha bisogno di qualcosa di particolare, cercherà un distributore il più possibile fornito, che sappia perfettamente che cosa vende anche dal punto di vista più strettamente tecnico, un fornitore che potrebbe anche dare intelligenti consigli.
Forse è colpa del mercato, di quello che c’è e di quello che non c’è, ma i dubbi sulle scelte di posizionamento sono sempre belli arzilli. Le opportunità però non mancano
Ma allora la rivendita generalista che ha investito nello show-room, nelle soluzioni professionali del li -
bero servizio e che offre prodotti e soluzioni di qualità che cosa deve fare, andare in depressione? Assolutamente no, anzi. Generalismo e specializzazione sono scelte di posizionamento che spesso si incrociano, che sovente hanno bisogno uno dell’altro, ma che si rivolgono sostanzialmente a mercati diversi. E i diversi mercati hanno diverse tipologie di clienti. La distribuzione edile nazionale ha più di una opportunità cui dedicarsi, ha più petali da sfogliare e soppesare. Rispetto al distributore specializzato ha più concorrenza, ma spesso tutto si riduce a questioni di prezzo. Sappiamo che quando il mercato è in calo, e questa volta il riferimento è alla ristrutturazione, il cliente chiede sempre il massimo al minimo costo possibile. Sente di poter scegliere a suo piacimento, ma ha anche il problema che è della sua casa che si sta parlando, e non ha nessuna voglia di scherzare. Ecco allora che la distribuzione generalista di qualità ha maggiori possibilità di affermarsi rispetto al concorrente che di allettante ha solo il prezzo. Ecco perché il posizionamento è importante nella distribuzione edile moderna. Ecco perché è sempre conveniente fare scelte che abbiano la qualità come caratteristica principale dell’offerta. Personalmente ne sto parlando da 35 anni, ma in questi sette lustri non ho cambiato idea nemmeno una volta, non per pigrizia mentale oppure per ottusaggine, ma perché ho visto con i miei occhi tanti rivenditori crescere ed essere felici della loro crescita nella qualità dell’offerta. Con tanti momenti difficili, certamente, con tanti principi di scoramento come è normale che sia. Ma oggi queste aziende sono ancora vive e vegete e rispetto a 15 o 20 anni fa non si riconoscono nemmeno più tanto sono cambiate, in meglio. Riprendendo i petali della nostra margherita, e considerando che la margherita è la stessa per tutti (e che i petali non sono davvero molti) la direzione da prendere sembra quasi scontata. Ma i sette lustri di fiera militanza nel settore della distribuzione edile nazionale mi hanno insegnato che di scontato in questo nostro mondo (a parte i prodotti in promozione) non c’è davvero niente.
DIGITAL NEWS
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AUMENTA LA FAME
DI CASE
Secondo i dati Istat, negli ultimi cinque anni la popolazione italiana è diminuita di oltre 930 mila persone, quasi 1 milione di cittadini in meno. Eppure, nello stesso periodo il numero di famiglie è aumentato di oltre 714 mila unità. Com’è possibile? Una causa è il mutato modello sociale, con la crescita di nuclei bi o monofamigliari, visto che aumenta il numero di coppie che non hanno figli, oltre che dei single. Ragion per cui c’è necessità di un maggior numero di appartamenti, magari di dimensioni ridotte.
https://www.youbuildweb.it
Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026, nato per accogliere gli atleti dei prossimi Giochi Invernali, è già un simbolo di trasformazione e innovazione nel panorama edilizio italiano. Progetto Cmr ha curato la direzione lavori generale e architettonica di questo imponente intervento da 50 mila metri quadrati, commissionato da Coima Sgr-Fondo Porta Romana, e destinato, al termine delle competizioni, a diventare uno studentato con 1.700 posti letto, aree verdi e servizi per la città.
https://www.casacondominio.net
In estate nei condomini semi-deserti l’assenza dei vicini può ridurre la possibilità di controllo delle regole di buon vicinato e alterare gli equilibri di convivenza. Ne derivano situazioni spiacevoli come rumori insoliti, pacchi abbandonati, poco scambio, presenze sospette o semplicemente un ambiente condominiale disordinato. Ecco le sette situazioni fastidiose più comuni.
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Fila Solutions SB aggiorna la governance (nell’immagine la famiglia Pettenon). Alessandra Pettenon assume la carica di presidente, subentrando al padre, Beniamino Pettenon, che diventa presidente onorario, affiancato dalla moglie Anna Maria Strolego in qualità di vice presidente onorario. «L’operazione si colloca all’interno di un percorso accuratamente progettato e condiviso, con l’obiettivo di dare una nuova impronta manageriale all’azienda», commenta Francesco Pettenon, ad di Fila. «È necessario mettersi in gioco per primi se vogliamo che gli altri credano in noi. Il nostro impegno, la nostra determinazione e i nostri valori sono fondamentali per raggiungere i traguardi di oggi e di domani e rimangono pilastri irrinunciabili». Il cda, inoltre, vede un significativo potenziamento delle proprie competenze attraverso nuove nomine e incarichi specifici. L’azienda ha inoltre cooptato Michele Checchin come consigliere delegato e Leonardo Luca Etro (Associate Professor of Practice di Corporate Finance e M&A, presso SDA Bocconi) come consigliere senza delega.
SIMONE INDINO A EDILIZIA OGGI
Simone Indino è il nuovo addetto alle vendite di Edilizia Oggi. Vanta competenza nel colore, nell’edilizia a secco e nelle malte tecniche, oltre che in ambito commerciale. In precedenza Indino è stato responsabile punto vendita presso Mister Mac Edilizia e Colore a Ladispoli (Roma).
FREDRIK WESTIN
CFO DI AKZONOBEL
Fredrik Westin sarà il nuovo chief financial officer di AkzoNobel (vernici e rivestimenti) a partire da gennaio 2026. Succederà a Maarten de Vries, che sta completando il suo secondo mandato quadriennale come Cfo e membro del consiglio di amministrazione, nell’ambito di un processo di successione strutturato. Fredrik, svedese, ha oltre 25 anni di esperienza internazionale nei settori industriale e automobilistico. Vanta una comprovata esperienza nel generare valore promuovendo una cultura orientata alle performance, semplificando le organizzazioni, migliorando l’efficienza operativa e allineandosi strettamente alle esigenze dei clienti.
LORENZO TAVAZZI
PRESIDENTE
DI ALTHESYS
Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile Area Scenari e Strategia e consigliere di amministrazione di Teha Group, assumerà il ruolo di presidente di Althesys. La società professionale specializzata nella ricerca economica e nella consulenza strategica nei settori energia, ambiente e utility, è entrata a far parte di Teha Group.
CRISTIAN OCCHIPINTI IN IVAS
Cristian Occhipinti è tecnico commerciale settore edilizia di Ivas, Industria Vernici. L’azienda progetta, formula, produce e distribuisce in Italia e in oltre 30 Paesi del mondo pitture, vernici, malte tecniche, decorativi, resine industriali, sistemi di isolamento termico. Ivas è leader in Italia dell’isolamento termico a cappotto, con più di 25 milioni
di metri quadrati. Occhipinti in precedenza ha lavorato come key account manager in 4Bild e come funzionario vendite in Zanutta e Centro Edile Antonini.
KARIM WALY PRESIDENTE GIOVANI DI ANCE ROMA
Karim Waly è stato eletto presidente dei Giovani Imprenditori di Ance RomaAcer per il quadriennio 2025-2029. Waly, 36 anni, succede a Elisabetta Maggini, con la quale ha condiviso l’esperienza di mandato fino a oggi, come vicepresidente. Il Gruppo Giovani Ance RomaAcer rappresenta, dal 1989, i giovani costruttori romani e si impegna da sempre a formare la futura leadership dell’associazione, che da oltre 80 anni unisce le imprese del settore nella Capitale e nell’area metropolitana.
MARCO BRUNETTI PRESIDENTE DI SONEPAR
Marco Brunetti, attualmente presidente di Sacchi, è il nuovo presidente di Sonepar in Italia. Il manager è entrato in Sacchi come direttore generale nel 2013 e, nel 2017, con l’acquisizione di Sacchi da parte di Sonepar, è stato nominato presidente. Ha svolto un ruolo chiave nell’integrazione di Sacchi all’interno del Gruppo Sonepar. Ha guidato la trasformazione della supply chain in linea con la strategia di gruppo, promosso l’implementazione della piattaforma omnicanale Spark e unificato con successo il team Sacchi sotto il framework di governance di Sonepar.
KARSTEN MÜLLER
CEO EUROPE DI VIEGA
Karsten Müller succede a Dirk Gellisch come Ceo di Viega Europe, branch dell’azienda della famiglia Viegener, specializzata
nell’impiantistica idraulica. Müller riferirà direttamente a Markus Brettschneider, al vertice del Gruppo Viega come Ceo a livello internazionale. Con oltre vent’anni di esperienza manageriale in aziende familiari orientate alla tecnologia e attive a livello globale come Haniel, Wilo, Hella e, più recentemente, come Ceo del Gruppo Iimpreg, Müller ha grande esperienza sul mercato europeo. Accanto a lui, da settembre, ci sarà anche Axel Busch come Chief commercial officer.
DAMIR EŠKERICA
AD DI VALCUCINE
Da settembre Damir Eškerica assumerà il ruolo di amministratore delegato di Valcucine. Lo ha annunciato il presidente di BeNice Holding, Lauro Buoro: «Per Valcucine si apre una nuova fase, orientata all’accelerazione
SISTEMA
dello sviluppo commerciale e al rafforzamento del posizionamento del brand nei segmenti più alti del design internazionale». Eškerica ha oltre 15 anni di esperienza internazionale nel mondo del design di alta gamma e dell’innovazione progettuale, maturata in ruoli chiave nelle vendite, nello sviluppo commerciale e nella gestione aziendale. Ha costruito la sua carriera in Moroso, eccellenza italiana riconosciuta a livello globale, dove ha ricoperto ruoli strategici tra cui export area manager, executive vice president di Moroso Uk e infine Ceo dal 2018.
CARLO BERARDI
CEO DI SEBINO
L’assemblea dei soci di Sebino (sistemi antincendio e sicurezza) ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione. Alla presiden -
za è stato designato Gianluigi Mussinelli (a destra), nel ruolo di amministratore delegato, Carlo Berardi (a sinistra), nuovo ingresso nel cda. Berardi ha alle spalle una carriera nel settore delle costruzioni e dei servizi energetici, con esperienze significative in numerose realtà di rilievo, tra cui Lend Lease, Colombo Costruzioni, e Bouygues Energies & Services Italia. Mussinelli, in qualità di presidente, supporterà Carlo Berardi nelle scelte strategiche del Gruppo, nell’evoluzione industriale e organizzativa.
I BIG A MILANO
LA GRANDE SFIDA PER L’EDILIZIA DI RITO AMBROSIANO
I maggiori gruppi della distribuzione edile hanno puntato sulla città, per lo sviluppo e per la maggiore disponibilità economica di aziende e privati. La piazza si fa affollata, ci sono le inchieste, ma il business attrae
Paolo Caliari
«Q
uello
che fa bene alla Ford fa bene all’America», amava ripetere, pro domo sua, Henry Ford, il fondatore del grande gruppo automobilistico. Si potrebbe utilizzare la stessa formula per la nostra più grande città industriale: quello che fa bene a Milano fa bene all’Italia. La città è la capitale dei servizi finanziari,
commerciali, di ricerca, di comunicazione, moda, design. Ed è perfino diventata una città turistica, con grande stupore dei milanesi doc. Tutto questo ha portato a uno sviluppo anche immobiliare della città ed è un business centrale non solo dal punto di vista dei conti aziendali, ma anche strategici. E, a partire dall’Expo del 2015, esattamente dieci anni fa, Milano ha vissuto come le centinaia di cittadini che all’alba percorrono parchi e viali in scarpette e pantaloncini: di corsa.
IMMOBILIARE VIVACE
E dopo la relativa pausa dello scorso anno, gli affari del settore immobiliare sono ripresi e, certifica l’Agenzia delle Entrate, sul mercato le compravendite di abitazioni sono aumentate dell’11,2% a livello nazionale, con oltre 172 mila unità scambiate, 17 mila in più di un anno prima e le aree del Nord e del Centro Italia hanno mostrato i tassi di crescita più elevati, con incrementi che hanno superato il 12%. Ma una visione di Milano in rosa va bene solo quando ci sono gli striscioni del Giro d’Italia. In realtà lo sviluppo c’è, ma ci sono anche ostacoli non di poco conto.
I SOLDI DEL PNRR
Per esempio, uno dei problemi è che le case a Milano non bastano. Lo testimoniano le iniziative di stampo pubblico, come i recenti bandi del Comune di Milano, tramite la partecipata Mm, per accedere
al fondo nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio delle case popolari, quasi 1,4 miliardi finanziati dal Pnrr: se arriveranno, e dovrebbero arrivare, saranno un bel boost per il mercato. Le cronache registrano che sono già partiti i primi movimenti per accaparrarsi le risorse disponibili per contributi e prestiti agevolati. Si tratta, nello specifico di 240 edifici.
IL BLOCCO DEI CANTIERI
Per contro, lo sviluppo immobiliare della città ha subito un duro colpo con il blocco dei cantieri deciso dalla magistratura (vedi box nella pagina seguente) per una controversia interpretativa sulla possibilità di demolire e ricostruire senza modificare il Pgt, Piano di governo del territorio. Oltre che per un profumo di mazzette a qualche funzionario di palazzo Marino. Risultato: oltre 39 mila persone, quasi 15 mila famiglie e 420 cantieri coinvolti, tra progetti autorizzati e ancora da autorizzare. Un trauma che avrebbe dovuto essere sanato dal cosiddetto decreto Salva Milano, che però si è arenato sui banchi del Senato. Tutto fermo. A parte questo inciampo, però, l’eccezionale sviluppo di Milano e hinterland ha attirato sul territorio anche i grandi gruppi della distribuzione edile, Gdo compresa. Un mercato difficile, selettivo, affollato, ma anche redditizio quello di Milano, che ognuno affronta a modo suo, in una piazza sempre più affollata. Ma con quali prospettive? YouTrade lo ha chiesto ad alcuni dei protagonisti del settore.
ATTUALITÀ
SENTENZE E CONDANNE ANTICIPATE
Che cosa succede a Milano? Se lo chiedono non solo i magistrati, che si sono già dati una risposta, ma anche cittadini e imprese. La città ha conosciuto uno sviluppo immobiliare impetuoso negli ultimi dieci anni, spinta dal successo dell’Expo nel 2015: circa 35 miliardi di euro di investimenti immobiliari. Sono sorti grattacieli e nuovi edifici in classe A, sono state demolite vecchie case rimpiazzate da palazzi più alti ed efficienti. Il nuovo volto di Milano, alimentato da un effervescente numero di week (design, moda, arte, green, cultura) ha attirato anche un turismo fino qualche anno fa inimmaginabile, con beneficio per tutto l’indotto. E tanti nuovi cittadini dall’estero, in grazie anche all’agevolazione fiscale italiana per i super ricchi.
Tutti motivi che hanno aumentato anche la fame di case. Certo, il boom della capitale economica d’Italia ha anche i suoi lati negativi. Il prezzo degli immobili è salito alle stelle e se questo beneficia chi vende un appartamento, rende inavvicinabile l’acquisto per chi ha uno stipendio nella media. Inoltre, quartieri un tempo popolari ora sono popolari soprattutto per i frequentatori della movida, mentre un gran numero di alloggi è trasformato in locali per affitti brevi. Ma non è di questo che si è occupata la magistratura con le sue due iniziative.
La prima, di un paio di anni fa, ha riguardato l’interpretazione dei permessi per costruire o, meglio, ricostruire. La Procura ritiene che l’intervento e le procedure di approvazione del titolo abilitativo (Scia) per diversi edifici abbiano diversi profili di illegittimità e che l’intervento di ricostruzione avrebbe dovuto essere subordinato a un Piano Particolareggiato, (strumento urbanistico di maggior dettaglio rispetto al Pgt), che avrebbe comportato maggiori obblighi economici del costruttore nei confronti del Comune. Insomma, l'amministrazione avrebbe agevolato la costruzione a un prezzo più basso del dovuto. Palazzo Marino ha risposto che la legge urbanistica dello Stato a cui si riferisce l’indagine è del 1942 e ha avuto nel tempo numerose e sostanziali modifiche e integrazioni. L’ultima legge urbanistica regionale del 2005 è composta di 104 articoli e ha subito circa 60 varianti. Le leggi regionali dovrebbero sviluppare e integrare quelle nazionali. In realtà le incoerenze sono rilevanti. La Lombardia con l’articolo 103 della sua legge urbanistica ha addirittura stabilito che nel territorio lombardo alcune norme statali non si applicano. Il Governo non ha eccepito alcunché. Insomma, il rito ambrosiano rivendicato dal Comune nel concedere i permessi sarebbe organico alle regole stabilite dalla Regione. E così è stato per anni senza che nessuno avesse nulla da eccepire. Per ovviare all’interpretazione della magistratura, che ha visto nella prassi milanese un via libera incondizionato alle
imprese di costruzione, il Comune ha rivisto i criteri e i costi di urbanizzazione, e contemporaneamente è scesa in campo la politica con il decreto cosiddetto Salva Milano, approvato alla Camera, ma bloccato dal Senato. Anche perché qualche mese fa i sostituti procuratori (sono in tre) che conducono le indagini hanno fatto lievitare nell’aria un profumo di mazzette a carico di un funzionario di Palazzo Marino. Un inciampo che ha convinto un’ampia base di parlamentari a bloccare il Salva Milano. Risultato: cantieri sotto sequestro da due anni, i cittadini che hanno già acquistato gli appartamenti in costruzione hanno visto congelare i loro risparmi, e non si tratta di pochi euro.
L’altro caso, sempre per iniziativa degli stessi magistrati, è quello di cui riportano nei giorni scorsi le cronache. In sostanza, da quanto si capisce, alcuni membri della Commissione paesaggio del Comune di Milano, organismo tecnico e non politico (ormai disciolto) che doveva dare un parere sulla fattibilità delle opere avrebbero percepito anche incarichi dalle imprese che hanno presentato i progetti. Imprese di cui sono indagati con l’accusa di corruzione manager eccellenti e soci. Se l’accusa sarà confermata, si è trattato di un evidente conflitto di interessi. Che il sindaco fosse a conoscenza e partecipe di questo conflitto, però, al momento non risulta.
Difficile capire se nel giudizio finale saranno individuate responsabilità perseguibili a norma di legge oppure si risolverà tutto, tra dieci anni visti i tempi della giustizia, in una bolla di sapone. Ma di sicuro qualche sentenza è già stata emessa: quella dello stigma mediatico, innanzitutto. Ma anche una condanna all’immobilità di un’intera metropoli, che ha investito sulla riqualificazione di intere aree della città. Se un permesso di costruire agevolato da amicizie e consulenze ben pagate non è certo una pratica commendevole, realizzare edifici residenziali in una città che vive una evidente emergenza abitativa è, al contrario, quasi un dovere. Certo, a costruire i costruttori ci guadagnano. E dovrebbero forse rimetterci? Il problema non è aver costruito troppo, ma poco. Eppure, la maxi inchiesta milanese, al di là delle responsabilità che possono essere accertate, presenta già diverse condanne o, più propriamente, penalizzazioni. E prima ancora che sia istituito un processo. Una condanna per le imprese, che ora sono bloccate e licenzieranno presumibilmente le maestranze impegnate nelle opere. Una condanna per le aziende come quelle di vendita di materiali, che hanno puntato sullo sviluppo di Milano. Una condanna per i progettisti, gli studi di architettura, gli ingegneri, per le agenzie immobiliari, per i venditori di arredi. Tutte condanne già eseguite, prima ancora della sentenza della giustizia.
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a cura di Veronica Monaco
I BIG A MILANO - ZANUTTA
PIÙ FORMAZIONE SOTTO LA MADONNINA
Risponde
Vincenzo Zanutta amministratore delegato del gruppo Zanutta
«Il milanese è cittadino del mondo, entra in negozio già molto informato sul prodotto che vuole comprare, quindi è fondamentale avere personale con un alto livello professionale»
DA SINISTRA, VINCENZO E GIANLUCA ZANUTTA
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ATTUALITÀ
ALCUNE PROPOSTE DI CUCINE NELLO SHOWROOM ZANUTTA A CORSICO (MILANO)
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QUI E SOTTO, GLI UFFICI
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PROPOSTE PER
ALCUNE
ATTUALITÀ
L'AREA DEDICATA
BAGNO PRESSO
SHOWROOM ZANUTTA DI CORSICO
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ZANUTTA
RUBINETTERIA E TERMOARREDI NELLO SHOWROOM ZANUTTA DI CORSICO. NELLA PAGINA A SINISTRA, AMBIENTAZIONI CON SANITARI E ARREDOBAGNO
a cura di Veronica Monaco
I BIG A MILANO - ETERNOO
PRONTI AD APRIRE IL QUINTO NEGOZIO
Risponde
Roberto Forzatti direttore vendite di Eternoo
«In un mercato libero, non ritengo che sia corretto parlare di eccessivo affollamento di una piazza commerciale, è il mercato che decide chi è coerente al mercato stesso in funzione della offerta distributiva e del modello di servizio implementato»
ABBONATI
ETERNOO.
VENDITA DI MANTOVA IN STRADA DOSSO DEL CORSO 80
ROBERTO FORZATTI, DIRETTORE VENDITE
SOTTO, L'INGRESSO DEL PUNTO
ATTUALITÀ
L'ESTERNO DEL MAGAZZINO ETERNOO DI RAVENNA IN VIA DISMANO 118. SOTTO, DA SINISTRA FEDERICO, FRANCO E CATERINA NESSI
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PERABBONATI
L'INAUGURAZIONE DEL PUNTO VENDITA DI FIRENZE, VIA GIOVAN FILIPPO MARITI 148
ATTUALITÀ
L'INTERNO DEL PUNTO VENDITA ETERNOO DI MANTOVA IN STRADA. DOSSO DEL CORSO 80. SOTTO, PUNTO VENDITA DI FIRENZE IN VIA GIOVAN FILIPPO MARITI 148
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ATTUALITÀ
I BIG A MILANO - ORSOLINI
COSÌ INVESTIAMO SUL FUTURO
a cura di Veronica Monaco
«Milano ha tutte le componenti di una grande città: percentuale di Pil, numero di abitanti, di imprese di costruzione, di studi di progettazione che hanno un peso specifico maggiore rispetto alla scelta di materiali e nell’indirizzare il cantiere»
SOLOPERABBONATI
Risponde
Marco Orsolini
MARCO ORSOLINI, DIRETTORE COMMERCIALE ORSOLINI
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INTERNO DELLO
SHOWROOM ORSOLINI
DI SESTO SAN GIOVANNI (MILANO)
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QUALITÀ E MARCHI PRESTIGIOSI
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PAVIMENTI E RIVESTIMENTI NELLO SHOWROOM ORSOLINI DI SESTO SAN GIOVANNI. SOTTO, L'AREA DEDICATA AI TERMOARREDI E ALLE PORTE
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PROPOSTE AMBIENTATE PER BAGNO E ARREDOBAGNO
ATTUALITÀ
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IL PUNTO VENDITA PROFESSIONAL DI SESTO SAN GIOVANNI
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OPERE PUBBLICHE - SCUOLE
L’EDILIZIA VA A LEZIONE DI PNRR
I crolli all’interno degli edifici scolastici si susseguono. E un complesso su due ha bisogno di lavori urgenti. Per fortuna il Piano ha messo in moto 3.563 interventi
Paolo Caliari
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Bari tempo fa c’è mancato poco. Nella scuola primaria di primo grado Marco Polo è crollato il solaio all’interno dell’androne. Per fortuna l’area era già stata chiusa al passaggio degli studenti per via di alcune crepe considerate sospette. Situazione simile al pianterreno della scuola primaria Anna Frank di Inzino (Brescia), dove a marzo si è verificato il crollo di alcuni calcinacci dal soffitto di un’aula. Fortunatamente l’episodio è avvenuto di notte. Un altro cedimento ha riguardato l’istituto comprensivo Perasso in via Provinciale Botteghelle di Portici, nel quartiere Barra a Napoli, dove a giugno è ceduto il solaio. Al momento della caduta di calcinacci e pietrisco non vi erano alunni all’interno della scuola, ma solo personale amministrativo. L’elenco potrebbe continuare.
INADEGUATEZZA
Passano gli anni, ma l’emergenza non accenna a sparire: andare a scuola comporta una non trascurabile percen-
tuale di rischio per alunni e insegnanti. Secondo la XXIV edizione di Ecosistema Scuola di Legambiente, in Italia una scuola su tre ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti, e se si guarda al solo Mezzogiorno e Isole si sale a oltre il 50%. Eppure, nel 2023 a livello nazionale sono stati stanziati maggiori fondi per la manutenzione straordinaria (media per singolo edificio): 42 mila euro, in aumento rispetto a quelli medi degli ultimi cinque anni, 36 mila euro. I fondi del Pnrr, per fortuna, stanno contribuendo a rimettere in sicurezza una parte delle strutture educative. Il Piano di ripresa e resilienza è partito con obiettivi ambiziosi: rifare il 40% delle scuole italiane, con ristrutturazioni progettate nel nome della sicurezza antisismica, dell’efficientamento energetico e dell’ampliamento di strutture e palestre. Obiettivi, però, il cui raggiungimento è tutto da verificare.
L’ETÀ MEDIA
In ogni caso, i soldi finora messi in campo, come testimoniano gli incidenti a ripetizione con crolli o aree inagibili, non bastano. Lo ha recentemente verificato anche una ricerca di Edison Next, secondo cui «gli edifici scolastici italiani sono alla fine del proprio ciclo di vita. L’età media è di 56 anni con più di 10 mila edifici che superano i 65 anni, con picchi fino a 68 anni nelle città del Nord Italia. Molte di queste strutture sono ormai obsolescenti e necessitano di importanti adeguamenti dal punto di vista infrastrutturale, di sicurezza e di dotazioni
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ITALIANITÀ E INNOVAZIONE LE FRONTIERE DI GRUPPO MADE
Il network, che conta oltre 230 punti vendita, rivendica una forte identità e propone servizi esclusivi agli aderenti. E una struttura manageriale interamente dedicata ai soci
Paolo Caliari
Uno dei principali obiettivi di Gruppo Made, in linea con i valori e la missione del Gruppo, è quello di contribuire alla creazione di punti vendita moderni per essere competitivi nel mercato. E un altro importante impegno del Gruppo è sostenere l’attività delle imprese della distribuzione nel territorio, nel pieno rispetto della loro storicità, esaltandone la competenza e l’esperienza, perché rappresentano il tessuto produttivo sano della nostra economia, e soprattutto perché è la loro professionalità che qualifica la vera forza del Gruppo.
ESTERNO SEDE MADE
A CASOREZZO (MILANO)
E A DESTRA, SHOWROOM BIZZO A LAZZATE (MONZA BRIANZA)
ITALIANITÀ
Al centro, in ogni caso, c’è il concetto di italianità, un valore oggettivo e condiviso. Gruppo Made è infatti un network interamente italiano, nato dai rivenditori per i rivenditori. Il Gruppo crede fermamente nella professionalità e nella competenza, gli
IL GRUPPO PER L’EDILIZIA ITALIANA
I valori del Gruppo sono l’italianità, la professionalità e la competenza, il servizio a 360 gradi e la sostenibilità.
• Gruppo Made comprende oltre 230 punti vendita in 18 regioni d’Italia, con un fatturato aggregato di oltre 800 milioni di euro.
• Attraverso Made Distribuzione gestisce 7 punti vendita diretti di proprietà.
• Dispone di 4 centri di logistica, a marchio Edil Logistica, utilizzati sia dalle rivendite aderenti, sia dal mercato.
• Il servizio delle convenzioni di acquisto coinvolge 267 fornitori selezionati e leader di mercato.
Il network Made può contare sulla presenza e il supporto di 7 area manager a livello nazionale e di un team di supporto di sede di oltre 20 persone. Solo nel 2024, attarverso la sua Accademia, Gruppo Made ha erogato oltre 8.500 ore di formazione professionale per le rivendite aderenti.
unici strumenti per emergere in un mercato complesso. Una delle missioni del Gruppo è quella di arrivare a offrire al cliente un servizio a 360 gradi, utilizzando soprattutto lo strumento della formazione. Un altro valore del Gruppo è la sostenibilità, che inizia dalla scelta di fornitori che credono e operano concretamente per la salute e la tutela dell’uomo e dell’ambiente.
MARCHIO NAZIONALE E IDENTITÀ LOCALE
L’identità del gruppo passa anche attraverso all’intensa attività di rebranding dei punti vendita. Nel pieno rispetto della storicità di ogni singolo magazzino, che rappresenta esperienza, valore e conoscenza del territorio, il logo di Gruppo Made
viene affiancato a quello della rivendita, creando una preziosa omogeneità fra la tradizione e l’innovazione, ma soprattutto generando visibilità di Gruppo, che è un vantaggio collettivo. Questa attività di rebranding non è fine a sé stessa. Vengono infatti pensati e realizzati nuovi format espositivi, si definisce l’ideale marketing mix dei prodotti e, di conseguenza, vengono organizzati corsi di formazione tecnica e di vendita. Il Gruppo accompagna quindi la rivendita aderente in tutte le fasi che portano a una nuova immagine sul territorio fatta di punti vendita moderni, pronti per affrontare un mercato sempre più difficile e complesso.
UN GRUPPO ORIENTATO ALLA VENDITA
Gruppo Made è un network orientato alla vendita e al cliente. Ovvero, un Gruppo che opera tutti i giorni con l’obiettivo di incrementare le vendite dei
CON ASSOPOSA PER QUALIFICARE
IL MERCATO
Sempre in tema di formazione, Gruppo Made si è associato ad Assoposa, entrando anche nel Consiglio direttivo. L'obiettivo è quello di mettere a disposizione delle rivendite aderenti posatori qualificati, formati e certificati da Assoposa, per garantire interventi di qualità, a tutto vantaggio dei clienti dei punti vendita aderenti.
FRA I SERVIZI DI GRUPPO MADE C'È ANCHE
L'AMMODERNAMENTO
DEI PUNTI VENDITA, AFFIDATO A UN
TEAM DEDICATO, CON ARCHITETTI
SPECIALIZZATI
CHE SU RICHIESTA
DELLE RIVENDITE
METTONO A PUNTO
CONCEPT MODERNI E
COMMERCIALMENTE
EFFICACI, ADATTI AI
CLIENTI DI OGGI
STORIA DI COPERTINA
DA SINISTRA, SONIA GHAFFANI, DIRETTORE COMMERCIALE; CORRADO VALENTINI, RESPONSABILE ACQUISTI, FRANCESCO SANGIORGI, UFFICIO ACQUISTI; VALERIO RUBIN, AREA MANAGER NORD OVEST; DEMETRIO VERONA, AREA MANAGER NORD EST; PAOLO MAGAGNOLI, AREA MANAGER CENTRO E SARDEGNA; DANIELE FORTUNA, AREA MANAGER SUD; FABIO ONETTI, AREA MANAGER LIVING MADE
propri aderenti su tutto il territorio nazionale. Per fare ciò è attivo un efficace ecosistema digitale realizzato per punto vendita, completamente gratuito per gli aderenti, che ha come obiettivo di generare lead e contatti utili per incrementare le opportunità di vendita. Un altro aspetto in cui si distingue Gruppo Made è proprio quello della digitalizzazione. Il network ha creato una piattaforma digitale che coinvolge anche il marketing e i rapporti con il mercato. Infatti, la comunicazione del Gruppo, sia a livello locale sia nazionale, utilizza molto i principali canali social per ottenere contatti e riscontri immediati con i clienti acquisiti e potenziali. Il primo obiettivo del marketing aziendale è quello di far incrementare le vendite dei magazzini edili aderenti e un primo, efficace punto di riferimento è il sito internet del Gruppo, all’interno del quale Made gestisce gratuitamente per gli aderenti oltre 230 mini-siti, uno per ogni singola rivendita, dove vengono fatte confluire le varie richieste dei clienti, oltre alle azioni promozionali dei punti vendita sul territorio, sempre coordinate dal Gruppo su indicazioni degli aderenti. Si tratta di un servizio prezioso perché gli imprenditori della distribuzione si possono concentrare sui loro clienti perché alla comunicazione pensa Gruppo Made.
CONVENZIONI E ASSISTENZA
NEL TERRITORIO
Essere un Gruppo orientato alla vendita significa anche che le convenzioni commerciali, coordinate da Corrado Valentini con Francesco Sangiorgi e altri collaboratori, sono solo uno dei servizi riservati alle rivendite. Gli accordi coinvolgono 267 fra i principali produttori leader di mercato (202 per il settore dell’edilizia e 65 per le finiture). Il 20% di questi produttori ha carattere locale, coerentemente con la strategia glocal del network Made. Inoltre, Gruppo Made dispone di sette area manager. Sonia Ghaffani (direttore commerciale e area manager direzionale), Valerio Rubin (area manager Nord Ovest), Demetrio Verona (Nord Est), Paolo Magagnoli (Centro e Sardegna) e Daniele Fortuna (Sud) sono dei veri e propri collaboratori supplementari delle rivendite, quotidianamente al servizio dei punti vendita. A questi si è anche aggiunto Fabio Onetti, area manager nazionale Living Made, e a settembre sarà attivo un settimo area manager per la Sicilia. Il loro compito è anche quello di raccogliere e segnalare eventuali necessità garantendo così la continua trasformazione e innovazione dei servizi nel territorio.
IL LABORATORIO DI MADE DISTRIBUZIONE
Tra i plus del Gruppo, inoltre, c’è Made Distri-
buzione, che opera quotidianamente sul mercato attraverso i suoi sette punti vendita. Pur essendo a tutti gli effetti una struttura multipoint, una società partecipata da Gruppo Made e da numerosissime rivendite aderenti, rappresenta un vero e proprio servizio per tutti i punti vendita del network Made, perché uno dei suoi compiti è quello di ottimizzare le varie fasi del lavoro quotidiano, per poi trasmettere esperienze e strumenti a tutte le rivendite. Made Distribuzione rappresenta quindi il banco di prova generale di tutte le iniziative e le attività del network. Made Distribuzione ha messo a punto i nuovi format espositivi per la ferramenta professionale e per le show-room Livingmade che, attraverso la loro particolare comunicazione visiva e l’ottimizzazione del marketing mix dei prodotti, riescono a offrire un’esperienza di acquisto moderna ed efficace, pur sempre nell’ambito del mercato professionale dell’edilizia. Un altro compito di Made Distribuzione è implementare l’offerta di competenza con un occhio anche alle economie di scala e le sinergie, vantaggi che ovviamente riguardano tutti i punti vendita aderenti a Gruppo Made. Ancora, Made Distribuzione svolge anche una funzione di tutela delle rivendite a marchio Made, ma non solo, che in caso di desiderio da parte di un titolare di
ESTERNO PUNTO VENDITA MADE
DISTRIBUZIONE A CAMBIAGO (MILANO)
MADE DISTRIBUZIONE A CAMBIAGO (MILANO).
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FAI, C’È PIÙ GUSTO A ESSERE ITALIANI
Gruppo Made ha sempre fatto dell’italianità una delle sue bandiere. Per questo ha deciso di affiancare il Fai-Fondo Ambientale Italiano, per promuovere la cultura, la bellezza e l’identità del territorio italiano. Una scelta che vuole sottolineare l’affinità con Fai perché Gruppo Made è un network interamente italiano che ha a cuore il nostro Paese e che lavora ogni giorno per sostenere l’imprenditorialità nazionale. Questa collaborazione strategica vuole rafforzare l’impegno del network Made verso la tutela del patrimonio culturale e ambientale nazionale e il primo impegno di Gruppo Made è finalizzato alla cura e alla manutenzione di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (Padova). Il sostegno dell’azienda consentirà alla Fondazione di continuare a conservare al meglio il Bene per garantirne la fruibilità e l’accessibilità al pubblico.
cessare la sua attività, per esempio per limiti di età o per mancanza di un ricambio generazionale, può cedere a Made Distribuzione che si preoccupa di mantenere attivo il punto vendita, salvaguardando le competenze e quindi il posto di lavoro dei collaboratori e mantenendo anche la presenza del marchio Made sul territorio. I prossimi obiettivi riguardano la creazione del format «Sistema Made», un progetto specifico per il settore dei sistemi a secco, oltre a iniziative per un presidio sempre migliore del mercato del fotovoltaico. Anche questi servizi, una volta testati nei sette punti vendita di Made Distribuzione verranno messi a disposizione di tutte le rivendite aderenti.
GESTIONE FINANZIARIA
Per Made, in ogni caso, la cultura d’impresa passa innanzitutto da una corretta gestione finanziaria. La lettura dei bilanci e del conto economico rappresentano un aspetto vitale di ogni attività commerciale. Fra i servizi, sempre gratuiti, che Gruppo Made mette a disposizione dei suoi aderenti ci sono specifici corsi legati a questi argomenti che, oltre alla teoria, prevedono dimostrazioni pratiche per approfondire nel modo migliore temi così rilevanti. E, oltre alla formazione specifica, Gruppo Made ha pensato e creato anche il Cruscotto Direzionale Made, uno strumento che fa parte dell’ecosistema digitale del Gruppo, in grado di fornire un supporto ai processi decisionali e strategici di un’azienda della distribuzione edile, perché consente di avere sempre sotto controllo i principali indicatori di performance come il dettaglio giornaliero delle vendite, l’analisi del fatturato con il confronto con l’anno precedente, l’analisi dei pesi delle diverse famiglie merceologiche
sul fatturato globale, il fatturato per cliente e l’analisi degli acquisti per ogni fornitore. Altri strumenti per la corretta ed efficace gestione aziendale sono le informazioni commerciali (a cura del Cribis), l’Assicurazione sul credito (a cura di Pouey International) e la consulenza legale. Si tratta di accordi quadro che il Gruppo sottoscrive a vantaggio dei propri aderenti. Inoltre, i listini digitalizzati D-Price e il software rendering 3D, utilizzato nelle showroom.
INCONTRARSI PER CONDIVIDERE
Nel palinsesto di Made non manca il capitolo del team building. Ogni anno Gruppo Made organizza il suo Congresso nazionale in differenti luoghi della Penisola. Nell’evento di Roma di quest’anno è stata registrata la presenza record di 250 partecipanti, a
EDIL LOGISTICA, IL VANTAGGIO DI AVERE UN MAGAZZINO IN PIÙ
Edil Logistica nasce per aiutare le rivendite edili a gestire al meglio le rotazioni dei prodotti nei punti vendita di materiali edili. Edil Logistica, con i suoi quattro centri ubicati a Pogliano (Milano Ovest), Trezzo D’Adda (Milano Est), Moncalieri (Torino) e Albenga (Savona), rappresenta oggi un vero e proprio supporto logistico per oltre 500 rivendite di materiali edili, un’estensione del proprio magazzino che non genera costi aggiuntivi e che permette di ordinare e ritirare in sole quattro ore ciò che serve quando serve, senza limiti di fornitura e mantenendo inalterato il rapporto individuale con i propri fornitori, in quanto la fatturazione dei materiali avviene direttamente dal produttore. Per i rivenditori è come avere a disposizione un magazzino dinamico con l’offerta di oltre 50 produttori selezionati che non solo agevola la rotazione delle scorte, ma consente di inserire nei nuovi spazi che si vengono a creare all’interno dei propri punti vendita nuove categorie di prodotti o di servizi a tutto vantaggio della varietà dell’offerta. Significa anche utilizzare gli spazi nel modo più razionale, regalare ordine e pulizia alle superfici di stoccaggio e dedicare spazi ad altre remunerative attività.
MAGAZZINO EDIL
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testimonianza di una unità e di un senso di appartenenza che negli ultimi anni hanno fatto registrare una crescita costante. Il Congresso nazionale, indispensabile per promuovere la conoscenza e gli scambi di opinione fra le rivendite aderenti, è anche l’occasione per condividere i numeri del Gruppo, conoscere i nuovi servizi e le strategie per migliorare il posizionamento delle rivendite su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo di Gruppo Made, infatti, è quello di far diventare tutte le rivendite aderenti, in tutta Italia e nessuno escluso, un preciso punto di riferimento territoriale nel mercato dell’edilizia italiana.
LA FORMAZIONE, STRUMENTO INDISPENSABILE
A proposito di incontri: il programma formativo che Gruppo Made offre gratuitamente ai suoi aderenti è molto ampio e abbraccia diverse aree di intervento. Per Gruppo Made la formazione professionale, in sostanza la cultura d’impresa, è lo strumento più adeguato ed efficace per competere in un mercato
adulto. I corsi programmati, completamente gratuiti per gli aderenti, riguardano la formazione manageriale, dedicata ai titolari e ai manager aziendali, la formazione alla vendita, riservata ai commerciali e la formazione avanzata sulla gestione del cliente. In particolare, il corso «Il cliente: intercettarlo, capirlo, soddisfarlo», molto apprezzato dai partecipanti, esplora il tema del rapporto con il cliente in modo approfondito, suggerendo stategie innovative per conquistare la sua completa fidelizzazione. A queste tematiche vengono aggiunti i corsi di formazione tecnica e professionale, organizzati anche con i fornitori partner di Gruppo Made. Negli ultimi anni i corsi organizzati dal Gruppo hanno visto una presenza sempre crescente di imprenditori della distribuzione, soprattutto i più giovani, che grazie a questi corsi affrontano subito in modo diretto, competente e soprattutto pertinente le problematiche della loro professione. E i numeri confermano: solo lo scorso anno, Gruppo Made ha erogato gratuitamente oltre 8.500 ore di formazione per i titolari e i collaboratori delle rivendite aderenti.
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29 i gruppi e consorzi finiti sotto la lente del Centro Studi YouTrade
TUTTI PIÙ GRANDI MA IN CERCA DI NUOVI MODELLI
PERABBONATI
Sotto la lente i conti, le strategie e i progetti di 29 network della distribuzione edile. Continua il trend di aggregazione, ma anche la necessità di aggiornare il vecchio sistema di business a cura del Centro Studi YouTrade
DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
PERFORMANCE, PREVISIONI, SCELTE E STRATEGIE DEI GRUPPI E DEI CONSORZI ANALIZZATI
GRUPPI anno di fondazione performance 2023 performance 2024 previsione 2025 rivenditori* associati 2022 rivenditori* associati 2023 rivenditori* associati 2024
rivenditori* associati giugno 2025
Note: *compresi affiliati e per DEUS compresi gruppi associati- **dati delle rivendite al netto delle duplicazioni - (°) fatturato relativo al solo consorzio (esclusi i fatturati dei singoli soci) - nd: non disponibile - nc: non calcolabile - ns: non significativo- § totale riferito solo ai fatturati dichiarati o stimati
elaborazione Centro Studi YouTrade su indagine diretta
Fonte:
PERABBONATI
DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
NUMERO DI ASSOCIATI, PUNTI VENDITA E SHOWROOM PRESENTI NEI GRUPPI E CONSORZI ANALIZZATI
PERFORMANCE E PREVISIONI PER NUMERO DI GRUPPI E PUNTI VENDITA (VALORI % PER ANNO DI RILEVAZIONE)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su indagine diretta
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su indagine diretta
GRUPPI E CONSORZI DI FRONTE ALL'E-COMMERCE
Quanti lo usano, chi non lo usa, chi lo usa in parte e chi sta studiando se e come usarlo
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su indagine diretta
INVESTIMENTI IN CHIAVE GREEN
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4Bild ha ampliato la sua presenza nell’area metropolitana milanese e monzese con l’apertura di cinque punti vendita. Focus su Esg e servizi, tra cui la formazione con 4Bild Accademia e il recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione.
Giuseppe Freri, presidente
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DOSSIER GRUPPI
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È UN 2025 IN ALTALENA
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FOCUS annuale
Un nuovo ingresso per Area de che arriva a contare tre soci e tre affiliati tra le province di Rieti e Roma. Il consorzio è al lavoro su un progetto di logistica integrata e sull’espansione nel territorio, oltre ad aver avviato la costruzione di una piattaforma e-commerce.
Carmela De Masi, presidente
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nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
Unterhofer, presidente
PIÙ PESO AGLI SHOP NEL PUNTO VENDITA
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FOCUS annuale
Baugroup festeggia i suoi 25 anni e incrementa i soci, arrivando a quota 11 realtà della distribuzione concentrate nelle province di Bolzano e Trento. Al centro del gruppo la formazione e la comunicazione interna.
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«Il superbonus nella nostra provincia non ha assunto proporzioni paragonabili a quelle del resto d’Italia, motivo per cui ci siamo trovati di fronte a fluttuazioni meno forti del fatturato»
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Gruppo BigMat registra l’ingresso di 7 nuovi soci, portando il totale a 167 ragioni sociali e 279 punti vendita. Il 2024 ha segnato anche un'accelerazione nello sviluppo dei format Habimat e BigRent, oltre che delle attività di formazione e organizzazione di eventi.
Alessandro Cerbai, presidente
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USSI TORNA NEL GRUPPO BIGMAT
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A tutto tondo.
360o di competenza per un involucro edilizio che protegge, isola e respira
L’ANNO SI APRE CON UN NUOVO INGRESSO
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Un nuovo ingresso per Cae che raggiunge 24 soci dislocati tra Piemonte e Liguria, per un totale di 26 punti vendita. Tra i progetti del consorzio l'implementazione di nuovi servizi e acquisizioni per essere più appetibili sul mercato.
Monica Maccagno, presidente
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L’alternativa in laterizio al cappotto termico.
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FOCUS annuale
Nessun aggiornamento nella compagine di Coesi, che mantiene sei soci con 36 punti vendita tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto. La principale sfida? Gestire la fisiologica contrazione della domanda.
Fabio Aradori, presidente
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Le cassette
Dicevano che le 6 litri hanno un mercato di nicchia e poi c’è stato il boom. Ma quanta acqua fanno risparmiare, giorno dopo giorno. E adesso c’è pure l’Europa che ci chiede di installarle. Pucci le produce dal 1995 e ha una gamma completa. Pucci ci tiene in considerazione, anche se installare una cassetta non riserva sorprese, quando ho iniziato a usare i sistemi Modulo e Rapido con cassetta pre-montata mi ha alleggerito e velocizzato ancora di più il lavoro. Quando occorre le uso su pareti in muratura o cartongesso e risolve sempre la situazione! Naturalmente l’isolamento anticondensa e la rete portaintonaco è inclusa. Modulo e Rapido sono in tutte le 6 litri, così risparmi tempo e acqua. E per noi installatori è tanta roba!
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DUE NUOVI ARRIVI E PIÙ PRIVATE LABEL
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FOCUS annuale
Coop.Ar. festeggia 40 anni e annovera due nuovi associati nella provincia di Roma. Tra le novità una risorsa dedicata alla comunicazione social e una nuova linea completa di prodotti a marchio The Specialist per il settore vernici e decorazione d'interni.
Alessandro Mussoni, presidente
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Risparmiare energia senza cambiare il divano
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FATTURATO IN LINEA CON LO SCORSO ANNO
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La rete di imprese toscana Coried prosegue la sua attività senza novità sostanziali, puntando a consolidare la propria posizione attuale. A oggi l'aggregazione conta 13 retisti nelle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa
Micaela Bosi Picchiotti, presidente
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«Stiamo consolidando la nostra posizione attuale e valutando l’opportunità di effettuare corsi di aggiornamento»
IN ARRIVO UN’APP PER I SOCI
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Con una presenza in 19 Regioni, Dec continua la sua espansione registrando l'ingresso di 18 nuovi associati nel corso del 2024. Prosegue anche il lavoro sulla digitalizzazione con una nuova app dedicata ai soci e un nuovo gestionale per il conteggio dei ristorni.
Davide Monari, presidente ed Enrico Adinolfi, direttore generale
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Il «consorzio dei consorzi» valuta l’ampliamento in aree territoriali a oggi non presidiate e punta sulla formazione interna, in collaborazione con i principali partner, per accrescere le competenze tecniche e commerciali, favorendo sinergie tra rivendite, produttori e territorio.
Thomas Kerschbaumer presidente
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PER IL 2025 IN ARRIVO ANCHE L’E-COMMERCE
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Due nuovi ingressi per D-Marka, il gruppo d'acquisto guidato da Egeo Cantiani che arriva a contare 35 soci per un totale di 44 punti vendita. Attualmente è in fase di implementazione un nuovo progetto, EasyLog, per la gestione di logistica e trasporti.
Egeo Cantiani, presidente
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IL MERCATO CAMBIA E BISOGNA ADEGUARSI
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Il consorzio, che opera tra la Lombardia e la provincia di Piacenza, ha registrato l'uscita di un associato, che ha ceduto il magazzino a una realtà esterna. L'edilizia rimane il focus principale.
Luca Passini, presidente
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«Penso che i consorzi debbano raggiungere una massa critica di fatturato maggiore rispetto a quella attuale. Ci aspettano anni di grandi cambiamenti»
ELENCO ADERENTI
FRIULI VENEZIA GIULIA
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CASSIN GIANCARLO & C. SAS
Bagnarola di Sesto al Reghena
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QUATTRO NUOVI INGRESSI E FESTA PER I 25 ANNI
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Il consorzio guidato da Daniele Marusi compie 25 anni e continua a crescere, arrivando a contare 26 associati tra Veneto ed Emilia Romagna, per un totale di 30 puni vendita. Il gruppo dispone di un centro deposito a servizio dei soci, per una gestione più efficiente degli approvvigionamenti.
Daniele Marusi, presidente
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Nessuna variazione nella compagine dei soci del consorzio Edilya, che punta sullo sviluppo di un progetto B2B per contribuire alla crescita dell'aggregazione. Focus anche sulla ferramenta e la diversificazione dei servizi, come formazione e supporto tecnico.
Remo Pieretti, presidente
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Nel 2024 il numero di partecipanti alla rete d'imprese Edinet Group è rimasto inalterato. Grande attenzione ai prodotti antisismici, alla digitalizzazione dei processi aziendali e all'intelligenza artificiale.
Alduino Tommolini, coordinatore
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SOLOPER
FOCUS annuale
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Fenice incrementa la base dei soci con un nuovo ingresso a inizio 2025, arrivando a 12 soci e tre aderenti tra Toscana e Liguria. Il gruppo si è trasferito in nuovi uffici, che saranno inaugurati a novembre.
Riccardo Cigna , direttore generale
IDENTIKIT
PERABBONATI
«Il nostro punto di forza rimane la concentrazione in un’area relativamente piccola che permette alla centrale di offrire un servizio di affiancamento totale e molto presente»
SOLOPERABBONATI
DOSSIER GRUPPI
E CONSORZI
nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
MONITORAGGIO DEI COSTI
SOLOPERABBONATI
FOCUS annuale
A marzo 2025 Game ha visto l'ingresso del multipoint Epiù con i suoi 15 punti vendita. Con questa operazione Game passa quindi a 20 soci e copre anche le province di Padova e Vicenza.
Cesare Simonetti, presidente
ABBONATI
nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
ALLA RICERCA DI UNA NUOVA SEDE
SOLOPER
FOCUS annuale
Nessuna novità per il consorzio toscano Gef che però si sta muovendo in maniera attiva alla ricerca di associati e di una nuova sede. Focus sugli acquisti, centralizzati per alcuni materiali come il ferro, e su nuovi servizi.
Andrea Sorelli, presidente
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DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
UN 2024 MIGLIORE DELLE ASPETTATIVE
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FOCUS annuale
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Nel 2025 Gruppo Edico registra tre nuovi ingressi nelle province di Salerno e Caserta, portando a 19 il numero degli associati. Focus su marketing e comunicazione, oltre che sulla piattaforma e-commerce, servizio molto apprezzato dai soci.
Giuseppe Romeo, presidente
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• Ragione sociale completa : 4B x
DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
ABBONATI
nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
RICAMBIO GENERAZIONALE UNA GRANDE SFIDA
SOLOPER
FOCUS annuale
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Affiliato dal 2017 a EdilGroup, Gruppo Idea conta oggi otto i soci dislocati tra le province di Ferrare e Rovigo. Tra le principali sfide l'incertezza del mercato post 110% e il ricambio generazionale.
Morena Forin , presidente
• Ragione sociale completa : 4B x IDENTIKIT
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«Dopo il 110% certi numeri sono irripetibili e la coperta è corta per tutti».
PER IL NETWORK 49 NUOVI SOCI
FOCUS annuale
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Tra 2024 e 2025 sono state 49 le nuove rivendite entrate a far parte di Gruppo Made. Nel 2025 il network ha inaugurato il primo punto vendita «nativo» di Made Distribuzione a Cambiago (Milano) e fra poco aprirà anche il primo punto vendita specializzato in edilizia leggera Sistema Made.
Franco Ferrari, presidente
IDENTIKIT
• Ragione sociale completa : 4B x
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«La missione dichiarata di Gruppo Made è quella di valorizzare le piccole e medie imprese italiane, ovvero quel tessuto produttivo che è la spina dorsale del nostro sistema economico»
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nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
SOLOPERABBONATI
PROSEGUE
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PROSEGUE
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SOLOPERABBONATI
nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
NEL
2025 FATTURATO IN CRESCITA A DOPPIA CIFRA
SOLOPER
FOCUS annuale
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Il consorzio ha orientato le nuove affiliazioni verso studi di ingegneria, architettura e progettazione e potenziato il settore legato all’efficientamento energetico. Tra le novità anche una nuova sede con sala corsi multimediale e studio di regia per la tv tematica BuildUp Pro.
Stefano Cotugno, Project manager e responsabile efficientamento energetico
Valentino Cotugno, presidente
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PROSEGUE
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SISTEMI DI COPERTURA AD ALTA EFFICIENZA
SCOPRI TUTTE LE SOLUZIONI
ABBONATI
Pannelli Termoisolanti da Sottocopertura
Sottocopertura con isolante per coppi
Pannello Termoisolante a forma di coppo
Lastra grecata coibentata da copertura
ESPERIMENTI IN CORSO PER LA DIGITALIZZAZIONE
SOLOPER
FOCUS annuale
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Ideale raggiunge 14 soci per un totale di 18 punti vendita. Il gruppo sta lavorando sullo sviluppo di prodotti a marchio, progetto che si realizzerà nel 2026, e sulla comunicazione social. Tra le novità il servizio di recupero di materiali inerti e l'implementazione del business del noleggio.
Matteo Cabrio, presidente
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DOSSIER GRUPPI
E CONSORZI
nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
Sistema a verde pensile per qualsiasi tipologia di copertura
+39 049 9490289 info@geoplastglobal.com
Progettato specificatamente per la realizzazione di tetti verdi, Drainroof garantisce velocità di smaltimento dell’acqua piovana e massima protezione dello strato impermeabilizzante.
Grazie alla sua elevata capacità di carico può essere utilizzato nei giardini pensili sia estensivi che intensivi.
LA VERA SFIDA È LA DIGITALIZZAZIONE
FOCUS annuale
Tra nuovi ingressi e uscite, la compagine dei soci di MECstore mantiene quota 49 realtà della distribuzione edile ubicate tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino. Focus su nuove aree di business, come i serramenti, e la digitalizzazione.
Lorenzo Flebus , presidente
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DOSSIER GRUPPI E CONSORZI
BENESSERE
SOSTENIBILE E RICERCA EVOLUTIVA.
roefix.com
Il benessere sostenibile per noi di RÖFIX è una vera e propria pratica di vita che consideriamo essere un fulcro intorno a cui ruotano ricerca, innovazione e soluzioni. Dai prodotti ecologici a base di calcea quelli contro l’umidità di risalita, fino agli interventi di risanamento energetico, quando tutto nasce e si sviluppa con l’ambiente al centro, siamo sempre più orgogliosi di essere RÖFIX.
RISULTATI IN LINEA CON LO SCORSO ANNO
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FOCUS annuale
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Nessuna novità per Mondoedile che mantiene la compagine degli associati a quota 21, per un totale di 28 punti vendita nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma, Macerata. Attualmente, il gruppo sta focalizzando i suoi sforzi sulle categorie di prodotti già consolidate.
Fabio Sani, presidente
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«La trasformazione del mercato in atto impone al gruppo dei cambiamenti, che stiamo valutando attentamente vista la velocità con cui stanno evolvendo le esigenze degli associati»
SOLOPERABBONATI
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INVESTIMENTI SU ALTRE REGIONI
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Rivass ha in progetto investimenti per allargare la sua presenza oltre la Calabria e punta sulla formazione manageriale e per gli addetti alla vendita. Massima attenzione al Pnrr e a nuove aree di business, come la termoidraulica.
Massimiliano Margiotta , presidente
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Geosynthetics
Geosintetici e logistica con una storia di qualità.
Tessili tecnici pensati, realizzati e confezionati per le rivendite edili. Pronti a magazzino per consegne rapide e capillari.
RITORNO
ALLA NORMALITÀ
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FOCUS annuale
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Rivea mantiene stabile la quota degli associati tra Verona e provincia. Il consorzio sta valutando una strategia per far aumentare i soci e migliorare il gruppo.
Flavio Girardi, presidente
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ELENCO ADERENTI
FRIULI VENEZIA GIULIA
PORDENONE
CASSIN GIANCARLO & C. SAS
Bagnarola di Sesto al Reghena
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«Sicuramente il particolare mercato del periodo 110% ha portato ad aprire l’orizzonte a nuovi prodotti e fornitori, prima non considerati»
DEPOSITO CENTRALIZZATO UN PUNTO DI FORZA
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FOCUS annuale
rogpergoerpger rogperogpergeorgpeorgpergoergRo cus am et et omnimpo ruptassimus, natist, utecum quati to maximus demollibus, am fuga. Sitae exerumqui odis alia iliquia tquiste prae. Nam aut od quiducid que ditibu volore dolorunt
Nessuna novità per Stea, che mantiene quota 16 soci tutti ubicati in Veneto. Tra i servizi più apprezzati la gestione dei carichi comuni e il deposito centralizzato a disposizione di tutte le rivendite aderenti.
Luca Dal Lago, presidente
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UN'AGGREGAZIONE
IN CONTINUA ESPANSIONE
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Uni.Edil festeggia 20 anni e inaugura il 2025 con l'ingresso di tre nuovi soci nelle province di Alessandria, Cuneo e Torino. Il gruppo, che appartiene al consorzio Deus, punta molto sulla formazione in sinergia con i fornitori partner e sta lavorando a progetti in tema di digitalizzazione e iniziative sui punti vendita.
Giuseppe Dellavalle, presidente
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«Crediamo nell’aggregazione di magazzini indipendenti, non nell’accentramento»
PERABBONATI
SOLOPERABBONATI
DOSSIER GRUPPI
E CONSORZI
nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade Giugno 2025
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Un prodotto che nasce dalla costante ricerca tecnologica, per rispondere alle esigenze di una messa in posa sempre più veloce ed economica, senza rinunciare alla qualità estetica dei tetti in cotto. Bicoppo®, impiegato esclusivamente di canale, assicura la massima stabilità del manto di copertura, e garantisce performance tecniche di altissimo livello.
AUTENTICO
SOLOPERABBONATI
ABBONATI
DOSSIER GRUPPI
E CONSORZI
EDIL 2000
PIÙ FORMAZIONE E CURA DEI CLIENTI PER LA CRESCITA
L’azienda lombarda, attiva su tre province, punta forte sul servizio grazie anche all’investimento sul personale. E valuta possibili acquisizioni
Con nove punti vendita Edil 2000 rappresenta un punto di riferimento per artigiani e imprese tra le province di Brescia, Cremona e Milano. Ai magazzini, tre dei quali con showroom, l’azienda affianca un centro per il taglio legno e un centro per la produzione del ferro per cemento armato, in modo da offrire una proposta a 360 gradi per il cantiere. Fabio Aradori, amministratore delegato e seconda generazione alla guida, insieme ai suoi fratelli Lorenzo e Francesca, dell’azienda di famiglia, racconta a YouTrade strategie presenti, tra fine del superbonus e Pnrr, e prospettive future del multipoint.
Veronica Monaco
Domanda. Per l’edilizia post superbonus sembra si sia aperta una nuova fase. Come la interpreta? Risposta. Come sempre riserviamo la massima attenzione al cliente, al servizio, alla consulenza e al prezzo. Lo stop agli incentivi ha impattato abbastanza, sicuramente è tutto più difficile. Il Pnrr e l’adeguamento sismico stanno comunque dando una buona spinta, anche se i cantieri sono meno rispetto a quelli del superbonus in termini numerici e la battaglia per acquisirli è più complessa. Crediamo soprattutto nelle nuove costruzioni: c’è una domanda altissima e inespressa di abitazioni e, con i tassi in discesa, qualche imprenditore ricomincerà a costruire
per vendere.
D. Come si è chiuso il 2024?
R. Con un calo di fatturato, ma con margini discreti. D. Come sta andando quest’anno?
R. Siamo in leggera crescita, ma di fatto in calo avendo un punto vendita in più. Lavoriamo con l’assicurazione sul credito, ma abbiamo notato che stanno aumentando gli insoluti. In generale viviamo in un clima di incertezza.
D. Nel corso del 2025 avete pensato a iniziative particolari?
R. Non abbiamo programmato iniziative particolari. Ci concentriamo come sempre sulla formazione del
personale a 360 gradi, con attenzione ai nuovi prodotti e alle gamme merceologiche.
D. Avete in programma nuove iniziative?
R. Tante, ma al momento non sono ancora definite.
D. Qual è la principale sfida che dovrà affrontare la sua azienda nei prossimi anni?
R. La dimensione è diventata irrinunciabile, voglia-
mo crescere e lo faremo con scelte mirate. Anche la terza generazione, che è già operativa in azienda, vuole andare in questa direzione. Oltre alla sfida dimensionale, altri temi caldi sono il miglioramento dei processi interni con la digitalizzazione e continuare a puntare sulla formazione del personale. Più il personale è formato, più è facile gestire bene i punti vendita e affrontare le sfide che ci attendono. Nelle aziende sono le persone a fare la vera differenza.
D. Com’è nata la Edil 2000?
R. L’azienda è stata fondata da mio padre ufficialmente il 15 luglio 1964. Nel Dopoguerra mio padre si dedicava all’attività di imbianchino, da lì in attività con il mondo edile ha cominciato a commerciare materiali. Grazie al suo spirito imprenditoriale, le vendite si sono allargate anche ad altri materiali e nel 1964 ha aperto il primo magazzino a Lograto, in provincia di Brescia.
D. Lei quando è entrato in azienda?
R. Assieme a mio fratello e mia sorella ho sempre aiutato i miei genitori in magazzino, soprattutto durante il periodo estivo. Dopo la laurea in architettura al Politecnico, nel 1994, ho deciso di non intraprendere la carriera da professionista ma quella di imprenditore, entrando così definitivamente in azienda.
D. Come si è sviluppata l’attività?
R. Dopo il punto vendita di Lograto ne abbiamo acquisito uno a Trenzato, sempre in provincia di Brescia. L’azienda ha poi trasferito la sede a Cazzago San Martino, in un altro immobile rispetto a quello attuale, per poi acquisire il magazzino di Torbiato di Adro (Brescia). In seguito, siamo approdati anche nella provincia di Cremona aprendo quattro punti vendita
L'ESTERNO DEL PUNTO VENDITA A CAZZAGO SAN MARTINO (BRESCIA)
e nel 2016 abbiamo inaugurato il punto vendita di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. Dato che quattro magazzini a Cremona erano troppi, abbiamo fuso due punti vendita e chiuso un magazzino, spostando il personale nello store di Peschiera Borromeo. Tre anni fa abbiamo acquistato e ristrutturato un nuovo capannone e abbiamo trasferito il punto vendita di Peschiera nel nuovo spazio, più grande, a un chilometro dal magazzino precedente. A maggio dell’anno scorso abbiamo aperto un nuovo punto vendita a Corsico, rilevando un'attività esistente, sempre in provincia di Milano, ma nella periferia Ovest.
D. Come sta andando l’esperienza milanese?
R. Milano è una piazza abbastanza difficile. Ci mancherebbe un punto vendita a Nord per essere più capillari nei confronti della nostra clientela, ma al momento non abbiamo trovato opportunità atte a essere complementari al nostro format. A livello di business, l’esperienza milanese ci ha fatto crescere, anche dal punto di vista commerciale, nel mondo delle finiture e del colore, in quanto abbiamo riscontrato un aumento della clientela di piccoli artigiani multiservizio.
D. Quindi, a oggi, quanti punti vendita ha Edil 2000?
R. Abbiamo nove punti vendita, di cui tre con showroom a Cazzago San Martino, Offanengo e Peschiera Borromeo. Gli altri hanno tutti materiali per edilizia
e ferramenta a libero servizio. Inoltre, a Offanengo, disponiamo di una divisione per la produzione di ferro per cemento armato e a Lograto di una divisione che produce tetti e case in legno.
D. Da quanto tempo avete la divisione legno?
R. Saranno già 15 anni. Quello dei tetti in legno è un business importante, che sta crescendo, e anche
L'INTERNO DEL PUNTO VENDITA
con le case in legno stiamo facendo dei lavori molto importanti, anche dal punto di vista ingegneristico. Ultimamente abbiamo operato in cinque-sei cantieri, il più importante dei quali a Lograto, in cui abbiamo realizzato cinque unità immobiliari a tre piani. Recentemente abbiamo acquisito anche un ordine per realizzare una scuola a Salò con tecnologia x-lam. Il nostro approccio, che unisce artigianalità e qualità, è molto apprezzato dai clienti.
D. Quali sono gli altri punti di forza dell’azienda?
Copyright: YouTrade
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R. Principalmente il personale. C’è uno spirito di attaccamento all’azienda da parte dei nostri dipendenti che ci rende molto orgogliosi. Siamo un’azienda dinamica, orientata al servizio e abbiamo investito nel layout dei punti vendita, rendendoli tutti molto belli e accoglienti. Investiamo tanto anche sul personale in termini di formazione.
D. Quali sono oggi i prodotti più richiesti: per interni o per esterni?
R. Entrambi.
L'AREA A LIBERO SERVIZIO. SOTTO, IL BANCO E IL TINTOMETRO
D. Come si compongono in percentuale i vostri clienti?
R. Il 70% sono artigiani edili, il 20% imprese edili più o meno strutturate, il restante 10% si divide equamente tra professionisti e privati.
D. I servizi pre e/o post vendita sono importanti?
R. Assolutamente sì. Anche a distanza di anni seguiamo il cliente, consigliandolo per il meglio.
D. Come operate la scelta dei fornitori?
R. L’affidabilità del fornitore è fondamentale. Oggi è difficile scegliere, ma cerchiamo di restare su marchi riconosciuti, che hanno una buona assistenza sul territorio e un buon rapporto qualità-prezzo.
D. Lei ricopre anche la carica di presidente del Gruppo Coesi: qual è la vostra dimensione?
R. Siamo un piccolo gruppo, con poche partite Iva, ma con 35 punti vendita che vanno dall’Adriatico a Torino. Siamo molto coesi e non è un gioco di parole. Nel nostro gruppo c’è molto di più del contratto con il fornitore: c’è un confronto settimanale che fa crescere professionalmente i soci, me per primo. Il confronto sul lavoro, come nella vita, è molto importante.
D. Come operate?
R. Come un classico gruppo d’acquisto, ma è il confronto tra i soci che fa la differenza. Si dice che una persona è la media delle cinque persone che frequenta di più: bene, sono contento di frequentare i miei soci in Coesi.
D. Il processo di concentrazione delle rivendite è un trend: pensate di fare acquisizioni?
QUI E SOPRA, L'AREA DEDICATA AL BAGNO
AI RIVESTIMENTI
Copyright: YouTrade Copyright: YouTrade
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L'AREA ESTERNA DEDICATA
ALL'OUTDOOR. SOPRA, VEDUTA DALL'ALTO DEL PIAZZALE
R. Certamente. Valutiamo costantemente le opportunità sul mercato e operiamo le nostre valutazioni, considerando tanti parametri, tra cui la location del punto vendita. Per ora operiamo in Lombardia, ma ci stiamo guardando intorno anche nelle regioni limitrofe.
D. Valutate possibili sinergie con altri multipoint o gruppi?
R. Se ci sono progetti interessanti, certamente.
D. La concorrenza con la Gdo si fa sentire?
R. Molto, ma è anche uno stimolo continuo.
D. Tra gli altri temi caldi delle costruzioni c’è la sostenibilità: trova riscontro nella clientela?
R. Certo è un argomento che pian piano sta entrando sempre di più a far parte nostra cultura, permeando l’agire quotidiano. Anche i comportamenti dei più indifferenti al tema sono cambiati, andando nella direzione che tutti auspichiamo.
D. La digitalizzazione è un processo che non si può ignorare. A che punto siete?
R. Da parecchio tempo stiamo digitalizzando il processo di sell out. Abbiamo cablato tutti i punti vendita con la rete per agevolare gli operatori nelle attività
quotidiane di carico e scarico. A breve avremo anche un controllo satellitare su tutti gli autocarri aziendali, snellendo di molto le operazioni. Un altro esempio di digitalizzazione è l’utilizzo, da ormai tre anni, dei laser scanner per i rilievi all’interno della divisione per le strutture in legno.
D. Sentite l’esigenza di una distribuzione omni-
EDIL 2000
• Punti vendita: 9 + 3 showroom
• Divisioni: produzione ferro per cemento armato, tetti e case in legno
• Fatturato 2024: 24 milioni di euro
• Dipendenti: 90 persone
• Area coperta: 1.800 mq di uffici commerciali, 2.300 mq di sale espositive, 16.000 mq di superfici coperte
• Area scoperta: 50.000 mq di piazzali
• Servizi: tintometro, scarico macerie (Cazzago San Martino e Torbiato di Adro)
Copyright: YouTrade
canale, fisico-digitale?
R. Per il momento no. Sicuramente dobbiamo migliorare dal punto di vista della comunicazione. Se poi questo porterà alla gestione anche di un canale di vendita online, non so dirlo. Intanto, vorrei cominciare a potenziare il discorso della comunicazione e del marketing, e con l’ingresso in azienda di mia nipote, che si sta laureando in Finanza e Marketing, apriremo un ufficio dedicato.
D. Sul fronte logistico come siete organizzati?
R. Non abbiamo una struttura logistica che serve propriamente da polmone per i nostri magazzini, ma ci stiamo pensando. Trenzano, che è il magazzino più strutturato, ma che realizza meno volumi per la zona in cui è ubicato, è stato adibito al compito di servire talvolta anche gli altri punti vendita. Noi, come tanti altri magazzini edili, siamo degli ibridi, ma credo che dovremo cambiare pelle e diventare dei punti vendita con magazzini separati. Anche qui la Gdo insegna. Certo, si tratta di grossi investimenti, che solo una dimensione adeguata può consentire, anche se all’interno di Coesi abbiamo un ottimo esempio, dal quale possiamo e dobbiamo imparare.
IL MAGAZZINO
SARDARES
MAGAZZINO, HI-TECH E LOGISTICA
VINCENTI SULL’ISOLA
Dalla termoidraulica alla ceramica, dal colore alla piegatura del ferro: l’azienda sarda è cresciuta anche grazie agli investimenti in tecnologia, che consentono una gestione efficiente delle scorte e dei listini
Questa è la storia di un matrimonio che dura da oltre trent’anni. A convolare a nozze nel 1993 sono state la Commerciale Demuro, fondata da Giovanni Demuro, classe 1906, nel Dopoguerra, e la Sardares di due operatori di Viareggio (Lucca), attivi nel mondo della distribuzione edile dagli anni Sessanta. Mantenendo la denominazione sociale della società acquisita, Commerciale Demuro diventa così Sardares, nome con cui oggi opera con successo nel Nord Sardegna, con sei punti vendita, dotati anche di sala mostra, e due depositi logistici. A raccontare a YouTrade la storia e le prospettive future della società è Gianfranco Demuro, seconda generazione della famiglia a capo dell’azienda.
L'INGRESSO SARDARES DI OLBIA. NELLA PAGINA A FIANCO, DA SINISTRA GIANFRANCO E GIANCARLO DE MURO
Veronica Monaco
SOPRA, IL NUOVO MAGAZZINO PER I MATERIALI PESANTI
A OLBIA. SOTTO, L'INGRESSO SARDARES DI ARZACHENA
Domanda. Quali sono le principali tappe della storia di Sardares?
Risposta. Mio padre Giovanni ha fondato nell’immediato Dopoguerra una società che si dedicava al commercio di materiali per edilizia. Inizialmente non aveva neanche una sede, ma vendeva il materiale che prelevava dai bastimenti dei porti di Palau e Olbia. Nei primi tempi organizzava i trasporti addirittura con un carro buoi, poi è riuscito a motorizzarsi agevolando gli spostamenti, integrando poi man mano semiarticolati e rimorchi. Palau Inizialmente erano piccoli punti vendita ad Arzachena, una sorta di empori locali dove si vendeva un po’ di tutto, edilizia
bevande prodotti agricoli; l’azienda è poi cresciuta parallelamente al fenomeno turistico della Costa Smeralda, tanto che l’attività si è articolata su tre settori: il ramo della distribuzione edile, i trasporti e la vendita di bibite Peroni e Sanpellegrino. Nel 1992 è nata poi la Commerciale Demuro, su iniziativa mia e dei miei fratelli Salvatore e Martino, che a dicembre dello stesso anno ha acquisito la società Sardares, azienda che operava sia a Viareggio sia a Palau.
D. Perché avete mantenuto la ragione sociale della Sardares?
R. Abbiamo voluto rifondare l’unione delle due aziende chiamandola Sardares per andare oltre la prospettiva di piccola azienda familiare e guardare al futuro, realizzando una importante società che ha scalato le vette dei mercati regionali e nazionali.
D. Come si è evoluto il settore della distribuzione di materiali edili?
R. Abbiamo iniziato le prime forniture negli anni Sessanta con l’edilizia pesante. In seguito, abbiamo aggiunto le ceramiche e le colle per la posa. Successivamente abbiamo affiancato all’edilizia i reparti dell’idraulica, la ferramenta e ci siamo specializzati nel settore del colore.
D. Trattate anche termoidraulica?
R. Sì. La raccorderia idraulica è sempre stata presente in azienda. Successivamente abbiamo aggiunto la termoidraulica, i sistemi di condizionamento, le pompe di calore, chiudendo progressivamente tutta la gamma, man mano che il mercato lo richiedeva. Facciamo parte anche del gruppo d’acquisto 3V e siamo partner di idroLab. A livello di termoidraulica abbiamo tutto quello che serve.
D. Vi sentite più un distributore di materiali per edilizia o di termoidraulica?
R. Entrambi. Il nostro punto di forza è riuscire ad avere tutto ciò che serve per realizzare una costru-
LO SHOWROOM DI ARZACHENA
Copyright: YouTrade
UN’AZIENDA
FAMIGLIARE
«Non ho conosciuto mio nonno, ma attraverso mio padre Martino e i miei zii Salvatore e Gianfranco, ci ha trasmesso un senso di appartenenza familiare molto forte. Siamo una famiglia molto unita», racconta Giancarlo Demuro, socio amministratore e terza generazione alla guida di Sardares. «Mio nonno Giovanni aveva 12 figli e ha cercato di diversificare la sua realtà imprenditoriale, con il settore trasporti, la vendita di materiali per edilizia e la distribuzione di bibite, per lasciare a ciascuno una piccola attività da gestire». Attualmente Sardares vede al vertice i soci fondatori Martino e Gianfranco Demuro, mentre il terzo fratello Salvatore Demuro, già in pensione, ha ceduto le sue quote societarie al figlio Gianmatteo, che è anche presidente del Cda dell’azienda. La società comprende poi Giancarlo Demuro e il fratello Salvatore, in qualità di soci amministratori, e le sorelle Marta e Maria Rosa, responsabili dello showroom.
Copyright: YouTrade
zione, anche per un discorso logistico, trovandoci su un’isola.
D. I vostri fornitori provengono da tutte le parti d’Italia o prediligete fornitori locali?
R. Quello che ci interessa sono i marchi più rinomati, con due requisiti: qualità e miglior prezzo. Non cerchiamo fornitori particolari a livello locale, anche perché in Sardegna quasi tutte le produzioni hanno chiuso. Poi, ci sono anche prodotti affermati che bisogna acquistare per forza all’estero.
D. Qual è stata la ricetta vincente che vi ha permesso di continuare a crescere in modo così importante sul mercato?
R. Avere materiale sempre presente in magazzino ed essere molto organizzati dal punto di vista logistico. Investiamo molto nel magazzino e supportiamo la nostra clientela a sviluppare progetti importanti, anche a livello finanziario, fornendo loro i materiali.
D. Com’è organizzata la logistica?
R. C’è una logistica primaria legata ai vari punti vendita che è abbastanza autonoma. Poi, abbiamo una logistica «di settore» per ceramica e termoidraulica. Abbiamo due magazzini nella zona industriale di Arzachena e nella zona industriale di Olbia che non fanno attività commerciale diretta, ma sono semplicemente dei punti logistici.
D. Oggi quanti magazzini e quanti showroom avete?
R. Abbiamo sei punti vendita, tutti con showroom, ad Arzachena, Olbia, Palau, La Maddalena, Porto Torres, Sassari, oltre a due punti logistici. A Porto Torres abbiamo anche un centro di piegatura del ferro.
D. Quando avete inserito il centro di sagomatura del ferro e perché?
R. Abbiamo questo servizio da 20 anni, prima con una sola macchina. Poi, nel 2018 abbiamo costruito un capannone di 1.500 metri quadrati nella zona industriale di Porto Torres e ora abbiamo tre macchinari, di cui una dedicata solo alla produzione di staffe, che è il lavoro più impegnativo. Questa attività occupa un ingegnere e due geometri che controllano le distinte, generate in automatico, da cui si avvia la produzione.
D. Quanto pesa l’attività di sagomatura in percentuale sul fatturato totale?
R. Circa il 5% sul fatturato totale, compreso il tondino e il ferro che vendiamo.
D. Siete in una zona molto turistica: quanto ha influito il 110% e quanto il Pnrr?
R. Il turismo nella zona è una costante. Diciamo che l’edilizia è ripartita bene per quanto concerne le strutture ricettive e le ristrutturazioni dei B&B,
L'AREA DEDICATA A CERAMICHE E RIVESTIMENTI NELLO SHOWROOM DI ARZACHENA
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sempre più diffusi ad Olbia, e ora anche ad Arzachena. Non si costruiscono più nuovi edifici, e questo è anche un bene perché non si consuma territorio. Il Pnrr non è pervenuto, mentre il 110% è stato un treno che per scelta abbiamo preso con cautela. Non abbiamo mai creduto nel superbonus, siamo stati molto cauti preferendo servire i nostri clienti, mentre abbiamo lavorato molto con il bonus energia, firmando migliaia di pratiche con lo sconto in fattura. In due anni con gli impianti abbiamo prodotto 5-6 milioni di euro di fatturato. Ora si è fermato tutto.
D. Come vedete i prossimi due anni?
R. Con una certa diffidenza. Ci sono grandi gruppi che stanno andando in mano ai fondi e aprono in continuazione nuovi punti vendita, anche fuori dalla zona geografica dove sono soliti operare, cercando di radicare mentalità e regole che mai potranno essere accettate dalla clientela locale, abituata a contesti dove ancora è importante la relazione tra le persone. C’è proprio una cultura diversa. Per i prossimi anni dobbiamo capire cosa faranno.
D. Operate anche al di fuori della Sardegna?
R. Operiamo ovunque i nostri clienti lo richiedono. Nella nostra zona ci sono molte seconde case di turisti provenienti da tutto il mondo: qualcuno si innamora dei nostri prodotti e ci chiede di spedirli all’estero. Prima della guerra, per esempio, vendevamo molto in Russia. Si tratta di solito di poche forniture, ma con margini importanti.
D. Quanto pesa il fatturato dei prodotti destinati al mercato italiano e quanto invece pesa la clientela estera?
R. Molte volte non sappiamo dove sono destinati i prodotti. Ci limitiamo a spedirli magari a Livorno, e poi ci pensa il cliente stesso a sdoganare le merci.
D. Non vi è mai venuta voglia di espandervi fuori dalla Sardegna?
R. La nostra visione d’azienda, seppur di alto profilo professionale, ha l’anima insostituibile di spirito familiare e riteniamo fondamentale la nostra presenza fisica in tutte le filiali per seguire il personale e i vari processi aziendali. Abbiamo necessità di avere una catena decisionale cortissima. Inoltre, grazie anche alle relazioni dirette con gli impresari locali, siamo molto radicati nel territorio.
D. In che province siete presenti?
R. Olbia e Sassari.
D. Parliamo della concorrenza. Anni fa proprio in Sardegna ha aperto il primo Bricoman in Italia. Vi ha dato fastidio?
R. Cagliari e Sassari sono stati il banco di prova per la Gdo. È indubbio che abbiano avuto successo, soprattutto tra la clientela privata, che da noi è quasi del tutto sparita, con un danno in termini di marginalità e liquidità. Oltre a questo, c’è anche il fenomeno del nero che gira intorno agli artigiani che fanno acquistare i materiali al privato, senza emettere fattura.
D. Avete reagito con una strategia ben precisa o l’asseLO
DAL CEMENTO ALLE VIGNE
Con la sua produzione di vini, Cantine Surrau sublima i sapori e i colori della Gallura in prodotti di qualità. Società dei fratelli Demuro, l’azienda mette a frutto l’esperienza del fondatore nella distribuzione di bibite negli anni del boom edilizio e turistico della Costa Smeralda. «Abbiamo ripreso una tradizione familiare e una cultura tipica della Gallura, quella degli stazzi, creando Cantine Surrau, dal nome di una delle prime vigne che abbiamo avuto tra Arzachena e Palau. Al momento possediamo 60 ettari di vigne sparse su tutto il territorio del Comune di Arzachena.», spiega Giancarlo Demuro. «I primi impianti risalgono al 2000, ma la prima bottiglia è andata in commercio tra il 2005 e il 2006. La cantina è invece
stata inaugurata nel 2009 e rimane aperta tutto l’anno. La vigna si trova sulla strada che conduce a Porto Cervo, quindi ha un alto flusso turistico. Conteggiamo oltre 20 mila presenze all’anno, la maggior parte delle quali concentrate nel periodo estivo». Cantine Surrau è gestita dalla Surrau Società Agricola, che si occupa solo di produzione e vendita diretta, e da una seconda società ricettiva che gestisce la parte dell’accoglienza e della degustazione. In totale fattura oltre 4 milioni di euro, con una produzione che oscilla tra le 650 e le 700 mila bottiglie all’anno. «L’obiettivo è quello di arrivare nel giro di 10 anni al milione di bottiglie», auspica Demuro, «ma a piccoli passi, per mantenere sempre alta la qualità».
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stamento è stato fisiologico?
R. Sardares e la Gdo sono su due pianeti diversi. Il brico va a sfiorare i nostri settori per una percentuale abbastanza importante, ma la filosofia di vendita e i prodotti sono completamente differenti. A Palau abbiamo aperto un nostro brico che non ha intaccato il fatturato del punto vendita, e ne abbiamo uno inaugurato anche ad Arzachena.
D. Tante volte con queste realtà estere si creano fenomeni di concorrenza sleale, anche per una disparità di tassazione: che cosa ne pensate?
R. Siamo consapevoli che la Gdo faccia valere il suo potere nei confronti dei fornitori, ottenendo premialità importanti a fronte dei loro fatturati. A questo si aggiunge il discorso della tassazione agevolata. Ma, se vogliamo fare un paragone con il mondo della pesca, lavorano con le reti a strascico.
D. Sardares è oggi alla terza generazione. Com’è stato gestito il passaggio generazionale?
R. C’è stato un accompagnamento lungo, tutt’ora in corso. Io e mio fratello Tino siamo ancora presenti in azienda e dettiamo la linea. Attualmente la più grossa difficoltà è il reperimento del personale, abbiamo una decina di posizioni vacanti.
D. Qualche anno fa siete stati premiati come miglior rivenditore italiano di piastrelle da Confindustria Ceramica. Come avete raggiunto questo traguardo?
R. Cercando sempre di seguire gli umori del mercato, oltre che puntando sul servizio. La vendita non finisce quando il cliente ci paga il materiale, ma quando l’installazione è completa e il cliente mostra il suo apprezzamento.
D. Quali sono i brand più forti attualmente?
R. L’elenco è lunghissimo. Abbiamo i migliori marchi in circolazione ma, anche nel nostro settore, assistiamo a un processo di frammentazione legato alle mode del momento. Quindi, più che di brand, è più facile parlare
L'INTERNO DEL PUNTO
VENDITA DI OLBIA
di tendenze. Al momento c’è un ritorno ai prodotti naturali, alle pietre, al cotto e alle calci, c’è un ritorno allo stile e alle geometrie degli anni Settanta. In certi settori bisogna stare attenti a fare magazzino: mentre facciamo molte scorte su impiantistica, non facciamo magazzino sulle piastrelle, perché le mode cambiano troppo repentinamente. In più, tutti i grandi marchi stanno aprendo negozi monomarca a Roma e Milano.
D. Come avviene la formazione dei dipendenti?
R. Abbiamo una struttura da 120 posti dove organizziamo corsi di formazione. Di solito ci appoggiamo esclusivamente ai nostri fornitori, con cui organizziamo sia corsi rivolti al personale sia ai nostri clienti, con una cadenza di uno-due eventi ogni mese. Abbiamo fatto anche convegni informativi rivolti alle imprese: per esempio, in passato abbiamo organizzato un convegno dedicato al superbonus in collaborazione con Banca Intesa e Deloitte, e uno dedicato alla ristrutturazione delle strutture ricettive e alla nuova tendenza degli alberghi-boutique in collaborazione con lo Studio Marco Piva.
D. A che punto siete con la digitalizzazione?
R. Siamo partiti in anticipo, attraverso il nostro fornitore di software, con la soluzione IdroLab che ora comunica con il nostro gestionale. La digitalizzazione è un lavoro che dura da anni, ma al momento tutti i materiali in uscita li gestiamo in digitale. L’obiettivo che ci siamo posti è di eliminare la carta entro i prossimi due anni, realizzando fatture e bollettazione solo in formato digitale. Bisogna educare i clienti, soprattutto quelli meno strutturati.
D. Avete pensato anche strumenti di intelligenza artificiale?
R. Stiamo sperimentando. Il primo obiettivo è implementare un centralino con intelligenza artificiale in grado di dare un rapido supporto informativo al cliente che chiama in azienda, soprattutto negli orari in cui registriamo picchi di lavoro in punto vendita. È in fase di collaudo.
D. Che cosa vi aspettate dal 2025?
R. Il primo semestre è andato bene. A fine anno ci aspettiamo di chiudere in linea con il 2024.
• Servizi: centro sagomatura ferro, tintometro, taglio legno, consegne in cantiere
IL MAGAZZINO DI OLBIA
MASIDEF STOREDESIGN
SOLUZIONI SU MISURA PER SPAZI PIÙ PERFORMANTI
La modularità consente di adattare ogni progetto alle caratteristiche dell’ambiente a disposizione, sfruttando al massimo ogni metro quadrato grazie a un arredo studiato ad hoc
L’arredo giusto racconta l’identità del marchio e rende unico e riconoscibile ogni punto vendita. Da oltre 50 anni Masidef Storedesign progetta e ottimizza spazi per diverse tipologie di rivendita, con attenzione a ogni dettaglio. Per l’azienda la modularità è un valore fondamentale, consentendo
LE PROPOSTE ESPOSITIVE MASIDEF STOREDESIGN
Sara Giusti
di adattare ogni progetto alle caratteristiche dello spazio a disposizione, sfruttando al massimo ogni metro quadrato e rispondendo a vincoli strutturali o aree da mantenere invariate. Masidef Storedesign consente di rinnovare l’intera rivendita o solo una parte, ottenendo coerenza estetica rispetto a ciò che era già presente e massima funzionalità.
SEGNALETICA
Anche la comunicazione gioca un ruolo chiave: segnaletica, didattiche e informazioni tecniche guidano il cliente tra corsie e scaffali, semplificando la scelta e valorizzando l’esposizione. Dall’ideazione alla consegna finale, Masidef Storedesign garantisce supporto costante e soluzioni su misura per realizzare spazi che funzionano.
DISTRIBUZIONE E PROGETTAZIONE
Masidef nasce nel 1953 come azienda specializzata nella distribuzione di prodotti di ferramenta, utensileria, sistemazione casa e idraulica. Nel 1970 nasce la divisione arredo Masidef per la progettazione, lo sviluppo e il montaggio di soluzioni specifiche per i punti vendita fai da te. Dopo dieci anni, l’azienda si specializza nella realizzazione di soluzioni espositive complete e concepite per la vendita a libero servizio. Nel 2006 Masidef entra a far parte del Gruppo Würth e dieci anni dopo, con la rapida crescita del settore arredo, nasce la necessità di creare il marchio Storedesign, per offrire un servizio a 360 gradi.
IL SERVIZIO IN SEI STEP
• Progetto: dopo un primo sopralluogo sul punto vendita, lo staff Masidef Storedesign realizza il progetto analizzando esigenze, territorio e tipologia di clientela.
• Comunicazione: Masidef Storedesign studia la comunicazione e la distribuzione merceologica del punto vendita, sviluppando layout grafici e diverse tipologie di stampa.
• Percorso 3d: l’azienda guida il rivenditore nel progetto attraverso un percorso virtuale, dando l’idea di come sarà il nuovo negozio e permettendo di esplorarlo in 3D.
• Contratto: il progettista e il commerciale sviluppano il preventivo al seguito del quale verrà stipulato il contratto.
• Allestimento: il team di montaggio si occupa dell’allestimento del negozio. Su richiesta sarà possibile fornire anche il servizio di merchandising.
• Post-vendita: l’azienda offre una completa assistenza postvendita: dal supporto back-office a quello amministrativo, fino a un eventuale consulenza tecnica.
CLERICI SI ESPANDE A ROVIGO E ROMA
Clerici, una delle principali realtà venete nel settore della termoidraulica, ha completato l’acquisizione del ramo d’azienda di Acquaprogetti, società con sede a Rovigo. Separatamente, è stato finalizzato anche l’ingresso al 100% nel capitale della storica Galli& Innocenti, con sede a Roma. La doppia operazione si inserisce in un percorso di crescita avviato da tempo da Clerici, che punta a consolidare il presidio delle zone a maggiore dinamismo economico e a garantire prossimità, servizio e assortimento su scala sempre più ampia. «Selezioniamo con attenzione le aree in cui investire. L’ingresso a Roma rappresenta
una tappa fondamentale del nostro percorso di crescita: siamo ora pronti ad affrontare una piazza strategica, vivace, ricca di potenzialità e trainata da importanti investimenti in infrastrutture, turismo e rigenerazione urbana», è il commento del Presidente Paolo Clerici. «Al tempo stesso, il completamento del progetto Triveneto rafforza ulteriormente la nostra presenza in un’area che ha dimostrato grande dinamismo e ricettività. Ogni acquisizione nasce da una visione di lungo periodo: costruire una rete capillare e sinergica nei territori a maggior valore aggiunto, valorizzando le realtà locali e mettendo a sistema le competenze di ciascuna».
ETERCEMENTO FESTEGGIA I 70 ANNI
Etercemento, storica realtà torinese nel mondo dell’edilizia, compie 70 anni: un percorso iniziato nel 1955, che continua oggi con la stessa energia, spinta da una visione sempre più orientata alla qualità e all’innovazione. Nata come magazzino edile nella Torino in piena ricostruzione, nel 2002 Etercemento è tra i soci fondatori del consorzio UniEdil, una rete che oggi unisce
24 realtà del Nord Italia attive nella distribuzione di materiali da costruzione. L’obiettivo è di condividere competenze, ottimizzare gli acquisti, offrire servizi più efficienti e puntare su formazione e innovazione. Oggi l’azienda è guidata fianco a fianco da Paola Mazzucco, Pierluigi e Alberto Barletta, che insieme rappresentano la seconda e la terza generazione dell’azienda.
NUOVO STORE ETERNOO
A PESCARA
Eternoo apre un nuovo store a Pescara, in via Strada Fosso Cavone, 14. Il gruppo consolida la sua presenza in Abruzzo, dove conta già 11 punti vendita attivi, dimostrandosi una rete solida al fianco di imprese, artigiani e professionisti dell’edilizia. Eternoo conta 75 store, distribuiti in 28 province e 11 regioni italiane.
ROSALBA D’AMORE ENTRA
NEL GRUPPO MADE
Ancora un ingresso in Sicilia per il gruppo Gruppo Made: fa il suo ingresso Rosalba D’Amore controllato dalla famiglia Candela. Made è ormai presente con 32 ragioni sociali per 33 punti vendita. Attivo dal 1999, il negozio di Cinisi (Palermo) offre al suo mercato numerose merceologie: edilizia tradizionale, ferramenta professionale, centro colore, materiali tecnici per i settori elettrico e idrico. Più recentemente sono stati inseriti anche un centro colore con tre tintometri, prodotti e servizi per l’edilizia leggera e il fotovoltaico, e i prodotti per il riscaldamento. L’azienda è anche un centro di recupero autorizzato per i materiali di risulta dei cantieri. Secondo Paolo Candela, la scelta di entrare a far parte di Gruppo Made è stata favorita dalla possibilità di utilizzare i servizi del Gruppo. Dalla formazione fino alla possibilità di distribuire alcuni dei marchi più prestigiosi. Un ulteriore passo per la crescita dell’azienda.
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Calida, una proposta Treesse che unisce forma e funzione con sobria eleganza, trasforma ogni ambiente in un rifugio dedicato al relax. Con il suo design avvolgente, caratterizzato da linee morbide e una forma originale, Calida è una vasca che si adatta perfettamente tanto agli spazi contemporanei quanto a quelli dal gusto più tradizionale.
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L a collezione Pollock è uno dei cardini del catalogo Arcom: la sua modularità e le sue molteplici finiture hanno da sempre aperto la strada a un alto livello di personalizzazione, creando un angolo di comfort a propria immagine e somiglianza.
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3. La collezione Look di Ragno, ispirata ai mattoncini smaltati a mano, si arricchisce con l’integrazione di tre nuovi colori: Lino, Turchese e Verde e della struttura 3D Yubi. Superfici ricoperte da un ricco strato di smalto con sbavature, irregolarità e variazioni cromatiche esaltano la sensazione del fatto a mano. 4. Konca, il nuovo lavabo di design di Giulio Cappellini che consacra la capacità di Artelinea di modellare il vetro con sapienza e artigianalità. In Konca, la trasparenza non è più invisibile, ma si mostra come materia compiuta. Le linee morbide e il vetro termofuso restituiscono una geometria evidente, in cui la leggerezza si traduce in volume, e la luce diventa struttura. 5. La nuova collezione Kerid di Victoria+Albert, bianca o colorata, si ispira agli onsen (sorgenti termali) giapponesi, dove rituali antichi incontrano il comfort contemporaneo. Kerid prende il nome da un cratere vulcanico islandese perché sperimenta e coniuga il potere del caldo o del freddo
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con la forza del silenzio. 6. In un’ottica di continua evoluzione del progetto d’arredo, Progetto Group presenta una proposta integrata per l’ambiente bagno disegnata da Danilo Fedeli. Una visione coerente e trasversale prende forma in tre collezioni coordinate, Zero sedici, Tratto e Well Done, pensate per dialogare in armonia tra loro in uno spazio bagno contemporaneo, essenziale e architettonico. 7. C on la nuova linea Edition 11 Art, Keuco ridefinisce il concetto di arredo bagno, offrendo una collezione dallo spirito sofisticato e personalizzabile, pensata per chi desidera ambienti autentici, dallo stile distintivo e senza tempo. 8. Montecarlo, la collezione minimal di Palazzani, firmata da Andrea Zani, è un progetto rigoroso, in cui la forma degli oggetti è priva di elementi superflui, per un risultato estetico raffinato ed essenziale in grado di adattarsi con eleganza a qualsiasi ambiente bagno.
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Sei diverse gradazioni di grigi che spaziano dal bianco al grigio antracite, passando per sfumature greige e grigio verdi, caratterizzano la nuova collezione Slow Cold di Marazzi. Ispirata al cotto tradizionale, è un omaggio alle terre battute a mano, caratterizzate da irregolarità e piccole imperfezioni materiche.
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Nel mondo della progettazione di interni, Globo ridefinisce il concetto di arredo completo attraverso un approccio che non è solo progettuale, ma profondamente sensoriale. Un linguaggio armonico fatto di coerenza stilistica, innovazione materica e attenzione al dettaglio, pensato per trasformare il bagno in un luogo intimo e autentico, capace di riflettere la personalità di chi lo vive.
TO BUILD
NUOVO CATALOGO PER GRAS CALCE
Prodotti pronti all’uso, facili da applicare, versatili e puliti nell’impiego, sicuri nelle prestazioni: sono i protagonisti del nuovo Catalogo GrasCalce 2025, brand di Laterlite. Accanto alla gamma di predosati tradizionali si affiancano nuovi prodotti dall’alto contenuto tecnico ma facili e sicuri da usare. La filosofia di GrasCalce è unire la solidità
della tradizione alla spinta dell’innovazione tecnica, mettendo sempre al primo posto le esigenze dell’applicatore. Con questo approccio l’azienda, fondata nel, 1967 ha inventato i predosati nel 1984 e li ha via via sviluppati su più linee produttive e gamme prodotti, diventando un punto di riferimento per malte, massetti e calcestruzzi.
PROTEZIONE DAL METEO CON PONTAROLO
Shp Impact e Shp Extreme sono cicli di finitura per edifici di Pontarolo che permettono di dare nuova vita alle facciate danneggiate e prevenirne il futuro degrado. Si tratta di sistemi di ripristino e protezione dagli urti e dalla grandine a basso spessore, certificati da test eseguiti su Eps Twinpor 150. Sono scudi invisibili progettati per assorbire gli urti, resistere alle sollecitazioni e difendere le case. Un insieme di prodotti ad alte prestazioni che, applicati correttamente sulla facciata, assicurano
una resistenza all’impatto e alla grandine fino a 275 Joule, pari all’energia di un chicco di grandine di 8,7 cm di diametro.Il collante Spyrobond Paste e l’innovativo rivestimento alleggerito Spyrofinish Ax Soft agiscono in sinergia per garantire una protezione totale, durabilità, facilità di applicazione, pulizia in cantiere e un’ottima resa estetica.
NUOVE NUANCES
CON ATTIVA
Attiva lancia la sua ultima innovazione nel mondo del colore, Ats-I colori degli esterni. Rappresenta il cuore del rinnovamento della proposta cromatica del marchio, specificamente pensata per rispondere alle esigenze del settore. Nata dall’esperienza di Ats-I colori dei professionisti, la mazzetta di Attiva studiata per l’utilizzo funzionale del colore in interno, Ats-I colori degli esterni seleziona 410 nuove nuance per rispondere a tutte le esigenze di progettazione della facciata. Il sistema co -
lore alla base di entrambe le mazzette è un solido cromatico tridimensionale a forma di prisma esagonale, dove le dimensioni di tinta, chiarezza e saturazione si fondono per creare infinite possibilità. La nuova collezione vanta una ricca gamma di sfumature, che spaziano dai grigi cromatici naturali alle nuance desaturate, fino a quelle più intense. Ogni colore è codificato con la massima cura per garantire una lettura, reperibilità e scelta ottimali.
RISCALDAMENTO A INCASSO CON BAXICSI
In Auriga Compact/Compact+ è la nuova soluzione proposta da Baxi per chi desidera un sistema di riscaldamento compatto, efficiente e versatile in ambito residenziale. Questo innovativo sistema a
pompa di calore a incasso unisce, infatti, un design ultracompatto, la massima efficienza energetica e un’elevata flessibilità d’installazione. Con una profondità di soli 35 centimetri, Csi In Auriga Compact/ Compact+ è adatta per gli spazi più ristretti e soluzioni a incasso, garantendo un’installazione discreta e funzionale senza rinunciare alle prestazioni.
PER JCB 370X POTENZA IN PIÙ
L’impresa Speranza Giorgio di Cerea (Verona) ha scelto il nuovo escavatore cingolato Jcb 370X per i lavori in una cava situata a Goito, in provincia di Mantova. L’azienda veronese rafforza così la propria presenza anche nel comparto industriale delle grandi opere di scavo. Il Jcb 370X è l’escavatore cingolato di maggiore dimensione e potenza della Serie X. Progettato per affrontare le applicazioni più impegnative, combina potenza, efficienza e comfort operativo. Equipaggiato con un motore diesel Stage V da 240 kW, offre un incremento del 14% di potenza rispetto ai modelli precedenti, garantendo una movimentazione di fino a 4,5 tonnellate in più di materiale per litro di carburante.
Le porte d’ingresso Hörmann, grazie alle componenti ad alta efficienza energetica, garantiscono elevati coefficienti di isolamento termico.
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BRIANZA PLASTICA
FORMAZIONE E ASSISTENZA ALLA POSA
Il gruppo punta sulla sempre maggiore attività di supporto tecnico sia in aula che in cantiere per un’applicazione a regola d’arte del suo sistema Isotec, con un team dedicato e corsi per gli operatori
Veronica Monaco
Nata nel 1962, Brianza Plastica ha sviluppato negli anni i suoi prodotti seguendo alti standard qualitativi e una innovazione tecnologica costante, diventando una delle aziende protagoniste del mercato edilizio e tra i maggiori player a livello globale nel settore dei laminati in vetroresina. Con il Sistema Isotec, lanciato oltre 40 anni fa, Brianza Plastica ha aggiunto alla sua offerta una proposta all’avanguardia per la coibentazione e ventilazione di tutto l’involucro, ideale sia per ristrutturazioni che per nuove realizzazioni. Alla proposta commerciale, l’azienda ha affiancato nel tempo anche un ampio programma di formazione e un capillare
servizio di assistenza tecnica, sia in fase progettuale che in cantiere, che le ha permesso di rispondere in maniera sempre più diretta alle esigenze di prescrittori e installatori. Ne parliamo con Simone Pruneri, sales manager Insulation Building di Brianza Plastica. Domanda. Uno dei punti di forza che ha contraddistinto l’azienda fin dalla nascita è la formazione e l’assistenza tecnica. Come si sono evolute nel tempo? Risposta. L’attenzione verso questi due approcci è cresciuta negli anni. Fin dai primi anni del prodotto, l'azienda ha sempre supportato gli operatori del settore con la presenza in cantiere, in modo da favorire la conoscenza della corretta posa del sistema. Nel corso del tempo abbiamo ulteriormente sviluppato rapporti e interazioni con i professionisti e aumentato costantemente le attività di divulgazione tecnica, tramite eventi in presenza, spesso in collaborazione con ordini, collegi e scuole edili sul territorio, affiancando negli ultimi anni anche la formazione online. Questi appuntamenti sono l'occasione per discutere con i professionisti della filiera di argomenti legati all'applicazione del prodotto, alla sua versatilità, mostrando soluzioni di casi concreti.
D. Chi sono i vostri interlocutori?
R. In primis ci rivolgiamo ai progettisti, quindi ingegneri, architetti e geometri, che sono sostanzialmente i prescrittori dei capitolati, quindi coloro che devono metabolizzare e comprendere il valore e le peculiarità dei nostri prodotti. Alla base della nostra attività c’è la divulgazione tecnica, a cui si affianca un importante servizio di assistenza in cantiere, ove ci interfacciamo con chi si occupa della posa dei prodotti e dei pacchetti tetto e facciata.
D. Come è organizzata l’assistenza tecnica?
R. Abbiamo sia un ufficio tecnico in sede, sia personale sul territorio. Dal punto di vista della progettazione, l’assistenza tecnica è legata all’analisi e ottimizzazione dei quantitativi di materiale, della tipologia e degli spessori adeguati. In questo caso, i progettisti si correlano con
PANNELLO ISOTEC XL. A SINISTRA, SIMONE PRUNERI, SALES MANAGER INSULATION BUILDING DI BRIANZA PLASTICA
il nostro ufficio interno o fanno riferimento ai tecnici che Brianza Plastica mette a disposizione sul territorio, cercando di fornire una risposta rapida e precisa a ogni richiesta. Per quanto riguarda l’assistenza in cantiere, spieghiamo ai posatori e al capocantiere le modalità di posa del nostro sistema, i suoi vantaggi, come lavorare i materiali, il loro corretto stoccaggio.
D. Come gestite eventuali problematiche?
R. Saper divulgare e trasmettere il corretto utilizzo delle nostre soluzioni fa sì che in cantiere non si arrivi a inciampare in problemi, spesso legati al mancato rispetto delle regole applicative. Può capitare che ci sia bisogno di intervenire a fronte di una posa non corretta, di qualche criticità o semplicemente di un dubbio. Brianza Plastica è in grado di rispondere tempestivamente in loco e con persone preparate, per evitare perdite di tempo in cantiere. È un approccio molto apprezzato.
D. Quante persone conta il vostro ufficio tecnico?
R. In sede abbiamo tre persone dedicate a questa funzione, e altre quattro persone esterne che svolgono attività tecnico-commerciale; la stessa rete vendita di agenti plurimandatari è formata per offrire assistenza pre e post-vendita ed è supportata dalla sede su argomenti particolari o fuori standard. La figura del funzionario tecnico-commerciale, che abbiamo inserito negli ultimi dieci anni, è più eclettica e tarata su argomenti specifici, in grado comunque di fornire un'assistenza completa. Questa figura è oggi più che mai strategica e necessaria e lo dimostra il fatto che molte società stanno investendo in profili del genere, perché riescono a rappresentare l’azienda sul territorio in maniera competente e diretta, facendo anche attività di divulgazione tecnica.
D. Queste figure si interfacciano anche con i rivenditori?
R. Assolutamente sì. Il canale delle rivendite per noi è fondamentale. Il fatto di lavorare molto con i progettisti fa sì che siano generati dei capitolati, che poi prendono
PRODUZIONE
forma e vengono accettati dalle committenze. Le imprese si rivolgono poi alle rivendite, che a loro volta fanno la loro proposta commerciale. Molte rivendite riconoscono il valore dei nostri prodotti e propongono il nostro sistema in maniera quasi automatica di fronte a determinate scelte tecniche.
D. Tornando alla formazione, come sono organizzati i vostri corsi?
novità che abbiamo portato avanti negli ultimi tre anni. All’interno di queste tipologie di attività, secondo il tipo di interlocutore a cui ci rivolgiamo, cambiano le modalità di divulgazione e il tipo di comunicazione.
D. Facendo riferimento ai rivenditori, che tipo di iniziative organizzate?
MOMENTI DI FORMAZIONE TECNICA E DI POSA
R. Il nostro programma si è evoluto nel corso degli anni. Le modalità di divulgazione tecnica e commerciale sono diverse: agli interventi in presenza con i classici seminari tecnici, in partnership con altre aziende o solo come Brianza Plastica, aggiungiamo webinar e attività presso le scuole di posa nelle scuole edili. Questa è una
R. Tendenzialmente realizziamo attività di formazione dei tecnici-commerciali interni alla rivendita. Negli ultimi anni abbiamo evitato attività come gli open day, al fine di promuovere incontri con taglio più formativo, rivolti a coloro che devono proporre le nostre soluzioni alle imprese.
D. Facendo un bilancio dell’attività di formazione, finora qual è stato il risultato?
R. I risultati sono diversi a seconda delle attività che proponiamo. Siamo soliti valutare il feedback nelle settimane successive all’evento. Tendenzialmente sono tutti riscontri positivi e spesso siamo ricontattati attraverso diversi canali: mail, social o telefonicamente in azienda.
D. Per prodotti a elevato contenuto tecnico come i vostri, le imitazioni sono una minaccia?
R. L’imitazione di un competitor rappresenta giocoforza una minaccia ai risultati economici. Tuttavia, si tratta di una divulgazione aggiuntiva rispetto a una determinata tipologia di prodotti-soluzioni: più se ne parla, meglio è. Ciò che manca, invece, è la parte formativa. L’attività di Brianza Plastica di sviluppare interesse, in particolare nei progettisti, aumenta le possibilità di essere scelti in capitolato. Siccome parliamo di soluzioni innovative e altamente performanti, credo che ci sia lavoro fondamentalmente per tutti. Chiaramente è una battaglia commerciale, ma fa parte del libero mercato.
D. Quali sono le differenze del costruire rispetto a una decina di anni fa?
R. Non ci sono grandi differenze. Dieci anni fa si parlava già di sistemi a secco, strutture a telaio, x-lam, tetti piani. Chiaro che alcune soluzioni si sono evolute più di altre. Sicuramente la prefabbricazione sul nuovo sta prendendo sempre più piede, anche se in Italia il focus del mercato delle costruzioni rimane quello della riqualificazione. Ci sono sempre nuovi prodotti e soluzioni, ma tendenzialmente non vedo grandi novità, e soprattutto nei due anni e mezzo di superbonus si sono consolidate determinate proposte. Esiste, invece, un’importante questione legata alla mancanza di manodopera qualificata. Anche per questo abbiamo deciso di ampliare l’attività di divulgazione tecnica anche alla platea delle scuole edili. Un piccolo passo che si aggiunge all’assistenza quotidiana in cantiere.
D. E sul fronte della sostenibilità è cambiato qualcosa in questi anni?
R. Purtroppo, la sostenibilità è un tema che tutti trattano, ma su cui il cliente finale non è così ingaggiato, anche e soprattutto per un motivo di prezzo. Qualche anno fa
il mercato aveva iniziato a interessarsi alla bioedilizia e alla bioarchitettura, argomenti molto interessanti, ma legati a un’edilizia di nicchia. Durante il superbonus c’è stata un’inversione di marcia: c’era tanto lavoro e si è tornati ai materiali che si era soliti utilizzare. È ovvio che tutte le aziende produttrici sono tenute a porre attenzione alla sostenibilità, dalla gestione degli imballaggi ai trasporti, dalle modalità di produzione dei materiali alle quantità del contenuto di riciclato, fino a metodi di produzione meno energivori. Tuttavia, l’utente finale non è ancora così interessato a questi argomenti, ma banalmente ricerca la soluzione più performante al minor costo possibile.
D. Che cosa bisognerebbe fare di più, per aumentare la sensibilità green degli utenti finali?
R. Sicuramente le direttive, che impongono dall’alto paletti fissi, aiutano a cambiare un po’ rotta. Contano però molto gli esempi: per questo Brianza Plastica pubblica costantemente referenze esemplificative di cantieri che promuovono l’aspetto della sostenibilità. Il nostro focus è rendere gli edifici meno energivori, un aspetto che tocca anche il portafoglio delle persone, diminuendo i costi in bolletta. Essere meno energivori vuol dire essere green, utilizzando prodotti che consentono di produrre meno emissioni. In questo senso, l’azienda organizza anche attività di comunicazione rivolte agli utenti finali.
D. Il tema della sostenibilità rientra anche nei Cam, obbligatori per i progetti del Pnrr. Siete coinvolti in progetti di questo tipo?
R. Assolutamente sì. Da sempre forniamo materiali per la realizzazione e la riqualificazione di edifici pubblici. Oggi, con il Pnrr, si lavora molto su scuole, edifici comunali, palestre, strutture ricettive. Sicuramente il Pnrr ha rappresentato una buona sponda in un periodo in cui, scemando il superbonus, il mercato si è un po’ contratto.
D. Quali sono gli interventi più difficili che si possono affrontare con i vostri prodotti rispetto ad altre soluzioni?
R. Brianza Plastica propone soluzioni per l’isolamento dell’involucro edilizio, agendo sulla parte esterna. Gli interventi possono essere complessi per vari motivi: la tipologia di materiale di finitura utilizzato, la morfologia dell’edificio, il posizionamento dello stesso. In edilizia può capitare di portare a termine un lavoro molto semplice, come la riqualificazione di un capannone prefabbricato, ma anche di agire in contesti complessi, come sui tetti di edifici storici, dove bisogna avere più di attenzione nella fase di preparazione. I nostri prodotti rispondono alle esigenze più diverse, dal semplice progetto al cantiere più complesso. La trasversalità e la versatilità sono i punti di forza delle nostre soluzioni, adatte alla maggior parte delle casistiche, sempre con risultati eccellenti.
D. Nel corso degli anni è cambiata la tipologia di prodotti richiesti?
R. Dal punto di vista degli isolanti, no. Escludendo le
nanotecnologie, che riguardano una nicchia di mercato, hanno costi diversi e volumi inferiori, non abbiamo riscontrato novità. Ciò che conta è la capacità di contestualizzare i prodotti all’interno di un progetto: per far questo bisogna conoscere i materiali di finitura, le tipologie strutturali, gli obiettivi a livello di isolamento e di efficientamento energetico richiesti dal progetto. Bisogna essere molto preparati, appunto perché bisogna far capire e trasmettere i plus da noi proposti.
D. Oltre alla formazione e all’assistenza tecnica, ci sono altri servizi che potete aggiungere alla vostra offerta?
R. Oltre alla parte commerciale, che fa fronte a richieste di preventivo e prezzi, c’è il servizio tecnico, che si occupa di chiarire aspetti sui singoli progetti, l’assistenza in cantiere, l’attività di divulgazione tecnica attraverso seminari, webinar e altro. Queste sono le attività principali, non è poco.
I PANNELLI ISOTEC PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA COPERTURA DI UNA CHIESA A VERONA E PER LA FACCIATA DEL RUGBY SONDRIO
ECLISSE
A SCUOLA DI FILOMURO PER VENDERE MEGLIO IN SHOWROOM
I corsi dell’azienda dedicati a rivenditori e installatori si sono evoluti sulle esigenze di chi partecipa. E a fine anno saranno itineranti
Veronica Monaco
«O
ttimi
spunti per ampliare la gamma delle vendite: la connessione tra Eclisse, con sempre tante novità commerciali, e le rivendite permette di avere risultati anche migliori in fatto di cross selling». «Corso molto interessante, ma soprattutto efficace nell’identificare i punti di forza dell’azienda con prodotti di qualità che rispecchiano gli interessi dei nostri clienti». Queste sono solo alcune delle recensioni dei partecipanti ai corsi Eclisse, azienda specializzata in controtelai per porte scorrevoli, che ha fatto della formazione uno dei suoi pilastri, al fine di supportare i distributori ad aumentare i ricavi e i posatori a installare prodotti a regola d’arte. A questi corsi si affiancano gli eventi dedicati agli architetti, che da quest’anno sono svolti anche in presenza presso lo showroom della sede Eclisse. Ne parliamo con Mariavittoria Schincariol, da 18 anni responsabile formazione dell’azienda.
Domanda. La formazione è parte integrante della vostra azienda. Come si articola oggi la vostra proposta? Risposta. Sono quasi 20 anni che la formazione Eclisse ha una struttura ben organizzata. Nel corso del tempo l’offerta formativa è stata ottimizzata per andare incontro alle esigenze dei nostri clienti. Il nostro fiore all’occhiello è il corso di formazione «Semplifichiamo la vendita», che si svolge presso la sede Eclisse. Ha una durata di sei ore ed è dedicato in particolare ai venditori nostri clienti, con l’obiettivo di accompagnarli nella conoscenza sia dei nostri prodotti a livello tecnico, sia delle tecniche di vendita. Sempre in sede, organizziamo corsi per i posatori: anche questo incontro ha una durata di sei ore ed è tenuto da un tecnico esperto che spiega come montare i vari prodotti e gli accessori, legati soprattutto al mondo dei controtelai per porte filomuro. A questi si aggiungono corsi dedicati agli architetti, solitamente svolti in modalità online, con webinar di due ore che prevedono il rilascio di crediti formativi. Proprio quest’anno abbiamo cominciato a riproporre questi incontri anche in presenza, presso lo showroom nella nostra sede, in cui abbiamo la possibilità di far vedere e toccare con mano i prodotti, condizioni che fanno ancora la differenza. Questa è la nostra macrostruttura formativa. Poi, ci sono tutta una serie di eventi più capillari che sono organizzati dai nostri area
CORSO DI FORMAZIONE PRESSO LA SEDE ECLISSE. A SINISTRA, MARIAVITTORIA SCHINCARIOL, RESPONSABILE FORMAZIONE
PRODUZIONE
manager e agenti presso i clienti interessati sul territorio.
D. Quali sono gli argomenti che riscuotono più interesse tra i rivenditori?
R. Sicuramente il processo di vendita: come proporre il prodotto, come spiegarlo ai clienti, come individuare le esigenze della clientela per proporre la soluzione più adatta, come aumentare i margini nel processo di vendita aggiungendo altri prodotti, come le porte o gli accessori. Questo approccio piace tanto perché è molto pratico e quindi permette ai distributori di vendere meglio e fatturare di più.
D. Ci sono prodotti su cui ci sono maggiori richieste di approfondimento?
R. Quando abbiamo avviato la formazione, 18 anni fa, il corso durava 12 ore ed era concentrato esclusivamente sulle caratteristiche tecniche dei prodotti. Obiettivamente, oggi in sei ore non possiamo andare a fondo su tutti gli aspetti tecnici, quindi abbiamo fatto una scelta a monte, focalizzandoci in particolar modo sulle soluzioni filomuro, dalla Syntesis Collection alla Eclisse 40 Collection, fino alle soluzioni Syntesis Areo. È stata una scelta ponderata, nel senso che su questi prodotti si concentra il maggior interesse dei nostri clienti. Un interesse supportato anche dai numeri: oramai, infatti, più di metà del fatturato Eclisse in Italia è legato a questa tipologia di soluzioni, e anche gli investimenti nella ricerca e sviluppo di novità sono dedicati al mondo del filomuro.
D. Anche la formazione dei posatori si concentra sulle soluzioni filomuro?
R. Noi diciamo sempre che per fare in modo che il prodotto sia bello, deve essere posato perfettamente, a regola d’arte, e le soluzioni filomuro richiedono qualche accortezza in più. Eclisse mette a disposizione dei posatori
una sala con tutti i suoi prodotti filomuro ad altezze più basse dello standard, in modo da permettere a tutti gli installatori che partecipano ai corsi di vedere e provare a livello pratico il montaggio, non tanto del controtelaio, quanto della porta e degli accessori.
D. Qual è l’età media dei partecipanti ai corsi?
R. L’età media dei partecipanti si aggira sui trent’anni. Si sta abbassando nel tempo, probabilmente a causa del ricambio generazionale che sta interessando le aziende, sia nel mondo della distribuzione sia in quello delle imprese installatrici. Iniziano a vedersi i figli o i nipoti dei titolari, in alcuni casi vengono anche insieme.
D. Ci sono qualità che le giovani generazioni portano in dote?
R. Vedo tantissimo potenziale. Da un lato, i giovani hanno conoscenza del mondo digitale, che alle generazioni precedenti è un po’ mancata, e non hanno paura delle novità. Dall’altro, soprattutto nel mondo della posa, non sono assuefatti al famoso «si è sempre fatto così», quindi hanno più desiderio di mettersi in gioco e conoscere nuovi prodotti e modalità di vendita più proattive, utilizzando magari anche strumenti digitali come il nostro configuratore Cercafacile. La vecchia generazione continua ad acquistare il prodotto che conosce, le nuove leve sono più aperte alle novità perché hanno la sicurezza e la tranquillità che deriva loro dagli strumenti che mettiamo a disposizione.
D. Il configuratore Cercafacile è apprezzato dai vostri clienti?
R. I nostri clienti riconoscono al nostro software la capacità di aumentare le occasioni di vendita. Passo-passo, il Cercafacile accompagna i venditori nella configurazione dei prodotti in base alle esigenze dei clienti, fino ad ag-
MOMENTI DI FORMAZIONE PRESSO LA SEDE DI ECLISSE
giungere tutta l’accessoristica collegata. Questo strumento piace tanto perché non dà margine di errore e permette di incrementare i ricavi. Abbiamo visto che i clienti che hanno seguito il corso di formazione e che utilizzano lo strumento Cercafacile sono quelli che stanno fatturando di più. Siamo convinti che la formazione possa fare la differenza proprio nel processo di vendita.
D. Come si svolge nella pratica una giornata di formazione?
R. La struttura presenta una Sala Academy, in cui si svolge il corso sulle strategie di vendita. La giornata prosegue con una visita all’area produttiva, importantissima per vedere come lavora l’azienda, e termina con un momento formativo di due ore in showroom in cui cerco di spiegare in maniera molto coinvolgente i vari prodotti, sia dal punto di vista estetico che tecnico.
D. Diamo qualche numero: quali sono i risultati dell’attività di formazione che avete portato avanti nel corso del 2024? E nel primo semestre 2025?
R. Nel 2024 abbiamo concluso 27 corsi in sede, a cui si aggiungono tutti gli eventi sul territorio organizzati dagli agenti. L’anno scorso il programma prevedeva un numero maggiore di eventi ibridi: durante il corso di vendita tenuto in sala formazione, in showroom si svolgeva contemporaneamente il corso rivolto ai posatori. Quest’anno abbiamo deciso di prediligere giornate esclusive: per ora abbiamo portato a termine otto corsi solo per posatori e sei solo per i rivenditori, a cui si sono aggiunti due corsi per architetti e cinque ibridi, per un totale di 21 eventi di formazione.
D. Quali sono i prossimi corsi in programma? Avete delle novità in programma per il 2026?
R. I prossimi corsi sono pianificati a fine luglio e a fine ottobre. Stiamo lavorando a delle novità già per quest’anno con dei corsi itineranti. Il nostro responsabile commerciale, Fabrizio Zaccaron, assieme agli area manager, stanno stilando un calendario di incontri in giro per l’Italia. L’idea è quella di riunire i nostri clienti presso i nostri showroom e nel giro di una mezza giornata spiegare loro la strategia commerciale Eclisse.
D. Un vero tour de force…
R. Sarà molto impegnativo. Avevamo avviato il progetto già tra gennaio e febbraio 2020, prima del covid, con una quindicina di corsi di formazione a cui hanno partecipato circa 500 persone. Il format ci era piaciuto molto perché, confrontarci con così tante persone in breve tempo, ci ha consentito di cogliere le esigenze e le tendenze del mercato. Vorremmo dunque riproporre il programma, con tanti corsi ravvicinati in giro per l’Italia, proprio per avvicinarci al territorio, fare il punto della situazione e vedere dove andare.
D. Quante persone avete formato lo scorso anno?
R. Circa 500 persone. Per mia scelta i gruppi non sono mai troppo grandi e non arrivano mai a contare più di 15 partecipanti. Durante la formazione mi piace instaurare un dialogo e uno scambio di idee con le persone.
D. Lei segue personalmente la formazione da molti anni: quali cambiamenti ha notato nelle richieste dei partecipanti?
R. Mi sto godendo questo lavoro da 18 anni e non c’è mai un corso uguale all’altro. Inizialmente i nostri corsi duravano 12 ore ed erano molto tecnici. Man mano le richieste si sono evolute e abbiamo capito che le esigenze di posatori e venditori erano diverse. In particolare, i distributori non chiedono più una conoscenza super approfondita dei prodotti, ma un supporto alla vendita. È cambiata proprio la mentalità: oggi il venditore è sempre più consapevole dell’importanza del suo ruolo, che è fondamentale.
D. Organizzare corsi di formazione vuol dire impegnare una parte importante delle risorse aziendali: quanto investe Eclisse in questa attività?
R. Guardando i dati dell’anno scorso, Eclisse investe buona parte delle sue risorse commerciali in formazione. A livello organizzativo, oltre me e al tecnico addetto ai corsi di posa, abbiamo 50 agenzie e tre area manager tra cui il responsabile commerciale che sono coinvolti nelle attività. La direzione crede così tanto nella formazione che tutto il personale Eclisse ha seguito il corso «Semplifichiamo la vendita», in modo da conoscere le esigenze dei nostri clienti e adattarci meglio al mercato. Non è una cosa banale.
DEFAVERI
SISTEMA CRESCITA PER MONOBLOCCHI
SENZA SEGRETI
L’azienda specializzata in struttura per finestre punta tutto sulla formazione e organizza corsi per sfruttare al meglio le caratteristiche tecniche delle sue soluzioni. E la nuova norma Uni 11979
Veronica Monaco
Dal mese di giugno una novità si è fatta strada nel mondo dei controtelai e dei controtelai monoblocco: è stata pubblicata la nuova norma Uni 11979, che definisce le caratteristiche prestazionali e i requisiti di queste tipologie di prodotti impiegati per l’installazione di finestre. Un traguardo importante, come spiega Arnaldo Finazzi, responsabile commerciale di DeFaveri, azienda
specializzata nella progettazione e commercializzazione di monoblocchi per infissi.
Domanda. È entrata in vigore la nuova norma Uni 11979. Di che si tratta?
Risposta. È una norma volontaria che ha come scopo la definizione delle caratteristiche del controtelaio e del controtelaio monoblocco, attribuendo valenze in termini di tenuta all’acqua-aria-vento, prestazioni termiche, acustiche, di durabilità e altri aspetti come l’antieffrazione. In sostanza, determina già in una fase inziale le dimensioni dei provini da sottoporre a test e le metodologie operative per effettuare le prove. Finora non esisteva una norma di riferimento, per cui la bontà o meno del controtelaio era stabilita in funzione della tipologia di prova che era eseguita dall’azienda. Oggi, con la norma Uni 11979 sono stabiliti i parametri per certificare il monoblocco, rendendo così i prodotti confrontabili tra i vari produttori.
D. La corretta posa del monoblocco è un’operazione critica. Quali sono i consigli per gli installatori?
R. La norma Uni 11979 prevede anche la gestione del nodo primario, quindi la connessione tra muratura e controtelaio. In un mondo che va verso case a prestazioni energetiche sempre più elevate, sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento, la corretta gestione del nodo primario in relazione al monoblocco è un aspetto sicuramente molto importante. Su questo tema DeFaveri investe molte risorse, realizzando corsi per gli installatori in azienda, dove spieghiamo loro come fare una posa a regola d'arte.
D. Come fate a garantire che i vostri clienti siano in grado di proporre correttamente il vostro prodotto?
R. L’unico modo per far sì che il rivenditore DeFaveri sia in grado di proporre, argomentare e fare le giuste scelte in relazione alla tipologia di intervento che il cliente deve realizzare, è attraverso la formazione. Puntiamo molto sui corsi che realizziamo sia all’interno dell’azienda, sia direttamente presso gli showroom dei nostri rivenditori.
D. Il vostro Sistema Crescita si inserisce in questo contesto?
R. Il nostro programma di formazione Sistema Crescita nasce da alcune considerazioni condivise con i nostri clienti. Veniamo dal periodo del superbonus 110%, caratterizzato da richieste massicce e attenzione solo ai tempi di
ARNALDO FINAZZI, RESPONSABILE COMMERCIALE DI DEFAVERI. SOTTO, CORSO DI FORMAZIONE PRESSO L'AZIENDA
PRODUZIONE
consegna, mentre ora siamo tornati a ragionare in termini di costi dei materiali. Al momento c’è sicuramente da tenere in considerazione un rallentamento del mercato e un’attenzione a salvaguardare i margini delle aziende: ciò si traduce nella valorizzazione di un tipo di vendita che non rincorre il prezzo, ma si focalizza su un sistema di qualità, qualificato e qualificante per il rivenditore.
Sistema Crescita nasce per dare una risposta in termini commerciali, tecnici e di formazione a questa esigenza, con dei corsi organizzati all’interno dell’azienda e che
si avvalgono della collaborazione di Veronica Verona, fondatrice dell’Accademia dello Showroom, grazie alla quale abbiamo individuato le maggiori criticità insite nel mercato attuale. I nostri corsi mirano a dotare i partecipanti di tutti gli strumenti consoni ad affrontare queste criticità e diventare artefici del loro successo.
D. Quali sono le principali criticità che avete individuato?
R. La maggiore difficoltà è saper proporre una tipologia di prodotto, come il monoblocco, che ha un valore significativo all’interno della fornitura dei serramenti, arrivando quasi a raddoppiare il valore dell’offerta commerciale. I clienti finali hanno la volontà di realizzare investimenti mirati per le proprie abitazioni, ma anche la corretta pretesa di conoscere le motivazioni alla base della scelta di un prodotto. Quello che stiamo facendo con i nostri corsi è proprio dare ai nostri rivenditori gli strumenti per argomentare i vantaggi derivanti dalla scelta di un controtelaio monoblocco.
D. Come si svolgono i vostri corsi di formazione?
R. Dipende dalla tipologia di corso. Se parliamo di formazione commerciale si tratta di un incontro di circa otto ore, focalizzato sulle argomentazioni relative ai vantaggi e benefici dell’utilizzo del controtelaio monoblocco, a partire dall’analisi delle richieste dei clienti e della tipologia di intervento che devono fare all’interno della propria abitazione. Oltre all’aspetto commerciale, sono fornite informazioni di carattere tecnico, normativo e pratico per realizzare un rilievo misure. Se parliamo, invece, di un corso di posa, questo prevede una parte tecnica e una
MONOBLOCCO FILOMURO DEFAVERI
INQUADRA FILOMURO PER CAPPOTTO
parte pratica, con applicazione dei prodotti su strutture simulate di muratura.
D. Con quale cadenza sono organizzati i corsi?
R. Sono organizzati settimanalmente. Il format è stato messo a punto quest’anno, insieme a un’offerta espositiva da inserire negli showroom e di strumenti tecnologici a supporto del rivenditore, necessari per trasferire sul campo le nozioni apprese durante i corsi.
D. Quanti corsi avete già organizzato?
R. Siamo partiti a giugno e abbiamo già concluso sei corsi, con una media di 30 persone a evento. Miriamo a non fare grandi gruppi per prediligere una formazione di qualità. L’obiettivo è quello di essere esaustivi e concreti.
D. Quali sono le caratteristiche e prestazioni delle soluzioni DeFaveri?
R. L’obiettivo è il raggiungimento del massimo comfort abitativo per il privato, mettendo insieme tutta una serie di aspetti prestazionali che vanno dalla tenuta all’ariaacqua-vento all’abbattimento acustico e dell’isolamento termico, fino ad arrivare al concetto di salubrità dell’aria attraverso i sistemi Vmc.
D. Come si arriva a consigliare il modello giusto per ogni esigenza?
R. Alleniamo i nostri rivenditori a fare al cliente finale delle domande specifiche e li supportiamo anche con strumenti digitali in modo che trovino sempre la soluzione migliore per ogni tipologia di intervento.
D. Che tipo di strumenti digitali?
R. Abbiamo sia un configuratore sia un preventivatore. Questi sistemi permettono al nostro rivenditore di trovare
CHE COSA PREVEDONO LE REGOLE AGGIORNATE
Pubblicata il 29 maggio 2025, la nuova norma Uni 11979 definisce le caratteristiche e i requisiti dei controtelai e dei controtelai monoblocco impiegati per l’installazione di finestre, comprese finestre da tetto, porte pedonali esterne e interne, chiusure oscuranti e schermature solari. La norma comprende inoltre i controtelai monoblocco e i controtelai utilizzati per l’alloggiamento di zanzariere, sistemi di ventilazione meccanica, elementi di sicurezza, e delinea anche le relative predisposizioni e l’eventuale presenza di specifici accessori per l’installazione e il funzionamento. La nuova norma Uni 11979 si configura come uno strumento di confrontabilità dei prodotti sul mercato sulla base di regole comuni, in quanto definisce le dimensioni standardizzate dei provini da sottoporre a test e stabilisce le metodologie e le modalità operative per determinarne le caratteristiche prestazionali, in termini di permeabilità all’aria, tenuta all’acqua, isolamento termico, isolamento acustico, resistenza meccanica e sicurezza, compresa la resistenza al carico del vento, resistenza all’effrazione, durabilità e rilascio di composti organici volatili e sostenibilità ambientale. Restano esclusi dalla nuova normativa i controtelai e i controtelai monoblocco impiegati per l’installazione di manufatti con caratteristiche di resistenza al fuoco e di tenuta ai fumi, di porte pedonali motorizzate diverse da quelle a battente, di porte e cancelli industriali, commerciali e da garage, di serramenti inseriti in facciate continue, di finestre, cupole e lucernari installati su tetti piani e infine le predisposizioni e gli alloggiamenti di elementi di parapetti e di grate con caratteristiche di resistenza all’effrazione.
in primis la soluzione più idonea e poi trasformarla in una proposta economica.
D Quali sono le strategie di vendita più efficaci?
R. Dopo il superbonus 110% stiamo vivendo un ritorno alla normalità. Anche in una fase di restrizione economica le persone che hanno possibilità di investire nella propria abitazione legittimamente desiderano avere informazioni rispetto al perché debbano spendere i propri soldi. Il nostro obiettivo è fornire risposte concrete a questa esigenza.
D. È importante conoscere le novità di prodotto?
R. Il mercato è in continua evoluzione, basti pensare a quanti modelli di avvolgibili sono entrati sul mercato negli ultimi anni. Il monoblocco è un prodotto in continua evoluzione in termini di prestazioni, facilità di installazione, praticità di utilizzo, caratteristiche estetiche. Il mercato si evolve, le tipologie di materiali cambiano e mutano anche le aspettative da parte dei clienti. Quest’ultimo aspetto ritengo sarà l’anello su cui verterà la maggior parte delle innovazioni che arriveranno in futuro su questa tipologia di prodotti.
D. Anche gli aggiornamenti normativi giocano un
INQUADRA FILOMURO PER INTONACO
PRODUZIONE
ruolo?
R. Con l’ultima Uni 11979 chiudiamo un periodo normativo di 25 anni intorno al nodo finestra. Partita con la certificazione del serramento, la normativa è poi approdata alla certificazione delle varie fasi di posa dei serramenti e dei controtelai in generale con la Uni 11673, che va dalla progettazione alla qualificazione degli installatori, fino ad arrivare ai sistemi di verifica. Oggi, con la pubblicazione della nuova norma Uni 11979 finalmente abbiamo un aspetto normativo che copre tutte le componenti del nodo finestra. Visto in passato come elemento aggiuntivo all’edificio, nel tempo ci si è accorti che le interazioni in termini prestazionali del monoblocco con il foro finestra hanno una rilevanza fondamentale. Essendo un elemento così importante, era corretto normarlo e soprattutto attribuirgli un valore. L’ottenimento di prestazioni ottimali in un edificio non può non passare attraverso il nodo finestra. D. Quali sono le procedure di montaggio più delicate quando si parla di monoblocchi?
di questo angolo che, se non gestito correttamente, crea non pochi danni ed è di difficile risoluzione quando ormai l’edificio è stato realizzato e abitato. Poi, a seconda dell’obiettivo in termini prestazionali che si vuole raggiungere, ci possono essere anche altre criticità, dovute per esempio alla tenuta all’aria nel momento in cui la struttura deve essere sottoposta a un Blower Door Test. Quindi, dipende molto dalla tipologia di edificio che si deve realizzare e alle caratteristiche prestazionali che la struttura deve mantenere dopo la sua realizzazione.
D. DeFaveri come risolve il problema della sigillatura?
MONOBLOCCO FILOMURO INQUADRA (A SINISTRA) E CENTRO MURO RIQUADRA (A DESTRA)
R. L’errore più frequente, e la fase più critica, è la sigillatura tra il davanzale o la soglia e la spalla del monoblocco, cioè l’elemento verticale. Normalmente un problema di infiltrazione d’acqua avviene proprio in corrispondenza
R. Da sempre pensiamo che la posa del sottobancale della finestra e della soglia debba essere separata dal resto del monoblocco. Addirittura, forniamo ai nostri clienti una dima per poter eseguire correttamente un cordolo di sigillatura che eviti problemi nel tempo, utilizzando anche sigillanti idonei che abbiano la possibilità di resistere anche alle sollecitazioni dovute agli assestamenti strutturali dell’edificio. Tutto concorre a far sì che, fin dalla fase di installazione, si tenga conto delle possibili criticità e si intervenga prima che insorgano i problemi.
D. Quindi, anche la scelta dei materiali e degli accessori con cui si va a posare il monoblocco è importante?
R. Decisamente sì.
D. Quali normative e certificazioni sono necessarie per un’installazione a regola d’arte?
R. La norma di riferimento per l’installazione del vano finestra è la Uni 11673, che passa attraverso il progetto del nodo finestra, tenendo conto delle aspettative prestazionali che si hanno per l’edificio.
D. DeFaveri produce principalmente controtelai monoblocco. Quali vantaggi offrono?
R. Il monoblocco è un contenitore che assolve al compito di definire l’alloggio del serramento e di tutti gli accessori e i posizionamenti per far funzionare correttamente il sistema oscurante. Il monoblocco ha un altro duplice compito, che però assolve a un unico obiettivo, ovvero deve raccordare la muratura con il serramento e fare in modo che, a serramento montato, le prestazioni dell’infisso rimangano inalterate. Se acquisto un infisso a elevate prestazioni, con trasmittanze molto basse, l’interazione del sistema di posa e del monoblocco devono far sì che in posa il serramento mantenga esattamente le prestazioni per cui è stato realizzato l’investimento economico durante l’acquisto.
D. Oltre ai monoblocchi, quali altri prodotti proponete?
R. Proponiamo diverse tipologie di prodotti, dal classico controtelaio a L, dove trova posizionamento il solo infisso, a soluzioni per la coibentazione. Se ci addentriamo nel mondo della riqualificazione usciamo anche dal mondo del monoblocco, cominciando a ragionare anche in termini di coibentazione di davanzali esistenti, di cassonetti con alte prestazioni, sia termiche che acustiche, a sostituzione
dei classici cassonetti in legno in aggetto, fino ad arrivare all’integrazione della ventilazione meccanica controllata nello stesso monoblocco.
D. Quali sono le opportunità per chi vende i prodotti DeFaveri?
R. Quelle di avere un’azienda che, secondo la tipologia d’intervento e delle aspettative prestazionali, è in grado di offrire prodotti differenti. Per esempio, nel corso di una ristrutturazione in un appartamento dove siano sostituite le finestre, ma mantenuti i cassonetti esistenti, DeFaveri dà diverse possibilità: coibentare il cassonetto esistente con il nostro prodotto Isolatutto, rimuovere il cassonetto e posarne uno nuovo sempre in aggetto, realizzare un cassonetto termoisolante che scompare all’interno della muratura oppure installare un monoblocco vero e proprio. A seconda della tipologia d’intervento e delle aspettative del cliente, DeFaveri ha sempre la soluzione più idonea ed economicamente sostenibile.
D. Ci sono altre novità in vista?
R. Novità in vista ce ne sono sempre tante perché DeFaveri è un’azienda in continua evoluzione. Abbiamo diversa carne al fuoco, anche legata al tema della sostenibilità, che è un altro aspetto molto importante per noi.
D. Come sta andando il 2025?
R. Bene, in relazione al fatto che siamo tornati in un
mercato di normalità, dove c’è da proporre e tornare a dedicare tempo alla formazione continua dei nostri rivenditori. La sfida è molto allettante e i risultati ci aspettano dietro l’angolo.
D. Lo stop al superbonus si sta facendo sentire?
R. Sicuramente sì. Veniamo da un mercato irreale, che non poteva durare. Siamo tornati a una sana normalità.
D. Il Pnrr sta colmando il gap dovuto allo stop del superbonus?
R. Sì, tuttavia, i tempi per arrivare all’aggiudicazione degli appalti sono molto lunghi. Al momento, dunque, il Pnrr non incide particolarmente. Abbiamo realizzato alcuni cantieri, soprattutto in ambito di edilizia scolastica e ospedaliera, ma abbiamo ancora tante offerte in fase di trattativa, che dovrebbero sbloccarsi dopo l’estate.
D. Quali sono le vostre aspettative sul mercato a brevemedio termine?
R. Siamo fiduciosi che il mercato continuerà a crescere, anche senza le iniezioni esasperate di volumi degli anni del superbonus. La nuova norma Uni 11979 ha generato un nuovo interesse intorno al monoblocco, che era diventato un po’ scontato negli ultimi tempi, e ci ha permesso di riallacciare rapporti con parecchi progettisti che adesso vedono in questo prodotto un elemento fondamentale per l’ottenimento di risultati prestazionali.
CASSONETTO MONOBLOCCO SALVACALDO
L’IMPEGNO PER UN DRENAGGIO SOSTENIBILE
L’evento alxore
Vxca Mx
L’azienda si distingue da sempre per soluzioni
all’avanguardia, con una filosofia che unisce una solida esperienza produttiva a una concreta spinta verso ricerca e innovazione
Nel panorama in costante evoluzione delle soluzioni per il drenaggio e il trattamento delle acque, Greenpipe si distingue da sempre come un’azienda all’avanguardia, forte di una filosofia che unisce una solida esperienza produttiva a una concreta spinta verso la ricerca e l’innovazione. Grazie al proprio impegno, capace di abbinare qualità e sostenibilità, Greenpipe si pone attualmente come un partner affidabile per progettisti, imprese di costruzione e gestori di infrastrutture alla ricerca di soluzioni efficienti e rispettose dell’ambiente.
Radici solide e sguardo al futuro
Nata quasi 30 anni fa dall’esperienza imprenditoriale e dalla competenza in materia di sistemi di drenaggio dei fratelli Ponti, Greenpipe ha sede in provincia di Reggio Emilia, da cui, grazie anche alle possibilità offerte da una posizione geografica nevralgica, opera sui territori nazionali e internazionali, in particolare europei. Nel tempo, Greenpipe ha saputo costruirsi una solida reputazione grazie alla sua attenzione per ogni fase del processo produttivo, dalla progettazione alla realizzazione di sistemi avanzati per la gestione delle acque meteoriche. Infatti, l’azienda non si limita a fornire prodotti, ma si propone come un vero e proprio partner di progettazione, mettendo a disposizione un team di esperti in grado di affiancare i professionisti nella scelta delle soluzioni più adatte a ogni specifica esigenza. Prova ne è il modello di calcolo per il dimensionamento e la verifica delle reti di drenaggio che Greenpipe ha sviluppato, in collaborazione con un’importante università italiana: ricevendo dal cliente le informazioni necessarie, dimensione dell’area scolante da trattare, lunghezza della tratta dei canali, punti di scarico previsti, tipo di superficie, precipitazione (frutto di studio idrologico precedente), pendenze, eventuali immissioni a monte, il servizio tecnico di Greenpipe è in
PRODUZIONE
grado di elaborare i dati tramite il software restituendo il corretto dimensionamento idraulico del canale.
Innovazione
MEETING BG-GRASPOINTNER E GREENPIPE A CORREGGIO (REGGIO EMILIA)
Oltre al tema dell’innovazione, la qualità rimane, da sempre, un pilastro fondamentale della filosofia Greenpipe: ogni prodotto è sottoposto a rigorosi test interni ed esterni per garantirne la conformità agli standard più elevati in termini di resistenza, durabilità ed efficienza idraulica. Questo meticoloso processo di controllo assicura che le soluzioni Greenpipe siano in grado di offrire prestazioni ottimali e una lunga durata nel tempo. Greenpipe, inoltre, si è dotata di un proprio laboratorio, perfettamente attrezzato, per effettuare le prove di capacità portante. Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato l’Istituto Giordano, in qualità di laboratorio notificato, a svolgere proprio presso la sede Greenpipe i test ufficiali validi per
l’assegnazione della marcatura C e , riconoscendo quindi l’adeguatezza delle sue attrezzature.
Una sinergia vincente
Un importante capitolo nella storia di Greenpipe è rappresentato dalla partnership strategica con BG-Graspointner, un’azienda con sede a Mondsee, poco distante da Salisburgo, presente in oltre 36 paesi, con 14 filiali in tutto il mondo. Si tratta di una realtà leader in Europa nella produzione di canalette in calcestruzzo e vede, tra le principali caratteristiche, ricerca, sviluppo e sostenibilità, avendo portato sul mercato tecnologie innovative che consentono di ottenere prodotti versatili e leggeri, ma allo stesso tempo resistenti e durevoli, oltre che riciclabili al 100%. Questa collaborazione sinergica ha portato a un arricchimento significativo della gamma di prodotti offerta da Greenpipe, integrando l’esperienza e la tecnologia di BG-Graspointner con la
profonda conoscenza del mercato italiano di Greenpipe. Dopo una collaborazione di circa quindici anni – che ha permesso a Greenpipe di commercializzare l’innovativa gamma di prodotti BG-Filcoten e a BG-Graspointner di affacciarsi su mercati promettenti, in particolare quello italiano e quello francese, dove Greenpipe era già saldamente posizionata - il rafforzamento di questa partnership ha consentito a Greenpipe di compiere un ulteriore passo in questa direzione, potendo contare sulla forza di una realtà globale, con garanzie di una maggiore capacità di sviluppo e di una visione sul futuro a lungo termine. Questa nuova realtà, inoltre, è in grado di posizionarsi con più forza sul mercato e di porsi come interlocutore ancora più affidabile per i clienti e partner.
Una gamma completa per ogni esigenza: le novità e l’eccellenza BG-Filcoten La gamma di prodotti Greenpipe, forte della
partnership con BG-Graspointner, si distingue per la sua versatilità e capacità di rispondere a diverse esigenze progettuali. Tra le novità più interessanti, un focus speciale merita la gamma BG-Filcoten, che rappresenta un’eccellenza nel campo dei canali di drenaggio in calcestruzzo fibrorinforzato. I prodotti Filcoten si distinguono per le loro elevate prestazioni meccaniche, la leggerezza, la facilità di installazione e la durabilità nel tempo. Ma soprattutto per la loro completa sostenibilità ambientale. Si tratta di prodotti realizzati con l’innovativo calcestruzzo BG-Filcoten HPC (High Performance Concrete), che presenta elementi di grande novità: parliamo, infatti, di un materiale che unisce eccellenti proprietà tecniche e di durabilità a una struttura ottimizzata che consente la realizzazione di canali di drenaggio leggeri ed estremamente resistenti. Ma è l’idea di base a renderlo davvero unico: BG-Filcoten HPC, infatti, è una soluzione che unisce massime prestazioni e minimo impatto ambientale, per un prodotto davvero unico
BG-FILCOTEN, TORINO, MONDOJUVE SHOPPING VILLAGE
PRODUZIONE
sul mercato. Grazie al peso molto contenuto, BG-Filcoten HPC consente un’installazione semplice e veloce, mentre gli elementi in calcestruzzo, robusti e indeformabili, garantiscono massima robustezza, stabilità e durata, elevata resistenza alla compressione - superiore ai requisiti delle normative specifiche - alle temperature estreme, ai raggi UV e ai prodotti disgelanti. Il materiale, inoltre, consente un perfetto adattamento ai molteplici utilizzi, con performance identiche a quelle dei manufatti in cemento. BG-Filcoten HPC, insomma, è la soluzione ideale per ogni progetto di edilizia sostenibile e, grazie alle loro caratteristiche innovative, i canali Filcoten sono ideali per una vasta gamma di applicazioni, dalle aree urbane ai parcheggi, dalle zone industriali alle infrastrutture di trasporto. La gamma BGFilcoten Light, per esempio, è progettata per supportare tre classi di carico in accordo alla norma EN1433: A15, B125 e C250. Questa particolarità la rende adatta per un’ampia varietà di contesti, dai marciapiedi alle aree con traffico veicolare leggero. Un aspetto fondamentale di questi canali è la loro superficie interna liscia e la sezione arrotondata, che favoriscono un’efficace azione autopulente. Questo design intelligente previene il ristagno di acqua e la formazione di odori sgradevoli, contribuendo a mantenere l’ambiente salubre.
Prestazioni
BG-FILCOTEN TEC, APERTURA NUOVO RISTORANTE
MCDONALD’S
Quando, invece, il contesto richiede una maggiore resistenza al traffico, la linea BG-Filcoten Tec rappresenta una soluzione ideale. Questa gamma supporta le classi di carico B125 e C250, offrendo prestazioni superiori, specialmente in presenza di un passaggio costan-
te di autoveicoli e mezzi. Ciò che distingue BG-Filcoten Tec è la presenza di un telaio in acciaio zincato che impedisce il possibile danneggiamento provocato dall’usura sia alla griglia che al corpo drenante. Questo rinforzo strutturale assicura una maggiore durabilità e resistenza nel tempo. Anche in questa serie, il profilo interno è provvisto di sedi apposite per l’aggancio rapido delle griglie tramite clip, e i canali sono dotati di incastro maschiofemmina per una posa in opera stabile. Grazie alla loro versatilità, leggerezza e robustezza, i canali BG-Filcoten Tec sono perfetti per utilizzi domestici e per l’arredo urbano, dove la combinazione di estetica e funzionalità è fondamentale.
Soluzioni in calcestruzzo
Per le situazioni che richiedono la massima robustezza e capacità di carico, le linee di canali in calcestruzzo vibrocompresso offrono risposte concrete e affidabili. La linea Basic+ è una soluzione versatile in calcestruzzo vibrocompresso, progettata per risolvere ogni problema legato al drenaggio delle acque in aree private e urbane. Supporta le stesse tre classi di carico della linea Light: A15, B125 e C250 e questa ampia scelta permette di personalizzare il sistema di drenaggio in base alle specifiche esigenze di carico e di design. La gamma Smart Pro è pensata per lo smaltimento delle acque piovane in aree urbane, industriali e stradali, contesti in cui la resistenza all’usura e la durabilità sono essenziali. Questi canali si distinguono per le pareti di spessore pari a 30 millimetri e per la presenza di profili di rinforzo saldamente ancorati al corpo in calcestruzzo. I profili, realizzati in materiali resistenti alla corrosione, impediscono il distaccamento durante l’esercizio e conferiscono al manufatto una notevole compattezza e protezione contro l’usura dovuta al traffico intenso. Per le applicazioni più impegnative, come le aree industriali, stradali e le grandi infrastrutture, la gamma BIG47 offre canali con caratteristiche di robustezza superiori. Con pareti di spessore pari a 47 millimetri, questi canali sono progettati per sopportare carichi estremamente elevati e condizioni di utilizzo gravose. I profili di rinforzo a forma di Z, perfettamente ancorati al corpo in calcestruzzo, garantiscono che non si stacchino mai durante l’esercizio. Come per la linea Smart Pro, questi profili sono realizzati con materiali
resistenti alla corrosione, assicurando al manufatto compattezza e protezione dall’usura causata dal traffico intenso e dall’ambiente circostante.
Un punto di riferimento
In conclusione, Greenpipe rappresenta un punto di riferimento nel settore del drenag-
gio e del trattamento delle acque, grazie a un approccio che coniuga innovazione, qualità, partnership strategiche e un forte orientamento al servizio del cliente. Con un catalogo di prodotti all’avanguardia e un supporto tecnico qualificato, si pone come partner ideale per affrontare ogni sfida - oggi così nel futuronella gestione sostenibile delle risorse idriche.
BIG I NS, WITTELSHEIM, FRANCIA, POLO LOGISTICO EIS
BG-FILCOTEN LIGHT, LIDO DI VENEZIA, PALAZZO DEL CINEMA
MARTONI
RETI DI SCARICO ROBUSTE E SOSTENIBILI
Fox è il tubo per condotte fognarie interrate conforme alla norma
En 13476-2, disponibile in classi di resistenza
Sn 4, Sn 8 e Sn 16. È realizzato in Pvc-U a tre strati
Nel settore delle reti di scarico e delle infrastrutture efficienza e precisione sono essenziali. Con Fox, Martoni propone una soluzione avanzata e responsabile per l’edilizia del futuro. Fox è il tubo per condotte fognarie interrate, conforme alla norma En 13476-2, disponibile in classi di resistenza Sn 4, Sn 8 e Sn 16. Realizzato in Pvc-U a tre strati, offre eccellenti prestazioni meccaniche e lunga durata. Contiene il 35% di materiale riciclato, proveniente da scarti pre e post produzione, e non da sottoprodotti, garantendo qualità e tracciabilità superiori. Il tubo Martoni Fox è certificato Psv-Plastica Seconda Vita, mentre la conformità ai Criteri ambientali minimi (Cam) lo rende idoneo per appalti pubblici e progetti sostenibili.
GUARNIZIONI PREMONTATE
Martoni Spa opera da 50 anni nel mercato italiano ed estero delle materie plastiche, producendo tubi e raccordi in P vc , P p, valvole e pozzetti di scarico per il settore edile, idrotermosanitario, industriale e agricolo. La sua vasta gamma è in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti ed evolute. Ogni tubo Fox, per esempio, è fornito con guarnizione premontata, un dettaglio tecnico che consente di ridurre gli errori di assemblaggio, accelerare le operazioni di posa e garantire la perfetta tenuta idraulica. Questa soluzione elimina un passaggio manuale critico, contribuendo a una posa più rapida e sicura, anche in condizioni di lavoro complesse.
Sara Giusti
I Bilanci delle Costruzioni imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, Gdo e della Gds
PRODUZIONE
FIBROTUBI
UN’ORCHIDEA APRE GLI SPAZI
Nella recente ristrutturazione di un appartamento a Reggio Emilia, la linea di controtelai Orchidea di Fibrotubi si è distinta per innovazione e qualità, offrendo una risposta su misura delle richieste della committenza. L’esigenza principale era creare un’apertura tra living e stanza giochi dei bambini, che permettesse di risparmiare spazio, mantenendo al contempo la possibilità di ospitare due termosifoni sulla stessa parete. Il controtelaio Orchidea ad anta singola, specificamente progettato per pareti in laterizio con spessore 125 millimetri, ha saputo coniugare funzionalità e praticità, risolvendo entrambe le richieste. Progettata per ottimizzare gli spazi, Orchidea si caratterizza per la sua soluzione scorrevole, perfetta per recuperare superficie utile e migliorare la qualità degli ambienti abitativi, facendo la differenza anche nelle ristrutturazioni più esigenti.
CONTROTELAIO PER PORTE SCORREVOLI
ORCHIDEA NELLA
RISTRUTTURAZIONE DI UN APPARTAMENTO A REGGIO EMILIA
GUIDA DEL CONDOMINIO SOSTENIBILE LA NUOVA
Le nuove regole per gli incentivi fiscali ancora disponibili, che fare con la cessione del credito, le deroghe ammesse, gli obblighi per gli amministratori, gli adempimenti passo dopo passo, le schede di tutti i bonus: la nuova Guida del Condominio Sostenibile è un prezioso manuale per proprietari e professionisti della gestione immobiliare. Assicurati subito una copia! prenota subito la
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SEDE COMMERCIALE IN SICILIA PER CRESCERE AL SUD
La multinazionale punta sull’isola con un sito nella zona industriale di Catania. Tra gli obiettivi c’è quello di intercettare lo sviluppo delle opere legate al Pnrr
DPaolo Caliari
IL TAGLIO DEL NASTRO DELLA SEDE COMMERCIALE MAPEI CON VERONICA SQUINZI, AMMINISTRATORE
DELEGATO MAPEI; GIUSEPPE MUSUMECI, ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DEL COMUNE DI CATANIA, MARCO SQUINZI, AMMINISTRATORE
DELEGATO MAPEI E ROCCO BRIGLIA, AREA MANAGER MAPEI SICILIA
opo lo stabilimento in Puglia a Modugno, in provincia di Bari, Mapei punta ancora sul Mezzogiorno con l’apertura di una nuova sede commerciale a Catania. Si tratta dei primi uffici dell’azienda in Sicilia, dove il settore delle costruzioni rappresenta in termini di investimenti il 12% del Pil regionale e, in termini di occupazione, il 42,1% degli addetti nell’industria.
MAPEI
PRESENZA
Mapei è presente sull’Isola da molti anni grazie all’attività di una decina di agenti e 15 tecnici specialisti al servizio di circa 450 clienti, tra rivenditori e utilizzatori finali. Con la nuova sede commerciale potrà contribuire alla crescita delle infrastrutture nel territorio legata al Pnrr. I progetti in cantiere riguardano sia le grandi infrastrutture sia i cantieri di piccola e media dimensione, dalla transizione ecologica all’edilizia scolastica e ospedaliera.
FORMAZIONE
La sede commerciale Mapei si trova nella Zona industriale nei pressi dell’aeroporto. I nuovi spazi permetteranno a tutti i professionisti dell’edilizia, dai progettisti ai posatori, di incontrare gli esperti Mapei e raccogliere informazioni utili a migliorare il proprio lavoro. Punto focale della nuova sede sarà l’attività formativa, grazie a uno spazio dedicato ai corsi organizzati dalla Mapei Academy, l’offerta di formazione di Mapei che si sviluppa attraverso eventi gratuiti rivolti ai professionisti e alle imprese, contribuendo allo sviluppo delle competenze locali. In Sicilia, Mapei organizza ogni anno circa 20 corsi per rivenditori e dieci tra seminari e convegni per tecnici professionisti, in collaborazione con gli ordini professionali e rilasciando crediti formativi.
GLI INTERVENTI
Nel corso degli anni, Mapei ha contribuito al restauro e alla valorizzazione di importanti opere architettoniche e infrastrutturali in Sicilia. Tra gli
interventi più rilevanti ci sono la riqualificazione del Museo e Parco Archeologico di Kamarina a Scoglitti e del Museo Salinas a Palermo; il restauro del Teatro Massimo di Palermo e di numerosi fari dell’Isola, tra cui quello di Punta Sottile a Favignana; l’intervento al viadotto Akragas di Agrigento. In ciascuno di questi progetti, le soluzioni Mapei hanno garantito durabilità, qualità estetica e rispetto per l’identità storica dei luoghi.
GLI UFFICI DELLA SEDE COMMERCIALE MAPEI A CATANIA
PORTE TECNICHE - DIERRE
ACCESSO SICURO AI LOCALI DI SERVIZIO
L’azienda ha messo a punto Under, porta di sicurezza per cantine e depositi. È disponibile a una o doppia lamiera, quattro catenacci e serratura a cilindro anti manipolazione
Sara Giusti
Anche cantine, depositi e locali di servizio hanno bisogno di protezione contro i furti. Spesso, però, in questi ambienti, che custodiscono beni preziosi o ricordi importanti, sono installate porte o portoncini facili da scassinare. La linea di porte Under messa a punto da Dierre garantisce un alto livello di sicurezza, rendendo la vita difficile a ladri e malintenzionati.
RESISTENZA
La porta di sicurezza Under è disponibile in due versioni: monolamiera e doppia lamiera, entrambe con un battente di 48 millimetri in acciaio zincato, verniciato e rinforzato da traverse orizzontali a omega di grandi dimensioni. Una struttura che rende la porta particolarmente robusta. Il sistema di chiusura prevede una serratura a cilindro con sistemi anti manipolazione brevettati, quattro catenacci, piastra anti-trapano, aste telescopiche di chiusura superiore e inferiore, boccola a pavimento in ottone e tappo parapolvere. Inoltre, sul lato delle cerniere sono presenti quattro rostri avvitati al battente, che resistono alle sollecitazioni più violente e rendono ancora più solida la porta. Un ulteriore elemento di sicurezza è costituito dall’asta telescopica di chiusura superiore e inferiore.
PUNTI DI CHIUSURA
Le porte Under sono disponibili con sette punti di chiusura, con scrocco azionato dalla maniglia o dalla chiave. Griglie di aerazione sulla parte superiore e su quella inferiore dell’anta consentono infine la ventilazione degli spazi per evitare il caratteristico «odore di chiuso» in cantina.
UN AIUTO CON IL BONUS SICUREZZA
La porta Under permette di accedere alle detrazioni previste dal Bonus Sicurezza. L’incentivo prevede una detrazione fiscale del 36% sulle spese sostenute per interventi volti a migliorare la sicurezza della propria abitazione, fino a un massimo di 48 mila euro, ripartito in dieci quote annuali di pari importo nella dichiarazione dei redditi. L’incentivo si applica all’installazione di sistemi antifurto e allarmi, telecamere di videosorveglianza, porte blindate, inferriate, grate e sistemi di protezione passiva e altri dispositivi di sicurezza come vetri antisfondamento, videocitofoni e spioncini elettronici, recinzioni e cancelli di sicurezza e casseforti a muro.
LE PORTE UNDER DI DIERRE SONO DISPONIBILI CON SETTE PUNTI DI CHIUSURA, CON SCROCCO AZIONATO DALLA
MANIGLIA O DALLA CHIAVE
PRODUZIONE
Porte tecniche - Hörmann
EFFETTO MATERICO CON THERMOSAFE MATCHDECOR
Trasferito sulla porta in alluminio verniciato grazie a un processo di rivestimento brevettato, l’effetto materico della porta ThermoSafe MatchDecor di Hörmann si declina in cinque raffinate superfici: Cemento, Rusty Patina, Quercia Selvatica, Legno di Fienile e Legno di Fienile grigio. Dotata di un design d’eccezione, accentuato dalla complanarità su entrambi i lati tra l’anta e gli eleganti telai
neri che incorniciano la porta, ThermoSafe MatchDecor è proposta in diciotto originali motivi ed è caratterizzata da maniglie a elevato valore. Accanto a un’estetica curata nei più piccoli particolari, la porta garantisce performance tecniche ai vertici di categoria: questo modello raggiunge infatti un valore di isolamento termico fino a 0,8 W/(m²xK) ed è proposto, di serie, con equipaggiamento RC 3.
Cresciamo con te per vincere le sfide di domani.
Arricchisci la tua conoscenza con l’informazione tecnica e la formazione professionale del Centro Formazione e Ricerca Merlo.
Il Centro Formazione e Ricerca Merlo è all’avanguardia nella formazione e nell’addestramento all’uso in sicurezza delle macchine per l’industria, l’agricoltura, le costruzioni e l’igiene urbana. Centro Formazione e Ricerca Merlo, la formazione vincente.
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MUOVIAMOCI
RUOLO UMANO NON SOSTITUIBILE RUBRICHE
ANDREA
PAYARO
Docente, esperto del ministero dello
In un periodo storico in cui l’evoluzione tecnologica ha portato a creare macchine «pensanti» in grado di monitorare il fabbisogno di manutenzione oltre a comunicare tra loro lo stato al fine di prevenire guasti e correggerli anticipatamente, ci si chiede se l’uomo avrà ancora un ruolo nell’ambito dei magazzini o più in generale nei vari ambiti lavorativi. In particolare, se un tempo la macchina (intesa come soluzione tecnologica basata sull’automazione) era al servizio dell’uomo, oggi sempre più sembra che sia l’uomo al servizio della macchina. Il timore verso una società costituita da macchine è da sempre stata messa in evidenza, basti pensare che:
• Karl Marx sosteneva che l’uso delle macchine avrebbe privato le persone del lavoro
• John Maynard Keynes formulò una tesi riguardante la disoccupazione diffusa causata dalla tecnologia
• George Friedman pose il problema dell’uomo e del suo lavoro nel mondo delle macchine, prefigurando numerose minacce derivanti da questa combinazione
Nel 2024 lo studioso David H. Autor ha dimostrato come nel periodo in cui si è registrata la massima crescita di soluzioni tecnologiche, dal 1940 ai giorni nostri, sono proliferate nuove specializzazioni professionali. Si è avuto l’effetto chiamato augmentation,
ovvero l’aumento delle attività che le persone possono svolgere, la qualità di ciò che possono fare oltre che la loro produttività. Rimane da sottolineare che almeno per i prossimi anni, il ruolo dell’uomo sarà quindi insostituibile soprattutto per i seguenti motivi:
• L’essere umano rimane al centro dello sviluppo di qualsiasi sistema automatizzato, il quale viene progettato solo dopo un’attenta analisi dei processi. La tecnologia è lo strumento che fornisce soluzioni alle criticità riscontrate nei metodi operativi
• Gli esseri umani sono essenziali per migliorare, trasformare e implementare nuove soluzioni, al fine di adattarsi ai cambiamenti del mercato grazie alla loro creatività
• L’efficacia e l’efficienza dell’automazione sono garantite dall’intervento umano attraverso una manutenzione e un aggiornamento costanti
• La crescente variabilità e l’introduzione di nuovi prodotti necessitano di tempi di reazione brevissimi possibili solo grazie all’intervento umano Concludendo, si può citare Norbert Wiener (1894–1964), matematico, filosofo e scienziato statunitense, noto per essere il fondatore della cibernetica, il quale affermò che «la macchina automatica non riduce il ruolo dell’uomo, ma lo rende più essenziale».
Sviluppo Economico (Ice)
Planitop HPC Floor Floor
ALESSANDRO BONVICINO REGOLIAMOCI
CON LA DEMOLIZIONE
UNA RICOSTRUZIONE CREATIVA
Una sentenza entra nel merito della demolizione con ricostruzione di un fabbricato che abbia sagoma e caratteristiche differenti rispetto a quello preesistente. Ed è una interpretazione che potrebbe avere un grande effetto su casi come quelli che a Milano hanno bloccato numerosi cantieri. Si tratta della decisione del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana. La sentenza 422/2025 riguarda il tema della demolizione con ricostruzione, proprio quello che è stato contestato a Milano dalla magistratura, che ha puntato il dito sul mancato criterio di continuità tra l’assetto preesistente e il nuovo fabbricato. La Cassazione penale, peraltro, si è fissata su una interpretazione restrittiva secondo la quale per la ricostruzione di un fabbricato «con diversi sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche» (e incrementi volumetrici, se previsti da norme di rigenerazione urbana) l’immobile ricostruito deve «presentare caratteristiche funzionali o identitarie coincidenti con quelle del corpo di fabbrica preesistente».
Ma il Consiglio di giustizia amministrativa per la
Regione siciliana ha esaminato il caso di un intervento che prevedeva la localizzazione del nuovo fabbricato su un sedime del tutto diverso (con un trasferimento di cubatura su un lotto differente). La conclusione a cui sono giunti i giudici è che a seguito delle innovazioni della legge 120/2020 (che ha rivisto le definizioni di demolizione con ricostruzione), la nozione di ristrutturazione demoricostruttiva «è stata notevolmente ampliata, non postulando più il rispetto di tutti quei parametri originariamente ritenuti essenziali per la sua configurabilità». In sostanza, la ristrutturazione edile deve essere concepita in un’ottica rinnovata, legata alle indicazioni della nuova norma, che non la vincola più ai vecchi requisiti in base ai quali era necessaria una rigida continuità tra le caratteristiche strutturali dell’immobile preesistente e quelle del manufatto da realizzare. Secondo il Consiglio siciliano, si può «desumere la volontà del legislatore di superare quell’originaria relazione di continuità strutturale che doveva necessariamente contraddistinguere l’immobile ricostruito rispetto a quello demolito». Ora la sentenza farà scuola?
EVOSAN
L’evoluzione del risanamento
Nordtex EVOSAN è il sistema di risanamento studiato per risolvere in modo definitivo i problemi di ammaloramento e muffa delle pareti interne.
PUNTI DI FORZA
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Un sistema che favorisce l’equilibrio idrostatico della muratura, impedendo la formazione di condensa superfi ciale e contribuendo al benessere abitativo
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Nordtex importa, produce e divulga soluzioni per l’edilizia
La fi losofi a di proporre materiali che garantiscono il massimo risparmio energetico e il minimo impatto ambientale in tutte le fasi del loro ciclo di vita, dal processo produttivo allo smaltimento
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Carico diretto da tutti i nostri depositi
Sede NORDTEX Trentino/Alto Adige Deposito Emilia-Romagna Deposito Lombardia Deposito Marche Deposito Piemonte Deposito Veneto
Saint-Gobain con l’Accademia delle abilità SkillUp
A Caltanissetta è stata inaugurata la nuova sede dell’Accademia delle abilità SkillUp, nata dalla collaborazione tra la Cooperativa sociale Etnos e Saint-Gobain Italia. La struttura polifunzionale è stata concepita per favorire l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità attraverso percorsi specialistici di formazione che consentano l’accesso a un’occupazione rispondente ai loro desideri. Il complesso dell’Accademia SkillUp è stato realizzato dalla cooperativa sociale in partnership con Saint-Gobain Italia, che ha donato i materiali per la ristrutturazione di locali e pertinenze. Oltre a massetti, colle, sigillanti e impermeabilizzanti poliuretanici, Saint-Gobain Italia ha messo a disposizione lastre ad alta densità per pareti e contropareti che, unitamente agli isolanti in lana minerale e ad altre applicazioni installate, assicurano prestazioni ottimali in termini di isolamento termico e acustico, protezione ignifuga e qualità dell’aria interna. Oltre a godere di elevati standard di comfort
e sicurezza, l’Accademia SkillUp darà vita a un modello di inclusione e integrazione per persone affette da disabilità, attraverso lo svolgimento di attività agricole, zootecniche, artigianali e di ristorazione solidale.
Macchine per ceramica in frenata
Dazi amari per il settore dei costruttori di macchine e attrezzature per ceramica. Il comparto ha chiuso il 2024 con un giro d’affari di 1,82 miliardi di euro. Il calo è del 23% rispetto al 2023. La frenata nel ritmo di crescita già registrata nel 2023 si è quindi riverberata nell’anno successivo con performance negative in tutti gli indicatori principali, secondo i dati del Centro Studi Mecs9-Acimac. E la congiuntura è molto sfavorevole: le aspettative degli imprenditori sono per oltre il 40% negative. «L’anno scorso il settore si è ritrovato stretto in una morsa tra una crisi congiunturale e alcuni fattori endogeni, come una certa competizione internazionale spregiudicata e l’innalzamento dei costi di produzione. Ora, questa morsa, se possibile, si è fatta ancora più stretta, visti i dazi americani, i continui dietrofront della presidenza Trump che creano incertezza, e i nuovi fronti di guerra in Medio Oriente», commenta il presidente di Acimac, Paolo Lamberti. Nel generale clima di rallentamento, però, alcune destinazioni geografiche dell’export mantengono una dinamica meno negativa: è il caso dei volumi di vendite destinate all’Africa e all’Est Asia, entrambi in crescita. Anche l’export verso l’Unione Europea diminuisce, ma molto meno della media.
268 news
La casa di proprietà non perde fascino
Il fatturato del comparto residenziale è cresciuto del 49% in dieci anni, fino a toccare 123,7 miliardi di euro nel 2024, con una variazione positiva del 5,7% negli ultimi 12 mesi e una previsione di incremento a fine 2025 superiore all’8%. Sono i risultati dell’Osservatorio
sull’Abitare di Scenari Immobiliari. Nel 2024 si sono raggiunte le 720 mila abitazioni compravendute (di cui 55 mila nuove costruzioni), circa 10 mila unità in più del 2023, pari a una crescita di 1,4 punti percentuali: tra le zone del Paese è il Sud a registrare l’incremento più elevato, pari al 2,6%, grazie al buon risultato nell’ultimo trimestre dell’anno. Per il 2025 si stima un aumento significativo del numero di transazioni nazionali: più 7% circa e 770 mila compravendite complessive (sessantamila nuove). Dopo un 2024 caratterizzato da un incremento dei prezzi (più 2,2% rispetto al 2023) si stima che nel corso del 2025 i valori di mercato possano aumentare fino al cinque a causa della ridotta disponibilità di offerte abitative esistenti rispondenti alle reali necessità della domanda, soprattutto nei mercati a maggiore tensione abitativa dei capoluoghi e dei loro hinterland. Anche per quanto riguarda i prezzi dei prodotti immobiliari nuovi, a causa della scarsità o della quasi assenza di nuova offerta abitativa, si assisterà a un incremento delle loro dinamiche di crescita, dal 5,8% del 2024 al 6,5% del 2025.
Iscrizioni record per Gis-Expo
A tre mesi dall’apertura, Gis ExpoGiornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali registra un boom di prenotazioni e conferme per la decima edizione, che si terrà dal 25 al 27 settembre 2025 presso Piacenza Expo. L’evento è una piattaforma per la presentazione delle ultime novità
e innovazioni tecnologiche nel sollevamento di materiali, lavoro in quota, movimentazione industriale e portuale e trasporti eccezionali. Quest’anno, il settore si trova al centro di una fase di forte evoluzione: la domanda di mezzi elettrici e ibridi è in costante crescita, trainata dalle nuove normative europee su emissioni e sostenibilità. I principali costruttori presenteranno a GIS Expo soluzioni all’avanguardia per rispondere alle esigenze di cantieri e porti sempre più green.
I primi 20 anni di Xella Italia
Xella Italia celebra vent’anni di attività.
Una storia iniziata nel 2005 con un piccolo team e una grande ambizione: introdurre nel mercato italiano una nuova cultura costruttiva fondata su efficienza energetica, sostenibilità e qualità. Oggi, con oltre 80 milioni di euro di fatturato e due stabilimenti produttivi all’avanguardia, Xella Italia rappresenta una realtà consolidata, capace di guidare il cambiamento nel settore dell’edilizia. «Abbiamo iniziato con pochissime persone», racconta Marco Paolini, Ceo di Xella Italia. «Prima abbiamo studiato il mercato, poi ci siamo battuti per conquistarlo. In 20 anni abbiamo aumentato il fatturato annuo da meno di 5 milioni di euro a oltre 80 milioni. Abbiamo acquisito due stabilimenti produttivi che attualmente servono circa 2 mila clienti in Italia. È stato un percorso lungo, una storia di miglioramento continuo e definitivamente un grande risultato di squadra. Senza le nostre persone e il loro impegno, non saremmo qui».
Profine acquista la bulgara Profilink
Profine, tra i principali attori mondiali nella produzione di sistemi per finestre e porte, ha acquisito Profilink, azienda con sede a Plovdiv, in Bulgaria. L’operazione riguarda tutte le attività di Profilink nei settori dell’alluminio e del Pvc, inclusi i marchi di sistema e i team delle aree marketing, vendite e ingegneria. L’azienda acquisita continuerà a operare all’interno del gruppo profine sotto il marchio Kömmerling. L’ acquisizione si inserisce nella strategia di crescita di Profine, che punta a rafforzare in modo deciso la propria presenza nel mercato dei sistemi in alluminio per finestre, porte e scorrevoli. Il portafoglio prodotti di Profilink arricchisce e completa l’offerta di soluzioni in alluminio già sviluppate internamente, integrandosi anche con le competenze acquisite da profine grazie all’acquisizione di EFP Facades nell’ottobre 2024. Secondo Peter A. Mrosik, proprietario e Ceo di profine GmbH, «L’acquisizione di Profilink rappresenta un ulteriore passo concreto nel nostro impegno a espandere il business dell’alluminio in tutta Europa. Ampliamo la nostra gamma e rafforziamo le nostre competenze sia sull’alluminio che sul Pvc, offrendo ai clienti un portafoglio di sistemi ancora più ampio ed efficiente da un unico fornitore».
ISOLANTI
DIVISIONE EDILIZIA
COSTRUZIONE A SECCO
IMPERMEABILIZZANTI
SISTEMI COPERTURA
ANTINCENDIO
COLORIFICIO
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SPECIALE SOLUZIONI IN LATERIZIO AD ALTE PRESTAZIONI
Soluzioni innovative per il materiale più utilizzato
WIENERBERGER - TERREAL
ISOLAMENTO COMPATTO FACCIAVISTA
Terracoat è una soluzione integrata che coniuga efficienza energetica e valore estetico. Si compone di pannelli prefabbricati in Eps arricchito con grafite e completati da una finitura esterna in listelli di terracotta a pasta molle
FSara Giusti
irmato SanMarco, ora parte di wienerberger Italia, Terracoat è il sistema a cappotto di isolamento termico che unisce performance energetica e valore estetico. Questa soluzione è composta da pannelli prefabbricati in Eps con grafite e finitura esterna faccia a vista in listelli di terracotta a pasta molle, permette di ottenere durabilità, resistenza agli agenti atmosferici e rapidità di posa. L’assemblaggio industriale tra pannello e listelli assicura qualità costante e semplifica la cantieristica.
LEGGEREZZA
Terracoat segna l’ingresso di wienerberger anche nel mondo del facciavista, offrendo una soluzione completa, veloce e flessibile per l’involucro edilizio. Leggero (17,4 chilogrammi) e compatto (0,54 metri quadrati), è studiato per nuove costruzioni su strutture in laterizio, laterocemento o prefabbricati. Disponibile in diverse finiture SanMarco e Pica, è conforme ai Cam e non richiede manutenzione. In più, la gamma accessori (spallette, cornici, davanzali) consente un’integrazione estetica e funzionale in prossimità di aperture e serramenti.
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La soluzione versatile, sostenibile e riciclabile al 100%
Superpan Build è un innovativo pannello tecnico brevettato e prodotto da FINSA, composto da fibre e particelle di legno. Le sue eccellenti proprietà di resistenza e ottima lavorabilità lo rendono ideale per tantissime applicazioni in edilizia, sia come elemento strutturale controventante che di rinforzo o di rivestimento, offrendo flessibilità e valore aggiunto in tutti i progetti in cui viene impiegato. www.xtsuperpanbuild.it
CON UN TRIS IL RECORD DI PRESTAZIONI
Il sistema costruttivo a taglio termico completo in laterizio con isolante integrato unisce prestazioni termiche, acustiche, antisismiche e di resistenza al fuoco
Utilizzato in Italia da oltre 30 anni, Tris di T2D è il sistema costruttivo a taglio termico completo in laterizio con isolante integrato. Il monoblocco preassemblato unisce prestazioni termiche, acustiche, antisismiche e di resistenza al fuoco, riducendo i tempi di posa e garantendo durata nel tempo.
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Il pannello isolante in Neopor, protetto dal laterizio, evita i ponti termici e assicura trasmittanze fino a 0,14 W/m²K e sfasamenti superiori alle 22 ore. Tris è classificato in Euroclasse A1 per la reazione al fuoco, è resistente alla grandine e agli urti, ed è ideale anche in zone sismiche grazie agli agganci brevettati. Prodotto con materiali a basso impatto ambientale e conformi ai Cam, è adatto a edifici nZeb e si dimostra efficace sia nel nuovo che nelle ristrutturazioni, offrendo comfort e sostenibilità in ogni clima.
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Sara Giusti
Sistema modulare di movimentazione lastre
pieghevole: ingombri ridotti per facilitare gli spostamenti
Sacca/trolley per movimentazione
• Ventose elettroniche a
Telaio
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La linea di blocchi
Normablok Più vanta un eccellente isolamento termico, assicura un notevole risparmio energetico, è sismicamente sicura ed è anche resistente alla grandine e al fuoco
La linea di blocchi Normablok Più di Fornaci
Laterizi Danesi nasce per rispondere a tutte le esigenze del moderno costruire, da quelle relative al risparmio energetico alla sicurezza sismica, passando per l’ottima prestazione acustica e l’eccellente comportamento al fuoco. Inoltre, tutti i blocchi Normablok Più rappresentano una soluzione efficiente e duratura per realizzare pareti altamente resistenti agli urti e alla grandine. Si tratta di un prodotto che va al di là del semplice rispetto delle normative, ma che offre la possibilità di realizzare un edificio sicuro anche sismicamente, confortevole e salubre a 360 gradi.
POLISTIRENE E GRAFITE
Grazie all’integrazione del polistirene additivato di grafite Neopor di Basf direttamente all’interno del blocco e apposite fasce isolanti che eliminano il ponte termico dei giunti di malta, Normablok Più permette di garantire alle murature un eccellente grado di isolamento termico, arrivando ad una trasmittanza U=0,13 W/m²K con il nuovo blocco da 45 centimetri, e assicurando un elevato risparmio energetico. L’impiego di blocchi di laterizio ad alto contenuto tecnologico, quali la linea Normablok Più, consente di realizzare edifici a elevata efficienza energetica, dove i costi per il consumo di energia sono molto contenuti, mentre il comfort e il benessere abitativo sono al livello più alto oggi certificabile.
ELEVATI STANDARD
Normablok Più dimostra che le tecniche e i materiali costruttivi tradizionali evoluti possono essere ancora molto efficaci nella realizzazione di una edilizia diffusa di qualità e dagli elevati standard energetici. Normablok Più è disponibile anche nella versione Cam: tale linea è un’ulteriore garanzia dell’impegno di Danesi verso una produzione attenta al rispetto dell’ambiente e che garantisca la realizzazione di edifici a elevate prestazioni sotto tutti i punti di vista.
Sara Giusti
Promosso
BMI WIERER
UNA COPERTURA SENZA TEMPO IN MONFERRATO
Coppo Domus utilizzato in una cascina d’epoca convertita in abitazione: richiama la tradizione, ma realizza la miglior protezione possibile rispetto alle intemperie ed eventuali infiltrazioni
Il Coppo Domus di Bmi Wierer ha una forma, una superficie e colori che ricordano quelli di un coppo antico fatto a mano. Ed è studiato anche per coperture eleganti e classiche, come quella di una cascina convertita in abitazione nell’Alto Monferrato. La casa, oggi utilizzata come residenza, necessitava di importanti lavori di consolidamento statico e ristrutturazione del tetto. In-
Sara Giusti
terventi urgenti, in considerazione delle lesioni osservabili sia in facciata, sia in corrispondenza della scala centrale. Il nucleo interno evidenziava distacchi e strappature, oltre a una disgiunzione in due blocchi dell’intero fabbricato: fenomeni certamente legati alla natura instabile del suolo collinare, che avevano comportato in passato l’inserimento di chiavi metalliche a rinforzo e legatura delle murature perimetrali, evidentemente non più efficaci. I proprietari avevano denunciato anche una lieve inclinazione della casa, non tanto causata da scosse sismiche, quanto da assestamenti del terreno.
I LAVORI
Il cantiere da subito si è rilevato logisticamente complesso, per via del poco spazio disponibile nell’intorno e della presenza di elementi arborei preesistenti da tutelare. Grazie al gruppo esclusivo di posatori certificato Bmi RoofPro, Bmi Wierer è stata in grado di fornire un’impresa con una qualificazione storico-artistica in grado di gestire a regola d’arte l’installazione. L’impresa è intervenuta innanzitutto legando interamente l’edificio, per collegare il nuovo cordolo in sommità delle murature. L’elemento è annegato nelle stesse e unito mediante ancoraggi metallici posti ogni 60 centimetri alle murature portanti perimetrali realizzate, com’è tipico nella zona, in mattoni misti a pietra di Montaldo, una pietra locale estremamente lavorabile appena estratta, ma non più modificabile una volta indurita. Le vecchie chiavi metalliche, visibili in facciata, sono state legate ai nuovi collegamenti, in modo da creare soluzioni continue da parte a parte dell’edificio. Di fatto sono state collegate le vecchie chiavi metalliche attraverso tiranti, i cui capotrave sono stati fatti confluire in facciata.
COPPO DOMUS DI
BMI WIERER PER LA RISTRUTTURAZIONE
DELLA COPERTURA
DI UNA CASCINA
CONVERTITA IN ABITAZIONE NELL’ALTO MONFERRATO
IL TETTO
Le lavorazioni hanno comportato la demolizione della torretta esistente in copertura, la definizione della nuova soletta di calpestio con rete metallica, la rimozione del tetto preesistente e l’allargamento della base del vecchio manufatto emergente in sommità. Inoltre, sono stati realizzati quattro pilastri a sostegno della nuova copertura più sommitale, individuato il monoblocco della nuova torre, più ampia e funzionale, ed eseguita la nuova copertura principale e, in seguito, la nuova torre ricreativa. La copertura è stata ripensata anche in termini energetici, attraverso la definizione di una stratigrafia ventilata con 12 centimetri di isolante in Eps.
ESTETICA OMOGENEA
La proprietà desiderava inserire una tegola funzionale che richiamasse la tradizione, senza incappare nelle difficoltà di posa del coppo classico: Coppo Domus si è dimostrato la soluzione più adatta a questo contesto. La tegola in cotto di Bmi Wierer si è inserita perfettamente anche sotto il profilo materico nel contesto locale e la sua forma, che si richiama al coppo tradizionale, ha realizzato un ulteriore tributo alla tipicità del tetto piemontese. Coppo Domus è performante, tanto da realizzare la miglior protezione possibile rispetto alle intemperie e alle eventuali infiltrazioni, difendendo adeguatamente stratigrafia e struttura sottostanti. Inoltre, alleggerisce la struttura portante lignea della copertura, poiché richiede la posa di un numero contenuto di pezzi al metro quadrato (11,5 tegole), un aspetto che si è dimostrato particolarmente significativo nel caso della cascina piemontese, per via delle lesioni alla struttura verificatesi nel tempo.
WIENERBERGER
L'EFFICIENZA ENERGETICA PASSA DAL LATERIZIO
Il Sistema Completo
Porotherm è composto dal blocco rettificato
Porotherm Bio Plan abbinato al pezzo speciale
Porotherm Thermal T.
Permette di realizzare giunti di malta di 1 millimetro, eliminando il ponte termico
Il Sistema Completo Porotherm di wienerberger Italia, composto dal laterizio rettificato Porotherm Bio Plan abbinato al pezzo speciale Porotherm Thermal T, consente di realizzare edifici ad alta efficienza energetica ed elevato comfort abitativo con la sola posa in opera del laterizio, senza l’installazione di un cappotto termico.
SOLO 1 MILLIMETRO
Il successo del blocco rettificato Porotherm Bio Plan è dovuto alla combinazione della tecnologia della rettifica a quella dei setti sottili. La rettifica permette di realizzare giunti di malta di appena 1 millimetro di spessore, risolvendo il ponte termico tra un corso e l’altro a vantaggio delle performance energetiche. Al contempo, i setti sottili incrementano le file dei fori e la percentuale di foratura, migliorando quindi le prestazioni di isolamento rispetto a un normale laterizio.
PREFABBRICATI
Con la tavella coibentata Porotherm Thermal T, costituiti da una mezza tavella accoppiata a un pannello isolante, il laterizio si unisce all’Eps con grafite allo scopo di risolvere il ponte termico in corrispondenza della struttura in cemento armato. Grazie a questo sistema è possibile ottenere un’opera muraria dalle prestazioni termiche eccellenti, senza l’installazione di un cappotto termico e omogenea anche in corrispondenza dei pilastri in cemento armato.
Sara Giusti
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PAOLO
CALIARI
DAL GIAPPONE UNA MALTA GREEN
La malta cementizia è un materiale per costruzione ampiamente utilizzato per garantire la stabilità strutturale, particolarmente utile nelle regioni a rischio sismico. Ora, alcuni scienziati giapponesi hanno sviluppato una malta innovativa a zero emissioni di carbonio, ricavata dai fluidi di scarto dei sistemi di sfruttamento dell’energia geotermica. Il loro nuovo materiale mostra una resistenza alla liquefazione superiore del 50% rispetto alle malte convenzionali, rispondendo al contempo alle problematiche ambientali associate al settore edile. Nei progetti di costruzione, il miglioramento del terreno mediante iniezione di cemento è comunemente utilizzato per garantire stabilità e sicurezza strutturale. Questa tecnica, che prevede l’iniezione di materiali stabilizzanti nel sottosuolo, è essenziale per gli edifici in regioni sismiche e in aree con condizioni del terreno avverse. Dalla messa in sicurezza delle fondamenta alla prevenzione dell’erosione del suolo, fino al rafforzamento delle strutture sotterranee, l’iniezione di cemento svolge un ruolo fondamentale nella creazione di infrastrutture resilienti in grado di resistere a sollecitazioni ambientali e sfide geologiche. Tuttavia, i metodi di iniezione tradizionali pongono da tempo significative sfide ambientali. La forte dipendenza dell’industria edile da iniezioni chimiche a base di silice, prodotte attraverso processi ad alto consumo energetico, contribuisce in modo sostanziale alle emis-
sioni globali di anidride carbonica. Con la crescente pressione per ridurre l’impatto ambientale, lo sviluppo di alternative sostenibili ai materiali di iniezione con venzionali è quindi diventato una priorità fondamentale per scienziati e ingegneri di tutto il mondo. Un team di ricerca dello Shibaura Institute of Techno logy, in Giappone, ha sviluppato la soluzione inno vativa che potrebbe rivoluzionare il miglioramento del terreno mediante iniezione di cemento. Il team di ricerca ha sviluppato una nuova malta a zero emis sioni di carbonio chiamata Colloidal Silica Recove red from Geothermal Fluids (Csrgf), che migliora la stabilizzazione del terreno riducendo al contempo l’impatto ambientale delle attività di costruzione e di sfruttamento dell’energia geotermica. Lo studio è già disponibile online. L’idea è che la produzione di energia geotermica genera grandi quantità di fluidi di scarto ricchi di silice, che tradizionalmente pongono sfide in termini di manutenzione e smaltimento. Ri utilizzando questi rifiuti in una malta Csrgf ad alte prestazioni, si stabilisce un approccio di economia circolare, trasformando un sottoprodotto industriale in un prezioso materiale da costruzione. In tal modo, la malta di nuova concezione affronta due questioni prin cipali: impedire che i fluidi di scarto ad alto contenuto di silice danneggino le apparecchiature di sfruttamento dell’energia geotermica e ridurre al minimo l’impronta di carbonio della produzione di malta convenzionale.
LAVORO CON YOUBUILD
Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in pochi anni uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni, in modo particolare di progettisti e costruttori edili. YouBuild – Progettare e Costruire Sostenibile, racconta i grandi processi che stanno attraversando il XXI Secolo e come impattano sulle Costruzioni mutandone il Dna lungo l’intera filiera produttiva. Insieme alla Sostenibilità, un altro grande driver di trasformazione è rappresentato dalla Digitalizzazione del mondo del lavoro e con esso dei processi organizzativi e della produzione. L’era digitale è senza dubbio più efficiente ma non è priva di insidie. La rivista ha cadenza bimestrale e si avvale della direzione editoriale di Livia Randaccio e della direzione scientifica del prof. Emanuele Naboni La cultura del progetto e della costruzione sostenibile viene fotografata nel suo divenire quotidiano attraverso le linee guida normative, associative e realizzative dell’ambiente costruito. Con l’ambizione di dare un contributo fattivo affinchè il “carbon thinking” possa diventare il paradigma dominante del settore. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
HOME AUTOMATION
CASA DIGITALE EFFICIENTE CON PRESE SMART
Uno dei prodotti ancora non ancora abbastanza diffuso, ma che è essenziale per una abitazione digitalizzata, è la presa elettrica smart. Si tratta di un elemento base, che ha il vantaggio di rendere la casa davvero efficiente dal punto di vista energetico. Le prese smart si collegano a quelle tradizionali e servono a rendere pienamente funzionanti alcuni elettrodomestici. Si comandano tramite smartphone, assistenti vocali o app, via wi-fi (con un maggiore raggio d’azione) o Bluetooth. Per esempio, in questo modo i dispositivi si possono accendere o spegnere a distanza, perché la presa smart fornisce o nega l’elettricità. Una funzione che consente di attivare dispositivi come climatizzatore d’aria, scaldabagno, ventilatore, deumidificatore, stufa elettrica o una lampada prima di entrare in casa, attraverso un comando via smartphone. Ci sono, inoltre, anche prese smart che si attivano tramite un controllo vocale. Le prese smart possono essere di diverso tipo: da incasso a parete, al posto delle prese tradizionali, oppure da muro, che si inseriscono nelle prese esistenti. Inoltre, ci sono anche quelle che si possono installare all’esterno, resistenti alle intemperie o a ciabatta, per collegare più dispositivi assieme, proprio come quelle abituali. Quelle definite come smart plug si collegano alla rete wi-fi e funzionano come le normali prese elettriche (220 Volt, 10 o 16 Ampere) e aggiungono funzionalità di controllo remoto e automazione, e l’apparecchio elettrico collegato.
Le prese smart, come ogni dispositivo digitale, va scelto in base alle caratteristiche dell’ambiente digitale di casa. Quelle che utilizzano lo standard Matter hanno più chance di essere compatibili con i prodotti delle aziende che hanno promosso questo ambiente software (tra cui Samsung, Apple, Google). Ma è buona norma controllare la compatibilità con i dispositivi domestici. Inoltre, va considerata la capacità di supportare la potenza degli apparecchi collegati, anche se risulta solitamente sufficiente. Le prese smart hanno anche il pregio di consentire la programmazione di alcune funzioni in maniera automatica, per esempio per far entrare in funzione gli elettrodomestici dotati di connessione in rete a orari prestabiliti, abbassando i consumi e migliorare l’efficienza energetica. Alcune prese offrono, inoltre, il monitoraggio dei consumi in tempo reale dei dispositivi collegati: una funzione interessante per tenere sott’occhio il loro costo di utilizzo.
Giuseppe Rossi
Abbonati a Lattoneria
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Periodico per il settore della lattoneria edile e della copertura metallica
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VALIGIE MONITORATE
CON I LOCALIZZATORI
I micro dispositivi, come Airtag di Apple, consentono di verificare la posizione di un oggetto. Utili anche in casa, negozio o magazzino
La home automation è la somma di una serie di dispositivi collegati in rete: climatizzatore, luci, finestre, serrature digitali. Ma non è tutta qui. Un sistema di automazione può coinvolgere anche oggetti in movimento grazie ai micro dispositivi di localizzazione, i tag, che consentono di individuare oggetti in casa, come un portafoglio o le chiavi, ma anche in un negozio o un magazzino se, per esempio, sono stati spostati dal loro abituale scaffale. Il prodotto più utilizzato è l’Airtag di Apple, che ha il vantaggio di essere integrato nell’ecomondo della casa della Mela. Un dispositivo che, tra l’altro, può venire in soccorso anche per tenere d’occhio le valige durante i viaggi per le vacanze. Un Airtag è un piccolo disco che appartiene alla categoria degli smart tag: non esiste solo quello di Apple. In ogni caso, come gli altri, anche Airtag si collega via Bluetooth al proprio smartphone. Quello della Mela, rispetto a molti altri, ha un vantaggio: è tracciato con la tecnologia alla base di iCloud, la «nuvola» in cui immagazzinare i propri dati. Per questo un Airtag può essere seguito nel suo
percorso e il possessore può sapere dove si trova attraverso una mappa. Nel caso di Apple la tecnologia ha il nome di Dov’è, con un marketing semplice e immediato. È lo stesso sistema che consente al proprietario di tracciare un iPhone. Questa tecnologia funziona anche con tag di altri produttori, per esempio, per dispositivi come gli Eufy Smart Track i Chipolo One Spot, gli Atuvos. Ma gli Airtag sono meglio integrati con il mondo Apple. Per quanto riguarda le valige, per esempio, è consigliabile posizionare il tag all’interno, non in vista, anche se le onde radio che emette possono risultare affievolite. Tra parentesi: posizionare un tag nel bagaglio è ormai consentito da tutte le compagnie aeree. In sostanza, l’Airtag nella valigia segnalerà la propria posizione ogni volta che sarà in contatto con un qualsiasi iPhone o iPad che ha attivato il servizio Dov’è. Data la diffusione degli smartphone di Apple, la probabilità è frequente. E in casa, in negozio o in magazzino la localizzazione dell’oggetto a cui è abbinato l’Airtag è assicurata, ovviamente a patto di utilizzare un iPhone o iPad.
Stefano Lavori
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HIGH TECH
IN CINA CORSA AL FOTOVOLTAICO
In Cina a maggio 2025 sono stati installati 93 GW di solare, la più elevata capacità di energia attivata in un solo mese. La Cina, insomma, ha installato più capacità solare in un mese rispetto a qualsiasi altra nazione al mondo nell’intero 2024. Con i gigawatt di capacità solare installata a maggio la Cina ha anche battuto il suo precedente record di 71 GW registrato a dicembre 2024. Il picco di aumento della capacità solare di Pechino è dovuto anche all’accelerazione per anticipare le nuove politiche governative in vigore dal 1° giugno che hanno portato all’eliminazione della protezione dei prezzi.
NEGLI USA COPIARE NON È REATO
La sentenza di un tribunale federale della California ha stabilito che l’utilizzo di libri da parte di Anthropic, uno dei big dell’intelligenza artificiale, per l’addestramento della sua AI generativa Claude, rientra nell’ambito dell’uso legittimo secondo la legge sul copyright. La causa era stata intentata da tre scrittori(Andrea Bartz, Charles Graeber e Kirk Wallace Johnson) che avevano accusato Anthropic di aver
utilizzato versioni pirata delle loro opere per addestrare il proprio modello linguistico, senza autorizzazione e, classicamente, senza alcun compenso gli autori. Anthropic è sostenuta da Amazon e Google e non ha nascosto l’utilizzo dei libri, oltre a innumerevoli altri, per permettere alla propria AI di apprendere stili di scrittura ed estrarre informazioni non protette da copyright. Il giudice ha accolto in gran parte questa tesi, sottolineando come l’intelligenza artificiale non «replichi o sostituisca» le opere originali, ma le rielabori per creare qualcosa di nuovo. Ma il giudice ha anche ritenuto illecito l’aver conservato oltre 7 milioni di copie pirata in una sorta di biblioteca digitale.
ROBOT TAXI DI TESLA AD AUSTIN
Il servizio Tesla robotaxi in Austin, Texas, è ora disponibile dalle sei del mattino fino a mezzanotte, ma solo in un’area circoscritta della città. Si tratta di un esperimento: nelle 35 vetture in funzione non c’è nessuno seduto al posto di guida, ma è presente un tecnico di Tesla nel sedile anteriore del passeggero, per intervenire in caso qualcosa andasse storto. L’introduzione del servizio taxi robotizzato di Tesla non ha per ora segnalato incidenti. Sempre in città si è svolta la prima guida completamente autonoma di una Tesla Model Y, che dalla fabbrica guida da sola fino alla casa del cliente.
DEEPSEEK PERICOLOSO?
DeepSeek, il servizio di intelligenza artificiale cinese, è un pericolo? In Germania pensano di sì: le autorità tedesche hanno dichiarato DeepSeek illegale per presunti
e gravi problemi di vulnerabilità legati alla sicurezza dei dati. DeepSeek è l’app di intelligenza artificiale generativa di provenienza cinese, che ha rapidamente guadagnato popolarità, conquistando anche le prime posizioni dell’App Store statunitense. Celebre per essere stata realizzata con un budget decisamente inferiore rispetto a quello investito da OpenAI per ChatGpt, o almeno così si è detto, ha ricevuto commenti favorevoli anche da parte del Ceo di Apple, Tim Cook. Tuttavia, le problematiche legate alla protezione dei dati ne hanno compromesso, e continuano a comprometterne, la diffusione in Europa. L’Italia ha già ottenuto la rimozione dell’app store di Apple all’inizio del 2025, mentre i Paesi Bassi ne hanno vietato l’uso su tutti i dispositivi governativi.
LE STAMPANTI A RISCHIO HACKER
Avete una stampante Brother, Fujifilm Business Innovation, Ricoh, Konica Minolta o Toshiba? Attenti, perché possono essere a rischio hacker. Rapid7, società specializzata in cybersicurezza, ha individuato otto vulnerabilità che riguardano stampanti multifunzione prodotte da Brother, 46 modelli di Fujifilm Business Innovation, cinque di Ricoh, sei di Konica Minolta e due di Toshiba. In tutto, si tratta di 689 modelli di stampanti, scanner e stampanti. La più importante delle falle individuate permette a un attaccante di operare da remoto sfruttando la password di default dell’amministratore del dispositivo. Collegando questa vulnerabilità con un’altra falla, è possibile ottenere il numero di serie del dispositivo e da questo ottenere la password di default. Un hacker potrebbe quindi riconfigurare la stampante, accedere alle immagini scansionate salvate, e accedere al contenuto della rubrica.
SI, LO FACCIAMO.
Vendiamo carrelli e in più li noleggiamo.
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