YouTrade - aprile 2025

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Robert Lang

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Aprile 25

Sommario

RUBRICHE

13 EDITORIALE Lettere dal fisco: la vendetta dei bonus

14 INDEX Nuova fiducia per le costruzioni

18 OVERVIEW

20 ECONAUTA Troppo poco credito alle imprese

20 CHIACCHIERE IN CANTIERE Sportello unico uguale per tutti

21 L'AVVOCATO Niente stipendio per il colpevole

22 I FATTI NOSTRI Mercato giusto e mercato sbagliato

24 DIGITAL NEWS

26 SEGGIOLE E POLTRONE

CONVEGNO YOUTRADE SUD

30 L'EVENTO Più innovazione per superare gli ostacoli

34 TOP 100 DISTRIBUZIONE Meglio del Nord per ricavi

ATTUALITÀ

48 AMIANTO Emergenza tetti per 1,3 miliardi di metri quadrati

54 CRISI RETAIL Oasi dell'edilizia nel deserto del commercio

60 HEAT PUMP TECHNOLOGIES Pompe di calore al centro

64 HARDWARE FAIR ITALY Ferramenta e Diy in Fiera Bergamo

68 CUSTOMER EXPERIENCE Clienti più fedeli se soddisfatti

74 SALONE DEL MOBILE Dove va il design

DOSSIER MULTIPOINT

90 ANALISI Per le rivendite è l'era della crescita

98 LE SCHEDE

RIVENDITE

152 FIBRE NET - TEKNOWOOL I vantaggi della partneship

164 GRUPPO MADE Il network cresce e si rinnova

170 BIGMAT UNIKA Distributori speciali e superveloci

178 RIVENDITE NEWS

180 SHOWROOMS

182 TO BUILD

STORIA DI COPERTINA

184 WIENERBERGER Soluzioni integrate per costruire

PRODUZIONE

196 HEIDELBERG MATERIALS Premiscelati e leganti più sostenibili

48

SONO DA RIFARE 1,3 MILIARDI DI METRI QUADRATI DI TETTO

68 IN RIVENDITA CONTA SEMPRE PIÙ LA CUSTOMER EXPERIENCE

74

IMMAGINI E TREND

DEL SALONE DEL MOBILE

SISTEMI A SECCO,

ECCO LA PRIMA

CLASSIFICA

DEI CARTONGESSISTI

254

266

PRO E CONTRO

DEL LIBERO SERVIZIO

PER I DISTRIBUTORI

DI MATERIALI

LE FRONTIERE

DEL SISTEMA-PORTA

PER ARCHITETTI

E DESIGNER

202 BOERO Effetto 4K per i colori degli interni

204 INDUSTRIE POLIECO Quei chiusini aperti all'innovazione

206 DEFAVERI Un Salvacaldo che protegge il clima in casa

208 CAP ARREGHINI Una formazione esclusiva per la rete vendita

210 RIWEGA Addio condense per pacchetti più efficienti

212 MAPEI Superfici impermeabili e più green

214 BREVETTI MONTOLIT Ora è più facile trasportare maxi ceramiche

216 ROTO FRANK Una finestra da tetto cambia gli ambienti

218 GEOPLAST Care rivendite, facciamo network

222 ACQUISIZIONI Poron passa al gruppo Austrotherm

224 MUOVIAMOCI Scegliere i materiali da meccanizzare

226 REGOLIAMOCI Salvacasa, cambia la Scia

228 YOUTRADE NEWS

SPECIALE SISTEMI A SECCO

234 TOP 100 Quei fatturati non sono rimasti a secco

244 KNAUF Tetto verde riqualificato senza umidità

246 FISCHER Il tassello più versatile per pannelli

248 SAINT-GOBAIN Il vantaggio dei bordi assottigliati

248 FASSA BORTOLO Luce protagonista

250 NORDTEX Fibra di legno per l'isolante naturale

252 XT INSULATION Quel pannello è amico del cartongesso

SPECIALE LIBERO SERVIZIO

254 DISTRIBUZIONE Senza ostacoli il cliente acquista di più

258 MASIDEF La viteria sfusa, nuova frontiera

260 MAKITA Tante novità per l'edilizia senza filo

YOUTRADE CASA

266 ECLISSE Il restyling che entra dalla porta

272 FIBROTUBI Con la porta fiorisce il design

274 DIERRE Più spazio a casa se la porta è a scomparsa

278 LUXURY GOODS Cisa R5 aumenta la sicurezza

280 CASA GREEN La sostenibilità è più equa con l'inclusività

288 SOSTENIBILMENTE RIqualificazione green alla Bicocca

290 HOME AUTOMATION Allarme zombie

292 DYSON Un filtro hi-tech anti inquinante

296 HI-TECH

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ANNO 18 - NUMERO 158 APRILE 2025

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl

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Redazione

Veronica Monaco (Capo Servizio), Alice Fugazza

Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Monica Battistoni, Alessandro Bonvicino, Paolo Caliari, Roberto Cucitore, Centro Studi YouTrade, Federico Della Puppa,

Sara Giusti, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Federico Mombarone, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro

Impaginazione e grafica

Layout and graphics

Raffaella Sesia

Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari

Commercial department - Sale of advertising Spaces

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Le lettere del fisco: la vendetta dei bonus

Bisogna ammetterlo: la supertrappola funziona. A cadere nel tranello sono le migliaia di proprietari di immobili che hanno usufruito del superbonus. Perché la logica del ministero dell’Economia è perfetta: il governo o, meglio, i governi, hanno prima ingolosito i proprietari con una proposta che non si può rifiutare, riqualificare gli edifici con un beneficio pazzesco, il 110% di rimborso sulle spese. Ma, poi, ecco la fregatura: chi ha applicato un cappotto, cambiato una caldaia, rifatto il tetto, d’ora in poi dovrà pagare più tasse.

Siamo onesti: non si può negare che ci sia una logica in tutto questo. Certo, gli edifici che sono stati riqualificati oggi sono migliori e, quindi (teoricamente), valgono di più. Quindi il loro valore catastale deve essere aggiornato. Quindi al momento della vendita pagheranno più tasse. E se poi si tratta di una seconda casa si pagherà una Imu maggiore fin da subito. Insomma, c’è una logica, ma non era giusto dirlo prima? Quanto è stato comunicato chiaramente questo contrappasso ai cittadini? Solo dopo che il governo ha deciso lo stop al superbonus. Insomma, è una sòla, come si dice a Roma.

A rendere ancora più sgradevole la supertrappola c’è anche la solerzia dell’Agenzia delle Entrate guidata ora da Vincenzo Carbone. Il braccio operativo del fisco ha già annunciato controlli a tappeto, con una operazione di verifica che andrà avanti almeno per tre anni, fino al 2027. Nel mirino ci sono 60 mila immobili e 7,5 milioni di lettere di conformità indirizzate ai proprietari, con l’invito a riesaminare la propria posizione e a ravvedersi in modo «spontaneo». La campagna di controlli non perderà tempo: si parte subito con 10 mila invii in tutta Italia. Nel mirino, dicono all’Agenzia delle Entrate, ci saranno prima i casi più clamorosi, come i fabbricati in costruzione, i ruderi e gli edifici non utilizzabili che hanno usufruito dello sconto fiscale. Se è stata effettuata una cessione del credito d’imposta collegata a quegli immobili, ma non è ancora avvenuto un corrispondente aumento della rendita catastale, partiranno le lettere. Se il proprietario dell’immobile non si adeguerà in fretta arriverà un accertamento fiscale, presumibilmente a tutto campo. Chi la scampa nella prima tornata può comunque aspettarsi di finire sotto la lente nelle prossime ondate di lettere: 15 mila nel 2025, 20 mila nel 2026, 25 mila nel 2027. Morale: mai credere ai regali disinteressati, a parte quelli di amici e parenti.

ND E X

Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi

Indicatori positivi per il settore, mentre la congiuntura sconta le destabilizzanti notizie sul fronte internazionale

ANUOVA FIDUCIA PER LE COSTRUZIONI

marzo migliorano, per l’Italia, gli indicatori che nei mesi scorsi avevano evidenziato qualche battuta d’arresto relativamente alla fiducia delle imprese di costruzioni e ai principali indicatori anticipatori del mercato. L’attuale scenario di incertezza mondiale, dopo i primi fenomeni di stop relativi alle politiche statunitensi di restrizione del commercio globale, inaugurate dall’amministrazione Trump, con le deroghe e le sospensioni avviate nelle settimane successive hanno di fatto dato un po’ di respiro alle imprese, che in ogni caso si trovano oggi a contrastare non solo la riduzione del mercato, dovuta alla fine del periodo degli incentivi legati al superbonus, ma anche politiche internazionali che incidono sui costi delle materie prime e dunque sui costi anche dei cantieri. Nell’ultimo mese la fiducia delle imprese di costruzioni in Italia è risalita ai valori medi del 2024,

mentre a livello europeo, sia di Europa a 27 paesi che di area Euro, il trend è di stabilizzazione al ribasso, dopo la ripresa dei mesi precedenti. Questa dinamica è dovuta ai segnali positivi che sono arrivati dal livello produttivo di inizio di 2025, in ripresa dopo il calo europeo del 2023 e 2024, ma che, di fronte alle tensioni internazionali è di nuovo esposto a tensioni sui mercati nazionali. Si amplia nuovamente, dunque, lo scarto tra l’indice di fiducia delle imprese italiane e quelle dell’area euro, che risale a 6,5 punti, dopo i 4,7 punti percentuali di febbraio.

A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta una flessione degli indicatori di fiducia per i servizi, ormai al terzo mese consecutivo di flessione, e evidenzia una stabilizzazione del commercio, dopo la flessione registrata da novembre del 2024. Per il settore industriale, dopo la lunga flessione del 2024, la ripresa di fiducia

IN RIPRESA LA FIDUCIA DELLE IMPRESE IN ITALIA MENTRE SI STABILIZZA AL RIBASSO IN EUROPA Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)

a gennaio e la successiva stabilizzazione a febbraio e marzo lascia il settore tuttavia in un’area ancora negativa, a -8,4 punti percentuali. In controtendenza il settore delle costruzioni. Dopo la leggera ripresa di gennaio e di febbraio, a marzo cala nettamente la fiducia dei consumatori, che torna a -16,6 punti percentuali, un valore che possiamo considerare medio relativamente al 2024 e che evidenzia la difficoltà e la situazione di estrema incertezza relativa al quadro di instabilità internazionale.

Nel settore delle costruzioni migliorano gli indicatori anticipatori. Le prospettive legate all’occupazione mostrano una forte ripresa, dopo lo stop di febbraio e la forte crescita di gennaio, superando gli 11 punti percentuali, e in crescita nell’ultimo mese, dopo la flessione di febbraio, anche la dinamica degli ordini e dei piani di costruzione a tre mesi. In questo quadro generale potenzialmente positivo per il futuro a breve dell’edilizia, l’aggiornamento relativo alla produzione edilizia relativo al mese di febbraio 2025 evidenzia una produzione ancora in crescita, dopo la ripresa di gennaio che seguiva la flessione di dicembre, con un livello complessivo che raggiunge i +42,6 punti percentuali al di sopra del livello di produzione media del 2021. Secondo le stime dell’Istat, nel mese di marzo 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) è aumentato del +1,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il valore dell’inflazione è dunque in crescita, ma il dato ancora non è allarmante perché al di sotto del 2% e perché andrà visto in prospettiva assieme all’andamento, oggi in flessione, dei tassi di interesse. La dinamica dell’indice generale riflette principalmente la risalita del tasso di variazione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati, tornato positivo (da -1,9% a +0,7%) e, in misura minore, l’accelera-

IN RIPRESA LE COSTRUZIONI, SI STABILIZZANO COMMERCIO E INDUSTRIA, IN FLESSIONE I SERVIZI E LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI

Economic sentiment dei settori economici in ItaliaDati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)

A MARZO CRESCE L'OCCUPAZIONE ATTESA NEI PROSSIMI TRE MESI, COSÌ COME ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE

Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesiDati destagionalizzati

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

ND E X

CRESCE A +42,6 PUNTI PERCENTUALI LA PRODUZIONE EDILIZIA

RISPETTO AL VALORE MEDIO DEL 2021 Andamento della produzione nel settore delle costruzionidati destagionalizzati (base indice: 2021=100)

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

SI CONFERMA LA RIPRESA DELL'INFLAZIONE, CHE A MARZO SALE DI UN +0,3% RISPETTO A FEBBRAIO MA CHE RIMANE SOTTO CONTROLLO Andamento del tasso di inflazione in ItaliaVariazione % sullo stesso mese dell'anno precedente

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

zione dei prezzi dei Tabacchi (da +4,1% a +4,6%) e degli Alimentari non lavorati (da +2,9% a +3,3%). Un sostegno all’inflazione si deve anche ai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,5%), ai Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,8%) e infine ai Beni durevoli (la cui flessione si attenua da -1,5% a -1,2%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%), degli Energetici non regolamentati (+0,6%), dei Tabacchi (+0,5%), dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,3%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,5%) e degli Alimentari non lavorati (-0,3%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +1,0% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta di 1,6% su febbraio, per la fine dei saldi stagionali di cui il Nic non tiene conto, e del 2,1% rispetto a marzo 2024 (da +1,7% di febbraio), confermando la stima preliminare.

A cura del Centro Studi YouTrade

Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi

Sistema modulare di movimentazione lastre

pieghevole: ingombri ridotti per facilitare gli spostamenti

Sacca/trolley per movimentazione

• Ventose elettroniche a

Telaio
batteria autoinnescanti

RUBRICHE

OVERVIEW

NASCE IL PIÙ GRANDE

PRODUTTORE DI BICICLETTE A CAPITALE INTERAMENTE ITALIANO

Con un fatturato 2023 di 34 milioni di euro, oltre 20 mila metri quadrati di stabilimenti tra Buseto Palizzolo (Trapani) e Germania e una capacità produttiva sopra i 400 veicoli al giorno, Cicli Lombardo (conosciuta con il brand Lombardo Bikes) annuncia l’acquisizione di Cicli Olympia, marchio tra i più antichi d’Italia nel settore delle due ruote, fondato a Milano nel 1893 e che oggi ha sede a Piove di Sacco (Padova). Questa operazione consolida Lombardo Bikes come il più importante produttore di biciclette a capitale interamente italiano, permettendo inoltre all’azienda di ampliare la propria gamma e di affermarsi ulteriormente nel segmento di mercato performance, sui settori mtb, gravel, corsa ed e-bike con motore Bosch. «In un periodo di sfide per il settore abbiamo scelto di investire e credere nel futuro della bicicletta e della mobilità sostenibile», ha dichiarato Emilio Lombardo, ceo di Cicli Lombardo. «Unendo le forze con Cicli Olympia, consolidiamo la nostra identità italiana e la nostra capacità di innovare, mantenendo viva la passione, la tradizione e l’artigianalità che ci contraddistinguono. Inoltre, questa scelta rafforza la volontà di preservare il valore dell’industria ciclistica nazionale ed europea, favorendo uno sviluppo che mantenga radici solide nel nostro territorio e nelle nostre competenze. Ancora una volta ci impegniamo per non disperdere il nostro patrimonio di eccellenza, garantendo che la proprietà e il know-how tramandati da generazioni continuino a essere un pilastro del tessuto industriale europeo».

Fonte: Green Media Lab

PARCHI DIVERTIMENTO: INVESTIMENTI RECORD, ANCHE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

Il settore dei parchi divertimento si conferma in forte espansione, con investimenti record pari a 220 milioni di euro per la sola stagione 2025, di cui 40 milioni dedicati all’efficientamento energetico, attraverso l’ampliamento dei parchi fotovoltaici e la realizzazione di nuovi impianti per ottimizzare il consumo di risorse idriche. In totale, gli investimenti sono in aumento del 47% rispetto al 2024: in linea con questo trend le aspettative superano le previsioni del piano strategico 20242026, proiettando il settore verso 500 milioni di euro di investimenti entro il 2027. «Il settore, che secondo i dati Siae nel 2023 ha generato 350 milioni di euro di fatturato e 20 milioni di presenze, crea un indotto del valore di 2 miliardi di euro, configurandosi sempre più anche come motore di sviluppo economico e occupazionale. Ogni anno impiega direttamente 30 mila addetti, tra dipendenti fissi e stagionali, a cui si sommano i lavoratori dell’indotto, per un totale di circa 60 mila persone», segnala Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani. «I progetti in corso, inoltre, alimentano la domanda di competenze specializzate, offrendo interessanti prospettive professionali ai giovani: esperti di sicurezza e sostenibilità, ingegneri, architetti, progettisti, e creativi, il cui ruolo diventa cruciale nella creazione di esperienze

immersive, spettacoli e nell’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate».

Fonte: Associazione Parchi Permanenti Italiani

COMPRAVENDITE

IMMOBILIARI: L’8%

DI CHI ACQUISTA È PENSIONATO

Secondo un’indagine Tecnocasa, l’8% delle compravendite immobiliari del 2024 è stata effettuata da pensionati, in leggero calo rispetto al dato 2023 (8,7%). La quota di pensionati che acquista accendendo un mutuo è bassa (9,3%), in aumento rispetto al 2023, quando si era registrato un minimo del 6,6% a causa dell’aumento dei tassi sui mutui. Ma cosa cercano i pensionati quando decidono di acquistare casa? Il 36,4% compra soprattutto trilocali, mentre cresce l’interesse per le soluzioni indipendenti e semi-indipendenti dotate di spazi esterni (che passano dal 12,7% del 2019 al 15,3% del 2024). I bilocali evidenziano una quota di acquisti intorno al 28%, in leggera crescita rispetto agli anni precedenti. I pensionati che hanno comprato casa nel 2024 lo hanno fatto per viverci nel 65,7% dei casi (abitazione principale), per investimento il 22,1% (quota superata solo nel 2019 quando si attestava al 23,8%) e per l’acquisto della casa vacanza nel 12,2% dei casi (in calo rispetto al 2023, quando la percentuale era al 13,2%, ma comunque cresciuta rispetto al periodo precovid). L’analisi delle operazioni effettuate nel 2024 attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenzia che i pensionati hanno acquistato nel 79,1% dei casi, mentre hanno optato per l’affitto nel 20,9% dei casi. Rispetto agli anni precedenti aumenta il gap tra acquisti e affitti, i primi non avevano mai superato il 75% sul totale delle operazioni e i secondi non erano mai scesi sotto il 24-25%.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

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FEDERICO MOMBARONE

Giornalista

Troppo poco credito alle imprese

C'è un problema di cui si parla poco, ma che impatta notevolmente sul sistema economico italiano: il credito alle imprese. O, più precisamente, l’ostacolo è la riduzione del credito necessario per sviluppare l’attività delle aziende. Il problema si è acuito anche con la guerra per banche (Unicredit, Mps, Popolare Milano, Mediobanca, Popolare di Sondrio) che avrà probabilmente come risultato una maggiore concentrazione, cioè banche più grandi. Anche se, poi, finora la dimensione modesta delle banche italiane è sempre stata giudicata come un punto debole per il paese. Una volta che si avvia un processo di concentrazione, però, la preoccupazione è istituti di credito più grandi siano anche più lontane dal territorio e, quindi, meno vicine alle imprese medio-piccole. E questa lontananza potrebbe aumentare la difficoltà nell’ottenere credito da parte del sistema produttivo. In ogni caso, secondo i dati ufficiali, dopo la crisi seguita al crack Lehman, negli ultimi 15 anni le banche italiane si sono molto rafforzate per reddito e patrimonio ma, allo stesso tempo, hanno drasticamente ridotto le erogazioni. I prestiti bancari alle aziende sono scesi di oltre un terzo: da più di 900 miliardi di euro a circa 600 miliardi. Insomma, le banche sono più ricche, ma anche più avare. E questo non contando la parentesi del covid, quando il sistema è stato inondato dalla liquidità della Bce e i tassi per le banche sono divenuti negativi. Uno dei problemi, inoltre, non è solo la miopia delle banche (che, ricordiamolo, guadagnano quando concedono dei prestiti), ma dimensione lillipuziana delle imprese italiane, che fanno più fatica a ottenere i ratios necessari per poter ottenere credito. La difficoltà nel concedere un prestito rimane, però, un’eredità della crisi dei subprime: gli americani vivono di credito, sono indebitati fino al collo e questo a portato al crack degli strumenti finanziari legati all’immobiliare, che ha rischiato di far precipitare l’intera finanza globale. Il risultato è che sono stati fissati criteri più rigidi per erogare prestiti, con l’obiettivo di evitare il ripetersi di un’altra recessione mondiale. Ma non in America: le famiglie americane oggi sono più indebitate di prima, ma questa è un’altra storia. Il credito alle imprese italiane è però un’emergenza che dovrebbe essere affrontata dal governo. Per esempio, con strumenti assicurativi che coprano buona parte del rischio e che consentano alle banche di concedere un maggior numero di prestiti. E se non si fa presto lo schiaffo dei dazi Usa non potrà che peggiorare le cose.

FRANCO SARO

Giornalista

Sportello unico uguale per tutti

Di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno, secondo un vecchio detto. Ed è il caso del Sue, lo Sportello Unico per l’Edilizia. Si tratta di un servizio fornito dai Comuni italiani ai sensi del Testo Unico per l’Edilizia. L’obiettivo del Sue è fare da intermediario tra la pubblica amministrazione e il privato che ha il bisogno di porre in essere un intervento edilizio: lo sportello comunale deve dialogare con le altre amministrazioni per acquisire pareri, atti di assenso e documenti. Per esempio, comunicazioni con i vigili del fuoco, Asl, Soprintendenze, Genio civile per ottenere permessi e certificati. L’idea, insomma, è buona.

Peccato che si sia trasformata in un caos. Il motivo? Ogni Comune ha deciso di fare a modo suo, o quasi. Per esempio, 1.700 Comuni italiani utilizzano la posta elettronica certificata per scambiare le comunicazioni relative alle pratiche. Ma una città su tre utilizza una propria piattaforma, in molti casi acquistata da una società di software esterna, quindi incompatibile con le altre. In un paio di casi c’è un miglioramento: in Calabria e Sardegna le piattaforme sono regionali e, perlomeno, possono dialogare tra loro su una porzione di territorio più vasta. Ma in tutti gli altri casi inviare dati, chiedere autorizzazioni e ricevere pareri da un’amministrazione all’altra diventa un incubo. La soluzione adombrata, ma i tempi stretti sembrano un ostacolo insormontabile, è dotare tutti di una piattaforma informatica comune attingendo dai fondi del Pnrr. Visti i ritardi del Piano, con progetti che ormai sembrano irrealizzabili, questa aspirazione sembra un sogno. Eppure, bisogna arrivarci. Secondo i dati resi noti dal governo, dei 7.904 Comuni censiti oltre 1.700 non hanno ancora una piattaforma, ma una semplice Pec per gestire le pratiche edilizie. Il 31,1% ha una piattaforma autonoma, acquistata da una software house o fatta realizzare in casa, il 29,2% dei Comuni utilizza Impresainungiorno, piattaforma di Unioncamere, a cui si aggiunge il 17,9% dei citati casi di Sardegna e Calabria. Se si arrivasse alla creazione di uno standard unico, le piattaforme diventerebbero interoperabili tra loro e con il resto della Pa. In questo modo consentirebbero anche di censire le pratiche a livello centrale.

CHIACCHIERE IN CANTIERE

LUDOVICO LUCCHI

del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu

Niente stipendio per il colpevole

Il lavoratore sospeso per vicende penali non ha diritto allo stipendio

Con la sentenza 7479 del 20 marzo 2025 la Corte di cassazione ha confermato l’orientamento giurisprudenziale secondo cui il diritto allo stipendio non può essere riconosciuto al lavoratore sospeso per condotte penalmente rilevanti, neppure se la sospensione è simultanea con uno stato di malattia. La Suprema Corte ha evidenziato che la sospensione obbligatoria per carcerazione preventiva non rientra tra le ipotesi di impossibilità della prestazione lavorativa previste dall’articolo 2110 del Codice civile, come malattia o maternità. Precisa anche che la malattia pregressa del lavoratore non impedisce la legittima sospensione cautelare per fatti addebitabili allo stesso, sia obbligatoria sia facoltativa. Ad avviso della Suprema Corte, non è applicabile il principio della priorità della causa sospensiva per fatti penalmente imputabili al dipendente, poiché la carcerazione è un fatto ostativo non tutelato dalla legge. La malattia precedente non prevale sulla causa disciplinare legata alla responsabilità penale del lavoratore, per cui le garanzie previste dall'articolo 2110 del Codice civile sono inapplicabili. Ove il lavoratore venga sospeso in via cautelare dal datore di lavoro durante l'indagine penale, anche in caso di sospensione facoltativa, si tratta co-munque di sospensione determinata dal comportamento illecito del lavoratore e, quindi, seppur discrezionale, risulta legittimamente adottata, se il pro-cedimento penale è relativo a fatti che, se accertati, potrebbero portare al licenziamento. Invero, l’articolo 2110 del Codice civile non trova applicazione nella fattispecie in oggetto, perché si tratta di situazioni generate da comportamenti colpevoli del lavoratore.

STANDARD

42 YEARS 1982-2024

Caratteristiche

Characteristics:

Lavorazione fino: 60 m

dal 1982

Lavorazione graffiato: 60 m 2/h 2/h

Lavorazione grezzo: 50 m2/h

Lavorazione premiscelati: 50 m2/h

Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h

Fine plaster: 60 sq m/h

“Schratched” plaster: 60 sq m/h

Rough plaster: 50 sq m/h

Pre-mixed products: 50 sq m/h

Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h

dal 1987

REV DRY 220 VOLT

Prevalenza 10 m

Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)

Head 10 m

Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)

Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato).

Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adesion effect (Patented).

ROBERTO ANGHINONI

SMERCATO GIUSTO E MERCATO SBAGLIATO

eppure in un mercato anomalo, alla fin fine ormai sappiamo come vanno le cose. E anche come andranno. Tanto per ribadire il concetto: fino a pochi mesi fa, i rincari dei prodotti non facevano né caldo né freddo, tanto quel che si ordinava era già venduto con l’adeguato utile. Oggi, mentre la coda dell’effetto bonus si sta inevitabilmente esaurendo, e i prezzi dei prodotti sono in calo, sono riprese le accese discussioni sull’euro in più, euro in meno. E scrivo euro per non scrivere centesimi, che mi pare brutto. Ma questo è il commercio, con la sua anima che rifiuta, per definizione, di fare un passettino avanti. Si piace così com’è. Il fatto è che siamo e continuiamo a essere sostituibili, soprattutto se ci ostiniamo a competere nel mercato sbagliato, che è quello che penalizza la redditività. È anche quello dove cliente e distributore si accontentano, il primo di spendere meno, il secondo di incassare qualcosa. Non posso non ricordarmi che per anni ho farneticato sull’esistenza di un mercato dell’eccellenza che magari non era così palese ma che c’era, bastava avere la voglia di cercarlo. Oggi mi dicono (voi distributori mi dite) che questa realtà esiste davvero e non è poi così nascosta. Il problema, fra i mille problemi di ogni giorno, è che questo mercato va costruito con rigore, partendo non solo dalla conoscenza dei prodotti performanti e certificati, ma anche dalla conoscenza delle regole del buon costruire e delle normative. La vendita, e non mi riferisco al passaggio di un prodotto dal magazzino al camioncino del cliente, va dunque impostata su nuove basi. Questi ragionamenti li dobbiamo fare, anche se un po’ ci distrurbano e un po’ ci spaventano. Per tutti gli osservatori dell’andamento congiunturale del mercato si preannuncia un lungo periodo di calo dei volumi. Non possiamo essere sorpresi da questi dati, ce li ripetono da mesi. Se dobbiamo però subire anche un calo dei fatturati e soprattutto delle marginalità dipende in gran parte

Le prospettive congiunturali non ci permettono più di accontantarci.

La vera sfida è quella di crescere in una congiutura idealmente sfavorevole, ma che offre comunque scampoli di libero arbitrio

da noi. Non dobbiamo reagire in modo prevedibile, per esempio abbassando i prezzi o regalando servizi che hanno un valore e magari anche un costo per la rivendita, ma agire modificando se è il caso il nostro target di rifererimento. Tradotto: se il cliente tradizionale e il suo mercato di riferimento cominciano ad andarci stretti, o abbiamo l’ambizione di lavorare in una nicchia un po’ più nobile dal punto di vista tecnico, ecco che le idee cominciano a essere un po’ più chiare e iniziare ad affidarsi alle aziende produttrici tecnicamente all’avanguardia è un ottimo modo per procedere a una ragionata trasformazione della nostra offerta. Probabilmente la flessione dei fatturati ci sarà ugualmente, ma salverete (e con ogni probabilità incrementerete) la marginalità che, alla fine, è quel che conta veramente. Il pericolo che il cliente tradizionale cerchi altri fornitori credo non sia da prendere in considerazione. O, quantomeno, non è il caso di farci venire l’ansia. La trasformazione dell’offerta non significa cambiare prodotti e servizi un giorno con l’altro, ma creare una nicchia parallela (da coltivare con passione e lungimiranza) che potenzialmente potrebbe interessare anche il cliente tradizionale. Con la possibilità di veder entrare in rivendita professionisti e tecnici che di fronte a una offerta tecnicamente medio-bassa non hanno mai fatto parte della nostra clientela. Credo che si possa crescere anche così, e affrontare con maggiore serenità i prossimi mesi e anni. Ma, come ho scritto più sopra, dobbiamo metterci a studiare le normative e le regole del buon costruire. Le schede tecniche dei prodotti possono essere una buona base di partenza, ma se ci prepariamo per bene impareremo anche a leggerle con la dovuta accortezza e soprattutto con il necessario spirito critico. Come vedete, ci sono diversi motivi per scegliere il mercato giusto per il futuro della nostra attività, con il primo obiettivo di non essere facilmente sostituibili. In alternativa, c’è sempre quello sbagliato.

I FATTI NOSTRI
SOLAI ALLEGGERITI, PLATEE DI FONDAZIONE
VESPAI AERATI, INTERCAPEDINI TECNICHE, VASCHE DI ACCUMULO E DISPERSIONE ACQUE METEORICHE
VESPAI AERATI, INTERCAPEDINI TECNICHE

DIGITAL NEWS

https://www.youtradeweb.com

NUOVE FRONTIERE DEL CEMENTO

Il nuovo volume Costruzioni della collana Le Innovazioni del Prossimo Futuro di Airi (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) è dedicato alle nuove tecnologie e i materiali emergenti della filiera del cemento e del calcestruzzo per realizzare costruzioni sicure e sostenibili. Come costruire edifici più performanti e durevoli? Quali sono i criteri da seguire e le tecnologie da utilizzare per operare una scelta consapevole dei materiali, che tenga conto del loro intero ciclo di vita? Come ridurre l’impatto ambientale di un intervento edilizio?

https://www.youbuildweb.it

Un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea) evidenzia come la crescente adozione dell’Intelligenza artificiale stia alimentando un’impennata nella domanda di elettricità da parte dei data center. A livello globale, il consumo di elettricità dei data center è cresciuto di circa il 12% all’anno dal 2017, superando di oltre quattro volte il tasso di crescita del consumo totale di elettricità. Si stima che la domanda di elettricità dei data center a livello mondiale raddoppierà entro il 2030, raggiungendo circa 945 terawattora (TWh).

https://www.casacondominio.net

L’ANAGRAFE

IN CONDOMINIO

Registro Anagrafe e Sicurezza: uno strumento per garantire trasparenza e prevenzione.

L’amministratore di condominio svolge un ruolo centrale nella gestione dell’edificio e ha obblighi che vanno oltre la semplice amministrazione finanziaria. Tra questi, la tenuta del Registro Anagrafe e Sicurezza (Ras), previsto dall’art. 1130, comma 6, del Codice civile, è fondamentale per garantire la conformità alle normative, prevenire rischi e assicurare la trasparenza nella gestione condominiale.

SEGGIOLE & POLTRONE

IN VELUX RAFFAELLA BERARDO

Raffaella Berardo entra nel Gruppo Velux (finestre per tetti) con il ruolo di executive vice president della Regione SudOvest e nel Comitato

Esecutivo del Gruppo. La nomina ha effetto a partire da luglio. Proveniente da un incarico come Ad di Miele per Belgio e Lussemburgo, la manager porta con sé quasi 30 anni di esperienza in aziende multinazionali, avendo ricoperto ruoli di rilievo nei settori marketing, vendite e direzione generale, sia in contesti B2B che B2C. Nel suo precedente incarico, Raffaella Berardo ha guidato con successo la trasformazione di Miele in un’azienda leader di mercato, altamente redditizia e pluripremiata, attraverso l’implementazione di una chiara visione strategica, l’ottimizzazione operativa e la promozione di una cultura aziendale innovativa e collaborativa.

HARLEY&DIKKINSON PER MASSIMO BUSSOLA

Massimo Bussola è il nuovo Supply Chain e Product Marketing Director di Harley&Dikkinson, società attiva nel settore della valorizzazione degli edifici esistenti e della riqualificazione energetica. L’ingresso del manager è mirato a potenziare la filiera della ristrutturazione edilizia attraverso l’ottimizzazione di AgoràHd, il sistema integrato che garantisce sia il risultato delle opere edilizie sia il loro pagamento. AgoràHd offre strumenti digitali e finanziari per supportare un processo di riqualificazione più efficiente e sicuro. Con oltre 20 anni di esperienza maturata in aziende come BigMat Italia e nel Gruppo Publicis-Saatchi & Saatchi, Bussola avrà il compito di ampliare i servizi di AgoràHd, che comprendono soluzioni finanziarie avanzate, strumenti per la gestione digitale del cantiere e il coinvolgimento di produttori, distributori e showroom.

Marco Barbieri è il nuovo segretario generale di Confcommercio. È stato scelto su proposta del presidente Carlo Sangalli. Barbieri prende il posto di Luigi Taranto, ringraziato dal Consiglio di Confcommercio per l’impegno e la dedizione dimostrati nel corso degli anni. Nato a Vizzolo Predabissi (Milano), Barbieri è stato segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza dal settembre 2016. La sua carriera nell’associazione è iniziata come segretario generale della Confcommercio di Lodi dal 2003 al 2008. Il manager è laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano e ha completato gli studi con un Master di specializzazione in diritto del lavoro.

RYAN CHANDLEY IN USA PER THOMAS CONCRETE

Ryan Chandley è stato nominato Ceo della sussidiaria statunitense del gruppo svedese Thomas Concrete Group (cemento). Con oltre 25 anni di esperienza nel settore del calcestruzzo, Ryan Chandley ha conseguito un Mba in Business Administration e ha ricoperto diverse posizioni operative e commerciali chiave. Entrato a far parte di Thomas Concrete nel 2017 come sales manager, è stato promosso nel 2021 a senior vice president della Georgia Division. Durante il suo incarico, ha guidato importanti iniziative di sviluppo aziendale e miglioramento delle prestazioni aziendali, con un forte focus su sicurezza, efficienza dei processi e redditività.

ISACCO NERI IN LIGHTINGEUROPE

Isacco Neri, vice presidente di Assil (Associazione Nazionale Produttori Illuminazione), è stato eletto per il secondo mandato consecutivo

nell’executive board di LightingEurope, l’organizzazione che rappresenta l’industria dell’illuminazione in Europa riunendo le associazioni di categoria e i players del settore. L’imprenditore è Ceo della Neri, azienda specializzata nel campo dell’arredo urbano di alta gamma e dei sistemi di illuminazione in Italia e in tutto il mondo.

MICÒ IN KEYMARK PER LE POMPE

DI CALORE

Leopoldo Micò è stato nominato responsabile della segreteria Keymark per le pompe di calore. Keymark è un marchio di qualità europeo volontario per prodotti e servizi di proprietà delle Organizzazioni Europee di Normazione Cen e Cenelec ed è rilasciato da Organismi di Certificazione autorizzati. Il manager porta una solida esperienza nel campo delle energie rinnovabili e della certificazione, avendo guidato la segreteria Keymark per il solare. Nel suo nuovo ruolo, supervisionerà la segreteria e gestirà il marchio di qualità Ehpa. Le sue responsabilità includono il coordinamento delle riunioni, la facilitazione della comunicazione tra le Commissioni Nazionali e l’aumento della visibilità del programma in tutta Europa.

FEDERICO FOSCHI EUROAMBASSADOR PER LE COSTRUZIONI

Federico Foschi, architetto senior e construction project manager è stato nominato Pmi Europe Ambassador per il settore costruzioni all’interno del Project Management Institute, la più autorevole organizzazione di project management nel mondo. Si occuperà di Promuovere il PmiCp, la certificazione di riferimento pensata per qualificare i professionisti delle costruzioni, collaborare con colleghi, chapter e partner del settore per far crescere una community attiva e condividere idee, storie e opportunità per ispi-

rare e formare i leader di domani nel mondo delle costruzioni.

ELENA MUSSO PRESIDENTE GIOVANI DI ANCE LIGURIA

Elena Musso è stata nominata presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di Ance Liguria. L’imprenditrice ha una solida esperienza nel project management e competenza avanzata nel settore delle infrastrutture, con particolare attenzione alla città di Genova. La nuova presidente, laureata con il massimo dei voti, lode e dignità di stampa in Ingegneria e Architettura Edile all’Università di Genova, ha sviluppato un percorso accademico e professionale caratterizzato da rigore e dedizione. La sua formazione tecnica, unita a un forte interesse per il project management, le ha permesso di acquisire competenze preziose per la gestione di progetti infrastrutturali complessi.

LUCA LAMPREDI

PER LE VENDITE

DI LG ELECTRONICS

ITALIA

Lg Electronics Italia annuncia l’ingresso di Luca Lampredi in qualità di sales director della divisione elettrodomestici da incasso. Il manager a diretto riporto di Franceso Salza, Consumer Electronics Sales Director, guiderà la divisione con responsabilità su entrambi i brand da incasso del gruppo Lg, Lg built-in e Signature Kitchen Suite, su tutti i canali distributivi, Electrical Retail, Kit-chen Distributor e Kitchen producer. Lampredi, con oltre 20 anni trascorsi all’interno di Whirpool Corporation, dove ha ricoperto incarichi internazionali di crescente responsabilità seguendo le business operations in paesi esteri come Russia,

Middle East, Africa ed Israele, avrà l’obiettivo di guidare la crescita di Lg nel mercato e consolidarne il ruolo in particolare nel segmento premium.

PASQUALE D’ANDRIA

PRESIDENTE FIVRA

Fivra (Fabbriche Isolanti Vetro e Roccia Associate), l’associazione che rappresenta i principali produttori italiani di manufatti in lana di vetro e lana di roccia, nomina Pasquale D’Andria come nuovo presidente. D’Andria subentra a Paolo Curati, con l’obiettivo di proseguire e rafforzare l’impegno nella promozione dell’isolamento termico e delle soluzioni in fibra minerale per la costruzione di edifici più sostenibili ed efficienti. Alla vicepresidenza è stato confermato Gaetano Terrasini. Pasquale D’Andria, direttore tecnico e marketing di Ursa Italia, è un esperto del settore con una carriera ventennale in ambito tecnico e commerciale, caratterizzata da un impegno attivo e costante nella promozione della sostenibilità.

LORENZO VALLARINO PER LE VENDITE DI GP ITALIA

Lorenzo Vallarino è il nuovo Business & Sales Development Manager per l’Italia di GP Consumer Italia. Il manager lavorerà a stretto contatto con il team di vendita italiano per guidare il rafforzamento del marchio, l’espansione digitale e un’agile esecuzione commerciale in armonia con l’evoluzione del panorama consumer e retail. Vallarino ha una vasta esperienza nella distribuzione di beni di largo consumo, avendo ricoperto ruoli chiave in aziende come Jabra, Plantronics, Accessory Line e, più recentemente, Basesus. Cebon Group, realtà svedese, è pioniera nelle soluzioni per la sicurezza e

l’energia. Il gruppo detiene una posizione di leadership nella sicurezza antincendio nella regione nordica. L’ampio portafoglio spazia da soluzioni di accumulo di energia su larga scala per l’energia rinnovabile a soluzioni per l’energia di consumo quotidiana. Sotto il marchio GP Batteries, opera uno dei principali produttori mondiali di pile alcaline, batterie ricaricabili, pile a bottone, illuminazione portatile e power systems.

PAOLO CURATI NUOVO AD DI VAILLANT ITALIA

Paolo Curati è il nuovo amministratore delegato di Vaillant Italia, realtà italiana della multinazionale tedesca Vaillant Group, che opera nel campo della tecnologia del riscaldamento, della ventilazione e della climatizzazione. In precedenza il manager è stato presidente di Aitaf, Associazione Italiana Termica Acustica Fuoco, con lo stesso ruolo di Fivra, managing director di Knauf Insulation e direttore commerciale di Cementir Italia.

UNA RICCIARDELLO PER ANCE MESSINA

L’assemblea degli associati di Ance Messina ha eletto la nuova presidente, Irene Ricciardello, amministratore unico della Ricciardello Costruzioni. La sua nomina è stata accolta con unanimità con 203 voti. Ricciardello succede al padre, Pippo Ricciardello, che ha guidato l’associazione nei precedenti mandati. La sua elezione segna una transizione verso una nuova fase per Ance Messina, pur mantenendo la continuità con il passato. La presidente ha evidenziato le sfide che il settore edile sta affrontando, tra cui l’opportunità unica rappresentata dal progetto del Ponte sullo Stretto e l’utilizzo delle risorse previste dal Pnrr.

III Convegno YouTrade Sud

Lamezia Terme

15 - 16 maggio 2025

SFIDA DELLA QUALITÀ PER LA DISTRIBUZIONE DEL SUD

Al Sud per la distribuzione di materiali per edilizia si apre una stagione di grandi sfide. Il tramonto del superbonus 110%, con la riduzione (ma non la scomparsa) delle agevolazioni fiscali spinge i rivenditori a voltare pagina. La congiuntura economica e una concorrenza sempre più forte non lasciano altra scelta che quella di compiere un salto di qualità: per le aziende è necessaria un’organizzazione più efficiente, ma devono anche scegliere se aggregarsi per raggiungere una massa critica capace di sostenere la concorrenza e, infine, studiare se possono aprirsi a nuovi mercati, come quello del fotovoltaico. Insomma, sono diverse le strade che il rivenditore può scegliere di percorrere. Perché, accanto alla necessità di rafforzarsi, la distribuzione non può perdere il treno delle opportunità, a cominciare da quelle offerte dalle opere legate al Pnrr, che in buona parte coinvolgono enti locali e lavori di edilizia. Nuovi modelli organizzativi, digitalizzazione e capacità di erogare servizi alle imprese diventano così traguardi che i rivenditori possono e devono cogliere.

Giovedì 15 maggio 2025 ore 19:00

Cena di business presso la Tenuta delle Grazie con consegna degli YouTrade Awards (88022 Località Le Grazie, Curinga CZ)

Venerdì 16 maggio 2025 ore 8:30

Convegno presso T Hotel Lamezia (Loc. Garrubbe SS280 Lamezia - Catanzaro 88040 Feroleto Antico CZ)

PROGRAMMA

8:30 Registrazione e welcome coffee

9:00 Introduzione

La classifica dei distributori del Sud Italia

Federico Della Puppa

L’edilizia al Sud: un settore in crescita, che potrà usufruire anche della spinta del Pnrr.

L’edilizia al Sud: un settore in crescita, che potrà usufruire anche della spinta del Pnrr.

Roberto Di Lellis, giornalista

9:05 Fare business nell’era del cambiamento

Roberto Macina

Managing director & board member Next4

Coordinatore del Centro studi YouTrade

11:15 Coffee break

11:30

Le novità normative che cambiano l’edilizia

Anna Danzi, Vice direttore di Finco

10:00

Ma i rivenditori si devono adeguare con un cambio di passo, grazie alla tecnologia e a strumenti di management adeguati.

Ma i rivenditori si devono adeguare con un cambio di passo, grazie alla tecnologia e a strumenti di management adeguati.

9:30 La distribuzione degli altri

László Bagaméri

direttore commerciale Újház

Talk Show: Edilizia tra partnership, reti e mercato

Stefano Deri, direttore vendite Mapei spa

Fabio Di Fabio, sales area manager,

Heidelberg Materials Italia

11:50 Talk Show: Come fare il salto di qualità

Giacomo Lombardo, area manager Soprema Italia

Stefano Grandicelli, AD Starplast

Grazia Varacalli, socia Varacalli

Maria Elena Marrazzo, socia Fratelli Marrazzo

Francesco Borzumati, direttore commerciale Europrofil

Sergio Giuri, socio San Marco

Argomenti del secondo

Emanuele Loperfido, amministratore Edil Loperfido

Giuseppe Notaro, titolare Transfer Notaro

12:30 Come gestire fusioni e acquisizioni

Argomenti del secondo Convegno YouTrade in programma

Michele Raffaele, amministratore Raffaele

10:40 Instant Poll

Convegno YouTrade Sud, in programma

giovedì 21 marzo 2024, con una cena di business, e venerdì 22

giovedì 21 marzo 2024, con una cena di business, e venerdì 22

Roberto Di Lellis, giornalista

10:45 Edilizia al Sud: congiuntura e previsioni

Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc

13:00 Light lunch

marzo 2024 al T-Hotel di Lamezia Terme.

marzo 2024 al T-Hotel di Lamezia Terme.

MAIN SPONSOR

PARTNER

SPONSOR

Roberto Di Lellis
Roberto Macina
László Bagaméri
Federico Della Puppa
Anna Danzi
Alberto Bubbio

PIÙ INNOVAZIONE PER SUPERARE OGNI OSTACOLO

Nonostante le scosse all’economia provocate dalla geopolitica, l’edilizia e la distribuzione hanno di fronte ampi spazi di crescita. A patto di puntare sulle migliori soluzioni, di conoscere le novità e saper gestire i trend. I temi del convegno

n un mondo che sembra aver perso certezze, in cui la competitività diventa una sfida quotidiana, in cui l’orizzonte sembra più lontano, ci sono anche buone notizie. Per esempio, non tutti i settori soffrono delle turbolenze legate alle tensioni internazionali. Inoltre, per attività come l’edilizia ci sono praterie ancora vergini che possono essere conquistate con nuovi strumenti, come la tecnologia. Tutti temi che saranno al centro della terza edizione del Convegno YouTrade Sud, in programma a partire da giovedì 15 maggio con la cena di business e il

conferimento degli YouTrade Awards Sud alle imprese che si sono distinte per risultati e per la qualità del proprio lavoro. Appuntamento che prevede venerdì 16 maggio i lavori del convegno al centro congressi del T Hotel di Lamezia Terme. L’importanza dell’appuntamento, vista l’aria che tira nell’economia, è ancora più importante. Conoscere in anticipo i trend, avere il polso della congiuntura e delle prospettive, con la possibilità di intervenire durante i lavori, è certamente un'occasione per mantenere o conquistare nuovi spazi sul mercato.

GUARDARE IL FUTURO

Per la terza edizione dell’evento organizzato da Virginia Gambino Editore, inoltre, l’agenda del convegno propone una serie di interventi di alto livello, per aprire la mente e osservare il futuro. Non a caso la scaletta degli interventi si apre con la relazione di Roberto Macina, romano, classe 1984, laureato in ingegneria informatica, managing director di Next4, azienda in cui si occupa di investimenti e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell’ambito digitale (trovate la sintesi del suo intervento in queste pagine). Perché, se è vero che il mondo dell’edilizia è partito in ritardo nel processo di digitalizzazione, è altrettanto corretto attendersi un grande recupero nell’applicazione degli strumenti che l’informatica mette a disposizione, dalla business intelligence al cloud, dai sistemi di Crm fino all’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale. A dispetto di chi definisce l’edilizia come un’attività statica, la distribuzione di materiali e soluzioni per la filiera delle costruzioni può sensibilmente aumentare la redditività e la competitività con l’adozione di soluzioni di information technology.

SCOPRIRE L’ESTERO

Ma il convengo presenta anche un altro intervento stimolante: quello di László Bagaméri, direttore commerciale Újház, distributore di materiali per edilizia ungherese con 80 punti vendita. La testimonianza di un operatore estero non significa solo la possibilità di apprendere tecniche di distribuzione che hanno avuto successo e che possono essere replicate in Italia, ma anche l’occasione di aprire la propria visione su uno spazio che non sia quello abituale della propria zona di attività. Insomma, l’apertura di una finestra su altre realtà stimola fantasia e creatività nell’ambito della propria professione. Come accennato, il III Convegno YouTrade Sud non manca di proporre temi di stretta attualità: l’analisi della congiuntura economica, con le previsioni per i prossimi mesi, un compito assai arduo, è affidato anche quest’anno al lavoro del Centro Studi YouTrade che da anni monitora le dinamiche del mercato con puntualità. Non solo: il centro di ricerca ha anche stilato una classifica ragionata della distribuzione di materiali per edilizia nel Mezzogiorno, basata non solo sui risultati di fattu-

rato, ma anche sui parametri finanziari che segnalano la competitività e l’affidabilità delle imprese. Di sicuro un lavoro che stuzzica la curiosità degli addetti ai lavori. La ricca agenda dei lavori prevede, inoltre, un focus su quelle che sono le novità regolamentari e normative che condizionano, nel bene e nel male, l’attività della filiera edile: un aspetto che non va sottovalutato, perché può condizionare radicalmente il business.

FUSIONI E TALK

Un altro tema caldo in questo periodo è quello delle acquisizioni e delle concentrazioni tra imprese del settore. Processi che non sempre sono affrontati nel modo corretto e che si prestano a equivoci o a veri e propri errori. Anche questo trend è al centro di una relazione di Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale, Università Cattaneo-Liuc, che vuole offrire soprattutto strumenti per la gestione dei processi di merger and acquisition. Ultimo, ma non meno importante: il ruolo di produttori e distributori è, come si dice in gergo calcistico, al centro del progetto. Il Convegno YouTrade Sud lascia ampio spazio ai talk show dei protagonisti del settore, che potranno confrontarsi anche con i partecipanti presenti sui temi di maggiore interesse.

CONVEGNO YOUTRADE SUD

INNOVAZIONE AL CENTRO DEL BUSINESS

L’innovazione è il motore della competitività, ma per molte Pmi italiane il percorso verso il cambiamento non è sempre lineare. In questo intervento esploreremo le principali tecniche con cui le imprese italiane stanno affrontando l’innovazione, analizzando modelli efficaci e strategie adottate. Un focus particolare sarà dedicato al Venture Building, un approccio che consente di creare nuove realtà imprenditoriali all’interno delle aziende, riducendo il rischio e accelerando il timeto-market. Verranno presentati esempi concreti e case history, con particolare attenzione al settore delle costruzioni, dove l’innovazione sta trasformando materiali, processi e modelli di business. Roberto Macina, romano, classe 1984, laureato in ingegneria informatica. Stanco ed esasperato dalle lunghe attese in coda, nel 2010 lascia il lavoro in una società di telecomunicazioni per fondare una startup con l’obiettivo di risolvere il problema delle file attraverso un’app per dispositivi mobili. Nasce così Qurami, di cui è fondatore e Ceo. L’azienda viene acquisita nel novembre 2018 e si trasforma in ufirst, una delle app più scaricate e utilizzate in Italia durante il lockdown della primavera 2020. Dopo questa prima exit, nel 2020 fonda Wda, un operatore di Venture Building che lancia startup in modo seriale. A fine 2024 anche Wda viene acquisita, segnando la sua seconda exit imprenditoriale dalla holding di investimento Next4. Attualmente è managing director di Next4, dove si occupa di investimenti e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell’ambito digitale. È inoltre lecturer presso l’Università Luiss Guido Carli, dove insegna Digital Business.

VOLA IL SUD DELLE COSTRUZIONI

Se lo scorso anno avevamo raccontato di un Sud delle costruzioni che correva, quest’anno evidenzieremo come le regioni del Sud in questi ultimi anni abbiano letteralmente volato. I dati sul valore aggiunto delle costruzioni prodotto tra il 2020 e il 2023 in Italia evidenziano una crescita del 66,3%, con il Sud a +79,2%. Il rilancio del 2021 per il Sud è stato trainante, con +35,0% rispetto al 2020, a fronte di una media nazionale del 28,7% e di una dinamica delle regioni del Nord del 24,8%. Nel 2022 la crescita del Sud è stata di +22,0% contro una media nazionale di +19,4% e nel 2023 la crescita al Sud si è consolidata di un ulteriore +8,8% contro una media nazionale del +8,2%. Confrontando la crescita di lungo periodo 2014-2023, il Sud presenta un aumento del valore aggiunto del 78,3% contro il 68,0% medio a livello nazionale. Dunque, il Sud delle costruzioni grazie a superbonus e Pnrr ha letteralmente volato in questi anni, una corsa che racconteremo nei dettagli, con dati puntuali sull’andamento della distribuzione di materiali edili e sulle dinamiche performanti delle sue migliori imprese.

MANGIARE O ESSERE MANGIATI?

Nelle loro evoluzioni i settori economici vivono momenti di ristrutturazione nei quali si moltiplicano le operazioni di fusioni e acquisizione. In questi contesti le imprese si trovano di fronte ad un bivio: mangiare o essere mangiati. La scelta non è sempre semplice. Si tratta di valutare le implicazioni strategiche, organizzative ed economico-finanziarie di queste operazioni. Certo, il loro inquadramento va fatto analizzandone i presupposti strategici. Una volta deciso di dar seguito a una di queste operazioni si tratta di effettuare alcuni passaggi, da cui dipende l’efficacia dell’operazione. L’aspetto economico è importante, ma non è l’unico da considerare.

LE SPECIALITÀ DEL GRUPPO UNGHERESE ÚJHÁZ

Un gruppo che ha alle spalle 27 anni di esperienza professionale, con migliaia di case costruite e ristrutturate, 80 negozi, un centro logistico di 8 mila metri quadrati, oltre 2.300 dipendenti, di cui un centinaio nella sede centrale, oltre 245 milioni di euro di fatturato: è l’identikit di Újház, realtà ungherese della distribuzione di materiali per edilizia. Un’azienda che opera in un contesto diverso, ma che è cresciuta con un originale modello di business, che punta molto sul servizio. Il gruppo offre ai clienti consulenza professionale, sopralluogo in loco, calcolo del fabbisogno di materiali, progettazione con visualizzazione 3D, gestione completa della ristrutturazione, noleggio di macchinari edili, utensili manuali, recinzione mobile, ascensore, ponteggio, sala riunioni, taglio e piegatura prodotti, miscelazione vernici-intonaco, deposito di materiali edili, consegna a domicilio e servizio gru. Al Convegno YouTrade Sud a descrivere l’attività del gruppo ungherese sarà László Bagaméri, direttore commerciale Újház.

NUOVE REGOLE PER L’EDILIZIA

Il ciclo economico della distribuzione non può prescindere dalle dinamiche che coinvolgono la produzione di prodotti e materiali per le costruzioni: in questo contesto importanti previsioni normative, come l’imminente entrata in vigore dei nuovi decreti del ministero dell’Ambiente e della Sostenibilità Energetica sui Criteri Ambientali Minimi (Cam) per l’edilizia e di quelli sulle infrastrutture stradali, certamente avranno una rilevanza nell’orientare anche le scelte della distribuzione. Così come sarà rilevante la completa entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione (Cor 2024/3110/Ue) che, oltre ad imporre ai prodotti nuovi requisiti da rispettare (quali quelli di sostenibilità), prevede obblighi anche per i distributori. Appalti pubblici e visione prospettica nella gestione del costruito, richiamano il concetto del Building Information Modelling (Bim), ed anche in questo caso i distributori dovrebbero essere in grado di comprendere quanto siano complete le informazioni che accompagnano i prodotti per rispondere a queste nuove esigenze.

LÁSZLÓ BAGAMÉRI
ANNA DANZI

MEGLIO DEL NORD PER RICAVI MA NON PER UTILI

Le rivendite del Mezzogiorno mostrano un incremento dei fatturati migliore rispetto alla media nazionale. Il punto debole rimane, però, la redditività, ancora un po’ al di sotto rispetto al resto d’Italia. Sul podio Raffaele, Sardares e Gracocem

PERABBONATI

CONVEGNO YOUTRADE SUD

IL CRUSCOTTO DEI DISTRIBUTORI EDILI DEL SUD

Variazioni percentuali delle dinamiche economiche tra il 2022 il 2023

MOL in % sul val. produzione

Utili netti in % sul fatturato

SOLOPERABBONATI

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende del settore
Sud Media Nazionale

ABBONATI

KONCRETO 40

MALTA TIXOTROPICA STRUTTURALE

FIBRORINFORZATA SEMIRAPIDA

AD AZIONE PASSIVANTE PER IL RIPRISTINO MONOLITICO DEL CALCESTRUZZO

APPLICABILE IN SPESSORI DA 3 A 40 MM

Certificata per la protezione delle armature contro la corrosione in soli 5 mm come previsto dalla NORMA 1504-7

Alte resistenze: 50 MPa (prestazione richiesta per classe R4≥45 MPa) Eccellente adesione: 3 Mpa (prestazione richiesta per classe R4≥2 MPa)

Basso modulo elastico: 17 GPa (prestazione richiesta per classe R3≥15 GPa)

SCOPRILO!

CONVEGNO YOUTRADE SUD

IL CRUSCOTTO DEI DISTRIBUTORI EDILI DEL SUD

Variazioni percentuali delle dinamiche finanziarie tra il 2022 e il 2023

Sud Media Nazionale

CASH FLOW / FATTURATO

Rendimento del personale (migliaia di euro)

SOLOPERABBONATI

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende del settore

DISTRIBUTORI DI MATERIALI EDILI DEL SUD. VARIAZIONE %

DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE IMPRESE 2022-2023

PERABBONATI

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

DISTRIBUTORI DI MATERIALI EDILI DEL SUD. VARIAZIONE %

DEL FATTURATO PER REGIONI 2022-2023

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

CONVEGNO YOUTRADE SUD

ANDAMENTO DEL VALORE AGGIUNTO NELLE COSTRUZIONI IN ITALIA E PER MACROAREE (VALORI PERCENTUALI SU ANNO PRECEDENTE)

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CONVEGNO YOUTRADE SUD

RAGIONE SOCIALE

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CONVEGNO YOUTRADE SUD

RAGIONE SOCIALE

SOLOPER

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CONVEGNO YOUTRADE SUD

RAGIONE SOCIALE

SOLOPER

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ATTUALITÀ

EMERGENZA TETTI PER 1,3 MILIARDI DI METRI QUADRATI

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Il minerale cancerogeno, utilizzato in passato per coperture e rivestimenti, è fuori legge da 1992. Ma la bonifica degli edifici è ancora in alto mare. Ora un aiutino arriva dal Pnrr

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Giuseppe Rossi

ATTUALITÀ

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ATTUALITÀ

UN PERICOLO MORTALE

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PUNTI DI FORZA

• Membrana impermeabilizzante traspirante

• Incastro maschio-femmina

• Strisce autoadesive per eliminare infi ltrazioni durante la posa

• Elevata tenuta alla pioggia battente

• Pannello idrofobizzato

• Elevata resistenza a compressione

• Aperto alla diffusione del vapore acqueo

• Regolatore igrometrico

• Eccellente protezione dal calore estivo e dal freddo invernale

• Riciclabile, ecologico, rispetta l’ambiente

STEICO SAFE

Il pannello termoisolante con membrana impermeabile-traspirante applicata per una posa sicura e la massima protezione dagli agenti atmosferici nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni.

Velocizza e riduce i tempi di posa

LA CRISI DEL RETAIL

OASI DELL’EDILIZIA NEL DESERTO DEL COMMERCIO

I dati di Confcommercio sono allarmanti: in poco più di un decennio sono stati chiusi 118 mila negozi al dettaglio, con un processo di desertificazione.

Ma per la distribuzione edile il trend è la concentrazione

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ISOLANTI

DIVISIONE EDILIZIA

COSTRUZIONE A SECCO

IMPERMEABILIZZANTI

SISTEMI COPERTURA

ANTINCENDIO

COLORIFICIO

DIVISIONE AMBIENTE

DIVISIONE FERRAMENTA

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SOPRAXPS ECO, isolamento termico sostenibile, ad alte prestazioni

SOPRAXPS ECO è la soluzione per isolamento termico in polistirene estruso di SOPREMA. Progettato per offrire prestazioni ancora migliori grazie a valori di conduttività termica ottimizzati, questo prodotto è al 100% riciclabile e rappresenta un esempio concreto di economia circolare e innovazione.

+ Conforme ai Criteri Ambientali Minimi - CAM e dispone della certificazione EPD

+ Contribuisce a ridurre il consumo energetico per la climatizzazione

+ Versatile e durabile per molteplici applicazioni

POMPE DI CALORE AL CENTRO DEL MERCATO

La prima edizione dell’evento dedicato a questo segmento della climatizzazione ha registrato un forte afflusso di pubblico. Prossimo appuntamento per aprile 2026

Paolo Caliari SOLOPERABBONATI

ABBONATI

MASSIMILIANO PIERINI, MANAGING DIRECTOR DI RX ITALY. SOTTO, VITTORIO CHIESA, DIRETTORE ENERGY & STRATEGY GROUP, POLITECNICO DI MILANO PRESENTA UN RAPPORTO DETTAGLIATO SULLO

STATO ATTUALE E LE PROSPETTIVE FUTURE DEL MERCATO ITALIANO

DELLE POMPE DI CALORE

ATTUALITÀ

SOLOPER

IL DIRETTORE GENERALE
DI EHPA. PAUL KENNY

HARDWARE FAIR ITALY

FERRAMENTA E DIY TORNANO IN FIERA A BERGAMO

Alla seconda edizione dell’evento (8 e 9 maggio) è atteso un aumento significativo di espositori e visitatori anche dall’estero. Il programma comprende anche una serie di convegni

Alice Fugazza

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A SINISTRA THOMAS ROSOLIA, AMMINISTRATORE DELEGATO DI KOELNMESSE ITALIA

ATTUALITÀ

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PERABBONATI

ALCUNI MOMENTI
DELLE EDIZIONI
PASSATE DELLA FIERA

CUSTOMER EXPERIENCE

CLIENTI PIÙ FEDELI

SE SODDISFATTI FUORI DAL NEGOZIO

Al processo di gestione degli acquirenti Rimini dedica un forum. Perché l’esperienza dei buyer è condizionata sempre più anche da una visione omnicanale dell’azienda. Comprese le soluzioni di intelligenza artificiale

SOLOPER

Paolo Caliari

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ATTUALITÀ

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NICOLA

SPILLER,

DIRETTORE DELL'OSSERVATORIO OMNICHANNEL CUSTUMER EXPERIENCE

SALONE DEL MOBILE 2025

Il grande evento dedicato all'arredo, all'illuminazione e al design ha coinvolto migliaia di persone e centinaia di aziende. Abbassata la saracinesca della manifestazione è però il momento di trarre le conclusioni. Quali trend sono emersi dai padiglioni di Fiera Rho e dai tanti appuntamenti del Fuorisalone? Siamo andati a scoprirlo

I TREND

DOVE VA IL DESIGN TRA COLORI PASTELLO E BRAND DELLA MODA

Il bilancio dello straripante evento milanese indica un successo di pubblico (anche troppo) e la ricerca di nuove sfumature dell’arredo. Che, nonostante i dazi, dovrebbe tenere botta anche per i prossimi anni

SOLOPER

Monica Battistoni

PERABBONATI

©ANDREA MARIANI

SALONE DEL MOBILE 2025

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©ANDREA MARIANI

ABBONATI

SALONE DEL MOBILE 2025

SOLOPERABBONATI

©DIEGO
©DIEGO RAVIER

ABBONATI

©DIEGO RAVIER
©DIEGO RAVIER

SALONE DEL MOBILE 2025

SOLOPER

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SALONE DEL MOBILE 2025

ABK STUDIO

TRA GUFO E STRUZZO

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MCZ
LA STUFA CHE SCALDA E RAFFRESCA

ISOLSPACE PIASTRELLE FONOASSORBENTI

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SALONE DEL MOBILE 2025

VIMAR CASA SEMPRE PIÙ SMART

SETTEF UN PORTALE MONOLITICOSOLOPERABBONATI

NUOVE LASTRE CERAMICHE

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COSENTINO CERAMICA E DESIGN

MARAZZI

SALONE DEL MOBILE 2025

NOVACOLOR

SFUMATURE TREND

MAPEI

TRA ADESIVI E SMALTI

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ENERGIEKER EQUILIBRISMI DI GRES

FRIUL MOSAIC I PANNELLI ÉCLATS

SAINT-GOBAIN ITALIA

VOLUMI IN GESSO FIBRO-RINFORZATO

DISTRIBUTORI EXTRALARGE

a cura del Centro Studi di Youtrade schede a cura di Alice Fugazza
Punto vendita
Punto vendita + Showroom
Showroom
LEGENDA

PER LE RIVENDITE INIZIA L’ERA DELLA CRESCITA

Sotto la lente i risultati di 20 insegne della distribuzione di materiali per edilizia. Risultato: i conti corrono o comunque tengono anche per il 2025. Ma il dato comune è la voglia di ingrandirsi tramite acquisizioni

ANALISI
A cura del Centro Studi YouTrade

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Fatturato, punti vendita e presenza di show room nei multipoint

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati forniti dalle aziende e dati camerali *valori dichiarati dagli intervistati; ** valore medio calcolato solo sui fatturati disponibili e relativi punti vendita

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PROTEGGE RESISTE RIPARA

Per ogni tipo di pavimentazione, che si tratti di nuova realizzazione o manutenzione, un sacco di soluzioni per garantire resistenza, sicurezza e lunga durata.

Andamento del fatturato e della redditività dei multipoint* tra il 2019 e il 2023 (valori in milioni di euro)

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (solo società di capitali e solo quelle con bilanci disponibili) *Solo società di capitale, escluse holding

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Andamenti e prospettive di mercato per i multipoint

DINAMICHE 2024 ASPETTATIVE PER IL 2025

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su informazioni fornite dalle aziende

Le strategie dei multipoint

PRINCIPALI SFIDE DIGITALIZZAZIONE "NUOVE APERTURE / NUOVE ACQUISIZIONI"

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su informazioni fornite dalle aziende

ELLE ESSE È VICINA A TE!

I NOSTRI HUB SUL TERRITORIO

L’edilizia moderna richiede soluzioni performanti, collaudate e veloci: il nostro obiettivo è fornirle sempre e su tutto il territorio nazionale in tempi brevi.

Per questo Elle Esse ha sviluppato una rete commerciale unica nel suo settore, che risponde ad HUB collocate in modo strategico in tutta Italia. Questa presenza capillare assicura il massimo supporto logistico, di servizio e di assistenza. Ogni HUB ha l’intera gamma di prodotti Elle Esse sempre a disposizione: dagli isolanti termici a tutti i complementi necessari all’installazione.

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VENEZIA _ CAMPOBASSO

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PADOVA _ VERONA _ MILANO _ BRESCIA _ CESENA _ PESCARA _ ROMA _ NAPOLI _ CASERTA

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Da più di 50 anni al tuo fianco

UN 2025 POSITIVO E PIÙ DIGITALIZZAZIONE

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Alexander Comploj - Direttore generale Bauexpert

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EDIL '83

IL VANTAGGIO DI

ESSERE MULTIPOINT

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Rosanna Marcozzi e Alessandro Angelozzi, titolari Edil ‘83

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DOPO I BONUS UNA SPINTA DAL PNRR

CARTA D’IDENTITÀ

SOLOPER

Da sinistra, Roberto Battocchio, Fabio Garzotto e Giuseppe Dal Maistro

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LEGANTE PER AGGREGATI

PIÙ OUTDOOR E MERCATO HORECA

CARTA D’IDENTITÀ

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Luca Berardo, amministratore delegato

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AFFARI IN CRESCITA E TANTO DIGITALE

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Cristina Rotunno, direttore acquisti

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CARTA D’IDENTITÀ VINCERE LA SFIDA QUALITÀ-PREZZO

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Fabio Aradori

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CARTA D’IDENTITÀ DA AZIENDA A GRUPPO

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Sistema per la gestione dell’apparato radicale delle alberature in ambiente urbano

PROTEZIONE RADICI MITIGAZIONE IDRAULICA

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Realizzato in materiale riciclato, con un tasso di vuoto del 94%, offre anche stoccaggio idrico e filtrazione naturale delle acque piovane, rendendolo ideale per viali alberati, piazze e piste ciclabili.

TANTA INNOVAZIONE E UN UFFICIO SUPPLY CHAIN

CARTA D’IDENTITÀ

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Federico Nessi amministratore delegato

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Attraverso il tempo, efficace sempre.

CARTA D’IDENTITÀ RITORNANO

LE

ATTIVITÀ EDILIZIE TRADIZIONALI

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Matteo Anelli, socio e responsabile ufficio acquisti

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SIAMO FOCALIZZATI SULLA DIGITALIZZAZIONE

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Valerio Lermini, titolare

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LA VERA SFIDA? GESTIRE LE SCORTE

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Antonio Cussino, titolare

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CARTA D’IDENTITÀ IL PUNTO DI FORZA? UN SERVIZIO DI ASSISTENZA

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Da sinistra Gabriele Guadagnini, Flavio Girardi e Berto Bauce

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PROGETTI DI ESPANSIONE E FESTA PER I 60 ANNI

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Luca Macarra, titolare

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L’ESPANSIONE NON È FINITA

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Marco Orsolini, titolare

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ORA ANCHE CON NOLEGGIO MACCHINE PER IL CANTIERE

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Fabio Mattei, titolare

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL NOSTRO PROGETTO

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D’IDENTITÀ

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Entico Chisté, responsabile ufficio acquisti Steldo

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MAGAZZINO E SERVIZIO PER FIDELIZZARE I CLIENTI

CARTA D’IDENTITÀ

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Thomas Kerschbaumer, presidente

SISTEMI DI COPERTURA AD ALTA EFFICIENZA

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Fernando Cislaghi, amministratore delegato

CARTA D’IDENTITÀ NUOVI PUNTI VENDITA E DIGITALIZZAZIONE

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CARTA D’IDENTITÀ ATTENZIONE PUNTATA SULLA LOGISTICA CENTRALIZZATA

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Michele Labellottini, amministratore delegato

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DA CUNEO A TRIESTE CON QUATTRO HUB

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Gianluca e Vincenzo Zanutta, amministratori delegati

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NELL’ ANIMA DELLA PUCCI !

Ogni giorno diamo l’anima per realizzare prodotti innovativi, sostenibili e intelligenti, che rendono il bagno degli Italiani più funzionale e agevolano il lavoro degli installatori. Pucci: anima, tecnologia e creatività italiane.

PUCCI R CASSETTE

Le due aziende hanno siglato una collaborazione che mette a frutto due eccellenze: le tecniche per l’isolamento e il rinforzo strutturale. Con sinergie utili anche per i clienti

Copyright: YouTrade

Teknowool, realtà italiana della distribuzione nata nel 1988 e diventata un punto di riferimento per l’isolamento termoacustico, la protezione passiva e i sistemi costruttivi innovativi, e Fibre Net, player nazionale protagonista nello sviluppo e produzione di sistemi per il rinforzo strutturale, la sicurezza sismica e il consolidamento delle infrastrutture, uniscono le loro competenze per affrontare le nuove sfide dell’edilizia La partnership tra le due aziende punta a coniugare innovazione, formazione, capillarità distributiva e visione tecnica, in un momento storico in cui l’edilizia pubblica e privata, anche grazie agli investimenti del Pnrr, richiede soluzioni integrate, sicure e sostenibili. YouTrade ha approfondito le ragioni e le prospettive di questa collaborazione con Stefano Luzi, ceo di Teknowool Holding, e Fabio Forsi, responsabile vendite Italia - Business Unit Edilizia Gruppo Teknowool.

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NON AVREBBE SENSO SENZA UNA PIATTAFORMA DISTRIBUTIVA IN GRADO DI SOSTENERLA

Domanda. Che cosa è Teknowool oggi?

Stefano Luzi. Teknowool oggi rappresenta un network di operatori della distribuzione, specializzati in ambito edile, che spaziano in maniera significativa anche nell’impiantistica e nell’aeraulica. Riteniamo che l’isolamento e la qualità dell’aria siano settori cruciali, anche in ottica di sviluppo futuro della nostra impresa. Il nostro network è caratterizzato da un forte attaccamento al territorio. Cerchiamo sempre di affiancare all’offerta dei nostri fornitori un supporto tecnico e una proposta di sistema evoluta. Se c’è una novità, cerchiamo sempre di assicurarcela per primi. Inoltre, con i nostri quattro centri di trasformazione con macchine Cnc (a controllo numerico ndr), riusciamo sempre a definire la soluzione su misura e personalizzata.

D. Quali sono state le principali tappe della crescita di Teknowool?

Copyright: YouTrade

Stefano Luzi. Siamo nati nel 1988 dall’incontro di un gruppo di imprenditori. L’esperienza Teknowool si è sviluppata nell’ambito dell’isolamento industriale e nel 1998 si è espansa alla distribuzione. Nel 2007 il progetto Teknowool si è incontrato con quello della Fortlan-Dibi, oggi distributore di isolanti e produttore di Eps, per sviluppare una collaborazione nel Sud Italia. Questa iniziativa ha rappresentato una tappa cruciale perché di fatto ha cambiato la fisionomia del gruppo, in quanto in concomitanza con il mio ingresso in azienda, è stata fondata la business unit edilizia ed è stata aperta la Teknowool Adriatico. Dopo qualche anno come responsabile del punto vendita, sono diventato socio dell’azienda. Nel 2014 viene creata la Teknowool Holding e l’apertura dei punti vendita in Italia ha subìto un'accelerazione, passando da due agli attuali 22. Il gruppo conta oggi circa 200 dipendenti e 100 milioni di fatturato. Non siamo una srl, ma un network di aziende con partite Iva diverse detenute da una holding.

D. Dove sono localizzati i 22 punti vendita?

Fabio Forsi. Abbiamo punti vendita distribuiti in tutta Italia. Quattro sono localizzati in Lombardia, nel milanese, quattro nelle Marche, a Pesaro, Camerata Picena (Ancona), Ancona e Macerata; due in Toscana, a Firenze e Massa. A Roma abbiamo tre punti vendita in città e due a Napoli. Infine, abbiamo un punto vendita a Catania e due in Sardegna, esattamente a Cagliari e Ozieri (Sassari). La holding ha inoltre una società che si occupa di industria in Triveneto e un’altra azienda a Milano che si occupa solo di industria, dislocata a Pero. Io mi occupo del coordinamento commerciale della parte edile di tutti i punti vendita.

D. Come avete scelto i territori?

Fabio Forsi. La pianificazione delle nuove aperture non segue mai una logica commerciale, ma si basa sull’opportunità di incontrare persone valide in grado di sposare il nostro progetto. Quindi, in primis ci preoccupia-

mo di trovare una persona che possa gestire una filiale Teknowool, la scelta del territorio è una conseguenza. Chiaramente a monte c’è uno studio dei mercati, ma la nostra storia si lega all’individuazione di gestori capaci di portare avanti il nostro progetto aziendale.

D. Avete anche showroom?

Stefano Luzi. Abbiamo otto punti vendita con showroom, ma non si tratta di sale mostra tradizionali. Sono pensate come materioteche dove esporre i materiali. L’impresa o il tecnico possono venire da noi e toccare con mano le soluzioni che vendiamo e che proponiamo in cantiere.

D. Teknowool è nata da un’intuizione imprenditoriale che combinava innovazione tecnologica e visione distributiva. Quanto sono ancora attuali quei valori oggi, in un mercato in profonda evoluzione?

Stefano Luzi. L’innovazione tecnologica non avrebbe senso senza una piattaforma distributiva in grado di sostenerla. Il fatto di avere un network distributivo è un vantaggio per l’inserimento di nuovi progetti e prodotti, ma non basta se non c’è innovazione, prodotti all’avanguardia e sistemi che possono fare la differenza. Infine, innovazione e distribuzione non possono prescindere

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dal supporto tecnico.

D. La vostra storia dimostra che la forza di Teknowool nasce dalle relazioni, dalle persone e dal legame con il territorio. Quanto è centrale ancora oggi questo approccio umano e collaborativo?

Stefano Luzi. Il legame con il territorio è una parte fondamentale dell’azienda, un network di tante piccole aziende che cercano di guardare al mercato con una prospettiva comune. Ci concepiamo come realtà che nascono, crescono e vivono il territorio, tant’è che non c’è una filiale uguale all’altra: ognuna è costruita intorno al territorio che l’ha accolta e alle persone che la gestiscono. I gestori costruiscono il team e le relazioni coi fornitori, quindi rappresentano un elemento cruciale.

D. Dall’edilizia all’industria, fino alla cantieristica navale e all’aeraulica: come riuscite a gestire una tale diversificazione mantenendo alti standard di specializzazione tecnica?

Stefano Luzi. Cercando di affidare l’organizzazione delle divisioni a specialisti, verticalizzando il più possibile la conoscenza sia dei prodotti che del mercato. Poi, facciamo un grande lavoro, forse ancora più arduo e complesso, per connettere queste divisioni tra

FIBRE NET PRODUCE PRODOTTI E SISTEMI CERTIFICATI PER LA MANUTENZIONE, IL RIPRISTINO, LA MESSA IN SICUREZZA E IL RINFORZO STRUTTURALE DEL PATRIMONIO COSTRUITO

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loro: non è scontato farle dialogare, perché si tratta di ambiti diversi, ma spesso si aprono progetti condivisi, soprattutto in questa fase di mercato caratterizzata da numerosi cantieri del Pnrr. Molte volte si condividono delle opportunità partendo da prospettive differenti.

D. Sul totale del fatturato, quanto incidono le diverse divisioni?

Stefano Luzi. L’edilizia incide per più del 50%, la cantieristica navale per circa il 20%, mentre l’impiantistica e l’aeraulica per il restante 30%.

UN’OFFERTA PERFETTAMENTE INTEGRATA

Gianni Simionato è il direttore vendite Italia Business Unit

Edilizia Fibre Net.

Domanda. Fibre Net è un marchio leader nel consolidamento e rinforzo strutturale. Che cosa vi ha spinto a collaborare con Teknowool?

Risposta. La collaborazione con Teknowool è stata motivata dal nostro desiderio di lavorare con un partner che valorizza fortemente la formazione del proprio personale. Teknowool si distingue infatti per l’impegno nella formazione tecnica della sua rete vendita, che si traduce in un elevato livello di competenza e professionalità. Questa attenzione alla crescita professionale e alla qualità delle competenze rappresenta per noi un elemento chiave che ha rafforzato la nostra decisione di collaborare con loro.

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Inoltre, il loro approccio orientato alla ricerca di supporto e formazione tecnica, più che di semplici soluzioni a basso costo, si allinea perfettamente con i nostri valori e obiettivi di offrire servizi e prodotti di alto livello ai clienti.

D. Quali valori o strategie comuni avete riscontrato? E come questa sinergia rappresenta un’evoluzione della vostra rete distributiva?

R. La sinergia principale tra Fibre Net e Gruppo Teknowool deriva dalla condivisione di una volontà comune di proporre soluzioni tecniche mirate, basate sulle reali esigenze del cliente. Il Gruppo Fibre Net, da sempre, considera la formazione tecnica della propria rete vendita, sia interna che esterna, come un elemento fondamentale per garantire proposte di sistemi di alta qualità e affidabilità. Questa stessa filosofia caratterizza anche il Gruppo Teknowool, creando una base solida per una collaborazione efficace. Ritengo che, unendo le competenze e l’approccio professionale di entrambe le aziende, si possa portare avanti con attenzione e competenza l’offerta di sistemi Fibre Net sul mercato, rafforzando la presenza e la fiducia dei clienti attraverso soluzioni personalizzate e ben supportate.

D. Quali soluzioni del vostro portafoglio si integrano meglio con l’offerta Teknowool?

R. Fondamentalmente tutte. Teknowool, muovendosi su tutto il territorio nazionale, ovviamente incontra delle esigenze diverse e specifiche per ogni area. A puro titolo di esempio, sicuramente nell’area lombarda, l’antisfondellamento o l’antiribaltamento sono tematiche molto importanti, mentre nel Centro Italia, in aree vicine o direttamente in zona Cratere, diventano strategici i sistemi quali Crm Ri-Struttura o Frp. In ogni caso, tutto l’ambito dell’edilizia pubblica e privata è un target di riferimento importante che abbraccia tutti i nostri prodotti e sistemi. Esiste poi tutto il mondo delle infrastrutture di territorio, gestite a livello comunale, provinciale, da Città

D. Qual è la divisione che sta crescendo di più?

Stefano Luzi. In questa fase la divisione degli impianti dell’aria è quella più dinamica.

D. La divisione edilizia di Teknowool è fortemente orientata alla qualità e alla sicurezza, con un’offerta che spazia dall’isolamento termoacustico alla protezione passiva e all’antisismica. In che modo riuscite a offrire soluzioni personalizzate per i diversi mercati? Stefano Luzi. Cercando di capire le esigenze specifiche del committente per fare proposte pertinenti. Sempre

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metropolitane o dai consorzi e bonifica che in questo momento, grazie ai fondi del Pnrr è in forte fermento e offre molte opportunità a Fibre Net e ai nostri partner, e dove le nostre soluzioni con sistemi di rinforzo e malte tecniche trovano ampia applicazione.

D. Ci sono settori, come edilizia industriale, infrastrutture o retrofit, in cui vi aspettate una maggiore crescita condivisa?

R. Puntiamo molto al mondo dell’edilizia, quindi ristrutturazioni di edifici pubblici e privati, delle grandi infrastrutture e delle infrastrutture di territorio, dove vediamo almeno per i prossimi due anni un potenziale di crescita estremamente alto grazie ai fondi Pnrr.

D. Che tipo di supporto tecnico e commerciale avete attivato per accompagnare Teknowool in questo percorso di partnership?

R. Per prima cosa, abbiamo invitato circa 30-35 commerciali di Teknowool provenienti da tutta Italia presso il nostro Headquarter di Udine, per partecipare a una giornata di formazione tecnica di base. L’obiettivo era offrire loro l’opportunità di acquisire maggiore autonomia nel mercato dei rinforzi strutturali. Questo incontro ha riscosso un riscontro positivo ed è stato anche un’importante occasione per mostrare a Teknowool la nostra realtà. È stato molto significativo far loro comprendere che in Fibre Net svolgiamo un’attività importante di produzione, ricerca e sviluppo, analisi di laboratorio. Successivamente, in ogni area di riferimento di Teknowool in Italia, la nostra rete vendita e i nostri tecnici si sono resi disponibili per fornire supporto commerciale e tecnico quotidiano alle filiali, approfondendo i vari temi specifici. Intendiamo proseguire su questa strada, organizzando altri eventi di formazione che riteniamo fondamentali per il successo condiviso.

D. Avete già pianificato corsi congiunti o attività formative attraverso Teknoschool? Quali sono i temi più strategici da affrontare oggi con i professionisti?

R. Abbiamo intenzione di organizzare delle attività di

formazione rivolte a progettisti, imprese e installatori, appoggiandoci a Teknoschool per far conoscere i nostri prodotti e sistemi. È nostra intenzione inoltre, invitare progettisti e imprese facenti parte del network Teknowool alla nostra Academy a Udine. L’ambito di maggior interesse in questo momento è quello dell’edilizia pubblica. Riteniamo strategico far conoscere ai professionisti le soluzioni per il rinforzo e ripristino di edifici ed infrastrutture, ambito di forte interesse in questo momento e nel quale i fondi Pnrr stanno offrendo grandi opportunità per permettere la messa in sicurezza dei nostri edifici ed infrastrutture pubbliche.

D. Fibre Net è molto attiva in ambito R&S. State lavorando a nuove soluzioni?

R. Il punto di forza di Fibre Net risiede nella sua forte attenzione alla ricerca e sviluppo, ambito in cui l'azienda ha sempre investito considerevoli risorse. Questo impegno continuo permette a Fibre Net di essere costantemente all'avanguardia, sviluppando nuovi prodotti e sistemi innovativi che rispondono alle esigenze del mercato e rafforzano la sua posizione competitiva.

D. Come immaginate possa evolversi la partnership con Teknowool nei prossimi tre-cinque anni? Quali sono gli obiettivi comuni a medio termine?

R. Il nostro obiettivo a breve-medio termine è di rendere i prodotti e sistemi Fibre Net sempre più familiari al Gruppo Teknowool e a tutta la loro rete vendita e tecnica. La strategia di formare e rendere la rete vendita, sia interna che esterna, più autonoma contribuirà a creare un team più competente e sicuro, capace di cogliere le opportunità di mercato con maggiore efficacia. Inoltre, il periodo di tre-cinque anni rappresenta un arco temporale ideale per consolidare questa crescita, considerando la natura proattiva di Teknowool e la sua continua ricerca di nuove opportunità. Collaborando strettamente, si potranno sviluppare progetti innovativi e raggiungere obiettivi ambiziosi, sfruttando appieno il potenziale di Fibre Net e Teknowool e creando una base solida per il futuro.

Copyright: YouTrade

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più raramente quello che viene richiesto è ciò che serve veramente in cantiere, soprattutto nei lavori del Pnrr dove prescrizioni tecniche e capitolati presentano errori. E lì che Teknowool può inserirsi per fare la differenza. D. Teknowool è specializzata nell’isolamento termoacustico: com’è cambiato il mix nelle vendite tra i diversi materiali isolanti?

Stefano Luzi. È vero che il mondo del cappotto in Eps è crollato, però il mondo delle coperture e delle compartimentazioni è cresciuto. Quindi, a livello di volumi rimaniamo stabili. Sicuramente i materiali plastici stanno pagando il crollo del mercato del superbonus e l’ingresso delle fibre minerali, che stanno incrementando le loro quote di mercato anche grazie alle caratteristiche antincendio. Quello dell’antincendio è un tema centrale su cui stiamo lavorando tanto: il fatto di aver sviluppato una divisione anche per la protezione passiva al fuoco va proprio in questa direzione.

D. Come si riflette la vostra attenzione alla progettazione integrata nella scelta dei partner, dei prodotti e delle tecnologie?

Stefano Luzi. Teknowool lavora nella gestione di una proposta tecnica sempre in totale condivisione e trasparenza con il fornitore partner, che meglio di chiunque altro può darci la soluzione giusta da proporre in cantiere. Per noi è indispensabile condividere clienti, numeri e prospettive. Il nostro lavoro è proprio quello di raccogliere le migliori competenze e metterle a disposizione dei nostri clienti, con i quali dobbiamo entrare in stretta sinergia per poterli consigliare al meglio.

D. Che cosa vi ha spinto a stringere una partnership con Fibre Net? Quali aspetti vi hanno colpito in ter-

mini di cultura aziendale e visione del mercato?

Stefano Luzi. Ci siamo scelti a vicenda. L’idea di lavorare con Fibre Net nel rinforzo strutturale, un settore molto complesso e tecnico, nasce dalla condivisione di una relazione professionale che da anni ci lega alla direzione vendita dell'azienda. Oltre a un rapporto di fiducia, c’è anche la consapevolezza che Fibre Net è indiscutibilmente leader nel settore del rinforzo strutturale. Dietro a questa grande capacità tecnica e commerciale, ci sono persone motivate, che esprimono tanta energia, passione e senso di appartenenza aziendale: tutto ciò ci ha colpito molto.

D. Fibre Net è stata premiata per due volte da Industria Felix per le performance gestionali e la solidità finanziaria secondo i parametri individuati da Cerved Group Score Impact. Quanto è importante per Teknowool avere al proprio fianco un partner così solido, soprattutto in un contesto come quello del Pnrr e delle grandi commesse pubbliche?

Stefano Luzi. Da una parte, questo ci dà la garanzia di poter prendere degli impegni con i nostri clienti e portarli a termine; dall’altra, questa solidità ci dà la serenità di poter sviluppare una progettualità a lungo termine, investendo tempo e risorse. Non di meno, poter lavorare con fornitori così importanti per noi è motivo di vanto. A maggior ragione, abbiamo deciso di sposare questo progetto di partnership con Fibre Net, per creare un mercato più sano di cui oggi, dopo il superbonus, c'è tanto bisogno.

D. In un mercato che richiede affidabilità, capacità tecnica e continuità, quanto conta poter contare su una realtà come Fibre Net, che unisce visione inter-

nazionale, sostenibilità economica e innovazione?

Stefano Luzi. A quanto già detto in precedenza, posso aggiungere che Fibre Net non è solo rinforzo strutturale. Questa cosa ci ha stimolato a pensare a progetti che andassero oltre questo specifico settore di riferimento. Fibre Net è un’azienda all’avanguardia ed estremamente innovativa: questo porta un’azienda come Teknowool, che è sempre pronta a innovare e sviluppare nuovi progetti, a migliorarsi continuamente.

D. Quando è iniziata la collaborazione con Fibre Net e, a livello di business, che tipo di benefici avete riscontrato?

Stefano Luzi. Lavoriamo con Fibre Net da quattrocinque anni, ma di recente abbiamo approfondito in maniera sistematica questo rapporto. Da pochi mesi abbiamo siglato un accordo per diventare Fibre Net Point, pianificando una strategia che faccia incontrare le reti vendita delle due aziende per andare insieme sul mercato nei territori di competenza Teknowool. Abbiamo potuto verificare che il settore del rinforzo strutturale ha grandi potenzialità, a maggior ragione se possiamo contare sulle soluzioni Fibre Net. La ricaduta sul nostro fatturato è sicuramente molto importante. Per esempio, in un cantiere recente, grazie alla partnership con Fibre Net, abbiamo potuto inserire a capitolato un prodotto lanciato appena un paio di settimane prima: una soluzione nuova a basso spessore, unica sul mercato, senza la quale probabilmente avremmo dovuto battagliare con altri concorrenti usando la leva del prezzo. Invece, abbiamo potuto concentrarci sulle prestazioni tecniche. Fabio Forsi. Il rapporto con Fibre Net è iniziato come collaborazione sporadica mirata a interventi specifici,

ALL'INTERNO DEL PUNTO VENDITA TEKNOWOOL DI VAREDO I CLIENTI POSSONO VALUTARE UN’AMPIA GAMMA DI MATERIALI E APPLICAZIONI, COLORE E FINITURE PER INTERNO

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soprattutto in determinate zone dove vi è maggiore richiesta e necessità di sistemi di rinforzo strutturale, come le Marche. Oggi questo rapporto si è evoluto e stiamo integrando tutta un’attività di formazione del nostro personale e di supporto, anche sul territorio.

D. Con 22 sedi operative sul territorio nazionale, Teknowool ha costruito una rete distributiva unica. Come state integrando le soluzioni Fibre Net all’interno di questo ecosistema?

Fabio Forsi. La nostra rete vendita riceve continuamen-

te una formazione avanzata per raggiungere un’ottima conoscenza dei sistemi. In questa stretta sinergia stiamo collaborando con i tecnici Fibre Net, che contestualmente ci stanno segnalando sul territorio cantieri interessanti. Fibre Net ci sta dando dunque supporto sia a livello tecnico che quotidiano.

D. Quali strumenti di supporto tecnico o commerciale messi a disposizione da Fibre Net si sono rivelati più efficaci per la vostra clientela?

Fabio Forsi. Sicuramente il supporto tecnico e commerciale. Per portare avanti un progetto in maniera efficace ci vuole trasparenza e serietà, cosa che abbiamo riscontrato in Fibre Net.

D. Siete da sempre molto attivi nella formazione attraverso Teknoschool. Quanto è strategico per voi poter affiancare alla vostra attività formativa anche il know-how specialistico di Fibre Net?

Fabio Forsi. Direi che è molto importante. La formazione teorica e pratica è sempre stata un nostro focus, con l’obiettivo di istruire squadre di posa capaci di installare sistemi e di affiancare i tecnici per guidarli nella scelta del prodotto più idoneo. Oggi Teknowool si posiziona sul mercato per soddisfare richieste che arrivano da più fronti, tipicamente da imprese edili e progettisti. Teknoschool mette a disposizione di questi attori del mercato una scuola-laboratorio tecnico di posa, per far toccare con mano le soluzioni presenti sul mercato. La collaborazione con Fibre Net è importante in seno a questo nostro progetto interno, perché occupandosi di un settore specifico, e in crescita, l’azienda può offrirci le soluzioni giuste per rispondere alle attuali esigenze del mercato, legate in particolare ai lavori del Pnrr, quindi soluzioni di adeguamento sismico e rinforzo strutturale degli edifici. D. Vi rivolgete più alle imprese o ai progettisti?

Fabio Forsi. Lavoriamo su entrambi i fronti. La cultura del prodotto parte dalla progettazione, ma deve arrivare anche all’installatore che si trova in cantiere. La Teknoschool è un progetto nato nel 2010 e organizza corsi per varie tipologie di operatori, dagli applicatori alle imprese e progettisti. Negli anni abbiamo organizzato su tutto il territorio nazionale anche corsi formativi legati alla progettazione, in collaborazione con gli ordini professionali, con l’assegnazione di crediti formativi. Diciamo che in Teknoschool vogliamo fare cultura, presentando soluzioni innovative ad alto valore aggiunto, cercando di lavorare sulla progettazione e sugli applicatori.

D. Sull’antisismica, ci sono dei corsi più gettonati rispetto ad altri?

Fabio Forsi. L’affluenza ai corsi dedicati all’antisismica e ai rinforzi strutturali è sempre molto alta. Si lavora per applicazioni: destano grande interesse i corsi sull’antisfondellamento, uno dei sistemi per l’adeguamento degli edifici scolastici, che ormai da qualche anno è ormai un tema molto sentito.

D. Con Fibre Net avete già in programma corsi congiunti o attività di aggiornamento tecnico pensati per progettisti, imprese e applicatori?

Fabio Forsi. All’interno della nostra Teknoschool, stiamo preparando un programma itinerante insieme a Fibre Net. Saranno all’incirca una quindicina di incontri congiunti, distribuiti su tutto il territorio e dedicati ai vari interlocutori.

D. Di solito quante persone partecipano ai corsi?

Fabio Forsi. Mediamente c’è un’affluenza di 80-100 persone.

D. Quanti crediti formativi vengono assegnati durante i corsi?

Fabio Forsi. In generale, i corsi realizzati con il Cni assegnano un credito per ogni ora di formazione. Gli altri ordini professionali hanno delle modalità di attribuzione diverse, quindi ci può essere una variabilità.

D. Quante ore durano i corsi?

Fabio Forsi. Mediamente tre ore.

D. Teknowool è attenta alla sostenibilità ambientale e alla qualità delle soluzioni proposte. In che modo Fibre Net risponde a questi criteri e rafforza il vostro posizionamento sul tema della responsabilità ambientale?

Stefano Luzi. Per chi fa edilizia sostenibilità significa concorrere alla salvaguardia del patrimonio costruito. Per questo, tutte le volte che riusciamo a inserire in cantiere una soluzione Fibre Net, sappiamo di aver contribuito alla durabilità di una struttura. Mi sembra un gran bel modo di essere responsabili verso l’ambiente e verso il territorio.

D. L’adesione al programma Elite di Euronext testimonia la vostra visione di crescita strutturata e sostenibile. In che modo la collaborazione con Fibre Net si inserisce in questo percorso?

Stefano Luzi. Elite è un’eccellenza dal punto di vista della gestione e del supporto all’attività e al management aziendale. Dal canto suo Fibre Net è un’eccellenza nell’ambito del rinforzo strutturale. Quando si lavora tra eccellenze tutto è più facile.

D. Guardando avanti, quali sono le aree tecnologiche e i mercati su cui intendete sviluppare nuove sinergie con Fibre Net?

Fabio Forsi. Teknowool esercita ogni giorno attività di consulenza con imprese e progettisti. La riqualificazione delle strutture esistenti, quindi la messa in sicurezza degli edifici e i rinforzi strutturali, anche nelle nuove costruzioni, è una tematica che viene affrontata quotidianamente. Condividere questa strada con un partner come Fibre Net sicuramente ci dà un vantaggio rilevante, sia per il supporto a livello tecnico sia come ritorno di immagine.

D. Il Pnrr rappresenta un’occasione irripetibile per l’edilizia pubblica e privata. Pensate che l’alleanza Teknowool-Fibre Net possa avere un ruolo attivo nei progetti strategici per scuole, ospedali, infra-

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L’AMPIO MAGAZZINO

TEKNOWOOL DI VAREDO

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strutture?

Fabio Forsi. Sì, è uno dei focus su cui stiamo lavorando e che sta già portando degli ottimi risultati. Fibre Net ci sta dando un supporto non indifferente: siamo in contatto costante con l’azienda e la loro proposta di rinforzi strutturali ci sta portando un valore aggiunto molto importante. Operiamo sui cantieri del Pnrr in maniera costante, in tutte le regioni d’Italia: ovviamente ci sono zone più attive, come il Centro e il Nord Italia, mentre a Sud la situazione è a macchia di leopardo.

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D. Potete raccontare un esempio o un caso di un cantiere rilevante affrontato assieme?

Fabio Forsi. Attualmente, con il collega Carlo Bolognini, stiamo operando insieme a Fibre Net in una scuola primaria ad Ancona, un intervento importante che partirà a breve e coinvolge circa 2 mila metri quadrati di facciata. Abbiamo proposto il sistema Frcm a basso spessore C-Matrix con funzione antiribaltamento. La rete viene applicata sulla parete in calcestruzzo con barre in acciaio elicoidale: in un centimetro di spessore siamo riusciti a offrire un sistema antiribaltamento abbinando una malta a calce idraulica naturale. Il binomio con Fibre

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Net è stato vincente per portare a casa questo cantiere. D. Sempre più spesso progettisti ed enti pubblici cercano interlocutori completi, in grado di fornire soluzioni integrate, certificate e garantite. Quanto conta oggi, in un contesto tecnico e normativo così sfidante, avere al proprio fianco un partner come Fibre Net?

Fabio Forsi. Ponendoci come unico interlocutore nei confronti del cantiere, studiamo il mercato per trovare sempre prodotti innovativi. Una filosofia che è nel nostro dna da quando è stata fondata l'azienda. Quando scegliamo un partner, valutiamo attentamente quello che ci offre. Nel caso di Fibre Net abbiamo scelto l’azienda per il metodo e il modo di ragionare molto simile al nostro: costante attenzione alla formazione e all’elevato valore tecnico delle persone sul territorio, a cui si aggiungono le certificazioni dei prodotti, il supporto tecnico. Il fatto di poter contare su un’azienda solida, superspecializzata e strutturata, ci permette di dare un servizio e mantenere gli impegni che prendiamo con i nostri clienti.

D. La distribuzione edile in Italia è in grande fermento: da qui a dieci anni come vede il futuro di Teknowool Holding?

Stefano Luzi. Vedo un network di aziende che continuerà a crescere. Ma soprattutto vedo una differenziazione di sviluppo all’interno delle divisioni, nella prospettiva di approfondire sempre più le competenze nei diversi ambiti di riferimento. Quindi, un gruppo sempre più impegnato nell’edilizia tecnica ma che possa far incontrare il mondo degli impianti, dell’aeraulica e della protezione al fuoco. D. Come vi rapportate al discorso della digitalizzazione?

Stefano Luzi. Siamo cresciuti tantissimo sul fronte della digitalizzazione, anche per far dialogare il nostro network in maniera veloce. Un altro aspetto su cui ci siamo

focalizzati è la gestione dei processi: oltre a ottimizzare al massimo la gestione delle scorte e degli ordini con i fornitori, stiamo lavorando per mettere a disposizione dei nostri funzionari alle vendite sul territorio tutte le informazioni necessarie per poter operare in maniera autonoma e veloce. Il prossimo step sarà quello di estendere il processo di digitalizzazione anche ai nostri clienti, consentendo loro di condividere informazioni che oggi non hanno ancora velocemente a disposizione.

D. Vuole lanciare un messaggio ai rivenditori?

Stefano Luzi. L’edilizia è un ambito privilegiato rispetto ad altri settori che in questo momento, per mille ragioni, stanno soffrendo. Questa consapevolezza, adesso che l’euforia del superbonus è scemata, rappresenta un’ottimo presupposto per non farsi prendere dal panico e optare per scelte ambiziose e lungimiranti. Per questo l’obiettivo di tutti i distributori dovrebbe essere quello di salvaguardare il mercato dell’edilizia perché rimanga un mercato sano e su cui continuare a investire.

EVENTO DI FORMAZIONE FIBRE NET PER TEKNOWOOL PRESSO LA SALA CONVEGNI

AZIENDALE. A SINISTRA, FIBRE NET RICEVE IL PREMIO INDUSTRIA FELIX PER PERFORMANCE

FINANZIARIE, GESTIONALI

GRUPPO MADE

IL NETWORK CRESCE E SI RINNOVA

A Roma il congresso con 250 imprenditori della distribuzione.

Obiettivo: guardare al futuro con un nuovo format per gli showroom Livingmade e per le ferramenta professionali. Nuova collaborazione con Assoposa

al piccolo gruppo degli inizi, con meno di una ventina di aderenti, a un network che raggiunge 226 punti vendita distribuiti in 18 Regioni d’Italia. Con una storia di successo costruita nell’arco di vent’anni, Gruppo Made ha saputo innovare e innovarsi, dando vita a una realtà aggregativa capace di valorizzare la storicità e le peculiarità delle aziende di distribuzione presenti

sul territorio, testimonianza di quell’imprenditoria fatta di piccole e medie aziende, spesso a carattere famigliare che caratterizzano il tessuto nazionale. A inizio marzo, a Roma, 250 imprenditori si sono riuniti per il Congresso Nazionale per confrontarsi su strategie, innovazione e sviluppo del settore edile.

IL PRESIDENTE DI GRUPPO MADE, FRANCO FERRARI. SOTTO, IL DIRETTORE GENERALE GIAN LUCA BELLINI. A SINISTRA, I PARTECIPANTI

ALLA CONVENTION

DEL GRUPPO MADE A ROMA

IL VALORE DELLE RELAZIONI

«La nostra forza non si misura solo nei risultati economici, ma nel valore delle relazioni che abbiamo saputo creare, nel rispetto reciproco e nella volontà di restare uniti», ha esordito nel saluto introduttivo il presidente Franco Ferrari, lasciando poi la parola al responsabile marketing e

I PROTAGONISTI DEL 2025

Come ha sottolineato Sonia Ghaffani, direttore commerciale di Gruppo Made, nei congressi del gruppo c’è la possibilità di conoscere e condividere le attività che gli imprenditori aderenti realizzano nelle loro aziende, con l’obiettivo che queste buone pratiche possano essere replicabili da altri colleghi. Ecco i protagonisti dell’edizione di quest’anno.

Francesco Ingoglia di Teving di Trapani. Per diversificare l’offerta nel suo bacino d’utenza, la rivendita ha scelto di offrire ai suoi clienti prodotti innovativi. I risultati migliori li sta ottenendo con le pavimentazioni in resina e la posa in opera di impermeabilizzanti ad alto contenuto tecnico.

Francesco Rivera di F.lli Rivera (Campomorone, Genova) . Nel suo mercato, la presenza della Gdo è forte, ma l’azienda ligure ha deciso di puntare sulla qualità del servizio al cliente e un’offerta ad alto valore tecnico.

Massimo Fontana di Fontana (Cetraro, Cosenza). La rivendita mantiene alta la specializzazione della lavorazione delle pietre e dei marmi. Riceve puntualmente

supporto da Gruppo Made anche attraverso i corsi di formazione, con l’obiettivo di offrire un servizio completo ai clienti, partendo dal coinvolgimento dei professionisti locali.

Francesco Mazzarella di Gdl (Cerreto Sannita, Benevento). La rivendita ha recentemente trasformato l’attività inserendo domotica e servizi energetici.

Mazzarella, consulente certificato di Casa Clima, è esperto in efficientamento energetico e consulente fotovoltaico: una specializzazione che ha dato un forte impulso anche ai fatturati.

Andrea Giani di Made Distribuzione Cambiago (Milano). Il primo punto vendita nativo Made è il banco di prova dei servizi del gruppo, che in seguito vengono erogati a tutti gli aderenti. Lo store propone tutti i nuovi format espositivi per gli showroom Livingmade e la ferramenta professionale e ha messo a punto una squadra di professionisti per ogni settore merceologico.

Tra i servizi, la zona capitolati, il centro colore, il noleggio professionale e l’area destinata al recupero delle macerie.

PRESENTAZIONE NUOVI

INGRESSI NEL GRUPPO

comunicazione di Gruppo Made, Simone Daneo, che ha ricordato la mission del gruppo, cioè essere «un network di punti vendita moderni in grado di competere in uno scenario di mercato che è molto complesso e competitivo». In questo contesto, un elemento imprescindibile resta la formazione: con oltre 8.500 ore di formazione manageriale, professionale e tecnica erogate nel corso del 2024, Gruppo Made continua a puntare sulla crescita delle diverse figure professionali che operano all’interno dei punti vendita, offrendo approfondimenti sulla cultura d’impresa, l’analisi dei bilanci, le strategie di vendita e corsi tecnici in collaborazione con i fornitori partner.

AIUTO ALLA CRESCITA

Aiutare i punti vendita a crescere per Gruppo Made significa anche mettere a disposizione professionisti specializzati nella progettazione e realizzazione di format espostivi. A Roma le rivendite aderenti hanno avuto modo di conoscere il nuovo format showroom Livingmade, unitamente al nuovo format dedicato alle ferramenta professionali. Inoltre, tra le novità presentate durante il Congresso Nazionale, è stata divulgata la nuova collaborazione con Assoposa che attraverso i suoi tecnici offrirà ai rivenditori Made consulenze specifiche, oltre a una formazione dedicata e, in caso di necessità, professionisti certificati. Prosegue anche nel 2025 l’attività di rebranding delle insegne aderenti, in cui Gruppo Made mette al primo posto il logo della rivendita, affiancato da quello

L'ANTROPOLOGO ED ECONOMISTA DIPAK RAY PANT DURANTE IL SUO INTERVENTO. SOPRA, SIMONE DANEO, RESPONSABILE MARKETING E COMUNICAZIONE DI GRUPPO MADE

IL DIRETTORE GENERALE

GIAN LUCA BELLINI.

SOTTO, IL MOMENTO DI CONDIVISIONE DELLE

BUONE PRATICHE MESSE

A PUNTO DA ALCUNE

RIVENDITE ADERENTI

AL GRUPPO. A DESTRA, LA SALA CONGRESSI

del gruppo: un modo per valorizzare l’identità storica delle varie rivendite, nell’ambito di una più ampia strategia glocal. Fondamentale, in questo senso, il lavoro degli Area Manager sul territorio e l’attività di comunicazione basata su un ecosistema digitale in grado di mettere in risalto le peculiarità di ogni aderente.

RELATORI ECCELLENTI

Come vuole la tradizione dei Congressi Made, anche quest’anno non sono mancati i contributi di ospiti di rilievo, come Cristina Scocchia, ceo di Illy Caffè, e con-

sigliere di amministrazione presso EssilorLuxotica e di Fincantieri, e l’antropologo ed economista Dipak Ray Pant, che hanno condiviso con la platea dei partecipanti il loro pensiero sui temi della leadership e dell’imprenditoria. «Per guidare le persone dobbiamo imparare a camminare dietro di loro», ha affermato Scocchia. «Si pensa che il leader sia quello che impartisce ordini e rappresenta il potere. Il vero leader è quello che cammina con il gruppo e si fa carico del gruppo». Come si diventa quindi un buon leader? Per la manager serve mixare quattro ingredienti: il quoziente intellettivo (saper prendere

decisioni e realizzare strategie); il quoziente emotivo (la capacità di monitore l’umore dei collaboratori in un clima di empatia); il quoziente politico (intelligenza sociale); il quoziente morale (rispetto degli altri). Per Dipak Ray Pant i piccoli imprenditori sono accomunati dal radicamento nel territorio e un sistema di relazioni che va al di là delle transazioni economiche, un vero e proprio microsistema di affetti. «Di che cosa hanno bisogno oggi questi imprenditori? Hanno bisogno di capire in che mondo stanno vivendo, operando, e in che modo stanno facendo impresa. Quali sono le influenze dirette e quelle indirette. Oggi ci sono cambiamenti rapidi e discontinui, cambiamenti profondi e strutturali e il futuro non si indovina, ma si costruisce», ha commentato l’economista.

I NUMERI

Dopo il momento di condivisione delle buone pratiche da parte di alcuni rivenditori aderenti (vedi box a pag. 166), la chiusura del Congresso Made è stata affidata al direttore generale Gian Luca Bellini, che ha presentato anche gli ultimi dati della congiuntura di settore. «Per quanto riguarda Gruppo Made, i numeri sono decisamente significativi: oltre 800 milioni di fatturato aggregato; oltre 90 mila clienti serviti. Si tratta, come è evidente, di un mercato enorme. Per raggiungere questi numeri c’è l’apporto di circa 1.500 professionisti che operano, a diversi livelli, all’interno delle rivendite aderenti. Gruppo Made dispone inoltre di quattro centri di logistica, mentre Made Distribuzione ha raggiunto i sette punti vendita diretti»,

CON IL FAI A SOSTEGNO DEL PATRIMONIO STORICO

Gruppo Made ha deciso di migliorare la visibilità del proprio marchio sul territorio nazionale con un investimento a sostegno dell’attività del Fondo Ambientale Italiano (Fai). «Come è noto, il Fai ha il fine di tutelare il patrimonio artistico, attraverso la ristrutturazione degli edifici storici, e quello paesaggistico del nostro paese», spiega il responsabile della comunicazione e marketing, Simone Daneo. «Crediamo che sia per noi un bel mondo da condividere e da comunicare, anche perché il Fai, tra l’altro, fa anche molta formazione, incontri nelle scuole. La salvaguardia dei beni storici e la valorizzazione del territorio sono perfettamente in linea con la nostra strategia».

ha dichiarato Bellini. «Forza, azione e passione caratterizzano l’azione di Gruppo Made sul territorio, ma è anche necessario che aumenti sempre di più la connessione fra le rivendite, lavorando maggiormente insieme, perché il mercato c’è e bisogna andare a prenderlo. Perché ciò accada, è indispensabile un modello di offerta vincente, che si può ottenere solo miscelando efficienza, qualità e innovazione. Il mercato della nuova normalità, che nonostante tutto è ancora superiore per valore a quello del 2019, pretende competenza e soprattutto la capacità non solo di conquistare il cliente, ma anche di fidelizzarlo al massimo», ha concluso il manager.

BIGMAT UNIKA

DISTRIBUTORI SPECIALI E SUPERVELOCI

Il multipoint compie dieci anni e punta ad aumentare il numero di rivendite. Anche grazie a una logistica ben organizzata e a partnership come quella con Vibrapac Geo

Una realtà giovane, diventata in pochi anni un centro di distribuzione di materiali per edilizia con undici punti vendita tra Milano, Genova e l’Emilia-Romagna, che entro fine 2025 aumenteranno a tredici. Così BigMat UniKa punta a espandere la propria area di riferimento, guardando in particolare ai mercati della Toscana e della Liguria. Fondato nel 2015 da manager con diverse e pluriennali esperienze nel settore dell’edilizia, il multipoint (che dal 2023 è entrato in Gruppo BigMat) punta a un modello di business fondato

DA SINISTRA, MAURO
COLOMBO, RESPONSABILE COMMERCIALE VIBRAPAC
GEO, E FERNANDO
CISLAGHI, AMMINISTRATORE
DELEGATO UNIKA
Copyright: YouTrade

su flessibilità, velocità e competenza tecnica per servire sia le imprese più strutturate sia i piccoli artigiani, anche in partnership con aziende fornitrici come Vibrapac Geo. Ne parliamo con l’amministratore delegato Fernando Cislaghi.

Domanda. BigMat UniKa non si definisce semplicemente una rivendita: perché?

Risposta. Crediamo che il modello business della rivendita di materiali edili, che tanto successo ha avuto negli anni Settanta-Ottanta, sia definitivamente eclissato. Il concetto del negozio generalista, che semplicemente rivende con un sovrapprezzo, nel mondo economico di oggi non ha più alcun senso. I motivi? Sicuramente la notevole espansione della Gdo, che ha privato i magazzini

RINATI IN SINTONIA CON LA DISTRIBUZIONE

Innovazione, sostenibilità e una elevata attenzione alla qualità sono i pilastri su cui si fonda l’attività di Vibrapac Geo, azienda specializzata nella produzione di elementi in calcestruzzo vibrocompresso ad alto contenuto ambientale minimo. Nata dal solco della vecchia Vibrapac, fondata nel 1958, Vibrapac Geo è pronta a cogliere le sfide del moderno mercato dell’edilizia, collaborando con i protagonisti del mondo della distribuzione. Mauro

Colombo, responsabile commerciale dell’azienda dal 2023, racconta a YouTrade obiettivi e sfide della società.

D. Come si è instaurato il rapporto con BigMat UniKa?

R. Collaboriamo da quasi due anni. BigMat UniKa ci ha dato fiducia con l’obiettivo di crescere insieme, soprattutto su mercati come Milano o Genova dove la grossa impresa ha applati importanti e prova sempre a chiedere preventivi diretti.

D. Quali sono i pilastri su cui si basa il vostro rapporto di collaborazione?

R. Ci interfacciamo nello scambio di capitolati e richieste. Purtroppo, oggi le imprese non sempre tengono presente le nuove direttive (N tc 2018) per le costruzioni, dove si impongono dei criteri ambientali minimi (C am ), limitandosi a copiare i vecchi capitolati. Vibrabac Geo, invece, punta molto sulla sostenibilità. Tutti i nostri prodotti sono accompagnati da una certificazione ufficiale che attesta un contenuto di materiale da riciclo superiore al 25%. Per alcuni tipi di finitura, come il blocco splittato o le pavimentazioni, che hanno una lavorazione particolare, restiamo comunque entro i requisiti richiesti dal decreto ministeriale.

D. Da due anni lavora per Vibrapac Geo: qual è la sua esperienza lavorativa precedente?

R. Sono stato prima responsabile commerciale nel settore rivendite di due importanti società nel mondo dell’edilizia. Successivamente ho seguito il mondo della distribuzione in qualità di agente plurimandatario per diverse aziende, per poi entrare in un gruppo come responsabile sviluppo nuovi soci. Infine, sono arrivato in Vibrapac Geo. Insomma, ho vissuto tutte le situazioni di differenziazione e crescita della distribuzione edile.

D. Questo le ha consentito di avere una maggiore sintonia con BigMat UniKa?

R. Con BigMat UniKa e con la distribuzione in genere, perché parliamo lo stesso linguaggio. Ringrazio società come BigMat UniKa che ci hanno dato fiducia. A oggi non abbiamo convenzioni con i gruppi, perché preferiamo instaurare una collaborazione diretta con le Copyright: YouTrade

edili dei clienti privati e spesso dei piccoli artigiani, a cui si aggiungono anche la diffusione dell’e-commerce e lo sviluppo della capillarità logistica di molti produttori. Insomma, ci sono tanti elementi che hanno imposto un cambiamento del modello di business: è per questo che BigMat UniKa non si definisce né rivendita né magazzino edile, ma distributore di materiali e soluzioni per l’edilizia.

D. Com’è organizzata l’azienda?

R. BigMat UniKa è una realtà che cerca di coniugare le esigenze di un mercato locale ai modelli di business delle grandi aziende. Il nostro è comunque un settore dove il mercato dei vari centri di distribuzione è contenuto nel raggio di 20-25 chilometri. Abbiamo comunque deciso di dotarci di un’organizzazione interna ben definita, con

singole rivendite per rilanciarci.

D. Qual è la differenza tra rivendita cliente e partner?

R. Il cliente si limita a richiedere il prodotto e il prezzo. Con il partner si instaura invece uno scambio commerciale importante che riguarda vari aspetti: non ci si limita al preventivo per portare a casa una vendita spot, ma si esercita insieme un lavoro continuo.

È un dialogo che ci accomuna per arrivare a un obiettivo comune.

D. Quali sono i prodotti più richiesti nella zona in cui operate?

R. I blocchi in calcestruzzo tradizionali per garage, cantine, seminterrati, locali tecnici. Oggi il mercato ci richiede sempre più spesso blocchi con spessori ridotti per non incidere sulle metrature dei locali. Siamo tra i pochi produttori a possedere certificazioni ufficiali anche per i blocchi a basso spessore.

Da un paio di anni stiamo promuovendo anche il nostro blocco Biodämm, un prodotto che si propone come alternativa al classico laterizio Poroton P800. Siamo riusciti a creare un blocco in calcestruzzo con oltre il 25% di materiale riciclato di recupero, con performance acustiche e termiche migliori rispetto ad alcuni prodotti già esistenti sul mercato.

D. Avete novità in vista?

R. Sì, stiamo testando nuovi prodotti per avvicinarci al settore dell’edilizia a secco.

D. Conta di più il design o la sicurezza?

R. Sono entrambi importanti. Diciamo che il design nel blocco in calcestruzzo non ha molta rilevanza. In questo caso, soprattutto nella posa di blocchi facciavista, la differenza la fa l’applicatore: per questo motivo serve una manodopera specializzata.

D. Qual è l’aspetto a cui i clienti sono più sensibili?

R. Non è mai stata la nostra politica, ma sul blocco in calcestruzzo purtroppo conta ancora molto il prezzo.

D. È necessario avere una formazione per vendere i vostri blocchi?

R. Sì, perché i conglomerati cementizi, calcestruzzo e premiscelati sono tutti di diverse tipologie. Nel nostro

caso, il prodotto ha una lavorazione semplice in quanto si tratta di un calcestruzzo in terra umida, poco idratato, vibrocompresso. La maturazione avviene in forni a temperatura controllata, in cui riusciamo a contenere temperatura e umidità attraverso sistemi meccanici. Non usiamo energia elettrica per forzare la maturazione dei blocchi.

D. Quali sono le caratteristiche speciali del prodotto?

R. La leggerezza. I nostri blocchi pesano dal 5 al 10% in meno rispetto ai blocchi tradizionali. Se parliamo poi del blocco Biodämm, che è il nostro prodotto di punta, il costo è molto inferiore rispetto al classico laterizio da costruzione, oltre ad avere buone caratteristiche termo-acustiche. Essendo poi prodotti certificati, è più semplice la posa in caso di applicazione di contropareti, impermeabilizzanti o materiali isolanti.

D. L’aspetto della sostenibilità è sentito dai clienti?

R. Ancora molto poco. C’è una maggiore attenzione a questo aspetto da parte di qualche studio di ingegneria che, nella redazione dei capitolati, si rifà alle nuove norme costruttive.

D. Più in generale, qual è il vostro rapporto con i rivenditori di materiali edili?

R. Il rapporto e lo scambio commerciale con i rivenditori sta crescendo sempre di più. La nuova Vibrapac Geo vuole cambiare il mercato, forse drogato, della vecchia azienda. Per questo vogliamo essere un partner importante per i distributori che vogliono crescere e differenziarsi, come BigMat UniKa.

D. Perché gli altri rivenditori dovrebbero trattare i prodotti Vibrapac Geo?

R. A prescindere dalle vicissitudini che ne hanno segnato la fine, Vibrapac è stata la prima azienda che nel 1958 ha lanciato in Italia il blocco in calcestruzzo pressovibrato, una vera e propria innovazione nel mercato dell’epoca. Quindi, l’azienda può vantare un’esperienza, una conoscenza della tecnologia e del mercato senza pari. Inoltre, garantiamo un supporto nella formazione delle imprese all’utilizzo dei nostri prodotti, che possono poi acquistare in rivendita.

diverse figure professionali che si occupano di mansioni specifiche. In BigMat UniKa non esiste la figura del titolare tuttofare, che decide su tutto. Ognuno, in ogni ambito, ha competenze che non si sovrappongono.

D. Come siete giunti all’assetto attuale?

R. L’assetto attuale di BigMat UniKa è frutto di numerose vicissitudini, tutte positive, che ci hanno fatto evolvere nel corso degli anni. Non ci siamo mai ancorati sullo status quo, sia in termini di business, sia di politiche commerciali, ma anche in termini di organizzazione. Siamo una struttura aziendale moderna e ci riteniamo abbastanza evoluti per il settore.

D. Quando è nata BigMat UniKa?

R. BigMat UniKa è nata nell’ottobre 2015. Siamo nel nostro nono anno di attività: questo è un elemento che ci penalizza verso i nostri competitor più strutturati, che hanno avuto più tempo per curare l’evoluzione aziendale, ma che ci dà anche dei vantaggi competitivi. Non siamo

gravati da zavorre fisiche e mentali riconducibili a modelli di business ormai obsoleti ed ereditati dal passato.

D. Quali sono stati i momenti più importanti della crescita?

R. Per BigMat UniKa il primo momento importante, assolutamente endogeno, è stato razionalizzare una compagine sociale iniziale che ha ben definito e identificato l’azienda del futuro. Un secondo momento fondamentale, decisamente esogeno, è stata la scelta strategica e le successive azioni volte a espandere il business fuori provincia e fuori regione. Tutto è partito da Milano, ma il primo KStore di Bologna ha permesso all’azienda di cambiare mentalità, portando a una crescita continua e una visione differente, che solo le aziende che operano su una o più province non limitrofe riescono ad avere. Un terzo momento molto importante è stato paradossalmente il periodo della pandemia, che ha dato a BigMat UniKa uno slancio ulteriore, sia con nuove idee per sopravvivere

in quel particolare periodo, sia con nuova finanza che ha aiutato un processo di espansione, che a oggi non si è ancora arrestato.

D. A oggi quanti punti vendita avete?

R. A fine del 2024 erano attivi otto KStore. Oggi sono già diventati undici ed entro la fine del 2025 saranno non meno di tredici.

D. Qual è il vostro obiettivo a medio termine?

R. Crediamo che la concentrazione nel mercato della distribuzione sia ormai incontrovertibile. Siamo convinti che, per rimanere competitivi nei prossimi anni, bisognerà essere molto interessanti per i produttori. Ci sono due modi: avere una classe di fatturato importante, crescendo a livello dimensionale, e usare politiche commerciali da distributore e non da rivenditore generalista. Per perseguire l’aumento di fatturato stiamo cercando di sbarcare su mercati floridi dal punto di vista economico, puntando su città con un agglomerato urbano da 300-350 mila persone. L’Emilia è un territorio molto importante per BigMat UniKa, ma stiamo valutando anche altre situazioni in Toscana e Liguria. Il nostro obiettivo è quello di passare a una classe di fatturato che ci consenta l’accesso a soluzioni molto più evolute per continuare la nostra crescita, cioè private equity o quotazione. Per arrivare a questo obiettivo è necessario raddoppiare il fatturato attuale, arrivando a 70-100 milioni di euro.

D. Qual è la principale sfida che vi trovate a dover superare in questo processo di espansione?

R. Trovare persone in grado di gestire l’autonomia che BigMat UniKa dà ai suoi punti vendita. Bisogna trovare persone capaci, oneste e preparate, e questa è una delle cose più difficili. Da lì a cascata è necessario trovare personale qualificato nei diversi ruoli previsti in punto vendita. Non è facile, soprattutto in alcune province dove c’è bassa disoccupazione.

D. Quando e perché siete entrati nel Gruppo BigMat?

R. Quando è nata, BigMat UniKa ha cercato un gruppo d’acquisto che potesse aiutarla nel proprio business. Fin da subito la prima scelta è stata Gruppo BigMat, che crediamo essere il più evoluto in Italia e forse in Europa. Purtroppo, a causa di regolamenti interni sul diritto di veto dei soci già presenti, non ci è stato consentito associarci. Abbiamo quindi fatto un’esperienza in un gruppo di acquisto molto diverso, calibrato per società di dimensioni ridotte, che ci è comunque stato utile fino a che le dimensioni aziendali non sono cambiate, e con esse le esigenze strategiche. Nei gruppi di acquisto non ci può essere troppa differenza dimensionale tra i soci, perché cambiano profondamente le esigenze aziendali, nonché le pretese di corretta governance e trasparenza. Nel frattempo, i problemi sul diritto di veto in Gruppo BigMat su Milano si sono risolti, e da gennaio 2023 siamo tornati alla nostra prima scelta.

D. Che cosa significa una distribuzione selettiva dei

migliori prodotti?

R. Nei KStores di distribuzione BigMat UniKa, il cliente non trova tutto di tutte le aziende. Il cliente può invece trovare tutto ciò che gli serve, di aziende selezionate da BigMat UniKa secondo criteri di qualità, economicità, sostenibilità. Questo ci permette di creare anche un loop virtuoso nei rapporti con i produttori, finalizzato a offrire al cliente le migliori quotazioni e informazioni tecniche dettagliate.

D. Quanti articoli avete in assortimento?

R. Il listino BigMat UniKa 2025 conta più di 80 mila articoli, di cui circa la metà in pronta consegna e l'altra metà reperibile in tempi brevissimi. Possono sembrare molti, ma comprendono articoli di piccola ferramenta, tutti i materiali per l’edilizia di base, edilizia a secco, articoli di termoidraulica e del settore elettrico.

D. Dunque, quali settori coprite?

R. BigMat UniKa ha certamente la sua origine nell’edilizia di base, ma ormai il settore del secco è la parte che assorbe maggiormente le nostre energie e attenzioni. Ormai l’edilizia leggera copre più del 50% del volume totale, con un trend in costante aumento. Di recente abbiamo anche aperto un Kstore subentrando a un'azienda specializzata esclusivamente nell’edilizia a secco, acquisendone il personale, apprendendone know-how e imparando anche nuove dinamiche. Abbiamo poi un’azienda dedicata alle finiture per la casa.

D. Come selezionate i produttori?

R. I nostri produttori sono scelti secondo caratteristiche molto precise: leadership nel settore di appartenenza, che deriva dalla qualità dei prodotti e politiche commerciali affini a BigMat UniKa, che mirano al rispetto del ruolo del distributore. Da noi i produttori che considerano la distribuzione solo come rivendita sono esclusi, perché dimostrano una visione miope e antiquata del settore. Sono inoltre preferiti i produttori attenti ai temi della vera sostenibilità e i produttori che logisticamente hanno strutture molto efficienti e a chilometro zero rispetto ai KStores.

D. Tra i vostri partner c’è Vibrapac Geo: perché avete selezionato questa azienda?

R. Abbiamo selezionato Vibrapac Geo perché consideriamo l’azienda un partner per le murature in blocchi cementizi. La prima Vibrapac è stata una società all’avanguardia, che ha portato innovazione in un settore dove c’era poca tecnologia e poca ricerca. Tutti ricordano i blocchi della metropolitana milanese o le prime murature di blocchi splittati colorati: quel mercato non esiste più, e la Vibrapac del passato ha vissuto anni veramente complicati. Dalle ceneri di quell’azienda è nata Vibrapac Geo: siamo venuti in contatto con un nuovo management, che però ha ancora quello spirito di innovazione e ricerca della qualità del passato. Mio padre ha lavorato 30 anni in Vibrapac, fino al 1998, e già allora si occupava della

INTERNO K STORE DI PARMA (A SINISTRA) E RUBIERA (A DESTRA)

ESTERNO PUNTO

VENDITA BIGMAT UNIKA

DI RUBIERA (REGGIO EMILIA). A DESTRA, BIGMAT UNIKA EKA

K STORE DI FERRARA

qualità in un’epoca in cui non se ne parlava affatto. Dopo una fase di conoscenza reciproca, abbiamo compreso che Vibrapac Geo ha molte delle caratteristiche che BigMat BigMat UniKa cerca dai propri partner di produzione: rispetto della filiera, politiche commerciali condivise, alta qualità dei prodotti, attenzione alla vera sostenibilità aziendale e ricerca continua in nuovi prodotti. Per noi non è stato semplice fidarci dopo le vicissitudini della vecchia azienda, ma l’atteggiamento avuto dal management e dalla proprietà ha permesso di instaurare un bel rapporto di sinergia commerciale. Nessuno cerca di vincere da solo.

D. Quali sono i prodotti di Vibrapac Geo più richiesti?

R. Certamente i volumi maggiori sono costituiti dai blocchi in calcestruzzo vibrocompresso. Tra questi i più richiesti sono i blocchi tagliafuoco e soprattutto quelli facciavista. Sempre di più stiamo notando che la nuova linea di blocchi per tamponamento Biodämm può contribuire a costruire edifici con murature performanti e sostenibili. D. L’azienda offre anche un servizio di consulenza, oltre a fornire i prodotti?

R. Certamente. Il personale Vibrapac Geo è sempre disponibile a spiegare i propri prodotti e a supportare BigMat UniKa e il suo personale commerciale nella comprensione dei vantaggi derivanti dall’utilizzo dei suoi prodotti.

D. In questi anni il mondo della distribuzione attraversa una fase di concentrazione. Vi sentite coinvolti?

R. Tutte le società che operano nel nostro settore sono coinvolte, consapevolmente o inconsapevolmente. Per questo stiamo cercando di crescere dimensionalmente in modo repentino. Riteniamo che le società che distribuiscono materiali per edilizia devono essere sempre di

più interessanti per i produttori, e questo lo si ottiene con volumi, e con politiche commerciali virtuose. Sotto il primo aspetto i gruppi di acquisto sono un aiuto, ma non più sufficiente. Sotto il secondo aspetto, riteniamo che fare delle scelte di campo con pochi produttori sia la strategia vincente.

D. Qual è il valore aggiunto di una rivendita per competere sul nuovo mercato?

R. Avere personale preparato, che si prende a cuore l’azienda e il cliente. Questo è il primo ingrediente per il successo di un KStore.

D. La fine dell’effetto superbonus ha pesato sul vostro business?

R. Non moltissimo. Non abbiamo rincorso il superbonus come altre realtà: ne abbiamo beneficiato di riflesso, e non è mai arrivato a incidere più del 15% sul nostro fatturato. Quindi, abbiamo tranquillamente assorbito la fine del superbonus, compensandola con un allargamento di perimetro che ci ha portato a crescere costantemente anche nell’ultimo anno.

D. Quanto contano invece per voi i lavori del Pnrr?

R. Abbastanza, ci hanno aiutato a contrastare la fine degli incentivi precedenti. BigMat UniKa, essendo calibrata soprattutto sulle città di Milano e Genova, particolarmente interessate da lavori infrastrutturali e da opere pubbliche importanti, riesce a intercettare una buona fetta di business inerente al Pnrr. Ci sono poi tutta una serie di interventi più piccoli gestiti dagli enti locali, come i lavori di edilizia scolastica, che hanno contribuito ulteriormente. Siamo convinti che per un altro anno e mezzo ci sarà lavoro. Certo, per gestire questo tipo di cantieri come distributori bisogna avere una politica molto strutturata

per la gestione del credito: se si vuole aggredire il mercato del Pnrr è necessario rapportarsi con una clientela non più locale, ma nazionale.

D. È vero che non conta solo il prezzo del listino, ma qual è la richiesta dei clienti?

R. I prezzi li fa il mercato. Basta non speculare e avere un atteggiamento lineare con i clienti. Ormai sul mercato c’è una differenza tra una classe ristretta di distributori, che hanno potenziali di acquisto interessanti e ottengono le migliori condizioni dai fornitori, e quelli che non riescono a ottenere le stesse quotazioni.

D. Qual è la situazione dei pagamenti: si stanno allungando o la situazione è sotto controllo?

R. Paradossalmente dopo il covid c’è stato un miglioramento diffuso, che permane tuttora. I pagamenti proseguono in maniera regolare. Non avendo spinto sul superbonus, non abbiamo dovuto rapportarci con aziende in crisi di liquidità per l’incedibilità dei crediti.

D. Come affrontate il tema della sostenibilità nei punti vendita?

R. La sostenibilità ci guida innanzitutto nella scelta dei fornitori. Oltre a cercare di promuovere prodotti con un valore di sostenibilità intrinseco, selezioniamo i produttori più attenti a queste tematiche, come la stessa Vibrapac Geo che ha puntato molto sul riciclo delle materie prime. Internamente, abbiamo poi messo a punto tutta una serie di piccole azioni come la raccolta differenziata, la riduzione dell’utilizzo della plastica e l’implementazione di una politica degli imballaggi adeguata a un mercato evoluto.

D. C’è attenzione da parte dei clienti al concetto di sostenibilità?

R. Ancora no, a meno che non vi sia un obbligo in capitolato. Spesso questa sensibilità si ritrova nei grandi lavori, soprattutto sulla provincia di Milano, che hanno a monte una committenza di caratura internazionale.

D. Qual è la tipologia dei vostri clienti?

R. Dipende dalla zona di riferimento. Su Milano fin dalla sua nascita BigMat UniKa si rivolge alle più grandi imprese a carattere nazionale. Siamo presenti in tutti i grandi cantieri di Milano. Per fornire questa tipologia di clientela è necessario avere nel proprio know-how competenze che il magazzino edile tradizionale non ha: dalla velocità di risposta a una struttura logistica in grado di consegnare in 24 ore, fino a una gestione del credito e un controllo di gestione molto sviluppati. Più ci allontaniamo dalle grandi città, più la nostra clientela è composta da imprese locali, con dimensioni più ridotte ed esigenze diverse. Forse la vera sintesi è Genova, dove tra i nostri clienti contiamo sia le grandi imprese impegnate in cantieri importanti, sia le imprese locali.

D. Come sta cambiando il servizio di consulenza?

R. La grande impresa sa ciò di cui ha bisogno, quindi la consulenza si traduce nel reperimento della migliore soluzione al miglior prezzo, il più velocemente possibile.

Per le imprese più piccole, la consulenza si esplica anche nel consiglio sul prodotto da utilizzare. Il personale BigMat UniKa, con l’appoggio dei funzionari delle aziende produttrici, è sempre pronto a fornire la soluzione migliore sotto l’aspetto sia qualitativo che economico.

D. A che punto siete con la digitalizzazione?

R. Creare dei processi digitalizzati per uniformare i vari punti vendita è stato un obbligo, soprattutto con l’acquisizione di aziende già esistenti. Ci siamo impegnati a implementare processi di digitalizzazione anche all’interno di BigMat UniKa, uniformando i codici degli articoli e i prezzi. Inoltre, abbiamo eliminato tutti i codici interni, per inserire solo i codici dei produttori al fine di introdurre a breve il sistema DPrice. Per adesso stiamo ancora lavorando per far comunicare DPrice con il nostro gestionale, ma contiamo a brevissimo di andare a regime.

D. Quali sono i settori che vi stanno dando più soddisfazione a livello di business in questo periodo?

R. L’edilizia a secco e i prodotti chimici per l’edilizia stanno dando una forte spinta a livello di fatturato. Dato che siamo nati da poco, stiamo cercando di recuperare sull’edilizia a secco, assumendo anche personale con competenze specifiche. In questa strategia rientra anche l’acquisizione di un’azienda di Parma che si occupava solo di edilizia a secco.

D. Quali sono le vostre previsioni per il 2025?

R. I budget prevedono una crescita a doppia cifra per un’espansione di perimetro. Rispetto a dicembre 2024 abbiamo già aperto tre nuovi punti vendita, e a fine 2025 i nuovi Kstore diventeranno cinque. A pari perimetro, saremmo stati comunque in crescita, ma solo di qualche punto percentuale.

D. Da qui a dieci anni, come sarà il mercato della rivendita di materiali per edilizia?

R. Con pochi multipoint, molto strutturati.

PUNTO VENDITA NEL MILANESE PER 4BILD4

Bild inaugura un nuovo punto vendita a Basiano (Milano): il gruppo continua la sua espansione e rafforza la propria presenza in Lombardia. Il punto vendita di Basiano si trova in via delle Industrie 2. Un nuovo spazio dedicato alle imprese di costruzione, agli artigiani e ai professionisti del settore, con un’ampia offerta di materiali edili, attrezzature e prodotti tecnici per l’edilizia. Con 24 punti vendita e una gamma di oltre 50mila articoli in catalogo, 4Bild è un partner di riferimento per chi opera nel mondo delle costruzioni. Il nuovo store di Basiano offrirà i migliori marchi dell’edilizia, prodotti e certificati e un servizio di consulenza tecnica personalizzata, per ottimizzare i lavori in termini di qualità, costi e tempi. Il nuovo punto vendita garantirà servizi esclusivi come il noleggio di attrezzature, con oltre 700 tipologie di strumenti disponibili, grazie alla partnership con il marchio leader dei noleggi Hss. Ma anche assistenza tecnica specializzata, con esperti in cantiere, offerte personalizzate e un referente dedicato per ogni cliente, soluzioni su misura per imprese, artigiani e privati. Situato in un’area strategica e facilmente raggiungibile,

il 4Bild Point di Basiano sarà un punto di riferimento per tutti i professionisti della zona, offrendo rapidità nel servizio e una selezione di prodotti di altissima qualità.

IL GRUPPO ZANUTTA SI RAFFORZA IN PIEMONTE

Maes è stata acquisita dal Gruppo Zanutta. L’azienda, con sede a Savigliano, in provincia di Cuneo, con oltre sessant’anni di esperienza nel settore delle pavimentazioni e delle finiture d’interni, è stata acquisita nell’ambito di un’operazione strategica, che colloca Maes in uno scenario più strutturato e competitivo, rafforzandone la posizione come uno degli attori più rappresentativi del mercato. Con questa acquisizione, il Gruppo guidato dai fratelli

Vincenzo e Gianluca Zanutta amplia ulteriormente la sua offerta, fornendo una soluzione completa per il settore delle costruzioni, dalle finiture agli impianti. Maes è da sempre un punto di riferimento nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti, offrendo soluzioni per ogni tipo di ambiente, dalla fornitura e posa di piastrelle e parquet fino ai materiali resilienti come Pvc, linoleum e gomma. L’azienda opera anche nel settore dell’arredo bagno, fornendo prodotti di alta gamma per sanitari, rubinetteria e complementi d’arredo, collaborando con i migliori brand del mercato. L’azienda è attiva anche nel settore pubblico, con forniture e posa di pavimentazioni per scuole, ospedali e impianti sportivi. Specializzata nelle pavimentazioni per palestre, offre soluzioni resistenti e certificate, rispondendo alle esigenze di sicurezza e durabilità richieste dagli enti pubblici. L’esperienza maturata nei capitolati e nei progetti Pnrr ha consolidato Maes come interlocutore di riferimento per le amministrazioni pubbliche. Questa acquisizione si inserisce in una strategia più ampia di crescita e rafforzamento del Gruppo Zanutta, che conferma la volontà di investire in marchi di eccellenza e di espandere il proprio raggio d’azione in Piemonte (dove ormai si contano otto punti vendita) nel settore delle finiture per l’edilizia, l’architettura d’interni e la termoidraulica. L’unione tra Maes e Zanutta segna così l’inizio di una nuova fase, in cui tradizione e innovazione si fondono per garantire continuità e sviluppo a un marchio storico, ora parte di una delle realtà più importanti del settore.

DUE NUOVI ASSOCIATI PER GRUPPO MADE

Con l’ingresso di Centro Edilizia Caprioli di Rieti e Nastasi di Torregrotta (Messina), Made conta ora 225 punti vendita in 18 regioni per un totale di 76 province coperte. Presente da oltre cinquant’anni sul territorio di Rieti, Centro Edilizia Caprioli dispone di un’offerta ampia e completa che comprende, oltre ai tradizionali prodotti per l’edilizia, anche termoidraulica, ferramenta professionale, vernici, colore e materiale elettrico. Grazie al servizio di consulenza e di assistenza, Centro Edilizia Caprioli supporta il cliente nelle varie fasi della scelta dei materiali e delle soluzioni costruttive. Una fornita sala mostra di finiture offre inoltre soluzioni per arredobagno, pavimenti e rivestimenti. «Siamo entrati in Gruppo Made con il desiderio di avere una marcia in più per affrontare con più serenità e consapevolezza le sfide del mercato. In particolare, i corsi di formazione organizzati dal gruppo ci permetteranno di avere una visione un po’ più ampia di quello che sarà il futuro del settore, con la possibilità, quindi, di aggiornare dove necessario l’impostazione aziendale», afferma Chiara Caprioli, amministratrice dell’azienda. L’ingresso della rivendita Nastasi di Torregrotta (Messina) testimonia invece lo sviluppo sostenuto di Gruppo Made in Sicilia. Guidata da Claudio Nastasi, terza generazione di imprenditori a capo dell’azienda, la rivendita da cinquant’anni rappresenta un punto di riferimento nella provincia per la commercializzazione di prodotti siderurgici e materiali per edilizia, con un focus sulla fornitura di ferro per la prefabbricazione e la ristrutturazione di

abitazioni civili e grandi opere. Da quasi cinque anni, inoltre, Nastasi si occupa anche di offrire consulenza energetica, con la promozione ai suoi clienti di pannelli fotovoltaici, in collaborazione per la parte tecnica e di installazione con una società di Prato. Per ampliare la propria offerta merceologica, l’azienda ha deciso di riorganizzare i settori dei materiali edili e delle ferramenta, scelta che l’ha indotta a entrare in Gruppo Made. A determinare la decisione anche la possibilità di partecipare ai corsi di formazione professionale dedicati alla cultura d’impresa. Una svolta che sarà supportata dall’ufficio commerciale del gruppo, anche grazie ai nuovi format espositivi presentati di recente a tutti i punti vendita aderenti.

NUOVO STORE A ROMA PER ORSOLINI

Nuovo punto vendita di Orsolini, a Roma, in via Tiburtina 1116. Con questa nuova apertura l’azienda ha raggiunto la quota di sette showroom nella Capitale, un traguardo che conferma la volontà di essere sempre più vicini a clienti e professionisti. Si tratta di uno showroom moderno

e innovativo, progettato con un nuovo concept di layout che integra in un unico spazio tutti i reparti di design, quali bagni e pavimenti, cucine e arredamento e porte e infissi, per ottenere un’esperienza di acquisto ancora più completa e ispirazionale. Con gli altri quattro store professional dedicati al mondo tecnico di Edilizia, Ferramenta e Termoidraulica, Orsolini è arrivata a nove punti vendita a Roma.

CHIARA CAPRIOLI CLAUDIO NASTASI

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Fima Carlo Frattini rinnova il piacere della doccia open air con quattro proposte che si adattano perfettamente a diversi stili ed ambienti. Out.side, Marmorea, Ingiro e Stecco sono un mix di raffinatezza e praticità.

Un nuovo concetto di piantane da bagno prende forma con Tratto, la collezione esclusiva firmata Danilo Fedeli per Progetto Group. Design essenziale, funzionalità e cura dei dettagli si fondono per dare vita a una linea di accessori bagno dal carattere elegante e contemporaneo.

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3 Con i loro getti massaggianti e a cascata, i soffioni doccia Atlante 2.0, Relax e la bocca Afrodite, stimolano e rinvigoriscono il corpo dopo ogni attività. L’atmosfera è arricchita da dettagli contemporanei, come il raffinato Kit Vasca Diva, che unisce eleganza, praticità e comfort. 4 Mystone Pietra Ligure reinventa l’estetica dell’ardesia con un approccio contemporaneo, ispirato alla tradizione italiana. Le cromie riflettono le sfumature naturali dei minerali e spaziano dai toni più freddi bianco e antracite ai più caldi beige e cenere. 5 La morbidezza delle forme incontra la massima personalizzazione nel bagno: con Curve, Fiora ridefinisce il concetto di arredo bagno, trasformandolo in un’esperienza di design fluida, armoniosa e totalmente personalizzabile. 6 Ritmonio presenta i nuovi soffioni doccia dotati di un programma di cromoterapia. Disponibili sia tondi che quadrati, in diverse misure,

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per adattarsi a ogni spazio e preferenza estetica, sono dotati anche di getti combinati, che offrono una varietà di esperienze, tra cui getto a pioggia, laminare, nebulizzazione e cascata, per regalare un momento di benessere completo. 7 Meticolosa attenzione ai dettagli, materiali di alta qualità, massima funzionalità, praticità e durata nel tempo sono le caratteristiche distintive della nuova collezione per cucina Midi (Palazzani Design Unit) che, grazie al suo design pulito e raffinato, si integra armoniosamente con qualsiasi stile. 8 Un viaggio nella fantasia con Ponte Giulio: il bagno diventa un’avventura per i più piccoli. Con la linea Cucciolo della collezione Kids Design, il sistema di arredo che accompagna i più piccoli in un’esperienza educativa e ludica, l’arredamento si stravolge.

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Carimali design water_space ha presentato le ultime novità per Wellness e Rubinetteria: Beat, Crown, Hippie, con un’attenzione particolare sulle tematiche, tra finiture, nautica e ottone.

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Nel le nuove uscite di Ronal Bathrooms colori e materiali versatili svolgono un ruolo essenziale, costituendo la base di un bagno moderno e di qualità dove funzionalità e stile si fondono armoniosamente.

Beat Crown
Hippie

TO BUILD

NUOVE MALTE E INTONACI XELLA

Xella Italia presenta le nuove formulazioni della gamma malte e intonaci Ytong: performance migliorate e sostenibilità in primo piano. Ytong è un sistema costruttivo completo composto da blocchi per murature in calcestruzzo aerato autoclavato e una gamma estesa e complementare di prodotti per l’incollaggio, la rasatura e la finitura perfettamente compatibili tra loro. A partire da marzo 2025, molti dei prodotti premisceltati Ytong sono disponibili con formulazioni migliorate che ne accrescono le performances, in termini di resistenza e migliore lavorabilità. Tra i prodotti oggetto di riformulazione, la malta collante Ytong Fix N202 e la malta ancorante Ytong Fix B202.

DA GRASCALCE IL CEMENTO RAPIDO VELOCEM

Velocem è il nuovo cemento rapido di GrasCalce per fissaggi veloci e sicuri. Laterlite, attraverso il suo brand GrasCalce, presenta il nuovo cemento rapido premiscelato pronto all’uso, studiato per rispondere alle esigenze di fissaggio, riparazione e sigillatura in cantiere con la massima efficienza. È pronto all’uso per riparazioni, fissaggi, montaggi e sigillature ad alta velocità. La sua formulazione avanzata garantisce prestazioni elevate in termini di rapidità, resistenza e praticità d’uso. È premiscelato in sacco, disponibile in due formati, 25 kg e 5 kg, per adattarsi a diverse necessità operative.

X-REFLEX, FINITURA AD ALTA RIFLETTANZA

Per contrastare le isole di calore Settef presenta X-Reflex, finitura ad alta riflettanza per soluzioni cool roof, che migliora anche comfort ed efficienza. Settef è un brand di Cromology Italia specializzato nei cicli vernicianti e nelle soluzioni tecniche e di isolamento per la facciata. XReflex è una finitura impermeabilizzante liquida pronta all’uso, bianca e ad alta riflettanza ed emissività termica. X-Reflex è sviluppata secondo i più rigorosi standard tecnici e prestazionali, come elevata riflettanza solare (% di luce riflessa da una superficie: 0,855) e alta emissività (capacità di un materiale di dissipare calore: 0,864), permettono di raggiungere valori Sri (Solar Reflectance Index, misurazione

della combinazione tra proprietà di riflettanza e di emissività) superiori al 100%, ossia di 108. Ha anche un’elevata idrorepellenza e resistenza alle intemperie.

ANCORANTE METALLICO

FISCHER FAZ

PER CARICHI PESANTI

Si chiama fischer Faz II Plus l’ancorante metallico per carichi pesanti che ora è certificato Epd. L’ancorante metallico è in acciaio zincato, a battere, e a espansione ad alte prestazioni, certificato per carichi statici su calcestruzzo fessurato e per applicazioni sismiche e dinamiche. Versione evoluta del fissaggio Faz, il nuovo Faz II Plus offre prestazioni ancora più elevate, nuove certificazioni, facilità e velocità di installazione e utilizzo estremamente versatile. Faz II Plus garantisce il trasferimento sicuro nel calcestruzzo di carichi a trazione e taglio elevati, sia per carichi statici che in caso di applicazioni sismiche, con o senza l’uso della rondella di riempimento Ffd - kit sismico e sollecitazioni dinamiche cicliche di fatica dove invece è obbligatorio l’utilizzo del Dynamic Set.

IL SALVADOCCIA DA FILA SOLUTIONS

Muffa, calcare e annerimenti: Fila Solutions propone Fila Salvadoccia, il protettivo anti infiltrazione idrorepellente e consolidante a basso impatto ambientale per docce. Sviluppato nei laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’azienda, il prodotto si caratterizza per la formulazione a base acqua studiata per proteggere fughe, crepe e fessure dei rivestimenti doccia da muffe, alghe, annerimenti ed efflorescenze.

Punto di forza del prodotto è la capacità di bloccare le infiltrazioni, proteggendo fino ad 1 millimetro eventuali fessurazioni. Penetrando in profondità per consolidare i materiali e rallentarne l’invecchiamento, ne conserva al contempo la traspirabilità.

FOTOVOLTAICO DI AIKOULTRALEGGERO

Il modulo leggero Nebular di Aiko è stato selezionato per il programma di incentivi 2024 del Governo di Tokyo per impianti fotovoltaici ad alta efficienza. Il modulo è progettato per rispondere alle specifiche

esigenze del mercato fotovoltaico residenziale giapponese e combina un design ultraleggero, alta efficienza e affidabilità elevata. Con una superficie inferiore ai 2 metri quadrati e un peso di soli 8,6 chilogrammi, risulta più leggero di circa il 60% rispetto ai moduli in vetro tradizionali, riducendo significativamente il carico sulla copertura.

PIÙ PRESTAZIONI

CON PROMATEC-100X

Promatec-100X è progettata per la compartimentazione all’interno degli edifici: la lastra assicura elevate prestazioni di protezione passiva dal fuoco rispettando al contempo rigorosi criteri di sostenibilità

edilizia. È l’unico prodotto per la protezione passiva antincendio ad avere ottenuto la certificazione per il contenuto di riciclato e sottoprodotto, pari al 13%, totalmente conforme al requisito del decreto Cam per lastre non in cartongesso e la certificazione Cradle to Cradle Certified V4.0 livello Bronze, decisiva per i crediti sui materiali nei protocolli di sostenibilità.

Attraverso il certificato EPD, Gridiron è la prima azienda in Italia del settore che ha scelto di ridurre l’impatto ambientale del ciclo di vita (LCA) dei sistemi di drenaggio in calcestruzzo, come previsto dai CAM edilizia

Certificato

WIENERBERGER

SOLUZIONI INTEGRATE PER COSTRUIRE UN FUTURO SOSTENIBILE

L'AMMINISTRATORE

Dopo l’acquisizione di Terreal, spiega l'amministratore delegato per l’Italia, Robert Lang, l'azienda avvia un rebranding e punta sulla tecnologia per offrire sistemi ancora più efficienti e attenti alla qualità della vita e alle tendenze del mercato

Innovazione e sostenibilità, così come eccellenza operativa, M&A (mergers and acquisitions ndr) e ottimizzazione del portafoglio, sono i pilastri su cui si fonda la crescita di wienerberger, che con l’acquisizione di Terreal, conclusa a febbraio 2024, si è proiettata sul mercato come referente unico per l’involucro. Oltre ai blocchi in laterizio, che da sempre costituiscono il core business del gruppo, con soluzioni tradizionali e prodotti ad alte prestazioni, come la gamma di blocchi portanti e da tamponamento a marchio Porotherm, l’azienda ha integrato soluzioni per facciavista (con i brand SanMarco e Pica) e per le coperture (in cotto, in cemento o elementi fotovoltaici), oltre a proporre sistemi per il drenaggio e tubazioni. All’offerta, che include sistemi di alta efficienza per ogni esigenza costruttiva, wienerberger garantisce assistenza logistica capillare, grazie ai suoi sette stabilimenti in Italia, e servizi strutturati e innovativi di consulenza progettuale e per la posa in opera in cantiere. YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato di wienerberger Italia, Robert Lang, che ha anticipato alcune novità in arrivo sul mercato nazionale e le previsioni per il futuro del settore.

Domanda. Prima di arrivare in Italia, lei ha ricoperto incarichi in diversi paesi come Belgio, Croazia e Cina: quali sono le differenze principali rispetto al mercato italiano?

Risposta. Il settore delle costruzioni ha caratteristi-

STORIA DI COPERTINA

LA MATERIA PRIMA, OVVERO L'ARGILLA, VIENE ESTRATTA

LOCALMENTE A CHILOMETRO ZERO

PRESSO OGNI

STABILIMENTO

PRODUTTIVO. QUESTO

CONSENTE DI EVITARE

ULTERIORI TRASPORTI E DI BENEFICIARE DI UN SOLIDO ANCORAGGIO

che molto locali, tra i vari Paesi ci sono tantissime differenze. A parte la Cina, che è un mercato completamente peculiare, dove wienerberger è presente solo a livello commerciale, in Italia la differenza principale consiste nella grande tradizione del laterizio. Tre quarti dell’Italia è costruita in laterizio, così non è in altri Paesi. In Italia, inoltre, il mercato è molto frammentato lungo tutta la catena del valore, dalla produzione fino alla distribuzione, con tante imprese anche medio-piccole. In altri Paesi, invece, nella distribuzione ci sono solo grandi gruppi e in ambito produttivo sono rimasti pochi produttori, che in parte appartengono a gruppi esteri. Infine, altra importante differenza, è la burocrazia: in Italia, non è un gran segreto, i processi autorizzativi sono molto più lunghi.

D. Quali sono i pro e i contro della concentrazione del mercato che caratterizza i Paesi esteri?

R. Una maggiore concentrazione normalmente si traduce in una maggiore standardizzazione. Al di fuori dell’Italia, nei mercati in cui wienerberger è presente, notiamo molta più standardizzazione nei cantieri, mentre sul territorio nazionale c’è ancora un forte aspetto artigianale nelle costruzioni. Ciò può essere un pregio o un difetto, dipende dai punti

di vista.

D. Lei lavora nel nostro paese dal 2015 e oggi ricopre il ruolo di amministratore delegato di wienerberger Italia: com’è cambiato il settore del laterizio in questi dieci anni?

R. È cambiato tantissimo. La nostra stessa azienda in questi dieci anni si è trasformata, proprio perché il contesto è cambiato completamente. Sono entrato nella filiale italiana di wienerberger nel 2015, provenendo dal Belgio, dove il mercato stava andando molto forte. Mi sono trovato in un contesto difficile, a metà della lunga crisi che perdurava dal 2009, con un mercato focalizzato sulle commodity e i prodotti tradizionali. C’erano pochi elementi che permettessero ai produttori di differenziarsi l’uno dall’altro. Negli ultimi anni la spinta verso la sostenibilità ha subito una accelerazione e anche la digitalizzazione ha iniziato a dare i suoi frutti in cantiere grazie al Bim. Il mercato è diventato molto più tecnico, si costruisce meno, ma con una qualità più alta, e tutta la filiera si è dovuta adeguare.

D. Negli ultimi anni c’è stata anche una concentrazione nel settore dei laterizi…

R. Il mercato è ancora abbastanza frammentato, però è chiaro che molte aziende, soprattutto quelle che pun-

tavano sulle commodity, non sono sopravvissute alla crisi. C’è stata sicuramente una polarizzazione: per il mercato dei blocchi, il core business di wienerberger, si è proprio ravvisata una divisione tra i produttori strutturati, che hanno anche soluzioni più tecniche, e quelli che puntano solo sui prodotti tradizionali.

D. Quali sono gli obiettivi del suo lavoro?

R. In primis, guidare l’azienda in un percorso di innovazione e sostenibilità. La sostenibilità mi sta molto a cuore e l’innovazione è una necessità. wienerberger è un gruppo con più di 200 anni di storia: è chiaro che, per stare sul mercato tanto a lungo, è indispensabile essere proiettati verso l’innovazione. Il mio obiettivo più importante è quello di assicurare che l’azienda sia pronta e attrezzata per vincere le sfide del mercato, anticipando le tendenze e risolvendo le esigenze dei collaboratori interni e dei partner sul mercato.

D. Uno dei cambiamenti più importanti per l'azienda wienerberger riguarda l’acquisizione di Terreal. Quali sono stati i passi per l’integrazione delle due aziende?

R. A fine 2022 abbiamo trovato un accordo con gli ex proprietari del gruppo Terreal. Da quel momento, com’è normale in un’acquisizione di queste dimensioni, abbiamo dovuto aspettare l’autorizzazione

dei vari enti antitrust. È l’acquisizione più grande che wienerberger abbia mai fatto in 200 anni, e ha coinvolto vari paesi, tra cui l’Italia. Finalmente a febbraio 2024 è arrivato il closing ed è stato avviato un percorso di integrazione per armonizzare i processi delle due aziende e mettere insieme le nostre competenze.

D. È in corso un processo di rebranding?

R. Sì, assolutamente. Il processo di rebranding coinvolge l’intero mondo wienerberger, un gruppo che negli ultimi dieci anni ha saputo reinventarsi completamente. Oggi wienerberger ha ampliato in modo significativo la propria offerta, rafforzando la sua leadership internazionale nel settore dei materiali da costruzione ed entrando con determinazione in mercati ad alto potenziale come quelli della gestione delle risorse idriche e dell’energia. Anche in Italia, spinta dallo stesso dinamismo produttivo e commerciale orientato all’innovazione, wienerberger ha evoluto la propria proposta. Da un’offerta inizialmente focalizzata sui blocchi in laterizio, si è passati a un portafoglio completo di sistemi costruttivi integrati: non solo per le pareti strutturali, ma anche per coperture e facciate. Questo ci consente di operare con competenza sia nel nuovo costruito che nella ristrutturazione edilizia. L’obiettivo che

DOPO LO SFRUTTAMENTO, LE CAVE VENGONO RIASSEGNATE NELLE RISERVE NATURALI O NELLE AREE AGRICOLE DEL TERRITORIO

STORIA DI COPERTINA

ci guida è chiaro: costruire insieme a Terreal una nuova realtà industriale, fondata su solide radici fatte di competenze e di esperienza. Vogliamo proporci come partner unico, altamente affidabile e attento alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, con una visione ampia e diversificata che guarda al futuro e ben oltre il laterizio.

D. Quali sono le sinergie più vantaggiose?

R. Molte sinergie sono di natura commerciale. Il mercato, che ci conosce come produttore di blocchi, oggi può contare su wienerberger per l’intero involucro come le tubazioni, che in futuro desideriamo introdurre anche in Italia, e il fotovoltaico. Internamente, questo significa essere meno dipendenti dai cicli economici e dalle nuove costruzioni. Questo è anche il pensiero strategico dietro l’acquisizione di Terreal, concentrata sul mercato delle coperture, che ha beneficiato dell’elevata domanda di ristrutturazioni in Europa. Il tetto ha un grandissimo potenziale e siamo molto contenti di lavorare insieme.

D. Com’è organizzata oggi wienerberger in Italia?

R. wienerberger possiede quattro stabilimenti che producono blocchi in laterizio, a cui adesso si sono aggiunti i tre di Terreal: uno che produce tegole, uno facciavista e un terzo lavora su un’unica linea sia tegole che facciavista, caso abbastanza peculiare in tutta Europa. L’integrazione tra due aziende strutturate come wienerberger e Terreal è un percorso lungo ed è tuttora in corso. Fin dall’inizio abbiamo comunque voluto imprimere al management

le stesse prospettive e le stesse linee di condotta, sotto un’unica direzione. Ora stiamo organizzando le diverse aree interne all’azienda, dal Commerciale alle Operations, dal Finance alle Risorse Umane. D. Che cosa cambia per i distributori?

R. Vogliamo che il mercato abbia gli stessi referenti di sempre. Il grande vantaggio per i distributori è quello di avere un partner con la stessa affidabilità del passato, ma con un portfolio prodotti molto più ampio. Questo ci permette di far conoscere il marchio wienerberger ancora di più in Italia e rappresenta una grande opportunità di crescita anche per i rivenditori. In più, i distributori possono trarre grandi vantaggi anche dal punto di vista logistico. Avendo più stabilimenti riusciamo a essere più vicini al mercato. La semplificazione della supply chain rappresenta un vantaggio soprattutto per i piccoli distributori che possono rifornirsi di materiale presso lo stabilimento, anche con più carichi di piccole quantità.

D. Che cosa cambia invece per i progettisti?

R. Soddisfiamo le esigenze sia strutturali che estetiche dei nostri progettisti, offrendo un supporto completo in tutte le fasi del cantiere: dalla progettazione alla prima posa, fino al servizio post-vendita. Unendo le competenze con Terreal, possiamo vantare una struttura ancora più ampia in grado di offrire a tutti i nostri clienti il miglior servizio. Avere un unico partner a cui rivolgersi per tutto ciò che riguarda l’involucro è un grande vantaggio anche

BLOCCHI IN LATERIZIO WIENERBERGER

per i progettisti. Oggi, infatti, non parliamo più di singoli prodotti, ma di veri e propri sistemi per murature, facciavista e coperture: per i progettisti avere un’azienda che può offrire un sistema integrato è sicuramente molto interessante.

D. Il laterizio è un materiale antico, ma si sta adeguando al nuovo modo di costruire. In che modo?

R. Il laterizio è un materiale che negli ultimi dieci anni è cambiato completamente. Questa è la sua grande forza: combinando tradizione e innovazione, ha dovuto evolversi aumentando le prestazioni dal punto di vista energetico, acustico e strutturale, pur mantenendo le proprie peculiarità, quali la durabilità e la sostenibilità.

D. Passiamo alle coperture: come sono cambiati i sistemi per il tetto?

R. Anche in questo settore, a causa del cambiamento climatico, è mutato profondamente l’approccio. Oltre alla protezione passiva dagli agenti atmosferici, il tetto sta diventando sempre più un sistema attivo, protagonista per l’autoproduzione dell’energia, grazie ai sistemi fotovoltaici, e per la raccolta dell’acqua piovana per il riutilizzo e l’irrigazione. Questi sono temi importantissimi. Poi, se pensiamo al piano dell’Unione europea Fit for 55, l’isolamento del tetto gioca un ruolo fondamentale nella riduzione delle dispersioni termiche e nell’efficientamento energetico degli edifici.

D. Quindi quali sono le nuove frontiere per l’involucro?

R. Riferendoci sempre al tema dei cambiamenti climatici, le forti grandinate che hanno interessato soprattutto il Nord-Ovest hanno provocato gravi danni ai sistemi a cappotto. Abbiamo ottenuto certificazioni che dimostrano come i sistemi di cappotto con facciavista Terracoat, grazie a listelli in laterizio di due centimetri, offrono una protezione maggiore alla grandine. Poi c’è tutto il tema dell’efficientamento energetico: negli ultimi dieci anni il mondo dell’involucro è cambiato enormemente.

D. Come avete affrontato l’obiettivo dell’isolamento termico?

R. Per le murature, soprattutto con l’innovazione. Abbiamo ampliato la gamma e oggi vendiamo prodotti diversi rispetto a dieci anni fa. C’è ancora una forte richiesta di materiale tradizionale, ma si sta diffondendo sempre più anche la domanda di prodotti più performanti. Il nostro sistema Bio P lan rettificato permette di costruire murature monostrato con prestazioni altissime. Quando si parla di efficientamento energetico si pensa soprattutto al riscaldamento invernale, ma è importante anche il comfort estivo e in questo caso la parola chiave è la massa termica. In questo il laterizio, soprattutto il monostrato, è senza paragoni.

WIENERBERGER SI

PROPONE COME

PARTNER UNICO PER L'INVOLUCRO EDILIZIO.

SOTTO, LA FORMATURA

DEI BLOCCHI IN STABILIMENTO

STORIA DI COPERTINA

L'ELEVATA TECNOLOGIA

DEGLI IMPIANTI

PRODUTTIVI CONSENTE

DI TRASFORMARE UN MATERIALE COMUNE IN UN ELEMENTO PERFORMANTE

DI ALTA QUALITÀ. SOTTO, L'IMPIANTO

DI RETTIFICA NELLO

STABILIMENTO DI GATTINARA (VERCELLI)

D. Il mercato chiede materiali più efficienti anche sotto il profilo acustico: qual è la vostra soluzione?

R. Tutti i laterizi sono progettati per offrire un buon isolamento acustico. Nel nostro caso abbiamo realizzato un blocco abbastanza piccolo, da 25 centimetri, per non incidere troppo sulle superfici dei locali, con un potere fonoisolante che arriva fino a 58 decibel. È un prodotto ideale per le strutture ricettive e il residenziale, dove l’impatto dei rumori molesti influisce moltissimo sulla qualità della vita.

D. Che cosa avete fatto per raggiungere questa

performance?

R. È un blocco molto pesante, anche qui l’elemento chiave è la massa, con una bassa percentuale di foratura. In ogni caso, il laterizio è già di per sé un materiale che assorbe bene i rumori.

D. Le rivendite sono sensibili alle innovazioni o preferiscono materiali più tradizionali?

R. Le rivendite sono sempre più sensibili. Soprattutto i distributori con cui abbiamo un rapporto di partnership, e su cui investiamo molto in formazione, sono molto aperti all’innovazione. Vedono che il mercato sta cambiando e che insieme possiamo fare la differenza. Certo, il settore dell’edilizia è molto tradizionale e accetta i cambiamenti con particolare lentezza. Per essere un player di riferimento sul mercato è necessario offrire sia una gamma di soluzioni prestazionali, sia prodotti tradizionali, per i quali c’è ancora una forte richiesta.

D. Le vostre soluzioni sono utili anche per la riqualificazione?

R. Assolutamente sì. Il laterizio negli ultimi anni ha avuto una fortissima crescita nel settore del retrofit energetico degli edifici, soprattutto nel comparto delle tegole. Questa è stata anche una delle ragioni alla base dell’acquisizione di Terreal, con cui siamo entrati in maniera più efficace nel business della ristrutturazione, che in Italia rappresenta il mercato principale, al di là del superbonus.

D. Fare ricerca e sviluppo è essenziale: in che cosa consiste per voi?

R. Promuoviamo una squadra che non accetta lo status quo, ma che cerca sempre il miglioramento delle prestazioni di prodotti, sistemi e accessori, oltre che offrire servizi a supporto del cantiere. L’attività di ricerca e sviluppo si traduce anche nel miglioramento costante del processo produttivo. La velocità del progresso tecnologico è enorme: per fare un esempio concreto, già da qualche anno in Belgio produciamo listelli in un forno 100% elettrificato, mentre in Austria è stata implementata lo scorso novembre una tecno-

logia rivoluzionaria che prevede l’elettrificazione del più grande forno industriale al mondo per i blocchi. Grazie a questo progetto che sarà replicato anche in altri siti produttivi, wienerberger stabilisce nuovi standard per l’edilizia sostenibile. Stiamo lavorando sia sull’innovazione di prodotto, sia sui processi produttivi, ma anche sulla posa. In tutta Europa c’è un’enorme carenza di manodopera qualificata: questo comporta una maggiore diffusione di sistemi prefabbricati, ma soprattutto di sistemi facili e veloci da posare. Prossi-

VILLA RESIDENZIALE, CON SISTEMA TETTO DALLA TEXTURE LINEARE E MODERNA. SOPRA, LATERIZI SANMARCO NELLO STABILIMENTO DI NOALE. A SINISTRA, SAFETY DAY, EVENTO DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA RIVOLTO AI DIPENDENTI

STORIA DI COPERTINA

WIENERBERGER

SUPPORTA LA BIODIVERSITÀ OSPITANDO LE API IN STABILIMENTO. SOTTO, IL ROBOT PROPOSTO DA WIENERBERGER PER AUTOMATIZZARE IL LAVORO IN CANTIERE

mamente andremo a introdurre nei grandi cantieri un robot che possa posare i mattoni con una precisione impossibile per l’essere umano. Il nostro approccio è dunque quello di non essere solo fornitori di prodotto, ma anche di sistemi e servizi a supporto del cantiere. D. Un altro aspetto importante è quello del consolidamento strutturale. Qual è il ruolo del laterizio?

R. Mentre per le murature di tamponamento il ruolo del laterizio si traduce soprattutto in elevate prestazioni termiche, nelle zone sismiche è importante offrire anche performance strutturali. Il sistema di muratura armata in laterizio esiste da parecchi anni, ma dimostra la flessibilità di questo materiale, che può essere utilizzato sia come muratura portante sia come tamponamento. Il laterizio offre elevate resistenze meccaniche ed è sottoposto a un processo produttivo iper-controllato, per offrire la certezza di un edificio

Copyright: YouTrade

sostenibile e sicuro dal punto di vista sismico.

D. Offrite anche un servizio di consulenza per la posa in cantiere?

R. Sì. All’interno del team vendite abbiamo una squadra Project Sales composta da ingegneri e architetti che accompagnano i clienti in tutte le fasi di realizzazione di una costruzione, dalla progettazione alla scelta dei materiali, fino alla realizzazione finale. I nostri tecnici si recano in cantiere per supportare nella prima posa: per noi è molto importante che il materiale sia applicato nel migliore dei modi per garantire le sue prestazioni. È un modo anche per creare partnership con le imprese, i progettisti e i distributori, dando vita a una vera e propria rete.

D. Uno degli aspetti più caldi per l’edilizia è quello della sostenibilità. Che ruolo gioca il laterizio?

R. È un tema su cui potremmo argomentare per giorni. Mentre in Italia il laterizio è sempre stato protagonista del mercato, negli altri Paesi sta conoscendo una rinascita grazie anche alla spinta della transizione ecologica. È un materiale salubre, parte da materie prime naturali, ha caratteristiche di elevata durabilità e permette di raggiungere prestazioni energetiche che consentono di costruire edifici net Zero e che rispondono alle nuove richieste normative, sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni. È, inoltre, un materiale sempre più verde anche nella produzione. Nel nostro caso, negli ultimi quattro anni abbiamo ridotto le emissioni di Co2 di un quinto, quindi più del 20%. Finora abbiamo introdotto piccole misure, lavorando sulla miscela, sui forni, puntando sul know-how per la gestione dell’equilibrio tra massa e temperatura del forno che permette di risparmiare grandi quantità di gas. Per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero, ora servono grandi rivoluzioni e grandi investimenti. Il forno elettrificato introdotto in Austria è un enorme

BIODIVERSITY DAY

BUBANO 2024: UNA GIORNATA CONVIVIALE CON I BAMBINI E RAGAZZI DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE DEL TERRITORIO, I DIPENDENTI WIENERBERGER CON LE LORO FAMIGLIE E LE AUTORITÀ LOCALI

LO STABILIMENTO

DI NOALE (VENEZIA)

HA RACCOLTO IL PATRIMONIO DELLE

FORNACI LOCALI ED È

IL DEPOSITARIO DEL KNOW-HOW RADICATO NEL TERRITORIO. NELLE

FOTO DALL'ALTO E DA SINISTRA, STAMPATORE

A MANO, UN VECCHIO

FORNO HOFFMAN, TETTO CON COPPI

SANMARCO EVO

DOLOMITE, CASA LV ARCHITETTURA URBANA

DELL'ARCHITETTO LEONARDO MICHIELETTO

passo avanti, con il quale siamo riusciti a ridurre le emissioni di Co2 del 90%.

D. Il laterizio è il risultato di un processo energivoro di produzione. Come affrontate il problema, oltretutto in un momento in cui il prezzo dell’energia è tornato a salire?

R. Per raggiungere determinate prestazioni di resistenza meccanica non c’è alternativa alla cottura in forno ma, attraverso piccoli passi e grandi investimenti, il processo produttivo del laterizio sta diventando sempre più verde. È chiaro che rimane altamente energivoro. In Italia su cinque stabilimenti, wienerberger si è dotata di sistemi fotovoltaici in grado di coprire circa il 20% del fabbisogno di energia elettrica. Questo rende il materiale più sostenibile, offrendo anche un vantaggio economico.

D. L’aumento dell’energia si trasmette inevitabilmente in un aumento dei costi: qual è la situazione attuale?

R. C’è una grandissima volatilità. Se parliamo delle fonti energetiche, che rappresentano un elemento di costo importante nella produzione del laterizio, ci sono molte variabili dettate dalla situazione geopolitica. Cerchiamo di gestire i costi attraverso alcune fissazioni dei prezzi che facciamo a livello di gruppo, essendo anche quotati in Borsa, per avere e dare qualche certezza in più agli

azionisti, però con una volatilità così alta e impattante sul costo finale è impossibile fare previsioni. La risposta resta sempre l’innovazione per cambiare i processi produttivi e rendersi sempre più indipendenti sotto il profilo energetico. I costi sono aumentati anche per i trasporti e la logistica. Anche lì possono essere attuate piccole misure per ottimizzare i flussi e gestire gli aumenti. Le normative sono sempre più stringenti e richiedono materiali che hanno prestazioni più elevate, e inevitabilmente costi più alti. Ci aspettano investimenti da decine di milioni di euro per poter realizzare la transizione energetica.

D. Quali sono i principi su cui si basa l’attività di wienerberger?

R. Le persone sono al centro della nostra attività. Oltre a migliorare la vita delle persone, garantendo comfort e benessere tra le mura di casa, vogliamo contribuire positivamente al cambiamento del settore, offrendo a imprese e progettisti la possibilità di costruire case sicure, sostenibili ed energeticamente efficienti. Lo facciamo attraverso il laterizio e un processo produttivo sempre più sostenibile e a ridotto impatto ambientale, senza fare sconti sulla sicurezza dei nostri dipendenti. Ogni stabilimento è inoltre parte di una comunità: anche in questo caso wienerberger si impegna per contribuire al

benessere del territorio. Ogni anno organizziamo anche eventi dedicati alla biodiversità con i bambini delle scuole elementari per ricordarci che il nostro obiettivo è garantire un futuro alle nuove generazioni.

D. Quale sarà secondo voi l’evoluzione del mercato del laterizio?

R. Dal punto di vista tecnologico il laterizio dovrà garantire prestazioni sempre più elevate, con soluzioni che vanno oltre i parametri fissati dalle stesse normative. La vera sfida è la mancanza di manodopera in cantiere: per affrontare questa difficoltà sarà importante garantire veri e propri sistemi, prefabbricati o che richiedano una posa più semplice e veloce, magari anche con dispositivi robotizzati.

D. Il taglio del superbonus frenerà il settore?

R. Com’era inevitabile, il taglio dei bonus si è fatto già sentire nel comparto della ristrutturazione, ma non fermerà il mercato. Gli obiettivi dell’Ue continueranno a spingere il settore delle costruzioni nei prossimi anni. Sono ottimista. Quello che serve al mercato è un piano a medio-lungo termine. Come produttori, abbiamo già in programma investimenti basati sull’analisi dei cicli economici a 10-15 anni; sarebbe opportuno che anche la politica iniziasse a pianificare per obiettivi a lungo termine, tralasciando misure spot o che cambiano di anno in anno.

D. Il 2024 sembra essere stato positivo per il settore dei laterizi: com’è andata per voi?

R. Siamo contenti dei risultati raggiunti, anche dal punto di vista non finanziario. Il 2024 è stato un anno storico grazie alla chiusura dell’acquisizione di Terreal. Se guardiamo al mercato delle nuove costruzioni, nonostante la bassa dinamicità, c’è stata una certa resilienza. La domanda non è alta, ma le richieste si concentrano su materiali di fascia premium, che danno maggiori soddisfazioni a tutta la filiera. Il mercato della ristrutturazione, nonostante il taglio agli incentivi fiscali, si è mantenuto e si manterrà dinamico a fronte del piano europeo per la transizione ecologica. Per quanto riguarda il settore delle coperture, nel primo semestre del 2024 abbiamo cavalcato ancora la spinta derivata dalle grandi grandinate che hanno colpito l’Italia nel 2023, soprattutto Piemonte e Lombardia. Ora il mercato si è normalizzato.

D. Com’è partito il 2025 e che cosa vi aspettate da quest’anno?

R. Il 2025 è partito sulla falsariga dello scorso anno. Attualmente il contesto è molto difficile ed è complicato dire cosa succederà in futuro, ci sono troppe variabili in gioco. L’unione tra wienerberger e Terreal ci dà sicuramente una spinta, però il contesto è ancora sfidante. Questo non vuol dire che non si possano ottenere soddisfazioni. Siamo sempre ottimisti e continueremo a inserire nuove soluzioni per rispondere all’evoluzione del mercato.

STABILIMENTO DI VALENZA (ALESSANDRIA) CON LA PRODUZIONE DI TEGOLE E COPPI
I VALORI WIENERBERGER SI FONDANO SU RISPETTO, PASSIONE, FIDUCIA, CREATIVITÀ

PRODUZIONE

HEIDELBERG MATERIALS

PREMISCELATI E LEGANTI PIÙ SOSTENIBILI

Ali Flash e Ali Easy uniscono la rapidità di utilizzo a un minore impatto sull’ambiente. La produzione a base di cementi solfoalluminosi, ne aumenta l'ecocompatibilità

Tempi di presa rapidi e un veloce sviluppo delle resistenze meccaniche, con un’ottima lavorabilità alle brevissime scadenze e minori emissioni di CO2: sono le principali caratteristiche del legante cementizio Ali Flash e della malta premiscelata Ali Easy, due prodotti che appartengono alla gamma Ali, la linea dei solfoalluminosi di Heidelberg Materials Italia prodotta nella cementeria di Guardiaregia, in provincia di Campobasso.

Roberto Cucitore*
LA CEMENTERIA DI GUARDIAREGIA (CAMPOBASSO)

BASSO IMPATTO

Un esempio di alta tecnologia abbinata a un ciclo produttivo a basso impatto ambientale, che nasce dal costante impegno di Heidelberg Materials nello sviluppo di soluzioni innovative per l’industria delle costruzioni. La gamma Ali fa parte dei prodotti ad alto contenuto tecnologico, in grado di garantire altissime prestazioni in termini di resistenza e sicurezza. Formulati a base di Ali Pre Green, un clinker al 100% solfoalluminoso macinato, i due prodotti Ali Flash e Ali Easy rappresentano una scelta studiata per interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, offrendo una soluzione sostenibile e performante per il settore delle costruzioni.

INNOVAZIONE

L’innovazione di prodotto è un pilastro strategico per Heidelberg Materials Italia, e la linea Ali, composta da Ali Flash, Ali Easy, Ali Pre Green e Ali Cem Green, ne è una chiara espressione. Questi prodotti sono sviluppati in conformità con gli impegni per la sostenibilità 2030 del Gruppo, che definiscono i principi chiave per un’edilizia più efficiente e sostenibile, favorendo l’uso di materiali riciclati e il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici. Per la prima volta, le performance ambientali non richiedono compromessi in termini di prestazioni: Ali

Flash e Ali Easy si collocano ai vertici nel settore dei leganti e delle malte da costruzione, garantendo risultati eccellenti sia in termini assoluti che di costanza. Le loro caratteristiche tecniche sono ampiamente riconosciute e apprezzate a livello nazionale.

LE CARATTERISTICHE

Ali Flash è un legante cementizio a rapida presa che

IL LEGANTE CEMENTIZIO ALI FLASH E LA MALTA PREMISCELATA A PRESA RAPIDA ALI EASY, FORMULATI A BASE DI CALCIO SOLFOALLUMINATO

I nuovi sacchi di cemento di Heidelberg Materials

PRODUZIONE

LA CEMENTERIA DI GUARDIAREGIA

La cementeria di Guardiaregia, dove avviene la produzione del clinker solfoalluminoso Ali Pre Green, è dotata di moderni impianti di produzione e miscelazione e di sofisticati sistemi di controllo qualità. Sia Ali Pre Green sia Ali Cem Green sono prodotti con un ciclo di produzione a basso impatto ambientale. Proprio in virtù della sua specializzazione nella realizzazione di leganti ad alta tecnologia, la cementeria ricopre un ruolo molto importante nel sistema produttivo di Heidelberg Materials, già Italcementi, ed è diventata negli anni uno stabilimento all’avanguardia per prodotti

innovativi. La continua ricerca di miglioramento ha portato la cementeria a ottenere la certificazione di qualità Iso 9001:2015 e ambientale Iso 14001:2015. L’impianto copre una superficie totale di 96.700 metri quadrati ed è in funzione da oltre 60 anni. La cava che fornisce calcare per le attività produttive è a 4 chilometri dallo stabilimento e ha una superficie di 425.730 metri quadrati. Dallo stabilimento di Guardiaregia, che si trova in provincia di Campobasso, nel Centro-Sud Italia, il legante ad alto contenuto tecnologico è distribuito in Italia e nel mondo.

INGRESSO DELLA CEMENTERIA DI GUARDIAREGIA (CAMPOBASSO)

combina tempi estremamente ridotti con un veloce sviluppo delle resistenze, garantendo al contempo un’ottima lavorabilità alle brevissime scadenze che facilita la messa in opera del prodotto. Il legante si attiva semplicemente con acqua, raggiungendo la presa in circa 3 minuti. L’aggiunta di sabbia permette di modulare il tempo di presa fino a 4-5 minuti (1 min ≤ Tfin ≤ 5 min). Ali Flash garantisce eccellenti prestazioni meccaniche, raggiungendo una resistenza a compressione superiore a 3 MPa in soli 15 minuti e superando i 50 MPa a 28 giorni (dati ottenuti in laboratorio a 20 gradi da prove in pasta con rapporto acqua/ Ali Flash = 0.30). Accanto a questo prodotto, Ali Easy rappresenta la soluzione per chi necessita di una malta premiscelata con sabbie selezionate. Anche in questo caso, è sufficiente l’aggiunta di una ridotta quantità di acqua per ottenere una rapida presa e un’eccellente lavorabilità, con uno sviluppo progressivo delle resistenze meccaniche. Ali Easy permette di ottenere tempi di presa di circa 5 minuti con un tempo di lavorabilità di circa 2 minuti, superando i 3 MPa di resistenza

a compressione dopo 30 minuti e raggiungendo gli oltre 40 MPa a 28 giorni (dati ottenuti in laboratorio a 20 gradi da prove in miscela con rapporto acqua/ Ali Easy = 0,20). Entrambi i prodotti, quindi, si distinguono per la loro versatilità nell’industria delle costruzioni, grazie alla rapidità di presa e allo sviluppo delle resistenze, risultando soluzioni ottimali per progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana.

UTILIZZATORI E CAMPI DI IMPIEGO

Le particolari proprietà dei prodotti a base di calcio solfoalluminato (Csa), quali l’elevato sviluppo delle proprietà meccaniche nel breve periodo e i bassi valori di ritiro, consentono a questi leganti di trovare potenziale impiego in svariate applicazioni per le quali queste caratteristiche risultano fondamentali e non garantite dall’utilizzo dei cementi tradizionali. I leganti idraulici e le malte a rapida presa Ali Flash e Ali Easy sono soluzioni versatili e ad alte prestazioni, ampiamente impiegate nell’edilizia e nelle infrastrutture. Destinati principalmente alle rivendite di materiali edili e ai punti vendita spe -

MATERIALI CEMENTIZI SEMPRE PIÙ SOSTENIBILI

Insieme ad Ali Cem Green, Ali Pre Green è stato uno dei primi prodotti di Heidelberg Materials Italia per il quale è stata completata la valutazione del ciclo di vita Lca (Life Cycle Assessment), particolarmente apprezzata e richiesta dal mercato internazionale.La valutazione del ciclo di vita di un prodotto è uno strumento utilizzato per valutare il potenziale impatto ambientale di un prodotto, di un processo o di un’attività durante tutto il suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione, all’utilizzo, fino all’eliminazione del prodotto stesso una volta divenuto rifiuto. L'Epd è la dichiarazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita di un prodotto espressi in categorie d’impatto e quantificati secondo le linee guida della norma Iso 14040 – Valutazione del Ciclo di Vita. Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un fattore determinante per edilizia e costruzioni del presente e futuro e da essa dipende il nostro benessere. I temi chiave e i principi fondamentali della cosiddetta transizione green, che l’Italia è chiamata ad attuare con il Pnrr, anche grazie agli aiuti messi in campo dalla Comunità Europea con il piano Next Generation Eu, puntano sulla transizione ecologica attraverso la decarbonizzazione, l’economia circolare e la riduzione dell’impatto ambientale.

La sostenibilità nell’edilizia passa anche dalla riduzione delle emissioni di CO₂, uno degli aspetti più rilevanti per l’impatto ambientale. Il calcestruzzo, grazie alla sua affidabilità, versatilità e durabilità, può contribuire a un futuro più sicuro attraverso l’adozione di protocolli basati su tre principi fondamentali: riduzione del consumo energetico nella produzione dei materiali, contenimento delle emissioni inquinanti e uso più efficiente delle risorse naturali. In questo contesto, i cementi solfoalluminosi rappresentano una soluzione innovativa, poiché richiedono minori temperature di cottura e un consumo energetico inferiore per la macinazione del clinker, con un conseguente abbattimento delle emissioni di CO₂ rispetto al clinker Portland. Prodotti come Ali Pre Green e Ali Cem Green rispondono a questa esigenza, contribuendo alla riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale. Questa filosofia sostenibile si riflette anche nei leganti idraulici e nelle malte a rapida presa Ali Flash e Ali Easy, che garantiscono elevate prestazioni riducendo al contempo l’impronta ecologica. Grazie alla loro formulazione innovativa, questi prodotti offrono soluzioni efficienti per la costruzione, la riparazione e la manutenzione, coniugando rapidità di applicazione e sostenibilità ambientale.

PRODUZIONE

cializzati, questi prodotti in sacco sono disponibili su tutto il territorio nazionale, sia presso i grandi gruppi che nelle realtà locali.

Heidelberg Materials Italia, grazie alla sua rete di dieci cementerie, quattro centri di macinazione e 26 depositi distribuiti su tutto il territorio nazionale, offre ai propri clienti 40 punti di consegna, assicurando una copertura capillare e un servizio tempestivo. Questa vasta rete consente di fornire soluzioni pronte all’uso, ideali per soddisfare le esigenze di costruzione, riparazione e manutenzione in ogni parte d’Italia, garantendo così un elevato livello di efficienza e disponibilità.

PUNTO DI FORZA

Un ulteriore punto di forza di Ali Flash, studiato nei minimi dettagli dalla produzione fino al packaging con un’attenzione costante alla sostenibilità, è la disponibilità in confezioni da 5 e 25 chilogrammi. I sacchi da 5 chilogrammi sono perfetti per interventi di piccola entità o riparazioni rapide, mentre quelli da 25 chilogrammi rappresentano la soluzione per lavori più estesi e impegnativi. Questa versatilità consente di rispondere in modo efficiente alle esigenze di professionisti e aziende, garantendo praticità, riduzione degli sprechi e una gestione ottimale del materiale in cantiere. I principali utilizzatori di Ali Flash e Ali Easy sono le imprese edili e i professionisti del settore delle costruzioni, delle opere pubbliche e delle infrastrutture, sia a livello locale che su scala nazionale. Questi leganti sono

impiegati per applicazioni tipiche dei premiscelati, sia orizzontali che verticali, garantendo rapidità ed efficienza nei lavori. Miscelati, a seconda delle esigenze, con sabbia e acqua (Ali Flash) o solo con acqua (Ali Easy), risultano particolarmente indicati per interventi di riparazione, fissaggio e sigillatura, lavori di ripristino su murature e strutture in calcestruzzo, sia in contesti urbani che in edifici storici, e interventi urgenti su strade, marciapiedi, ponti e altre opere infrastrutturali.

I VANTAGGI

I vantaggi dei due prodotti sono molteplici. Ali Flash e Ali Easy accelerano il lavoro in cantiere, garantendo la modulazione dei tempi di presa in funzione delle esigenze di lavorazione. I prodotti della linea Ali offrono un più rapido sviluppo delle resistenze iniziali: bastano solo poche ore per ottenere valori che il cemento Portland raggiunge dopo almeno una settimana. La resistenza incrementa progressivamente nel tempo fino a superare i valori dei cementi Portland più performanti. Se correttamente conservati, entrambi i prodotti sono caratterizzati da una eccellente stabilità delle prestazioni nel tempo. Infine, l’uso di questi prodotti contribuisce all’ottenimento di punti su alcuni criteri dei sistemi di certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) e Cam, e punteggi prestazionali nelle analisi multicriteri per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici secondo il protocollo Itaca (Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale).

AREA DI CARICO

LE PRINCIPALI APPLICAZIONI

Le principali applicazioni di Ali Flash e Ali Easy comprendono:

• riparazioni rapide: ripristino di pavimentazioni, marciapiedi, scalinate, pareti e strutture in calcestruzzo, con tempi di messa in esercizio ridotti al minimo.

• sigillature e fissaggi: ancoraggi di elementi metallici (ringhiere, staffe, pali, carpenteria) e per la sigillatura di giunti e fessurazioni.

• interventi in condizioni estreme: grazie alla loro capacità di indurire anche a basse

LA SOSTENIBILITÀ

La produzione di cemento, calce e in generale di qualunque legante comporta l’uso di risorse non rinnovabili come le rocce provenienti dalle cave adiacenti alle cementerie e l’emissione di CO2 . I cementi Portland (Opc) rappresentano tuttora la tipologia di legante maggiormente utilizzata a livello internazionale nell’ambito dell’ingegneria civile per la realizzazione di costruzioni in calcestruzzo. Tuttavia, negli ultimi anni, sulla spinta di una sempre maggiore attenzione verso uno sviluppo sostenibile, è cresciuto l’interesse per la ricerca e l’impiego di nuove tipologie di cementi definiti ecocompatibili, che garantiscono un minore impatto ambientale rispetto ai cementi Opc , la cui produzione genera annualmente elevate emissioni di CO2 . I cementi a base di calcio solfoalluminato (Csa) rappresentano un esempio concreto di come si possano produrre miscele cementizie contraddistinte da un minor impatto ambientale, date le loro minori temperature di clinkerizzazione e relative minori emissioni di CO2 (dell’ordine del 25%-30%) rispetto al clinker Portland.

MATERIALE DI RICICLO

In particolare, Ali Pre Green è costituito al 100% da clinker solfoalluminoso macinato con un contenuto di materiale di riciclo pre-consumo del 56% ed è prodotto con emissioni di CO2 (Core Processes) pari a circa 500 kg/t (solo Fase A3). La produzione di clinker solfoalluminoso (Csa) e, quindi, di Ali Pre Green, è caratterizzata da una più bassa temperatura del forno, inferiore di circa 200 gradi perché necessita di meno energia (primaria) e generando ridotte emissioni di gas serra. Inoltre, Ali Pre Green, per il quale è disponibile

temperature o in presenza di umidità, sono ideali per lavori in ambienti critici.

• manutenzione industriale: sono utilizzati per riparazioni rapide di pavimentazioni, basamenti e strutture sottoposte a sollecitazioni meccaniche nel settore industriale.

L’impiego di leganti idraulici a rapida presa consente di ridurre i tempi di attesa nei cantieri, ottimizzando la produttività e garantendo una maggiore continuità operativa, senza compromettere qualità e durabilità degli interventi.

la Dichiarazione ambientale di prodotto in conformità alle norme Iso 14025 e En 15804, abbina alle eccellenti performance ambientali di processo anche l’utilizzo di materie prime locali. Le materie prime utilizzate nel processo di produzione del clinker sono al 100% di provenienza italiana. I leganti Ali Flash e Ali Easy hanno un contenuto di materiale di riciclo pre-consumo del 15% e sono prodotti con emissioni di CO2 (Core Processes) pari a circa 332 kg/t (solo Fase A3). Pertanto, grazie al riutilizzo di materiale di riciclo pre-consumo, contribuiscono a ridurre il consumo di territorio destinato alle discariche, evitandone il suo conferimento e promuovendo un’economia più sostenibile. Insomma, i leganti rapidi della linea Ali Heidelberg Materials sono prodotti sostenibili: comportano un minor consumo di risorse non rinnovabili, di territorio e di effetto serra legato alla produzione. Inoltre, riducono la necessità di materiale da escavazione e le emissioni di CO2 , utilizzando come costituenti materiali di riciclo pre o post-consumo che altrimenti sarebbero conferiti a discarica.

*Responsabile Qualità e Innovazione Heidelberg Materials Italia. Laureato in Ingegneria Aeronautica, Roberto Cucitore è da oltre 20 anni in azienda dove si è occupato di R&D, Assistenza Tecnica e sviluppo tecnico-commerciale di prodotti speciali quali il cemento solfoalluminoso. Attualmente è Responsabile Qualità e Innovazione. Tra le attività più recenti della propria struttura si segnalano l’estensione della certificazione Iso 9001 alla totalità degli impianti di produzione del calcestruzzo e le certificazioni Csc (Concrete Sustainability Council) di Unità Produttive sia cemento che calcestruzzo.

PRODUZIONE

BOERO

EFFETTO 4K PER I COLORI DEGLI INTERNI

Idrocolor Alta Definizione è la nuova idropittura acrilica superlavabile: utilizza materie prime innovative e garantisce piacevolezza applicativa ed eccellente distensione e dilatazione senza segni di ripresa e difetti estetici

Idrocolor Alta Definizione è la nuova idropittura acrilica superlavabile di Boero. Fine ed extra opaca, permette di ottenere finiture uniformi e, in caso di tinte profonde, estremamente sature, mantiene inalterata copertura, omogeneità e ritoccabilità. Disponibile in migliaia di proposte cromatiche, Idrocolor Alta Definizione si integra perfettamente con

IDROCOLOR ALTA DEFINIZIONE GARANTISCE COLORI PROFONDI E INALTERABILI

1831-Il colore italiano, la mazzetta creata dall’azienda che comprende 1.391 colori per interni e molteplici soluzioni di abbinamento.

LA TECNOLOGIA

La nuova idropittura di Boero richiama la tecnologia dei televisori 4K, che garantiscono una risoluzione di immagine e un’esperienza di visione quattro volte superiore rispetto allo standard Full Hd. Questa tecnologia utilizza materie prime innovative e garantisce piacevolezza applicativa ed eccellente distensione e dilatazione, per colori profondi e inalterabili, in alta definizione, senza segni di ripresa e difetti estetici. La formula, con reologia ottimizzata per una miglior distribuzione del prodotto, consente lavorazioni più rapide con minor fatica, anche su ampie metrature, con meno mani, per un risultato di qualità. La tintometria completa, l’ottimo punto di bianco e gestione del colorato caratterizzano il prodotto, garantendo massima flessibilità cromatica al professionista nella progettazione di spazi abitativi di pregio.

INNOVAZIONE

«Idrocolor Alta Definizione è il risultato di un percorso che ha coinvolto il team Innovazione, con l’obiettivo di creare una soluzione che coniugasse un impeccabile risultato estetico, anche su tinte forti, e lavorazioni più rapide con minor fatica, anche in caso di ritocchi e gestione di interventi di ristrutturazione degli interni,

SFUMATURE IN MOSTRA

Idrocolor Alta Definizione è stata scelta come pittura per la realizzazione delle opere della mostra Dal muralismo alla street art. Mudec Invasion, il primo progetto di murales artistici commissionato in un museo pubblico a dieci muralisti internazionali, in programma al Mudec di Milano, dal 20 marzo al 29 giugno 2025.

anche in cartongesso, tenendo in considerazione le esigenze di tutta la filiera, dal committente al designer, dal rivenditore all’applicatore», spiega Riccardo Carpanese, direttore marketing di Gruppo Boero. Il prodotto risponde inoltre ai Criteri Ambientali Minimi e ha ottenuto la certificazione Iaq (Indoor Air Quality, Qualità dell’Aria Interna) di classe A+. È formaldeide free, esente da metalli pesanti e non contiene solventi tossici, aromatici, clorurati.

APPLICAZIONE DI COLORE IN INTERNI. SOPRA, OPERA DI AYA TAREK, FOTOGRAFIA DI CARLOTTA COPPO

INDUSTRIE

POLIECO

QUEI CHIUSINI APERTI ALL’INNOVAZIONE

La gamma Kio offre una vasta proposta, personalizzabile con loghi. Le soluzioni, realizzate in materiale Kinext, pesano circa il 70% in meno dei corrispettivi in ghisa, facilitando movimentazione e installazione nei cantieri

Resistenza meccanica in funzione della zona d’impiego, dimensione della luce di passaggio e durata nel tempo (da valutare anche in base agli sbalzi di temperatura e la frequenza di passaggio dei mezzi veicolari), sono i requisiti fondamentali da prendere in considerazione nella scelta di un chiusino,

cioè l’elemento a copertura dei pozzetti. Industrie Polieco, azienda specializzata nella produzione di cavidotti, tubi corrugati e pozzetti in polietilene, ha ideato K io, chiusino stradale realizzato in materiale composito K inext che offre numerosi vantaggi in termini di robustezza, praticità e sostenibilità.

SOLIDO E RESISTENTE

Il materiale composito K inext è estremamente solido e resistente, pur mantenendo una elevata leggerezza. I chiusini in K inext pesano circa il 70% in meno rispetto a quelli tradizionali, il che si traduce in una maggiore facilità di movimentazione e installazione nei cantieri. Questo non solo riduce i tempi e i costi di manodopera, ma anche le spese legate al trasporto e alla manutenzione. Un altro aspetto importante è il ridotto impatto ambientale: grazie al suo peso contenuto e alla natura del materiale, K io contribuisce alla diminuzione delle emissioni di CO2 lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Inoltre, il materiale composito aiuta a ridurre il rumore generato dal traffico stradale, migliorando così il comfort acustico nelle aree urbane.

NON TEME IL TRAFFICO

Il chiusino K io è studiato per essere installato in zone di traffico veicolare e pedonale. La non conducibilità elettrica del K inext garantisce una maggiore sicurezza per i pedoni, riducendo il rischio di dispersioni elettriche. Inoltre, la resistenza ai furti e agli atti vandalici rende la soluzione Polieco ideale per ambienti pubblici e privati. La gamma K io offre

KIO TRENCH, CHIUSINO MODULARE PER ZONE FIERISTICHE, AREE DI SERVIZIO E INDUSTRIALI

una vasta proposta di chiusini, personalizzabili con loghi per adattarsi al meglio all’ambiente in cui vengono installati: si va dal modello K io 15kN per aree pedonali e ciclabili a K io D400, perfetto per strade trafficate, passando per soluzioni intermedie come i modelli B125 e C250. Sono incluse anche soluzioni speciali come la Griglia Concava K io, studiata per il drenaggio delle acque meteoriche, e K io Trench, un chiusino modulare per zone fieristiche, aree di servizio e industriali.

Scopri l’intera gamma Kio e scarica il materiale informativo
KIO 600. A DESTRA, KIO 800

DAFAVERI

UN SALVACALDO CHE PROTEGGE IL CLIMA IN CASA

L’azienda ha ideato un cassonetto coibentato realizzato su misura costruito con materiali isolanti conformi ai Cam: offre isolamento termico, eliminando gli spifferi d’aria e i ponti termici

Negli interventi di riqualificazione energetica spesso l’attenzione è rivolta solo alla sostituzione degli infissi, mentre i cassonetti degli avvolgibili, se presenti e non isolati, rappresentano un punto debole in fatto di efficienza: un ponte termico responsabile di una dispersione di calore fino al 25%. Per migliorare il comfort abitativo, garantire risparmio energetico e rendere la riqualificazione del cassonetto facile e veloce, DeFaveri ha ideato Salvacaldo, un cassonetto coibentato realizzato su misura costruito con materiali isolanti conformi ai Cam.

LINEE PULITE

Caratterizzato da una geometria essenziale e linee pulite, Salvacaldo offre isolamento termico, eliminando gli spifferi d’aria e i ponti termici, garantendo massima efficienza e riduzione delle spese in bolletta. Previene inoltre la formazione della muffa, per una maggiore salubrità degli ambienti. In aggiunta, contribuisce all’isolamento acustico, riducendo i rumori provenienti dall’esterno e il fastidioso cigolio dalle tapparelle. Il cassonetto coibentato DeFaveri non necessita di opere murarie: è sufficiente installarlo al posto del cassonetto preesistente. La facilità di installazione si abbina alla possibilità di massima personalizzazione: viene fornito pronto da verniciare, può essere mimetizzato nella parete con la stessa pittura e finitura, oppure valorizzato con uno smalto colorato. In alternativa, può essere rivestito con carta da parati, lasciando spazio alla creatività del progettista e del cliente finale. Anche la manutenzione è semplice: Salvacaldo può essere rimosso e reinstallato in pochi minuti per permettere operazioni sugli avvolgibili.

Sara Giusti
IL CASSONETTO COIBENTATO SALVACALDO DI DEFAVERI

La soluzione versatile, sostenibile e riciclabile al 100%

Superpan Build è un innovativo pannello tecnico brevettato e prodotto da FINSA, composto da fibre e particelle di legno. Le sue eccellenti proprietà di resistenza e ottima lavorabilità lo rendono ideale per tantissime applicazioni in edilizia, sia come elemento strutturale controventante che di rinforzo o di rivestimento, offrendo flessibilità e valore aggiunto in tutti i progetti in cui viene impiegato. www.xtsuperpanbuild.it

PRODUZIONE

UNA FORMAZIONE ESCLUSIVA PER LA RETE VENDITA

Cap Academy offre percorsi formativi calibrati sulle sfide del mercato italiano delle vernici. Include corsi specifici studiati per accrescere le competenze di agenti, distributori, banconisti e venditori esterni

Attraverso la sua Academy, Cap Arreghini propone un’offerta formativa studiata per rispondere alle reali esigenze del mercato delle vernici. Un percorso specifico e mirato che non si limita a fornire nozioni tecniche sui prodotti, ma rappresenta un vero e proprio programma strategico per trasformare i venditori in professionisti di successo. In un mercato sempre più competitivo e in continua evoluzione, la formazione non è solo un’opportunità di aggiornamento, ma una leva strategica che differenzia e rafforza la rete commerciale.

APPROFONDIMENTI

Nata dall’esperienza diretta di un team di esperti nel mondo del colore e del commercio, Cap Academy offre percorsi formativi calibrati sulle sfide del mercato italiano delle vernici. I corsi di formazione dedicati alla rete vendita sono progettati con un taglio altamente specifico. Costruita sui principi di Programmazione Neuro-Linguistica (P nl), la formazione commerciale avanzata è studiata su misura per agenti, distributori, banconisti e venditori esterni.

IL PROGRAMMA

Cap Academy propone tre moduli formativi dedicati alla forza vendita. L’agente come imprenditore di sé stesso. Il corso è pensato per potenziare la rete commerciale edilizia, con un focus sulla gestione strategica dell’attività di vendita. Il corso insegna agli agenti a rendere vincente la propria agenzia, acquisire nuovi clienti con metodo organizzato e costruire il proprio budget individuale. Ampio spazio è dedicato alle tecniche di comunicazione avanzata, alla negoziazione e alla gestione delle trattative.

Vendita nel settore delle vernici industriali. Il percorso formativo è rivolto ai venditori dei produttori e distributori di vernici per industria. Questo corso rappresenta il primo passo per acquisire le competenze tecniche fondamentali nel settore delle vernici industriali e apprendere i meccanismi di vendita per questo mercato altamente specializzato. Oltre alle strategie di negoziazione di base, vengono forniti strumenti pratici per gestire al meglio la relazione con i clienti specializzati, creando valore in ogni fase della vendita.

Formazione per i venditori dei distributori di vernici per edilizia e fai-da-te. Il corso è rivolto sia ai venditori interni (banconisti, commessi di vendita) che agli agenti esterni, con l’obiettivo di affinare le tecniche di accoglienza, negoziazione e gestione delle obiezioni. Per i venditori esterni, il focus è sull’acquisizione regolare di nuovi clienti e lo sviluppo della propria area commerciale con un metodo di lavoro strutturato. Il corso può essere seguito anche dai responsabili dei punti vendita, per garantire un’organizzazione coerente dell’attività commerciale secondo linee guida chiare e dettagliate.

LA FORMAZIONAE

COMMERCIALE DELLA

CAP ACADEMY È

COSTRUITA SUI

PRINCIPI DELLA PNL (PROGRAMMAZIONE NEURO-LINGUISTICA)

ACQUISIRE CLIENTI

L’obiettivo della Cap Academy non è solo migliorare le conoscenze di prodotto, ma fornire ai partecipanti strumenti concreti per acquisire nuovi clienti con un metodo organizzato, strutturare la propria attività commerciale con una strategia efficace, sviluppare capacità di negoziazione avanzate, migliorare la gestione del tempo e delle risorse e affinare la comunicazione persuasiva e la gestione delle obiezioni. Questi principi si traducono in tre moduli formativi, progettati per coprire ogni segmento della forza vendita (vedi box). Con Cap Academy, l’azienda porta avanti l’eredità del fondatore Adolfo Arreghini, per il quale la formazione è sempre stata la chiave della crescita, sia professionale che personale.

Scopri i corsi per la rete commerciale di Cap Academy

PRODUZIONE

ADDIO CONDENSE PER PACCHETTI PIÙ EFFICIENTI

no degli edifici è un aspetto fondamentale per garan tire l’efficienza energetica, la salubrità della struttura e il benessere degli abitanti. In questo contesto, un ruolo fondamentale è svolto dagli schermi freno al vapore, prodotti che hanno il compito di regolare il flusso del vapore acqueo e di garantire la tenuta

Riwega ha sviluppato una nuova tecnologia di freni al vapore a igrometria variabile, specializzandosi nella produzione sia di versioni leggere per l’utilizzo interno, sia di versioni più pesanti adatte per la posa sopra la struttura del tetto, che risultano pedonabili già nelle successive fasi di lavorazione.

DUE TIPOLOGIE

A seconda delle diverse esigenze tecniche, Riwega offre due tipologie di schermi freno al vapore a igrometria variabile: V7 (con valore Sd variabile da 0,2 a 7 metri) e V20 (con valore Sd variabile da 0,2 a 20 metri). La scelta dipende dal posizionamento e dalla stratigrafia completa della struttura, previa verifica mediante calcolo termoigrometrico in regime dinamico. Gli schermi freno al vapore risultano particolarmente interessanti per i lavori di ristrutturazione, per tetti caldi, tetti piani e in situazioni in cui spesso bisogna gestire problematiche di scarsa traspirazione degli strati più esterni. In questi casi il freno a igrometria variabile permette di sfruttare il vantaggio della retroasciugatura estiva, mantenendo sempre asciutte le strutture e riducendo il rischio di formazione di condensa.

RETE DI RINFORZO

A CHE COSA SERVONO

Gli schermi freno al vapore hanno il compito di regolare il flusso del vapore acqueo e di garantire la tenuta all’aria dell’involucro edilizio. Questi due requisiti sono essenziali poiché consentono di mantenere una temperatura interna stabile, riducendo il carico sui sistemi di riscaldamento e raffreddamento, traducendosi in minori costi energetici e in un miglioramento dell’efficienza energetica della struttura. Un’efficace tenuta all’aria impedisce l’ingresso di aria umida all’interno dei materiali isolanti, che può causare condensa, riducendo le prestazioni termiche degli stessi, favorendo la formazione di muffa e provocando degli importanti danni strutturali. Prevenendo l’accadere di queste spiacevoli situazioni non solo si mantiene l’integrità strutturale dell’intero edificio, ma si va anche a migliorare il benessere degli occupanti. Lo schermo freno al vapore con caratteristiche di ermeticità all’aria si installa sempre sul lato interno del pacchetto coibente dell’involucro edilizio, poiché lo scopo è appunto quello di impedire all’aria calda di fuoriuscire nell’isolamento e di regolare la migrazione del vapore, evitando così i danni di condensa. Per garantire un corretto smaltimento del vapore è necessario che le componenti della stratigrafia della parete, del tetto o del solaio abbiano una permeabilità crescente dall’interno verso l’esterno. In pratica, il valore Sd dovrebbe diminuire a ogni strato, partendo dall’interno e andando verso l’ultimo elemento esterno: così facendo il pacchetto traspirerà in maniera corretta e porterà il vapore esternamente.

Tra le ultime novità proposte dall’azienda c’è lo schermo freno al vapore igrosensibile Micro Vario Net V20, che grazie alla sua rete di rinforzo presenta un’alta resistenza allo strappo, il che lo rende ideale anche per l’insufflaggio con isolante sfuso. Ciò, al tempo stesso, assicura una perfetta

regolazione del passaggio del vapore in funzione di temperatura e umidità. Grazie a un’ampia gamma di proposte, inserite all’interno della linea eternitycomfort, Riwega è in grado di fornire la soluzione per un perfetto involucro edilizio, con diffusione di vapore controllata in qualsiasi situazione costruttiva.

SUPERFICI IMPERMEABILI E PIÙ GREEN

Monolastic Turbo Zero, malta cementizia a rapida asciugatura per terrazzi e balconi, e Mapelastic AquaDefense Zero, membrana liquida elastica per ambienti umidi come bagni e lavanderie, riducono i tempi di posa e compensano le emissioni

Per rispondere alle moderne esigenze di impermeabilizzazione, Mapei propone due soluzioni in grado di unire rapidità d’asciugatura, versatilità applicativa e sostenibilità ambientale: Monolastic Turbo Zero, malta cementizia a rapida asciugatura per terrazzi e balconi, e Mapelastic AquaDefense Zero, membrana liquida elastica per ambienti umidi come bagni e lavanderie. Entrambi i prodotti fanno parte della linea sostenibile Zero,

MAPEI
Sara Giusti

garantiscono prestazioni elevate, riducono al minimo i tempi di posa e compensano le emissioni di CO₂ per un’edilizia più responsabile.

INTERVENTI RAPIDI

Monolastic Turbo Zero è una malta cementizia monocomponente progettata per garantire una protezione impermeabilizzante su balconi e terrazzi, sia nuovi che esistenti. La sua formula avanzata permette un’applicazione su supporti cementizi anche leggermente umidi e assicura un rapido tempo di asciugatura, consentendo di posare i rivestimenti ceramici già dopo circa quattro ore. La malta si applica facilmente con una spatola, rullo o pennello, creando uno strato impermeabile in soli 2 millimetri di spessore, ideale per resistere agli agenti atmosferici e all’acqua anche in condizioni climatiche difficili. La versatilità di Monolastic Turbo Zero consente l’applicazione anche su superfici preesistenti come rivestimenti ceramici ben preparati, e può essere utilizzata in condizioni di basse temperature, mantenendo inalterate le proprietà tecniche. Queste caratteristiche riducono i tempi di lavorazione e minimizzano i disagi per i committenti.

PRONTO ALL'USO

Mapelastic AquaDefense Zero è una membrana liquida pronta all’uso, ideale per ambienti interni umidi come bagni, docce, lavanderie e saune. Questo prodotto è caratterizzato da un’elevata elasticità che gli consente di adattarsi ai movimenti delle superfici, coprendo fessure fino a 3,2 millimetri. La sua formulazione, a base di resine sintetiche in dispersione acquosa, garantisce un’asciugatura rapida: in condizioni di temperatura standard, la seconda mano può essere applicata un’ora dopo la prima, e la posa dei rivestimenti è possibile dopo circa quattro ore dall’ultima mano. La membrana, pronta all’uso, non necessita di miscelazioni o diluizioni, e si applica direttamente con rullo, pennello

o spatola. Adatta sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni, può essere stesa su supporti in cemento e cartongesso, permettendo interventi rapidi e adattamenti immediati ai movimenti del sottofondo.

LA PREPARAZIONE

Per entrambi i prodotti, è fondamentale una corretta preparazione del supporto, assicurandosi che le superfici siano pulite e prive di residui per evitare problemi di adesione. Per i raccordi con superfici o elementi come tubazioni, Mapei consiglia l’uso delle apposite bandelle della gamma Mapeband, che completano il sistema impermeabilizzante garantendo continuità e flessibilità nei punti di giunzione. In abbinamento ai prodotti, sia per terrazzi che per docce, si possono usare gli scarichi della gamma Drain e i profili per balconi o per docce della consociata Profilpas.

LINEA ZERO

La gamma di soluzioni cementizie per l’impermeabilizzazione di balconi e terrazzi Mapei include Monolastic Zero, una malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione definitiva e durevole di balconi e terrazzi, Mapelastic Turbo Zero, malta cementizia bicomponente elastica a rapido asciugamento, ideale anche a basse temperature e con sottofondi non perfettamente asciutti, e Mapelastic Zero, malta cementizia bicomponente elastica fino a -20 gradi, per l'impermeabilizzazione di balconi, terrazzi, bagni e piscine. Tutti i prodotti fanno parte della linea Zero, pensata per garantire alte prestazioni e sostenibilità ambientale. La gamma Zero si distingue inoltre per il suo impegno per l’ambiente, dato che mira a compensare le emissioni di CO₂ associate al ciclo di vita dei prodotti. Attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati, Mapei contribuisce a progetti di riforestazione e conservazione della biodiversità, supportando così una costruzione più sostenibile.

APPLICAZIONE MAPELASTIC AQUADEFENSE ZERO. A SINISTRA, MONOLASTIC TURBO ZERO

BREVETTI MONTOLIT

ORA È PIÙ FACILE TRASPORTARE MAXI CERAMICHE

IL nuovo sollevatore professionale SuperLift E-Power può movimentare senza sforzo grandi lastre. È dotato di telaio pieghevole brevettato e ventose elettroniche. E può essere rapidamente ripiegato

razie al nuovo sollevatore professionale SuperLift E-Power di Brevetti Montolit, trasportare e movimentare grandi lastre ceramiche non è più un problema. Dotato di telaio pieghevole brevettato e ventose elettroniche, il sollevatore agevola il lavoro dei posatori offrendo uno strumento pratico e sicuro. La diffusione delle grandi lastre ceramiche ha reso indispensabile lo studio di attrezzature specifiche per il trasporto e la movimentazione in cantiere. Dai primi rudimentali telai derivati dalla posa del vetro, Brevetti Montolit

ha affinato e perfezionato gli strumenti a supporto degli operatori, unendo la propensione all’innovazione che da quasi 80 anni la contraddistingue all’attenzione ai consigli degli utilizzatori. Nasce così SuperLift E-Power, nuovo sollevatore professionale brevettato che racchiude soluzioni tecniche di ultima generazione.

DIMENSIONI RIDOTTE

Le dimensioni ridotte (può essere racchiuso in una sacca) e il design mettono in luce praticità e semplicità di utilizzo del sollevatore SuperLift E-Power. La struttura mista in acciaio e alluminio rappresenta un connubio tra rigidità e leggerezza, indispensabile per garantirne l’utilizzo su lastre pesanti o ceramiche sottili e delicate. I manici telescopici e i traversi mobili consentono il massimo grado di personalizzazione nella configurazione del sollevatore, coniugando dimensioni e forme della lastra con spazi e area di lavoro.

SICUREZZA

Le quattro ventose elettroniche autoinnescanti, posizionabili ovunque lungo il telaio e facilmente smontabili (easy lock system) per poter essere utilizzate anche singolarmente, fanno di SuperLift E-Power uno strumento estremamente veloce e sicuro: lavorando con tenuta costantemente monitorata e un sistema automatico che ripristina il pompaggio in caso di perdita di adesione, le ventose una volta accese sono totalmente autonome. L’autonomia è garantita oltre la giornata lavorativa: l’operazione di ricarica delle batterie, che avviene simultaneamente su tutte le ventose, è comunque semplice e rapida.

TROLLEY IN DOTAZIONE

Senza perdere rigidità o robustezza, il telaio può essere rapidamente ripiegato, permettendo così di essere riposto nel trolley in dotazione che, oltre a proteggere adeguatamente il dispositivo, ne facilita il trasporto in una comune autovettura. Non manca la possibilità di utilizzo di una singola barra del telaio per la movimentazione di doghe (lastre strette e lunghe, tipo parquet), ruote gommate posizionabili sia per la movimentazione classica che a carriola per l’avvicinamento alla posa, regolatori per l’accostamento di precisione e ganci di sicurezza.

PRODUZIONE

UNA FINESTRA DA TETTO CAMBIA GLI AMBIENTI

Design moderno e innovazione tecnologica caratterizzano Designo: oltre alle elevate performance termoisolanti, la linea offre finiture di pregio che permettono di trovare la giusta soluzione per ogni esigenza

Sara Giusti

Ache cosa serve riscaldare gli ambienti se il calore si disperde attraverso un tetto mal isolato? Con il giusto isolamento è possibile risparmiare dal 20 al 30% di risorse per il riscaldamento, un vantaggio sia in termini di risparmio energetico (anche in ottica di salvaguardia ambientale), sia di spesa in bolletta, soprattutto in tempi di aumento dei prezzi dell’energia. In questo contesto, le finestre installate in tetti e sottotetti rappresentano un elemento da non trascurare per raggiungere un buon livello di efficienza e comfort all’interno degli ambienti mansardati. Se vecchie e danneggiate, con guarnizioni incrinate e porose, le finestre potrebbero causare infiltrazioni, dispersione di calore, ma anche il danneggiamento del lucernario stesso o dei rivestimenti interni. Per questa ragione diventa fondamentale sostituirle con nuove finestre con buoni valori termo-isolanti, come quelle proposte da Roto Frank.

PER RISTRUTTURARE

La sostituzione delle vecchie finestre per tetti offre, inoltre, anche altri vantaggi: permette di rinnovare il design degli ambienti, migliorare l’isolamento acustico, amplificare l’apporto di luce naturale e migliorare la ventilazione. Le finestre Roto sono ideali per i progetti

di ristrutturazione, perché permettono di sostituire vecchie finestre da tetto, anche di altri produttori, con interventi di sostituzione 1:1. Nello specifico, la linea RotoQ garantisce un corretto isolamento e un comfort abitativo durevole nel tempo: già con un doppio vetro, raggiunge un valore Uw di 1.1. Grazie alle vetrate performanti basso emissive, le finestre Roto consentono di far entrare luce in casa, pur proteggendo gli ambienti dal freddo o dal caldo esterni.

LA LINEA

DESIGNO

Roto presta grande attenzione anche al design e all’innovazione tecnologica. In questo senso, la linea Designo è perfetta per chi vuole rinnovare con stile. I prodotti Designo, oltre alle alte performance termoisolanti, hanno un design accattivante e finiture di pregio che permettono di trovare la giusta soluzione per ogni esigenza. Le finestre per tetto Roto elettriche sono Smart Home Ready, compatibili con i principali sistemi di domotica presenti sul mercato.

INSTALLAZIONE

Semplici da installare e progettate per un montaggio sicuro e veloce, le finestre Roto Frank sono costituite da Pvc 100% riciclabile, materiale altamente resistente che non richiede trattamenti periodici o riverniciature, ed è perfettamente abbinabile ai serramenti verticali. Scegliendo finestre per tetto Roto, si promuove così l’uso responsabile delle materie prime e la salvaguardia dell’ambiente, partecipando attivamente alla svolta green, come richiesto anche dal Pnrr.

FINESTRA DA TETTO ROTOQ. A SINISTRA, DESIGNO R8

PRODUZIONE

GEOPLAST

CARE RIVENDITE FACCIAMO NETWORK (E PIÙ BUSINESS)

L’azienda, specializzata nell’ingegnerizzazione e produzione di soluzioni in plastica rigenerata per fondazioni, casseforme, solai, giardini verticali e drenaggio dell’acqua, ha avviato una partnership con i distributori.

Con servizi esclusivi

In un mercato evoluto come quello attuale, in cui i clienti sono sempre più informati ed esigenti, la vendita fondata solo su logiche di prezzo non porta alcun vantaggio ai distributori, che devono puntare invece sui servizi per offrire una proposta di valore, in grado di aumentare anche la marginalità. Meglio se in collaborazione con aziende strutturate come Geoplast, capaci di offrire un supporto a 360 gradi che va dalla progettazione alla formazione tecnica. Specializzata nell’ingegnerizzazione e produzione di soluzioni in plastica rigenerata per fon-

Veronica Monaco

dazioni, casseforme, solai, giardini verticali e drenaggio dell’acqua, l’azienda di Grantorto (Padova) è guidata da Mirco Pegoraro e ha lanciato da un paio di anni un vero e proprio programma di partnership per i rivenditori. Domanda. Come si articola il vostro rapporto con i rivenditori di materiali per edilizia?

Risposta. Il nostro rapporto con i rivenditori edili è storico. Da sempre l’azienda commercializza i propri prodotti attraverso le rivendite. In questi ultimi anni con alcune di esse abbiamo instaurato un rapporto molto stretto. Si tratta dei distributori che hanno aderito al nostro programma di partnership, a cui proponiamo servizi e corsi di formazione tecnica, finalizzati a costruire una vendita di qualità.

D. Da quando avete attivato questo progetto?

R. Da un paio di anni. Siamo partiti da poche rivendite campione e pian piano il progetto si è diffuso e sta dando i suoi frutti. I rivenditori che decidono di diventare nostri partner a distanza di un paio di mesi iniziano a fare vendite interessanti, che coinvolgono sistemi completi, supportati da un servizio di progettazione. In questi casi il prezzo al metro quadrato non è la prima variabile su cui si focalizza l’impresa. Geoplast punta molto sul servizio: non ci limitiamo a vendere prodotti, ma siamo strutturati per offrire supporto tecnico ai nostri distributori.

D. In questi due anni quante rivendite hanno aderito?

Sono distribuite su tutto il territorio nazionale?

R. Da tre rivendite iniziali siamo passati a circa 30 distributori, collocati su tutto il territorio nazionale in maniera abbastanza omogenea. C’è una maggiore concentrazione al Nord, dove i volumi sono sempre un po’ più alti, ma siamo presenti anche al Centro e al Sud.

D. Quali sono le caratteristiche di un rivenditore partner di Geoplast?

R. Un rivenditore con una mentalità proiettata all’innovazione, anche sul sistema di vendita, capace di uscire dalla logica di prezzo per fare una proposta tecnica, più strutturata, che comporta anche marginalità diverse. Una vendita più complessa, ma anche più remunerativa.

D. Che cosa deve fare un rivenditore interessato ad aderire a questo progetto?

R. Può semplicemente mettersi in contatto con i nostri referenti commerciali e comunicare il proprio interesse.

D. Ricapitolando, quali servizi offrite alle rivendite?

R. Oltre a una gamma di prodotti innovativi, Geoplast offre un servizio tecnico in cantiere. Questa attività è fondamentale: i rivenditori trattano tantissime referenze, non possono essere preparati su tutto, i nostri tecnici accompagnano i distributori in cantiere, spiegano e mostrano i prodotti, e fanno formazione, anche in aula. Oltre ai corsi di formazione, offriamo un servizio di assistenza alla progettazione e materiale di comunicazione come volantini o video personalizzati in cantieri referenziati, realizzati da un video maker professionista. In più, grazie

al nostro servizio di logistica, siamo in grado di servire i clienti anche entro le 24 ore. Ai rivenditori che hanno in corso un cantiere importante, in cui stanno fornendo un nostro prodotto di valore, viene assegnata una priorità.

D. Come si articola il servizio tecnico?

R. Rispetto a una decina di anni fa, oggi il mercato è focalizzato prevalentemente sulle opere medio-grandi. Quindi è necessario interfacciarsi con un’impresa o uno studio di progettazione in maniera molto più tecnica: non è più sufficiente quotare una fornitura, ma è necessario affiancare un servizio, offrendo una serie di attenzioni che fanno risparmiare tempo e costi. Per esempio, schemi di posa predefiniti, assistenza sulla posa in opera, calcoli strutturali.

D. Com’è organizzato il vostro ufficio tecnico?

R. Impieghiamo cinque ingegneri strutturisti, abilitati a calcolare le strutture in cemento armato nel caso di fondazioni e solai, e quattro geometri che elaborano i progetti.

D. Quanto il Pnrr influisce sul vostro business?

R. Molto. Il Pnrr sta trasformando la dinamica del Paese, dando un grosso impulso per chi si occupa di strutture. C’è molta richiesta: gli studi di progettazione in Italia sono oberati e molto spesso ci chiedono un forte supporto progettuale richiedendo calcoli strutturali inerenti all’intera struttura, anche laddove non sono presenti i nostri

ROOTBOX, MODULO IN PLASTICA RICICLATA PROGETTATO PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RADICI DEGLI ALBERI IN CITTÀ. A SINISTRA, MIRCO PEGORARO, TITOLARE DI GEOPLAST

PRODUZIONE

prodotti. Anche questa è una forma di partnership molto apprezzata. Sull’onda di questo successo, quest’anno abbiamo aperto un nuovo ramo di azienda, Geoplast Consulting, che si occupa solo di progettazione.

D. In percentuale, quanto il Pnrr ha fatto aumentare il vostro business?

R. Nel 2024, abbiamo registrato un incremento del 5% rispetto al 2023. Quest’anno vediamo una crescita del 7-8%.

D. Quanto di questo mercato può essere intercettato dalle rivendite?

R. Dipende sempre da come si pone la rivendita. In un cantiere di grandi dimensioni non ci si può limitare a stilare «una lista della spesa», ma è necessario avere competenze tecniche importanti: bisogna saper discutere e capire l’opera, saper leggere i capitolati, consigliare soluzioni intelligenti ed economicamente vantaggiose per l’impresa. Se la rivendita ha personale tecnico ben formato, può porsi in cantiere come partner e consulente per le imprese, riuscendo ad avere un buon riscontro dal Pnrr. Se, invece, attende gli ordini al banco, non riuscirà mai a intercettare questo mercato. Ormai è una guerra di competenze.

D. Quali sono i prodotti più richiesti in questo momento?

R. Vespai per fondazioni, casseforme per getti di colonne, prodotti per il verde e le pavimentazioni permeabili, prodotti per l’accumulo delle acque piovane. Quindi, in generale, diciamo che la domanda si concentra sui sistemi che ineriscono i settori del green e dell’acqua, anche a fronte dei problemi causati dai cambiamenti climatici, e sui sistemi per l’antisismica, quindi per le strutture in calcestruzzo.

D. Qual è l’ultima novità che avete lanciato sul mercato?

R. Si chiama Rootbox ed è una gabbia posizionata attorno alle piante che permette di ossigenare il terreno attorno alla radice. Quando una pianta viene alloggiata in ambito di verde urbano, per colpa della compressione del terreno e della pavimentazione soprastante, soffre di asfissia. Per cercare ossigeno in superficie, spesso le radici risalgono il terreno, sfondando le pavimentazioni. Rootbox permette di mantenere il terreno ossigenato e irrigato, evitando questo problema. Credo molto in questo prodotto, una soluzione innovativa e futuristica, che tutti i paesi del Nord Europa stanno applicando, per tornare a concepire alberature in ambiente urbano e ridurre il fenomeno delle isole di calore. Abbiamo brevettato Rootbox nel corso del 2024 e lo abbiamo lanciato sul mercato alla fine dello scorso anno.

D. Avete in programma il lancio di nuovi prodotti?

R. Quest’anno abbiamo in programma il lancio di almeno due nuovi prodotti che riguardano il settore calcestruzzo e il settore del verde.

D. Torniamo alla formazione: come si articola la vostra proposta?

R. Organizziamo eventi di formazione sia in azienda, presso il nostro showroom in cui è disponibile un auditorium con 60 posti a sedere, sia presso i rivenditori in orari concordati, solitamente in pausa pranzo o nelle ore serali. Si tratta di corsi tecnici dedicati ai nostri prodotti, che mirano a dotare i rivenditori degli strumenti per valorizzare la loro proposta commerciale.

D. Quali sono i corsi più richiesti dalle rivendite?

R. I corsi più richiesti riguardano i solai e i sistemi per la gestione dell’acqua.

D. Prossimamente avete in programma eventi?

R. Intorno alla metà di maggio abbiamo in programma un evento presso la sede aziendale, in collaborazione con la Confartigianato di Padova.

D. Quanti eventi di formazione fate all’anno?

R. Facciamo 10-15 eventi, a seconda della disponibilità dei rivenditori. Organizziamo corsi anche all’estero.

D. Quanto incide l’export sul vostro business?

R. Il 50%.

D. In quali Paesi esportate?

R. Siamo presenti in 60 Paesi, dall’Australia all’America. La domanda di prodotti si differenzia molto in base alle richieste specifiche dei mercati locali e alle normative. Molti nostri prodotti possiedono comunque anche certificazioni valide per l’estero.

D. Qual è la sua sensazione sul tema dazi?

R. È l’argomento del momento. Parto da una premessa: bisogna porre dei limiti alla globalizzazione incontrollata che ha creato danni, permettendo la delocalizzazione di molte aziende e la perdita di moltissimi settori economici. L’America sta imponendo una sterzata importante, ma non credo

che il made in Italy ne soffrirà particolarmente: gli americani continueranno ad acquistare i prodotti di eccellenza italiana. La bilancia commerciale non si basa solo sui dazi: bisogna anche considerare i trasporti, che in questo momento non incidono più di tanto, e il tasso di cambio. Oggi il tasso di cambio euro-dollaro è molto più favorevole di dieci anni fa, siamo circa a 1,08 contro i 1,47 del 2013, quando comunque le aziende esportavano lo stesso. Non vorrei che le aziende utilizzassero i dazi come capro espiatorio per i loro andamenti. Bisogna rimboccarsi le maniche e vendere.

D. Avete in programma altre iniziative di marketing e comunicazione dedicate ai rivenditori?

R. Non abbiamo in programma iniziative particolari. Come sempre puntiamo molto sulla comunicazione social con una media di due post a settimana in quattro lingue. Inviamo newsletter e organizziamo anche degli open day, anche se siamo molto più focalizzati sugli eventi di formazione.

D. Com’è andato il 2024 e quali sono le vostre previsioni per il 2025?

R. Il 2024 è andato bene, in crescita di circa il 5% rispetto al 2023. Il 2025 si è aperto positivamente: c’è lavoro e in Italia il mercato può ancora tenere per un paio di anni. All’estero la situazione è leggermente differente: in Germania e Francia il mercato ha rallentato, ma in compenso Medio Oriente e Stati Uniti stanno crescendo. Geoplast sta continuando a investire in nuovi prodotti e nell’efficientamento dell’azienda, sia sul fronte energetico sia su macchinari di nuova generazione, per continuare a essere competitiva sul mercato nazionale ed estero.

ASSISTENZA TECNICA IN CANTIERE

ACQUISIZIONI

PORON PASSA AL GRUPPO AUSTROTHERM

La famiglia Cerù resterà nella direzione dell’azienda specializzata nella produzione di Eps, che da gennaio distribuisce i prodotti Xps dell’impresa austriaca, a sua volta holding di Schmid Industrie

Il gruppo Poron diventa austriaco. Ad acquistare il produttore di Eps di proprietà della famiglia Cerù è il Gruppo Austrotherm. Poron gestisce otto siti produttivi in tutta Italia e impiega circa 170 addetti. Da inizio 2025 l’azienda italiana commercializza già i prodotti in Xps di Austrotherm sul

territorio italiano ampliando il proprio portafoglio. L’acquisizione da parte del gruppo austriaco, è l’obiettivo, svilupperà ulteriormente tale collaborazione allargandola ad altri prodotti e rendendo Poron un interlocutore ancora più strategico nel panorama dell’isolamento termico. Dopo l’approvazione delle autorità Antitrust, prevista entro l’estate, l’acquisizione dell’azienda potrà essere completata. Nel 2024 Poron ha fatturato 52 milioni di euro, con circa 170 dipendenti, mentre Austrotherm, con 1.400 dipendenti, nello scorso anno ha registrato ricavi per 444 milioni.

CONTINUITÀ GARANTITA

Secondo un comunicato dell’azienda, la famiglia Cerù, che è proprietaria della Poron dal 1962, resterà nella direzione anche dopo la conclusione positiva del contratto e continuerà a gestire l’impresa garantendone la continuità nei confronti dei dipendenti e degli stakeholders e contribuendo alla sua crescita. La politica fondata sulla valorizzazione delle persone sarà anche in futuro un pilastro della strategia aziendale. Verrà mantenuto anche il marchio consolidato Poron, che gode di un elevato livello di notorietà e di un’ottima reputazione in Italia. Oltre ai materiali isolanti in Eps, Poron continuerà a produrre anche soluzioni in Eps per il settore dell’imballaggio industriale, per il comparto florovivaistico e per il food packaging, quali contenitori per il gelato, pesce e mozzarella ampliando in tal modo il portafoglio prodotti di Austrotherm.

INTEGRAZIONE

« Da gennaio 2025 i pannelli isolanti Xps Austrotherm ampliano la nostra vasta gamma, i primi successi confermano che possiamo costruire insieme

un futuro promettente in Italia e che siamo sulla strada giusta », rileva Paolo Cerù, presidente del Gruppo Poron. «Con otto siti produttivi sparsi sul territorio, la struttura di Poron ci offre un’efficiente rete produttiva e di vendita ottimale per l’ingresso di Austrotherm nel mercato italiano », aggiunge Heimo Pascher, amministratore delegato di Austrotherm. « La pluriennale esperienza del Gruppo Poron nel settore e la sua forte presenza in Italia ne fanno il partner ideale per espandere ulteriormente la nostra posizione di mercato in Europa. Inoltre, come azienda a conduzione familiare, condividiamo valori e cultura aziendale simili, il che rafforza ulteriormente la scelta di questo partner »

OTTO SITI IN ITALIA

Il gruppo Poron, interamente riconducibile alla famiglia Cerù, è attivo nella produzione e commercializzazione di manufatti in Eps per l’imballaggio e l’isolamento termico, è presente in Italia nella sua sede centrale di Nettuno (Roma) e in altri sette siti produttivi ad Alessandria, Vicenza, Fabriano (Ancona), Spigno Saturnia (Latina), Anagni (Frosinone), Sanpolo Matese (Campobasso), Bari. Austrotherm, anch’esso a conduzione familiare, conta attualmente un totale di 29 siti di produzione di materiali isolanti in 13 Paesi. Oltre alla sede centrale di Wopfing e agli stabilimenti di Pinkafeld (Eps), Michelhausen (Eps) e Purbach (Xps), è presente con aziende in BosniaErzegovina, Bulgaria, Germania, Grecia, Croazia, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Turchia. Austrotherm fa parte del Gruppo Schmid Industrieholding, che al 31 dicembre 2024 ha realizzato un fatturato di 2,3 miliardi di euro con 6.800 dipendenti.

DA SINISTRA, PAOLO CERÙ, PRESIDENTE DEL GRUPPO PORON, CON HEIMO PASCHER, AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO AUSTROTHERM. NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINISTRA, PAOLO CERÙ, HEIMO PASCHER, MARIA CHIARA CERÙ (RESPONSABILE AMMINISTRATIVO) E ALESSANDRO AUGELLO (RESPONSABILE TECNICO)

RUBRICHE

MUOVIAMOCI

ANDREA PAYARO

NSCEGLIERE I MATERIALI DA MECCANIZZARE

ei magazzini è sempre maggiore il ruolo delle tecnologie e delle automazioni. Il crescente fabbisogno di velocità, continuità operativa e precisione portano le aziende e gli operatori logistici a implementare soluzioni in cui l’automazione ha un ruolo primario. Nei magazzini oggi sempre più si trovano soluzioni a shuttle, trasloelevatori, robot (per esempio gli Amr, Autonomous Mobile Robot) che trasportano in modo indipendente i materiali da un luogo all’altro, stoccando, prelevando, confezionando e distribuendo prodotti. Non tutti i beni, però, sono adatti a essere gestiti tramite sistemi automatici. Le loro dimensioni, i loro pesi o le loro forme non consentono di arrivare a soluzioni tecnologiche. Per questo motivo è necessario riuscire a valutare il livello di meccanizzabilità del bene, ovvero quel parametro che è in grado di determinare se il prodotto è idoneo a essere trattato meccanicamente oppure è necessario ancora l’intervento dell’uomo. Come esempio si consideri un robot antropomorfo in grado di realizzare l’accatastamento di prodotti differenti su un pallet. I prodotti che vengono posizionati negli strati inferiori dovranno essere quelli con un peso maggiore, una buona stabilità, non devono essere schiacciabili, devono potere rappresentare una base resistente per prodotti che verranno impilati successivamente. La giusta posizione su un pallet è il risultato di algoritmi in cui si considera il livello di meccanizzabilità, una funzione che dipende dai seguenti parametri:

• Forma: vi sono alcune forme che non consentono l’accatastamento, si consideri per esempio un

prodotto piramidale o conico.

• Peso: i pesi maggiori è buona norma posizionarli negli strati inferiori sia per evitare che possano schiacciare altri prodotti che per garantire una maggiore stabilità del pallet stesso, abbassandone così il baricentro.

• Manipolabilità del bene. Se il prodotto è delicato (vetro, componenti elettronici), potrebbe essere necessario un picking manuale, mentre se ha una superficie facilmente manipolabile da pinze o ventose robotiche allora è più meccanizzabile.

• Schiacciabilità: rappresenta il peso massimo che si può mettere sopra a un prodotto senza rischiare di danneggiarlo.

• Non capovolgibilità: materiali con dimensioni di base inferiori alla dimensione dell’altezza potrebbero capovolgersi se movimentati con convogliatori o sistemi automatici di movimento. In questo caso è preferibile gestire a mano questi prodotti.

Anche se oggi la realizzazione di pallet multiprodotto con robot antropomorfi si basa su un mix di visione artificiale, algoritmi di ottimizzazione, sensori intelligenti e software di gestione logistica per esigenze di marketing (forme dei packaging) e di contenimento dei costi (riduzione della solidità dei pack) la percentuale di prodotti gestibili da sistemi automatici si aggira sul 50%. Diversamente, sarà necessario usare dei contenitori standard (cassette rigide) in cui inserire i vari prodotti abbassando così l’efficienza del trasporto (meno merce per unità di viaggio).

Docente, esperto del ministero dello
Sviluppo Economico (Ice)

ALESSANDRO BONVICINO REGOLIAMOCI

NSALVACASA, CAMBIA LA SCIA

uove regole per il Salvacasa. La richiesta di un cambiamento al governo era stata avanzata dai comuni rappresentati dall’Anci. Obiettivo: applicare in modo più semplice le sanatorie e le regolarizzazioni del decreto che sana i piccoli abusi edilizi nelle abitazioni. Al di là degli annunci trionfalistici, il provvedimento messo a punto dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture si è rivelato avere difficoltà di applicazione nell’avviare materialmente le procedure. Il problema è che non basta annunciare una legge, ma bisogna anche applicarla, e i modelli non contenevano riferimenti al Salvacasa, come l’agibilità sanante, le varianti ante 1977 o le nuove tolleranze. Con circa un anno di ritardo i modelli sono stati aggiornati e dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) agevolare l’iter burocratico. Non sono stati introdotti modelli nuovi, in realtà, ma introdotte una serie di modifiche a quelli già in uso nei Comuni. Il maggior numero di modifiche riguarda Scia e permesso di costruire. Nella Scia è stato introdotto il quadro «Sanatoria e regolarizzazioni per interventi già realizzati e in corso di esecuzione», che prevede ulteriori alternative secondo la tipologia di intervento. È prevista, per esempio, la sanatoria di un intervento realizzato «in assenza della Scia o in difformità da essa», ma che, in compenso, è conforme «alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della segnalazione e ai requisiti prescritti dalla disciplina edilizia vigente al momento della realizzazione». È stata questa la soluzione per introdurre la nuova doppia conformità asimmetrica nella Scia. Inoltre, è prevista la regolarizzazione di interventi realizzati come variante in corso d’opera,

«che costituiscono parziali difformità dal titolo rilasciato prima» della legge 10/1977.

Altre novità: sono state aggiunte le nuove regole in materia di stato legittimo. Una nota del quadro sulla regolarità urbanistica specifica che «in questo campo può essere indicato il titolo rilasciato o assentito che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio, che ha interessato l’intero immobile o l’intera unità immobiliare», nel caso che nella relativa istanza o segnalazione «siano stati indicati gli estremi del/dei titolo/i originario e di quelli successivi relativi l’intero immobile o l’intera unità immobiliare». Nei nuovi moduli entra anche la cosiddetta «agibilità sanante». È prevista infatti la regolarizzazione delle parziali difformità «realizzate durante l’esecuzione dei lavori oggetto di un titolo abilitativo, accertate all’esito di sopralluogo o ispezione dai funzionari incaricati di effettuare verifiche di conformità edilizia, rispetto alle quali non sia seguito un ordine di demolizione o di riduzione in pristino e sia stata rilasciata nelle forme previste dalla legge la certificazione di abitabilità/agibilità». Un’altra variazione riguarda il quadro «Conformità igienicosanitaria». In questo spazio sono stati aggiunti i limiti per dichiarare regolari «locali con un’altezza minima interna inferiore a 2,70 metri ma uguale o superiore a 2,40 metri», monolocali per una persona «con una superficie minima, inclusi i servizi, inferiore a 28 metri quadrati ma uguale o superiore a 20 metri quadrati», alloggi monolocale «per due persone con una superficie minima, inclusi i servizi, inferiore a 38 metri quadrati ma uguale o superiore a 28 metri quadrati», purché siano rispettati alcuni requisiti. Al contrario, nessuna modifica è prevista per il certificato di agibilità.

La famiglia si amplia oggi con il . Realizzati in calcestruzzo FILCOTEN® HPC (High Performance Concrete), gli innovativi canali ONE URBAN uniscono ciò che finora sembrava opposto: straordinarie proprietà tecniche con minimo impatto ambientale.

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Nuovo stabilimento Mapei in Egitto

Mapei rafforza la sua presenza industriale in Nord Africa, con l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo in Egitto, nella Città del decimo Ramadan, a nord ovest del Cairo. Con una superficie totale di 30 mila metri quadrati, la nuova fabbrica produrrà i principali prodotti Mapei per il mercato locale, dagli adesivi per la posa della ceramica alle malte, agli additivi per calcestruzzo ai coadiuvanti di macinazione per la produzione di cemento. Sarà il secondo impianto produttivo del Gruppo in Egitto dopo quello per la produzione di polimeri di Vinavil, attivo a Suez dal 2002, con 150 dipendenti. «L’Egitto rappresenta oggi un mercato molto attraente per l’industria delle costruzioni a livello mondiale», aggiunge Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei. «Con oltre 100 milioni di abitanti e un incremento demografico costante, il Paese sta registrando una crescente domanda di edilizia residenziale, sostenuta da robusti piani di investimento governativi in infrastrutture, ospitalità e trasporti. La presenza nell’area di due siti industriali, Mapei e Vinavil, rafforzerà la competitività del Gruppo promuovendo, al tempo stesso, le capacità produttive locali, creando opportunità di lavoro e facilitando il trasferimento tecnologico». «Il nuovo stabilimento, progettato per produrre un’ampia gamma di prodotti utilizzando tecnologie all’avanguardia, è situato in una posizione strategica dove si trovano i principali hub logistici», aggiunge Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei. «La vicinanza al corridoio Cairo-Suez e Cairo-Ain Sokhna consentirà a Mapei di distribuire i propri prodotti in modo efficiente sia all’interno dell’Egitto che nei

1 Showroom Eclisse a Pieve di Soligo

Eclisse apre uno spazio espositivo nella sede di Pieve di Soligo (Treviso). L’allestimento esalta il potenziale estetico e funzionale delle soluzioni per porte scorrevoli, battenti e sistemi di chiusura. Un centro di idee pensato per ispirare progettisti, partner ed installatori e dove toccare con mano la versatilità e l’innovazione dei prodotti Eclisse. Lo showroom si estende su una superficie complessiva di 600 metri quadrati, di cui 120 dedicati ad un’area tecnica. Qui, i professionisti del settore potranno approfondire la conoscenza dei sistemi attraverso corsi di formazione e sessioni dimostrative. L’intero spazio è stato concepito per offrire un’esperienza immersiva tra materiali, finiture e dettagli costruttivi, mettendo sempre in evidenza il connubio tra estetica, funzionalità e facilità d’installazione. Protagonista dell’allestimento è Eclisse Syntesis Collection, gamma che permette di integrare

mercati vicini del Nord Africa e del Medio Oriente. Sarà anche una porta di accesso all’Africa sub-sahariana, grazie agli accordi commerciali in essere e alla crescente integrazione economica tra le nazioni africane. Pensato per soddisfare le esigenze dell’industria edile locale, garantendo vicinanza, tempi di consegna più rapidi e un supporto tecnico su misura, l’impianto è dotato anche di un laboratorio controllo qualità e di uno spazio per i programmi di formazione della Mapei Academy, l’offerta di formazione di Mapei che si sviluppa attraverso eventi gratuiti rivolti ai professionisti e alle imprese, contribuendo allo sviluppo delle competenze locali. Come hub regionale, progettato per essere scalabile, consentirà a Mapei di aumentare la produzione e la capacità di stoccaggio in base alla richiesta e di ampliare l’offerta con linee di produzioni aggiuntive».

in modo armonioso ogni elemento architettonico della casa: porte scorrevoli e a battente filomuro, chiusure per nicchie, botole fino al battiscopa. Il risultato è una continuità visiva e materica che valorizza gli ambienti con un design essenziale e pulito. La possibilità di personalizzare le superfici con pittura o carta da parati consente una totale libertà creativa, adattando ogni soluzione a qualsiasi esigenza di stile e progetto. L’allestimento dedica particolare attenzione anche alle cabine armadio, con sistemi che includono scaffalature e soluzioni modulari per ottimizzare ogni spazio. Le porte a tutta altezza, prive di traverso superiore, valorizzano invece le ampie aperture dal pavimento al soffitto. Oltre alle superfici materiche e ai sistemi filomuro, è presente una zona dedicata alle porte in vetro e alluminio. Soluzioni che giocano con trasparenze e riflessi, dove le porte diventano protagoniste, combinando diverse finiture del vetro. Prodotti diversi creano ambienti sofisticati e luminosi mentre le finiture coordinate di maniglie, porte e battiscopa sviluppano un linguaggio architettonico contemporaneo, armonioso e raffinato. Il contrasto tra nuance, come il Tobacco, e colori più leggeri, come lo Champagne, enfatizza l’equilibrio tra minimalismo e ricercatezza.

2. Crolla il re del fai-da-te britannico

Tonfo di Kingfisher (il titolo del numero uno europeo del fai-da-te, proprietario dei marchi Castorama, Brico Depot, Screwfix e B&Q) alla Borsa di Londra, sotto il peso dell’andamento dei conti del 2024 e delle previsioni per il 2025, che risentono della minore propensione alla spesa dei consumatori ai danni anche del bricolage. Kingfisher ha registrato nell’esercizio concluso il 31 gennaio 2025 un utile imponibile di 307 milioni di sterline, in calo del 34,4%. A livello rettificato il risultato è diminuito del 7% a 528 milioni di sterline. L’utile operativo è diminuito del 29,7% a livello storico a 407 milioni e del 7% a 696 milioni su base rettificata. Le vendite totali sono diminuite dell’1,5% a 12,78 miliardi di sterline (-0,8% a valute costanti), un po’ al di sotto delle attese.

3. Per il sistema arredo un 2024 grigio

Indagine di Mediobanca sul settore dell’arredo e dell’illuminazione: in un contesto economico molto complesso le aziende monitorate dall’Area Studi dell’istituto hanno registrato nel 2024 un lieve aumento del fatturato (+0,7%), nonostante la flessione dell’export (-0,9%) causata dalle incertezze geopolitiche e dai conflitti in corso. Le 490 imprese coinvolte nell’indagine, tutte con fatturato 2023 superiore ai 10 milioni di euro, le cui vendite pesano per oltre il 60% dell’intero sistema italiano, hanno raggiunto risultati migliori del comparto arredamento nel suo complesso, che lo scorso anno ha chiuso con un calo del fatturato attorno al 2%, secondo i dati di FederlegnoArredo. Gli operatori con fatturato superiore ai 100 milioni di euro hanno infatti registrato un incremento delle vendite superiore alla media (+2,4%), con risultati particolarmente brillanti sui mercati esteri (+4,3%).

4. Compleann centenario per Baxi

Baxi compie cento anni. Nata nel 1925 come smalteria specializzata nella produzione di prodotti smaltati (stoviglie, scaldacqua elettrici, vasche da bagno e corpi scaldanti in acciaio per il riscaldamento), ha successivamente affinato il proprio know-how, concentrandosi sul settore del riscaldamento e diventando, alla fine degli anni Settanta, uno dei pionieri nell’introduzione di apparecchi domestici a gas, tra cui le caldaie murali. Negli anni Ottanta, l’azienda ha consolidato la propria presenza nel mercato nazionale e iniziato a espandersi verso l’estero. Entrata a far parte nel 1999 del gruppo inglese Baxi Group, ha contribuito a dar vita al Gruppo Bdr Thermea nel 2009, insieme a De Dietrich e Remeha. Tanti i modi con cui verrà festeggiato quest’anno il raggiungimento dell’importante traguardo: oltre ad aver dato a un’intera linea di caldaie un nome

evocativo a sottolineare il conseguimento di questa tappa fondamentale (Luna Century), nel corso dell’anno Baxi darà vita a numerose iniziative incentrate sul tema, dai festeggiamenti insieme a tutti i dipendenti, ai momenti di condivisione con il territorio, alle numerose attività di comunicazione in programma. Con 850 dipendenti e un fatturato di 380 milioni di euro nel 2024, Baxi è ben radicata nel mercato italiano ed è supportata da un’ampia rete professionale di centri di assistenza tecnica. Alla base della sua operatività è lo stabilimento di Bassano del Grappa che, con una superficie di 100.000 metri quadrati, vanta 15 linee produttive, in grado di garantire una produzione giornaliera fino a 3.200 caldaie, oltre all’ampia area dedicata a magazzini e gestione logistica.

5. Il primo bilancio della Zes

La Zona economica speciale Unica ha registrato finora 571 autorizzazioni uniche, che attivano investimenti per 10 miliardi e creano 10 mila nuovi posti di lavoro, secondo il coordinatore della Zes Unica ed ex commissario delle Zes Campania e Calabria, Giosy Romano, secondo cui i dati sull’occupazione vanno moltiplicati per tre come impatto che hanno sul territorio.

6. Allarme di Conlegno, manca la materia prima

Conlegno, associazione che riunisce oltre 2 mila aziende del packaging e dei pallet in legno lancia l’allarme sulla mancanza di materia prima. In Trentino prima della tempesta Vaia si tagliavano tronchi per avere legname da opera per 500 mila metri cubi, mentre oggi si arriva a 250 mila e si spera di arrivare a 450mila metri cubi. Secondo l’associazione, mancano 750 mila metri cubi di tronchi a causa di un secondo fenomeno ambientale, l’infestazione dell’insetto bostrico che riduce qualità e quantità. Le difficoltà legate ai tronchi nazionali e la minore disponibilità di tronchi dai fornitori austriaci e tedeschi saranno un serio problema per tutte le imprese di prima lavorazione e le aste dei lotti boschivi nazionali rappresenteranno guerre al rialzo dei prezzi. Emergenza anche in Svizzera, uno dei fornitori del mercato italiano: l’eccesso di precipitazioni rende difficile la raccolta, come i danni da insetti e la riduzione delle scorte nel 2024.

ALBERTO FAVERO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE BAXI SPA

7. Campagna Anit anti isolwashing

Anit lancia una campagna di sensibilizzazione sulle dichiarazioni delle prestazioni dei materiali isolanti. In un mercato sempre più orientato all’efficienza energetica e alla sostenibilità degli edifici, è fondamentale saper distinguere tra soluzioni di isolamento termico realmente efficaci e proposte non tecnicamente verificate. Il fenomeno dell’isolwashing (analogo a greenwashing) consiste nell’indurre i consumatori a credere che un prodotto offra prestazioni di isolamento superiori a quelle reali. Per aiutare i professionisti e i consumatori a fare scelte consapevoli, Anit ha redatto un manifesto guida per la valutazione dei materiali isolanti basato su criteri oggettivi e verificabili. Il manifesto sarà presentato e approfondito in un webinar in diretta streaming in cui interverranno gli esperti Anit. Il webinar sarà trasmesso su YouTube il giorno 8 maggio 2025 (è necessario iscriversi sul sitoweb di Anit).

8. Woodco amplia l’offerta

Dopo un 2024 chiuso con risultati solidi e in crescita, Woodco, azienda trentina specializzata in pavimenti in legno, si prepara a un anno di forte accelerazione con l’affermazione in nuovi segmenti di mercato, la conferma dicollaborazioni strategiche e il lancio di importanti novità di prodotto, sia indoor sia outdoor. Tra i principali driver di sviluppo dell’ultimo anno, spicca la collezione di pavimenti in polvere di pietra Flow, che ha registrato un incremento del +184% rispetto al 2023. «Abbiamo dimostrato la capacità di mantenere un posizionamento primario nel nostro settore di riferimento, il mercato dei pavimenti in legno», commenta Gian Luca Vialardi, direttore generale Woodco. «Ma anche di poter ampliare l’offerta esplorando settori complementari, con un’attenzione particolare alla diversificazione e all’innovazione».

9. Alpac abbassa le emissioni

Alpac, azienda vicentina specializzata nella produzione di sistemi per la gestione del foro finestra, è stata inserita tra le 30 imprese italiane più virtuose in termini di sostenibilità, raccontate all’interno del libro Elettrificare per crescere di Alessandro Macciò. Un ulteriore segnale concreto del suo impegno verso la transizione energetica è rappresentato dall’accordo siglato con Alto Vicentino Ambiente per l’attivazione di un servizio di teleriscaldamento, che consentirà ad Alpac di azzerare le emissioni legate al riscaldamento

del proprio headquarters. «Questa iniziativa ridurrà significativamente l’impatto ambientale della nostra sede principale, sostituendo il combustibile fossile con energia termica proveniente da cogenerazione», commenta Massimo Dalla Via, amministratore delegato di Alpac.

10. Parità certificata per Stiga

Stiga, produttore e distributore a livello mondiale di macchinari e attrezzature per il garden care, ottiene la Certificazione per la Parità di Genere Uni PdR 125:2022: un passo concreto verso un ambiente di lavoro più inclusivo. Con questo risultato, che non rappresenta un traguardo, ma un punto di partenza per rafforzare ulteriormente una cultura dell’inclusione in Stiga, l’azienda testimonia la propria attenzione alla valorizzazione della diversità e alla creazione di un contesto lavorativo in cui ogni dipendente possa sentirsi rispettato e supportato nella propria crescita personale e professionale. L’ottenimento della Certificazione per la parità di genere rappresenta un passo concreto nell’ambito della più ampia strategia Esg di Stiga, rafforzando il suo impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale. «L’ottenimento della Certificazione per la Parità di Genere è un traguardo significativo che riflette il nostro impegno nel creare un ambiente di lavoro sempre più inclusivo e centrato sulle persone», commenta Angela Manzoni, senior vice president Group Legal & HR e Responsabile per le Pari Opportunità del Gruppo.

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La classifica delle imprese di cartongessisti relativa ai bilanci 2023 mostra una notevole dinamicità, con risultati economici e finanziari in miglioramento, anche se non per tutti

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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LA TOP 100 DEI CARTONGESSISTI: ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI PER CLASSI DI FATTURATO DELLE AZIENDE

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Le lastre Aquapanel Cement Board Rooftoop hanno reso possibile la posa di una nuova guaina impermeabilizzante sulla copertura di un centro culturale. E garantiscono anche protezione dagli incendi

Adieci anni dalla sua inaugurazione, il Centro Culturale Le Creste di Rosignano, in provincia di Livorno, è stato oggetto di un intervento di riqualificazione. L’originaria copertura a verde, garantita da circa 9 mila presse di paglia, aveva nel tempo subìto frequenti infiltrazioni di acqua piovana. Per risolvere totalmente e definitivamente il problema, il Comune ha

deciso di rifare completamente la copertura mantenendola a verde, con soluzioni più adeguate a gestire la ripartizione dei carichi (che in questi casi possono arrivare a 400-500 chilogrammi al metro quadrato), garantendo al contempo un miglior scolo dell’acqua. Per rispondere a queste esigenze si è scelto di adottare la soluzione a secco Aquapanel Cement Board Rooftop di Knauf.

OTTIMIZZAZIONE

Aquapanel Cement Board Rooftop ha permesso non solo di evitare la posa di un massetto, velocizzando quindi i tempi e garantendo un’ottimizzazione dei costi, ma ha anche garantito piena compatibilità fra isolante e impermeabilizzante. «La tecnologia innovativa dei sistemi a secco è definitivamente arrivata anche in copertura dove, al pari delle pareti, possiamo garantire soluzioni flessibili, durevoli, con tempi certi di applicazione ed estrema sensibilità rispetto a tematiche centrali come fuoco, acustica e sostenibilità», spiega Marco Crippa, specification manager Rooftop di Knauf. «Aquapanel Rooftop è la lastra che completa la proposizione di Knauf in tema di involucro, offrendo valore aggiunto in tema di ripartizione del carico, protezione del fuoco, performance acustica e resistenza all’azione del vento garantendo un ciclo di vita migliore all’intera copertura».

L’INTERVENTO

Dopo aver eliminato la guaina esistente, l’intervento sulla copertura della biblioteca di Rosignano ha visto la posa di uno strato isolante sintetico in Eps sagomato in modo tale che fossero garantite le pendenze necessarie per un efficace scolo dell’acqua. All’isolante sono state applicate come lastre di rivestimento le soluzioni Aquapanel Cement Board Rooftop da 12,5 millimetri. Queste lastre sono costituite da un nucleo in cemento Portland e aggregati leggeri, rinforzato con una rete in fibra di vetro annegata da entrambi i lati, per fornire una solidità e pre stazioni elevate alle applicazioni per coperture.

ANTI FAVILLE

Le lastre Aquapanel Cement Board Rooftoop hanno per messo di ripartire in maniera adeguata il carico e hanno reso possibile la posa della nuova guaina impermeabilizzante. Essendo in classe A1, queste lastre garantiscono anche protezione delle faville, e quindi dagli incendi dall’esterno, oltre a rendere la copertura a norma per un’eventuale futura installazione di impianti fotovoltaici. Terminati a maggio 2023, i lavori di riqualificazione hanno permesso di restituire alla cittadinanza di Rosignano un luogo di aggregazione e cultura, con una copertura verde sostenibile, sicura, accogliente ed energeticamente efficiente.

FISCHER

IL TASSELLO PIÙ VERSATILE PER PANNELLI

DuoHm può adattarsi al supporto come tutti i prodotti DuoLine: con un’unica lunghezza di 55 millimetri, può fissare oggetti su cartongesso, gesso, truciolato e compensato di spessore da 9,5 a 30 millimetri

Da fischer un nuovo tassello della gamma DuoLine per tutti i pannelli e tutti gli spessori: DuoH m è il più versatile ed efficiente per lastre e pannelli ed è stato lanciato nel settembre scorso. La peculiarità di DuoH m è la capacità di adattarsi al supporto come tutti i prodotti DuoLine: con un’unica lunghezza di tassello, 55 millimetri, può fissare oggetti su tutti i pannelli, dal cartongesso al gesso, dal truciolato al compensato di spessore da 9,5 a 30 millimetri. Un solo tassello, quindi, per tutti i fissaggi su lastra singola da 9,5 e da 12,5 millimetri, su lastra doppia da 19 e da 25 millimetri e su tutti i pannelli in legno. Un’unica lunghezza, quindi, per un’applicazione versatile, efficiente e vantaggiosa in termini di costi.

Paolo Caliari

DUOHM, IL NUOVO

TASSELLO DELLA

GAMMA DUOLINE

DI FISCHER

VANTAGGI

DuoHm non richiede l’utilizzo di pinze né di attrezzi speciali: si installa infatti direttamente con l’avvitatore, semplificando l’applicazione, riducendo i tempi di installazione fino al 50% rispetto ai comuni tasselli metallici per cartongesso, con un effettivo risparmio di tempo. L’esclusiva tecnologia bimateriale, con struttura in nylon e corpo in metallo, soddisfa requisiti di carico elevati: il corpo metallico si piega ancorandosi al retro del pannello, la sottostruttura in nylon, invece, si annoda garantendo ulteriore resistenza a trazione. Il collarino con alette antirotazione in nylon assicura una corretta installazione ed evita danni alla finitura del supporto e grazie alle dimensioni ridotte permette che il tassello non sia più visibile dietro l’oggetto fissato.

UTILIZZO CON VITI METRICHE

DuoH m è idoneo per l’utilizzo con viti metriche: la filettatura interna metrica ne consente un uso versatile con ogni tipo di testa e garantisce il riutilizzo del tassello con la vite che può essere svitata e riavvitata più volte. L’installazione di DuoH m è completata quando il corpo di metallo è perfettamente premuto contro il pannello e la coppia di serraggio è chiaramente percepibile. Una sola lunghezza di tassello copre tutti gli spessori di supporto fino a 30 millimetri.

MATERIALI DI SUPPORTO

DuoH m è idoneo per cartongesso e gessofibra, pannelli truciolari, pannelli in compensato, lastre e pannelli O sb. Le applicazioni comprendono staffe per televisori, mensole, quadri, specchi, lampadari, binari per tende. Il tassello è stato premiato con il German Innovation Award 2024 nella categoria Excellence in Business to Business - Building & Elements. Il premio è stato assegnato dalla giuria per le caratteristiche di flessibilità, versatilità, facilità d’uso e sicurezza.

SAINT-GOBAIN

GYPROC 4PRO, IL VANTAGGIO DEI BORDI ASSOTTIGLIATI

Saint-Gobain Italia presenta Gyproc 4Pro, un’innovativa lastra in gesso rivestito prodotta in Italia, caratterizzata da quattro bordi assottigliati che garantiscono importanti vantaggi pratici ed estetici. Nella preparazione dei giunti, i bordi sono già pronti ad accogliere lo stucco, senza richiedere operazioni preliminari quali la svasatura. Inoltre, il riempimento del giunto e l’applicazione del nastro di armatura risultano agevoli e veloci, non necessitando di aggiunte di materiale. Anche la copertura del nastro di armatura è semplice e rapida perché la planarità del giunto può essere ottenuta già in prima mano, senza i tempi di attesa dovuti alla necessità di applicare più mani di stucco allargando il giunto. Una finitura totale perfettamente liscia è raggiungibile senza dover intervenire con ulteriori mani di stucco, con un risparmio fino al 15% nel consumo di materiale. Gyproc 4Pro è ideale per applicazioni a controsoffitto, pareti

divisorie e contropareti, assicurando installazioni veloci, particolarmente resistenti alla cavillatura e con finiture a regola d’arte. Gyproc 4Pro fornisce inoltre ottime prestazioni di isolamento acustico e resistenza al fuoco.

FASSA BORTOLO LUCE PROTAGONISTA

CON GYPSOCOMETE GALAXY

Anche l’esterno di un edificio si scalda con tagli di luce che sembrano nascere al suo interno. Merito di GypsoComete Galaxy, l’originale soluzione targata Fassa Bortolo per illuminare contropareti e controsoffitti realizzati su superfici in esterno, non soggette ad acqua di dilavamento. Si tratta di moduli composti da due sezioni laterali realizzate con la lastra cementizia Gypsotech Externa light Ba 13, unite da un profilo in alluminio anodizzato dove è possibile inserire delle barre Led da 24 V. Grazie ai quattro tipi di conformazioni (Line, Angle, Cross, Star) è possibile adattarsi a qualsiasi necessità progettuale o creativa: la luce diventa quindi protagonista e gioca un ruolo essenziale nel dare vita a soluzioni di grande effetto. È possibile così da creare tagli di luce, giochi e disegni particolari.

Il nuovo tassello per tutti i pannelli e tutti gli spessori.

Scopri di più

NORDTEX

FIBRA DI LEGNO PER L’ISOLANTE PIÙ NATURALE

Il sistema Steico Joist ha contribuito alla ristrutturazione di una casa a Ravenna con lo standard Involucro Passivo. Il pannello può essere utilizzato anche per solai, tetti e nuove pareti

ARavenna il sistema Steico Joist ha contribuito alla ristrutturazione di una casa con lo standard Involucro Passivo a firma RV House Style. La tecnologia messa a punto da Nordtex consente di realizzare pareti perimetrali coibentate totalmente a secco, a esclusione della rasatura armata. Oltre al cappotto esterno, l’edificio è stato isolato in copertura con 30 centimetri di fibra di legno. A pavimento è stato posato un sistema a secco in fibra di legno a chiudere la scatola termica. Sono inoltre stati installati serramenti con triplo vetro basso emissivo.

Sara

MENO IMPIANTISTICA

Grazie all’involucro perfettamente coibentato, la componente impiantistica è stata ridotta. Il sistema di ventilazione meccanica controllata ad alta efficienza, con batteria idronica, è alimentato da una piccola pompa di calore aria-acqua, che alimenta anche l’accumulo per l’acqua calda sanitaria. Oltre a ricambiare costantemente l’aria, lasciando fuori gli inquinanti, dalle stesse bocchette la Vmc consente di climatizzare l’edificio.

ANTI UMIDITÀ

Oltre a essere usato come isolamento delle murature lato esterno o interno, Steico Joist di Nordtex può essere utilizzato per creare

LE FASI DI POSA DEL CAPPOTTO ESTERNO. A SINISTRA, L'EDIFICIO A INTERVENTO FINITO

solai, tetti e nuove pareti, utilizzando materiali come la canapa o la lana di pecora. I materiali usati sono traspiranti e il pannello di chiusura è idrofobizzato, proteggendo il sistema dall’umidità e dalle intemperie durante la fase di posa. Nordtex Steico Joist migliora fortemente l’acustica, lo sfasamento termico, e può essere rivestito anche con facciate ventilate, pannelli antigrandine o Rei. Il sistema Steico Joist è auportante e consente di eseguire ampliamenti e soprelevazioni. Composto da travi in anima sottile con omologazione tecnica europea Eta 06/0238, permette anche di risolvere situazioni particolari, come il fuori piombo della facciata, per una posa sicura dei serramenti. Inoltre, evita la scrostatura dell’intonaco e consente una posa agevole e veloce delle tubazioni.

QUEL PANNELLO È AMICO DEL CARTONGESSO

Superpan Build è adatto a numerosi impieghi, anche come rinforzo strutturale di pareti leggere: sostituendo la prima delle due lastre a secco si possono fissare anche carichi pesanti

Prodotto da Finsa e distribuito in esclusiva per l’Italia da Xt Insulation, il pannello Superpan Build è adatto a numerosi impieghi in edilizia, tra cui l’applicazione come rinforzo strutturale di pareti leggere in cartongesso, grazie alle sue eccellenti proprietà di resistenza e lavorabilità. La scelta di utilizzare Superpan Build come elemento di rinforzo strutturale nelle pareti in cartongesso ha lo scopo di semplificare e facilitare il collegamento dei carichi alla parete finita (pensili, mensole, specchiere e carichi in genere).

BASTANO VITI DA LEGNO

Sostituendo la prima delle due lastre di cartongesso con una di Superpan Build, è possibile collegare carichi pesanti con estre -

ma semplicità mediante delle semplici viti da legno in qualsiasi punto della parete, senza dover incontrare il montante metallico dell’orditura primaria o inserire accessori di sostegno interni all’intercapedine.

CINQUE STRATI

Superpan Build è un pannello formato da cinque strati di materiale derivato da differenti lavorazioni del legno e ricomposto mediante processo di pressatura in continuo. Le facce esterne sono costituite da uno strato in fibra di legno ad alta densità. Gli strati intermedi sono invece costituiti da particelle fini di legno. Infine, il nucleo centrale è un agglomerato di particelle di grandi dimensioni per una elevata resistenza strutturale.

DISTRIBUZIONE

SENZA OSTACOLI IL CLIENTE ACQUISTA DI PIÙ

I vantaggi del sistema a libero servizio nel punto vendita riguardano anche una ottimizzazione degli spazi accanto a una esperienza migliore per chi si rivolge alla rivendita

Alessandro Bonvicino SOLOPERABBONATI

ABBONATI

SPECIALE LIBERO SERVIZIO

SOLOPERABBONATI

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MASIDEF

LA VITERIA SFUSA NUOVA FRONTIERA NELLA RIVENDITA

L'azienda propone soluzioni modulari per rispondere con praticità alle esigenze quotidiane di artigiani e addetti ai lavori, ottimizzando la gestione degli spazi e offrendo un’esperienza d’acquisto più flessibile e su misura

introduzione della viteria sfusa in rivendita consente di bilanciare le esigenze di distributore e cliente. Il rivenditore può gestire uno scaffale e un magazzino più chiari, mentre il cliente può acquistare i prodotti nelle quantità che desidera. Masidef, grazie alla sua linea dedicata al fissaggio professionale, offre soluzioni espositive complete e modulari basandosi sulle necessità del punto vendita, con proposte ad hoc per ogni categoria merceologica.

COMBINAZIONE VINCENTE

Il concetto di viteria sfusa non è ancora presente nella maggior parte delle rivendite edili. Tuttavia, la combinazione che affianca prodotto confezionato e sfuso comporta vantaggi, anche e soprattutto per il rivenditore. Succede frequentemente infatti che le scatole, aperte per soddisfare le esigenze del cliente, siano poi destinate a rimanere scondizionate in modo disordinato sullo scaffale. La vendita sfusa contribuisce non solo al mantenimento di un banco più ordinato e a giacenze definite, ma consente anche al professionista edile di acquistare la giusta quantità del prodotto che gli occorre.

PRODOTTI CERTIFICATI

La gamma Masidef dedicata al fissaggio professionale comprende viti per cartongesso, truciolari e per serramenti, per strutture portanti in legno, viti metriche a testa esagonale e testa tonda con quadro sotto testa. I prodotti sono certificati Ce, Eta e Din a garanzia della sicurezza e durabilità della costruzione, della conformità alle normative di cantiere e delle prestazioni adeguate al contesto di utilizzo (interno, esterno, strutturale).

MAKITA

TANTE NOVITÀ PER UN’EDILIZIA SENZA FILO

L’azienda punta sempre più sugli strumenti a batteria ed entra nel mercato garden, cleaners e outdoor. Forniture alle rivendite entro 48 ore anche per piccoli ordini e corsi di formazione

LUCA GILARDI, RESPONSABILE COMMERCIALE MAKITA

ITALIA. A DESTRA, MARTELLO DEMOLITORE MAKITA XGT

Qualità e innovazione, assistenza tecnica e prodotti in continuo aggiornamento per offrire ai clienti una gamma completa di macchine e attrezzature per ogni tipologia di lavorazione: su questi principi si basa la filosofia di Makita Italia, che lo scorso anno ha compiuto 50 anni di presenza sul territorio nazionale. Dal 2021 l’azienda

opera dalla sede di Arluno (Milano), dotata di uno showroom di 600 metri quadrati, con esposizione di oltre 4 mila articoli, e di un magazzino interno di 16 mila metri quadrati, con disponibilità costante di prodotti e ricambi. Luca Gilardi, responsabile commerciale, logistica e assistenza tecnica Makita Italia, racconta a YouTrade strategie e novità per il libero servizio dedicato ai rivenditori di materiali per edilizia. Domanda. Come si sta evolvendo il libero servizio?  Risposta. Il core business di Makita è sempre stato la rivendita tradizionale. Ultimamente sul mercato stanno prendendo sempre più piede player web, a cui non offriamo però un’attività dedicata. In generale, Makita sta rivolgendo la sua attenzione ai gruppi di acquisto: su questo canale siamo presenti, in maniera non ancora così rilevante. Tuttavia i nostri clienti si stanno consociando sempre di più per trovare prezzi e servizi di un certo tipo. Ci stiamo inserendo in maniera significativa anche nel mercato garden, cleaners e outdoor, dove le dinamiche sono leggermente differenti rispetto al mercato tradizionale dell’edilizia e dell’installazione: stiamo sviluppando attività con i player di riferimento di questi settori specifici, partecipando anche a fiere dedicate.

D. Qual è il vostro prodotto più richiesto?

R. Makita è riconosciuta da anni nel settore dell’edilizia. Ultimamente stiamo spingendo in maniera particolare i prodotti a batteria con la nuova piattaforma Xgt 40 Volt. Questi saranno i prodotti che andremo a promuovere maggiormente in futuro. Oggi l’azienda è leader di mercato per i prodotti a batteria, con soluzioni per qualsiasi tipo di lavorazione ed esigenza. Ogni incremento di gamma è destinato a colmare eventuali gap, proprio per permettere al cliente di trovare sempre la macchina idonea al lavoro che deve effettuare.

D. Qual è l’ultima novità che avete presentato?

R. Rispetto ad altri competitor, Makita è famosa perché ogni anno presenta novità su tutte le gamme, con il lancio di almeno sette-dieci novità di prodotto. Anche quest’anno abbiamo già proposte una decina di novità in vari settori, dal giardinaggio all’edilizia tradizionale. Per il giardinaggio, per esempio, sulla piattaforma Xgt 40 Volt abbiamo introdotto nuovi potatori ed elettroseghe, che stanno andando a sostituire i vecchi prodotti a scoppio. Il nostro obiettivo è proprio quello di proporre un prodotto equiparabile, o superiore, sia a livello di prestazioni sia di durata della batteria, alle tradizionali soluzioni a scoppio. Per quanto riguarda il settore tradizionale, tra le novità di prodotto della piattaforma Xgt troviamo nuovi tassellatori, martelli demolitori, troncatori.

D. Quali sono i trend tecnologici ed ergonomici che caratterizzano i prodotti?

R. I prodotti a batteria stanno prendendo sempre più piede. A parte pochissime lavorazioni, credo che la batteria soppianterà totalmente i prodotti a filo. Oltre l’85% dei prodotti che vendiamo sono a batteria, il restante 15% a filo, soprattutto per prodotti quali smerigliatrici, tassellatori, martelli, dove c’è quindi poca necessità di movimentazione da parte dell’operatore. Tutto il resto sta ormai passando alla batteria, in particolare alle soluzioni a 40 Volt, sia per un discorso di risparmio che di comodità. Per quanto riguarda l’aspetto ergonomico, Makita ha un occhio di riguardo alla leggerezza e compattezza delle proprie soluzioni, oltre a prestare attenzione al tema della sostenibilità, dal riciclo delle plastiche alla riduzione dei consumi delle batterie, dotate ormai di celle alto performanti. Con lo stesso amperaggio si raggiungono dunque performance superiori rispetto alle soluzioni precedenti, anche a livello di durata, evitando così lo smaltimento anzitempo delle batterie. Makita, dunque, punta a combinare il massimo delle performance con pesi contenuti e impugnature ergonomiche e compatibili alla potenza, con un focus sulla sostenibilità e il riciclo dei prodotti.

D. Quale supporto offrite alle rivendite di materiali per edilizia?

R. Makita ha un portale dedicato alle rivendite che in autonomia possono visionare e scegliere i prodotti, e inserire gli ordini. A questo affianchiamo tutta una serie di attività a supporto nel punto vendita, come espositori, materiali pubblicitari e copribancale per le offerte. Makita ha inoltre un magazzino centralizzato presso la propria sede di Arluno (Milano) attraverso il quale è in grado di consegnare al massimo entro 48 ore (72 ore sulle isole se intervengono problematiche), in modo che il rivenditore non sia costretto a ordinare quantitativi elevati. Nella sede di Arluno abbiamo la possibilità di organizzare corsi di formazione, e su tutto il territorio nazionale disponiamo di ben 156 centri di assistenza in modo da dare alla rivendita la possibilità di offrire un servizio tempestivo e di qualità ai propri clienti. L’utilizzatore ha la possibilità di far riparare i propri dispositivi e ottenere ricambi immediati, annullando i tempi morti. In ultimo, Makita dispone di una decina di furgoni allestiti, attraverso i quali i nostri agenti possono fare testare i prodotti all’utilizzatore finale, in modo da informare i clienti sulle caratteristiche e i vantaggi dei prodotti prima che si rechino in rivendita.

D. Su che cosa si concentrano i vostri corsi di formazione? Li organizzate anche in rivendita?

ESPOSIZIONE MAKITA PRESSO FERRAMENTA SPINELLI STORE DI PRATO

R. I corsi di formazione si svolgono sia presso la sede Makita che online, oltre che nelle rivendite. In particolare, presso le rivendite organizziamo corsi sia rivolti al personale interno del punto vendita, sia agli utilizzatori finali, con eventi specifici dedicati ai vari settori. Comprendono sia una parte teorica che pratica, con dimostrazioni di uso dei dispositivi.

D. Quali sono i corsi più richiesti dalle rivendite?

R. Oltre ai corsi formativi di avanzamento per i centri assistenza, per le rivendite organizziamo corsi dedicati alle novità di prodotto. Per il cliente del settore edile proponiamo corsi sia su macchine specifiche, sia per categorie di clienti, come cartongessisti, installatori, idraulici, elettricisti. Spesso offriamo una formazione a 360 gradi, che va oltre la spiegazione di una macchina specifica, ma si concentra anche sulle buone regole per ottenere il massimo risultato in cantiere, a partire dalla pulizia.

D. Come si articola il vostro servizio pre e post vendita?

R. Al rivenditore vogliamo offrire un servizio sempre eccellente. Il servizio Sos Makita, per esempio, consente al cliente, in caso di necessità per fermo macchina, di poter proseguire il proprio progetto di lavoro grazie all’ausilio di utensili di cortesia. Oltre a tutte le novità di prodotto,

offriamo inoltre la possibilità di avere macchine a prezzo di costo, per farle testare alla clientela. Sui corner spingiamo per presentare novità e offerte dedicate, ma diamo anche la possibilità ai rivenditori, attraverso la piattaforma Serie Zeta, di creare offerte personalizzate abbinando i vari corpi macchina con gadget e accessori dedicati. Ogni rivenditore ha dunque la facoltà di costruirsi offerte uniche, che non esistono sul mercato. D. Per quanto riguarda l’assistenza tecnica, come funziona, invece, la manutenzione ordinaria o straordinaria?

R. Oltre alla facoltà di poter estendere la garanzia da due a tre anni, a seconda che il cliente sia possessore o meno di partita Iva, ci sono due opportunità: l’utilizzatore che riscontra delle problematiche di prodotto, sia in garanzia che fuori garanzia, può rivolgersi ai nostri centri assistenza o al rivenditore presso cui ha effettuato l’acquisto. Qualora il rivenditore sia anche un centro assistenza Makita, la consegna, riparazione e ritiro del prodotto danneggiato viene effettuata direttamente in loco. In caso contrario, il rivenditore si occupa di spedire la merce presso la nostra sede, dove è presente un’officina centralizzata che si occupa di riparare il prodotto e rispedirlo al cliente.

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casa

Il restyling CHE ENTRA DALLA PORTA

Le soluzioni della linea Syntesis sono al centro del progetto per una casa di fine Ottocento nei pressi di Palermo: accessi a battente o scorrevoli per raggiungere la massima integrazione nel contesto architettonico

LVeronica Monaco

a linea Syntesis di Eclisse è protagonista del restyling di una casa di fine Ottocento firmata dall’architetto Ignazio Buscio insieme alla moglie, l'architetto Gabriella Anzelmo. Il professionista spiega perché ha scelto le soluzioni dell’azienda, sia a battente sia scorrevoli, per raggiungere la massima integrazione nel contesto architettonico e dare risalto ad alcune peculiarità degli ambienti originali, come le volte a padiglione e a botte e la pavimentazione in cementine. Sono stati inoltre selezionati gli sportelli filomuro Areo per la chiusura di un piccolo ripostiglio all’interno della lavanderia e di due

A SINISTRA, L'ARCHITETTO IGNAZIO BUSCIO. SOTTO, LA ZONA CUCINA E LIVING

piccoli ambienti nel sottotetto.

Domanda. Com’è nato il progetto?

Risposta. Il progetto è frutto del restyling di un immobile tipico della borghesia locale di un paese in provincia di Palermo, edificato tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Commissionato dai genitori per la nuova casa della figlia, il progetto è nato e si è sviluppato in totale sintonia con la committenza. L’edificio è costituito da un piano terra con corte interna, un primo piano residenziale con terrazzo prospicente sulla corte e un sottotetto. Funzionalmente l’immobile vede al piano terra l’ingresso principale, una piccola dependance con corte interna e un garage con accesso indipendente. Al primo piano si trova la residenza principale con ingresso con corridoio, zona living con cucina-zona pranzo e accesso al terrazzo, un bagno per gli ospiti, la camera da letto padronale con cabina armadio e bagno in camera, un bagno secondario e altre due camere da letto, di cui una con accesso al terrazzo.

GLI SPORTELLI

FILOMURO SYNTESIS

AREO, CON CUI SI È

RESO INVISIBILE UN PICCOLO LOCALE

DI SGOMBERO

RICAVATO NEL

SOTTOTETTO/STUDIO

E UN RIPOSTIGLIO

ALL'INTERNO DELLA

LAVANDERIA (FOTO A SINISTRA)

Infine, nel sottotetto, è situata una zona studio con accesso diretto dal disimpegno notte con antistante terrazzo di copertura.

D. Come è intervenuto?

R. Per prima cosa abbiamo eliminato il superfluo e tutti gli elementi di finitura (gessetti, pavimentazione in graniglia, infissi, sanitari, porte) che non avevano nessuna valenza storica. Nella zona giorno, per esempio, le volte a padiglione e a botte, entrambe in cotto, sono state riportate a faccia vista, mentre quelle della camera da letto padronale e della stanza armadi sono state lasciate con l’intonaco. L’appartamento originario presentava colori scuri nelle pareti, gessetti e stucchi di scarso valore, sia nel solaio piano sia nelle volte, tutti elementi tipici degli anni Quaranta e Cinquanta. La pavimentazione era in graniglia di marmo, mentre due sole camere presentavano una pavimentazione in cementine. Queste ultime sono state prima dismesse, ripulite e successivamente riposizionate negli ambienti originali.

TUTTO PIÙ SEMPLICE CON IL CERCAFACILE

«L’architetto Ignazio Buscio ha una predilezione per le soluzioni Eclisse a tutta altezza. Abbiamo contribuito a diversi suoi progetti, tra cui questa ristrutturazione residenziale in edificio storico. Ci siamo occupati della fornitura a 360 gradi, dai pavimenti ai rivestimenti del bagno, dalla cucina ai rubinetti, fino ai sistemi Eclisse. In particolare, abbiamo fornito le soluzioni della linea Syntesis da 2,70 metri, sia scorrevoli sia a battente, armadiature a muro realizzate con il sistema Areo e i battiscopa con illuminazione integrata per la zona notte», racconta Angelo Cannino, titolare, assieme al fratello Giuseppe, della rivendita Ferrante in Cannino di San Giuseppe Jato (Palermo). Nata nel 1985 come ditta individuale fondata dalla madre Provvidenza, la rivendita si è trasformata in società a responsabilità limitata con l’ingresso dei due fratelli nel 2009. Dagli esordi con la commercializzazione di materiali per l’edilizia pesante, l’azienda ha integrato negli anni ferramenta, termoidraulica, edilizia leggera, colorificio, arredamento, energie rinnovabili per proporsi alla clientela di imprese, progettisti e privati come interlocutore unico per il cantiere e la casa. E in programma, tra poco più di un anno, la rivendita ha in serbo l’apertura di un nuovo showroom da 800 metri quadrati, in grado di dare maggiore visibilità ai prodotti, tra cui quelli proposti da Eclisse. Domanda. Quali sono stati i principali step della crescita della vostra azienda?

Risposta. L’azienda è nata nel 1985, capitanata da mia madre Provvidenza, come rivendita di materiale edile pesante, a cui si sono affiancati successivamente le ferramenta e le porte. Nel 2009 ci siamo trasformati in una società a responsabilità limitata, guidata da me e mio fratello Giuseppe, e abbiamo ampliato le categorie merceologiche. Dopo le finiture e la termoidraulica, inserita nel 2010, abbiamo introdotto l’arredamento. Inizialmente eravamo focalizzati solo sulle cucine, poi ci siamo allargati anche alla zona giorno e notte, living, divani, sedie.

D. Dunque, quali categorie merceologiche trattate attualmente in rivendita e qual è l’ultima categoria di prodotti che avete inserito?

LA SALA MOSTRA DELLA RIVENDITA FERRANTE IN CANNINO. A SINISTRA, ANGELO CANNINO, CONTITOLARE E RESPONSABILE DELLO SHOWROOM

R. Edilizia pesante, termoidraulica, ferramenta, finiture, sistemi a secco, isolamento, colore. In contemporanea all’introduzione del superbonus 110%, tra il 2020 e il 2021, abbiamo implementato fortemente il settore dell’isolamento termico e acustico, proponendo non solo un vasta gamma di materiali, dal semplice pannello isolante alla finitura, ma dando supporto tecnico ai nostri clienti grazie anche al supporto di mio nipote Rosario Cannino, figlio di mio fratello. Laureato in ingegneria, Rosario si occupa anche di sistemi di riscaldamento e raffrescamento nonché anche di energia rinnovabili come i panelli fotovoltaici. Oltre alle vendita e alla progettazione, ci affidiamo ad aziende partner specializzate per l’installazione. L’obiettivo è quello di proporre un pacchetto chiavi in mano. Puntiamo a offrire alla clientela materiali e un servizio a 360 gradi per tutto ciò che concerne le costruzioni, civili e non: dal tondino di ferro per le fondamenta fino al fotovoltaico.

D. Quali sono i prodotti più richiesti in questo momento dal mercato?

R. Dire quali sono i prodotti più richiesti è difficile: continuiamo a essere in linea con gli anni precedenti, compensando eventuali gap con l’ampia gamma di merceologie che trattiamo.

D. La fine del superbonus ha impattato sul vostro business?

R. Sicuramente il mercato è in leggera flessione rispetto agli anni passati. Tuttavia, abbracciando più settori, non sentiamo questo calo.

D. Come si compone la vostra clientela?

R. Da sempre lavoriamo con imprese del settore, non solo di zona ma provenienti da tutta la Sicilia, ma negli ultimi periodi abbiamo implementato i nostri rapporti con i privati e gli architetti. Al momento, i progettisti sono il nostro core business, coinvolgendoci in molti lavori di ristrutturazione ubicati nella città di Palermo, a 35 chilometri dal nostro punto vendita. Grazie al servizio che offriamo e all’ampia gamma merceologica disponibile, che coinvolge a 360 gradi tutta la casa, gli architetti preferiscono venire da noi, nonostante la distanza dalla città. Al momento, privati e progettisti rappresentano il 70% del fatturato dell’azienda.

D. I lavori del Pnrr stanno integrando il gap creato dal superbonus?

R. Con la fine del superbonus non sapevamo cosa aspettarci ma i fatturati sono rimasti invariati, proprio grazie al fatto che abbiamo la possibilità di proporre un ampio spettro di prodotti. Alcuni colleghi, molto più specializzati su settori specifici, invece, stanno soffrendo la mancanza del superbonus. Nonostante l’avvento dei lavori con il Pnrr, come con il superbonus ci limitiamo ad alcune forniture in zona.

D. Quali sono i servizi più apprezzati dai vostri clienti?

R. Siamo molto apprezzati per il servizio di progettazione in collaborazione con gli architetti. Lavoriamo preferibilmente su appuntamento. In particolare, io, mia sorella Francesca e mia moglie Mariangela lavoriamo in showroom per offrire ai clienti un servizio a 360 gradi, di pre e post vendita, che include progettazione 3D e consulenza sui materiali. Mio nipote Marco si occupa invece della logistica e delle consegne in cantiere. Ci avvaliamo esclusivamente di mezzi di proprietà e consegniamo sia a terra che al piano, grazie ai nostri veicoli dotati di autogru. Insomma, il servizio per il cliente finale diventa un plus, un elemento di differenziazione rispetto ai concorrenti.

D. Da quando avete lo showroom e quali prodotti trattate in sala mostra?

R. Lo showroom è presente da vent’anni. Si estende su un’area di 400 metri quadrati e comprende pavimenti, rivestimenti, sanitari, arredobagno, cucine, living, illuminazione, vasi, quadri. In showroom è presente anche un corner dedicato ai prodotti Eclisse. In programma tra poco più di un anno abbiamo in progetto l’apertura di una nuova sala mostra da 800 metri quadrati, sempre a San Giuseppe Jato, ma in un altro punto vendita più centrale rispetto a quello attuale, situato nella zona industriale. Il nuovo showroom si troverà all’uscita dello scorrimento veloce che collega Palermo e Sciacca, quindi in una posizione più comoda e con una visibilità diversa rispetto al punto vendita attuale. Sarà solo ed esclusivamente uno showroom, mentre ora, oltre allo showroom, abbiamo anche 5 mila metri quadrati tra deposito e capannoni.

D. Quando è nata la partnership con Eclisse?

R. È una partnership storica che risale al 1986. Inizialmente, lavorando solo con le imprese, la collaborazione era incentrata sulla promozione del controtelaio per porte scorrevoli Unico. Subentrando poi il discorso della sala mostra, la partnership si è allargata alla proposizione di altri prodotti, seguendo un po’ l’evoluzione dell’azienda: dai controtelai Syntesis fino alle botole filomuro Syntesis Tech, dal mondo Aero fino agli accessori. Ci vantiamo in tutti questi anni di non aver mai inserito prodotti concorrenziali, lavorando sempre e solo con Eclisse. Per noi rimane uno dei partner più importanti per la nostra azienda.

D. Quali prodotti Eclisse avete inserito in rivendita?

R. Sicuramente il controtelaio Unico, che ancora continua a essere il prodotto più importante in termini di fatturato, soprattutto se pensiamo a una clientela di imprese e artigiani impegnati in lavori di ristrutturazione. Poi, c’è tutta la gamma Eclisse Syntesis, che cresce di anno in anno, soprattutto tra privati e progettisti. Anche il sistema Areo sta prendendo sempre più piede. Il nostro obiettivo, con il nuovo showroom, è quello di ampliare lo spazio dedicato ai prodotti Eclisse, inserendo sistemi particolari che non tutti espongono in

rivendita, come Syntesis Tech e Syntesis Areo. Abbiamo già in mente un progetto e, insieme all’architetto Ignazio Buscio, andremo a progettare dei corner tipo uffici, in cui saranno installati i sistemi Eclisse con porte a vetro, sistemi di automazione, armadiature a muro.

D. Quali sono i prodotti Eclisse più richiesti?

R. Le soluzioni della gamma Eclisse Syntesis, sia battente che scorrevoli, sono ormai il nostro prodotto di punta.

D. Grazie all’inserimento della linea Eclisse Syntesis avete intercettato nuove tipologie di clientela?

R. Sì, specialmente gli architetti che stanno dando grande visibilità a questo prodotto.

D. Quanto è importante l’attività di formazione organizzata dall’azienda e quanto ne usufruite?

R. Abbiamo sempre partecipato alle attività di formazione organizzate dall’azienda, così come i nostri architetti partner. I corsi che apprezziamo di più sono quelli relativi alla vendita. Ritengo che i corsi Eclisse siano molto importanti anche per le maestranze, al fine di evitare errori nella posa in opera dei prodotti. Proprio per coinvolgere di più gli installatori, abbiamo chiesto a Eclisse di organizzare dei corsi in loco presso la nostra sede, in modo da offrire una formazione più puntuale sulla posa, soprattutto dei prodotti più tecnici.

D. Offrite anche un servizio di progettazione dedicato alle soluzioni Eclisse?

R. Sì e ci avvaliamo del supporto in cantiere dell’agente Eclisse, Stefano Mambretti, una persona molto preparata anche a livello tecnico. Con lui c’è un rapporto storico, che perdura da quando la nostra azienda era ancora una ditta individuale.

D. Utilizzate lo strumento Eclisse Cercafacile? Come vi trovate? Quali vantaggi avete riscontrato dal suo utilizzo?

R. Il configuratore Cercafacile di Eclisse è ormai imprescindibile. Il catalogo cartaceo non è più utilizzato, i preventivi vengono stilati esclusivamente con questo strumento. Oltre a consentire di costruire il prodotto finale, con tutti gli accessori e la componentistica, il Cercafacile consente di estrapolare le schede tecniche e scegliere il sistema di installazione. Se manca qualche componente, il sistema non permette di chiudere il preventivo, consentendoci di evitare errori o imprecisioni. Con il Cercafacile, Eclisse ci ha supportato nelle vendite con un programma eccellente. Lo utilizziamo sempre e in pochi click componiamo il prodotto sulla base delle esigenze del cliente, dando subito anche informazioni sul prezzo finale.

D. Quali sono stati i principali nodi progettuali da superare?

R. L’intervento ha puntato a ottimizzare gli spazi rendendoli più funzionali e attuali, oltre che a una migliore integrazione fra gli spazi interni, la terrazza e la corte. Lo spazio risultante è stato organizzato in due zone, giorno e notte, collegate dal corridoio-disimpegno, la cui comunicazione può essere chiusa o aperta da una porta a bilico verticale in vetro grigio fumé.

D. Come si compongono gli spazi della casa?

R. Alla zona giorno-living si accede entrando a sinistra dell’ingresso-corridoio che collega la zona giorno con la zona notte. Il living, illuminato dalle due vetrate prospicenti il terrazzo e la corte interna, è un open space costituito da una zona relax con divano e televisore, una zona pranzo e la cucina con isola centrale, oltre due piccoli ambienti adibiti a lavanderia-stireria e dispensa. Questo spazio è caratterizzato dalle pareti bianche e

da due volte a padiglione e una a botte con gli elementi in cotto riportati a vista. Dalla zona divani si accede al bagno ospiti, un piccolo ambiente con luce naturale zenitale, adibito precedentemente come bagno di servizio e pozzo luce, per illuminare il vecchio salotto, e a una camera posta al centro dell’appartamento, oggi stanza armadi. La zona notte è stata resa più privata grazie alla porta a bilico verticale presente lungo il corridoio. La camera padronale si affaccia sulla strada principale e ha all’interno un bagno in camera e una stanza armadi. Sia la camera padronale che la stanza armadi sono caratterizzati da volte a padiglione, colorati grigio-blu, come le pareti. Completano la zona notte due camerette, una prospicente la via principale e una il terrazzo interno, e un bagno notte a servizio di entrambe le camere. La pavimentazione in parquet di rovere con doghe di grandi dimensioni esalta senza interruzioni di continuità, tutti gli ambienti e la luce

presente nell’appartamento. La corte interna ha un pavimento in Wpc e una zona a verde caratterizzate da piante che hanno bisogno di poca luce e protette dal vento. Una scala in ferro colore rosso vino collega la corte interna al terrazzo del primo piano.

D. E il sottotetto?

R. La parte di sottotetto, accessibile e abitabile, è stato adibito a zona studio-relax. Il collegamento con il primo piano avviene tramite una scala posta nel disimpegno notte che, oltre a collegare verticalmente i due livelli, permette l’illuminazione del disimpegno notte grazie a una finestra e alla porta vetrata di collegamento con il terrazzo di copertura.

D. Come si inseriscono le soluzioni Eclisse nel progetto?

R. Le soluzioni a battente e scorrevoli della collezione Syntesis, e gli sportelli Areo di Eclisse che abbiamo utilizzato, si sono perfettamente inserite nel contesto architettonico di questo immobile storico, grazie al loro effetto di fusione e integrazione totale con la muratura, permettendo così ai fruitori di focalizzarsi sugli elementi storico-architettonici che caratterizzano l’immobile. Quelle di Eclisse sono soluzioni innovative per un maggiore rispetto della storicità dell’immobile.

D. Quali soluzioni Eclisse ha selezionato e perché?

R. Essendo un restyling di un immobile ottocentesco, in cui erano già presenti elementi costruttivi e architettonici caratteristici, sono state scelte soluzioni non invasive, quasi invisibili, che potessero rendere il nostro intervento il più pulito possibile, esaltando ciò che l’immobile aveva già di particolare. Per tale motivo abbiamo optato per la collezione Syntesis sia per le porte a battente sia scorrevoli, entrambi prive di cornici, con le porte a battenti filomuro. Abbiamo inoltre selezionato gli sportelli a filomuro Areo per

la chiusura del piccolo ripostiglio all’interno della lavanderia e per le chiusure di due piccoli ambienti nel sottotetto.

D. Ha usufruito anche del supporto tecnico dell’azienda?

R. Sì, e ho sempre riscontrato una grande professionalità e disponibilità da parte dell’azienda, risolvendo tempestivamente ogni dubbio progettuale e/o problema che si è presentato in cantiere.

D. Come si è articolata la collaborazione con la rivendita Ferrante in Cannino?

R. Con Ferrante in Cannino abbiamo già collaborato in passato. Conoscendo bene il prodotto Eclisse, comunichiamo personalmente dimensioni, quantità, finiture e tipologia delle porte da preventivare. La ditta provvede a trasmetterci il preventivo con le relative schede tecniche per la nostra approvazione. Solo successivamente inoltra il preventivo definitivo al cliente per l’approvazione dell’ordine.

D. Quali sono i servizi che ha apprezzato di più nella rivendita?

R. Sicuramente l’attenzione nei confronti del cliente e del progettista, nonché la professionalità e la bravura del loro installatore.

D. Quali sono i servizi che ha apprezzato di più in Eclisse?

R. Innanzitutto la disponibilità e la professionalità dell’agente di zona, sempre presente e pronto a risolvere ogni dubbio sia tecnico che economico di ogni singolo prodotto Eclisse. La casa madre, le poche volte che è stata contattata, ha sempre risposto con tempestività, ascoltando attentamente le problematiche riscontrate in cantiere.

LE SOLUZIONI SYNTESIS ECLISSE SI SONO PERFETTAMENTE INSERITE NEL CONTESTO ARCHITETTONICO DELL'IMMOBILE, GRAZIE AL LORO EFFETTO DI FUSIONE E INTEGRAZIONE TOTALE CON LA MURATURA. A SINISTRA, DETTAGLIO DELLA MANIGLIA

FIBROTUBI

Con la porta FIORISCE IL DESIGN

I controtelai della linea

Orchidea si adattano a qualsiasi contesto architettonico, sia su pareti in cartongesso sia in laterizio e sono installabili anche su pavimenti esistenti

La linea di controtelai Orchidea di Fibrotubi è una soluzione innovativa e di qualità per porte scorrevoli a scomparsa. I telai versatili e moderni si adattano a qualsiasi contesto architettonico, sia su pareti in cartongesso che in laterizio, e sono in-

SOPRA, DETTAGLIO

TELAIO. A DESTRA

E SINISTRA, ORCHIDEA

ANTA SINGOLA

stallabili anche su pavimenti esistenti. I controtelai Orchidea sono disponibili in vari modelli: ad anta singola o doppia, ante contrapposte, filomuro e per punti luce. Tutta la gamma è pensata per rispondere alle esigenze di un interior design moderno ed efficiente.

ANCHE FILOMURO

Tra le soluzioni spiccano Orchidea Free-Filomuro, senza stipiti né coprifili, per un design pulito e minimalista, e Orchidea Light, che integra punti luce all’interno del cassonetto, ideale per ottimizzare spazio e funzionalità. Tra le proposte anche Orchidea Easy, progettata per sistemi a secco. Leggero e facile da installare grazie alla struttura a traverse a giorno, il controtelaio mantiene le caratteristiche di solidità della linea classica.

PIÙ SPAZIO A CASA SE LA PORTA È A SCOMPARSA

L’azienda propone un’ampia gamma di modelli e finiture, che comprendono anche versioni in vetro e legno massiccio, a una o due ante, anche contrapposte

ottimizzare lo spazio domestico con originalità e senza l’ingombro delle tradizionali chiusure a battente? È possibile grazie alle porte a scomparsa che Dierre propone in un'ampia gamma di modelli e finiture, disponibili anche versioni in vetro e legno massiccio, a una o due ante, anche contrapposte. Installabili all’interno o all’esterno della parete, le porte a scomparsa si adattano senza problemi sia alla muratura che al cartongesso, garantendo un elevato grado di personalizzazione grazie alla possibilità di scegliere soluzioni su misura per tutti gli ambienti della casa.

TUTTO COMPRESO

Dierre produce tutte le componenti delle proprie porte, dall’anta ai meccanismi di chiusura, compresi telaio, controtelaio e cassonetto. I sistemi a scomparsa Dierre, raggruppati nelle famiglie Space, New Space, New Space Rasomuro, Primato e Duetto, sono realizzati da un montante e un traverso interamente in acciaio e da un cassonetto rinforzato da omega laterali, per evitare deformazioni in fase di intonacatura. Hanno inoltre il fondo del cassonetto estraibile, per recuperare eventuali errori di posa senza dover rifilare il pannello interno. La guida in acciaio garantisce lo scorrimento fluido e silenzioso dell’anta, ed è comunque estraibile anche a installazione terminata per essere sostituita in ogni momento, senza lavori di muratura o altri interventi particolarmente onerosi.

LA STRUTTURA DEI CASSONETTI NEW SPACE 1280X960. A SINISTRA, CONTROTELAIO PER PORTE SCORREVOLI NEW SPACE RASOMURO

Sara Giusti

PORTA SCORREVOLE A SCOMPARSA CON CONTROTELAIO NEW SPACE IN BAGNO (PARETE IN MURATURA). SOPRA, CONTROTELAI NEW SPACE RASOMURO

SPACE DUETTO CON ANTE IN CRISTALLO. SOPRA, DIERRE PRIMATO CON PORTE INTERNE CIECHE TRENDY CON PANNELLI IN ALLUMINIO SATINATO LUCIDO

ACCESSORI

Tra gli accessori disponibili Dierre mette a disposizione anche un kit per l’apertura simultanea delle ante con una sola mano, installabile anche con i cassonetti già murati, così come il sistema per la chiusura automatica delle ante dopo l’apertura manuale, utilizzabile sia sul modello con anta singola che doppia. È disponibile anche un meccanismo che ammortizza la chiusura dell’anta per non farla rimbalzare sullo stipite.

LUXURYgoods PORTE

Cisa RS5 aumenta la sicurezza Cisa RS5 è il cilindro antieffrazione più avanzato sviluppato dall’azienda. La sua tecnologia brevettata Radial System è resistente anche al decoder tipo Topolino, noto anche come chiave bulgara. Questo attrezzo, emulando il profilo della chiave, riesce ad aprire le serrature agendo come un passepartout. Con cinque file di perni radiali in acciaio carbonitrurato, Cisa RS5 offre il massimo livello di protezione contro le tecniche di scasso più evolute, ottenendo la massima certificazione Skg***. Il sistema modulare brevettato, con rotore montato dall’interno, offre una resistenza allo strappo e all’estrazione del cilindro superiore del 60%. Le chiavi possono essere duplicate solo nei Centri Cisa autorizzati, previa presentazione della tessera proprietaria e, se attivata, della verifica tramite codice Otp. Ogni chiave è associata a un’identità digitale, che consente il monitoraggio in tempo reale delle richieste di duplica, con notifiche push e storico accessibile da smartphone e web. Per utilizzare questi servizi, basta scansionare il Qr C ode e registrarsi sulla piattaforma S ecur iC ard di Cisa

Nasce il nuovo cilindro CISA RS5, con tecnologia radiale di ultima generazione e duplica digitalizzata per offrirti tutta la protezione di cui hai bisogno, sempre a portata di mano.

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Punto di arrivo dell’esperienza trentennale di CISA nello sviluppo dei cilindri, la tecnologia a 5 file di perni radiali è resistente ai decoder anche tipo Topolino.

CASA green

LA SOSTENIBILITÀ È PIÙ EQUA CON L’INCLUSIVITÀ

4Bild, rivenditore multispecializzato di materiali edili e finiture per la casa, ha organizzato una giornata di formazione e confronto aperta a tutta la filiera. Perché la Diversity transformation ha anche grandi potenzialità di sviluppo

Valentina Anghinoni

La sostenibilità nell’abitare non si vede solo dal cappotto, dalla componente di materia prima seconda presente in un determinato prodotto o, ancora, dalla scelta di materiali completamente naturali e privi di Voc. Per essere davvero tale, infatti, la sostenibilità deve anche abbracciare l’inclusivi-

CHIARA FRERI, PARTNER E DIRETTRICE MARKETING DI 4BILD, A CAPO DEL COMITATO GUIDA D&I E PARITÀ DI GENERE DELL’AZIENDA. A SINISTRA, I PARTECIPANTI ALL'EVENTO PENSA NUOVO

CASA green

tà. Ovvero, quell’insieme di strategie finalizzate a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze, attraverso una revisione critica delle categorie convenzionali che regolano l’accesso a diritti e opportunità. Pioniere di questa visione è 4Bild, rivenditore multispecializzato di materiali edili e finiture per la casa, con 24 punti vendita a Milano e provincia, Monza Brianza e Como, che lo scorso 17 aprile ha organizzato una giornata di formazione e confronto aperta a tutta la filiera, Pensa nuovo, in collaborazione con Diversity Lab, divisione consulenziale di Diversity, fondazione impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione. Con l’obiettivo di costruire un’edilizia sempre più inclusiva, sostenibile e innovativa, dunque capace di rispondere alle sfide ambientali e sociali della contemporaneità, tenendo fede al percorso tracciato dall’Unione Europea.

I RELATORI DEL CONVEGNO.
SOPRA, CHIARA FRERI

DAJANA GIOFFRÈ, CHIEF VISIONARY OFFICER DI ACCESSIWAY, E ALBERTO BIROLINI, AREA MANAGER 4BILD. SOTTO, GABRIELLA CRAFA, VICEPRESIDENTE DI DIVERSITY LAB

DEIA SOTTO LA LENTE

«Tra le linee lungo le quali si sviluppa il Piano di Sostenibilità di 4Bild ci sono l’impegno ambientale, la parità di genere e le politiche Deia, (Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility), l’innovazione e la digitalizzazione», ha chiosato in apertura dei lavori Chiara Freri, partner e direttrice marketing di 4Bild, a capo del Comitato Guida D&I e Parità di Genere dell’azienda. Un tema, quest’ultimo, molto caro a 4Bild, che ha recentemente ricevuto la Certificazione per la Parità di Genere Uni Pdr 125:2022, rilasciata da Bureau Veritas, diventando il primo rivenditore multispecializzato in Italia ad aver raggiunto questo importante traguardo. Mentre Gabriella Crafa, vicepresidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity, ha messo a fuoco la reale entità del fenomeno: «Quelle

CASA green

che chiamiamo erroneamente minoranze, in realtà sono persone sottorappresentate, nei media, nel lavoro, nella vita pubblica. Ma se guardiamo ai dati, giusto per fare qualche esempio, le donne sono il 51% della popolazione, il 24% sono persone con disabilità, il 23% sono over 65, più del 9% sono persone straniere residenti, il 10% sono persone appartenenti alla comunità Lgbtq+, senza contare che è ancora più esteso il numero delle persone con legami di amicizia, parentela, lavoro, solidarietà con queste persone, e che spesso vivono nelle stesse case. Un’edilizia inclusiva, quindi, avrà una forte attrattività nel mercato, perché sarà disegnata sulle reali esigenze delle persone», ha spiegato la manager, sottolineando che immaginare la casa del futuro richiederà sempre più attenzione alle tematiche Deia.

LE POTENZIALITÀ

Dunque, quale potrebbe essere il trend determinato dalla richiesta di un’edilizia più inclusiva, accessibile e sostenibile? I dati offerti durante l’evento parlano chiaro. Per esempio, si stima che nel 2050, in Italia, le persone over 65 potrebbero rappresentare il 34,5% della popolazione. Attualmente, il 24% degli italiani

è composta da persone con disabilità permanenti o temporanee, ma nel 2022 solo il 6% delle case in vendita (sul sito Idealista.it) rispondevano ai principali criteri di accessibilità. E, ancora, entro il 2050, in Italia sarà necessario realizzare 3,65 milioni di nuove abitazioni. La flessibilità e l’adattabilità degli spazi saranno tra le sfide principali per il mondo edile. Da un lato, si prevede un aumento della domanda di spazi e tipologie abitative come il microliving, il co-living e l’housing per il target di giovani, professionisti e universitari. Dall’altro, anche l’impatto ambientale ridotto, la tecnologia e la digitalizzazione dovrebbero segnare la strada per l’edilizia del domani. Infatti, il 60% della Gen Z (la generazione di persone nate tra la metà degli anni Novanta e l’inizio degli anni 2010) in Italia si dichiara disposto a pagare un sovrapprezzo per un prodotto sostenibile. Il mercato italiano della smart home, invece, è già in forte crescita: vale 900 milioni di euro nel 2024, con +11% rispetto all’anno precedente.

UNIVERSAL DESIGN

Il tema dell’accessibilità è stato approfondito grazie all’intervento di Maria Grazia Cilenti, designer

I Bilanci delle Costruzioni imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici,

CASA green

CHE COSA PREVEDE L’ACCESSIBILITY ACT

L’European Accessibility Act (Eaa), che entrerà in vigore da giugno 2025, è una direttiva (2019/882) adottata dall’Unione Europea per garantire che i prodotti e servizi siano accessibili alle persone con disabilità, favorendo l’inclusione e riducendo le barriere. L’Eaa mira a creare un ambiente digitale più inclusivo stabilendo requisiti comuni di accessibilità tra gli Stati membri dell’Ue. La direttiva è obbligatoria per tutte le imprese dell’Ue, a eccezione delle aziende con meno di dieci dipendenti. La direttiva riguarda diverse categorie di prodotti e servizi, tra cui:

• Siti web e app mobile

• Piattaforme di e-commerce

• Servizi bancari

• E-book e lettori di e-book

• Servizi di trasporto

• Terminali self-service (ad es. distributori di biglietti, bancomat)

director di Sketchin, azienda specializzata in servizi di progettazione, che ha ribadito l’importanza del concetto di universal design, una metodologia progettuale che ha per obiettivo fondamentale la progettazione e la realizzazione di edifici, prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili a tutte le persone, al di là dell’eventuale presenza di una disabilità. Anche Dajana Gioffrè, Chief Visionary

Officer di Accessiway, realtà specializzata in servizi per l’accessibilità digitale, attraverso un intervento interattivo ha mostrato tutte le potenzialità dell’accessibilità. Disability drives innovation è del resto un concetto a cui si rifanno molte moderne concezioni della progettualità e della costruzione. Angela Glover Blackwell nella sua opera The Curbcut Effect (Stanford Social Innovation Review, 2017) ha spiegato come le innovazioni pensate per persone con disabilità siano apprezzate e richieste anche da un pubblico più vasto e portino benefici a tutta la collettività. Per fare qualche esempio, le rampe pensate per le sedie a rotelle sono utili anche per passeggini, valigie, biciclette, mentre gli assistenti vocali smart home a comando vocale come Siri o Alexa non portano benefici solo a persone con disabilità motorie o visive, ma a tutte le persone. Proprio per questo motivo, sono diventati un servizio di consumo di massa.

LA CASE HISTORY

L’incontro si è concluso con il racconto di una case history di grande impatto, presentata da Petru Capatina, Founder e Ceo di WeGlad, e Umberto Andreoletti, director of operations Autodromo di Monza. Grazie alla loro collaborazione, il circuito è il primo a livello internazionale a investire sulla mappatura dell’accessibilità. Sicuramente, un esempio di come le grandi opere di costruzione possano puntare sull’innovazione attraverso iniziative di grande impatto e valore per tutta la popolazione.

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SOSTENIBILMENTE

RIQUALIFICAZIONE GREEN ALLA BICOCCA

Èin dirittura di arrivo un progetto di riqualificazionemolto atteso. BiM, acronimo di Bicocca incontra Milano, è un progetto di rigenerazione urbana che sta trasformando un edificio iconico progettato da Vittorio Gregotti a metà degli anni Ottanta nel quartiere di Milano Bicocca, in un distretto verde, aperto e integrato alla città. Gli ultimi ritocchi riguardano gli edifici Pirelli 10 e Pavilion del BiM che si trovano nel quartiere milanese della Bicocca. Le due unità immobiliari, assieme al building Innovazione 3, formano il complesso tra viale Piero e Alberto Pirelli 10 e viale dell’Innovazione 3. Si tratta di due complessi che si presentano con caratteristiche di rilievo. Il primo edificio ha una superficie complessiva di 24 mila metri quadrati per otto piani: è destinato a ospitare 15 aziende che operano in diversi settori (farmaceutico, automotive, finance, tech), alcune già presenti nell’edificio di Innovazione 3. Al primo piano è prevista la sede principale di Altroconsumo, con uffici per oltre 1.900 metri quadrati. Al centro della piazza di BiM si trova, invece, il nuovo Pavilion, con due piani fuori terra e uno interrato. È uno spazio polifunzionale, che al piano terra ospiterà imprese e professionisti in un ambiente di oltre 360 metri quadrati, una caffetteriaristorante, spazi flessibili per il lavoro e un’arena aperta al pubblico destinata a ospitare eventi. Il primo piano è destinato a ospitare l’Innovation Hub dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, promosso dalla neonata

Fondazione Bicocca, luogo di collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo di idee, progetti, start-up e nuovi business. Al piano interrato, un auditorium, una palestra e un parcheggio. Innovazione 3 è, invece, un edificio che si sviluppo su 26 mila metri quadrati su otto piani, con moduli che variano da 485 metri quadrati a 2.700 metri quadrati per piano.

Il tutto ha una connotazione green: il progetto è firmato dallo studio di architettura Piuarch insieme con il paesaggista Antonio Perazzi. La riqualificazione comprende una superficie di oltre 50 mila metri quadrati, di cui 43.300 a destinazione direzionale, 3.400 di spazi retail, 800 del Pavilion e 6 mila di verde e giardino. In aggiunta, gli spazi hanno l’obiettivo di raggiungere i più alti requisiti di Esg e sostenibilità riconosciuti dalle principali certificazioni green (tra cui Leed Platinum, Breeam Excellent, Well Gold e WiredScore enabled).

HOME AUTOMATION

NELLA CASA DOMOTICA È ALLARME ZOMBIE

Se la casa diventa digitale, il proprietario dell’unità abitativa deve digitalizzarsi. Ma non solo: sono soprattutto le imprese che producono dispositivi per la casa che si devono assumere le proprie responsabilità. Già, perché se l’appartamento si trasforma in una sorta di computer abitabile, un po’ come è avvenuto con il mondo automotive, i produttori devono fornire assistenza e, soprattutto, sicurezza. Basti pensare alla diffusione delle serrature elettroniche: una negligenza da parte del produttore può facilitare l’ingresso dei nuovi ladri, non più costretti a utilizzare un grimaldello, ma semplicemente uno strumento elettronico per penetrare in un’abitazione.

È un problema serio, soprattutto per quei dispositivi che sono definiti come zombie.

Cioè che non sono più supportati con software aggiornato dai produttori. Negli Usa si parla, per questo, del Connected Consumer Product End of Life Disclosure Act: una normativa che obbligherebbe i produttori a indicare espressamente agli utenti per quanto tempo intendono fornire assistenza tecnica, aggiornamenti e bug fix per software e hardware, al fine di consentire ai prodotti di operare in sicurezza. Per questo diversi movimenti di consumatori hanno proposto una legge affinché i produttori informino i consumatori quando i dispositivi si avvicinano a fine vita. In questo caso dovrebbero fornire indicazioni su come gestire il termine del ciclo di utilizzo di un dispositivo. Il motivo, oltre a quello pratico di garantire la funzionalità di un dispositivo, dovrebbe servire a indicare potenziali vulnerabilità e rischi per la sicurezza che potrebbero sorgere. Oltre alle serrature elettroniche, per esempio, si può pensare al router o allo switch di casa, che consente il collegamento in rete. Se la legge passasse, quando un dispositivo arrivasse alla fine del suo ciclo di vita, i fornitori del servizio dovrebbero rimuoverlo e sostituirlo con un nuovo prodotto, un po’ come avviene spesso quando si sottoscrive un abbonamento con un fornitore di rete. Solo che, in questo caso, l’affidamento in uso di un router sarebbe regolato da norme precise. Secondo un’analisi di Bitdefender e Netgear gli attacchi verso i dispositivi di smart home sono in crescita: nel 2022 erano circa otto ogni 24 ore, nel 2023 sono stati circa dieci ogni 24 ore. I metodi preferiti dai criminali informatici per bucare i dispositivi sono overflow per il 28,2% (cioè costringere il dispositivo a elaborare più dati di quelli che la memoria consentirebbe), la negazione del servizio (DoS) per il 27,2% e l’esecuzione di codice malefico per il 13,6%. Secondo le due aziende l’ecosistema IoT diventa sempre più interconnesso e dipendente da componenti e servizi di terze parti, quindi le vulnerabilità della supply chain rappresentano rischi significativi per la sicurezza e la funzionalità dei dispositivi: occorrono valutazioni approfondite dei fornitori, iniziative di trasparenza della catena di fornitura per identificare e mitigare le potenziali minacce durante l’intero ciclo di vita.

Giuseppe Rossi

La rivista

Nuova edizione nell’era del superbonus: nuove schede, nuovi suggerimenti, nuovi commenti: l’edizione 2023 della Guida ha sempre il comodo formato tascabile (cm. 15 X 21) e rappresenta un indispensabile strumento di consultazione sulle novità normative, su tutti gli incentivi fiscali e, attraverso schede sintetiche, fornisce informazioni sui principali interventi per l’efficientamento e la manutenzione dei condomini.

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Se l’obiettivo è abitare in ambienti più confortevoli, ma anche più sani, perché non occuparsi dell’aria che si respira nelle abitazioni? L’isolamento con sistemi a cappotto e finestre impenetrabili agli spifferi ha messo l’accento su soluzioni come la Voc, con cui l’aria è pilotata meccanicamente a un ricambio forzato. Ma non basta. Un altro nemico è il biossido di azoto. Mentre l’inquinamento all’esterno degli edifici si disperde per effetto del vento e dei processi atmosferici, all’interno delle case la quantità di No2 prodotto da fornelli, stufe o camini tende ad accumularsi quotidianamente e concentrarsi. Non solo: il biossido di azoto è un gas potenzialmente dannoso prodotto anche dai processo di combustione nell’industria e nel traffico urbano e può quindi penetrare nelle abitazioni dall’esterno. Secondo alcune ricerche indipendenti, i livelli di inquinamento al chiuso nelle case possono essere fino a cinque volte superiori rispetto a quelli esterni. Il risultato è che alte concentrazioni di biossido di azoto e di particolato, le polveri sottili, pos-

sono aggravare i sintomi di eczema e dermatiti, oltre ad accelerare l’invecchiamento della pelle. Per questo un marchio associato all’innovazione tech come Dyson entra sul mercato con il primo modello della gamma di purificatori dedicati. Si tratta Dyson Hot+Cool HP2 De-NOx, un nome lungo per indicare un dispositivo di filtraggio. Il Dyson impiega un nuovo filtro per catturare fino al 50% in più di biossido di azoto No2 rispetto ai filtri a carbone tradizionali. Per filtrare il biossido di azoto ed eliminarlo, il filtro K-Carbon di Dyson impiega una combinazione basata sulla cattura fisica dei gas e l’assorbimento chimico. L’innovazione riguarda un filtro a carbone attivo arricchito con carbonato di potassio: in reazione al biossido di azoto forma nitrato di potassio e anidride carbonica. In questo modo il nitrato di potassio rimane chimicamente legato al filtro, catturando fino al 50% in più di No2 rispetto ai filtri a carbone tradizionali. Non solo: i filtri tradizionali possono saturarsi più velocemente e richiedere sostituzioni più frequenti. Fonte: elaborazioni Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende di settore

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XVIII Convegno Nazionale

I MEGATREND DELL’EDILIZIA

Il mondo è cambiato in pochi anni. Non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche nelle aspirazioni, nelle scelte e nelle motivazioni d’acquisto degli utenti finali.

E a questi megatrend la filiera dell’edilizia si sta già adeguando, a partire dalla progettazione, dalla produzione e, naturalmente, dalla distribuzione. La nuova dinamica demografica, il costo dell’energia, la digitalizzazione: sono alcuni degli x factor di cui le imprese che operano nella filiera delle costruzioni devono tenere conto. Per questo il XVIII Convegno YouTrade affronterà il tema del cambiamento con l’obiettivo di guardare avanti. Non a un lontano futuro, ma alle trasformazioni che sono già in atto e che modificano le strategie aziendali. Un evento che si preannuncia denso di contenuti a cui non bisogna rinunciare. Da segnare subito in agenda.

giovedì 23 ottobre 2025 ore 19 (cena di business) venerdì 24 ottobre 2025 ore 9 (convegno)

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HIGH TECH

GLI ITALIANI SI INFORMANO CON INTERNET

È internet il primo mezzo di informazione in Italia. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato la prima edizione dell’Osservatorio sul sistema dell’informazione: un italiano su due utilizza internet per informarsi e tale tendenza è confermata anche per il 2024. In particolare, social media, motori di ricerca e siti web o app di quotidiani e periodici risultano le principali porte di accesso all’informazione. La televisione perde la posizione di leader tra i mezzi di informazione (46,5% della popolazione) con una riduzione molto forte (-21%) rispetto al 2019 in cui era il mezzo di informazione largamente più utilizzato (67,4% della popolazione). E solo il 13,3% degli italiani risulta informarsi tramite la radio. Il 50,5% di coloro che sono iscritti ad almeno un social network, grazie ai sistemi di allerta (notifiche) e al passaparola virtuale nella propria rete di contatti, dichiara di venire a conoscenza di notizie e informazioni prima sui social che su altri mezzi di comunicazione.

PASSWORD DEBOLI IN AZIENDA

Secondo una ricerca NordPass sono le password dei dipendenti in azienda che espongono a maggiori rischi le imprese. Molte società trascurano una delle misure di sicurezza più importanti: l’uso di password complesse. Per la ricerca è stato analizzato l’uso delle password in 11 settori, rivelando una realtà allarmante: i dipendenti continuano a utilizzare password deboli e facilmente violabili dai criminali informatici. Dall’assistenza sanitaria alla

finanza, dalla tecnologia all’istruzione, molte organizzazioni si affidano ancora a credenziali che gli hacker possono decifrare in pochi secondi.

GUERRA AL TELEFONO MUSK-APPLE

La SpaceX di Elon Musk cerca di ostacolare i piani di espansione di Apple per i servizi di comunicazione e messaggistica via satellite su iPhone. La società del fondatore di Tesla fa pressione sulla Fcc, l’ente regolatore delle telecomunicazioni negli Stati Uniti. Secondo un rapporto, il forte legame di Elon Musk con la Casa Bianca e con il presidente della Fcc potrebbe conferire a SpaceX un vantaggio significativo nella competizione per l’assegnazione dello spettro radio. Il servizio di messaggistica satellitare di Apple, lanciato nel 2022 con la funzione Sos Via Satellite per iPhone 14, è divenuto una caratteristica standard nei modelli successivi. Questa tecnologia permette agli utenti di inviare messaggi di emergenza anche quando ci si trova in aree prive di copertura mobile, caratteristica che in alcuni casi si è già rilevata di vitale importanza per alcuni utenti.

CHI STA PIÙ TEMPO COLLEGATO IN RETE

Secondo i dati del sito Stocklytics, sono gli utenti sudafricani e i brasiliani sono quelli che passano più tempo su internet, con oltre nove ore al giorno. Secondo il Global 2025 Digital Overview Report, nell’ultimo trimestre del 2024 gli utenti internet in tutto il mondo hanno trascorso una media di sei ore e 38 minuti online, dati non molto diversi dall’anno prima. Le Filippine, ma anche Cile e Colombia sono le nazioni che completano i primi cinque posti, ognuna con una media di 8 ore e 45 minuti al giorno di attività online, seguite da Argentina, Russia e Malesia con più di otto ore al giorno a persona nel tempo di veglia giornaliero. E gli italiani? Sono in rete mediamente per 5 ore e 39 minuti al giorno.

PIÙ STREAMING PER I GIOVANI

L’ultima indagine condotta da Deloitte sulle tendenze digitali rileva che i più giovani, in particolare i Gen Z e i millennial, preferiscono contenuti streaming di creatori e piattaforme social rispetto ai programmi televisivi e ai film a budget elevato, con un’inversione di tendenza riguardo ai gusti delle nuove generazioni. Lo studio ha esaminato le preferenze in ambito media e intrattenimento: il 56% dei Gen Z e il 43% dei millennial ritengono i contenuti social più interessanti e affini rispetto ai tradizionali programmi televisivi e film. Inoltre, circa la metà di questi giovani si sente maggiormente connessa personalmente con i creatori di contenuti rispetto ai personaggi televisivi o agli attori. I Gen Z trascorrono mediamente circa 50 minuti in più al giorno sui social rispetto ai media tradizionali, in cui invece riducono il tempo di fruizione di circa 43 minuti.

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