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Bike Park dell’Angelo
Divertimento e adrenalina sono il leitmotif del nuovo “Bike Park dell’Angelo”.
La partenza, raggiungibile agevolmente con la seggiovia dalla Piana dell’Angelo operativa anche d’estate, è soft, nel bosco, dove i suoi abitanti vigili, curiosi e un po’ nascosti osservano i bikers; alcuni però consentono ai bambini (e non solo) di “seguire” le loro orme facendosi conoscere meglio. Il percorso poi si divide: “Cervo” (medio-facile) garantisce divertimento a tutta la famiglia; “Lince” (mediodifficile) si dipana nel bosco, costeggiando, quasi a sfidarlo, il tracciato del bob a rotaia. Più lungo, alterna curve a gomito, north-shores e alcuni passaggi mettono alla prova fisicità e tecnica, una vera sfida sui pedali.
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Fun and adrenaline are the leitmotif of the new ‘Bike Park dell’Angelo’.

The start, easily reached by chairlift from the Piana dell’Angelo, which is also operational in summer, is soft, in the forest, where its watchful, curious and somewhat hidden inhabitants observe the bikers; some, however, allow children (and others) to ‘follow’ in their footsteps, making them better known. The route then divides up: “ Deer” (mediumeasy) guarantees fun for the whole family; “Lynx” (mediumdifficult) unravels through the forest, skirting, almost as if to challenge it, the track of the rail bobsleigh. Longer, it alternates sharp bends, northshores and some passages test physicality and technique, a real cycling challenge.
Living like a local Le eccellenze del territorio

Michela Picone è un’operatrice del benessere dei capelli (hair care), formatrice e titolare di un’azienda di Camporosso. Dopo anni di esperienze di natura artistica in giro per il mondo, ha deciso di rientrare nella Valcanale. Quali sono i luoghi che ami di più nel Tarvisiano e dintorni?
Fin da bambina, adoro percorrere in bici la vecchia strada che da Coccau porta al confine con l’Austria, un luogo magico al di fuori delle solite dinamiche. Adoro il percorso Wild Track e tutta la zona della Val Saisera, ma anche le strade dimenticate Rutte di Camporosso dove la natura, nel corso delle stagioni, si manifesta in tutte le sue forme e i suoi colori. Come ami trascorrere il tuo tempo libero? Sono una buongustaia. Non mi perdo mai le manifestazioni culinarie come Ein Prosit, ma anche il festival musicale No Borders.
In che modo, con la tua attività, vuoi portare un valore aggiunto al territorio?
Il desiderio è quello di fornire un’esperienza che rappresenti anche una scelta etica, attraverso l’uso di prodotti e servizi ecosostenibili. Vogliamo regalare attimi di armonia ai nostri clienti, oltre a tagli e colori che riflettano la personalità.
Living like a local The excellence of the territory
Michela Picone is a hair care professional, trainer and owner of a company in Camporosso. After years of artistic experiences around the world, she decided to return to the Valcanale. What are your favourite places in and around Tarvisio? Ever since I was a child, I have loved cycling along the old road from Coccau to the Austrian border, a magical place off the beaten track. I love the Wild Track route and the whole Val Saisera area, but also the forgotten Rutte roads in Camporosso, where nature reveals itself in all its shapes and colours throughout the seasons.
How do you like to spend your free time? I am a food lover. I never miss culinary events such as Ein Prosit, but also the No Borders music festival.
How do you want to bring added value to the area with your business? The desire is to provide an experience that also represents an ethical choice, through the use of eco-friendly products and services. We want to offer moments of harmony to our clients, as well as cuts and colours that reflect personality.
Come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale per il Turismo (OMT) in un recente report, il turismo mondiale è sempre più orientato verso esperienze di natura culturale. Lo sanno bene i fondatori di Suazes, un’impresa culturale e creativa nata in Friuli Venezia Giulia che affianca istituzioni, soggetti pubblici e privati nello sviluppo di progetti. L’obiettivo è quello di rendere la cultura uno strumento di sviluppo e contaminazione per costruire nuove opportunità, generando ricadute concrete sulle comunità.

“Abbiamo deciso di dare vita a questa realtà e di darle un nome fuori dai canoni: Suazes, una parola friulana che significa “cornice” o “prendersi cura” raccontano i fondatori dell’impresa. Crediamo alla cultura intesa come input di processo e da essa siamo riusciti a sviluppare un modello. Operiamo in un campo dove si registra una convergenza con il turismo, con la necessità di sinergie tra pubblico e privato, in linea con la transizione tecnologica. Per questo sviluppiamo progetti chiavi in mano, calati sulla committenza e sulle caratteristiche del territorio, nella convinzione che la cultura sia, e debba