



Direttore responsabile
Fabio Setta
Direttore editoriale
Dario Guadagno
Contributi
• Fabio Setta
• Emanuele Adiletta
Design e Layout
Maria Minotti
Pubblicato da Wonderlab SRL via Staibano, 3 Cap 84124, Salerno Tel. 0890978476 info@wonderlab.it
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Salerno n. 390/2023 dal 15/02/2023





FluencyLab è il progetto di ricerca e sviluppo di Wonderlab, realizzato in collaborazione con l’Università Montemurro D’Ippolito e l'associazione Fluentemente Parlando, volto alla realizzazione di un’applicazione innovativa per la prevenzione e il trattamento della balbuzie, facendo leva sulle più avanzate tecnologie di Intelligenza Artificiale (IA) e Machine Learning (ML). L’obiettivo principale era quello di offrire uno strumento terapeutico efficace, personalizzato, accessibile e capace di superare i limiti delle metodologie tradizionali, partendo da una ricerca accurata e approfondita. Il progetto è stato realizzato all’interno della misura “Avviso pubblico intervento 1.1.1.1 –Sostegno a progetti di ricerca e innovazione delle imprese afferenti ai domini tecnologici della strategia regionale di specializzazione intelligente RIS3 Abruzzo 21-27”, finanziato con il contributo della regione Abruzzo a valere sul PR FESR Abruzzo 2021-2027
FluencyLab è nato con la volontà di migliorare la comprensione di questa condizione e di sviluppare approcci terapeutici più efficaci e innovativi. Alla base dell’idea c’è stato lo sviluppo di un device digitale, in seguito a una dettagliata attività di ricerca sul tema, che ha funto da strumento di grande supporto alla pratica clinica e riabilitativa che prevedono il depotenziamento del SMN (Sistema di monitoraggio dell’errore) ed il potenziamento delle funzioni implicate nell’attivare i trigger tipici dei momenti di balbuzie tipici nei PWS (People Who Stuttering). È stata così sviluppata un’applicazione per IOS e Android con


accesso afunzioni di input e di output del segnale audio e video, in grado di fornire attività terapeutiche personalizzate e feedback in tempo reale. Con quest’applicazione gli utenti possono leggere testi, fare esercizi vocali, doppiaggi, allenando la fluenza in situazioni simulate. Questo approccio tecnologico rappresenta un notevole passo avanti rispetto alle metodologie tradizionali che spesso richiedono faticose e difficili sessioni con terapisti del linguaggio, senza ausili di strumentazioni tecnologiche, in quanto attualmente inesistenti.
L’approccio metodologico utilizzato è stato orientato all’empowerment dell’autoefficacia, dell’agenticità e della pratica clinica mediante la tecnologia dell’IA e del ML, così da raggiungere come obiettivi la riduzione dell’incidenza della balbuzie, evitando la cronicizzazione del disturbo, agendo sul processo pensiero-parola quando in sviluppo; un supporto alla genitorialità ed allo sviluppo del linguaggio; un miglioramento del benessere psico-sociale con particolare riferimento alla sfera scolastica e lavorativa senza tralasciare l’aspetto dell’impatto ambientale. Attualmente, infatti, le terapie per la gestione della balbuzie prevedono un eccessivo consumo di carta e risorse naturali necessarie per la produzione di materiale stampato mentre l’utilizzo di una applicazione con AI e ML che forniscono materiali di terapia digitali, riducono tale consumo
Il progetto ha rappresentato un'innovazione rivoluzionaria assoluta nel settore: l’applicazione inserita in un contesto riabilitativo può essere utilizzata in maniera autonoma dall’assistito sia neurotipico che con neurodiversità in supervisione del caregiver. I dati ottenuti saranno inviati al terapista esperto Ulteriormente il terapista potrà dalla app gestire i programmi di allenamento in modo da personalizzare il percorso dell’utente ed essere in grado di valutare la compliance al di fuori del setting terapeutico Inoltre questa app può essere utilizzata anche per altri disturbi quali il mutismo selettivo, i disturbi della voce post-traumatici e per alcuni disturbi del linguaggio in età evolutiva.

Professor Adiletta, oggi si parla sempre più spesso di balbuzie come di un fenomeno complesso. Ci può spiegare meglio cosa significa?
“La balbuzie è molto più di una semplice difficoltà nel parlare. Non è solo ripetere una parola o bloccarsi su un suono. È una condizione che coinvolge la mente, il corpo e le emozioni. Le persone che balbettano spesso sanno perfettamente cosa vogliono dire, ma sentono che la voce non parte. Questo crea frustrazione, ansia, vergogna. È come se tra il pensiero e la parola ci fosse un ostacolo invisibile, che però condiziona profondamente la vita sociale, scolastica, lavorativa e affettiva”
In questo contesto nasce il metodo NEPST. Di cosa si tratta?

“Il NEPST, che sta per Neuro-Executive Phonological Stress Tuning, è un metodo terapeutico che abbiamo ideato per intervenire sulla balbuzie in modo nuovo. Integra la logopedia con le neuroscienze e le tecnologie intelligenti. L’idea di fondo è semplice: ogni persona ha una balbuzie diversa, quindi la terapia deve adattarsi continuamente, come farebbe un buon allenatore o un terapeuta esperto. Per questo abbiamo progettato un’app capace di registrare in tempo reale la voce, i segnali fisiologici e i progressi, e di modificare automaticamente il livello degli esercizi. È una terapia “viva”, che cambia insieme alla persona”.
Come si svolge, in pratica, il trattamento?
“Il percorso dura circa tre mesi Prevede
alcune sessioni in presenza, ma il cuore del lavoro è quotidiano e si svolge tramite l’app FluenyLab, sviluppata con Wonderlab. I partecipanti leggono testi, fanno esercizi vocali, doppiaggi, allenano la fluenza in situazioni simulate. L’app usa un sistema di intelligenza artificiale, chiamato reinforcement learning, per scegliere ogni giorno cosa proporre, in base a come sta andando la persona Se il livello è troppo difficile, si alleggerisce; se il paziente sta migliorando, si aumenta la sfida Questo evita frustrazione e monotonia, due grandi nemici della riabilitazione”
Avete testato questo approccio su un campione di persone? Quali sono stati i risultati?
“Abbiamo coinvolto 57 persone, dai 13 ai 60 anni. Alcuni avevano già fatto logopedia,

altri no. I risultati sono stati molto positivi: chi ha usato la versione adattiva della terapia, cioè quella guidata dall’intelligenza artificiale, ha mostrato miglioramenti più rapidi, più stabili e più generalizzabili. In alcuni casi, la riduzione delle disfluenze era evidente già dopo poche settimane. Ma il dato più interessante è un altro: grazie a strumenti come EEG, fNIRS e doppler cerebrale, abbiamo visto che migliorava anche l’attività delle aree del cervello coinvolte nella voce e nel linguaggio. Quindi il cambiamento non era solo “fuori”, ma anche “dentro”.
In che senso la balbuzie è un disturbo “del cervello”, e non solo della voce?
“La balbuzie coinvolge tante aree cerebrali: motorie, linguistiche, attentive, affettive. Chi balbetta spesso attiva in modo anomalo
l’emisfero destro, o mantiene troppo attive le aree del controllo, che normalmente dovrebbero “lasciare fare” alla voce. È un problema di sincronizzazione tra pensiero, corpo e parola. In più, ci sono emozioni forti in gioco: paura, ansia, aspettative di fallimento E il paradosso è che più si cerca di controllare la voce, più si peggiora Per questo serve un approccio che agisca su tutti questi piani insieme, non solo sull’articolazione”
In che modo FluencyLab lavora anche sull’emotività?
“L’app raccoglie segnali del corpo – come la frequenza cardiaca, la tensione muscolare, la voce tremolante – e li usa per capire quanto la persona è tesa o rilassata. Se nota un picco di stress, riduce la difficoltà. Inoltre, alcuni esercizi – come il doppiaggio

emotivo o lo shadowing – aiutano a “distrarsi” dal controllo della parola, portando l’attenzione sul ritmo, sull’espressività. È un modo per riportare la voce in un flusso più naturale. Non è solo questione di parlare, ma di sentirsi a proprio agio nel farlo”.
Questo significa che il trattamento cambia anche il rapporto della persona con la propria voce?
“Sì, e questo è forse il punto più importante. La balbuzie non è solo un ostacolo tecnico: è spesso vissuta come una frattura nel rapporto con sé stessi Alcune persone sentono la loro voce come estranea, come qualcosa che li tradisce FluencyLab vuole restituire alla persona un senso di continuità tra pensiero, voce e identità. Parlare non deve essere una lotta,
ma un’esperienza di autenticità”.
Questa tecnologia potrebbe essere usata anche per altri disturbi?
“Assolutamente sì Il nostro modello è già in fase di estensione per il mutismo selettivo, per i disturbi della voce posttraumatici e per alcuni disturbi del linguaggio in età evolutiva L’idea è sempre la stessa: ascoltare il corpo, adattare la terapia, rispettare la soggettività. La voce è una delle espressioni più profonde della nostra identità: non può essere curata con protocolli rigidi e uguali per tutti”.
In conclusione, qual è il messaggio che vuole lasciare a chi balbetta, o ha un figlio che balbetta?
“Che non è solo. E soprattutto che oggi esistono strumenti nuovi, efficaci, e

rispettosi della persona. La balbuzie non è una colpa, né una condanna. È un modo particolare in cui la voce si esprime, a volte con difficoltà, a volte con dolore, ma che può essere accompagnata verso una maggiore libertà. Il nostro lavoro nasce da qui: dall’idea che ogni voce, anche quella che inciampa, meriti di essere ascoltata”.



Nel corso dei 18 mesi di durata del progetto FluencyLab, Wonderlab ha portato avanti un percorso di ricerca e sviluppo, in collaborazione con l’Università Montemurro D’Ippolito e l’Associazione Fluentemente Parlando, con l’obiettivo di realizzare un’app innovativa per la prevenzione e il trattamento della balbuzie, prevedendo l’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA) e Machine Learning (ML) Una parte importante dell’attività progettuale ha riguardato anche la diffusione dei dati della fase sperimentale. In tal senso la strategia di comunicazione delle attività progettuali e la disseminazione dei risultati del progetto ha avuto come obiettivo principale quello di garantire un’ampia diffusione delle conoscenze generate, nel corso delle diverse fasi, favorendo il trasferimento tecnologico, la valorizzazione scientifica e la sensibilizzazione rispetto alle potenzialità delle terapie digitali nel trattamento della balbuzie. La logica alla base delle attività di divulgazione è stata improntata a criteri di accessibilità, trasparenza, replicabilità e apertura, in linea con gli obiettivi del PR FESR Abruzzo 2021–2027 e con le finalità della Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente (RIS3)
Sono state diverse le iniziative messe in campo per far conoscere l’app, le attività progettuali e i dati della fase sperimentale. Dopo una prima fase iniziale di comunicazione dedicata allo start del progetto, tramite pubblicazione su social e sito di Wonderlab, al fine di garantire una massima diffusione dei risultati ottenuti, è
stato organizzato un evento conclusivo di divulgazione pubblica, che si è tenuto il 27 giugno 2025 in modalità online tramite piattaforma Zoom. L’evento ha rappresentato un momento cruciale per la restituzione al pubblico e alla comunità scientifica delle evidenze emerse dalla sperimentazione e delle potenzialità future della soluzione digitale sviluppata. All'incontro moderato dal giornalista Fabio Setta, hanno partecipato il dottor Dario Guadagno, Innovation Manager di Wonderlab e il dottor Emanuele Adiletta, esperto di dominio sulla balbuzie, supervisore metodologico dell’intervento clinico e inventore del metodo NEPST I relatori hanno approfondito i contenuti tecnologici e terapeutici del progetto, illustrando l’architettura della piattaforma FluencyLab, le modalità d’uso e i risultati ottenuti A supporto dell’evento, sono stati diffusi materiali informativi dedicati, tra cui una locandina ufficiale e una brochure di progetto contenente la sintesi delle finalità, le tecnologie utilizzate e i principali dati di progetto.
Un’altra importante iniziativa di comunicazione ha riguardato la realizzazione di un sito web di progetto. Per rafforzare ulteriormente l’impatto sociale e scientifico del progetto, è stato, infatti, predisposto un portale web ufficiale di progetto (www.fluencylab.wonderlab.it) dal quale è possibile fare richiesta dei codici sorgente della soluzione software. I sorgenti sono disponibili gratuitamente e rappresentano un importante atto di apertura e condivisione verso la comunità scientifica, il settore sanitario e il mondo dello sviluppo software L’obiettivo di questa scelta è favorire il riuso e l’adattamento della tecnologia, stimolando la creazione di nuove soluzioni digitali per la medicina personalizzata, la riabilitazione a distanza e più in generale per il benessere psicofisico della popolazione.
Infine è stato redatto un report dei risultati scientifici, comprensivo di dati quantitativi, evidenze psicometriche, cambiamenti neurofisiologici, e osservazioni qualitative raccolte durante il trial e le sperimentazioni condotte dall’Università.

