Dreams n.22

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Direttore responsabile Fabio Setta

Direttore editoriale Dario Guadagno

Contributi

• Valentina Todesca

• Annarita Pisapia

• Giulio Cocina

• Gennaro Sepe

• Ely

• Fabio Setta

• Youssef Mountassir

• Davide Tundis

• Michele D’Eboli

Design e Layout

Maria Minotti

Pubblicato da Wonderlab SRL via Staibano, 3 Cap 84124, Salerno Tel. 0890978476

info@wonderlab.it

Tavola dei Contenuti

DIGITAL & AI

Staccare dal lavoro e godersi le ferie con l’AI: ecco le app giuste per andare in vacanza e rallentare i ritmi lavorativi 6

REALTÀ AUMENTATA E VIRTUALE

Negli ultimi anni, la realtà aumentata ha rivoluzionato numerosi settori e anche il turismo non fa certo eccezione 8

EVENTI E OPPORTUNITA’

Nuove opportunità per le piccole e medie imprese: tutte le informazioni utili e i link per presentare domanda 11

APP E VIDEOGIOCHI

Ambientato in un futuro prossimo, ecco Battlefield 6 che ci catapulta in scenari dinamici e completamente distruttibili 18

MARKETING E COMUNICAZIONE

Le campagne vincenti si costruiscono con algoritmi, dati e modelli predittivi alla scoperta del marketing 4.0 20

SALERNO

Gli orti e i giardini di Salerno: una storia verde e lussureggiante che arriva fino ai Giardini della Minerva 22

Le cartoline, le cartine, le foto ricordo, i souvenir. Ci raccontano che una volta le vacanze estive erano così. Oggi, in questo agosto del 2050, sembra davvero incredibile e abbiamo deciso di provare a ricreare quell’esperienza. Così si è deciso di lasciare a casa i nostri visori che ci portano su spiagge fantastiche nel metaverso dove quotidianamente possiamo incontrarci e provare a vivere un’esperienza su una spiaggia vera. Arriviamo a uno dei classici lidi sul litorale dove troviamo un androide che ci chiede se vogliamo prendere ombrelloni e lettini. Accettata la proposta, paghiamo quanto dovuto tramite la scansione dell’iride Raccontano di un tempo in cui esistevano dei soldi cartacei o addirittura delle monete, mentre quelli più “evoluti” pagavano con delle carte fisiche o addirittura con telefono e smartwatch. Davvero incredibile. Così scendiamo in spiaggia e ci sistemiamo sotto un ombrellone che ci chiede quanta ombra vogliamo e quanto sole abbiamo intenzione di prendere, avvisandoci in tempo reale della potenza dei raggi solari e della temperatura Le creme solari? Si utilizzano "Filtri U.V. a Induzione Olografica", che proiettano un'ombra virtuale sul nostro corpo. Programmato il tutto tramite comando vocale, iniziamo la nostra giornata di mare La musica? Una volta, dicono, ci fosse addirittura un DJ che selezionava le canzoni, trasmesse tramite delle casse posizionate sulla sabbia. Ora con la nostra app possiamo sceglierci tramite algoritmo la nostra selezione, adattata in base all’umidità dell’aria,

al nostro umore e al battito cardiaco. Lo spuntino? Una volta dicono ci fosse la classica anguria tagliata a spicchi o il cocco comprato dal venditore ambulante Oggi c’è un drone che ci porta quanto vogliamo e ordinato oppure tramite una app di Food Design possiamo stamparci il nostro cibo in 3D. Non ha un gran sapore ma sicuramente è più comodo. Una volta c’erano i gavettoni? Ora con la realtà aumentata possiamo farli senza problemi e senza bagnare nessuno con una notifica push che ti avvisa di essere stato “colpito”. E le foto? Una volta sembra esistessero delle macchinette con dei rullini che poi degli addetti specializzati, chiamati fotografi, stampavano in diversi giorni. Preistoria. Così ci facciamo una foto perfetta: addio occhiali da sole storti, sudore sulla fronte e capelli arruffati dal vento Ora l’AI corregge tutto: sorrisi bianchi, abbronzatura uniforme e sfondo con tramonto “più rosso del vero” Anche le conversazioni da ombrellone sono cambiate: nessuno più che legge la Settimana Enigmistica o discute di calcio o addirittura fantacalcio Ora chiediamo a ChatGPT di improvvisare una barzelletta, a un chatbot di parlare con il vicino di ombrellone, di fare tutto il “lavoro” sociale in modo da poter immergerci nella nostra tranquillità. I castelli sulla sabbia? Ecco l’app che te lo realizza in maniera perfetta mentre per i souvenir ecco gli NFT delle vacanze: unici, irripetibili e rigorosamente intangibili La giornata di mare non può che chiudersi con il classico falò al tramonto Trovare il legno, lottare col vento per accenderlo, l’odore forte ed acre? Quando mai. Ora il falò è un ologramma: bello, colorato, ecologico, condiviso su schermi che si attivano solo con un gesto della mano. Ci si può anche scattare selfie, rigorosamente filtrati da un’AI che ti fa sembrare abbronzato. Alla fine torniamo a casa, asciutti, rilassati, pensando che tutto sommato indossare un visore e andare a mare nel metaverso è sicuramente più divertente. Così salutiamo il nostro amico androide ma senza aver visto che lì a pochi passi c’è una distesa azzurra Con tutti questi dispositivi, nessuno si è accorto che il mare è lì, a due passi. E continua a fare le onde, senza bisogno di aggiornamenti software.

Ogni estate ci promettiamo di staccare davvero: niente email, niente call, niente pensieri sul lavoro. Ma poi, appena iniziano le ferie, ci accorgiamo che la testa resta lì, tra le cose da finire, i progetti da seguire, le notifiche che continuano ad arrivare. È come se il corpo fosse in vacanza, ma la mente rimanesse al pc. In questo contesto, sorprendentemente, l’Intelligenza Artificiale può diventare una preziosa alleata. Non per tenerci sempre connessi anzi ma per aiutarci proprio a fare l’opposto: staccare, lasciar andare, e goderci pienamente le nostre ferie.

Prima della partenza, l’ansia di dimenticare qualcosa può trasformare gli

ultimi giorni lavorativi in una corsa infernale Qui strumenti come ChatGPT o Notion AI possono aiutarci a fare ordine: basta qualche minuto per farsi supportare nel preparare una checklist personalizzata, organizzare le attività da concludere, scrivere una mail automatica di assenza, o impostare la risposta più opportuna per chi proverà a contattarci.

Durante le ferie, la sfida è un’altra: lasciar andare il controllo. Per questo esistono app che usano l’intelligenza artificiale per filtrare le comunicazioni davvero urgenti, mettendo in pausa il resto. Spark, ad esempio, seleziona le email importanti in base al proprio comportamento abituale, silenziando il superfluo. Superhuman fa qualcosa di simile, velocizzando anche le risposte con suggerimenti automatici. Un altro strumento semplice ma efficace è la

Valentina Todesca

Focus Mode integrata nei telefoni Android e iOS: si può attivare con l’assistente vocale o programmarla per bloccare l’accesso alle app di lavoro durante certe ore Impostare queste “barriere digitali” è un gesto di cura verso se stessi: significa proteggere il tempo del riposo da ciò che può attendere.

Ma staccare non vuol dire solo spegnere il pc o scollegare lo smartphone. Significa anche rallentare dentro, e qui l’IA può essere un piccolo alleato nel quotidiano. Headspace e Calm, per esempio, propongono meditazioni guidate, esercizi di respirazione e suoni rilassanti pensati proprio per rallentare. Anche Wysa, una app basata su un chatbot emotivo, aiuta a riformulare pensieri negativi, trovare prospettive più serene o semplicemente scaricare ciò che si ha dentro. Bastano pochi minuti al giorno per fare spazio

dentro di sé.

Infine, quando le ferie finiscono, il rientro è spesso accompagnato da un senso di schiacciamento. Qui l’Intelligenza Artificiale, con gli strumenti utilizzati prima delle ferie, può ancora una volta alleggerire: ChatGPT o Notion AI riassumono le email ricevute, aiutano a organizzare le priorità o propongono un’agenda graduale, e possono rendere la transizione più morbida E magari, aiutare a conservare anche dopo le ferie quel piccolo spazio mentale che si è ritrovato Possiamo usare la tecnologia non per accelerare, ma per proteggere il tempo del riposo Le ferie sono uno spazio sacro, un tempo per ricaricare, per dormire senza sveglie, per tornare a sé stessi.

L’Intelligenza Artificiale, se usata con consapevolezza, può aiutarci a riscoprire il valore profondo del non fare.

Annarita Pisapia

Negli ultimi anni, la realtà aumentata (AR) ha rivoluzionato numerosi settori e il turismo non fa eccezione. Grazie a questa tecnologia, che sovrappone contenuti digitali al mondo reale attraverso smartphone, tablet o visori specifici, viaggiare sta diventando un'esperienza sempre più interattiva, educativa e coinvolgente. La realtà aumentata consente ai turisti di interagire con i luoghi che visitano in modi prima impensabili Camminando tra le rovine di

un sito archeologico, ad esempio, è possibile vedere sullo schermo del proprio dispositivo una ricostruzione 3D di come appariva originariamente l’edificio. Musei e gallerie d'arte stanno adottando soluzioni AR per raccontare storie nascoste dietro le opere esposte, arricchendo la visita con animazioni, video e contenuti audio sincronizzati. L’AR è anche uno strumento potente per la valorizzazione del patrimonio culturale. Città storiche, castelli, chiese e monumenti possono "prendere vita" grazie a tour interattivi che uniscono narrazione, visualizzazioni dinamiche e giochi educativi. Questo non solo migliora l’esperienza del visitatore, ma stimola anche un turismo più consapevole.

e rispettoso del contesto culturale. Oltre all’aspetto esperienziale, la realtà aumentata offre vantaggi pratici. Le app AR per la navigazione urbana guidano i turisti con indicazioni visive sovrapposte all’ambiente reale, facilitando gli spostamenti anche in città sconosciute. Alcune applicazioni sono in grado di tradurre automaticamente scritte o insegne, abbattendo le barriere linguistiche e migliorando l’accessibilità per persone con disabilità sensoriali. Per le destinazioni

meno conosciute, la realtà aumentata rappresenta una straordinaria opportunità di promozione. Attraverso esperienze immersive, anche luoghi remoti o poco frequentati possono attirare nuovi visitatori

curiosi di scoprire angoli del mondo in modo originale Nonostante i numerosi benefici, l'integrazione della realtà aumentata nel turismo presenta anche alcune sfide: la necessità di infrastrutture tecnologiche adeguate, l’accesso ai dispositivi compatibili e l’equilibrio tra esperienza digitale e contatto autentico con i luoghi visitati. Tuttavia, con il continuo sviluppo delle tecnologie immersive e il calo dei costi, è probabile che l’AR diventi sempre più centrale nelle strategie turistiche del futuro. Il connubio tra tecnologia e turismo rappresenta una sfida affascinante e ricca di potenzialità: il viaggio del futuro è già cominciato, ed è aumentato.

RegionePuglia, avviso perincentivaresviluppo delletecnologiecritiche

La Regione Puglia ha pubblicato un avviso regionale è finalizzato ad incentivare appunto lo sviluppo o la fabbricazione delle tecnologie “critiche”. L’iniziativa nasce dall’adesione regionale alla Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP), attraverso gli investimenti nelle tecnologie cosiddette “critiche”, ovvero quelle tecnologie in grado di conferire un elemento innovativo con un potenziale significativo oppure contribuiscano a ridurre o prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione nei settori delle tecnologie digitali e tecnologie “deep tech”; biotecnologie; tecnologie clean tech. Beneficiari dell’avviso sono imprese di grandi dimensioni, PMI e microimprese oltre che start up tecnologiche e imprese innovative Per scoprire le linee di finanziamento e gli ambiti di ricerca e sviluppo clicca qui

Dalla Regione Marche bando per progetti di ricerca industriale e trasferimento tecnologico

Progetti di ricerca industriale e trasferimento tecnologico per rafforzare la competitività del sistema produttivo Questo l’obiettivo del bando della Regione Marche (info qui) L’intervento si articola in due linee di attività: la principale sostiene progetti finalizzati allo sviluppo di soluzioni tecnologiche abilitanti per le imprese attraverso la messa a disposizione di laboratori dimostrativi, realizzati da centri/strutture di ricerca e trasferimento tecnologico di natura privata o mista iscritti nella Rete regionale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico; la seconda prevede azioni per valorizzare i risultati del trasferimento tecnologico e promuovere il dialogo tra i diversi attori, favorendo sinergie e nuove opportunità di collaborazione.

PMI, bando a sostegno dell’industrializzazione dei risultati della ricerca e dell’innovazione

La Regione Marche ha pubblicato un bando con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di progetti volti a sostenere i processi di industrializzazione dei risultati della ricerca e dell’innovazione delle PMI, al fine di rafforzarne competitività e crescita sostenibile. Nello specifico, si intendono supportare progetti di ingegnerizzazione e di valorizzazione economica di idee innovative, tali da favorire la concretizzazione delle conoscenze generate, ridurre il time to market e incoraggiare l’industrializzazione di nuovi prodotti e processi capaci di generare rilevanti ricadute per le imprese e/o per il territorio. Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal presente bando le micro, piccole, medie imprese. Per gli ambiti e linee di finanziamento clicca qui

In un futuro, ormai non troppo lontano ma oscuro ed inquietante, dopo una devastante guerra nucleare, l’umanità è costretta dopo aver lasciato la superficie a sopravvivere nelle profondità della metropolitana. In questo scenario post-apocalittico è ambientato Metro 2033, romanzo d’esordio del russo Dmitry Glukhovsky. La storia è ambientata nel sottosuolo di Mosca. La metropolitana si è trasformata in un microcosmo della società, con ogni stazione che rappresenta una piccola città con le sue regole e gerarchie, dove gli abitanti lottano per sopravvivere in un ambiente ostile e pieno di pericoli Protagonista del romanzo è Arytom, un giovane abitante di quella che era la più bella e forse più sicura città sotterranea, Vdnkh In questo scenario claustrofobico e pericoloso, il protagonista Artyom, un giovane cresciuto nei tunnel, viene incaricato di un viaggio cruciale in direzione della Polis, la città più fiorente per commercio e cultura, decisivo per la sopravvivenza dell’umanità: attraversare il labirinto di tunnel infestati da mutanti, fanatismi religiosi, fazioni politiche e pericoli soprannaturali per portare

un messaggio che potrebbe evitare una nuova catastrofe Uno dei punti di forza del romanzo è la costruzione del mondo sotterraneo, un microcosmo sociale e psicologico, dove a plasmare le relazioni umane sono soprattutto sentimenti negativi. Paura e paranoia sembrano permeare questo mondo, caratterizzato soprattutto da una forte disumanizzazione. I valori morali sono ormai erosi e l'istinto di sopravvivenza prevale. Questa ambientazione dettagliata e vivida rende il viaggio di Artyom non solo un’avventura fisica, ma anche un percorso esistenziale, una lotta per la speranza in un mondo che sembra averla persa. Lo stile narrativo di Glukhovsky è immersivo e coinvolgente, non si limita alla pura azione o al survival horror, ma intreccia la suspense con elementi filosofici e sociali, offrendo una lettura che è insieme avvincente e stimolante. Metro 2033, primo capitolo della trilogia (seguiranno infatti Metro 2034 3 Metro 2035, nonché un videogioco nda), è un romanzo che affascina È una lettura consigliata non solo agli appassionati di fantascienza e horror, ma anche a chi cerca storie che esplorano con sensibilità la complessità dell’essere umano in condizioni estreme.

Fabio Setta

Negli ultimi anni, i dispositivi wearable, come smartwatch e fitness tracker, sono diventati strumenti indispensabili per milioni di persone in tutto il mondo Questi piccoli apparecchi tecnologici, indossati comodamente al polso, offrono molto più di una semplice visualizzazione dell’ora: monitorano la salute, ottimizzano il benessere e possono persino salvare vite. La crescente diffusione di queste tecnologie è legata alla loro capacità di monitorare vari parametri vitali in tempo reale, come il battito cardiaco, la qualità del sonno, i livelli di attività fisica e l’ossigenazione del sangue. Grazie all’utilizzo di sensori avanzati, oggi alcuni dispositivi sono in grado di eseguire misurazioni complesse come l’ECG (elettrocardiogramma) e la rivelazione di aritmie cardiache, un aiuto fondamentale per chi soffre di patologie croniche o ha bisogno di un controllo costante. La tecnologia indossabile non si limita solo ai monitoraggi di routine. I più recenti dispositivi sono in grado di raccogliere dati biometrici in modo continuo, permettendo agli utenti di monitorare la propria salute nel lungo periodo. Per esempio, i sensori per il monitoraggio continuo della glicemia, attualmente in fase di sviluppo, potrebbero rivoluzionare il trattamento del diabete, permettendo ai pazienti di avere un

controllo costante senza dover ricorrere a esami invasivi Alcuni dispositivi, come l’Apple Watch, sono già dotati di funzioni che rilevano la fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco che può portare a complicazioni gravi se non monitorato. Ma l’aspetto che rende questi dispositivi così promettenti non è solo la capacità di raccogliere e analizzare i dati: è la possibilità di condividerli in tempo reale con i medici Molti wearable si integrano con app sanitarie, consentendo agli utenti di inviare direttamente i risultati delle loro misurazioni al proprio medico di fiducia. In questo modo, la prevenzione e la diagnosi precoce diventano più facili e tempestive. Le innovazioni non si fermano qui. I progressi nei materiali e nella miniaturizzazione dei sensori hanno reso questi dispositivi sempre più precisi, più leggeri e con una durata della batteria più lunga. Inoltre, le capacità di analisi dei dati sono in costante evoluzione, grazie all’AI. Un esempio interessante è l’analisi predittiva, che consente di identificare potenziali problemi di salute prima che si manifestino Nonostante i numerosi progressi, l’adozione di dispositivi wearable per il monitoraggio della salute non è priva di sfide. Una delle principali preoccupazioni riguarda la privacy e la sicurezza dei dati. Poiché questi dispositivi raccolgono informazioni sensibili, è fondamentale che siano protetti da adeguati sistemi di sicurezza, per evitare il rischio di furti o utilizzi non autorizzati delle informazioni sanitarie. Il futuro di questi dispositivi è indubbiamente entusiasmante. Con l’avanzamento delle tecnologie e la sempre maggiore integrazione con il mondo sanitario, questi dispositivi hanno il potenziale per cambiare radicalmente il nostro approccio alla salute e al benessere La possibilità di monitorare la propria salute in tempo reale, ottenere feedback immediato e interviene precocemente in caso di necessità è un passo importante verso una medicina più preventiva e personalizzata. Con il continuo miglioramento delle tecnologie e l’integrazione con i professionisti sanitari, siamo sempre vicini a un modello di medicina personalizzata e proattiva E chissà, in futuro questi piccoli dispositivi potranno diventare ancora più smart, trasformandosi in un alleato indispensabile per il nostro benessere quotidiano.

Ely’s in Wonderlab

App e software per i teenager visti e commentati da una teenager

Danganrompa: un killing game da riscoprire

Ely

Ciao a tutti! In questo numero, parleremo di un gioco che io amo tantissimo, oserei dire il mio gioco preferito: Danganronpa. Si tratta di una serie di videogiochi di investigazione formato da tre capitoli principali (Trigger Happy Havoc; Goodbye Despair e Killing Armony) e due capitoli spin-off (Ultra Despair Girl e The Ultimate Summer Camp). Oggi vi parlerò del primo capitolo di questa serie: Trigger Happy Havoc Prima di tutto cos'è Danganronpa? E’ una serie di investigazione dove diversi studenti d’élite vengono "rinchiusi" in una scuola, un’isola o posti simili e per poter scappare devono commettere un omicidio e non essere scoperti Nel primo capaitolo protagonista è Makoto Naegi, un ragazzo

normale che è riuscito a entrare nella Hope Peak Academy per pura fortuna e per questo viene chiamato "The Ultimate Lucky Student" Tutti gli studenti hanno un "Ultimate" che fa capire in cosa sono più bravi della media. Nella scuola, Makoto e i suoi altri compagni di classe fanno la conoscenza del preside della scuola: Monokuma: un orso robotico bicolore che darà inizio al Killing Game Il gioco è una Visual Novel ed è disponibile solo in inglese (purtroppo) ma è possibile giocarlo su Mobile, PC e console Esiste anche l'anime, ma consiglio di vederlo solo dopo aver giocato almeno i primi due capitoli principali e il primo spin-off (Ultra Despair Girl). Oltre alla serie sono stati realizzati anche il manga e la light novel. Purtroppo, questa serie non ha avuto molto successo in Italia rispetto ad altre parti del mondo e mi ha fatto molto piacere parlarne. Alla prossima!

Gennaro Sepe

Ci sono opere cinematografiche che riescono a piegare un mito senza spezzarlo, a reinventare un archetipo senza dissiparne la magia originaria Gatta Cenerentola appartiene a questa cerchia ristretta: una favola che si tinge delle ombre della cronaca nera, sfiora i bordi taglienti del noir e affonda lo sguardo nel cuore pulsante e contraddittorio di Napoli. Niente balli reali né zucche dorate: la Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone vaga scalza tra passerelle corrose e corridoi di metallo, all’interno della Megaride, una nave-mondo arenata in porto come un gigante addormentato. Quell’acciaio arrugginito è il monumento funebre di una promessa di progresso mai mantenuta, l’emblema di un futuro radioso rimasto intrappolato nelle maglie della corruzione e dell’abbandono Dopo i primi bagliori di memoria, composti dal volto sorridente di un padre visionario e la seducente luce blu degli ologrammi che custodiscono il passato come reliquie fragili, la storia si spalanca su una Napoli sospesa, immobile nella sua ferita. La Megaride, colosso di metallo ancorato al porto da quindici lunghi anni, non è più il simbolo di un futuro scintillante proiettato verso il mare aperto, ma un relitto intrappolato nel presente, popolato da intrighi sordidi, violenze silenziose e fantasmi digitali che si aggirano tra le lamiere. È in questo universo chiuso e ossidato che vive Mia, una ragazza muta, sola, prigioniera di un silenzio che la protegge e la isola allo stesso tempo. Cresciuta sotto lo sguardo severo e privo di calore della matrigna anaffettiva Angelica, circondata da sei figlie plasmate dalla miseria e dall’opportunismo, ognuna una caricatura deformata di un vizio o di un

desiderio inappagato, la ragazza si muove con agilità furtiva nei condotti di aerazione, invisibile come un gatto che ha imparato a sopravvivere restando ai margini. Dalle ombre scruta il mondo che le è stato negato, trattenendo in sé un intreccio di paura e resistenza che sembra attendere solo l’occasione giusta per esplodere. Il potere di Angelica non si regge soltanto sulla sua crudeltà domestica, ma trova radici profonde nella storia d’amore con Salvatore Lo Giusto, detto ’o Re, un uomo che ha fatto della spregiudicatezza e della corruzione la propria arte. Affarista della malavita, capace di fiutare l’odore della debolezza come uno squalo percepisce il sangue in acqua, Salvatore piega ogni eredità, ogni bene, ogni persona alle sue ambizioni. La loro unione è una saldatura tossica tra avidità privata e potere criminale: sotto la loro influenza, la Megaride viene profanata, trasformata da nave laboratorio a bordello, da sogno tecnologico a cuore pulsante di traffici illeciti e riciclaggio Intanto, fuori dalle sue lamiere, la città scivola lentamente in un degrado che pare irreversibile, come se la corruzione della nave fosse lo specchio di quella urbana. Eppure, tra i fumi densi delle sigarette, i vicoli sporchi e il silenzio rassegnato della gente, sopravvive un battito sotterraneo: la memoria di un progetto che avrebbe potuto traghettare Napoli verso un orizzonte di luce, e che ancora resiste nei ricordi, negli ologrammi e negli occhi di chi non ha smesso di credere che un futuro diverso sia possibile Il film lavora per contrasti: alla nobiltà visionaria di Vittorio Basile, che voleva fare della tecnologia un ponte verso il progresso, si contrappone l’avidità cieca di Salvatore, impegnato a plasmare un regno del crimine. In mezzo, l’ostinata resistenza di Primo Gemito, guardia del corpo fedele di Vittorio, il cui coraggio sembra l’unico argine contro l’annientamento morale e materiale della città. La sua figura, dritta come un palo in mezzo alla tempesta, suggerisce che la fedeltà agli ideali è ancora possibile, anche quando tutto il resto si piega. La Napoli di Gatta Cenerentola non è semplice sfondo: respira, soffre e canta. È cupa

nelle inquadrature fredde, satura di ombre e piogge, ma vibra nelle incursioni musicali, nei dialoghi che portano la cadenza partenopea come un segno d’identità. Ogni scorcio d’animazione è curato per trasmettere l’ambivalenza di una città sospesa fra dannazione e redenzione Sul piano produttivo, Gatta Cenerentola è una dimostrazione luminosa di come l’ingegno possa trasformare i limiti in possibilità. Realizzata con Blender, arricchito da modifiche software progettate su misura e poi condivise con l’intera comunità di creativi, l’opera incarna un’etica di lavoro aperta e generosa, in cui l’innovazione tecnica diventa patrimonio collettivo Il doppiaggio aggiunge una stratificazione emotiva che amplifica l’efficacia narrativa. Alessandro Gassman presta a Primo Gemito una gravità misurata, che vibra di lealtà e malinconia. Massimiliano Gallo si diverte a esplorare la follia lucida di Salvatore, oscillando tra il carisma seducente e la minaccia incombente Il resto del cast, dal femminiello Luigi alle figlie di Angelica, cesella sfumature vocali che rendono ogni personaggio immediatamente distinguibile: un coro di voci dove nessuna nota è fuori posto e che, insieme, amplifica la coralità e la densità emotiva di questa favola nera. La colonna sonora, supervisionata da Luigi Scialdone e Antonio Fresa, è un tessuto sonoro che intreccia romanticismo e disincanto. I brani originali, come valzer malinconici che sembrano danzare sull’orlo di un sogno destinato a frantumarsi, dialogano con inserti di artisti come Enzo Gragnaniello, capaci di distillare in poche note il sentimento contrastato di Napoli: un miscuglio di orgoglio e ferita, di passione e resa. È una musica che non cerca di addolcire la realtà, ma la avvolge. Gatta Cenerentola si rivela un’opera che, pur poggiando su un archetipo universale, parla con urgenza e lucidità al presente. È una favola di camorra, in cui la posta in gioco non è la sorte di una sola protagonista, ma quella di un’intera comunità. Una storia che non promette lieti fine facili, ma che mostra la necessità di custodire un barlume di resistenza, anche nel cuore della notte più lunga.

Youssef Mountassir

BATTLEFIELD 6 Il

ritorno

alla guerra autentica

Dopo una lunga attesa, Battlefield 6 segna il ritorno della celebre saga FPS di DICE ed EA, riportando il focus su un’esperienza di guerra più cruda e realistica. Ambientato in un futuro prossimo, il gioco ci catapulta in scenari dinamici e completamente distruttibili, con battaglie fino a 128 giocatori su PC e console di nuova generazione. Basta davvero provare la versione beta di questo videogioco, per ricavare subito delle impressioni che sono sinceramente ottime Le prestazioni sono state davvero sorprendenti: anche nelle situazioni più caotiche, il frame rate è rimasto stabile Visivamente il gioco è uno spettacolo: grazie al Frostbite Engine, le mappe sono dettagliate, l’illuminazione è naturale e ogni elemento ambientale è reso con grande cura. L’audio 3D, poi, contribuisce moltissimo all’immersione, permettendo di percepire chiaramente la direzione di spari ed esplosioni Il cuore del gioco resta il multiplayer: mappe enormi, veicoli di terra, aria e mare, e un gameplay che incentiva il gioco di squadra ma lascia spazio anche alle azioni individuali. Ogni partita è diversa, e la sensazione di trovarsi in un vero teatro di guerra è costante. Anche la campagna in singolo, seppur meno centrale, offre una narrazione interessante e missioni varie, che alternano azione intensa a momenti più strategici e riflessivi.

Un dettaglio che ho apprezzato molto è il ritorno a uno stile visivo più sobrio e realistico, senza skin o elementi fuori contesto. Questa scelta rende l’esperienza più credibile e sicuramente più coinvolgente, soprattutto per chi ha amato i vecchi capitoli. Finalmente si torna a combattere in un contesto che mette davvero al centro l’atmosfera e la tensione del campo di battaglia.

In conclusione, Battlefield 6 non è solo un altro sparatutto, ma un’esperienza completa che mescola adrenalina, tattica e spettacolarità. Anche in fase beta, dimostra di avere tutte le carte in regola per lasciare il segno.

Davide Tundis

Il marketing non è più una questione (solo) di creatività, intuizione e storytelling Oggi, le campagne vincenti si costruiscono con algoritmi, dati e modelli predittivi. L’intelligenza artificiale è entrata a gamba tesa nel mondo del marketing, rivoluzionando ogni fase del funnel: dalla segmentazione del pubblico alla personalizzazione dell’offerta, fino alla generazione automatica di contenuti

E non fate finta di non sapere che ormai questa è la realtà quotidiana. Chatbot che parlano come esseri umani, newsletter scritte da AI, annunci ottimizzati in tempo reale: l’IA sta riscrivendo le regole del gioco, costringendo brand e professionisti a rivedere strategie, strumenti e competenze Uno degli ambiti dove l’intelligenza artificiale sta avendo il maggiore impatto è l’analisi predittiva. Grazie al machine learning, è possibile elaborare enormi quantità di dati e identificare pattern di comportamento per anticipare le mosse dei consumatori. Questo

permette di ottimizzare campagne, migliorare il targeting, prevedere l’abbandono di clienti e massimizzare il ROI pubblicitario.

Ma l’IA non si limita a “leggere i dati”. Sempre più spesso è anche il motore creativo di molte attività di marketing. I modelli generativi, come ChatGPT per i testi o DALL·E per le immagini, sono in grado di produrre contenuti originali in pochi secondi: headline per un adv, script per un video, visual per i social. Il marketer diventa così un regista, capace di orchestrare le idee suggerite da un’intelligenza artificiale e trasformarle in messaggi efficaci.

ChatGPT, ad esempio, è oggi utilizzato da migliaia di team marketing per generare testi in pochi secondi: titoli accattivanti per un’inserzione, descrizioni prodotto per un e-commerce, script per video TikTok, soggetti per campagne e-mail In parallelo, modelli come DALL·E o Midjourney permettono di creare visual originali dalle illustrazioni ai concept pubblicitari partendo da semplici prompt testuali. In questo nuovo scenario, il marketer non è più solo un autore, ma si trasforma in una sorta di regista Un direttore creativo che guida l’intelligenza artificiale attraverso indicazioni strategiche, feedback iterativi e fine-tuning del messaggio. Non si tratta di “delegare” la creatività alla macchina, ma di usarla come leva per accelerare processi, testare più varianti e sperimentare con rapidità ciò che funziona davvero Un esempio concreto? Una campagna social per il lancio di un nuovo prodotto può essere progettata partendo da prompt su ChatGPT per ottenere idee per il copy, combinati con immagini generate da DALL·E coerenti con il tone of voice del brand I contenuti possono essere testati in A/B su più piattaforme in tempo reale, e l’IA può suggerire ottimizzazioni basate sulle prime performance. Il risultato: tempi ridotti, costi abbattuti, efficacia aumentata,

in questo senso l’IA diventa una compagna di brainstorming instancabile, capace di proporre centinaia di idee su cui l’umano può intervenire per selezionare, rifinire, adattare e dare direzione.

Ma l’adozione dell’IA solleva anche interrogativi importanti Fino a che punto è giusto automatizzare la comunicazione? Come evitare che la creatività venga appiattita da contenuti “standardizzati”? E che impatto ha tutto questo sulla privacy e sulla trasparenza dei processi decisionali? La vera sfida non è sostituire i professionisti con le macchine, ma formare professionisti che sappiano “collaborare” con esse. Il futuro del marketing sarà sempre più ibrido: l’intelligenza dell’uomo potenziata da quella artificiale. Chi saprà unire visione strategica, sensibilità umana e competenza tecnologica avrà un vantaggio competitivo decisivo L’IA non è il nemico del marketing. È il suo nuovo alleato più potente.

Salerno fu nel passato una città molto florida e lussureggiante dal punto di vista botanico e floreale grazie soprattutto al suo clima mite, all’abbondanza di acque sorgive ed alla fertilità dei suoli. La loro distribuzione nel tessuto urbano salernitano fu sicuramente legata al disegno delle mura ed alla disponibilità d’acqua: ad occidente, infatti, una serie di orti terrazzati furono ubicati lungo l’asse delle fortificazioni e del torrente Fusandola beneficiando delle copiose sorgenti situate alle falde del monte Bonadies Tutta la zona orientale della città, invece, fino alla metà del X secolo fu caratterizzata da ampie aree destinate alle colture agrarie (da cui il nome di “Orto Magno”), distribuite nei pressi della cinta muraria e delle acque del torrente Faustino (oggi Rafastia); qui i giardini e gli orti si avvalevano dell’acqua proveniente da un notevole numero di pozzi e fornivano alle popolazioni , per tutto il Medioevo, oltre che fondamentali risorse alimentari anche un essenziale apporto delle erbe aromatiche ed officinali che tanta importanza avevano nella medicina di quell’epoca.

Mentre ad oriente con il passare dei secoli le terre persero il loro valore di orti per acquisire quello di vere e proprie superfici edificabili, i giardini dell’area del Fusandola, al contrario, sono ancora in gran parte esistenti Essi erano, nella maggior parte dei casi, appezzamenti di terra protetti da sottili mura che avevano la doppia funzione di proteggere gli orti e di migliorare le condizioni microclimatiche interne. Tutti gli orti del Fusandola erano serviti da acquedotti di cui uno, costruito nel 1238 per conto del monastero femminile di Santo Spirito, prelevava l’acqua da una sorgente posta in un

luogo denominato “Acquarola” e che attraverso un capillare sistema di erogazione, la distribuiva a numerosi orti tra cui il famoso giardino della Minerva, scampato miracolosamente alle alluvioni ed edificazioni selvagge di quest’ultimo secolo e ultimamente riaperto al pubblico dopo importanti lavori di restauro ed ampliamento.

Ciò che oggi appare evidente in questa struttura botanica è una serie interessante di elementi architettonici di tipo sei-settecentesco; tra questi la lunga scalea che collega i vari livelli del giardino con una vasca o fontana su ogni ripiano, accompagnata da pilastri che sorreggono una pergola

Nel XII secolo proprietaria di questi terreni fu la famiglia Silvatico e ciò fa presumere che verosimilmente Matteo Silvatico, famoso maestro della Scuola medica salernitana, vissuto tra il XIII e XIV secolo, fondasse proprio in questi luoghi il suo Orto dei “semplici”, cioè le erbe medicinali, dove compiva osservazioni botaniche ed esercitazioni didattiche con gli allievi della Scuola.

La fama di Matteo Silvatico è testimoniata anche dal Boccaccio nel Decameron dove l’insigne medico salernitano è ricordato con il nome di maestro Mazzeo detto montanus, in quanto la casa e gli orti dei Silvatico erano ubicati nel quartiere detto appunto Plaium montis.

Ad ulteriore testimonianza del valore del luogo, da sottolineare come il giardino della Minerva sia oggi unanimemente riconosciuto come il primo Orto botanico della storia.

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