Dreams n.19

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Direttore responsabile Fabio Setta

Direttore editoriale Dario Guadagno

Contributi

• Valentina Todesca

• Annarita Pisapia

• Giulio Cocina

• Gennaro Sepe

• Ely

• Fabio Setta

• Ricki Sorrentino

• Maria Minotti

• Michele D’Eboli

Design e Layout

Maria Minotti

Pubblicato da Wonderlab SRL via Staibano, 3 Cap 84124, Salerno Tel. 0890978476 info@wonderlab.it

Tavola dei Contenuti

DIGITAL & AI

Un software di ricerca per l'erogazione di servizi MaaS per l’Università con un’app mobile dedicata “UninaMove” 6

REALTÀ AUMENTATA E VIRTUALE

Virtual Verde, alla scoperta della natura con l’app realizzata da Wonderlab per Software Care 8

EVENTI E OPPORTUNITA’

Nuove opportunità per le piccole e medie imprese: tutte le informazioni utili e i link per presentare domanda 10

APP E VIDEOGIOCHI

Expedition 33 è una delle sorprese più affascinanti e stilisticamente audaci del panorama videoludico recente 18

MARKETING E COMUNICAZIONE

Make Media Magic: la nuova campagna di AmazonAds; un modo diverso ed innovativo di pensare la pubblicità 20

SALERNO

Un viaggio nel Rione Fornelle Nel centro storico di Salerno, tra tradizione, culto religioso e leggende 22

Uno dei temi caldi del momento è quello delle tecnologie STEP, così definite per l’acronimo “Strategic Technologies for Europe Platform”, che, evidenzia come l’Unione Europea abbia addirittura definito una piattaforma per incentivare investimenti e ricerca in questo ambito.

Ma cosa si intende per tecnologie STEP?

Il termine, più che indicare un concetto specifico, definisce un approccio strategico, mirante a favorire l’indipendenza europea da fornitori esteri. L’obiettivo ultimo è quello di rendere l’Unione più competitiva e resiliente verso l’impiego di tecnologie critiche e che,

plausibilmente, diventeranno sempre più centrali nel contesto mondiale.

Possiamo allora identificare tre macro-ambiti che racchiudono l’insieme delle STEP: Tecnologie digitali (microelettronica, cloud computing, intelligenza artificiale, cybersecurity, ecc ); Tecnologie pulite (energie rinnovabili, stoccaggio di elettricità e calore, combustibili rinnovabili di origine non biologica e combustibili alternativi sostenibili) e Biotecnologie (biomolecole, farmaci e tecnologie mediche, ecc.).

Queste rappresentano, secondo l’Unione Europea, i punti cardine dei prossimi anni e, attraverso la piattaforma STEP, saranno convogliati incentivi e strumenti di accelerazione con cui spingere la ricerca e l’innovazione all’interno di aziende e altre organizzazioni europee

Questo indirizzo, evidentemente, è stato recepito anche in Italia, dove si susseguono bandi e progetti centrati sullo sviluppo di soluzioni che adottano tali tecnologie

Poche settimane fa (14 maggio), il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha aperto lo sportello relativo al bando di finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo su Tecnologie critiche ed emergenti (STEP).

A seguire c’è stata l’Emilia Romagna, cui seguirà a giugno la Regione Campania ed è plausibile che, a ruota, seguano altre regioni.

I bandi europei sul tema, poi, non si contano nemmeno, a conferma di quanto sia sentito e inseguito questo obiettivo di ricerca di leadership dell’UE su queste tecnologie o, quantomeno, di affrancarsi dall’esigenza di forniture extraeuropee.

La strada è, quindi, segnata ma è a malapena stata imboccata, le aziende che sapranno imboccarla con lungimiranza e spirito pionieristico potrebbero essere quelle che, in un futuro non così lontano, avranno le maggiori chance di competitività, non solo in ambito nazionale, ma a livello mondiale.

Nell’ambito della transizione verso una mobilità più sostenibile, integrata e smart, l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha avviato un ambizioso progetto di Mobility as a Service (MaaS), volto a trasformare l’esperienza degli spostamenti quotidiani di studenti, docenti e personale amministrativo.

Al centro del progetto, la realizzazione di un’infrastruttura software di ricerca per l'erogazione di servizi MaaS per l’Università con un’app mobile dedicata “UninaMove” .

Il principio alla base del MaaS è semplice quanto rivoluzionario: integrare in un’unica interfaccia tutti i mezzi di

trasporto disponibili – autobus, metro, treni, bike sharing e car pooling permettendo agli utenti di pianificare, prenotare e pagare i propri spostamenti in modo fluido e personalizzato. Nel caso specifico della Federico II, il progetto ha previsto la creazione di un’infrastruttura integrata in un’app in grado di raccogliere in tempo reale informazioni sulle disponibilità dei servizi di trasporto, sulle condizioni del traffico e sugli orari dei mezzi pubblici. Il sistema dialoga con i principali operatori della mobilità urbana nazionale e napoletana e con i sistemi dell’ateneo, garantendo così una perfetta integrazione tra mobilità cittadina ed extraurbana, e vita universitaria. L’app consente di pianificare itinerari o multimodali, selezionando le opzioni più veloci, economiche o sostenibili; prenotare

Valentina Todesca

e acquistare biglietti per i diversi mezzi di trasporto; monitorare i percorsi preferiti, ricevendo notifiche su ritardi, deviazioni eventuali problematiche. Ulteriore elemento innovativo è la sezione Calendario, che rappresenta la funzione di activity planning, attraverso la quale l’utente può gestire i propri eventi giornalieri e, per ciascuno, confermare direttamente una soluzione di viaggio associata Gli eventi accademici verranno sincronizzati automaticamente o pre-popolati all’interno del calendario dell’app mobile, abilitando anche la sincronizzazione automatica con Google Calendar, sia in entrata che in uscita, creando così un sistema perfettamente allineato tra le agende digitali dell’utente. Tra i benefici derivanti dall’uso dell’app ci sono la riduzione dell’uso dell’auto privata,

con un conseguente abbattimento delle emissioni; una maggiore puntualità e prevedibilità degli spostamenti da e verso le sedi universitarie; un coinvolgimento attivo della comunità accademica in pratiche di mobilità sostenibile.

Il sistema è pensato per essere scalabile e replicabile: in futuro potrà essere esteso ad altre università o quartieri della città, contribuendo alla costruzione di un ecosistema urbano più intelligente e collaborativo.

Con l’adozione di questa piattaforma, gli utenti federiciani (e non solo) potranno finalmente vivere un’esperienza di mobilità più semplice, intuitiva e sostenibile, favorendo un cambiamento positivo per l’ambiente e per la qualità della vita nelle città.

Sappiamo bene che la tristezza è un sentimento comune che può manifestarsi in diverse persone, immaginate però gli anziani che risiedono nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). Nelle RSA, la tristezza può scaturire da diversi fattori tra cui la perdita di autonomia, il cambiamento di ambiente, l’inattività e la mancanza di stimoli e ovviamente la separazione dai propri cari. Per affrontare questo problema, è importante che le RSA offrano supporto psicologico, incoraggino la socializzazione e promuovano attività che stimolino la mente e il corpo. Ed è proprio qui che entra in gioco la Realtà Virtuale, una vera e propria svolta

tecnologica anche in questo campo Con questi obiettivi è stata creata una app chiamata Virtual Verde. Immaginate che un semplice visore possa portare un po' di conforto psicologico a queste persone e anche a quelle persone con limitazioni motorie, intrattenendoli attraverso soluzioni ludico-creative in grado di accrescere la conoscenza sulla flora. L’utente viene accolto all’interno di un giardino immersivo, dal quale può accedere a due ambienti principali: il museo botanico e la serra. Il primo permette di visitare una vera e propria mostra naturalistica, composta da teche espositive, piante e quadri; il secondo favorisce la scoperta e l’interazione con la natura attraverso una serra realistica e ricca di punti di interazione. Si offre la possibilità di realizzare un contesto dinamico, stimolante e divertente, su

Annarita Pisapia

misura delle esigenze del target designato nonché adeguato a fornire loro momenti di svago e distrazione dalle difficoltà da cu i sono afflitti quotidianamente. Virtual Verde è un mondo virtuale fruibile da chiunque sia amante della natura e delle esperienze immersive. Tra le caratteristiche principali, l’utente potrà:

• muoversi all’interno di un giardino rigoglioso e suggestivo;

• accedere ad un museo botanico virtuale estremamente realistico, con porte apribili e contenuti in esposizione interattivi;

• entrare all’interno di una serra ricca di piante e fiori, per approfondire la conoscenza sui più noti esemplari;

• attivare numerosi contenuti multimediali interattivi attraverso lo svolgimento di

o simpatici giochi.

Software Care, ognuno di questi ambienti prevede lo svolgimento di quiz e puzzle l’ascolto di audioguide di approfondimento e la visione di video; in questo modo l’utente ha la possibilità di apprendere nozioni e curiosità sulla flora, sulle piante, divertendosi e abbandonando così il senso di tristezza e solitudine. Dal punto di vista dell’aspetto culturale, l’intenzione di calare la soluzione progettuale sulla scoperta e sull’apprendimento delle caratteristiche della flora del territorio rappresenta la variabile conoscitiva in grado di incrementare la cultura degli utenti sulla tematica individuata, nonché di sensibilizzare in materia di ecosostenibilità ambientale. Virtual Verde è stata sviluppata per i visori per la Realtà Virtuale Meta Quest 2, clicca qui per il download su Meta Store.

Tecnologie strategiche: bandoperinvestimenti ericercad’impresa

Una misura finalizzata a sostenere gli investimenti delle imprese nello sviluppo e nella produzione di tecnologie critiche STEP, nonché in progetti di ricerca, innovazione e sviluppo sperimentale ad alto TRL, strettamente connessi alla loro realizzazione. Gli interventi riguardano imprese attive negli ambiti delle tecnologie digitali e deeptech, delle tecnologie pulite ed efficienti e delle biotecnologie. Le tecnologie finanziabili devono essere capaci di introdurre elementi innovativi, emergenti e all’avanguardia, o contribuire alla riduzione delle dipendenze strategiche dell’Unione, generando un impatto economico sul mercato I progetti selezionati potranno accedere all’infrastruttura tecnologica IT4LIA AI Factory e ai relativi servizi, secondo le modalità definite dal soggetto gestore Clicca qui per maggiori informazioni

Startup, Digital Transition Fund: dotazione di 300 milioni di euro

Sostenere start-up e PMI innovative attive nella transizione digitale attraverso investimenti diretti e indiretti nei settori dell’intelligenza artificiale, cloud, sanità, industria 4.0, cybersicurezza, fintech e blockchain. Il Digital Transition Fund, con una dotazione di 300 milioni di euro a valere sul PNRR, è gestito da CDP Venture Capital per conto del MISE e mira a finanziare 250 imprese entro il 30 giugno 2025. Il 40% delle risorse è destinato a progetti con piani di sviluppo nel Mezzogiorno. Le proposte devono essere inviate a: digitaltransitionfund@cdpventurecapital.it. Maggiori informazioni qui

Deep

Tech Revolution:

contributi a fondo perduto fino a 200mila

euro

Dal post-estate prende il via “Deep Tech Revolution”, iniziativa di Area Science Park a sostegno di progetti imprenditoriali innovativi in ambito deep tech. Con una dotazione di 1 milione di euro, il programma finanzia cinque progetti fino a 200 000 euro ciascuno, tra contributi in denaro e servizi ad alta tecnologia I settori ammessi sono scienze dei materiali, digitale avanzato, energia verde e scienze della vita. Accesso privilegiato ai laboratori di Area Science Park e a percorsi di accelerazione, study visit internazionali e attività di networking. Candidature entro il 30 giugno 2025. Maggiori info qui

I visori ottici sono strumenti che permettono di vedere immagini digitali sovrapposte o completamente sostitutive della realtà.

Sono usati sempre più spesso nei videogiochi, nella formazione, nella medicina e persino nell’industria. Esistono tre tipologie principali di visori ottici:

• Realtà Virtuale (VR): il visore proietta davanti agli occhi un ambiente completamente digitale. Chi lo indossa viene isolato dal mondo reale e si trova immerso in un

Giulio Cocina

• ambiente dove può muoversi esplorare o interagire. Viene usato, soprattutto, nei videogiochi, nella formazione dei piloti, nella simulazione e operazioni mediche Esempi noti sono il Meta Quest 3, L’HTC Vive e il PlayStation VR

• Realtà Aumentata (AR): Il visore o gli occhiali AR mostrano la realtà circostante aggiungendo elementi digitali. Ad esempio, guardando una stanza si possono vedere informazioni aggiuntive sui mobili o indicazioni stradali nel campo visivo Dispositivi come i Microsoft HoloLens o I Magic Leap sono già in uso in ambito medico.

• Realtà mista (MR): è una combinazione delle due Gli elementi digitali non solo si sovrappongono alla realtà, ma agiscono allo spazio e ai movimenti dell’utente, offrendo un’interazione realistica tra reale e virtuale. Anche qui, l’HoloLens è tra i visori più usati

Dal punto di vista tecnico, un visore ottico è composto da schermi interni ad alta definizione, lenti speciali che ingrandiscono l’immagine e sensori che rilevano i movimenti della testa e del corpo.

I modelli più avanzati includono anche microfoni, altoparlanti e il tracciamento degli occhi.

Questi dispositivi stanno diventando sempre più leggeri, precisi e accessibili In futuro potrebbero diventare strumenti quotidiani, utilizzati per lavorare, imparare o comunicare, rivoluzionando il nostro modo di interagire con la tecnologia e con il mondo che ci circonda

Fantascienza, distopia e critica alla società attuale incapace di comunicare; «La città e la città» del britannico China Miéville racchiude tutto questo in uno scenario affascinante. Due città sovrapposte, che condividono lo stesso spazio, ognuna con le proprie strade, i propri palazzi, i propri cittadini, la propria storia, la propria identità. Un’anomalia spazio-temporale, un capriccio tecnologico, un errore nella creazione, una scissione a un certo punto della storia? I cittadini sono educati fin dall’infanzia a "disvedere" l’altra città – ignorarne volontariamente ogni presenza visiva, uditiva o fisica – pena l’intervento di una misteriosa forza di controllo Il romanzo si muove su più livelli: è una detective story solida e tesa, con ritmo sostenuto e personaggi ben tratteggiati, ma è anche un’allegoria potente della separazione culturale e ideologica. L’idea delle due città che si ignorano pur condividendo lo stesso spazio urbano evoca immagini concrete della Berlino divisa, della Palestina, dei Balcani, ma anche di una qualunque metropoli moderna dove comunità diverse si sfiorano senza mai incontrarsi davvero. L’impianto narrativo è

quello del police procedural classico L’ispettore Tyador Borlú della polizia di Besźel viene incaricato di indagare sull’omicidio di una giovane donna il cui corpo è stato trovato in un quartiere degradato della città. Presto emerge che la vittima aveva legami con Ul Qoma, la città gemella e rivale di Besźel una città che occupa lo stesso spazio fisico, ma che i cittadini delle due nazioni sono addestrati a non vedere né riconoscere. Per seguire le tracce dell’indagine, Borlú è costretto a confrontarsi con l’assurda e rigidissima separazione tra le due città, fino a coinvolgere l’enigmatica autorità del Breach, l’organizzazione che domina le vite dei cittadini di Besźel e Ul Qoma con un’autorità assoluta e incomprensibile, intervenendo quando le regole di separazione vengono violate. L’indagine, più complessa di quanto sembri, costringe Borlú a mettere in discussione la stessa realtà in cui ha sempre vissuto. Miéville conferma in quest’opera tutte le sue eccezionali doti di grande narratore e di manipolatore del linguaggio La narrazione iniziale è forse un po' lenta, ma a un certo punto si trasforma e diventa estremamente coinvolgente fino a condurre verso la soluzione dell'indagine in maniera per nulla scontata ma anzi affascinante.

Fabio Setta

Ely’s in Wonderlab

App e software per i teenager visti e commentati da una teenager

Pokémon TGC live: il gioco di carte che unisce reale e digitale

Ely

Ciao a tutti, oggi vi parlerò di un gioco che io adoro e di cui ho brevemente parlato nel numero precedente (consiglio di recuperarvelo se ve lo siete persi) "Pokémon TGC live" Come avrete già intuito dal nome, il gioco ruota intorno al gioco di carte collezionabili pokémon.

Avete presente quando si apre un pacchetto di carte pokémon e all'interno ci ritrovi un codice con un QR CODE... ecco, quei codici servono per poter aprire lo stesso pacchetto aperto nella vita reale sul

gioco, però il contenuto del pacchetto non è lo stesso di quello nel quale è stato trovato il codice, al contrario invece dell'espansione

Nel gioco (al contrario di Pokémon Pocket) non è possibile fare acquisti in game e le espansioni presenti nel gioco partono da XY fino ad arrivare alle ultime uscite.

Lo scopo del gioco è semplicemente quello di creare il mazzo di carte pokémon più forte e trovare tutte le carte, giocare le partite online e ottenere dei "soldi" per poter comprare dei pacchetti e delle carte Il modo nel quale le partite si svolgono é lo stesso del gioco di carte fisico, con la differenza che non si possono usare tutte

le carte che si vogliono, a libera scelta, ma solo quelle accettate per la stagione in corso

E le carte che non possono essere usate nel competitivo?

Beh, si possono creare dei mazzi con qualsiasi carta e fare delle battaglie "libere" nelle quali si possono usare tutte le carte di ogni set (ovviamente sempre rispettando le regole base del gioco, ad esempio il numero massimo di carte)

Un'altra funzionalità interessante del gioco è la possibilità di poter creare un proprio avatar, anche se questa funzione ha ancora dei piccoli problemini, ma che nei prossimi aggiornamenti sicuramente verranno rimossi.

La modalità di personalizzazione dell'avatar è molto simile a quella di Instagram o di WhatsApp e sono presenti dei vestiti a tema pokémon molto carini

La genialità del gioco (che purtroppo si è andata a perdere con Pocket) è quella di unire il mondo fisico a quello digitale: l'aggiunta dei codici, infatti, la trovo una bella trovata, per chi non può permettersi di comprare i pacchetti nella vita reale, che può comunque entrare in possesso delle sue carte preferite giocando un po' di partite.

Con l'uscita di Pocket, Pokémon TGC Live, il gioco è con ogni probabilità passato in secondo piano ma comunque continua a essere un bel gioco, anche se meno moderno del nuovo arrivato.

“E tu che colore sei?” Una domanda così semplice, eppure racchiude un mare di significati. “Colorful”, il film d’animazione diretto da Keiichi Hara (tratto dal romanzo di Eto Mori) e uscito nel 2010, ci accompagna in un viaggio delicato e profondo sul tema della rinascita e dell’accettazione di sé

La storia inizia in modo piuttosto insolito: lo spettatore è avvolto da colori cupi e l’ambientazione richiama una biglietteria ferroviaria In questo caos, delle scritte fuori campo ci introducono ai pensieri di un’anima perduta, spaesata e senza identità. Subito dopo, ancora in fase di elaborazione, ci viene presentato il co-protagonista della storia: Purapura, uno strano spirito dalle sembianze di un bambino che si pone come un fantastico angelo custode pronto a guidare l’anima nel suo percorso di reincarnazione vinto fortuitamente in quanto estratta casualmente da una “lotteria della vita” Ed è proprio Purapura a introdurci alla seconda parte del viaggio: la reincarnazione. L’anima viene catapultata (letteralmente) nel corpo di Makoto Kobayashi, un ragazzo morto suicida. Ed è proprio da questo momento in poi che il film dà il meglio di sé, riuscendo a raccontare con eleganza e forza una serie di critiche sulla società giapponese, ponendo attenzione sul chiudersi in sé stessi, sul rifiuto del contatto umano, sulla mancanza di empatia e sul ferire le persone preventivamente così da non rischiare di essere ferito

Sebbene il film non brilli dal punto di vista tecnico, caratterizzato da animazioni sufficienti e una colonna sonora discreta, la scelta cromatica si rivela un elemento chiave. I colori tenui e quasi spenti amplificano il senso della tristezza e del vuoto che

Gennaro Sepe

impregna la storia, diventando parte di una narrazione che predilige l’introspezione a un puro spettacolo visivo.

Ritengo che il vero punto di forza siano proprio i personaggi, così variegati e ben caratterizzati da poter suscitare empatia in ogni spettatore, per un motivo o per un altro D’altronde, proprio il protagonista è quello che ha la trasformazione più profonda, partendo dall’essere una persona che odia il prossimo, fino al riuscire a capire che, se vuole salvare ciò che ama, dovrà riuscire a provare empatia verso chi gli sta accanto.

Per concludere, “Colorful” ci insegna che ognuno di noi, se disposto a trovare il coraggio di guardare dentro di sé e di aprirsi con gli altri, forse non ha un solo colore, ma un’intera palette di sfumature in continua evoluzione che rendono unica la nostra esistenza.

Ricki Sorrentino

EXPEDITION 33: TRA ARTE, DOLORE E COMBATTIMENTI A TURNI

Clair Obscur: Expedition 33 è una delle sorprese più affascinanti e stilisticamente audaci del panorama videoludico recente Sviluppato da Sandfall Interactive, questo GDR a turni rompe gli schemi tradizionali grazie a un’ambientazione che sembra uscita da un dipinto a olio in movimento, dove la bellezza visiva si fonde con una narrazione intensa e originale. Il mondo di gioco, ispirato all’arte e alla cultura europea, è tanto surreale quanto affascinante: una Parigi alternativa, decadente e sospesa tra sogno e incubo, in cui ogni elemento è impregnato di simbolismo e significato. Il fulcro della trama è la misteriosa Pittrice, una figura enigmatica che ogni anno cancella una persona dall’esistenza, eliminandola completamente dalla memoria collettiva. Il giocatore assume il controllo del trentatreesimo gruppo di spedizione, incaricato di fermare questo ciclo mortale La narrativa, profonda e malinconica, esplora tematiche legate al libero arbitrio, all’identità e all’oblio, offrendo un racconto maturo e stimolante. I personaggi che compongono l’expedition sono ben caratterizzati, con storie personali che si intrecciano in maniera organica con gli eventi principali. Dal punto di vista del gameplay, il titolo propone un sistema di combattimento a turni ispirato ai classici JRPG, ma arricchito da meccaniche action in tempo reale: parate, schivate e attacchi speciali richiedono tempismo e precisione, rendendo ogni scontro una sfida sia tattica che reattiva. Questa ibridazione tra turni e azione crea un ritmo dinamico e coinvolgente, capace di tenere alta l’attenzione anche nei combattimenti più lunghi. Il comparto artistico è senza dubbio uno dei punti di forza del gioco. Ogni ambiente è curato nei minimi dettagli, evocando emozioni diverse: dalla meraviglia all’inquietudine, dalla malinconia alla speranza I colori, le luci e le architetture si fondono per creare un’esperienza visiva potente, supportata da una colonna sonora ispirata, che amplifica la componente emotiva dell’avventura. Clair Obscur: Expedition 33 è una vera gemma che dimostra come il medium videoludico possa essere al tempo stesso intrattenimento e arte Per chi cerca qualcosa di nuovo, emozionante e significativo, questo titolo rappresenta un’esperienza imperdibile, capace di lasciare un segno profondo

Chi lavora da tempo nel mondo del marketing lo sa: dopo un certo numero di briefing, riunioni, brainstorming e piani media, tutto inizia a sembrare un po’ uguale. Ogni soluzione promette portata massiva, targetizzazione chirurgica, ottimizzazioni brillanti… ma alla fine, spesso, il risultato è sempre lo stesso: una campagna corretta, funzionante, ma che non lascia il segno. La magia, quella vera, sembra essersi persa per strada Eppure, ogni tanto, arriva qualcosa. È il caso di Make Media Magic, la nuova campagna di Amazon Ads. Non una semplice trovata creativa, ma un modo diverso di.

Maria Minotti

pensare la pubblicità. Un invito, anzi, a riscoprirne l’essenza: quella capacità di stupire, di incuriosire, di coinvolgere davvero le persone Perché sì, anche nel 2025, la pubblicità può ancora emozionare.

Al centro della campagna c’è una storia semplice: quella di una marketer navigata, esperta, che ha visto tutto e ha fatto di tutto. Una professionista che, però, come spesso accade, ha perso un po’ di entusiasmo lungo la strada finché un giorno qualcosa cattura la sua attenzione: Amazon Ads. Spinta da un’intuizione – o forse solo da un pizzico di curiosità –decide di provarlo E lì comincia la magia

La sua campagna prende vita, si espande in modo fluido su tutti i canali: video, display, streaming TV, contenuti editoriali, ambienti di acquisto. Tutto connesso, tutto coerente. Il risultato? Un mix perfetto di copertura e precisione, grazie a miliardi di segnali raccolti da comportamenti reali –non solo acquisti, ma anche streaming, navigazione, preferenze Non serve indovinare, basta leggere ciò che il pubblico già ci sta raccontando. Amazon Ads, in questo, punta a far

costruire qualcosa di unico: un ecosistema pubblicitario capace di accompagnare il consumatore lungo l’intero percorso d’acquisto, dalla scoperta fino alla decisione finale

Non solo su Amazon, ma ovunque: il brand può parlare al suo pubblico anche fuori dalla piattaforma, mantenendo controllo e coerenza creativa.

Non è solo una questione di performance È la possibilità concreta di tornare a divertirsi con la creatività, sapendo che dietro c’è una struttura solida, dati affidabili e strumenti che permettono di sperimentare senza perdere di vista gli obiettivi. Make Media Magic non è uno slogan: è un modo di lavorare

È il piacere di rimettersi in gioco, anche quando pensavi di aver già visto tutto Perché sì, nel media planning, la magia può ancora accadere.

Basta sapere dove cercarla

Nelle fonti longobarde e normanne, il famoso rione delle Fornelle, nel centro storico di Salerno, era denominato Vicus S Trophimenae – Vicolo di S. Trofimena - ; in seguito, nelle fonti sveve, venne indicato come Locus Amalphitanorum fino ad arrivare al XV sec. dove è attestato come Vicolo delle Fornelle. Sembra che questo nome fosse dovuto proprio agli Amalfitani che, insediatisi al tempo dei Longobardi, si servivano di piccoli forni per la produzione di terracotte, di cui erano grandi esportatori.

L’origine del rione è legato al culto di S Trofimena, vergine e martire del VI sec , le cui spoglie, richieste dagli amalfitani al principe Radelchi di Benevento, sostarono per una sola notte a Salerno. La devozione alla santa, alla quale fu dedicata una chiesa ancora visibile in piazza Matteo d’Aiello - - proprio nel luogo dove erano custodite le reliquie, era tanta, come attesta, ad esempio, la leggenda della giovane minorese Teodonanda, vissuta al tempo del prefetto di Amalfi, Pulcari . Questa, ridotta in fin di vita da una malattia sconosciuta, si rivolse al più grande medico della Scuola Salernitana del tempo, Gerolamo. Dopo un’accurata analisi, emise un verdetto estremamente spietato e che affidava alla misericordia di Dio la vita della giovane Teodonanda, però, non perse la speranza e, tornata a Minori, rimase per tre giorni e tre notti presso l’urna della Santa Trofimena, ottenendone la guarigione

Tale leggenda è importante anche perché offre un dato cronologico prezioso per la storia della Scuola Medica Salernitana (874-873) : ciò conferma l’antichità della scuola e la sua anteriorità rispetto ad ogni altra università

d’Europa e del mondo.

S. Trofimena, era tra l’altro anche la protettrice delle lavandaie: tale appellativo nasceva anch’ esso da una leggenda secondo la quale l’urna di marmo contenente le sante spoglie fu trovata da una lavandaia minorese presso un fiume. Questa, ignorando quale corpo sacro vi fosse ospitato, vi sbattè il bucato; dopo questo atto dissacratorio, purtroppo le braccia della donna rimasero rinsecchite.

Le lavandaie delle Fornelle erano note nell’intera provincia per l’accortezza con cui svolgevano il proprio mestiere, e i cui segreti tramandavano di madre in figlia. Si diceva che per le “fornellesse” fare un buon bucato equivaleva anche a trovare un buon marito. Vi era anche un’altra accezione del termine “fornellesse” meno positiva rispetto alla precedente: delle donne che abitavano il rione delle Fornelle si parlava, con un certo sgomento, per la loro nota bellicosità.

Oggi, tra i vicoli e sulle facciate dei palazzi campeggiano murales e versi, molti dei quali del poeta salernitano Alfonso Gatto, che proprio nel rione delle Fornelle è nato e cresciuto.

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