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Tavola dei Contenuti
DIGITAL & AI
L’Intelligenza Artificiale può essere uno strumento concreto da utilizzare per proteggere l’ambiente. 6
REALTÀ AUMENTATA E VIRTUALE
La realtà virtuale può avere un impatto significativo nella didattica, migliorando l'apprendimento e l'insegnamento 8
EVENTI E OPPORTUNITA’
Nuove opportunità per le piccole e medie imprese: tutte le informazioni utili e i link per presentare domanda 10
APP E VIDEOGIOCHI
Dopo dieci anni di onorata carriera, Rainbow Six Siege sceglie di reinventarsi senza snaturarsi 18
MARKETING E COMUNICAZIONE
“Il mio Sud” è la campagna fresca ed ironica di Ceres per lanciare la nuova birra esclusiva per il Sud Italia 20
SALERNO
Un tesoro di arte e storia nel cuore di Salerno: un viaggio alla scoperta del Museo Diocesano nel Centro storico 22
Fabio Setta
Direttore responsabile
Un tablet in mano, un tap sullo schermo per aprire virtualmente una porta della misericordia per i fedeli di tutto il mondo che non potevano andare fisicamente a Roma o in altri luoghi giubilari.
Era il 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia e Papa Francesco inaugurò l’iniziativa "Click to Pray", una app ufficiale del Vaticano per aiutare i fedeli a pregare ogni giorno e condividere le loro intenzioni di preghiera Una scena simbolica ma anche di grande effetto e che riflette in maniera inequivocabile il rapporto del pontefice, da poco scomparso, con la tecnologia.
Preso alla fine del mondo, come lui stesso amava dire, Papa Francesco ha saputo aprirsi al mondo, durante il suo pontificato, comprendendo in pieno il valore delle nuove tecnologie, del digitale e dell’Intelligenza Artificiale,
ammonendo però, in maniera lungimirante, quanto queste tecnologie siano soltanto uno strumento, frutto dell’intelligenza che ci ha donato Dio. “Le tecnologie sono un dono, vanno usate correttamente”
Papa Francesco ha abbracciato i mezzi digitali per la comunicazione pastorale: basti pensare all’account Instagram Franciscus attraverso cui il Papa ha condiviso immagini significative dei suoi incontri e momenti salienti del suo ministero, cercando di stabilire un rapporto più diretto e umano con fedeli e non credenti, sottolineando come la tecnologia possa essere in grado di costruire ponti
Bergoglio si è espresso spesso su temi etici legati all’Intelligenza Artificiale affermando più volte come “La tecnologia deve servire l’uomo, non sostituirlo” e che “L’intelligenza artificiale sia al servizio dell’umanità e della nostra casa comune”.
Nel corso del G7 lo scorso anno, Papa Francesco ha sottolineato come i programmi di intelligenza artificiale debbano essere strumenti per la costruzione del bene e che devono avere un'ispirazione etica. Da qui l'algoretica, cioè l'etica applicata agli algoritmi, concetto tanto caro al Pontefice.
Dall’algoretica il passo è breve verso un uso critico e responsabile del digitale: “La velocità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta” Su alcuni aspetti Papa Francesco è stato però molto critico.
Se da un lato incoraggiato l'uso dei media digitali per evangelizzare e promuovere il dialogo, e ha visto la tecnologia come un modo per appianare disuguaglianze e distanze, dall’altro ha stigmatizzato, l’uso irresponsabile della tecnologia, che può portare a disuguaglianze, distruzione ambientale e alienazione. “Se trascorriamo più tempo con il cellulare che con le persone, qualcosa non va”. L’ultimo grande messaggio di Papa Francesco
"La Terra non ci è stata data in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli."(antico proverbio navajo)
Ogni 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra. Un momento per fermarsi, e ricordarsi che il nostro pianeta è vivo, fragile e che la sua tutela è una responsabilità di tutti.
Le immagini parlano chiaro: ghiacciai che si sciolgono, incendi che distruggono foreste, specie che scompaiono in silenzio. E intanto, la temperatura globale continua a salire.
In mezzo a questa crisi, ci si chiede spesso: possiamo ancora fare qualcosa? E la tecnologia può davvero diventare parte della soluzione? Una risposta interessante
arriva dall’intelligenza artificiale, non solo un fenomeno da copertina o un motore per far girare algoritmi pubblicitari, ma anche uno strumento concreto, già oggi utilizzato per proteggere l’ambiente.
In Amazzonia, ad esempio, sistemi di intelligenza artificiale elaborano in tempo reale i dati raccolti da satelliti per individuare segnali precoci di deforestazione illegale I governi possono così intervenire più rapidamente, limitando i danni. Alcuni modelli, come quelli sviluppati da Google e Microsoft, vengono usati per migliorare le previsioni meteo, analizzando modelli climatici con una precisione che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza.
Nel settore agricolo, l’AI aiuta a ridurre l’impatto ambientale grazie a sensori intelligenti che monitorano l'umidità del suolo, il bisogno d’acqua delle piante, la salute delle coltivazioni. Ciò significa meno
Valentina Todesca
sprechi, meno prodotti chimici e un uso più efficiente delle risorse naturali.
Persino negli oceani, l’intelligenza artificiale entra in gioco: alcuni progetti, come Global Fishing Watch, usano l’AI per tracciare le attività di pesca e contrastare la pesca illegale, contribuendo a preservare gli ecosistemi marini.
Anche in Italia non mancano esempi virtuosi. Il progetto AI for Earth di Microsoft ha supportato realtà italiane come ETT Solutions, che ha sviluppato un sistema per il monitoraggio della biodiversità marina nel Mar Ligure, attraverso l’analisi dei suoni subacquei. A Torino, il Politecnico sta lavorando su modelli di AI per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici, riducendo consumi e sprechi. E nel Sud Italia, startup come Wenda utilizzano l’AI per ottimizzare la catena del freddo in agricoltura e logistica, evitando che tonnellate di cibo vadano sprecate.
Anche la tecnologia, d’altro canto ha un impatto Dietro a ogni algoritmo c’è una rete di server e data center che consumano energia e risorse. L’AI è potente, ma non è neutrale: dipende da come viene progettata, da chi la usa e per quali scopi.
Per questo, oggi più che mai, serve un utilizzo consapevole. L’intelligenza artificiale può diventare una delle nostre migliori alleate nella lotta per il clima, ma non può sostituire l’impegno umano. Servono scelte politiche coraggiose, innovazione responsabile e soprattutto una generazione che non si limiti a sperare in un futuro migliore, ma che scelga di costruirlo
La Terra non ha bisogno solo di tecnologie intelligenti Ha bisogno di persone ancora più intelligenti nel modo in cui vivono, consumano, votano, agiscono E se è il momento di celebrare il pianeta, lo è ancor di più quello di proteggerlo davvero.
Annarita Pisapia
La realtà virtuale può avere un impatto significativo nella didattica, migliorando l'apprendimento e l'insegnamento in vari modi. Le nuove generazioni sono native digitali e concepiscono le tecnologie come strumenti di uso quotidiano. L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, in ambienti di apprendimento immersivi, come simulazioni e realtà virtuale, può offrire esperienze pratiche e coinvolgenti che facilitano l'apprendimento attivo. Tramite la creazione di una apposita piattaforma di streaming è infatti possibile viaggiare virtualmente, visitando musei e ascoltando le migliori guide messe a disposizione
Immaginare uno studente che, invece di limitarsi a leggere un paragrafo sulla storia dell’antica Roma, si ritrovi immerso tra le rovine del Colosseo, circondato dai rumori della folla e dalla maestosità degli anfiteatri, oppure, un giovane aspirante biologo che può entrare all’interno del corpo umano per studiare da vicino come i globuli bianchi combattono le infezioni, può rappresentare una svolta significativa nel campo dell’apprendimento. Questi scenari non sono ormai più da fantascienza, ma opportunità concrete rese possibili dalla Realtà Virtuale (VR).
L’apprendimento tradizionale, basato su libri e lezioni frontali, può risultare limitante in un mondo sempre più interattivo. La VR offre una soluzione che va oltre la semplice e pura trasmissione di
informazioni: porta gli studenti a vivere le conoscenze, anziché semplicemente riceverle. Questo approccio esperienziale non solo rende l’apprendimento più interessante, ma ne aumenta l’efficacia, stimolando la memoria e il coinvolgimento emotivo Mentre la VR crea mondi completamente virtuali, altre tecnologie immersive offrono esperienze complementari: Realtà Aumentata (AR): arricchisce l’ambiente reale sovrapponendo elementi digitali, come modelli 3D o animazioni. Ad esempio, una lezione di geografia potrebbe utilizzare l’AR per visualizzare una mappa interattiva sopra il banco dello studente. Realtà Mista (MR): combina VR e AR, permettendo agli utenti di interagire sia con oggetti reali sia con elementi digitali nello stesso spazio.
Un’applicazione in Realtà Mista può consentire di manipolare un modello virtuale di una cellula con movimenti delle mani, mentre si consulta un libro fisico. Uno dei problemi principali dell’istruzione tradizionale è mantenere alta la motivazione degli studenti La VR risolve questo problema offrendo un’esperienza didattica altamente coinvolgente, capace di catturare e mantenere l’attenzione In definitiva, la Realtà Virtuale non è solo una risorsa didattica avanzata, ma una vera e propria rivoluzione culturale che sta ridefinendo il modo in cui apprendiamo e insegniamo. Le scuole e le università che abbracciano questa tecnologia stanno gettando le basi per un futuro in cui l’educazione sarà non solo più accessibile, ma anche più coinvolgente e stimolante.
Una misura per finanziare i progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti tramite lo sviluppo delle tecnologie critiche individuate dal regolamento della piattaforma STEP, vale a dire di tecnologie idonee ad apportare al mercato interno un elemento innovativo, emergente e all'avanguardia con un notevole potenziale economico o a contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell'Unione. Gli interventi possono riguardare questi settori tecnologici: Tecnologie digitali e innovazione deep-tech; Tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e Biotecnologie Domande dalle ore 10 00 del giorno 14 maggio 2025 Clicca qui per maggiori informazioni
Transizione 4.0: al via gli incentivi per investimenti innovativi e sostenibili
Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI nei territori delle Regioni meno sviluppate (tra cui la Campania). Le agevolazioni sono concesse a favore di programmi di investimento proposti che siano rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell’ambiente e coerenti con il piano Transizione 4 0, attraverso l’utilizzo delle tecnologie, in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa proponente I programmi di investimento devono, in ogni caso, essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche: attività manifatturiere e servizi alle imprese Le domande potranno essere presentate a partire dal 20 maggio 2025 alle ore 10:00
Tecnologie critiche : incentivi dalla Regione Campania
Dal 16 giugno sarà possibile presentare le domande inerenti alla misura “Sviluppo di tecnologie critiche – STEP” bando della Regione Campania finalizzato allo sviluppo o alla fabbricazione di tecnologie critiche, vale a dire di tecnologie idonee ad apportare al mercato interno un elemento innovativo, emergente e all'avanguardia. Gli interventi proposti devono riguardare almeno uno dei seguenti settori tecnologici: Tecnologie digitali e innovazione deep-tech; Tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse; Biotecnologie Gli interventi finanziabili prevedono: la realizzazione di investimenti produttivi necessari ai fini dello sviluppo o della fabbricazione della tecnologia critica proposta; eventuali attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale laddove funzionale ai fini della misura.
Maggiori info qui
L'innovazione tecnologica continua a trasformare il modo in cui viviamo e interagiamo con il mondo e ogni giorno assistiamo alla nascita e allo sviluppo di tecnologie che spesso fino a pochi anni prima sembravano non solo futuristiche, ma distanti dall'utilizzo pratico della persona comune. È il caso degli esoscheletri attivi di cui si parla ormai da almeno 10 anni ma che fino ad ora sembravano relegati alla sperimentazione e alle applicazioni militari o di logistica. ma oggi, il trend si è di colpo invertito, infatti l'azienda Hypershell di Honk Kong ha lanciato al grande pubblico un esoscheletro concepito non solo per migliorare le capacità fisiche umane, ma per essere accessibile a chiunque. L'Hypershell X è un dispositivo leggero e facile da indossare, costruito in alluminio per garantire durata e resistenza. Con una potenza di 800 W e una coppia di 32Nm (quelle di una piccola moto per intenderci) viene garantita una portanza ottimale anche sotto stress intenso, in più il dispositivo è progettato per essere portatile ma anche resistente alle condizioni meteorologiche
Davide Tundis
più avverse, funzionando fino a -20 ℃ con protezione IP54 contro polvere e acqua Pesa solo 2 kg e può essere ripiegato per un facile trasporto. questo esoscheletro è ideale per attività come trekking e ciclismo, consentendo di affrontare percorsi impegnativi con minore fatica. il target che più di tutti ne potrà giovare però non sono gli sportivi navigati, bensì tutte quelle persone che hanno dei deficit motori legati a problemi di salute, danni permanenti o magari un'età avanzata e che hanno difficoltà o impossibilità a compiere attività che per altri son naturali e disimpegnate.
Grazie alla sua capacità di ridurre la fatica durante il cammino o l'esercizio fisico, questo esoscheletro può migliorare significativamente l'autonomia e la qualità della vita di questi soggetti che si vedevano precluse attività sportive, ricreative e salutari. fondamentale nel funzionamento è l'AI integrata: Il dispositivo si adatta infatti ai movimenti naturali di ogni soggetto e offre diverse modalità di assistenza: Eco, Hyper, Trasparenza e Fitness Questo significa che l'Hypershell X può essere personalizzato in base alle esigenze specifiche dell'utente, garantendo un supporto ottimale in ogni situazione
Ma volete sapere il vero punto forte? il costo va dai 900 ai 1650 euro in base al modello, quindi di gran lunga più economico dei vari sistemi ultraspecialistici presentati fino ad ora e certamente accessibile ad ampie fette di popolazione in tutto il mondo L'Hypershell X rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa migliorare la vita quotidiana, offrendo nuove possibilità per chi ama l'avventura e per chi cerca di sfidare le proprie limitazioni fisiche
Una visione del futuro realistica per l’epoca ma ancora oggi stimolante è sicuramente uno degli aspetti più affascinanti di "2001: Odissea nello spazio", romanzo di fantascienza scritto da Arthur C. Clarke, pubblicato per la prima volta nel 1968 in parallelo con l'uscita dell'omonimo film diretto da Stanley Kubrick. Il libro nasce proprio da una stretta collaborazione tra i due autori e si distingue per la sua capacità di unire scienza, filosofia e mistero in una narrazione avvolgente e profonda Clarke, nelle pagine del romanzo unisce nel migliore dei modi il rigore scientifico e l’immaginazione, offrendo al lettore riflessioni sulla condizione umana, il destino dell’umanità e il nostro posto nell’universo La forza di questo romanzo sta anche nella sua sorprendente capacità di anticipare il futuro con un realismo visionario Arthur C. Clarke costruisce un futuro che appare credibile e ben strutturato. Ambientato nel XXI secolo, il romanzo immagina stazioni spaziali in orbita terrestre, viaggi interplanetari di routine e intelligenze artificiali integrate nelle missioni scientifiche.
Di fondo c’è un preciso equilibrio tra progresso
tecnologico e interrogativi filosofici La civiltà umana è avanzata, ma non onnipotente La tecnologia è raffinata, ma non infallibile. La trama ruota attorno alla scoperta di un misterioso monolito extraterrestre che sembra guidare l'evoluzione dell'umanità, portando infine a una missione spaziale verso Giove (Saturno nella prima stesura del romanzo), dove avviene un contatto con una forma di intelligenza superiore. Ambientato nel XXI secolo, il romanzo immagina stazioni spaziali in orbita terrestre, viaggi interplanetari di routine e intelligenze artificiali integrate nelle missioni scientifiche. I protagonisti principali, tra cui spicca l’astronauta David Bowman e il celebre computer HAL 9000, incarnano alla perfezione il conflitto tra uomo e tecnologia, intelligenza artificiale e coscienza La narrazione tende talvolta a essere più descrittiva che emotiva, mettendo in secondo piano lo sviluppo dei personaggi a favore dei grandi temi cosmici, ma “2001: Odissea nello spazio" resta comunque un’opera ambiziosa, che ha segnato la storia della fantascienza. Il futuro immaginato da Clarke è un futuro di possibilità e rischi, di meraviglia e incertezza. È una visione che invita a guardare in sù, con curiosità e rispetto, verso ciò che ancora non comprendiamo.
Fabio Setta
Ely’s in Wonderlab
App e software per i teenager visti e commentati da una teenager
Dalle carte al videogioco: Pokémon Pocket
Ely
Ciao a tutti, da oggi tornerò a parlare di videogiochi! Oggi vi parlerò di Pokémon Pocket, un gioco per cellulare che nell'ultimo periodo sta spopolando.
Il gioco consiste nello spacchettare pacchetti di carte Pokemon e di creare dei mazzi, giocare contro altri giocatori e collezionare tutte le carte
Se all'apparenza può assomigliare al gioco uscito nel 2011, prima con il nome di "Pokémon TGC online", successivamente cambiato in "Pokemon TGC live" con l'uscita dell'espansione di scarlatto e violetto (probabilmente ne parlerò prossimamente in un modo più approfondito) in verità sono molto diversi. Pokémon Pocket ha espansioni che non sono state create nella realtà (in verità
alcune carte sono trasposizioni di quelle reali, ma solo alcune) e, al contrario di Pokémon TGC live, su Pocket i pacchetti si ottengono ogni 12h gratuitamente (con un massimo di 2 con il pass gratuito)
Un'altra differenza tra i due giochi è che su Pocket si possono fare acquisti in game, mentre su TGC live si devono acquistare pacchetti nella vita reale e usare i codici che escono da essi (oppure fare molte partite e usare la valuta del gioco).
È ovvio che i due giochi si assomiglino molto, la sostanza bene o male è la stessa Tornando a parlare di Pokémon Pocket, va detto che il gioco ha l'intenzione di far ottenere delle carte gratuitamente alle persone che non possono spendere tanti soldi per collezionarle e, quindi, permettere a più persone di conoscere meglio il mondo del gioco di carte
collezionabili più famoso al mondo. Questa è inoltre una forte strategia di marketing, creando illustrazioni uniche e disponibili solo sull'app, ti verrà più voglia di comprare pacchetti per ottenere quelle carte uniche e questo ti porterà a pagare, anche perché ci sono delle carte e degli oggetti in generale, che puoi ottenere solo pagando.
Ovviamente questa tecnica non la usa solo Pokémon Pocket, ma la usano molti giochi con acquisti in game, un esempio può essere Brawl Stars (ho parlato di Brawl Stars in uno degli ultimi articoli, vi consiglio di recuperarlo).
Il gioco ad oggi conta ben 5 espansioni e, probabilmente ne usciranno altre. Al momento, l'ultima uscita è l'espansione "Tripudio Spendente", che si ispira a "Destino di Paldea". Le due si assomigliano poiché hanno entrambe la presenza dei Pokémon Shiny (Pokémon più rari con colorazioni diverse da quelle standard).
Questo non vale solo per questa espansione, ma è la più palese. In questo gioco si vede l'impegno e si nota molto la cura soprattutto in alcune carte che sono molto più curate di alcune delle nuove espansioni in uscita nelle edicole che, eccetto alcune carte, sono di una qualità più bassa rispetto a quelle in uscita su Pokemon Pocket (cof cof lo Shaymin full art di Wave Arena cof cof).
Una domanda sorge spontanea: sarà questo il futuro della carte Pokemon?
Gennaro Sepe
Cosa significa vedere oltre il fumo delle ciminiere?
“Poupelle della Città dei Camini” ci invita a riflettere su questo e molto altro in un modo tanto magico quanto commovente. Diretto da Yūsuke Hirota e uscito nel 2020, oggi parliamo di un film giapponese che si pone come una fiaba moderna pronta ad incantare lo spettatore attraverso un ambientazione fantastica e una storia toccante di amicizia, coraggio e speranza.
La storia si sviluppa nella peculiare Chimney Town, una città completamente oppressa dal fumo delle ciminiere, dove il cielo è un ricordo lontano e le stelle vengono considerate solo una leggenda. In questo contesto così grigio e soffocante, si muove il protagonista, Lubicchi, un ragazzo curioso e dall’animo gentile. La sua vita cambia radicalmente quando incontra Poupelle, una creatura magica fatta di rifiuti, ma con un cuore e un'umanità sorprendenti se paragonato agli abitanti della città. Insieme affrontano difficoltà, diffidenze e pregiudizi, spingendosi oltre i confini del possibile per cercare di dimostrare che, al di là del fumo, le stelle esistono davvero Ciò che colpisce subito lo spettatore sono i dettagli posti nella realizzazione visiva dei fondali e delle sequenze. Nonostante quest’opera sia stata la prima completamente in 3DCG per la casa di produzione “Studio 4°C”, ogni scena è caratteristica, tanto da sembrare un dipinto, con colori vivaci e dettagli che sembrano quasi prendere vita. Ovviamente non tutto il lato tecnico del film è sublime, dato che i movimenti dei personaggi, forse
dovuti all’inesperienza del team di animazione nell’utilizzo di nuovi strumenti, risultano semplici, ma non impattano in modo negativo sulla godibilità del film Infatti, l'animazione riesce a catturare anche l'atmosfera emotiva della storia, passando da momenti di commovente intimità a sequenze di epica avventura. La colonna sonora, poi, merita una menzione speciale: le musiche non solo accompagnano la narrazione, ma amplificano le emozioni, lasciando un'impronta indelebile nello spettatore. Dal punto di vista narrativo, il film brilla per la sua capacità di trasmettere messaggi universali che toccano il cuore di tutti La storia di Lubicchi e Poupelle si trasforma in una metafora potente sull'importanza di credere nei propri sogni e di non arrendersi di fronte alle difficoltà In un mondo che spesso appare pieno di ostacoli e limitazioni, il film ci ricorda che è solo superando le barriere, reali o immaginarie, che si possono raggiungere le stelle. Nonostante il bel messaggio dietro, si possono trovare delle criticità durante la visione. Per esempio, in certi punti, il ritmo della narrazione appare altalenante, passando da momenti che appaiono un po' affrettati ad altri eccessivamente dilatati. Inoltre, sebbene il legame tra Lubicchi e Poupelle sia ben sviluppato, alcuni personaggi secondari potrebbero avere avuto uno spazio maggiore per arricchire ulteriormente la trama, dato che sembrano messi introdotti solo per poter essere utilizzati nel finale. Nonostante ciò, queste imperfezioni non oscurano il valore complessivo dell'opera. Dal punto di vista personale, il film mi ha lasciato una bella impressione Mi sono sentito ispirato dal coraggio di Lubicchi e dalla sua determinazione a non lasciarsi abbattere dai limiti imposti dalla società. In conclusione, “Poupelle della Città dei Camini” non è solo una storia, ma un piccolo promemoria di speranza, che ci invita a sollevare lo sguardo e cercare le stelle proprio dove meno ce le aspettiamo.
Andrea Neri
UN RILANCIO CHE UNISCE IL RISPETTO PER LE RADICI DEL GIOCO CON l’APERTURA VERSO IL FUTURO
Dopo dieci anni di onorata carriera, Rainbow Six Siege sceglie di non adagiarsi, ma di reinventarsi Siege X, l’aggiornamento di metà 2025, è molto più di un update: è un rilancio coraggioso che unisce il rispetto per le radici del gioco con un’ambiziosa apertura verso il futuro, ridefinendo le regole del gioco tattico competitivo. La novità più dirompente è Dual Front, una modalità 6v6 che rompe con la tradizione: due squadre si affrontano in una mappa simmetrica, con ruoli offensivi e difensivi contemporanei L’introduzione del respawn attivo trasforma radicalmente il ritmo di gioco, rendendolo più dinamico e accessibile, ma senza sacrificare la profondità tattica che ha reso Siege celebre. Inoltre, attaccanti e difensori possono ora coesistere nella stessa squadra, aprendo a nuove sinergie e strategie ibride, mai viste prima nel titolo. La mappa District, progettata per questa modalità, è un mix riuscito di spazi aperti, verticalità e distruttibilità ambientale, pensata per offrire varietà tattica e dinamismo in ogni round Il tutto è esaltato da un restyling grafico di nuova generazione: texture 4K, illuminazione volumetrica e ambienti reattivi trasformano ogni scontro in un’esperienza visiva coinvolgente e credibile. Ogni dettaglio, dagli interni multi-livello agli oggetti distruttibili, contribuisce a rendere District una delle mappe più innovative e immersive mai viste in Siege. Ubisoft ha rinnovato anche mappe storiche come Clubhouse e Banca, arricchendole senza tradirne l’identità rinfrescando il tutto con nuovi dettagli visivi e ambientazioni più coerenti. L’audio, ora più preciso e realistico, migliora sensibilmente l’esperienza di gioco. Tra le migliorie tecniche spiccano la nuova meccanica di rappel avanzato, che permette movimenti più fluidi in verticale, la ruota di comunicazione rapida per chi non usa il microfono, e un HUD più chiaro e intuitivo. Tutto è supportato da R6 ShieldGuard, un sistema anti-cheat aggiornabile in tempo reale, progettato per contrastare i cheat in modo più tempestivo ed efficace Altro cambiamento epocale è il passaggio parziale al free-to-play. Alcune modalità, tra cui Dual Front, diventano gratuite con 26 operatori sbloccabili per attrarre nuovi giocatori e ridare slancio al matchmaking. Siege X rappresenta un punto di svolta. Ubisoft ha ascoltato la community e ha rilanciato Siege come un ecosistema vivo, capace di evolversi senza perdere la propria anima Se questo è solo l’inizio della nuova decade, Rainbow Six Siege guarda avanti, verso un futuro tutto da scrivere
Con uno spirito come sempre provocatorio e fuori dagli schemi, Ceres torna a far parlare di sé con una campagna che è già un cult annunciato: “Il mio Sud”. Un’operazione ironica, fresca, attenta all’attualità culturale del paese Al centro della campagna il lancio della nuova Ceres Lager, disponibile in esclusiva soltanto al Sud Italia A raccontarla, Luca Ravenna, comico milanese che si cala a pieno nell’improbabile ruolo di ambasciatore del Sud, una trovata geniale che rappresenta il cuore della campagna, apertamente ispirata ad uno spot della Regione Liguria, che nel 2022 vedeva Elisabetta Canalis nei panni di rappresentate, inverosimile, delle sue bellezze territoriali.
Maria Minotti
Il tono è fin da subito chiaro: parodia. Ravenna racconta il Sud da Milano, alle sue spalle lo skyline cittadino, seguendo, con spiccato accento meneghino, un copione che è tutto un elogio delle meraviglie del Meridione: mare, cultura, cibo, persone accoglienti – e naturalmente la nuova birra Ceres. Il risultato è uno spaesamento voluto, che genera un effetto comico immediato e riesce a coinvolgere senza cadere nel cliché
Ma c’è di più: “Il mio Sud” non è soltanto uno spot televisivo, è un progetto crossmediale. Sui social, Luca Ravenna continua a esplorare l’Italia del Sud, questa volta imitando gli accenti locali in una serie di brevi sketch. Da Catania a Palermo, da Napoli a Bari, il comico dà vita a personaggi e situazioni che celebrano, sempre con rispetto e ironia, le identità delle città coinvolte. Un modo fresco per valorizzare le differenze culturali, facendo leva sullo humor
La campagna è firmata da We Are Social e We Are Social Studios e, come accennato, è ispirata, scherzosamente, allo spot della Regione Liguria con Elisabetta Canalis (diventato virale nel 2022 per il suo tono
sopra le righe). Ecco, Ceres prende il meccanismo della campagna ligure e lo ribalta: invece di nascondere le incongruenze, le esalta Il testimonial “fuori luogo” diventa il valore aggiunto. L’assurdità, il pretesto per una riflessione comica su come comunichiamo l’identità territoriale in pubblicità.
Il risultato? Un lancio che sa far ridere, pensare e soprattutto parlare. Perché Ceres non vende solo birra, ma un immaginario: quello di un’Italia che, anche nelle sue contraddizioni, può trovare nell’ironia un linguaggio comune. E così, tra una battuta e un sorso, “Il mio Sud” diventa qualcosa di più di una semplice operazione di marketing: un piccolo manifesto pop che unisce le sponde della penisola, con leggerezza e intelligenza.
Alla fine, il messaggio è chiaro: il Sud è di tutti, anche di chi lo guarda dal Nord con affetto, ironia e, perché no, una birra in mano.
Michele D’Eboli
Dal 1990 il Museo Diocesano di Salerno è ubicato nell’ex Seminario Arcivescovile insieme all’Archivio ed alla Biblioteca. L’edificio, che si affaccia su Largo Plebiscito con un’architettura sobria e classica al tempo stesso, ebbe la sua origine nel secolo XVI quando l’arcivescovo Cervantes stabilì la costruzione del Seminario, in attuazione al deliberato del Concilio di Trento in cui si raccomandava l’istituzione dei collegi per l’istruzione dei futuri sacerdoti.
Fu Monsignor Arturo Capone, insigne studioso salernitano, che negli anni ’30 del Novecento apprese di quanti tesori di arte era stata depauperata la Cattedrale di Salerno nel corso dei secoli Maturò così in lui l’idea di raccogliere in sale di esposizione prima alcune tele dipinte che rivestivano le pareti del Duomo e la sacrestia, poi alcuni codici miniati e il rotolo dell’Exultet. Quest’ultimo, risalente ai primi decenni del XIII secolo, è una delle più grandi opere poco conosciute per la rarità, essendone al mondo circa una trentina tutte di estrazione dell’area della cosiddetta “Longobardia minor” dell’Italia meridionale. Si tratta di un rotolo pergamenaceo, presumibilmente in pelle di pecora, con 23 scene dipinte tra le quali spicca la raffigurazione giovanile dell’imperatore Federico II di Svevia. Il termine Exultet corrisponde alla prima parola del canto liturgico che veniva intonato dal diacono nel corso della cerimonia nella notte del Sabato Santo. Un’importante raccolta numismatica che annovera monete della Magna Grecia e del periodo longobardo fino ad arrivare al medagliere pontificio e il celebre ciclo di avori del secolo XII arricchiscono il patrimonio del Museo Diocesano il cui percorso artistico nelle sale si sviluppa, poi, con le opere pittoriche ad
iniziare dai dipinti su tavola di cultura giottesca che qualificano l’interessante repertorio di arte gotica presente nell’edificio. L’adesione alle conquiste rinascimentali della pittura salernitana si evidenzia, inoltre, sia nelle prospettive di Vincenzo de Rogata che soprattutto nelle tavole di Andrea Sabatini, il più celebre interprete della lezione raffaellesca nell’Italia meridionale e di cui spicca “La Pietà” in una delle sale del museo. La ricca collezione, poi, di dipinti su tela del ‘600 – tra gli altri spicca la “Giuditta” di Francesco Guarini – offre un quadro delle correnti pittoriche del periodo barocco così come il XVIII secolo artisticamente è ben rappresentato, tra gli altri, dalle splendide tele di Angelo e Francesco Solimena i cui dipinti sono caratterizzati da una elegante configurazione delle scenografie architettoniche distribuite in maniera quasi teatrale.