Dreams n.13

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Direttore responsabile Fabio Setta

Direttore editoriale Dario Guadagno

Contributi

• Valentina Todesca

• Fortuna Notaro

• Ely

• Gennaro Sepe

• Maria Minotti

• Michele D’Eboli

Design e Layout Maria Minotti

Pubblicato da Wonderlab SRL via Staibano, 3 Cap 84124, Salerno Tel. 0890978476 info@wonderlab.it

Testata giornalistica iscritta presso

Tavola dei Contenuti

DIGITAL & AI

Negli ultimi anni, l’utilizzo dell’AI ha visto una vertiginosa crescita, influenzando e modificando anche il mondo social 6

REALTÀ AUMENTATA E VIRTUALE

La Realtà Aumentata e l’Intelligenza Artificiale a supporto della Customer Experience nei centri commerciali 8

EVENTI E OPPORTUNITA’

Fondi e finanziamenti: tre opportunità interessanti per micro, piccole e medie imprese e start up innovative 11

APP E VIDEOGIOCHI

Alla scoperta di Nextcloud, interessante alternativa nel panorama delle suite di produttività cloud 14

MARKETING E COMUNICAZIONE

La Svezia ha presentato domanda all’Ufficio dell'Unione Europea per registrare il marchio Sweden 16

SALERNO

Un tour al Museo medico-chirurgico “Roberto Papi” nato nella tradizione della Scuola Medica Salernitana 18

Direttore responsabile

Fake news, post verità e AI generativa Un antidoto oppure uno strumento per diffondere fake news creando disinformazione al fine di affermare la post-verità? Il dibattito nel campo dei media è aperto da quando l’Intelligenza Artificiale ha fatto capolino nel mondo di giornali, siti e televisioni, mostrando progressi quotidiani e possibilità sicuramente impensabili fino a qualche anno fa. Una situazione che sta modificando e determinando un modo nuovo di fare giornalismo e di essere giornalista. Non sono certo pochi i siti di informazione realizzati utilizzando chatbot di AI Una situazione che può mettere in crisi l’intera industria dei media e soprattutto creare ancora più confusione nell’utente. Non è un caso che termini come disinformazione ma soprattutto fake news e post-verità siano campanelli d’allarme da tenere presenti. Oggi con le nuove tecnologie e tramite i social è sempre più facile costruire una notizia completamente falsa, farla girare e soprattutto renderla il più possibile verosimile In questo senso l’AI generativa, può avere un ruolo purtroppo fondamentale dato che ormai è possibile creare con una discreta facilità foto, video, audio decisamente realistici, i cosiddetti deepfake, ovvero video e altre tipologie di media creati in modo così convincente dall’AI che mostrano persone reali che dicono o fanno cose che non hanno mai detto o fatto. In questo 2024 ne abbiamo visti tanti, tantissimi. Indubbiamente troppi. Questo rischia di far perdere ulteriore

credibilità ai media ma anche fiducia nei mezzi e nelle potenzialità dell’AI, generativa o meno. Dall’altro può diventare in negativo uno strumento in grado di creare post-verità, quella condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità è considerata una questione di secondaria importanza. Nella post-verità la notizia viene percepita e accettata come vera dal pubblico sulla base di emozioni e sensazioni, senza alcuna analisi concreta della effettiva veridicità dei fatti raccontati, che vanno ad alimentare pregiudizi e preconcetti Situazioni che possono andare ad influire anche nelle scelte politiche di uno Stato. La recedente campagna elettorale negli Stati Uniti ne è un esempio. Un falso endorsement da parte della stella pop Taylor Swift nei confronti di Trump, ha scatenato proteste e polemiche. Il nuovo tool basato sui Large Language Models per la produzione di immagini a partire da un prompt testuale è un comodo assist per chi vuole creare disinformazione online. Esistono degli antidoti oppure dobbiamo rassegnarci a vivere in un mare magnum di news, sulla cui verità sarà sempre più complicato mettere le classica mano sul fuoco? In tal senso l’AI può essere un antidoto. AI-CODE, ad esempio, è un progetto finanziato dall’UE per studiare e sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale a supporto degli operatori dei media e dell’informazione, sia nella produzione di un giornalismo corretto, etico e libero, sia nella tutela di questo dalla disinformazione e dai contenuti manipolati Se infatti gli umani non sono così abili a distinguere immagini generate con l’AI, sistemi di AI possono ottenere risultati. I ricercatori del MIT hanno sviluppato un sistema che riesce a stabilire la veridicità di una news con una precisione pari al 70%, valutando la news da un punto di vista linguistico sia analizzando il contesto storico di appartenenza, andando a rilevare modelli e incoerenze che potrebbero indicare falsità o imprecisioni. AI detective sulle tracce di AI che spacciano fake news. Una sorta di guardie e ladri 5 0 in un mondo tecnologico, in cui il senso critico di ognuno di noi resta comunque la principale bussola da seguire

Negli ultimi anni, l’utilizzo dell'AI in svariati settori della nostra vita ha visto una vertiginosa crescita. Tra le ultime applicazioni, totalmente impostata sull’utilizzo dell’intelligenza Artificiale, c’ è "Social AI". Non solo un'app, ma un vero e proprio assistente digitale capace di interagire in maniera empatica e personalizzata con gli utenti, trasformando le interazioni digitali in esperienze coinvolgenti e su misura, ma…ingannevoli? Vediamo come funziona esattamente questa app e quali sono le sue principali applicazioni.Social AI è progettata per comprendere, adattarsi e rispondere alle emozioni umane. Grazie a tecnologie avanzate come il Natural Language Processing (NLP), il Machine Learning e l'analisi delle emozioni (emotion detection), questa app è in grado di

"leggere" i messaggi degli utenti, interpretare il tono emotivo e rispondere in modo appropriato. Ad esempio, se un utente si sente frustrato o triste, l'algoritmo di Social AI riconosce queste emozioni attraverso il testo o l'analisi vocale e può offrire risposte empatiche e di supporto. L’utente può anche scegliere la tipologia di approccio con cui preferisce colloquiare, da quello critico all’assecondante, e l’app, d’altro canto apprende continuamente dalla sua interazione con l’utente, diventandone fidato consigliere, in alcuni casi, quelli più pericolosi, amico e confidente. C’è da dire che gli ambiti di applicazione più congrui per l’utilizzo di Social AI sono, ad esempio, l’assistenza clienti: le aziende possono utilizzare l’app come assistente virtuale per migliorare l'esperienza del cliente,

Valentina Todesca

rispondendo a domande frequenti, risolvendo problemi comuni e offrendo supporto immediato, migliorando così la soddisfazione dei clienti e riducendo i tempi di attesa; la formazione personalizzata: Social AI può adattarsi alle esigenze degli studenti, suggerendo contenuti personalizzati e monitorando il progresso dell’apprendimento, diventando così uno strumento ideale per chi desidera migliorare le proprie competenze in modo flessibile e personalizzato; il benessere mentale: l’app, infatti, può essere programmata per offrire supporto emotivo agli utenti, inviando messaggi di incoraggiamento o suggerendo tecniche di rilassamento e un supporto immediato e discreto nei momenti di stress o ansia. L’altra faccia della medaglia dell’app, però, è quella che riguarda da un lato la tutela

della privacy, poiché elabora dati personali e accede a informazioni sensibili, dall’altro e in primo luogo la potenziale dipendenza eccessiva da parte degli utenti, che rischierebbero di isolarsi ulteriormente dal contatto umano. Infatti, se Social AI rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui la tecnologia non solo ci supporta nelle attività quotidiane, ma si adatta ai nostri stati emotivi e ci offre esperienze sempre più personalizzate, il rischio che diventi una trappola potrebbe essere troppo alto, soprattutto se non si dovesse rispettare il limite di utilizzo dell’app da parte dagli utenti più giovani che potrebbero incorrere nel forte rischio di rafforzamento del proprio isolamento e delle proprie convinzioni Come in tutti i suoi settori di utilizzo, AI è una grande opportunità se utilizzata bene

Fortuna Notaro

La Realtà Aumentata e l’Intelligenza

Artificiale a supporto della Customer Experience nei centri commerciali “Empowered Customer Experience in Mall” (da acronimo ECEM) è un progetto finalizzato a creare una evoluta ed immersiva esperienza cliente all'interno dei Centri Commerciali, grazie all'impiego di due delle tecnologie più interessanti dell’Industria 4.0: AI (Intelligenza Artificiale) e AR (Realtà Aumentata). Bando vinto con Rome Technopole gestito dall’Università degli studi di Roma Sapienza, il progetto curato da Wonderlab in collaborazione con Cubes, punta allo sviluppo di un Personal shopper all’interno del Centro commerciale che, grazie alla tecnologia dell’Intelligenza Artificiale, in base alla classificazione delle preferenze degli utenti e alle esperienze di altri, accompagna i visitatori, guidandoli verso un percorso di interesse agli acquisti che intendono fare, anche rispetto all’area food, e prevedendo delle interazioni specifiche per intrattenere i bambini/i ragazzi, in caso di famiglie. Il progetto prevede inoltre la creazione di una community per favorire interazioni tra utenti presenti all’interno dello stesso centro commerciale, per suggerire acquisti o esperienze in comune e creando altresì dei momenti di aggregazione tra pari.

La app e la web application gestionale includeranno il servizio di condivisione del mezzo di trasporto per raggiungere il Centro commerciale, il sistema di prenotazione parcheggio e ritrovo auto, navigatore all’interno del Centro, mediante anche

rappresentazione dei negozi e delle aree in Realtà Aumentata. Infine, si prevede la creazione di un infopoint virtuale olografico che accoglie le persone all’ingresso, invitandole a scaricare la app. Tale soluzione integrata permette di superare le problematiche riscontrate durante le esperienze di visita ai Centri commerciali, creando una importante opportunità di business, in termini:

• economici (i Centri commerciali hanno dimostrato di avere estremamente bisogno di una innovazione radicale per la ripresa, specialmente post Covid)

• ambientali (condivisione stesso mezzo di

• trasporto/utilizzo di uno strumento digitale per la divulgazione di notizie ed eventi)

• sociali (community di interesse/aggregazione tra pari/attività innovative/migliore customer experience)Attualmente, sul mercato esistono app che permettono di visitare i Centri commerciali, ma prevedono esclusivamente la navigazione tra negozi e la consultazione di eventi o notizie. Non esistono applicazioni di tale portata sia a livello nazionale che internazionale. Wonderlab vuole diventare un player tecnologico di un settore in cui è cruciale migliorare l'esperienza di shopping, ottimizzare le operazioni e rispondere alle nuove abitudini di consumo. Il progetto prevede degli obiettivi specifici, quali:

• Sviluppo applicazione e web application gestionale del centro commerciale, basata sulle tecnologie di AI e AR

• Sistema di tracciamento

• dell’esperienza dei visitatori, utilizzando tecnologie come i beacon o Bluetooth per raccogliere dati sui modelli di traffico e il comportamento dei visitatori all'interno del centro commerciale

• Programmi di fedeltà digitali che premiano i clienti per gli acquisti e l'uso della app, mediante anche sistemi di gamification

• Acquisizione di competenze sulle tecniche di personalizzazione della Customer Experience e sulla tecnologia IA

• Creazione di un network con le infrastrutture di ricerca e Rome Technopole.

Gli obiettivi finali del progetto sono, pertanto, connessi e finalizzati al miglioramento dell'esperienza dei visitatori nel Centro commerciale e all’aumento della conoscenza del cliente (raccogliendo e analizzano i dati dei visitatori per comprendere meglio le preferenze dei clienti e offrire promozioni e servizi più mirati) Tale obiettivo è misurabile tramite l’implementazione della soluzione pilota che si è prevista da progetto, all’interno del Centro Commerciale Le Cotoniere di Salerno.

RegioneCampania: finanziamentorivolto

all’attrattivitàturistica

E’ possibile presentare le domanda di contributo per la realizzazione di azioni che incentivino l’attrattività della destinazione Campania, secondo quanto previsto dall’“Avviso pubblico per il finanziamento di Azioni diffuse per la competitività regionale sul mercato turistico nazionale e internazionale” , disponibile nella sezione “Documenti” di questa pagina. Possono presentare domanda le Micro, Piccole o Medie Imprese (MPMI), in forma singola o aggregata (Reti-soggetto). Maggiori info qui.

Regione Toscana: contributi per creazione e consolidamento di start-up innovative

La Regione Toscana ha approvato il bando “Sostegno per la creazione ed il consolidamento di start-up innovative" al fine di sostenere la costituzione di nuove imprese innovative e consolidare le imprese di carattere innovativo già costituite e contribuire così al consolidamento del sistema regionale delle start up innovative Sono soggetti destinatari / beneficiari del bando: Start up innovative la cui costituzione è avvenuta nei trentasei mesi precedenti e persone fisiche che si impegnano a costituire l’impresa entro sei mesi dalla data di comunicazione di ammissione. Le domande vanno presentate entro le ore 16 del 31 gennaio 2025. Per conoscere tutti i dettagli necessari clicca qui.

Investimenti

nel

settore tessile, della moda e degli accessori

La misura del MIMIT ha l’obiettivo di promuovere investimenti finalizzati alla transizione ecologica e digitale nel settore tessile, della moda e degli accessori Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese qualificate come PMI, operanti sull’intero territorio nazionale nel settore del tessile, moda e accessori (indicate da specifici codici ATECO), che intendono intraprendere percorsi di sviluppo volti a favorire la transizione ecologica e digitale del processo produttivo o dei prodotti o servizi offerti. La dotazione finanziaria è pari a 15 milioni di euro, di cui 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 10 milioni di euro per l’anno 2024 Fino alle ore 12:00 del giorno 31 gennaio 2025, le imprese opranti nel settore del tessile, della moda e degli accessori potranno presentare le domande. Maggiori info qui

Ely’s in Wonderlab

App e software per i teenager visti e commentati da una teenager

The Sims 4, «Lupi mannari»

Ely

Ciao a tutti e benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai software, app e videogiochi, ideati per i più giovani. In questo numero di novembre proseguiamo il nostro percorso di approfondimento sulle espansioni di The Sims 4: Lupi mannari. Per chi non sapesse che cosa sia, the Sims è principalmente un gioco di simulazione in cui puoi vivere la vita dei tuoi personaggi chiamati Sim. Installando questa espansione potrai creare dei Sim che, grazie al ciclo lunare, si trasformeranno in lupi mannari. Questi ultimi possono far parte di alcuni gruppi (Zanne selvatiche e Collettivo di Moonwood). Se due lupi mannari si

incontrano possono anche fare delle “gare” e sfidarsi… ad esempio nel tiro alla fune. Questi Sim hanno più fame dei Sim normali e diventano furenti se non mangiano; possono distruggere la roba e hanno un olfatto più sviluppato: puoi anche chiedere al tuo lupo di andare in giro a odorare. Esistono dei traguardi da raggiungere per diventare Apicale (quinto livello, nonché il rango massimo I livelli raggiungibili sono: innanzitutto, lupo mannaro, successivamente Lupacchiotto, Primario, Veterano e, in fine, Apicale). I lupi mannari hanno varie abilità, tra le quali è presente la possibilità di rendere un Sim uno di loro. Infine, questa espansione aggiunge nuovi vestiti, cicatrici e capelli ma anche un nuovo scenario che è Moonwood (un piccolo scenario popolato da lupi mannari).

Nel panorama attuale delle suite di produttività cloud, Nextcloud emerge come una delle alternative più interessanti per chi desidera controllo, privacy e personalizzazione. Ma cosa la rende davvero speciale rispetto ai classici Google Workspace e Office 365? Nextcloud è una piattaforma di

archiviazione cloud open-source che permette di creare facilmente un ambiente di collaborazione su un proprio server. Questo significa che i dati rimangono completamente sotto il controllo dell'utente, senza doversi affidare ad attori di terze parti Infatti, sono proprio la privacy e la sicurezza i pilastri su cui Nextcloud basa la propria offerta L’installazione risulta semplice anche per gli utenti meno avvezzi alla tecnologia, in quanto oltre alle numerose guide ufficiali, è possibile installare le versioni all-in-one, che si occuperanno di gestire tutto il

processo autonomamente.

Una volta completata l’installazione, l'interfaccia utente si presenta pulita e intuitiva, simile a quella dei più noti servizi cloud commerciali, rendendo la transizione molto agevole.

Un altro punto di forza di Nextcloud è la vasta gamma di funzionalità. Oltre alla semplice archiviazione dei file, vengono incluse applicazioni per la gestione dei contatti, il calendario, la messaggistica istantanea, la condivisione di file e molto altro ancora. Inoltre, grazie alla comunità attiva di sviluppatori, è possibile installare anche plugin di terze parti per ogni necessità

In termini di performance, Nextcloud si comporta in maniera eccellente. Il caricamento e lo scaricamento dei file avvengono in modo rapido e senza intoppi, anche con file di grandi dimensioni.

La sincronizzazione tra diversi dispositivi è fluida e senza ritardi, permettendo di avere sempre a portata di mano tutto ciò di cui si ha bisogno. Tuttavia, Nextcloud non è privo di sfide.

Per esempio, la manutenzione e la sicurezza del server stesso richiedono un impegno costante per garantire che i dati siano sempre protetti dalle nuove vulnerabilità che vengono scoperte ogni giorno.

Per concludere, Nextcloud rappresenta una soluzione eccellente per chi cerca un'alternativa self-hosted ai servizi cloud commerciali, mettendo al primo posto privacy, controllo e personalizzazione.

Nonostante le sfide da affrontare, i benefici in termini di sicurezza e flessibilità fanno di Nextcloud una scelta vincente sia per l’utente generico che per le aziende di ogni dimensione.

LA SVEZIA, QUELLA ORIGINALE

C

UN MARCHIO PER EVITARE CONFUSIONI GEOGRAFICHE

È un po’ di tempo che la Svezia è alle prese con una sfida a dir poco curiosa: proteggere la sua identità nazionale; questo attraverso un'operazione senza precedenti. Con ben otto località nel mondo che condividono il nome "Sweden", Visit Sweden, l'ente turismo del Paese, ha deciso di imboccare una strada alquanto singolare, presentando domanda all’Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale, l’ente incaricato di gestire i marchi dell'UE, per registrare il marchio "Sweden" L’iniziativa nasce dalla confusione che potrebbe nascere nei viaggiatori nel ritrovarsi, al ricercare la Svezia scandinava, dinanzi a luoghi come Sweden, comune dello Stato di New York, o New Sweden, città situata nello Stato del

Maine, entrambe località degli Stati Uniti. Il progetto si inserisce in un’ampia strategia di marketing, sviluppata con l'agenzia creativa Forsman & Bodenfors, volta a presentare la Svezia come "destinazione autentica", anche nel vero senso della parola. Attraverso uno spot dal tono ironico e coinvolgente intitolato “Visit the original Sweden”, l’ente turistico non solo intende risolvere il problema dei nomi duplicati, ma anche promuovere il Paese come meta turistica per viaggiatori in cerca di esperienze genuine Il video sottolinea gli

Maria Minotti

aspetti unici della Svezia, come la libertà di esplorare ampi spazi naturali, la tradizione culinaria e la cultura locale

Dietro il tono leggero della campagna si nasconde, naturalmente, un dato statistico: una ricerca di Visit Sweden ha rivelato che quasi la metà dei viaggiatori (45%) si imbatte in omonimie durante la pianificazione dei viaggi e un sorprendente 8% ha dichiarato di essere finito in destinazioni sbagliate. I giovani, in particolare, appoggiano l'idea di proteggere i nomi geografici, con il 54% dei viaggiatori americani e il 45% di quelli britannici favorevoli all’iniziativa Tutto ciò rispecchia una tendenza crescente: proteggere l’autenticità dei

marchi, non solo nel mondo della moda o dei prodotti di consumo, ma anche nelle destinazioni turistiche

Nel caso in cui la domanda venisse accettata, potrebbe avvenire l’avvento di una nuova era per i viaggiatori di fraintendimenti evitati e per la Svezia come marchio, ovvero come simbolo di autenticità.

Nel frattempo, Visit Sweden invita tutti a sostenere l’iniziativa firmando una petizione online. E mentre l’esito dell’appello all’EUIPO rimane incerto, una cosa è sicura: l’originalità della Svezia continuerà a brillare, sia come destinazione fisica che come esempio di marketing innovativo

E’ singolare e altrettanto suggestivo il fatto che il Museo medico-chirurgico “Roberto Papi” a Salerno sia collocato in via Trotula De Ruggiero, nobile salernitana e soprattutto prima donna medico operante in città nella metà dell’XI secolo

Istituito nel 2009 nel cuore del centro storico di Salerno, il Museo - ospitato nell’antico Palazzo Galdieri – nasce grazie a Mario e Fernando Papi, rispettivamente padre e fratello di Roberto, a cui è dedicato il nome della struttura museale. Entrambi donarono al Comune la collezione di attrezzature medico-chirurgiche e strumenti storici collezionati da Roberto, che era originario di Roma e che pare fosse morto prematuramente proprio per un caso di malasanità. Si tratta di una collezione tra le più vaste d’Europa e di grande interesse scientifico e

storico: strumenti chirurgici appartenenti a tutte le branche della medicina e che possono essere datati dal XVIII al XX secolo. In diverse sale sono state ricostruite delle ambientazioni e gabinetti medici dell’epoca per suscitare la curiosità dei visitatori e naturalmente per contestualizzare la collezione; il percorso museale, infatti, si snoda su 2 piani e 14 sale dove sono distribuiti gli svariati apparecchi catalogati per discipline medico-chirurgiche:

dall’anatomia all’ostetricia, dalla chirurgia militare all’oculistica ecc.

A suscitare interesse, tra i molteplici pezzi esposti, vi è sicuramente la cassetta del dentista cavadenti e il cosiddetto cofano Mathieu di una nave da guerra settecentesca Particolarmente singolari anche gli strumenti per l’igiene orale come gli stuzzicadenti in avorio e in oro: le preziose manifatture rispondevano, infatti, ad un vezzo dei nobili del ‘700 che erano soliti esibire in pubblico tali oggetti

Presso il Museo, oggi, è anche possibile visionare la prima ed unica edizione dell’Historiae morborum, datata 1741 e scritta dal medico bresciano Francesco Roncalli, considerata un compendio del pensiero scientifico e medico dell’epoca trattando, attraverso la forma delle epistole latine, le patologie più svariate.

Il Museo, dunque, si inserisce a pieno titolo nel solco della tradizione di Salerno quale Hippocratica Civitas e contribuisce, con le altre strutture museali, a consolidare e rafforzare l’identità storica e culturale della città.

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