382_ILLEGNO_2023

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02_IL LEGNO_dicembre 2023_COLOPHON



SOMMARIO 04 05_IL LEGNO_dicembre 2023

07

EDITORIALE di Pietro Ferrari

LA BELLEZZA DEL LEGNO

THE BEAUTY OF WOOD

08

ACCADEMIA & RICERCA di Mauro Bernabei

SISEF

SCOMBUSSOLATI DAL BOSSO DISTURBED BY THE BOX

12

UNIVERSITÀ

di Massimiliano Caramia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”

LA PIANIFICAZIONE DELLA CATENA DI APPROVIGIONAMENTO NELL'INDUSTRIA DEL LEGNO SUPPLY CHAIN PLANNING IN THE WOOD INDUSTRY

22

LA FILIERA DI PEFC di Francesco Marini

PEFC

USARE IL LEGNO È BENE, MA PERCHÈ È IMPORTANTE CHE SIA CERTIFICATO? USING WOOD IS GOOD BUT IT IS IMPORTANT THAT IT IS CERTIFIED

26

SCENARI

a cura della Redazione

INCOMAC

IMPIANTI DI ESSICCAZIONE DEL LEGNO, A MONTEBELLUNA UNO DEI POLI PRODUTTIVI PIÙ FORTI D’EUROPA WOOD DRYING SYSTEMS, IN MONTEBELLUNA ONE OF THE STRONGEST PRODUCTION CENTERS IN EUROPE

29

SCENARI

di Alessandro Bizzotto

CONAI

IL QUARTO RAPPORTO DI IDENTIPACK IDENTIPACK REPORT


info@athenacomunicazione.com

32

SCENARI

di Luca Celeghin

CONLEGNO

SELVICOLTURA SOSTENIBILE SUSTAINABLE FORESTRY

36

FIERE

a cura della Redazione

ECOMONDO Rimini

L'ECONOMIA CIRCOLARE IN FIERA A RIMINI THE CIRCULAR ECONOMY AT THE FAIR TO RIMINI

40

LEGNO, LAVAGNA & CAFFÈ di Andrea Zenari

L'ALLEVAMENTO DEGLI ALBERI DI NATALE: UNA TREE FARM NEL VICENTINO THE CHRISTMAS TREE PROJECT

50

FORMA ORGANICA a cura della Sonia Maritan

STUDIO APOSTOLI

ACCOGLIENZA A EMISSIONI ZERO ZERO-EMISSION HOSPITALITY PROJECT: STUDIO APOSTOLI DESIGNS THE PREISTORICHE GREEN LODGE

56

ESSENZE EUROPEE

Abete Austria, Abete Vaporato, Acacia, Acero, Carpino, Castagno, Cedro, Ciliegio, Cirmolo, Faggio, Faggio Vaporato, Frassino, Larice Austria, Larice Vaporato, Larice Siberiano, Melo, Noce Nazionale, Olivo, Olmo, Ontano, Pero, Pioppo, Pino Austria, Rovere, Tiglio.

ESSENZE AMERICANE

Black Walnut, Cedro Canadese, Cherry, Cipresso, Douglas, Red Elm, Tulipier, Yellow Pine.

ESSENZE TROPICALI

Afromosia, Bubinga, Doussié, Iroko, Mogano Sapelli, Okoumè, Palma Nera, Teak, Wengé, Zebrano.

PANNELLI E SEMILAVORATI

Lamellari di Rovere, Lamellari di Castagno, Lamellari di Frassino, Lamellari di Rovere Rosso, Multistrati di Okoumè.

AZIENDE

di Lucia Portesi

FIEMME TREMILA

L’EVOLUZIONE IN SOCIETÀ BENEFIT THE EVOLUTION INTO A BENEFIT CORPORATION

60

AZIENDE

di Beatrice Guidi

FINSA

LE TRACCE DELLA FORESTA THE TRACES OF THE FOREST

64

INDIRIZZI UTILI

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LA BELLEZZA DEL LEGNO ☐ “Diffidate dalle imitazioni” si po-

trebbe scrivere come nei vecchi claim della pubblicità ma un aspetto positivo nei tentativi, talvolta ingegnosissimi ed efficaci, di imitazione del legno ci potrebbe essere: essi ribadiscono la bellezza del legno, la sua insostituibile capacità di generare una sensazione di piacere estetico e di benessere, nel suo costante percorso che accompagna quello dell’uomo dalla notte dei tempi. La ricerca di sfumature di colore, di disegni e tattilità simili a quelli del legno è costante nello studio di prodotti succedanei con prestazioni più o meno equivalenti e, se non fosse per la bellezza, sarebbe difficile spiegare perché chi lo utilizzi si sobbarchi gli inconvenienti che il legno – un materiale vivo – porta con sé nella sua lavorazione e nella sua vita nel tempo. Ma sarà solo bellezza? C’è chi dice

che ci siano misteriose rispondenze tra l’umore e financo la salute della persona e questo materiale, anche quando l’attività umana ne abbia modificato le natura. C’è chi ne spiega le virtù nascoste con motivazioni scientifiche tutt’altro che stravaganti, c’è chi ne porta le prove con precisi dati sociologici ed etnografici. Abbiamo quindi molte motivazioni per compiacerci, noi della tribù del legno, di poter annoverare negli annuali dell’industria infiniti tentativi di imitazioni anche se, sempre più, la virtù del legno, quella di essere un materiale rinnovabile, in un mondo di giacimenti in via di esaurimento, lo mette sul podio degli amici dell’uomo.

Pietro Ferrari

THE BEAUTY OF WOOD “Beware of imitations” could be written as in the old ad- But will it be just beauty? There are those who say that

vertising claims but there could be a positive aspect in there are mysterious correspondences between the the attempts, sometimes very ingenious and effective, to mood and even the health of the person and this material, imitate wood: they reaffirm the beauty of wood, its irre- even when human activity has modified its nature. There placeable ability to generate a sensation of aesthetic are those who explain its hidden virtues with scientific pleasure and well-being, in its constant path that accom- motivations that are anything but extravagant, there are those who provide the proof with precise sociological and panies that of man since the dawn of time. The search for shades of color, designs and tactility similar ethnographic data. to those of wood is constant in the study of substitute We therefore have many reasons to be pleased, we of the products with more or less equivalent performance and, wood tribe, to be able to include in the annuals of the inif it were not for the beauty, it would be difficult to explain dustry infinite attempts at imitations even if, increasingly, why those who use it bear the inconveniences that wood the virtue of wood, that of being a renewable material in – a living material – carries with it in its processing and in a world of progressive exhaustion of raw materials, puts it on the podium of the friends of man. its life over time.

di Pietro Ferrari_EDITORIALE_dicembre 2023_IL LEGNO_07


SCOMBUSSOLATI DAL BOSSO

NELL’INTERVENTO PUBBLICATO SUL NUMERO 380/2023 L'AUTORE AVEVA APPROFONDITO LA STORIA E LE CARATTERISTICHE DEL TASSO E NEL NUMERO PRECEDENTE CI AVEVA ILLUSTRATO IL VERO SIGNIFICATO DEL LEGNO. IL BOSSO PROTAGONISTA DI QUESTO CONTRIBUTO È UNA PIANTA MOLTO DIFFUSA PER LA CREAZIONE DI SIEPI E UN LEGNO IDEALE PER LA FABBRICAZIONE DI SCATOLE E DI CONTENITORI VARI, CON LA SUA FINITURA IL LEGNO APPARE COME PORCELLANA ED È APPREZZATO SOPRATTUTTO PER GLI STRUMENTI MUSICALI.

Quello del Bosso è un legno da scatole. Non c’è dubbio. Il Bosso (Buxus sempervirens L.) è un piccolo albero, con foglioline minute, crescita lenta e un fusto le cui dimensioni raramente eccedono i 10 cm di diametro. È una pianta molto diffusa nei giardini all’italiana dove viene utilizzata per creare siepi di varia forma grazie alla sua grande capacità di sopportare le potature. Il suo legno, pesante e duro, è caratterizzato da cellule di dimensioni ridottissime ed è ampiamente utilizzato oggi come in passato. Le dimensioni delle cellule consentono una finitura tendente al lucido, gradevole al tatto, quasi da farlo sembrare porcellana. Queste caratteristiche sono sempre state apprezzate dall’uomo. Oltre ai vari utensili trovati in abbondanza negli scavi archeologici, all’uso nell’ebanisteria, nella scultura, nel modellismo, l’impiego del bosso è soprattutto degno di nota per la fabbricazione di strumenti musicali o di loro parti.

Figura 1. Suonatore di aulos, strumento musicale doppio a fiato che i Romani chiamavano tibia, raffigurato nella Tomba dei Leopardi, a Tarquinia, 473 a.C. Figura 2. Il flauto di Pan vichingo ritrovato negli scavi di Coppergate a York, in Gran Bretagna, X sec. d.C.

Erano di bosso specialmente i flauti: flauto dolce, flauto traverso, ottavino, di Pan, ma anche tutti gli altri strumenti che prevedono un corpo formato da un tubo di legno non troppo lungo, come ad esempio le canne della zampogna, la ciaramella (lo strumento a doppia ancia che accompagna spesso la zampogna e il cui nome deriva dal latino calamus, cioè “canna”), ma anche i primi clarinetti (detti chalumeau o salmoè, termini anch’essi derivati da calamus) così come i piroli e le cordiere di strumenti a corda e molto altro ancora. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia af-

08_IL LEGNO_dicembre 2023_ACCADEMIA & RICERCA SISEF di Mauro Bernabei


ferma che la tibia (l’aulos per i greci), il doppio flauto etrusco suonato in occasioni rituali (Fig. 1), era fatta proprio in legno di Bosso, oltre che di metallo o di avorio, così come il flauto di Pan era anche chiamato direttamente buxus dai latini insieme ad altri appellativi come arundo (“canna”) o fistula (“tubo”). Ovidio, nella sua opera “Fasti” dove celebra le origini delle festività romane, scrive: “Prima, terebrato per rara foramina buxo/ ut daret, effeci, tibia longa sonos”, ovvero “Per prima cosa, avendo perforato un Bosso, feci in modo che il lungo flauto emanasse dei suoni”. L’impiego del Bosso per strumenti musicali è continuato fino ai giorni nostri, passando per tutte le epoche e le culture. Così, ad esempio, è in Bosso il flauto di Pan, di cui sono rimasti solo cinque fori, proveniente dagli scavi di Coppergate a York, in Gran Bretagna, di origine vichinga e risalente al X sec. d.C. (Fig. 2). Abbiamo detto all’inizio però che l’impiego ideale del legno di Bosso è quello per la fabbricazione di scatole e di contenitori vari.

Sebbene documentata, spesso a un’affermazione del genere viene obiettato: “ma non è vero, per le scatole veniva usato qualsiasi legno, soprattutto quello più a portata di mano”. D’accordo allora, lasciamo parlare l’etimologia. La pisside è il contenitore metallico a forma di coppa che si usa durante la messa, destinato a contenere le ostie consacrate. La parola deriva dal latino pyxis -ĭdis, e questa a sua volta dal greco pýxos, che significa appunto Bosso, perché in origine realizzata con questo legno. La busta, quella che noi oggi utilizziamo per inviare lettere o per trasportare la spesa, prende il nome dal tardo latino buxĭda(m), a indicare un contenitore in legno di Bosso. Anche le piccole tavolette cerate (pugillares) su cui venivano graffiti i messaggi erano a volte di Bosso. Spesso riunite insieme, con le pagine interne assai sottili e incerate da ambo le parti, avevano la caratteristica di presentare al centro di ciascuna pagina un rettangolino ligneo in rilievo, con la funzione di evitare che le superfici di cera si toccassero l’una con l’altra e

Spazio a cura del gruppo di lavoro di Filiera del Legno della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF). Coordinatrice dell’attività Dr.ssa Paola Cetera, Università di Sassari. I contributi della rubrica a cura di SISEF su IL LEGNO sono stati i seguenti: • IL 374/2022 - “Identificare il legno con una lente d’ingrandimento” di Flavio Ruffinatto, • IL 375/2022 - “Il legno, materiale d’avanguardia” di Gianluca Tondi, • IL 376/2022 - “Legno e sport tra tradizione, prestazioni e sostenibilità” di Francesco Negro, • IL 377/2023 - “Gli estrattivi del legno: bioattivi, funzionalizzanti e sentinelle dell’ambiente” di Paola Cetera, • IL 378/2023 - “La formazione universitaria in Italia per il settore del legno” di Giacomo Goli, • IL 379/2023 - “Da Lignum a Materia, alla scoperta del vero significato del legno” di Mauro Bernabei, • IL 380/2023 - “L’ancestrale arco di Tasso” di Mauro Bernabei. • IL 381/2023 - “La struttura del legno” di Flavio Ruffinatto. Ognuno di questi articoli viene proposto anche nella rubrica #FocusLegno di SISEF allo scopo di aumentare i canali divulgativi e quindi la possibilità di contribuire a diffondere la cultura del legno. È protagonista di questo numero nuovamente Mauro Bernabei: CNR-IBE, Istituto per la Bioeconomia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, San Michele all’Adige (TN) con il suo contributo “Scobussolati dal Bosso”.

IL LEGNO_09


Figura 3. Bandoliera tedesca della prima metà del XVII secolo con contenitori delle munizioni in legno.

in tal modo preservare la scrittura graffita. La bussola, lo strumento usato per l'individuazione dei punti cardinali, era la scatola in legno di Bosso dove era posizionato l’ago magnetico. Il termine bussola poi ha molti altri significati, ormai desueti, riferiti ad esempio alla piccola carrozza a due ruote, trainata da un singolo uomo, oppure ad alcuni tipi di infisso, spesso ad apertura rotante, o a oggetti d’uso in meccanica e altro ancora. Tutti questi oggetti prevedevano l’uso del legno e spesso era quello del Bosso. Il bossolo è una parte fondamentale della cartuccia, utilizzata per contenere la polvere da sparo, il

proiettile, l'innesco e che rimane vuota dopo l’esplosione. Il nome deriva dal contenitore cilindrico in legno di Bosso, in uso già dal XVII secolo, dove era contenuto il munizionamento dei fucili ad avancarica, spesso legato insieme ad altri nelle bandoliere (Fig. 3). Anche i cacciatori di pellicce del nord-America dei primi anni del 1800 predisponevano le munizioni in piccoli contenitori di legno di Bosso, chiusi con tappi di cera in modo da proteggere la polvere da sparo dall’umidità. E ancora, il bussolotto, la scatola di legno usata per il gioco dei dadi o altre estrazioni a sorte. Da questo termine deriva anche “scombussolare” dove però non è chiaro se si riferisca al sentirsi sballottati come i dadi dentro al bussolotto, o ad aver perso la bussola. Comunque sia, il Bosso c’entra in ogni modo. Oltre a testimoniare il vasto impiego del legno di Bosso, queste considerazioni chiariscono come il legno faccia ancora oggi parte della nostra vita quotidiana, quando usiamo termini di cui abbiamo perso il significato originario. Il discorso potrebbe continuare, prendendo in considerazione i toponimi che fanno riferimento al Bosso (Busseto, Bussolengo, …), ma questo aspetto si riferisce ai boschi e non più al legno e ci porterebbe troppo lontano. A proposito, quale è il termine inglese per scatola? Box? E quello del legno di Bosso? Boxwood? Stai a vedere che c’entra qualcosa…

DISTURBED BY THE BOX IN THE INTERVENTION PUBLISHED IN ISSUE 380/2023 VERY POPULAR PLANT FOR THE CREATION OF HEDTHE AUTHOR HAD DEEPENED THE HISTORY AND GES AND AN IDEAL WOOD FOR THE MANUFACTURE CHARACTERISTICS OF THE YEW AND IN THE PRE- OF BOXES AND VARIOUS CONTAINERS, WITH ITS FIVIOUS ISSUE HE HAD EXPLAINED THE TRUE MEANING NISH THE WOOD APPEARS LIKE PORCELAIN AND IS OF WOOD. ESPECIALLY APPRECIATED FOR MUSICAL INSTRUTHE YEW PROTAGONIST OF THIS CONTRIBUTION IS A MENTS. Bibliografia • Musciarelli L., 1978. Dizionario delle Armi. Oscar Mondadori, Milano. • Rafanelli S., Cantini Cocco S., 2013. La musica perduta degli etruschi. C&P Adver Effigi. • Rühling S., 2018. I Flauti di Pan nell’antichità e nel Medio Evo. Tra mito e realtà. In Archeomusica - I Suoni e la Musica dell'Antica Europa. Catalogo del progetto: European Music Archaeology Project.

10_IL LEGNO_dicembre 2023



UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” _http://web.uniroma2.it

LA PIANIFICAZIONE DELLA CATENA DI APPROVIGIONAMENTO NELL'INDUSTRIA DEL LEGNO

DAL 28 MARZO AL 1° APRILE 2023, PRESSO LA MACROAREA DI INGEGNERIA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” SI È SVOLTA L’INIZIATIVA DEDICATA ALLA SENSIBILIZZAZIONE E DIVULGAZIONE DELLE TECNICHE COSTRUTTIVE DEGLI EDIFICI DI LEGNO. IL PROFESSORE MASSIMILIANO CARAMIA CI HA FATTO UNA LEZIONE SULLA SUPPLY CHAIN.

☐ Si è svolta lo scorso anno la

III edizione della “Settimana del legno”, nata nel 2017, con una masterclass finale e 50 relazioni suddivise in otto sessioni sotto il cappello del comitato scientifico dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (di cui è parte anche Sonia Maritan, condirettrice di questa testata giornalistica). Il prof. ing. Massimiliano Caramia (Professore Ordinario di Ricerca Operativa presso l’Università degli

Rete V.

Studi di Roma “Tor Vergata”) ha trattato della pianificazione della catena di approvvigionamento nell'industria del legno. Una relazione incentrata su un tema cruciale con il titolo “La pianificazione della catena di approvvigionamento nell'industria del legno” fra quelle presentate nella prima sessione del 30 marzo scorso, considerando che le aziende operanti nell’industria edile nel contesto di sistemi engineer-to-order spesso

incontrano problemi di produzione per il mancato uso di adeguati modelli di pianificazione. In questo talk sono stati illustrati alcuni modelli di pianificazione nel contesto della produzione del legno con l’obiettivo di minimizzare costi e tempi. Inoltre, sono state illustrate alcune caratteristiche specifiche del supply dell’industria del legno con la sua tipica forma a V (catene divergenti) al fine di evidenziare quali soluzioni di governance

Rete A.

12_IL LEGNO_dicembre 2023_UNIVERSITÀ di Massimiliano Caramia


SUPPLY CHAIN PLANNING IN THE WOOD INDUSTRY From 28 March to 1 April, the initiative dedicated to rai- vided into eight sessions under the umbrella of the sing awareness and disseminating the construction te- scientific committee of the University of Rome "Tor Verchniques of wooden buildings took place at the gata" (of which it is Sonia Maritan, co-director of this Engineering Macroarea of the University of Rome "Tor newspaper, also leaves). The professor. eng. Massimiliano Caramia (Full Professor of Operations Research at Vergata". Thus the third edition of the "Wood Week" took place, the University of Rome “Tor Vergata”) discussed supply born in 2017, with a final masterclass and 50 reports di- chain planning in the wood industry.

possano essere utili per il suo efficientamento.

SUPPLY CHAIN E SUPPLY CHAIN MANAGEMENT

La letteratura internazionale, nel corso del tempo, ha fornito molte definizioni per chiarire il ruolo della supply chain. Tra le più esemplificative si riporta quella fornita dall’ASCM - The Association for Supply Chain Management (www.ascm.org): «la supply chain è una rete globale usata per consegnare prodotti e servizi dalla materia prima al consumatore finale attraverso un flusso ingegneristica-

Rete T.

Supply chain legno.

mente impostato di informazione, distribuzione fisica e denaro». Un’altra definizione, quella di Chopra e Meindl (2006), evidenzia invece, in maniera più ampia, il dominio e le funzioni interessate dalla supply chain definendo quest’ultima come: «l’insieme di tutte le parti coinvolte, direttamente o indirettamente, nel soddisfacimento di una richiesta del cliente. È un sistema dinamico, che include non solo il produttore e i suoi fornitori, ma anche le aziende di trasporti, magazzini, retailer e anche i clienti stessi. All’interno di un’azienda, la supply chain include tutte le funzioni coinvolte

nella ricezione e nel soddisfacimento della richiesta di un cliente». Il concetto di supply chain e il concetto di sostenibilità stanno diventando sempre più un binomio imprescindibile nella moderna realtà economica. In un contesto di grandi cambiamenti climatici, porre l’attenzione su tecniche produttive sostenibili diventa una prerogativa essenziale per lo sviluppo futuro della nostra società. Riferendoci in particolare modo al “legno” ci si rende conto di come esso costituisca una materia prima estremamente importante nei settori più disparati, dal tessile all’edile, dal comparto chimico al farma-

IL LEGNO_13


UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” _http://web.uniroma2.it

nali (Jammernegg e Reiner, 2007) che sulla capacità di acquisire e gestire informazioni affidabili sulla domanda (Croxton et al., 2002). Perseguendo il concetto di sostenibilità citato prima anche l’SCM va ripensato opportunamente definendo un opportuno tuning dei processi di management capaci di favorire la circolarità dei prodotti attraverso un giusto compromesso nell’implementazione di filosofie lean e green.

Upstream planning.

Two phase planning.

LA TEORIA DEI VINCOLI (THEORY OF CONSTRAINTS)

Bottle neck first planning.

ceutico. Essendo una risorsa rinnovabile, nonché un materiale di origine biologica, il legno presenta l’opportunità di poter essere riciclato e utilizzato come input in numerosi processi produttivi. La supply chain del legno deve essere quindi ripensata sempre più in un’ottica di economia circolare. In questo modo i prodotti a base di legno che arrivano alla fine della loro vita utile, attraverso un opportuno processo di waste management, non vengono trattati come scarti ma come un’opportunità economica. Al fine di potersi muovere lungo questa direzione e ottenere questi risultati si necessita di un adeguato management. Il punto di partenza è il Supply Chain Management (SCM) ovvero quella filosofia basata sulla convinzione

che ogni nodo della catena dell’approvvigionamento influisca sulle prestazioni degli altri singoli nodi e sulle prestazioni globali (Cooper et al., 1997). L'efficace implementazione di questa filosofia richiede che le attività del supply siano allineate con le strategie aziendali e armonizzate con la struttura organizzativa, i processi, la cultura, gli incentivi e le persone (Abel, 1999). Al fine di raccogliere i potenziali benefici della gestione della catena di approvvigionamento, le organizzazioni devono apportare modifiche fondamentali al proprio focus aziendale (Kopczak e Johnson, 2003) ponendo l’enfasi sia sulla gestione efficace del flusso di beni fisici attraverso fornitori, produttori, distributori e dettaglianti per aumentare il valore per i clienti fi-

14_IL LEGNO_dicembre 2023_UNIVERSITÀ

Le aziende sono sistemi fisici in moto, dove il movimento è rappresentato dal flusso del prodotto/servizio verso il mercato. La velocità del flusso è condizionata dal processo con capacità inferiore. Una maggiore velocità del flusso del prodotto/servizio verso il mercato implica una migliore puntualità delle consegne, riduzione degli scarti e delle rilavorazioni e minor accumulo di WIP. Inoltre, una maggiore velocità del sistema produce effetti positivi sul cash flow aziendale. È necessario quindi concentrarsi sull’individuazione del vincolo che limita la velocità del sistema e le prestazioni globali. Questo concetto è quanto sostenuto nella “Theory of Constraints”, ovvero la Teoria dei Vincoli (Goldratt e Cox, 1984). Risulta particolarmente intuitiva la similitudine tra una qualsiasi organizzazione o un sistema di


organizzazioni e una catena (e.g., supply chain): “Così come la resistenza di una catena dipende dalla forza del suo anello più debole, anche le performance di un’organizzazione dipendono dalla risorsa più critica”. Agire sugli anelli più forti risulta inutile se prima non si è intervenuti sull’anello più debole. Infatti, in tal caso, la forza della catena resterà inalterata. La Theory of Constraints (TOC) si basa sulle seguenti misure: • Throughput: “La velocità alla quale il sistema genera denaro attraverso le vendite”. Throughput time è il tempo che intercorre tra il rilascio dell’ordine in produzione e il suo completamento. Esso si scompone in tempo di processo, tempo di ispezione (qualità), tempo di spostamento e tempo di coda. Da un punto di vista contabile, throughput è definito come il ricavo netto ottenuto dalla vendita di un prodotto o servizio. • Inventory: “Il denaro vincolato nelle immobilizzazioni per consentire il throughput”. Questo parametro comprende macchinari e attrezzature così come materie prime, semilavorati e prodotti finiti. Fanno parte dell’inventory anche gli scarti e i costi di R&S. • Operational Expense: “Tutto il denaro che il sistema spende per trasformare inventory in throughput”. Rientrano in questa variabile i salari, gli ammortamenti, i costi d’affitto e i costi del marketing.

Sulla base delle tre misure introdotte ne derivano gli indicatori per l’analisi finanziaria. Profitto Netto = Throughput – Operational Expense Ritorno sugli investimenti (ROI) = (Throughput – Operational Expense)/Inventory Cash Flow = Throughput – Operational Expense − Inventory L’analisi TOC non si concentra principalmente sulla diminuzione delle spese operative ma è volta al miglioramento del throughput e alla diminuzione simultanea degli investimenti e dei costi operativi. A tale obiettivo si giunge seguendo cinque passi orientati a gestire le risorse bottleneck. 1. Identificare il vincolo: è necessario analizzare l’intero processo per determinare la risorsa che limita il throughput (interno o esterno al sistema). 2. Sfruttare il vincolo: individuato l’anello debole della catena si pianifica il sistema in modo che esso lavori alla capacità massima. 3. Subordinare tutto al vincolo: le risorse non vincolanti supportano il vincolo lavorando tutte al ritmo del collo di bottiglia. Così si eliminano gli sprechi perché, se le risorse non vincolanti producessero a un ritmo superiore non si avrebbero effetti sul throughput, ma solamente sull’inventory. Quindi gli investimenti in Inventory non legati al bottleneck sono inutili. 4. Elevare il vincolo: quando, dopo aver applicato i passi pre-

cedenti, non è più possibile migliorare il processo è necessario elevare il vincolo, ovvero migliorarne le prestazioni così da aumentare il throughput dell’intero sistema. Elevare un vincolo potrebbe prevedere: acquistare nuove attrezzature, fare formazione aggiuntiva al personale, incrementare i turni di lavoro, spendere soldi in pubblicità e migliorare lo spazio di lavoro. Tuttavia, dal momento che elevare comporta una spesa, è necessario valutare se il ROI giustifica tale spesa. Al termine di questo passo il vincolo sarà stato elevato a sufficienza da non rappresentare più l’anello debole della catena. 5. Trovare un nuovo vincolo e ripetere i passi dall’inizio: il quinto passo rappresenta l’essenza del miglioramento continuo. Se, arrivati al punto precedente, il vincolo si rivelerà estinto vorrà dire che un’altra risorsa avrà preso il suo posto e necessiterà quindi di essere esaminata. Ciò comporterà cambiamenti anche sui vincoli passati, i quali dovranno essere nuovamente modificati e aggiornati. La metodologia elaborata da Goldratt per organizzare la produzione seguendo la logica TOC prende il nome di DrumBuffer-Rope (DBR). Drum è il “tamburo” e definisce il ritmo a cui lavora il vincolo del sistema (il collo di bottiglia, bottleneck) e, di conseguenza, la velocità con cui l’intera linea di produzione dovrà muoversi. I buffer sono inventari collocati nei punti IL LEGNO_15


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di controllo del sistema per proteggere il bottleneck da variazioni improvvise; il “vincolo” deve lavorare sempre; ogni sua perdita rappresenta una perdita verso il mercato. La dimensione del buffer dipende dalla probabilità di guasto delle stazioni che precedono il drum. Così facendo ci si assicura che il collo sia sempre sufficientemente alimentato e che non subisca fermi causati da carenze momentanee delle altre risorse. Il terzo elemento è il rope (corda) e fornisce la comunicazione tra i punti di controllo per la sincronizzazione del sistema e in particolare tra il collo di bottiglia (e di conseguenza il drum) e le altre risorse. Mediante questa corda i materiali vengono rilasciati in direzione del vincolo consentendo così agli elementi a monte di funzionare a un ritmo produttivo che sia sostenibile per il collo di bottiglia, immettendo in linea solo il materiale necessario a saturare il vincolo.

LA SUPPLY CHAIN È REALMENTE UNA CATENA?

Nella corretta applicazione di tutte quelle politiche volte all’efficientamento dalla supply chain è importante chiedersi e dare opportune risposte, come è accaduto nel corso del tempo, alla seguente domanda: “la supply chain è realmente una catena?”. In effetti, è ben chiaro in letteratura (si vedano anche le definizione date nella sezione iniziale) come la catena dell’approvvigio-

namento sia, in generale, una rete e vada quindi gestita come tale. L'analisi V-A-T nella supply chain, evolutasi dalla TOC, è stata la risposta più efficace a questo quesito ed è stata utilizzata per la prima volta come procedura per classificare gli impianti produttivi. Questa categorizzazione si basa sulla natura dei flussi di materiali dominanti all'interno delle strutture, caratterizzati da percorsi (routing) dei prodotti e distinte base (Blackstone, 2008). Analizziamo le tre categorie di supply chain, ovvero le reti a V, A e T. Le reti a V contengono un numero limitato di fornitori e produttori che supportano più distributori e rivenditori. Queste reti di supply presentano punti di divergenza tra fornitori, produttori, distributori e rivenditori. Le reti ad A contengono più fornitori e produttori che supportano alcuni rivenditori e distributori. I punti di convergenza tra fornitori, produttori, distributori e rivenditori sono caratteristiche di queste reti. Le reti a T mostrano un flusso lineare tra fornitori, produttori e distributori che supportano più rivenditori. Pertanto, non ci sono punti significativi di divergenza o convergenza tra fornitori, produttori e distributori in queste reti. Tuttavia, nelle reti T esistono più punti di divergenza di rete tra distributori e rivenditori. Per un dettaglio sulle rappresentazioni delle diverse tipologie di reti, si rimanda il lettore, ad esempio, al lavoro di Lockamy

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(2008). Solo dopo aver classificato una catena di fornitura come rete V, A o T, è possibile applicare la TOC e la DBR alla rete per migliorare l'integrazione interfunzionale e interaziendale, il flusso di prodotti e la condivisione delle informazioni tra i suoi membri. Diventa centrale al fine di un management corretto valutare anche gli impatti della gestione del bullwhip effect (effetto frusta) sulla catena alla luce della forma della supply network (si veda, ad esempio, Dominguez et al., 2014). Applicando quanto appena esposto al settore legno, possiamo affermare che la supply network del legno è una rete a V divergente. Nelle reti divergenti (V-shaped) devono essere stabiliti punti di controllo su tutti i punti di divergenza, risorse bottleneck e buffer di spedizione. I punti divergenti sono controllati per il coordinamento interfunzionale, l'integrazione interaziendale, l'efficace flusso di prodotti e la condivisione di informazioni tempestive e pertinenti. Va applicata la DBR a questi punti di controllo e l’information technology dovrebbe essere utilizzato anche per facilitare la condivisione efficiente delle informazioni pertinenti. Le risorse bottleneck nella rete devono essere identificate e protette per evitare interruzioni della catena di approvvigionamento. I buffer vengono monitorati per garantire la giusta quantità e miscelazione in base agli ordini dei clienti. Le aree di


spedizione sono strettamente monitorate al fine di eliminare la carenza di prodotti e le mancate corrispondenze degli ordini.

IL RICICLO NELLA SUPPLY CHAIN DEL LEGNO

L’uso intensivo della materia prima nelle reti del settore del legno pone degli interrogativi sulla sostenibilità del settore stesso. Inoltre, uno dei grandi paradossi è che il nostro Paese, coperto da oltre 11 milioni di ettari di bosco (il 38% della superficie nazionale) e che vanta una delle più importanti industrie globali della trasformazione del legno, si trova costretto a importare l’80% della materia prima che lavora per rifornire questa industria. Ciò è dovuto ai problemi legati alla proprietà privata di molta di questa superficie (66%) e alle intense attività di intermediazione della catena che rallentano i processi. La scarsità di legno è un problema urgente in Europa e la guerra tra Russia e Ucraina ha aggravato una situazione già problematica: in poco più di un anno i prezzi del legname sono più che raddoppiati. L’estate scorsa venne richiesto alla Commissione Europea di bloccare l’esportazione di tronchi prodotti in Europa e destinarli a uso interno (Il Sole 24 ORE, 2022). Il riciclo del legno è la risposta perfetta a questo, come dimostrano gli ottimi risultati raggiunti da Rilegno (www.rilegno.org), consorzio per il riciclo del legno che lo

scorso anno ha raccolto e riciclato in Italia quasi 2 milioni di tonnellate di legno, risparmiando altrettanta CO2, generando un risparmio economico con un impatto di quasi 2 miliardi di euro e la creazione di oltre 10.000 posti di lavoro. Questo è un raro caso in cui il concetto di economia circolare viene applicato con successo su larga scala, a beneficio dell'economia e dell'ambiente allo stesso tempo. Quando si pensa al riciclo, l’immagine è quella di un'abitudine da prendere per dare un contributo a tutela dell'ambiente. Di rado si pensa al riciclo come a un'industria; non si tratta solo di risparmiare risorse, ma anche di generare reddito, creare posti di lavoro ed espandere la ricchezza. Un Paese è virtuoso nel riciclo non solo per l'atteggiamento medio di chi lo abita verso la gestione dei rifiuti domestici ma anche verso l'industria del riciclo nel suo insieme. Il caso dell'Italia è emblematico in questo senso: pur non essendo pioniera nelle leggi e pratiche di riciclo domestico, l'Italia è leader europeo nel riciclo industriale del legno, che risparmia milioni di tonnellate di emissioni di CO2 dall'emissione nell'atmosfera e genera miliardi di impatto economico sul PIL nazionale. L’acquisto di legno da riciclare da parte delle aziende operanti nel settore del legno consente ai comuni italiani di fare a meno dei costi di riqualificazione del legno, trasformando i rifiuti in reddito e rendendo

praticamente infinito il ciclo di vita del legno come materia prima. Questo processo, ad esempio, è attuato da Rilegno tramite centinaia di piattaforme di raccolta privata in quasi 5000 città italiane, con 15 impianti di riciclaggio. Le fasi di riciclo del legno sono diverse. La natura specifica del legno come materiale a base di fibre lo rende facile da frantumare, triturare, ridurne il volume e renderlo più facile da rimodellare e riutilizzare. Questa è la prima fase del riciclaggio del legno e avviene nelle piattaforme di raccolta subito dopo la raccolta del legno. La materia prima che esce da questo processo può quindi essere spedita agli impianti di riciclaggio per essere lavorata (seconda fase). La terza fase del riciclo del legno è quella che vediamo e usiamo quotidianamente. La maggior parte viene trasformata in truciolato, ampiamente utilizzato dall’industria del mobile, pasta per cartiere, compost o blocchi per pallet. Il legno è estremamente facile da riciclare e questo settore ha raggiunto un livello di competenza che gli consente di riutilizzare praticamente qualsiasi tipo di legno, riducendo al minimo gli sprechi e l’impatto ambientale e massimizzando la resa delle materie prime e, in definitiva, il ROI dell’intero settore. Questo è un esempio da manuale di sostenibilità che funziona in modo efficiente e ha un impatto positivo sull’economia e IL LEGNO_17


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sul mercato del lavoro in ogni fase. Ma come si fa a valutare i vantaggi del riciclo? Riciclare è sempre vantaggioso? Come comparare diversi approcci al riciclo? Come comparare il costo e l’impatto dell’eliminazione del legno a fine ciclo di vita rispetto al costo e l’impatto del suo possibile riciclaggio?

IL LIFE CYCLE ASSESSMENT

Il metodo più comune per eseguire valutazioni comparative nell’ambito della valutazione di approcci di sostenibilità è il Life Cycle Assessment (LCA). Un LCA tradizionale comporta la conduzione di un bilancio di materia ed energia per ogni fase di un prodotto o processo, dall'estrazione delle risorse fino allo smantellamento. Vengono quantificati gli impatti per unità di ciascuna fase, come l'uso dell'acqua, le emissioni di carbonio e vari gas inquinanti come gli ossidi di azoto e gli ossidi di zolfo. Il LCA consente un processo decisionale intelligente normalizzando gli impatti ambientali complessivi per il confronto. Le procedure per condurre un LCA sono composte da quattro fasi principali, standardizzate ufficialmente dall'Organizzazione internazionale per gli standard (ISO 14040). Fase I - Obiettivo e Ambito della Valutazione. L'obiettivo della valutazione aiuta a restringere i dettagli e il contesto di ciò che viene esatta-

mente confrontato. Ad esempio, un obiettivo potrebbe essere quello di confrontare gli impatti ambientali relativi delle costruzioni in legno con le costruzioni in altro materiale in una determinata zona edificabile. L’ambito di un LCA definisce i confini dell'analisi: cradle-tograve e cradle-to-gate sono ambiti comuni utilizzati per varie analisi. cradle (culla) si riferisce al primo punto della filiera che può essere raggiunto, compresi gli impatti dell'estrazione delle materie prime. Gate (cancello) significa che l'analisi terminerà al termine della produzione, mentre grave (tomba) seguirà l'analisi attraverso l'uso e la dismissione. Per i materiali da costruzione, gate implicherebbe un LCA che si concentra solo sulla produzione del materiale da costruzione, mentre grave includerebbe gli impatti della costruzione e l'eventuale degrado e demolizione. Per il legno e in modo simile per i materiali progettati per il riciclo, l’ambito diventa cradle-to-cradle. L'analisi dalla culla alla culla include l'analisi delle risorse necessarie per trasformare un materiale per il riutilizzo in una seconda applicazione. Nella progettazione dalla culla alla culla, tutti gli output di un dato ciclo vengono trasformati o trasferiti in input da utilizzare in un nuovo processo o prodotto. Fase II - L'inventario del Ciclo di Vita (LCI). In questa fase si stabiliscono i requirement in termini di materiali ed energia di

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ogni fase del ciclo di vita attraverso la raccolta dei dati della filiera. Può essere difficile ottenere dati sufficienti per ogni fase, portando a ipotesi e generalizzazioni. Una considerazione importante è quale unità globale deve essere utilizzata per normalizzare i dati. Un'unità globale può essere una certa quantità di materiale, o potrebbe essere una singola unità del prodotto finale (come un'intera casa). Le proprietà dei materiali come la densità, le dimensioni fisiche e la resistenza strutturale porteranno a quantità diverse a seconda dell'unità utilizzata. Fase III - Valutazione dell’impatto del Ciclo di Vita (LCIA). Dopo aver condotto un LCI, ha luogo la valutazione dell'impatto del ciclo di vita (LCIA). In questa fase, i dati raccolti in precedenza vengono analizzati attraverso determinate metriche predefinite. Uno dei confronti più comuni è relativo alle emissioni di carbonio. Questa metrica consente di confrontare due materiali (o, più in generale, progetti) in relazione ai loro impatti sul cambiamento climatico globale. Ovviamente si possono usare numerose misure come, ad esempio, il contributo alle piogge acide, l'uso dell'acqua e la tossicità. Questa analisi può essere condotta attraverso una combinazione di raccolta di dati contestuali e dati pubblici più generalizzati sugli impatti ambientali di determinati materiali. Fase IV - Interpretazione dei risultati.


La fase finale della valutazione è l'interpretazione dei risultati. La semplicità di questo passaggio dipende dall'ambito e dall’obiettivo originale del LCA. Infatti, differente è lo scenario in cui l'obiettivo è confrontare singoli impatti dove si tratta di leggere quali fasi e input portano a valori maggiori e minori di una misura monodimensionale, da quello in cui gli impatti sono multidimensionali incorporando anche metriche socioeconomiche; in quest’ultimo caso, infatti, a fronte di un rapporto comparativo più completo sui materiali selezionati l’interpretazione dei risultati (ovvero l’espletamento della fase IV del LCA) diventa più complessa. Al fine di perfezionare (e possibilmente semplificare) la fase comparativa e di interpretazione dei risultati, si affianca al LCA il metodo ReCiPe ovvero uno strumento per calcolare la totalità degli impatti, considerando 17 differenti categorie, che possono essere raggruppate in tre macrocategorie: salute umana (human health), ecosistema (ecosystem) e risorse (resources). Il metodo prevede anche la possibilità di riassumere tutte le categorie in un unico valore, misurato in eco-points. Un’alternativa al metodo ReCiPe è costituita dal metodo EPD composto da sei indicatori ambientali dedotti dal metodo CML 2013: riscaldamento globale, assottigliamento dello strato di ozono, ossidazione fotochimica, acidificazione, eutrofizzazione e utilizzo di risorse abiotiche.

IL DESIGN-FOR-DISASSEMBLY E I MECCANISMI DI COORDINAMENTO

Un LCA rivela le opportunità per un significativo miglioramento della catena di approvvigionamento, indicando quali fasi utilizzano più energia e risorse (vedi TOC). La forza dell'LCA è quella di favorire l’enucleazione di impatti che altrimenti non sarebbero stati registrati. Spesso molti progetti di costruzione si concentrano solo sui profitti finanziari, poiché i suoi effetti sono apparentemente i più evidenti; tuttavia, l'industria delle costruzioni è una delle principali fonti di rifiuti in tutto il mondo. I processi di costruzione e decostruzione portano a un massiccio utilizzo delle risorse e all'accumulo di rifiuti. In questo contesto l'uso dell'LCA sostiene le sfide per un settore delle costruzioni su scala sostenibile e apre a opportunità di cross-fertilization scientifica tra LCA e MCDA (Multi-Criteria-Decision-Analysis). Il lettore interessato può fare riferimento, ad esempio, al lavoro di Hossain e Poon (2018) per i dettagli: un’applicazione del LCA nella valutazione della sostenibilità del legno nel settore costruzioni. La sostenibilità passa però attraverso un pensiero ingegneresco più alla radice di tutto il processo produttivo e che interessa progettazione, il design-for-disassembly ovvero il progettare per il disassemblaggio che significa creare prodotti con l'intenzione di ridurre al minimo la perdita di valore alla fine del

ciclo di vita. Nel contesto di un LCA, questo fattore di progettazione porterebbe a materiali che hanno una portata cradle-to-cradle. La capacità di riutilizzo di un materiale dipende dalla sua progettazione. La complessità di materiale compositi, come i polimeri rinforzati con fibre, rende il disassemblaggio difficile e ad alta intensità energetica (Horvath, 2004). La progettazione, ove possibile, va quindi rivista come design-for-disassembly e al fine di facilitare la visione cradle-to-cradle nell’LCA. È importante sottolineare, infine ma non per ultimo, come in un sistema di pianificazione distribuita sia necessario attivare un meccanismo di coordinamento tra le diverse unità decisionali per integrare i diversi piani in modo da renderli coerenti tra loro (in termini di disponibilità di materiale) ma anche per garantire un certo livello delle prestazioni collettive. Tale strategia definisce quali informazioni vengono trasmesse da un agente all'altro, quando vengono trasmesse e qual è la sequenza utilizzata per propagare le informazioni. Le classi più comuni di coordinamento sono quelle gerarchiche: upstream planning, two-phase planning e bottleneck-first planning. Nell’upstream planning gli agenti (gli elementi della catena) pianificano le loro operazioni uno dopo l’altro, iniziando da quello che è più vicino al cliente finale. Conoscendo la domanda del cliente finale, questo agente pianifica le sue attività e identiIL LEGNO_19


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fica il suo fabbisogno di approvvigionamento. Questo fabbisogno viene poi trasferito al suo fornitore e diventa la domanda di quest'ultimo. Tutto questo presuppone che ogni agente sia sempre in grado di soddisfare qualsiasi richiesta e, naturalmente, questa ipotesi non può essere soddisfatta in tutti i contesti. Il two-phase planning consiste nell'applicare due fasi di pianificazione: una a monte e l'altra a valle, coinvolgendo ciascun agente due volte. Un agente fa il suo piano temporaneo per calcolare le sue esigenze di approvvigionamento e invia queste informazioni al suo fornitore. A sua volta, il fornitore cerca di soddisfare questa domanda e risponde con un piano di fornitura che non soddisfa necessariamente tutta la domanda.

Quando viene informato della fornitura concessa dal suo fornitore, l'agente iniziale deve rivedere il proprio piano di produzione per tenere conto dei vincoli di fornitura. Il flusso di attività forma un ciclo con due fasi: una a monte, dove la domanda viene propagata provvisoriamente e l'altra a valle, dove viene propagata l'offerta finale. Nel bottleneck-first planning la domanda del cliente esterno viene trasmessa direttamente all'agente associato al collo di bottiglia che agisce per primo a definire i fabbisogni. Chiaramente questo meccanismo appare essere TOC-oriented rispetto agli altri due citati avendo maggiore funzionalità in presenza di un vincolo particolarmente significativo. Il lettore interessato può fare riferimento,

ad esempio, al lavoro di Gaudreault et al. (2009).

CONSIDERAZIONI FINALI

La pianificazione della catena dell’approvvigionamento nel legno è un problema complesso che richiede la valutazione di numerosi aspetti tecnici. La caratteristica della rete risultante delle interazioni tra i vari attori rende sfidante la possibilità di creare nuovi modelli di gestione in grado di fornire alternative valide ai già noti approcci qualitativi e quantitativi. Le caratteristiche di sostenibilità all’interno del supply sono fondamentali per dare al settore margini per l’investimento in nuove tecnologie e per una sempre più efficiente integrazione del comparto produttivo e logistico.

Riferimenti bibliografici: 1) Abell, D.F. (1999). Competing today while preparing for tomorrow, MIT Sloan Management Review, 40(3), 73. 2) Blackstone, J.H. (Ed.) (2008), APICS Dictionary, 12th ed., APICS The Association for Operations Management, Alexandria, VA. 3) Chopra, S., Meindl, P. (2007). Supply Chain Management: Strategy, Planning, and Operation, Pearson Prentice Hall. 4) Cooper, M.C., Lambert, D.M., Pagh, J.D. (1997). Supply Chain Management: More Than a New Name for Logistics, The International Journal of Logistics Management, 8(1), 1-14. 5) Croxton, K.L., Lambert, D.M., García-Dastugue, S.J., Rogers, D.S. (2002). The demand management process, The International Journal of logistics management, 13(2), 51-66. 6) Dominguez, R., Framinan, J.M., Cannella, S. (2014). Serial vs. divergent supply chain networks: a comparative analysis of the bullwhip effect, International Journal of Production Research, 52(7), 2194-2210. 7) Gaudreault, J., Forget, P., Frayret, J.M., Rousseau, A.N., D'Amours, S. (2009). Distributed operations planning in the softwood lumber supply chain: models and coordination, CIRRELT-2009-07. 8) Goldratt M.E., Cox J. (1984), The Goal: a process of going improvement, Great Barrington, North River Press. 9) Horvath, A. (2004). Construction materials and the environment, Annu. Rev. Environ. Resour., 29, 181-204. 10) Hossain, M.U., Poon, C.S. (2018). Comparative LCA of wood waste management strategies generated from building construction activities, Journal of Cleaner Production, 177, 387-397. 11) Jammernegg, W., Reiner, G. (2007). Performance improvement of supply chain processes by coordinated inventory and capacity management, International Journal of Production Economics, 108(1-2), 183-190. 12) Kopczak, L. R., Johnson, M.E. (2003). The supply-chain management effect, MIT Sloan Management Review. 13) Il Sole 24 ORE (2022). https://www.ilsole24ore.com/art/industria-legno-senza-materia-prima-serve-blocco-dell-export-ue-AE2LMkLB (ultimo accesso agosto 2023). 14) ISO 14040. https://www.iso.org/standard/37456.html. 15) Lockamy, A. (2008). Examining supply chain networks using V-A-T material flow analysis, Supply Chain Management, 13(5), 343-348.

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USARE IL LEGNO È BENE, MA PERCHÈ È IMPORTANTE CHE SIA CERTIFICATO?

I DATI RELATIVI ALLA CERTIFICAZIONE PEFC IN ITALIA SONO POSITIVI E C’È SEMPRE PIÙ RICHIESTA DI SOSTENIBILITÀ LEGATA AL PACKAGING SIA PER LA CARTA CHE PER IL LEGNO. DURANTE L’ANNO SI SONO RILEVATI INCREMENTI IN TUTTE LE CATEGORIE PRODUTTIVE: CARTA PER IMBALLAGGI, PALLET, IMBALLAGGI IN LEGNO OLTRE A TIPOGRAFIE E INDUSTRIE GRAFICHE, LAMINATI E PANNELLI. L’IMBALLAGGIO È TRAINANTE GRAZIE ALL’ATTENZIONE DEL CONSUMATORE SEMPRE PIÙ ALTA VERSO LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.

☐ L’imballaggio è trainante grazie all’attenzione del consumatore sempre più alta verso la sostenibilità ambientale. È inutile ricordare quali e quante siano le difficoltà che stiamo attraversando come società civile e che abbiamo attraversato nel 2022, che hanno inevitabili ripercussioni anche sulle attività economiche internazionali, ma nonostante questo i dati relativi alla certificazione PEFC in Italia sono positivi e dimostrano la costante crescita delle foreste certificate e delle aziende che scelgono di dare garanzia con la certificazione di Catena di Custodia sulla provenienza della materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile. Infatti, nonostante l’aumento dei costi dell’energia, l’aumento delle difficoltà di approvvigionamento dovute alla pandemia prima e alla guerra in Ucraina poi, la certificazione in Italia cresce.

Attività commerciali delle ditte certificate PEFC.

Nonostante la sospensione delle importazioni dalla Russia e Bielorussia (sono 30 milioni gli ettari certificati PEFC in Russia e Bielorussia che però non possono fornire materiale certificato perché dichiarato legname di guerra e quindi fonte controversa), il sistema PEFC è sempre di gran lunga lo standard con la maggiore superficie forestale certificata al mondo.

Proprio il mondo della gestione forestale ha dimostrato particolare interesse verso la certificazione PEFC con il notevole aumento di ettari registrato lo scorso anno che ha portato la superficie forestale oltre la soglia dei 900.000 ettari. Nel 2022 si è passati dagli 892.609,63 ettari certificati per la Gestione Forestale Sostenibile secondo lo schema PEFC in Ita-

22_IL LEGNO_dicembre 2023_LA FILIERA DI PEFC di Francesco Marini


lia del 2021 ai 925.609,96 con un incremento di 33.000 ettari pari al 3,7% in più. Sono 12 le regioni che hanno almeno una foresta certificata. Per garantire i prodotti forestali legnosi e non legnosi provenienti da un bosco o da una piantagione certificata PEFC, è indispensabile che tutta la filiera di produzione di prodotti di origine forestale sia certificata, termine racchiuso nella definizione di Catena di Custodia. La certificazione di Catena di Custodia (Chain of Custody CoC) è uno strumento volontario che tiene traccia dei prodotti di origine forestale e arborea derivanti dalle foreste gestite in maniera sostenibile e da piantagioni gestite in mondo sostenibile, lungo tutta la filiera produttiva fino al prodotto finale. La certificazione dimostra che ogni fase della catena di approvvigionamento è attentamente monitorata attraverso audit indipendenti per garantire che siano escluse le fonti non sostenibili. A oggi la Catena di Custodia è uno degli strumenti più

attendibili per dimostrare l'approvvigionamento legale e sostenibile di prodotti di origine forestale e arborea per consentire di dimostrare la conformità ai requisiti legislativi sul commercio del legname, dimostrare l'impegno a frenare la deforestazione, conservare la biodiversità e agire responsabilmente a livello sociale e avere accesso alla più estesa certificazione al mondo (il 60% delle foreste certificate nel mondo sono certificate PEFC). Oltre all’aumento di superfici certificate per la GFS, anche la certificazione di Catene di Custodia ha fatto segnare un buon risultato nonostante le citate difficoltà. Sono, infatti, 99 le aziende che hanno ottenuto la certificazione di catena di custodia PEFC nel 2022 ovvero un +3,4% passando dalle 1278 aziende certificate CoC del 2021 alle 1322 del 2022. Ancora molto importante il dato delle aziende che scelgono di aderire a un gruppo di certificazione, ovvero il 46% delle nuove aziende è entrata in certificazioni di gruppo.

Non si tratta di uno dei migliori risultati, ma di certo ben augurante per il nuovo anno quando la situazione internazionale si spera possa migliorare. Tra le novità segnaliamo sicuramente la certificazione del Gruppo GEDI, uno dei più grandi gruppi editoriali italiani, editore di Repubblica solo per citare una delle tante testate. Nei prossimi giorni vedrete sempre più spesso il marchio PEFC sulle pubblicazioni. Il PEFC, infatti, è stato scelto anche da Mondadori per dare garanzia ai propri lettori sulla provenienza sostenibile della propria carta. Quindi il 2022 è stato un anno a tutta lettura sostenibile PEFC! Durante l’anno si sono verificati incrementi in tutte le categorie produttive ma di sicuro le categorie che hanno visto il maggior incremento sono carta per imballaggi (+19 aziende con un incremento del 41,3%) pallet (+19 aziende con un incremento del 27,5%), imballaggi in legno (+19 aziende con un incremento del 21,6%), a seguire tipografie e industrie grafiche, laminati e pannelli.

USING WOOD IS GOOD BUT IT IS IMPORTANT THAT IT IS CERTIFIED The data relating to PEFC certification in Italy are po- During the year, increases were noted in all production sitive and there is increasingly more demand for sustai- categories: packaging paper, pallets, wooden packanability linked to packaging for both paper and wood. ging as well as printing and graphic industries, lamina-

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PEFC _www.pefc.it

tes and panels. Packaging is a driving force thanks to the increasingly high consumer attention towards environmental sustainability. It is useless to remember what and how many difficulties we are going through as a civil society and that we have gone through in 2022, which also have inevitable repercussions on international economic activities, but despite this the data relating to PEFC certification in Italy are positive and demonstrate the constant growth of certified forests and of companies that choose to give a guarantee with Chain of Custody certification on the origin of the raw material from sustainably managed forests. In fact, despite Formazione PEFC sulle catene di custodia. the increase in energy costs, the increase in supply difficulties due first to the pandemic and then to the war in Ukraine, certi- - CoC) is a voluntary tool that keeps track of products of forestry and tree origin deriving fication in Italy is growing. Despite the suspension of imports from Russia and Be- from sustainably managed forests and plantalarus (there are 30 million PEFC certified hectares in tions managed in a sustainable way, along the Russia and Belarus which however cannot provide cer- entire production chain up to the product the tified material because it is declared war wood and final. therefore a controversial source), the PEFC system is The certification demonstrates that each stage still by far the standard with the largest certified forest of the supply chain is carefully monitored area in the world. The world of forest management it- through independent audits to ensure that unself has shown particular interest in PEFC certification sustainable sources are excluded. with the notable increase in hectares recorded last To date, the Chain of Custody is one of the year which brought the forest area beyond the thre- most reliable tools for demonstrating the legal and sustainable supply of products of forest shold of 900,000 hectares. In 2022 we went from 892,609.63 hectares certified for and tree origin to allow you to demonstrate Sustainable Forest Management according to the compliance with legislative requirements on PEFC scheme in Italy in 2021 to 925,609.96 with an in- timber trade, demonstrate the commitment to crease of 33,000 hectares equal to 3.7% more. There curb deforestation, conserve biodiversity and are 12 regions that have at least one certified forest. act responsibly on a social level and have acTo guarantee woody and non-woody forest products cess to the most extensive certification in the coming from a PEFC certified forest or plantation, it is world (60% of certified forests in the world are essential that the entire production chain of forest pro- PEFC certified). ducts is certified, a term included in the definition of In addition to the increase in surfaces certified for GFS, the Chain of Custody certification also Chain of Custody. The Chain of Custody certification (Chain of Custody achieved a good result despite the aforemen-

24_IL LEGNO_dicembre 2023_LA FILIERA DI PEFC


tioned difficulties. In fact, 99 companies obtained In the coming days you will see the PEFC mark on puPEFC chain of custody certification in 2022, i.e. a blications more and more often. +3.4%, going from 1278 CoC certified companies in PEFC, in fact, was also chosen by Mondadori to give 2021 to 1322 in 2022. The data of companies that its readers a guarantee of the sustainable origin of its choose to join is still very important to a certification paper. So 2022 was a year of all PEFC sustainable reagroup, that is, 46% of new companies entered group ding! During the year there were increases in all production certifications. This is not one of the best results, but it certainly categories but certainly the categories that saw the bodes well for the new year when the international si- greatest increase were packaging paper (+19 companies with an increase of 41.3%) pallets (+19 compatuation will hopefully improve. Among the new features we certainly highlight the nies with an increase of 27.5%), wooden packaging certification of the GEDI Group, one of the largest Ita- (+19 companies with an increase of 21.6%), followed lian publishing groups, publisher of Repubblica just by printing and graphic industries, laminates and panels. to name one of the many newspapers.

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INCOMAC _www.incomac.com

IMPIANTI DI ESSICCAZIONE DEL LEGNO, A MONTEBELLUNA UNO DEI POLI PRODUTTIVI PIÙ FORTI D’EUROPA

SOCIETÀ PARTECIPATA DELLA INCOMAC S.R.L. ACQUISISCE LO STORICO MARCHIO NARDI. L’OPERAZIONE PORTA LA FIRMA DI STUDIO PARTES, ADVISOR MONTEBELLUNESI.

Tradizione e innovazione tecnologica stanno alla base dell’acquisizione da parte di Italian Drying Group (IDG), società interamente partecipata dalla montebellunese Incomac s.r.l., di “Nardi”, un marchio che ha fatto la storia nella produzione di impianti di essicazione del legno. Un’operazione che dà vita a una realtà tra le prime in Europa, forte degli oltre 25 mila impianti installati in tutto il mondo. L’artefice dell’acquisizione è l’imprenditore di Montebelluna, Livio Torresan, assistito da Studio Partes, advisor specializzato nell’ambito delle operazioni societarie e finanziarie. Dopo aver acquisito, assieme al socio Gino Santin, nel 2019 Incomac s.r.l., azienda con 40 dipendenti che produce forni per l’essicazione del legno, e averla portata in soli quattro anni a una crescita esponenziale del fatturato (passato

26_IL LEGNO_dicembre 2023_SCENARI a cura della Redazione

Da sinistra a destra, Stefano Vecchiato, Livio Torresan (nella foto in basso) e Massimo Tesser.

da 1,3 milioni a quasi 8 milioni di euro) grazie a una quota di export pari al 95%, Torresan ha creduto nell’acquisizione degli asset immateriali di Nardi per la grande storia che essa rappresenta. «Non potevamo lasciare che un know how di così grande valore rischiasse di venire disperso. Per questo abbiamo puntato ad acquisire gli asset intangibili, fatti di risorse immateriali e compe-


tenze specifiche, che intendiamo rilanciare insieme a un marchio che rappresenta una garanzia di assoluta qualità» commenta Torresan. L’impegno e la competenza Nardi, negli anni, hanno dato spunto a importanti pubblicazioni sui metodi di essiccazione del legno, strumenti di grande utilità per gli addetti ai lavori, i cui autorevoli contenuti hanno riscontrato interesse anche nell’ambiente universitario e nel mondo della cultura in genere. «Conoscitori del legno come pochi al mondo e in grado di trovare le migliori soluzioni per l’essicazione per ogni tipologia» assicura Torresan. IDG acquisisce “Nardi”, avendo già definitivo un piano indu-

striale di rilancio del marchio che intende replicare il modello sperimentato con successo in Incomac, caratterizzato da una forte propensione per l’innovazione del processo e del prodotto nel campo dell’essicazione del legno, frutto di una affiatata squadra di manager, con l’obiettivo di raggiungere nel medio termine ricavi superiori ai 20 milioni di euro. Studio Partes per la parte Corporate e Finance ha agito al fianco di IDG con i partner Massimo Tesser, per la consulenza strategica dell’operazione e la contrattualistica, e Luigi Serraglio per la consulenza societaria. Per la parte legale IDG è stata assistita da Partes Legal con il

partner Stefano Vecchiato, che si è avvalso della collaborazione del collega Andrea Zamprogno per la gestione della parte relativa ai marchi. «La storia del marchio Nardi, abbinata alla coraggiosa visione imprenditoriale e al talento di Torresan, daranno vita a un’operazione di successo con ricadute positive per il nostro territorio» assicurano gli advisor di Montebelluna. La sinergia tra l’imprenditore e lo Studio Partes è iniziata oltre cinque anni fa, quando Torresan, da manager, decise di mettersi in proprio («il sostegno e la fiducia sulle mie qualità da parte di Tesser durante questo percorso sono state determinanti» dice oggi). IL LEGNO_27


INCOMAC _www.incomac.com

WOOD DRYING SYSTEMS, IN MONTEBELLUNA ONE OF THE STRONGEST PRODUCTION CENTERS IN EUROPE Tradition and technological innovation are the basis of product innovation in the field of wood drying, the result the acquisition by Italian Drying Group (IDG), a com- of a close-knit team of managers, with the aim of achiepany entirely owned by Incomac s.r.l. from Montebel- ving revenues in excess of 20 million euros in the meluna, of "Nardi", a brand that has made history in the dium term. production of wood drying systems. An operation that For the Corporate and Finance part, Studio Partes acted gives life to a reality among the first in Europe, with over alongside IDG with partners Massimo Tesser, for strategic consultancy on the operation and contracts, and 25 thousand systems installed throughout the world. The architect of the acquisition is the entrepreneur from Luigi Serraglio for corporate consultancy. For the legal Montebelluna, Livio Torresan, assisted by Studio Partes, part, IDG was assisted by Partes Legal with partner Stean advisor specialized in the field of corporate and fi- fano Vecchiato, who made use of the collaboration of his colleague Andrea Zamprogno for the management nancial transactions. After having acquired, together with partner Gino San- of the part relating to trademarks. tin, in 2019 Incomac s.r.l., a company with 40 employees “The history of the Nardi brand, combined with the couthat produces ovens for drying wood, and having rageous entrepreneurial vision and talent of Torresan, brought it to an exponential growth in turnover in just 4 will give life to a successful operation with positive reyears (which went from 1.3 million to almost 8 million percussions for our territory” assure the Montebelluna euros) thanks to an export share of 95%, Torresan belie- advisors. The synergy between the entrepreneur and ved in the acquisition of Nardi's intangible assets for the Studio Partes began over five years ago, when Torresan, as a manager, decided to start his own business ("Tesgreat story it represents. “We couldn't let such valuable know-how risk being lost. ser's support and trust in my qualities during this journey This is why we aimed to acquire intangible assets, made were decisive" he says Today). up of intangible resources and specific skills, which we intend to relaunch together with a brand that represents a guarantee of absolute quality" comments Torresan. Nardi's commitment and expertise, over the years, have given rise to important publications on wood drying methods, highly useful tools for professionals, whose authoritative contents have also found interest in the university environment and in the world of culture in general. “Knowledge of wood like few in the world and able to find the best drying solutions for each type” assures Torresan. IDG acquires “Nardi”, having already finalized an industrial plan to relaunch the brand which intends to replicate the model successfully tested in Incomac, characterized by a strong propensity for process and

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CONAI _www.conai.org - www.osservatorioidentipack.it

IL QUARTO RAPPORTO DI IDENTIPACK

PUBBLICATO IL QUARTO RAPPORTO DI IDENTIPACK: LE INFORMAZIONI AMBIENTALI SULLE ETICHETTE DEGLI IMBALLAGGI CONTINUANO A CRESCERE, SUL 50% DEI PRODOTTI A SCAFFALE IN ITALIA SONO GIÀ PRESENTI LE INFORMAZIONI SULLA TIPOLOGIA DI IMBALLAGGIO E SUL CORRETTO CONFERIMENTO IN RACCOLTA DIFFERENZIATA.

☐ Secondo l’osservatorio di

CONAI e GS1 Italy, sul 50% dei prodotti a scaffale in Italia sono già presenti le informazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata, come richiesto dalla normativa vigente. Più del 44% dei prodotti del grocery riporta la codifica identificativa del materiale di composizione. Il quarto report di IdentiPack, l’Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale, mostra come nell’ultimo anno, sul mercato nazionale, i prodotti che riportano informazioni ambientali relative al packaging siano in costante aumento. I dati restano incoraggianti, soprattutto a proposito delle informazioni ambientali che sono obbligatorie da gennaio 2023. Su oltre 136.000 prodotti di largo consumo analizzati, infatti, compaiono già le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata per il 50% di quelli a scaffale (+3,2 punti % rispetto all’anno precedente) e per il

74,4% di quelli effettivamente venduti (+2,6 punti % rispetto all’anno precedente). Frutto della collaborazione tra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e GS1 Italy, una delle organizzazioni non profit GS1 attive in 116 paesi nel mondo che promuovono l’utilizzo degli standard GS1 (i più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese), l’Osservatorio continua a monitorare la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia: questo è il suo quarto rapporto semestrale che fotografa la situazione relativa ai pack disponibili a scaffale e poi acquistati dal consumatore, segmentandoli in base ai reparti di appartenenza, con il contributo dei dati di mercato di NielsenIQ.

Sono 60.246 i prodotti i cui imballaggi a scaffale presentano la codifica identificativa del materiale, ai sensi della Decisione 129/97/CE. Corrispondono al 44,1% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+5,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente) e al 68,5% del totale delle confezioni vendute (+3,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente). A oggi, inoltre, 10.399 referenze riportano marchi e informazioni ambientali volontarie. Rappresentano il 7,6% del totale dei prodotti a scaffale in grande distribuzione e quasi l’11% delle confezioni vendute. Fra i settori merceologici analizzati, quello del freddo conferma la sua posizione di leadership per la comunicazione delle infor-

di Alessandro Bizzotto SCENARI dicembre 2023_ IL LEGNO_29


CONAI _www.conai.org - www.osservatorioidentipack.it

mazioni ambientali obbligatorie dei packaging: gelati e surgelati si aggiudicano la leadership per incidenza di prodotti che riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale, oltre alle indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. In ottima posizione anche le carni, al secondo posto per quanto riguarda la presenza di informazioni sulla codifica identificativa del materiale. Bene anche il fresco, medaglia di bronzo per la comunicazione di informazioni sulla codifica identificativa del materiale e medaglia d’argento nel campo delle informazioni sul corretto conferimento dell’imballaggio in raccolta differenziata. «È la prova che le aziende hanno risposto con efficacia nell’adeguarsi alla nuova normativa» commenta Ignazio Capuano, presidente CONAI.

«Il graduale aumento degli imballaggi che comunicano in etichetta informazioni ambientali rappresenta un grande cambiamento: non si tratta solo di ottemperare a un obbligo, ma anche di aver compreso quanto sia importante fare comunicazione ambientale anche attraverso il packaging». «Nell’era della sostenibilità, IdentiPack rappresenta uno strumento insostituibile per seguire come evolve la comunicazione di questo tema sulle etichette dei prodotti di largo consumo venduti in Italia» sottolinea Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy. «Il suo valore e la sua unicità si fondano anche sulla sua ampia e rappresentativa base statistica: quella dell’Osservatorio Immagino, composta dagli oltre 136 mila prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi, che ne rileva tutte le indicazioni e i claim presenti in

etichetta, realizzando e mantenendo aggiornata una banca dati unica in Italia per monitorare il carrello del largo consumo e comprenderne tendenze ed evoluzioni».

IDENTIPACK REPORT The fourth IdentiPack report has been published: envi- year, on the national market, the products containing enronmental information on packaging labels continues to vironmental information relating to packaging have grow, information on the type of packaging and correct been constantly increasing. The data remains encouradisposal in separate waste collection is already present ging, especially with regard to environmental information which has been mandatory since January 2023. In on 50% of products on shelves in Italy. According to the CONAI and GS1 Italy observatory, in- fact, out of over 136,000 large-scale consumer products formation on the type of packaging and correct disposal analysed, indications on the type of packaging and on in separate waste collection is already present on 50% the correct disposal in separate waste collection already of products on shelves in Italy, as required by current le- appear for 50% of those on the shelf (+3.2% points comgislation. More than 44% of grocery products report the pared to the previous year) and for 74.4% of those actually sold (+2.6% points compared to the previous identification coding of the composition material. The fourth report by IdentiPack, the national observa- year). tory on environmental labelling, shows how in the last The result of the collaboration between CONAI, the Na-

30_IL LEGNO_dicembre 2023_SCENARI


cision 129/97/EC. They correspond to 44.1% of the total references on the grocery shelf (+5.3 percentage points compared to the previous year) and to 68.5% of the total packages sold (+3.8 percentage points compared to the previous year ). Furthermore, to date, 10,399 references contain brands and voluntary environmental information. They represent 7.6% of the total products on the shelves in largescale distribution and almost 11% of the packages sold. Among the product sectors analysed, the refrigeration sector confirms its leadership position for the communication of mandatory environmental information on packaging: ice cream and frozen foods take the lead in terms of the incidence of products which carry the identification coding of the material on the label, in addition to indications on the type of packaging and correct disposal in separate waste collection. Meat is also in an excellent position, in second place in terms of the presence of information on the identification coding of the material. Fresh products also performed well, with a bronze tional Packaging Consortium, and GS1 Italy, one of the medal for communicating information on the identificaGS1 non-profit organizations active in 116 countries tion coding of the material and a silver medal in the field around the world that promote the use of GS1 standards of information on the correct disposal of packaging in (the most used in the world for communication between separate waste collection. companies), the The Observatory continues to monitor «It is proof that companies have responded effectively the presence of environmental information on the labels in adapting to the new legislation» comments Ignazio of packaging released for consumption in Italy: this is its Capuano, CONAI president. «The gradual increase in fourth half-yearly report which photographs the situa- packaging that communicates environmental information relating to the packs available on the shelf and then tion on the label represents a big change: it is not just a purchased by the consumer, segmenting them based on matter of complying with an obligation, but also of hathe departments they belong to, with the contribution ving understood how important it is to communicate environmentally also through packaging». of market data from NielsenIQ. There are 60,246 products whose shelf packaging has «In the era of sustainability, IdentiPack represents an irthe identification coding of the material, pursuant to De- replaceable tool for following how the communication of this topic on the labels of consumer products sold in Italy evolves» underlines Bruno Aceto, CEO of GS1 Italy. «Its value and uniqueness are also based on its broad and representative statistical base: that of the Imagine Observatory, made up of over 136 thousand products digitized by the Imagine service of GS1 Italy Servizi, which detects all the indications and claims present in label, creating and keeping updated a unique database in Italy to monitor the consumer shopping cart and understand its trends and evolutions".

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CONLEGNO _www.conlegno.eu

SELVICOLTURA SOSTENIBILE

A ECOMONDO A RIMINI NEL NOVEMBRE 2023, CONLEGNO HA AFFRONTATO LA DOMANDA: CI SARÀ ABBASTANZA LEGNO IN FUTURO? LA RISPOSTA È NELLA SELVICOLTURA SOSTENIBILE.

☐ Ci sarà abbastanza legno in

futuro? A questa domanda risponde Conlegno, Consorzio servizi legno e sughero che da 25 anni tutela e promuove la biodiversità e il patrimonio forestale, presente anche a Ecomondo 2023 lo scorso novembre a Rimini, l’evento internazionale di riferimento per le tecnologie e i servizi della Green economy. Il legno è la risorsa fondamentale per trainare la decarbonizzazione e una transizione energetica sostenibile. Ma se la domanda del mercato au-

menterà – e dagli Studi FAO si stima che il consumo di legno a livello mondiale passerà dai circa 2,2 miliardi attuali ai 3,2 miliardi del 2050 – sorge spontaneo un quesito: ci sarà legno a sufficienza in futuro? Conlegno – che grazie ai suoi comitati tecnici favorisce un impiego normato e sostenibile del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale – partecipa alla manifestazione con l’intento di riportare al centro dell’attenzione proprio la materia prima, il legno, fonda-

32_IL LEGNO_dicembre 2023_SCENARI di Luca Celeghin

mentale in più settori dell’economia e che nell’ultimo decennio ha acquisito sempre maggiori spazi di mercato nell’edilizia privata e pubblica, proprio in virtù della sua sostenibilità. Il legno è in grado di stoccare grandi quantità di CO2 sottratte all'atmosfera ed è il materiale strutturale sostenibile per eccellenza, essendo di origine naturale facile da riutilizzare, riciclare e destinare a filiere circolari. Lo stand Conlegno a Ecomondo 2023.


SUSTAINABLE FORESTRY AT ECOMONDO IN RIMINI IN NOVEMBER 2023, CON- However, the increase in forest surface area is not suffiLEGNO ADDRESSED THE QUESTION: WILL THERE BE cient to ensure that forests provide goods and services ENOUGH WOOD IN THE FUTURE? THE ANSWER LIES capable of meeting future needs while respecting the guiding principles of sustainable development. IN SUSTAINABLE FORESTRY. «It is necessary to spread the culture of sustainable foWill there be enough wood in the future? This question restry – stated Sebastiano Cerullo, General Secretary of is answered by Conlegno, the wood and cork services Conlegno –. This does not mean, as we often hear, not consortium which has been protecting and promoting cutting trees, but cutting them intelligently, following biodiversity and forestry heritage for 25 years, also pre- the rules of sustainable forest management, a dynamic sent at Ecomondo 2023 last November in Rimini, the in- and evolving concept that aims to maintain and enhance ternational reference event for green economy economic, social and environmental values. of forests for the benefit of present and future generations". technologies and services. Wood is the fundamental resource for driving decarbo- Cutting in a sustainable way, in concrete terms, means nisation and a sustainable energy transition. But if mar- managing the forest as a complex ecosystem from which ket demand increases – and FAO studies estimate that some resources can be used, while ensuring its longglobal wood consumption will go from around 2.2 billion term functional continuity. today to 3.2 billion in 2050 – a question arises sponta- With the right balance, the productivity, diversity and resilience of forest ecosystems is preserved and improved, neously: will there be enough wood in the future ? Conlegno – which thanks to its technical committees which provide important environmental services, inclupromotes a regulated and sustainable use of wood, from ding clean air, water and optimal habitats for wild fauna raw materials to packaging and structural wood - parti- and flora, as well as the absorption of atmospheric carcipates in the event with the aim of bringing the raw ma- bon. To maintain this balance, it is essential to know and terial, wood, back to the center of attention. precisely quantify the available forest resources in order fundamental in multiple sectors of the economy and to determine their most appropriate use, including the which in the last decade has acquired increasingly grea- relative rate of use of wood and non-timber products. ter market space in private and public construction, pre- These needs, together with the other principles of sustainable forest management, are well defined in the cisely by virtue of its sustainability. Wood is capable of storing large quantities of CO2 re- context of forestry certification that Conlegno encouramoved from the atmosphere and is the sustainable ges and supports with the activities carried out by its structural material par excellence, being of natural origin TRUST Group relating to the well-known PEFC and FSC easy to reuse, recycle and use in circular supply chains. certification schemes. Currently, the national forest area amounts to a total of For 25 years, Conlegno has been working to enhance approximately 11 million hectares, of which 82% (appro- the raw material wood while respecting the aforemenximately 9 million) is classified as forest and the remai- tioned sustainability. As emerges from the latest availaning 18% as other wooded lands. Therefore, forest ble data, in 2022 approximately 60 million pallets were resources occupy almost 36% of the entire national ter- certified in a sustainable way by Fitok – the brand of the ritory. The encouraging data is that there is an annual Consortium that controls the production chain relating growth in the volume of Italian forests, estimated at to wooden packaging to guarantee correct phytosaniaround 38 million cubic meters (with an average of tary treatment. And the wood used to make these pacaround 4.2 cubic meters per hectare). Unfortunately, of kaging contains around 2.4 million tonnes of CO2 this increase only 14.4 million cubic meters are wi- removed from the atmosphere. Equally encouraging thdrawn. data are the partial figures for the current year in which

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CONLEGNO _www.conlegno.eu

Attualmente la superficie forestale nazionale ammonta complessivamente a circa 11milioni di ettari, di cui l’82% (circa 9 milioni) è classificata come foresta e il restante 18% come altre terre boschive. Pertanto, le risorse forestali occupano quasi il 36% dell’intero territorio nazionale. Il dato incoraggiante è che c’è una crescita annua del volume delle foreste italiane, stimata intorno ai 38 milioni di metri cubi (con una media di circa 4.2 metri cubi a ettaro). Purtroppo, di questo incremento vengono prelevati

soltanto 14,4 milioni di metri cubi. L’aumento della superficie forestale non è però sufficiente ad assicurare che le foreste forniscano beni e servizi in grado di soddisfare le esigenze future rispettando i principi ispiratori dello sviluppo sostenibile. «È necessario diffondere la cultura della selvicoltura sostenibile – ha affermato Sebastiano Cerullo, Segretario Generale di Conlegno –. Questo non vuol dire, come spesso si sente dire, non tagliare gli alberi, ma ta-

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gliarli in modo intelligente, seguendo le regole di una gestione forestale sostenibile, un concetto dinamico e in evoluzione che mira a mantenere e valorizzare i valori economici, sociali e ambientali delle foreste a beneficio delle generazioni presenti e future». Tagliare in modo sostenibile, nel concreto, vuol dire gestire la foresta come un complesso ecosistema di cui utilizzare alcune risorse, assicurandone nel contempo la continuità funzionale di lungo termine.


Con il giusto equilibrio si conserva e migliora la produttività, la diversità e la resilienza degli ecosistemi forestali, che forniscono importanti servizi ambientali, tra cui aria pulita, acqua e habitat ottimali per la fauna e flora selvatica, nonché l’assorbimento del carbonio atmosferico. Per mantenere tale equilibrio, è fondamentale conoscere e quantificare con precisione le risorse forestali disponibili al fine di determinarne l’uso più appropriato, compreso il relativo tasso di utilizzazione di legno e prodotti non legnosi. Tali necessità, insieme agli altri principi della gestione forestale sostenibile, sono ben definiti nell’ambito della Certificazione forestale che Conlegno incoraggia e sostiene con le attività svolte dal proprio Gruppo TRUST afferente ai noti schemi di certificazione PEFC e FSC. Conlegno da 25 anni si occupa di valorizzare la materia prima legno nel rispetto della citata sostenibilità. Come emerge dagli ultimi dati disponibili, nel 2022 sono stati certificati in modo sostenibile da Fitok – marchio del

Consorzio che controlla la filiera produttiva relativa agli imballaggi in legno per garantire il corretto trattamento fitosanitario – circa 60 milioni di pallet. E il legno per costruire questi imballaggi contiene circa 2,4 milioni di tonnellate di CO2 sottratti all’atmosfera. Dati altrettanto incoraggianti, sono i parziali del 2023 in cui la CO2, stoccata in circa 40 milioni di pallet conformi alla norma FAO ISPM 15, ammonta a 1,5 milioni di tonnellate. Allo stesso modo con EPAL, marchio internazionale che contraddistingue il sistema di interscambio di pallet riutilizzabili più diffuso d’Europa e che in Italia opera in seno a Conlegno, il Consorzio porta avanti un perfetto esempio di economia circolare: il riutilizzo, l’interscambio, la riparazione e il riciclo dei pallet EPAL rappresentano un responsabile approccio ambientale e socio-economico. Quello descritto è soltanto un esempio dell’uso sostenibile della materia prima derivante dalle risorse forestali che contribuiscono in modo particolar-

mente rilevante alla crescita economica complessiva alimentando vari settori produttivi, tra cui quelli degli imballaggi, dell’edilizia, della carta e dei mobili. Conlegno ha trattato questi argomenti in un intervento nel panel dal titolo “Energia dal bosco per la decarbonizzazione e la transizione energetica”, che si è tenuto a Ecomondo il 10 novembre scorso. Questa tavola rotonda ha analizzato il ruolo del legno come sostituto di altri materiali non rinnovabili e come fonte di energia “verde”, tema quest’ultimo di grande attualità anche alla luce dell’attuale quadro normativo di riferimento. Conlegno è stata presente a Ecomondo con uno stand ideato e pensato per porre al centro la materia prima: il legno. Un’ideale foresta virtuosa che il visitatore ha potuto percorrere per approfondire l’utilizzo dei marchi del Consorzio, come Fitok, Epal, Legnok, Sale e Trust, che certificano un corretto utilizzo del legno all’interno delle filiere degli imballaggi e del legno strutturale.

CO2, stored in approximately 40 million pallets com- change system in Europe and which operates within pliant with the FAO ISPM 15 standard, amounts to 1.5 Conlegno in Italy, the Consortium carries forward a permillion tonnes. fect example of circular economy: reuse, interchange, Likewise with EPAL, an international brand that distin- the repair and recycling of EPAL pallets represents a reguishes the most widespread reusable pallet inter- sponsible environmental and socio-economic approach.

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ECOMONDO _www.ecomondo.com

L'ECONOMIA CIRCOLARE IN FIERA A RIMINI

LO SCORSO NOVEMBRE A RIMINI È ANDATO IN SCENA ECOMONDO , ECOSISTEMA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA, IL PUNTO D' INCONTRO E DI DIALOGO TRA INDUSTRIE, STAKEHOLDER, POLICY MAKER, OPINION LEADER, AUTORITÀ LOCALI CHE RACCOGLIE E METTE A SISTEMA GLI ELEMENTI CHIAVE CHE DEFINISCONO LE STRATEGIE DI SVILUPPO DELLA POLITICA AMBIENTALE DELL'UNIONE EUROPEA.

☐ La manifestazione Ecomondo ha avuto luogo nel novembre 2023 a Rimini e si è occupata di organizzare, promuovere incontri digitali e non durante tutto l’anno, occasioni per affrontare i temi legati allo stato di imple-

mentazione dei progetti faro PNRR e allo stato di adozione dell’economia circolare nelle principali filiere industriali oltre al ripristino e la rigenerazione ecologica dei suoli e dell’idrosfera, delle coste e delle città.

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Ecomondo è l’evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy. Hub di ricerca e innovazione, ospita le principali aziende di servizi, soluzioni e tecnologie del settore ambientale: dalla gestione delle acque allo smaltimento dei rifiuti, dal tessile alle bioenergie, dalla gestione e tutela dei suoli fino ai trasporti, l’agricoltura e le città sostenibili. Conlegno, Consorzio privato senza scopo di lucro che nasce con l'intento di tutelare il patrimonio forestale e la biodivesità ha partecipato a Ecomondo 2023. Conlegno è tra i principali attori del panorama Italiano nella filiera pallet, imballaggi in legno e legno strutturale in particolare per la tutela e promozione della biodiversità e del patrimonio forestale. Sul solco delle attività di consulenza, certificazione, studio, ricerca e diImmagini delle ultime edizioni di Ecomondo.

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ECOMONDO _www.ecomondo.com

vulgazione Conlegno è stata parte attiva del panel del 10 novembre, “Energia dal bosco per la decarbonizzazione e la transizione energetica”, a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo & Confagricoltura, Università del Molise. In particolare Sebastiano Cerullo, Segretario Generale di Conlegno, è intervenuto a proposito dei Casi studio e call for paper, insieme a Marco Scaltritti, Impresa Massoni, e Francesco Demichelis, Responsabile Direzione Teleriscaldamento Edison Next. Il panel ha vertito sui benefici che apporta il miglioramento della qualità della produzione forestale. L'uso della biomassa forestale a fini energetici, quando realizzato in modo sostenibile e utilizzato in modo efficiente contribuisce infatti alla diversificazione delle opportunità economiche derivanti dalle foreste nelle aree rurali. L'obiettivo da perseguire è quello di rispettare gli impegni assunti a livello internazionale dal nostro Paese in materia di lotta ai cambiamenti climatici, conservazione della biodiversità, economia e decarbonizzazione dello sviluppo socio economico. Conlegno è stato presente a Ecomondo con uno stand (padiglione D3 - 308-409) ideato e pensato per porre al centro la materia prima: il legno. Un’ideale foresta virtuosa che il visitatore potrà percorrere per approfondire l’utilizzo dei marchi del Consorzio, come Fitok, Epal, Legnok, Sale e Trust, che certi-

ficano un corretto utilizzo del legno all’interno delle filiere degli imballaggi e del legno strutturale. Il Presidente di Fedecomlegno e Delegato FederlegnoArredo Alessandro Calcaterra ha così dichiarato: «Come Federazione siamo impegnati da tempo sul tema delle foreste e della loro sostenibilità economica e ambientale. Siamo orgogliosi di aver contribuito con questo progetto a un protocollo di gestione forestale che punta a valorizzare l’impiego del legno, materia prima a bilancio neutro di CO2, e il suo uso a cascata». È stato il commento di Alessandro Calcaterra, presidente di Fedecomlegno e delegato FederlegnoArredo alle Foreste e Certificazioni forestali, in occasione della conferenza “Potenziare la gestione forestale sostenibile per rigenerare

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l’economia” a Ecomondo, per presentare i risultati del progetto europeo LIFE CO2PES&PEF, cofinanziato dal Programma LIFE della Commissione Europea e finalizzato a coniugare la conservazione della foresta, dei suoi processi e dei suoi servizi ecosistemici, aumentando gli assorbimenti di CO2. Il protocollo ha lo scopo di fornire suggerimenti utili per promuovere il prelievo di legno dai boschi presenti sul territorio nazionale favorendone un utilizzo a “cascata” per un assorbimento duraturo di CO2 (che prevede l’utilizzo del legno in più fasi, usato come materia prima o materiale da costruzione, prolungandone così il ciclo), vantaggioso sia da un punto di vista ecologico sia economico. «Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il bosco italiano, promuovendone una gestione sostenibile e attiva in un’ottica di filiera corta, affinché possa ridursi la quota che attualmente siamo costretti a importare dall’estero. Il legno è una materia prima essenziale, riciclabile, riutilizzabile, in grado di attivare un ciclo virtuoso di sostenibilità di cui come settore rappresentiamo un esempio di eccellenza. Auspichiamo che i molti strumenti sviluppati dal progetto possano dare un contributo efficace a una gestione coordinata del nostro patrimonio boschivo, prolungando quanto più possibile il ciclo di utilizzo del legno come fattore essenziale ed efficace per la tutela del clima».


THE CIRCULAR ECONOMY AT THE FAIR TO RIMINI ECOMONDO WAS HELD IN NOVEMBER 2023, IN RI- used efficiently, will contribute to the diversification of MINI AND ORGANIZED AND PROMOTED DIGITAL economic opportunities arising from forests in rural AND NON-DIGITAL MEETINGS THROUGHOUT THE areas. The objective to be pursued is to respect the YEAR, OPPORTUNITIES TO ADDRESS ISSUES RELATED commitments undertaken at an international level by our TO THE STATE OF IMPLEMENTATION OF THE PNRR country in the fight against climate change, biodiversity FLAGSHIP PROJECTS AND THE STATE OF ADOPTION conservation, economy and decarbonisation of socioOF THE CIRCULAR ECONOMY IN THE MAIN INDU- economic development. STRIAL SUPPLY CHAINS AS WELL AS THE RESTORA- Conlegno was present at Ecomondo with a stand (conTION AND ECOLOGICAL REGENERATION OF SOILS ceived and designed to place the raw material at the center: wood. An ideal virtuous forest that the visitor AND THE HYDROSPHERE, COASTS AND CITIES. can walk through to learn more about the use of the Ecomondo is the international reference event in Europe Consortium's brands, such as Fitok, Epal, Legnok, Sale and the Mediterranean basin for technologies, services and Trust, which certify the correct use of wood within and industrial solutions in the green and circular eco- the packaging and structural wood supply chains. nomy sectors. A research and innovation hub, it hosts Said the President of Fedecomlegno and delegate of the main service companies, solutions and technologies Federlegno/Arredo Alessandro Calcaterra: «As a Fein the environmental sector: from water management to deration we have long been committed to the issue of waste disposal, from textiles to bioenergy, from soil ma- forests and their economic and environmental sustainanagement and protection to transport, agriculture and bility. We are proud to have contributed with this project to a forest management protocol that aims to enhance cities sustainable. Conlegno is among the main players on the Italian scene the use of wood, a raw material with a neutral CO2 bain the pallet, wooden packaging and structural wood lance, and its cascade use."This is the comment of Alessupply chain, in particular for the protection and promo- sandro Calcaterra, president of Fedecomlegno and tion of biodiversity and forestry heritage. FederlegnoArredo delegate for Forests and Forestry In the wake of certification, study, research and dissemi- Certifications, on the occasion of the conference "Ennation consultancy activities, Conlegno will be an active hancing sustainable forest management to regenerate part of the panel, Energy from the forest for decarboni- the economy" at Ecomondo, to present the results of sation and energy transition, organized by the Scientific the European project LIFE CO2PES&PEF, co-financed Technical Committee of Ecomondo & Confagricoltura, by LIFE program of the European Commission and University of Molise. In particular, Sebastiano Cerullo, aimed at combining the conservation of the forest, its General Secretary of Conlegno, will speak about the processes and its ecosystem services, increasing CO2 case studies and call for papers, 11.45-12.15, together absorption. with Marco Scaltritti, Impresa Massoni, and Francesco The protocol aims to provide useful suggestions to proDemichelis, Head of District Heating Management Edi- mote the collection of wood from forests present in the son Next. national territory, encouraging its "cascade" use for a The panel will focus on the benefits of improving the long-lasting absorption of CO2 (which involves the use quality of forestry production. The use of forest biomass of wood in several phases, used as a raw material or builfor energy purposes, when achieved sustainably and ding material, thus prolonging its cycle), advantageous.

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L'ALLEVAMENTO DEGLI ALBERI DI NATALE: UNA TREE FARM NEL VICENTINO

«GOOD MORNING I’M LOOKINGFOR A CHRISTMAS TREE» («SONO MARK, DAGLI USA E VIVO QUI A VICENZA, MI HANNO DETTO CHE VOI PRODUCETE GLI ALBERI DI NATALE»).

☐ Per ogni americano il primo

di novembre è la giornata in cui si mettono nel cassone le zucche e gli allestimenti di hallowen e si spolverano quelli del Natale. È lo switch off day, la giornata in cui si fa il cambio stagione dal “fall time” al “xmas warmth”. Oramai per me è la data dell'inizio del lavoro invernale, la data in cui il mio telefono inizia a scovare i messaggi e qui alla fattoria inizia la transumanza di persone che vengono a scegliersi l’albero di natale dove sotto “babbo natale lascerà i doni”. In realtà inizio a sistemare il vivaio già da ferragosto perchè bisogna tagliare l’erba nel viale e ripulire dalle erbacce i vasi degli alberi sopravvissuti. Bisogna mettere le nuove balle di fieno e le lucette; è un bel lavoretto che mi occupa qualche mezza giornata così ogni tanto, e con l’occasione sistemo e rinnovo le segnaletiche Il dottore forestale Andra Zenari. Lavoro e allegria natalizia in una tree farm.

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THE CHRISTMAS TREE PROJECT The Christmas tree project dates back to 2018, when I I manage to recover some rainwater and set up a rudistarted the adventure of the tree farm and the carpentry mentary drip system so as to save what can be saved from year to year. Over the years we gain experience school activity in the woods. The initial idea was to produce and sell Christmas trees, and I have opted for the PEFC certification of my nurcreating an evergreen forest environment in the farm sery so that the trees can have a guarantee of origin and area. I have reached my fifth year and I have to deal with sustainable management. My innovative service which nature and it has its times and therefore its phases. In is that of the rental of Christmas trees, rental of living fact, while at the beginning I thought of creating a cer- and growing trees with its problems but also with the tain number of trees that I could use from year to year, advantage that nature, color, the scent of the forest and I saw that by keeping them warm at home, then suppose lots and lots of it is brought into people's homes. life someone even forgets to give them water every day, and happiness! The competition around the world and then more than half of them die. immediately and makes the "fresh cat" tree cut a month before Chrithen a little more during the droughts of the year so that stmas, the so-called tips which will then die in January I can save no more than 30 per-cent. In the first few (in fact it is already dead when it is cut). My trees are years I planted 1500 red and silver fir saplings in the now becoming companion trees, customers caress the ground per year, then I reduced the planting because branches as the needles of the living tree have a warmth they were suffering and then I decided to plant fewer of and a special scent. The living tree requires care such as them but in pots and so I opted for Normandian and sil- giving half a liter of water every morning because it too ver so that between one in ten years they will be ready (the tree) must have breakfast like all dolls and all children so it will have strength to face the day. for my round of rental trees.

e penso a qualche cosa di nuovo per creare il photo shoot, l’angolo dove i nostri visitatori vengono, si vedono e fanno la foto di famiglia. Il progetto degli alberi di Natale risale al 2018, quando ho iniziato l’avventura della tree farm e dell’attività della scuola di carpenteria nel bosco. L’idea iniziale era quella di produrre e vendere gli alberi di Natale, creando nel territorio della fattoria un ambiente forestale sempreverde. Sono arrivato al quinto anno e devo trattare con la natura ed essa ha i suoi tempi e quindi e le sue fasi. Infatti mentre all’inizio pensavo di creare un tot di alberi da poter usare di

anno in anno ho visto che tenendoli in casa al caldo, poi metti che qualcuno si dimentichi pure di dargli acqua tutti i giorni, ed ecco che più di metà mi muoiono subito e poi un altro po’ durante le siccità dell’anno così che ne riesco a salvare non più del 30 per cento. I primi anni ho impiantato a terra 1500 alberelli di Abete rosso e bianco all’anno poi ho ridotto l’impianto perchè questi pativano e allora ho deciso di metterne meno ma in vaso e allora ho optato per normandiana e l’argentato così che fra una decina di anni saranno pronti per il mio giro di alberi da nolo. Riesco a recuperare un po’ di acqua piovana e ho allestito

un rudimentale impianto a goccia così da salvare il salvabile di anno in anno. Negli anni si fa esperienza e ho optato per la certificazione PEFC del mio vivaio così che gli alberi possono avere una garazia di origine e gestione sostenibile. Il mio servizio innovativo che è quello del noleggio di alberi di Natale, noleggio di alberi vivi e vegeti con i suoi problemi ma anche con il vantaggio che nelle case della gente si porta natura, colore, profumo di bosco e tanta tanta vita e felicità! La concorrenza in giro per il mondo fa il “fresh cat” albero tagliato un mese prima del Natale, le cosiddette punte che poi andranno a morire a

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gennaio (anzi a dire il vero è già morta quando la si taglia). I miei alberi oramai stanno diventando alberi da compagnia, i clienti carezzano i rami in quanto gli aghi dell’albero vivo hanno un calore e un profumo speciale. L’albero vivo presuppone delle cure come dare mezzo litro d’acqua ogni mattina perchè anche lui (l’albero) deve fare colazione come tutte le bambine e tutti i

bambini così avrà forza per affrontare la giornata. «Decido di lanciare l’idea domenica 11 novembre 2018 nel cortile di un palazzo antico nel corso principale della città di Vicenza e mi presento con una ventina di alberi di picea normanniana, un bellissimo Abete folto di aghi belli scuri e vigorosi presi in un vivaio del trevigiano, dove da anni impiantano questa

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specie, ma non con grandi risultati commerciali con grande disappunto del vivaista. Per me invece è stato un tripudio di richieste e in qualche settimana, così per scherzo, ho riempito gli appartamenti della città di Vicenza con un centinaio di alberi a noleggio. Ho dovuto attrezzarmi con furgone, carrello e berretto di Babbo Natale perché stavo diffondendo nelle abi-


azioni il vero spirito del Natale. Certo che è un po’ strano augurare Buon Natale ai clienti a cui consegni l’albero, ma lo spirito è questo e dal punto di vista emotivo è una cosa bellissima portare vitalità e bontà nelle case. Entri nel loro intimo e vedi dai palazzi lussuosi agli appartamenti più modesti ricavati nelle mansarde tra le travi e i solai che scricchiolano. Durante questa mia avventura ho anche provato l’esperienza della disabilità accorgendomi quanto utile sia una piccola rampa per carrozzelle quando si deve trasportare nelle case un abete in vaso da 100 kg. E poi ho sentito storie di amore per gli alberi e di esperienze non sempre felici perché in tanti hanno già acquistato negli anni un albero vero, ma in pochi, anzi fra i miei clienti nessuno, sono riusciti a farlo sopravvivere. In effetti, questo rischio della sopravvivenza non c’è più, almeno per il cliente, perché con l’affitto è delegato a me. Da un po’ di anni ho fatto l’esperienza a casa mia dell’Abete in vaso e funziona, basta che sia un albero con zolla e non con radice, tagliata o sminuzzata, nuda. Insomma l’albero di Natale ha bisogno come ogni altro albero delle sue condizioni fondamentali per sopravvivere e bisogna garantirgliele, quindi di un bel vaso con terra ricca e drenante ma anche alleggerita perché più questa pesa maggiore sarà il lavoro nel trasporto. Poi è necessario un piattino sotto il vaso

dove ogni giorno mettere un bicchiere d’acqua e il gioco è fatto. Alla fine il sacrificio è di un mese o poco più, poi può tornare a respirare aria pulita e fresca». (dal mio articolo sugli alberi di natale del 2018 IL 353_Legno, lavagna & caffè). Sono passati ben 5 anni da quel San Martino del 2018 e oggi il numero di alberi si è stabilizzato sui 150 annui, i clienti vanno e vengono ma le storie e il calore dei miei alberi sono sempre più emozionanti. I clienti, che nel tempo stanno diventando amici, mi scrivono già da fine agosto e a novembre mi vengono a trovare in baita, insieme beviamo un caffè fatto sulla stufa a legna, si tratta di uno slowcaffè perchè ci mette quasi 40 minuti a uscire sulla moka ...però qui il tempo si ferma si chiacchiera con gli amici e ci si gusta una fetta di strudel caldo immersi nel bosco. Torniamo a noi e alla tecnica degli alberi di Natale o meglio a come gestisco io l’evento o per chiamarlo all’americana il business. Diciamo che negli anni il lavoro rende, però per garantire l’effetto “wow” tutti gli anni bisogna investire e quindi il margine è limitato. Da metà novembre, uno o due giorni alla settimana, giro la provincia di Vicenza sin dall’alba col mio furgone, ora un vecchio VW T3 del 1988 modello Doka di quelli con cassone per agevole carico/scarico, distribuisco con un carrello e nel tempo ho eliminato i clienti che non avevano

l’ascensore. Gli americani della città e dell’hinterland (a Vicenza la comunità americana è folta in quanto c’è una grande caserma NATO) si dividono in due: quelli che vogliono l’albero prima del thanksginving day e quelli che aspettano proprio il giorno dopo al 25 novembre per allestire l’albero. Pertanto gran parte degli alberi li consegno già a novembre. Poi ci siamo noi italiani, che prima del giorno 8 dicembre non vogliamo proprio saperne di mettere una pallina sull’albero così consegno a ridosso del Natale tutti gli alberi ai locali. La stessa dissociazione delle tradizioni l'abbiamo alla fine del periodo natalizio che per gli americani è dal 1 di gennaio invece a noi oriundi piace tenere le lucette accese fino alla befana! La cosa interessante è che la famiglia si può affezionare al suo Abete e venirlo a trovare nel mio vivaio, all’interno della Fattoria del Legno, per vedere come sta o sedersi lì a fianco e accudirlo come ha fatto nel periodo natalizio. Gli americani chiamano questo coccolare gli alberi: nursery: il termine, è molto bello ed espressivo. Alla fine un albero è un essere vivente e come tale le cure possono essergli utili, se poi un essere umano gli si affeziona perché non deve contraccambiare il calore e l’energia che esso elargisce? Riporto ora di seguito alcune note tecniche ed economiche riprese su wikipedia riguardo la tree farm. IL LEGNO_43


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La coltivazione dell'albero di Natale è un'occupazione agricola, forestale e orticola che prevede la coltivazione di Pini, Abeti rossi e Abeti appositamente per l'uso come alberi di Natale. L'agricoltura degli alberi di Natale era vista una volta solo come un'alternativa valida per terreni agricoli di bassa qualità ma questa percezione è cambiata all'interno dell'industria agricola. Per una resa e una qualità ottimale, la terra deve essere piana o leggermente rotolante e rela-

tivamente priva di detriti e sottobosco. Una grande varietà di specie di Pini e Abeti sono coltivate come alberi di Natale, anche se una manciata di varietà spicca in popolarità. Negli Stati Uniti, Douglasabete, Pino silvestre e Abete Fraser si vendono tutti bene. Abete Nordmanniano e Norvegese si sono ben adattati nel Regno Unito, quest'ultimo apprezzato in tutta Europa. Come tutte le conifere, gli alberi di Natale sono vulnerabili a una serie

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di parassiti. L'ultima fase della coltivazione, la raccolta, viene effettuata in diversi modi; uno dei metodi più popolari è la fattoria degli alberi pick-your-own, in cui i clienti sono autorizzati a vagare nella fattoria, selezionare il loro albero e tagliarlo da soli. Altri agricoltori coltivano alberi in vaso, con radici appallottolate, che possono essere ripiantate dopo Natale e riutilizzate l'anno successivo. La coltivazione di sempreverdi specifici per la vendita come alberi di Natale risale al 1901, quando una piantagione


di 25.000 alberi di Abete rosso della Norvegia fu seminata vicino a Trenton, nel New Jersey. Il mercato commerciale degli alberi di Natale era iniziato cinquant'anni prima quando un contadino delle Catskill Mountains portava alberi nella città di New York per venderli. Nonostante questi sforzi pionieristici, la maggior parte della gente ha ancora ottenuto alberi di Natale selvaggi dalle foreste negli anni Trenta e Quaranta. Più alberi furono coltivati nelle piantagioni dopo la Seconda Guerra Mondiale e negli Anni '50 gli agricoltori tosavano e potavano alberi per soddisfare le richieste dei clienti. Il mercato degli alberi di Natale è cresciuto negli anni '60 e '70, ma dalla fine degli anni '80 i prezzi in corso e il mercato degli alberi di Natale naturali sono diminuiti. All'inizio del XXI secolo, quasi il 98% di tutti gli alberi di Natale naturali (non artificiali) venduti in tutto il mondo venivano coltivati nelle piantagioni di alberi. Gli allevamenti di alberi di Natale si trovano meglio su terreni relativamente pianeggianti, privi di ostacoli. In passato, i coltivatori di alberi di Natale stabilivano le loro piantagioni su terreni agricoli meno desiderabili o "terre incolte dell'agricoltura". Tuttavia, l'enfasi sull'agricoltura moderna dell'albero di Natale si è spostata verso la produzione di alberi di qualità superiore, aumentando anche le aspettative sulla qualità del suolo. In effetti,

alcune specie di alberi, come l'Abete Fraser, non sono in grado di crescere su terreni agricoli marginali di bassa qualità. La terra piatta o leggermente ondulata è preferita a quella con pendii ripidi e inclinazioni, che è incline all'erosione e alle fluttuazioni della fertilità. Anche ostruzioni evidenti, come rocce, recinzioni o sottobosco significativo, sono indesiderabili. Come tutte le colture e le piante, gli alberi di Natale richiedono uno specifico insieme di sostanze nutritive per prosperare. Ci sono 16 elementi cruciali per la crescita; di questi, tre sono ottenuti attraverso l'aria e l'acqua: idrogeno, carbonio e ossigeno. Azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio, zolfo, boro, rame, cloro, manganese, molibdeno, ferro e zinco si ottengono dal terreno. Se gli elementi necessari non sono disponibili nel terreno locale, vengono utilizzati fertilizzanti nutrienti. Altre importanti considerazioni sul terreno includono PH e drenaggio. Alcuni tipi di terreno sono preferibili, a seconda del tipo di albero. Gli alberi di Pino sono in genere più adatti a un terreno sabbioso, mentre gli Abeti bianchi e gli Abeti, come l'Abete di Douglas, preferiscono i terreni a tessitura fine e i terreni argillosi. Alcuni alberi crescono bene in tutti i tipi di terreno, ma in ogni caso, la terra deve essere ben drenata perché una fattoria con alberi di Natale abbia una possibilità di prosperare. Il tempo, come con altri sforzi

agricoli, ha un risultato chiave nella resa di una fattoria di alberi di Natale. Il freddo rigido in inverno e le condizioni estreme di caldo e secco durante e dopo il raccolto possono causare danni irreparabili al raccolto. La neve precoce può rendere difficili o impossibili sia la raccolta sia la spedizione degli alberi. L'agricoltura degli alberi di Natale è un processo ad alta intensità di lavoro. Secondo la qualità del terreno, potrebbe essere necessario eseguire il bulldozer prima di piantare, al fine di rimuovere ostacoli come alberi di grandi dimensioni o rocce. Se il volume del sottobosco lo richiede, il terreno può essere lavorato; la lavorazione può aiutare a rimuovere eventuali detriti rimasti dopo la rimozione dell'albero o delle erbe infestanti. Sia le piante legnose sia le erbe erbacee devono essere controllate prima di piantare; questo è il più delle volte fatto con l'applicazione di un diserbante chimico. Inoltre, alcuni tipi di fertilizzanti devono essere introdotti nel terreno prima della semina. Il lavoro svolto prima di piantare piantine di alberi svolge un ruolo importante nel successo complessivo di un raccolto di alberi di Natale. Dopo che gli alberi sono stati impiantati nel terreno, il lavoro sul raccolto continua. I parassiti degli animali (in particolare gli insetti) e le malattie devono essere monitorati e controllati e anche la crescita delle infestanti deve essere ridotta al minimo. IL LEGNO_45


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Molte specie di Pino e Abete necessitano di potature e tosature da due a quattro anni dopo la semina per mantenere la forma classica dell'albero di Natale. La potatura tardiva od omessa può provocare alberi non commerciabili a causa di ampi spazi nella copertura dell'ago. Alcune specie di Pino, come il Pino silvestre, sono suscettibili di "ingiallimento" nella stagione dormiente, che viene generalmente contrastata con una tintura o pittura verde. L'esborso di denaro sull'attrezzatura varia notevolmente. Alcuni articoli che si trovano comunemente nelle fattorie di alberi di Natale sono spruzzatori di insetticidi, trattori e cesoie modellabili. I coltivatori meccanizzati, per un costo di circa 4.000 dollari USA, non sono essenziali ma un lusso per risparmiare lavoro per gli agricoltori. Gli agricoltori possono acquistare piantine, la linfa vitale di una fattoria di alberi di Natale, da vivai. Un agricoltore dell'Oregon ha acquistato piantine tra 200-300 USD per 1.000 piante. Il contadino, un grossista, vendeva i suoi prodotti finali per circa $ 20 ciascuno; dopo il costo degli alberi e altre spese, il profitto era di $ 2-3 per albero. Le specie più vendute nel mercato nordamericano sono il Pino silvestre, l'Abete Douglas, l'Abete nobile, l'Abete balsamico, l'Abete

Fraser, il Pino della Virginia e il Pino bianco orientale, anche se vengono coltivati e venduti anche altri tipi di alberi. In Alabama, ad esempio, i tipi di alberi coltivati per l'uso come alberi di Natale includono Pino bianco orientale, Redcedar, Pino della Virginia, Cipresso di Leyland e Cipresso dell'Arizona. In Florida, il Pino cembro e il Pino rosso sono tra i 20.000 esemplari coltivati nello stato ogni anno. In Gran Bretagna, l'Abete Nordmann è una specie popolare, in gran parte grazie alle sue qualità di tenuta dell'ago. Altri alberi popolari in Gran Bretagna sono l'Abete rosso, l'Abete serbo e il Pino silvestre, l'ultimo dei quali è un po' più raro, ha aghi affilati che non si libe-

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rano facilmente. Nel nord-ovest degli Stati Uniti del Pacifico, una delle principali regioni di crescita degli alberi di Natale, l'Abete di Douglas è sempre stato la specie principale coltivata. Una metà completa di tutti gli alberi prodotti nel nord-ovest del Pacifico è l'Abete Douglas. Gli Abeti di Douglas impiegano in genere da cinque a sette anni prima che siano abbastanza maturi da essere venduti come alberi di Natale. Nella regione ci sono anche Abeti nobili, un albero che ha un prezzo più alto di quello di Douglas, e il grande Abete, che rappresenta circa il 10% del raccolto annuale nel nord-ovest. Altre specie rappresentano complessivamente solo il 3-5% del raccolto totale del Nord-Ovest. In Nord America, l'Abete Fraser, coltivato negli Appalachi della Carolina del Nord, è stato chiamato "Cadillac of Christmas Trees" e "la più popolare e preziosa delle specie di alberi di Natale". Negli Stati Uniti meridionali, il Pino della Virginia è una specie di albero di Natale popolare. In Canada vengono comunemente coltivati il Pino bianco, l'Abete bianco, il Pino silvestre, l'Abete blu e l'Abete di Fraser. Nella provincia dell'Ontario, il Pino silvestre ha sempre dominato sia i mercati nazionali sia quelli di esportazione.


Altre regioni del mondo hanno anche specie diverse favorite quando si tratta di alberi di Natale naturali, e le fattorie degli alberi di Natale riflettono questi. In Europa, l'Abete rosso della Norvegia è il più popolare. Gli alberi di Natale possono essere raccolti e commercializzati in modi diversi. Alcune operazioni sono conosciute come "select-and-cut" o pick-your-own farms, che permettono ai clienti di camminare attraverso la terra piantata, selezionare il loro albero di Natale e abbatterlo. Le operazioni all'ingrosso sono più laboriose perché di solito richiedono all'agricoltore di completare compiti come la pressatura, il taglio, lo spostamento degli alberi a un pick-up lungo la strada e il caricamento del raccolto. Inoltre, questo lavoro deve essere completato durante un brevissimo periodo in novembre. I coltivatori raccolgono anche alberi scavando e appallottolando la radice e vendendo gli alberi come animali da vivaio o come alberi di Natale viventi e riutilizzabili. Quest'ultima opzione consente di raccogliere gli alberi prima del normale periodo di sei-dieci anni necessario per far crescere un albero di Natale maturo. Le fattorie più grandi iniziarono a usare gli elicotteri per spostare i raccolti degli alberi negli anni '80. Una fattoria di 1.200 acri (490 ettari) in Oregon non aveva accesso alla strada, quindi iniziò a usare elicotteri per spostare fino a 200.000 alberi di Natale all'anno.

Gli elicotteri riducono il tempo tra la raccolta e il mercato, tagliandolo da un massimo di due settimane fino a tre giorni. Non tutti gli alberi di Natale naturali raccolti vengono coltivati nelle piantagioni. Nel British Columbia, in Canada, ad esempio, la maggior parte dei 900.000 alberi raccolti per l'uso come alberi di Natale provenivano da Pini nativi e Abeti. Il Ministero delle foreste e delle riserve della British Columbia consente a tutti i residenti della provincia di tagliare un albero di Natale gratuitamente da Crown Lands, a condizione che l'individuo riceva previa autorizzazione scritta da un ufficiale forestale. Negli Stati Uniti, il Servizio forestale degli Stati Uniti e il Bureau of Land Management offrono permessi per il taglio di alberi individuali su terreni governativi, principalmente all'interno del sistema forestale nazionale. Le persone che gestiscono le fattorie di alberi di Natale vanno dai coltivatori a tempo pieno agli agricoltori a tempo parziale. Un contadino del Minnesota, che ha iniziato a piantare alberi di Natale nel 1967, ha dato via i suoi alberi gratuitamente dalla sua modesta fattoria da 4.000 m2 per dieci anni prima di fondare un'azienda agricola. Altri agricoltori hanno iniziato a coltivare alberi di Natale come reddito supplementare per i fondi pensione o college, o hanno lavorato in fattorie che non erano originariamente nate come fattorie di alberi di Natale.

Diverse associazioni nazionali di coltivatori sono state fondate in nazioni produttrici di alberi di Natale. Nel Regno Unito, la British Christmas Tree Growers Association è un'associazione commerciale aperta all'adesione di coltivatori di alberi di Natale in Gran Bretagna e Irlanda del Nord. L'Associazione nazionale dell'albero di Natale svolge una funzione analoga negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, l'Associazione nazionale dell'albero di Natale (NCTA) promuove i benefici ambientali degli alberi di Natale vivi rispetto all'alternativa artificiale in competizione. L'NCTA ha dichiarato che ogni ettaro di alberi di Natale in produzione produceva il fabbisogno giornaliero di ossigeno per 18 persone; con 500.000 ettari (200.000 ettari) di produzione negli Stati Uniti da solo, che equivale a ossigeno per 9 milioni di persone al giorno. L'NCTA ha anche affermato che le fattorie aiutano a stabilizzare il suolo, proteggono le risorse idriche e forniscono l’habitat naturale. Inoltre, l'industria punta alla riduzione del biossido di carbonio attraverso l'allevamento di alberi di Natale. Uno studio indipendente di Life Cycle Assessment (LCA), condotto da una ditta di esperti nello sviluppo sostenibile, afferma che un albero naturale genererà 3,1 kg di gas serra mentre l'albero artificiale produrrà 8,1 kg all'anno. Un rapporto del 1998 della stazione di esperimenti agricoli della MichiIL LEGNO_47


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gan State University prevedeva crescenti preoccupazioni ambientali sulla produzione e l'uso degli alberi come una possibile ragione per cui le persone potrebbero favorire alberi artificiali in futuro. Il rapporto citava l'uso di fertilizzanti e pesticidi e crescenti preoccupazioni riguardo lo smaltimento degli alberi come elementi principali nella sua previsione. I critici sull'allevamento degli alberi hanno sollevato le preoccupazioni evidenziate nella relazione del 1998, nonché altre questioni, come l'impatto che le operazioni di coltivazione su larga scala hanno sulla biodiversità. L'uso di pesticidi negli allevamenti di alberi di Natale è una delle principali preoccupazioni degli ambientalisti; gli abeti sono vulnerabili a una vasta gamma di parassiti e malattie che richiedono l'uso di pesticidi e altre sostanze chimiche incluso il glifosato, diserbante ampiamente usato. Il glifosato è comunemente usato nella produzione di alberi di Natale nella Carolina del Nord negli Stati Uniti, dove gli studi hanno trovato tracce di prodotti chimici agricoli nelle case e nei campioni di urina dei lavoratori dell'industria degli alberi. L'albero di Natale medio riceve circa metà di un'oncia (14 g) di pesticidi nel corso della sua vita. Il sito web "Giardinaggio" della BBC ha chiamato l'acquisto di alberi di Natale direttamente dalla fattoria, "il modo più ecologico di ottenere un albero". Gli alberi di Natale vivi hanno

anche altre caratteristiche ambientali positive. I ricercatori dell'Università del Nebraska hanno incluso il riutilizzo degli alberi natalizi naturali come pacciame e, in quantità maggiori, ammucchiati come barriere per l'erosione del suolo, tra i benefici del consumo di alberi vivi. Altri riutilizzi positivi includevano habitat di pesci in stagni privati e mangiatoie per uccelli da cortile. Negli Stati Uniti, le visite agli allevamenti di alberi di Natale sono diventate una tradizione delle vacanze di Natale per le persone. Le aziende agricole di alberi di Natale hanno abbracciato questa tendenza; in una piantagione di alberi del Minnesota è diventata tradizione per i clienti posare per le istantanee con i loro alberi, quando tornano negli anni successivi, possono controllare la "parete dei ricordi" con le loro foto. Altre aziende arboree hanno servito le stesse famiglie per più generazioni, diventando parte delle tradizioni delle festività di ogni gruppo. Nel 2006, il Commissario all'Agricoltura dello Stato di New York, Patrick H. Brennan, sostenne le virtù dell'acquisto di alberi di Natale da fattorie locali di alberi di Natale. In una dichiarazione rilasciata per sostenere i coltivatori di alberi di Natale di New York, ha dichiarato «Nella mia famiglia è tradizione visitare la nostra piantagione di alberi e raccogliere l'albero di Natale della nostra famiglia. È un evento meraviglioso per tutta la

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famiglia e, se non lo fai già, ti incoraggio a condividere questa tradizione con la tua famiglia». Alcuni allevamenti di alberi offrono più di una semplice possibilità di abbattere un albero di Natale dal vivo. Le attività a tema all'aperto e in vacanza non sono rare e includono gite in carrozze, offrendo cacao caldo o sidro, visite a Babbo Natale e artigianato per le vacanze. Molte piantagioni incoraggiano attivamente le scuole a sponsorizzare i viaggi di campagna nelle fattorie. Un coltivatore del Kansas ha sostenuto che le solite preoccupazioni per le imprese, come un'economia ristretta, non influiscono sulle fattorie degli alberi di Natale. Il coltivatore pensava che ottenere un albero da una fattoria di alberi di Natale fosse qualcosa che quasi nulla poteva fermare; un'attività che ha trasceso l'economia e il clima. Forse tutto è partito quando Mark, un amico americano, mi ha chiamato al telefono dicendomi che stava arrivando; e io lo presi per uno scherzo! Invece, lui dopo poche ore si presentò da me in camicia a quadrettoni. Mi ringraziò molto di averlo fatto sentire come a casa sua il giorno di Natale, perché anche la sua famiglia ha sempre raccolto il proprio albero di Natale nella tree farm del loro paese come facemmo noi quell'anno nella mia fattoria. Io da quel Natale ho avviato una nuova e bellissima attività professionale che mi appaga molto sentimentalmente.



STUDIO APOSTOLI _https://albertoapostoli.com

ACCOGLIENZA A EMISSIONI ZERO

STUDIO APOSTOLI FIRMA I PREISTORICI GREEN LODGE, OTTO SUITE IMMERSE NELLA NATURA. LETTERALMENTE UN ABBRACCIO ALLA VEGETAZIONE: INTORNO AGLI ALBERI SECOLARI SI SVILUPPANO I PATII E UN CONCEPT DI ACCOGLIENZA ECOLOGICA COERENTE PER UN’ESPERIENZA UNICA DI SOGGIORNO NEL COMPRENSORIO DI MONTEGROTTO TERME IN CUI LE PALAFITTE IN LEGNO SONO REALIZZATE CON MATERIALI NATURALI ED ECOSOSTENIBILI.

☐ Un concept di accoglienza

ecologica, nel pieno rispetto del territorio e delle sue preesistenze: i nuovi Green Lodge del complesso Terme Preistoriche Resort & Spa a Montegrotto Terme (Padova), firmati da Studio Apostoli, nascono per essere un manifesto di ospitalità wellness a emissioni zero. Contano sette suite inserite in quattro volumi a palafitta in legno, che si raccordano tra loro grazie a un sistema sollevato di rampe, passerelle e terrazze accessibili e includono una villa storica recuperata, l’ottava e più ampia in termini di offerta all’interno di questa iniziativa imprenditoriale. 160 micropali sostengono le nuove costruzioni e gli spazi esterni, per rispettare le radici degli alberi secolari di cui Alberto Apostoli, fondatore dello studio di Verona incaricato dello sviluppo, ha voluto una mappatura precisa prima di tracciare qualsiasi ipotesi progettuale.

«La prima mossa è stata quella di capire dove posizionare i lodge, senza che questo significasse abbattere gli alberi che costellavano il lotto, anzi integrandoli direttamente negli edifici. I lodge sono quindi plasmati sulla morfologia del terreno e sono ‘scavati’ dai tronchi, visibili al loro interno grazie a sistemi a vetrata» racconta l’architetto, già intervenuto in Terme Preistoriche qualche anno fa per realiz-

zarne la Nerò Spa, il centro benessere sensoriale e innovativo della storica destinazione dei colli Euganei. La natura modula quindi l’architettura e ne suggerisce la vocazione sostenibile: oltre alla loro particolare collocazione e dialogo con il verde, i lodge sono avvolti da un rivestimento in listelli di Larice, realizzati mediante un sistema costruttivo in legno e materiali ecocompatibili

Una profonda integrazione tra la natura e il fabbricato nel progetto di Studio Apostoli. Foto Credit – Alessandro Romagnoli.

50_IL LEGNO_dicembre 2023_FORMA ORGANICA di Sonia Maritan


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e dotati di un sistema di riscaldamento alimentato direttamente con acqua termale. La loro emissione di CO2, pari a 0, è uno dei tasselli principali del loro concept orientato al benessere, che si estende dall’attenzione all’ambiente alla persona, nella piena filosofia olistica perseguita da Studio Apostoli. All’interno delle suite – ognuna in una nuance diversa, secondo una palette studiata per infondere relax e armonia – gli ospiti possono infatti vivere un’esperienza di soggiorno a contatto con il parco circostante, sia attraverso le ampie vetrate e le terrazze di pertinenza, sia grazie ai patii interni, che preservano gli alberi secolari. «Lo slogan di questa destinazione è ‘make room for nature’ e diventa un vero e proprio abbraccio alla vegetazione, per dare vita a un’oasi di pace, un inno alla nostra terra, ai suoi ritmi, colori, suoni» commenta Alberto Apostoli, che ha sperimentato con questo progetto il pieno equilibrio tra uomo e natura. Nell’interior, l’area living, notte e servizio si evolvono in piena continuità e definiscono ambienti fluidi e rilassanti, dove all’illuminazione naturale durante le ore diurne se ne aggiunge una morbida, calda, per i momenti serali e notturni, con scenari programmati anche negli spazi outdoor a disposizione di ciascuna suite. La loro dimensione varia da 35 a 80 m2, su singolo o doppio livello, con calde pavimentazioni in parquet di tipo industriale – risultato di

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ZERO-EMISSION HOSPITALITY PROJECT: STUDIO APOSTOLI DESIGNS THE PREISTORICHE GREEN LODGE Eight suites, immersed in nature, crafted from natural Inside the suites, each distinguished by a different colour and eco-friendly materials, and equipped with wellness palette designed to induce relaxation and harmony, amenities, offer a unique stay experience in the Monte- guests can experience a stay near the surrounding park, whether through the extensive windows, terraces, or ingrotto Terme region. An eco-friendly approach to hospitality, in full respect of ternal patios that protect the ancient trees. the region and its preexisting elements: the new Green "The destination's slogan is 'make room for nature,' and Lodges of the Terme Preistoriche Resort & Spa in Mon- it embodies a genuine embrace of vegetation, creating tegrotto Terme (Padua), designed by Studio Apostoli, a sanctuary of peace, a tribute to our land, its rhythms, is meant to be a manifesto of zero-emission wellness ho- colours, and sounds”, comments Alberto Apostoli, who spitality. Seven suites are incorporated into four wooden achieved a harmonious balance between humans and stilted structures and interconnected through a raised nature with this project. The living, sleeping, and service system of ramps, walkways, and accessible terraces. areas flow seamlessly, defining fluid and relaxing spaces. They also include a historically preserved villa, the eighth They are naturally lit during the day and bathed in soft, and most extensive offering within this entrepreneurial warm lighting during evenings, with programmable sceendeavor. A total of 160 micro piles support the new narios available in each suite's outdoor spaces. The suite constructions and outdoor spaces, preserving the roots sizes range from 35 to 80 square meters on single or of the age-old trees. Alberto Apostoli, the founder of double levels, with warm industrial parquet flooring the Verona-based studio responsible for the develop- made from recycled waste tiles, adhering to the logic of ment, meticulously mapped these trees before outlining limiting environmental impact. The furnishings are wooden, with eco-friendly upholstery and fabrics made from any project proposals. "Our first step was to determine the lodge placements, sustainable materials. The wallpaper features botanical ensuring that it didn't involve the removal of the trees scenes created using ecological coverings from nonon the plot. Instead, we integrated the trees directly into woven fabric made of FSC-certified cellulose. the buildings. The lodges are shaped by the land's mor- "We paid meticulous attention to material and finish sephology and 'carved' out of the trunks, which are visible lection to ensure the Green Lodges were consistent in from the inside through glass systems”, explains the ar- every detail. The complex achieves Net Zero, but more chitect, who had previously worked on the Nerò Spa in than that, two of the 'cottages' are barrier-free, entirely Terme Preistoriche, an innovative sensory wellness cen- accessible, designed to offer maximum ease of use for all users”, adds Architect Apostoli, whose studio coortre in the historic Euganean Hills destination. Nature, therefore, guides architecture and suggests a dinated the construction phases, which lasted only six sustainable vocation. Beyond their unique location and months. interaction with nature, the lodges are clad in larch slats A notable example is the Green Lodge Ceva, which enand constructed using a wood-based and eco-compati- hances the wellness experience with private amenities ble system. They also feature a heating system powered such as a sauna and sensory shower. These same featudirectly by thermal water. Zero CO2 emissions is a pivo- res are also available in the Green Villa Bertha, the most tal aspect of the wellness-oriented concept - extending spacious suite within the beautifully restored historic from environmental consideration to personal well-being building. Furthermore, it includes a Turkish bath and a and fully aligning with Studio Apostoli's holistic philoso- heated Jacuzzi on the terrace, offering a captivating view of the surrounding natural beauty and landscape. phy.

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STUDIO APOSTOLI _https://albertoapostoli.com

tasselli di scarto - che persegue la logica di limitazione dell’impatto ambientale. Gli arredi sono in legno, imbottiti e tendaggi realizzati con filati ecosostenibili, le carte da parati offrono scenografie botaniche e sono realizzate su rivestimenti ecologici, in tessuto-non-tessuto, composto da cellulosa proveniente da coltivazioni FSC. «Abbiamo riservato un’attenzione minuziosa alla scelta dei

materiali o finiture, perché i Green Lodge fossero coerenti in ogni dettaglio. Il complesso diventa Net Zero ma non solo: due delle ‘casette’ sono prive di barriere architettoniche, completamente accessibili, studiate per garantire la massima semplicità di fruizione da parte di qualsiasi tipologia di utente» riporta sempre l’architetto Apostoli, il cui studio ha coordinato le fasi di cantiere, durate solo sei mesi.

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Ne è un esempio Green Lodge Ceva, che esalta il motivo benessere con dotazioni private come sauna e doccia emozionale; queste sono infine presenti anche in Green Villa Bertha – la più ampia delle suite, all’interno dell’edificio storico riqualificato – accessoriata anche con bagno turco e jacuzzi riscaldata sul terrazzo, da dove contemplare la bellezza della vegetazione e del paesaggio.


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FIEMME TREMILA _www.fiemmetremila.it

L’EVOLUZIONE IN SOCIETÀ BENEFIT

LA NUOVA FORMA GIURIDICA D’IMPRESA FORMALIZZA I VALORI CHE L’AZIENDA TRENTINA PROMUOVE DA 30 ANNI, ATTRAVERSO UNA PRODUZIONE ATTENTA AL BENESSERE DELLA PERSONA, DELL’AMBIENTE E DELLA COMUNITÀ: I PRODOTTI DI FIEMME TREMILA HANNO CERTIFICATO LA LORO SALUBRITÀ E LA LORO CAPACITÀ DI MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR. LA SOCIETÀ SI AVVALE SOLO DI ENERGIA VERDE CON UNA CALDAIA A CIPPATO DA 500 KWP ABBINATA A UN NUOVO IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 350 KWP TOTALI E UTILIZZA SOLO LEGNI CERTIFICATI PEFC E FSC®.

56_IL LEGNO_dicembre 2023_AZIENDE di Lucia Portesi


☐ Dal 20 dicembre 2023 Fiemme Tremila è Società Benefit. L’azienda trentina nata a Predazzo in val di Fiemme, specializzata in pavimenti, rivestimenti e arredamenti in legno biocompatibile, ha festeggiato il 30esimo anno dalla sua fondazione coronando un percorso che dal 1993 la vede impegnata nella costruzione di un modello di impresa attenta al benessere della persona, dell’ambiente e della comunità. Fiemme Tremila s.r.l. Società Benefit proseguirà quindi – adesso anche formalmente – a operare in modo responsabile, trasparente e il più possibile sostenibile. Diversi gli obiettivi di beneficio comune individuati nel nuovo statuto: la promozione del benessere abitativo attraverso un percorso di miglioramento della qualità della vita tramite la realizzazione di prodotti naturali, sani e biocompatibili e l’adozione di processi produttivi che rispettino l’ambiente e le persone; il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali mediante investimenti in tecnologie ed energie sostenibili e attraverso lo sviluppo di processi e design di prodotti a minor impatto; la conservazione del patrimonio locale e lo sviluppo positivo del territorio grazie al supporto alla comunità, alla diffusione di maggiore consapevolezza attorno alle tematiche sociali e ambientali e alla partecipazione ad azioni di coinvolgimento civico; la costruzione di

un ambiente di lavoro positivo, infine, dove le persone possano esprimere al meglio il proprio talento e accedere a reali opportunità di crescita. Nata con l’obiettivo di portare i benefici del bosco in casa, sin dalla fondazione, Fiemme Tremila ha promosso un approccio etico all’impresa fondato, come spiega il CEO Marco Felicetti, sul benessere e non sul “benavere”. Sempre nel 2023, grazie a un importante investimento nel campo delle energie rinnovabili, l'azienda ha raggiunto l’indipendenza energetica da combustibili fossili, sostituendo la caldaia a gas con una caldaia a cippato da 500 kWp, alimentata al 60% dagli scarti della produzione e al 40% dagli scarti della foresta della Val di Fiemme, e affiancando al già esi-

stente impianto fotovoltaico da 150 kWp un nuovo impianto da 200 kWp tramite i quali vengono prodotti 380.000 kWh di energia verde equivalente al 169% del fabbisogno annuo. Fiemme Tremila utilizza solo legni certificati PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) e FSC® (Forest Stewardship Council). Parte dell’Abete rosso con cui viene realizzata la struttura in Triplostrato® dei prodotti fiemmesi proviene direttamente dai boschi della Val di Fiemme, dal 1111 gestiti in maniera responsabile dalla Magnifica Comunità di Fiemme. Materiale recuperato dalla tempesta Vaia, che ha sconvolto il territorio nel 2018, viene riutilizzato nella collezione Fior di Fiemme, in particolare nell’essenza Fior d’Anima.

Il ritratto di Marco Felicetti, fondatore e CEO di Fiemme Tremila.

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FIEMME TREMILA _www.fiemmetremila.it

Nel 2017 era stata una ricerca unica in Italia, condotta dal CNRIVaLSA, ora CNR-IBE – il più autorevole istituto nazionale di ricerca nel settore foresta-legno –, a certificare la salubrità dei prodotti di Fiemme Tremila e la loro capacità di migliorare la qualità dell’aria indoor. Da anni l’azienda collabora con BioEnergia Fiemme – società di produzione di energia alternativa attraverso gli scarti della filiera legno – con cui, insieme alla cooperativa sociale agricola Terre Altre, nel 2022 ha creato Magnifica Essenza: una Società Benefit che recupera fino al più piccolo scarto del bosco, gli aghi degli alberi, per estrarne un pregiato olio essenziale dalle qualità benefiche. Fiemme Tremila è anche tra i soci fondatori di FiemmePER (Progresso, Etica, Comunità): fondazione nata dalla cultura dei beni comuni, d’impresa e cooperazione, che riunisce le imprese della Val di Fiemme per favorire una visione integrata di sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Marco Felicetti, fondatore e CEO di Fiemme Tremila, dichiara: «Ci siamo sempre impegnati affinché la nostra impresa avesse un impatto positivo su ciò che ci circonda. L’evoluzione in Fiemme Tremila s.r.l. Società Benefit è il naturale compimento di un percorso iniziato 30 anni fa, l’ufficializzazione della presa in carico di responsabilità che condividiamo da tempo».

THE EVOLUTION INTO A BENEFIT CORPORATION From 20 December 2023 Fiemme Tremila is a Benefit Corporation. The Trentino company born in Predazzo in Val di Fiemme, specialized in floors, coverings and furniture in biocompatible wood, celebrated the 30th year of its foundation, crowning a journey that since 1993 has seen it committed to building a business model attentive to well-being of the person, the environment and the community. Fiemme Tremila s.r.l. Benefit Corporation will therefore continue – now also formally – to operate in a responsible, transparent and as sustaiking environment, where people can nable way as possible. There are several common benefit best express their talent and access objectives identified in the new sta- real growth opportunities. tute: the promotion of living well- Born with the aim of bringing the bebeing through a process of nefits of the forest into the home, improving the quality of life through since its foundation, Fiemme Tremila the creation of natural, healthy and has promoted an ethical approach to biocompatible products and the business based, as CEO Marco Feliadoption of production processes cetti explains, on well-being and not that respect the environment and on "well-being". people; the continuous improvement Also in 2023, thanks to an important of environmental performance investment in the field of renewable through investments in sustainable energy, the company achieved technologies and energies and energy independence from fossil through the development of lower fuels, replacing the gas boiler with a impact processes and product de- 500 kWp wood chip boiler, 60% posigns; the conservation of local heri- wered by production waste and 40% tage and the positive development from waste from the Val di Fiemme of the territory thanks to community forest, and by combining the already support, the dissemination of grea- existing 150 kWp photovoltaic syter awareness around social and en- stem with a new 200 kWp system vironmental issues and participation through which 380,000 kWh of green in civic involvement actions; finally, energy are produced, equivalent to the construction of a positive wor- 169% of the annual requirement.

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Fiemme Tremila uses only PEFC (Programme for the En- ternative energy through waste from the wood supply dorsement of Forest Certification schemes) and FSC® chain - with which, together with the agricultural social (Forest Stewardship Council) certified wood. Part of the cooperative Terre Altre, in 2022 it created Magnifica Esspruce with which the Triplostrato® structure of Fiemme senza: a benefit company that recovers up to the smalproducts is made comes directly from the lest forest waste, tree needles, to extract a precious woods of Val di Fiemme, managed responsibly essential oil with beneficial qualities. since 1111 by the Magnifica Comunità di Fiemme Tremila is also among the founding members of Fiemme. Material recovered from the Vaia FiemmePER (Progress, Ethics, Community): a foundastorm, which devastated the area in 2018, is tion born from the culture of common goods, business reused in the Fior di Fiemme collection, in par- and cooperation, which brings together the companies of Val di Fiemme to promote an integrated vision of soticular in the Fior d'Anima essence. In 2017 it was a unique research in Italy, con- cial and economic development and culture of the terriducted by the CNR-IVaLSA, now CNR-IBE - the tory. most authoritative national research institute Marco Felicetti, founder and CEO of Fiemme Tremila, in the forest-wood sector -, which certified the declares: «We have always been committed to ensuring healthiness of Fiemme Tremila products and that our company has a positive impact on our surroundings. The evolution in Fiemme Tremila s.r.l. Benefit Cortheir ability to improve indoor air quality. poration is the natural fulfillment of a journey that began For years the company has collaborated with 30 years ago, the formalization of taking charge of reBioEnergia Fiemme – a company producing al- sponsibilities that we have shared for some time."

Nuremberg, Germany

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European Trade Fair for Machine Technology, Equipment and Supplier for the Wood Crafts

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FINSA _www.finsa.com

LE TRACCE DELLA FORESTA L'ULTIMA PROPOSTA DI FINSA INTERPRETA LE TRACCE DELLA FORESTA NELL'ARREDO PER ESTERNO: ORIXE, METAFORA DEL BOSCO E OMAGGIO ALLA NATURA, GRAZIE ALLA FLESSIBILITÀ DEL SUO DESIGN SI CARATTERIZZA PER L'ESTREMA VERSATILITÀ E CAPACITÀ DI ADATTARSI A QUALSIASI PROGETTO. ORIXE SI ISPIRA AL CEPPO CHE RIMANE DOPO L'ABBATTIMENTO E CHE RAPPRESENTA L'UNICO ELEMENTO ALL'INTERNO DELLA FORESTA CHE TESTIMONIA LA LORO ESISTENZA. 60_IL LEGNO_dicembre 2023_AZIENDE di Beatrice Guidi


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FINSA _www.finsa.com

☐ ORIXE di Savia by Finsa, è

un sistema di arredo modulare industrializzato per esterni, settore contract, sviluppato in collaborazione con lo studio Stone Designs di Madrid. Il nome, che in galiziano significa "origine", evidenzia i valori di FINSA dove l'ambiente e le persone sono sempre al centro. Orixe si ispira agli alberi e nello specifico al ceppo che rimane dopo l'abbattimento e che rappresenta l'unico elemento all'interno della foresta che testimonia la loro esistenza. La collezione si compone di tavoli di altezze e formati diversi, panche, sedute, ombrelloni, portafiori, cestini ed elementi divisori che, insieme, danno vita a un numero pressoché infinito di combinazioni.

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Orixe, metafora del bosco e omaggio alla natura, grazie alla flessibilità del suo design si caratterizza per l'estrema versatilità e capacità di adattarsi a qualsiasi progetto in e outdoor. Ideale per spazi all'aperto, terrazze e ambiti di coworking, hotel, luoghi di sosta, relax e convivio. Orixe è composto da tre materiali principali: calcestruzzo con inerti riciclati, legno e metallo. Tutti i componenti sono parametrizzati in BIM.

THE TRACES OF THE FOREST Savia by Finsa developed the ORIXE industrialized range of modular outdoor furniture for the contract market in partnership with Stone Designs of Madrid. The name is Galician for “Origin” and it underlines FINSA’s values, which revolve around people and the environment. Orixe is inspired by trees and in particular by the stumps that are left after they have been felled, remaining as the only trace of their existence in the forest. The collection contains tables of various heights and shapes, benches, seats, umbrellas, plant pots, bins and screens that can be used together in an almost endless range of combinations. The Orixe selection is a metaphor for forests that pays tribute to nature. Thanks to its flexible design, it is extremely versatile and can slot comfortably into any indoor or outdoor design scheme. It is ideal for outside spaces, terraces, coworking spaces, hotels and all locations where people rest, relax and eat. Three main materials are used to make Orixe products: concrete with recycled aggregate, wood and metal. Building Information Modelling (BIM) is carried out for all of the components.

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01 IL INDIRIZZI UTILI dicembre 2023

AGENTI

10149 TORINO – Corso Svizzera, 185 Int. 003 - P. 2 - Sc. D T. +39/011 7509020 r.a. F. +39/011 7509005 - M. 335/8060201 info@dinunziolegno.it - www.dinunziolegno.it Rappresentanze: segati resinosi e di latifoglie - travi lamellari - KVH - BILAMA - pannelli per casseforme pannelli OSB - perline - tronchi - compensati - X-LAM - elementi per pallets - pellet.

Sede legale 10138 TORINO – Via Susa, 23/bis Sede operativa 10143 TORINO – Via Rosta, 7 T. +39/011 2273057 - F. +39/011 2273058 info@gtb-srls.com Agente in legname esotico africano origine Costa d’Avorio, Cameroun, Congo, Rdc. Tronchi, boules, tavolami refilati freschi ed essiccati, piallati essiccati, pavimentazione da esterno.

s.r.l.

37053 CEREA (Verona) – Via S.Vito, 74 T. +39/0442 320210 - F. +39/0442 320190 giuseppe.merlin@merlinlegno.it www.merlinlegno.it

CATEGORIE Agenti

Pallets e imballaggi in legno

Caldaie

Pannelli lamellari

Carrelli elevatori

pellets

Colle e adesivi

Perlinati

Commercianti

Segherie

Edilizia

Software

Filiali di ditte estere

Strumenti di controllo,

Impianti di aspirazione

misurazione e regolazione

essiccazione

Travi lamellari

e verniciatura

Vernici per legno

Lamellari per serramenti Legnami Macchine per la lavorazione del legno

ELENCO ALFABETICO


IL LEGNO 02

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37010 CAVAION VERONESE (Verona) Via Palesega, 1 T. +39/045 6205367 - F. +39/045 6205355 info@baumann-online.it - www.baumann-online.it Vendite Italia: Andrea Zuliani mobile +39/340 9691340 Carrelli elevatori laterali Diesel Gas ed Elettrici.

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47020 GUALDO DI RONCOFREDDO (ForlìCesena) Via Nazionale, 560 T. +39/0547 315338 - F. +39/0547 315339 info@officinedelsavio.it - www.officinedelsavio.it Caldaie a biomassa a tubi di fumo per acqua calda, surriscaldata e vapore - Caldaie a griglia mobile Recuperatori di calore - Caldaie a combustibili tradizionali.

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Froling s.r.l.

D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA s.r.l. 66010 MIGLIANICO (Chieti) – Contrada Cerreto, 55 T. +39/0871 950329 - F. +39/0871 950687 info@caldaiedalessandro.it www.caldaiedalessandro.it

39100 Bolzano (Bolzano) – Via J. Ressel, 2H T. +39/0471 060460 - F. +39/0471 060470 Assistenza tecnica: T. +39/0471 060460 info@froeling.it - www.froeling.com Specializzata nell’utilizzo efficiente della legna come fonte energetica e dei sistemi di riscaldamento a legna e biomassa moderni. Capillare rete d´assistenza che garantisce interventi rapidi.

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03 IL INDIRIZZI UTILI dicembre 2023

COMMERCIANTI

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IL LEGNO 04

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IMPIANTI DI ESSICCAZIONE E VAPORIZZAZIONE

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31010 MASER (Treviso) – Via G. Marconi 30 T. +39/0423 923170 - F. +39/0423 546170 mart.legno@libero.it - www.martignagolegno.it Latifoglie europee ed americane. Legnami Esotici. Resinosi. Tronchi e boules. Lamellari per serramenti.

Sede Legale e Stabilimento: 24126 BERGAMO – Via Canovine, 29 T. +39/035 325611 - F. +39/035 325699 info@legnamipaganoni.it - www.legnamipaganoni.it Importazione e commercio pannelli e legnami. Materiali per l’edilizia, tetti e strutture in legno.

FILIALI DITTE ESTERE Sede legale: 20124 MILANO – Via Vittor Pisani, 20 Sede operativa: 43125 PARMA – Via Po, 134/A T. +39/0521 257347 - M. +39/339 7689510 paolo@rigawood.net - www.finieris.com Compensati di betulla (certificato FSC o PEFC su richiesta) con incollaggio fenolico, grezzi, filmati, sezionati, semilavorati.


05 IL INDIRIZZI UTILI dicembre 2023

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s.r.l. 31037 CASTIONE DI LORIA (Treviso) Viale Giovanni Falcone, 30 T. +39/0423 078273 info@bigondry.com - www.bigondry.com Tecnologie per l’essiccazione e vaporizzazione del legno, macchine speciali e “Chiavi in mano” BIGonDRY s.r.l. progetta e realizza: Impianti di essiccazione tradizionale ad acqua calda, Impianti di essiccazione del legno a generatore diretto, con bruciatore a gas , Impianti di vaporizzazione del legno, con distribuzione del vapore di tipo diretto o nascente; impianti di trattamento termico HT conformi alla normativa ISPM15 FAO. Impianti per il Thermo-trattamento ad altissima temperatura (fino a 230 °C). Impianti di pre-essiccazione del legno e tunnel; impianti completi chiavi in mano dotati di sistema termico per la produzione del calore, circuito idraulico ed elettrico, sistemi di controllo e di misura. Assistenza tecnica su impianti BIGonDRY e non.

INCOMAC s.r.l.

31044 MONTEBELLUNA (Treviso) – Via G. Ferraris, 50 T. +39/0423 21646 info@incomac.com - www.incomac.com Impianti per l’essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico del legno. Essiccatoi convenzionali alimentati con acqua calda, acqua surriscaldata, vapore o olio diatermico oppure a gas, gasolio o biomasse. Impianti di essiccazione a condensazione con pompa di calore e recupero del calore latente di evaporazione, anche per piccole segherie. Celle di vaporizzazione e impianti ad alta temperatura. Impianti per l’essiccazione e il trattamento termico fitosanitario dei pallet (ISPM 15); impianti di pre-essiccazione e altri trattamenti industriali. Essiccatoi Junior con caricamento a tunnel per facili installazioni. Impianti chiavi in mano completi di centrale termica. Assistenza tecnica anche con controllo da remoto, ricambistica e servizi specifici dedicati al cliente nel pre- e post-vendita.

SECAL s.r.l.

31023 RESANA (Treviso) Via della Fornace, 81/83 – Località Castelminio T. +39/0423 784248 - F. +39/0423 784252 info@secalsrl.com - www.secalsrl.com Impianti di essiccazione ad acqua calda, surriscaldata, vapore ed olio diatermico per l’essiccazione del legno e non solo; impianti d’essiccazione funzionanti con bruciatore diretto a gas metano o GPL; impianti per il trattamento termico HT degli imballaggi in legno e dei pallet conformi alla normativa IPPC/FAO ISPM15; impianti di vaporizzazione con sistema diretto, indiretto e misto; pre-essiccatoi; tunnel di essiccazione per essiccazioni rapide; impianti per l’essiccazione della legna da ardere; impianti “chiavi in mano” completi di centrale termica e di ogni accessorio; impianti speciali per l’essiccazione di materiali igroscopici diversi dal legno. Moderni sistemi di controllo e strumenti di misura. Assistenza tecnica, teleassistenza e telecontrollo


IL LEGNO 06

LAMELLARI CURSAL s.r.l. PER SERRAMENTI MACCHINE

LAVORAZIONE LEGNO

31020 SAN FIOR (Treviso) – Via Bradolini, 38/A T. +39/0438 400963 - F. +39/0438 401851 info@cursal.com - www.cursal.com Troncatrici per legno accessoriate per piccole medie e grandi sezioni. Troncatrici automatiche ottimizzatrici con avanzamento a tappeto, rulli e spinta. Accessori carico/scarico per l’inserimento nei cicli di produzione dalla segheria al prodotto finito. Caricatori e scaricatori per cicli di troncatura totalmente automatici. Progettazione, vendita e assistenza Worldwide.

MOROSINI Lamellari s.r.l.

24057 MARTINENGO (Bergamo) – Via Trieste, 72 T. +39/0363 987044 r.a. - F. +39/0363 987010 info@morosinilamellari.com www.morosinilamellari.com Pannelli a lista intera e finger-joint, lamellari per infissi.

LEGNAMI

MACCHINE E SISTEMI DI SEZIONATURA MACCHINE E IMPIANTI PRODUZIONE PELLET NOVAPELLET Arco International S.r.l.

25026 PONTEVICO (Brescia) – Via Brescia, 56 T. +39/030 9307670 - F. +39/030 9307961 Skype: novapellet info@novapellet.it - info@arcoservice.com www.novapellet.it - www.arcoservice.com

HOLZMATIC Engineering s.r.l.

39030 RASUN – ANTERSELVA (Bolzano) Zona Artigianale Rasun, 19 T. +39/0474 496552 - F. +39/0474 498358 holzmatic@rolmail.net - www.holzmatic.it

s.r.l.

B.F.B. di Bortoluzzi G. & C. s.n.c.

Gallo Legnami s.r.l.

35127 Padova Via Dei Ronchi, 4 – Zona Industriale T. +39/049 7622511 info@gallolegnami.it - www.gallolegnami.it Legname refilato nord americano, resinosi europei, lamellari per serramenti, legname per l’edilizia.

32016 ALPAGO (Belluno) V.le del lavoro, 27 – Zona Ind.le Paludi T. +39/0437 989.208 - F. +39/0437 989.157 info@bfblegno.it - www.bfblegno.it Macchine e impianti di automazione per la segheria e la seconda lavorazione del legno, per la scortecciatura, troncatura e movimentazione dei tronchi per l’industria del compensato e del pellet.

38087 SELLA GIUDICARIE (Trento) – Via Galizia, 12 T. +39/0465 901945 - F. +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it Progettazione e fornitura macchine e impianti per la lavorazione del legno. Scortecciatrici - Decatastatori - Accatastatori. Tecnologie per segheria - Piallatrici per legno rotondo - Vasche per immersione per pacchi/tavole Rusticatrici - Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali - Macinatori per scarti - Canali vibranti - Tavoli di montaggio per pareti in legno.


07 IL INDIRIZZI UTILI dicembre 2023

PANNELLI LAMELLARI LEGNOLINEA BENETAZZO s.r.l.

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LEGNAMI IMP.-EXP. Dal 1957 il vostro partner ideale nell’approvigionamento di tutti i migliori legni africani, nord africani ed europei. Segheria, commercio legnami, essiccazione tradizionale e sottovuoto. www.arduinilegnami.com 29010 Roveleto di Cadeo (Piacenza) T. +39/0523 509020 - 509029 www.arduinilegnami.com @ArduiniLegnamiSpA @ArduiniLegnamiSpA

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IL LEGNO 08

TRAVI LAMELLARI Microtec Innovating Wood s.r.l.

GM Sistemi s.r.l.

37056 SALIZZOLE (Verona) – Via dell’Artigianato, 421 T. +39/045 6900919 gmsistemi@gmsistemi.it - www.gmsistemi.it Produzione apparecchiature elettroniche - antincendio - rivelatori di scintille, rivelatori di fiamma - sonde termovelocimetriche: controllo calore - sonde triboelettriche: controllo emissioni polveri - rilevatori lineari di fumo, centrali di controllo - flussostati portata aria con soglie programmabili.

39042 BRESSANONE (Bolzano) – Via Julius-Durst, 98 T. +39/0472 273 611 info@microtec.eu - www.microtec.eu Perché MiCROTEC? Perché è leader mondiale della tecnologia e del mercato nel campo del rilevamento intelligente delle proprietà del legno per l'ottimizzazione del suo utilizzo nell'industria della lavorazione del legno e stabilisce gli standard in questo mercato dal 1980. Non c'è processo che non sia razionalizzato, ottimizzato e accelerato da tecnologie e sistemi MiCROTEC. Sempre con l'impegno di fornire al cliente l'utilizzo economicamente ed ecologicamente più sostenibile del legno.


elenco alfabe alphabetical list AZIENDA Firm

A B

CATEGORIA Category

P.

p.

ARDUINI LEGNAMI spa

legnami/ timbers

4

APRA - i-finiture

software/ software

7

BIANCHI DOTT. FRANCESCO snc

legnami/ timbers

5

BONOMI PATTINI spa

pannelli per mobili/ furnitures panels

6

C.M.B. sas

movimentazione / handling

6

COLLANTI CONCORDE srl

colle e adesivi / glues and adhesives

2

impianti di aspirazione / suction plants

4

C

CONTROL LOGIC srl

strumenti di controllo, misurazione e regolazione / CVM srl

control, measuring and setting instruments

7

imballaggi / packages

4

movimentazione / handling

6

AZIENDA Firm

J L M N R O

D E

colle e adesivi / glues and adhesives

2

ELTE srl

elettromandrini/ electric spindles

3

EGGER

pannelli per mobili/ furnitures panels

6

F

FAUCIGLIETTI ENGINEERING srl

FORMETAL srl

G H

GENERAL TIMBER BROKER srls

HOMAG ITALIA spa

design - progettazione - sviluppo/ design - planning - development

3

movimentazione / handling

6

imballaggi / packages

4

legnami/ timbers

5

macchine per la lavorazione del legno / woodworking machines

5

I

P.

p.

colle e adesivi / glues and adhesives

2

LEUCO by HOMAG ITALIA spa

utensili / tools

7

MION VENTOLTERMICA DEPURAZIONI spa

impianti di aspirazione / suction plants

4

NOBILPAN spa

pannelli nobilitati / laminated panels

6

NORDEX sas

bordi / edges

2

design - progettazione - sviluppo/ design - planning - development

3

OMNIA KOLL srl

colle e adesivi / glues and adhesives

2

OSTERMANN ITALIA srl

bordi / edges

1

SHERWIN-WILLIAMS ITALY srl

vernici per legno / paints for wood

7

SISTEMI srl

utensili / tools

7

TAKA srl

colle e adesivi / glues and adhesives

2

TEKNOMOTOR srl

elettromandrini/ electric spindles

3

TITUSPLUS ITALIA srl

ferramenta e accessori / fittings and accessories 3

S T

U

UTENSILEA srl

utensili / tools

7

UTENSIL CENTRO snc

utensili / tools

7

Z

ZAFFARONI Mario & Figli srl

IMA SCHELLING ITALIA srl

Category

JOWAT ITALIA srl

REHAU spa

DURANTE ADESIVI spa

CATEGORIA

macchine per la lavorazione del legno / woodworking machines

5

macchine per la lavorazione del legno / woodworking machines

5

W

WPR srl Unipersonale

idm

macchine rivestimento profili e pannelli / profiles and panels wrapping machines

5


ISSN 2283-8651

694 FEBBRAIO 2023 anno 65 - www.webandmagazine.media english text

☐ L’Italia è il III produttore di soluzioni abitative in legno dopo Germania e Svezia 040 marzo 2023 english text www.webandmagazine.media ☐ Il mondo del legno a Innsbruck nella XXVI Conferenza internazionale dell’IHF ☐ I vantaggi del tetto verde estensivo e intensivo per le case e l’ambiente circostante ☐ Perlustrazioni intorno all’incastro a metà legno su pezzi a sezione quadrangolare… ☐ Focus sistemi costruttivi e ‘loro’ habitat: sei progetti green ridisegnano il territorio ☐ Istituto IRSA: costruire con il legno per il risparmio, la salute e il comfort indoor ☐ Manuali di conservazione preventiva: tecniche applicative attraverso cinque strategie

textures

ISSN 2421-4779

issue_031 Novembre 2022 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

SERRAMENTO

SISTEMA

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► Una storia iniziata nel 1965 a Volano che ruota intorno agli insegnamenti di Renato Festi ► GL12: sono in fase di trattazione la UNI 10818, la UNI 11296 e la norma relativa ai controtelai ► Cronaca dal Catas: sostenibilità alla XII edizione del Wood Coating Congress di Amsterdam ► Aggiornamento normativo da ANFIT: Regolamento UE/2020/1149 in materia di diisocianati ► 10° VinylPlus Sustainability Forum: l’impatto dell'industria delle plastiche e del PVC sull'UE ► La I parte di un racconto intorno alla tecnologia di Rivergaro dove nasce il seme della finestra ► BAU 2023: soluzioni e tecnologie per costruire in modo più economico, moderno e rapido LA RIVISTA TECNICA DEL SERRAMENTO E DEI MATERIALI: ACCIAIO, ALLUMINIO, COMPOSITO, LEGNO, OTTONE, PVC E VETRO ► La funzionalità secondo Sidel e gli esperti della ferramenta a conclusione dei webinar 2022

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ISSN 2283-7213

NUMERO 39 – MARZO 2023

STRUTTURALEGNO

ISSN 0019 -753 X

IDM

L’INDUSTRIA DEL MOBILE

Economia, tecnologie e componenti per il settore del mobile

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377 febbraio 2023 - anno 102 dal 1922 - www.webandmagazine.media - english text

IDM

L’INDUSTRIA DEL MOBILE

Economia, tecnologie e componenti per il settore del mobile

ISSN 0024-0532

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693 DICEMBRE 2022 anno 64 - www.webandmagazine.media

ISSN 0019 -753 X

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374 settembre 2022 - anno 101 dal 1922 - www.webandmagazine.media - english text

ISSN 0024-0532

divisione 35 divisione 36 contract www.puredenim.it

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contract 2022

2022



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