SISTEMA
SERRAMENTO
Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/M/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
16 GIUGNO 2017 ISSN 2283-7213
LA RIVISTA TECNICA DEL SERRAMENTO E DEI MATERIALI: ACCIAIO, ALLUMINIO, COMPOSITO, LEGNO, OTTONE, PVC E VETRO
• LA FINESTRA DI DESIGN SECONDO ALESSANDRO PALAZZO
• SPECIALE IMPIANTI VERNICIANTI: 3 AZIENDE SI RACCONTANO
• DALLA SAPIENZA LA SINTESI FORMALE DI UN PORTONE LIGNEO
• REPORT MADE EXPO: IL MINIMALE CONTINUA A IMPORSI
LIGNA Hannover 22-26/05/2017 Hall 27 Stand K32
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numero 16 giugno 2017
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sommario COLOPHON SOMMARIO EDITORIALE COSA SI INTENDE CON IL TERMINE “DESIGN?”
di Sonia Maritan e Adello Negrini
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CONVENTION ANFIT RICONFERMATA LA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
Il 7 aprile si è svolta presso la sede di AGB Alban Giacomo di Romani di Ezzelino (VI) l’Assemblea annuale di ANFIT, associazione per la Tutela della Finestra Made in Italy. di Alessio Santucci
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EXPERT CONSULTANT Alessandro Palazzo UNA FINESTRA DI DESIGN È UNA FINESTRA DI QUALITÀ
In partenza a ottobre 2017 il nuovo Corso di Alta Formazione firmato POLI.design “Design per il Comfort abitativo”. In un paio di mesi, assistiti da docenti esperti nei loro ambiti (risparmio energetico, benessere abitativo, acustica, illuminotecnica, design del colore, impiantistica civile), i partecipanti acquisiranno competenze progettuali avanzate per essere subito operativi: dall’individuazione di sistemi impiantistici innovativi, alla selezione dei materiali naturali adatti a innalzare il livello di comfort termoigrometrico negli ambienti, fino alla messa in pratica della strategia di risanamento più adeguata per abbattere le spese energetiche. Il corso è inoltre supportato da aziende di alto profilo che interverranno in aula illustrando best practice e case history. di arch. Alessandro Palazzo
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PREVIEW LIGNA TWT LA TECNOLOGIA 4.0
Efficienza e produttività, valore e competitività: ecco cosa potete chiedere a 4Life di TWT. TWT sarà presente a Ligna 2017 per illustrare tutti i benefici – tecnici ed economici – di 4Life, una nuova concezione di utensili che aumenta la qualità del lavoro e dell’offerta dei serramentisti. di Mauro Zamberlan
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OUTLOOK PROGETTIAMO LA POSA IN OPERA
È di recente stata pubblicata da UNI la norma UNI 11673-1 relativa alla progettazione del giunto di posa dei serramenti esterni, norma da lungo tempo attesa da molti operatori del settore in quanto destinata a contribuire a risolvere la paradossale situazione che vedeva il prodotto serramento coperto da norma prestazionale obbligatoria e la posa in opera dello stesso lasciata alla libera interpretazione e fantasia del singolo. di Samuele Broglio
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MARKET UFFICIO STUDI ECONOMICI UNICMI IL MERCATO DELL’INVOLUCRO EDILIZIO
Nel 2016 è proseguita la lieve ripresa generata dalle ristrutturazioni. Il 2017 rappresenta un anno di transizione per rafforzare struttura finanziaria delle imprese e per investire in prodotti sempre più efficienti. di Carmine Garzia
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UNIVERSITY Sapienza JANUA RIMOSA
Janua Rimosa, l’idea di un infisso per un complesso monumentale: portone ligneo sulla Via Biberatica presso i Mercati Traianei. Tesi di Laurea in Disegno Industriale di Nadine De Carlo che persegue l’obiettivo della sintesi formale, in modo che il nuovo inserimento, contamini il meno possibile il contesto, ed è la stereotomia lignea a mezzo di CNC a renderlo possibile, associando senza “filtri” legno-pietra, i materiali del portone e del portale. di Felice Ragazzo
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FOCUS ALUK DAL GAMMISTA AL PROGETTISTA, AL BIM
Sul numero 14 di Sistema Serramento abbiamo dato notizia dell’inaugurazione del Design Studio Milano l’11 e 12 novembre dello scorso anno, il nuovo showroom AluK, realizzato per diventare un punto di riferimento per il mondo dell’involucro edilizio. Questo approfondimento è volto a dar spazio agli interpreti di questa iniziativa, che percorrono una strada nuova: finalmente il sistema industriale e chi produce il prodotto finito si sentono partner e riconoscono di potersi muovere assieme. L’innovazione prodotto di Aluk e l’Associazione di riferimento, UNICMI, hanno un ruolo importante in questo cammino, di cui parliamo con Marco Pedrocchi, Managing director dell’azienda, e con Miro Giordano, Responsabile Develop Project Specification.
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Fare impresa nell’ottica della innovazione consapevole: a “Ligna 2017” l’esordio di un sistema automatico inedito dedicato a chi vernicia serramenti, ma non solo serramenti. Finiture, infatti, presenta un impianto di verniciatura automatica robotizzata, in verticale e in piano, anteprima esclusiva di “Ligna 2017”. di Adello Negrini
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di Adello Negrini
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di Sonia Maritan
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INTERVIEW CMA ROBOTICS BONANNI GIANNI UN CUORCONTENTO IN CARNIA ...GRAZIE AL ROBOT
REPORT MADE expo 67 AGOSTINI GROUP 68 INTERNORM 71 ITAL-PLASTICK 72 EKU 73 FAKRO 74 ITALSERRAMENTI di Pietro Ferrari
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di Adello Negrini
SPECIALE IMPIANTI VERNICIANTI
INTERVIEW PICCOLOTTO SERRAMENTI LA FALEGNAMERIA DNA ARTIGIANO MA “MINIMALE”
Fra gli stand di MADE non passa inosservato lo stand di Piccolotto Serramenti: i serramenti esposti non sono solo belli ma anche ecologici: fatti con legname pregiato e verniciatura all’acqua atossica, e una tradizionale maestria dell’artigianato italiano che ben si sposa anche con La Falegnameria Broglio, azienda con la quale la Piccolotto ha creato una joint venture. Ne parliamo con i protagonisti: Irene e Simone Piccolotto ed Edda e Samuele Broglio.
IDENTIKIT OKNOPLAST COMFORT E TECNOLOGIA "VINCONO"
Estetica, evoluzione, innovazione, ricerca, investimenti permettono di proporre rivestimenti in vero legno, con il suo calore e la sua eleganza oppure di abbinare la sobrietà estetica dell’alluminio alla struttura in PVC.
INTERVIEW SUPERFICI ILAR VERNICIATURE IL ROBOT ANTROPOMORFO A 7 ASSI
Di reportage in reportage, “Sistema Serramento” disegna il panorama delle aziende virtuose, che danno un’alta, costante e omogenea qualità ai sistemi di chiusura e oscuranti prodotti e verniciati in Italia. L’ennesima innovazione di un terzista di grande capacità imprenditoriale.
di Sonia Maritan
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INTERVIEW FINITURE L’INNOVAZIONE MARKETING ORIENTED: UN SERVIZIO ALL’UTILIZZATORE
FAIRS INTERCLIMA+ELECHB IDÉOBAIN BATIMAT TRE SALONI AL CENTRO DELLE NUOVE SFIDE DELL’EDILIZA
A Parigi in autunno Interclima+ElecHB, Idéobain, Batimat. di Beatrice Guidi
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INDIRIZZI UTILI
Come trasformare una falegnameria artigianale in una moderna azienda di serramenti: merito di un imprenditore e di un impianto di verniciatura intelligenti. di Adello Negrini
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CUSTOMIZED FINISHING SOLUTIONS Tante e concrete sono le ragioni che spiegano il successo internazionale di Superfici nella progettazione e produzione di soluzioni industriali complete per la finitura. Il nostro impegno si traduce nella capacitĂ di trasformare know-how tecnologico in un vantaggio competitivo per i nostri clienti grazie a soluzioni innovative e altamente personalizzate.
Ligna Hannover 22-26 Maggio Hall 16 - C06
info@superfici.com - www.superfici.com
COSA SI INTENDE CON IL TERMINE “DESIGN?”
di Sonia Maritan
EDITORIALE
«Adello Negrini ha l’entusiasmo di un ragazzo, la competenza di un veterano e il giornalismo scorre nelle sue vene come una linfa vitale di cui lui sembra nutrirsi, e io sono entusiasta di averlo nella nostra formazione di Web and Magazine, nella quale accade sempre più spesso che fra noi ci siano scambi su diversi argomenti del settore, ultimamente rimbalzano parole come design, industrial design, styling design, e lui con il suo stile vivace ci propone di questi concetti, significati e differenze; e trovo che "esternarli" possa essere un altro modo per comunicare ai nostri lettori che possono chiederci di approfondire qualunque argomento, noi lo faremo con impegno. Intanto però lascio spazio al nostro Adello, non è un caso che lui – per il quale far chiarezza è una missione – sia identificabile anche solo attraverso il suo nome di battesimo!» Considerazioni Riteniamo sia giunto il momento (e temiamo di essere già in ritardo), di fare chiarezza su un tema, non tanto gergale, quanto di merito, che sempre di più, a nostro avviso, rischia d’ingenerare confusione, ma anche illusioni non suffragate da contenuti efficaci, di natura prestazionale e non solamente estetica. Parliamo delle chiavi di lettura del termine “design”, e partiamo dalla definizione e dai significati di questa parola abbinata, come vedremo, ad altre. Abbiamo scomodato per questo anche la grande Treccani, che resta la madre, peraltro in continuo aggiornamento, di tutta la letteratura in materia. Orbene: “design”, termine inglese, significa, nella nostra lingua, semplicemente e ovviamente “disegno”. E fin qui siamo tutti d’accordo. Osserviamo che in questa trattazione scegliamo di essere volutamente “scolastici”, amanti come siamo della semplicità, che consideriamo un dovere informativo, di rispetto del lettore. Ci sono, sostanzialmente, altre due definizioni che coinvolgono la parola “design”, sulle quali impostiamo il nostro obbiettivo di “fare chiarezza”: sono “industrial design” e “styling design”. L’“Industrial design” Il disegno industriale consiste nella progettazione di oggetti destinati a essere realizzati in serie. Tale significato di progettazione è meglio espresso dalla locuzione anglosassone “industrial design”, grazie alla distinzione terminologica, propria della lingua inglese, tra design (“progetto”) e drawing (“disegno”). Aggiungiamo che nella nostra lingua per “progettazione” s’intende inoltre, con accezione generalista, un processo logico volto a realizzare un prodotto che soddisfi in modo ottimale requisiti espliciti (relativi a obiettivi e a vincoli tecnologici, di costo, tempo e qualità estetica). Lo “Styling design” Definirlo è semplice: è, in buona sostanza, la realizzazione di un prodotto che privilegia il risultato estetico finale, obiettivo che, senza escludere valenze tecnologiche prestazionali del manufatto, ne privilegia la forma, elaborata a prescindere dalla progettazione vera e propria. Come concludiamo Quanto detto sopra, ci serve per definire una chiave di lettura della “finestra di design”, una terminologia oggi abbondantemente in uso da parte dei produttori, che peraltro ci sembra non sfruttino in pieno tutte le valenze del loro prodotto, limitandosi, per così dire, a promuoverne il valore estetico. Comprendiamo perfettamente che sarebbe arduo presentare in televisione i requisiti tecnologici di una finestra, non è argomento da trenta secondi, ma dell’informazione cartacea. Sonia Maritan con Adello Negrini. Facciamo invece nostra, noi che di cartaceo ci occupiamo, la chiave di lettura della “finestra di design”, oggi adottata e motivata dai più autorevoli “addetti ai lavori”, compreso il Politecnico di Milano. La “finestra di design” è una “finestra di qualità”, bella, ci mancherebbe altro (come potrebbe il bello non essere di casa nel made in Italy?), ma capace di essere isolante, luminosa, sicura, con una funzione quindi di assoluto protagonismo nella casa, non più semplice strumento di chiusura, ma sistema polivalente dalle mille virtù. Tanto dovevamo a questo nobile arredo.
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di Alessio Santucci
CONVENTION ANFIT Il 07 aprile si è svolta presso la sede di AGB Alban Giacomo di Romani di Ezzelino (VI) l’Assemblea annuale di ANFIT, associazione per la Tutela della Finestra Made in Italy.
www.anfit.it
intermateriale
RICONFERMATA LA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE tanza di una vetrata isolante a marchio UNI. Infine Sergio Botta, dello Studio Botta, ha riassunto le possibilità offerte dal governo, come l’iperammortamento del 140% e la detrazione fiscale delle attività di ricerca. Durante l’assemblea si sono svolte le elezioni del presidente e del consiglio direttivo dell’Associazione. La votazione ha visto parecchie riconferme, ma anche qualche nuova entrata. In particolare, l’esito del voto, ha definito la configurazione delle cariche come di seguito esposta:
Si è passati dunque agli interventi degli ospiti. Enrico Pambianchi di Reale Mutua ha ribadito l’importanza della polizza messa a disposizione da Anfit, invitando chi ancora non lo avesse fatto a sottoscriverla. Daniele Predari, Presidente Assovetro Sezione Gruppo Trasformatori, ha sottolineato l’impor-
PRESIDENTE MICHELINI Laura (riconfermata) CONSIGLIERI AGOSTINI Germano, Agostini Group Srl (Venezia). (vicepresidente, riconfermato); BIONDI Quinto, Isolcasa Srl (Rimini) (nuovo); DALFINO Giovanni, S.G.S. Srl (Bergamo). (riconfermato); GIOVAGNINI Valerio, EuroInfissi Srl (Arezzo). (riconfermato); LA REGINA Massimo, Lacos Group Srl (MI). (nuovo); MICCOLIS Giuseppe, Miccolis Infissi Srl (Bari). (riconfermato); ROSSI Marco, Risposta Serramenti Srl (Brescia). (riconfermato) ZUFFI Franco, Bagni Snc (Ferrara). (riconfermato)
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Durante il suo intervento, Laura Michelini, riconfermata Presidente di Anfit, non si è limitata a elencare quanto già è stato fatto nei due anni della sua presidenza, ma ha anche delineato le linee guida per il futuro, a cominciare dalla modifica allo statuto dell’Associazione, votato all’unanimità dai soci, che da ora permette l’ingresso in Anfit anche ai posatori. È stato inoltre approvato il bilancio annuale.
di arch. Alessandro Palazzo*
EXPERT CONSULTANT
www.alessandropalazzo.it
intermateriale
UNA FINESTRA DI DESIGN È UNA FINESTRA DI QUALITÀ
Alessandro Palazzo *Consulente esperto CasaClima, docente Politecnico di Milano.
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In partenza a ottobre 2017 il nuovo Corso di Alta Formazione firmato POLI.design “Design per il Comfort abitativo”. In un paio di mesi, assistiti da docenti esperti nei loro ambiti (risparmio energetico, benessere abitativo, acustica, illuminotecnica, design del colore, impiantistica civile), i partecipanti acquisiranno competenze progettuali avanzate per essere subito operativi: dall’individuazione di sistemi impiantistici innovativi, alla selezione dei materiali naturali adatti a innalzare il livello di comfort termoigrometrico negli ambienti, fino alla messa in pratica della strategia di risanamento più adeguata per abbattere le spese energetiche. Il corso è inoltre supportato da aziende di alto profilo che interverranno in aula illustrando best practice e case history.
Siamo spesso portati a valutare la qualità di un serramento esterno dal costo e dalle sue caratteristiche estetiche. Ci lasciamo influenzare dal materiale utilizzato, dal disegno e dal colore dei profili e anche dalla ferramenta equipaggiata. Non dovremmo scordare però che un serramento vetrato esterno svolge alcune tra le più importanti funzioni che incidono sui consumi energetici degli edifici e sul comfort abitativo che percepiamo. Si sa che il fabbisogno energetico di un immobile è governato dalla più semplice equazione di bilancio: perdite meno ricavi. La riduzione o l’innalzamento della temperatura interna, causata dalla dispersione degli elementi edilizi (opachi e trasparenti) e dalle infiltrazioni d’aria, è solo in parte contrastata dai guadagni solari passanti attraverso le vetrature. La restante (gran) parte delle perdite di calore subite dall’involucro dell’edificio, inteso come mediatore dei flussi energetici, dev’essere forzatamente integrata da un sistema di generazione del calore. È così che inevitabilmente si innesca la diffusione in atmosfera di sostanze nocive che contribuendo all’innalzamento della temperatura terrestre provocano pesanti mutazioni climatiche negli ecosistemi più sensibili. I serramenti esterni vetrati, come nessun altro elemento edilizio, svolgono un’importante nonché duplice funzione nel bilancio energetico. Consapevoli della loro estrema importanza, ecco che diventa un po’ più chiaro come dovrebbe essere espresso il
concetto di design e di qualità riferito a una finestra. Innanzitutto ne andrebbero valutate le caratteristiche prestazionali, leggendo attentamente la scheda tecnica che le accompagna. Possiamo così individuare la classe di permeabilità dell’aria e di resistenza al vento, dovute alla quantità e alla qualità delle battute e delle loro guarnizioni. Ma soprattutto possiamo renderci conto delle prestazioni energetiche garantite dal telaio e dalla tipologia di vetro installato. In molti oggi comprendono il concetto di trasmittanza termica, che descrive il flusso di calore che attraversa un elemento edilizio. Il mercato italiano, sospinto dalle efficaci agevolazioni fiscali prorogate di anno in anno, propone ormai quasi indistintamente prodotti con Uw inferiore a 1,7 W/mqK. Ovviamente alcuni serramenti vetrati di ottimo livello prevedono caratteristiche migliori, puntando generalmente su telai in legno o in PVC ad alto livello di isolamento termico e acustico, che ospitano triple vetrature con trattamento basso-emissivo, riempite di gas nobili e dotate di distanziatori in PVC (il cosiddetto giunto caldo o warm edge). Probabilmente non tutti invece conoscono l'importanza di un dato presente nelle schede tecniche dei vetri. Si tratta del fattore solare "g" che descrive la frazione di radiazione solare incidente in grado di attraversare la vetrata e penetrare nei nostri locali. Il valore di "g" andrebbe attentamente valutato dal progettista sulla base delle caratteristiche climatiche del luogo d’installazione.
!"#$$!%&'()*!"!++(),)!'-./0#00( Consulente energetico CasaClima, esperto nella ricerca di materiali e tecnologie capaci di abbattere i costi energetici degli immobili e di migliorare il comfort abitativo, sia negli edifici esistenti sia in quelli di nuova realizzazione. Si è laureato in architettura al Politecnico di Milano, dove dal 2008 è Professore a contratto presso la Scuola del Design. Dal 2010 è consulente della Commissione Europea per la realizzazione di alcuni interventi di retrofit energetico e per la nuova edificazione dell'IPSC di 11.000 mq all'interno del Centro Ricerche JRC di Ispra (Varese). Per due anni è stato responsabile della rubrica “Energia” pubblicata sul bimestrale Frames del Gruppo Editoriale Il Sole 24 Ore. Nel 2012 è stato selezionato da Regione Lombardia tra gli specialisti della Certificazione energetica degli edifici. È attualmente impegnato in diversi interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica su costruzioni esistenti. rinnovare l’aria viziata dei locali ma anche dalle infiltrazioni e dalle discontinuità interstiziali causate da una cattiva messa in opera degli elementi edilizi. Tipicamente le giunzioni dei serramenti alla struttura muraria rappresentano i punti deboli in cui il calore interno può disperdersi. La scelta di serramenti a elevata tenuta, il loro posizionamento sul piano dell’isolamento termico, mediante un fissaggio a controtelaio coibentato su quattro lati e l’utilizzo di nastri di tenuta autoespandenti, insieme a una uniforme intonacatura delle superfici murarie, possono garantire un involucro pressoché ermetico.
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Un alto valore di fattore solare favorisce le entrate gratuite di calore durante il regime invernale, riducendo i consumi. Mentre un "g" basso può contribuire a limitare il surriscaldamento degli ambienti durante le torride giornate estive. Inutile forse ricordare che a tal fine un’efficace schermatura solare garantirebbe un ottimo comfort altrimenti difficile da raggiungere. Nei vetri singoli il fattore “g” equivale a circa il 90%, nei vetri doppi dotati di rivestimento basso-emissivo è di circa il 60% mentre può scendere fino al 40% nelle vetrate a triplo vetro dotate di coating con depositi metallici. È utile quindi tenere in considerazione che le vetrate a triplo vetro con le camere riempite di Argon o Kripton, presentano valori di trasmittanza termica decisamente ridotti, a fronte però di una scarsa attitudine a favorire i guadagni solari, preziosissimi nelle giornate invernali. Da ultimo è utile tenere presente che una finestra, per mantenere in opera le sue caratteristiche prestazionali, dev’essere installata secondo un metodo di posa qualificato. Infatti, le perdite di calore per ventilazione incidono in modo rilevante sul fabbisogno energetico, soprattutto in presenza di un involucro con ottime caratteristiche termiche. Tali dispersioni sono in gran parte generate dalla necessità di
di Mauro Zamberlan
PREVIEW LIGNA TWT
www.twt.tools
legno
Efficienza e produttività, valore e competitività: ecco cosa potete chiedere a 4Life di TWT. TWT sarà presente a Ligna 2017 per illustrare tutti i benefici – tecnici ed economici – di 4Life, una nuova concezione di utensili che aumenta la qualità del lavoro e dell’offerta dei serramentisti.
In alto Filippo Pellitteri, presidente di TWT srl. A destra i quattro vantaggi tecnici del sistema 4Life.
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LA TECNOLOGIA 4.0 Industria 4.0, Internet of Things e Smart Factory sono le parole d’ordine dell’edizione 2017 di Ligna. Concetti che sintetizzano la trasformazione in atto: l’utilizzo delle ultimissime tecnologie per assicurare al cliente maggiore efficienza e produttività e, naturalmente, maggiore competitività. A livello internazionale le tecnologie per la lavorazione del legno, in particolar modo nel campo dei serramenti, dimostrano di essere in rapida evoluzione negli ultimi anni. Come ha sottolineato Filippo Pellitteri, presidente di TWT Srl, in una recente intervista, i produttori di serramenti si stanno attrezzando con macchine altamente tecnologiche e pertanto richiedono soluzioni all’altezza. «A Ligna i riflettori del nostro stand si concentreranno sul sistema 4Life» spiega il signor Pellitteri, un’evoluzione del concetto costruttivo dell’utensile, dove le fasi di sgrossatura e finitura avvengono in un unico passaggio. Il logo di 4Life da un lato rimanda alla filosofia dell’Industry 4.0: 4Life è a tutti gli effetti una nuova tecnologia produttiva che aumenta la produttività e la qualità del lavoro del ser-
ramentista. Dall’altro richiama i 4 vantaggi essenziali che il sistema offre dal punto di vista sia tecnico sia economico. QUATTRO GRANDI VANTAGGI TECNICI Considerando gli aspetti tecnici: 1) la distanza ridotta tra l’inserto sgrossatore e quello finitore assicura una maggiore efficacia, ovvero: • la ripartizione del taglio riduce notevolmente i carichi sull’albero motore; • la particolare angolatura fra i taglienti previene le microvibrazioni dell’utensile che inevitabilmente si ripercuotono sul legno lavorato; • si ha meno scheggiatura in fase di tenonatura e controsagoma;
QUATTRO IMPORTANTI VANTAGGI ECONOMICI Dal punto di vista economico: 1) il sistema 4Life è vantaggioso anche per la piccola e media realtà produttiva. Richiede infatti un investimento di circa un 10% superiore rispetto a un utensile tradizionale, mentre il punto di pareggio economico si ottiene dopo sole 1.000 finestre prodotte. 2) Si tratta di un investimento mirato con un ritorno economico sicuro. 4Life con la soluzione HSK standard equilibrato rappresenta il prodotto ideale per una media produzione, mentre il 4Life con HSK Hydro soddisfa meglio i requisiti di una produzione elevata. 3) 4Life elimina i costi mascherati, ad esempio una finitura migliore assicura risultati eccellenti in fase di verniciatura. 4) Con questa sistema si hanno meno fermi macchina. 4Life è 4 volte più produttivo rispetto a un tagliente tradizionale. Inoltre si possono programmare piani di manutenzione personalizzati secondo specifiche esigenze.
EFFICIENCY AND PRODUCTIVITY, VALUE AND COMPETITIVENESS: THESE ARE THE ADVANTAGES OF USING 4LIFE BY TWT TWT will be illustrating at Ligna 2017 all of the technical and economic benefits of 4Life, a new concept tool that increases the quality of processing and of the production of window and door manufacturers. Industria 4.0, Internet of Things and Smart Factory are the key words at the 2017 edition of Ligna. These concepts are the synthesis of the transformation under way consisting in the use of state of the art technology to provide clients with greater efficiency and productivity and, therefore, a greater competitive edge. Internationally, wood processing technology – and window and door manufacturing especially - has been quickly evolving in recent years. As Filippo Pellitteri, president of TWT Srl, underlined in a recent interview, window and door manufacturers are acquiring highly sophisticated machinery that therefore requires equally sophisticated tools. “At Ligna our stand will showcase the 4Life system” Mr. Pellitteri explains, “an evolutionary step forward in tool construction, by which the roughing and finishing phases are conducted simultaneously.” The logo of 4Life also evokes the Industry 4.0 philosophy: on the one hand 4Life is by all means a new production technology that increases productivity and wood manufacturing quality, and on the other it points to the 4 key advantages the system offers from a technical and economic viewpoint. FOUR GREAT TECHNICAL ADVANTAGES Technically speaking: 1) The shorter stacking between the roughing insert and the finishing insert provides greater effectiveness, i.e.: • The even distribution of the cutting action significantly reduces stress on the drive shaft; • The special angle between the cutters prevents tool micro-vibrations that inevitably transfer to the wood being processed; • Less chipping during tenon and counter profile making;
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• si ottiene un eccellente grado di finitura in lungovena; 2) si sono annullate le tolleranze, grazie a canotti speciali e al sistema di attacco utensile HSK Hydro; 3) gli inserti con doppia affilatura riducono il contatto del tagliente nella delicata fase di asportazione del truciolo; 4) la manutenzione è ridotta grazie anche a NaDia Diamond Coating: gli inserti di sgrossatura si sostituiscono 1 sola volta ogni 4 manutenzioni.
• Excellent finish levels when ripcutting; 2) Tolerances are annulled, thanks to the special quills and to the HSK Hydro chuck; 3) The double cutting edge inserts reduce contact with the cutter during the delicate chip evacuation phase 4) Less maintenance required also thanks to the NaDia Diamond Coating: the roughing inserts can be replaced only once every 4 maintenance operations.
In alto coltelli trattati con la tecnologia NaDia Diamond Coating. Sotto esempio di sistema per serramenti 4Life.
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NADIA, IL COATING CHE VINCE L’ATTRITO Nell’impegno di incrementare le prestazioni dei propri utensili portando il rapporto “inserto/pezzi prodotti” a livelli di eccellenza, TWT impiega la tecnologia NaDia Diamond Coating per tutti i suoi inserti. Si tratta di un rivestimento innovativo che allunga la vita dei coltelli riducendone l’usura, garantisce un’ottima finitura, uniforme e costante nel tempo, rendendo minime le operazioni di manutenzione. Il rivestimento si ottiene usando una sostanza denominata Liquid-Diamond che viene depositata sul coltello attraverso un processo PE-CVD (Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition) a bassa temperatura. Lo strato, dello spessore di circa un micron, assicura ai coltelli un’elevata durezza, una maggiore resistenza all’abrasione e all’usura, un basso coefficiente di attrito, antiaderenza e scorrevolezza a contatto con il legno. Il rivestimento viene applicato sul coltello finito, senza limiti di forma. Il basso spessore lo rende particolarmente adatto all’applicazione su coltelli standard. In altre parole la tecnologia NaDia può essere applicata a qualsiasi utensile a fissaggio meccanico. I risultati ottenuti da numerosi test consentono di affermare che la durata dei coltellini può aumentare anche del 300%. È evidente inoltre il miglioramento in termini di qualità della finitura per tutte le tipologie di prodotti lignei: legno massello e lamellare, pannelli listellari, multistrato e truciolari nobilitati con tranciati lignei.
FOUR GREAT ECONOMIC ADVANTAGES Economically speaking: 1) the 4Life system is advantageous even for small and medium-sized manufacturers. It requires an investment that is about 10% higher compared to that for traditional tools, but the break-even point is reached after only 1,000 windows produced. 2) It is an investment aimed at ensuring returns on investment. 4Life with the HSK balanced standard option is the ideal solution for medium-sized manufacturers, while the 4Life system with the HSK Hydro option better meets the requirements of high-volume production. 3) 4Life eliminates hidden costs. For example: better finishing ensures excellent painting results. 4) Less machine down-time. 4Life is 4 times more performing compared to traditional cutters. It is also possible to schedule customised maintenance plans based on specific needs. NADIA, THE COATING THAT BEATS FRICTION In its commitment to improving the performance of its tools and to bringing the “insert/pieces output” ratio to even higher levels, TWT applies the NaDia Diamond Coating technique to all of its inserts. The treatment consists in an innovative coating that lengthens the lifespan of the knives and decreases wear, guarantees excellent finishing results that are even and constant over time, and therefore greatly reduces the maintenance required. The coating is obtained by applying a layer of a substance called Liquid-Diamond onto the cutting edges via a process called PE-CVD (Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition) at low temperatures. The layer, about 1 micron thick, makes the knives very hard, more capable of resisting abrasion and wear, and provides them with a lower coefficient of friction, an anti-gripping effect and more fluidity when in contact with wood. The coating is applied to the finished knives, without any limitations in shape. Its thinness makes it especially suited for application to standard knives. In short, NaDia technology can be applied to any mechanical-fastening tool. Many tests show that it increases the lifespan of treated knives by up to 300%. Another evident advantage is the improvement in terms of finishing quality with all wood product types: solid wood, glulam, blockboard panels, plywood and chipboard panels improved with wood veneering.
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di Samuele Broglio
OUTLOOK È di recente stata pubblicata da UNI la norma UNI 11673-1 relativa alla progettazione del giunto di posa dei serramenti esterni, norma da lungo tempo attesa da molti operatori del settore in quanto destinata a contribuire a risolvere la paradossale situazione che vedeva il prodotto serramento coperto da norma prestazionale obbligatoria e la posa in opera dello stesso lasciata alla libera interpretazione e fantasia del singolo.
intermateriale
PROGETTIAMO LA POSA IN OPERA
Samuele Broglio.
Trattando della UNI 11673-1, occorre subito dire che la nuova norma da sola non può riuscire a regolamentare tutti gli aspetti relativi all'installazione in quanto essa a differenza del serramento non è un prodotto che si certifica all'uscita della ditta produttrice, ma bensì un insieme di operazioni da eseguire in cantiere e la cui buona riuscita dipende tanto dalla adeguata progettazione del giunto quanto dalla formazione del personale e dalla correttezza delle operazioni svolte: a fronte di ciò è quindi evidente che la norma relativa alla progettazione del giunto di posa ormai pubblicata dovrà essere seguita da una serie di “sorelle” che regolamentino sia la formazione degli installatori sia le modalità di controllo delle operazioni eseguite, così da contemplare, nei limiti del possibile, tutte le variabili del problema. In ogni caso la UNI 11673-1, per quanto
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limitata agli aspetti legati alla progettazione del giunto, è già di per sé sufficiente a tracciare una linea netta in grado di definire in buona parte cosa sia “a regola d'arte” e cosa no, e a far catalogare una volta per tutte non più conformi quei sistemi di posa basati banalmente su “quattro viti (dimensionate alla buona), una cartuccia di silicone (di tipologia ignota) e una bomboletta di schiuma (sconosciuta tanto quanto il silicone), il tutto applicato a occhio, alla veloce e senza regola alcuna” che ancora troppo spesso si trovano nei cantieri soprattutto se del tipo economico estremo. Analizzando il testo del documento si nota anzitutto che la norma ha un ben chiaro campo di applicazione (vedi capitolo 1), essendo dedicata alla posa di: • serramenti esterni trattati dalla UNI EN 14351-1 con l'esclusione delle finestre da tetto (le modalità di posa sono particolari dato il tipo di manufatto e dato il posizionamento) e dei serramenti aventi prestazione di resistenza al fuoco dall'esterno (la posa di prodotti resistenti al fuoco segue regole proprie); • porte interne trattate dalla prEN 143512 (di prossima pubblicazione come norma EN) ma solo per le prestazioni di giunto relative alle caratteristiche prestazionali dichiarate dal fabbricante (le porte interne possono avere o non avere certe caratteristiche che invece sono di default nei serramenti esterni); • porte industriali, commerciali e da
Dopo aver definito le tipologie di prodotto alla cui installazione è applicabile la UNI 11673-1, la norma elenca tutti i riferimenti normativi in essa utilizzati (capitolo 2) e fornisce un ampio e utile glossario dei termini propri del processo di posa (capitolo 3). Terminata la parte introduttiva, la norma (capitolo 4) entra nello specifico della progettazione del giunto, cominciando a definire: • che il giunto deve essere progettato correlandolo alle prestazioni del prodotto così come dichiarate dal fabbricante, nel rispetto delle disposizioni delle norme di riferimento, è quindi evidente che non esiste una modalità di posa in opera buona per tutte le situazioni, ma che come accade in altri settori le prestazioni dell'oggetto richiedono procedure specifiche che saranno sempre più raffinate quanto più prestazionale sarà il serramento (per esempio un serramento da 38 dB richiederà tecnologie di posa meno estreme rispetto a uno da 48 dB in quanto la prestazione attesa dal prodotto è sensibilmente inferiore); • quali siano le sollecitazioni a cui è presumibilmente sottoposto il serramento e da tenere presenti all'atto della progettazione del giunto di posa (deformazioni struttura muraria, condizioni climatiche interne ed esterne, agenti atmosferici, deformazioni proprie del materiale del serramento e carichi propri); la predetta enumerazione potrebbe sembrare ovvia, ma per chi come me svolge spesso il ruolo di perito in contenziosi legali non è infrequente trovarsi di fronte a metodologie di posa rivelatesi insufficienti (e quindi soggette a contestazione), proprio per mancata valutazione
e/o sottovalutazione di uno o più dei citati aspetti; • quali siano le prestazioni attese/necessarie, ossia efficacia del fissaggio in relazione ai carichi, mitigazione del ponte termico (non annullamento in quanto impossibile), isolamento giunto primario e secondario, impermeabilizzazione all'aria lato interno (per ridurre il rischio di formazione muffe nel giunto), la protezione dagli agenti atmosferici sul lato esterno, la compensazione delle variazioni dimensionali del vano di posa e se previste il mantenimento delle prestazioni antieffrazione; • quali siano i piani funzionali sui quali esplica la sua azione il giunto di posa, ossia il piano di tenuta agli agenti atmosferici situato all'esterno, il piano di permeabilità all'aria interna all’edificio situato logicamente all'interno e il piano di isolamento termoacustico e di tenuta meccanica situato tra i primi due, quindi praticamente in corrispondenza del bordo “nascosto” del serramento. Questa parte, che come detto potrebbe sembrare banale, serve invece a scomporre con la massima precisione un giunto di posa nei suoi costituenti base al fine di valutare in maniera analitica le necessità e lo schema di progetto, ed è correlata da alcune chiare e semplici sezioni tecniche. Proseguendo con il punto 5, la norma passa a considerare singolarmente i requisiti tecnici, analizzandoli puntualmente e dando importanti istruzioni progettuali. Nello specifico la norma tratta di: • Isolamento termico (punto 5.1): l'isolamento termico di un giunto deve tenere conto degli aspetti legati alle isoterme del giunto, della coerenza tra la temperatura esterna minima accettabile per evitare la formazione di muffe e i valori
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garage trattate dalla UNI EN 13241-1 ma solo per le prestazioni di giunto relative alle caratteristiche prestazionali dichiarate dal fabbricante.
medi mensili di cui alla UNI 10349-1 e dell'analisi del ponte termico lineare del giunto stesso. È evidente che un'analisi precisa e accurata di tali aspetti può essere effettuata solo e unicamente mediante specifici strumenti informatici di analisi dei flussi termici, in quanto la valutazione di tali fattori non può essere assolutamente eseguita con metodi empirici; chi volesse quindi studiare in proprio uno schema di posa dovrà dotarsi sia degli idonei mezzi sia delle idonee competenze al fine di garantire un risultato scientificamente provato. Le principali ditte produttrici di componenti per installazione comunque hanno effettuato tali analisi e quindi applicando rigorosamente le procedure previste dai protocolli di posa si dovrebbe essere in grado di garantire un risultato all'altezza delle richieste. • Isolamento acustico (punto 5.2): per quanto per la valutazione dell'isolamento acustico di un giunto non siano disponibili a oggi strumenti di analisi preventiva similari a quelli applicabili all'isolamento termico, la norma, basandosi sull'ampia casistica oggi a disposizione, fornisce alcune informazioni basilari necessarie a progettare adeguatamente il giunto dal punto di vista di questa prestazione. Oltre a un'importante tabella informativa, che correla la prestazione minima accettabile del materiale di sigillatura alla prestazione acustica dichiarata del serramento, è degno di nota il
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fatto che la norma definisca come più prestazionale per principio la posa su mazzetta a L rispetto a quella su foro passante. • Infiltrazioni d'aria (punto 5.3): la norma fornisce alcune regole di base per la progettazione del giunto, oltre a dare una correlazione tra la permeabilità all'aria del materiale di sigillatura per unità di lunghezza e la pressione dell'aria alla quale il serramento sarà presumibilmente sottoposto. • Tenuta all'acqua (punto 5.4): la norma fornisce alcune regole di base per la progettazione del giunto. • Resistenza meccanica al carico del vento e ai carichi propri (punto 5.5): la norma fornisce un esauriente elenco delle potenziali sollecitazioni alle quali un serramento può essere sottoposto e rispetto alle quali deve essere dimensionato il fissaggio, dando poi le misure minime accettabili dell'interasse tra il punto di fissaggio meccanico e delle distanze tra il primo fissaggio e gli angoli del serramento; per quanto tale aspetto sia spesso sottovalutato in quanto si ritiene che con le moderne tecnologie la caduta di un serramento sia praticamente impossibile, lo scrivente fa presente che le resistenze alle sollecitazioni meccaniche sono argomento collegato alla sicurezza in uso e che quindi eventuali mancanze che provochino cadute del manufatto sono potenzialmente foriere di ripercussioni penali.
• Resistenza all'effrazione (punto 5.5.1): la norma da alcune indicazioni in merito, che però sono fondamentalmente complementari a quelle contenute nel punto precedente. • Resistenza meccanica ai carichi del vento e carichi propri (punto 5.6): per quanto il titolo del paragrafo faccia pensare a una ripetizione del punto precedente esso invece tratta della durabilità di questo aspetto e fornisce alcune indicazioni in merito agli aspetti da tenere in considerazione, fornendo inoltre una tabella riassuntiva delle potenziali cause di degrado e delle possibili contromisure. • Composti Organici Volatili (punto 5.7): la norma fornisce alcune regole di base per valutare i componenti il giunto di posa. • Comportamento igrometrico e traspirabilità del giunto (punto 5.8): la norma fornisce alcune regole di base per valutare i materiali impiegati e per deciderne la corretta collocazione.
siano le caratteristiche prestazionali dei singoli materiali, quali siano (se pertinenti) i limiti prestazionali ammessi e le relative norme di prova/classificazione (punto 6.1 prospetto 3), dando alcune regole d'impiego (punto 6.2) e infine fornendo una tabella di compatibilità tra le varie tipologie di sigillanti fluidi e i materiali costituenti sia il serramento sia il contorno murario (punto 6.3 prospetto 4). Al termine il documento normativo fornisce alcune indicazioni relative ad accessori e componenti aggiuntivi quali cassonetti e zanzariere (punto 7), riporta alcune sezioni schematiche di giunti di posa complete di analisi termica (Appendice A) e finisce dando uno schema sintetico delle principali criticità riscontrabili durante gli interventi di sostituzione di prodotti esistenti (Appendice B).
Qui termina la trattazione di questa nuova norma, che quando verrà raggiunta dalle sue sorelle dedicate alla formazione del personale e alla verifica delle operazioni eseguite darà luogo a La norma poi prosegue (capitolo 6) un corpus finalmente in grado di normadando una tabella schematica di quali lizzare le operazioni di posa in opera.
di Carmine Garzia
MARKET
UFFICIO STUDI ECONOMICI UNICMI
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alluminio
Nel 2016 è proseguita la lieve ripresa generata dalle ristrutturazioni. Il 2017 rappresenta un anno di transizione per rafforzare struttura finanziaria delle imprese e per investire in prodotti sempre più efficienti.
IL MERCATO DELL’INVOLUCRO EDILIZIO L’Ufficio Studi Economici di Unicmi, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti, ha reso disponibile il Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio - Il mercato nel 2016, le previsioni per il 2017. Il Rapporto, da anni, ha lo scopo di fornire alle imprese e agli analisti di mercato, in un unico quadro sintetico d’insieme, informazioni aggiornate sull’evoluzione del settore dell’involucro edilizio, ovvero dei serramenti metallici, delle facciate continue e dei prodotti correlati. Il rapporto si articola in cinque sezioni dedicate a contenuti specifici, e in particolare ai comparti che compongono il settore dell’involucro edilizio. Il Rapporto sottolinea come la domanda complessiva di serramenti e facciate nel mercato italiano si attesti su un valore di circa 4,27 miliardi di Euro di cui 2,75 nel settore residenziale e 1,52 in quello non residenziale, inclusi circa 485 milioni di Euro di facciate continue. Riguardo ai serramenti metallici, il Rapporto 2017 evidenzia come il 2016 abbia confermato la lieve ripresa riscontrata nel 2015 con un aumento delle vendite di circa l’1% rispetto all’anno precedente attestando il valore 2016 a circa 1,418 miliardi di Euro. L’inversione di tendenza rispetto alla
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netta flessione che ha attraversato il mercato dal 2009 al 2014 (-40%) è stata in parte significativa generata dal mercato del recupero, ma ha beneficiato anche della ripresa delle nuove costruzioni, anche di quelle non residenziali. Si tratta comunque di una ripresa debolissima che interessa solo alcune imprese, quelle più votate al mercato residenziale “retail” costituito da piccoli lavori di sostituzione di infissi con committenza privata. Le aziende del comparto continuano a operare con un struttura finanziaria vulnerabile, determinata in primo luogo dalle difficoltà di incasso dei crediti. Il rapporto tra crediti e valore della produzione è estremamente elevato e si situa strutturalmente a oltre 50%, sostanzialmente incassano circa la metà di quello che vendono e producono in un anno. Il 2017 si è aperto con lo stesso clima d’incertezza politica che ha caratterizzato la fine del 2016 e tale situazione perdurerà per gran parte del 2017 contribuendo a congelare/rimandare le riforme di cui il sistema paese ha bisogno per liberare il potenziale di sviluppo. La ripresa continuerà con tassi estremante bassi in linea con quelli riscontrati finora e questo interesserà tutti i settori strategici dell’economia tra cui le costruzioni e i comparti collegati. I dati sull’evoluzione
do a far investimenti mirati non solo a incrementare l’efficienza, ma anche a sviluppare prodotti nuovi, con prestazioni superiori e facilmente industrializzabili. I dati sulle performance economiche delle imprese evidenziano come sia prioritario intervenire per stabilizzare la struttura finanziaria, attraverso operazioni di ristrutturazione del debito, ricapitalizzazione e l’utilizzo di nuovi strumenti finanziari (quali i mini bond). Gli interventi finanziari sono quindi un prerequisito fondamentale per agganciare la ripresa. La pubblicazione integrale è scaricabile sul sito di webandmagazine.media. o quello di UNICMI. Finestre vendute residenziale nuovo vs rinnovo (milioni di unità)
Elaborazioni UNICMI su dati ISTAT
Evoluzione delle quote di mercato in volumi (unità finestre vendute) nel mercato dei serramenti in Italia
Elaborazioni UNICMI
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del portafoglio commesse dei serramentisti e dei costruttori di facciate confermano questo trend. I serramentisti sono prevalentemente legati al mercato locale e ai consumi delle famiglie, per cui risentono direttamente dell’andamento dell’economia nazionale e del clima d’incertezza che interessa gli investimenti privati. I serramentisti che, nel 2016, hanno subito una riduzione degli ordinativi sono aumentati e non vi sono segnali positivi per quanto attiene la crescita del portafoglio. È evidente, che in questo scenario, il mantenimento degli incentivi fiscali è un prerequisito fondamentale per sostenere la domanda, poiché da essi dipende circa metà dei ricavi di queste aziende. Considerata la permanenza degli incentivi fiscali, il valore del mercato dei serramenti in alluminio in Italia dovrebbe crescere nel 2017 per una percentuale variabile tra il 2 e il 2,5%. I dati relativi al mercato italiano delle facciate continue confermano un’inversione di tendenza (+2,5%) attestandosi su un valore di circa 485 mln. euro. Questa ripresa è in parte legata a una ripresa degli investimenti nelle costruzioni non residenziali, in particolare quelle destinate al terziario e quelle pubbliche. Un contributo rilevante ai ricavi delle aziende proviene anche dai lavori di recladding, ovvero di sostituzione delle facciate continue esistenti che incide, secondo le stime di Unicmi, per circa il 14% sul totale del mercato delle facciate e vale circa 67 milioni di Euro. I costruttori di facciate hanno una presenza consolidata sui mercati internazionali, in particolare in Europa, Stati Uniti, Medio Oriente. Negli ultimi anni si è assistito a una crescita significativa delle esportazioni, che, nel 2014 hanno quasi raggiunto il 40% del fatturato. Nel 2015 e 2016 si assiste a una diminuzione dell’incidenza delle esportazioni sul fatturato che è collegata alla ripresa del mercato interno e del conseguente aumento dei lavori realizzati in Italia. In conclusione, i dati elaborati dall’Ufficio Studi Economici Unicmi, fanno ritenere che il 2017 non sarà l’anno del consolidamento della ripresa, come si poteva ipotizzare dai dati diffusi in autunno sull’economia italiana, ma sarà un anno di transizione che le aziende dovranno utilizzare per prepararsi alla vera ripresa, operando per rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale e ricomincian-
di Felice Ragazzo
UNIVERSITY Sapienza www.uniroma1.it legno
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A destra, la situazione attuale della porta Biberatica presa a pretesto per la Tesi.
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Janua Rimosa, l’idea di un infisso per un complesso monumentale: portone ligneo sulla Via Biberatica presso i Mercati Traianei. Tesi di Laurea in Disegno Industriale di Nadine De Carlo1 che persegue l’obiettivo della sintesi formale, in modo che il nuovo inserimento, contamini il meno possibile il contesto, ed è la stereotomia lignea a mezzo di CNC a renderlo possibile, associando senza “filtri” legno-pietra, i materiali del portone e del portale.
JANUA RIMOSA Perché una porta, perché una Tesi, perché un contesto archeologico. Posto così il problema, finisce per affiorare una catena di valori di enorme significato. Il primo: la porta; progettare oggi una porta significa compiere un atto elevatissimo in campo industriale e, per questa via, prefigurare in qualche modo un futuro. Il secondo: la Tesi; con la Tesi si attesta in modo formale il conseguimento della pienezza professionale, culturale e scientifica in un determinato campo della conoscenza e delle attività umane e, per certi aspetti, il primo passo per un ordinato ricambio generazionale nelle professioni. Il terzo: il contesto archeologico; il tema del contesto archeologico rimanda alle radici di quello che siamo oggi, per mezzo di quanto hanno fatto di eccellente i nostri antenati, secoli e secoli addietro e, quindi, costituisce una solida base di identità sotto ogni punto di vista, ma soprattutto civile. Rispetto a tutti questi temi si staglia il ruolo che può avere il design. Un design che si connota per la specificità dell’oggetto-porta: per eccellenza un oggetto “diacronico”, ovvero che deve funzionare nei due tempi – del chiuso e dell’aperto – sia quando separa due spazi, sia quando lì connette. Qui poi vedremo come si aggiungeranno altre importantissime funzioni, proprio per la particolarità del sito. Al tempo stesso, un design che si confronta con la scienza e con la cultura, in termini di ricerca e di formazione. Ma ancora, un design che, in quanto disciplina, è geneticamente proiettato verso il futuro, si trova invece a
svolgere un ruolo peculiare in un contesto originato in un passato remoto per il cui valore si pone l’imperativo della conservazione. E, sebbene l’oggetto da conservare sia di per sé un unicum, ciò non toglie che sia talvolta implicato il concetto di serie – ovvero l’intima essenza del design – nel momento in cui si debbano attuare interventi, specialmente quando la mole assurge a scala architettonica. Fatte queste premesse, entriamo più profondamente nel merito della questione. I vani che si affacciano sulla Via Biberatica2 che un tempo erano adibite a
A sinistra, lo stipite sinistro. Stereotomie lapidee finalizzate agli alloggiamenti di dispositivi di apertura-chiusura, presumibilmente lignei, diversificatisi nel tempo. Sopra, lo stipite destro, parte in basso. Stereotomie e abrasioni così come risultano attualmente.
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taverne, o forse a spacci di spezie orientali3 e in tempi meno remoti probabilmente anche a stalle, contengono al loro interno pareti affrescate. Col tempo gli affreschi si sono molto deteriorati e le cause, scontate quelle di origine antropica, sono soprattutto dovute all’eccesso di umidità di risalita, unitamente alla luce solare che passa attraverso gli ampi vani-porta. Due motivi di degrado fisicamente contrapposti. Ed è a partire da questo ceppo problematico che la candidata a discutere la Tesi, Nadine De Carlo, ha preso a sviluppare l’idea di porta. Al dato degli affreschi, va aggiunto quello dei portali lapidei, i quali, per un verso, sono espressione dei modi in cui nell’antichità romana era concepito il sistema-infisso4, per altro verso, manifestano pure essi varie forme di deterioramento. In effetti, nei conci di travertino si manifestano qua e là lievi scostamenti e questi, dopo duemila anni di apposizione, sono più che comprensibili: terremoti, alterazioni statiche nell’edificio e altro ancora, possono sicuramente esserne state le cause. I veri segni di degrado consistono però in due altre situazioni: l’abrasione delle soglie per passaggi pedestri, veicolari e variamente oggettuali (sacchi, casse, recipienti, cesti, carri, etc.); lo scalpellamento di vacui atti a
ospitare appigli e alloggiamenti di tipi di infissi, o altri generi di manufatti, avulsi da quelli originari. A questo punto la “equazione” da risolvere per l’infisso è chiaramente definita. La “soluzione” deve tenere conto dei seguenti “vincoli” e/o “variabili”: • consentire adeguata aerazione; • minimizzare l’illuminazione naturale; • adattare il telaio dell’infisso ligneo al portale lapideo; • stabilire la specie legnosa più idonea; • praticare le tecnologie più efficaci; • fissare il rapporto ideale tra “testo” e “contesto” in termini di design. Vediamo ora, punto per punto, gli aspetti essenziali implicati. È evidente che per consentire adeguata aerazione l’infisso non può essere stagno, in qualche modo deve possedere vacui filtranti! È evidente, per contrario, che la minimizzazione dell’illuminazione naturale si possa ottenere rendendo più compatte possibile le ante! L’adattamento delle membrature del telaio ai conci lapidei del portale si realizza normalmente mediante l’applicazione di un coprifilo, scontando una adeguata tolleranza tra luce del portale e profilo del telaio. Data la posta in gioco e anche in relazione ad aspetti attinenti all’ultimo punto, la candidata alla Tesi ha sagacemente scelto di praticare una strada meno scontata. Circa la specie legnosa, la scelta non poteva essere che quella di valorizzare il legno di Castagno che cresce nel vulca-
Nella prima foto in alto l’immagine di una porzione stralciata del sistema di intelaiatura tra montanti e traversi (fasciame), nelle cui giunzioni sono stati parzialmente rimossi gli spigoli. Nella seconda foto in alto, l’immagine capovolta di un ipotizzato blocco ligneo di riempimento, relativo a una zona abrasa della soglia. Nella terza foto in alto, l’immagine di una porzione stralciata del sistema di collegamento tra montanti periferici e traversi, le cui giunzioni sono interamente di tipo “apoliedrico”, con raggi di curvatura di lunghezza uniforme. Nella quarta foto in alto la visualizzazione del processo di elettro-fresatura finalizzato ad asportare materiale in uno dei traversi del fasciame e in uno dei sottili montanti interni. Nella foto a destra in basso, la nuvola di punti di una porzione lapidea da riempire con un ringrosso ligneo.
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no laziale, o nei monti cimini, il quale, dagli studiosi di forestazione è considerato della più elevata qualità, a prescindere dal fatto che, di per sé, questo legno possiede già notevoli doti di durabilità, anche grazie alla notevole quantità di tannino contenuta. Insomma, un tipo di approccio che mette in causa anche il concetto di “chilometro zero”. Il tema delle tecnologie più idonee ed efficaci, nonché più ricche di suggestioni innovative, è stato estesamente affrontato dalla candidata essenzialmente in due direzioni: definizione geometrica accurata del portale lapideo; applicazione di tecniche di stereotomia lignea a mezzo di CNC. Il fissaggio del rapporto ideale tra “testo” e “contesto” è stato senza dubbio il problema più insidioso e difficile da affrontare, quello dove il livello di maturazione progettuale si doveva manifestare nel modo più pieno. Ed è proprio da quest’ultimo punto che bisogna partire per inanellare tutti gli aspetti che hanno permesso alla candidata di raggiungere la migliore sintesi, o per meglio dire, di formulare un’attendibile Tesi. Su questo terreno, il primo rischio da evitare era quello di cadere nelle trappole di vieti stereotipi, romanticheggianti e storicizzanti, proprio per il fatto che il “contesto” dei Mercati Traianei è augusto e magnificente. Il rischio della retorica in questi casi è davvero fatale. Pertanto, niente richiami a generiche tipologie vetero-stilistiche di pseudo-
infissi, per lo più caratterizzate da riquadri scanditi da diagonali incrociate, così come desumibili da iconografie o ricostruzioni archeologiche, non di rado malcerte e retoriche. L’obiettivo da perseguire non poteva essere che quello della purezza e dell’essenzialità della forma, in modo che, col nuovo inserimento, il contesto ne fosse contaminato il meno possibile. Questo tipo di approccio è congruente con l’assunto del punto più sopra che attiene al tema delle tecnologie. L’idea di definire una geometria accurata dei conci lapidei del portale si sposa perfettamente con quella di elettro-fresare pezzi di legno in “negativo”,
3D. Avendo ben chiaro che, proprio in quanto tridimensionali, detti modelli 3D risultano essere più strettamente analogici rispetto al reale tangibile, oltre ad accorciare la strada per eventuali proiezioni nello spazio 4D inerenti a valutazioni di tipo lavorativo. A questo punto la prassi preliminare non poteva che essere basata su tecniche di telerilevamento e restituzione geometrica a mezzo di nuvola di punti, con conseguente manipolazione di idonee NURBS. La prassi successiva non poteva che essere quella di adottare i migliori e più idonei criteri di applicazione del legno, beninteso alla luce di tecniche
Vari tipi di accessori metallici applicati. Staffe a scomparsa in alluminio con fori “Alumidi Rothoblaas”; Fissaggio prolungato “SXRL Fischer”; Serratura per porta scorrevole “Häfele”; Carrello guida per porta scorrevole “Häfele”.
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rispetto al “positivo” delle pietre. È così posto in essere l’artificio che permette di adattare senza filtri, o rigiri, legno-pietra, per mezzo dell’elisione del coprifilo, raggiungendo una più stringente sintesi formale. Ma in questo caso, la sintesi raggiungibile si attesta su di un ben più elevato livello concettuale, nel senso che la rappresentazione di ciò che dovrà essere realizzato, potrà prescindere da obsolete stampe cartacee. Le logiche associative dei vari pezzi componenti non necessiteranno più di stereotipate elaborazioni in 2D, in quanto tutto sarà già intimamente, nonché intuitivamente, espresso per mezzo dei modelli digitali
Tavola di progetto con visualizzazione del modello digitale esploso.
libera scelta progettuale. Tuttavia, con una certa accortezza. Infatti, la candidata, ha voluto in questo modo delineare una sorta di texture il più possibile neutra rispetto alla spiccata fisionomia del contesto archeologico dei Mercati Traianei, con particolare riferimento alla Via Biberatica. D’altro canto, cosa c’è di più essenziale in un pannello a telaio se non l’associazione tra struttura e fasciame listellare? Ma a questo punto, procedendo verso la conclusione dell’esperienza, interviene una sorta di “vestizione” progettualmente colta e raffinata dell’elementare tipologia strutturale costituita da un telaio di montanti e traversi. È così messo in causa il problema delle proporzioni tra le parti e delle relative questioni metrologiche, beninteso in una fusione con tutto ciò che concerne le normative inerenti gli infissi5, nonché le tipologie di materiali lignei e accessori disponibili. Come sempre, in questi casi occorre darsi delle regole, magari poi per virtuosamente disattenderle. La regola che la candidata si è data è stata quella di proporzionare quanto più pos-
La visualizzazione del concetto di porta ipotizzato. Modello ligneo a cura di ArcDelta, di Felice Patacca - Roma.
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innovative, nella realizzazione di una struttura articolata e complessa. Trattandosi necessariamente di un sistema “a telai”, costituiti essenzialmente da montanti e traversi, la candidata ha dovuto affrontare il problema delle giunzioni lignee in relazione a un metodo di lavoro basato su tecniche CAD/CAM. Anche in questo caso, sussistendo stringente congruenza tra geometrie di elettro-fresatura e geometrie ideali in senso statico strutturale, la definizione dei modi di connessione ha avuto carattere “apoliedrico”. A questo punto, entra in ballo il perché della scansione delle tamponature in listelloni orizzontali. In effetti, progettualmente esso è un punto nodale. Poiché i listelloni sono leggermente distaccati tra loro (formando una sorta di fessura), si soddisfa in tal modo l’esigenza di non far ristagnare l’aria all’interno; e poiché il distacco è poco pronunciato, si soddisfa altresì l’esigenza di minimizzare il passaggio della luce solare. Rimane comunque in piedi il perché dei listelloni! Ciò non presuppone giustificazione alcuna, se non quella della pura e
La Via Biberatica a Roma allo stato attuale.
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sibile secondo il criterio più che mai arbitrario, eppure fascinoso, della Sezione Aurea. Tra le tre larghezze del listelloni sussiste un rapporto aureo. Ma non c’è regola, invece, nella distribuzione degli stessi, in modo da far sembrare il tutto come frutto di aperta casualità. Per avviarsi a chiudere, merita di essere considerato l’aspetto cromatico. I trattamenti di protezione la candidata li ha voluti utilizzare anche per articolare con discrezione l’impatto visivo dell’infisso per mezzo del colore. Se le membrature del telaio sono state previste termo-trattate per meglio resistere nel tempo al contatto diretto con gli stipiti lapidei e,
dunque, il colore risultante sarà il tipico colore scurito dovuto a questa tecnica, i listelloni del fasciame fessurato sono stati invece concepiti in senso delicatamente policromatico. Il tipo di trattamento previsto è stato quello della colorazione anilinica, in modo da lasciar trasparire le variegate tessiture lignee dei componenti. Il risultato dell’operazione immaginata lo si può giudicare per mezzo del corredo iconografico allegato. In ultimo resta da chiarire il significato del nome. Janua è il nome di porta in latino, Rimosa (da fessura) è il richiamo delle sottili spaziature orizzontali, funzionali al controllo di luce e aria.
Bibliografia di Tesi:
Ungaro, L., Paola Del Moro, M., Vitti, M., Mercati di Traiano restituiti, studi e restauri 2005-2007, Palombi Editori, 2010. Ungaro, L., Paola Del Moro, Milella, M., Vitti, M., Vigliarolo, P., Calce viva, i Romani grandi costruttori nei Mercati di Traiano, Palombi Editori, 2011. Zanker, P., La città romana, Editori Laterza, 2013. Consorzio Legno Legno, LegnoLegnoNews n° 57, 2016. Rivi, L., Truzzi, G., An Italian history of doors, architecture, crafts and urban decoration among Reggio Emilia’s historical street doors, Consorzio LegnoLegno, 2001. Consorzio Legno Legno, Manuale del serramentista, la porta, Consorzio Legno Legno, 2003. Del Curto, B., Marano, C., Materiali per il design, Casa editrice Ambrosiana, 2008. Ragazzo, F., Curve Policentriche, Prospettive Edizioni, 2011.
Sitografia di Tesi:
http://www.annazelli.com/via-biberatica-ai-mercati-traianei-roma.htm http://www.archdaily.com/209340/vennesla-library-and-culture-house-helen-hard http://www.archiexpo.com/prod/rotho-blaas/product-60438-1335553.html http://www.feliceragazzo.it/ http://www.fischeritalia.it/prodotti/ultracut-fbs-ii/ http://www.impresedilinews.it/fischer-sxrl-nuovo-tassello-per-muratura-forata-e-calcestruzzo-cellulare/ http://www.loylyhelsinki.fi/fi/etusivu/ http://www.mercatiditraiano.it/ http://www.mercatiditraiano.it/sede/il_monumento/via_biberatica http://www.romasegreta.it/monti/mercati-traianei.html http://www.rothoblaas.com/ http://www.webandmagazine.media/ https://www.agoda.com/it-it/meininger-hotel-berlin-airport/hotel/berlin-de.html https://it.wikipedia.org/wiki/Auditorium_del_Parco https://it.wikipedia.org/wiki/Via_Biberatica https://issuu.com/puuinfo/docs/puulehti_2_2016_low https://lifetoreset.wordpress.com/2014/11/02/the-neighborhood-of-little-india-and-joo-chiat-singapore/ http://easylink.hafele.com/is-bin/INTERSHOP.enfinity/WFS/HIT-EasyLink_HIT-Site http://ilmondoapratola.blogspot.it/2013_02_01_archive.html http://navi.finnisharchitecture.fi/en/villa-bruun/ http://yosefk.com/blog/coding-standards-is-consistency-prettier-than-freedom.html
Note: 1. Sapienza Università di Roma – Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Disegno Industriale – IANUA RIMOSA – Nadine De Carlo, Matricola 1585003 – Relatore: Prof.ssa Federica Dal Falco – Relatore Aggiunto: Prof. Felice Ragazzo – Anno Accademico 2015/16. 2. È chiamata Via Biberatica il tratto di strada, ora interno al complesso archeologico-monumentale dei Mercati Traianei, inserito nel quartiere della Suburra. Si presume che il nome tragga origine dal verbo latino bibere (bere) in quanto la via era disseminata di taverne ove si mescevano vari tipi di bevande. 3. A riguardo del nome, regge anche l’ipotesi che l’origine derivi dalla locuzione, sempre latina, di horrea piperatica, per il fatto che nella via erano anche attivi vari magazzini (horrea) fatti costruire da Domiziano per la vendita delle spezie, tra cui quella del pepe, di provenienza orientale. 4. Sulla base di ricostruzioni archeologiche presso vari siti di origine romana, tra cui per esempio Pompei, si può evincere che gli infissi pure allora fossero di legno, sulla base di varie tipologie strutturali, tra cui quelle di “telaio e bugna” e di “telaio e fasciame di listelli”. Gli intagli lapidei lasciano intendere come gli infissi “esterno-interno” ammettessero vari tipi di movimentazione, tra cui quella ad ante scorrevoli o ad ante rotanti, magari appartenenti allo stesso infisso, dove tali ante all’occorrenza potevano contenere sportelli atti a fungere, quando necessario, anche da ripiani espositori. 5. In ordine ad aspetti tecnologici e normativi, la tesi è stata preceduta da una visita di studio presso il Consorzio LegnoLegno di Reggio Emilia.
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di Sonia Maritan
FOCUS ALUK alluminio
www.aluk.it
In alto alcuni momenti dell’inaugurazione. A destra marco Pedrocchi, Managing director di AluK Italia.
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Sul numero 14 di Sistema Serramento abbiamo dato notizia dell’inaugurazione del Design Studio Milano l’11 e 12 novembre dello scorso anno, il nuovo showroom AluK, realizzato per diventare un punto di riferimento per il mondo dell’involucro edilizio. Questo approfondimento è volto a dar spazio agli interpreti di questa iniziativa, che percorrono una strada nuova: finalmente il sistema industriale e chi produce il prodotto finito si sentono partner e riconoscono di potersi muovere assieme. L’innovazione prodotto di Aluk e l’Associazione di riferimento, UNICMI, hanno un ruolo importante in questo cammino, di cui parliamo con Marco Pedrocchi, Managing director dell’azienda, e con Miro Giordano, Responsabile Develop Project Specification.
DAL GAMMISTA AL PROGETTISTA, AL BIM
Design Studio Milano, in via Durando 39, oltre a offrire una panoramica delle soluzioni AluK, si pone come elemento di congiunzione dell’intera filiera dell’involucro edilizio. Lo showroom AluK, inaugurato sul finire del 2016, si colloca all’interno di Bovisatech, il nuovo polo del design, della ricerca e della tecnologia di Milano, vicina alla Facoltà di Architettura e di Ingegneria, e al PoliHub, l’incubatore di impresa del Politecnico, la nuova struttura di 450 m2 (300 m2 al coperto e 150 m2 all’esterno). Design Studio, infatti, non è solo uno spazio espositivo, ma mira a proporsi come un punto di dialogo e sperimentazione per il mondo accademico, di progettisti, serramentisti,
LA PAROLA A MARCO PEDROCCHI Marco Pedrocchi, Managing director dell’azienda, che abbiamo intervistato in questa occasione, ha sottolineato che Design Studio Milano, secondo in
Europa dopo quello di Londra, si presenta come un laboratorio in cui si vuole mostrare cosa si può fare con l’alluminio, ma soprattutto in cui si vogliono presentare in modo nuovo le soluzioni in alluminio al mercato. Con Marco Pedrocchi, dunque parliamo dell’azienda e della sua innovativa comunicazione attraverso questo spazio, realizzato coerentemente con serramenti Aluk – per la parte finestrata e per la porta d’ingresso. Questa nuova rappresentazione di Aluk a cosa è dovuta? «Aluk Italia è un’azienda in grande trasformazione – ci dice Marco Pedrocchi
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imprese edili, main contractor e anche per il mondo dell’informazione. L’ambiente hi-tech dello showroom ben si sposa con il prodotto presentato al mercato da Aluk in quell’occasione: Infinium, lo scorrevole minimal design che permette di realizzare ante dalle grandi dimensioni, per valorizzare l’illuminazione e il comfort degli ambienti. Ne parliamo con alcuni interpreti di questa iniziativa.
– che non risponde più a un mercato tradizionale ma cerca di soddisfare le nuove esigenze che stanno emergendo non solo in Italia ma anche all’estero, come Aluk International è ormai una realtà internazionale con aziende residenti in ogni nazione. Abbiamo aperto un Design Studio in pieno centro a Londra molto simile a questo». Quindi è un “format” che proporrete anche in altre città? «Lo vorremmo ripetere in tutti i centri del design in Europa: Londra e Milano per cominciare, in futuro potrebbe essere Parigi ma dobbiamo attendere la decisione dell’amministratore delegato francese».
In alto l'intervento di Marco Pedrocchi. A destra: Design Studio è rappresentativo dei sistemi e delle finiture che l'azienda propone, qui con il primo piano di Infinium, il nuovo scorrevole minimal design.
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La prima esperienza quindi è stata quella londinese? «Sì c’è stata prima Londra di Milano per un motivo cronologico: a Milano abbiamo dovuto prima chiudere il magazzino, che rispondeva alle esigenze di un mercato tradizionale, a Londra siamo partiti da zero. Oggi con tutte le novità della logistica non è necessario avere un magazzino in ogni città, e quindi è sufficiente avere un centro logistico come abbiamo a Verona per il Nord, un centro di distribuzione logistica in Toscana, a Firenze, per l’Italia centrale e un centro in Sicilia per il Sud. Avevamo undici magazzini in Italia: nel corso degli ultimi undici anni siamo arrivati a chiuderli e a concentrarci su questi tre centri logistici che garantiscono al cliente l’ampiezza di gamma disponibile. Invece, oggi, è importante fare capire le potenzialità dell’alluminio e questa è
la specifica funzione di questo showroom». In effetti, lo showroom è rappresentativo dei prodotti che l’azienda propone: oltre gli infissi posti sull’involucro esterno è interessante la facciata in continuo che costituisce una partizione interna a delimitazione della zona uffici e una porta a impacchettamento che suddivide ulteriormente questa stanza, creando all’occorrenza una sala riunioni. Il Design Studio appare nell’insieme come un ampio open space luminoso e accogliente. «In questo showroom, si può vedere che abbiamo creato una facciata in continuo per chiudere gli uffici rispondendo alle nostre esigenze – ci spiega Marco Pedrocchi – e in più siamo riusciti a creare chiudendo una folding door, uno spazio ufficio o una sala riu-
A sinistra Pietro Gimelli, direttore generale dell'Unicmi durante il suo intervento. Sotto lo scorrevole Infinium.
nione, oppure uno spazio adibito a uffici commerciali. In uno spazio piuttosto piccolo abbiamo così una zona completamente insonorizzata in cui si trova un ambiente che non è una semplice sala riunioni ma è una sala multifunzionale, che può essere divisa in sala ufficio per la direzione commerciale ovest e dall’altra parte in una piccola sala riunioni per trovarsi con i clienti e che contiene fino a sedici persone divenendo uno spazio declinabile anche in un’altra zona ufficio. In altre parole, sfruttiamo in modo flessibile gli spazi, però non secondo la filosofia dello smart office, che implica che non esista uno spazio di lavorazione individuale e che ogni persona occuperà il primo posto che trova libero, spersonalizzando l’ambiente; ma creando uffici che appartengono alle persone e che, all’occasione, possono diventare un’unica grande sala riunione per cinquanta persone». Ci parli di questa folding door, una porta a impacchettamento che solitamente divide l’esterno dall’interno? «Si tratta della finestra più venduta in Europa per trasformare spazi aperti in aree chiuse, tipicamente nei ristoranti. In molte case in Nord Europa si apprezza particolarmente la folding door che permette di aprire sul giardino totalmente una delle stanze della casa, trasformandola, nella stagione fredda, in una sorta di giardino d’inverno».
centri logistici immagino sia dovuta anche al cambiamento in corso nel concetto stesso di serramento: cosa cambia questo dal suo punto di vista? «Sicuramente la finestra rimane sempre un componente edilizio ma assume una vision estetica che ancora non aveva. Diciamo che esiste un mercato dell’edilizia popolare in cui la finestra è rimasta un componente, ma esiste anche un mercato più alto, cui si rivolge soprattutto Aluk, pur non trascurando il primo mercato, che rappresenta un segmento prestigioso, in cui la finestra diventa l’elemento essenziale dell’abitazione, la casa viene costruita attorno allo spazio libero da muri».
Costituisce anche la parte in cui si concentra maggiormente la responsabilità del progettista, in termini di sicurezza e di consumi energetici, ma anche dal punto di vista estetico! «Oggi l’alluminio riesce a rendere completamente indipendente la parte interna rivestita in legno e la parte esterna della finestra che non presenta nessuna problematica di protezione all’esterno e garantisce una grande valenza estetica».
Chi vi aspettate di incontrare in questo showroom? Quale sarà il vostro target? «Il Design Studio è concepito come un laboratorio dell’alluminio, in cui ci aspettiamo di avere gli architetti e i designer, e per questo a Milano abbiamo fatto il nostro DPS, dove i Tornando al mercato, la distribuzio- nostri architetti e ingegneri seguono i ne dei prodotti concentrata in pochi progettisti. Inoltre, abbiamo disponibi-
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le il BIM e riusciamo a integrare tutti i nostri prodotti e sistemi nel progetto completo, realizzato con le moderne tecnologie del BIM, mostrando agli architetti e ai designer cosa si può fare con un materiale come l’alluminio, che, sicuramente, è molto più flessibile di tutti i prodotti concorrenti». Tutti i materiali si evolvono, certamente l’alluminio ha dei punti di forza che sono indiscutibili… Senza dimenticare che, in un momento in cui il minimale prevale nel gusto del serramento, l’alluminio rappresenta un materiale ideale per realizzare linee sottili! «Poi si sposa benissimo col legno! Comunque il nostro obiettivo è di essere uno dei principali attori del mondo dell’alluminio, riconosciuto e rispettato a livello internazionale per la qualità, il servizio, l’esperienza e il supporto che offre. Un’azienda che desidera presentarsi come un designer dei sistemi in alluminio, capace di dare forma ai pensieri e alle aspettative dei propri clienti. AluK desidera focalizzarsi sempre più sulle loro esigenze, dimostrando di essere un partner professionale, disponibile, intraprendente e affidabile». Uno showroom innovativo dunque, anche per il fatto che un gammista si rivolga al progettista: quale raggio d’azione avrà? «Questo centro deve vivere, vogliamo che i nostri clienti lo utilizzino e tra questi gli studi di architettura, costituiscono un target importante, certamente una volta impensabile. Dall’Italia noi gestiamo anche il Middle East e l’India, siamo quindi anche un laboratorio internazionale. Dobbiamo cercare di affrontare il mercato in modo diverso: non siamo solo produttori di serramenti ma designer, e vogliamo anche grazie a questi Design Studio aiutare i serramentisti a dare forma alle richieste dei loro clienti, con l’assistenza tecnica per studiare ogni specifico progetto e assecondare ogni percorso. Un prodotto come Infinium non sarebbe mai potuto nascere se Aluk non si fosse internazionalizzato, Londra è un mercato diverso e questo è un prodotto indispensabile là. Noi ci focalizziamo sempre più sul cliente cercando di proporci a loro in modo accattivante».
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Il ruolo di Aluk Italia come si esplica negli altri Paesi? «Ogni Paese ha le sue caratteristiche, il ruolo di Aluk Italia si svolge nella capacità di guidare sia i nostri clienti in India o in Middle East, sia i nostri clienti italiani ad affrontare quei mercati diversi e per molti aspetti molto evoluti, perché oggi andare a Dubai significa affrontare un mondo progettuale estremamente avanzato, anche se, ovviamente, la trattativa e il progetto seguono percorsi diversi. È in fase di avviamento proprio a Dubai, Aluk Middle East con personale che nasce per esperienza e formazione da Aluk Italia». Dedichiamo l’ultimo suo pensiero all’associazione di riferimento: UNICMI che ci ha presentato a Design Milano la nuova campagna pubblicitaria dedicata all’alluminio? «In questa occasione è stato importante presentare anche il progetto di comunicazione digitale “IN FISSA PER” dedicato all’alluminio e ai serramenti in alluminio, promosso da UNICMI, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti e dalle più rappresentative Aziende italiane della filiera industriale dell’involucro edilizio e pensato per fornire al consumatore italiano tutte le informazioni utili per apprezzare le qualità e le caratteristiche dell’alluminio. La campagna di comunicazione digitale, un investimento di 400mila euro, è stata realizzata esclusivamente su piattaforma web perché oramai il consumatore prima di decidere i propri acquisti, si informa su internet. Pietro Gimelli, direttore generale di Unicmi, durante la sua presentazione ha parlato di un mercato di 8 milioni di finestre (quella vendute nel 2016 a fronte dei 13,4 milioni di finestre del 2007) che si rivolge prevalentemente al settore della riqualificazioneristrutturazione: un mercato dal quale Aluk saprà raccogliere».
Al centro tre realizzazioni con il design accattivante dello scorrevole Infinium. In basso dell'ingegner Miro Giordano, Responsabile Develop Project Specification, durante l'inaugurazione di Design Studio.
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LA PAROLA A MIRO GIORDANO Con l’ingegner Miro Giordano, Responsabile Develop Project Specification, abbiamo approfondito il ruolo di Design Studio Milano, grazie al quale AluK desidera diventare un consulente globale dell’involucro edilizio stringendo rapporti diretti con tutta la filiera. Sono già stati organizzati degli incontri formativi con progettisti e serramentisti sulle prestazioni dell’involucro, sull’efficienza energetica, sul BIM, ecc. L’azienda attualmente sta seguendo lo sviluppo delle proprie serie all’interno delle librerie BIM: un nuovo modo di progettare che consentirà di controllare in un unico modello digitale tutte le informazioni salienti, legate sia alla progettazione sia agli aspetti costruttivi e di gestione. Miro Giordano ha proposto un interessante intervento sull’involucro edilizio in occasione dell’inaugurazione Design Studio, e gli chiediamo come questo sia cambiato dal suo osservatorio specialistico. «Il mondo dell’involucro edilizio ha subito una forte trasformazione negli ultimi anni, legata a una tecnologia in continua evoluzione, alla sperimentazione di materiali nuovi e al fatto che le prestazioni sono cresciute, questo tipo di approccio ha portato a una specializzazione sempre più forte e a un’integrazione sempre più stretta tra l’organismo edilizio e l’involucro: non più un involucro decontestualizzato rispetto alle condizioni esterne ma sempre più integrato e rispondente alle prestazio-
A sinistra un altro momento dell’intervento dell'ingegner Miro Giordano.
ni richieste, questo ha comportato la nascita di determinate figure che si occupano dell’ingegnerizzazione dell’involucro. La progettazione quindi è legata alle prestazioni non solo termiche, pertanto non è più possibile usare un unico schema progettuale ma ogni progetto deve adeguarsi alle esigenze del singolo edificio». È questa costumizzazione del progetto, che parte dal prodotto, ad avervi avvicinato maggiormente al progettista? «Abbiamo bisogno di cominciare a parlare in modo generale dei rapporti tra noi gammisti e il mondo della progettazione, favorendo un confronto tra la nostra competenza e le esigenze del mercato. Questo showroom è a Milano perché qui c’è un fermento progettuale, ma anche perché siamo vicino al Politecnico, al PoliHub, alla facoltà di ingegneria. Per tale motivo Design Studio Milano è un centro legato alle tecnologie del mercato del serramento. Abbiamo studiato una serie di incontri con i progettisti e con i serramentisti per affrontare le tematiche attuali: BIM, certificazioni energetiche e ricerca di prestazioni sempre più elevate. Da molti mesi stiamo seguendo lo sviluppo delle nostre “serie” all’interno delle librerie BIM. Non ci concentreremo solo sulla progettazione, ma anche sugli aspetti di costruzione e di gestione. In questo modo controlleremo tutte le informazioni all’interno di un unico schema progettuale fino alla costruzione. Uno scambio di dati procederà in maniera orizzontale, evitando progettazioni verticali. Avremo modo di gestire in maniera diretta il sistema, grazie alla disponibilità di un ampio e articolato universo di dati. Negli Stati Uniti, la Stanford University ha già individuato i vantaggi di questo schema in termini di riduzione di errori, conflitti o equivoci. Sugli edifici di nuova costruzione il BIM diventerà presto obbligatorio. Attualmente tale metodo è in crescita ovunque, pertanto AluK vuole essere parte di questo indirizzo e rispondere in modo sempre più efficace alle richieste del mercato».
esterno, proposto come partizione interna e dimostrativo anche dell’efficace isolamento acustico. «La facciata che si può osservare all’interno dello showroom, infatti, realizzata con la serie SL50, svolge un ruolo fondamentale nella definizione degli spazi. Inoltre, può racchiudere, come nel nostro caso, ambienti la cui destinazione d’uso varia secondo le diverse esigenze. Proprio per tale motivo è stata prestata particolare attenzione all’isolamento acustico che viene ben assicurato dai nostri sistemi». Una volta immaginare grattacieli obliqui rispetto l’asse centrale sembrava una stravaganza, oggi non si pongono limiti alle arditezze della tecnologia: quale futuro riserverà ancora l’edilizia? «Certamente, la possibilità di sperimentare nuovi materiali ha dato un sensibile aiuto all’evoluzione del settore, implementando la possibilità di sviluppare prestazioni diverse e dando slancio a tutta una serie di innovazioni riguardo l’involucro dinamico. Quindi, possiamo sicuramente affermare che la crescita di una specifica disciplina di settore ha viaggiato parallelamente alla sperimentazione di nuovi materiali».
Lo showroom, come abbiamo già Prestazioni ma anche estetica, persottolineato in apertura, propone un ché oggi l’involucro è diventato l’edivero e proprio esempio di involucro ficio stesso. L’edificio è una grande e
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unica finestra, oppure, come a Shanghai, gli edifici diventano lavagne-led che si illuminano e ospitano pubblicità trasformandosi in veicoli di comunicazione, o ancora in edifici-logo di un brand e così via… «Sicuramente l’involucro sta acquisendo sempre maggiore importanza, in quanto connota l’edificio sia in termini estetici sia sotto l’aspetto prestazionale. Inoltre, nell’architettura moderna spesso alcuni brand hanno acquisito un’importanza iconica anche perché associati all’innovazione delle loro sedi. Progettazioni così particolari sono divenute possibili, anche grazie agli sviluppi normativi, che hanno obbligato il mercato del serramento a crescere e a proporre soluzioni efficaci, innovative e con un tasso tecnologico molto alto. I principi di tali innovazioni sono stati formulati già dagli anni Sessanta e da allora la sperimentazione non ha mai cessato di esprimere nuovi contenuti». Quindi, secondo lei la normativa è stata lo stimolo: non è stata questa ad adeguarsi alle innovazioni tecnologiche e materiche che il comparto architettonico chiamava? «Nel comparto del serramento edilizio i tempi di affermazione dei sistemi sono abbastanza lunghi, perché dettati dalla difficoltà di creare una sintesi tra tutte le competenze e le conoscenze all’interno del settore. Ciò richiede il concorso funzionale della progettualità di ingegneri e architetti, gammisti, serramentisti e imprese. Pertanto, lo stimolo alle innovazioni è il frutto dell’intervento combinato di tecnologia, per effetto del continuo lavoro di ricerca, e di aggiornamento normativo. I due aspetti procedono in modo complementare, perché l’uno è di stimolo all’altro. Molti dei cambiamenti avvenuti in questi ultimi anni sono legati alla disponibilità di soluzioni tecniche che fino a ieri non erano pensabili e oggi cominciano a essere alla portata di tutti, come ad esempio l’ampliamento di prodotti e componenti sviluppati direttamente con tecnologia 3D».
rivoluzione industriale o forse dovremmo dire digitale? «L’edificio di domani conterrà uno sviluppo sempre crescente delle tecnologie legate all’involucro edilizio. Ci sarà una correlazione sempre più stretta e intensa tra le diverse relazioni multidisciplinari. Sarà possibile integrare le diverse competenze sotto un unico contenitore. L’edificio di domani sarà il risultato dell’integrazione tra le varie competenze e l’involucro diventerà una membrana in grado di gestire, in funzione delle condizioni al contorno, la dinamicità legata al vivere quotidiano». Certamente è già indispensabile un’integrazione di competenze e la supervisione di un project manager: non è più concepibile che ognuno dei soggetti coinvolti nella realizzazione dell’edificio proceda per proprio conto. È stupefacente l’idea di disegnare un edificio assolutamente avveniristico, e, poi vederlo uscire dalla stampante 3D: quali possibilità si aprono in termini di facciata dinamica, di edifici intelligenti? Io immagino un grattacielo che si orienta seguendo il sole! «La domotica potrà far parte dell’innovazione, ma non può essere l’unico motivo per cui si comincerà a progettare in modo diverso. Il cambiamento potrà avvenire utilizzando competenze multidisciplinari e gestendo le fasi legate alla progettazione in un modo completamente diverso dalla prassi attuale. Questo ci permetterà di funzionalizzare tutti i processi legati non solo al mondo progettuale, ma anche a quello di controllo, gestione e vita utile dell’edificio nel tempo».
E in questo modus operandi il BIM occupa un posto fondamentale? «Sicuramente. Il BIM prima era un “contenitore” in cui portare a sintesi le diverse esperienze progettuali. Da qualche anno a questa parte si è verificata un’interessante trasformazione: tutti gli attori del processo edilizio sono ora chiamati a partecipare alla definiLa quarta rivoluzione industriale! zione e realizzazione dell’intero orga«Esattamente». nismo edilizio, tramite un modello basato su un software su cui si può Come sarà l’edificio di domani e in operare in modo da ottimizzare il percosa potrà stupirci ancora la quarta corso progettuale».
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Sopra la nuova serie C67K, tra le più performanti sul mercato italiano a parità di sezione. Al centro per l'Infinium un design ricercato sin nei dettagli.
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C67K: PRESTAZIONI, VELOCITÀ DI COSTRUZIONE E SEMPLICITÀ DI POSA Alberto Beghetto, in occasione dell’inaugurazione del Design Studio ha presentato in anteprima assoluta la serie C67K, ormai in fase di immissione sul mercato. Le parole d’ordine del nuovo sistema sono prestazioni, sicurezza e flessibilità produttiva, senza trascurare l’estetica. La serie C67K è stata studiata per velocizzare la produzione, tempi di assemblaggio e facilitare la posa. Le prestazioni termiche grazie alla nuova cava sono d’alta gamma: un serramento campione a un’anta può arrivare a una trasmittanza termica Uw di 0,9 W/m2K, eguagliando i risultati della 77IW, che al momento rappresenta la serie più performante.
tecnologia di inserimento aste e di fissaggio delle cerniere – regolabili su 3 dimensioni – assicurando una portata di 130 Kg. Disponibili due tipologie di ferramenta con cerniere nascoste: una con una portata di 110 Kg con apertura a 110°, l’altra con un’apertura a 180° e una portata di 100 Kg. Sarà disponibile, inoltre, l’apertura ribalta/anta pensata principalmente per ospedali e scuole per un discorso di sicurezza: l’apertura ad anta è utilizzata solo nei casi di pulizia o manutenzione delle ante. Ogni innovazione è stata progettata da un lato per offrire una più facile e veloce installazione, dall’altro per avere una maggiore economia del sistema anta pur mantenendo l’alta qualità del prodotto.
Sinergia con le attrezzature esistenti Nel progettare la serie si è dedicato grande attenzione all’aspetto produttivo, evitando la necessità di cambiare attrezzature: queste resteranno le stesse con l’aggiunta di un tranciante di piccole dimensioni per realizzare i fori squadretta e cavallotti. Comunque chi usa la cianfrinatura o i centri lavoro potrà lavorare senza problemi con le attrezzature che ha già a disposizione. Naturalmente cambia anche la gamma fermavetri. Da questo punto di vista si è optato per un passo da 5 mm (e non più da 3,5 come in precedenza) in modo da ottimizzare la gamma. Si avrà così un totale di 8 ferLa serie C67K monta la nuova cava mavetri. “K”. La cava delle ante rimane la stessa, ma tutta la componentistica è state Prestazioni in sintesi rivista. Sensibilmente modificata è la • Trasmittanza termica doppio vetro cava interna dei telai, ristretta per gua- (Ug = 1,0 W/m2K, Psi = 0,05 W/mK): dagnare spazio e inserire delle barret- Uw = 1,3 W/m2K; te maggiori speciali a doppio setto, in • Trasmittanza termica triplo vetro (Ug modo da evitare moti convettivi all’in- = 0,5 W/m2K, Psi = 0,05 W/mK): Uw = terno delle varie camere e ottimizzare 0,9 W/m2K; le isoterme della sezione. Si è ottenuto • Permeabilità all’aria: Classe 4; così un netto miglioramento delle pre- • Tenuta all’acqua: Classe E1500; stazioni termiche, riducendo al minimo • Resistenza al carico di vento: Classe C5; la possibile formazione di condensa • Antieffrazione: Classe RC2. superficiale. Terminiamo, ricordando che a Design La nuova ferramenta Studio è esposta Infinium, con le sue La ferramenta della serie C67K sarà linee minimaliste e grandi specchiatuambidestra con totale simmetria nelle re, il nuovo scorrevole che punta a due ante con un grande vantaggio dal soddisfare le attuali richieste del merpunto di vista estetico e di gestione del cato grazie alla snellezza e bellezza magazzino. La soluzione anta ribalta, delle sue linee. L’anta è completamencon cerniere frontali, usa una nuova te affogata all’interno della struttura
La nuova serie C67K, destinata a sostituire la 67IW, rappresenta oggi una delle serie più performanti sul mercato italiano a parità di sezione, dato che è in grado di raggiungere un valore Uf di 1,54 W/m2K. Verrà comunque proposta in tre configurazioni a seconda delle necessità dei vari mercati e climi regionali: • High con una trasmittanza Uf = 2,10 W/m2K; • Top con una trasmittanza Uf = 1,64 W/m2K; • Extra con un trasmittanza Uf = 1,54 W/m2K.
A sx intervento di Alberto Beghetto, Product & Research Manager di AluK Italia. Tabella in basso confronto tra la nuova serie C67K e le attuali serie a taglio termico 67IW e 77IW.
del telaio, pertanto la vista frontale è completamente nascosta. La sezione centrale è di 21 mm. Le ottime proprietà isolanti del sistema, in collaborazione con la vetrocamera, assicurano elevati standard di efficienza energetica. La trasmittanza termica Uw, con doppio vetro (Ug = 1,0 W/m2K e Psi di 0,05 W/mK), è inferiore a 1,3 W/m2K, Infinium consente la realizzazione di ante con larghezza e altezza di grandi dimensioni, fino a un massimo di 3.500(h)x3.000 mm. La portate dei carrelli è di 400 Kg. Lo scorrevole può essere completamente automatizzato: grazie a un motore elettrico completamente integrato, l'utente può manovrare le grandi ante con il semplice tocco di un tasto.
Finestra “campione” standard
di Adello Negrini
IDENTIKIT OKNOPLAST
PVC
www.oknoplast.it
Estetica, evoluzione, innovazione, ricerca, investimenti permettono di proporre rivestimenti in vero legno, con il suo calore e la sua eleganza, oppure di abbinare la sobrietà estetica dell’alluminio alla struttura in PVC.
COMFORT E TECNOLOGIA "VINCONO" L’INTERPRETAZIONE DEL PVC Il PVC è la specializzazione e il core business di Oknoplast, l’azienda europea leader del settore, ma, così come un compositore di alto livello sa combinare le note musicali fino a trarne melodie straordinarie, Oknoplast ha la capacità di interpretare il PVC fino a ricavarne soluzioni estetiche e funzionali esclusive e inimitabili, caratterizzate da un design tanto sofisticato e insieme performante, da renderle pezzi unici, serramenti d’autore, frutto di una ricerca e di un’attività di marketing, quali solo un’impresa di eccellenza sa mettere in campo. Le finestre che qui di seguito consideriamo la dicono lunga sulla valenza innovativa ed evolutiva della produzione Oknoplast.
A PROPOSITO DI INNOVAZIONE Si chiama “Prolux Evolution” la prima finestra in PVC dalla forma perfettamente squadrata. È il risultato ottenuto integrando in un serramento dal design minimale, tecnologia e luminosità: il profilo ribassato e l’ampiezza della superficie vetrata, permettono di godere fino al 22% di luce in più, rispetto a una normale finestra in PVC. Impreziosisce ulteriormente il serramento, la nuova maniglia progettata da Oknoplast, squadrata e centrale, nel rispetto della simmetria del design. “Prolux Evolution” è il nuovo fiore all’occhiello del Gruppo, un serramento esemplare, con il quale viene affermata la possibilità di offrire valori estetici di alto pregio a un manufatto generalmente non ritenuto capace di essere anche molto bello. Della serie: come fare di un sistema di chiusura un complemento che nobilita un arredo. PRODOTTO DELL’ANNO Per il secondo anno consecutivo, un serramento Oknoplast si è aggiudicato il Premio “Prodotto dell’Anno”. Ha vinto “Prolux Evolution”. La soddisfazione per il riconoscimento votato dai consumatori è stata espressa da Adam Placek, storico fondatore del Gruppo, e da Giuseppe Bencivenga, figura di riferimento per il mercato italiano. Placek ha in particolare sottolineato come l’obbiettivo prioritario di Oknoplsast sia mettere a disposizione
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degli utilizzatori finali prodotti che salva- modo di vivere sempre più caratterizzaguardino il loro benessere: una “meda- to da comfort e tecnologia: un binomio glia” in più che può vantare Oknoplast. non sempre facile da realizzare. Oknoplast ci riesce, perché dalla sua NON SOLO PVC perfetta padronanza del PVC, sa trarre C’è un’ulteriore considerazione che con- abbinamenti che ne valorizzano l’origiferma la lungimiranza Oknoplast nell’in- naria funzionalità, arricchendo la matedividuare prodotti sicuramente fuori ria prima della sua storica imprenditoriastandard per bellezza ed efficienza: lità, il PVC, di abbinamenti che la rendola volontà di contribuire a fare della no ancora più appetibile. Ci riferiamo casa il luogo caldo e accogliente che alle novità presentate nello stand del tutti desideriamo. È sicuramente Gruppo a Made Expo 2017: uno standanche questo l’obbiettivo di una ricer- installazione, un percorso emozionale, ca finalizzata non solo al successo quale compete a un’azienda “fuori dal produttivo e commerciale, ma anche, coro”, che lavora per unità abitative rese se non soprattutto, al rispetto per un fantastiche dalla sua straordinaria creatività..
Nella pagina di sinistra, le finestre “Prolux Evolution” ambientate. Sotto, il logo del premio e un momento della cerimonia durante la premiazione "I consumatori premiano l'innovazione". Nella foto in alto a sinistra, Adam Placek (a sinistra) e Giuseppe Bencivenga alla cerimonia di premiazione. Sopra, Tre finestre “LineaNATURA” ambientate in un soggiorno.
ED ECCO “LINEANATURA” E “ALUOVER” Con queste due novità, sicuramente particolari per il Gruppo, Oknoplast in Made Expo 2017 è al suo punto di svolta: il PVC, sempre presente, acquisisce anche le caratteristiche del legno e dell’alluminio. “LineaNATURA” è la nuova collezione di rivestimenti in vero legno proveniente da piantagioni rinnovabili, grazie alla quale diventa possibile coniugare le caratteristiche del PVC al calore e all’eleganza del legno. “ALUover” dal canto suo consente di abbinare la sobrietà estetica dell’alluminio alla struttura in PVC. Una somma di valori tecnologici ed estetici, che conferma anche la capacità di Oknoplast di realizzare tutte le finiture possibili.
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di Adello Negrini
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INTERVIEW CMA ROBOTICS BONANNI GIANNI www.cmarobot.it
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Sotto, Gianni Bonanni e a destra Sonia Maritan e Adello Negrin con Luca Di Giusto. Nella pagina di destra Pietro ferrari e Adello Negrini a colloquio con Gianni Bonanni e l’ngresso alla falegnameria.
Come trasformare una falegnameria artigianale in una moderna azienda di serramenti: merito di un imprenditore e di un impianto di verniciatura intelligenti.
UN CUORCONTENTO IN CARNIA ...GRAZIE AL ROBOT Quando Marco Zanor di CMA Robotics di Pradamano, in provincia di Udine, un manager che è un’autorità indiscussa nel campo della verniciatura automatica, ci segnalò di avere installato in una piccola azienda di Raveo, in Carnia, un impianto di verniciatura di serramenti sicuramente “dedicato”, “ad personam”, progettato e costruito a completa misura di cliente, fummo subito indotti, come sempre dalle informazioni di Marco, mai banali, a documentare in diretta la novità, visitando l’azienda oggetto di tanto condivisa e sofisticata progettazione costruttiva. Gianni Bonanni, titolare dell’azienda di Raveo, ha ricevuto la “spedizione” della nostra redazione (chi scrive, l’editore di Web and Magazine Pietro Ferrari, e l’Architetto Sonia Maritan, Direttore di “Sistema Serramento”), accompagnata da Luca Di Giusto di CMA, con l’entusiasmo di chi sa di essere protagonista di una svolta esemplare impressa alla sua attività. UNA STORIA ITALIANA DI INCREDIBILE LUNGIMIRANZA Gianni Bonanni è la quarta generazione di una famiglia che, dal bisnonno a oggi, ha vissuto la lavorazione del legno con il rispetto, l’amore che gli artisti (perché tali sono), dedicano a questo straordinario materiale, un tempo “scolpito” con attrezzi spesso inventati e costruiti dallo stesso falegname. L’azienda di Gianni è piccola, ma proprio per questo è un modello di eccezionale
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LA CONSAPEVOLEZZA DELLA SVOLTA Gianni Bonanni decide di regalare a se stesso e alla sua produzione un salto di qualità che capitalizzi la sua esperienza e nel contempo la ponga in linea con le più significative innovazioni presenti nel settore. In due persone, utilizzando vernici di alto livello qualitativo (sono di Adler Italia), e uno speciale olio non frutto di una ricerca di laboratorio, ma della solidità operativa friulana (l’olio di gomito), Gianni realizza un prodotto già assai pregevole, ma vuole di più: vuole una qualità omogena e costante, e vuole anche la ripetibilità di una sicurezza che una pur brava mano non può offrire. E, se possibile, com’è possibile, vuole anche risparmiare vernice. Sa che deve passare all’automazione. IL PROBLEMA DA RISOLVERE Lo spazio della falegnameria Bonanni è contenuto, né Gianni Bonanni vuole imbarcarsi in passi più lunghi delle sue gambe: un comportamento di sano buon senso, che peraltro non penalizza la voglia di crescere di Gianni. Sappiamo tutti come, per contro, i bilanci di troppe imprese, illuse da spinte in avanti non meditate, siano irrimediabilmente collassati. E qui ci sentiamo di osservare che il design squisitamente industriale deve anche preoccuparsi di collocare in piccoli spazi soluzioni ragionate. Non è più il tempo di vendere inutili tonnellate di lamiera piegata, che gravano sui costi di produzione senza che ne derivi un ritorno rapido e significativo. Quindi, per esempio, così come un progettista di un’autovettura da città deve riuscire a farci stare, sufficientemente comode, cinque persone, anche il progettista di un impianto di verniciatura per l’azienda Bonanni, deve progettarlo in modo tale che non tolga spazio alla circolazione delle persone, dei muletti e quant’altro, e
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conversione di un lavoro manuale (ancora oggi presente nella carteggiatura del fondo, minuziosa), in un lavoro che dall’automazione robotizzata della verniciatura si guadagna a buon diritto l’etichetta di impresa di serramenti all’avanguardia. Piccola e completa, perfettamente agibile e addirittura spaziosa, grazie a quanto spieghiamo qui di seguito.
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In queste pagine alcune immagini dell’installazione CMA con il robot "all'opera".
che consenta agli operatori del caricoscarico manuale di muoversi facilmente. LA SCELTA SCONTATA Gianni Bonanni sa bene a chi rivolgersi: la CMA Robotics vanta una più che ventennale esperienza nella verniciatura automatica robotizzata di manufatti in legno di ogni tipo (un’esperienza, a conferma della totale padronanza della tecnologia, che si è estesa negli anni anche a molti altri settori, uno per tutti quello dell’automotive, con la verniciatura di splendidi modelli di vetture sportive dal brand prestigioso). Il saper avere come partner (vale per l’impiantistica così come per le vernici) eccellenze riconosciute, genera l’assoluta certezza dell’alta qualità dei risultati finali. E la dice lunga, prima di tutto, anche sulla qualità dell’imprenditore. LA SOLUZIONE CMA Cosa fanno dunque Marco Zanor e i suoi collaboratori? Rispondono all’intelligente idea di Gianni, un’idea di quelle che non s’incontrano tutti i giorni, e, stimolati come sempre soprattutto dalla ricerca di solu-
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Robotics installato in Bonanni, sono presentate nell’articolo tecnico che segue immediatamente questo reportage. I PRODOTTI DI BONANNI Gianni Bonanni fabbrica e vernicia in un anno 600 serramenti esterni, 300 porte interne e alcune decine di scale, prodotti destinati al mercato privato della sua regione, con “sconfinamenti” nell’area bolognese. Lavora in completa autonomia, dalla sezionatura, nell’attrezzata falegnameria, delle tavole nei formati richiesti dalle commesse (non ha quindi magazzino di prodotto finito, una bella “libertà”), alla verniciatura, e alle successive operazioni di applicazione della ferramenta, inserimento del vetro e imballo. Utilizza il larice e l’abete bianco, nelle tipologie massello e lamellare. LA VERNICIATURA Si dice che la verniciatura sia “il bello del manufatto in legno”, e Gianni Bonanni non a torto le dedica particolari attenzioni. Il processo completo parte dalla levigatura meccanica del grezzo, alla quale segue l’impregnazione a flow-coating (il
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zioni particolari, altrettanto intelligentemente si inventano un impianto di verniciatura automatica robotizzata dei serramenti appeso al soffitto del capannone: al “piano terra” esistente si sovrappone il “piano rialzato” della verniciatura. Lo spazio di Bonanni raddoppia senza raddoppiarsi, e il nostro imprenditore, felice, ringrazia. (n.d.r.) – Le caratteristiche tecniche fondamentali dell’impianto di CMA
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LE DIMENSIONI MASSIME PER I SERRAMENTI SONO:
Sonia Maritan mostra un serramento Bonanni di grandi dimensioni. Al centro, un serramento appeso sulla linea di verniciatura e l’ingresso del serramento nel flow-coating utilizzato in linea per l’impregnazione a pioggia, che consente di proteggere la superficie e l’interno del pezzo.
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tunnel è in linea nell’impianto, ed è spento, ovviamente, durante le applicazioni di fondo e finitura): il prodotto impregnante è leggermente pigmentato. Il robot autogenerante (“Fa tutto lui” – ci ha detto Gianni) applica il fondo e la finitura. Il fondo è trasparente per i mordenzati, e del colore della finitura per i laccati, più numerosi: un’altra scelta di qualità, impegnativa, non comune nel settore, specialmente quando i numeri devono concedere qualcosa alla qualità finale. La carteggiatura del fondo è manuale, scrupolosa, un ”ricamo”, come si usa dire di questa operazione, quando è della massima raffinatezza. Le essiccazioni avvengono sempre a temperatura ambiente.
CONSIDERAZIONI FINALI La Bonanni è fatta di tante ammirevoli cose: dalla soluzione impiantistica, agli accorgimenti che caratterizzano il processo di verniciatura. È fatta soprattutto della bella persona di Gianni Bonanni, che lavora con gioia: ci
piace sottolinearlo, dopo tanti casi di gente che si piange addosso. Gianni Bonanni si nutre della passione per il suo lavoro, cui dedica il rispetto dovuto ai gioielli di famiglia, dei suoi successi, della fidelizzazione che i suoi clienti gli accordano. Non ci capita spesso di finire un articolo sottolineando una componente più umana che tecnologica: ma ci concediamo nel caso trattato questa “licenza”, proprio perché parimenti non capita spesso che un’azienda sia l’uomo che la gestisce, a prescindere dagli strumenti (anche straordinari e di straordinaria valenza tecnica - d’altra parte CMA Robotics è perfettamente coesa con Gianni Bonanni), di cui si avvale.
Alcune posizioni del robot, che “insegue” il pezzo per verniciarlo in ogni sua parte.
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Si fatica, per così dire, ad annotare tutte le numerose attenzioni di Bonanni, anche perché hanno la concreta validità che contraddistingue a volte le soluzioni meno spettacolari: ci resta da ricordare l’opportuna separazione della falegnameria dalla verniciatura, a evitare che le polveri provochino la contaminazione dei pezzi appena verniciati, che tra l’altro essiccano in 24 ore.
di Adello Negrini
INTERVIEW
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FINITURE
www.finiture.it
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Fare impresa nell’ottica della innovazione consapevole: a “Ligna 2017” l’esordio di un sistema automatico inedito dedicato a chi vernicia serramenti, ma non solo serramenti. Finiture, infatti, presenta un impianto di verniciatura automatica robotizzata, in verticale e in piano, anteprima esclusiva di “Ligna 2017”.
L’INNOVAZIONE MARKETING ORIENTED: UN SERVIZIO ALL’UTILIZZATORE L’INNOVAZIONE CONSAPEVOLE Ci corre innanzitutto l’assai piacevole obbligo di ringraziare Finiture di Saonara, in provincia di Padova, nelle persone del Titolare, Giovanni Sedino, e dell’Ingegner Matteo Baruzzo, Responsabile Marketing di Finiture (da oltre 20 anni in azienda), per averci accordato il privilegio di tenere a battesimo, ovviamente in termini di informazione tecnica specializzata, l’ultima creazione dell’impresa veneta attiva da anni nella impiantistica di verniciatura, che sarà esposta ad Hannover nel prossimo
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mese di Maggio, una creazione che testimonierà ancora una volta la leadership del nostro Paese nelle soluzioni per il trattamento delle superfici lignee di varia natura. Si tratta tra l’altro di una supremazia “fuori dal coro”, se è vero com’è vero che Finiture ha la capacità di andare sempre oltre la norma, progettando sistemi impiantistici che fanno sì tesoro di una lunga esperienza, ma la nobilitano con accorgimenti inediti nel rispetto delle esigenze dell’utilizzatore finale. Va anche rimarcato come il ruolo positivo attribuito da Finiture alla infor-
mazione giornalistica, sia un altro plusvalore dell’impresa, che non affida (o non affida solo) ai comunicati-stampa le proprie innovazioni, ma sceglie di viverle in diretta con i partner della carta stampata (dimostrative le prime quattro fotografie). Non a torto, per la visita che “Sistema Serramento” di Web and Magazine ha fatto a Saonara, Matteo Baruzzo ha fatto allestire un prototipo del nuovo impianto, illustrandolo di persona, “in diretta”, ai giornalisti presenti.
una torta molto buona, ma già assaggiata. Ci si perdoni il riferimento gastronomico, che ci serve per dire che Sedino e Baruzzo portano in Germania davvero una nuova ricetta di verniciatura automatica robotizzata, rinunciando (ecco il
In alto: la foto di gruppo e Sonia Maritan con la Dottoressa Annalisa Pelizzola, Responsabile Ufficio Commerciale estero di Finiture (segni caratteristici: gentilezza, padronanza delle lingue, grande capacità organizzativa): un’amicizia rinnovata nella visita. Da sinistra a destra: Sonia Maritan nell’intervista a Matteo Baruzzo. La redazione di “Sistema Serramento” in visita a Finiture: da destra, Pietro Ferrari, Editore di Web and Magazine, Sonia Maritan, Direttore della rivista, Matteo Baruzzo e Adello Negrini. Adello Negrini dialoga con Matteo Baruzzo.
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UNA VOLTA PER TUTTE: CAPIAMOCI SULLE “NOVITÀ” Le riviste tecniche specializzate (la “stampa di settore”), sono piene di informazioni che propongono soluzioni impiantistiche nuove, “solo” perché l’anno precedente non esistevano. Bene, sarebbe grave colpa ignorarle. Ma noi, senza volere fare i primi della classe, ma per scelta di politica editoriale di aggiornamento continuo, preferiamo sempre dare a “novità” un contenuto, non solo gergale, di carattere evolutivo, di superamento di standard, peraltro encomiabili, ma che non aggiungono “ciliegie” a
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punto qualificante) a un impianto per loro più che convenzionale (non avrebbero fatto fatica a esporne uno a Ligna). Questo vuole dire, sì padronanza del mercato e del suo divenire, ma soprattutto, secondo noi, attenzione alle aziende clienti e potenziali clienti, volontà di risposta, cioè, alle loro aspettative, che, conoscendole, si possono addirittura anticipare: Finiture, come vedremo, ne è capace. In alto: due rendering dell’impianto che verrà esposto alla Ligna di Hannover visto da due diverse angolazioni.
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esposto alla Ligna di Hannover), messici a disposizione da Matteo Baruzzo, e le fotografie scattate in produzione al prototipo in partenza per la Germania, dove anche noi avremo modo di vederlo in funzione. Le immagini e le notizie tecniche che seguono, ne descrivono compiutamente il volto e le particolarità. Si tratta di un impianto automatico, asservito da un robot autogenerante a sei assi (Linea “RAS” Robot Antropomorfo IL NUOVO IMPIANTO di Spruzzatura) come evidenziano le Lo si apprezza con evidente immediata fotografie (l’utilizzo della robotica è pane semplicità osservandone i disegni (sono quotidiano per Finiture), in grado di verdue, i rendering dell’impianto che verrà niciare sia pezzi appesi in verticale alle
FINITURE PER IL MONDO DELLA SEDIA, OGGI PIÙ CHE MAI Premesso che la produzione di sedie un tempo esclusiva e vanto della provincia di Udine, e del Manzanese in particolare, sia oggi distribuita un po’ in tutte le parti del mondo, riprendendo vigore e di conseguenza chiedendo nuovi impianti, ci sembra significativo ricordare come la capacità innovativa di Finiture si fosse già espressa nella progettazione e costruzione di un impianto per la verniciatura delle sedie su un trasportatore aereo. Lo stretto “legame” tra l’azienda di Saonara e la sedia ricompare quindi puntualmente anche oggi, ereditando l’attenzione per questo manufatto dalle precedenti esperienze. Addirittura, guardando nel passato, Finiture immise sul mercato la soluzione “Chair”, con il tun-
A sinistra: la vista generale prospettica dell’impianto. Sotto: l’auto-posizionamento del robot per la verniciatura in piano.
bilancelle del meccanismo di trasporto aereo (dotato anche di sistema di rotazione per il trattamento di entrambe le facce del manufatto), sia pezzi in piano. Il nuovo impianto per l’applicazione di fondo e finitura, può essere accessoriato con un flow-coating (altro “fiore all’occhiello” di Finiture), per l’applicazione a doccia dell’impregnante sui serramenti esterni, che, a garanzia di una lunga durabilità, devono essere protetti dalle aggressioni esterne, oltre che degli agenti atmosferici, dei batteri e delle muffe, i cui “antidoti” sono appunto presenti nell’impregnante.
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nel a tapparelle per la essiccazione di grandi volumi di sedie, e le giostre di carico e scarico. Oggi Finiture, dimostrando un’attenzione al mondo della sedia e alle sue evoluzioni basata sull’analisi dei mercati, che, com’è nella sua tradizione, precede e determina ogni proposta impiantistica, si presenta a “Ligna 2017” con un’innovativa soluzione di trasporto del manufatto da sempre tra i più considerati dalla sua attività e dal suo impegno di Ricerca e Sviluppo.
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IMPORTANTE La possibilità offerta dal nuovo impianto di Finiture, quella cioè di verniciare anche in piano, consente di trattare, con la sicurezza di un risultato finale di qualità, anche pezzi che, finiti invece in verticale, darebbero dei problemi, per esempio le colature.Scriviamo inoltre una considerazione che ci sembra da non trascurare, in termini di ampliamento delle opportunità sfruttabili con il nuovo impianto.
Da sinistra a destra, il primo piano dell’attore protagonista: il robot. Impianto e robot insieme: l’accoppiata per vincere a “Ligna”. Sonia Maritan davanti al carrello su cui vengono posizionate le sedie.
CONCLUSIONI La nota spinta in avanti che Giovanni Sedino con la sua straordinaria imprenditorialità, e Matteo Baruzzo con la sua sorprendente creatività ingegneristica imprimono in continuo a Finiture, sono un altro modello che certifica come fare della tanto (e spesso senza ragioni concrete) temuta “crisi”, una opportunità per “staccare” un gruppo in sofferenza, facendosi addirittura ambasciatori di un made in Italy industriale che aggiunge prestigio a un settore, quello impiantistico di alto livello, che già esporta, e continua a esportare, invidiabili proposte operative. Come il nuovo impianto visto e recensito, del quale non ci siamo soffermati sulle prestazioni del robot autogenerante, che, come noto, è uno straordinario “factotum”: legge il pezzo, ne individua forma, dimensioni e spessori, cambia i colori e lava gli ugelli, ovviamente “cucinandolo” secondo la ricetta predisposta a computer. Fedeli alla regola d’oro della comunicazione, la “USP - Unique Selling Proposition” (un’unica proposizione di vendita), abbiamo presentato qui, in anteprima, l’impianto che vernicia in verticale e in piano di Finiture per “Ligna 2017.” A Hannover, Finiture la trovate alla Hall 17 - Stand B32.
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E cioè: non tuti i serramentisti, è noto, si trovano nella necessità di verniciare anche, per esempio, pannelli. Ma tutti i serramentisti possono volerlo fare. Ecco quindi che Finiture addirittura anticipa un possibile allargamento produttivo di un utilizzatore, arriva addirittura a suggerirlo, e lo fa non teoricamente, ma offrendo un impianto mirato, promuovendo la creazione di una componente evolutiva di un mercato in essere, e favorendo una dinamica oggi più che mai interessante, a fronte di una apprezzabile ma statica, circoscritta consuetudine. Non è fantascienza: la dice infatti lunga la sorpresa creata dall’impianto in un potenziale cliente francese che produce arredi per allestimenti fieristici, affascinato dalla possibilità di verniciarci persino le sedie. Nel corso delle nostre visite alle aziende, ci è, in effetti, capitato di incontrare serramentisti che non trascuravano di occuparsi anche di altre tipologie di manufatti. Sono realtà che derivano, oggi in altre dimensioni e per altri motivi, dalla figura dello storico “falegname di paese”, che con il legno faceva praticamente tutto: una tradizione, che nel tempo ha però avuto un ruolo positivo anche nel passaggio dalla falegnameria di stampo artigianale all’industria vera e propria.
di Adello Negrini
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SUPERFICI GRUPPO SCM ILAR VERNICIATURE
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www.superfici.com www.scmgroup.com www.ilarverniciature.it
Angelo e Ilaria Ghilardi, intervistati in direzione all’inizio della visita. Il tintometro installato dalla ICA in Ilar: la “competenza” di Ilaria, che ne ricava tutti i colori necessari per la verniciatura personalizzata dei serramenti. Nella foto (a destra) insieme ad Angelo Ghilardi e Adello Negrini, Pietro Ferrari, editore di Web and Magazine.
Di reportage in reportage, “Sistema Serramento” disegna il panorama delle aziende virtuose, che danno un’alta, costante e omogenea qualità ai sistemi di chiusura e oscuranti prodotti e verniciati in Italia. L’ennesima innovazione di un terzista di grande capacità imprenditoriale.
IL ROBOT ANTROPOMORFO A 7 ASSI IL RITORNO Siamo ritornati alla Ilar Verniciature di Chiari, in provincia di Brescia, questa volta su segnalazione di Superfici (Gruppo SCM), il noto impiantista di verniciatura di Monza, rappresentato nella visita da Alfredo Zanconi, che ci ha accompagnato nel reportage guidato dal titolare dell’azienda terzista, Angelo Ghilardi, e da sua figlia Ilaria, che ha dato il nome alla Ilar, nella quale si occupa con straordinaria perizia della gestione del tintometro per l’ottenimento dei colori di tutte le cartelle di riferimento e di quelli “a campione”. È una capacità quasi istintiva, quella di Ilaria Ghilardi, tanto che riesce a creare colori quasi perfetti, anche senza ricorrere alla tecnologia tintometrica: incredibile. Iniziamo da Ilaria e dai ”suoi colori” questo reportage, perché fin dall’inizio dell’intervista a lei e ad Angelo, abbiamo capito che la sinergia dei Ghilardi è una chiave di lettura molto significativa del loro successo. Avevamo già ben compreso, anni or sono, che Angelo Ghilardi nasce imprenditore, investe e non specula, anche se dà, ovviamente, l’importanza dovuta ai “conti” della Ilar. Avevamo già anche rimarcato, da queste pagine, come sia interessante rein-
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La confidenza di Angelo, molto attento alle risorse umane.
DOVE ERAVAMO RIMASTI La Ilar Verniciature nasce nel 1998. Noi l’abbiamo conosciuta qualche anno dopo, nell’anticamera della crisi. Potevamo quindi temere che la congiuntura economica negativa incidesse anche sui nostri amici di Chiari, nonostante la prima visita ci avesse fatto capire di che stoffa sia fatto Angelo Ghilardi. Però, consapevoli per somma di esperienze che il terzista, se da una parte ha
più clienti che possono bilanciarsi, dall’altra può al contrario soffrire di una caduta collettiva, il nostro ottimismo non era alto. Era comunque soprattutto basato su ciò che avevamo visto “in diretta”: una impiantistica di tutto rispetto, già allora con un buon tasso di automazione rappresentato dai reciprocatori di verniciatura, l’utilizzo di vernici idrosolubili di una grande marca (la ICA di Civitanova Marche, tuttora fornitore della Ilar), la valorizzazione delle risorse umane e quant’altro. Le premesse per ben procedere dunque non mancavano, e la seconda visita ce lo ha pienamente confermato. LA ILAR VERNICIATURE 2017 Veniamo accolti da Angelo e Ilaria Ghilardi, e subito la nostra attenzione è attratta dal robot (ha sostituito i reciprocatori), che campeggia nel reparto di verniciatura centralmente al cancello d’ingresso alla fabbrica, quasi un benve-
Il magazzino di reparto delle vernici da sempre in uso in Ilar. Luigino Giacchetta di ICA in visita di assistenza al terzista: Ghilardi più che fornitori ha partners specializzati e sempre a disposizione.
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contrare un’azienda che ha attraversato come molte altre il percorso della crisi, uscendone indenne, anzi rafforzata, grazie alla scelta di distinguersi, proprio mentre altri si ritirano: occorre coraggio, valutazione del rischio d’impresa, e, certo, anche una storica correttezza che renda l’azienda affidabile dei confronti dei fornitori, della clientela e, all’occorrenza, dell’accesso al credito. È il caso di Ilar: «Ieri - ci ha detto Angelo Ghilardi, non senza orgoglio, in un momento particolarmente confidenziale della visita – i miei ragazzi, che accolgo e formo, sono tornati a casa con il loro stipendio: ci mancherebbe altro, si potrebbe osservare con superficialità, ma quante volte non succede così? Tante, oggi…»
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In alto, alcune fasi dell’applicazione automatica robotizzata della vernice sui serramenti in appensione. A destra, nella parte superiore della figura, si apprezza la bi-rotaia stabilizzante l’intero percorso aereo.
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nuto e insieme il marchio di fabbrica di un’azienda proiettata in avanti. È un robot antropomorfo a 7 assi che svolge in modo completamente autonomo il trattamento delle superfici dei serramenti appesi alle novanta bilancelle dell’impianto in movimento sul trasportatore bi-rotaia. Il settimo asse del robot è quello della pistola automatica di spruzzatura, che può così raggiungere con assoluta precisione ogni più nascosto angolo del pezzo. Il sistema bi-rotaia garantisce l’assoluta stabilità del pezzo appeso, che quindi si presenta al robot senza la benché minima oscillazione, nelle condizioni migliori per ricevere il prodotto verniciante in applicazione, sia esso il fondo piuttosto PERCHÉ IL ROBOT che la finitura. La qualità e il servizio che la Ilar offre ai committenti, sono i fattori di un successo che si esprime nella verniciatura dei serramenti affidati al nostro terzista dalla maggior parte dei falegnami della zona, un’area che ha un raggio di varie decine di chilometri. Sappiamo quanto conti per un terzista il passa-parola, e sicuramente ne basta una, di parola, per caratterizzare il lavoro dell’azienda bresciana: ”affidabilità”, con l’aggiunta di una strategia aziendale di miglioramento continuo, non richiesto, ma intelligentemente perseguito da Angelo Ghilardi, che ci ha testualmente detto: «Sì, quando ci eravamo conosciuti ero già avanti nel mio settore, lo dico senza presunzione, proprio perché l’avete rimarcato voi stessi, ma se ci si ferma altri possono colmare il distacco, quindi è vitale fare sempre un passo in più». «Il robot è un passo in più importante: completamente autonomo, lo posso gestire e controllare anche da casa in ogni momento. Mi consente di ottenere una qualità alta, omogenea e costante,
A sinistra, lo staff tecnico di Superfici è una componente essenziale dell’attività di Ilar, mai lasciata sola nell’ottica del miglioramento continuo delle prestazioni impiantistiche. In basso a sinistra, Alfredo Zanconi di Superfici, “di casa” in Ilar, punto di riferimento iniziale e permanente, prezioso per Angelo Ghilardi. In basso a destra, verniciati e suddivisi per commessa, i serramenti di Ghilardi in consegna ai committenti.
COSA NE PENSA CHI LO UTILIZZA Ci dicono convinti Angelo e Iaria Ghilardi: «È proprio grazie al robot di SCM Superfici che riusciamo a gestire dieci colori al giorno. Per questo abbiamo la totale sicurezza, mai venuta meno ormai da un anno, di avere fatto la scelta migliore, installando questa macchina». «E la nostra soddisfazione non deriva solamente dalle prestazioni che il robot ci offre, ma anche dalla collaborazione con cui tutto lo staff di SCM Superfici, a partire da Zanconi, segue il nostro lavoro. Gli ingegneri e i tecnici non hanno mai smesso di metterci a disposizione la
loro professionalità e la loro serietà, riuscendo così a soddisfare tutte le nostre esigenze. Grazie quindi alla loro conoscenza di tutte le caratteristiche tecniche e prestazionali del robot, unita alla nostra esperienza nella verniciatura, confrontandoci, riusciamo sempre a realizzare dei miglioramenti e a ottimizzare l’utilizzo della macchina». IL CICLO DI VERNICIATURA La Ilar vernicia soprattutto serramenti laccati, anche bicolori, una tendenza attuale, gestendo anche, come detto e grazie al robot, dieci colori al giorno. Il cambio-colore automatico è affidato anch’esso al robot, che è in grado, ovviamente seguendo fedelmente il “menù” di ogni ciclo, preconfezionato al computer, di trattare contemporaneamente serramenti verniciati in colori diversi, lavando gli ugelli di volta in volta nel sistema di pulizia asservito alla macchina, mentre una “bilancella martire” – come l’ha efficacemente chiamata Alfredo Zanconi di SCM Superfici – divide un gruppo di pezzi di un certo colore, dal gruppo successivo di colore diverso, che sarà verniciato dopo il lavaggio degli
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con la quale da sempre “firmo” le mie verniciature, che hanno come risultato la fidelizzazione di sessanta clienti. La puntualità del servizio completa l’opera. All’occorrenza, ripristino anche serramenti ammalorati, tramite un servizio esterno di mia fiducia. Bisogna sempre osservare tutto ciò che c’è intorno a noi, e informarsi di tutto: solo così, dopo avere considerato tutte le possibili alternative, si può scegliere ciò che ritieni ideale per le tue esigenze, come ho fatto scegliendo il robot di SCM Superfici».
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Nella foto in alto, il “cervello” del robot: da qui partono tutti gli input per la verniciatura completamente automatizzata. Nella foto in basso, l’apparato automatico di pulizia degli ugelli, di cui è corredato il robot. Nella foto centrale, il tunnel di essiccazione ad aria calda ventilata, in linea con l’impianto.
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ugelli: una “fabbrica nella fabbrica”, senza bisogno di interventi manuali di assistenza alla linea. I cicli di verniciatura sono composti da una mano di impregnante, una mano di fondo e due mani di finitura, il tutto intervallato dalle essiccazioni ad aria calda e dalla carteggiatura dei fondi. Va sottolineato che la carteggiatura è sapientemente ben separata dalla verniciatura: la consequenziale assenza di contaminazioni è apprezzabile accarezzando il serramento finito, liscio che più liscio non si può.
UN ALTRO PASSO IN AVANTI Ilar senza soste: è in approntamento uno straordinario sistema di aspirazione dell’aria che ingloba l’overspray delle vernici (povere di solvente, comunque presente anche nelle vernici all’acqua), e le polveri della carteggiatura. Un sistema a maniche che aspireranno tutta l’aria del capannone, che diventerà così come un’unica grande cabina, la filtreranno e la manderanno pulita all’esterno. Un’altra grande innovazione “non richiesta” dagli Enti di controllo ambientale
Il grande reparto di carteggiatura automatica e manuale.
(Ilar è perfettamente a norma), ma richiesta dalla irrefrenabile volontà di Ghilardi di essere davvero un modello. L’investimento sarà ancora una volta importante, ma, a noi che abbiamo per ben due volte conosciuto i risultati di questo esemplare terzista, non viene il benché minimo dubbio, che il ritorno sarà pari, anzi superiore alla spesa.
il miglior contributo da offrire ai lettori, consista nel porre la lente d’ingrandimento, sì su impianti di eccellenza come il robot descritto, ma anche su situazioni esclusive di imprese che operano in positivo e sono il vero monitor di uno scenario chiamato “crisi”, che spesso ha rappresentato e rappresenta invece una condizione di lassismo, sicuramente motivato da circostanze reali, ma anche ILAR VERNICIATURE: “IL FARE” “epidemico”, se non addirittura assunto Abbiamo volutamente insistito sulla sto- a pretesto per la comodità, tutto somria imprenditoriale dei Ghilardi, passata, mato, del “non fare”. presente e futura, perché riteniamo che Ecco: Ilar Verniciature invece è “il fare”.
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di Sonia Maritan
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www.piccolottoserramenti.com www.vistapanoramicwindows.itw ww.falegnameriabroglio.it
Fra gli stand di MADE non passa inosservato lo stand di Piccolotto Serramenti: i serramenti esposti non sono solo belli ma anche ecologici: fatti con legname pregiato e verniciatura all’acqua atossica, e una tradizionale maestria dell’artigianato italiano che ben si sposa anche con La Falegnameria Broglio, azienda con la quale la Piccolotto ha creato una joint venture. Ne parliamo con i protagonisti: Irene e Simone Piccolotto ed Edda e Samuele Broglio.
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PICCOLOTTO SERRAMENTI LA FALEGNAMERIA
DNA ARTIGIANO MA “MINIMALE”
Ci troviamo allo stand della Piccolotto Serramenti al MADE 2017 con una doppia esposizione dei prodotti Piccolotto e dei prodotti de La Falegnameria Broglio e in particolare del marchio Vista, il loro minimal. Innanzitutto chiediamo a Simone Piccolotto se per l’azienda sia la prima esperienza al Made.
dotti: scorrevoli e finestre tutto vetro, tipologie di serramenti tutt'ora molto richieste. Abbiamo deciso di confermare nuovamente la nostra partecipazione dato il successo positivo e l'interesse dimostrato da parte di professionisti del settore e di clienti privati».
Se avete lo scorrevole anche nella vostra «No, siamo stati presenti al Made anche produzione, perché la joint venture con nel 2015, e in quella prima occasione La Falegnameria? abbiamo presentato i nostri nuovi pro- «È nata casualmente, a inizio gennaio,
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Nella pagina di sinistra Samuele Broglio fra Irene e Simone Piccolotto e nella foto di gruppo con Edda Broglio e Pietro Ferrari, editore di Web and Magazine. In questa pagina due vedute del Vista SL-H.
quando mi sono messo in contatto con Samuele Broglio per una consulenza e chiacchierando mi ha raccontato dei nuovi prodotti a cui stava lavorando. Confrontandoci e valutando la nostra imminente presenza qui al Made abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione. Reputiamo che i prodotti de La Falegnameria siano molto interessanti sia dal punto di vista tecnico che estetico dato il minimalismo a cui aspirano e proprio per questo motivo riteniamo che completino la nostra linea di serramenti in legno».
versione Plus con portata fino a 1.500 Kg ad anta, a battente nelle tre versioni ovvero Vista TT con sezione frontale anta 40 mm (maniglia sul telaio), Vista FF con sezione frontale 55 mm (maniglia sull'anta) e Vista HF con sezione frontale 67 mm studiato per usi heavy duty come per esempio esercizi commerciali, nonché della linea di porte interne Vista IN con sezione frontale compresa tra 35 e 50 mm. A questi si aggiungono le aperture “non convenzionali” tipo bilico, tutte le versioni arcate sia con lunetta superiore che completamente centinate, la nuova versione dello scorrevole SL-H a soglia zero, non presente al MADE in Quindi distribuirete anche i serramenti quanto in fase di ultimazione, nonché il de La Falegnameria a marchio Vista? nuovo frangisole orientabile e impac«Sì, infatti, per quanto riguarda il Veneto chettabile (presentato come prototipo) in noi di Piccolotto Serramenti abbiamo composito legno-fibra che è il naturale l'esclusiva». complemento della linea Vista». Abbiamo già parlato su questa rivista degli ottimi risultati ottenuti da “Vista” nelle sue diverse declinazioni: Guglielmo Broglio ha fatto ormai suo il concetto del minimale. Come può evolvere ancora il trend della finestra minimale? «L'inizio dello studio del Vista risale a
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Chiediamo più precisamente a Samuele Broglio quali siano i suoi prodotti parte della distribuzione di Piccolotto. «Piccolotto ha la distribuzione esclusiva di tutta la linea Vista presente in fiera, ossia lo scorrevole SL con sezione frontale anta 23 mm nelle versioni normale con portata fino a 900 Kg ad anta e nella
REPORT MADE expo In queste pagine il Vista esposto allo stand Piccolotto al MADE Expo e nell'altra pagina alcuni momenti dell'intervista di Sonia Maritan a Samuele Broglio, Irene e Simone Piccolotto.
circa tre anni fa. Abbiamo dovuto prendere una decisione importante durante l'ideazione del progetto: ossia fare quello che tanti hanno fatto prima di noi, ovvero ricalcare il concetto di serramento normale e "smagrirlo", portandolo ad avvicinarsi a un vero minimale ma mantenendo i limiti propri di un serramento normale, oppure inventare un paradigma nuovo, iniziando ad abbandonare il concetto che il legno fosse solo legno quindi incominciando a ragionare di materiali ibridi. In questo modo siamo riusciti a produrre un serramento che oltre a estremizzare il concetto di minimale presenta una sola sezione frontale, sia sui nodi perimetrali sia su quello cen-
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trale del doppio battente; di questo siamo molto orgogliosi in quanto minimalità vuole dire anche armonia, quindi una sola misura su tutto il prodotto e non un patchwork di sezioni. Anche dal punto di vista della spiegazione commerciale del prodotto poi questo “minimalizza” l'azione, in quanto a differenza degli altri produttori non siamo costretti a spiegare dove abbiamo preso la misura dichiarata, che di solito è la minima e che presenta molte eccezioni tutte in aumento, ma ci possiamo limitare a dare un unico valore numerico dato che questo è presente su tutto il prodotto. Nel caso di Vista abbiamo preferito un composito legno, fibra e resina, al fine di
Voi siete partiti dall'anta scorrevole perché è meno complicata dell'anta a battente, che è più difficile rendere minimale? «L'anta scorrevole è effettivamente più semplice perché è appoggiata, quindi da un punto di vista statico abbiamo una componente solo di discesa quando invece sul serramento a battente abbiamo un momento d'inerzia ossia il peso per il braccio: certamente lo scorrevole minimale non è semplice come uno scorrevole tradizionale in quanto, per esempio, si deve ragionare su pesi molto maggiori dato che il vetro fa struttura e deve essere dimensionato di conseguenza, ma applicando tecnologie derivate dalla meccanica di precisione il problema è stato risolto in maniera più che soddisfacente. Oltretutto lo scorrevole è anche quello più classico dei minimali, quindi siamo partiti da questo.
L'approdo al battente è stato a nostro avviso una necessità irrinunciabile per poter permettere la realizzazione di una casa minimale che proponesse un unico linguaggio. Infatti, il sistema Vista, oggi, oltre ad essere il minimale con le sezioni più ridotte in assoluto soprattutto nel nodo centrale, è anche l'unico sistema integrato minimale presente sul mercato che possa offrire serramento esterno scorrevole, serramento esterno a battente e porte interne uguali. Dal punto di vista del prezzo poi sul sistema scorrevole siamo perfettamente allineati ai minimali in alluminio mentre per il sistema a battente c'è addirittura la possibilità di risparmiare qualche cosa rispetto ai serramenti in acciaio; in più Vista permette una totale personalizzazione anche su piccole serie sia dal punto di vista dei colori che da quello delle sagomature profili, cosa impossibile con i prodotti in metallo dati i processi produttivi propri di quel settore. Evito confronti di prezzo con prodotti del settore legno dato il notevole gap tra le nostre sezioni e quelle degli altri minimali in legno, gap che soprattutto sul nodo centrale del multi-battente si quantifica in svariati centimetri». Quali sono stati gli scogli più difficili che ha dovuto superare l’anima tecnica de La Falegnameria: Guglielmo Broglio? «Ci sono stati una serie di scogli continui. Lo scoglio primario sullo scorrevole è stato riuscire ad adattare la meccanica di precisione dell’acciaio al legno, quindi abbiamo dovuto rivoluzionare il concet-
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coniugare il meglio di tutti questi materiali. Due anni fa siamo usciti con il minimale scorrevole con sezione 23 mm che poi logicamente abbiamo integrato con i modelli a battente. Per questo è nato prima il Vista FF con sezione 40 mm, sempre in composito legno+fibra+resina, che però data la sua estrema minimalità richiede soluzioni insolite come la maniglia sul telaio e che quindi è stato subito seguito dal Vista FF da 55, che si confronta con i minimali in acciaio che presentano sezioni da 62/67 millimetri secondo la ferramenta, e che è tecnicamente del tutto omologo a un serramento normale sia dal punto di vista dell'installazione che quello dell'utilizzo. Quest'anno abbiamo creato l'ultimo prodotto di questa gamma che è il 67 e serve per poter inserire la cerniera Heavy Duty».
«Il discorso è uno, stando nella nicchia di prezzo alto, i costi di trasporto diventano sempre meno incidenti dato che sono sempre gli stessi, sia per trasportare una finestra da 100 Euro o una da 1.000. In Italia ormai si devono produrre solo modelli di alta gamma, il low cost da noi è finito».
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Lo stand di Piccolotto al MADE Expo 2017.
to. E poi logicamente produrre un "compound" legno, fibra e resina adatto alle necessità del serramento non è stato molto semplice, anche se questa tecnologia è più che collaudata in altri settori come ad esempio alcuni attrezzi sportivi. Tutti i profili sono così concepiti, perché non è pensabile che su queste sezioni il legno resista da solo senza la fibra d'interno; nello specifico per quanto riguarda il battente non c'è un solo profilo senza fibra, mentre sullo scorrevole, se le misure non sono enormi, si riesce a evitare la fibra sui perimetrali, ma sul centrale la fibra è assolutamente imprescindibile». Il tipo di legno influisce? «Sì e no. Il modulo elastico del legno varia da 9.000 a 14.000 Newton al millimetro quadro, quello della fibra è dieci volte quello del legno più robusto. Nel momento nel quale carico il profilo di fibra, logicamente il legno passa in secondo piano dato che un solo strato di fibra in più mi copre la differenza tra legno duro e legno tenero. Il legno duro è comunque vantaggioso per la tenuta delle viti». La vostra idea, vista anche la vostra ampia offerta di prodotti, è anche quella di andare oltre al mercato nazionale?
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L’allestimento dello stand è armonico: la matrice artigianale dei serramenti seppur prodotti con tecnologie moderne è la nota che rende i prodotti Piccolotto assonanti a quelli de La Falegnameria, chiediamo quindi a Simone Piccolotto di raccontarceli brevemente, uno a uno, in una sorta di visita virtuale, che le fotografie a corredo renderanno più reale. «Nello stand sono presenti alcuni serramenti della nostra linea di produzione. Iniziamo con il serramento in rovere sbiancato ossia il modello Teorema: spessore 68 mm e vetro monocamera, un serramento semplice ed elegante adatto a tutti gli interventi; passiamo di grado e vediamo il serramento in abete laccato e spazzolato che rappresenta il modello Assioma: anta da 92 mm con vetro doppia camera per raggiungere risultati termici e acustici più performanti. Alla nostra linea di prodotti si aggiungono anche i serramenti con rivestimento esterno in alluminio denominati Paradigma i quali possono avere linee classiche ma anche moderne come Paradigma, bi-complanare dove si nota la complanarità tra telaio e anta. Di nostra produzione sono anche i portoncini d'ingresso i quali hanno uno spessore di 92 mm o 105 mm con cerniere a vista o scomparsa. In questo campo spaziamo molto perchè ogni portoncino viene realizzato in base al gusto del cliente; infatti vengono proposti portoncini in legno di rovere nodato oppure con rivestimenti speciali come: microcemento, pietra, acciaio corten e via dicendo. Un altro serramento di punta è il Fisso Design caratterizzato dall'assenza del telaio per dare una visione totale dell'esterno. Per completare la linea produciamo anche porte interne di vari modelli e finiture che si abbinano al resto dell'abitazione. Definiamo Piccolotto Serramenti un'azienda artigianale in grado di gestire personalmente le richieste del committente e/o professionista per soddisfare il cliente in base alle proprie esigenze».
2017 Idee e strumenti per qualificare il serramento |
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di Pietro Ferrari
REPORT MADE expo
REPORT MADE expo
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www.madeexpo.it
Costruire sostenibile, sicurezza del territorio, rigenerazione urbana, innovazione tecnologica: il settore dell’architettura e delle costruzioni sta attraversando grandi processi di trasformazione, e MADE expo si è conferma una vetrina di stimolo alla modernizzazione, fondamentale per la competitività delle nostre città e del sistema Paese, occasione di dibattito e approfondimento di respiro internazionale fra tutti gli attori della filiera. Il settore del serramento rimane cruciale per rendere l’edilizia sostenibile, costituendo l’elemento più “vulnerabile” della facciata. Puntare a riutilizzare il nostro vasto patrimonio immobiliare pubblico e privato, rigenerando le città senza ulteriore consumo di suolo, tendendo al valore ambientale e sociale oltre a quello economico e promuovere la rigenerazione è la strada da seguire per ritrovare un percorso di crescita e assicurare sostenibilità dell’uso di risorse naturali, equità nella distribuzione di ricchezza e sviluppo economico.
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La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è oggi un prerequisito della progettazione a tutti i livelli. Nel nostro Paese la struttura urbanistica è costituita da circa 120 milioni di vani. Di questi, 30 milioni sono costituiti da edifici “storici” e sottoposti a tutela. Circa 90 milioni sono invece i fabbricati che costituiscono gran parte delle periferie urbane, spesso caratterizzati da scarsa qualità architettonica e costruttiva e, generalmente, privi di requisiti antisismici. Secondo le stime di ANCE il 2017 registra un incremento del +0,8% degli investimenti in edilizia. L’osservatorio congiunturale Ance prevede che quest'anno il fatturato complessivo dell'edilizia si attesterà attorno ai 127 miliardi di euro. La grande sfida dei prossimi anni sarà quella di realizzare un piano di rigenerazione urbana che punti ad arrestare il consumo di suolo e a trasformare zone già urbanizzate in aree di aggregazione, servizi e parchi urbani.
Alcuni incontri di Sonia Maritan al MADE, in alto con Simone Piccolotto (Piccollotto Serramenti) e Samuele Broglio (La Falegnameria di Broglio), a sinistra con Valter Meschini (Mecal), sotto a sinistra con Mauro Zamberlan (Studio Centro Marketing) e Stefano Cervini (Web and Magazine) e in basso a destra con Lorenzo Snaidero (Bauxt).
www.agostinigroup.com
LA FINESTRA PERFETTAMENTE COMPLANARE Agostini Group non poteva che seguire questa strada proponendo una finestra che è caratterizzata da un’anta complanare (sullo stesso piano) al telaio da cui la definizione (Zero Level) ma nello stesso tempo complanare al telaio anche sul lato esterno (P-Plane). Una finestra che mostra linee pulite, essenzialità e in cui l’utilizzo di cerniere nascoste alla vista accentua l’immagine di purezza che scaturisce guardandola. Sapiente tocco di design per una finestra che unisce il meglio di tre materiali diversi, composito nel cuore, alluminio all’esterno e legno all’interno, con una sezione sottile alla vista, ma in grado di proporre prestazioni di isolamento termico molto basse sino a 0.72 W/m²K. Le finestre Made in Italy di Agostini Group che raccolgono in sé gli stili del design contemporaneo sono stati presenti dopo Nuova Delhi, Mumbai e Dubai, anche alla milanese MADE expo. Sotto i riflettori della fiera una finestra capace di trasmettere bellezza, funzionalità e prestazioni: la Fibexinside 502.55 P-Zero Level, una finestra realizzata da Agostini Group azienda che fa parte dell’Associazione Anfit, per la Tutela della Finestra Made in italy. Filomuro, profili minimal, complanarità. Queste le parole chiave della moderna architettura espresse in porte e finestre.
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Filomuro, profili minimal, complanarità. Queste le parole chiave della moderna architettura espresse in porte e finestre da Agostini Group che crea una finestra che è caratterizzata da un’anta complanare al telaio ma nello stesso tempo complanare al telaio anche sul lato esterno.
REPORT MADE expo AGOSTINI GROUP
REPORT MADE expo INTERNORM
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www.internorm.com www.finestreinternorm.it
REPORT MADE expo
La nuova chiave di lettura della finestra: non più solo strumento di chiusura, ma complemento di arredo integrato con l’unità abitativa. Manufatto oggetto di continua innovazione estetica e prestazionale, frutto di design e di tecnologia di avanguardia.
LA FINESTRA COME SISTEMA POLIVALENTE LA RIVOLUZIONE Oltre ai modelli di finestra più avanzati, che rappresentano il top della produzione europea nel campo dei serramenti, e a portoncini d'ingresso con raffinate soluzioni tecnologiche, allo stand Internorm per la prima volta al MADE expo HF410, la finestra che ha rivoluzionato il mercato del legno/alluminio. Internorm, fra i principali produttori di serramenti in Europa attivo oggi in 21 Paesi, ha presentato al MADE expo 2017 diversi modelli della sua vasta gamma, dalle finestre in PVC a quelle in legno/alluminio, dalle innovazioni altamente tecnologiche e di design fino ai portoncini d'ingresso sempre più performanti. È stata una nuova occasione per architetti, progettisti e operatori del settore, per “toccare con mano” la qualità costruttiva che distingue la produzione della casa austriaca e scoprire il funzionamento delle tecnologie più innovative. TECNOLOGIA INEDITA Per la prima volta nella rassegna milanese è stata esposta HF410, ultima nata in casa Internorm, la nuova finestra con l'inedita tecnologia I-tec Core. La grande novità della finestra in legno/alluminio HF410 è il profilo I-tec Core: realizzato da Internorm, I-tec Core è una nuova tecnica di costruzione del profilo in legno, con diverse lamelle di
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legno incollate che formano un’anima estremamente robusta e rigida, in grado di sostenere maggiori carichi rispetto a un telaio in legno massello. Non a caso la tecnica è la stessa che viene utilizzata nella realizzazione delle capriate in legno. La novità sta nell'utilizzo di tale tecnica per realizzare il profilo di una finestra. Importanti i vantaggi, come la riduzione dello spessore del profilo anche per grandi finestrature e la possibilità di ottenere più luminosità grazie alla favorevole proporzione tra superficie vetrata e struttura in legno. Bella la gamma di essenze e colori, che utilizza
grazie ai 3 vetri di serie (4 su richiesta). Questo modello può essere dotato della tecnologia I-tec Ventilazione VMC, integrato nella finestra e dotato di scambiatore di calore, che permette di aerare i locali a finestra chiusa proteggendo l'ambiente interno dal rumore, dagli agenti atmosferici, dal freddo e dalle intrusioni, con il recupero fino al 93% del calore che altrimenti si disperderebbe aprendo la finestra. TRIPLO VETRO HV350, doppia finestra in legno/alluminio, unisce anch'essa l'esclusività del tri-
legni pregiati tutti da forestazione sostenibile. All'esterno, il guscio in alluminio assicura un'elevata protezione dalle intemperie. Con opportuno vetraggio offre un isolamento termico Uw fino a 0,64 e un isolamento acustico fino a 46 dB, valori ai vertici del mercato, che si raggiungono anche grazie alla 3 guarnizioni di serie. Ăˆ un serramento, quindi, che unisce alle doti estetiche l'alto risparmio energetico. Inoltre, è da segnalare, per ben comprendere la resa estetica del serramento, la presenza di ferramenta nascosta, un pregio ormai diffuso nei modelli Internorm, ma non comune nel panorama serramentistico italiano. GESTIONE DELLA LUCE Tra gli altri prodotti top di gamma, al Made Expo Internorm ha esposto la doppia finestra in PVC/alluminio KV440 con veneziana fotovoltaica integrata (Itec oscuramento optional) per gestire la luce nella massima eleganza e con un risparmio energetico e un isolamento acustico da prima della classe, anche
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plo vetro alla raffinatezza nello stile e funzionalità della veneziana integrata che offre un sistema di gestione della luce nell'ambiente perfettamente inserito nel serramento, sempre pulito e al riparo da urti, deformazioni, umidità e altri agenti esterni. La tecnologia I-tec Oscuramento è un sistema oscurante a zero consumo energetico: infatti, non necessita di alimentazione elettrica esterna, poiché l'energia si ottiene direttamente dalla finestra stessa grazie a un modulo fotovoltaico integrato nella veletta superiore della veneziana, che viene accumulata in una batteria e rimane a disposizione, gestibile anche tramite l'impianto domotico con tecnologia SmartWindow di Internorm. LA FERRAMENTA STUDIATA PER L’ESTETICA E LA SICUREZZA Altro modello di punta presente al Made Expo è stata la finestra KF500, in PVC bianco classico o PVC con guscio esterno in alluminio in tutti i colori Internorm, un sistema di finestra a 5 camere con inserto in schiuma, dalle prestazioni energetiche eccellenti anche grazie alla possibilità di montare la tecnologia I-tec Ventilazione.
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Ma la caratteristica che fa di KF500 una finestra unica sul mercato è la speciale tecnologia I-tec Ferramenta, un vero e proprio sistema di bloccaggio della finestra su tutti i 4 lati attraverso bocchette basculanti che ancorano la finestra al telaio con una tenacia ben diversa rispetto alla ferramenta tradizionale, garantendo ottima resistenza ai tentativi di effrazione. Questo sistema rende la finestra molto più sicura anche ad anta aperta, poiché la ferramenta si inserisce nel profilo del battente in modo perfettamente complanare e non offre la minima sporgenza di elementi metallici, proteggendo dagli infortuni a finestra aperta che possono accadere con una ferramenta tradizionale. Senza contare il guadagno estetico dato da un'anta aperta perfettamente lineare, poiché sembra completamente priva di ferramenta. BELLI E SICURI ANCHE I PORTONCINI Tra i portoncini Internorm ha presentato l'AT400 in alluminio, dall'elevato isolamento termico; così come assicura ottimo isolamento termico ed elevata sicurezza il portoncino in legno/alluminio HT400, l'AT310 in alluminio dal design lineare, e l'AT410 sempre in alluminio dal design complanare sia all'esterno sia all'interno. Nella grande varietà di forme, colori e materiali i portoncini Internorm permettono di trovare la soluzione ideale per ogni esigenza architettonica, unendo al comfort, alla sicurezza e all'isolamento il design in quattro differenti stili.
REPORT MADE expo ITAL-PLASTICK www.italplastick.com
LA SOLUZIONE ADATTA A OGNI STILE ARCHITETTONICO L’azienda italiana con sede a Cittadella (Padova), specializzata nella produzione integrata degli infissi in PVC, presenta il nuovo modello di cassonetto, espressione di innovativa concezione strutturale, tecnologica e di design. Grazie alla brevettata soluzione di bloccaggio a clipse, che consente un’agevole e immediata ispezione, la manutenzione ordinaria potrà essere effettuata comodamente in pochi minuti. Di estrema facilità anche la realizzazione della struttura stessa: in assenza di attrezzatura idonea per la saldatura, l’assemblaggio risulta possibile mediante alcune squadrette di semplice utilizzo che fissano agli angoli il profilo tagliato a 45 gradi, garantendo perfettamente i 90 gradi e mantenendo inalterate le ottime performance estetiche. Proprio per rispondere alle esigenze architetturali, il cassonetto dal design pulito ed essenziale è provvisto di ulteriori prolunghe a incastro o di riduzioni a misura per una completa personalizzazione del sistema, senza porre alcun vincolo al suo corretto funzionamento e armonizzandosi perfettamente con ogni stile architettonico. Pratico e funzionale, il cassonetto Ital-
Plastick unisce alle caratteristiche strutturali tutte le più elevate prestazioni tecnologiche ed energetiche, garantendo una perfetta tenuta all’aria, una minima conducibilità termica e un isolamento acustico assoluto. Il sistema modulare cassonetto si presenta in quattro differenti versioni. Tutti i profili necessari sono disponibili sia in colorato di massa, sia rivestiti con pellicole a imitazione legno.
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PVC
Ital-Plastick, specialista nei sistemi di produzione integrata degli infissi in PVC è strutturata in tre macro aree: produzione di finestre, scuri e porte; estrusione di profili; gamma completa di macchinari e attrezzature per la produzione e la lavorazione di serramenti. Al MADE porta il suo nuovo cassonetto.
REPORT MADE expo Eku
REPORT MADE expo
www.eku.it
alluminio
In Eku Woodart TT Thermoplus 98 alluminio, legno e nuovi materiali isolanti si uniscono per garantire una prestazione termica d’eccellenza, una delle più elevate tra tutte le soluzioni a battente EKU.
ELEGANTE BINOMIO A BASSA CONDUTTIVITÀ Il serramento in alluminio-legno a taglio termico Eku Woodart TT Thermoplus 98 è stato progettato per rispondere ai più severi requisiti energetici: le sue prestazioni di isolamento termico lo rendono adatto per la Passivhaus e la Classe A+ di Casaclima. L’IMS Institute di Belgrado ha condotto un test su una finestra a un’anta di 1230x1480 mm, secondo gli standard europei. Il serramento, con una doppia vetrocamera di Ug pari a 0,56 W/m2K, offre una trasmittanza termica Uw di 0,76 W/m2K. Una prestazione che è stato possibile ottenere grazie all’utilizzo di barrette e inserti isolanti realizzati con nuovi materiali a bassissima conduttività termica (valore lambda). I serramenti Woodart TT Thermoplus 98 offrono un “di più” non solo in termini di isolamento termico, ma anche in termini di eleganza e personalizzazione. Il rivestimento interno in pregiato legno massello impreziosisce e ravviva gli ambienti della casa con la sua naturale e calda eleganza. L’alluminio esterno, invece, assicura un’elevata resistenza alle intemperie e una pressoché totale assenza di manutenzione. L’ampia disponibilità di finiture, colori ed essenze legnose, inoltre, permette a questi serramenti di inserirsi con armonia in ogni stile architettonico e in ogni tipo di arredamento.
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Con questa serie è possibile realizzare serramenti alluminio-legno a taglio termico a una o più ante con varie tipologie di apertura e movimentazione: struttura fissa, battente, vasistas, anta-ribalta, sporgere, bilico orizzontale o verticale, scorrevole parallelo.
REPORT MADE expo FAKRO www.fakro.it
DALLE APERTURE PIATTE A QUELLE VERTICALI liano: la nuova finestra a doppia apertura FPP-V preSelect2, che consente l’apertura dell’anta fino a formare un angolo di 45°, e il serramento con apertura a libro FWP, disponibile anche nella versione in PVC (PWP) nonché reso estremamente versatile dall’anta reversibile. Nel corso della manifestazione, è stata esposta inoltre la nuova linea di finestre verticali “Innoview.” Fra i protagonisti di MADE Expo 2017 anche Fakro, con un know how di oltre 25 anni nel settore delle finestre da tetto a livello mondiale, che ha esposto svariati prodotti appartenenti all’ampia gamma proposta, nonché alcune importanti novità. All’interno dello stand Fakro, innanzitutto le finestre per tetti piatti F – contraddistinte da un design d’eccezione, premiato anche dal Red Dot Design Award – e DXW – serramento calpestabile su cui è possibile camminare in totale sicurezza. Con l’obiettivo di rispondere alle esigenze più diversificate dei 50 paesi in cui opera, il Gruppo ha inoltre sviluppato la più ampia gamma di finestre per tetti piatti a oggi proposta, cavalcando la sua specializzazione: la finestra per tetti piatti con vetro complanare liscio. Durante la kermesse milanese anche un’assoluta anteprima sul mercato ita-
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Uno dei maggiori player del mondo nel settore delle finestre da tetto, Fakro ha presentato a Milano alcune importanti novità di prodotto: oltre alla sua specializzazione, la finestra per tetti piatti con vetro complanare liscio, la nuova finestra a doppia apertura FPP-V preSelect2.
REPORT MADE expo Italserramenti
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legno
Senza la cornice fermavetro, Ghost, ha una guarnizione acustica posizionata sull’anta mobile e il vetro interno ed esterno disponibile con serigrafatura in vari colori RAL.
IL FASCINO DELLA FINESTRA TUTTO VETRO Ghost, la finestra tutto vetro di Italserramenti, ha straordinarie prestazioni unite a un’estetica minimale e di tendenza capace di offrire la massima trasparenza e luminosità, in cui la cornice che scompare e resta in vista è solo l’anima: il vetro. Dal punto di vista tecnico scompare il profilo battente in legno che resta invisibile coperto dalla cornice serigrafata bianca del vetro e resta solo una lastra aerea e trasparente che esce dalla parete senza interferire con l’estetica del contesto. Il battente del serramento Ghost è ottenuto infatti unicamente da due facciate di vetro basso emissivo con cerniere a scomparsa di serie e maniglia applicata direttamente alla lastra di vetro interna.
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L’utilizzo dell’incollaggio strutturale del vetro con colle particolari garantisce solidità e performances. Ghost può essere posato a un telaio murato (Ghost Luce rasomuro) o a un controtelaio nascosto nella parete. Il risultato è una finestra dalle linee minimali, dal design accattivante che è in grado di offrire prestazioni davvero importanti con una trasmittanza termica Uw fino a 1,1 W/m2K. La finestra a due ante con sezione da 68 mm è in Classe 4 per la permeabilità all’aria, Classe E1500 per la tenuta all’acqua e Classe C5 per la resistenza al vento. Ghost è anche disponibile per realizzare alzanti scorrevoli ad angolo col risultato di garantire all’abitazione una visione del tutto nuova e con una profondità assoluta.
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INTERCLIMA+ELECHB IDÉOBAIN BATIMAT
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A Parigi in autunno Interclima+ElecHB, Idéobain, Batimat.
TRE SALONI AL CENTRO DELLE NUOVE SFIDE DELL’EDILIZA
Evento internazionale di riferimento del settore dell'edilizia e delle costruzioni, Le Mondial du Bâtiment si terrà dal 6 al 10 novembre 2017 presso il Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte, a Parigi, in Francia. Ogni due anni, i saloni Interclima + ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT presentano materiali e soluzioni per gli edifici di oggi e del futuro. In un contesto di mercato favorevole, ma segnato da profondi cambiamenti, l’edi-
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zione 2017 di Le Mondial du Bâtiment ha l’ambizione di affiancare gli operatori nella ripresa del mercato consentendo loro di decodificare le nuove sfide della costruzione e scoprire le soluzioni per apportare elementi concreti di risposta. PROSPETTIVE FAVOREVOLI PER UN MERCATO PROFONDAMENTE MODIFICATO Dopo un 2016 migliore del previsto, il settore delle costruzioni in Francia preve-
de nel 2017 una crescita del +3,4% in volume. L'edilizia sembra inserirsi in una nuova fase positiva del ciclo economico, principalmente grazie all'accelerazione del mercato delle costruzioni nuove (+ 7%) nel comparto Residenziale e nel Terziario. Spinto da normative in costante evoluzione legate alla Transizione Energetica, i produttori del settore non hanno atteso la ripresa per impegnarsi in una dinamica d’innovazione che impone modifiche significative in tutte le fasi della costruzione. Dal modello digitale (BIM) allo sviluppo di nuovi materiali, l'edificio è concepito oggi in modo globale (Edificio a Energia Positiva, a Basso Impatto Ambientale...) e si adatta all’attualità del momento (IoT, Smart Grid ...) per fornire risposte agli utenti, sempre più alla ricerca di soluzioni sostenibili per vivere e abitare meglio.
2. Scoprire le soluzioni per i nuovi usi e le aspettative abitative • Gli Hubs des Solutions, posizionati all’entrata dei padiglioni e animati da esperti, presenteranno soluzioni assemblate per rispondere alle aspettative di progettisti, costruttori, operatori e utilizzatori. • Conferenze key note, organizzate in grandi cicli tematici, tratteranno i temi al centro delle preoccupazioni dei visitatori. Prenderanno la parola dei testimonial (committenti e grandi imprese edili).
3. Adottare le innovazioni e le tecnologie • Alcuni spazi "Live" con dimostrazioni dei prodotti innovativi premiati nell’ambito del Concorso dell’Innovazione e svelati in occasione di una cerimonia organizzata il 18 settembre 2017. • Le visite guidate forniranno informazioni ai visitatori su temi concreti grazie a una selezione di soluzioni, presentate da TRE SALONI PER AFFIANCARE responsabili tecnici degli espositori. GLI OPERATORI NELLA RIPRESA • Saranno proposti percorsi personalizECONOMICA zati per arrivare all’essenziale su temi La vocazione dell’edizione 2017 di Le specifici. Mondial du Bâtiment è di affiancare i decision maker, i consulenti e gli artigia- 4. Fare business in Francia e oltre ni/installatori nella ripresa economica. • I paesi francofoni saranno invitati spePer questa ragione Le Mondial du ciali; sarà possibile incontrare i decision Batiment, grazie ai saloni maker di 84 paesi e i rappresentanti di INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATI- governo (incontri d’affari con tutti i MAT, proporrà numerose novità attorno detentori di progetti dei paesi francofoa 4 grandi assi che rispondono alle ni, ciclo di conferenze …). apettative di visitatori dai diversi profili: • Il Club International sarà il luogo d’incontri e d’affari per tutti gli operatori che 1. Capire i profondi cambiamenti desiderano ottimizzare le relazioni d’afdel settore fari all’export. • Una riorganizzazione dei padiglioni con 6 “universi” specifici e connessi in Per Guillaume Loizeaud, Direttore di Le uno stesso luogo per scoprire in modo Mondial du Bâtiment : «Nel 2017, i saloni facile il più grande panorama di prodot- INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIti e di soluzioni. MAT riuniranno ancora una volta l’offer• Un’informazione specializzata prima, ta più completa al mondo in termini di durante e dopo i saloni per decodificare soluzioni, innovazioni, dimostrazioni, le tendenze di domani. Un blog ed ne- conferenze nel settore delle costruzioni. newsletter mensili spiegheranno, per Essi rappresenteranno un momento ogni salone, le tendenze e le evoluzioni unico per tutti gli operatori che si incondelle Costruzioni. treranno in un ambiente conviviale per scoprire le soluzioni per rispondere alle Saranno trattati 5 temi: nuove sfide della Costruzione. Voglio rinComfort & Energia nel Terziario; Bagno graziare tutti gli operatori della filiera che & Architettura del vivere; Costruzione & collaborano con noi per rendere questa Ristrutturazione sostenibile; Edilizia del edizione di Le Mondial du Bâtiment la Futuro; Sguardo sull’Architettura. festa della ripresa del settore».
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BORDI FERRAMENTA DECORATIVA maniglie pomoli chiusure FERRAMENTA STRUTTURALE sistemi di cerniere guarnizioni giunzioni angolari LEGNAMI MATERIALI DI FINITURA levigatura verniciatura nobilitazione rivestimento TECNOLOGIE DI FINITURA levigatura verniciatura nobilitazione rivestimento TECNOLOGIE DI PRODUZIONE sezionatura foratura bordatura fresatura anubatura inserimento della ferramenta impianti di produzione pellets
BORDI
info@plastivar.it - www.plastivar.it PLASTIVAR s.r.l. 23879 Verderio (Lecco) Viale Rimembranze, 1 telefono +39/039 510662 - fax +39/039 510663 Produzione bordi in ABS e accoppiato alluminio.
LEGNAMI
info@arduinilegnami.com - www.arduinilegnami.com ARDUINI LEGNAMI s.p.a. 29010 Roveleto di Cadeo (Piacenza) Via Emilia Est, 238 telefono +39/0523 509029 fax +39/0523 509423 Dal 1957 il vostro partner ideale nell’approvigionamento di tutti i migliori legni africani, nord americani ed europei.
FERRAMENTA STRUTTURALE
INDIRIZZI UTILI
info@celegon.it - www.celegon.it CELEGON s.r.l. 30095 Mirano (Venezia) Via Galileo Galilei, 6 - Zona Industriale telefono +39/041 5728404 fax +39/041 5728522 Porte e sistemi rototraslanti.
info@castellanalegnami.it - www.castellanalegnami.it CASTELLANA LEGNAMI s.a.s. 31037 Castione di Loria (Treviso) Via Marco Biagi, 24 telefono +39/0423 401814 fax +39/0423 709886 Importazioni e commercio Latifoglie Americane ed Europee, Conifere, Resinosi e Lamellari per serramenti.
info@kemichal.it - www.kemichal.it KEMICHAL s.r.l. 35010 Trebaseleghe (Padova) Via Dell’Artigianato, 2 telefono +39/049 9385648 fax +39/049 9385070 Vernici e coloranti per legno dal 1962
info@derwood.it - www.derwood.it DERWOOD s.r.l. 30030 Martellago (Venezia) - Via Fornace, 2 telefono +39/041 5400521 fax +39/041 5401942 Specializzati in tavolame di latifoglie e lamellari per serramenti.
foscale@tin.it - www.eugeniofoscalelegnami.com EUGENIO FOSCALE LEGNAMI 13894 Gaglianico (Biella) - Via Cavour, 63/65 telefono +39/015 543145 - fax +39/015 2542843 Vasto assortimento legnami per falegnameria, perline. Specializzato in Larice
info@morosinilamellari.com - www.morosinilamellari.com MOROSINI LAMELLARI s.r.l. 4057 Martinengo (Bergamo) - Via Trieste, 72 telefono +39/0363 987044 r.a. fax +39/0363 987010 Cerchiamo agenti per la Lombardia Pannelli a lista intera e finger-joint, lamellari per infissi.
info@timtrade.it - www.timtrade.it TIMTRADE s.r.l. 36065 Mussolente (Vicenza) Piazza della Vittoria, 3/B interno 3 telefono +39/0424 513815 fax +39/0424 383878 Agenzia operante in Italia, Europa, Nordafrica, Nord/Sud America e Asia. Segati resinosi, latifoglia, massiccio, lamellare, pannelli e compensati per i settori dell’edilizia, falegnameria e imballaggio.
MATERIALI di FINITURA
info@icaspa.com - www.icaspa.com ICA GROUP 62012 Civitanova Marche (Macerata) Via Sandro Pertini, 52 telefono +39/0733 8080 fax +39/0733 808140 LIFE IN COLOR
info@verinlegno.it - www.verinlegno.it VERINLEGNO s.p.a. 51010 Massa e Cozzile (Pistoia) Via Luigi Galvani, 7 telefono +39/0572 92711 fax +39/0572 773608 Ampia gamma di vernici base acqua e solvente studiata per adattarsi perfettamente ad ogni tipologia applicativa.
TECNOLOGIE AUSILIARE
info@baumann-online.it - www.baumann-online.it BAUMANN s.r.l. 37010 Cavaion Veronese (Verona) Via Palesega, 1 telefono +39/045 6205367 fax +39/045 6205355 Vendite Italia: Andrea Zuliani cell. +39/340 9691340 Carrelli elevatori laterali Diesel Gas ed Elettrici.
FERRAMENTA STRUTTURALE sistemi di cerniere guarnizioni giunzioni angolari LEGNAMI
MATERIALI DI FINITURA levigatura verniciatura nobilitazione rivestimento
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INDIRIZZI UTILI
TECNOLOGIE di FINITURA
barberan@barberan.com - www.barberan.com BARBERÁN S.A. 08860 Castelldefels (Barcelona) - España Pol. Ind. “Cami Ral” C/ Galileo 3-9 Ap. Postal 160 telefono +34/93 6350810 fax +34/93 6361555 Linee per verniciatura a rullo o a pistola ed essiccazione di lacche. Linee per rivestire pannelli per mobili o porte. Macchine stampatrice di pannelli e stampatrice digitale. Linee per la produzione di porte a nido d’ape. Linee per ricoprire sagome e profili con fogli di legno, di carta, di PVC, laminati a bassa pressione o materiali simili. Sistemi di taglio, alimentatori di sagome, stazione di sbobinatura, giunzione di bobina.
nastroflex@nastroflex.it - www.nastroflex.it NASTROFLEX 31047 Levada di Ponte di Piave (Treviso) Via delle Industrie, 17 telefono +39/0422 853018 r.a. fax +39/0422 853533 Carte e tele abrasive in jumbi - Nastri larghi e stretti, rotoli, fogli, dischi - Gamma completa per la levigatura del truciolare, MDF, legni duri, resinosi e impiallacciature - Abrasivi specifici per vernici acriliche, poliuretaniche, poliesteri e per linee UV.
TECNOLOGIE di PRODUZIONE
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info@mserv.it MULTI SERVICE s.r.l. Sede amministrativa: 30027 San Donà di Piave (Venezia) Via Calnova, 8/2 Sede operativa: 31016 Cordignano (Treviso) Via Strada Maestra d’Italia, 75 Paolo Grandin - cell. +39/335 8333469 paolo.grandin@mserv.it Assistenza tecnica - cell. +39/338 9987412 fax +39/0421 480706 Vendita e installazione macchine C.N.C. nuove e usate, ricambi, software Cad-Cam, assistenza tecnica e training operatori macchina.
nfo@tvm.it - www.tvm.it TVM AUTOMAZIONI s.r.l. 32010 Perarolo di Cadore (Belluno) Zona Industriale Località Ansogne telefono +39/0435 501734 fax +39/0435 517098
info@zaffaroni.com- www.zaffaroni.com MARIO ZAFFARONI & FIGLI s.r.l. 20078 Turate (Como) Via Centro Industriale Europeo, 24 telefono +39/02 9688453 fax +39/02 9682718 Centri di lavoro per la tecnologia del “Folding”. Impianti per la sezionatura e sezionatrici multilame per pannelli. Fresatrici speciali longitudinali di precisione.
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