







GIANLUCA GRIGNANI

Gianluca Grignani, otto anni dopo. Era il 2015 quando partecipava al Festival, in gara, nella sua ultima volta. L’anno scorso aveva affiancato Irama nella serata dei duetti. Quest’anno, è tornato in gara. Amato come quando faceva innamorare schiere di ragazzine (ma anche le madri) ai tempi in cui cantava La mia storia tra le dita. Oggi Grignani è un uomo di cinquant’anni che ha fatto pace con le insicurezze. Quando ti manca il fiato è il titolo del suo brano, che parla di lui «ma anche di tutti quelli cui la vita fa mancare il fiato. Ci vogliono le palle per vivere» ha detto in conferenza stampa. Contento di essersi in gioco. E a nudo. La sua canzone, infatti, parla del rapporto difficile con suo padre, andato via di casa quando lui aveva solo diciotto anni. È stata scritta dieci anni fa e, dice lui, ogni volta che la interpreta lo mette di
fronte a se stesso. Suo papà forse ha letto il testo. «Ho chiesto al mio fratellastro, nato da un’altra relazione, di farglielo avere. Non so quale sia stata la sua reazione». Grignani senior vive in Ungheria. «E non lo vedo da non so più quanti anni» ha rivelato Gianluca. Che, oltre ad avere problemi con il padre, vede poco anche i suoi figli. Ne ha quattro. Ginevra, Giselle, Giosuè e Giona: sono nati dall’amore con Francesca Dell’Olio, sua ex moglie. La più grande è maggiorenne e vive con lui.
Gli altri tre, stanno con la mamma. Ma lui, per star loro vicino, dopo la separazione del 2020 che ha messo fine a un matrimonio durato diciassette anni, ha scelto di trasferirsi non distante da loro. Che sicuramente faranno il tifo per lui. Mentre lui, tra i suoi competitor, punta su Gianmaria e Lazza.
Gli esperti di dietrologia vedono una spaccatura tra Damiano
David e Victoria De Angelis, che stasera suonano come ospiti speciali all’Ariston con gli altri Maneskin.
Dicono: «I fan hanno già da tempo notato questa presunta spaccatura all’interno della band, collegandola a una mancata sintonia tra la bassista e Giorgia Soleri, la fidanzata del noto frontman». E qualcuno ha pure sottolineato che la De Angelis non è andata alla festa di Damiano.
topDopo il meraviglioso esordio della Ferragni e la brutta figura di Blanco sul palco dell’Ariston, il Festival sta entrando nel vivo.
Il nostro preferito della prima serata è stato Mr Rain: con la sua canzone ci ha travolto completamente.
Amadeus sempre in splendida forma, simpatico, professionale e grande padrone di casa. Al suo fianco una Francesca Fagnani che, con grande eleganza, si è dimostrata all’altezza di quel palcoscenico.
Bellissima la reunion dei tre grandi
Al Bano, Massimo Ranieri e Gianni Morandi. Non si discute! Ma una domanda ci tormenta: la tinta, a Massimo Ranieri, l’ha fatta la stessa parrucchiera che “non” ha pettinato Anna Oxa?!
Ieri Giorgia meravigliosa come sempre ma, purtroppo, il testo della canzone non ci ha fatto volare come suoi altri.
Paola e Chiara? Che dire? Hanno fatto proprio… Furore!
Drusilla Foer sempre una garanzia sul palcoscenico. Per non parlare poi di Angelo Duro… quanto ci ha fatto ridere…
In conclusione: per noi, finora, il più grande flop è stato sicuramente Blanco con il suo gesto fuori controllo! Nessun problema tecnico può giustificare un atteggiamento così irrispettoso verso una manifestazione del calibro di Sanremo.
Come che sia, il 2022 che si è appena concluso è stato decisamente l’anno dei Maneskin. Il gruppo, che già avevano vissuto un 2021 da incorniciare, iniziato con la vittoria a Sanremo e concluso con il debutto americano, negli ultimi mesi hanno confermato e consolidato il successo internazionale. Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio sono stati i primi italiani a vincere un premio agli MTV Video Music Awards.
E in autunno il loro brano The loneliest è stato il brano più riprodotto al mondo nella prima settimana di pubblicazione sulla piattaforma Spotify.
Cme non bastasse, il loro ultimo album, Rush!, pubblicato lo scorso 20 gennaio, è già Disco d’oro. «Questo disco è impossibile da etichettare. È impossibile farlo entrare in una scatola o dire che è rock, pop, qualunque cosa. Siamo andati nella direzione opposta perché ci sembra di vivere in un’epoca in cui i generi musicali verranno cancellati e parleremo solo di buona musica e cattiva musica», hanno detto in proposito in un’intervista a Entertainment Weekly Idolatrati tanto in patria quanto all’estero, sono diventati gli idoli di tanta gente comune e parecchie star di Hollywood. Basti pensare ad Angelina Jolie, che era presente al loro concerto romano del Circo Massimo del 9 luglio, inquadrata mentre cantava le loro canzoni, che conosce alla perfezione. Così come gli altri settantamila spettatori. Quando si ha un successo del genere è difficile mantenere i piedi per terra, eppure a quel concerto Damiano era arrivato a bordo della sua “smartina” bianca. Come un “comune mortale”. Nei mesi scorsi però, le reiterate provocazioni del gruppo, tra baci di gruppo e pose lascive,
hanno fatto alzare più di un sopracciglio. Qualcuno, infatti, ha iniziato a chiedersi se i Maneskin non si siano montati la testa. Le critiche sono esplose quando il gruppo, in concerto a Las Vegas alla fine dell’ultimo appuntamento del loro tour americano, ha distrutto tutti gli strumenti. La performance da ribelli è stata postata sui social. E forse, alla luce delle critiche ricevute, Damiano, Victoria, Ethan e Thomas avranno pensato che era meglio evitare. O forse no. «Questo finale non era previsto affatto, e magari siamo andati un po’ troppo oltre... ma ci è piaciuto! Caos e distruzione a Las Vegas a parte, il nostro tour nordamericano è appena finito e già ci manca ogni singolo attimo. Non potremmo essere più
felici del tempo trascorso con voi e dell’amore che ci avete mostrato! L’energia che avete portato a ogni singolo concerto ha reso questo tour semplicemente memorabile. Non vediamo l’ora di tornare», hanno scritto su Instagram a corredo delle immagini della “devastazione”. Qualcuno ha commentato scrivendo che i quattro ragazzi devono aver dimenticato di quando suonavano per strada e di certo non potevano permettersi strumenti costosi.
Ma lo zoccolo duro del loro seguito non si è fatto condizionare dal passo falso: oltre a piacere per il talento, infatti, i Maneskin sono amati proprio per il loro modo di essere, alla mano, puliti come i ragazzi della porta accanto. Al netto delle provocazioni.
Di loro ha parlato di recente an che Iggy Pop: «Ho letto un’in tervista in cui si diceva che han no iniziato a suonare per strada a Roma e hanno dovuto combatte re altri gruppi per ottenere buoni piazzamenti. Si può dire che han no quel tipo di background, che sono riusciti a fare qualcosa insie me in cui hanno avuto un picco lo assaggio di povertà e oscurità e penso che questo dia loro un van taggio davvero importante». Dall’oscurità alle luci internazio nali il passaggio non è stato facile. E nemmeno veloce. Ma proprio per questo più meritato. Intanto la loro tournée culminerà con quattro speciali date-evento a Roma (20 e 21 luglio) e Milano (24 e 25 luglio).
Quattro anni fa aveva lasciato il Festival dopo aver discusso con i giornalisti della sala stampa. Era arrivato secondo alle spalle di Mahmood e, al termine della gara, non aveva nascosto il suo nervosismo. Quest’anno Niccolò Moriconi in arte Ultimo è a Sanremo da favorito, insieme a Marco Mengoni e Giorgia. Domani sera, nella serata dei duetti, salirà sul palco insieme a Eros Ramazzotti (sotto con lui). Due voci romane, due voci d’eccellenza. La presenza di Eros lo aiuterà a salire in classifica, ma il suo fine “ultimo”, quest’anno, è quello di «dimostrare un grande rispetto a un palco che mi ha dato tanto: sono partito da qui nel 2018 e Alba è una canzone che mi sembrava giusta per tornare, per lasciare un ricordo di Sanremo diverso». E se non arriverà in cima, pazienza. Anzi. «Onestamente metterei la firma per rivivere quattro anni come quelli che ho vissuto». Questo Festival dice di viverlo con serenità, anche se la pressione la sente perché, dice, «sono sensibile e molto timido».
Peppino di Capri sarà l’ospite speciale del Festival stasera. Con questa esibizione Giuseppe Faiella, questo il suo vero nome, raggiungerà il record di presenze, in gara e come ospite, al Festival: questa sarà infatti la sua 16esima volta a Sanremo.
Di Capri ha vinto due volte Sanremo: nel 1973 con Un grande amore e niente più e tre anni dopo con Non lo faccio più Parlando qualche tempo fa con Repubblica veva rievocato così la sua esperienza: «Il Festival più bello? Forse rimane quello del 1987, quando ho portato Il sognatore. Si complimentò anche Lucio Dalla. Mi fece piacere»
83 anni, di Capri calcò per la prima volta il palcoscenico del Festival nel 1967 con Dedicato all’amore Nel 1971 fu la volta di L’ultimo romantico (13esima posizione in classifica). A seguire, come detto, le due vittorie del
Piazza Colombo, a pochi passi dall’Ariston, è un palcoscenico all’aperto. Fino a sabato il Suzuki Stage ospita protagonisti grandi artisti della musica italiana a partire dalle 21. Stasera sarà il turno di Annalisa (all’anagrafe Annalisa Scarrone), che al Festival aveva partecipato nel 2013, nel 2015, nel 2018 e nel 2021. Domani toccherà a La Rappresentante di Lista, sabato ad Achille Lauro.
1973 e del 1976.
Nel 1980 Tu cioè… si piazza alla posizione numero 17. Passano cinque anni e E mò e mò arriva nona. Quinto posto nel 1987 per Il sognatore 1988: Nun chiagnere è 17esima. 1989: Il mio pianoforte non va oltre l’undicesimo gradino.
Nuovo decennio, nuove presenze. 1990: Evviva Maria; 1992: Favola blues (cantata in coppia con Pietra Montecorvino); 1993: La voce delle stelle; 1995 Ma che ne sai… (…se non hai fatto il piano-bar) portata in lizza dal Trio Melody: di Capri, Gigi Proietti e Stefano Palatresi. Infine, due partecipazioni negli anni 2000: nel 2001 con Pioverà (Habibi ené) e nel 2005 con La panchina.
L’altra sera ha incontrato per caso i Maneskin e li ha fulminati: «Voi avete aperto un concerto dei Rolling Stones, ma io ho suonato prima dei Beatles».
Stasera tocca a lei: dopo Chiara Ferragni e Francesca Fagnani, nella terza serata del Festival è Paola Egonu ad affiancare Amadeus e Gianni Morandi sul palco dell’Ariston. La pallavolista nata a Cittadella, ventiquattro anni e quasi due metri di altezza, incanterà il Festival con il suo portamento. Ai grandi eventi, del resto, è abituata. Nel 2021 era stata scelta dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) come portabandiera alle Olimpiadi di Tokyo 2020, slittate di un anno a causa del Covid. Anche allora la sua presenza come protagonista era stata accompagnata da non poche polemiche. Stavolta, però, ha fatto scalpore una sua recente intervista nella quale ha detto: «Se mai dovessi avere un figlio di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io. Se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora: lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri. Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?». Queste parole, dette a Vanity Fair, hanno suscitato non poche reazioni. A partire da quella del sindaco di Cittadella, il paese in provincia di Padova dove è cresciuta: «Paola, da campionessa, ha un ruolo im-
portante e un’ampia visibilità» ha detto Luca Pierobon al quotidiano Il Gazzettino. «Spiace continui a usarla per criticare facendo passare tutti i cittadini di qui come razzisti». Per finire con quella di Claudia Marthe, mamma di Elodie. «Non mi sento di definire l’Italia un Paese che discrimina in base alla razza. Ci sono gli idioti, qui e altrove. Sono intollerabili, qui o altrove» ha detto al quotidiano La Stampa. Stasera Paola verrà accolta come merita una campionessa del suo valore. Al Festival non c’è spazio per il razzismo. Per lo spettacolo, sì. «Io mi nutro di musica in qualsiasi momento della giornata, anche quando dormo. E sono felice di poter essere lì, a confrontarmi con gli autori, ad ascoltare gli artisti, a vedere cosa riescono a trasmettere con le loro performance» ha raccontato all’a genzia Ansa la diretta interessata. Che ha un desiderio da realizzare: «Vorrei che venisse fuori una pic cola parte di me, quella più emo tiva, più nascosta». Quella che aveva conquistato Michal Filip pallavolista polacco che, come lei, gioca in Turchia, nella squa dra di Kayseri. Oggi la Egonu in dossa la maglia del VafiBank Spor Kulubu, squadra di Istanbul. Se il loro amore fosse durato, per loro sarebbe più facile incontrar si. Ma lei ha dichiarato di esse re single. «Ci siamo frequentati per un po’. È già finita». In passa to aveva baciato la collega polac ca Katarzyna Skorupa. «Mi ero in namorata di una collega, ma non significa che non potrei innamo rami di un ragazzo o di un’altra donna. Non ho niente da nascon dere però di base sono fatti miei». In futuro, non vorrà avere un altro sportivo come lei al suo fianco: «Gli sportivi tradiscono Sono tutti sposati con figli, poi vai in trasferta e li becchi a fare serata con altre ragazze. Inconcepibile». Per l’amore, dunque, c’è tempo. Per il Festival no. Stasera scenderà le scale dell’Ariston vestendo abiti di Emporio Armani e indossando gioielli Pomellato. E forse senza tacchi: «Dipende da cosa starà meglio con gli abiti, decideremo all’ultimo momento».
Tiziana Cialdeal giornalista Fabrizio Basso, ha parole più che entusiaste su di Rosa Chemical: «Parlando in maniera sfrontata di temi ancora oggi considerati tabù come il sesso, la fluidità e il poliamore, Rosa Chemical in gara al Festival con il braMade in Italy, lancia un messaggio di libertà che, con strofe sporche e accattivanti e un ritmo puramente dance e un tocco gipsy, invita ad abbracciare la diversità in tutte le sue sfaccettature. Uno spaccato di realtà che si prende gioco di cliché, luoghi comuni e pregiudizi fino a romperli». Accidenti che spataffiata. Pensare che Patty Pravo con il suo Pensiero stupendo, di Ivano Fossati era del 1978. E Renato Zero con Il triangolo? Sempre 1978: 25 anni fa! Ma al bravissimo Basso, sempre su tg24.sky.it, Rosa Chemical aggiunge un po’ di peperoncino calabrese, di quello che lascia a bocca aperta: «La canzone nasce da una idea del mio produttore Bdope… e dopo una serata trasgressiva il mio produttore la mattina mi balla addosso, mentre ero ancora sul letto, con una traccia del brano … quindi lo abbiamo evoluto per portarlo all’Ariston». Bene, l’importante che si siano divertiti, ora contiamo nelle vendite. A Patty Pravo e Renato Zero andò benissimo. Speriamo che la trasgressione venda ancora.