Villa Cambiaso n° 71

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RIVISTA ARTE E CULTURA DI SAVONA E FUORI PORTA www.villacambiaso.it vintera@villacambiaso.it

Spedizione in A. P. - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 - Direzione Commerciale Savona - Tassa Pagata - Taxe Perçue

Anno XIV - N° 71 - Dicembre 2013 - Direttore: Pio Vintera - Aut. Trib. di Savona N° 544/03 Redazione: Via Torino, 22R - 17100 Savona - Tel. 349 6863819 - Grafica e Fotografia: Mattia e Veronica Vintera Edicole: P.za Diaz di Mauro Sguerso - C.so Italia, 129/Bis di Matteo Zanardo - Via Torino 50R di Michela Sebastiani

Dettaglio di una scultura in metallo di Maurizio Marioli


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Arte

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RIFLESSIONI DI PAOLO LEVI SULL’ARTE Intervista di Debora Geido

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gni artista proietta nell’opera la sua anima. Ma non solo, proietta dubbi, incertezze, riflessioni. È così che al centro dell’arte si trova il dubbio. Questo il pensiero di Paolo Levi, critico e storico dell’arte contemporanea, lo scorso 30 novembre a margine delle presentazione della mostra “Parla l’Amore” in Villa Cambiaso. Finché c’è anima c’è arte, la vocazione artistica fa parte dell’uomo e viene sempre dall’intimo ha affermato. E riferendosi agli artisti pittori: Ogni sfumatura, ogni pennellata è frutto di un’emozione. La variabile del colore coincide con la variabile delle loro incertezze. Noto a livello nazionale ed internazionale, della fama di Federico Zeri e Vittorio Sgarbi, Levi con l’allieva Stefania Bison, l’Associazione Internazionale Artepozzo “No profit” e la curatrice dell’evento Angela Maioli Parodi, ha selezionato le opere pittoriche e scultoree che sono state esposte in Villa Cambiaso fino al 22 dicembre. A chi parla di “morte dell’arte”, Levi si dice contrario. Si parla di morte dell’arte da quando è finito il concetto di bellezza che giungeva dalla cultura greca classica. L’arte non è morta con la morte della bellezza, ma continuerà a vivere finché ci sarà l’uomo. Ogni artista, ogni pittore infatti proietta la propria anima all’interno dell’opera, così come quando il poeta compone

una sonetto e un musicista un quartetto. È in questo modo che l’arte vive e continua a vivere. L’arte ed ogni espressione artistica sono lo specchio della società, oggi in periodo di crisi e di precarietà come si configura? Ogni epoca ha l’arte che si merita. L’arte contemporanea, l’arte concettuale fatta di foto, installazioni, materiali, rappresenta lo specchio della crisi della società, ma questa non è arte, è un’altra cosa. Riflette a modo suo la società in cui viviamo. La società contemporanea quando produce non si pone la problematica della bellezza, dei contenuti, dei messaggi spirituali, delle cose

individuali che sono eterne. E così l’arte assume e rispecchia questa provvisorietà tipica della contemporaneità. Gli artisti oggi esprimono il tormento interiore derivante dalla crisi economica e dalla mancanza di certezze? L’arte contemporanea è lo specchio di una crisi di cui sentiamo parlare ogni giorno attraverso la televisione e i giornali. Il concetto che vuole esprimere e trasmettere un artista non è più un’opera d’arte ma un’opera filosofica. Artista è colui che si manifesta e vive attraverso l’arte, colui che riflette nell’opera ogni dubbio e disagio. Ad esempio gli artisti della Biennale di Venezia non sono tormentati, per loro la produzione artistica è anche lavoro e forma di mantenimento. La crisi ha colpito anche il mercato dell’arte? Che rapporto sussiste tra arte e finanza? L’arte non è in crisi. Ovviamente esiste arte di alto e di basso livello. Quando un collezionista o un artista danno un prezzo ad un’opera, la critica deve spiegare il perché del valore. Ad esempio un De Chirico del 1914 è valutato milioni di euro, invece un De Chirico del 1956-60 costa molto meno. La critica finanziaria guarda il periodo, la qualità dell’opera e altri fattori. Debora Geido


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Mostre

“PARLA L’AMORE” Mostre personali e collettiva dal 30 Novembre al 22 Dicembre 2013

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Villa Cambiaso è stata inaugurata –alla presenza del critico d’arte Paolo Levi e di Stefania Bison– la collettiva «Parla l’amore», mostra che chiude l’intenso anno di eventi organizzati dall’Associazione Culturale Arte Pozzo di Montaldeo. Dario Bosano, Marita Cavaliere, Gianni Fioraso, Renato Geido, Marco Aurelio Fratiello, Maurizio Marioli, Laura Minuti, Federica Oddone (Feo Feo), Ernesto “Nilo” Parodi, Nino Parola, Raffaella Pasquali, Mirko Roncelli, Anna Rota Milani, Claudia Steger, Alessandra Tabarrani, Gian Piero Trucco e Andrea Zampollo, danno vita a un significativo momento di condivisione in cui è l’amore, espresso tramite forme e colori, a essere il protagonista. Ideatrice e curatrice dell’evento espositivo è stata Angela Maioli Parodi. La mostra è proseguita fino al 22 dicembre, aperta tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 17.00 alle 19.00. Luciano Moraldo Estratto da “La Stampa” del 1/12/2013

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Mostre

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DARIO BOSANO Mostra a Villa Cambiaso nel Novembre 2013

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on è facile usare l’informale come mezzo espressivo senza scadere, né più né meno di quanto avviene per il figurativo, in una sorta di “deja vu”, di “già visto”. Ebbene, Dario Bosano non corre di certo questo rischio, essendo le sue opere sempre un qualcosa di originalmente –e direi quasi di “prepotentemente”– personale, vale a dire sperimentato, vissuto, sofferto sulla propria pelle, visione dopo visione, pensiero dopo pensiero, pennellata dopo pennellata. Il suo personalissimo modo di

dipingere è stato paragonato ad un “grido”: ma a volte è forte come un “urlo”, per citare il titolo del capolavoro di Munch e per usare un vocabolo caro alla “Beat generation”, a Ginsberg in particolare. Dario Bosano riesce a sublimare nell’Arte la sua non facile condizione di disabilità, concentrando sulla tela un’energia fisica e mentale senza pari, che si traduce nella incisiva e pregnante gestualità segnica e nella violenta esplosione delle cromìe: certi suoi quadri potrebbero essere

accoppiati a brani jazz con assoli lunghi e vibranti dei fiati e quelli dai colori più vivi potrebbero trovare applicazione persino nel mondo del “design”, dell’alta moda in particolare. Insomma, l’arte di Dario Bosano –che spazia con solide basi esperienziali dall’astratto e dall’informale al figurativo e viceversa– attende ancora gli onori ed i riconoscimenti che merita. Prof. Marco Pennone


ASSOCIAZIONE NAUTICO LEON PANCALDO

LA VOCE DELL’

ESTRATTO AUTONOMO DELLA RIVISTA VILLACAMBIASO

www.alpleonpancaldo.org info@alpleonpancaldo.org

A.LP.

N° 22 - Dicembre 2013 - Redazione: A.LP. - Via Torino, 22 R - 17100 Savona - Tel: 349/6863819 - E-mail: vintera@villacambiaso.it

DIPLOMA DI PERITO NAUTICO AD ACQUI TERME

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’offerta scolastica cittadina si arricchisce con la possibilità di frequentare ad Acqui il biennio iniziale per il conseguimento del diploma di perito nautico. Nell’aula magna dell’Istituto Montalcini, sono stati presentati i 15 ragazzi che hanno deciso di intraprendere un corso di studi che li porterà a vivere in maniera concreta il mare. Questa nuova offerta si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione tra l’ex istituto Torre, oggi Montalcini, con il Leon Pancaldo di Savona. Un incontro fortemente voluto dalla sezione cittadina dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia presente, inseme all’A.LP., all’ufficializzazione del corso che prevede, tra l’altro, una serie di lezioni, proprio con alcuni docenti associati dell’Anmi di Acqui. Il diploma di perito nautico, che potrà essere conseguito con questo percorso di studi, prevede due indirizzi: uno per aspiranti al comando di navi mercantili e uno per aspiranti alla direzione di macchina di navi mercantili. «Uno degli aspetti positivi di questa nuova offerta formativa –ha spiegato Enrico Moretti, comandante del porto di Savona e della capitaneria di porto– oltre ad essere una ulteriore possibilità di scelta per lo studente, è dettata dal fatto che, secondo quanto indicato in recenti statistiche, promette, rispetto ad altri percorsi scolastici, maggiori sbocchi lavorativi e spesso con retribuzioni maggiori, nel settore della navigazione ed in quelli ad esso collegati». Gli sbocchi

La sede operativa A.LP. a Villa Cambiaso (Via Torino 22r - Savona) è aperta il 1° e il 3° Martedì di ogni mese dalle 17.00 alle 18.00. Agosto escluso. Tel: 349 6863819

Gruppo dei 15 alunni del Biennio Nautico

Da sinistra: Antonio Castellotti, Presidi Claudio Giovanni Bruzzone e Alessandro Gozzi, Dott. Antonino Meduri, Com. Enrico Moretti, Dott. Eugenio Massolo, Cap. Pier Marco Gallo possono essere nell’ambito portuale, attualmente in espansione, ed in unità di produzione, ma si possono anche avere opportunità di inserimento lavorativo nel settore pubblico come le capitanerie di porto nonché possibilità di un lavoro autonomo, ad esempio nel campo dei servizi di assistenza e manutenzione di apparecchiature di bordo. «Da non trascurare –ha detto Pier Marco Gallo, capitano di vascello e delegato Anmi per il Piemonte Orientale– la possibilità concreta di una prosecuzione degli studi sia universitari come in Accademia Militare». Sotto il profilo

pratico, nel biennio sono previste attività nei vari laboratori, tra i quali quello di eccellenza galleggiante del Nautico di Savona. Infatti sarà pianificato un programma di trasferte a Savona sulla nave scuola “Leon Pancaldo” per attività a bordo sia in porto che con uscite in mare, uscite a bordo dell’imbarcazione a vela armata dai Marinai d’Italia, visite a cantieri navali, campi di vela estivi con la Marina Militare e in Guardia Costiera. Giovanna Galliano Estratto da “Il Secolo XIX - Basso Piemonte” del 9/10/2013


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L’IMPRESA DI PREMUDA Conferenza a Villa Cambiaso: Relatori Prof.ri I. Dematteis e G. Milazzo

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no degli episodi della Prima Guerra Mondiale che destarono maggiormente l’attenzione dell’opinione pubblica italiana e che più furono celebrati dalla retorica patriottica di quel tempo fu certamente l’affondamento della corazzata austriaca Szent Istvàn, avvenuto di fronte all’isola di Premuda, nell’arcipelago dalmata, il 10 giugno del 1918, ad opera di due M.A.S. italiani. L’impresa, oggi in parte dimenticata dalla maggioranza dei nostri connazionali –ma da cui, comunque, ebbe origine l’istituzione della festa della Marina Militare Italiana– fu compiuta da due M.A.S. comandati dal Capitano di corvetta Luigi Rizzo. Al suo fianco, nel corso di quella storica giornata, fu anche un Savonese che, per il contributo da lui fornito nell’affondamento della Szent Istvàn, ebbe l’onore di ricevere la medaglia d’oro al valor militare: Giuseppe Aonzo. Per ricordare quell’evento bellico, sabato 23 novembre 2013, a Villa

Cambiaso, la prof.ssa Irma De Matteis, Presidente della sezione ANPI di Cairo Montenotte e autrice del volume sulla storia dell’Istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona, e il prof. Giuseppe Milazzo, studioso di storia locale e collaboratore dell’ISREC di Savona, hanno tenuto una conferenza, ricostruendo gli eventi avvenuti al largo di Premuda in quella giornata del 1918. L’evento è stato presentato dal prof. Pio Vintera, Presidente dell’Associazione Leon Pancaldo di Savona e dell’Associazione Museo Cambiaso, e il notaio Enzo Motta, Presidente del Sodalizio Siculo Savonese. Nel corso della conferenza, in particolare, ha preso la parola il nipote di Aonzo, Giuseppe Grillo, che ha ricordato la figura del suo illustre avo. Giuseppe Aonzo nacque a Savona il 24 maggio 1887, figlio di Enrico Aonzo e Rosa Bosio. Compiuti i diciassette anni, Giuseppe Aonzo compì la sua prima esperienza sul mare, imbarcandosi come semplice

mozzo sul veliero Andreina. Nel giugno 1907, dopo tre anni di studi, si diplomò all’Istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona e l’11 dicembre successivo, avendo superato il necessario esame, si diplomò Capitano di lungo corso. A partire dall’agosto 1914 fu imbarcato su alcune navi della Regia Marina Italiana. Il 10 dicembre 1916, con Regio Decreto, venne nominato Guardiamarina di complemento, essendo stato destinato, dal precedente mese di giugno, alla base navale di Venezia per assumere il comando di un M.A.S. Il 16 giugno 1918, a neppure una settimana dall’impresa di Premuda, con un Decreto Reale firmato da Tomaso di Savoia, Duca di Genova e Luogotenente Generale di Sua Maestà Re Vittorio Emanuele III, Giuseppe Aonzo fu promosso Sottotenente di vascello per meriti di guerra. Il 22 giugno, poi, con decreto del 19 giugno precedente, Re Vittorio Emanuele II conferì a Giuseppe Aonzo la medaglia d’oro al valor


Anno XIV n°71 - Dicembre 2013 militare con la seguente motivazione: «Comandante di piccola silurante in perlustrazione nelle acque della Dalmazia, assecondava con pronta intelligenza, immediata decisione e mirabile ardimento il Comandante della sua sezione nel portare a fondo l’attacco contro una poderosa forza navale nemica. Superata la linea fortissima delle scorte, procedeva risolutamente all’attacco di una delle corazzate, e con animo gagliardo, straordinaria abilità e fortunata audacia lo portava a compimento, esplicando così le piú belle doti di perizia militare e marinaresca. Costa dalmata, notte sul 10 giugno 1918». Dopo l’impresa di Premuda, nel maggio del 1921, Aonzo fu candidato nelle fila del Blocco Nazionale per il Fascio di Combattimento di Savona, senza tuttavia essere eletto; rivestì poi la carica di Podestà di Savona tra il 1933 e il 1935. Fu per molti anni ispettore presso la Società Marittima per il trasporto di petroli e derivati Columbia di Genova, che faceva parte del gruppo Standard Oil co. Giuseppe Aonzo morì a Savona il 1º gennaio 1954 all’età di 66 anni. Negli anni successivi, e soprattutto in epoca recente, il nome di Giuseppe Aonzo è stato più volte ricordato, e in modo ufficiale, nella città di Savona. A Natale del 1968, nel cinquantesimo anniversario dell’impresa di Premuda,

il pittore Giacomo Raimondi dipinse uno splendido vaso del Confuoco per l’associazione A Campanassa raffigurante Giuseppe Aonzo e il suo M.A.S.: l’opera è oggi collocata nella Sala Matrimoni del Municipio di Savona. Successivamente l’amministrazione comunale di Spotorno intitolò una piazza a Giuseppe Aonzo. Il 12 marzo 2007, poi, il Ministro della Marina Arturo Parisi firmò il Decreto di intitolazione dell’edificio della Caserma sede della Capitaneria di Porto di Savona «in m e m o r i a d e l l a M . O . V. M . Guardiamarina Giuseppe Aonzo». Secondo quanto stabilito da quel Decreto, la Caserma avrebbe assunto il nuovo nome a partire da quello stesso 12 marzo. La motivazione della scelta fu così ria s s u n t a : « i l Guardiamarina Giuseppe Aonzo, con mirabile ardimento ed insigne coraggio, nel corso della Grande Guerra, affrontò, al comando di una piccola silurante, preponderanti forze navali nemiche, infliggendogli ingenti danni al largo delle coste dalmate. La sua azione, portata a compimento con fortunata audacia, sprezzo del pericolo e pregevole perizia marinaresca, ha contrassegnato una delle pagine più eroiche e gloriose della Marina Militare Italiana». La cerimonia ufficiale di intitolazione della nuova Caserma della

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Capitaneria di Porto di Savona si tenne il 22 settembre 2007, alle 10.30 del mattino. All’interno dell’edificio, nell’occasione, fu collocata una targa realizzata dall’artista Sandro Soravia. Il 10 giugno 2013, quindi, in occasione della Festa della Marina Militare Italiana, all’interno dell’Accademia Navale di Livorno, lungo il Viale dei Pini, è stato scoperto un busto bronzeo raffigurante Giuseppe Aonzo, indossante la divisa militare. L’opera è stata realizzata dalla scultrice albisolese Anna Matola grazie al contributo della famiglia, della Fondazione De Mari e del Gruppo Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) di Savona; in quegli stessi giorni, fino al 14 giugno, un’altra copia del busto, in terracotta, fu esposta in una vetrina della Cassa di Risparmio di Savona in corso Italia; successivamente fu donata all’Istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona, venendo collocata nella sala museale delle scienze nautiche, all’interno dello stesso Istituto, dove è stata inaugurata l’11 ottobre 2013 nel corso di una cerimonia a cui hanno presenziato il Sindaco di Savona Federico Berruti, il Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, il Preside dell’I.T.I.S. Ferraris - Istituto Nautico Leon Pancaldo prof. Alessandro Gozzi e numerose autorità civili e militari.


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RADDRIZZAMENTO COSTA CONCORDIA Relazione dell’Ing. Giorgio Prefumo sulla conferenza del 5 Dicembre tenuta dall’Ing. Franco Porcellacchia (Costa Crociere) presso la facoltà di Ingegneria di Genova

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u appositi punti della piattaforma sono presenti le catene, collegate a martinetti posizionati sui cassoni a mare, che agiscono in concomitanza con le catene ancorate a terra per iniziare il raddrizzamento. Sui due punti d’appoggio la nave ha girato sul ginocchio; non si sono avuti i guai temuti la nave non è risultata neppure inflessa per il momento flettente essendo solo su due appoggi , segno della robustezza di costruzione. Le rientranze sui punti d’appoggio erano grandi solo sulle sovrastrutture più leggere.

Inserimejnto cassoni per sollevamento e piattaforma posa. Ogni elemento piattaforma pesa 1000 t.

Martinetti idraulici con catene per il raddrizzamento sui lati collegati a terra ed alle parti esterne della piattaforma. Sistemati i cassoni sulla destra si può procedere al galleggiamento. All’inizio i martinetti sotto tiro non muovevano la nave (recupero catenarie o attrito primo distacco), poi è iniziato il lento raddrizzamento, coadiuvato da acqua fatta entrare nei cassoni (nel momento in cui questi sono entrati in mare). Al momento non stati collegati (saldati) i cassoni di sinistra; si e’ provveduto ad ancorare a terra la prua (appoggiata su cassoni sagomati) e a mettere in sicurezza la nave contro il mare, in quanto i lavori inizieranno in aprile 2014 (il galleggiamento è previsto in giugno). La nave galleggiante verrà poi sistemata sul maxipontone mobile. Per dove?


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La Fincantieri e Cetena hanno provveduto al calcolo delle sollecitazioni indotte dalle operazioni attraverso il metodo degli elementi finiti; hanno collaborato anche moltissime ditte italiane. Viene escluso inquinamento e guasti al fondo marino. Ben poco della nave è comunque recuperabile. Il ritardo dei lavori è stato dovuto alla difficolta a forare il fondo (basalto con soluzioni continuità e sabbia), pare con rotture delle frese (diametro fori m. 2). Il costo complessivo dell’operazione dovrebbe essere di $ 900.000.

Non tutti i bacini di carenaggio del mediterraneo possono ospitare la nave. I tiranti d’acqua nei porti italiani sono inferiori ai 18/20 necessari per l’insieme nave-cassoni; anche la larghezza è eccedente.

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Parla l’Amore MOSTRE A VILLA CAMBIASO - DICEMBRE 2013

PRIMA SALA

SECONDA SALA

TERZA SALA

ALESSANDRA TABARRANI

FEDERICA ODDONE (FEO FEO)

ANNA ROTA MILANI

SALA CONVEGNI DARIO BOSANO, MARITA CAVALIERE, GIANNI FIORASO, MARCO AURELIO FRATIELLO, RENATO GEIDO, MAURIZIO MARIOLI, LAURA MINUTI, ERNESTO “NILO” PARODI, NINO PAROLA, RAFFAELLA PASQUALI, MIRKO RONCELLI, CLAUDIA STEGER, GIAN PIERO TRUCCO, ANDREA ZAMPOLLO

GRUPPO BANCA CARIGE


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