VicenzaPiù n.8, 15 aprile 2006

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e 0,50 DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO

Voti e vuoti di potere. Vicenza si sveglia (?) ancora moderata Bush presidente per mille voti, l'Ulivo al Governo per poche decine di migliaia di schede in più alla Camera, contestate, come preannunciato, dal premier uscente, e per 2 seggi in più al Senato, in cui la Casa delle libertà ha raccolto più voti ma ha perso per l'effetto combinato dei premi di maggioranza regionali (invece che nazionali come per i Deputati) e del voto agli italiani all'estero, entrambe leggi volute e gestite dalla maggioranza precedente. Leggi facili per votare (non c'erano le preferenze, bastava una X su un simbolo), difficili da digerire (l'autore le ha definite nel nuovo politichese "open" una Porcata), facili da capire come obiettivo che dovevano far raggiungere (per i ben pensanti la governabilità, per i malfidati la continuità del Governo attuale), difficili da digerire ora per chi ha perso, da far subito modificare da parte di chi (a dati promulgati ufficialmente) ha vinto. Perchè adesso l'Italia ha bisogno di ritrovare quanto prima la rotta (andrebbe bene anche una rotta, purché sia chiara) verso cui dirigersi dopo il clima da stadio e, peggio, da commenti post stadio che ha caratterizzato una campagna elettorale ad personam, spesso vuota di contenuti, sempre o quasi piena di insulti, diretti o affibbiati con circonlocuzioni neanche tanto nascoste. A Vicenza quella del centro destra, nonostante la scivolata leghista, si è confermata la rotta scelta senza equivoci dagli elettori di una città e di un'area assopite per alcuni, stabili per altri. Chi registra il consenso ha il dovere di lavorare per continuare a meritarlo. A chi l'ha cercato senza averlo ottenuto rimane il compito di interrogarsi sui propri errori o sulle fonti dell'eccesso di bromuro politico vicentino. Belle indagini, come quelle dei detective nostrani a caccia di scappatelle ma anche di spie industriali da stanare per annullare almeno le cause illecite di una crisi latente (e non solo) che colpisce anche aziende storiche come la Fiamm. Ma le scappatelle hanno almeno qualcosa di gioioso, le belle donne, come miss Gentilin e la volleysta Djerisilo, brave nel loro lavoro ma anche gradevoli e pronte a liberarci nell'immaginario collettivo dal grigio della politica, come fanno anche i dj, colti però da crisi di identità e rinnovamento. In fondo la stessa che oggi frena la nostra Fiera. E c'è chi ancora non sa che la musica è una precisa e armonica combinazione di numeri? Giovanni Coviello

Elezioni, ecco com'è andata a Vicenza

a pagina 6

Fiamm, conto alla rovescia per la chiusura

a pagina 11

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Anno 1 nr. 8 - Sabato 15 aprile 2006

Due ragazze che fanno dimenticare il 9 aprile Dalle urne esce una Vicenza che va controcorrente e si schiera col centrodestra. Nessun cambiamento per il quadro politico locale: Hüllweck e la Dal Lago restano in sella. Ma dopo le fatiche della campagna elettorale, ci consoliamo con due bellezze vicentine della tivù e dello sport a pagina 12-15

Da sinistra: la giocatrice Ivana Djerisilo e la presentatrice Emanuela Gentilin

Fiera, l'oro non basta più

a pagina 4

Inchiesta: gli Sherlock Holmes vicentini

a pagina 5


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