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DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO
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Giovani senza valori? O senza i 'grandi'? Scadimento dei valori tra i giovani. È un fenomeno crescente che non risparmia nemmeno Vicenza. Il video sexy delle due ragazze del liceo classico linguistico di Schio immesso nella grande Rete. Il pullman di studenti del Fogazzaro in gita a Praga bloccato dalla polizia tedesca perché un ragazzo viene trovato in possesso di una quantità non trascurabile di pasticche. Almeno 31 ragazze vicentine che si pagano gli studi vendendo il proprio corpo (immagini e qualcosa in più) su Internet, secondo l'ultima inchiesta di Studenti Magazine. Conigli uccisi e dilaniati con petardi in bocca nella scuola di Brendola. L'elenco potrebbe continuare, con furti e atti vandalici commessi sempre più spesso da giovani e minorenni. Si tratta di episodi di fronte ai quali diventa un problema minore anche l'assenza quotidiana di educazione e rispetto per gli altri e per le cose altrui, da parte di ragazzi sempre più bulli e sempre meno 'innocenti'. Perché tutto questo? Perché sempre di più viene meno la presenza reale della famiglia: tutti a lavorare e con tempo zero, se non per la ricerca di più denaro, per necessità o per procurarsi un finto maggior benessere, visto che quello morale latita sempre di più. Della scuola, sempre più luogo di parcheggio e non di preparazione alla vita e alle sue sfide, con insegnanti spesso demotivati dalla scarsa considerazione (anche economica) con cui è visto il loro lavoro, che pure una volta era considerato una 'missione'. Delle istituzioni politiche, anche quelle locali, di maggioranza o minoranza poco importa, che di attenzione ai giovani e ai loro problemi si riempiono spesso la bocca nelle occasioni ufficiali o pre-elettorali, salvo poi relegare scuola, sport (uno dei migliori antidoti alle malattie giovanili), programmi sociali e di svago in cassetti impolverati. In poche parole, il disagio profondo dei giovani monta perché viene meno la società. E, attenzione, sono i nostri figli, non quelli degli altri o, peggio, degli extracomunitari, facile alibi sociale all'incremento della microcriminalità. Ma cosa vuol dire società oggi per i nostri giovani (abbandonati)? Cosa vuol dire società per Vicenza? Una volta per alcuni c'erano almeno gli oratori, per altri c'erano i partiti, per i debuttanti nel mercato del lavoro le aziende 'a misura d'uomo', per tutti c'erano le società sportive e le varie associazioni culturali o di divertimento. Oggi c'è il vuoto degli schei e delle griffe, la latitanza del senso di responsabilità, addirittura l'assenza fisica degli adulti. Eppure basterebbe poco. Un po' d'amore per la vita, quella vera, fatta di rapporti e non di egoismo. E i nostri giovani, se ritrovassero noi, i 'grandi' (genitori, insegnanti, politici), ritroverebbero se stessi. E un futuro per sé e per Vicenza.
Mattone immobile In città si continua a costruire, ma il mercato mostra segni di stanchezza. Vendere è sempre più difficile, affittare quasi impossibile, i sindacati degli inquilini denunciano le mancanze della politica. E sempre più case restano vuote... da pagina 6
Giovanni Coviello
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Anno 1 nr. 38 - Sabato 9 dicembre 2006
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